DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2017/2019 · DUP - DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2017/2019...

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COMUNE DI BRESCIA DUP DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2017/2019 EMENDATO

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  • COMUNE DI BRESCIA

    DUP DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE

    2017/2019

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    EMENDATO

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  • DUP - DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2017/2019 comprensivo di Nota integrativa

    INDICE

    GUIDA ALLA LETTURA pag. 5 1. SEZIONE STRATEGICA (SeS)

    1.1 Quadro delle condizioni esterne pag. 11 1.1.1 Lo scenario economico internazionale, italiano e regionale pag. 13 1.1.2 La popolazione pag. 17 1.1.3 Condizioni e prospettive socio-economiche del territorio dell’Ente pag. 24 1.2 Quadro delle condizioni interne dell’Ente pag. 31 1.2.1 Evoluzione della situazione finanziaria ed economico-patrimoniale

    dell’ente pag. 33

    1.2.2 Analisi degli impegni già assunti e investimenti in corso di realizzazione

    pag. 45

    1.2.3 Le risorse umane disponibili pag. 59 1.2.4 Organizzazione e modalità di gestione dei servizi pag. 68 1.2.5 Gli organismi partecipati pag. 70 1.3 Obiettivi strategici per missione pag. 101 1.3.1 Indirizzi in materia di risorse e impieghi pag. 103 1.3.2 Obiettivi strategici per missione pag. 105 Missione 01 - Servizi istituzionali, generali e di gestione pag. 107 Missione 03 - Ordine pubblico e sicurezza pag. 137 Missione 04 - Istruzione e diritto allo studio pag. 145 Missione 05 - Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività

    culturali pag. 149

    Missione 06 - Politiche giovanili, sport e tempo libero pag. 155 Missione 07 - Turismo pag. 161 Missione 08 - Assetto del territorio ed edilizia abitativa pag. 165 Missione 09 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e

    dell’ambiente pag. 173

    Missione 10 - Trasporti e diritto alla mobilità pag. 181 Missione 11 - Soccorso civile pag. 191 Missione 12 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia pag. 195 Missione 14 - Sviluppo economico e competitività pag. 209 1.4 Strumenti di rendicontazione dei risultati pag. 215

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  • 2. SEZIONE OPERATIVA (SeO)

    2.1 Parte prima pag. 221 2.1.1 Descrizione dei programmi e obiettivi operativi pag. 223 Missione 01 - Servizi istituzionali, generali e di gestione pag. 225 Missione 03 - Ordine pubblico e sicurezza pag. 283 Missione 04 - Istruzione e diritto allo studio pag. 295 Missione 05 - Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività

    culturali pag. 311

    Missione 06 - Politiche giovanili, sport e tempo libero pag. 323 Missione 07 - Turismo pag. 335 Missione 08 - Assetto del territorio ed edilizia abitativa pag. 341 Missione 09 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e

    dell’ambiente pag. 363

    Missione 10 - Trasporti e diritto alla mobilità pag. 383 Missione 11 - Soccorso civile pag. 397 Missione 12 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia pag. 401 Missione 14 - Sviluppo economico e competitività pag. 427 2.1.2 Indirizzi agli organismi partecipati pag. 437 2.1.3 Valutazione dei mezzi finanziari e delle fonti di finanziamento pag. 438 2.1.4 Fabbisogno di risorse finanziarie ed evoluzione degli stanziamenti di

    spesa pag. 460

    2.1.5 Gli investimenti previsti per il triennio 2017/2019 pag. 468 2.1.6 Gli equilibri di bilancio ed i vincoli di finanza pubblica pag. 547 2.1.7 Il piano degli indicatori di bilancio pag. 553 2.2 Parte seconda pag. 569 2.2.1 Programmazione del fabbisogno di personale per il triennio

    2017/2019 pag. 571

    2.2.2 Programma delle acquisizioni della stazione appaltante pag. 575 2.2.3 Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari pag. 636

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  • GUIDA ALLA LETTURA Nell’ambito delle , introdotta dal decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 e successive modifiche e integrazioni, il processo, gli strumenti ed i contenuti della programmazione sono illustrati nel principio applicato della programmazione, allegato 4/1 al citato decreto 118. Per quanto riguarda, in particolare, gli strumenti della programmazione, particolare rilievo assume il Documento unico di programmazione (DUP), . La tempistica per la presentazione e la successiva approvazione del DUP è definita nel paragrafo 4.2 del principio applicato della programmazione, di cui si riporta uno stralcio:

    In applicazione dei principi contabili sopra richiamati, pertanto, con deliberazione n. 75 del 27 luglio 2016 il Consiglio Comunale ha approvato il DUP 2017/2019 che, in occasione della presentazione dello schema di bilancio di previsione 2017/2019 è stato aggiornato. Il risultato di tale aggiornamento è contenuto nel presente volume. Quanto alla struttura del documento, si ricorda che il DUP è articolato in due sezioni: la sezione strategica (SeS) e la sezione operativa (SeO). La sezione strategica (SeS) La SeS sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato approvate con deliberazione del Consiglio comunale 6/9/2013 n. 110/89516 P.G., con un orizzonte temporale pari al mandato amministrativo, ovvero sino al 2018. Individua gli indirizzi strategici dell’Ente, ossia le principali scelte che caratterizzano il programma dell’Amministrazione, da realizzare nel corso del mandato amministrativo, in coerenza con il quadro normativo di riferimento, nonché con le linee di indirizzo della programmazione regionale, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica. Tra i contenuti della sezione, si sottolineano in particolare i seguenti ambiti: analisi delle condizioni esterne: considera il contesto economico internazionale e nazionale, gli

    indirizzi contenuti nei documenti di programmazione comunitari, nazionali e regionali, nonché le condizioni e prospettive socio-economiche del territorio dell’Ente;

    analisi delle condizioni interne: evoluzione della situazione finanziaria ed economico-patrimoniale dell’ente, analisi degli impegni già assunti e investimenti in corso di realizzazione, quadro delle risorse umane disponibili, organizzazione e modalità di gestione dei servizi, situazione economica e finanziaria degli organismi partecipati.

    Nel primo anno del mandato amministrativo, il 2014, sono stati definiti gli obiettivi strategici da perseguire entro la fine del mandato, per ogni missione di bilancio: Missione 01 - Servizi istituzionali, generali e di gestione Missione 02 Giustizia (non più valorizzata dal 2016) Missione 03 Ordine pubblico e sicurezza

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  • Missione 04 Istruzione e diritto allo studio Missione 05 Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali Missione 06 Politiche giovanili, sport e tempo libero Missione 07 Turismo Missione 08 Assetto del territorio ed edilizia abitativa Missione 09 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente Missione 10 Trasporti e diritto alla mobilità Missione 11 Soccorso civile Missione 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Missione 14 Sviluppo economico e competitività

    Tali obiettivi sono aggiornati in sede di ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e in occasione della formazione del nuovo bilancio di previsione, secondo una logica di scorrimento. Infine, nella SeS sono indicati gli strumenti attraverso i quali l’Ente intende rendicontare il proprio operato nel corso del mandato in maniera sistematica e trasparente, per informare i cittadini del livello di realizzazione dei programmi, di raggiungimento degli obiettivi e delle collegate aree di responsabilità politica o amministrativa. La sezione operativa (SeO) La SeO contiene la programmazione operativa dell’ente con un orizzonte temporale corrispondente al bilancio di previsione (triennio 2017/2019) ed è strutturata in due parti.

    Parte 1: sono illustrati, per ogni singola missione e coerentemente agli indirizzi strategici contenuti nella SeS, i programmi operativi che l’ente intende realizzare nel triennio 2017/2019, sia con riferimento all’ente che al gruppo amministrazione pubblica. Per ogni programma, corrispondente all’articolazione della spesa di bilancio, sono individuati gli obiettivi operativi annuali, che discendono dagli obiettivi strategici indicati nella precedente SeS. Gli ulteriori contenuti minimali della SeO possono essere riassunti nei punti seguenti: indirizzi agli organismi partecipati; valutazione dei mezzi finanziari e delle fonti di finanziamento, in cui sono indicate anche le

    politiche tributarie e tariffarie, nonché gli indirizzi in materia di ricorso all’indebitamento; fabbisogno di risorse finanziarie ed evoluzione degli stanziamenti di spesa per programma; gli investimenti previsti per il triennio 2017/2019; gli equilibri di bilancio ed i vincoli di finanza pubblica.

    Nella parte prima del DUP sono inoltre inserite le informazioni richieste dall’art. 11, comma 5, del decreto legislativo 118/2011 già citato, nell’ambito della Nota integrativa al bilancio di previsione, quali: i criteri di valutazione adottati per la formulazione delle previsioni; le quote accantonate e vincolate del risultato di amministrazione presunto al 31 dicembre dell’esercizio precedente e gli utilizzi delle quote vincolate e accantonate del risultato di amministrazione presunto; l’elenco degli interventi programmati per spese di investimento finanziati col ricorso al debito e con le risorse disponibili; l’elenco delle garanzie principali o sussidiarie prestate dall’ente a favore di enti e di altri soggetti ai sensi delle leggi vigenti; gli oneri e gli impegni finanziari stimati e stanziati in bilancio, derivanti da contratti relativi a strumenti finanziari derivati o da contratti di finanziamento che includono una componente derivata (pari a 0 per il Comune di Brescia, non avendo mai attivato strumenti derivati); l’elenco dei propri enti ed organismi strumentali; l’elenco delle partecipazioni possedute con l’indicazione della relativa quota percentuale. E’, inoltre, inserito il piano degli indicatori di bilancio previsto dal decreto del Ministero dell’Interno del 23/12/2015.

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  • Si è scelto di ricondurre all’interno di questo documento anche i contenuti della Nota integrativa in quanto si ritiene che – in una visione integrata degli strumenti di programmazione – il DUP sia la sede naturale in cui esplicitare anche gli elementi a commento e sostegno della programmazione finanziaria.

    Parte 2: contiene la programmazione in materia di personale, programmazione degli acquisti di beni, servizi e dei lavori pubblici, alienazioni/valorizzazioni immobiliari. In questa parte sono collocati: la programmazione del fabbisogno di personale 2017/2019 al fine di soddisfare le esigenze

    di funzionalità e di ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi, compatibilmente con le disponibilità finanziarie e i vincoli di finanza pubblica.

    il programma delle acquisizioni della stazione appaltante, che comprende anche il programma triennale delle opere pubbliche 2017/2019 e l’elenco annuale 2017;

    il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari. Per i nuovi adempimenti introdotti dal D.Lgs. 50/2016 (c.d. nuovo Codice dei contratti) si è in attesa dell’adozione del decreto ministeriale previsto dall’art. 21, comma 8, dello stesso. A seguito dell’adozione del decreto, si provvederà ad aggiornare gli strumenti di programmazione citati in occasione delle prima variazione utile.

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    DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2017/2019

    SEZIONE STRATEGICA (SeS)

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    SEZIONE STRATEGICA (SeS)

    1.1 QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE

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  • 1. 1 QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE 1.1.1 LO SCENARIO ECONOMICO INTERNAZIONALE, ITALIANO E REGIONALE Tra gli elementi citati dal principio applicato della programmazione a supporto dell’analisi del contesto in cui si colloca la pianificazione comunale, sono citate le condizioni esterne. Si ritiene pertanto opportuno tracciare, seppur sinteticamente, lo scenario economico internazionale e italiano. Si riportano in questo quadro le linee principali di pianificazione internazionale, nazionale e regionale elaborate dalla Banca d’Italia. La sintesi1 L’esito del referendum di giugno nel Regno Unito non ha avuto finora ripercussioni di rilievo sulle condizioni dei mercati finanziari internazionali; l’economia globale continua tuttavia a crescere a un ritmo contenuto. Le prospettive sono lievemente migliorate nelle economie emergenti, ma restano incerte nei principali paesi avanzati; la crescita attesa del commercio internazionale è stata ancora rivista al ribasso. Rischi derivano dalle tensioni di natura geopolitica alimentate dai conflitti in Medio Oriente, dalla minaccia del terrorismo e dai timori che gli sviluppi politici in molti paesi avanzati possano indurre a considerare forme di chiusura nazionale. Nell’area dell’euro l’espansione non ha finora risentito in misura significativa dell’incertezza globale. Nei mesi primaverili tuttavia l’attività economica ha rallentato e, in prospettiva, potrebbe riflettere l’indebolimento della domanda mondiale. L’inflazione al consumo dovrebbe risalire nei prossimi mesi, in seguito al progressivo esaurirsi dell’effetto del calo dei prezzi dei beni energetici registrato alla fine dello scorso anno; l’andamento di fondo non mostra però segnali di aumento duraturo – rispecchiando anche il permanere di margini rilevanti di capacità produttiva inutilizzata – e resta fonte di preoccupazione. Il Consiglio direttivo della BCE ha confermato che il considerevole grado di sostegno monetario incorporato nelle previsioni più recenti sarà mantenuto; se necessario, è pronto a intervenire ulteriormente con tutti gli strumenti a sua disposizione. Il Consiglio ha anche incaricato lo staff dell’Eurosistema di valutare le diverse opzioni tecniche per assicurare che l’attuazione del programma di acquisto di attività non incontri ostacoli.

    In Italia, dopo un andamento stazionario nel secondo trimestre che ha riflesso un calo della domanda nazionale, il prodotto sarebbe tornato a crescere lievemente nel terzo. Nel corso dell’estate gli indicatori congiunturali (in particolare la produzione industriale e i sondaggi presso le imprese) si sono collocati su livelli coerenti con una contenuta espansione dell’attività economica. Malgrado la flessione degli ultimi mesi, il clima di fiducia delle famiglie si attesta su valori ancora elevati; le immatricolazioni di auto si sono mantenute sostanzialmente stazionarie. Dal primo trimestre del 2015 gli investimenti si sono riavviati, ma la dinamica è rimasta modesta rispetto sia agli altri paesi dell’area, sia a quanto rilevato in passato all’uscita da episodi recessivi. Secondo l’evidenza statistica, confermata dalle nostre indagini presso le imprese, gli investimenti non sono più frenati dalle condizioni di accesso al credito – tornate a essere accomodanti – ma risentono soprattutto delle prospettive della domanda ancora deboli. Sulla base di nostre analisi un ritorno ai ritmi di investimento osservati prima della crisi globale, oltre a rafforzare la ripresa ciclica, innalzerebbe la crescita potenziale in Italia di oltre mezzo punto percentuale.

    1Fonte: Banca d’Italia, Bollettino economico ottobre 2016.

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  • Le esportazioni italiane sono aumentate nel secondo trimestre: il buon andamento ha interessato tutti i settori, in particolare la manifattura tradizionale, la metallurgia, la meccanica e l’alimentare. Tuttavia dall’estate sono emersi segnali di indebolimento, legati alle prospettive dell’economia globale e comuni all’intera area dell’euro. L’occupazione è salita a ritmi superiori a quelli del prodotto, riflettendo anche gli effetti delle misure adottate dal Governo in tema di decontribuzione e di riforma del mercato del lavoro. Nel secondo trimestre l’occupazione è risultata più alta dell’1,8 per cento rispetto a quella di un anno prima; il tasso di disoccupazione è sceso all’11,5 per cento (dal picco del 12,8 registrato alla fine del 2014) e la disoccupazione giovanile è ulteriormente diminuita. Prosegue la crescita dell’occupazione a tempo indeterminato, seppure a ritmi inferiori rispetto all’anno scorso, in connessione con il ridimensionamento degli sgravi contributivi. L’inflazione al consumo, negativa da febbraio, è risalita, in base ai dati preliminari, su valori appena positivi in settembre; se ne prospetta un modesto recupero tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, soprattutto in relazione al profilo dei prezzi dei beni energetici. L’inflazione di fondo resta però molto bassa, principalmente in connessione con gli ampi margini di capacità produttiva inutilizzata; è diminuita la crescita delle retribuzioni contrattuali, risentendo del mancato rinnovo dei contratti scaduti. Le condizioni del credito bancario sono distese: il costo dei prestiti alle imprese si colloca su livelli storicamente molto bassi; dai sondaggi emergono condizioni di finanziamento in miglioramento, seppure ancora differenziate a seconda della dimensione delle aziende. Sono in crescita le erogazioni alle famiglie; il credito alle imprese risente soprattutto della domanda ancora debole. La dinamica dei prestiti è più sostenuta per le società operanti nel settore dei servizi e per quelle di maggiore dimensione. Il miglioramento delle prospettive dell’economia si sta gradualmente riflettendo sulla qualità del credito delle banche italiane, ancora caratterizzate da una consistenza molto elevata di esposizioni deteriorate ereditate dalla lunga recessione. In rapporto ai prestiti il flusso di nuovi crediti deteriorati è sceso sui livelli osservati all’inizio della crisi globale; l’incidenza dello stock di esposizioni deteriorate ha iniziato a ridursi alla fine dello scorso anno. Nello stress test di luglio quattro delle cinque banche italiane partecipanti hanno dimostrato di essere in grado di sostenere l’impatto di uno scenario macroeconomico avverso molto severo; una banca ha immediatamente varato un piano di cessione delle sofferenze e di ricapitalizzazione. Le quotazioni azionarie delle banche sono diminuite nel corso dell’anno, presumibilmente per un ridimensionamento delle aspettative di mercato sulla loro redditività, ma al tempo stesso si sono decisamente ridotti i premi per il loro rischio di default, dopo il massimo toccato in febbraio.

    Nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016, presentata il 27 settembre scorso, il Governo ha rivisto al ribasso le stime di crescita del prodotto dell’Italia per quest’anno e per il 2017 in linea con le recenti informazioni congiunturali e con l’indebolimento del contesto internazionale. Nel quadro a legislazione vigente il PIL aumenterebbe quest’anno dello 0,8 per cento e rallenterebbe allo 0,6 nel 2017, una stima che si colloca nella parte inferiore della distribuzione di quelle recenti dei principali previsori privati e istituzionali. Nello scenario programmatico si prospetta per il prossimo anno un’espansione più elevata di 0,4 punti, all’1,0 per cento. L’effetto delle misure che il Governo intende realizzare dipenderà dalla natura e dalle modalità degli interventi, i cui dettagli saranno specificati nella legge di bilancio. Per il sostegno alla crescita appare utile concentrarsi su misure per favorire gli investimenti, privati e pubblici, assicurando per questi ultimi il tempestivo utilizzo delle risorse; la copertura andrebbe ricercata soprattutto in interventi di contenimento delle spese di funzionamento dell’amministrazione. Con la Nota di aggiornamento il Governo conferma l’orientamento della politica di bilancio programmato in aprile per il prossimo triennio. Per il 2017 è ribadita l’intenzione di annullare gli inasprimenti dell’IVA previsti dalle clausole di salvaguardia e di compensarne solo in parte gli effetti mediante interventi di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, nonché di revisione della

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  • spesa. La Nota inoltre elenca altre misure espansive quali investimenti pubblici in infrastrutture e incentivi fiscali agli investimenti delle imprese. Il rapporto tra il debito e il PIL inizierebbe a diminuire (di 0,3 punti percentuali, al 132,5 per cento).

    L'economia lombarda2 L’ultimo Rapporto annuale di Banca d’Italia sull’economia lombarda, pubblicato nel mese di giugno 2016, evidenzia che, il 2015 è stato un anno di ripresa per l’economia lombarda, con una crescita del PIL dell’1,1 per cento in base alle stime di Prometeia. L’espansione nella manifattura avviatasi nel 2014 si è consolidata, in un contesto di aumento della domanda, interna ed estera. Le esportazioni di beni e di servizi hanno continuato a fornire un contributo positivo, nonostante il rallentamento dei flussi verso i paesi esterni all’Unione europea. Nelle costruzioni, dopo anni di riduzioni, il valore della produzione è tornato a crescere e il ciclo immobiliare è ripartito. Nel terziario l’espansione dell’attività ha accomunato i vari comparti; le attività legate al turismo hanno beneficiato dell’arrivo dei visitatori dell’Esposizione universale. Le indicazioni sul primo trimestre del 2016 mostrano però segnali di rallentamento sia nell’industria, sia nei servizi alle imprese; i rischi di ridimensionamento della crescita potrebbero avere ripercussioni negative anche sulle scelte di investimento delle aziende. Il sistema produttivo ha risentito della prolungata crisi, con una diminuzione degli investimenti che ha determinato l’invecchiamento dei macchinari installati e ne ha rallentato l’adeguamento alle nuove tecnologie. Sono elementi che possono condizionare le potenzialità di crescita della regione. Le imprese che hanno investito di più, puntando sulla ricerca e adottando tecniche di produzione avanzate, sono infatti quelle che hanno agganciato in modo più evidente la ripresa. In Lombardia le 2Fonte: Banca d’Italia, Rapporto annuale Economia della Lombardia, giugno 2016

    Scenario macroeconomico in Italia

    (variazioni percentuali sull’anno precedente, salvo diversa indicazione)

    VOCI 2015 2016 2017 2018

    PIL (1) 0,6 1,1 1,2 1,2

    Consumi delle famiglie 0,9 1,5 1,4 1,1

    Consumi collettivi - 0,7 0,2 - 0,5 - 0,4

    Investimenti fissi lordi 0,6 2,9 2,7 2,3

    di cui: investimenti in

    macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto

    2,2 4,4 3,9 2,5

    Esportazioni totali 4,1 2,3 4,2 4,1

    Importazioni totali 5,8 4,1 4,8 3,8

    Variazione delle scorte (2) 0,5 0,1 0,0 0,0

    Prezzi IPCA 0,1 0,0 0,9 1,5

    IPCA al netto dei beni alimentari ed energetici

    0,7 0,7 1,0 1,5

    Occupazione (unità standard) (3) 0,8 0,7 0,7 0,7

    Tasso di disoccupazione (4) 11,9 11,4 11,1 10,8

    Competitività all’export (5) 3,5 0,7 0,3 - 0,6

    Saldo del conto corrente della bilancia dei pagamenti (6)

    2,2 2,0 1,5 1,7

    Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia e Istat. – Bollettino economico Banca d’Italia – giugno 2016 (1) Per il PIL e le sue componenti: quantità a prezzi concatenati; variazioni stimate sulla base di dati trimestrali destagionalizzati e corretti per il numero di giornate lavorative. – (2) Include gli oggetti di valore. Contributi alla crescita del PIL; valori percentuali. – (3) Unità di lavoro. – (4) Medie annue; valori percentuali. – (5) Calcolata confrontando il prezzo dei manufatti esteri con il deflatore delle esportazioni italiane di beni (esclusi quelli energetici e agricoli); valori positivi indicano guadagni di competitività. – (6) In percentuale del PIL.

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  • aziende più dinamiche si sono concentrate nei settori a tecnologia alta e medio-alta, mostrando significativi aumenti del fatturato e delle esportazioni rispetto ai valori pre-crisi. Al contrario, le imprese che operano nei comparti tradizionali e che occupano circa la metà degli addetti alla manifattura hanno stentato a recuperare i livelli produttivi, ancora fortemente ridimensionati. La ripresa dell’attività economica si è riflessa sulle condizioni del mercato del lavoro: l’occupazione è cresciuta e sono aumentate le forme contrattuali più stabili, favorite dai provvedimenti legislativi adottati; il tasso di disoccupazione è sceso lievemente, per la prima volta dal 2011, e si è ridotto l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Le prospettive occupazionali restano però difficili per i più giovani; il loro livello di istruzione universitaria risulta basso nel confronto internazionale, nonostante un’offerta accademica ricca e di qualità, che attrae studenti da fuori regione e trattiene i lombardi. La stabilizzazione del reddito disponibile e il miglioramento del clima di fiducia delle famiglie in merito alla propria situazione economica hanno sostenuto i consumi. Nel mercato del credito, la prolungata contrazione in atto dalla primavera del 2012 si è arrestata. La domanda di prestiti ha mostrato segnali di recupero e, per le aziende, è tornata lievemente positiva la componente legata agli investimenti; le condizioni di offerta si sono mantenute distese. L’andamento complessivo ha beneficiato dell’espansione dei finanziamenti alle famiglie, dopo la stasi del biennio 2013 14. In linea con l’andamento del mercato immobiliare, le erogazioni di nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni sono sensibilmente aumentate. I finanziamenti al tessuto produttivo hanno visto il ritorno alla crescita dei prestiti alle imprese medio-grandi, a quelle della manifattura e alle società più solide. I crediti indirizzati alle aziende più piccole e a quelle valutate come rischiose sono ancora diminuiti. Le imprese stanno ponendo una maggiore attenzione ai profili di solidità finanziaria. In un contesto di miglioramento della redditività aziendale, si sono fatti più frequenti gli interventi di ricapitalizzazione e di riduzione del grado di indebitamento. Le risorse investite in imprese della regione da operatori di private equity sono sensibilmente aumentate nel 2015. Sembra invece essersi interrotto il processo di sostituzione dei prestiti bancari con obbligazioni, che era stato intenso nel biennio 2012-13. Le indicazioni sull’andamento della qualità del credito riflettono i segnali di miglioramento del quadro congiunturale. È proseguito il calo, in atto dalla fine del 2013, del tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti alle imprese. Per la prima volta dalla crisi del debito sovrano, sul finire dell’anno passato l’incidenza delle posizioni con temporanee difficoltà di rimborso sui prestiti alle imprese è diminuita. La qualità dei prestiti alle famiglie è stabile da circa un triennio. Le famiglie hanno accresciuto il risparmio finanziario detenuto sotto forma di depositi e di fondi comuni di investimento. È proseguito il processo di riorganizzazione delle banche sul territorio, con la riduzione del numero di sportelli e un aumento del ricorso ai canali digitali. In base all’indagine presso le banche, alla fine del 2015 la quasi totalità degli intermediari operanti in Lombardia offriva alla clientela la possibilità di usufruire dei propri servizi attraverso tecnologie digitali; i due terzi dei conti correnti prevedeva la possibilità di effettuare operazioni via internet e circa la metà di tali rapporti si caratterizzava per un’operatività prevalentemente a distanza, senza l’accesso alla rete di sportelli.

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  • 1.1.2 LA POPOLAZIONE Nel quadro che segue sono riportati alcuni dati di sintesi sulla consistenza e sulle variazioni registrate dalla popolazione residente nel Comune di Brescia. Popolazione legale al censimento 2011 189.902 Popolazione residente al 31/12/2014 196.480 di cui: maschi 103.891 femmine 92.589 Nuclei familiari 92.617 Comunità/convivenze 112 Fonte: mod. Istat D.7.B Popolazione all’1/1/2014 196.058 Nati nell’anno 1.546 Deceduti nell’anno 2.226 Saldo naturale -680 Iscritti in anagrafe 7.286 Cancellati nell’anno 6.184 Saldo migratorio 1.102

    Popolazione al 31/12/2014 196.480 Fonte: mod. Istat D.7.B In età prescolare (0/6 anni) 11.901 In età scuola obbligo (7/14 anni) 14.236 In forza lavoro 1a occupazione (15/29 anni) 28.690 In età adulta (30/64 anni) 93.817 In età senile (65 anni e oltre) 48.435 Fonte: archivio popolazione residente Tasso di natalità ultimo quinquennio: ANNO TASSO

    2011 9,39 2012 8,80

    (rapporto, moltiplicato per 1000, tra nati e popolazione media annua) Fonte: mod. Istat D.P.2 2013 8,39 2014 8,02 2015 7,88 Tasso di mortalità ultimo quinquennio: ANNO TASSO

    2011 10,30 2012 11,47

    (rapporto, moltiplicato per 1000, tra morti e popolazione media annua) Fonte: mod. Istat D.P.2 2013 10,64 2014 10,16 2015 11,34 Nota: Le elaborazioni sono state effettuate dall’ufficio di diffusione dell’informazione statistica su dati dell'anagrafe della popolazione residente registrati su supporto magnetico e su dati provenienti dai modelli ISTAT D.7.B e P.2. I dati elaborati sull’archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente possono differire da quelli pubblicati dall'Istituto centrale di Statistica, in quanto fanno riferimento a tempi e modalità di calcolo diversi. I dati ISTAT sono calcolati secondo il metodo della “contabilità demografica” o bilancio demografico che, assumendo come ammontare iniziale quello della popolazione residente alla data del censimento del 2011 (189.902), calcola lo stesso ammontare al 31 dicembre di ogni anno, come risultante della somma degli iscritti (nati e immigrati) e della differenza delle cancellazioni (morti e emigrati), registrate nel corso dell’anno o del periodo considerato. I dati elaborati sull’archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente producono un ammontare della popolazione, che è il semplice conteggio della popolazione residente al 31 dicembre 2015, comprendendo le cancellazioni e le iscrizioni registrate entro il 15 marzo 2016, sempre riguardanti il periodo 1/1 – 31/12/2015. In questo modo si possono tener conto anche delle variazioni, in più e in meno, dovute ai ritardi di trascrizione degli atti, cosa che non avviene nel caso del bilancio demografico.

    17

  • La struttura per età In tabella 1 si riportano alcuni indicatori demografici che illustrano la struttura per età della popolazione residente. In particolare, si evidenzia che al 31/12/2015 il 13,3%. della popolazione residente era costituito da persone con età inferiore ai 15 anni e il 24,6% da ultra sessantacinquenni. L’indice di vecchiaia totale per il 2015 è pari a 185,3 (cioè 185 anziani ogni 100 giovani di età tra 0 e 14 anni), mentre l’indice di dipendenza strutturale è 60,9. TAB. 1 - INDICATORI DEMOGRAFICI DELLA POPOLAZIONE COMUNE DI BRESCIA, ANNI 2011– 2015

    INDICATORI DI STRUTTURA 2011 2012 2013 2014 2015

    % popolazione sotto i 15 anni 13,5 13,5 13,4 13,4 13,3 % popolazione 15-64 anni 62,8 62,6 62,1 62,1 62,2 % popolazione uguale o sopra i 65 anni 23,7 24,0 24,5 24,6 24,6 % popolazione uguale o sopra i 75 anni 12,0 12,3 12,7 13,0 13,3 Età media femmine 46,8 47,0 47,2 47,3 47,4 Età media maschi 42,3 42,5 42,8 43 43,1 Età media totale 44,7 44,9 45,1 45,3 45,4 Indice di vecchiaia femmine 219,1 222,2 225 227,2 228,5 Indice di vecchiaia maschi 132,8 136,0 140 142,2 144,0 Indice di vecchiaia totale 174,8 177,9 181,9 183,8 185,3 Indice di dipendenza strutturale 59,1 59,8 61 61,1 60,9 Indice di dipendenza strutturale anziani 37,59 38,3 39,4 39,5 39,5

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente. Note: Indice di vecchiaia: rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione 0-14 anni, moltiplicato per 100 Indice di dipendenza strutturale: rapporto tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e la popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100 Indice di dipendenza strutturale degli anziani: rapporto tra la popolazione in età di 65 anni e più e la popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100

    Dall’analisi dei grafici e delle tabelle presentati di seguito si evidenzia il costante invecchiamento della popolazione residente: la percentuale di ultrasettantacinquenni sulla popolazione residente aumenta, infatti, dal 10,5% del 2004 al 13,3% del 2015.

    INDICE DI VECCHIAIA DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI BRESCIA DAL 2004 AL 2015

    170,0

    175,0

    180,0

    185,0

    190,0

    2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    18

  • POPOLAZIONE SOTTO I 65 ANNI E DA 65 ANNI IN POI RESIDENTE NEL COMUNE DI BRESCIA DAL 2004 AL 2015

    0

    20.000

    40.000

    60.000

    80.000

    100.000

    120.000

    140.000

    160.000

    180.000

    200.000

    2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

    Anziani da 65 anni in poi

    Popolazione sotto i 65 anni

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    POPOLAZIONE DA 65 ANNI IN POI RESIDENTE NEL COMUNE DI BRESCIA DAL 2004 AL 2015: PERCENTUALE RISPETTO ALLA POPOLAZIONE TOTALE

    21

    21,5

    22

    22,5

    23

    23,5

    24

    24,5

    25

    2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

    (va

    lori

    in p

    erc

    en

    tua

    le)

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    TAB. 2 – ANZIANI DAI 75 ANNI RESIDENTI NEL COMUNE DI BRESCIA AL 31/12/2015 PER GENERE E CLASSI DI ETÀ

    CLASSI DI ETÀ FEMMINE % DI RIGA M ASCHI % DI RIGA TOTALE % DI RIGA

    75-79 anni 6.041 58,5 4.294 41,5 10.335 39,6 80-84 anni 4.790 62,9 2.827 37,1 7.617 29,2 85-89 anni 3.594 69,2 1.601 30,8 5.195 19,9 90-94 anni 1.790 75,6 579 24,4 2.369 9,1 95-99 anni 406 80,2 100 19,8 506 1,9 100 e più 86 92,5 7 7,5 93 0,4 TOTALE 16.707 64,0 9.408 36,0 26.115 100

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

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  • I cittadini stranieri Per quanto riguarda la presenza di cittadini stranieri residenti, questi ultimi al 31/12/2015 rappresentano il 18,6% della popolazione totale, dato in notevole aumento rispetto al 5,8% del 1999. In valore assoluto, il numero degli stranieri residenti ha raggiunto 36.746. unità al 31/12/2015.

    RAPPORTO % TRA POPOLAZIONE STRANIERA E POPOLAZIONE TOTALE RESIDENTE NEL COMUNE DI BRESCIA DAL 2004 AL 2015

    18,618,718,518,918,7

    17,8

    16,515,6

    14,3

    13,212,512,0

    10

    11

    12

    13

    14

    15

    16

    17

    18

    19

    20

    2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    La distribuzione per genere di italiani e stranieri evidenzia che sia la maggioranza della popolazione italiana che la maggioranza della popolazione straniera è rappresentata da femmine, rispettivamente, 53% e 52,3%. La struttura per età mette in evidenza un ulteriore aspetto di diversità: tra gli stranieri ci sono più giovani, più adulti e meno anziani degli italiani. La popolazione straniera di età inferiore ai 15 anni rappresenta il 21% del totale (a fronte dell’11,5% di quella italiana), quella tra i 15 e i 64 anni rappresenta il 76,6% del totale (a fronte del 58,9% di quella italiana) e quella dai 65 anni in poi rappresenta il 2,5% del totale (a fronte del 29,6% di quella italiana). L’indice di vecchiaia per gli stranieri è di 11,7 e per gli italiani è di 257,8: ciò vuol dire che ogni 100 giovani stranieri di età compresa tra 0 e 14 anni, ci sono quasi 12 persone dai 65 anni in su, mentre ogni 100 giovani italiani della stessa età, ci sono quasi 258 anziani italiani. L’età media della popolazione straniera è di 32,04 anni, mentre quella della popolazione italiana è di 48,4 anni: quasi 17 anni di differenza.

    20

  • TAB. 3 - POPOLAZIONE TOTALE , STRANIERA E ITALIANA DAL 2004 AL 2015 DISTINTA PER GENERE POPOLAZIONE STRANIERA POPOLAZIONE ITALIANA POPOLAZIONE TOTALE

    ANNO FEMMINE M ASCHI TOTALE FEMMINE M ASCHI TOTALE FEMMINE M ASCHI TOTALE

    2004 10.392 12.667 23.059 92.157 80.338 172.495 102.549 93.005 195.554 2005 11.096 13.239 24.335 90.608 79.154 169.762 101.704 92.393 194.097 2006 11.837 13.629 25.466 89.294 78.010 167.304 101.131 91.639 192.770 2007 12.955 14.523 27.478 88.266 76.987 165.253 101.221 91.510 192.731 2008 14.573 15.721 30.294 87.764 76.406 164.170 102.337 92.127 194.464 2009 15.685 16.535 32.220 87.035 75.838 162.873 102.720 92.373 195.093 2010 17.559 17.636 35.195 86.348 75.509 161.857 103.907 93.145 197.052 2011 18.665 18.423 37.088 85.829 75.174 161.003 104.494 93.597 198.091 2012 18.941 18.537 37.478 85.264 74.710 159.974 104.205 93.247 197.452 2013 18.653 17.486 36.139 84.922 74.672 159.594 103.575 92.158 195.733 2014 19.105 17.662 36.767 84.891 75.020 159.911 103.996 92.682 196.678 2015 19.227 17.519 36.746 84.962 75.371 160.333 104.189 92.890 197.079

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    TAB. 4 - POPOLAZIONE TOTALE , STRANIERA E ITALIANA DAL 2004 AL 2015: VALORI % SULLA POPOLAZIONE TOTALE

    % STRANIERI SU POPOLAZI ONE TOTALE

    % ITALIANI SU POPOLAZIONE TOTALE

    % POPOLAZIONE TOTALE ANNO

    FEMM . MASCHI TOTALE FEMM . MASCHI TOTALE FEMM . MASCHI TOTALE

    2004 5,3 6,5 11,8 47,1 41,1 88,2 52,4 47,6 100,0 2005 5,7 6,8 12,5 46,7 40,8 87,5 52,4 47,6 100,0 2006 6,1 7,1 13,2 46,3 40,5 86,8 52,5 47,5 100,0 2007 6,7 7,5 14,3 45,8 39,9 85,7 52,5 47,5 100,0 2008 7,5 8,1 15,6 45,1 39,3 84,4 52,6 47,4 100,0 2009 8,0 8,5 16,5 44,6 38,9 83,5 52,7 47,3 100,0 2010 8,9 8,9 17,9 43,8 38,3 82,1 52,7 47,3 100,0 2011 9,4 9,3 18,7 43,3 37,9 81,3 52,8 47,2 100,0 2012 9,6 9,4 19,0 43,2 37,8 81,0 52,8 47,2 100,0 2013 9,5 8,9 18,5 43,4 38,1 81,5 52,9 47,1 100,0 2014 9,7 9,0 18,7 43,2 38,1 81,3 52,9 47,1 100,0 2015 9,8 8,9 18,6 43,1 38,2 81,4 52,9 47,1 100,0

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica del Comune di Brescia su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    21

  • Le famiglie Le famiglie italiane residenti nel Comune di Brescia al 31/12/2015 sono 75.903 (pari all’81,5% del totale), quelle straniere sono 14.317 (corrispondenti al 15,4%) mentre quelle miste, composte cioè da italiani e stranieri, sono 2.874 (pari al 3,1%). Il confronto tra le famiglie italiane, straniere e miste evidenzia una diversa distribuzione percentuale delle tipologie familiari. Per le famiglie italiane al primo posto si trova “femmina sola” (26%), al secondo “coppia con figli” (20,3%), al terzo “coppia sola” (18%) ed al quarto “maschio solo” (17,9%). La tipologia familiare prevalente tra gli stranieri è “femmina sola” (26,2%) seguita da “maschio solo” (24,5%), da “altra tipologia” (23,8%) e da “coppia con figli” (16,4%). La tipologia familiare prevalente tra le famiglie miste è invece “altra tipologia” (49%), seguita da “coppia con figli” (34%), da “coppia sola” (8,9%) e da “madre con figli (7,4%). TAB. 5 – POPOLAZIONE RESIDENTE IN TOTALE , IN CONVIVENZA E IN FAMIGLIA , NUMERO DELLE FAMIGLIE RESIDENTI NEL COMUNE DI BRESCIA DAL 2011 AL 2015 E NUMERO MEDIO DEI COMPONENTI

    DESCRIZIONE 2011 2012 2013 2014 2015 Totale popolazione residente 198.091 197.452 195.733 196.678 197.079 Popolazione residente in convivenza 2.046 1.954 1.962 2.001 2.006 Popolazione residente in famiglia 196.045 195.498 193.771 194.677 195.073 Numero delle famiglie 93.504 93.341 92.054 92.740 93.094 Numero medio di componenti 2,1 2,1 2,1 2,1 2,1

    Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente Nota: il numero medio di componenti per famiglia si ottiene dividendo la popolazione residente in famiglia (data dalla popolazione residente in totale meno la popolazione residente in convivenza) per il numero delle famiglie residenti TAB. 6 – FAMIGLIE IN TOTALE RESIDENTI A BRESCIA AL 31/12/2015 PER NUMERO DI COMPONENTI E TIPOLOGIA FAMILIARE

    N. COMPO- NENTI

    FEMMINA SOLA

    M ASCHIO SOLO

    COPPIA SOLA

    COPPIA CON

    FIGLI

    M ADRE CON

    FIGLI

    PADRE CON

    FIGLI ALTRO TOTALE

    % DI COLONNA

    1 23.466 17.074 40.540 43,5 2 14.282 5.480 1.022 3.516 24.300 26,1 3 8.883 1.881 342 2.811 13.917 14,9 4 7.445 348 65 2.073 9.931 10,7 5 1.818 41 4 1.069 2.932 3,1

    6 e più 607 7 2 858 1474 1,6 TOTALE 23.466 17.074 14.282 18.753 7.757 1.435 10.327 93.094 100,0% di riga 25,2 18,3 15,3 20,1 8,3 1,5 11,1 100,0 Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    TAB. 7 – FAMIGLIE RESIDENTI NEL COMUNE DI BRESCIA AL 31/12/2015 PER NUMERO DI FIGLI PRESENTI IN FAMIGLIA

    N. FIGLI COPPIA

    CON FIGLI

    GENITORE CON FIGLI

    ALTRE TOTALE COPPIA

    CON FIGLI

    GENITORE CON FIGLI

    ALTRE TOTALE

    1 8.883 6.502 2.948 18.333 47,4 70,7 58,9 55,6

    2 7.445 2.223 1.536 11.204 39,7 24,2 30,7 34,0

    3 e più 2.425 467 520 3.412 12,9 5,1 10,4 10,4

    TOTALE 18.753 9.192 5.004 32.949 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente

    22

  • TAB. 8 – % FIGLI SU POPOLAZIONE TOTALE PER FASCE DI ETÀ AL 31/12/2015

    FIGLI POPOLAZIONE

    TOTALE FASCE DI ETÀ

    N. VALORI % N. VALORI

    %

    % FIGLI SU POPOLAZIONE

    TOTALE

    Minorenni 28.605 55,0 31.564 16,0 90,6 18-24 anni 10.568 20,3 13.193 6,7 80,1 25-29 anni 4.685 9,0 10.070 5,1 46,5 30-34 anni 2.172 4,2 10.958 5,6 19,8 35-39 anni 1.403 2,7 12.269 6,2 11,4

    Dai 40 in poi 4.620 8,9 119.025 60,4 3,9

    Totale 52.053 100,0 197.079 100,0 26,4Fonte: elaborazioni a cura dell’ufficio di diffusione dell’informazione statistica su archivio informatizzato dell’anagrafe della popolazione residente Nota: con il termine “figli” vengono indicate le persone che nell’archivio informatizzato della popolazione residente hanno tale rapporto di parentela con l’intestatario della scheda di famiglia

    23

  • 1.1.3 CONDIZIONI E PROSPETTIVE SOCIO-ECONOMICHE DEL TERRITORIO DELL’ENTE

    Al fine di illustrare condizioni e prospettive socio-economiche del territorio bresciano, si ritiene particolarmente significativo riportare alcuni dati e informazioni tratti dal “Rapporto UrBes: il benessere equo sostenibile nelle città”. Il Rapporto nasce all’interno del progetto Urbes, progetto promosso da Istat e Cnel, finalizzato a creare una rete delle città metropolitane per sperimentare la misurazione e il confronto di indicatori di benessere urbano equo e sostenibile. Il progetto, avviato nel 2012, prende le mosse dalla natura multidimensionale del benessere, che richiede il coinvolgimento degli attori sociali ed economici e della comunità scientifica nella scelta delle dimensioni del benessere e delle correlate misure. La legittimazione del sistema degli indicatori, attraverso il processo di coinvolgimento degli attori sociali, costituisce un elemento essenziale per l’identificazione di possibili priorità per l’azione politica. Questo approccio si basa sulla considerazione che la misurazione del benessere di una società ha due componenti: la prima, prettamente politica, riguarda i contenuti del concetto di benessere; la seconda, di carattere tecnico–statistico, concerne la misura dei concetti ritenuti rilevanti. L’idea di fondo del progetto è che i parametri sui quali valutare il progresso di una società non debbano essere solo di carattere economico, ma anche sociale e ambientale, corredati da misure di diseguaglianza e sostenibilità. Il rapporto BES è organizzato in 12 domini, per complessivi 129 indicatori: • Salute • Istruzione e formazione • Lavoro e conciliazione dei tempi di vita • Benessere economico • Relazioni sociali • Politica e istituzioni • Sicurezza • Benessere soggettivo • Paesaggio e patrimonio culturale • Ambiente • Ricerca e innovazione • Qualità dei servizi Anche il Comune di Brescia, attraverso il l’Unità di staff Statistica, partecipa dal 2012 al progetto per la valutazione del benessere a livello locale: il progetto prevede una sorta di articolazione territoriale del BES con la raccolta e pubblicazione di indicatori del benessere equo e sostenibile a livello urbano, Urban BES o UrBes. All’interno del secondo rapporto, pubblicato nel 2015, le città coinvolte, tra cui anche Brescia, hanno fornito una rappresentazione multidimensionale dello stato di benessere della propria realtà locale e delle linee di evoluzione che si sono manifestate dal 2007 al 2013, integrando gli indicatori forniti da ISTAT con alcuni indicatori calcolati in sede locale e ritenuti rappresentativi di specificità della realtà bresciana. Rispetto al primo rapporto, pubblicato nel 2014, l’Istat ha rivisto e integrato molti indicatori, modificando in alcuni casi anche le modalità di calcolo per renderli sempre più informativi e garantirne la confrontabilità soprattutto nel tempo. Nel prosieguo del paragrafo sono sintetizzati alcuni dati pubblicati nel Rapporto nella sezione dedicata alla nostra città. Per maggiori dettagli è possibile consultare il rapporto sul sito dell’ISTAT (www.istat.it/it/archivio) o sul sito istituzionale del Comune di Brescia, nella sezione Servizi al cittadino > Conoscere il tuo Comune > Indagini statistiche > Progetto Urbes.

    24

  • Con il Rapporto UrBes 2015 – il benessere nelle città, il Comune di Brescia, in collaborazione con l’Istat, presenta i risultati sulle tendenze del Benessere Equo e Sostenibile, analizzati sulla base di oltre 60 indicatori. Questi misurano molteplici aspetti dei domini in cui si articola il concetto di benessere, che ha una connotazione multidimensionale: non si riferisce, infatti, soltanto a lavoro e benessere economico, particolarmente rilevanti in una fase di crisi come questa, ma al complesso della qualità della vita dei cittadini. La speranza di vita a Brescia, come in Italia, mostra una differenza di genere a favore delle femmine rispetto ai maschi: rispettivamente 85,2 anni le prime contro 80,0 i secondi nel 2013. L’indicatore è in crescita, con una dinamica maggiore per i maschi, che recuperano lentamente lo storico gap. La mortalità per causa è importante per valutare lo stato di salute di una popolazione. La mortalità per accidente è la principale causa di morte della fascia giovanile (15-34 anni). Grazie a vari fattori, tra cui le politiche di sicurezza stradale, si registra un netto calo dell’indicatore tra il 2006 e il 2011, che passa da 1,6 morti ogni 10.000 residenti a 1; si conferma una decisa differenza a sfavore dei maschi. La mortalità per tumore, che colpisce la fascia adulta, dal 2007 mostra tassi superiori al dato nazionale (9,6 morti ogni 10mila residenti nel 2011 a Brescia contro 9,1 italiano) oltre ad essere in costante aumento. La mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso, tipica delle popolazione anziana, dopo una forte crescita tra il 2006 e il 2008, si attesta su 28 morti ogni 10mila residenti. I tassi di scolarizzazione della provincia di Brescia sono storicamente più bassi rispetto ad altre realtà provinciali, ciò per la presenza di un tessuto produttivo dinamico che esercita una forte attrazione sull’offerta di lavoro. La città mostra tassi nettamente superiori rispetto alla provincia. I laureati di 30-34 anni a Brescia sono il 32,4% e in provincia il 18,2%, con una differenza di genere marcata (27,6%), in città, a favore delle femmine. Quanto ai diplomati (25-64 anni), a Brescia sono, nel 2011, il 66,4%, con un livello molto superiore a quello provinciale (51,6%), regionale (59,7%) e nazionale (57,6%). Anche tra le persone di 15-29 anni che non lavorano e non studiano, (Neet) si registrano differenze sia territoriali (15,3% in città e 16% in provincia) che di genere, a favore dei maschi (12,6%), sia in città, sia in provincia.

    Il livello di competenza alfabetica, per gli studenti della città è a 189,70 punti, inferiore a quello provinciale (194,40) e nazionale (190,1). A livello cittadino e provinciale il differenziale di genere, a favore delle femmine, è maggiore che a livello regionale e nazionale. Un segnale preoccupante riguarda il calo del tasso di partecipazione alla scuola d’infanzia che in provincia passa dal 94,3% dell’anno scolastico 2007/2008 all’89,5% dell’anno scolastico 2012/2013.

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  • Brescia, anche nella fase di crisi, mantiene livelli occupazionali più elevati della media nazionale. Il tasso di occupazione provinciale passa dal 67,8% (2004) al 68,4% (2013), con differenze di genere: quello maschile passa dall’80,7% (2004) al 78,4% (2013), mentre quello femminile nel 2013 sale al 58%, il più elevato dal 2004. In netta crescita in provincia il tasso di mancata partecipazione al lavoro che passa dal 6,2% (2004) al 13,0% (2013) sempre con differenze di genere. Il tasso maschile, pur restando inferiore a quello femminile, conferma nel 2013 un trend peggiore, passando dal 2,9% al 10,6%, mentre per le femmine dall’11,2% al 16,2%. Il rapporto tra tasso di occupazione delle donne con figli in età prescolare e delle donne senza figli, si attesta al 75,9%, inferiore a quello regionale (83,2%) e nazionale (84,0%) ed evidenzia come la presenza di figli in età prescolare sia un ostacolo all’occupazione femminile.

    Il reddito disponibile pro capite delle famiglie in provincia di Brescia è di 16.253 euro nel 2012, con un valore inferiore a quello regionale (20.617 euro), e nazionale (17.307 euro). Il livello di reddito è determinato, oltre che dagli effetti della crisi, dalla presenza di una forte componente di famiglie straniere che si stima abbiano un reddito mediamente inferiore alle famiglie italiane. Il rischio povertà stimato dalla quota d’individui che vivono in famiglie senza occupati, è pari al 4,7%, per il Comune di Brescia, superiore sia al dato provinciale (3,5%), sia a quello regionale (3,3%), ma inferiore al dato nazionale (6,7%), mentre la percentuale di contribuenti con dichiarazioni inferiori a 10.000€ a Brescia è pari al 27,2%, più elevato rispetto al dato regionale (24,4%), ma inferiore a quello nazionale (32%). La qualità delle relazioni sociali in una comunità è misurata dal numero di volontari delle istituzioni non profit. A Brescia tale numero passa da 725,9 ogni 10.000 abitanti del 2001, a 1189,2 del 2011, con un trend di crescita superiore a quello provinciale, passato da 748,1 a 919,5. Cresce anche il numero d’istituzioni non profit che a Brescia, passa da 62,9 (2001) a 78,0 (2011) per 10.000 abitanti, con un trend superiore a quello provinciale (da 44,0 a 52,6) e regionale 50,7. La partecipazione al voto, che misura la fiducia dei cittadini nella politica e nelle istituzioni, registra anche a Brescia un deciso calo. Nelle elezioni comunali di Brescia scende dall’84,9% del 2008 al 65,6% del 2013. Il rinnovo del Consiglio comunale nel 2013 ha aumentato la presenza femminile al 50% dei consiglieri rispetto al 10% del 2004. La provincia di Brescia si caratterizza storicamente per la presenza maggiore dei reati economici rispetto a quelli alla persona. I tassi di omicidi a livello provinciale variano tra lo 0,5 per 100.000 abitanti del 2010 e l’1,1 del 2011.

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  • I furti, tra il 2009 e il 2012, a livello provinciale registrano un incremento: quelli nelle abitazioni del 56,4% quelli con destrezza del 65,2%, con un incremento più elevato che a livello regionale e nazionale. Le rapine denunciate crescono invece del 22,6%, sono però meno numerose (55,7 per 100.000 abitanti) rispetto al valore regionale, 79,2 e nazionale, 71,6. Brescia è da sempre considerata una realtà a vocazione industriale. La consapevolezza del valore del proprio patrimonio è cresciuta con l’avvio del processo di deindustrializzazione e ha portato a importanti iniziative di promozione (Monastero S. Giulia patrimonio Unesco). Il numero di musei e siti archeologici disponibili per la visita è di 4,7 ogni 100.000 abitanti nel 2011; un livello analogo a quello provinciale (5,2), superiore a quello regionale (4,0), ma inferiore a quello nazionale (7,7). I visitatori, a Brescia capoluogo, sono stati, nel 2011, 94,2 ogni 100 abitanti. Per quanto riguarda invece il sistema bibliotecario, Brescia dispone di 4,7 biblioteche pubbliche ogni 100.000 abitanti e gli utenti delle biblioteche pubbliche della città sono, nel 2012, 132 ogni 100 abitanti, contro gli 84,2 della provincia. Il tema ambientale è un elemento di criticità per le città a forte tradizione industriale: a Brescia è presente un Sito di Interesse Nazionale per le produzioni chimiche, cui si aggiungono le problematiche tipicamente urbane. Sulla sostenibilità ambientale, Brescia è all’avanguardia grazie alla metropolitana, attiva dal 2013, e alla presenza pluridecennale del teleriscaldamento. La rete idrica di Brescia ha una dispersione del 19,1% nel 2012 che, se confrontata con il livello regionale (26,5%) e nazionale (37,4%), costituisce un’ottima performance. Quanto alla qualità dell’aria, Brescia supera costantemente i limiti di legge per la presenza di polveri sottili PM10, anche se il trend è in calo: nel 2012 83 giorni di supero, mentre il picco massimo è del 2006 con 141 giorni. Anche il superamento dei limiti del rumore indica un calo rilevante. Entrambi questi indicatori sono collegati alla qualità del parco veicolare circolante (ACI 2013), che mostra un progressivo aumento dei veicoli con minori emissioni; più in provincia che nel capoluogo. Inoltre il parco auto cittadino diminuisce del 5,9%, mentre cresce del 25,3% in provincia.

    La superficie di verde urbano per abitante è, nel 2013, di circa 30 m2, al netto delle aree del Sito di Interesse Nazionale. Se si tiene poi conto delle zone ricomprese in aree naturali protette, il 30% del territorio del Comune è a destinazione verde.

    27

  • Ricerca e innovazione sono alla base del progresso sociale ed economico. La propensione alla brevettazione indica la capacità competitiva e tecnologica sul mercato internazionale. Il numero di brevetti di Brescia, pari a 125 per milione di abitanti, in crescita dal 2006, è ampiamente superiore alla media nazionale (73,7), ma inferiore al dato regionale (137,6). La specializzazione produttiva nei settori ad alta intensità di conoscenza tecnologica, raggiunge il 4,4% a Brescia nel 2011, in leggera crescita dal 2007. Il dato del capoluogo è superiore a quello provinciale (2,3% nel 2011), ma inferiore al dato lombardo, ad indicare una struttura delle imprese di Brescia meno specializzata. La diffusione di Internet tra le famiglie garantisce l’accessibilità a nuovi servizi ed informazioni. Quelle con connessione Internet nel Comune di Brescia sono il 47,1% al censimento 2011; si tratta di un dato superiore alle media nazionale (44,9%), ma inferiore a quello regionale (49,1%). La disponibilità di servizi di qualità migliora il tessuto sociale ed economico. La percentuale di bambini che nel 2012 hanno usufruito dei servizi per l’infanzia a livello provinciale è l’11%; inferiore a quello regionale (17,5%) e nazionale (13,5%). I rifiuti conferiti in discarica in provincia di Brescia sono scesi dal 47,4% del 2004 al 5,3% del 2011, dato in linea con il resto della regione (5,8%) e distante dal dato nazionale (36,9%) per la presenza a Brescia del più importante impianto di termovalorizzazione dei rifiuti della Lombardia. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, la provincia di Brescia si attesta al 46%, superiore al dato nazionale, ma inferiore al dato regionale (53,3%). Il trasporto pubblico locale è in grado di ridurre l’inquinamento atmosferico, decongestiona il traffico e contiene i costi sociali degli spostamenti. Il numero di posti offerti agli utenti del TPL nell’arco dell’anno, per la città di Brescia, è costante dal 2008 al 2012, (4623,9 posti/km per abitante), in linea con la media dei capoluoghi di provincia. Brescia ha attivato 5 dei 9 servizi smart a supporto della mobilità sostenibile rilevati, contro una media nazionale di 2 per i comuni omologhi, a confermare il dinamismo nella sperimentazione delle nuove tecnologie e servizi. Anche la densità di piste ciclabili (132,8 km ogni 100 km2) molto superiore alla media nazionale (18,9 km ogni 100 km2). Meno rilevante, invece, il dato sulle aree pedonali, 16 m2 per 100 abitanti, inferiore alla media dei capoluoghi di provincia (33,4 m2).

    28

  • Infine, a chiusura del presente paragrafo, si ritiene opportuno riportare alcuni dati relativi all’inflazione a Brescia. Il grafico e la tabella che seguono illustrano le variazioni percentuali degli indici dei prezzi al consumo dell’intera collettività nazionale (NIC).

    TASSO TENDENZIALE DI INFLAZIONE CON TABACCHI , INTERA COLLETTIVITÀ DI BRESCIA DICEMBRE 1997–AGOSTO 2016

    - 1,0

    - 0 ,5

    0 ,0

    0 ,5

    1,0

    1,5

    2 ,0

    2 ,5

    3 ,0

    3 ,5

    4 ,0

    Fonte dati: Unità di Staff Statistica. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO PER L ’ INTERA COLLETTIVITÀ NAZIONALE – BRESCIA

    CAPITOLI DI SPESA VARIAZIONE

    AGOSTO 2016/ AGOSTO 2015

    VARIAZIONE MEDIA ULTIMI 12 MESI

    Prodotti alimentari, bevande analcoliche 1,7 0,5 Bevande alcooliche, tabacchi 2,1 1,4 Abbigliamento e calzature 0,8 1,0 Abitazione, acqua, energia, combustibili -1,1 -1,3 Mobili, articoli e servizi per la casa 0,4 0,8 Servizi sanitari, spese per la salute 0,5 1,4 Trasporti -2,9 -2,9 Comunicazioni -0,4 0,4 Ricreazione, spettacolo, cultura 1,1 0,9 Istruzione 0,6 0,6 Servizi ricettivi e ristorazione - 0,5 Altri beni e servizi 0,1 0,3 INDICE GENERALE - - INDICE GENERALE SENZA TABACCHI -0,2 -0,1

    Fonte dati: Unità di Staff Statistica.

    29

  • TASSO TENDENZIALE DI INFLAZIONE E TASSO MEDIO DI INFLAZIONE – BRESCIA – AGOSTO 2015 - 2016

    -0,5

    -0,4

    -0,3

    -0,2

    -0,1

    0,0

    0,1

    0,2

    0,3

    0,4

    0,5

    AGO SET OTT NOV DIC GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO

    tasso tendenziale

    tasso medio

    Fonte dati: Unità di Staff Statistica – Comune di Brescia

    30

  • DUP

    DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2017/2019

    SEZIONE STRATEGICA (SeS)

    1.2 QUADRO DELLE CONDIZIONI INTERNE DELL’ENTE

    31

  • 32

    fzammarchiCasella di testo

  • 1.2.1 EVOLUZIONE DELLA SITUAZIONE FINANZIARIA ED ECONOMICO-PATRIMONIALE DELL’ENTE

    Al fine di tratteggiare l’evoluzione della situazione finanziaria dell’Ente nel corso dell’ultimo quinquennio, nelle tabelle che seguono sono riportate le entrate e le spese contabilizzate nel periodo 2011/2015 (ultimo esercizio chiuso), in relazione alle fonti di entrata e ai principali aggregati di spesa (titoli). Per una corretta lettura dei dati, si ricorda che durante il triennio 2012/2014 il Comune di Brescia è stato parte degli enti sperimentatori della nuova disciplina concernente i sistemi contabili e gli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro enti ed organismi, introdotta dall’articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi”. Tra le innovazioni più significative, rilevanti ai fini della comprensione dei dati esposti in questa parte, si rileva la costituzione e l’utilizzo del fondo pluriennale vincolato (d’ora in avanti FPV). Il FPV è un saldo finanziario, costituito da risorse già accertate in esercizi precedenti destinate al finanziamento di obbligazioni passive dell’Ente già impegnate, ma esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata l’entrata. Il fondo garantisce la copertura di spese imputate agli esercizi successivi a quello nel quale sono assunte e nasce dall’esigenza di applicare il nuovo principio di competenza finanziaria potenziato1, rendendo evidente la distanza temporale intercorrente tra l’acquisizione dei finanziamenti e l’effettivo impiego di tali risorse. Si precisa, infine, che la classificazione di bilancio/rendiconto esposta nelle pagine che seguono è riferita ai modelli previgenti la sperimentazione (schema ex DPR 194/1996), in quanto per gli anni antecedenti il 2012 la classificazione dei dati finanziari propria del bilancio/rendiconto sperimentale non è ovviamente disponibile.

    ENTRATE (IN EURO)

    RENDICONTO 2011

    RENDICONTO 2012

    RENDICONTO 2013

    RENDICONTO 2014

    RENDICONTO 2015

    UTILIZZO FPV DI PARTE CORRENTE

    - - 3.765.064,44 3.932.978,81 7.886.859,39

    UTILIZZO FPV DI CONTO CAPITALE

    - 71.813.614,43 54.597.649,57 22.312.181,05 21.519.072,22

    AVANZO DI AMMINISTRAZIONE

    UTILIZZATO 5.932.408,46 19.464.680,93 5.647.820,00 31.645.039,43 11.672.420,85

    ENTRATE CORRENTI (Titolo 1 - Tributarie, Titolo 2 - trasferimenti correnti, titolo 3 - extratributarie)

    262.502.512,93 291.941.489,29 300.390.068,15 283.027.403,10 273.641.185,68

    TITOLO 4 Entrate da alienazioni e trasferimenti di capitale

    110.902.220,59 49.799.797,66 11.785.649,30 38.057.702,12 84.087.517,29

    TITOLO 5 Entrate derivanti da accensioni di prestiti

    - 195.000,00 - 195.475.895,35 4.382.387,88

    TOTALE 379.337.141,98 433.214.582,31 376.186.251,46 574.451.199,86 403.189.443,31

    1 Il principio di competenza finanziaria potenziato dispone che le obbligazioni attive e passive giuridicamente

    perfezionate siano registrate nelle scritture contabili nel momento in cui l’obbligazione sorge, ma con l’imputazione all’esercizio nel quale vengono a scadenza.

    33

  • SPESE (IN EURO)

    RENDICONTO 2011

    RENDICONTO 2012

    RENDICONTO 2013

    RENDICONTO 2014

    RENDICONTO 2015

    DISAVANZO DI PARTE CORRENTE

    DERIVANTE DALLA

    COSTITUZIONE DEL

    FPV DI PARTE CORRENTE

    - 20.769.060,88 - - -

    TITOLO 1 Spese correnti impegnate

    249.958.473,98 244.297.015,60 262.326.421,32 275.447.958,33 269.071.840,62

    Spese correnti confluite nel FPV

    3.774.503,05 4.398.850,26 8.009.591,68 5.936..913,45

    TITOLO 2 Spese in conto capitale impegnate

    79.922.792,87 90.617.072,66 46.849.060,57 25.934.599,33 28.166.838,40

    Spese in conto capitale confluite nel FPV

    56.037.622,34 23.981.068,87 22.636.558,21 24.840.276,12

    TITOLO 3 Rimborso di prestiti

    5.875.735,69 7.780.290,30 6.073.395,17 214.547.318,92 62.575.225,92

    TOTALE 335.757.002,54 423.275.564,83 343.628.796,19 546.576.026,47 390.591.094,51

    SERVIZI C/TERZI

    (PARTITE DI GIRO)

    (IN EURO)

    RENDICONTO 2011

    RENDICONTO 2012

    RENDICONTO 2013

    RENDICONTO 2014

    RENDICONTO 2015

    TITOLO 6 Entrate da servizi per conto di terzi

    43.192.950,96 24.116.065,75 24.116.065,75 18.686.349,67 32.807.951,65

    TITOLO 4 Spese per servizi per conto di terzi

    43.192.950,96 24.116.065,75 24.116.065,75 18.686.349,67 32.807.951,65

    L’art. 162, comma 6, del TUEL impone che il totale delle entrate correnti (i primi 3 titoli delle entrate, ovvero: tributarie, da trasferimenti correnti ed entrate extratributarie) sia almeno sufficiente a garantire la copertura delle spese correnti (titolo 1) e delle spese di rimborso della quota capitale dei mutui e dei prestiti contratti dall’Ente. Tale equilibrio è definito “equilibrio di parte corrente”. All’equilibrio di parte corrente possono concorrere anche entrate diverse dalle entrate correnti (ossia entrate straordinarie) nei soli casi espressamente previsti da specifiche norme di legge o dai principi contabili (ad esempio, sino al 2015 una quota dei proventi dei permessi di costruire può essere destinata al finanziamento della spesa corrente, mentre fino al 2012 le plusvalenze da alienazioni di beni potevano essere utilizzate per il rimborso delle quote capitale di mutui e prestiti). L’eventuale saldo positivo di parte corrente è destinato al finanziamento delle spese di investimento. Si ricorda che per il 2012, in applicazione delle disposizioni in tema di sperimentazione dei nuovi sistemi e principi contabili già richiamate, nell’equilibrio di parte corrente è necessario considerare

    34

  • anche il disavanzo generato dalla costituzione del fondo pluriennale vincolato di parte corrente (FPV).

    VOCI RENDICONTO

    2011 RENDICONTO

    2012 RENDICONTO

    2013 RENDICONTO

    2014 RENDICONTO

    2015 Totale titoli (I+II+III) delle entrate

    262.502.512,93 291.941.489,29 300.390.068,15 283.027.403,10 273.641.158,68

    - Spese titolo I impegnate

    249.958.473,98 244.297.015,60 262.326.421,32 275.447.958,33 269.071.840,62

    - Spese titolo I confluite nel FPV

    3.774.503,05 4.398.850,26 8.009.591,68 5.936.913,45

    - Disavanzo di parte corrente generato dalla costituzione del FPV(a)

    - 20.769.060,88 - - -

    - Rimborso prestiti parte del titolo III

    5.875.735,69 7.780.290,30 6.073.395,17 3.530.190,59 4.521.710,09

    Saldo di parte corrente al netto delle entrate straordinarie

    6.668.303,26 15.320.619,46 27.591.401,40 -3.960.337,50 -5.889.305,48

    Entrate straordinarie applicate a parte corrente

    5.557.978,00 5.481.861,25 3.600.000,00 23.191.470,89 8.680.596,19

    Saldo di parte corrente al lordo delle entrate straordinarie

    12.226.281,26 20.802.480,71 31.191.401,40 19.231.133,39 2.791.290,71

    Nota (a): per l’esercizio 2012, in applicazione delle disposizioni in tema di sperimentazione dei nuovi sistemi e principi contabili già richiamate, nell’equilibrio di parte corrente è stato necessario considerare anche il disavanzo generato dalla costituzione del fondo pluriennale vincolato di parte corrente (FPV) a seguito del riaccertamento straordinario dei residui.

    Nella tabella che segue è riportato il saldo registrato nel quinquennio tra le entrate di conto capitale (titolo IV - principalmente costituito da alienazioni, conferimenti di capitale pubblici e privati, permessi di costruire, titolo V – accensione di mutui e prestiti), l’eventuale applicazione dell’avanzo di amministrazione (ovvero del risultato di amministrazione derivante da esercizi precedenti), da un lato, e le spese per investimenti (titolo II della spesa), dall’altro. Anche in questo ambito, è necessario considerare, dal 2012, l’utilizzo del fondo pluriennale vincolato a finanziamento delle spese in conto capitale già finanziate negli esercizi precedenti che, in applicazione del nuovo principio di competenza finanziaria potenziato, sono state reimpegnate sulla competenza degli anni successivi.

    VOCI RENDICONTO

    2011 RENDICONTO

    2012 RENDICONTO

    2013 RENDICONTO

    2014 RENDICONTO

    2015

    Entrate titolo IV 110.902.220,59 49.799.797,66 11.785.649,30 38.057.702,12 84.087.517,29 Entrate titolo V (parte) - 195.000,00 - 7.307.332,27 127.000,00 Totale titoli (IV+V) 110.902.220,59 49.994.797,66 11.785.649,30 45.365.034,39 84.214.517,29 - Entrate straordinarie applicate a parte corrente

    5.557.978,00 5.481.861,25 3.600.000,00 23.191.470,89 63.408.078,38

    - Spese titolo II impegnate

    79.922.792,87 90.617.072,66 46.849.060,57 25.934.599,33 23.911.450,52

    - Spese titolo II confluite nel FPV

    - 56.037.622,34 23.981.068,87 22.636.558,21 24.840.276,12

    Differenza di parte capitale

    25.421.449,72 - 102.141.758,59 -62.644.480,14 -26.397.594,04 -27.945.287,73

    35

  • VOCI RENDICONTO

    2011 RENDICONTO

    2012 RENDICONTO

    2013 RENDICONTO

    2014 RENDICONTO

    2015

    Entrate correnti destinate ad investimenti

    135.000,00 12.083.941,67 13.000.000,00 5.164.187,01 1.140.862,10

    Utilizzo avanzo di amministrazione per la spesa in conto capitale

    5.932.408,46 19.464.680,93 5.647.820,00 10.372.485,00 8.346.387,21

    Utilizzo FPV di conto capitale

    - 71.813.614,43 54.597.649,57 22.312.181,05 21.519.072,22

    SALDO DI PARTE CAPITALE

    31.488.858,18 1.220.478,44 10.600.989,43 11.451.259,02 3.061.033,80

    Al termine di ciascun esercizio, con l’approvazione del rendiconto, è quantificato, quale sintesi dell’intera gestione finanziaria dell’anno, il risultato contabile di amministrazione, definito “avanzo” se positivo. Tale risultato è calcolato quale differenza tra il fondo di cassa a fine anno, aumentato dei residui attivi (ossia delle entrate accertate ma non riscosse al 31 dicembre), da un lato, e i residui passivi (ossia le spese impegnate ma non pagate al 31 dicembre), dall’altro. Dal 2012, è necessario conteggiare nel calcolo dell’avanzo di amministrazione anche le spese confluite nel fondo pluriennale vincolato, corrispondenti alle spese finanziate nell’esercizio di riferimento ma esigibili negli anni successivi.

    VOCI 2011 2012 2013 2014 2015

    Fondo cassa al 31 dicembre

    68.742.701,80 76.620.885,58 32.360.102,86 34.402.742,97 33.501.873,20

    Totale residui attivi finali

    167.842.750,06 107.758.619,33 152.113.741,40 128.815.416,79 138.615.116,47

    Totale residui passivi finali

    208.455.430,71 76.261.865,11 79.368.812,55 67.710.588,89 74.015.821,15

    Subtotale 28.130.021,15 108.117.639,80 105.105.031,71 95.507.570,87 98.196.675,52 - FPV - - 59.812.125,39 -28.379.919,13 -30.646.149,89 -30.777.189,57

    AVANZO DI AMMINISTRAZIONE

    28.130.021,15 48.305.514,41 76.725.112,58 64.861.420,98 67.419.485,95

    Ulteriori elementi di valutazione delle risultanze contabili registrate possono essere ricavati dall’andamento dei residui, ovvero delle entrate accertate nell’anno ma non riscosse entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento e delle spese impegnate ma non pagate.

    36

  • Nelle tabelle che seguono è riportata la situazione dei residui attivi e passivi al 31/12/2015:

    RESIDUI ATTIVI

    ANNO 2015 INIZIALI RISCOSSI MINORI

    RIACCER-TATI (iniziali-

    minori)

    DA RIPORTARE

    RESIDUI PROVENIENTI

    DALLA GESTIONE DI

    COMPETENZA

    TOTALE RESIDUI DI

    FINE GESTIONE

    Titolo I - Tributaria, contributiva perequativa

    34.071.003,83 24.467.341,18 1.614.125,22 32.456.878,61 7.989.537,43 26.263.520,50 34.253.057,93

    Titolo II - Trasferimenti correnti

    6.436.477,03 1.368.837,28 108.303,99 6.328.173,04 4.959.335,76 4.953.690,85 9.913.026,61

    Titolo III - Extratributarie

    70.836.850,22 18.574.457,32 456.195,14 70.380.655,08 51.806.197,76 29.812.882,00 81.619.079,76

    Titolo IV - In conto capitale

    10.490.854,06 2.339.467,17 1.040.371,21 9.450.482,85 7.111.015,68 644.404,80 7.755.420,48

    Titolo V - Da riduzione attività finanziarie

    - - - - - 3.625.714,99 3.625.714,99

    Titolo VI - Accensione prestiti

    5.921.071,37 5.747.041,00 - 5.921.071,37 174.030,37 127.000,00 301.030,37

    Titolo IX - Per conto terzi e partite di giro

    1.059.160,28 521.036,99 27.938,87 1.031.221,41 510.184,42 637.601,91 1.147.786,33

    TOTALE TITOLI 128.815.416,79 53.018.180,94 3.246.934,43 125.568.482,36 72.550.301,42 66.064.815,05 138.615.116,47

    RESIDUI PASSIVI

    ANNO 2015 INIZIALI PAGAMENTI MINORI

    RIACCER-TATI (iniziali-

    minori)

    DA RIPORTARE

    RESIDUI PROVENIENTI

    DALLA GESTIONE DI

    COMPETENZA

    TOTALE RESIDUI DI

    FINE GESTIONE

    Titolo I - Spese correnti

    55.736.114,26 47.078.664,45 3.048.166,23 52.714.948,03 5.609.283,58 53.335.034,03 58.944.317,61

    Titolo II - Spese in conto capitale

    7.281.204,69 4.849.571,28 489.104,14 6.792.100,55 1.942.529,27 5.927.534,26 7.870.063,53

    Titolo III - Spese per incremento attività finanziaria

    - - - - - - -

    Titolo IV – Rimborso prestiti

    958,33 875,30 83.03 87,53 - - -

    Titolo VII - Spese per conto terzi

    4.692.311,61 3.438.346,45 6.019,77 4.686.291,84 1.247.945,39 5.953.494,62 7.201.440,01

    TOTALE TITOLI 67.710.588,89 55.367.457,48 3.543.373,17 64.193.427,95 8.799.758,24 65.216.062,91 74.015.821,15

    37

  • I residui al 31/12/2015 sono ulteriormente scomponibili in funzione dell’anzianità, ovvero dell’anno di provenienza:

    RESIDUI ATTIVI AL 31/12/2015

    2011 E PRECEDENTI

    2012 2013 2014 2015

    TITOLO I Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa

    - - 2.824.206,74 5.165.330,69 26.263.520,50

    TITOLO II Trasferimenti correnti

    - - 1.939.069,02 3.020.266,74 4.953.690,85

    TITOLO III Entrate extratributarie

    11.746.683,74 16.661.620,72 10.174.551,18 13.223.342,12 29.812.882,00

    TITOLO IV Entrate in conto capitale 6.544.514,65 - 268.371,20 298.129,83 4.270.119,97

    TITOLO VI Accensione prestiti 174.030,37 - - - 127.000,00

    TITOLO IX Entrate per conto terzi e partite di giro

    51.096,14 - 295.034,89 164.053,39 637.601,91

    TOTALE 18.516.324,90 16.661.620,72 15.501.233,03 21.871.122,77 66.064.814,96

    RESIDUI PASSIVI AL 31/12/2015

    2011 E PRECEDENTI

    2012 2013 2014 2015

    TITOLO I Spese correnti

    538.103,99 212.200,12 694.243,86 4.164.734,89 53.335.034,75

    TITOLO II Spese in conto capitale

    738.842,41 146.208,28 445.241,4 612.237,78 5.927.533,66

    TITOLO III Spese per incremento di attività finanziaria

    - - - - -

    TITOLO IV Rimborso prestiti

    - - - - -

    TITOLO VII Spese per conto terzi e partite di giro

    - 233.026,78 560.814,57 454.104,04 5.953.494,62

    TOTALE 1.276.946,40 591.435,18 1.700.299,83 5.231.076,71 65.216.063,03

    Ulteriori elementi sulla situazione finanziaria dell’Ente emergono confrontando i dati finanziari del rendiconto 2015 (ultimo rendiconto approvato) con quelli del bilancio di previsione assestato 2016. Essendo riferiti al biennio 2015/2016, i dati sono esposti secondo la struttura del bilancio armonizzato. Si segnala che le variazioni intervenute rispetto all’accensione e all’estinzione dei prestiti sono correlate all’operazione di ristrutturazione del debito finalizzata all’abbattimento del mutuo contratto per il metrobus.

    38

  • ENTRATE RENDICONTO 2015 PREVISIONI

    ASSESTATE AL 24.10.2016

    UTILIZZO FPV PER SPESE CORRENTI 7.886.859,39 5.936.913,45

    UTILIZZO FPV DI CONTO CAPITALE 21.519.072,22 24.840.276,12

    AVANZO DI AMMINISTRAZIONE APPLICATO 11.672.420,85 9.298.790,05

    TITOLO 1 Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa

    141.789.491,71 149.543.509,00

    TITOLO 2 Trasferimenti correnti

    36.216.760,66 36.329.870,66

    TITOLO 3 Entrate extratributarie

    95.634.906,31 113.983.640,00

    SUBTOTALE ENTRATE CORRENTI 273.641.158,68 299.857.019,66

    TITOLO 4 Entrate in conto capitale

    12.755.621,21 57.919.236,42

    TITOLO 5 Entrate da riduzione di attività finanziarie

    71.331.896,08 3.242.135,00

    TITOLO 6 Accensione prestiti

    4.382.387,88 103.887.451,00

    TOTALE ENTRATE 403.189.452,31 504.981.821,70

    SPESE RENDICONTO

    2015

    PREVISIONI ASSESTATE AL 24.10.2016

    TITOLO 1 Spese correnti, compreso FPV

    275.008.754,07 299.448.669,16

    TITOLO 2 Spese in conto capitale, compreso FPV

    48.751.726,64 97.118.476,54

    TITOLO 3 Spese per incremento attività finanziarie

    4.255.387,88 3.000.000,00

    TITOLO 4 Rimborso di prestiti

    62.575.225,92 105.414.676,00

    TOTALE 390.591.094,51 504.981.821,70

    SERVIZI C/TERZI E PARTITE DI GIRO RENDICONTO 2015 PREVISIONI ASSESTATE AL 24.10.2016

    TITOLO 9 - Entrate da servizi per conto terzi e partite di giro 32.807.951,65 110.587.261,00

    TITOLO 7 - Spese per servizi per conto terzi e partite di giro 32.807.951,65 110.587.261,00

    Nelle pagine che seguono sono riportati i prospetti riepilogativi degli equilibri di bilancio di competenza rilevati a rendiconto 2015 e previsti nel bilancio 2016 assestato. In entrambi i casi, i prospetti evidenziano il rispetto degli equilibri.

    39

  • COMUNE DI BRESCIA

    Rendiconto di gestione - Esercizio : 2015

    VERIFICA EQUILIBRI

    EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIOCOMPETENZA

    (ACCERTAMENTIE IMPEGNIIMPUTATI

    ALL'ESERCIZIO)

    F) Spese Titolo 4.00 - Quote di capitale amm.to dei mutui e prestiti obbligazionari

    G) Somma finale (G=A-AA+B+C-D-DD-E-F)

    58.053.515,83

    (-) 62.575.225,92

    di cui per estinzione anticipata di prestiti

    -56.055.925,92

    ALTRE POSTE DIFFERENZIALI, PER ECCEZIONI PREVISTE DA NORME DI LEGGE E DAI PRINCIPI CONTABILI, CHE HANNO EFFETTO SULL'EQUILIBRIO EX ARTICOLO 162, COMMA 6, DEL TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL'ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

    H) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese correnti (+) 3.326.033,64

    di cui per estinzione anticipata di prestiti

    EQUILIBRIO DI PARTE CORRENTE

    O=G+H+I-L+M

    0,00

    (+) 63.408.078,38

    (-) 1.140.862,10

    9.537.324,00

    0,00(-)E) Spese Titolo 2.04 - Trasferimenti in conto capitale

    5.936.913,45(-)DD) Fondo pluriennale vincolato di parte corrente ( di spesa )

    269.071.840,62(-)D) Spese titolo 1.00 - Spese correnti

    0,00(+)

    C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche

    (+)B) Entrate Titoli 1.00 - 2.00 - 3.00

    di cui per estinzione anticipata di prestiti 0,00

    273.641.158,68

    (+)A) Fondo pluriennale vincolato per spese correnti iscritto in entrata 7.886.895,39

    0,00(-)AA) Recupero disavanzo di amministrazione esercizio precedente

    Fondo di cassa all'inizio dell'esercizio 34.402.742,97

    di cui per estinzione anticipata di prestiti 58.053.515,83

    I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione anticipata dei prestiti (+) 0,00

    40

    fzammarchiCasella di testo

  • COMUNE DI BRESCIA

    Rendiconto di gestione - Esercizio : 2015

    VERIFICA EQUILIBRI

    P) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese di investimento (+)

    U) Spese titolo 2.00 - Spese in conto capitale

    UU) Fondo pluriennale vincolato in c/capitale ( di spesa )

    V) Spese Titolo 3.01 per Acquisizioni di attività finanziarie (-)

    E) Spese Titolo 2.04 - Trasferimenti in conto capitale (+)

    EQUILIBRIO DI PARTE CAPITALE

    Z=P+Q+R-C-I-S1-S2-T+L-M-U-UU-V+E 3.061.033,80

    S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossione crediti di medio-lungo termine (+)

    8.346.387,21

    0,00

    0,00

    23.911.450,52(-)

    24.840.276,12(-)

    C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche (-) 0,00

    R) Entrate Titoli 4.00 - 5.00 - 6.00 (+) 88.469.905,17

    Q) Fondo pluriennale vincolato per spese in conto capitale iscritto in entrata (+) 21.519.072,22

    I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    (-) 63.408.078,38

    S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossioni crediti di breve termine

    S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossione crediti di medio-lungo termine

    T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzioni di attività finanziaria

    L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    (+)

    (-)

    (-)

    (-) 0,00

    0,00

    4.255.387,88

    1.140.862,10

    M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione anticipata dei prestiti (-) 0,00

    EQUILIBRIO FINALE

    (-)

    (-)

    S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossioni di crediti di breve durata (+) 0,00

    0,00

    0,00

    0,00

    4.255.387,88

    4.255.387,88(+)T) Entrate Titolo 5.04 relative ad Altre entrate per riduzioni di attività finanziaria

    W=O+Z+S1+S2+T-X1-X2-Y 12.598.357,80

    (-)

    X1) Spese Titolo 3.02 per Concessioni di crediti di breve termine

    X2) Spese Titolo 3.03 per Concessioni di crediti di medio-lungo termine

    Y) Spese Titolo 3.04 per Altre spese per incremento di attività finanziarie

    41

    fzammarchiCasella di testo

  • COMUNE DI BRESCIA

    BILANCIO DI PREVISIONE - Esercizio : 2016

    EQUILIBRI DI BILANCIO

    Previsioni assestate

    ALTRE POSTE DIFFERENZIALI, PER ECCEZIONI PREVISTE DA NORME DI LEGGE E DA PRINCIPI CONTABILI, CHE HANNO EFFETTO SULL'EQUILIBRIO EX ARTICOLO 162, COMMA 6, DEL TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL'ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

    EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIOCOMPETENZA

    ANNO 2016COMPETENZA

    ANNO 2017COMPETENZA

    ANNO 2018

    Fondo di cassa all'inizio dell'esercizio 33.501.873,20

    A) Fondo pluriennale vincolato di entrata per spese correnti (+) 5.936.913,45 4.260.000,00 4.350.000,00

    G) Somma finale (G=A-AA+B+C-D-E-F)

    di cui per estinzione anticipata di prestiti

    di cui per estinzione anticipata di prestiti

    EQUILIBRIO DI PARTE CORRENTE

    -99.069.412,05 100.000,00 100.000,00

    (+) 4.562.327,05

    0,00

    0,00 0,00

    0,00 0,00

    (+) 546.681,00 0,00 0,00

    546.681,00 0,00 0,00

    O=G+H+I-L+M 0,00 0,00 0,00

    F) Spese Titolo 4.00 - Quote di capitale amm.to dei mutui e prestiti obbligazionari (-) 4.631.110,00 4.799.947,00

    di cui per estinzione anticipata di prestiti 101.040.382,00 0,00 0,00

    105.414.676,00

    H) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese correnti

    I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili

    E) Spese Titolo 2.04 - Altri trasferimenti in conto capitale 0,00 0,00

    D) Spese titolo 1.00 - Spese correnti

    di cui - fondo pluriennale vincolato

    - fondo crediti di dubbia esigibilità

    299.448.669,16(-)

    4.260.000,00

    11.887.488,00 8.384.076,00

    4.350.000,00

    281.660.265,00 282.347.486,00

    4.350.000,00

    10.180.664,00

    0,00(-)

    C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche

    (+) 0,00 0,00 0,00

    B) Entrate Titoli 1.00 - 2.00 - 3.00

    di cui per estinzione anticipata di prestiti(+) 299.857.019,66

    0,00

    282.131.375,00

    0,00

    282.897.433,00

    0,00

    AA) Recupero disavanzo di amministrazione esercizio precedente (-) 0,00 0,00 0,00

    M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione anticipata dei prestiti (+) 100.493.701,00 0,00 0,00

    (-) 6.533.297,00 100.000,00 100.000,00

    42

  • COMUNE DI BRESCIA

    BILANCIO DI PREVISIONE - Esercizio : 2016

    EQUILIBRI DI BILANCIO

    Previsioni assestate

    P) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese di investimento (+) 4.736.463,00 0,00 0,00

    E) Spese Titolo 2.04 - Altri trasferimenti in conto capitale (+) 0,00 0,00 0,00

    EQUILIBRIO DI PARTE CAPITALE

    Z=P+Q+R-C-I-S1-S2-T+L-U-V+E 0,00 0,00 0,00

    S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossioni di crediti di breve termine (+) 0,00 0,00 0,00

    S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossioni di crediti di medio-lungo termine (+) 0,00 0,00 0,00

    T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzioni di attività finanziaria (+) 3.000.000,00 0,00 0,00

    X1) Spese Titolo 3.02 per Concessione di crediti di breve periodo (-) 0,00 0,00 0,00

    X2) Spese Titolo 3.03 per Concessione di crediti di medio-lungo periodo (-) 0,00 0,00 0,00

    Y) Spese Titolo 3.04 per Altre Spese per acquisizioni di attività finanziarie (-) 3.000.000,00 0,00 0,00

    EQUILIBRIO FINALE

    W=O+Z+S1+S2+T-X1-X2-Y 0,00 0,00 0,00

    Q) Fondo pluriennale vincolato di entrata per spese in conto capitale (+) 24.840.276,12 9.590.564,97 150.000,00

    R) Entrate Titoli 4.00 - 5.00 - 6.00 (+) 165.048.822,42 37.209.956,54 29.320.000,00

    C) Entrate Titolo 4.02.06 - Contributi agli investimenti direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche (-) 0,00 0,00 0,00

    I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili (-) 546.681,00 0,00 0,00

    S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossioni di crediti di breve termine (-) 0,00 0,00 0,00

    S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossioni di crediti di medio-lungo termine (-) 0,00 0,00 0,00

    T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzioni di attività finanziaria (-) 3.000.000,00 0,00 0,00

    L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili (+) 6.533.297,00 100.000,00 100.000,00

    U) Spese titolo 2.00 - Spese in conto capitale

    di cui fondo pluriennale vincolato di spesa

    (-) 97.118.476,54

    45.887.001,37

    46.900.521,51

    30.584.500,00

    29.570.000,00

    23.580.000,00

    V) Spese Titolo 3.01 per Acquisizioni di attività finanziarie (-) 0,00 0,00 0,00

    M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione anticipata dei prestiti (-) 100.493.701,00 0,00 0,00

    43

  • Per quanto riguarda la situazione economico-patrimoniale, si riporta di seguito la sintesi delle risultanze dell’ultimo conto economico approvato (2015) e i valori patrimoniali al termine dell’ultimo esercizio chiuso (2015), contenuti nello stato patrimoniale, entrambi redatti secondo i nuovi schemi:

    VOCI CONTO ECONOMICO IMPORTO 2015

    A) Componenti positivi della gestione 226.307.297,94 B) Componenti negativi della gestione 285.705.125,87

    Differenza fra componenti positivi e negativi della gestione -59.397.827,93

    C) Proventi e oneri finanziari 29.776.906,49 D) Rettifiche di valore attività finanziarie E) Proventi e oneri straordinari: 33.339.462,73

    RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A-B+C+D+E) 3.718.541,29

    Imposte 3.436.645,48

    RISULTATO DELL’ESERCIZIO 281.895,81

    STATO PATRIMONIALE AL 31/12/2015

    ATTIVO IMPORTO PATRIMONIO NETTO