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1 AID - Bolzano - 28 feb.2008 LA DISLESSIA Il ruolo della scuola secondaria AID - Bolzano - 28 feb.2008 DEFINIZIONE DI DISLESSIA Secondo lIC-10 e il DSM IV la dislessia è un disturbo settoriale della lettura che si manifesta in un bambino privo di: 1. disturbi neurologici 2. disturbi cognitivi 3. disturbi sensoriali 4. disturbi relazionali importanti e primari

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LA DISLESSIA

Il ruolo della scuolasecondaria

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DEFINIZIONE DI DISLESSIA

Secondo l’ IC-10 e il DSM IV la dislessia è un disturbo settoriale della lettura che si manifesta in un bambino privo di:

1. disturbi neurologici2. disturbi cognitivi 3. disturbi sensoriali 4. disturbi relazionali importanti e primari

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DEFINIZIONE DI DISLESSIAIl disturbo presenta molto spesso carattere

sindromico, cioe’ le difficolta’ nella lettura si possono presentare insieme ad altre difficolta’ che riguardano:

- la scrittura (disgrafia – disortografia)- il calcolo (discalculia)

Il disturbo si manifesta nonostante il bambino abbia avuto normali opportunità scolastiche.

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STORIA SCOLASTICA DEI BAMBINI DISLESSICI

tempo di completamento della scolaritàobbligatoria mediamente superiore di un anno rispetto le atteseforte prevalenza di bocciature nel periodo

che riguarda la scuola secondaria di I° gradoaltissima mortalità scolastica nei primi anni

della scuola secondaria superiore

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Come si presentano a scuola queste difficoltà?DIFFICOLTA’ DI LETTURA

Non vuole mai leggere.E’ lento nella lettura.E’ abbastanza rapido, ma fa molti errori.Non riesce a tenere il segno quando gli altri leggono.Legge abbastanza bene, ma si affatica facilmente quando deve leggere più pagine.Preferisce leggere a mente.Quando deve leggere a lungo gli si arrossano gli occhi.Comprende bene anche se legge male.Fa talmente fatica nella decifrazione che comprende poco

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Come si presentano a scuola queste difficoltà?

DIFFICOLTA’ DI SCRITTURA

E’ faticoso per lui utilizzare lo stampato minuscolo o il corsivoFa molti errori di ortografia.Scrive troppo lentamente.Scrive male e non riesce a rileggere ciò che ha scritto.Pur avendo raggiunto una sufficiente correttezza, fa errori se deve scrivere velocemente sotto dettatura.Se deve scrivere più pagine mostra stanchezza.Ha difficoltà a copiare dalla lavagna.Quando scrive i compiti sul diario non riesce più a capire cosa ha scritto.Quando deve scrivere un testo è molto disorganizzato e fa errori grammaticali e sintattici.Nonostante le sue difficoltà ortografiche,nei testi dimostra creatività e buone abilitànarrative.

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Come si presentano a scuola queste difficoltà?

DIFFICOLTA’ NEL CALCOLO

Fa fatica a gestire i fatti numericiSe deve contare all’indietro fa molti errori.Quando ha imparato la procedura di una operazione tende a dimenticarla.Fa errori nella scrittura dei numeri “lunghi”.Fa molti errori nell’incolonnare i numeri.E’ poco autonomo nell’uso del danaro.Fatica a gestire i concetti temporali

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Come si presentano a scuola queste difficoltà?

PROBLEMI NELLO STUDIO

Per studiare impiega un tempo molto superiore a quello impiegato dai coetanei.Impara meglio se qualcuno gli legge il testo.Impara bene se l’insegnante spiega tutto in classe e lui sta molto attento.Impara meglio se il contenuto della lezione viene schematizzato.Nelle verifiche scritte ha una riuscita inferiore che nelle interrogazioni orali.

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Come si presentano a scuola queste difficoltà?

PROBLEMI DI ESPOSIZONE ORALE

Ha spesso problemi di “disnomia”, cioè “non gli vengono le parole”Quando viene interrogato fa fatica a parlare in modo libero di un argomento perché non sa organizzarne l’esposizione.Riesce a dimostrare meglio la sua preparazione in una materia di studio se l’insegnante gli fa domande precise e mirate

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Come si presentano a scuola queste difficoltà?

PROBLEMI VISUO-SPAZIALI E DI COORDINAZIONE MOTORIA

E’ un po’ scoordinato nei movimenti Non gestisce bene il linguaggio non verbaleE’ disattento, dispersivo, disorganizzato.Fa fatica ad utilizzare strumenti quali: compasso, righello, squadra, ecc.Fa fatica ad orientarsi nei “percorsi”e a leggere le mappe e carte geografiche.E’ molto disordinato (quaderni, materiale scolastico, banco, oggetti personali

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Cosa può fare la scuola?

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Conoscere a fondo le caratteristiche del DSA PER OPERARE SCELTE DIDATTICHE PERSONALIZZATE E INCLUSIVE :è un diverso modo di imparare Organizzazione scolastica più flessibileMetodologia didattica più flessibile

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Variabili in corso…..

Preadolescenti / adolescentiÈ stata fatta la diagnosi? Quando?E’ stato affrontato un percorso di riabilitazione? Quale?Quale continuità con il grado scolastico precedente?

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IL BAMBINO DISLESSICO NELLA 2°PARTE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ha migliorato la correttezza nella lettural’aspetto più difficilmente trattabile della dislessiaevolutiva riguarda la velocità di lettura nonostante ciò dimostra un sufficiente e a volte buon livello di comprensione, che tuttavia non porta ad un maggior successo scolastico in relazione al nuovo tipo di richieste che la scuola fapotrebbero permanere inoltre difficoltànell’ortografia e nel calcoloDifficoltà a pianificare testi scritti, errori….

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POSSIBILITA’ DI INTERVENTOse il disturbo è stato diagnosticato durante la prima parte scuola primaria è stato possibile mettere in atto un intervento precoce intensivo centrato sulle abilitàcon possibilità di collaborazione tra riabilitatori e insegnantise la diagnosi viene posta tardivamente risulta piùdifficile lavorare sulle abilità e un intervento tardivo produce risultati limitatirimane centrale la funzione della scuola e come viene impostata la didattica: in questa fascia di etàl’attenzione non può più soffermarsi esclusivamente sulle abilità, ma deve spostarsi sui processi

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IL RAGAZZO DISLESSICO NELLA SECONDARIADalle abilità ai processi

ABILITA’

riconoscimento visivoconversione fonema-grafemaanalisi fonologicasintesi fonemica

PROCESSI

ricerca lessicalecomprensione del testoprocessi di controlloprocessi inferenziali

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STRATEGIE PRELIMINARI

DURANTE LE SPIEGAZIONI SCRIVERE ALLA LAVAGNA IN MODO CHIARO, POSSIBILMENTE IN STAMPATO MAIUSCOLO, LE PAROLE CHIAVE

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LA GESTIONE DEL DIARIO

Una delle lamentele più frequenti degli insegnanti è che il ragazzo dislessico è molto distratto, dimentica di portare i quaderni o il materiale, spesso non fa i compiti.

Ciò dipende molto frequentemente dal fatto che fa molta fatica a gestire il diario: scrive i compiti nella pagina sbagliata (talvolta non sa i giorni della settimana), li scrive in modo incompleto (perché è lento nella scrittura), è in generale piuttosto disorganizzato.

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QUALI ATTENZIONI DIDATTICHE?

lavorare sulle abilita’ di studioevitare di usare spesso il sistema “spiegazione-

studio-interrogazione”alternarlo con ricerche in classe, visione di video,

costruzione di percorsi di lavoro pratico (storia, geografia, scienze)Alternare la lezione frontale al lavoro cooperativoutilizzare una didattica metacognitiva, per

rendere i ragazzi consapevoli e attivi nell’apprendere e per far loro apprendere strategie adeguate.fondamentale un percorso metacognitivo della

lettura

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STRUMENTI COMPENSATIVI

“Sono quegli strumenti che permettono di compensare difficoltà di esecuzione di compiti automatici derivanti da una disabilità specifica mettendo il soggetto in condizioni di operare piùagevolmente” (G. Stella 2001)

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STRUMENTI COMPENSATIVI

tabella dei mesi, tabella dell'alfabeto e dei vari caratteritavola pitagorica tabella delle misure, tabelle delle formulecalcolatriceregistratorecartine geografiche e storiche tabelle della memoria di ogni tipolettura a voce alta da parte dell’insegnante di

consegne e testi di ogni tipo

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STRUMENTI COMPENSATIVIComputer con programmi di videoscrittura con correttore ortogrtaficoSintesi vocaleCassette registrate

Predisposizione di una fonoteca scolastica contenente il testo multimediale dei testi in adozione e altri testi significativiUso di audiolibriDizionari computerizzati

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DISPENSA DA ALCUNE PRESTAZIONI

dispensa dalla lettura a voce altadispensa dalla scrittura veloce sotto dettatura

(in alternativa fornire testi già scritti)dispensa dall’uso del dizionario (in alternativa

usare dizionario su CD)previsione di tempi più lunghi per le prove scritteinterrogazioni programmateassegnazione di compiti a casa in misura ridottariduzione dei testi (non nel contenuto, ma nella

quantità di pagine, e in modo che siano di “facile lettura”)

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Se l’insegnante intende utilizzare fotocopie per il suo lavoro occorre fare molta attenzione che le fotocopie abbiano uno sfondo chiaro (i soggetti dislessici hanno sempre qualche problema di tipo percettivo). Evitare anche fotocopie di testi scritti con caratteri troppo piccoli.Sarebbe buona cosa, se si avverte affaticabilità e arrossamento agli occhi, ingrandire i caratteri del libro di testo utilizzando la fotocopiatrice.

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Il ragazzo dislessico deve impiegare un’energia attentiva superiore a quella dei compagni nella decifrazione delle consegne: occorre quindi che i testi delle verifiche vengano sempre proposti con scrittura chiara e nitida (pagina pulita, carattere dattiloscritto; evitare la scrittura a mano).

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COME CREARE UN TESTO RIDOTTO DI FACILE LETTURA

Caratteristiche graficheinterlinea 2, dimensione di carattere 14

Strutturazione delle frasiNon più di 150-200 parole complessive Frasi brevi, semplici, coordinate più che subordinateEsplicitare sempre soggetto e oggetto, evitando i pronomiVerbi in modo finito, all’indicativo, in forma attivaEvitare doppie negazioni

Strutturazione del testoDistinguere informazioni principali e secondarieNon sovraccaricare il testo di troppe informazioni e datiEvidenziare i passaggi necessari alla comprensione ed esplicitarne il contenuto

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LE LINGUE STRANIERE

privilegiare gli apprendimenti oralifornire la cassetta o il CD allegati al testonon penalizzare errori ortograficisostituire gli esercizi di scrittura con esercizi

di riconoscimentonelle verifiche scritte di grammatica è meglio

utilizzare esercizi del tipo vero/falso

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In genere i ragazzi dislessici sviluppano in modo compensativo una notevole capacità di ascolto e un’ottima memoria verbale uditiva

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Potrebbe essere anche molto utile permettere al ragazzo dislessico (e a tutta la classe, per non fare discriminazioni) di utilizzare un registratore per registrare la lezione su nastro e poterla poi riascoltare a casa, economizzando così i tempi di studio

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VERIFICHE

Sarebbe quindi buona cosa che gli insegnanti leggessero le consegne a voce alta prima di qualsiasi verifica

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Da tener comunque presente che nelle verifiche scritte il ragazzo dislessicorende meno che nelle verifiche orali, che sono quindi da preferire

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Va inoltre tenuto presente che le verifiche con domande a scelta multipla possono essere sono penalizzanti perché richiedono la lettura di varie alternative alle quali potrebbe non essere prestata la dovuta attenzione (quando il bambino dislessico crede di aver trovato la risposta giusta non legge più le altre alternative).Le domande aperte che richiedano risposte precise e

non troppo lunghe

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Per ciò che riguarda le interrogazioni orali, va considerato che molti soggetti dislessicihanno difficoltà nell’organizzazione sequenziale del discorso. Una esposizione organica degli argomenti studiati risulta loro particolarmente difficile. Tutto ciò deve essere tenuto ben presente dall’insegnante che deve supportare l’esposizione e fare domande mirate

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. Sarebbe molto utile che il ragazzo avesse la possibilità di tenere sotto gli occhi lo schema dell’argomento studiato, in modo da potervi ricorrere in caso di necessità (ad es. andare a vedere una parola che non riesce ad essere recuperata dalla memoria).In vista anche del maggior carico di studio che un soggetto dislessico ha rispetto alla norma dei suoi compagni, sarebbe auspicabile che l’insegnante avvisasse il ragazzo in anticipo per le interrogazioni

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Poiché il ragazzo dislessico tende a trascurare la lettura, la mancanza di esercizio porta ad un impoverimento lessicale che bisogna cercare di evitare. E’ importante che, nonostante le difficoltà, il bambino dislessico non perda curiosità per i libri, le storie, i fumetti: non è necessario che legga lui i testi, che possono essere registrati appositamente su nastro.

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Si trovano in commercio libri registrati su cassetta, che devono trovare sempre posto nella biblioteca di classe. Audiolibri utili per le scuole possono essere reperiti sul sito www.ilnarratore.comPer la registrazione di testi di ogni tipo è possibile contattare associazioni che si occupano dell’assistenza di soggetti non vedenti. Ci sono anche ottimi ormai programmi di sintesi vocale utili per la lettura di testi e fondamentali per lo studioSono anche utili e molto motivanti i libri multimediali su CD ROM. Anche i libri multimediali dovrebbero trovare posto nella biblioteca di classe.L’uso del vocabolario risulta particolarmente faticoso per il ragazzo dislessico: per aggirare questa difficoltà si può ipotizzare l’utilizzo di un vocabolario su CD.

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la disortografia tende a sistemarsi nel tempo, ma sembra avere una ricaduta più generale sulla capacitàdi scrivere testi adeguati

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L’attenzione che genitori e insegnanti pongono agli errori di ortografia, e gli insuccessi brucianti che caratterizzano le prime fasi dell’apprendimento della lingua scritta, spesso paralizzano l’atto di scrittura del bambino dislessico che, tutto concentrato sull’ortografia, non può occuparsi della struttura linguistica attraverso la quale esprimere il suo pensiero.

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Qual è allora l’atteggiamento più utile che gli insegnanti debbono tenere su questo aspetto?tenere attentamente scissi nella valutazione l’aspetto ortografico dal contenutofavorire l’utilizzo di strategie metacognitivedi autocontrollofavorire il più possibile, soprattutto nei casi più gravi, l’utilizzo di programmi di videoscrittura con correttore ortografico.

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la scrittura di un ragazzo dislessico non èmai ben automatizzata si affatica quando deve scrivere

evitare di far scrivere o copiare in modo inutile, soprattutto nei compiti a casa, che costituiscono una grossa fatica

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Molti bambini dislessici presentano problemi nel calcolo (numerazione all’indietro, scrittura e lettura di numeri, somme e sottrazione a mente, tabelline, operazioni in colonna)

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Nella soluzione di problemi, pur essendo potenzialmente in grado di affrontare il problem-solving aritmetico, risentono pesantemente di queste incompetenze e spesso anche di difficoltà nella comprensione del testo del problema

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Tutte queste difficoltà spesso inducono gli insegnanti a commettere due gravi errori di valutazione: in alcuni casi ritengono il soggetto debole dal punto di vista della dotazione intellettivain altri, se vi sono riscontri di una adeguata intelligenza, tendono a considerarlo poco impegnato, disattento, pigro.

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non pretendere il ragazzo continui e inutili esercizi di calcolose abbiamo riscontrato che non riesce; è più utile dargli in mano al più presto la calcolatricelavorare invece di più sul problem-solving, utilizzando comunque strategie alternative per quel che riguarda la comprensione del testo del problema (strategie immaginative, utilizzo di materiale concreto, materiale informatico con immagini o anche, nei casi più gravi, lettura del testo del problema su audiocassette).anche se il ragazzo dislessico non presenta difficoltà in matematica va valutato il fatto che comunque i suoi tempi potrebbero essere più lenti di quelli dei compagni. Si chiede all’insegnante di matematica di evitare il più possibile situazioni di competizione all’interno della classe per non mortificarlo

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COINVOLGERLO NEL PROGETTO EDUCATIVO, SPIEGANDO PERCHE’ SI FA QUEL DATO LAVORO, A COSA SERVE E AMMETTENDO CHE SARA’ UN PERCORSO NON FACILE, MA RAGGIUNGIBILE

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LA VALUTAZIONEè l’aspetto più difficile per gli insegnanti che temono di non essere giusti rispetto alla classe

valutare separando gli errori dal contenutoriflettere sulla assoluta necessità di una valutazione che non sia riferita alla classe ma al soggettoper giustificare ai compagni il diverso

trattamento che il dislessico riceve, occorre che in classe si spieghi il significato di dislessia

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FARE DIFFERENZE?

Alcuni insegnanti rifiutano l’utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi per l’alunno dislessico perché ritengono che ciò sia ingiustoper il resto della classe.

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VALORIZZARE LE ABILITA’

il ragazzo dislessico è molto spesso creativoè importante individuare e valorizzare l’attività nella quale è più capace

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“Finché sono piccoli, incoraggiamo i nostri bambini a esprimersi in forme creative. Poi, quando hanno sei o sette anni, cambiamo improvvisamente registro, dando loro l’impressione che l’educazione artistica sia una materia extracurricolare come il baseball e molto meno importante dell’inglese o della matematica. Saper leggere, scrivere e far di conto è ciò che serve nella vita… Nei vent’anni successivi nutriamo a forza l’emisfero sinistro del loro cervello come se fosse un’oca di Strasburgo, lasciando avvizzire quello destro”

N. Negroponte, “Being Digital”, 1995