Dossier - Codroipo

36
Dossier Piano delle Strategie del Medio Friuli Azioni per favorire lo sviluppo d’area vasta dell’Associazione intercomunale Medio Friuli

Transcript of Dossier - Codroipo

Page 1: Dossier - Codroipo

DossierPiano delle Strategie

del Medio Friuli

Azioni per favorire lo sviluppod’area vasta dell’Associazioneintercomunale Medio Friuli

Page 2: Dossier - Codroipo

Il Piano delle Strategie del Medio Friuli

come piattaforma condivisa dello sviluppo locale

Il Comune di Codroipo svolge il ruolo di capofila degli 11 comuni appartenenti all’Associazione Intercomunale Medio Friuli; un’area vasta che ha avvertito l’esigenza di elaborare un modello di sviluppo sostenibile unitario per elevare la qualità della vita dei residenti, dotarsi di maggiori servizi e polarità, implementare la competitività del territorio, favorire la collaborazione pubblico-privata.Lo strumento individuato per definire il modello di sviluppo sostenibile locale è il Piano delle Strategie: l’agenda delle cose da fare nel medio-lungo periodo.Una piattaforma di crescita e di rinnovamento del territorio, del suo tessuto imprenditoriale, culturale, ambientale e sociale. In sintesi è un’occasione per il Medio Friuli di iniziare un crescita partecipata.Le idee, le opinioni e le competenze specifiche di tutti i soggetti della vita sociale, culturale, economica e politica del territorio vasto, messe in comune, si trasformano, così, in scelte condivise per un progetto concreto di crescita. È il disegno politico per lo sviluppo nel medio e lungo termine che persegue la competitività in chiave sovra comunale coinvolgendo, nel processo decisionale, anche gli operatori privati e sociali, attraverso la creazione e/o promozione di reti interattive tra territorio e territori.Il processo di pianificazione strategica non si esaurirà con la sola creazione di uno strumento di piano, ma continuerà con una politica di crescita, di aggiornamento dei progetti e delle azioni nel percorso di attuazione, al fine di assicurare le migliori condizioni per una effettiva realizzazione di quanto previsto.Il Piano per il Medio Friuli è uno strumento aggiuntivo e non sostitutivo della pianificazione territoriale, attraverso il quale i comuni coinvolti, anche superando i limiti territoriali degli strumenti di pianificazione urbanistica, si danno delle strategie per assolvere al loro ruolo di centro per l’interrelazione extra-territoriale, regionale ed eventualmente internazionale.Questo significa che il Piano delle Strategie non è un P.R.G, non impone vincoli, ma definisce le comuni strategie a cui dovranno rifarsi con coerenza gli indirizzi dei nuovi strumenti di programmazione locale del territorio ed i vari piani di settore.Il Medio Friuli potrà produrre una nuova crescita complessiva e duratura solo quandosarà in grado di formulare, di creare un proprio senso di intelligenza, una finalitàcondivisa, un cultura e una base di conoscenza consolidata e presente a sé stessa.I nuovi beni pubblici, affinché siano utili e ben ideati, fattori di crescita, adeguati alle esigenze del singolo come della società nella sua eterogeneità, non possono trovare origine solo dall’ azione isolata dell’ Amministrazione Pubblica. Essi devono essere efficaci attraverso la crescita di forti alleanze di condivisione per il cambiamento. Solo attraverso la realizzazione di piattaforme unitarie e condivise che impegnino vari attori, sempre protagonisti e comprimari, appartenenti al mondo economico, sociale, istituzionale e culturale, che si mobilitano in una direzione unitaria, si può generare una forza attrattiva del territorio in grado di migliorarne la competitività, la qualità del vivere, del produrre e del lavorare.Tutto questo all’interno di un quadro di progressivo decentramento di funzioni alle Regioni ed ai Comuni, verso una prospettiva di sussidiarietà che comporti la necessità di ampliare gli spazi di intervento diretto del governo locale per lo sviluppo del proprio territorio.

Arch. Andrea D’Antoni

Assessore all’UrbanisticaPianificazione TerritorialeAmbiente ed Energia

Città di Codroipo

Page 3: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

I

Dossier

Piano delle Strategie

del Medio Friuli

Azioni per favorire lo sviluppo

d’area vasta dell’Associazione

intercomunale Medio Friuli

PROGETTO EDITORIALE: Giulia Biasutti

L’ Associazione intercomunale del

Medio Friuli nasce nel maggio

2006 per volontà dei sindaci dei

comuni di Basiliano, Bertiolo,

Camino al Tagliamento, Castions

di Strada, Codroipo, Lestizza,

Mereto di Tomba, Mortegliano,

Sedegliano, Talmassons e Varmo,

in provincia di Udine.

Le finalità dell’Associazione

prevedono, oltre alla gestione

comune di alcuni servizi pubblici

e funzioni amministrative, anche

l’obiettivo di stimolare uno

sviluppo del territorio condiviso,

per mettere in rete punti forti

e affrontare in modo unitario le

criticità presenti.

Da qui l’esigenza di un Piano delle

strategie d’area vasta: una regia

del presente per programmare il

futuro, comprendendo e gestendo

in modo integrato le risorse e le

opportunità nel contesto delle

reali dinamiche dello sviluppo del

territorio.

Page 4: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

II

Analisi della reputazione

Polarità e macrotematiche caratterizzanti il territorioL’Associazione del Medio Friuli, in Provincia di Udine, si estende su una superficie di circa 420,3 kmq, per un totale di 50.686 abitanti. Ne fanno parte undici Comuni, com-prendenti numerose frazioni e località per un totale di ben 69 centri abitati. Il capofila dell’Associazione è il Comune di Codroipo.Il territorio si presenta come una vasta area prevalentemen-te pianeggiante. L’area è divisa nettamente a metà dalla linea delle Risorgive, che suddivide l’Alta pianura dalla Bassa pianura friulana, punto di incontro tra terreno per-meabile ed impermeabile. La zona a Sud è caratterizzatadall’abbondante presenza di acque, mentre l’ampia zona planiziale a Nord è prevalentemente occupata da aree agri-cole o urbanizzate.Per consentire uno sviluppo armonico del territorio, che tuteli gli elementi di pregio ambientale, promuovendo una strategia di sviluppo condivisa dalle undici pubbliche amministrazioni e dai principali soggetti privati, nell’anno 2009 l’Associazione predispone il bando nazionale per la redazione del Piano delle strategie, finanziato attraverso legge regionale del Friuli Venezia Giulia n. 01/2006.Il Piano strategico d’area vasta dell’Associazione Medio Friuli definisce le ipotesi di sviluppo sostenibile del territo-rio e le unifica in un disegno unitario costituito da obietti-vi di breve e medio periodo, identificati attraverso linee di intervento, azioni e progetti secondo una scala di priorità degli interventi.Il Piano sviluppa una dettagliata analisi delle aree urbane ed extra-urbane, con un particolare approfondimento delle risorse naturali, storico-culturali ed ambientali del territo-rio, per individuare i punti critici e le potenzialità, onde ga-rantire un’elevata competitività derivante dall’organizzazio-ne e dalla valorizzazione delle risorse locali e nel contempo collegare la programmazione dello sviluppo locale a temati-che e prospettive sovra comunali.Il Piano strategico ha inoltre evidenziato le potenzialità di crescita turistica, prevedendo modalità collaborative con gli Enti sovraordinati e verificando le opportunità di sviluppo offerte a livello nazionale e Comunitario.In sintesi, il Piano si prefigge di raggiungere i seguenti obiettivi strategici, approvati dalla Conferenza dei sindaci dell’Associazione intercomunale Medio Friuli:

-to il profilo sociale, culturale, ambientale ed economico;

in riferimento sia alle iniziative esistenti sia alle diverse opportunità;

-stimenti;

e delle imprese di accedere e mettere a frutto le risorse finanziarie provenienti dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla Regione;

-di attrattori naturali, paesaggistici e culturali;

per lo sviluppo, quali: la lingua, la cultura, il paesaggio, il patrimonio storico e archeologico;

l’economia del Medio Friuli, rendendoli più sostenibili e integrati con il quadro economico sociale complessivo;

e favorendo tutte le possibili forme di integrazione (sta-gionale, territoriale, per tipologia di offerta).

La metodologia adottata per la redazione del Piano è sta-ta elaborata dall’architetto Massimo Casolari dello Studio AGORAA, vincitore del bando di gara nazionale insieme al Dottore Forestale Monica Cairoli e al Dottore in Communi-cation Design Matteo Palmisano.Il metodo propone di allontanarsi dall’ottica dell’urbani-stica (che ragiona in scale inadeguate per la gestione del Patrimonio), per favorire le politiche di sviluppo fondate sul rapporto “Territorio-Prodotto-Uomo”: una formula che può descrivere il “fenomeno Toscana”, nel quale la qualità del territorio (valorizzazione del paesaggio) è garante di ciò che in esso si produce (nel caso friulano, le coltivazioni agricole di qualità), tutelato nella propria unicità e riconoscibilità attraverso l’identità locale costruita dall’uomo (competiti-vità internazionale). L’obiettivo prioritario del metodo, applicato al Piano strategi-co, è incentivare-motivare-orientare gli investimenti nell’area vasta del Medio Friuli, sia da parte di imprenditori residenti, consapevoli del valore dei propri territori, sia da parte di imprenditori non residenti, attirati dalla competitività d’area e dalle potenzialità individuate e promosse dalla politica di governo locale.Una visione moderna della pianificazione e della program-mazione che orienta al confronto, alla verifica ed alla parte-cipazione pubblico-privata.

ANALISI DELLA REPUTAZIONE

La metodologia di lavoro prevede quale primo punto l’ana-lisi della reputazione d’area, rispetto all’ attuale offerta del sistema dei servizi e della qualità della vita.Individuare “come vedono” gli altri l’area del Medio Friuli è fondamentale per conoscere quali fattori sono percepiti come negativi e quali come potenzialità.Dall’analisi del materiale pubblicato a livello nazionale ine-rente al Medio Friuli, si individuano tre tematiche collega-bili all’area: A) tradizione agricola del territorio, ancora molto presente

nell’economia locale; B) presenza di ville storiche di particolare rilievo, spesso

collegate alla villeggiatura di famiglie benestanti resi-denti a Venezia durante il XVII sec.;

C) sviluppo di attività manifatturiere anche di rilievo na-zionale, attualmente rappresentate da realtà produttive collegate al settore metalmeccanico e chimico-farma-ceutico.

Il settore turistico è ancora molto marginale nell’economia del territorio, nonostante la presenza di potenziali punti at-trattivi quali ad esempio il polo espositivo di Villa Manin. Si riscontrano inoltre alcune contraddizioni nella promozio-ne e valorizzazione dell’identità locale rurale: la produzione agricola del territorio è poco comunicata, mentre si è pre-ferito enfatizzare gli aspetti pittoreschi del mondo rurale (aspetto negativo che apre alla prospettiva di banalizzazio-ne degli aspetti autentici della civiltà contadina).Analoga “parabola” discendente ha riguardato il patrimo-nio edilizio rurale, sia nel contesto urbanizzato che negli insediamenti sparsi, che risulta abbandonato o trasformato radicalmente perché non più corrispondente alle attuali esi-genze abitative e sociali.

Page 5: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

III

Page 6: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

IV

Analizzando il materiale della comuni-cazione e promozione del territorio, è possibile schematizzare quanto segue:

livello nazionale al livello locale, evidenzia che non esiste la comuni-cazione del “Medio Friuli” a livello nazionale e regionale. La reputazio-ne d’area coincide con la promozio-ne internazionale della principale polarità: Villa Manin, nel comune di Codroipo, sede di mostre, concerti ed eventi culturali gestita dalla re-gione attraverso l’“Azienda speciale Villa Manin”;

livelli di comunicazione riguardanti l’area del Medio Friuli, che si so-vrappongono creando effetti negativi per l’identità e la riconoscibilità del territorio: A) TERRE DI RISORGIVA B) TERRE DI MEZZO C) COMUNI DEL CODROIPESE;

-cace per l’eccessiva frammentazio-ne delle informazioni e per l’assen-za di un progetto di distribuzione della promozione; infine, l’area del Medio Friuli non ha un logo (iden-tità visiva) attraverso il quale farsi riconoscere.

La Sintesi del Marketing Territoriale e Urbano individua le icone della promo-

zione del territorio (temi trattati dalle tipologie di comunicazione) e le tema-tiche poco indagate, che rappresenta-no un patrimonio rilevante da riscoprire e valorizzare, anche dal punto di vista dell’attrattività turistica:FRECCE TRICOLORI

La pattuglia acrobatica nazionale del-le Frecce Tricolori è conosciuta e famo-sa in tutto il mondo, ma non collegata al territorio.Criticità: Codroipo, Medio Friuli sono esclusi dalla comunicazione e dalla promozione.VILLA MANIN

Potenziale attrattore internazionale, molto promosso come punto di eccel-lenza del patrimonio regionale, ma non collegato al territorio e al sistema socio-economico locale.Criticità: Assenza di un piano di gestio-ne per le funzioni.TERRA DELLE RISORGIVE

Tematica promossa localmente al punto da essere inserita come “logo” del ter-ritorio del Medio Friuli nella comunica-zione/informazione ufficiale della regio-ne e della provincia. Criticità: La risorgiva non è un tema esclusivo di questa area: è molto esteso in altre zone del Friuli e d’Italia.VILLE VENETE

La presenza delle ville storiche con par-

co costituisce un potenziale attrattivo rilevante per il territorio.Criticità: beni dismessi o sottoutilizzati per assenza di funzioni; assenza di si-nergie e di promozione unitaria.ORATORI E PIEVI

Tematica artistico-culturale molto pro-mossa localmente.Criticità: si nota la presenza nel territorio, ma si riscontra l’inaccessibilità per pro-blemi di gestione degli orari di apertura.MULINI E ROGGE

I mulini costituiscono un componente importante dell’identità locale.Sono molto promossi nel territorio ma non è ancora stato creato un “sistema” collegato alla realtà locale.Criticità: problematiche di gestione, funzioni e accessibilità.FIUME TAGLIAMENTO

Potenziale polarità ambientale, il mag-giore fiume regionale è poco promosso e scarsamente fruibile.Criticità: in assenza di un piano delle funzioni e dei servizi, il fiume divide il teritorio anziché collegarlo.VINI D.O.C. FRIULANI

Il vino del Medio Friuli è di buona qua-lità. La sua promozione è recente ri-spetto ad altre zone della regione che beneficiano di marketing storico.Criticità: occorre maggiore identità del territorio nella comunicazione.

Page 7: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

V

FORMAGGIO MONTASIO

Formaggio tipico del Friuli, è un prodot-to che si sta cominciando a far cono-scere anche a livello nazionale. Il Mon-tasio è un marchio fortemente collegato al proprio territorio.Criticità: la sede del consorzio è a Co-droipo ma non rientra nella comunica-zione e nella promozione.MELA DI PANTIANICCO

Il progetto di promozione della mela friulana è recente e di buona qualità.Criticità: Il prodotto non è ancora co-nosciuto dal grande pubblico: occorre continuare nella promozione del siste-ma “Territorio - Prodotto - Uomo”.FRAZIONI

I borghi rurali non sono promossi in modo adeguato pur costituendo un punto elevato dell’identità locale.Criticità: perdita di identità per assen-za di manutenzione e gestione degli edifici, o per erronei interventi di re-stauro.CENTE (CORTINE)

Tipologia insediativa caratteristica dei centri storici della pianura friulana, ri-salente all’epoca medievale.Criticità: Tematica culturale facilmen-te comprensibile per turismo scolastico e didattico ma difficile da comunicare, individuare e fruire: spesso non sono accessibili o riconoscibili.

SCRITTORI E PERSONAGGI DEL ME-

DIO FRIULI

Il Medio Friuli è stato ed è tutt’ora tap-pa o luogo scelto per la residenza di scrittori e intellettuali di livello nazio-nale ed internazionale, tra i quali: Ame-deo Giacomini, Elio Bartolini, David Maria Turoldo, Sergio Maldini, Ippolito Nievo, Pier Paolo Pasolini, Ernest He-minguay.Criticità: debole valorizzazione del ter-ritorio sotto il punto di vista culturale, assenza di richiami ai luoghi “della let-teratura” nel territorio.TUMULI E CASTELLIERI

Le testimonianze dei tumuli e dei ca-stellieri potrebbero costituire un per-corso archeologico per comprendere l’insediamento dell’uomo nelle terre del Medio Friuli.Criticità: Tematica culturale facilmen-te comprensibile per turismo scolastico e didattico ma difficile da comunicare, individuare e fruire: spesso non sono accessibili o riconoscibili.RICONOSCIBILITÀ DEL TERRITORIO

Molto spesso l’analisi del materiale di-vulgativo e promozionale prodotto da-gli Enti locali e turistici enfatizza te-matiche di richiamo attrattivo che però non trovano riscontro nella reale fruizio-ne del territorio, perché poco visibili e scarsamente segnalate sulla viabilità, o

non accessibili per assenza di gestione e manutenzione. Così nel Medio Friuli sono molto comunicate le realtà pun-tuali di villa Manin e delle Frecce Tri-colori, mentre le produzioni agricole ti-piche, la numerosa presenza di centri storici e borghi rurali e le stesse aree protette nella zona delle risorgive sono poco presenti nella comunicazione pro-mozionale e soprattutto nelle indicazio-ni presenti sul territorio. CRITICITÀ DEI FATTORI IDENTITARI

La valorizzazione degli elementi iden-titari del territorio e la capacità at-trattiva turistica può essere annulla-ta anche da un insieme di fattori, che provocano criticità sia direttamente, come nel caso della mancata gestione e manutenzione dei beni, la difficoltà di fruizione e accessibilità dei centri storici o delle viabilità rurali, gli erro-ri di intervento nella conservazione del patrimonio, ecc., sia indirettamente, come la mancanza di riconoscibilità dell’area dall’esterno (assenza di mar-keting territoriale unitario), la scarsa propensione degli imprenditori loca-li ad investire nei servizi e nell’ospi-talità, la banalizzazione del paesaggio agricolo dovuta alle attuali modalità colturali, la presenza di sistemi territo-riali limitrofi a maggiore visibilità e at-trattività, ecc.

Page 8: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

VI

ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE MEDIO FRIULI

Le associazioni intercomunali, fina-lizzate alla gestione associata di una pluralità di funzioni e servizi, sono co-stituite da Comuni contermini inseri-ti in contesti omogenei dal punto di vista territoriale e socio-economico e non ricompresi nel territorio di al-tra associazione e sono dotate di uf-fici comuni. Le associazioni intercomunali sono costituite con deliberazioni confor-mi dei consigli comunali, adottate a maggioranza assoluta dei compo-nenti, con le quali viene approvata la convenzione quadro. Questa trova ap-plicazione mediante convenzioni at-tuative, fra tutti o alcuni dei Comuni associati, approvate dalle giunte co-munali.Nella Regione Friuli-Venezia Giulia la

disciplina è dettata dalla l.r. 9 genna-io 2006, n. 1, art. 22.La legge regionale 9 gennaio 2006, n. 1, delinea i punti nevralgici nel nuovo sistema Regione - Autono-mie locali valorizzando l’autonomia degli enti locali e ponendoli nelle condizioni di disporre di un’orga-nizzazione idonea a consentire un migliore governo del territorio. Ele-mento centrale della riforma è l’ac-centuata valorizzazione delle forme associative. Il perno del sistema è costituito dalle associazioni intercomunali, forma in-novativa, priva di personalità giuridi-ca, costituita tra comuni contermini, diretta a realizzare la massima inte-grazione possibile tra gli stessi enti. Oltre a questa nuova forma associati-

va la legge regionale 1/2006 prevede e disciplina le unioni di comuni.Lo strumento di alta programmazio-ne regionale in questo settore è rap-presentato dal Piano di valorizzazione territoriale, approvato annualmente dalla Giunta regionale, con il quale: a) è effettuata la ricognizione delle for-me associative esistenti (associazio-ni intercomunali, unioni di comuni), nonché dei comuni risultanti da fusio-ne, per dare evidenza del loro assetto e del loro sviluppo; b) sono definiti i criteri e le modali-tà per la concessione di incentivi re-gionali (annuali e straordinari) a soste-gno delle forme associative suddette e dei comuni risultanti da fusione, pren-dendo a riferimento principalmente le funzioni svolte in forma associata.

REALTÀ TERRITORIALI COINVOLTE

Di tradizione prevalentemente agricola, negli

ultimi anni ha visto un forte sviluppo del setto-

re artigianale, industriale e commerciale che ha

portato ad un incremento demografico con un

conseguente sviluppo dell’edilizia residenziale.

Nasce quindi l’esigenza di una pianificazio-

ne mirata ad una maggiore dotazione di ser-

vizi con l’obiettivo di un miglioramento della

qualità della vita nel rispetto della sostenibili-

tà ambientale; a tal fine il Piano delle strategie

vuole definire un quadro conoscitivo globale

dello stato del territorio che determini obietti-

vi, priorità e strumenti conducibili ad una se-

rie di azioni fra loro coordinate e utilizzabili

per le successive programmazioni.

Il 13 gennaio 2011 il Comitato per l’Ecolabel-

Ecoaudit ha attribuito al Comune di Basiliano

la Registrazione EMAS n. IT-001281 con vali-

dità fino al 24 novembre 2012.

Numerose sono le attivita e le aziende del pae-

se ma la maggioranza è rappresentata dal set-

tore agricolo, con una forte preponderanza per

quanto riguarda la viticoltura, vera espressio-

ne del carattere della zona.

Dal punto di vista paesaggistico si segnala la

zona dove è situato il borgo rurale di Sterpo,

ricca di risorgive, con l’importante insedia-

mento della villa Colloredo Venier, costruita

sul finire del XVIII secolo sulle rovine di un

castello trecentesco. La villa è circondata da

un vasto parco delimitato dalle acque del fiu-

me Stella, che alimentano le pale del mulino

ancora oggi visibile lungo la strada. Nel parco

della villa si segnala uno splendido esempla-

re di quercia plurisecolare, uno dei più gran-

di in Italia (oltre 20 metri di altezza), protet-

to come monumento naturale dalla Regione.

Il Comune di Basiliano si estende su una superficie di circa 43 km², ad un’altitudine media di 77 m s.l.m, ed è suddiviso in sette Località: Basa-gliapenta, Basiliano, Blessano, Orgnano, Variano, Villaorba e Vissandone. Al 31.12.2010 contava 5.410 abitanti.

Il Comune di Bertiolo si estende su una superficie di circa 26,20 km², con un’altitudine media di 33 m s.l.m, ed è suddiviso in quattro Locali-tà: Bertiolo, Pozzecco, Sterpo, Virco.Al 31.12.2010 contava 2.578 abitanti.

Page 9: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

VII

Di tradizione prevalentemente agricola l’aspet-

to del paesaggio si è costituito sulla maglia

delle piccole proprietà, delimitate da rogge e

fossati, filari alberati e da colture diversificate

oggi per lo più sostituite dalle coltivazioni in-

tensive di seminativi e dai vigneti, ma in mol-

te zone ancora visibili.

Caratterizzano il territorio i corsi d’acqua di cui i

principali sono il Fiume Tagliamento ed il fiume

Varmo. Il Varmo attraversa il centro di Cami-

no e la località di Glaunicco, mentre il Taglia-

mento delimita il confine Ovest del Comune.

Dal punto di vista urbanistico il territorio è ca-

ratterizzato dalla presenza di numerosi bor-

ghi a testimonianza della matrice contadina di

queste terre.

Il Piano delle strategie indica l’esigenza di una

pianificazione mirata con l’obiettivo di un mi-

glioramento della qualità della vita nel rispet-

to della sostenibilità ambientale.

Il comune è situato nella bassa pianura friulana,

nella terra delle risorgive, ed è caratterizzato dal-

la presenza di molte piccole imprese artigianali,

per lo più a conduzione familiare, spesso lega-

te in qualità di fornitori o terzisti a medio-gran-

di imprese quali i Danieli di Buttrio, la Zanussi

Electrolux di Pordenone e le fabbriche del di-

stretto della sedia della zona manzanese.

La trasformazione economica del secondo do-

poguerra ha comportato anche il ridimensiona-

mento della vocazione rurale della popolazio-

ne; infatti, oggi solo una piccola percentuale

della popolazione è impegnata nel lavoro dei

campi. Permangono alcuni allevamenti bovi-

ni, suini e di animali da bassa corte, oltre alla

presenza di un allevamento di trote.

Castions di Strada è situato lungo un’impor-

tante via di comunicazione, la S.S. 252 o Na-

poleonica.

Il territorio comunale è pianeggiante, e quasi la

metà del territorio è destinato ad uso agricolo

con prevalenza di colture cerealicole e foraggere.

Il Comune di Codroipo è capofila dell’Associa-

zione Intercomunale del Medio Friuli.

Di tradizione prevalentemente agricola, negli

ultimi anni ha visto un forte sviluppo del setto-

re artigianale, industriale e commerciale che ha

portato ad un incremento demografico con un

conseguente sviluppo dell’edilizia residenziale.

L’attività agricola rappresenta comunque a

tutt’oggi una delle principali risorse locali, le

aree a destinazione agricola si estendono in-

fatti su quasi il 58% del territorio comunale.

Prevalgono le colture intensive di seminativi e

in alcune aree frutteti.

Codroipo presenta la maggiore concentrazione

di poli attrattivi e culturali dell’area del Me-

dio Friuli tra cui Villa Manin, Villa Manin - Ke-

chler (nel borgo di San Martino), Villa Collo-

redo - Mels (nel borgo di Muscletto) e i Musei

Civico Archeologico e delle Carrozze d’epoca.

Ricade inoltre in Comune di Codroipo (nella

frazione di Rivolto) la Base Aeronautica delle

Frecce Tricolori.

Il Comune di Camino al Tagliamento si estende su una superficie di cir-ca 22,56 km², ad un’altitudine media di 35 m s.l.m, ed è suddiviso in sette località: Camino al Tagliamento, S.  Vidotto, Glaunicco, Gorizzo, Pieve di Rosa, Bugnins e Straccis.Al 31.12.2010 contava 1.676 abitanti.

Il Comune di Castions di Strada occupa una superficie di circa 32 kmq con un’altitudine media di ca. 23 m s.l.m. e comprende, oltre al capo-luogo, la frazione di Morsano di Strada.Al 31.12.2010 contava 3.858 abitanti.

Il Comune di Codroipo si estende su una superficie di circa 73,64 km², ad un’altitudine media di 43 m s.l.m, ed oltre al capaluogo comprende le località di: Beano, Biauzzo, Goricizza, Iutizzo, Lonca, Muscletto, Passa-riano, Pozzo, Rividischia, Rivolto, San Martino, San Pietro, Zompicchia.Al 31.12.2010 contava 15.887 abitanti.

Page 10: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

VIII

Comune della pianura friulana, Lestizza è si-

tuata all’incrocio di tre importanti vie di comu-

nicazione, la S.S. 13 Pontebbana, la S.P. 95 o

Ferrata e la S.S. 252 o Napoleonica. L’attività

agricola rappresenta una delle principali risor-

se locali, in particolare la coltivazione cerea-

licola e foraggera. L’allevamento, in prevalen-

za di bovini, vede anche la presenza di alcune

grosse aziende a carattere industriale, ed è qui

che si allevano circa il 70% di tutti i capi del

territorio della provincia di Udine.

Presenta un territorio fortemente caratterizza-

to dall’attività agricola intensiva, che ha por-

tato ad uniformare il paesaggio.

All’interno del confine comunale non insistono

zone Sic, Aria e ZPS; sono presenti alcune su-

perfici di grandezza limitata a prato stabile e la

zona archeologica del Castelliere, la cui data-

zione si calcola intorno alla fine del Bronzo, che

rientra tipologicamente tra le fortificazioni “di

pianura”della Regione Friuli-Venezia Giulia.

Dall’analisi toponomastica dell’origine del

nome, emergono due aspetti che caratterizza-

no l’ambito: Mereto Melereto Melareto = os-

sia “luogo dove si coltivano le mele”, a testi-

monianza della tradizione agricolo-rurale che

ancora oggi rappresenta un’attività importan-

te per il territorio, a cui si accosta, a partire

dal XV secolo, Tumbae Tomba = in seguito al

ritrovamento di una tomba risalente all’epoca

dei Castellieri, e che, grazie alla sua posizione

strategica, sulla via di comunicazione Concor-

dia-Norico, ha fatto sì che diventasse un inse-

diamento di legionari romani dediti all’attivi-

tà agricola.

L’attività agricola rappresenta ancora oggi una

delle principali risorse locali, in particolare

la coltivazione cerealicola, con prevalenza di

mais, e nicchie di eccellenza come la produ-

zione frutticola delle mele di Pantiacco. Le at-

tività di allevamento sono limitate all’alleva-

mento di specie bovina.

Il Comune è situato all’estemità meridiona-

le dell’alta pianura friulana, a pochi chilome-

tri dalla linea delle risorgive. L’attività agricola

rappresenta una delle principali risorse loca-

li, le aree a destinazione agricola si estendono

infatti su quasi due terzi del territorio comu-

nale. La coltivazione cerealicola è la coltura

prevalente, in particolare per l’ormai famosa

produzione della “Blave di Mortean”, farina

di mais che ha ottenuto la certificazione della

rintracciabilità di filiera dal CSUA. Si segna-

la inoltre la produzione di mele nella frazione

di Chiasiellis, zona D.O.P. della mela friulana

e la zona di produzione D.O.C. Grave del Fiuli,

per la coltivazione di vite da vino.

L’allevamento, in prevalenza di bovini da latte,

ha favorito lo sviluppo di aziende zootecniche

e lattiero-casearie.

Negli ultimi anni la filiera agricola ha permes-

so la crescita di nuove attività produttive e di

servizi, soprattutto nel campo enogastronomi-

co e turistico.

Il Comune di Lestizza occupa una superficie di circa 34 kmq e com-prende, oltre al capoluogo, cinque frazioni: Galleriano, Nespoledo, San-ta Maria di Sclaunicco, Sclaunicco e Villacaccia.Al 31.12.2010 contava 3937 abitanti.

Il Comune di Mereto di Tomba occupa una superficie di circa 27,30 kmq e comprende, oltre al capoluogo Mereto, altre sei frazioni: Castel-liere, Pantiacco, Plasencis, San Marco, Savalons, Tomba.Al 31.12.2010 contava 2736 abitanti.

Il Comune di Mortegliano si estende su una superficie di circa 30 kmq, con un’altitudine media di ca. 41 m s.l.m., e comprende, oltre al capo-luogo, le frazioni di Lavariano e Chiasiellis.Al 31.12.2010 contava 5.182 abitanti.

Page 11: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

IX

Il Comune di Sedegliano è situato all’estemi-

tà Nord-Ovest del territorio del Medio Friu-

li, nell’alta pianura friulana. Lo stanziamen-

to dei primi abitanti è stato favorito dalla sua

posizione in prossimità di un tratto guadabi-

le del fiume Tagliamento e si fanno risalire al

1800-1700 a.C. nell’area del castelliere, risa-

lente all’età del Bronzo, oggi sede di un cam-

po sportivo.

L’attività agricola rappresenta a tutt’oggi una

delle principali risorse locali, le aree a desti-

nazione agricola si estendono infatti su quasi

il 70% del territorio comunale.

Prevalgono i seminativi e in alcune aree frutte-

ti. Anche in queste zone la bonifica ha portato

ad una uniformità del paesaggio con la scom-

parsa di filari ed aree boscate.

L’allevamento, in prevalenza di bovini da lat-

te, ha favorito lo sviluppo di aziende lattiero-

casearie, in particolare nella zona di Coderno.

Lo stanziamento dei primi abitanti è stato fa-

vorito dalla ricchezza di acqua e dall’estrema

fertilità di queste terre. L’attività agricola rap-

presenta a tutt’oggi una delle principali risorse

locali, le aree a destinazione agricola si esten-

dono infatti su quasi il 55% del territorio co-

munale. Prevalgono i seminativi e in alcune

aree frutteti.

Anche in queste zone la bonifica ha portato ad

una uniformità del paesaggio con la scompar-

sa di filari ed aree boscate.

Tra le aree ambientali tutelate si segnala il

Biotopo delle Risorgive del Flambro:

il biotopo riveste particolare importanza per le

dimensioni e per le peculiarità naturalistiche,

si estende su una superficie di 73 ha, e sono

presenti tutti gli habitat tipici del sistema del-

le risorgive friulane.

Nel Comune di Talmassons, nella frazione

Flambro, è inoltre presente l’importante Villa

Savorgnan, risalente al XVII secolo.

L’attività agricola rappresenta a tutt’oggi una

delle principali risorse locali, le aree a desti-

nazione agricola si estendono infatti su qua-

si il 67% del territorio comunale. Prevalgono i

seminativi e in alcune aree frutteti.

Nonostante la maggioranza del territorio sia

destinata ad uso agricolo, quello che caratte-

rizza il comune è il Fiume Tagliamento e l’area

delle risorgive.

Il comune è particolarmente ricco di rogge e

corsi d’acqua, alcuni dei quali confluiscono

nel fiume Varmo, che a sua volta sfocia nel Ta-

gliamento in corrispondenza del SIC del Bo-

sco di Golena del Torreano. Il piano propo-

ne un’azione sinergica dei comuni del Medio

Friuli per una pianificazione della manuten-

zione delle rogge e dei canali che caratterizza-

no il territorio. Oltre al centro storico, a Varmo

è possibile ammirare, nella Chiesa parrocchia-

le, un importante trittico del Pordenone risa-

lente al 1526.

Il Comune di Sedegliano si estende su una superficie di circa 50 kmq, e comprende, oltre al capoluogo, le frazioni di Coderno, Gradisca, Grions, Pannellia, Redenzicco, Rivis, San Lorenzo, Turrida.Al 31.12.2010 contava 3.926 abitanti.

Il Comune di Talmassons occupa una superficie di circa 42 kmq, ha un’altitudine media di m. 30 s.l.m. e comprende, oltre al capoluogo, le località di Flambro, Flumignano, Sant’Andrat del Cormor.Al 31.12.2010 contava 3.926 abitanti.

Il Comune di Varmo occupa una superficie di circa 37 kmq, e compren-de, oltre al capoluogo, le località di Belgrado, Canussio, Cornazzai, Gra-discutta, Madrisio, Romans, Roveredo, Santa Marizza.Al 31.12.2010 contava 2.892 abitanti.

Page 12: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

X

Quadro conoscitivo

Analisi territoriale e urbana

STRUTTURA AMBIENTALE E URBANA

Il patrimonio ambientale e cultura-le costituisce la principale eccellen-za del sistema competitivo e attrattivo del Medio Friuli: un vero motore del-lo sviluppo sostenibile fondato sull’eco-nomia dell’ospitalità, della cultura, dei servizi alla persona e dei prodotti tipi-ci locali.L’analisi del sistema del paesaggio e dei punti di criticità delle aree protette indi-vidua aree naturalistiche di pregio, am-biti funzionali di interesse paesaggistico, parchi pubblici, rogge e campi coltivati, segnalando gli elementi territoriali che necessitano di manutenzione e gestione.Dal punto di vista strettamente ambien-tale, il Piano prevede l’individuazione di un sistema integrato di tutela e valo-rizzazione delle zone naturali protette, in un’ottica di diffusione della “cultura ambientale”: tutela e salvaguardia del sistema delle risorgive e delle aree pro-tette in quanto elemento primario del territorio; creazione di corridoi ecologici per il flusso fauna e avifauna; ripristino di filari e siepi del tessuto ambientale; creazione di itinerari via acqua e terra per implementare le attuali tipologie di frequentazione turistica.

SISTEMA INTEGRATO BENI CULTU-

RALI – BENI AMBIENTALI

Le polarità presenti in un territorio co-stituiscono sia le motivazioni per re-carvisi (turismo) o rimanervi (nuovi residenti), sia per investire su altre fun-zioni (attrazione di nuovi investimenti). La quantità di polarità e servizi indica il livello della qualità della vita per i resi-denti e la capacità competitiva del ter-ritorio, per gli imprenditori.L’immagine sintetizza e raffigura le azioni prioritarie per costituire il si-stema integrato “polarità ambientali – centri storici”.Dall’asse Tagliamento (polarità am-bientale primaria) è possibile integrare le potenzialità attrattive dei centri sto-rici attraverso l’organizzazione del ter-ritorio: creare polarità attrattive attra-verso il recupero del patrimonio edilizio dismesso, degradato o di aree margina-li, trasformato in servizi per i residenti e servizi per area vasta e territorio.Si segnala la necessità di implementa-re le piste ciclabili, in quanto costitui-scono la rete di congiunzione tra siste-ma ambientale e sistema urbano (centri storici, borghi e frazioni, ambiti resi-denziali).

INDAGINE CONOSCITIVA

Lo sviluppo nella tutela si attiva inte-grando il patrimonio alle filiere produt-tive esistenti e di progetto. Gli elaborati tematici, sviluppati per ciascuna realtà del Medio Friuli, visualizzano l’identità locale: il patrimonio che ogni Comune può mettere a disposizione per imple-mentare servizi e funzioni nel territorio e nel sistema urbano.Per ogni Comune sono state evidenziate le caratteristiche distintive:- polarità monumentali,- effetto borgo,- vicoli,- edilizia rurale,- sistema urbano, - ambiente (rogge, aree protette, ecc.).L’analisi del patrimonio evidenzia una generale tendenza a banalizzare l’iden-tità rurale: trasformazione delle tipolo-gie, perdita dei segni e dei significati della cultura locale.Si sottolinea pertanto l’urgenza di ela-borare regolamenti specifici (Piani del Colore, Piani per la riqualificazione del-le facciate, regolamenti su arredo urba-no e dehors) per il controllo della qua-lità negli interventi sulla quinta urbana storica.

Page 13: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XI

Page 14: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XII

Elementi caratterizzanti il sistemaambientale e insediativo

Lo schema al centro dell’elaborato evidenzia le criticità legate all’antropizzazione del territorio, con sovraccarico delle infrastrutture viabilistiche, inquinamento atmosferi-co, dispersione delle funzioni (soprattutto produttive), ti-pologie edilizie non compatibili nelle zone di espansione, in rapporto alle due principali classi di paesaggio del Me-dio Friuli: Alta e Bassa Pianura friulana (schema in alto a sinistra). La Bassa Pianura friulana si presenta, in special modo nella parte non industrializzata, fortemente frammentata dal pun-to di vista paesaggistico. Ai centri storici di Codroipo, Ber-tiolo, Talmassons e Castions di Strada, stratificati e struttu-rati lungo una direttrice, si contrappone un’urbanizzazione rurale sparsa con colonizzazioni agrarie antiche,strutturate su tracce di centuriazione e di viabilità di epoca romana ancora visibili, o che si concentra lungo le direttrici fluviali dando luogo a piccoli centri rurali.Tali nuclei risultano in parte compromessi dalla recente espansione, soprattutto lungo gli assi stradali principali e secondari; si citano ad esempio i centri dislocati lungo la SP 65, evidenziati in viola nello schema, che rivelano una chiara tendenza a saldarsi lungo tale asse.A sud della linea ideale delle risorgive, si distingue un’area piuttosto ampia, evidenziata in verde, contraddistinta per il suo basso livello di antropizzazione. La zona delle risorgive si presenta certamente come la più fragile del territorio in esame, ma anche la più ricca per quanto riguarda i siti di

particolare importanza. In questa zona infatti si concentra-no zone di particolare interesse tutelate a vario livello: Sic, biotopi, aree di reperimento prioritario.Il Piano non prevede interventi all’interno delle aree protet-te se non per migliorarne la fruizione ecocompatibile e fa-vorire gli interventi manutentivi.I territori dell’Alta Pianura sono costituiti prevalentemente da depositi alluvionali ghiaiosi di notevole spessore e di ele-vata permeabilità (definiti “magredi”), nei quali si sviluppa una potente ed estesa falda freatica. Nella zona è presente una allargata rete di canali irrigui, realizzati nei primi de-cenni del secolo scorso, che hanno permesso di sviluppa-re una importante attività agricola in territori privi di corsi d’acqua perenni, proprio a causa della notevolissima per-meabilità dei suoli.La grande opera di bonifica ha fatto sì che in questa par-te del territorio l’agricoltura abbia avuto un notevole svilup-po, d’altro canto ha “snaturato” le caratteristiche del pae-saggio, portando alla costituzione di terreni coltivabili il più possibile pianeggianti e privi di qualsiasi barriera, che si estendono in maniera vastissima (migliaia di ettari). Sono così praticamente scomparsi gli elementi caratterizzanti di queste zone, sempre state a vocazione agricola, come i bo-schetti, i prati stabili, le siepi, i prati alborati, i gelsi.Il Piano prevede, ove possibile, il ripristino degli elementi tradizionali del paesaggio agricolo, per contrastarne la sem-plificazione e alterazione.

Page 15: Dossier - Codroipo

XIII

Studio propedeutico alla Valutazione Ambientale Strategica del Piano

PIANO STRATEGICO E PERCORSI PARTECIPATIVI

Il Piano strategico, attraverso la fase di rilievo critico, ha stimolato una crescita della consapevolezza dei problemi locali; la discussione allargata a tutti i cittadini sugli osta-coli allo sviluppo sostenibile favorisce l’identificazione col-lettiva delle soluzioni possibili e gli sviluppi futuri della pro-pria realtà locale.Il Piano ha individuato nella RURALITÀ l’insieme degli aspetti qualitativi e di riconoscibilità che contribuiscono a fondare l’identità del Medio Friuli.Il documento finale ha definito la “mission” e il ruolo che l’area vasta del Medio Friuli dovrà svolgere per diventare polarità attrattiva di un sistema d’ospitalità, servizi di qua-lità, salvaguardia dell’ambiente.Dalla mission, attraverso le potenzialità degli assi strategi-ci, sono derivati tutti i sistemi di relazione, di funzioni e di progetti integrati: il modello di sviluppo sostenibile locale, dibattuto in sedi pubbliche ed istituzionali.L’esito dei dibattiti e dei confronti relativi ai contenuti del Piano strategico, sia verso istituzioni (dal locale sino alla Regione ed ai Ministeri competenti), che verso interlocutori privati (enti, associazioni di categoria, gruppi, ecc.), è stato riassunto in un punto di sintesi. La sintesi del percorso di verifica del Piano strategico è il Masterplan: mappa delle azioni e degli interventi condivisi.Le azioni proposte dal Piano sono state organizzate in Ma-cro-tematiche, corrispondenti ai punti di forza e di debolez-za individuati nella fase di rilievo critico:

sistema ambientale e del paesaggiosistema della mobilitàsistema degli insediamentiverifica del modello di sviluppo.

ASSOGETTABILITÀ

DEL PIANO ALLA VAS

Il Piano strategico per l’area vasta del Medio Friuli non è uno strumento urbanistico: non prevede norme pre-scrittive né l’adozione da parte delle undici amministra-zioni comunali componenti l’Associazione Medio Friu-li delle proposte scaturite dal Piano, non costituisce quindi alcun vincolo per i destinatari dello stesso. Spet-ta ai singoli enti territoriali destinatari del Piano stra-tegico fare proprie le idee da esso scaturite, attraverso gli strumenti urbanistici e regolamentari a loro disposi-zione nel pieno rispetto di tutti i piani gerarchicamen-te ordinati.

Date le premesse il Piano in questi termini non è diretta-mente assoggettabile alla procedura di Valutazione Am-bientale Strategica; si è pensato quindi di produrre uno schema sia della verifica di assoggettabilità che di rappor-to ambientale al fine di fornire uno strumento propedeuti-co per le future valutazioni.

In questo modo è possibile accompagnare ogni ipote-si progettuale scaturita dal Piano con un modello “stan-dard” per la procedura di VAS, velocizzando e sempli-ficando il successivo iter qualora si dovesse attivare il processo nelle fasi progettuali ed esecutive degli inter-venti.

Lo schema propedeutico è stato sviluppato secondo la normativa vigente, in particolare in attuazione della di-rettiva 2001/42/CE del d.lgs. 4/2008 (correttivo al d.lgs. 152/2006) e della normativa regionale l.r. n.11/2005, l.r. n. 16/2008, l.r. n. 13/2009 e l.r. n.24/2009.

Lo studio ha analizzato il territorio nella sua comples-sità, ed ha rapportato con esso le tematiche e le propo-ste del Piano verificandone la sostenibilità ambientale, la coerenza verticale ed orizzontale con gli strumenti di tutela e di programmazione esistenti, i possibili impatti e le soluzioni che possono essere adottate per mitigare eventuali criticità, seguendo le indicazioni del Ministe-ro dell’ambiente che ha prodotto un documento tecni-co riguardante “linee guida per la valutazione ambien-tale strategica”.

La metodologia proposta è lo schema DPSIR:

Determinanti (attività economiche e umane): le attività umane che producono fattori d’impatto, le proposte deri-vanti dalle proposte del Piano.

Pressioni (rifiuti, scarichi, emissioni, ecc.): i fattori d’im-patto, che hanno la forma generale di emissione di residui o di sottrazione di risorse.

Stato (qualità fisiche, chimiche e biologiche): lo stato di qualità delle diverse componenti ambientali sensibili ai fattori d’impatto.

Impatti (su ecosistemi, salute, fruizione, ecc.): le variazio-ni di stato prodotte dai fattori d’impatto sulla qualità del-le diverse componenti.

Risposte (politiche ambientali, settoriali, ecc.): le iniziati-ve che vengono intraprese per contrastare le azioni dei de-terminanti, in modo da evitare il prodursi delle pressioni.

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

Page 16: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XIV

ORGANIZZAZIONE DELLE FASI PROGETTUALI

Page 17: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XV

Dalla fase conoscitiva della prima parte del Piano Strategico (rilievo critico) si passa alla fase propositiva, relativa all’indi-viduazione delle funzioni prioritarie per realizzare il modello di sviluppo sostenibile del Medio Friuli, suddivise per Macro-tematiche.Il modello di sviluppo sostenibile d’area vasta è rappresen-tato secondo una sequenza che dalla visione generale (ma-crotematiche) porta a valutazioni e scelte specifiche pun-tuali (funzioni) attraverso l’ottica strategica di governo del territorio (assi strategici).Una regia unitaria che premia la metodologia di intervento per sistemi di progetti integrati, sviluppa nuove filiere pro-duttive e rafforza quelle esistenti, attraverso la compatibi-lità con l’identità locale (la ruralità) e la prospettiva di svi-luppo sostenibile (la competitività).

Dalla originaria vocazione agricola del Medio Friuli, lo svi-luppo futuro dell’area è individuato nel settore dei servizi alla persona e al territorio, puntando sulle filiere produt-tive collegate alla tradizione rurale (identità da recupera-re e valorizzare), ed alla posizione favorevole rispetto alle infrastrutture di comunicazione nazionali ed internaziona-li: Autostrade A 4 - Corridoio V, A 23, A 28 (visibilità in-ternazionale): VOCAZIONE TURISTICA E SERVIZI D’AREA VASTA.La vocazione turistica deriva dalla qualità ambientale del territorio e dalle preesistenze storico-culturali; la poten-zialità dell’area per servizi e polarità deriva dal collega-mento veloce a grandi centri territoriali e turistici: Ve-nezia, Udine, Trieste, Pordenone, Lignano Sabbiadoro, Grado, ecc.

Il Piano ha individuato la massima espressione dell’identità del Medio Friuli nella “ruralità” intesa come sintesi di pa-esaggio agricolo, saperi e tradizioni della civiltà contadina locale, patrimonio edilizio storico.Il Piano organizza le azioni del Masterplan per conseguire tre obiettivi, corrispondenti alla stato di avanzamento del-le politiche orientate alla dotazione di servizi e polarità at-trattive:

-STA, comprendenti una prima fase in cui mettere in rete le aree ambientali, i centri storici e gli insedia-menti rurali sparsi (dotazione interna all’area), e una seconda fase nella quale promuovere un accordo di programma tra Comuni limitrofi e la Regione per sol-lecitare un progetto di vero rilancio del turismo (ad esempio mettendo in sinergia le polarità di Villa Ma-nin e Palmanova).

-TORI di Villa Manin e delle Frecce Tricolori, attualmente vissuti come realtà estranee con scarse ricadute sull’eco-nomia locale.

DEL MEDIO FRIULI, attivando investimenti pubblico-pri-vati per la riqualificazione e rifunzionalizzazione del pa-trimonio dismesso e mettendo in rete le peculiarità delle singole realtà locali.

L’orientamento degli investimenti nella riscoperta dell’iden-tità rurale di questi territori deve avvenire su tre assi stra-tegici di sviluppo:- ABITARE NEL MEDIO FRIULI: rilancio dei borghi rurali e delle frazioni

- INTRAPRENDERE NEL MEDIO FRIULI: incentivare nuove attività e investimenti

- SOGGIORNARE NEL MEDIO FRIULI: attivare il sistema turistico locale

La qualità della vita, di cui la qualità ambientale e paesag-gistica sono elementi essenziali, è una componente indi-spensabile per determinare l’attrattività (competitività) di un territorio e la capacità di attivare nuovi investimenti nel-la localizzazione delle famiglie (nuovi residenti), in alcune tipologie d’imprese (nei settori più avanzati), e nei servizi di elevata qualità.Investire nel territorio-paesaggio conviene a tutti coloro che hanno necessità di un buon livello di qualità: citta-dini, aziende, operatori turistici, l’industria avanzata, im-prenditori.Il mercato globale testimonia che la concorrenza non si svolge più tra le singole imprese, ma attraverso sistemi ter-ritoriali nei quali sono inseriti i poli produttivi. Il prodotto (qualsiasi) è strettamente collegato al territorio di apparte-nenza, sia per settori vitivinicolo, agricolo, bio, che per set-tori artigianali e industriali.Il Medio Friuli deve sviluppare un proprio marketing di pro-dotto per “vendere” (offrire) al meglio le proprie tipicità e la vocazione turistica dei luoghi. All’interno di questo siste-ma di qualità definito “territorio” si trovano tante risposte al perché investire nel Medio Friuli: una nuova politica di sviluppo che prevede collaborazione pubblico - privata, fi-ducia nella propria realtà locale, capacità di intraprendere, progettualità europea e volontà di attivare complessi siste-mi di relazioni tra territori.Il Piano Strategico ha rivolto particolare attenzione al coin-volgimento dei giovani, creando nuove polarità per la loro formazione professionale, laboratori specializzati, luoghi di aggregazione, incubatori d’impresa, attività sportive e per il tempo libero.

Page 18: Dossier - Codroipo

XVI

ABACO INVESTIMENTI, AZIONI, PROGETTI

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

La sintesi dei punti di forza individua il “cosa mettere in gioco” per raggiun-gere gli obiettivi posti dalla mission di sviluppo, rispetto allo scenario nazio-nale ed internazionale.La sintesi delle criticità riscontrate in-dica le priorità di intervento sulla base dei dati territoriali e ambientali del ri-lievo critico effettuato sul campo.I punti di forza di ciascuna macrote-matica individuata rendono possibi-li le iniziative contenute nella mission d’area vasta: sono energie già presenti nel territorio che devono essere “mes-se a sistema” all’interno di progetti in-tegrati.I punti critici del territorio del Medio Friuli costituiscono gli ostacoli da su-perare per ottenere nuove prospetti-ve di sviluppo nei vari settori di inve-stimento esistenti ed individuati dalla mission d’area vasta.

Il Piano individua otto macrotemati-che delle quali elencare azioni e pro-getti pubblico-privati:A - Identità B - Infrastrutture C - Trasporto pubblico D - Beni naturali E - Tradizione ruraleF - Patrimonio edilizioG - Polarità e serviziH – Promozione

A) IDENTITÀ

INVESTIMENTI

per il Medio Friuli

agricola anche in vista della vocazione turistica

storica dei luoghi

territorio e patrimonio edilizio

-

trofe che hanno consoli-dato il proprio marketing di prodotto per il sistema turistico

PUNTI DI FORZA pre-

servato

-

tutelate

territoriale

PUNTI CRITICI

del territorio del Medio Friuli

-

rio

della comunicazione del territorio

B) INFRASTRUTTURE

INVESTIMENTI-

ti interni all’area con le grandi direttrici sovrare-gionali e paneuropee

ferro-viarie alle polarità del ter-ritorio

pesante interno all’area

l’attraversamento dei vei-coli pesanti

PUNTI DI FORZA

autostrade: A4; A23; A28-

la linea ferroviaria nazio-nale Trieste Venezia

Trieste collega-

menti est-ovest tra Italia e Slovenia

collega-menti nord-sud tra Italia e Austria

PUNTI CRITICI -

rio congestionati dal traf-fico pesante

in-tegrata alla mobilità del territorio

traffico pesante nei nuclei urbani

C) TRASPORTO PUBBLICO

INVESTIMENTI

trasporto pubblico al-

ternative all’auto privata: metropolitana di super-fice, navette elettriche, carsharing, noleggio bici-clette, piste ciclabili, ip-povie

-

tive pubbliche e private

PUNTI DI FORZA-

luoghi e frazioni con cor-riere

per la mobilità alternativa all’auto

PUNTI CRITICI tra-

sporto pubblico

stazioni ferroviarie e mete del territorio

dell’auto per qualsiasi spostamento

incentivare la mobilità al-ternativa all’auto

Page 19: Dossier - Codroipo

XVII

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

D) BENI NATURALI

INVESTIMENTI Ta-

gliamento per potenzia-re la filiera del turismo escursionista ambientale

protette, aree agricole, aree a verde attrezzato e patrimonio edilizio diffuso

-

zi, accessi e luoghi di in-trattenimento attorno o all’interno di aree di pre-gio ambientale

PUNTI DI FORZA Ta-

gliamento

naturali di pregio

coltivato e architettura rurale

PUNTI CRITICI

fruibile per la scarsa pre-senza di aree attrezzate

-

co non segnalate e poco fruibili per l’assenza di aree attrezzate

-

ne per rogge, canali e via-bilità rurale

E) TRADIZIONE RURALE

INVESTIMENTI

intensiva all’agricoltura di qualità: ecocompatibi-le e biologica

-

ne di ecosistemi e corri-doi ecologici

rurale

-

suso

-

(rogge; canali)

la diffusione dei prodot-ti “chilometri zero”

PUNTI DI FORZA

prodotti coltivati infrastruttu-

razione rurale

PUNTI CRITICI

rogge e canali

tra aree coltivate, viabi-lità rurale e insediamen-ti storici

-

nio edilizio rurale nel ter-ritorio e nei centri urbani

F) PATRIMONIO EDILIZIO

INVESTIMENTI

recuperare il patrimonio edilizio abbandonato ed in degrado

tradizionali per gli inter-venti di recupero del pa-trimonio architettonico

valo-rizzare gli ambiti pubbli-ci nei centri storici e nei borghi rurali

PUNTI DI FORZA

eccellenza: ville venete; villa Manin

borghi, case coloniche, mulini, pievi.

nuove costruzioni e inse-diamenti storici

-

le all’interno dei centri storici

PUNTI CRITICI

abbandonati, in degrado e di aree marginali

tradizionali per gli inter-venti di restauro e manu-tenzione degli edifici

dell’iden-tità dei luoghi nei centri storici e nelle frazioni

og-getti d’uso commerciale e dell’arredo urbano sul-le facciate storiche

G) POLARITÀ E SERVIZI

INVESTIMENTI-

ti per realizzare servizi d’area vasta nelle grandi aree dismesse

funzioni per creare nel Medio Friuli zone ad ele-vata specializzazione di offerta turistica

programma con potenziali polarità d’area vasta: Udine, Por-denone, località balneari, Friuli collinare, Palmano-va, Aquileia, Cividale nel Friuli

PUNTI DI FORZA

attrattore culturale per servizi d’area vasta

-

ziale attrattore del turi-smo internazionale

a carattere locale nei ca-poluoghi e nelle frazioni

PUNTI CRITICI

Villa Manin, Frecce Trico-lori ed il territorio

-

zi a dimensione sovraco-munale

-

zione nel settore turisti-co, tempo libero, cura del corpo

pubblico e privato

H) PROMOZIONE

INVESTIMENTI

logo del Medio Friuli-

tivi nel territorio-

zione delle iniziative pub-blico-private

-

ne in ambito europeo del marketing di prodotto lo-cale

PUNTI DI FORZA -

nin quale grande attratto-re d’area vasta

-

ti tipici: formaggio Mon-tasio, vini delle Grave, mela di Pantianicco

dei mulini del territorio

PUNTI CRITICI

del Medio Friuli co-

ordinata tra i comuni del Medio Friuli

funzioni attrattive di Vil-la Manin

assenza di controllo nel-la collocazione di ogget-ti per l’arredo urbano e la comunicazione commer-ciale, insegne e segnale-tica pubblica.

Page 20: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XVIII

POTENZIALITÀ DI RELAZIONE

L’organizzazione delle risorse locali necessita di una “mission” per indi-viduare il “perché investire” nel terri-torio, e di un ruolo nel sistema di re-lazioni d’area vasta per orientare gli investimenti pubblici e privati.La mission d’area vasta è individua-ta in base alla vocazione del Medio Friuli: area internazionale ad elevato potenziale di scambio e di relazione (ruolo baricentrico nella regione Friu-

li-Venezia Giulia rispetto al Corridoio Paneuropeo n. 5).Questa rilevante opportunità può con-sentire all’area del Medio Friuli di in-tercettare (per trattenere) anche flussi di relazione che comunque transitano nel territorio.Il Medio Friuli deve quindi porsi quale sistema attrattivo d’area vasta per ser-vizi di qualità, all’interno della rete di polarità esistenti poste attorno al pro-prio territorio: città d’arte, siti Unesco, località balneari, montagna, laguna.

Page 21: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XIX

MasterplanAssi strategici per esprimerela vocazione turistica dei luoghi

Il Masterplan delle azioni prevede un sistema integrato per rendere possibile e sostenibile lo sviluppo della vocazione turistica dei luoghi e l’ottimizzazione del sistema produtti-vo esistente.Il Piano prevede due fasi temporali per l’attuazione del Ma-sterplan: nella PRIMA FASE sono previste opere di riqua-lificazione ambientale e dei sistemi urbani per ottenere un sistema di qualità integrata tra: ambiente naturale – pae-saggio costruito – tradizione rurale.Nel settore della mobilità occorre aumentare l’offerta del trasporto pubblico e proporre alternative all’auto privata. Nel settore del tempo libero occorre investire nei servizi alla persona, quali sport, cura del corpo, centri benessere, la-boratori, ecc. L’ospitalità necessita di un sistema “a rete” organizzato per orientare ai vari livelli di offerta dei servi-zi: agriturismo, alberghi, ostelli, B&B, ristoranti, locande, osterie, ecc.I luoghi di aggregazione devono essere diffusi nel territorio e nei sistemi urbani, in quanto sono immediatamente perce-

piti quali indicatori di qualità: spazi per le relazioni tra per-sone. Occorre organizzare manifestazioni, eventi, spettacoli con ciclicità costante per attrarre anche i non residenti.Nella SECONDA FASE sono previsti ingenti investimenti privati e pubblico-privati per implementare servizi, funzioni e polarità nel territorio. In questa fase, attraverso protocolli d’intesa, accordi di programma e convenzioni, si creano le condizioni per realizzare i “grandi attrattori”:

Page 22: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XX

Page 23: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XXI

FASI ATTUATIVE

DEL PIANO STRATEGICO

Il modello di sviluppo sostenibile per il Medio Friuli si at-tua attraverso tre fasi:PRIMA FASE

RIQUALIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANASECONDA FASE

DOTAZIONE DI SERVIZI E POLARITÀ D’AREA VASTATERZA FASE

SISTEMA TURISTICO INTERNAZIONALE

Nella prima fase prevalgono le azioni e gli investimenti per conservare il patrimonio naturale e culturale, riqualificare il paesaggio esistente e promuovere i sistemi urbani per la loro vocazione residenziale e commerciale.A questa fase corrisponde il turismo escursionista, già pre-sente nelle zone limitrofe (Colline friulane, Collio, laguna di Marano): è la fase più semplice in quanto si attira nell’area quel turista che si ferma qualche ora nel territorio; una tap-pa in più nel suo programma di visite ad altre mete.

POLITICHE DI VALORIZZAZIONE DELLA POTENZIALITÀ

TURISTICA

Il Piano Strategico individua nella vocazione turistica dei luoghi un settore importante dell’economia locale.Per attrarre investimenti nel territorio occorre perseguire il principio fondamentale:QUALITÀ = VALORE AGGIUNTOIl valore aggiunto si forma a livello locale se il territo-rio è in grado di dotarsi di servizi e polarità d’area vasta, espressi con elevata qualità e promossi a livello interna-zionale.Alla qualità del territorio corrisponde un valore economico del paesaggio (risorsa), potenziale fattore determinante il li-vello di competitività locale all’interno degli scenari europei ed internazionali.Per attivare il valore aggiunto degli elementi attrattivi già disponibili nell’area del Medio Friuli, la prima fase at-tuativa del Piano riguarda la riqualificazione dei siste-mi urbani e territoriali e la promozione della produzio-ne locale.In questa fase è possibile “accendere” nuove economie su tematiche quali:

Il Piano ha individuato due “dimensioni” di approccio alle politiche di valorizzazione della potenzialità turistica:- Una dimensione “MICRO”, corrispondente ad azioni e

progetti che si integrano allo stato attuale del territorio: attivazione del sistema “ruralità diffusa”;

- Una dimensione “MACRO”, corrispondente alla creazione di nuove polarità e funzioni d’area vasta: attuazione del sistema “grandi attrattori”, con protocolli d’intesa tra villa Manin, Palmanova e Aquileia.

MACROTEMATICHE DI SVILUPPO – SERVIZI ALLA PER-SONA ED AL TERRITORIOL’elaborato individua aree specifiche del Medio Friuli nelle quali investire secondo tipologie dei servizi rivolti a settori turistici predeterminati.Si riscontrano quattro aree specifiche:A) Asse naturale del Tagliamento, in grado di attrarre turismo

escursionista, sport amatoriale, turismo scolastico, balne-are, sport e tempo libero.

B) Terre di Risorgiva, in grado di ospitare servizi alla persona: benessere e cura del corpo, sport, offerta gastronomica, percorsi naturalistici, ecc.L’area si presterebbe per creare fattorie didattiche, citta-della antistress, centri sportivi.

C) Interland udinese, aree a forte vocazione per polarità che offrono nuovi servizi al sistema urbano udinese: tipolo-gie di servizi che, per estensione, non possono trovare collocazione nel territorio udinese: campi da golf, centri sportivi, aviopiste per aerei da turismo/escursioni, centri acquatici, ecc.

D) Grandi manifestazioni, aree a forte vocazione attrattiva per presenza di polarità (Villa Manin – Frecce Tricolori), in grado di ospitare eventi di valenza nazionale ed interna-zionale.

Page 24: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XXII

Page 25: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XXIII

FASI ATTUATIVE DEL PIANO STRATEGICO

Nella TERZA FASE sono previste po-larità attrattive che possono inserire il Medio Friuli nel sistema internaziona-le delle mete.A questa fase corrisponde il turista che soggiorna per più giorni, che apprezza il territorio “tranquillo”, “sicuro”, “morbi-do” del Medio Friuli: l’ideale per famiglie.La promozione dell’offerta dovrà essere:“SOGGIORNARE NEL MEDIO FRIULI PER FARE ESCURSIONI NELLE METE VICINE”: in questo modo si “vendono escursioni” a Venezia, Trieste, Laguna di Marano, Aquileia, Palmanova, ecc. ma si torna a dormire e cenare nel Me-dio Friuli.

Nella SECONDA FASE è necessario creare nuove polarità e servizi alla persona a valenza sovracomunale, coinvolgendo nelle azioni e negli in-vestimenti la parte imprenditoriale privata.A questa fase corrisponde il turismo per eventi, che si muove su speci-fici progetti: ville aperte, le vie del sacro, borghi vivi, ecc.È una fase più difficile della pre-cedente in quanto prevede l’orga-nizzazione di nuovi eventi e la cre-azione di un pacchetto di offerta sufficiente almeno a “coprire” l’in-tera giornata.

Page 26: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XXIV

Assi strategici per l’accessibilitàd’area vasta e dei sistemi urbani

Page 27: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XXV

La qualità della mobilità (come ci si sposta nel ter-ritorio) e della sosta (come si diventa pedone) con-diziona lo sviluppo di un territorio: ne definisce l’ac-cessibilità e la competitività, facilitandone i sistemi di relazione, molto importanti per orientare gli in-vestimenti nei servizi e nelle polarità d’area vasta.L’unica infrastruttura per la mobilità pubblica d’a-rea vasta per il Medio Friuli è rappresentata dalla li-nea ferroviaria FS: attraverso le stazioni di Basiliano e Codroipo è possibile trovarsi al centro dell’area.Allo stato attuale, le corse hanno una frequenza di circa 30-40 minuti sulla linea Udine-Venezia: un discreto servizio di collegamento che però non è in grado di sostenere la funzione di metropolitana di superficie per residenti e pendolari. Inoltre non è previsto nessun supporto logistico per chi scende dal treno.Il Piano prevede il potenziamento della linea (da parte della regione Friuli-Venezia Giulia) con cor-se ogni 15-20minuti (metropolitana di superficie) e soluzioni di mobilità per essere collegati al terri-torio: parcheggio scambiatore, noleggio auto, bici, servizio navette, car sharing.Per chi si sposta con l’auto propria l’area è servita da tre percorsi autostradali e da sette caselli. Le cri-ticità riguardano l’elevata presenza di mezzi pesanti e la viabilità inadeguata per caratteristiche (sezione stradale, attraversamento centri urbani…) e percor-so (migliorare accessibilità dai caselli di Latisana e S.Giorgio di Nogaro). Il Piano individua due viabilità di progetto di interesse strategico: la SP39 e la va-riante alla SR13 da Basagliapenta a Udine Sud. Lo spostamento in aereo, forse quello maggiormen-te interessante per accendere la vocazione turistica dell’area, è da escludere in quanto dagli aeropor-ti di Treviso e Trieste, attualmente, occorrono qua-si due ore di viaggio per raggiungere il Medio Friuli con mezzi pubblici (treno).

ORGANIZZAZIONE DELLA MOBILITÀLa mappa rappresenta le azioni prioritarie per la mobilità, comprese le scelte per il rilancio delle aviopiste esistenti (turismo per ultraleggeri, mon-golfiera) e dello “Stradone Manin” (prolungamen-to ciclabile fino a San Daniele e laguna di Marano).All’interno dell’area sono state previste soluzioni al-ternative alla mobilità con l’auto propria:- noleggio auto elettriche- servizio navette- servizio car sharing- noleggio biciclette- parcheggi scambiatori- noleggio canoe- nuove ippovie con punti“ippososta”

Sono stati implementati i parcheggi per pullman e caravan e si indica quale priorità la definizione di un accordo di programma con le società di servizio pubblico per implementare la presenza ed il servi-zio nel Medio Friuli.

Page 28: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XXVI

Assi strategici per la valorizzazionedel sistema ambientale e agricolo

Il Patrimonio Naturale del Medio Friuli coincide con tutto il territorio ove si possa riscontrare l’identità della ruralità, quale fattore culturale, socio-economico e produttivo.Nella mappa sono stati evidenziati i tre macrosistemi am-bientali dei fiumi Tagliamento, Stella e Cormor, e le azioni necessarie per valorizzare i prodotti tipici, i luoghi ed il ca-rattere del territorio; ciò che distingue il Medio Friuli.A) POLARITÀ DA METTERE A SISTEMA: sono attività che già esistono, ma che il Piano intende implementare indi-cando incentivi fiscali, economici e strategie per creare si-nergie tra le varie polarità attrattive coinvolte: un sistema integrato di interventi pubblici e privati.

del territorio- Mercati per prodotti tipici (km zero, bio,…)- Fattorie didattiche- Punti panoramici attrezzati su fiumi e torrenti- Mulini storici- IppocentriB) POLARITÀ PUNTUALI: il Piano indica nuove attività che, agendo da attrattori puntuali, implementeranno la comples-siva offerta di ospitalità e accoglienza del territorio, elevan-

do la capacità di trattenere i non residenti nel Medio Friuli.- Centro sementi e orto botanico, piante autoctone Medio

Friuli- Centro visite Biotipo di Flambro e Virco (mulino Braida)- Centro visite e museo fiume Tagliamento- Centro di trasformazione, conservazione, commercializ-

zazione prodotti ortofrutticoli del Medio Friuli.

Nel Piano è stato inserito un abaco degli elementi tipici costituenti il paesaggio agricolo e naturalistico del Medio Friuli, quali matrici storiche da conservare e reintrodurre: Filari Arborei, Boschi riparali, Diversificazione delle colture, Rogge e canali, Risorgive, Muretti a secco, Pioppeti. Sono inoltre riportate le principali specie vegetali autoctone, sud-divise in alberi e arbusti.

Le aree naturalistiche di pregio necessitano di progetti di valorizzazione per permettere l’individuazione, la fruizione e la permanenza di visitatori nell’area. Il Piano propone un esempio di riqualificazione e fruizione di un’area protetta, il Sito di Interesse Comunitario “Bosco Boscat”, nel comu-ne di Castions di Strada.

Page 29: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XXVII

La qualità del paesaggio del Medio Friuli è rilevante per la riconoscibilità del territorio e per la funzione di “collan-te” tra agrosistemi, patrimonio edilizio, nuovi insediamenti, poli produttivi e infrastrutture.Ogni azione di trasformazione dell’esistente provoca riflessi nel paesaggio, condizionando l’immagine complessiva del territorio del Medio Friuli.Partendo da presupposto che “il territorio è di tutti”, occorre che tutti i componenti attivi della collettività residente con-tribuiscano a determinare la QUALITÀ del territorio, sia qua-le investimento per le future generazioni (il paesaggio e le aree protette non sono beni delocalizzabili), sia quale poten-ziale motore economico per il modello di sviluppo sostenibi-le locale, fondato anche sulla vocazione turistica dei luoghi.Nella mappa centrale sono state inserite le azioni necessa-rie per “mitigare” insediamenti recenti, riattivare la manu-tenzione delle infrastrutture rurali e compensare le critici-tà presenti:- ex cave da valorizzare- ex discariche da recuperare (piano unitario)- depuratori da adeguare / riorganizzare- impianti ittiogenici da riqualificare e valutare a valorizza-

zione turistica- zone vulnerabili da nitrati da monitorare e riconvertire a

coltivazioni specifiche

- aree sottoposte a riordino fondiario nelle quali reintrodur-re elementi tipici.

- riorganizzazione e implemento del sistema fognario con riduzione degli scarichi diretti su rogge e corsi d’acqua principali

- pulizia e drenaggio delle rogge e dei canali in ambito ur-bano ed extra-urbano.

Per limitare l’impatto degli elementi che ostacolano la con-servazione e valorizzazione del paesaggio tradizionale, il Piano propone una normativa condivisa e applicata dagli undici comuni del Medio Friuli che vieti la nuova realizza-zione o proponga misure di mitigazione, riguardanti le se-guenti tematiche:- monoculture (riordini fondiari)- canali cementizi- ex discariche ed ex cave- cave attive- fotovoltaico non integrato (criteri per localizzazione)- elettrodotti- canalette idrauliche dismesse- abbandono dell’edilizia rurale- scomparsa della viabilità minore- espansione non controllata di aree commerciali ed arti-

gianali.

Page 30: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XXVIII

L’analisi dettagliata delle potenzialità del sistema attrat-tivo locale è sviluppata per singolo comune attraverso tre livelli:A) Verifica della dotazione di servizi (esistenti e programmati)

per corrispondere alle indicazioni della mission, secondo la quale ogni comune dovrebbe elevare la dotazione dei propri servizi, passando dalle dimensioni locali a quelle d’area vasta.

B) Verifica delle funzioni dei sistemi urbani per individuare le azioni e gli interventi progettuali tesi ad estendere, valo-rizzare, consolidare le funzioni primarie dei luoghi urbani, o ad integrare nuove funzioni: estendere gli assi commer-ciali, potenziare i servizi esistenti, riqualificare i contesti storici, recuperare i volumi dismessi e le aree marginali, riorganizzare gli accessi ai centri storici, ecc.

C) Potenzialità di relazione “territorio – sistemi urbani”.Analisi delle azioni prioritarie per costituire il sistema di re-lazioni tra territorio e centri urbani, nell’ottica di area va-sta Medio Friuli, superando la mentalità dei propri confini amministrativi.La realtà locale è stata indagata secondo l’individuazione dei:

- sistemi di relazione primari e secondari,- potenziali attrattori,- fruibilità del territorio ed accesso ai servizi,messi in relazione con la mission generale d’area vasta.La fase di Masterplan assicura la lettura della programma-zione degli interventi rispetto al contesto dello stato attua-le nel quale ogni Comune intende operare. È importante va-lutare azioni ed interventi programmati per le singole realtà comunali, rapportandole alla scala d’area vasta: i punti cri-tici ed i punti forti del territorio d’area vasta possono condi-zionare le tematiche locali.Le indicazioni progettuali sono state inoltre verificate dal punto di vista degli impatti potenziali, prevedendo l’elabo-razione di elaborati specifici costituenti lo studio di rappor-to ambientale propedeutico alla procedura di VAS del Pia-no delle Strategie.In questo modo è stato possibile accompagnare ogni ipotesi progettuale scaturita dal Piano con un modello “standard” per la procedura di VAS, velocizzando e semplificando il successivo iter qualora si dovesse attivare il processo nelle fasi progettuali ed esecutive degli interventi.

Page 31: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XXIX

La matrice coassiale è una tabella bidimensiona-

le in cui vengono messe in relazione le azioni di

progetto con una lista di componenti ambientali

al fine di identificare le potenziali aree di impatto.

Per ogni intersezione tra gli elementi delle due li-

ste è possibile dare una valutazione del relativo

effetto assegnando un valore che va da molto po-

sitivo a negativo.

Il metodo matriciale consente l’immediatezza vi-

siva della rappresentazione grafica della valuta-

zione qualitativa dell’impatto.

È stata redatta una matrice per ogni singolo co-

mune dell’Associazione, che ha messo in relazio-

ne le specifiche proposte con i principali indica-

tori ambientali, per individuare gli impatti diretti

ed indotti delle azioni di Piano. (Nello schema

riportato a fianco, è riprodotta la matrice del Co-

mune di Basiliano).

Page 32: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XXX

Page 33: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XXXI

Lo schema a fianco rappresenta il patrimonio edilizio non uti-lizzato; una grande risorsa per il territorio esprimibile a diverse migliaia di milioni di euro di valore, che potenzialmente è già disponibile per nuove funzioni e servizi nella scala territoriale.La ricognizione effettuata su ciascuno degli undici comuni del Medio Friuli ha permesso di individuare puntualmente la presenza di quasi duecento immobili, suddivisi in beni dismessi o sottoutilizzati, aree marginali e beni culturali senza destinazione d’uso: potenziali polarità, da rifunzio-nalizzare e integrare alle logiche socioeconomiche locali.I volumi sono rappresentati per comuni di appartenenza, con funzioni indicate e georeferenziati nella mappa d’insieme.Le proposte di riutilizzo funzionale degli immobili sono viste in relazione ai livelli di diversa fragilità territoriale espressi dalle quattro zone individuate dal Piano Strategico:

Il Piano strategico, attraverso il Masterplan, assegna nelle logiche locali e d’area vasta una funzione a ciascun bene individuato, privilegiando la trasformazione del patrimo-nio inutilizzato in servizi ai residenti e all’area vasta. In-fatti, dall’analisi della capacità attrattiva locale era emerso il contrasto tra l’enfatizzazione dei temi della promozio-ne (luoghi, paesaggio, servizi, sport, gastronomia) collega-ti all’offerta turistica… ed il “vuoto” riscontrabile nell’area del Medio Friuli all’interno della mappa dei “servizi per il turismo” redatta dalla regione FVG.

Al momento non si riscontra sufficiente presenza di turisti per alimentare / sostenere investimenti diretti a servizi qua-li ospitalità, ricettività, attività di intrattenimento.L’implemento dei servizi e delle polarità deve rapportarsi sia con le tematiche economico-finanziarie-logistiche (per-ché fare un investimento nel Medio Friuli?), sia con l’aspet-to ambientale-paesaggistico: la fragilità del territorio rispet-to alla collocazione dei servizi.La presenza di numerosi beni monumentali (ville storiche) abbandonati o sottoutilizzati, la presenza di aree di notevo-le pregio naturalistico, il carattere tranquillo e rilassante di questi luoghi, uniti alla vicinanza con realtà turistiche note a livello internazionale (Venezia, Lignano Sabbiadoro, Trie-ste, ecc.) sostengono la vocazione turistica dell’area, orien-tata al tempo libero, sport, didattica, ambiente e cultura, prodotti tipici e gastronomia.

Page 34: Dossier - Codroipo

DO

SS

IER

– P

iano s

trate

gic

o d

el M

edio

Fri

uli

XXXII

Azioni per la comunicazionedel Piano strategico

IDENTITÀ VISIVA MEDIO FRIULI

Il Piano strategico ha evidenziato come il Medio Friuli sia attualmente privo di un proprio marchio di riconoscimento e di un efficace progetto-programma di marketing del terri-torio e dei prodotti tipici locali. Ogni manifestazione o even-to nasce con un LOGO che la rappresenta, la Provincia e la Regione utilizzano nella comunicazione più definizioni del Medio Friuli: Terre di Mezzo, Terre di Risorgiva, Comuni del codroipese; un effetto negativo sulla necessità di farsi iden-tificare e riconoscere.La prima azione dei Piano è stata l’attivazione di una ri-cerca tra i segni identificativi del territorio per seleziona-re un elemento simbolo da trasformare in marchio del Me-dio Friuli.Indagando tra i segni dell’architettura locale, è stata riscon-trata una particolarissima tipologia di finestrino sottogron-da “trasversale”, cioè presente nei borghi rurali, ma anche nella facciata principale di Villa Manin. Il finestrino a dop-pia cerchiatura è una veduta, serve per vedere fuori….qua-si la stilizzazione di un binocolo attraverso il quale scopri-re il Medio Friuli.Il finestrino, rielaborato, può così diventare il marchio del Medio Friuli: un elemento presente e diffuso in tutto il ter-ritorio, segno della capacità costruttiva locale ancora rico-noscibile.

LABORATORIO TERRITORIALE

Il Laboratorio Territoriale Medio Friuli, denominato MF.LAB, nasce come occasione di diretta tangibilità ed informazione dei cittadini per una comunicazione trasparente ed integra-ta del Piano strategico MedioFriuli. È un centro multime-diale per l’informazione e la partecipazione sui progetti di sviluppo del territorio: il luogo privilegiato per vedere come cambia il volto del Medio Friuli.MF.LAB nasce dalle esperienze degli Urban Center, o “Case della Città”, luoghi privilegiati, deputati all’informazione, comunicazione, partecipazione e promozione degli scenari di trasformazione in progress della città.Il Laboratorio Territoriale estende il concetto di Urban Cen-ter dalla città al territorio dell’Associazione Intercomunale Medio Friuli, svolgendo un’attività di servizio nei confron-ti degli attori mobilitati (o potenzialmente interessati) nei processi decisionali delle politiche urbane e territoriali, con lo scopo di elevare la capacità attrattiva e la competitività del Medio Friuli, attraverso azioni e investimenti privati e pubblico-privati.Il “Laboratorio Territoriale” rappresenta il fulcro degli in-teressi, delle idee, delle nuove proposte, dei dibattiti, del confronto tecnico, culturale, economico, sociale della col-lettività residente. È il luogo che rappresenta il cambia-mento della mentalità e dell’agire per il futuro del Me-dio Friuli.

Page 35: Dossier - Codroipo

Gruppo di lavoro

Professionisti incaricatiRaggruppamento Temporaneo di Professionisti

Pianificazione strategica, marketing e processi di riqualificazione urbanaSTUDIO AGORAAArch. Massimo Casolari

Schema di rapporto ambientale propedeutico per la valutazione ambientale strategicaDott. Forestale Monica Cairoli

Azioni di informazione e comunicazione del Piano strategicompgdstudio.comGiuseppe D’OrsiMatteo Palmisano

Responsabili di progettoArch. Giulia BiasuttiArch. Jacopo Di Cristofaro

CapofilaComune di Codroipo (UD) - Piazza G. Garibaldi, 81

Punti di contattoUnità operativa Urbanistica, Ambiente e S.I.T.Piazzetta Marconi, 3 - 33033 Codroipo

Responsabile del procedimentoArch. Tiziana Braidotti [email protected]

Personale di riferimentoGeom. Ivan Cignola [email protected]. Alessandra Baldin [email protected]

www.mediofriuli.eu

Studio Agoraa

Gabinetto di ArchitetturaViale Monte San Michele 542121 Reggio Emilia (RE)www.studioagoraa.it

[email protected]

Responsabile

Arch. Massimo CasolariCollaboratori

Arch. Giulia BiasuttiArch. Jacopo Di Cristofaro

Sviluppo Elaborati

Davide CagnolatiDavide CeresoliProgrammazione

Dott. Lino Marino Bondi

Page 36: Dossier - Codroipo