I giovani e il lavoro Occupabilità , flessibilità, stabilità

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I giovani e il lavoro Occupabilità, flessibilità, stabilità Presentazione risultati dell’indagine su «La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche» Stefano Barbarini (Responsabile ricerca ANL) Ancona, 29 novembre 2013

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I giovani e il lavoroOccupabilità, flessibilità, stabilità

Presentazione risultati dell’indagine su «La percezione giovanile del mercato del lavoro

nelle Marche»

Stefano Barbarini (Responsabile ricerca ANL)Ancona, 29 novembre 2013

Admin
La Regione Marche, attraverso l’Osservatorio regionale del Mercato del Lavoro, da tempo osserva con attenzione l'evolversi dell'occupazione giovanile nella nostra regione, tanto da promuovere un’indagine dal titolo “la percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche”. L'indagine è stata svolto da ANL ed io in particolare ho curato l'organizzazione della ricerca.
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

Contenuti dell’intervento

Illustrazione dei principali risultati dell’indagine:

1. Cenni metodologici e caratteristiche strutturali

2. Identikit del giovane lavoratore3. Situazione professionale4. Percezioni personali e aspettative5. I profili dei giovani marchigiani

Admin
Il mio compito oggi è quello di illustrare in poco tempo i principali risultati emersi dall'indagine, partendo da alcuni cenni metodologici e le caratteristiche strutturali del panel di individui intervistati
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

1 - Cenni metodologici

Metodologia di indagine:- Interviste in profondità a testimoni

privilegiati- Questionari online a giovani marchigiani

(CAWI)

Obiettivi: l’indagine è volta a verificare i giudizi, le aspirazioni ed i comportamenti dei giovani marchigiani riguardo alla propria situazione professionale, presente e futura

Admin
La ricerca ha previsto la somministrazione di INTERVISTE in profondità a testimoni privilegiati (parti sociali, Università, associazioni per tempo libero, ecc.) e la rilevazione sul campo, tramite metodologia CAWI, di QUESTIONARI rivolti a giovani individuati dal mondo del lavoro, della scuola e del tempo libero.
Admin
L'obiettivo non è quello di replicare banche dati già esistenti (Istat, C.O., ecc.), ma fornire un quadro più qualitativo deii giudizi, aspirazioni e comportamenti dei giovani marchigiani riguardo alla propria situazione professionale, presente e futura.Non parliamo quindi di tassi di disoccupazione, inattività, ecc. ma di percezioni e comportamenti
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

Caratteristiche strutturaliCirca 1.100 questionari raccolti in un mese.Hanno risposto soprattutto donne (68%) con elevato titolo di studio (70% laurea di base) e di età superiore ai 21 anni.

15-20 21-25 26-30 31-350.0%

5.0%

10.0%

15.0%

20.0%

25.0%

30.0%

35.0%

40.0%

45.0%

50.0%

2.6%

23.3%

43.5%

30.6%

Admin
La distribuzione dei rispondenti per classe di età ha premiato soprattutto i meno giovani (i tre quarti dei soggetti hanno più di 25 anni). - FINE INTRODUZIONE -
italialav2
Nell’arco temporale di un mese (sett-ott 2013) l’indagine ha registrato 1.168 adesioni (ovvero persone che hanno svolto il processo di autentificazione) e 1.097 questionari compilati correttamente.Anche se non si tratta di un'indagine campionaria, il panel di intervistati è statisticamente rilevante e corrisponde allo 0,32% dell'intero universo giovanile marchigiano.I comuni coinvolti sono stati 178 (su un totale regionale di 239).
italialav2
Il 70% dei rispondenti ha conseguito almeno una laurea di base (triennale) ed un ulteriore 26,5% un titolo di scuola media superiore. In numero residuo quelli con scuola media inferiore (1,5%);Si tratta quindi di un campione di persone realtivamente MATURE E ACCULTURATE.
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2 – Identikit del giovane lavoratore

Persona attiva e dinamica, con un forte senso di apprensione per il proprio futuro professionale e per la conservazione del posto di lavoro, da cui emerge uno scoraggiamento diffuso e la percezione di non riuscire a costruire un futuro professionale coerente con il proprio percorso formativo e con le aspettative personali.

Admin
Per aprofittare della vostra attenzione vorrei partire dalla fine, da quello che è l'IDENTIKIT dela figura media del giovane marchigiano che risponde al questionario.Dall'indagne non emerge la sensazione di giovani rassegnati, abbandonati a sè stessi (come spesso si legge sui giornali o in televisione), ma persone ATTIVE E DINAMICHE, ovvero coinvolte e presenti nel mercato del lavoro regionale. Il giovane medio, semmai, risulta in apprensione per il proprio futuro, ovvero PREOCCUPATO per una situazione lavorativa non facile e per un futuro poco chiaro e lineare. Questo comporta un atteggiamento di SCORAGGIAMENTO diffuso (che però non si trasforma in "immobilismo") e la percezione di incapacità di costruire un futuro professionale coerente con il percorso formativo e con le aspettative personali.In sintesi: una persona attiva, interessata al lavoro, ma "frenata" da una situazione non facile che provoca apprensione per il futuro e, spesso, scoraggiamento.
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E’ la precarietà l’elemento destabilizzante

L’esigenza di stabilità e di continuità occupazionale, aspetti che ricorrono con una certa frequenza, si scontrano con le esperienze lavorative sin troppo frammentate e saltuarie, che ridimensionano le aspirazioni professionali e frenano la spinta motivazionale

33.9%

19.9%12.1%

34.1%

In generale, come si è sviluppato il suo percorso lavorativo?

Alternando spesso periodi di lavoro e non lavoroCon continuità, cambiando più volte datore di lavoroCon continuità, facendo sempre lo stesso lavoroIn maniera saltuaria, lavo-rando solo per brevi periodi

italialav2
=> è la PRECARIETA' l'elemento destabilizzante !L’esigenza di stabilità e di continuità occupazionale, aspetti che ricorrono con una certa frequenza, si scontrano con le esperienze lavorative sin troppo frammentate e saltuarie, che ridimensionano le aspirazioni professionali e frenano la spinta motivazionaleDESCRIZIONE GRAFICO:Il grafico, infatti, mostra chiaramente che i due terzi degli intervistati hanno maturato un percorso lavorativo SALTUARIO (giallo) e TEMPORANEO (arancione), ovvero alternando periodi di lavoro ad altri di non lavoro.Solo un giovane su tre ha lavorato con CONTINUITA' dalla prima esperienza lavorativa in poi, anche se la maggior parte ha dovuto cambiare almeno una volta datore di lavoro.Il vecchio concetto di un LAVORO PER LA VITA risulta fortemente obsoleto e riguarda semmani una percentuale molto piccola dei giovani. Anzi, risulta spesso utopica anche la possibilitò di avere unb lavoro in grado di potersi PIANIFICARE LA VITA (mutuo).Il percorso lavorativo è fatto da numerose esperienze, che di per sè non sono sbagliate o dannose, ma bisogna rimuovere la componente negativa della precarietà.
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Importanza percepita degli aspetti del lavoro (media valori da 1 a 10)

Si punta al lavoro, non (esclusivamente) stabilità contrattuale

Admin
STABILITA' E FLESSIBILITA':E' interessante notare come l’esigenza di STABILITA' non faccia riferimento solamente alla tipologia contrattuale (contratto a tempo indeterminato), ma prescinde da questa purché in grado di garantire continuità nel percorso lavorativo, dove la FLESSIBILITA' è spesso accettata ed interpretata in anche maniera positiva (flessibilità negli orari di lavoro). ILLUSTRAZIONE GRAFICO:Gli aspetti percepiti come più importanti nel lavoro riguardano l'opportunità di crescita, la retribuzione, l'utilità sociale del lavoro svolto (altra sorpresa: senso di autoappagamento), la coerenza con il percorso di studi e la FLESSIBILITA', che appunto viene interprepata in maniera positiva. All'ultimo posto la STABILITA' contrattuale, che quindi non è la stessa stabilità tanto agoniata in altre fasi dell'indagine.TEMPO INDETERMINATO:Concetto molto importante.Se da un lato, infatti, il bisogno di stabilità può essere ricondotto anche alla necessità di consolidare la propria condizione attraverso il contratto a tempo indeterminato, d’altro canto l’esigenza di stabilità va ben oltre la condizione contrattuale, muovendosi in un contesto che non offre punti di riferimento saldi, nè in termini di aspettative nè tanto meno sul piano contrattuale.SINTESI:In sintesi, i giovani chiedono lavoro ed un progetto su cui investire per il futuro, non esclusivamente il contratto a tempo indeterminato.CAMBIAMENTO:Questo è il risultato di un CAMBIAMENTO progressivo del MdL, del quale i giovani sono pienamente coscenti e consapevoli. L'importante è che oltre agli "oneri" (minori garanzie contrattuali) ci siano anche gli "onori" (maggiore flessibilità positiva ed una retribuzione più elevata: non a caso la retribuzione è tra gli elementi ritenuti più importanti, assieme all'opportunità di crescita professionale)
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

La stabilità è una condizione di genere

Sviluppo del percorso lavorativo (comparazione tra uomini e donne)

Admin
Le donne mostrano mediamente una storia professionale più FRASTAGLIATA, composta da lavori saltuari e temporanei (come mostra il grafico), in cui l’alternanza “lavoro–non lavoro” non è il risultato di una scelta soggettiva, quanto piuttosto l’esito di un processo caratterizzato da numerosi vincoli e da poche opportunità. Il bisogno di stabilità, quindi è più avvertito tra le donne che tra gli uomini.
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3 – Situazione professionaleRispondenti per situazione occupazione

Occupato; 43.8%

In cerca di occupazione ;

36.9%

Stu-dente ; 18.6%

Inattivo; 0.6%

italialav2
DESCRIZIONE GRAFICO:In generale, i giovani occupati sono meno della metà (il 43,8%). Il 36,9% si definisce in cerca di occupazione, mentre per il 18,6% l’attività prevalente è lo studio. INATTIVI E NEET:Gli inattivi sono una percentuale residuale (0,6%), per cui non vi è traccia dei circa 1,27 milioni di NEET a livello nazionale di cui parla l’Istat (nelle Marche nel 2011 sono stimati circa 22.000 giovani NEET fino ai 24 anni di età), in parte perché difficilmente raggiungibili e in parte perché essi non si sentono tali, non sentendosi appartenenti a codesto insieme. Quella dei NEET (persone che non hanno svolto attività di ricerca attiva del lavoro nell'arco dell'ultimo mese) è quindi più un'etichetta che noi gli applichiamo a fini statistici, piuttosto che un insieme di individui, visto che non c'è auto-riconoscimento in tale insieme.SESSO:Il sesso non sembra una discriminante tra le persone in cerca di occupazione, ma gli uomini occupati sono in percentuale maggiore, mentre le donne permangono più a lungo nel percorso di istruzione e formazione.
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

Tanti lavori precari

11.3%

50.4%10.2%

28.2% Lavoro occasionale di breve durata Un lavoro regolare e continuativoUn lavoro saltuario ma continuativo nel tempo per almeno un annoUn’esperienza di lavoro temporanea, della du-rata di almeno due mesi

Attuale o ultima esperienza lavorativa

Admin
DESCRIZIONE GRAFICO:Riguardo all'attuale o all'ultima esperienza di lavoro, la metà degli occupati ha solo un lavoro saltuario, occasionale o temporaneo, l’altra metà definisce il suo lavoro “regolare e continuativo”. Emerge quindi un'alta percentuale di PRECARIETA'.INOCCUPATI:Gli inoccupati, ovvero coloro che non hanno mai lavorato neppure in maniera saltuaria, sono il 12,6% dell’intero campione.
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Apprendistato, un’opportunità della riforma che stenta a decollare

Contratto a tempo indeterminato

Contratto di lavoro a tempo determinato

Contratto di apprendistato

Contratto di inserimento

Tirocini formativi e di orientamento

Borse lavoro

Contratto di lavoro a progetto

Contratto di lavoro occasionale

Altre forme contrattuali

Partita Iva

Nessun contratto

0.0% 5.0% 10.0% 15.0% 20.0% 25.0% 30.0% 35.0%

15.9%

29.8%

8.8%

0.3%

5.9%

4.3%

9.7%

9.0%

3.0%

8.2%

5.0%

Tipologia contrattuale utilizzata (attuale o ultima esperienza lavorativa)

Admin
DESCRIZIONE GRAFICO:Ill contratto a tempo indeterminato riguarda appena il 16% di tutte le esperienze di lavoro, mentre il tempo determinato è quello più utilizzato (quasi 30%). APPRENDISTATO:L’apprendistato, nonostante gli sforzi degli ultimi anni per diffonderne l’utilizzo, appare ancora sotto utilizzato (ne fanno uso l’8.8% dei giovani intervistati), forse per mancanza di un’efficace comunicazione sulle relative caratteristiche ed opportunità. Questo dato è in linea con le comunicazioni obbligatorie elaborate del MLPS.DONNE E CONTRATTI:Le donne utilizzano l’apprendistato più dei colleghi uomini e fanno maggiore ricorso anche al contratto a tempo determinato, mentre i maschi svolgono più tirocini, ricorrono alla partita iva e accettano più frequentemente contratti non standard (a progetto, lavoro occasionale, ecc.).
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Più Qualificazione = più occupazione, un binomio non sempre vero

Persone in cerca di occupazione per titolo di studio

Scuola media superiore o titolo inferiore

Diploma para-universitario o laurea di base

Laurea tradizionale del vecchio ordinamento

Laurea specialistica (nuovo ordinamento)

Master / dottorato0.0%

5.0%

10.0%

15.0%

20.0%

25.0%

30.0%

35.0%

40.0%

45.0%

50.0%

31.3%

35.5%

41.1%

46.9%

29.3%

italialav2
CONCETTO:Data la tipicità dell’economia marchigiana, che rimane una regione a carattere prettamente manifatturiero, l’elevato titolo di studio (laurea) non sembra rappresentare di per sé una garanzia di occupazione. DESCRIZIONE GRAFICO:La percetuale di giovani in cerca di lavoro cresce al crescere del titolo di studio, salvo diminuire bruscamente in caso di master o dottorato di ricerca.A (parziale) compensazione di questi dati bisogna rilevare che i 30enni con scuola media superiore sono probabilmente sul mercato del lavoro da molto tempo, mentre i 30enni laureati lo sono da meno tempo, quindi è più facile che siano ancora alla ricerca di occupazione....CONCETTO CENL:A tal proposito, il rapporto annuale del CNEL parla di una “DIVARICAZIONE sempre più netta tra lavoro intellettuale e manuale”, in quanto i lavori di stampo intellettuale sono sempre più ambiti e per questo occorre raggiungere massimo della specializzazione (master, dottorato di ricerca), mentre per le attività di carattere manuale (che stanno ritornando in auge in questo momento di crisi) è decisamente più importante avere maturato idonee esperienze “sul campo” piuttosto che disporre di un titolo di studio elevato. Questo comporta una SEPARAZIONE netta tra percorsi scolastici/universitari e professionali, dove spesso chi non raggiunge “l’apice” dei percorsi formativi non è in grado di accedere ad un idoneo posto di lavoro e permane nella disoccupazione, oppure deve accettare un lavoro “inadeguato”, partendo peraltro sfavorito rispetto a coloro che, invece di studiare, hanno maturato esperienze sul posto di lavoro. Se questo è vero a livello nazionale, è ancora più vero nelle MARCHE, in cui le professioni di stampo intellettuale sono poche, visto che la maggior parte dei posti di lavoro si ottengono da industrie e imprese artigiane, soprattutto di piccole o piccolissime dimensioni. MANCANO PERCORSI DI ISTRUZIONE TECNICA NON UNIVERSITARIACome già introdotto nell'ambito del convengo organizzato da ANL presso il CENL il 29 ottobre 2013, "mancano percorsi di istruzione tecnica non universitaria (scuole di avviamento professionale)", soprattutto di buona qualità.
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

E’ difficile conciliare lo studio con il lavoro

Studenti che svolgono un’attività lavorativa

Admin
Il fenomeno appena descritto viene accentuato inoltre dal fatto che “chi studia non ha un lavoro stabile, mentre chi lavora non è capace di studiare”, visto che sono appena uno su quattro i giovani che riescono a conciliare lo studio con un lavoro di qualunque tipo, neppure stagionale (grafico).
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La mobilità non è un vincolo

Disponibilità alla mobilità dei giovani marchigiani per motivi di lavoro

NO ; 13.1%

Non so; 12.8%

SI'; 40.1%

SI', ma solo a condizioni molto

vantaggiose; 34.0%

Per migliorare la sua situazione lavorativa, sarebbe disposto a trasferirsi altrove?

Admin
DESCRIZIONE GRAFICO:La propensione alla mobilità dei giovani marchigiani risulta elevata: il 40,1% si dichiara pronto a trasferirsi altrove, pur di migliorare la propria condizione lavorativa; il 34% è potenzialmente disponibile, ma solo in caso ne valga veramente la pena; un ulteriore 12,8% è indeciso ed infine il restante 13,1% è contrario ad ogni tipo di trasferimento.
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4 – Percezioni personali e aspettative

Efficacia percepita dei canali di ricerca del lavoro

SOGGETTI INTERMEDIARIEFFICACIA

per niente efficace

poco efficace

abbastanza efficace

molto efficace

Agenzie per il lavoro 34,4% 47,0% 17,5% 1,2%Centri per l’impiego 11,2% 17,3% 31,7% 39,8%Contatto diretto 3,1% 17,9% 42,9% 36,1%Ex-datori di lavoro 22,2% 39,2% 30,0% 8,6%Inserzioni web e annunci cartacei 9,4% 40,0% 39,5% 11,1%Parenti, amici, conoscenti 36,6% 31,4% 20,2% 11,9%Parti sociali (sindacati, ass. di categoria, ecc.) 50,3% 41,6% 7,0% 1,1%Scuola, Università 10,1% 24,0% 36,0% 29,9%valori medi 22,2% 32,3% 28,1% 17,4%

Admin
Veniamo quindi alla parte più strettamente qualitativa, che riguarda le percezioni e le aspettative personali dei giovaniGRAFICOPer quanto riguarda l'efficacia percepita dei canali di ricerca del lavoro, è il contatto diretto con le imprese, assieme ai Centri per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione (CIOF) ad essere percepiti come i canali più efficaci per cercare lavoro.ISTRUZIONE E FORMAZIONE:Segue poi il sistema dell’istruzione e della formazione, a conferma della convinzione che serve una connessione più stretta e radicata tra servizi per il lavoro, scuole e imprese per poter garantire ai giovani un accesso più semplice al mondo del lavoro (migliore collegamento tra il sistema della scuola e quello del mondo imprenditoriale).
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

Una rete con grandi potenzialità. Nell’intermediazione si può fare di più

Mai Raramente Qualche volta Molto frequentemente0.0%10.0%20.0%30.0%40.0%50.0%60.0%70.0%

14.9%

10.3%

58.5%

16.3%13.4%

28.9% 35.7%

22.0%

CONTATTI ATTIVICon che frequenza ha contattato il Centro per l'impiego o l'Agenzia

per il lavoro?

CIOFApL

Contatti attivi e passivi nei confronti dei CIOF e delle ApL

Mai Raramente Qualche volta Molto frequentemente0.0%10.0%20.0%30.0%40.0%50.0%60.0%70.0%80.0%

72.9%

20.6%

5.9% 0.6%

46,5%

34.7%

17.5%

1.4%

CONTATTI PASSIVICon che frequenza è stato/a contattato/a dal CIOF o dall’ApL?

CIOFApL

Admin
La maggior parte dei giovani è iscritto ad un CIOF regionale (Il 71%), ma i risultati sono carenti, visto che le proposte di lavoro sono rare ed i contatti sporadici o del tutto assenti (il 72,2% di questi non ha mai ricevuto alcun contatto da parte del servizio pubblico). Questo avviene per il fatto che il nostro Paese ha sempre dato più importanza alle POLITICHE PASSIVE piuttosto che a quelle ATTIVE, per le quali le risorse sono insufficienti: i dati del MLPS del 2011 infatti mostrano che la spesa per i servizi al lavoro rispetto al PIL in Italia è pari allo 0,03% (€80 per persona in cerca di lavoro), mentre in Germania, ad esempio, è pari allo 0,35% del PIL (quasi € 1.800 a lavoratore). Questo comporta un'eccessiva pressione degli utenti sui servizi per l’impiego, con i risultati sopra descritti. Il risultato migliora solo leggermente se parliamo di AGENZIE PER IL LAVORO private. Il 40% è iscritto ad agenzie private per il lavoro. Rispetto ai CIOF migliorano i contatti passivi (dall’agenzia al lavoratore), anche se il 46,5% dichiara di non aver mai ricevuto contatti.Il miglioramento dei servizi per il lavoro potrebbe passare attraverso modelli di COOPERAZIONE inter istituzionali tra pubblico e privato
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

Quale mercato del lavoro?

- Sensazione diffusa di «esclusione»

- Le valutazioni sul mercato del lavoro sono spesso confuse e discordanti:

«semplice ma confuso»

«motivante ma frustrante»

«sicuro e lento»

«dinamico e tradizionale»

Admin
Riguardo alla percezione dei giovani sul mercato del lavoro regionale, altro elemento che emerge con chiarezza riguarda la sensazione di esclusione, di essere “messi alla porta” per incomprensione o inadeguatezza di un sistema in cui non c’è spazio per un neo-laureato o per un giovane lavoratore senza esperienza.
Admin
Le valutazioni sul mercato del lavoro sono quindi confuse e discordanti (il mercato del lavoro viene definito semplice ma confuso, motivante ma frustrante, sicuro e lento, dinamico e tradizionale), che ci ha costretto ad andare oltre alla normale presa d'atto dei risultati, ragionando invece sull'interpretazione degli stessi.
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

Un futuro poco chiaro

Percezioni personali sulla visione del futuro

Per niente d’accordo

Poco d’accordo

Abbastanza d’accordo

Molto d’accordo

Fare delle esperienze nel pre-sente è importante per costru-ire e migliorare il mio futuro

Sul mio futuro lavorativo ho delle idee chiare e dipende solo da me e dalle mie scelte

Il mio futuro nel mondo del la-voro è fonte di preoccupazione

Il mio futuro nel mondo del lavoro mi lascia indifferente, è meglio vivere il presente.

Admin
La visione del FUTURO non è certo permeata di ottimismo: A fronte di una parte di intervistati che mostra indifferenza, ce n’è un’altra, più consistente, che esprime forte preoccupazione di non riuscire a trovare un lavoro stabile, né tantomeno di trovarlo coerentemente con il proprio percorso di sudi, con le proprie passioni ed aspirazioni personali. Il pessimismo di fondo è confermato dalla maggioranza di coloro che vedono il FUTURO POCO CHIARO ed INDIPENDENTE DALLE SCELTE PERSONALIi, in quanto più condizionato da fattori esterni che dalle proprie decisioni, a cui si aggiunge una visione per la quale è quasi inutile fare oggi scelte ed esperienze per costruire il futuro, visto che il futuro è imprevedibile.
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

Nel breve periodo c’è tanta voglia di stabilità

Percezioni personali a breve periodo: «nell’arco del prossimo anno…»

Escludo che avrò problemi sul lavoro

Non ho intenzione di continuare a lavorare

Non so, non posso prevedere

Penso che potrò avere problemi nel mantenere il posto di lavoro

Spero di riuscire a cambiare lavoro

Spero di riuscire ad ottenere un lavoro stabile

Vorrei continuare a formarmi

Vorrei lavorare, ma solo a condizioni migliori

0.00% 20.00% 40.00% 60.00%

4.60%

0.30%

9.80%

8.50%

5.90%

52.70%

12.20%

5.90%

Admin
Nel breve periodo la metà degli intervistati spera di riuscire ad ottenere un LAVORO STABILE nell'arco del prossimo anno (52,7%)Una parte residuale mostra addirittura positività, fiducia per il futuro e convinzione di poter mantenere il lavoro o migliorare la propria condizione a breve termine, mentre un’altra parte aspetta in maniera meno attiva che “cambino i tempi” per poter esprimere appieno il proprio valore ed ottenere una valida opportunità (9,8%)
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

Con impegno, competenze, spirito di iniziativa e un po’ di fortuna, il lavoro non

è un tabùPer entrare nel mondo del lavoro quanto è importante (media da 1

a 10):

Spirito di iniziativa

Capacità di lavorare in gruppo

Creatività

Capacità di comunicare

Impegno e tenacia

Disponibilità

Flessibilità

Competenze informatiche

Conoscenza delle lingue

Titolo di studio

Conoscenze e competenze personali

Conoscere persone influenti

Fortuna

Avere una bella presenza

0.00 1.00 2.00 3.00 4.00 5.00 6.00 7.00 8.00 9.00 10.00

8.32

3.99

7.40

3.84

8.99

3.68

8.77

4.16

8.09

4.69

8.15

4.16

8.06

4.82

Admin
CONCETTO:Nonostante le preoccupazioni, il giovane marchigiano non appare però rassegnato, afflitto, convinto che solo attraverso opportune conoscenze sia possibile trovare lavoro, ma permane la convinzione che solo con impegno, tenacia, spirito di iniziativa, conoscenze e competenze personali sia possibile garantirsi un valido futuro professionale.DESCRIZIONE GRAFICO:Tra gli elementi ritenuti più importanti per poter accedere al mercato del lavoro emergono infatti tutti elementi della sfera personale (impegno e tenacia, conoscenze, compentenze, spirito di iniziativa, ecc.)Importante anche la FLESSIBILITA', a conferma di quanto detto in precedenza (i giovani vogliono la stabilità, non la rigidità contrattuale) e la FORTUNA, che serve sempre...Poco importante il TITOLO DI STUDIO, segno di una profonda spaccatura tra mondo della scuola e mondo del lavoro, le conoscenze informatiche (forse perché si danno per scontate) ed altri aspetti di tipo estetico e caratteriale.
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

5 – I profili dei giovani marchigiani

La lettura complessiva del fenomeno ha restituito un quadro generale che abbiamo sintetizzato attraverso la definizione di alcuni gruppi di soggetti più o meno omogenei, individuati sulla base della percezione e dell’approccio con cui i giovani mostrano di rapportarsi al mercato del lavoro.

Admin
Dal panorama descritto in precedenza emerge una MULTIPLA E COMPLESSA caratterizzazione dei giovani marchigiani, scomposta e ricomposta attraverso il dato statistico nella sua eterogeneità e ricchezza di informazioni. La lettura complessiva del fenomeno ha restituito un quadro generale che abbiamo sintetizzato attraverso la definizione di alcuni GRUPPI DI SOGGETTI più o meno omogenei, individuati sulla base della percezione e dell’approccio con cui i giovani mostrano di rapportarsi al mercato del lavoro regionale. Non si tratta di gruppi separati, ben distinti tra loro, ma in parte si mischiano e si SOVRAPPONGONO tra loro, tuttavia con questo metodolo è possibile identificare alcune figure "tipo", che accomunano gruppi più estesi di persone.Vediamoli in dettaglio:
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

I «preoccupati»

Giovani impensieriti dal fatto di non riuscire a trovare (o a mantenere) un’occupazione stabile e duratura, spesso turbati dal proprio futuro e convinti che esso sia indipendente dalle scelte personali.

Sono più della metà del campione, soprattutto donne.

Spaventati, sconsolati, spesso afflitti, ma tuttavia attivi e disposti a fare sacrifici pur di lavorare.

Admin
Nel primo gruppo, che rappresenta più della metà degli intervistati, ritroviamo i giovani “PREOCCUPATI” soprattutto di trovare un’occupazione stabile e duratura, spesso turbati dal proprio futuro e convinti che esso sia indipendente o non completamente controllabile attraverso le proprie scelte personali. All’interno di questo gruppo, composto in prevalenza da donne, ritroviamo la componente di giovani più “MATURA” sotto il profilo anagrafico, il cui percorso occupazionale ha seguito traiettorie spesso frammentate e prive di linearità. Essi lasciano trapelare un forte senso di INSICUREZZA rispetto al proprio futuro lavorativo: la speranza di trovare un lavoro stabile è la posizione che ricorre con maggiore frequenza sia tra i giovani in cerca di occupazione sia tra coloro che hanno un occupazione “instabile” e denota un atteggiamento caratterizzato da una scarsa propensione al rischio che penalizza aspirazioni e prospettive di crescita professionale. Essi sono quindi spaventati, sconsolati, spesso afflitti, ma tuttavia attivi e disposti a fare sacrifici pur di lavorare.A questi individui va restituita soprattutto la FIDUCIA
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

I «fatalisti»

Aspettano l’evolversi del mercato del lavoro senza preoccuparsi eccessivamente di quello che verrà. L’attesa si traduce quindi in uno “stare alla finestra”, aspettando tempi migliori.Sono circa il 10% dell’intera popolazione, in prevalenza maschi.

Diffusa assenza di aspettative e di progetti imminenti

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Il secondo gruppo di giovani è rappresentato da coloro che potremmo definire “FATALISTI”, che aspettano l’evolversi del mercato del lavoro senza preoccuparsi eccessivamente di quello che verrà. Esso rappresenta circa il 10% dell’intera popolazione ed è composto in prevalenza da maschi. Sebbene sia un gruppo di non semplice interpretazione, il profilo di questi giovani si caratterizza per una diffusa assenza di aspettative e di progetti imminenti, riconducibile a due motivazioni prevalenti: - SOVRAPPOSIZIONE tra “dimensione lavorativa” e “percorso formativo”: L'ingresso in via definitiva nel mercato del lavoro è visto come una fase successiva allo step formativo e rappresenta un aspetto al quale questa componente di giovani guarda con crescente attenzione, ma senza subire eccessive pressioni); - EFFETTO “DISTACCO”, che si concretizza in un atteggiamento rinunciatario rispetto alla possibilità (percepita) di incidere in maniera diretta sulla costruzione del proprio percorso di crescita professionale.L’attesa si traduce quindi in uno “STARE ALLA FINESTRA”, aspettando tempi migliori e sperando che le condizioni strutturali del mercato del lavoro possano facilitare i percorsi di inserimento occupazionale.Questi soggetti sono quindi in attesa di un CAMBIAMENTO strutturale.
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

I «conservatori»

Corrispondono a circa l’8% del totale, con un livello di istruzione medio-alto, che hanno maturato esperienze di lavoro eterogenee, riuscendo a dare continuità al proprio percorso occupazionale.

L’aver raggiunto un certa stabilità lavorativa spinge questo gruppo di giovani ad assumere un atteggiamento “difensivo”, orientato a salvaguardare l’attuale occupazione o a consolidarne una migliore.Vivono giornata per giornata, accontentandosi del presente, con l’intento di non perderlo.

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Nel gruppo dei “CONSERVATORI” (circa l’8-10% del totale), ritroviamo giovani con un livello di istruzione medio-alto, che hanno maturato esperienze di lavoro eterogenee, riuscendo a dare continuità al proprio percorso occupazionale e in molti casi consolidando la propria condizione lavorativa anche dal punto di vista contrattuale. Il mercato del lavoro viene percepito come FRUSTRANTE, scarsamente gratificante e difficilmente conciliabile con le proprie aspettative personali, tuttavia l’aver raggiunto un certa stabilità lavorativa spinge questo gruppo di giovani ad assumere un atteggiamento “difensivo”, orientato a salvaguardare la stabilità ottenuta. Lo sforzo va quindi concentrato sull’obiettivo di MANTENERE l’attuale occupazione o di consolidarne una migliore, con l’intento di vivere giornata per giornata, accontentandosi di quello che si ha, con l’intento di non perderlo.
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La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

I «positivi»

Sono giovani fiduciosi delle proprie possibilità e di quelle che offre il mercato del lavoro, interessati soprattutto a migliorare la propria condizione economica e professionale. In sintesi, vogliono di più e pensano di poterlo ottenere, sicuri delle proprie scelte.

Corrispondono al 5%, prevalentemente uomini tra i 30 e i 35 anni

Hanno elevati livelli di flessibilità contrattuale e un identikit professionale di alto profilo, con buona propensione alla mobilità.

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Il gruppo dei “POSITIVI”, infine, è rappresentato da una percentuale assolutamente minoritaria del campione (intorno al 5-7%, prevalentemente uomini tra i 30 e i 35 anni di età). Si compone di giovani FIDUCIOSI delle proprie possibilità e di quelle che offre il mercato del lavoro, interessati soprattutto a migliorare la propria condizione economica e professionale. Il loro PERCORSO OCCUPAZIONALE, arricchito da molteplici esperienze, si caratterizza per elevati livelli di flessibilità contrattuale e per il definirsi di un identikit professionale di alto profilo, che percepisce la condizione di instabilità contrattuale come un elemento “consueto” per chi vive il proprio percorso di crescita lavorativa, associandolo alla dimensione della “consulenza” piuttosto che all’area del lavoro dipendente. La DINAMICITA' con cui questo gruppo di giovani si rapporta al mercato del lavoro viene rafforzata da una marcata disponibilità alla mobilità territoriale e da un’elevata propensione a considerare nuove opportunità lavorative, purché coerenti con il proprio progetto di crescita professionale. In sintesi, essi vogliono di più e pensano di poterlo ottenere, sicuri delle proprie scelte.------Le persone che non rietrano in questi gruppi seguono TRAIETTORIE DIVERSE, spesso trasverali o isolate, di difficile interpretazione. Meritano una menzione gli “INATTIVI PER SCELTA”, ovvero coloro non interessati a lavorare (oppure interessati solo alle proprie condizioni), che risultano una percentuale assolutamente marginale del campione (si stima meno dell’1%) e quindi non meritevole di ulteriori approfondimenti. Tale dato appare già indicativo di per sé, in quanto ridimensiona notevolmente il fenomeno dei giovani che si auto-escludono dal mercato del lavoro per scelta personale, probabilmente perché non hanno bisogno di lavorare. Ricordo infine che tutti i dati e le informazioni qui illustrate sono disponibili nel RAPPORTO FINALE di ricerca che verrà pubblicatoeve a breve nel sito istituzionale della Regione Marche (Istruzione, formazione e lavoro).
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Famiglie Marchigiane e Mercato del Lavoro

Grazie per l’attenzione!Per eventuali quesiti inerenti i dati illustrati potete fare riferimento a:

Stefano [email protected]