Dos orillas 11 2013

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4ª edizione online Bollettino Bilingue Associazione Studio 3R - Lima (Perù)

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Revista Dos Orillas Revista internacional e intercultural de la migración y la integración entre Italia y Perú

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4ª edizione online

Bollettino BilingueAssociazione Studio 3R - Lima (Perù)

Editoriale

La Lombardia è una delle regioni italiane più estese. Situata all’estremità settentrionale della penisola, confina con la Confederazione Elvetica. (23.864 km2 con 10.426.155 ab. nel 2008, ripartiti in 1546 Comuni; densità 437 ab./km2), compresa tra il crinale delle Alpi Centrali, il medio corso del Po, il Ticino, il Sarca, il Lago di Garda e il Mincio.

di Riccardo Marinai

La L. è divisa in 12 province: Berga-mo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano (capoluogo di Regione), Monza e Brianza, Pavia, Son-drio, Varese. Le province di Lecco e di Lodi sono state istituite nel 1992; quella di Monza e Brianza, istituita nel 2004, è divenuta operativa nel 2009.

Il nome deriva dal termine medievale Longobardia, in uso nell’Italia bizantina per designare la parte della penisola dominata dai Longobardi, in opposizio-ne alla rimanente, allora detta Romania. Dopo l’888 si indicò col nome di Longo-bardia la marca carolingia comprendente Milano. Ma ancora nel Basso Medioevo l’accezione del toponimo valicava di mol-to i confini dell’attuale L., avvicinandosi a comprendere l’intera Italia settentrionale. Solo dalla costituzione del Regno d’Italia il toponimo si riferisce all’attuale suddivisio-ne amministrativa.

Il suo territorio, che si estende dalle Alpi alla bassa Pianura Padana, dà vita a una vasta gamma di paesaggi. Di singolare fascino è lo scenario della cate-na alpina con la Valchiavenna, la Valtellina e la Valcamonica. Agli appassionati di sport invernali, la Lombardia propone impianti e attrezzature moderne nelle frequentatissime località del Tonale, Bormio, Livigno e Madesimo.

Altro panorama caratteristico della regione è offerto dalle distese di colline tra cui spicca l’area di Franciacorta, famosa per i vigneti e la produzione di vino.E poi, il fascino dei grandi laghi. Il versante occidentale del lago di Garda, con Sirmione e altre rinomate località, è una meta turistica di forte richiamo; di estrema bellezza sono anche il Lago di Como e il Lago Maggiore, circondato da ville nobiliari, parchi e incan-tevoli borghi.

Tipiche della regione sono le grandi distese pianeggianti della bassa Pianura Pa-dana coperte da specchi d’acqua e coltivate a risaie: è il paesaggio tipico della Lomellina, la terra delle mondine, ricca di folclore e

tradizioni.Favorita dalla par-ticolare posizione geografica e dalle risorse del suolo, la Lombardia è una terra particolarmen-te ricca dove natura, storia, art e e cultura si fondono armonio-samente con inno-vazione, tecnologia, moda, divertimento, modernità.

Lombardia: Dos Orillas parte da qui

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Novembre 2013Indice Revista Dos OrillasEdición Noviembre/Edizione Novembre 2013

Editorial /Editoriale 2Créditos /Crediti 3Storia lombarda 4Bergamo 5Brescia 6Como 7Milano 8-9Pavia 10 -11 Varese 12 Staff 14-15

Responsabilità / Responsabilidades Roberto Reyes Director Responsable Representante Legal - Direttore responsabile e Rappresentante Legale Franklin Cornejo Director Editorial General / Direttore Editoriale Generale Angela Roig Directora en Italia / Direttrice in Italia Riccardo Marinai Diseñador Gráfico /Disegnatore Grafico Matteo Colombo Colaborador /Collaboratore Gianluca Schinaia Colaborador /Collaboratore Claudia Vanni Colaboradora/ Collaboratrice Claudia Delgado Colaboradora/ Collaboratrice Marisela Meza Colaboradora/ Collaboratrice

EditoreBollettino Bilingue Associazione Studio 3R di Mediazione Linguistica CulturaleSede Legale: Jiron Bolognesi 397 - OF. 302, 303 - Mag-dalena del mar - Lima - Perú Tel. +51.1.2631208 +51.1.4608827 /+51.1.981188882 Sede di Milano: via Confalonieri, 3 - Milano Tel. 327.7788489 - 02.39665832 Web - Sito: www.studio3r.org - Mail: [email protected] https://www.facebook.com/profile. php?id=100006279304156&fref=ts

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Revista Dos OrillasRevista internacional e intercultural

de la migración y la integración entre Italia y Perú4ª edizione online

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Le prime civiltà che si svilupparono furono quella Camuna (nel Neoli-tico) e la cultura di Golasecca (Età del bronzo). L’area lombarda centro-orientale fu interessata da un’influenza etrusca attorno al V secolo a.C. In seguito, nel IV secolo a.C., la regione fu invasa da varie genti Galliche, che daranno vita alle confederazioni degli Insubri, nella Lombardia occidentale, e dei Cenomani, nella Lombardia orientale e nell’area del basso Garda e delle rive del Po.

Di: Riccardo Marinai

Sul finire del III secolo a.C. i Romani iniziarono la conquista della Pianura Padana, scontrandosi con i Galli Insubri, mentre i Galli Cenomani furono fin dall’inizio loro alleati. La provincia diede in seguito i natali a celebri esponenti della cultura latina, quali Plinio a Como e Virgilio a Mantova. Negli ultimi secoli dell’Impero, Milano (Mediolanum) accrebbe notevolmente la sua importanza di centro politico e religioso (con l’episcopato di Sant’Ambrogio) tanto che divenne una delle sedi dei tetrarchi al tempo di Costantino che, nel 313 d.C., emanò un editto, chiamato Editto di Costantino o Editto di Milano, nel quale concedeva a tutti la libertà di professare la propria religione.[40]

Alla caduta dell’Impero d’occidente sono i barbari a dominare la Lom-bardia: prima arrivano gli Eruli di Odoacre (476-493), poi gli Ostrogoti di Teodorico il Grande (493-553). La Lombardia ritornò poi a far parte dell’Impero romano (questa volta d’Oriente o bizantino) dopo la Guerra gotica, che durò circa 20 anni e flagellò tutta l’Italia. Ma, dopo pochi anni di dominio imperiale, nel 568 i Longobardi attaccarono e conquistarono gran parte dell’Italia, ponendo la loro capitale a Pavia.[41] È in quest’occasione che i territori occupati dai Longobardi presero ad essere chiamati Lombardia: comprendevano gran parte della pianura padana e l’attuale Toscana (Lan-gobardia maior) e i ducati di Spoleto e Benevento a sud dei territori Romani (Langobardia minor).[42] Nel 774 Carlo Magno, re dei Franchi, discese in Italia su invito del papa, minacciato dai Longobardi. Il dominio franco diede inizio alla struttura politica feudale che caratterizzò l’Alto Medioevo. In seguito alla conquista del Meridione italiano da parte dei Normanni all’inizio dell’XI secolo, la Longobardia minor venne a perdere la sua identità lon-gobarda, e il nome Lombardia rimase limitato alla parte settentrionale dell’Italia, e in particolare all’area padana. Qui nel Basso Medioevo iniziò a diffondersi un modello politico nuovo: il comune medievale, protagonista di un ripopolamento delle città. Nel 1176 la Lega Lombarda sconfigge le truppe dell’imperatore Federi-co Barbarossa durante la battaglia di Legnano. La pace di Costanza del 1183 sancì la formale ubbidienza dei Comuni all’imperatore, e il sostanziale riconoscimento delle autonomie comunali da parte del sovrano. A partire dal XII secolo il model-lo comunale entrerà in crisi e verrà presto soppiantato dalle nascenti Signorie: i Gonzaga a Mantova,[43] i Visconti e poi gli Sforza a Milano.[44] Nel Tardo Medioevo in quella che veniva chiamata Lombardia vennero a differenziarsi la parte meridionale (Toscana) e quella orientale (Marca Trevigia-na, Marca Veronese), sicché in quel periodo il termine Lombardia identificava ormai solo la parte pianura padana ad ovest del Mincio, e in particolare i territori soggetti al dominio Visconteo/Sforzesco. Dalla fine del XV secolo la Lombardia divenne nuo-vamente terra di conquista: prima arrivarono i Francesi, poi il ducato di Milano fu ceduto agli Spagnoli che vi rimasero a lungo. Durante questa dominazione la regione conobbe, dopo un primo periodo di prosperità, una progres-siva decadenza, aggravata nel XVII secolo da epidemie di peste. Nel 1706 il ducato di Milano fu ereditato dagli austriaci assorbendo nel 1745 il ducato di Mantova che dal 1708 era divenuto appannaggio diretto della Casa d’Austria. La parte orientale della regione cadde invece sotto il governo veneziano nel corso del XV secolo: i

territori di Bergamo, Crema, Brescia e Salò seguirono dunque una storia in gran parte diversa dal resto della regione, fino al 1797.Dopo la tempesta napoleonica e l’esperienza della Repubblica Cisalpina, con la Restaurazione il regno Lombardo-Veneto ritornò sotto Vienna. La Lombardia fu un importante centro del Risorgimento, con il Plebiscito per l’unione Lombardo-Piemontese (1848), le Cinque giornate di Milano del 1848, nel 1849 le Dieci Giornate di Brescia e i Martiri di Belfiore a Mantova negli anni tra il 1851 e il 1853. L’unificazione al Regno di Sardegna avvenne a seguito della seconda guerra di indipendenza nel 1859. Il fronte alpino della prima guerra mondiale attraversò il versante alpino lombardo orientale, e nel primo dopoguerra Milano fu il centro dei Fasci italiani di combattimento.

Milano divenne Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Resistenza dopo la sua liberazione durante la seconda guerra mondiale, mentre la Resistenza partigiana si spargeva nelle valli e nelle province. Negli anni del boom economico, Milano fu uno dei poli del “triangolo industriale” del Nord Italia. Gli anni di piombo ebbero ampia rilevanza in Lombardia, con la strage di piazza Fontana a Milano nel 1969 e la strage di Piazza della Loggia a Brescia nel 1974. Negli anni ottanta Milano diviene simbolo della crescita economica, “capitale morale” dell’Italia, e simbolo del ram-pantismo economico-finanziario della “Milano da bere”. fonte: Wikipedia

Nella Pianura padana sono stati trovati vari oggetti che testimoniano la presenza dell’uomo in Lombardia già nel III millennio a.C.[39]

Dall’invasione Gallica fino all’Impero Romano

4 Storia Lombarda

[39] “Cultura di Remedello” su MSN Encarta. URL consultato il 6 ottobre 2009. [40] Comolli e Goldstein, op. cit., pag.116[41] Comolli e Goldstein, op. cit., pag.140 [42] I Longobardi in Italia. URL consultato il 31/03/2013.Si veda il quarto punto.[43] I Gonzaga. URL consultato il 31/03/2013. [44] Comolli e Goldstein, op. cit., pag.359-360

Il re Alboino, che fece di Pavia la capitale della Lombardia.

Stemma dei Visconti, signori di Milano

Bergamo e la sua provincia sono mete ideali per chi ama arte e cultura ma anche lo sport, grazie ad efficienti strutture turistiche.La provincia bergamasca è situata nella parte orientale della Lombardia e occupa la sezione centrale delle Prealpi lombarde ed una piccola parte della Pianura padana. Il nord della provincia è montuoso colle-gato a sud da un territorio che si divide tra colline e Pianura padana. Il territorio bergamasco offre anche paesaggi che riescono a coniugare in maniera armonica ambiente naturale e presenza umana.

Nelle sue valli (Val Seriana e la Val Brembana le principali dalle quali si dipartono altre valli più piccole ma non per questo meno suggestive), converge gran parte del turismo montano con le piste da sci di vari livelli di difficoltà con un’am-pia rete di impianti di risalita grazie ai quali è possibile raggiungere le numerose piste presenti. Ma queste valli non vivono solo d’inverno anzi d’estate sembrano svelare il loro volto più dolce, offrendo la possibilità di bellissime escursioni in una vegetazione lussureggiante inondata da una luce che si accende di riflessi mentre d’autunno con il trionfo dei bruni dei rossi e dei gialli, i boschi che ricoprono i pendii diventano scenari fatati che svelano ogni giorno particolari diversi. Magnifico il lago d’Iseo al confine con la pro-vincia di Brescia ove è possibile effettuare sport acquatici o gite in battello o visitare i borghi

circostanti.Nella grande regione dei laghi lombardi, la parte bergamasca è rappresentata da due bacini molto particolari. Il piccolo lago di Endine, una vera e propria oasi faunistica attorniata da canneti e boschi, e il lago di Iseo, più maestoso, noto per le affascinanti gite in battello, gli sport acquatici ed i suggestivi borghi rivieraschi. Nell’area che comprende la Val Cavallina, la Val Calepio, l’Alto e il Basso Sebino, i laghi tratteg-giano il carattere geografico più distintivo, da coniugare con le colline e i monti circostanti, le peculiarità ambientali e le ricche presenze storico- artistiche.

« Terra che il Serio bagna e il Brembo inonda,che monti e valli mostri a l’una manoed a l’altra il tuo verde e largo piano,or ampia ed or sublime ed or profonda »(Torquato Tasso, XVI secolo.)

Bergamo, fra montagna, lago e cultura

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Di: Riccardo Marinai

Bergamo

Capoluogo di provincia, Brescia è custode di cultura millenaria. Addossata al Colle Cidneo, sede dei primi insediamenti bresciani, forse ad opera dei liguri, la città vanta numerose testimonianza del suo storico passato. Punti caratteristici sono: Piazza della Loggia, cinta da edifici di carat-tere veneto e dominata dalla Loggia, antico palazzo del Comune eretto nel periodo veneto-lombardo, e dal palazzo del Monte di Pietà che reca sulla facciata vari reperti romani con al centro un elegante loggetta veneziana. Piazza del Duomo, oggi Piazza Paolo VI, ornata da due fontane, ove sorgono la Rotonda o Duomo Vecchio, il maggior mo-numento romanico della città; il Duomo Nuovo e il Broletto, notevole palazzo in forme romanico-gotiche, con aggiunte medioevali, tardo rinascimentali e barocche. Piazza del Foro, centro della Urbe Romana,

della quale rimangono il Tempio Capitolino e grandi ruderi del Teatro Romano, rovine che costituiscono il più importante complesso archeo-logico romano in Lombardia. Via dei Musei, lungo la quale si allunga un complesso monumentale comprendente l’ex chiesa cinquecentesca dedicata a Santa Giulia, sede del Museo dell’Età Cristiana ove è espo-sta la croce astile ornata di gemme e cammei, detta di Desiderio, e la sottostante Basilica di San Salvatore che faceva parte di un monastero che ospitò tra le altre regine e principesse, Ermengarda, figlia di Desi-derio, re dei Longobardi e sposa ripudiata di Carlo Magno.La Pinacoteca Tosio Martinengo con sede nel palazzo Martinengo da Barco, importante per la conoscenza della pittura bresciana del Rinascimento.a Il Castello di Brescia, sopra al Colle Cidneo, risalente al periodo dei Comuni, ma con l’aspetto di una costruzione cinquecen-tesca, conserva intatti i baluardi ed è sede del Museo del Risorgimento, della specola astronomica e di un plastico ferroviario in miniatura.

Provincia dalle innate vocazioni turistiche, con i suoi laghi, le montagne, la pianura, ricca di ville e castelli, di testimo-nianze religiose, tracce di un passato di notevole interesse, Brescia si propone in tutto il suo splendore, grazie alle sue tre valli: Valle Camonica, Valle Sabbia e Valle Trompia. I suoi laghi: Garda, Iseo, Idro. I Parchi e le Riserve Naturali: Adamello, Stelvio, Torbiere del Sebino, Altopiano di Cariadeghe. I piccoli o grandi borghi dove la presenza di tracce di civiltà risalenti a più di tremila anni fa segnano un territorio di grande valore. Oltre alla Città di Brescia, ricca di storia e arte, di interesse e degne di visita sono le località della Bassa bresciana: Lonato, Mon-tichiari, Manerbio, Orzinuovi, Villachiara, Borgo S.Giacomo, Verolanuova, Pontevico, Calvisano, Remedello. O i centri delle valli: Boario Terme, Breno, Capo di Ponte, Edolo, Ponte di Legno, in Val-le Camonica; Concesio, Gardone Valtrom-

pia, Tavernole sul Mella, Collio Valtrompia, in Valle Trompia; Idro con il suo lago, Anfo, Bagolino famoso per il Carnevale in maschera, Capovalle e la Valvestino in Valle Sabbia; le piccole e grandi località turistiche del Lago di Garda: Sirmione, San Marti-no e Solferino della Battaglia, Salò, Gardone Riviera, Limone sul Garda.E del Lago d’Iseo: Iseo, Monte Isola, Sulzano, Sale Marasino, Marone e Zone. O le zone dove la produzione vitivinicola

si fonde con la natura e il patrimonio storico-artistico: Franciacorta, Valtenesi. Brescia, provincia da vivere, risulta quindi ricca di un patrimonio di storia ed arte, capace di accogliere il turista con musei, spettacoli e mostre, cinema e Multisale, senza dimenticare la buona tavola, le cantine della Franciacorta, le discoteche e i locali notturni, le proposte per lo shopping, i mercati e le diverse attività sportive.

Brescia, provincia da scoprire nelle sue mille sfumature, da svelare nella ricchezza del suo patrimonio storico e artistico o da conoscere nel fascino delle sue bellezze ambientali.

Fondata oltre 3200 anni fa, Brescia fu la capitale dei galli cenomani e in seguito divenne colonia romana con il nome di Brixia. L’UNESCO ha dichiarato come patrimonio mondiale dell’umanità, facente parte del sito “Longo-bardi in Italia: i luoghi del potere” sia l’area monumentale del foro romano, sia il complesso monastico longo-bardo di San Salvatore-Santa Giulia, all’interno del quale si trova il Museo della città.

Brescia: Provincia da vivere

Brescia: 3200 anni di storia

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Di: Riccardo Marinai

Di: Riccardo Marinai

Brescia

degli Orobi, fu colonia romana. Nell`89 a. C. fu ricostruita secondo la planimetria ancora ben visibile del castrum, tracciato sul quale si svilupperà con una forte continuità la città futura. Devastata dalle invasioni barbariche, Como si riprese solo in età comunale (XI sec.) grazie anche all`alleanza con Federico Barbarossa, cui si era unita nella lotta contro Milano che l`aveva distrutta nel 1127. Sotto il dominio dello stato di Milano, la città si arricchì in modo considerevole grazie allo svilup-po della manifattura della lana e della seta. La storia di Como si intreccia con la seta già dal 1400, grazie anche alla lungimiranza del duca Ludovico Sforza, il quale obbligò i contadini a piantare nei loro campi gli alberi di gelso. Questa sua decisione gli valse il titolo di Ludovico il Moro, dal nome della pianta di gelso, in latino bombix mori e in dialetto comasco muru. Nel 1521, dopo un duro assedio, la città cadde, come tutto il milanese, sotto il dominio spagnolo che durò sino al 1706. Passata all`Austria (1714), l`economia ebbe nuovo impulso, soprattutto legato allo sviluppo della lavorazione e commercializzazione della seta.

Una passeggiata fra lago e arteVilla OlmoVilla Olmo è la più celebre e sontuosa tra le dimore storiche comasche e ha fatto di Como uno dei centri propulsori dell’Illuminismo in Italia. Voluta dal marchese Innocenzo Odescalchi, fu commissionata all’architetto Simone Cantoni, esponente di spicco di una famiglia di capomastri e architetti ticinesi. Villa Olmo, iniziata a fine ‘700 e conclusa nel 1812, dalla proprietà degli Odescalchi passò ai Raimondi, ai Vi-sconti di Modrone e finalmente, nel 1925, al comune di Como che l’ha adibita a sede di manifestazioni culturali e di mostre d’arte.

Il Museo della SetaAperto nel 1990 il Museo è situato nello stesso stabile della scuola tessile di setificio. Attraverso le varie sale è possibile ripercorrere il viaggio del tessuto partendo dal baco fino ad arrivare al prodotto finito. Nell’atrio si è ricreato l’ingresso di una fabbrica. La sala centrale propone un accenno alla bachicoltura e una serie di macchinari di preparazione alla tessitura. Un grande torcitoio e preziosi telai a mano e meccanici precedono la fase della tintoria. Si passa poi alla sala controlli e misure con un’ampia collezione di appa-recchi per misurare il peso e la robustezza del filato. Si prosegue con il laboratorio chimico, fedelmente ricostruito grazie a mobili e strumenti d’epoca. Molto interessante anche la stamperia con: la cucina colori, un tavolo da stampa con una vasta collezione di planches in legno e metallo, un tavolo da stampa a mano con quadri, lucidi d’epoca e attrezzi per la fotoincisione. L’ultima sala è dedicata alle operazioni di finissaggio dei tessuti.

La Fondazione Antonio Ratti, Museo Studio del Tessuto - MuST Questo particolare museo nasce ufficialmente nel 1998 quale risultato di un processo di trasformazio-

ne della collezione privata di tessuti antichi raccolta da Antonio Ratti nel corso di un quarantennio. Il MuST persegue il duplice fine di tutelare l’ingente patrimonio storico e di renderlo pubblico grazie ad attività di ricerca, studio e divulgazione. La collezione, con oltre 400.000 reperti, rappresenta un documento storico e costituisce uno strumento unico nel suo genere nell’ambito della ricerca.

La piazza del DuomoComo è il suo Duomo, in forme gotiche, dalla fac-ciata sintesi di architettura e scultura, all’ombra della cupola settecentesca di Filippo Juvarra. Il Duomo fu costruito tra la fine del 1300 e la metà del 1700, sulla precedente chiesa dedicata a Santa Maria Maggiore. L’interno è scandito da 3 navate divise da possenti pi-lastri tra i quali sono appesi preziosi arazzi della fine del XVI secolo, delle officine di Ferrara, Firenze ed Anversa. Le navate laterali sono composte da diversi altari, il più prezioso dei quali è senza dubbio l’altare di S. Abbondio, straordinaria ancona lignea intaglia-ta e dorata del primo ‘500. Magnifiche le statue della facciata, ed in particolare i due podi che raffigurano Plinio il Giovane e Plinio il Vecchio, illustri cittadini comaschi vissuti in epoca romana.

Il Broletto e i quartieri medioevaliSulla stessa piazza si trova anche il Broletto, degli inizi del Duecento, a fasce marmoree bianche, grigie

e rosa costruito con pietre provenienti dalle cave lariane. Accanto all’elegante porticato, nello stesso secolo, fu eretta la torre campanaria del Comune. Proseguendo nel centro storico si incontra la medie-vale piazza San Fedele, antico foro romano e succes-sivamente Piazza del Mercato del Grano. Su di essa si affaccia l’omonima basilica di San Fedele costruita ai primi del XII secolo, con affreschi trecenteschi. La purezza dello stile romanico risalta nell’abside poligonale sormontata da un’interessante loggia e nel portale a cuspide, sempre sul retro, ornato da singo-lari bassorilievi. Al termine della città vecchia sorge Porta Torre, al centro della possente cerchia muraria che Federico Barbarossa fece erigere nel dodicesimo secolo a difesa della città di Como. Sempre come opera difensiva l’imperatore volle probabilmente costruire anche il castello Baradello , in posizione dominante, dove soggiornò e di cui oggi rimangono solo la torre e parte delle fortificazioni.

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Sulle rive del Lario, l’ambiente a Como fonde la bellezza del paesaggio naturale a quella delle opere dell’uomo in una miscela che la rende tra le cittadine più eleganti della Lombardia, vero e proprio salotto a cielo aperto.

Como il salotto sul LarioDi: Riccardo Marinai

Como

Il centro della città è situato sul lungolago, a pochi passi da piazza del Duomo, una delle maggiori cattedrali lombarde. Il nucleo storico presenta ancora l’aspetto dell’originario castrum romano, con mura medievali ben conservate e grandi torri di vedetta (Porta Torre, Torre Gattoni, San Vitale). Notevoli sono le chiese di S.Abbondio e S.Fedele, mentre autentici capolavori sono i palazzi razionalisti eretti dal comasco Giuseppe Terra-gni: la ex-Casa del Fascio, il Monumento ai Caduti, l’Asilo Sant’Elia e il Novocomum.

Cenni storiciSorta in un luogo abitato sin dall`Età del Bronzo, Como, già centro gallico

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Monumenti della cultura meneghina

Il Cenacolo VincianoFrancesco Sforza I decise di far costruire un convento domenicano e una chiesa accanto a una piccola cappella dedicata a Santa Maria delle Grazie, che sarebbe stata il mausoleo della sua famiglia. Grandi artisti vennero chia-mati alla corte di Ludovico, come Bramante e Leonardo. A quest’ultimo commissionò la realizzazione dell’Ultima Cena, capolavoro rinascimentale che ancora oggi è possibile ammirare all’interno del refettorio del con-vento. L’Ultima Cena è un dipinto parietale a olio su intonaco (460x880 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1494-1498. L’opera, a causa della singolare tecnica utilizzata da Leonardo, è compromessa dall’umidità dell’ambiente e in vari punti risulta danneggiata; grazie però ad un lungo ed accurato restauro conclusosi nel 1999, lo stato di conservazione è molto migliorato.

Casa del ManzoniIl Museo Manzoniano ha sede nella casa di

via Morone 1 nella quale lo scrittore visse con la famiglia dal 1814 al 1873, anno della sua morte. Dal 1937 la Casa del Manzoni e le attività culturali sono dirette dal Centro Studi Manzoniani, che negli anni Sessanta ha curato i restauri dell’appartamento, riportandolo alla planimetria originale.

Museo Poldi PezzoliIn via Manzoni 12, la maggior parte delle collezioni del museo sono state riunite da un unico collezionista, Gian Giacomo Poldi Pezzoli , che dedicò tutta la vita alle collezioni d’arte. Tra i dipinti, databili dal XIV al XVIII secolo, spiccano capolavori di Pollaiolo, Botticelli, Giovanni Bellini, Mantegna, Piero della Francesca, Tiepolo e Guardi. Oltre ai dipinti, è possibile vedere collezioni di orefi-cerie, vetri veneziani, porcellane e un’armeria intera, quindi arazzi, mobili, tappeti e oggetti archeologici.

Pinacoteca di BreraIn via Brera 28, nella Pinacoteca di Bre-ra, affiancata all’Accademia di Belle Arti,

c’è una delle massime raccolte pittoriche italiane. Racchiude notevolissimi esempi di scuola italiana lombarda e veneta dal XV al XVIII secolo, Mantegna, Bellini, Tiziano, Veronese, Tintoretto, Raffaello Caravaggio, Van Dyck, Rembrandt, Rubens. Tra le più celebri opere citiamo: lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, la Madonna col Bam-bino di Giovanni Bellini, la Crocifissione di Bramantino, il Cristo morto di Mantegna, la Madonna del Roseto di Luini, la Cena in Emmaus di Caravaggio. Negli anni Settanta la Pinacoteca comprese opere dei maggiori artisti del primo Novecento, fra cui Boccio-ni, Braque, Carrà, De Pisis, Marino Marini, Modigliani e Morandi.

Museo Nazionale della Scienza e della tecnica Leonardo da VinciArticolato su una superficie di 40.000 metri quadrati in via san Vittore 21, il Museo è rappresentativo di tutto il pro-dotto dell’ingegno scientifico e tecnolo-gico dell’uomo in ogni epoca. L’attrattiva principale è l’esposizione permanente dedicata a Leonardo, cui è adibita un’inte-ra galleria dove sono esposti 30 modellini di macchine da lui progettate.

Milano

L’origine di Milano risale all’incirca al 600 a.C. con l’insediamento della popolazio-ne celto-ligure degli Insubri nell’odierna pianura padana. Da questa collocazione geografica probabilmente deriva il suo nome, Mediolanum, utilizzato dai romani che la conquistarono intorno al 222 a. C.

L’importanza di Milano e la sua bellezza aumentarono nei secoli, tanto da divenire capitale dell’Impero Romano d’Occidente e, grazie al vescovo Sant’Am-brogio, padre del rito ambrosiano, uno dei centri più vitali del cristianesimo. Seguì poi un lungo periodo segnato dalle invasioni barbariche e Milano fu

più volte distrutta. Seguirono secoli di decadenza, fino all’avvento del dominio della signoria dei Visconti e in seguito degli Sforza, quando Milano divenne una

delle più ricche e importanti città d’Italia, oltre che un centro culturale e artistico di notevole importanza. Questo fu un periodo di pace interna e di prosperità che nessun’altra città d’Europa poté cono-scere. Nei secoli XIV e XV, la città vide l’alternarsi del dominio delle principali potenze europee: Francia, Germania, Spagna e Austria fino al 1859. Nel 1861 Milano entrò a pieno titolo nel Regno d’Italia, sotto il re Vittorio Emanuele II. Gli anni della dominazione che avevano impoverito la città finalmente cessarono e con la libertà iniziò un periodo di fervore e prosperità che trasformò Milano in una città moderna e attiva.

Cenni storici di Milano

Mediolanum: al centro della LombardiaDi: Riccardo Marinai

Di: Riccardo Marinai

Milano, città d’arte dalla forte identità, tesa alla modernità e al progresso, vitale per eccellenza, culturalmente proiettata verso il futuro, rivolta alle nuove forme artistiche, stili, tendenze. Capitale dell’industria, dell’econo-mia e dello shopping internazionale, Milano offre un nutrito cartellone di appuntamenti di richiamo, come le sfilate di moda, gli eventi fieristici, gli avvenimenti sportivi e culturali. È capoluogo di regione e di provincia, grande e vivace metropoli del nord Italia, centro nevralgico della pianura padana.

Il cuore della Pianura padana

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Provincia di Milano

Di: Riccardo Marinai

Il territorio della Provincia di Milano è ricco di vie d’acqua, fiumi e canali che ne disegnano una fitta ragnatela. Il fiume Adda a est e il fiume Ticino offrono, in alcuni punti, vedute suggestive.

I Navigli, canali artificiali navigabili, costruiti fin dall’Alto Medioevo, formano uno straordinario sistema integrato che un tempo metteva in comu-nicazione Milano, a nord con il Lago Maggiore e la Svizzera, a sud con il Po.Il tratto più spettacolare è quello che va da Trezzo a Cassano: qui il fiume scorre tra due rive altissime, sulle quali sorgono monumenti come il Castello di Trezzo. Questa zona era in passato un elegante luogo di villeggiatura come testimoniano ville scenografiche come Villa Borromeo a Cassano. Lungo il fiume si trovano anche complessi di ar-cheologia industriale come la Centrale Idroelettrica Taccani a Trezzo. Il Naviglio Martesana, che nasce dall’Adda, giunge a Milano e attraversa interessanti centri come Cassano e Vaprio.Il Naviglio Grande che tutti conoscono ha origine dal Ticino; le località più interessanti sono Abbia-tegrasso, Cassinetta di Lugagnano, Robecco sul Naviglio. Abbiategrasso conserva un patrimonio artistico di grande valore che annovera la Chiesa di S. Maria Nuova, i palazzi del centro storico e il Castello Visconteo. A Cassinetta e Robecco i luoghi

di villeggiatura delle grandi famiglie milanesi sono ancora visibili, ma non visitabili, in quanto dimore private. Di grande richiamo il Circuito delle Abbazie che comprende monasteri costruiti nella zona sud di Milano a partire dal 1100. Appartenevano ad ordini diversi, i Cister-censi e gli Umiliati, che si proponevano di rinnovare la funzione della Chiesa, inte-grando la preghiera con opere di carattere produttivo, soprattutto nel settore agricolo. Di grande interesse l’Abbazia di Mirasole, fondata dall’ordine degli Umiliati, l’Abbazia di Viboldone e le più famose Abbazie di Chiaravalle e Morimondo. I segni del passato sono inoltre ancora ben visibili nel centro storico di Melegnano e si manifestano in particolare con il suo Castello Mediceo, uno dei più importanti monumenti lombardi del tardo medioevo, ricco di affreschi di rilevante valore iconografico. A nord di Milano verso Saronno, arriviamo al Castellazzo di Bollate, conosciuto anche come Villa Arconati, dove nelle calde serate di luglio è possibile assistere a splendidi concerti di artisti di fama interna-zionale. Qui siamo alle porte del Parco delle Groane, un’area protetta che si estende per oltre 3.400 ettari di boschi . Le bellezze naturali del parco si uniscono alle preziose ville nobiliari che si possono incontrare in questa parte di pianura attraversata dalle acque del Canale Villoresi. Per gli amanti della buona tavola, la tradizione gastronomica milanese ha origini antichissime. La cucina tipica milanese vanta piatti semplici e gustosi, spesso figli di una cucina povera: dalla co-stoletta al risotto alla milanese, dalla cassouela alla polenta, dallo zabaione alle pere martine giulebba-te. Non manca il vino a denominazione di origine controllata, prodotto a San Colombano. Da gustare l’autentica tradizione meneghina:il più milanese dei dolci, il panettone.

10 Pavia

Il Duomo e l’Università La basilica di San MicheleTutta la città conserva una spiccata impronta medioe-vale. Il Duomo risale al 1488 e raccoglie al proprio interno diverse opere d’arte tra cui il tesoro. La basilica di San Michele, fondata dai Longobardi e ricostruita in stile romanico nel 1117, è la più importante chiesa cittadina. Al suo interno sono avvenute le incoronazioni di diversi re e imperatori. La basilica di San Pietro in Ciel d’Oro ha uno stupendo portale. Al suo interno si trova l’arca di S. Agostino. La facciata a capanna decorata da ceramiche policro-me orientali è opera pregevole di maestri longobardi. La chiesa, situata nell’omonima piazza all’estremità del centro storico, vici-no al castello visconteo, già dal VI secolo era un luogo di culto e spiritualità.

Il Broletto Tra i monumenti civili sono da citare il Broletto, decorato da un loggiato cinque-centesco a due ordini e alcuni palazzi che si affacciano sulla via Teodolinda, come il collegio Borromeo, e Palazzo Ghislieri.

Grazie all’imperatore Carlo IV, nel 1361 a Pavia venne fondato uno Studium Gene-rale, al quale papa Bonifacio IX riconobbe i medesimi diritti delle Università di Bo-logna e di Parigi. Con diploma imperiale datato 1485 lo Studium Generale venne poi trasformato in Università. Il prestigio dell’ateneo crebbe nel XV secolo, ma la sua attività conobbe una brusca interruzione in seguito ai gravissimi danni subiti dalla città per l’assedio subito nel 1525. Durante la dominazione spagnola l’attività scienti-fica e didattica dell’Università risentì della situazione stagnante. La rinascita dell’ate-neo avvenne nella seconda metà del XVIII secolo grazie ai sovrani austriaci Maria Teresa e Giuseppe II. L’università è stata rimaneggiata dal Piermarini e da Pollack. Qui hanno insegnato, tra gli altri, illustri cattedratici e scienziati del calibro di Ales-sandro Volta, Carlo Rubbia e Ugo Foscolo.

Il Castello Visconteo Costruito da Galeazzo II tra il 1360 e il 1365, dopo la morte di Francesco Sforza (1535) il Castello diventò la sede

Di: Riccardo Marinai

Monumenti storici

Pavia, città medievale

Sulla confluenza tra il Ticino e il Po, Pavia è una città che conserva un’impronta medioevale, per le sue chiese e palazzi, piazze e stretti vicoli che si stringono attorno alla sua università, una delle più antiche e prestigiose d’Italia. Importante centro agricolo della fertile pianura padana, è dedita anche all’industria tessile e chimica. Da non perdere la visita alla sua vicina Certosa, grandiosa abbazia considerata una delle più alte espressioni dell’arte lombarda.

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dell’esercito spagnolo e iniziò la sua decadenza. Si presenta a pianta qua-drata con quattro torrioni agli angoli (due furono distrutti durante l’assedio di Lautrec nel 1527) ed è protetto da un profondo fossato, da rivellini e pon-ti levatoi. Le facciate esterne in cotto hanno due ordini di bifore e una cortina di merli ghibellini alla sommità, oggi coperta da una tettoia. Al suo interno si trova uno splendido cortile porticato con volte a crociera, circondato da un loggiato traforato da stupende quadri-fore, monofore e bifore. Il lato nord del palazzo, che ospitava gli appartamenti ducali, venne affrescato dal Pisanello nel 1439-40. Le sale consevano ampie tracce di affreschi del XV-XVI secolo: nelle prime due campate della Pinacoteca si collocano frammenti di pitture dell’epo-ca della denominazione spagnola; nella seconda campata, entro cornici trape-zoidali, sono narrate quattro delle dodici fatiche di Ercole; nella terza campata si conservano decorazioni del periodo sforzesco. Dal 1950 il castello è sede dei Musei Civici, dove sono raccolte gran parte delle raccolte d’arte del comune: il Museo del Risorgimento, la Pinacoteca d’arte moderna, il Museo romanico (di eccezionale valore per i suoi reperti, alcuni dei quali di inestimabile pregio), il Museo lapidario romano e preromano.

Parco Visconteo e Certosa di PaviaIl Parco Visconteo di Pavia fu una delle meraviglie del Ducato di Milano, riserva di caccia e luogo di svago dalla fine del Trecento alla fine del Quattrocento, prima dei Visconti, poi degli Sforza. Era suddi-viso in parco vecchio, confinante a sud con il Castello di Pavia, e parco nuovo, che giungeva fino alla meravigliosa Certosa,

cappella privata e luogo di sepoltura dei Duchi di Milano. Il monastero della Certosa fu costru-ito per volere di Gian Galeazzo Visconti e collegato al castello tramite il parco, pensato nelle dimensioni attuali come cappella di famiglia. Il 27 agosto 1396 fu posta la prima pietra dallo stesso Gian Galeazzo e, dopo la sua morte, France-sco Sforza incaricò l’architetto Solari di coprire la chiesa nel 1462. Nella facciata lo zoccolo è costituito da una serie di medaglioni con teste di personaggi dell’antichità, storici o leggendari. Nel registro superiore sono rappresentate scene della vita di Cristo e del Vecchio Testamento; in alto figure di Santi e Pro-feti. Il portale in stile rinascimentale fu eseguito fra il 1501 e il 1508 con basso-rilievi del Briosco. L’interno della chiesa presenta l’originaria struttura gotica che trae ispirazione dal Duomo di Milano. Le tre navate sono sormontate da volte a crociera decorate con cieli stellati e figure di santi e certosini. Nel transetto di sinistra ci sono affreschi dedicati alle famiglie Sforza e Visconti, le decorazioni sono opera di Ambrogio da Fossano detto il Bergo-gnone e della sua scuola. Il monumento funebre di Ludovico e Beatrice d’Este è opera del Solari, il coro fu eseguito da Bartolomeo de Poli che lo terminò nel 1498. Il chiostro piccolo, con 50 arcate e disegni in terracotta, atto a collegare i vari luoghi della vita collettiva (cappel-la, refettorio, sacrestia), fu disegnato dal Solari nel 1462. Il chiostro grande, che serve per raccordare le celle dei monaci, fu terminato nel 1472 con 123 arcate in cotto sostenute da colonne di marmo. Le celle sono 23; l’attuale aspetto risale al 1514.

Villa Mirabello Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Il museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Varese ha sede presso il Castello di Masnago, complesso architettonico che si sviluppa tra il ‘400, epoca a cui risale uno splendido ciclo di affreschi, e il ‘700. Il Castello conserva le opere di numerosi artisti moderni e contemporanei, donate al Comune di Varese. Dipinti di Hayez, Balla, Pellizza da Volpedo, ma anche di Cassani, Bodini, Baj, Guttuso, Fontana, cui sono dedicate alcune bellissime sale. Di grande interesse anche la raccolta di piccole statuette in bronzo e in marmo dell’Ottocento e del Novecento.Villa Mirabello Ospita il Museo Civico Archeologico che conserva i materiali preistorici del varesotto che vanno dal neolitico all’età del bronzo. Per quel che riguarda la protostoria, è ben rappresentata la cultura di Golasecca alla quale appartiene l’eccezionale corredo della tomba principesca del Guerriero di Sesto Calende con resti del carro e finimenti per due cavalli. Sono poi numerosi i reperti delle necropoli e degli abitati di età roma-na. Villa Mirabello possiede anche un lapidario d’età romana che raccoglie iscrizioni di grande interesse storico, economico e sociale.Villa Menafoglio Litta Panza di Biumo Proprietà del F.A.I, Fondo Ambiente Italiano, Villa Menafoglio Litta Panza di Biumo è stata costruita alla metà del XVIII secolo per volon-tà del marchese Paolo Antonio Menafoglio e

ampliata in epoca neoclassica dall’architetto Luigi Canonica, su incarico del duca Pompeo Litta Visconti Arese. Circondata da un magnifico giardino all’italiana, la villa è celebre per la colle-zione d’arte contemporanea che Giuseppe Panza di Biumo ha iniziato a partire dagli anni ‘50. Nei saloni e nelle grandi scuderie, sono oggi esposte oltre cento opere di artisti contemporanei, oltre a ricchi arredi del periodo che va dal XVI al XIX secolo e ad un’importante raccolta di arte africana e precolombiana. Il Palazzo Estense e le vie pedonali del

centro Varese, la città giardino, ha una struttura urba-nistica particolare, dovuta al fatto che il suo centro storico è rimasto autonomo e sganciato dai sob-borghi, detti le castellanze. Gli ampi spazi verdi, a partire dal XVIII secolo, sono stati occupati da incantevoli ville circondate da giardini, come Villa Mirabello, appena a ridosso del centro cittadino e importante sede museale, e Villa Menafoglio Litta Panza a Biumo. La visita della città di Varese può partire dalla basilica di San Vittore, eretta su una precedente chiesa del X secolo e fronteggiata da antiche case ammodernate risalenti ai secoli XV-XVIII. Il battistero di San Giovanni BattistaVicino, sorge l’elegante campanile detto “del Bernascone”, dietro il quale si trova il battistero di San Giovanni Battista, innalzato tra il XII e il XIII secolo. Pa-lazzo Estense, costruito nella seconda metà del Settecento e sede dell’Amministrazione Comu-nale e della Biblioteca Civica, era la residenza di Francesco II d’Este, governatore austriaco della Lombardia, ed è circondato dagli splendidi giardi-ni che si saldano con quelli di villa Mirabello cre-ando un vasto parco cittadino. Il salotto di Varese è corso Matteotti, su cui si affacciano magnifici palazzi signorili: un tempo era la via principale del borgo, oggi è il cuore di una piacevole area pedonale, affollata di negozi, che ne fa la zona del passeggio cittadino.

Varese: Città a vocazione turistica per i rinomati luoghi sacri, le meravigliose ville del suo territorio, Varese è adagiata su sette colli e limitrofa a sette piccoli laghi, tra cui il Lago di Comabbio e il Lago di Monate. Il caratteristico appellativo di Città Giardino deriva dai numerosi parchi e giardini che si trovano nell’ambito del comune, in gran parte pertinenze di ville ivi edificate tra il XVIII secolo e l’inizio del XX secolo, prima da famiglie di nobili e più recentemente da industriali e rappresentanti dell’alta borghesia, originari soprattutto di Milano.

Di: Riccardo Marinai

Varese vanta una civiltà ed una storia che affondano le radici nella notte dei tempi: è quella “civiltà dell’acqua” che inizia nel V millennio prima di Cristo e che è testimoniata dai resti di palafitte nei luoghi circostanti il lago omonimo.

Sotto la colonizzazione della Roma repub-blicana, si forma il nucleo storico, prima come presidio militare e poi come luogo abitato.

Varese ha subito tutte le vicende storiche legate ad un territorio fortemente frequentato ed è stata libero comune, infeudato una sola volta al duca Francesco III d’Este dove fece costru-ire nella seconda metà del ‘700, il palazzo Estense. Di questa millenaria storia rimangono numerose testimonianze: le più importanti sono quelle legate alla cristianità e quindi ai luoghi di culto (come Santa Maria del Monte e la Via Sacra, San Vittore ed il vicino battistero in centro città, Sant’Antonio alla Motta, San Giorgio a Biumo). Numerose ville coronano

le rive del lago e le campagne varesine. Tra le più belle vi è la Villa Menafoglio Litta Panza, che conserva al suo interno la celebre colle-zione d’arte contemporanea del Conte Panza. Altro monumento storico e ricco di valore simbolico per i varesini è la Torre di Velate, antica torre della cinta muraria della città ormai in parte distrutta.

Varese: le radici nella civiltà dell’acqua

12 Varese

Cenni storici

Di: Riccardo Marinai

Monumenti, Musei e Ville

Varese e le sue ville

Franklin Cornejo UrbinaDirector Editorial General / Direttore Editoriale Generale

37 años, es doctor en comunicación por la Universidad Gregoriana de Roma. Periodista, ha trabajado en la agencia France Presse, colabora con medios digitales y revistas de Lima y Milán. Fue profesor de comunicación en la Grego-riana (entre 2007 y 2011). Actualmente es director de la Escuela de Periodismo de la Universidad Antonio Ruiz de Montoya (Lima). Coordinador del Proyecto “Milano per il Cosviluppo”. Fue educador en el Istituto Martinitt e Stelline (Milán) en los servicios sociales con jóvenes italianos y mi-grantes del norte de África y el Medio Oriente. Promueve iniciativas para fortalecer la participación ciudadana de los migrantes peruanos en Milán y acciones de vinculación con sus lugares de origen.

37 anni, è direttore in comunicazione dell’Università gregoriana di Roma, Giornalista, ha lavorato presso l’agenzia France Presse, collabora con media digitali e riviste a Lima e Milano. Fu professore di comunicazione presso l’Università Gregoriana tra il 2007 e il 2011. Attualmente direttore della Scuola di Giornalismo dell’Università Antonio Ruiz de Montoya (Lima). Coordinatore del progetto ‘Milano per il Cosviluppo’. Fu educatore nell’Istituto Martinitt e Stelline a Milano nei servizi sociali con giovani italiani e immigrati del Nord Africa e Medio Oriente. Promuove ini-ziative per rinforzare la partecipazione cittadina degli immigrati peruviani a Milano e azioni di rivincolamento con i luoghi d’origine.

Ángela Roig PintoDirectora en Italia/Direttrice in Italia

Ángela Roig Pinto, nata in Perù nel 1979, è giornalista professionista riconosciuta dall’Ordine dei giornalisti Italiani. Ha in tasca un master in Mana-gement Business Administration e un altro in Marketing e Comunicazione. Ha cominciato il suo percorso professionale in Perù, presso il quotidiano Correo, ed è stata docente universitaria di giornalismo all’Università di Tacna. Si è trasferita a Milano nel 2007, dove ha fondato la free press ExtraLatino e tutt’ora scrive per diverse testate multietniche ed internazionali. È sta-ta addetta stampa della Fondazione Ethnoland che con il progetto Talea si occupa di valorizzare l’immigrazione qualificata in Italia. Attualmente è caporedattore di All Tv, il primo cana-le televisivo italiano che promuove la Cittadinanza comune.

Ángela Roig Pinto, nacida en Perú en 1979, es periodista profesional reconoci-da por el Colegio de periodistas italianos. Posee un máster en Management Busi-ness Administration y otro en Marketing y Comunicación. Empezó su experiencia profesional en diario Correo y se desem-peñó como catedrática de periodismo en la Universidad de Tacna. Se trasladó a Milán en el 2007, donde fundó el free press ExtraLatino y continúa a escribir en diferentes revistas multiétnicas e internacionales. Dirigió la oficina de prensa de la Fundación Ethnoland que, con el proyecto Talea, se ocupa de valo-rizar la inmigración calificada en Italia. Actualmente es jefe de redacción de All-Tv, el primer canal televisivo italiano que promueve la Ciudadanía común.

Roberto Reyes Director Responsable y Representante Legal/ Direttore Responsabile e Rappresentante Legale

Presidente de Studio3R Mediación Lingüística Cultural y representante legal de la asociación y del proyecto “Dos Orillas”. Dirije el programa “Latinos en Europa” (www.yradio.it). Informa y orienta a los inmigrantes en Milán a través della Ventanilla Inmigración. Es miembro del Sindicato UIL-TUC-Lombradia, de “Conapi” (Asociación de peruanos residentes en Italia) y de la comisión “Italia sono anch’io”. Ha participado en el Consejo de Consulta del consulado del Perú en Milán.

Presidente di Studio3R Mediazione Linguistica Culturale e rappresentante legale dell’associazione e del progetto “Due Sponde”. Conduce il programma “Latinos en Europa” (www.yradio.it). Informa e orienta gli immigrati a Milano tramite lo “Sportello Immigrazione”. È membro del Sindacato UIL-TUC-Lombradia, di “Conapi” (Asso-ciazione dei peruviani residenti in Italia) e della commissione “Italia sono anch’io”. Ha partecipato al Consiglio di consultazione del Consolato del Perù a Milano.

Riccardo Marinai Diseñador /disegnatore grafico

Nato a Milano 45 anni fa è uno spe-cialista in disegno grafico editoriale, pubblicitario e creativo. Umanista e volontario nel campo dei diritti umani e solidarietà sociale in Italia, Perù, Ecuador, Bolivia, Cile e Argentina. Ha lavorato come direttore, editore, redattore e collaboratore in vari media dedicati ai migranti latinoamericani in Europa. Oggi è cofondatore di Cuestión de Fondo (CdF) http://www.cdf.pe/ e scrive nella rubrica Mundo al revés

Nacido en Milán hace 45 años es un especialista en diseño gráfico editorial, publicitario y creativo, humanista y voluntario en el campo de los derechos humanos y solidaridad social en Italia, Perú, Ecuador, Bolivia, Chile y Argentina. Ha lavorato como direttore, editore, redattore e collaboratore in differenti mezzi di comunicazione scritti e diretti alle comunità latinoamericane in Europa. Attualmente è cofondatore di ‘Cuestión de Fondo’ (CdF) http://www.cdf.pe/ e scrive nella sezione Mundo al revés.

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Claudia Delgado Garaycochea Redactora/redattrice

Licenciada en periodismo de la. Desde siempre he sentido una par-ticular inclinación por la prensa, especialmente por las crónicas periodísticas y el periodismo de investigación. Trabajé en diario La República, luego de haber realizado mis prácticas pre-profesionales en el canal ATV. Actualmente preparo mi tesis de licenciatura: estudios de medios de comunicación.

La u re a t a i n G i o r n a l i s m o p re s s o l ’ U n i ve r s i d a d A n to n i o R u i z d e M o n toya ( UA R M ) . H o s e m p re s e n -t i to u n i n te re s s e p a r t i co l a re p e r i m e d i a , s o p ra t t u t to p e r q ua n to r i g ua rd a l a s t a m p a e l ’i n q u i e s t a . H o l a vo ra to n e l q u o t i d i a n o La R e p ú b l i ca ( Pe r ù ) d o p o a ve r f a t to u n o s t a g e p re s s o i l ca n a l e AT V. A t t ua l m e n te s to p re p a ra n d o l a mia tesi del t itolo: Studi dei media.

Marisela Meza GoyzuetaRedactora/redattrice

Bachiller en Periodismo en la Universidad Antonio Ruiz de Montoya. Mi interesan el periodi-smo y la literatura, el periodismo de inve-stigación, la opinión pública y las relaciones internacionales. Trabajé en la Defensoría del Pueblo del Perú y en el Canal N, cubriendo el rol de asistente de producción en Mundo Empresarial, programa dedicado a los rubros financieros, económicos y empresariales.

Laureata in Giornalismo presso l’U-niversidad Antonio Ruiz de Montoya. Sono interessata al giornalismo, lette-ratura, l’inquiesta, l’opinione pubblica e alle relazioni internazionali. Ho lavorato presso l’Ufficio del Difensore civico del Perù e il Canale N, nel ruolo di assistente alla produzione di Busi-ness World, un programma dedicato al settore finanziario, economico e commerciale.

Matteo Colombo Redactor/Redattore

Nato nel 1986 a Milano, laurea in Filosofia e Master in relazioni internazio-nali e politica mediorientale. Studio giornalismo e lavoro da free lance per diverse testate on-line, tra queste ci sono panorama.it, Studio, ISPI e ThePo-stinternazionale. Da sempre mi interesso delle questioni relative all’immigrazione e alle dinamiche delle comunità presenti in Italia. A convincermi a scrivere su questa rivista sono stati i tanti amici peruviani e la curiosità di conoscervi meglio.

Nací en 1986 en Milán. Titulado en Filosofía con un Méster en relaciones internacionales y política del Mediorien-te. Estudio periodismo y trabajo como free lance en diversas publicaciones on-line, como: panorama.it, Studio, ISPI y ThePostinternazionale, Desde siempre me interesan los temas relacionados a la inmigración y a las dinámicas de las comunidades presentes en Italia. He comenzado a escribir en esta revista motivado por tantos amigos peruanos y por la curiosidad de conocerlos mejor.

Gianluca SchinaiaRedactor/Redattore

Nato a Siena (Italia) nel 1980, è giornalista pro-fessionista rico-nosciuto dall’Odg. Laureato in Giurisprudenza alla Luiss di Roma, con specializzazione in diritti dell’uomo, ha lavorato all’estero per Organizzazioni intergovernative e ong. Nel 2007 passa la selezione per la Scuola di giornalismo di Milano Ifg Carlo de Martino. Lavora a Il Sole 24 Ore, dove si occupa principalmente di immigrazione. Collabora inoltre con l’Espresso, Il Fatto Quotidiano, Avvenire. Ha vinto quattro premi giornalistici (Athesis, Sodalitas, Ga-vinelli, Parlamento europeo). Autore del libro “Lavori in corso”. È ammi-nistratore unico e socio fondatore dell ’agenzia FpS Media.

Nacido en Siena (Italia) en el 1980, es periodista profesional reconocido por el Colegio de Periodistas Italianos (Odg) desde el 2010. Posee un título en Derecho de la Universidad Luiss de Roma, con especialización en derecho del Hombre. Ha trabajado en el exterior para organizaciones intergubernamentales y Ong. En el 2007 superó la selección de la Escuela de Periodismo de Milán Ifg Carlo de Martino. Trabaja en Il Sole 24 Ore, d o n d e s e o c u p a p r i n c i p a l m e n te d e i n m i g ra c i ó n . Co l a b o ra a d e m á s co n l ’ E s p re s s o, I l Fa t to Q u o t i d i a n o, Av -ve n i re. H a g a n a d o c ua t ro p re m i o s p e r i o d í s t i co s. (A t h e s i s , S o d a l i t a s, G a v i n e l l i , Pa r l a m e n to e u ro p e o ) . Au to r d e l l i b ro “ La vo r i in corso”. Es administrador y socio fundador de la agencia FpS Media

Claudia VanniRedactora/redattrice

G i o r n a l i s t a d a l l ’e t à d i 2 1 a n n i , h a l a v o r a t o 4 a n n i p r e s s o 5 0 C a n a l e , e m i t -t e n t e t e l e v i -s i v a t o s c a n a , d a p p r i m a c o m e r e d a t t r i c e e p o i c o m e c o n d u t -t r i c e d i n o t i z i a r i e p r o g r a m m i d i a t t u a l i t à . C o l l a b o r a d a c i rc a d u e a n n i a d u n a t ra s m i s s i o n e ra -d i o fo n i c a m at t u t i n a s u m 2 o, ra d i o d e l g ru p p o L’ E s p re s s o. H a scritto alcuni ar ticoli di approfondimento culturale per i l Giornale.it e di ca-rattere politico per Affaritaliani.it . Ha ricoper to il ruolo di press agent nella delegazione giovanile italiana che ha preso par te ai G8 & G20 Youth Summits. Laureata in Scienze Politiche internazionali all ’Uni-versità di Pisa, sta frequentando il master in giornalismo presso l ’Università IULM di Milano.

Periodista desde los 21 años, ha tra-bajado 4 años en 50Canale, televiso-ra toscana, primero como redactora y luego como conductora de noticias y progra m a s d e a c t ua l i d a d. Co l a b o ra e n u n p ro g ra m a ra d i a l d i u r n o e n M 2 o, ra d i o d e l g r u p o L’ E s p re s s o. H a e s c r i to a r t í c u l o s d e c u l t u ra l p a ra G i o r n a l e. i t y d e ca rá c te r p o l í t i co e n Af f a r i t a l i a n i . i t . H a o c u p a d o e l ro l d e p re s s a g e n t d e l a d e l e g a c i ó n j u ve n i l i t a l i a n a q u e f o r m ó p a r te d e l G 8 & G 2 0 Yo u t h S u m m i t s. P o s e e u n t í t u l o e n C i e n c i a s P o l t í t i c a s I n t e r n a -c i o n a l e s d e l a U n i v e r s i d a d d e P i s a y e s t á f re c u e n t a n d o e l m á s te r e n g i o r n a l i s m o e n l a U n i ve r s i d a d I U L M d e M i l a n o.

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