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Dott.ssa Francesca Montanari

Psicologa – Psicoterapeuta

[email protected]

3298027860

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Art. 1.

(Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia)

1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e

la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito

denominati «DSA»,

che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in

assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono

costituire una limitazione importante per alcune attività della vita

quotidiana.

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Difficoltà significativa* nell’acquisizione del controllo del codice scritto (lettura, scrittura, calcolo) che

interferisce con il funzionamento adattivo

in presenza di

Normodotazione intellettiva (>85)

Adeguate opportunità di apprendimento

in assenza di

disturbi neuromotori o sensoriali

disturbi psicopatologici (pre-esistenti)

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Specifico vuol dire che non dipende da

altre difficoltà quali:

Disturbi Neurologici

Disturbi Sensoriali

Disturbi Psicologici

Ritardo Mentale

Scarse opportunità scolastiche

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Non devono essere presenti disturbi neurologici,

per esempio:

Epilessia

Esiti di Paralisi Cerebrale Infantile

Esiti di neoplasie

Esiti di traumi cranici

….

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Non devono essere presenti disturbi

sensoriali quali:

Ipoacusia di una certa entità

Forti disturbi visivi

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Non devono essere presenti disturbi psicopatologici primari quali:

Disturbo generalizzato dello sviluppo

Autismo

Marcati disturbi di tipo fobico/ossessivo

Forte rifiuto della scuola

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Il Quoziente Intellettivo del bambino deve essere superiore a 85

Il range della normalità statistica del QI va da 70 a 130;

La fascia da 70 a 85 si colloca tra –1 e –2 deviazioni standard dalla media ed è stimata troppo bassa per un proficuo lavoro scolastico;

Rimane il problema degli strumenti di valutazione e di tutti i casi nei quali il QI Verbale e il QI Performace sono molto differenti (uno normale e l’altro basso)

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Per poter parlare di dislessia il ragazzo deve

avere usufruito di normali opportunità

scolastiche

Frequenza della scuola dall’inizio della prima

elementare

Assenze per periodi non troppo lunghi

Inserimento iniziale adeguato

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Disturbo specifico della lettura o dislessia

Disturbo specifico della compitazione o disortografia

Disturbo specifico delle abilità aritmetiche o discalculia

Disturbo misto delle capacità scolastiche (dislessia + disortografia + discalculia)

Disturbo specifico della scrittura (abilità grafica) o disgrafia

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Art. 1.

(Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e

discalculia)

1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la

discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati

«DSA», che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in

assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono

costituire una limitazione importante per alcune attività della vita

quotidiana.

2. Ai fini della presente legge, si intende per dislessia un

disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà

nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei

segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della

lettura.

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la DISLESSIA è

Una disabilità specifica dell’apprendimento di origine neurobiologica

caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e fluente e da scarse abilità nella scrittura e nella decodifica.

Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio

inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica.

Conseguenze secondarie possono includere problemi nella comprensione della lettura e una ridotta crescita del vocabolario e della conoscenza generale.

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La principale caratteristica è una difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e

da scarsa abilità nella decodifica

La difficoltà riguarda il processo di decodifica

La lettura è molto lenta

Gli errori sono spesso numerosi

La lettura a voce alta risulta maggiormente compromessa rispetto a quella silenziosa

La comprensione del testo, di norma, è conservata

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La Dislessia Evolutiva consiste in un disturbo di automatizzazione delle procedure di transcodifica dei segni scritti in corrispondenti fonologici che emerge all’inizio del processo di scolarizzazione

I soggetti con DE incontrano difficoltà

sia in compiti di codifica fonologica

sia di recupero dell’informazione codificata in memoria.

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Abilità di combinare alcuni segmenti

fonologici (consonanti e vocali)

Collegare questi segmenti a caratteri

arbitrari (lettere)

Trascrivere queste connessioni (lettura)

Collegare stringhe di lettere (ortografia)

Queste difficoltà derivano tipicamente da

un deficit della componente fonologica del

linguaggio…

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Conseguenze secondarie possono includere i

problemi di comprensione nella lettura e una

ridotta pratica della lettura, che può impedire la

crescita del vocabolario e della conoscenza

generale.

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Art. 1.

(Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia)

1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali

disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in

presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit

sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita

quotidiana.

2. Ai fini della presente legge, si intende per dislessia un disturbo specifico che si manifesta con

una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici,

ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura.

3. Ai fini della presente legge, si intende per disgrafia un disturbo

specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione

grafica.

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La Disgrafia è un DSA che si manifesta come

difficoltà a riprodurre

sia i segni alfabetici che quelli numerici.

È un disturbo legato a difficoltà nella motricità

fine, che impedisce di automatizzare la

routine motoria necessaria per la

realizzazione del segno scritto

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Il segno più evidente è una significativa

difficoltà ad automatizzare un corsivo

fluente e morfologicamente comprensibile.

Precursori del disturbo:

Uscire dai margini nella colorazione

Far fatica con le forbici

Far fatica ad usare le posate

Far fatica ad allacciare i bottoni

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Alcune caratteristiche della difficoltà relativa alla riproduzione dei grafemi sono:

Posizione del corpo inadeguata

Prensione scorretta dello strumento grafico

Scarsa capacità di utilizzo dello spazio a disposizione (non rispetto dei margini del foglio, spazi irregolari tra i grafemi e le parole, difficoltà nel seguire il rigo)

Non adeguata regolazione della pressione della mano sul foglio

Frequenti inversioni della direzionalità del gesto grafico

Difficoltà nella riproduzione grafica di figure geometriche e livello di sviluppo del disegno inadeguato all’età

Difficoltà nella copia di parole e frasi dalla lavagna

Scarso rispetto delle dimensioni delle lettere

Alterazioni del ritmo di scrittura (scarsa armonia del gesto e frequenti interruzioni).

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Art. 1.

(Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia)

1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali

disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in

presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit

sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita

quotidiana.

2. Ai fini della presente legge, si intende per dislessia un disturbo specifico che si manifesta con

una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici,

ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura.

3. Ai fini della presente legge, si intende per disgrafia un disturbo specifico di scrittura che si

manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica.

4. Ai fini della presente legge, si intende per disortografia un disturbo specifico

di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di

transcodifica.

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La principale caratteristica di questo disturbo è una specifica e rilevante compromissione nello sviluppo delle capacità di scrittura ortografica, al di sotto del livello atteso in base all’età cronologica del bambino e al suo livello intellettivo generale

L’accuratezza e la comprensione della lettura e le abilità di calcolo sono nella norma

L’abilità a compitare oralmente e a trascrivere correttamente le parole sono entrambe interessate

Il bambino con Disortografia ha difficoltà nel tradurre correttamente in simboli grafici i suoni che compongono le parole.

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Il bambino disortografico commette errori

nella scrittura delle parole, delle frasi e del

periodo.

Nella scrittura di parole troviamo:

Elisioni

Inversioni

Sostituzioni

Assenza di doppie e di accenti

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Classificazione degli errori di scrittura:

ERRORI FONOLOGICI

Sono gli errori in cui non è rispettato il rapporto

tra fonemi e grafemi:

Scambio di grafemi (brina per prima)

Omissione e aggiunta di lettere e di sillabe (taolo o

tavolovo per tavolo)

Inversioni (li per il, bamlabo per bambola)

Grafema inesatto (pese per pesce, agi per aghi)

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ERRORI NON FONOLOGICI Sono gli errori nella rappresentazione

ortografica (visiva) delle parole senza commettere errori tra fonemi e grafemi (errori fonologici) Separazioni illegali (par lo per parlo, in sieme per

insieme, l’avato per lavato)

Fusioni illegali (nonevero per non è vero, lacqua per l’acqua)

Scambio grafema omofono (squola per scuola, qucina per cucina)

ALTRI ERRORI Omissione e aggiunta di accenti (perche per

perché) Omissione e aggiunta di doppia (pala per palla)

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Nella frase e nel periodo troviamo:

Alterazioni della struttura sintattica

Cattivo uso dei tempi e dei modi dei verbi

Elisione di parole

Disordine temporale nella descrizione degli

eventi

Errata separazione delle parole

Errato uso della punteggiatura

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Art. 1.

(Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia)

1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali

disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in

presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit

sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita

quotidiana.

2. Ai fini della presente legge, si intende per dislessia un disturbo specifico che si manifesta

con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici,

ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura.

3. Ai fini della presente legge, si intende per disgrafia un disturbo specifico di scrittura che

si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica.

4. Ai fini della presente legge, si intende per disortografia un disturbo specifico di scrittura

che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica.

5. Ai fini della presente legge, si intende per discalculia un disturbo specifico

che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e

dell’elaborazione dei numeri.

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La discalculia evolutiva è un disturbo caratterizzato da ridotte capacità nell’apprendimento delle abilità numeriche e del calcolo in rapporto alla classe frequentata.

Interferisce negativamente con l’apprendimento scolastico e con le attività quotidiane che richiedono capacità di calcolo.

Le prestazioni aritmetiche di base di questi bambini

(addizione,sottrazione, moltiplicazione e divisione)

risultano significativamente al di sotto del livello atteso

rispetto all’età cronologica, all’intelligenza generale e alla

classe frequentata.

La diagnosi di discalculia non può essere formulata prima

della terza elementare ma già nel primo ciclo possono

essere rilevate discrepanze tra le capacità cognitive

globali e l’apprendimento del calcolo e dei fatti numerici.

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la difficoltà di lettura e scrittura dei numeri,

la difficoltà nell’attribuire un significato al

numero e nell’eseguire le procedure di calcolo,

la difficoltà di acquisire in maniera stabile le

tabelline e i più semplici calcoli a mente (fatti

aritmetici)

La difficoltà di attribuire al segno algebrico le

relative procedure di calcolo (sommare se

appare: + moltiplicare se appare: X )

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Art. 1.

(Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia)

1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la

discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA»,

che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di

patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione

importante per alcune attività della vita quotidiana.

2. Ai fini della presente legge, si intende per dislessia un disturbo specifico che si

manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella

decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della

lettura.

3. Ai fini della presente legge, si intende per disgrafia un disturbo specifico di

scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica.

4. Ai fini della presente legge, si intende per disortografia un disturbo specifico

di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica.

5. Ai fini della presente legge, si intende per discalculia un disturbo specifico

che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e

dell’elaborazione dei numeri.

6. La dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia possono

sussistere separatamente o insieme. 7. Nell’interpretazione delle definizioni di cui ai commi da 2 a 5, si tiene conto

dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche in materia.

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Comprende i disturbi nei quali sono

significativamente compromesse sia le funzioni

aritmetiche che quelle di lettura e scrittura

grafica e ortografica, che appaiono al di sotto del

livello atteso in base all’età cronologica del

bambino e al suo livello intellettivo generale

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• Difficoltà di MBT fonologica

• Difficoltà nella memoria di lavoro

• Difficoltà di esposizione orale vincolata

• Difficoltà a svolgere compiti che richiedono più

operazioni mentali contemporanee

• Difficoltà ad imparare l’ordine alfabetico ed a

usare il vocabolario

• Difficoltà metacognitive e di comprensione del

testo

• Difficoltà a ricordare nomi e date

• Difficoltà di attenzione e concentrazione

• Difficoltà psicologiche e relazionali

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Tra questi, il disturbo che si incontra maggiormente sembra essere la dislessia (circa l’80% dei DSA), frequentemente associata a disortografia

La discaculia sembra essere presente circa per il 6-8%

Frequentemente si incontrano quadri misti in cui sono presenti difficoltà di lettura, ortografia e calcolo

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I DSA sono disturbi di origine neurobiologica

Ipotesi genetica nella eziologia dei DSA (alta

familiarità per DSA)

La Dislessia è un disturbo che interessa uno

specifico modulo cognitivo

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I bambini con DSA:

sono bambini intelligenti

non hanno altre patologie di qualsiasi natura che possano spiegare la loro difficoltà (di lettura, ortografia e calcolo)

hanno una difficoltà di origine neurobiologica, per la quale l’apprendimento di specifiche abilità risulta diverso e non automatico

non sono pigri, svogliati o con poca voglia di studiare

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Art. 2.

(Finalità)

1. La presente legge persegue, per le persone con DSA, le seguenti finalità:

a) garantire il diritto all’istruzione;

b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure

didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere

lo sviluppo delle potenzialità;

c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali;

d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle

necessità formative degli studenti;

e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti

delle problematiche legate ai DSA;

f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;

g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia,

scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione;

h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in

ambito sociale e professionale.

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Art. 3.

(Diagnosi)

1. La diagnosi dei DSA è effettuata nell’ambito dei trattamenti

specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione

vigente ed è comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello

studente. Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la

diagnosi nell’ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio

sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti delle risorse umane,

strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la

medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate.

2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero

didattico mirato, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette

apposita comunicazione alla famiglia.

3. È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole

dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie

interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di

DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all’articolo 7,

comma 1. L’esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi

di DSA.

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Raccolta anamnestica e valutazione neuropsichiatrica/neurologica

Valutazione psicologica e/o psicopatologica

Valutazione della presenza o assenza di deficit sensoriali

Valutazione neuropsicologica con prove standardizzate per:

Efficienza intellettiva

Lettura nelle componenti di Correttezza e Rapidità di un brano

Correttezza e Rapidità nella lettura di liste di parole e non parole

Scrittura nella componente di dettato ortografico

Calcolo nella componente di calcolo scritto e calcolo a mente, lettura e scrittura di numeri

(Comprensione della lettura)

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Neuropsichiatra infantile o neurologo per la visita

neurologica

Neuropsichiatra infantile, psicologo o neuropsicologo

per la valutazione dell’efficienza intellettiva

Psicologo per l’approfondimento psicodiagnostico e

la valutazione della personalità

Psicologo, Neuropsicologo con Logopedista e

Psicopedagogista per gli approfondimenti specifici

PROFESSIONALITA’ COINVOLTE

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PROCEDURA (SEMPLIFICATA) PER LA DIAGNOSI

Anamnesi, Valutazione

Neurologica,

Psicologica + eventuali

approfondimenti clinici

e/o strumentali

Non emergono patologie

primarie importanti

Valutazione Intellettiva QI > 85

Correttezza e Rapidità di

Lettura di un Brano,

Liste di Parole e Liste di

Non-Parole

Uno o più parametri sono

oltre – 2 Deviazioni

Standard

DISLESSIA Restituzione della Diagnosi

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La Dislessia Evolutiva è un disturbo con un

cut-off categoriale

Il Cut-Off è posizionato a – 2 Deviazioni

Standard dalla media

nella velocità

e/o

negli errori (accuratezza)

di lettura del brano o delle liste di parole o liste

di non parole

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Art. 3.

(Diagnosi)

1. La diagnosi dei DSA è effettuata nell’ambito dei trattamenti specialistici già

assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed è comunicata

dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui

territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell’ambito dei trattamenti

specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti

delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente,

che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate.

2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato,

presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla

famiglia.

3. È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole

dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate,

interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli

studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all’articolo 7, comma 1. L’esito

di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.

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La diagnosi di dislessia e disortografia non può essere formulata prima

della fine della II classe elementare.

E’ DIMOSTRATO, PERO’, CHE PIU’ E’ PRECOCE L’INIZIO DEL

TRATTAMENTO MIGLIORI SONO I RISULTATI In I elementare può essere effettuata una diagnosi di rischio (Alto, Medio,

Basso) in base ai seguenti parametri:

Discrepanza tra le competenze cognitive generali e l'apprendimento

della lettura e scrittura

Insufficienti competenze metafonologiche

Difficoltà evidente di copia dalla lavagna

Insufficienti competenze matematiche prescolari

Difficoltà ad usare lo spazio del foglio

Difficoltà spazio-temporali e prassiche

Valutazione dinamica dell’evoluzione delle competenze

OSSERVAZIONI

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• Osservare e monitorare con attenzione in I e II elementare l’evoluzione del processo di acquisizione della lettura nei bambini

• Segnalare, il prima possibile (entro la fine della II elementare), i bambini che appaiono in ritardo rispetto al gruppo-classe nell’acquisizione dell’abilità di lettura e scrittura

• Avere sempre un occhio e un orecchio attento e sollecito per quei bambini e ragazzi che ancora nel secondo ciclo delle elementari e alle medie non hanno raggiunto una lettura fluente e una scrittura corretta; sono ancora infatti molto frequenti i casi di prima segnalazione del disturbo alle scuole medie

• Cercare di comprendere le difficoltà che i bambini e ragazzi con disturbo di apprendimento incontreranno nel percorso scolastico ed essere disposti ad accoglierle e ad affrontarle insieme al ragazzo

• Essere disposti a mettere in discussione alcuni aspetti del proprio metodo didattico e a sperimentare nuove soluzioni