DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE 5^ MAT - … · 2. osservare i principi di ergonomia, igiene e...
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Istituto Statale Istruzione Superiore GRIS003001
“L. Da Vinci – E. Fermi” SEDE CENTRALE: Via Risorgimento, 28 – 58031 Arcidosso (GR) - e-mail: [email protected] - pec: [email protected]
www.isisamiataovest.it - C.F.: 80008280531 - P.I. 01257100535
ESAME DI STATO
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE 5^ MAT
MANUTENZIONE ED ASSISTENZA TECNICA
OPZIONE MANUTENZIONE MEZZI DI TRASPORTO
Istituto Tecnico Industriale e
Professionale “L. da Vinci” Via Risorgimento, 28 58031 ARCIDOSSO (GR)
Tel.: 0564/966229
Fax: 0564/966282
Liceo Scientifico “E. Fermi” Via di Montagna, 1 58033 CASTEL DEL PIANO (GR) Tel./Fax: 0564/956011 [email protected]
Istituto Tecnico Commerciale
“P. Balducci” Via Davide Lazzaretti, 1 58037 SANTA FIORA (GR) Tel./Fax: 0564/977132 [email protected]
Liceo Scienze Umane “G. Peri” Corso Toscana, 7 58031 ARCIDOSSO (GR) Tel.: 0564/966371
Fax: 0564/968355 [email protected]
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Convitto Via Risorgimento, 4 58031 ARCIDOSSO (GR) Tel./Fax: 0564/966820 [email protected]
INDICE
1. IDENTIFICAZIONE DELL’ISTITUTO E DEL PROFILO PROFESSIONALE . 3
1.1 Tipologia dell’istituto . . . . . . . . . 3 1.2 Profilo professionale tecnico per la manutenzione ed assistenza tecnica dei
mezzi di trasporto . . . . . . . . . 3 2. IDENTIFICAZIONE DELLA CLASSE . . . . . . . 5
2.1 Presentazione della classe . . . . . . . . 5 2.2 Elenco dei candidati . . . . . . . . . 6
2.3 Situazione in ingresso della classe . . . . . . . 7 2.4 Elenco docenti . . . . . . . . . 7
3. PROGETTO FORMATIVO ED EDUCATIVO . . . . . . 8 3.1 Finalità ed obiettivi curriculari educativi e formativi . . . . 8
3.2 Obiettivi curriculari cognitivi e metodologici trasversali . . . 9 3.3 Metodologie . . . . . . . . . . 9 3.4 Strumenti di valutazione . . . . . . . . 9
3.5 Criteri di valutazione . . . . . . . . . 10 3.6 Griglia voto e prestazioni cognitive . . . . . . 10
3.7 Griglia attribuzione voto di comportamento . . . . . 12 3.8 Griglie di valutazione 1^ prova . . . . . . . 13 3.9 Griglia di valutazione 2^ prova . . . . . . . 16
3.10 Griglia di valutazione 3^ prova . . . . . . . 17 3.11 Griglia di valutazione colloquio . . . . . . . 19
3.12 Percorsi didattici delle singole discipline . . . . . 20 3.12.1 Lingua e letteratura italiana . . . . . . 20 3.12.2 Storia . . . . . . . . . 25
3.12.3 Lingua e civiltà inglese . . . . . . . 31 3.12.4 Matematica . . . . . . . . 34
3.12.5 Laboratorio tecnologico ed esercitazioni . . . . 43 3.12.6 Tecnologie meccaniche ed applicazioni . . . . 45 3.12.7 Tecnologie elettriche-elettroniche ed applicazioni . . 50
3.12.8 Tecnologie e tecniche di installazione e manutenzione . . 56 3.12.9 Scienze motorie e sportive . . . . . . 61
3.12.10 Religione 63 3.13 Alternanza Scuola – Lavoro . . . . . . . 64
IL CONSIGLIO DI CLASSE . . . . . . . . . 69
ALLEGATI: - N. 2 TESTI DI SIMULAZIONE DI PRIMA PROVA . . . . . 70
- N. 2 TESTI DI SIMULAZIONE DI SECONDA PROVA . . . . . 89 - N. 3 TESTI DI SIMULAZIONE DI TERZA PROVA . . . . . 93
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1. IDENTIFICAZIONE DELL’ISTITUTO E DEL PROFILO PROFESSIONALE
1.1 Tipologia dell’istituto
L’I.P.S.I.A. Leonardo da Vinci di Arcidosso comincia a operare nel 1962 come sede affiliata ad un Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato di Roma, dal momento in cui diventa autonoma si alterneranno sedi associate di altri istituti professionali della provincia
di Grosseto quali: Massa Marittima, Porto Santo Stefano, Scansano e Follonica. Dal 1999 l’Istituto ha come sede associata l’I.S.I.P. di S. Fiora che dal 2010 si è convertito
in Istituto Tecnico Commerciale. Dal 1975 la scuola si avvale dell’apporto fondamentale del Convitto. La presenza di questa struttura risulta vitale per il nostro Istituto in quanto permette un ampliamento del bacino
d’utenza: il Convitto è un Istituzione Educativa che ospita studenti che risiedono in luoghi lontani dalla scuola offrendo loro vitto, alloggio ed assistenza nello studio pomeridiano.
L’I.P.S.I.A. di Arcidosso intende offrire all’utenza del territorio la possibilità di conseguire un titolo di studio professionale che, pur permettendo il proseguimento degli studi, sia allo stesso tempo immediatamente spendibile nel mondo del lavoro. L’utenza che si orienta
verso il nostro Istituto, proprio per questo motivo, accede alla scuola superiore con livelli di ingresso poco omogenei e con delle lacune di base difficilmente recuperabili anche nell’arco
dell’intero ciclo educativo. Gli utenti sono rappresentati da giovani del territorio che provengono da ambienti e da
estrazioni sociali diverse; l'area amiatina si radica su di un substrato rurale e minerario, che ne ha permeato le tradizioni, ed ha stratificato ormai una serie di attività di piccola e media industria, di artigianato e di servizi di livello comune e medio che, nel loro
complesso, hanno determinato un lento, ma evidente cambiamento nelle abitudini della popolazione residente e nelle vocazioni dell'area. In particolare negli ultimi anni si è andata
lentamente affermando la tendenza a fare del comprensorio amiatino un'area a sviluppo economico di piccola impresa, ma anche un’area geografica in cui, ormai da alcuni anni vengono organizzati, anche a livello regionale, convegni ed iniziative sulla cultura della
pace, che vedono come attori la Scuola in collaborazione con il patrocinio dell’Amministrazione comunale.
1.2 Profilo professionale tecnico per la manutenzione ed assistenza tecnica dei mezzi di trasporto
Dall’anno scolastico 2010/2011 è attivo il corso di istruzione professionale per il conseguimento del diploma quinquennale in “Tecnico della manutenzione ed assistenza
tecnica – opzione manutenzione dei mezzi di trasporto” che in virtù della riforma scolastica ha sostituito il vecchio indirizzo professionale di “Tecnico dei sistemi energetici”. Il diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo manutenzione ed assistenza tecnica
possiede le competenze per gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli
sistemi, impianti e apparecchi tecnici, anche marittimi. Le sue competenze tecnico professionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (elettronica, elettrotecnica, meccanica, termotecnica ed altri) e specificamente
sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio. In definitiva il tecnico deve essere in grado di:
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1. controllare e ripristinare, durante il ciclo di vita degli apparati e degli impianti, la conformità del loro funzionamento alle specifiche tecniche, alle normative sulla
sicurezza degli utenti e sulla salvaguardia dell’ambiente; 2. osservare i principi di ergonomia, igiene e sicurezza che presiedono alla realizzazione
degli interventi; 3. organizzare ed intervenire nelle attività per lo smaltimento di scorie e sostanze
residue, relative al funzionamento delle macchine e per la dismissione dei dispositivi;
4. utilizzare le competenze multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo presenti nei processi lavorativi e nei servizi che lo coinvolgono;
5. gestire funzionalmente le scorte di magazzino e i procedimenti per l’approvvigionamento;
6. reperire ed interpretare documentazione tecnica;
7. assistere gli utenti e fornire le informazioni utili al corretto uso e funzionamento dei dispositivi;
8. agire nel suo campo di intervento nel rispetto delle specifiche normative ed assumersi autonome responsabilità;
9. segnalare le disfunzioni non direttamente correlate alle sue competenze tecniche;
10.operare nella gestione dei servizi, anche valutando i costi e l’economicità degli interventi.
Nell’indirizzo “Manutenzione ed assistenza tecnica”, l’opzione mezzi di trasporto specializza ed integra le conoscenze e competenze in uscita dall’indirizzo, coerentemente con la filiera
produttiva di riferimento e con le esigenze del territorio, con competenze rispondenti ai fabbisogni delle aziende impegnate nella manutenzione di apparati e impianti inerenti i mezzi di trasporto di interesse, terrestri, aerei o navali e relativi servizi tecnici. A
conclusione del percorso quinquennale, il diplomato in “Manutenzione ed assistenza tecnica – opzione mezzi di trasporto” acquisisce le seguenti competenze:
1. comprendere, interpretare ed analizzare la documentazione tecnica relativa al mezzo di trasporto;
2. utilizzare, attraverso la conoscenza e l’applicazione della normativa sulla sicurezza,
strumenti e tecnologie specifiche; 3. seguire le normative tecniche e le prescrizioni di legge per garantire la corretta
funzionalità del mezzo di trasporto e delle relative parti, di cui cura la manutenzione nel contesto d’uso;
4. individuare i componenti che costituiscono il sistema e i vari materiali impiegati, allo
scopo di intervenire nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto delle modalità e delle procedure stabilite;
5. utilizzare correttamente strumenti di misura, controllo e diagnosi, eseguire le regolazioni dei sistemi e degli impianti relativi al mezzo di trasporto;
6. garantire e certificare la messa a punto a regola d’arte del mezzo di trasporto e degli
impianti relativi, collaborando alle fasi di installazione, collaudo ed assistenza tecnica degli utenti;
7. agire nel sistema di qualità, gestire le esigenze del committente, reperire le risorse tecniche e tecnologiche per offrire servizi efficaci ed economicamente correlati alle richieste;
8. coordinare interventi di predisposizione, avviamento, controllo e manutenzione sugli impianti e sulle macchine ed eseguire le necessarie operazioni tecniche di
regolazione e controllo;
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9. dimensionare, attenendosi alle normative di sicurezza e di antinquinamento, modesti impianti, determinandone anche le previsioni di costo;
10.conoscere i principi fondamentali della programmazione per l’esecuzione di semplici lavorazioni alle macchine utensili tradizionali e a controllo numerico computerizzato.
Le competenze dell’indirizzo “Manutenzione ed assistenza tecnica” nell’opzione “Mezzi di trasporto” sono sviluppate e integrate in coerenza con la filiera produttiva di riferimento e con le esigenze del territorio.
2. IDENTIFICAZIONE DELLA CLASSE
2.1 Presentazione della classe La classe è comprende 20 alunni iscritti al corso MAT, di cui uno DOL (Diploma on-line) il
quale, comunque, non ha mai preso contatti con gli insegnanti, e un alunno certificato DA. Sette ragazzi usufruiscono del Convitto annesso.
L’ambito sociale di provenienza dei singoli alunni è, spesso, culturalmente povero, avaro di spinte e motivazioni ed in esso, raramente, gli adolescenti possono recuperare stimoli per un‘effettiva crescita globale, sia per questioni di mentalità ormai radicate che per il
frazionamento della popolazione in piccoli centri. A fronte di tali premesse, la diversità di estrazione socio-culturale, le inevitabili
diversificazioni nella preparazione di base e nel metodo di lavoro individuale, hanno determinato, all’ interno del gruppo classe, tre fasce le cui componenti si sono distinte per
differenti capacità, livelli di apprendimento e costanza nell’impegno. Nella prima fascia, si inseriscono alcuni alunni che, partecipando costantemente all’attività didattica, hanno raggiunto un livello di preparazione globalmente discreto. Tali allievi hanno
seguito e partecipato impegnandosi anche nel lavoro di rielaborazione personale con serietà e puntualità.
Alla seconda fascia appartengono gli alunni che hanno raggiunto un livello di preparazione globalmente sufficiente, pur non avendo acquisito, in generale, una padronanza nell’uso del linguaggio specifico delle singole discipline. Sufficiente anche il lavoro di rielaborazione
personale e l’impegno dimostrato. Alla terza fascia appartengono gli alunni che,allo stato attuale, evidenziano carenze dovute
a lacune pregresse che non sono riusciti a colmare anche a causa di un certo numero di assenze effettuate nella prima parte dell’anno scolastico e un modesto impegno. Da considerare, inoltre, le difficoltà presentate dai quattro alunni stranieri che mostrano a
tutt’oggi alcune difficoltà ortografiche nella produzione scritta e un linguaggio non sempre appropriato nell’esposizione orale. Alcuni di loro sopperiscono a questi “deficit” con un
costante impegno e uno studio meticoloso e puntuale. Si sottolinea, infine, una più che sufficiente partecipazione alle varie attività proposte in classe e, in particolar modo, nelle materie tecnico pratiche.
Dal punto di vista disciplinare la classe si è mostrata generalmente rispettosa nei confronti degli insegnanti nonostante l’esuberanza di alcuni elementi, in particolar modo nelle ultime
ore della mattina. E’ da sottolineare, infine, la presenza compatta della classe a tutte le simulazioni proposte nelle ore curricolari. Tutti gli alunni hanno conseguito la qualifica professionale regionale IeFP in ”Operatore
Meccanico”.
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2.2 Elenco dei candidati
2.2.1 Alunni Diversamente Abili (D.A.)
Un alunno diversamente abile iscritto (vedi fascicoli riservati). 2.2.2 Alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (D.S.A.)
Non sono presenti.
2.2.3 Candidati interni I candidati interni sono:
1. Battisti Marco
2. Ben Hadj Rhayem 3. Brrukun Gjergj
4. Buzzelli Daniele 5. Chiarotti Ludovico
6. Ciobanu Dorin George 7. Corsetti Diego 8. Farmeschi Alberto
9. Fattoi Fausto 10. Feri Andrea
11. Gamberi Michele 12. Gianrossi Lorenzo 13. Itri Simone
14. Marchese Alessio 15. Martini Mirko
16. Mihalca Adrian Gabriel 17. Pampanini Luca 18. Ragnini Danilo
19. Ulivieri Luca
2.2.4 Candidati DOL (diploma on line)
Risulta iscritto un candidato : Gjilaska Altin
2.2.6 Alunni convittori Risultano iscritti al convitto i seguenti alunni:
1. Ben Hadj Rhayem 2. Buzzelli Daniele
3. Corsetti Diego 4. Itri Simone 5. Marchese Alessio
6. Pampanini Luca 7. Ulivieri Luca
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2.3 Situazione in ingresso della classe
Tabella n. 1: risultati dello scrutinio finale della classe 3^
Numero di
studenti
promossi con
media
m=6
Numero di
studenti
promossi con
media
6<m7
Numero di
studenti
promossi con
media
7<m8
Numero di
studenti
promossi con
media
8<m9
Numero di
studenti
promossi con
media
9<m10
Numero di
studenti
promossi con
sospensione
giudizio
0 13 3 0 0 7
Tabella n. 2: dettaglio delle sospensioni di giudizio della classe 3^
Materia Numero di alunni con debito formativo
Lingua e letteratura italiana 2
Lingua Inglese 7
Matematica 3
Storia 2
Tabella n. 3: risultati dello scrutinio finale della classe 4^
Numero di
studenti
promossi con
media
m=6
Numero di
studenti
promossi con
media
6<m7
Numero di
studenti
promossi con
media
7<m8
Numero di
studenti
promossi con
media
8<m9
Numero di
studenti
promossi con
media
9<m10
Numero di
studenti
promossi con
sospensione
giudizio
0 10 6 0 0 2
2.3.1. Tabella n. 4: dettaglio delle sospensioni di giudizio della classe 4^
Materia Numero di alunni con debito formativo
Matematica 2
2.3.2 Alunni che si presentano all’Esame di Stato per la seconda volta
Nessun alunno si presenta all’Esame di Stato per la seconda volta.
2.4 Elenco docenti I docenti del Consiglio di classe sono:
Docente Disciplina Stabilità dei docenti nel corso del secondo
biennio e del quinto anno
Borsetti Vasco Laboratori tecnologici ed esercitazioni Laboratorio tecn. istallazione e
manutenzione 3
Calò Pietro Antonio
Paolo Tecnologie elettriche-elettroniche ed
applicazioni 1
8
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De Angelis Erina Lingua e letteratura italiana Storia
2
Fanciulletti Fedo Laboratorio di tecnologie meccaniche ed applicazioni
3
Favilli Piero Tecnologie e tecniche di installazione e manutenzione
3
Feri Massimo Matematica 2 Matteo Antonio Tecnologie meccaniche e applicazioni 2 Morganti Simona Sostegno area tecnologica 1 Nascari Mauro Lingua e civiltà inglese 1 Ramacciotti Claudia Sostegno area umanistica 2 Rosi Monica Scienze motorie e sportive 3 Toppini Donatella Religione 3 Turano Antonio Laboratorio di tecnologie elettriche-
elettroniche ed applicazioni 2
3. PROGETTO FORMATIVO ED EDUCATIVO
3.1 Finalità ed obiettivi curriculari educativi e formativi Le finalità educative sono:
la formazione della persona nel suo rapporto con la società, le culture e l’ambiente nel quale vive;
la trasmissione e l’acquisizione di abilità, di metodi e di strumenti efficaci in merito
alle scelte riguardanti le prospettive future.
Gli obiettivi educativi sono: l’educazione alla comunicazione e alla messa in atto di capacità relazionali per lo
sviluppo di rapporti interpersonali e sociali;
l’educazione alla riflessione su di sé, con la messa in atto di procedimenti di valutazione ed autovalutazione e con lo sviluppo di un atteggiamento critico e
autocritico; l’educazione all’espressione di sé, nello sviluppo e nell’utilizzo di capacità creative e
immaginative;
l’educazione alla riflessione sulla propria realtà, cultura e tradizione, a confronto e in rapporto ad altre individualità e culture, nel rispetto delle diversità e delle differenze
di genere; l’educazione alla comprensione della complessità della società e della sua struttura,
e alla riflessione sul proprio ruolo all’interno della stessa; l’educazione alla formazione come cittadino, con i propri diritti e doveri e ad un
procedimento democratico nell’avanzare proposte nelle forme dovute e agli
opportuni organi; l’educazione alla correttezza di comportamento nei contesti nei quali si opera;
l’educazione alla sensibilità e al rispetto nei confronti dell’ambiente; l’educazione alla ricerca e al lavoro di gruppo;
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l’educazione alla capacità di osservazione, analisi, descrizione, formalizzazione e sintesi, attraverso un metodo di lavoro efficace ed adeguato;
l’educazione all’uso del metodo scientifico e alla sua verifica nell’osservazione di fenomeni e nella soluzione di problemi;
l’educazione alla comprensione di dinamiche specifiche del mondo del lavoro, della formazione e dello studio anche in rapporto alle proprie aspirazioni.
3.2 Obiettivi curriculari cognitivi e metodologici trasversali Gli obiettivi curriculari sono:
potenziamento e arricchimento delle capacità espressive; potenziamento e sviluppo delle capacità logiche; acquisizione di capacità di trasferimento dei contenuti appresi in contesto
interdisciplinare; acquisizione di un metodo di approccio e sviluppo di una situazione problematica
assegnata; acquisizione del lessico specifico di ogni disciplina; acquisizione di capacità di elaborazione, rappresentazione, interpretazione di
situazioni e modelli; consolidamento delle capacità di organizzazione autonoma nel lavoro individuale e di
gruppo; potenziamento e sviluppo delle capacità creative, di astrazione e di immaginazione;
acquisizione di capacità di autovalutazione. I risultati raggiunti in relazione agli obiettivi prefissati sono stati complessivamente sufficienti.
3.3 Metotologie
Le metodologie prevalentemente adottate sono state: lezione frontale; lezione partecipata;
lettura collettiva del testo ed esercizi di comprensione; lavori di gruppo;
scoperta guidata; problem solving; lavoro individuale;
didattica laboratoriale.
Tutti gli insegnanti hanno continuamente svolto recupero in itinere. 3.4 Strumenti di valutazione
Gli strumenti e i metodi di verifica utilizzati sono stati: correzione degli esercizi svolti a casa;
discussione guidata su temi significativi; verifica individuale delle abilità acquisite; verifica del raggiungimento degli obiettivi delle varie unità didattiche;
interrogazione individuale; verifica scritta tradizionale;
test a risposta multipla;
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domande aperte; domande a completamento parziale;
relazione individuale; lavoro di gruppo.
3.5 Criteri di valutazione Le operazioni relative alla valutazione finale tengono conto delle innovazioni previste dalla
normativa vigente: DPR n.122 del 22 giugno 2009. Pertanto la valutazione, intesa come momento di verifica sommativa delle conoscenze,
abilità e competenze che gli alunni devono possedere al termine dell’attività didattica annuale, per l’ammissione, si basa su indicatori di tipo cognitivo, individuati a livello di singole discipline, e educativo/formativo (non compresi tra quelli del voto di
comportamento) individuati dal Consiglio di Classe, che riguardano i seguenti aspetti: svolgimento regolare dei compiti assegnati per casa (indicatori: verifica
svolgimento compiti); assiduità nel portare in classe il materiale didattico (indicatori: verifica
presenza del materiale in classe);
attenzione durante lo svolgimento della lezione (indicatore: partecipazione alla lezione con interventi pertinenti, richiesta spiegazioni);
svolgimento delle attività assegnate in classe e nel laboratorio (indicatori: partecipazione attiva ed impegno alla lezione ed alle attività proposte, rispetto delle
strutture e dell’ambiente scolastico). 3.6 Griglia voto/prestazioni cognitive
Il Collegio Docenti ha adottato la seguente griglia per la corrispondenza voto/prestazioni cognitive.
Tabella n. 4: griglia per la corrispondenza voto/prestazioni cognitive
COMUNICAZIONE ACQUISIZIONE
CONTENUTI
ELABORAZIONE
DEI CONTENUTI
AUTONOMIA
CRITICA VALUTAZIONE
SCONNESSA Non ha acquisito i
contenuti minimi
Non sa applicare i
contenuti minimi e
non sa analizzare in
contesti semplici
Nulla Nullo
1
CARENTE Non ha acquisito i
contenuti minimi
Non sa applicare i
contenuti minimi e
non sa analizzare in
contesti semplici
Carente Quasi nullo
2
CARENTE Non ha acquisito i
contenuti minimi
Non sa applicare i
contenuti minimi e
analizza con difficoltà
Carente Nettamente
insufficiente
3
11
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in contesti semplici
DIFETTOSA Non ha acquisito i
contenuti minimi
Applica con qualche
errore i contenuti
minimi.
Faticosamente
analizza in contesti
semplici.
Scarsa Gravemente
Insufficiente
4
DIFETTOSA Ha acquisito in
modo incompleto i
contenuti minimi.
Applica con qualche
errore i contenuti
minimi e se guidato
analizza in contesti
semplici.
Si orienta in
situazioni
semplici se
guidato
Insufficiente
5
SENZA ERRORI Ha acquisito i
contenuti minimi
Applica i contenuti
minimi e analizza in
contesti semplici
Si orienta in
situazioni
semplici
Sufficiente
6
CORRETTA Ha acquisito i
contenuti minimi
Applica i contenuti
minimi e analizza in
contesti semplici con
precisione
Si orienta in
situazioni
complesse se
guidato
Discreto
7
FLUIDA E
CORRETTA
Ha acquisito gli
argomenti trattati
Applica le
conoscenze senza
errori ed analizza in
contesti complessi
Si orienta in
situazioni
complesse
Buono
8
FLUIDA E
CORRETTA
Ha acquisito ed
approfondito gli
argomenti trattati
Applica le
conoscenze senza
errori e fa analisi
complete in contesti
complessi.
Si orienta in
situazioni
complesse
Ottimo
9
FLUIDA E
CORRETTA
Ha acquisito ed
approfondito gli
argomenti trattati
Applica le
conoscenze senza
errori e fa analisi
complete e originali
in contesti complessi
Si orienta in
situazioni
complesse con
creatività
Eccellente
10
12
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3.7 Griglia attribuzione voto di comportamento Per l’attribuzione del voto di comportamento si fa riferimento a quanto previsto dalla
normativa vigente e ai criteri deliberati dal Collegio Docenti. Nell’assegnazione del voto di condotta si tiene conto dei seguenti indicatori:
frequenza; puntualità; partecipazione alle lezioni e alla vita scolastica in genere;
rispetto delle norme comportamentali (rispetto delle strutture, rapporti interpersonali, rispetto del regolamento d’Istituto);
rispetto degli impegni assunti; sanzioni disciplinari.
Tabella n. 5: Griglia attribuzione voto di comportamento
Voto
Frequenza Puntualità
(ritardi e uscite
anticipate)
Partecipazione
alle lezioni e alla
vita scolastica in
genere
Rispetto delle norme
comportamentali
Rispetto degli
impegni assunti
Sanzioni disciplinari
(in un anno)
10
Frequenza
assidua
Puntualità costante
( non più di 8
permessi annui
(escluso quelli
giustificati
certificato o
sportivi )
Interesse e
partecipazione
continui; completa
attenzione in tutti i
momenti
dell’attività
didattica
Pieno rispetto degli
altri e delle strutture
scolastiche;
atteggiamento
responsabile,
collaborativo e
accogliente
Assiduità
nell’adempimento
degli impegni e delle
consegne
Totale assenza di
segnalazioni
disciplinari
9
Frequenza
costante
Puntualità costante,
9 permessi annui
(escluso quelli
giustificati)
Interesse e
partecipazione
costanti;
attenzione regolare
Pieno rispetto degli
altri e delle strutture
scolastiche
Regolarità
nell’adempimento
degli impegni e delle
consegne
Assenza di
segnalazioni
disciplinari, solo 1 nota
per mancata
giustificazione assenza
o ritardo o uscita
anticipata (giustificato
dopo tre richiami)
8
Frequenza
regolare
ritardi e uscite
anticipate saltuari
e/o anche
strategici, 10-11
permessi
(escluso quelli
giustificati)
Interesse e
partecipazione
sufficiente;
attenzione
adeguata
Sufficiente rispetto
delle norme
comportamentali
Adempimento
sostanzialmente
regolare
2 note per mancata
giustificazione
7
Frequenza poco
regolare
ritardi e uscite
anticipate frequenti
anche strategiche,
da 12 fino a 13
(escluso quelli
giustificati)
Interesse e
partecipazione
incostante;
attenzione
incostante
Comportamento con
scarso autocontrollo
ma abbastanza
corretto
Adempimento non
sempre puntuale
1 nota disciplinare
(oppure
3 note per mancata
giustificazione )
13
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3.8 Griglie di valutazione 1^ prova Nella correzione delle verifiche relative alla prima prova scritta l’insegnante si è attenuta alle seguenti griglie di valutazione.
Tabella n. 6.1: griglia di valutazione per la tipologia A: Analisi del testo
6
Assenze
frequenti anche
strategiche
ritardi e uscite
anticipate frequenti
anche strategiche
da 14 a 16
(escluso quelli
giustificati)
Interesse e
partecipazione
scarsi;
attenzione saltuaria
Comportamento non
sempre corretto nei
rapporti interpersonali
e/o frequente disturbo
durante le lezioni;
Osservanza non
sempre puntuale delle
regole scolastiche
Adempimento
saltuario
Presenza di più
segnalazioni
disciplinari
5
Assenze
continue
ritardi e uscite
anticipate continue,
permessi oltre 16
(escluso quelli
giustificati)
Completo
disinteresse per
l’attività didattica
Comportamento
scorretto nei rapporti
interpersonali e/o
disturbo continuo
durante le lezioni; le
norme del
Regolamento sono
spesso violate
Mancanza di rispetto
degli impegni assunti
Provvedimenti reiterati
o gravi
INDICATORI
GI
IN
SU
BU
OT
Punteggio
elaborato
Correttezza morfo-
sintattica e punteggiatura
0 – 1 scorretta
1,50 parzialmente
scorretta
2 con qualche
errore
2,5 corretta
(salvo lievi
errori)
3 corretta
Correttezza ortografica
0 – 0,5 scorretta
0,75 parzialmente
scorretta
1 con qualche
errore
1,25 corretta
(salvo lievi errori)
1,5 corretta
Proprietà lessicale
0 – 0,5 scorretta
0,75 parzialmente
scorretta
1 con qualche
errore
1,25 corretta
(salvo lievi errori)
1,5 corretta
Comprensione del testo
0 – 1 scarsa
o frammentaria
1,50 incompleta
2 essenziale
2,5 esauriente
3 profonda
Analisi del testo
0 – 1 errata
1,50 parzialmente
errata
2 abbastanza
corretta
2,5 corretta e
abbastanza
completa
3 corretta e
approfondita
Contestualizzazione
0 – 1 assente
1,50 piuttosto
2 abbastanza
2,5 significativa
3 valida e
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NOTE: GI (gravemente insufficiente), IN (insufficiente),
SU (sufficiente), BU (buono),
OT (ottimo). Tabella n. 6.2: griglia di valutazione per la tipologia B: Redazione saggio breve o articolo
di giornale
e approfondimento
superficiale articolata articolata
TOTALE
INDICATORI
GI
IN
SU
BU
OT
Punteggio
elaborato
Correttezza
morfo-sintattica e punteggiatura
0 – 1 scorretta
1,50 parzialmente
scorretta
2 con qualche
errore
2,5 corretta (salvo
lievi errori)
3 corretta
Correttezza ortografica
0 – 0,5 scorretta
0,75 parzialmente
scorretta
1 con qualche
errore
1,25 corretta (salvo
lievi errori)
1,5 corretta
Proprietà lessicale
0 – 0,5 scorretta
0,75 parzialmente
scorretta
1 con qualche
errore
1,25 corretta (salvo
lievi errori)
1,5 corretta
Aderenza alle
consegne (elementi
richiesti)
0 – 0,20 non
rispettata
0,40 parzialmente
rispettata
0,60 rispettata in alcune parti
0,75 quasi
completamente
rispettata
1 pienamente rispettata
Pertinenza
all’argomento e ai documenti
0 – 0,50 scarsa
0,75 superficiale
o incompleta
1 parziale
1,25 quasi completa
1,5
completa e originale
Ricchezza di informazioni e
argomentazioni
0 – 0,80 scarsa
1,35 superficiale
o incompleta
1,80 parziale
2 quasi completa
2,5
completa e originale
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NOTE: GI (gravemente insufficiente), IN (insufficiente), SU (sufficiente), BU (buono),OT (ottimo).
Tabella n. 6.3: griglia di valutazione per la tipologia C: Tema di argomento storico e per la
tipologia D: Tema di ordine generale
Coerenza (assenza di contraddizioni e
ripetizioni)
0 – 0,75 scarsa
1
superficiale
1,30 parziale
1,50 valida
2 evidente, completa
Capacità di riflessione e di
giudizio motivato.
0 – 0,75 assente,
superficiale
1 non sempre riconoscibile, disarticolata
1,30 riconoscibile,
sufficientemente articolata
1,50 valida,
abbastanza articolata
2 evidente,
molto articolata
TOTALE
INDICATORI
GI
IN
SU
BU
OT
Punteggio
elaborato
Correttezza morfo-sintattica e punteggiatura
0 – 1 scorretta
1,50 parzialmente
scorretta
2 con qualche
errore
2,5 corretta
(salvo lievi errori)
3 corretta
Correttezza ortografica
0 – 0,5 scorretta
0,75 parzialmente
scorretta
1 con qualche
errore
1,25 corretta
(salvo lievi
errori)
1,5 corretta
Proprietà lessicale
0 – 0,5 scorretta
0,75 parzialmente
scorretta
1 con qualche
errore
1,25 corretta
(salvo lievi errori)
1,5 corretta
Pertinenza del contenuto
0 – 0,50 scarsa
0,75 superficiale
o incompleta
1
parziale
1,25 quasi
completa
1,5
completa e originale
Consequenzialità logico-discorsiva
0 – 0,20 spesso
impropria
0,40 parzialmente
scorretta
0,60 sufficientemente
corretta
0,75 quasi
appropriata
1 corretta e
appropriata
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NOTE: GI (gravemente insufficiente), IN (insufficiente), SU (sufficiente), BU (buono), OT (ottimo).
3.9 Griglia di valutazione 2^ prova Nella correzione delle verifiche relative alla seconda prova scritta l’insegnante si è attenuto alla seguente griglia di valutazione.
Tabella n. 7: griglia di valutazione della 2^ prova
Indicatore Descrittore Punteggio
Spiegazione del
procedimento Nulla 0 Insufficiente 1 Mediocre 2 Sufficiente 3 Completa 4
Schematizzazione del
procedimento Nulla 0 Insufficiente 1 Sufficiente 2 Discreta 3 Completa 4
Assunzione dati mancanti ed ipotesi
Nulla 0 Insufficiente 1 Mediocre 2 Sufficiente 3 Ottima 4
Calcoli ed unità di misura Scarsa 0
Ricchezza di
informazioni e argomentazioni
0 – 0,80 spesso
assente, superficiale
1,35
frammentaria
1,80
essenziale
2
esauriente
2,5
approfondita
Capacità di rimanere coerenti all’argomentazione
0 – 0,75 quasi del
tutto assente
1 scarsa
1,30 parziale
1,50 quasi
appropriata
2
appropriata e valida
Capacità di
riflessione e di giudizio motivato
0 – 0,75 spesso
assente, superficiale
1 parziale
1,30 essenziale
1,50 esauriente
2 valida,
articolata
TOTALE
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Insufficiente 1 Mediocre 2 Ottima 3
TOTALE
3.10 Griglia di valutazione 3^ prova Il Consiglio di Classe nelle simulazioni della terza prova, tra le diverse tipologie indicate dal
Ministero, ha individuato la tipologia mista (B + C) con 5 materie (4 domande a risposta multipla e 2 domande a risposta aperta per ogni materia) adottando i seguenti criteri:
tempo a disposizione: 90 minuti
tipologia B: quesiti a risposta aperta (5 materie)
Indicatori Punti Totale quesiti
Punteggio massimo
Risposta non fornita o non valutabile 0,00
2 1,4
Contenuto: frammentario / limitato 0,10
Contenuto : parziale 0,20
Contenuto: completo ma con errori 0,30
Contenuto: completo 0,40
Svolgimento: risposta disorganizzata 0,00
Svolgimento: risposta non del tutto
organizzata organizzata tuttotuttodisorganizzata
0,10
Svolgimento: risposta organizzata
0,20
Svolgimento: risposta organizzata e
approfondita 0,30
I punteggi del contenuto e dello svolgimento devono essere sommati.
tipologia C: quesiti a risposta multipla (5 materie)
Indicatori Punti Totale quesiti
Punteggio
massimo
Non svolta o errata 0 4 1,6
Corretta 0,4
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Totale quesito 0,4
3.10.1 Griglia di valutazione 3^ prova Il Consiglio di Classe nelle simulazioni della terza prova ha somministrato anche una
simulazione con 4 materie (5 domande a risposta multipla e 2 domande a risposta aperta per ogni materia) adottando i seguenti criteri:
tempo a disposizione: 75 minuti
tipologia B: quesiti a risposta aperta (4 materie)
Indicatori Punti Totale quesiti
Punteggio massimo
Risposta non fornita o non valutabile 0,00
2 1,5
Contenuto: frammentario / limitato 0,10
Contenuto : parziale 0,20
Contenuto: completo ma con errori 0,30
Contenuto: completo 0,40
Svolgimento: risposta disorganizzata 0,05
Svolgimento: risposta non del tutto organizzata organizzata tuttotuttodisorganizzata
0,10
Svolgimento: risposta organizzata
0,20
Svolgimento: risposta organizzata e
approfondita 0,35
I punteggi del contenuto e dello svolgimento devono essere sommati.
tipologia C: quesiti a risposta multipla (4 materie)
Indicatori Punti Totale quesiti
Punteggio massimo
Non svolta o errata 0
5 2,25 Corretta 0,45
Totale quesito 0,45
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3.11 Griglia di valutazione colloquio
Nella valutazione del colloquio gli insegnanti si sono attenuti alla seguente griglia.
Tabella n. 8: griglia di valutazione del colloquio
Indicatori Descrittori Punti Totale Comprensione Focalizzazione domanda 1-2
Conoscenze Conosce gli argomenti in modo:
parziale e frammentario 1-3 settoriale 4-5
non approfondito ma completo 6-7
omogeneo e coerente 8-9 Competenze
espositive organizzative
applicative
Utilizza il linguaggio specifico e
le conoscenze acquisite in modo:
improprio e insoddisfacente 1-3
non sempre corretto 4-5
semplice ma appropriato 6-7 sicuro e corretto 8-9
personale, fluido ed articolato 10 Capacità di
collegamento Stabilisce collegamenti tra concetti e ambiti diversi, tra teoria e pratica operativa
con difficoltà e scarsa efficacia 1-3 in modo semplice ma funzionale
4
in modo articolato e motivato 5-6
in modo spigliato e originale 7 Capacità di
discussione ed approfondimento
Tiene conto di punti di vista
diversi, analizza, compara, valuta e problematizza:
con scarsa competenza 1 in modo adeguato e originale 2
Durante il corrente anno scolastico sono state effettuate tre simulazioni di prima prova
svolte nei mesi di febbraio, marzo e maggio; quattro simulazioni di seconda prova svolte nei mesi di febbraio, marzo, aprile e maggio; tre simulazioni di terza prova svolte nei mesi
di febbraio, marzo e maggio. (Allegati alcuni dei testi delle prove di cui sopra). Verrà effettuata una simulazione di colloquio nel mese di Giugno.
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3.12 PERCORSI DIDATTICI DELLE SINGOLE DISCIPLINE
3.12.1 DISCIPLINA: LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
DOCENTE: ERINA DE ANGELIS LIBRI DI TESTO:
NUOVO MILLENNIO (letteratura, cultura e arti nella tradizione italiana ed europea) Vol. 3 Dall’età del naturalismo ai giorni nostri.
FERRARO, SALERNO, SULATI Ed. SIMONE per la scuola.
ORE ANNUALI DI INSEGNAMENTO: teoriche: 132
effettivamente svolte: n. 116 dal 14 settembre 2015 al 30 aprile 2016. Previste prima della fine dell’a.s. altre 16 ore.
PROFILO DELLA CLASSE
La classe è comprende 20 alunni iscritti al corso MAT, di cui uno DOL (Diploma on-line) e un alunno certificato DA.
Fin dalle prime lezioni quasi tutti gli alunni si sono presentati individualmente ben disposti al dialogo educativo e hanno manifestato un atteggiamento positivo nei confronti della
docente (facilitati dal fatto che l’insegnante ha avuto a stessa classe nell’anno precedente) riuscendo a concretizzare quanto acquisito in conoscenze organiche e complete. Una parte degli alunni ha mostrato una partecipazione attiva e consapevole,
intraprendendo un apprezzabile percorso di crescita personale ed evidenziando autonomia e continuità nello svolgere le consegne. Altri hanno cercato di impegnarsi nonostante le
difficoltà dovute ad alcune lacune pregresse. Per quanto riguarda la prova scritta d’italiano, i ragazzi hanno raggiunto un livello di profitto globalmente sufficiente, per alcuni con risultati discreti; tutti gli alunni sono in
grado di impostare correttamente la prima prova secondo le modalità proposte dal Ministero in quando, nel corso dell’anno scolastico, si sono esercitati nello svolgere i temi
assegnati nelle prove ministeriali. Nella globalità della classe le competenze linguistiche appaiono rafforzate rispetto ai livelli di partenza, anche se per alcuni permane la tendenza alla disattenzione ortografica.
Un caso a parte il diversamente abile per il quale sono state elaborate prove differenziate e interrogazioni pilotate.
In generale la classe è in grado di ricostruire i profili degli autori individuando le tematiche principali delle loro opere, per alcune delle quali sono stati letti e analizzati brani o poesie, privilegiando la lettura diretta con l’approccio guidato a temi e problemi.
Parallelamente all’uso del libro di testo sono state svolte lezioni con l’ausilio della Lavagna Interattiva Multimediale ed è stato fornito dall’insegnante materiale di semplificazione o
completamento dei vari argomenti trattati.
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MODULI PER L’ESAME E TEMPI DI SVOLGIMENTO Esercitazioni finalizzate alla comprensione ed alla eventuale stesura di testi argomentativi,
del tema, del saggio breve, della relazione, dell’articolo di giornale.
STORIA DELLA LETTERATURA
MODULO 1- Decadentismo: Estetismo e Simbolismo MODULO 2 – Positivismo e Naturalismo
Giovanni Verga
MODULO 3 – Decadentismo
Giovanni Pascoli
Gabriele D’annunzio MODULO 4 – La narrativa italiana tra le due guerre
Italo Svevo
MODULO 5 – La poesia italiana tra le due guerre
Il Futurismo
L’Ermetismo Giuseppe Ungaretti
MODULO 6 – La narrativa del primo Novecento in Europa e in Italia
Luigi Pirandello
METODOLOGIE
L’attività didattica si è svolta prevalentemente in aula ed ha avuto come costante:
la stimolazione continua della partecipazione e degli interventi degli alunni, la promozione della motivazione attraverso la consapevolezza dei processi cognitivi
attivati e dei percorsi seguiti nella costruzione delle conoscenze,
l’acquisizione delle conoscenze attraverso concettualizzazioni essenziali, l’individuazione di relazioni di vario genere sia all’interno del panorama della
letteratura italiana che della storia del ‘900, l’acquisizione delle competenze relative all’analisi testuale ed alla produzione di varie
tipologie di testi,
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lo sviluppo della capacità di esprimersi in maniera coerente e di mettere in relazione le conoscenze acquisite in vista di un colloquio pluridisciplinare.
MEZZI
Lezioni frontali, mappe concettuali, schemi. Esemplificazioni mirate all’approfondimento critico-letterario.
Analisi guidate dei testi con attenzione all’aspetto formale dei generi nella loro specificità. Monitoraggio e valutazione mediante verifica delle competenze acquisite dagli alunni. Disponibilità alla variazione di metodi in relazione al percorso ed all’evoluzione degli
apprendimenti.
STRUMENTI Manuali, testi scritti letterari.
Fotocopie fornite dall’insegnante. Elaborati multimediali (Uso della LIM), filmati. Tutto il materiale prodotto è stato inserito sulla piattaforma del registro elettronico a completa disposizione degli alunni.
VERIFICHE E VALUTAZIONI
I criteri di valutazione seguiti sono stati quelli stabiliti dal Consiglio di Classe. La valutazione ha tenuto conto degli effettivi apprendimenti, delle finalità conseguite, delle abilità/competenze sviluppate, nonché dei livelli di partenza, degli eventuali progressi, di
regolarità di impegno e di partecipazione. Per gli alunni dislessici e per i diversamente abili sono state adottate le misure
compensative e dispensative previste dai piani didattici personalizzati. Verifiche per la 1° prova:
- saggio breve; articolo di giornale, - tema su problematiche di ordine generale,
- analisi di testi in prosa e poesia, - tema di storia.
Verifica formativa: - correzione degli esercizi,
- discussione guidata su temi significativi, - verifica individuale delle conoscenze, capacità e competenze acquisite.
Verifica sommativa: - colloqui individuali,
- questionari a risposta multipla e/o a risposta singola, - prove scritte di tipo tradizionale.
CRITERI E STRUMENTI DI VALUTAZIONE Come da griglia di valutazione allegata al documento.
Sono stati oggetto di valutazione: il livello di partenza della classe, il livello di raggiungimento di obiettivi prestabiliti, l’interesse, l’applicazione e l’impegno, il metodo di
studio, il comportamento, gli effettivi progressi di maturazione raggiunti.
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PROVE ALLEGATE:
VERIFICA DI ITALIANO (Giovanni Verga)
1. In quali scritti di Verga troviamo gli enunciati del Verismo? 2. Quali sono le piaghe del Sud dopo l’unità d’Italia
3. Cosa si intende per “sottosviluppo culturale 4. Spiega il significato delle seguenti tecniche verghiane:
a) Eclissi
b) Staniamento c) Regressione
5. Nella cultura popolare cosa è il “fatalismo? 6. Spiega che cosa intende G. Verga per “ideale dell’ostrica
7. Secondo G. Verga quali sono gli unici valori in cui credere? 8. Quale è la concezione del progresso per G. Verga? 9. Che cosa significa “narratore popolare
10. Quali sono il “lessico” e la ”sintassi” usate da G. Verga nelle sue opere e perché 11. Elenca i romanzi del ciclo dei Vinti specificando quali ha scritto realmente.
VERIFICA DI ITALIANO (Decadentismo e Simbolismo))
Svolgi una relazione su “Decadentismo” e “Simbolismo” soffermandoti su: rispettive aree di sviluppo, caratteristiche generali e rappresentanti. Parla infine della poesia analizzata
“L’Albatros”.
VERIFICA DI ITALIANO (Analisi della poesia “La pioggia nel pineto” di G.
D’Annunzio)
L’argomento della poesia 1. Indica quale di queste tre affermazioni ti pare più valida per esprimere il tema
principale della poesia: a) il poeta comunica emozioni e sensazioni con espressioni evocative e ricercate, ma
soprattutto attraverso il ritmo e la musicalità b) il poeta esprime approfonditamente il significato che ha per lui la vita c) il poeta parla di un’esperienza d’amore e del significato che quest’ultimo ha per lui
2. Cosa “racconta” la poesia? a) L’incontro tra il poeta e Ermione
b) Il vagare senza meta del poeta e della sua donna in un bosco c) La ricerca di suoni e di elementi vegetali e animali nel bosco
3. Che cos’è la “favola bella” che illude?
I racconti che il poeta fa alla donna. La vita con i suoi sogni d’amore e le sue speranze.
La sensazione di pace all’interno della pineta.
4. Il poeta e la donna, immersi nella vegetazione, si sentono come trasformare, divenire parte integrante della natura. Le varie parti del corpo del poeta e della donna in quali aspetti della natura si trasformano?
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5. La lirica descrive la trasformazione del poeta e della sua compagna. Questa trasformazione è data attraverso alcune similitudini.
6. Riporta quelle presenti ai vv. 58-61.
La musicalità della poesia
1. Quali piante descrive il poeta nella prima parte della poesia? 2. Cosa è l’Onomatopea?
Accostamento di due termini o espressioni di senso opposto.
Ripetizione di una o più parole all’inizio del verso. Una parola ch imita o suggerisce il suono di un oggetto o di un’azione.
3. Al suono della pioggia fa eco il canto di due animali. Quali? 4. Spiega il significato dei versi 110-111.
5. Perché il poeta sceglie il nome Ermione per il personaggio femminile della poesia?
VERIFICA DI ITALIANO (Giuseppe Ungaretti)
1. Prova a elencare le tappe principali della vita di Ungaretti attraverso i luoghi nei quali ha vissuto. 2. Cosa esprime il titolo della raccolta “L'allegria” ?
L'allegria che il poeta trae dalla possibilità di rendere l'uomo eterno attraverso il testo poetico.
L'allegria che l'animo umano prova dopo lo scampato pericolo.
L'allegria causata al poeta, animato da forti sentimenti interventisti, dallo scoppio della guerra e dalla possibilità di servire la patria.
3. Elenca i temi presenti nella raccolta “L’allegria” (ne abbiamo individuati sei):
4. Elenca le cinque sezioni de “L’allegria”:
5. Elenca i temi presenti nella raccolta “Sentimento del tempo” (ne abbiamo individuati cinque):
6. Elenca i temi presenti nella raccolta “Dolore” (ne abbiamo individuati due):
7. Ne “La madre” il poeta collega avvenimenti del passato a quelli del futuro, in quale
modo?
8. Nella poesia “Fiumi” cosa rappresenta ciascun fiume nella vita del poeta? 9. Quale appello vuol fare Ungaretti attraverso la poesia “Non gridate più”?
10. Qual è il tema della poesia “Soldati”? 11. Perché Ungaretti conclude la poesia “Veglia” dicendo “non sono mai stato tanto
attaccato alla vita”? 12. Attraverso quale confronto il poeta descrive, in “San Martino del Carso”, il dramma
della guerra? 13. Elenca quali innovazioni stilistiche apporta Ungaretti alla poesia del ‘900 (ne abbiamo
studiate 5):
14. Perché in alcune poesie il titolo ha grande importanza? 15.
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www.isisamiataovest.it - C.F.: 80008280531 - P.I. 01257100535
3.12.2 DISCIPLINA: STORIA
DOCENTE: ERINA DE ANGELIS
LIBRO DI TESTO: G. DE VECCHI – G. GIOVANNETTI, Storia in corso, Il Novecento e la globalizzazione, Pearson, vol. 3.
ORE ANNUALI DI INSEGNAMENTO:
teoriche: 67 effettivamente svolte: n. 59 dal 14 settembre 2015 al 30 aprile 2016
previste prima della fine dell’a.s. altre 8 ore.
PROFILO DELLA CLASSE Riguardo allo studio della storia, in linea generale, la classe ha mostrato un discreto interesse e una buona partecipazione allo svolgimento dell’attività didattica. Nell’alunno
diversamente abile si sono notate difficoltà di ordine espressivo legate a povertà di linguaggio e a difficoltà di analisi e sintesi; le informazioni acquisite vengono perciò gestite
semplicisticamente. Alcune unità didattiche sono state analizzate utilizzando la Lavagna Interattiva Multimediale in modo da presentare gli argomenti trattati sia sottoforma di mappe
concettuali che di documenti multimediali con immagini e filmati, evidenziando, comunque, l’aspetto diacronico e sincronico dei principali fatti storici. La docente ha incoraggiato anche
un tipo di apprendimento concettuale, per evidenziare sia i meccanismi di causa effetto che regolano i fenomeni storici, sia i vari tipi di rapporti e di interazioni che sussistono fra i fenomeni stessi.
Attualmente tutti gli alunni conoscono i principali eventi del periodo storico studiato e sono in grado di operare gli opportuni raccordi e collegamenti, individuare cause e effetti, sia
pure a livelli diversi. Il profitto medio può considerarsi più che sufficiente, un gruppo di alunni ha raggiunto una buona preparazione.
MODULI PER L’ESAME E TEMPI DI SVOLGIMENTO
Modulo 1 – CONFLITTI E RIVOLUZIONI DEL PRIMO NOVECENTO
Unità 1: Le grandi potenze all’inizio del Novecento
Unità 2: La Prima guerra mondiale
Unità 3: La rivoluzione russa
Modulo 2 - LA CRISI DELLA CIVILTÀ EUROPEA Unità 1: Il fascismo
Unità 2: La crisi del ’29 e il New Deal
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Unità 3: Il regime nazista
Unità 4: La Seconda guerra mondiale
Modulo 3 - IL MONDO DIVISO
Unità 1: La guerra fredda
Unità 3: Il muro di Berlino
Modulo 4 - IL MONDO UNITO
Unità 1: L’Europa Unita (Cittadinanza e Costituzione) Unità 2: L’ONU (Cittadinanza e Costituzione)
CITTADINANZA E COSTITUZIONE
Modulo 5: L’ITALIA REPUBBLICANA (in programma per il mese di maggio)
Unità 1: La nascita della Repubblica italiana
Unità 2: L’Italia nella comunità internazionale (Cittadinanza e Costituzione)
Modulo 6: LA CIVILTÀ DEL MONDO GLOBALE Unità 1: Nuovi e vecchi conflitti nel mondo
Unità 2: L’Europa oggi (Cittadinanza e Costituzione)
METODOLOGIE
Analisi storiografica degli eventi trattati, loro interconnessione e comparazione, quadri riassuntivi.
Lezione frontale finalizzata all’introduzione degli argomenti nonché a suscitare interesse alla lettura storica ed alla comprensione. Supporto integrativo nella costruzione di sintesi argomentative e conclusive sui temi
affrontati. Uso della lavagna interattiva multimediali per tutte le unità, nonché uso del programma
“cmap tools” al fine di esemplificare i concetti per i dislessici e per gli alunni diversamente abili.
MEZZI E STRUMENTI Letture ed analisi di documenti storici. Manuali, riferimenti bibliografici e materiale
multimediale fornito dall’insegnante. Tutto il materiale prodotto è stato inserito sulla piattaforma del registro elettronico a completa disposizione degli alunni.
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RISULTATI OTTENUTI
Grazie all’utilizzo degli strumenti multimediali forniti dalla scuola la soglia di interesse ha raggiunto un livello più che soddisfacente, la preparazione degli alunni risulta essere
sufficiente, per un gruppo ristretto di alunni, buona. TIPOLOGIA DELLE PROVE
Verifiche orali, prove semi-strutturate e a risposta aperta. Per gli alunni dislessici e per i diversamente abili sono state adottate le misure
compensative e dispensative previste dai piani didattici personalizzati. CRITERI E STRUMENTI DI VALUTAZIONE
Come da griglia di valutazione allegata.
PROVE ALLEGATE A) LA PRIMA GUERRA MONDIALE B) LA RIVOLUZIONE RUSSA
C) IL FASCISMO (I e II parte)
VERIFICA DI STORIA (La prima guerra mondiale)
1. Quale stato neutrale viene invaso dalla Germania e perché? 2. Quali furono le due più importanti battaglie sul suolo francese?
3. Cosa si intendeva per “guerra-lampo” e in cosa si trasformò? 4. Nel 1915 quali erano i tre fronti della I guerra mondiale
5. Cosa succede nei mari 6. Quali furono le nuove armi della I guerra mondiale? 7. Alla vigilia della Grande Guerra l'Italia faceva parte della cosiddetta «Triplice Alleanza».
Questa può essere definita:
Un piano di spartizione del continente europeo stipulato insieme alla Germania e
all'Austria-Ungheria
Un accordo di carattere sostanzialmente difensivo stipulato insieme alla Germania e all'Austria-Ungheria
Un accordo di carattere sostanzialmente difensivo stipulato insieme all'Inghilterra e alla Francia
8. In quale data l'Italia scese in guerra?
Nel maggio del 1914 Nel maggio del 1915 Nel giugno del 1915
9. Riempi la seguente tabella riguardante l’opinione pubblica italiana sull’entrata in guerra:
Neutralisti Motivazioni
Interventisti Motivazioni 10. Che cosa stabilì il patto di Londra? Siglò l'alleanza dell'Italia con la Triplice Intesa Segnò la fine del conflitto mondiale
Annetté la Serbia all'Italia
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11. Cosa prevedeva tale patto ?
L'Italia si impegnava nella guerra contro la Russia ed, in caso di vittoria, avrebbe
dovuto ottenere le terre irredente della Corsica, Nizza e Alta Savoia. L'Italia si impegnava nella guerra contro la Germania ed, in caso di vittoria, avrebbe
dovuto ottenere le terre irredente di Tunisia e Libia. L'Italia si impegnava nella guerra contro l’Austria ed, in caso di vittoria, avrebbe
dovuto ottenere le terre irredente di Trentino, l’Alto Adige, Friuli Venezia Giulia con Trieste, Istria, Dalmazia e della la città di Valona, in Albania.
L'Italia si impegnava nella guerra contro la Francia ed, in caso di vittoria, avrebbe
dovuto ottenere le terre irredente di Trentino, l’Alto Adige, Friuli Venezia Giulia con Trieste, Istria, Dalmazia e della la città di Valona, in Albania.
12. Parla del fronte italiano: 13. In quale famosa battaglia l'Italia perse migliaia di uomini e ancora oggi, il suo nome, è
sinonimo di sconfitta?
La battaglia di Gorizia La battaglia di Vittorio Veneto La battaglia di Caporetto La battaglia di Fiume
14. Cosa succede in Italia dopo la suddetta battaglia? 15. Chi era il Presidente degli Stati Uniti durante la Prima guerra mondiale?
Roosvelt Truman Wilson
16. Quando entrano in guerra gli Usa? Aprile 1917 Dicembre 1916 Giugno 1917
17. Spiega le cause per le quali gli Stati Uniti entrarono in guerra: 18. Chi vinse la guerra? Stati Uniti, Italia, Francia, Gran Bretagna e Giappone Austria, Ungheria, Germania, Serbia
Francia, Belgio, Germania, Russia 19. E chi la perse?
Austria, Bulgaria, Italia Germania, Impero Ottomano, Impero Austro-Ungarico Germania, Inghilterra, Francia
20. Quando e da quali stati furono firmati i due armistizi?
VERIFICA DI STORIA – (La rivoluzione russa) 1. Scrivi per quale motivo nel 1917 la Russia cade in una grave crisi 2. Quando e perché scoppia la prima rivoluzione
3. Quando e perché si forma il governo provvisorio 4. Quali problemi dovette affrontare
5. I Soviet erano: Campi di lavoro per lo più in Siberia
Associazioni di grandi proprietari terrieri Organismi elettivi composti da rappresentanti di operai
Polizia segreta al servizio dello Zar
6. Cosa succede il 7 novembre 1917 (ottobre per il calendario russo)?
7. Quali azioni intraprese Lenin dopo la presa di potere
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8. Perché nell’aprile 1918 scoppiò la guerra civile? 9. Come terminò?
10. Cosa significa l’acronimo URSS, perché è definito Stato Federale e quali nuove repubbliche ne fecero parte?
11. Per quali motivi il nuovo governo è definito dittatoriale? 12. Lo scopo della III Internazionale era: Favorire la ripresa industriale dell’URSS Favorire il socialismo solo nell’ambito del territorio sovietico
Continuare la rivoluzione armata contro i sostenitori dello Zar Favorire e guidare la rivoluzione socialista nel resto del mondo
VERIFICA DI STORIA – IL FASCISMO (I parte)
1. I tre principi del fascismo furono: esaltazione dell’uguaglianza, libertà e legalità
esaltazione della guerra, istruzione e religione esaltazione della patria, ordine e autorità
esaltazione della proprietà privata, libertà di parola e di stampa 2. Elenca i punti fondamentali del primo programma dei Fasci di combattimento. 3. Gli strumenti del fascismo contro gli avversari politici furono:
Arresti, condanne, esilio Denunce, espulsioni, carcere
Violenze, arresti, torture Allontanamento dal Governo, multe e sanzioni.
4. Elenca i sostenitori del fascismo. 5. Durante questi anni il partito Socialista si divide in:
Partito democratico, Partito liberale-comunista, Partito socialista. Partito social-democratico, Partito dei lavoratori, Partito comunista.
Partito repubblicano, Partito liberale, Partito comunista. Partito socialista, Partito socialista unitario, Partito Comunista d’Italia.
6. Parla della “Marcia su Roma”. 7. La milizia volontaria per la sicurezza nazionale era. Un gruppo di volontari che difendono il Papa Pio XI
La polizia privata del re Vittorio Emanuele III La polizia privata di Mussolini
Un gruppo di volontari che difendono i confini dell’Italia 8. La Legge elettorale del 1924 propone una novità, cioè:
9. Parla di Matteotti, cosa fece e quali furono le conseguenze del suo atto. 10.Parla della secessione dell’Aventino.
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VERIFICA DI STORIA – IL FASCISMO (II parte)
1. Nel biennio 1925-1926 Mussolini emanò una serie di leggi contro la democrazia, elencale (sono nove):
2. Il governo fascista è detto totalitario perché: I tre poteri erano nelle mani di un’unica persona
Controllava tutti gli aspetti della vita delle persone Aveva avuto la quasi totalità dei voti alle elezioni
Deteneva tutto il potere escludendo gli altri partiti 3. Spiega perché il fascismo fu definito un totalitarismo imperfetto: 4. La riforma Gentile consisteva in:
maggiori discipline umanistiche, solo insegnanti cattolici, organo di controllo in ogni scuola
introduzione di un esame finale, maggiori discipline scientifiche, religione nella scuola
maggiori discipline scientifiche, solo insegnanti cattolici, abolizione degli esami finali
maggiori discipline umanistiche, religione nella scuola, esami di stato finali 5. Le più importanti organizzazioni giovanili durante il fascismo furono: Figli della lupa, Balilla, Avanguardisti, Gruppi universitari fascisti
Lupetti, Avanguardisti, Gruppi universitari, Giovani italiane Giovani lupi, Balilla, Giovani italiane, Piccole italiane, Avanguardisti
Figli del partito, Avanguardisti, Balilla, Gruppi universitari fascisti 6. L’abolizione della nominatività dei titoli di stato, effettuata da Mussolini,
significava: che si potevano acquistare senza dichiarare chi lo facesse
che si potevano acquistare dichiarando chi lo facesse che si potevano acquistare solo titoli che specificavano il nome dell’azienda che li
emetteva che si potevano acquistare solo titoli che non specificavano il nome dell’azienda che li
emetteva 7. Elenca le tre parti nelle quali si articolavano i “Patti Lateranensi” e specificane i punti:
8. Nel 1925 Mussolini passa bruscamente al Protezionismo puntando su: Fascismo, anarchia, fondazioni della Ceka, battaglia del grano
Statalismo, autarchia, fondazione dell’Iri, battaglia della lira Autarchia, istituzione della Ceka, battaglia della lira,
Battaglia della fame, fondazione dell’Iri, fondazione dell’Ovra, statalismo 9. Parla della battaglia del grano:
10. Parla dell’invasione dell’Etiopia: 11. La guerra di Etiopia termina con: La presa di Ual Ual e la sconfitta di Menelik
La presa di Amba Alagi e la sconfitta di Hailè Selassié La sconfitta di Menelik e la presa di Addis Abeba
La sconfitta di Hailè Selassié e la presa di Ual Ual.
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3.12.3 DISCIPLINA: LINGUA E CIVILTA’ INGLESE
DOCENTE: NASCARI MAURO
LIBRI DI TESTO:
− “Around the Globe” Donata Banzato, Fiona Dalziel. Edizioni Lang.
− “Gear Up. English for Mechanical and Electrical Technologies ”. Vincenzo Bianco, Anna Gentile.
Ore annuali di insegnamento: - teoriche: 99
- effettivamente svolte: 87 (al 15/05/2016) . - sono ancora previste prima della fine dell’a.s.: 12 PROFILO DELLA CLASSE La classe è comprende 20 alunni iscritti al corso MAT, di cui uno DOL (Diploma on-line) e un alunno certificato DA. La maggior parte degli studenti ha mostrato sin dall’inizio dell’anno scolastico alcune lacune sia a livello comunicativo e lessicale, sia a livello morfo-
sintattico. Fatte alcune rare eccezioni, la classe ha dimostrato una sufficiente motivazione nell’apprendimento della lingua straniera e al superamento delle lacune, con modesta
attenzione durante le lezioni. Durante l’anno scolastico si è cercato di affrontare argomenti di micro-lingua, in particolare riguardanti le energie rinnovabili e la meccanica, ma anche argomenti di civiltà e di attualità che potessero motivare gli studenti e allo stesso tempo
esercitare con più facilità le loro abilità linguistiche. Nel corso dell’anno sono state svolte attività sia scritte che orali di lettura e comprensione, class discussions ed attività di
approfondimento. Grazie all’abbassamento degli obiettivi minimi generali della classe, come profitto in uscita al termine dell’anno scolastico si può constatare che una parte parte della classe (8 allievi) presenta competenze linguistiche discrete o buone, atte ad affrontare con
una certa tranquillità le prove in lingua dell’Esame di Stato, mentre la maggior parte della classe dimostra ancora un livello linguistico e comunicativo di base mediocre o sufficiente.
MODULI PREPARATI PER L’ESAME E TEMPI DI SVOLGIMENTO
Modulo 1:
ENERGY SOURCES
Periodo: Settembre-Novembre: 37 ore, di cui 11 ore dedicate alle verifiche scritte e orali e 3 ore al ripasso
UNIT 1
Renewable and non-renewable sources of energy
Crude oil and its products
The refining process - fractional distillation of crude oil - chemical processing
Geothermal energy e hot spots
Solar Energy: solar cells, describing a solar cell
Solar collectors for water heating
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Solar heating system
How to produce energy at home
UNIT 2
- Nuclear Power policy in Italy
- Chronicle of two big accidents: Chernobyl 1986 and Japan 1999
- A Nuclear Power Plant
- Advantages and Disadvantages of Nuclear Power
Modulo 2:
CIVILTÀ
Periodo: Gennaio-Aprile: 37 ore di cui 10 per
verifiche scritte e orali, 3 ore alle attivita di Stage e 3 ore al ripasso
UNIT 1: The USA - The land and Climate , Country Profile, New York UNIT 2: Australia - The land and Climate , Country Profile, Sidney UNIT 3: Great Britain - The land and Climate , Country Profile, London
UNIT 4: India - The land and Climate , Country Profile, Mumbai
UNIT 5: The Caribbean Archipelago - The land and Climate , Country Profile, Kingston
UNIT 6: From The city to the megacity - The City, the metropolis, the megacity, the global city
Modulo 3:
MECHANICAL TECHNOLOGIES, MATERIAL SCIENCE, THE 2nd
INDUSTRIAL REVOLUTION
Periodo: Aprile-Giugno: 24 ore, di cui 11 dedicate alle verifiche orali e scritte
UNIT 1
How has technology changed our lives?
What is Mechanics
Materials Science
Smart Materials
UNIT 2
The Car Engine
The Car Engine Related systems
Pollutants produced by petrol engines
The Kyoto Protocol
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METODOLOGIE Lezione frontale (trasmissione dei contenuti, dove si e spesso ricorso alla traduzione);
lezione interattiva (class discussions), attività sia scritte che orali, quali la produzione di brevi commenti, la discussione in classe e la risposta a questionari su brani di carattere
scientifico, tecnico-pratico e di civiltà.
MEZZI E STRUMENTI Libri di testo, fotocopie, articoli tratti o adattati, nel libro di testo, lavagna tradizionale.
RISULTATI OTTENUTI Nonostante l’abbassamento degli obiettivi minimi generali della classe, come competenze in
uscita al termine dell’anno scolastico si può constatare che soltanto una minima parte della classe (3-4 allievi) presenta competenze linguistiche orali sufficienti ad affrontare con una certa tranquillità le prove in lingua dell’Esame di Stato, mentre la maggior parte della
classe dimostra un livello linguistico e comunicativo di base mediocre o comunque molto basso nell’orale e sufficiente o discreto nello scritto.
VERIFICHE E VALUTAZIONE Il controllo dell’efficacia dell’azione didattica nel corso del processo di apprendimento è stato effettuato attraverso verifiche scritte ed orali.
a) Verifiche scritte Le verifiche scritte (5 in tutto, più tre simulazioni della terza prova d’esame) sono state
solo di tipo oggettivo ed in particolare questionari in lingua inglese con quesiti a risposta singola e quesiti a risposta multipla sui contenuti del programma o su brevi testi di carattere scientifico-divulgativo tratti da articoli di riviste o da altri testi scolastici; la
durata delle prove scritte non ha mai superato 1 ora. La valutazione delle prove è stata effettuata attraverso l’approntamento di una griglia contenente gli obiettivi da misurare ed
assegnando un punteggio.
b) Verifiche orali Le verifiche orali (3 in tutto) hanno riguardato quesiti sui contenuti relativi al programma
dell’ultimo anno di corso. Nella valutazione si è tenuto conto: dell’effettiva appropriazione dei contenuti; del grado di accuratezza di esposizione dei contenuti; del livello di fluency
con il quale lo studente si è espresso. Il voto finale risulta da una media matematica dei punteggi assegnati a ciascuno dei tre obiettivi.
Tipologia delle verifiche utilizzate
a) Verifiche Scritte: Quesiti a risposta singola e quesiti a risposta multipla sui contenuti relativi al programma dell’ultimo anno di corso o su brevi testi di carattere scientifico
tratti e adattati da articoli di riviste o da altri testi scolastici.
b) Verifiche Orali: Quesiti in lingua su argomenti relativi al programma dell’ultimo anno di
corso.
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In riferimento alla simulazione di terza prova si è reso necessario modificare la stessa in itinere. In due simulazioni la prova consisteva per la tipologia C in quattro domande a
risposta chiusa e per la tipologia B in due domande a risposta aperta riguardanti argomenti sul programma svolto. Considerata la difficoltà che gli studenti hanno dimostrato ed incontrato, nella seconda simulazione è stata lasciata inalterata la parte riguardante la tipologia C, mentre è stata cambiata la sezione sulla tipologia B somministrando un brano in cui è stata richiesta la
comprensione del brano stesso.
3.12.4 DISCIPLINA: MATEMATICA
DOCENTE: MASSIMO FERI
LIBRO DI TESTO: “Lineamenti di Matematica ed. base” Autore: M. Re Fraschini / G. Grazzi Casa editrice: ATLAS
Ore annuali di insegnamento: teoriche: 99
effettivamente svolte: 75 al giorno 29 Aprile ’16. Sono ancora previste prima della fine dell’a.s., 15 ore di
lezione PROFILO DELLA CLASSE
La classe costituita da 19 elementi ha dimostrato fin dall’inizio dell’anno scolastico
impegno e partecipazione. Grazie alla riduzione del programma ad obiettivi estremamente ridotti, le continue sollecitazioni, il continuo ripetere gli argomenti, il lavoro in classe ed il costante recupero in itinere quasi tutti gli alunni sono riusciti a raggiungere gli obiettivi
minimi specifici della disciplina, fissati nella programmazione annuale e successivamente specificati (in particolare studio completo di una funzione algebrica razionale fratta nei suoi
elementi essenziali). Diversi alunni hanno acquisito una discreta conoscenza dei contenuti disciplinari ed una discreta padronanza delle tecniche di calcolo, anche se, talvolta, non accompagnata
dall’uso appropriato del linguaggio specifico. L’impostazione del programma è stata quasi esclusivamente tecnica perché la classe ha
mostrato di prediligere un apprendimento di tipo applicativo piuttosto che ipotetico deduttivo. La maggior parte dei teoremi sono stati tralasciati o soltanto enunciati, omettendone la dimostrazione e lasciandone la comprensione al carattere intuitivo. Molto
tempo è stato dedicato in classe allo svolgimento di esercizi anche per compensare lo scarso lavoro individuale a casa e per cercare di far raggiungere a quasi tutti gli alunni gli
obiettivi minimi. E’ sottinteso che le valutazioni sono rapportate al programma svolto ed al livello medio raggiunto dalla classe.
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MODULI PREPARATI PER L’ESAME E TEMPI DI SVOLGIMENTO
Sono stati trattati tre moduli di analisi matematica anticipati da un modulo di ripasso (MODULO 0) sulle disequazioni e la loro risoluzione.
Il MODULO 0 è stato trattato, specificatamente, nella prima parte dell’anno scolastico ed ogni volta che, nello svolgimento dei moduli successivi, se n’è riscontrata la necessità. Il resto dell’anno scolastico è stato necessario per trattare i successivi moduli per poter
svolgere esercizi e attività di recupero. I vari moduli, di seguito declinati, sono stati ripetuti in maniera ciclica, in relazione alle
esigenze emerse di volta in volta e all’attività di recupero svolta in itinere, perciò i tempi specificati, sono solo indicativi.
Modulo 0 Recupero su equazioni e disequazioni
Settembre-Ottobre ~ore 8
equazioni di 1°, 2° grado disequazioni razionali intere e fratte di 1°, 2° grado Modulo 1 Le funzioni Ottobre ~ore 12
U.D.1 definizione di funzione
funzioni reali di variabili reali classificazione delle funzioni: algebriche e trascendenti dominio, codominio, intersezioni con gli assi cartesiani, studio del segno di:
funzioni alg. raz. fratte. applicazione alla rappresentazione grafica
Modulo 2 I limiti di funzioni Ottobre-Novembre ~ore 15
U.D.1 concetto intuitivo di limite finito e infinito per x che tende ad un valore finito o
ad infinito delle funzioni reali di una variabile reale e rispettivo significato. U.D.2
asintoti verticali ,orizzontali e obliqui di una funzione algebrica razionale fratta U.D.3
calcolo di limiti. Semplici calcoli di limiti di funzioni, forma indeterminata
cenno alla forma indeterminata 0
0
applicazione alla rappresentazione grafica
Modulo 3 Le derivate Novembre-Giugno ~ore 25+5 previste
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U.D.1
definizione di rapporto incrementale e di derivata di una funzione in un suo punto e rispettivo significato geometrico.
U.D.2
derivate di alcune funzioni elementari (in particolare derivata di una costante,
derivata di x ).
operazioni con le derivate (in particolare derivata di una somma algebrica e di un quoziente). (senza dimostrazione).
calcolo di derivate di semplici funzioni algebriche razionali intere e fratte.
calcolo della derivata in un punto di semplici funzioni algebriche razionali intere e fratte.
U.D.3 funzioni crescenti e decrescenti. punti di massimo e minimo relativi e cenni sui punti di massimo e minimo
assoluti applicazione alla rappresentazione grafica grafico finale di una funzione algebrica razionale fratta Concetto di Integrale indefinito. Calcolo di semplici integrali riconducibili a
integrale di xn. METODOLOGIE
L’insegnamento, che si pone il fine di fornire agli studenti migliori strumenti di conoscenza e le competenze necessarie per interpretare la realtà e per affrontare con maggiore
consapevolezza l’evoluzione del proprio settore professionale, è stato condotto affrontando i concetti privilegiandone l’aspetto applicativo e limitando la trattazione teorica solo a livello intuitivo, rispondendo alle esigenze e alle possibilità dei ragazzi, secondo il loro livello di
maturazione e di sviluppo. Le spiegazioni sono state accompagnate da un adeguato numero di esercizi da svolgere e, considerato il modesto impegno di alcuni alunni nello
studio individuale a casa, l’apprendimento dei concetti è stato realizzato in classe; molti sono stati gli esercizi svolti dagli studenti alla lavagna. Il libro di testo è stato integrato da spiegazioni aggiuntive e da appunti.
Riassumendo, le strategie seguite sono state le seguenti: 1. esemplificazione come applicazione del concetto teorico
2. esercitazioni collettive 3. attività di recupero in itinere
MEZZI E STRUMENTI Uso del libro di testo, schede e appunti.
RISULTATI OTTENUTI Complessivamente accettabili.
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OBIETTIVI IN TERMINI DI CONOSCENZE, COMPETENZE E ABILITÀ
OBIETTIVI COGNITIVI E OPERATIVI GENERALI
- Saper usare il linguaggio matematico - Saper usare una tecnica di calcolo - Saper analizzare il contenuto delle informazioni - Saper dedurre conseguenze logiche - Conoscere gli argomenti - Comprendere i concetti (appropriazione delle conoscenze) - Saper applicare regole e procedure in situazioni conosciute e nuove - Saper analizzare i problemi (riuscire a scomporli) - Sintetizzare (organizzare conoscenze e procedure con autonomia) - Saper usare correttamente la lingua italiana scritta e orale
MODULO 1: LE FUNZIONI RISULTATI
ATTESI Conoscenze:
- Sapere la definizione di funzione. - Comprendere quando una equazione o un grafico rappresenta
una funzione. Competenze:
- Saper riconoscere alcune caratteristiche delle funzioni. - Saper determinare il segno di una funzione. - Saper determinare le intersezioni di una funzione con gli assi
cartesiani. RILEVATORI DEI
RISULTATI Per dimostrare di aver raggiunto i risultati attesi, l’alunno deve
sapere (abilità): - Riconoscere se una data corrispondenza tra insiemi è una
funzione. - Dedurre dal grafico di una curva se si tratta di una funzione - Dedurre dominio e codominio di una funzione rappresentata graficamente. - Determinare il campo di esistenza di semplici funzioni razionali (intere e fratte). - Determinare il segno di semplici funzioni razionali fratte. - Determinare le intersezioni con gli assi cartesiani di semplici
funzioni razionali fratte.
MODULO 2: I LIMITI DI FUNZIONI RISULTATI
ATTESI Conoscenze:
- Comprendere il concetto di limite. - Comprendere il concetto di asintoto. - Conoscere le forme indeterminate.
Competenze: - Saper riconoscere le forme indeterminate. - Saper calcolare i limiti di semplici funzioni. - Saper mettere in relazione il risultato di un limite con il
comportamento grafico della funzione. RILEVATORI DEI
RISULTATI Per dimostrare di aver raggiunto i risultati attesi, l’alunno deve sapere (abilità):
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- Calcolare i limiti di semplici funzioni. - Rappresentare graficamente il risultato di un limite. - Dedurre informazioni dalla rappresentazione grafica di una
funzione MODULO 3: LE DERIVATE
RISULTATI
ATTESI Conoscenze:
- Comprendere il significato di rapporto incrementale e derivata di una funzione in un punto.
- Conoscere le derivate delle funzioni elementari. - Conoscere le regole di derivazione. - Comprendere il concetto di massimo e minimo relativo.
Competenze: - Saper calcolare la derivata di una semplice funzione. - Saper determinare gli intervalli di crescenza e decrescenza di
una funzione. - Saper determinare i punti di massimo e di minimo relativi
RILEVATORI DEI
RISULTATI Per dimostrare di aver raggiunto i risultati attesi, l’alunno deve
sapere (abilità): - Calcolare le derivate delle funzioni elementari.
- Applicare correttamente le regole di derivazione. - Determinare gli intervalli di crescenza e decrescenza di una
funzione. - Determinare i punti di massimo e minimo relativi di una
funzione.
OBIETTIVI RELATIVI ALLO STUDIO DI FUNZIONE COMPLETO RISULTATI
ATTESI Conoscenze:
- Sapere studiare in modo completo una funzione. Competenze:
- Saper rappresentare graficamente una funzione. RILEVATORI DEI
RISULTATI Per dimostrare di aver raggiunto i risultati attesi, l’alunno deve sapere (abilità):
- Determinare per semplici funzioni algebriche razionali fratte: * Dominio
* Asintoti * Intersezioni con gli assi cartesiani. * Intervalli di positività e negatività. * Intervalli di crescenza e decrescenza. * Punti di massimo e minimo relativi.
* Rappresentazione grafica - Dedurre dal grafico di una funzione:
* Dominio e Codominio * Intersezioni con gli assi cartesiani. * Intervalli di positività e negatività. * Intervalli di crescenza e decrescenza e relazione
con il segno della derivata prima * limiti
* Punti di massimo e minimo relativi (ed assoluti)
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VERIFICHE E VALUTAZIONE
Le verifiche orali si sono basate sull’accertamento delle competenze e conoscenze attraverso lo svolgimento di test strutturati e semistrutturati. Nel mese di Maggio saranno
svolte simulazioni di colloquio orale. Le verifiche scritte sono state dei seguenti tipi: compiti tradizionali, prove strutturate e semistrutturate.
La valutazione delle varie prove ha tenuto conto dei criteri stabiliti dal Consiglio di Classe (nonché del programma svolto e del livello medio della classe) e della griglia allegata al
documento. Il tempo complessivamente dedicato allo svolgimento di verifiche (sia formative che sommative) ed alla correzione in classe è stato di circa 25 h.
A titolo esemplificativo si allegano due prove strutturate valutate per l’orale. Tutte le prove svolte durante l’anno sono agli atti della scuola.
Test strutturato per l’orale
Data la funzione y= x
x 1 si ha che:
A) D= R B) D= 0/ xRx C) D= 0/ xRx D) D= 0/ xRx
Data la funzione Y = 12 x
xsi ha che:
A) D = R B) D = 0/ xRx C) D = 11/ oxxRx D) D = 11/ xRx
Una funzione ammette per asintoto orizzontale la retta di equazione Y=2 se
A) Lim f(x)= B) Lim f(x)=2 C) Lim f(x)= D) Lim f(x)= 2
x 2 x 2 x x
L i m x
x 12 = A) 0 B) C) -1 D) Non Esiste
x 0
L i m
2
2
2
1
x
xx A) 0 B) 1 C) ½ D) 1
x
L i m 2
21
x
x = A) 2 B) 1 C) D) 0
x 1
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La funzione 2
1
xy ha per asintoti le rette di equazione:
A) x=0 y= 0 B) x= 0 C) x=1 1 xy D) Non ha asintoti
La funzione 2
12
2
x
xy ha per asintoti le rette di equazione
A) x= 2 x = 2 y=1 B) x=1 x= -1 y=1 C) y=1 D) Non ha asintoti
La funzione x
xxy
2
12
ha per asintoti le rette di equazione:
A) x=2 B) x= - 2 C) x=2 3 xy D) x=2 1 xy
La funzione 2
12
2
x
xy è positiva per :
A) x<-1 U x>1 U x>2 B) -1<x<1 C) x<-1 U x>1 D) è sempre positiva
La funzione 2
12
2
x
xy interseca gli assi nei punti:
A) (-1;0) (1;0) (0;-1/2) B) (0;-1/2) C) (-1;0) (1;0) (0;1/2) D) (-1;0) (1;0) (0;2)
Data y = 3 x si ha che la y1 =
A) 3 23
1
x B)
33
1
x C) 3
3
2x D) 5 3
3
2x
Data la funzione 22
12 23 xxxy si ha che y
1=
A) 2
123 2 xx B)
22
1
2
123 2 xx C)
22
1
2
143 2 xx D)
2
143 2 xx
Data y= xxxx 223+ 3 si ha 11
y = (derivata prima calcolata nel punto 1)
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A) 5 B) 2
5 C)
3
8 D)
32
1
2
5
Data g
fy si ha che y
A) g
gfgf B)
2g
gfgf C)
2g
gfgf D)
g
gfgf
Data y = 12
2
x
x si ha che la y1 = :
A) 22 )1(
12
x
x B) - 2x C)
22 )1(
2
x
x D)
22 )1(
2
x
x
Criterio di Correzione 0,5 punti per ogni risposta corretta. Voto base 2 punti.
Test strutturato per l’orale
Data la funzione 2
2 1
x
xy
si ha che:
A) D= 0/ xRx B) D= R C) D= 0/ xRx D) D= 0/ xRx
Data la funzione 1
12
x
xy si ha che:
A) D= 1/ xRx B) D= 1/ xRx C) D= 1/ xRx D) D= R
Data la funzione x
xy
12 si ha che:
A) D= 0/ xRx B) D= R C) D= 0/ xRx D) D= 0/ xRx
L i m 12 x
x = A) 0 B)
2
1 C) 1 D) Non Esiste
1x
L i m
2
2
2
12
x
xx A) 2 B) 1 C)
2
1 D) –1
x
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Una funzione ammette per asintoto orizzontale la retta di equazione 1y se
A) L i m f(x)= 1 B) L i m f(x)= C) L i m f(x)= D) L i m f(x)= 1
1x 1x x x
La funzione y = x
x 21 ha per asintoti le rette di equazione:
A) x=0 y= 1 B) x=0 C) x=0 xy D) x=0 1 xy
La funzione 1
22
2
x
xy ha per asintoti le rette di equazione:
A) x= 2 x = 2 y=1 B) x=1 x= -1 y=1 C) y=1 D) Non ha asintoti
La funzione 12 2
x
xy ammette per asintoti le rette di equazione
A) x= 1 B) x=0 y=0 x=1 C) y=0 x=0 D) y=0
La funzione 1
22
2
x
xy interseca gli assi nei punti :
A) (0 ; 2) B) (- 2 ; 0) ( 2 ; 0) (0 ; 2) C) (- 2 ; 0) ( 2 ; 0) (0 ; -2) D) ( 0; -2)
La funzione 1
22
2
x
xy è positiva per :
A) x < -1 U x > 1 B) -1 < x < 1 C) sempre D) x < -1 U x > 1 U x > 2
Data y= x3- 3 x -
x
1+ 2 si ha che y
1(1)= (derivata prima calcolata nel punto 1)
A) 3
11 B)
3
5 C)
12
47 D)
3
11+
22
1
Data gfy si ha che la sua 1y
A) 11 gf B)
11 gf C) 11 fggf D)
11 fggf
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Data 223 23 xxxy si ha che la sua 1y
A) 232 xx B) 233 2 xx C) 163 2 xx D) 263 2 xx
Data 12
x
xy si ha che la sua 1y
A) 22
2
1
1
x
x B)
22
2
1
1
x
x C)
22
2
1
1
x
x D)
22
2
1
1
x
x
La funzione y = x3 + x2 –5x –1 ha
A) M(1, 4 ) m(3
5 ,
27
148) B) M (
3
5 ,
27
148) m(1, 4 )
C) E’ sempre crescente D) E’ sempre decrescente
Criterio di Correzione 0,5 punti per ogni risposta corretta. Voto base 2 punti.
3.12.5 DISCIPLINA: LABORATORIO TECNOLOGICO ED ESERCITAZIONI DOCENTE: VASCO BORSETTI
Ore annuali di insegnamento di laboratorioeffettivamente svolte 100 a fine Maggio 2016.
PROFILO DELLA CLASSE:
La classe è composta da 19 alunni frequentanti regolarmente ed un alunno DOL. Alcuni
alunni hanno avuto nel corso dell’anno un atteggiamento di costante interesse e partecipazione alle lezioni. Mediamente, gli alunni hanno acquisito le conoscenze essenziali della materia, in relazione al programma svolto, in maniera sufficiente ed in alcuni casi
anche in modo discreto e buono. Nonostante le notevoli difficoltà incontrate da parte del docente per reperire il materiale per rendere la materia più interessante possibile, dal
momento che spesso, per lo svolgimento della lezione, si è reso necessario richiamare e consolidare la conoscenza di argomenti degli anni precedenti, gli obbiettivi minimi sono stati raggiunti. Sotto l’aspetto comportamentale tutti gli alunni hanno dimostrato un
atteggiamento costruttivo e responsabile.
Moduli trattati e tempi di svolgimento:
Modulo 1
Norme di prevenzione antinfortunistiche per la
sicurezza nei luoghi di lavoro
Settembre-Ottobre
~ore 10
44
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- Segnaletica nei luoghi di lavoro
- Preparazione del posto di lavoro - Dispositivi di sicurezza attivi e passivi
Modulo 2
Metrologia Ottobre novembre
~ore 10
- Approssimazione e lettura dei principali strumenti di misura e controllo presenti in officina:
- Calibro ventesimale, cinquantesimale micrometro centesimale per esterni e per interni, alesametro e goniometro
Modulo
3
Schemi elettrici dei veicoli di
ultima generazione
Novembre
febbraio
~ore 40
- Introduzione agli impianti di accensione degli autoveicoli con sistema A.S.
- Introduzione agli impianti di accensione degli autoveicoli ad iniezione elettronica
- Gestione motore, sensori e attuatori
- Ricerca guasti motore con apposito strumento per autodiagnosi (Axone IDC)
Modulo 4
Revisione e collaudo degli autoveicoli
Marzo-Maggio
~ore 42
- Introduzione alle norne riguardanti la sicurezza stradale - Normativa vigente sulla revisione degli autoveicoli
- Emissioni inquinanti, catalizzatori, sonda lambda - Accettazione del veicolo con diagnosi per gli interventi manutentivi , sia
ordinari che straordinari
- Computo dei costi riguardanti gli interventi eseguiti
IN RELAZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SONO STATI CONSEGUITI I SEGUENTI OBIETTIVI IN TERMINI DI CONOSCENZE, COMPETENZE E CAPACITA’
Il livello di conoscenze minimo prefissato come obbiettivo è stato in generale raggiunto da
quasi tutti gli alunni, anche se, come evidenziato nella presentazione della classe, essendo
presenti studenti con diversi livelli di interesse e attitudine verso la materia, le competenze
acquisite risultano non uniformemente distribuite; per quanto riguarda le capacità, si è
osservato che un gruppo di alunni è in grado di affrontare in maniera completamente
autonoma i quesiti posti dall’insegnante.
La preparazione della classe tuttavia va considerata nel complesso accettabile, in
quanto gli alunni hanno progressivamente acquisito una preparazione sostanzialmente
apprezzabile: ciò, più evidente in alcuni discenti, ha permesso a questi ultimi di emergere
nel quadro generale della classe e quindi di raggiungere buoni livelli di preparazione.
45
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METODOLOGIE Il programma è stato svolto con sviluppo graduale e con semplicità, secondo le esigenze
degli alunni, impostando le lezioni in maniera motivante, ribadendo più a lungo i punti di
maggior rilievo e facendo continui richiami a nozioni precedenti, per dare stabilità agli
argomenti che potessero risultare difficili. Le lezioni, svolte quasi sempre alla presenza
dell’intera classe, sono state frontali con l’utilizzo del materiale didattico(fotocopie, libri,
computer e proiettore ) e interattive per la risoluzione di problemi applicativi. Inoltre, le
lezioni sono state alternate con esercitazioni pratiche, svolte in laboratorio dall'insegnante
con la partecipazione degli alunni. La maggior parte delle esercitazioni svolte sono state in
lavoro di gruppo.
MEZZI/STRUMENTI Per lo svolgimento delle lezioni si è fatto prevalentemente uso dei sussidi descritti
dall’insegnante, ove necessario sono state fornite ulteriori spiegazioni e riferimenti al fine di
rendere gli argomenti trattati di più semplice comprensione. Le lezioni sono state svolte
sempre in maniera tale da evidenziare l’aspetto concreto del problema esaminato, in modo
da indurre l’alunno ad un confronto con la realtà pratica.
VERIFICHE E VALUTAZIONI Sono state eseguite verifiche con compito scritto in classe inoltre, durante lo svolgimento
delle lezioni, al fine di aumentare il livello di interazione con gli studenti, sono state poste
domande informali senza necessariamente attribuire loro un voto.
La valutazione delle prove scritte è stata effettuata assegnando un punteggio di peso
uguale sia per le domande con risposta aperta che secca. Per la valutazione orale si è,
invece, tenuto conto della conoscenza dei contenuti, della proprietà di linguaggio tecnico
specifico e della chiarezza espositiva, della capacità di autonomia nello svolgimento dei
problemi proposti, dell’interesse mostrato durante le lezioni e dei progressi registrati
durante l’anno scolastico.
3.12.6 DISCIPLINA: TECNOLOGIE MECCANICHE ED APPLICAZIONI
DOCENTE: MATTEO ANTONIO
LIBRI DI TESTO: Titolo: Tecnologie meccaniche e applicazioni volume 1,2,3 Autore: Massimo Pasquinelli Editore: Cappelli
LIBRO CONSIGLIATO: Titolo: Manuale di meccanica
Autore: autori vari Editore: Hoepli
ORE ANNUALI DI INSEGNAMENTO: Totale corso: 132 ore Svolte al 15/05/2016: 116 ore
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Sono ancora previste, prima della fine dell’anno scolastico, 16 ore di lezione.
PROFILO DELLA CLASSE
Si tratta di una classe costituita da diciannove allievi frequentanti regolarmente, di cui un DA, ed un alunno DOL. In linea generale è stato svolto sostanzialmente tutto il programma preventivato ed i risultati ottenuti dagli allievi sono stati nel complesso sufficienti o più che
sufficienti, solo in alcuni casi discreti. Sempre in generale si è riscontrato un minor interesse verso gli aspetti teorici, essendo sempre predilette le attività di natura pratica. I
risultati sarebbero potuti essere migliori ma sono stati limitati dallo scarso interesse mostrato durante le lezioni teoriche tenute in classe e dalla mancanza di assiduità nella rielaborazione a casa dei temi trattati a lezione; inoltre sono emerse alcune lacune nelle
conoscenze di base ed una limitata attitudine di qualche alunno per i procedimenti richiesti di analisi, calcolo e schematizzazione. Il comportamento della classe dal punto di vista
disciplinare, seppure con necessità di un costante sforzo nel richiamare gli alunni ad una maggiore attenzione, è sempre stato fondamentalmente corretto e rispettoso.
MODULI PREPARATI PER L’ESAME E TEMPI DI SVOLGIMENTO
Modulo Contenuti Periodo
svolgimento
Ore impegnate
Modulo I
U.D.1
NORMATIVA E DOCUMENTAZIONE TECNICA
Direttiva Macchine 2006/42/CE.
Fascicolo tecnico e manuale d’uso e manut.
Catalogo ricambi.
Sistema Gestione Qualità.
Settembre
Ottobre
Novembre
32
Modulo II
U.D.1
AUTOMAZIONE
Elementi di automazione.
Sistemi di automazione.
Circuiti elettropneumatici.
Circuiti elettrici e automatici
Cenni ai Sistemi a logica programmabile ed alla
robotica.
Novembre
Dicembre
Gennaio
32
Modulo III
U.D.1
U.D.2
TECNICA DELLA MANUTENZIONE
Guasto. Probabilità di guasto. Affidabilità.
Sistemi in serie e parallelo. Disponibilità.
Manutenibilità. Diagramma di Gantt.
Struttura aziendale. Strategie manutentive.
Sicurezza e manutenzione. Qualità e
manutenzione. Piano di manutenzione.
Sistema informativo aziendale. Software di
gestione della manutenzione.
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
68
47
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U.D.3 Diagnostica dell’autoveicolo. Le reti e i
protocolli di trasmissione dati negli
autoveicoli. Sistemi di diagnosi: strumenti
ed apparecchiature.
METODOLOGIE
Lezioni partecipate per favorire la scoperta di nessi e relazioni. Lezioni frontali per la sistematizzazione. Assegnazione e correzione di esercizi svolti in classe come sistematizzazione del
lavoro teorico. Durante lo sviluppo del modulo, sono state predisposte delle verifiche formative in itinere
quali: prove scritte strutturate e/o non strutturate di conoscenza dei contenuti ed esercizi
applicativi sugli argomenti trattati;
verifiche orali e alla lavagna; esercizi da svolgere.
Si è cercato di dare sempre concretezza agli esercizi svolti per dare risalto alla natura applicativa della disciplina, formando negli allievi un’abitudine alla risoluzione teorico-applicativa.
MEZZI E STRUMENTI
Con riferimento a quanto riportato nella metodologia si è fatto uso della lavagna, di manuali tecnici, di fotocopie e di internet.
RISULTATI OTTENUTI I risultati ottenuti sono stati valutati, per quanto possibile, in riferimento alla competenze
da raggiungere in termini di conoscenze ed abilità. Al termine del corso l’allievo avrebbe dovuto:
conoscere le principali normative e documenti tecnici inerenti il settore meccanico,
con particolare riferimento alla manutenzione, alla qualità e alla sicurezza; possedere capacità valutative ai fini della scelta e dell’impiego di singoli componenti
e sistemi automatici; essere in grado di adoperare manuali tecnici, cataloghi, nonché di interpretare la
documentazione tecnica del settore;
saper mettere in atto strategie manutentive su sistemi meccanici con particolare riferimento al settore degli autoveicoli.
Questi obiettivi sono stati ottenuti dalla maggior parte degli allievi in maniera sufficiente e più che sufficiente, per taluni anche discretamente.
In particolare per ogni modulo risulta:
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Modulo I Competenza: Utilizzare la documentazione tecnica prevista dalla normativa per garantire la
corretta funzionalità di apparecchiature, impianti e sistemi tecnici ai fini della manutenzione.
Conoscenze: Distinta base di apparecchiature, dispositivi e impianti. Ciclo di vita di un sistema, apparato, impianto. Normativa tecnica di riferimento. Terminologia di settore. Abilità: Predisporre la distinta base di apparecchiature, dispositivi e impianti. Valutare il
ciclo di vita di un sistema. Individuare la struttura dei documenti relativi agli impianti e alle macchine, la gestione delle versione e degli aggiornamenti evolutivi nel loro ciclo di vita.
Utilizzare la terminologia di settore. Modulo II
Competenza: Individuare i componenti che costituiscono il sistema, allo scopo di intervenire nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto delle
modalità e delle procedure stabilite. Conoscenze: Sensori e trasduttori di variabili meccaniche di processo. Cenni all’uso del PLC e di robotica.
Abilità: Analizzare impianti per diagnosticare guasti. Saper realizzare semplici sistemi automatizzati. Utilizzare la terminologia di settore.
Modulo III
Competenza: Analizzare le caratteristiche di un impianto per individuare la corretta strategia manutentiva. Utilizzare le moderne tecniche di controllo per monitorare gli impianti e intervenire preventivamente. Utilizzare correttamente software di misura,
controllo e diagnosi per eseguire regolazioni di sistemi e di impianti. Conoscenze: Distinta base di apparecchiature, dispositivi e impianti. Analizzare impianti per
diagnosticare guasti. Valutare affidabilità, manutentività e sicurezza di un sistema in diversi periodi del suo ciclo di vita. Caratteristiche di un software di gestione della manutenzione. Fondamenti di diagnostica elettronica degli autoveicoli. Caratteristiche di un software
applicativo del settore manutenzione dell’autoveicolo. Abilità: Predisporre la distinta base di apparecchiature, dispositivi e impianti. Analizzare
impianti per diagnosticare guasti. Valutare affidabilità, disponibilità, manutentività e sicurezza di un sistema in diversi periodi del suo ciclo di vita. Utilizzare un software di gestione della manutenzione. Utilizzare un software applicativo tipico della manutenzione
degli autoveicoli. Utilizzare la terminologia di settore.
VERIFICA E VALUTAZIONE Per ciò che riguarda il tipo di prove valutative, esse sono state diversificate in relazione agli obiettivi da verificare e alla funzione che tali prove erano chiamate a svolgere nel corso
dell’attività didattica. Si è cercato durante il corso dell’anno di effettuare prove di simulazione di terza prova.
I colloqui orali e le prove scritte (temi da trattare, soluzione di test o di esercizi) hanno avuto una cadenza, quando possibile, mensile, riguardando i vari argomenti trattati. La valutazione delle varie prove ha tenuto conto dei criteri stabiliti dal Consiglio di Classe
(nonché del programma svolto e del livello medio della classe) e della griglia allegata al documento.
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Esempi di verifiche svolte durante l’anno scolastico 2015/2016 1. Quale delle seguenti è la più recente Direttiva macchine attualmente in vigore?
(una sola risposta esatta)
2010/42/CE in vigore in Italia dal 2010
2010/42/CE in vigore in Italia dal 2006
2006/42/CE in vigore in Italia dal 2010
2006/42/CE in vigore in Italia dal 2006
2. Qual è lo scopo della Direttiva macchine?
(una sola risposta esatta)
assicurare la circolazione delle macchine in Europa con precisi requisiti di sicurezza
assicurare la circolazione delle macchine in Europa senza curare i requisiti di sicurezza
assicurare la vendita delle macchine in Europa con notevoli guadagni per i fabbricanti
assicurare la vendita delle macchine in Europa con notevoli guadagni per i mandatari
3. Quale dei seguenti campi di applicazione non è disciplinato dalla Direttiva macchine?
(una sola risposta esatta)
componenti di sicurezza
veicoli stradali a due e tre ruote
quasi-macchine
catene, funi e cinghie
4. Cosa rappresenta il fascicolo tecnico?
(una sola risposta esatta)
la documentazione (progettuale, costruttiva e di collaudo) della macchina
la documentazione (progettuale, costruttiva e di collaudo) della macchina esclusa l’analisi
dei rischi
il manuale d’uso e manutenzione
l’analisi dei rischi
5. Nel manuale d’uso e manutenzione quali interventi manutentivi sono documentati?
(una sola risposta esatta)
gli interventi straordinari
gli interventi ordinari
gli interventi ordinari e straordinari
non sono trattati gli interventi manutentivi
6. Spiegare cosa rappresenta la metodologia “PDCA”
7. Chiarire il concetto di organismo di normazione indicando la
gerarchia di quelli attivi nel settore meccanico.
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3.12.7 DISCIPLINA: TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE ED APPLICAZIONI
DOCENTE: PIETRO ANTONIO PAOLO CALÒ
LIBRI DI TESTO:
Tecnologie Elettrico-Elettroniche ed applicazioni – Vol. 3 Istituti Professionali, Settore Industria ed Artigianato Indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica
Marco Coppelli, Bruno Stortoni A. Mondadori Scuola
Ore annuali di insegnamento: 99 di cui 79 effettivamente svolte al giorno
30/04/2016
PROFILO DELLA CLASSE
La classe è composta da 19 alunni, di cui 1 D.A., tutti frequentanti regolarmente. In generale gli obiettivi minimi, in relazione al programma svolto, sono stati raggiunti da tutti gli studenti, tuttavia il livello medio della classe risulta complessivamente medio-basso a
meno di qualche eccezione che ha raggiunto un livello buono. Gli alunni hanno avuto nel corso dell’anno un atteggiamento di interesse e partecipazione alle lezioni altalenante,
manifestando a volte uno scarso impegno nello studio e nella rielaborazione personale a casa, a volte comportamenti poco disciplinati che hanno sottratto tempo alla trattazione esaustiva di alcuni argomenti.
Durante tutto il corso dell’anno, si è reso spesso necessario richiamare e consolidare molti concetti di base della disciplina afferenti agli anni precedenti ed in alcuni casi anche di
carattere fisico-matematico elementare; ciò ha determinato la necessità di operare delle scelte di priorità degli argomenti oggetto di apprendimento, con parziale revisione della
programmazione inizialmente prevista. In particolare, in collaborazione con il docente della disciplina “Tecnologie e tecniche di installazione e manutenzione”, sono stati affrontati argomenti comuni relativi alle tecnologie elettroniche dell’automobile, riprendendo e
consolidando i concetti sia dal punto di vista elettronico sia da quello meccanico. In particolare sono stati approfonditi i seguenti argomenti:
- Alternatore e sistema di regolazione della corrente e di ricarica della batteria; - Sistemi di accensione transistorizzati con controllo elettronico della bobina;
- Sistema di regolazione emissioni sui gas di scarico mediante sonda Lambda; - Sistema elettropneumatico e gestione elettronica dell’ABS.
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Moduli preparati per l’esame e tempi di svolgimento:
MODULO DISCIPLINARE n. 1 Fondamenti di elettronica di potenza, componenti
COMPETENZA: conoscere le applicazioni fondamentali dell’elettronica nei sistemi elettrici di potenza. Livello minimo della Competenza: Conoscere i principali componenti elettronici per
applicazioni di potenza e le diverse tipologie di convertitori. ABILITA’-CAPACITA’ / DESCRITTORI: Conoscere i principali componenti elettronici di potenza e le loro caratteristiche. Saper riconoscere le diverse tipologie di convertitori. Saper costruire uno schema funzionale di conversione dell’energia elettrica. CONOSCENZE e CONTENUTI: Componenti elettronici di potenza. Controllo di potenza e interfacciamento. I convertitori statici: classificazione e applicazioni. SCR, parametri costruttivi e modalità di funzionamento. Alimentatori a doppia semionda a Ponte di Greatz con capacità di livellamento. Semplici applicazioni di controllo di potenza in corrente alternata e continua. Il BJT, Funzionamento come switch pilotato e applicazioni.
N° ORE IMPEGNATE: 20 TEMPI DI SVOLGIMENTO: settembre-ottobre-novembre
MODULO DISCIPLINARE n. 2 Sensori, trasduttori e tecniche di condizionamento dei segnali
COMPETENZA: conoscere il principio di funzionamento dei principali tipi di sensori e le relative applicazioni. Saper costruire semplici circuiti elettronici per il condizionamento
dei segnali generati dai sensori. Saper impiegare sensori e attuatori in un sistema controllato in retroazione. Livello minimo della Competenza: Conoscere i principali tipi di sensori e le loro
applicazioni sugli autoveicoli.
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ABILITA’-CAPACITA’ / DESCRITTORI: Conoscere i principali sensori e le loro caratteristiche. Saper riconoscere le diverse tipologie di sensori. Saper costruire uno schema funzionale di interfacciamento dei sensori. CONOSCENZE e CONTENUTI: Generalità sui trasduttori. Caratteristiche principali: campo di misura, accuratezza,
risoluzione, costante di tempo, linearità, offset. Trasduttori di temperatura: termo-resistenze Pt100, sensori integrati LM35. Trasduttori di posizione potenziometri rotativi e lineari. Trasduttori di Hall e applicazioni automobilistiche. Trasduttori di forza: estensimetri e celle di carico. Trasduttori di pressione. Condizionamento dei trasduttori e loop di controllo nei sistemi in retroazione.
- N° ORE IMPEGNATE: 10
TEMPI DI SVOLGIMENTO: novembre-dicembre
MODULO DISCIPLINARE n. 3 Convertitori A/D e D/A
COMPETENZA: saper utilizzare i giusti convertitori A/D e D/A nelle varie
situazioni che si possono verificare in relazione alle loro caratteristiche.
Livello minimo della Competenza: saper la funzione e il principio di funzionamento di un convertitore A/D e di un convertitore D/A. Saper utilizzare e riconoscere il
funzionamento di un convertitore in un sistema elettronico semplice.
1. ABILITA’-CAPACITA’ /DESCRITTORI: 2. Riconoscere i vari tipi di convertitori D/A e A/D. 3. Saper confrontare i tempi di conversione dei convertitori. 4. Saper disegnare gli schemi a blocchi dei convertitori. 5. Saperne descrivere il funzionamento. 6. - CONOSCENZE e CONTENUTI: 7. Struttura dei convertitori e loro utilizzo.
Convertitori D/A a resistori pesati Convertitori A/D FLASH
Convertitori A/D a approssimazioni successive (solo architettura).
N° ORE IMPEGNATE: 20 TEMPI DI SVOLGIMENTO: dicembre-gennaio-febbraio.
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MODULO DISCIPLINARE n. 4 Elettropneumatica
COMPETENZA: conoscere gli elementi di base dei sistemi elettropneumatici,
elettrovalvole, attuatori e modalità di realizzazione e di funzionamento di semplici sistemi di controllo. Livello minimo della Competenza: Conoscere le il funzionamento delle valvole e dei
cilindri e saper rappresentare graficamente un ciclo di lavoro di un semplice sistema elettropneumatico. ABILITA’-CAPACITA’ / DESCRITTORI: Conoscere i vari componenti di un sistema elettropneumatico. Saper disegnare ed interpretare semplici schemi funzionali. Saper rappresentare graficamente un ciclo di lavoro di un sistema elettropneumatico. CONOSCENZE e CONTENUTI: Tipologie di valvole pneumatiche, elettropneumatiche, pinze e cilindri. Schemi funzionali degli impianti elettropneumatici. Rappresentazione grafica dei cicli di lavoro, grafico corsa-tempo.
N° ORE IMPEGNATE: 12 TEMPI DI SVOLGIMENTO: marzo-aprile
MODULO DISCIPLINARE n. 5 Diagnosi, ricerca guasti e manutenzione
COMPETENZA: conoscere i fondamenti della diagnostica e della ricerca guasti per la
riparazione dei sistemi elettrici ed elettronici. Conoscere i concetti generali per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti industriali con particolare
riferimento ai sistemi elettrici ed elettronici. Livello minimo della Competenza: Conoscere le tecniche di test dei componenti elettrici ed elettronici e le modalità di sostituzione, in caso di guasto, degli stessi. ABILITA’-CAPACITA’ / DESCRITTORI: Conoscere e saper attuare le tecniche generali di ricerca guasto e riparazione. Conoscere e saper attuare le tecniche di test dei componenti elettrici ed elettronici. Conoscere i concetti basilari della manutenzione in ambito industriale. CONOSCENZE e CONTENUTI: Lo schema, il circuito e le tecniche di collegamento dei componenti. Procedure e metodi di individuazione e risoluzione dei guasti. Prova dei componenti elettrici/elettronici e delle principali macchine elettriche. La manutenzione industriale delle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
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N° ORE IMPEGNATE: 6 TEMPI DI SVOLGIMENTO: aprile
MODULO DISCIPLINARE n. 6 Nozioni di affidabilità e qualità
COMPETENZA: conoscere i concetti fondamentali dell’Affidabilità. Cenni alla qualità. Livello minimo della Competenza: Conoscere i concetti di Affidabilità e Qualità dei sistemi elettrici ed elettronici. ABILITA’-CAPACITA’ / DESCRITTORI: Conoscere le definizioni fondamentali dell’Affidabilità. Conoscere il concetto di guasto e le principali grandezze affidabilistiche. Conoscere la differenza tra Affidabilità e Qualità. CONOSCENZE e CONTENUTI: Concetti fondamentali: R.A.M.S. Le principali grandezze del settore affidabilistico. Cenni al concetto di qualità. Norme e direttive di riferimento.
N° ORE IMPEGNATE: 14 TEMPI DI SVOLGIMENTO: maggio
MODULO DISCIPLINARE n. 7 Dismissione, riciclo e smaltimento COMPETENZA: conoscere le problematiche connesse allo smaltimento ed al riciclo dei componenti e delle apparecchiature elettrico-elettroniche. Livello minimo della Competenza: Saper classificare i rifiuti elettrici ed elettronici in riferimento alle modalità di smaltimento. ABILITA’-CAPACITA’ / DESCRITTORI: Conoscere l’impatto ambientale dei vari rifiuti elettrici ed elettronici. Saper smaltire i componenti elettrici ed elettronici non più funzionanti. CONOSCENZE e CONTENUTI: I rifiuti elettrici ed elettronici ed il loro impatto sull’ambiente. I principali processi di smaltimento/riciclo dei materiali provenienti da apparati elettrici ed elettronici. Norme e direttive di riferimento.
N° ORE IMPEGNATE: 6 TEMPI DI SVOLGIMENTO: giugno
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IN RELAZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SONO STATI CONSEGUITI I SEGUENTI OBIETTIVI IN TERMINI DI CONOSCENZE, COMPETENZE E CAPACITA’
Il livello di conoscenze minimo prefissato come obbiettivo è stato in generale raggiunto da quasi tutti gli alunni, anche se, come evidenziato nella presentazione della classe, essendo
presenti studenti con diversi livelli di interesse verso la materia, le competenze acquisite risultano non uniformemente distribuite; per quanto riguarda le capacità, si è osservato che un gruppo di alunni è in grado di affrontare in maniera abbastanza autonoma situazioni e
problemi posti dal docente. La preparazione della classe tuttavia va considerata nel complesso accettabile, in quanto gli
alunni hanno progressivamente migliorato la loro preparazione, raggiungendo in alcuni casi un livello discreto e, in altri, colmando parte delle lacune accumulate negli anni precedenti.
METODOLOGIE Il programma è stato svolto in modo graduale e con semplicità, secondo le esigenze degli
alunni, cercando di impostare le lezioni in maniera motivante, ribadendo più a lungo i punti di maggior rilievo e facendo continui richiami a nozioni precedenti, per colmare eventuali
lacune accumulate e consolidare gli argomenti trattati. Le lezioni, svolte quasi sempre alla presenza dell’intera classe, sono state frontali con l’utilizzo di materiale didattico (libri e appunti) e interattive per la risoluzione di problemi numerici applicativi. Inoltre, le lezioni
sono state arricchite con esercitazioni tecnico-pratiche in laboratorio completate dalla redazione, da parte degli alunni, di relazioni che consolidassero le esperienze affrontate
mettendo in luce abilità e competenze acquisite.
MEZZI E STRUMENTI Per lo svolgimento delle lezioni frontali si è fatto costante riferimento al testo adottato a cui sono stati affiancati appunti forniti dall’insegnante e, ove necessario, sono state fornite
ulteriori spiegazioni e riferimenti al fine di rendere gli argomenti trattati di più semplice comprensione. Le lezioni sono state svolte sempre in maniera tale da evidenziare l’aspetto
concreto del problema esaminato, in modo da indurre l’alunno ad un confronto con la realtà pratica. Per le attività di laboratorio sono state utilizzate le classiche strumentazioni di misura, analogiche e digitali, e sono stati montati su basetta semplici circuiti elettronici
(convertitore analogico-digitale e BJT in saturazione-interdizione).
VERIFICHE E VALUTAZIONI Con cadenza quasi mensile è stato assegnato un compito scritto in classe o la redazione di
una relazione su una esercitazione di laboratorio. Le interrogazioni sono state effettuate tipicamente alla lavagna attraverso verifiche di tipo orale e/o di risoluzione di una problematica tecnica per via numerica; inoltre, durante lo svolgimento delle lezioni, al fine
di aumentare il livello di interazione con gli studenti, sono state poste domande informali senza necessariamente attribuire loro un voto.
La valutazione delle prove scritte è stata effettuata assegnando un punteggio di peso diverso, a seconda del livello di difficoltà, ad ognuno degli esercizi proposti e sommando i punteggi ottenuti nei vari esercizi. Per la valutazione orale e delle attività di laboratorio si
è, invece, tenuto conto della conoscenza dei contenuti, della proprietà di linguaggio tecnico specifico e della chiarezza espositiva, della capacità di autonomia nello svolgimento dei
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problemi proposti, dell’interesse mostrato durante le lezioni e dei progressi registrati durante l’anno scolastico.
3.12.8 DISCIPLINA : TECNOLOGIE E TECNICHE DI INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE
DOCENTE : PIERO FAVILLI
DOCENTE I.T.P. : VASCO BORSETTI
LIBRO DI TESTO: Titolo: Fondamenti di tecnica automobilistica vol. Unico Autori: Edgardo Pensi
Editore: HOEPLI
LIBRI CONSIGLIATI: Titolo: Manuale di meccanica vol. Unico Autori: Caligaris, Fava,Tomasello
G.Franco Liparoti Editore: HOEPLI
ORE ANNUALI DI INSEGNAMENTO: Totali Corso 229 Svolte al09 /05/2016 199
Da svolgere 30
La classe, costituita da diciannove allievi di cui, uno diversamente abile che segue una programmazione differenziata ai sensi dell’art. 15 dell’O.M. 90/2001 e tre stranieri, è
risultata abbastanza omogenea dal punto di vista della partecipazione e della frequenza alle lezioni e ha mostrato notevole interesse e applicazione nelle esercitazioni in laboratorio. La classe ha acquisito le conoscenze della materia, in relazione al programma svolto, in
maniera più che sufficiente ed in alcuni casi anche in modo più che discreto. La classe è in grado di applicare i contenuti minimi e di affrontare i problemi di facile e
media difficoltà. In più la stessa riesce ad analizzare contesti semplici e ad orientarsi in situazioni non complicate. Alcuni alunni avrebbero potuto ottenere migliori risultati se si fossero impegnati
costantemente rispettando le consegne, applicandosi quotidianamente nello studio a casa. Dal punto di vista disciplinare la classe si è mostrata rispettosa nei confronti dell’insegnante
nonostante l’esuberanza di alcuni ed un orario che ha riservato per la materia le ultime ore della mattina E’ da sottolineare la presenza compatta della classe a tutte le simulazioni di seconda prova e alle verifiche che sono state proposte nelle ore curricolari.
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MODULI PREPARATI PER L’ESAME E TEMPI DI SVOLGIMENTO:
Modulo Contenuti Periodo
svolgimento Ore impegnate
Modulo 1 Travi, inflesse Settembre Ottobre
20
Modulo 2
Trasmissione del moto
Ottobre 15
Modulo 4
Cuscuinetti Ottobre Novembre
15
Modulo 5
Cambio Novembre Dicembre
20
Modulo 6
Differenziale
Dicembre 22
Modulo 7
Lubrificazione Gennaio
21
Modulo 8
Impianto gas di scarico Febbraio 20
Modulo 9
Impianto di raffreddamento Marzo 15
Modulo 10 Common Rail Marzo
6
Modulo 11 Impianto frenante Marzo
Aprile 20
Modulo 12 Motori a combustione interna Aprile 15
Modulo 13 L’iniezione di benzina Maggio 20
Modulo 14 Ammortizzatori Maggio
Giugno 20
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Alcuni dei suddetti argomenti sono stati trattati in modo succinto perché già affrontati dagli allievi negli anni precedenti del corso.
METODOLOGIE:
Lezioni partecipate per favorire la scoperta di nessi e relazioni. Lezioni frontali per la sistematizzazione.
Assegnazione e correzione di esercizi svolti in classe come sistematizzazione del lavoro teorico.
Esercitazioni nell’ officina meccanica della scuola
Durante lo sviluppo del modulo, sono state predisposte delle verifiche formative in itinere
quali: prove scritte strutturate e/o non strutturate di conoscenza dei contenuti ed esercizi
applicativi sugli argomenti trattati;
verifiche orali e alla lavagna; esercizi da svolgere.
Si è cercato di dare sempre concretezza agli argomenti svolti per dare risalto alla natura
applicativa della disciplina, formando negli allievi un’abitudine alla risoluzione teorico-applicativa.
Nelle ore di laboratorio gli insegnati, oltre a fornire le conoscenze e competenze previste dal programma hanno cercato di infondere una metodologia di lavoro, cercando di curare
anche le problematiche inerenti la sicurezza; le esercitazioni hanno riguardato sia l’aspetto della diagnosi dei guasti sia la loro risoluzione. Sono state effettuate riparazioni e manutenzioni in quasi tutte le parti dell’autoveicolo. Nella parte finale del secondo
quadrimestre gli allievi hanno effettato revisioni su autoveicoli con la linea a disposizione della scuola.
METODI:
Si è fatto molto uso della lavagna luminosa, dove sono stati proiettati schemi di funzionamento di apparati riguardanti l’autoveicolo; sono stati utilizzati inoltre manuali tecnici, dispense, fotocopie, internet.
RISULTATI OTTENUTI:
(IN TERMINI DI CONOSCENZE, COMPETENZE E ABILITA’). Al termine del corso l’allievo avrebbe dovuto:
- possedere la conoscenza degli apparati di un autoveicolo, dei principi e delle leggi che ne regolano il funzionamento e dei loro componenti fondamentali;
- possedere capacità valutative ai fini di una diagnosi e di una manutenzione relativa ai singoli componenti; - essere in grado di adoperare manuali tecnici, cataloghi, nonché di interpretare
la documentazione tecnica del settore;
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- saper effettuare, nel rispetto delle norme di sicurezza, una riparazione o una manutenzione di un autoveicolo.
Questi obiettivi hanno riguardato tutti i moduli trattati tranne i moduli 1,2,12 (riportati
successivamente) e sono stati ottenuti dagli allievi, mediamente, in maniera più che sufficiente.
Per quanto riguarda i moduli 1, 2, 12: Modulo 1
Conoscenze: conosce le sollecitazioni composte di flessione e torsione Competenze: sa distinguere le varie tipologie di sollecitazione
Abilità; sa calcolare il diametro di un albero soggetto a flessione e torsione
Modulo 2
Conoscenze: conosce i principali meccanismi di trasmissione del moto; Competenze: sa distinguere le varie tipologie di trasmissione del moto;
Abilità: sa calcolare i parametri fondamentali di ruote di frizione, ruote dentate e rotismi.
Modulo 12
Conoscenze: conosce i motori a combustione interna relativamente ai cicli Termodinamici, rendimenti, potenza e curve caratteristiche,
Competenze: sa distinguere le varie fasi del motore; Abilità: sa affrontare semplici problemi connessi con il rendimento e la
potenza; VERIFICA E VALUTAZIONE:
Per ciò che riguarda il tipo di prove valutative, esse sono state diversificate
in relazione agli obiettivi da verificare e alla funzione che tali prove erano chiamate a svolgere nel corso dell’attività didattica. Si è cercato durante il corso dell’anno di effettuare prove di simulazione della seconda prova che hanno richiesto per la
loro complessità diverse ore di lezione. I colloqui orali e le prove hanno avuto una cadenza, quando possibile, mensile,
inerenti i vari argomenti trattati. Per la valutazione, sono state prese in considerazione , oltre le prove di cui sopra, anche interventi e partecipazione al dialogo educativo.
TESTI DI VERIFICHE SVOLTE DURANTE L’ a.s. 2015/2016:
1. Dimensionare due ruote di frizione in materiale plastico che devono trasmettere una potenza pari a P = 0,3 kW, con un rapporto di trasmissione uguale a i = 1,5 fra due alberi distanti fra loro 8 cm. Si sa che l’albero della ruota motrice ruota con un
numero di giri pari a n1 = 150 giri/min e che il coefficiente di attrito vale f = 0,4.
2. Dimensionare una coppia di ruote dentate cilindriche a denti diritti in acciaio
(a = 130 N/mm2) sapendo che si deve trasmettere una potenza P = 2,5 kW.
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L’albero motore ruota con un numero di giri pari a n1 = 180 giri/min ed il rapporto di trasmissione è uguale a i = 2. Inoltre si conoscono il numero di denti della ruota
motrice z1 = 14 ed il coefficiente di proporzionalità = 10.
3. Impianto renante a) Descrivere i principi fisici su cui si basa la frenata di un autoveicolo e calcolarne lo
spazio di arresto ad una velocità di 120 Km/h
b) Descrivere le tipologie degli impianti frenanti mettendo in evidenza vantaggi e
svantaggi.
c) Eseguire lo schema di un impianto frenate di un autovettura.
d) Eseguire lo schema di funzionamento.
e) Indicare i principali componenti dell’impianto e descriverne le funzioni.
f) Esplicitare le operazioni di manutenzione ordinaria necessarie a mantenere in
efficienza l’apparato.
g) Elencare i possibili difetti che possono rendere parzialmente o totalmente inefficace il
sistema descrivendone le cause, soprattutto quando l’utente avverte:
un irrigidimento del pedale,
una corsa a vuoto del pedale, sono necessarie diverse corse del pedale in successione per produrre pressione. h) Descrivere le modalità di diagnosi
i) Indicare le misure di sicurezza e i DPI (dispositivi di protezione individuali) da
adottare nell’ eseguire un intervento di manutenzione o riparazione, le operazioni di
smaltimento delle parti eventualmente sostituite.
j) Intervento in officina:
Un utente si è presentato presso un centro assistenza segnalando la spia avaria freni
accesa nella propria autovettura. Con riferimento ad un mezzo prescelto, risolvere il
caso proposto, descrivendo la procedura seguita a partire dalla richiesta dell’utente
e dalla successiva diagnosi fino alla sua completa risoluzione. In funzione del caso si
proceda alla compilazione della documentazione tecnica allegata (Scheda di lavoro)
4. Descrivere a cosa serve la lubrificazione nel motore; definire la viscosità dinamica e
cinematica dei fluidi lubrificanti con le relative unità di misura e riportare il grafico
della viscosità in funzione della temperatura. Il più diffuso sistema di classificazione dei lubrificanti è il SAE definire su cosa si basa e il significato delle sigle riportate
sulle confezioni.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
Per la correzione delle prove si è fatto riferimento ai criteri riportati nella seguente tabella.
Indicatore Descrittore Punteggio
Spiegazione del procedimento
Nulla 0 Insufficiente 1
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3.12.9 DISCIPLINA: SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
DOCENTE: ROSI MONICA
LIBRO DI TESTO: “IN MOVIMENTO” MARINETI-SCUOLA
Ore annuali di insegnamento: - pratiche: 46 ore - teoriche: 10 ore
- sono ancora previste prima della fine dell’a.s. 14 ore
PROFILO DELLA CLASSE La classe, costituita da diciannove Studenti, ha avuto spesso, un atteggiamento
superficiale, unito a poca motivazione e interesse per la materia. La partecipazione alle lezioni non è stata regolare per tutti gli Studenti.
Alcuni di loro hanno preso parte, nel corso del triennio, a iniziative proposte dall’ Istituto: Trofeo Parco dei Cigni – corsa campestre -; Trofeo Amiata – gare di atletica – e ai Campionati Sportivi Studenteschi – pallavolo, atletica e calcio-.
Il profitto raggiunto complessivamente è quasi discreto, comportamento non sempre corretto
PROGRAMMA DI TEORIA
Modulo 1)
-Le capacità condizionali e coordinative
Mediocre 2 Sufficiente 3 Completa 4
Schematizzazione del procedimento
Nulla 0 Insufficiente 1 Sufficiente 2 Discreta 3 Completa 4
Assunzione dati mancanti ed ipotesi
Nulla 0 Insufficiente 1 Mediocre 2 Sufficiente 3 Ottima 4
Calcoli ed unità di misura Scarsa 0 Insufficiente 1 Mediocre 2 Ottima 3
TOTALE
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Modulo 2)
-Apparato cardiocircolatorio
-Apparato scheletrico articolare -Sistema muscolare -I benefici dell’attività fisica sugli apparati
Modulo 3)
-Concetto di salute -Il riscaldamento- rilassamento
-Allungamento muscolare -La postura
-I paramorfismi e dismorfismi della colonna vertebrale Modulo 4)
Tecnica e regolamento:
-Atletica: corsa veloce 100 m, corsa di resistenza 1000 m, salto in lungo, getto del peso e staffetta
-Pallavolo: i fondamentali PROGRAMMA DI PRATICA
Test motori
Esercizi a corpo libero a carico naturale e con utilizzi di pesi e bastoni di ferro Esercizi di opposizione e resistenza Esercizi con i piccoli e grandi attrezzi
Esercizi di stretching e di mobilità articolare Esercizi di coordinazione generale e segmentaria
Ciruit trainig Esercitazioni propedeutiche e preparatorie alle principali specialità di atletica leggera:
100m, 1000m, getto del peso, staffetta, salto in lungo, salto in lato
Attività sportive di squadra: pallavolo e calcio
METODOLOGIE E’ stato utilizzato prevalentemente il metodo delle lezioni frontali, stimolando comunque,
l’intervento degli allievi al dialogo educativo. Spesso sono state proposte lezioni, per stimolare la cooperazione, nel rispetto delle esigenze di ciascun individuo ed alla
tolleranza. MEZZI E STRUMENTI
Le lezioni pratiche si sono svolte nella palestra della scuola, utilizzando i piccoli e grandi
attrezzi a disposizione, al palazzetto dello sport e allo stadio Comunale di Arcidosso.
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Le lezioni teoriche si sono svolte nell’aula della scuola e in palestra. Per gli approfondimenti sono state fornite fotocopie di appunti redatte dall’insegnante.
RISULTATI OTTENUTI
Sono stati conseguiti i seguenti obiettivi: 1) Rielaborazione e consolidamento dei movimenti di base attraverso proposte di esercizio
a corpo libero di tipo analitico segmentario, sintetico e globale. 2) Consolidamento organico e potenziamento fisiologico.
3) Miglioramento della mobilità e allungamento muscolare. 4) Sviluppo e potenziamento della forza muscolare statica e dinamica degli arti superiore e
inferiore.
VERIFICHE E VALUTAZIONE
Per la valutazione ho tenuto conto oltre che dei risultati tecnici e dei progressi oggettivi anche della partecipazione, impegno, frequenza, collaborazione e costanza e delle verifiche
scritte (domande aperte e a risposta multipla).
3.12.10 DISCIPLINA: RELIGIONE CATTOLICA
DOCENTE: DONATELLA TOPPINI LIBRI DI TESTO: Religione e religioni volume 2
PROFILO DELLA CLASSE
La classe è composta da un esiguo numero di alunni conosciuti fin dal primo anno. All’interno della classe si è andato sempre più costruendo un rapporto di partecipazione ed interesse verso la materia. Per quanto riguarda i contenuti si ritiene di aver raggiunto un
risultato soddisfacente riguardo il dialogo educativo. Pur distinguendosi gli alunni tra loro per capacità individuali e caratteri più aperti e più introversi è da considerare interessante
la maturità raggiunta verso gli argomenti di vita quotidiana. Tutti hanno raggiunto un profitto ampiamente sufficiente.
METODOLOGIE Utilizzo del potenziamento individuale come strumento di progettazione partecipata di
comunità allo scopo di promuovere lo sviluppo del benessere sociale e dei diritti di cittadinanza. Tale metodo è proposto per attivare e utilizzare ai fini educativi l’innata propensione degli individui a esercitare un’influenza sociale reciproca nel corso delle varie
fasi dell’esistenza e a focalizzare quindi l’attenzione sui processi comunicativi e sui contenuti educativi.
MEZZI E STRUMENTI Lettura del quotidiano, discussione su argomenti di attualità, approfondimenti su argomenti
di particolare rilevanza etica, coinvolgimento nei progetti proposti dal consiglio di classe riguardo ai diritti umani ed al rispetto della persona.
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RISULTATI OTTENUTI
I risultati ottenuti al termine del ciclo scolastico sono da considerarsi molto soddisfacenti sia per la preparazione ottenuta sia per il clima di rispetto e di collaborazione reciproca
evidenziando una maturità raggiunta e motivata. 3.13 ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
TUTOR: PROF. ANTONIO MATTEO
PRESENTAZIONE DELL’ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO
Nel territorio si evidenzia una buona richiesta di figure professionali in possesso di competenze specifiche nei settori degli autoveicoli e degli impianti termoidraulici civili ed
industriali. Al futuro tecnico viene richiesto di saper coordinare interventi di predisposizione, avviamento, controllo e manutenzione sugli autoveicoli e sugli impianti, ed essere in grado
di eseguire le necessarie operazioni tecniche di regolazione e controllo; per la presenza inoltre di numerose realtà produttive nella zona, sono richieste conoscenze sulla tecnica
produttiva con l’uso di moderne tecniche di rappresentazione grafica (CAD) e macchine utensili a controllo numerico (CNC). Durante lo svolgimento dell’attività proposta, i ragazzi
hanno avuto modo di approfondire ed applicare conoscenze e competenze tecnico-professionsali già acquisite nel corso degli anni passati (attrezzaggio officina meccanica, assemblaggio di semplici pezzi meccanici, tecniche di saldatura, utilizzo ed impiego delle
macchine utensili, controllo dell’idoneità di un autoveicolo a circolare in sicurezza, verifica dei parametri di rumorosità e consumo secondo i limiti di legge), hanno approfondito la
conoscenza di strumenti utili nel mondo del lavoro (il CV in italiano e inglese, il report tecnico dell’attività svolta), hanno acquisito nozioni di base sulla sicurezza in ambiente di lavoro e sviluppato direttamente sul campo la competenza trasversale richiesta (senso di
iniziativa e imprenditorialità). L’attività di alternanza del 2015-2016 è stata orientata interamente verso lo stage aziendale, in quanto, prorio questo tipo di competenze si sono
rivelate di fondamentale importanza per affrontare l’ultima tipologia di Esame di Maturità. L’alternanza scuola/lavoro si è sviluppata nell’arco di tre anni scolastici con le seguenti modalità:
anno scolastico 2013-2014 278 ore;
anno scolastico 2014-2015 133 ore; anno scolastico 2015-2016 69 ore; totale dei tre anni scolastici 480 ore.
Durante lo svolgimento dell’anno scolastico 2013/2014 le ore sono state utilizzate e
suddivise secondo lo schema di seguito riportato:
Briefing iniziale 2 ore
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Commessa interna (project work) 60 ore
Il lavoro: un ambiente sicuro (le determinanti della sicurezza) 4 ore
Report tecnico sulla commessa 5 ore
Stage aziendale interno al percorso IeFP 200 ore
Briefing finale 2 ore
Giornata di presentazione finale: aggiornamento e presentazione del CV
5 ore
TOTALE 278 ore
Nell’anno scolastico 2014/2015 l’alternanza si è articolata secondo il prospetto di seguito illustrato:
Briefing iniziale 2 ore
Stage 80 ore
Visite guidate in aziende 37 ore
Il lavoro: un ambiente sicuro (le determinanti della sicurezza) 4 ore
Relazione di stage 5 ore
Giornata di presentazione finale: aggiornamento e presentazione CV 5 ore
TOTALE 133 ore
Durante lo svolgimento dell’anno scolastico 2015/2016 le ore sono state utilizzate e suddivise secondo lo schema in seguito riportato:
Stage 40 ore
Visite guidate in aziende 24 ore
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Seminario BOSCH 4 ore
Seminario sulla sicurezza stradale tenuto dalla polizia di stato 1 ora
TOTALE 69 ore
FINALITÀ ED OBIETTIVI
Scopo fondamentale del corso è di favorire l’inserimento degli allievi nel mondo del lavoro.
L’allievo al termine del ciclo dell’alternanza scuola/lavoro:
2. avrà acquisito le competenze necessarie per operare adeguatamente nelle officine meccaniche ed automobilistiche;
3. sarà in grado di valutare il rischio in situazioni reali; 4. sarà in grado di realizzare piccoli interventi di manutenzione ordinaria e
straordinaria; 5. sarà in grado di eseguire una revisione su un autoveicolo; 6. saprà riconoscere i principali problemi funzionali degli impianti;
7. saprà leggere ed interpretare gli schemi dei vari componenti; 8. saprà operare secondo la normativa operando su impianti reali;
9. saprà leggere ed interpretare gli schemi di un qualsiasi mezzo di trasporto; 10.saprà svolgere i compiti assegnati; 11.sarà in grado di operare con macchine utensili tradizionali e a controllo numerico;
12.riuscirà ad integrarsi con le altre professionalità presenti in un ambiente di lavoro.
DISCIPLINE COINVOLTE
Le discipline curricolari maggiormente interessate dall’attività svolta durante il progetto dell’alternanza scuola/lavoro sono state: Tecnologie e Tecniche di Diagnostica e Manutenzione dei Mezzi di Trasporto, Tecnologie Meccaniche ed Applicazioni, Tecnologie
Elettrico-Elettroniche ed Applicazioni e Lingua e Letteratura Italiana.
Docenti interni coinvolti anno scolastico 2013-2014 n. 6
anno scolastico 2014-2015 n. 2 anno scolastico 2015-2016 n. 1
Esperti esterni coinvolti anno scolastico 2013-2014 n. 0
anno scolastico 2014-2015 n. 2 anno scolastico 2015-2016 n. 2
Ore svolte in aula ed in laboratorio anno scolastico 2013-2014 n. 78
anno scolastico 2014-2015 n. 16 anno scolastico 2015-2016 n. 5
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Ore svolte in stage
anno scolastico 2013-2014 n. 200 anno scolastico 2014-2015 n. 80
anno scolastico 2015-2016 n. 40 Ore dedicate alle visite guidate
anno scolastico 2013-2014 n. 0 anno scolastico 2014-2015 n. 37
anno scolastico 2015-2016 n. 24 STAGE EFFETTUATI
Gli stage aziendali, in ottemperanza alla normativa vigente, sono stati effettuati presso le
officine meccaniche che si occupano di autoriparazione, di meccanica e di tecnologia, con l’obiettivo di inserire l’allievo nel mondo del lavoro: per questo, quando è stato possibile, la scelta delle aziende presso cui effettuare lo stage è stata lasciata all’alunno. Durante il
periodo di stage, gli allievi hanno partecipato alle normali attività svolte nelle aziende ospitanti, acquisendo le dovute competenze di carattere pratico.
VISITE GUIDATE
Sono state effettuate alcune visite guidate presso realtà produttive locali operanti nei campi di formazione interessati, sia presso esposizioni e mostre di settore.
Inoltre sono state effettuate visite guidate presso: Mostra E.I.C.M.A.: 72a Esposizione mondiale del motociclismo a Milano;
Motor Show di Bologna; Museo Nazionale dell’Automobile di Torino.
OBIETTIVI E CONTENUTI RAGGIUNTI
Anno scolastico 2013/2014 Gli obiettivi raggiunti dall’allievo sono stati i seguenti:
raccolta di dati e notizie;
conoscenza della normativa che regolamenta la sicurezza sui luoghi di lavoro; messa in atto delle opportune misure per la prevenzione dei rischi;
suddivisione ed assegnazione degli incarichi e relativo controllo in corso d’opera; gestione delle attività; produzione dei compiti assegnati;
pianificazione delle risorse; gestione di eventuali anomalie.
Anno scolastico 2014/2015 Gli obiettivi raggiunti dall’allievo sono stati i seguenti:
valutazione delle condizioni di rischio; valutazione delle opportune misure da adottare per la prevenzione dei rischi sui
luoghi di lavoro;
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capacità di compiere, nel miglior modo possibile, le mansioni assegnate; organizzazione e gestione dell’ambiente di lavoro;
integrazione con le altre figure professionali presenti in cantiere.
Anno scolastico 2015/2016 Gli obiettivi raggiunti dall’allievo sono stati i seguenti:
capacità di compiere, nel miglior modo possibile, le mansioni assegnate;
organizzazione e gestione dell’ambiente di lavoro; capacità di agire in autonomia e con responsabilità;
capacità di iniziativa e di imprenditorialità; integrazione con le altre figure professionali presenti in azienda.
Durante la fase di revisione di un autoveicolo l’allievo è in grado di: 4. verificare le condizioni di omologazione iniziale di un autoveicolo;
5. accertare il rispetto delle condizioni di sicurezza;
6. effettuare controlli sulle luci, sul sistema frenante, sugli avvisatori acustici, sulle
eventuali ammaccature e corrosioni del veicolo, sulle eventuali perdite di olio o
liquido di raffreddamento, sulle condizioni delle sospensioni e dei pneumatici, sulle
emissioni inquinanti e sulla rumorosità;
7. verificare l’integrità del triangolo e della ruota di scorta, della marmitta, dei vetri e
degli specchietti.
Gli obiettivi e i contenuti di cui sopra sono stati raggiunti dagli allievi mediamente in maniera più che sufficiente. I docenti delle discipline coinvolte nell’alternanza scuola/lavoro hanno seguito gli allievi
durante la loro attività ed hanno preso parte alla valutazione del loro operato; i giudizi riportati dagli allievi nei singoli moduli e nello stage sono stati analizzati, valutati e riportati
in schede di valutazione allegate al presente documento. Per ogni allievo si è tenuto conto, per quanto possibile, anche dell’interesse, dell’impegno, della partecipazione e del numero delle assenze.
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IL CONSIGLIO DI CLASSE
DISCIPLINA
DOCENTE
FIRMA
Lingua e letteratura italiana Storia
De Angelis Erina
Lingua e civiltà inglese
Nascari Mauro
Matematica
Feri Massimo
Laboratorio tecnologico ed esercitazioni
Laboratorio tecn. installazione e manutenzione
Borsetti Vasco
Tecnologie meccaniche ed applicazioni
Matteo Antonio
Tecnologie elettriche elettroniche ed applicazioni
Calò Pietro Antonio Paolo
Tecnologie e tecniche di installazione e manutenzione
Favilli Piero
Laboratorio di tecnologie meccaniche ed applicazioni
Fanciulletti Fedo
Laboratorio di tecnologie
elettriche elettroniche ed applicazioni
Turano Antonio
Scienze motorie e sportive
Rosi Monica
Religione
Toppini Donatella
Sostegno area umanistica
Ramacciotti Claudia
Sostegno area scientifica
Morganti Simona
Il Coordinatore di Classe Il Dirigente Scolastico
……………………………………………………… ………………………………………………………
Arcidosso, lì 15/05/2016
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ALLEGATI:
1a SIMULAZIONE DI PRIMA PROVA
SIMULAZIONE PRIMA PROVA SCRITTA (Italiano) - ESAMI DI STATO
CLASSE V MAT A – a.s. 2015-2016
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A: ANALISI DEL TESTO
Giovanni VERGA, Malaria
E' vi par di toccarla colle mani - come dalla terra grassa che fumi, là, dappertutto, torno torno alle
montagne che la chiudono, da Agnone¹ al Mongibello incappucciato di neve - stagnante nella
pianura, a guisa dell'afa pesante di luglio. […] Quando risuona il campanaccio della mandra, nel gran
silenzio, volan via le cutrettole², silenziose, e il pastore istesso, giallo di febbre, e bianco di polvere
anche lui, schiude un istante le palpebre gonfie, levando il capo all'ombra dei giunchi secchi.
È che la malaria v'entra nelle ossa col pane che mangiate, e se aprite bocca per parlare, mentre
camminate lungo le strade soffocanti di polvere e di sole, e vi sentite mancar le ginocchia, o vi
accasciate sul basto della mula che va all'ambio³, colla testa bassa. […] La sera, appena cade il
sole, si affacciano sull'uscio uomini arsi dal sole, sotto il cappellaccio di paglia e colle larghe mutande
di tela, sbadigliando e stirandosi le braccia; e donne seminude, colle spalle nere, allattando dei
bambini già pallidi e disfatti, che non si sa come si faranno grandi e neri, e come ruzzeranno
sull'erba quando tornerà l'inverno, e l'aia diverrà verde un'altra volta, e il cielo azzurro e tutt'intorno
la campagna riderà al sole. […] Però dov'è la malaria è terra benedetta da Dio. In giugno le spighe
si coricano dal peso, e i solchi fumano quasi avessero sangue nelle vene appena c'entra il vomero in
novembre. Allora bisogna pure che chi semina e chi raccoglie caschi come una spiga matura, perché
il Signore ha detto: «Il pane che si mangia bisogna sudarlo». Come il sudore della febbre lascia
qualcheduno stecchito sul pagliericcio di granoturco, e non c'è più bisogno di solfato né di decotto
d'eucalipto, lo si carica sulla carretta del fieno, o attraverso il basto dell'asino, o su di una scala,
come si può, con un sacco sulla faccia, e si va a deporlo alla chiesuola solitaria. […] Così s'erano
portato il camparo⁴ di Valsavoia, che si chiamava massaro Croce, ed erano trent'anni che inghiottiva
solfato e decotto d'eucalipto. In primavera stava meglio, ma d'autunno, come ripassavano le anitre,
egli si metteva il fazzoletto in testa, e non si faceva più vedere sull'uscio che ogni due giorni; tanto
che si era ridotto pelle ed ossa, e aveva una pancia grossa come un tamburo, che lo chiamavano il
Rospo anche pel suo fare rozzo e selvatico, e perché gli erano diventati gli occhi smorti e a fior di
testa. […] Compare Carmine, l'oste del lago, aveva persi allo stesso modo i suoi figliuoli tutt'e
cinque, l'un dopo l'altro, tre maschi e due femmine. Pazienza le femmine! Ma i maschi morivano
appunto quando erano grandi, nell'età di guadagnarsi il pane. […] L'ultimo rimasto non voleva
morire assolutamente, e piangeva e si disperava allorché lo coglieva la febbre, e persino andò a
buttarsi nel lago dalla paura della morte. Ma il padre che sapeva nuotare lo ripescò, e lo sgridava
che quel bagno freddo gli avrebbe fatto tornare la febbre peggio di prima. - Ah! - singhiozzava il
giovanetto colle mani nei capelli, - per me non c'è più speranza! per me non c'è più speranza! -
Tutto sua sorella Agata, che non voleva morire perché era sposa! - osservava compare Carmine di
faccia a sua moglie, seduta accanto al letto; e lei, che non piangeva più da un pezzo, confermava col
capo, curva al pari di un gancio. […] La malaria non ce l'ha contro di tutti. Alle volte uno vi campa
cent'anni, come Cirino lo “scimunito”, il quale non aveva né re né regno, né arte né parte, né padre
né madre, né casa per dormire, né pane da mangiare, e tutti lo conoscevano a quaranta miglia
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intorno, siccome andava da una fattoria all'altra, aiutando a governare i buoi, a trasportare il
concime, a scorticare le bestie morte, a fare gli uffici civili⁵; e pigliava delle pedate e un tozzo di
pane; dormiva nei fossati, sul ciglione dei campi, a ridosso delle siepi, sotto le tettoie degli stallazzi6;
e viveva di carità, errando come un cane senza padrone, scamiciato e scalzo, con due lembi di
mutande tenuti insieme da una funicella sulle gambe magre e nere; e andava cantando a
squarciagola sotto il sole che gli martellava sulla testa nuda, giallo come lo zafferano. Egli non
prendeva più né solfato, né medicine, né pigliava le febbri. Cento volte l'avevano raccolto disteso,
quasi fosse morto, attraverso la strada; infine la malaria l'aveva lasciato, perché non sapeva più che
farsene di lui. Dopo che gli aveva mangiato il cervello e la polpa delle gambe, e gli era entrata tutta
nella pancia gonfia come un otre, l'aveva lasciato contento come una pasqua, a cantare al sole
meglio di un grillo. […] Più tardi era stato attratto dalla ferrovia che costrussero lì vicino. I vetturali
e i viandanti erano diventati più rari sulla strada. […] E d'allora in poi ogni giorno aspettava il treno,
senza sbagliare di un minuto, quasi avesse l'orologio in testa; e mentre gli fuggiva dinanzi,
gettandogli contro la faccia il fumo e lo strepito, egli si dava a corrergli dietro, colle braccia in aria,
urlando in tuono di collera e di minaccia: uuh! uuh!... L'oste, anche lui, ogni volta che da lontano
vedeva passare il treno sbuffante nella malaria, non diceva nulla, ma gli sputava contro il fatto suo⁷
scrollando il capo, davanti alla tettoia deserta e ai boccali vuoti. Prima gli affari andavano così bene
che egli aveva preso quattro mogli, l'una dopo l'altra, tanto che lo chiamavano «Ammazzamogli» e
dicevano che ci aveva fatto il callo. […] Ma non era vero che ci avesse fatto il callo, perché quando
gli era morta comare Santa, ed era la terza, egli sino all'ora di colazione non ci aveva messo un
boccone di pane in bocca, né un sorso d'acqua, e piangeva per davvero dietro il banco dell'osteria. -
Stavolta voglio pigliarmi una che è avvezza alla malaria - aveva detto dopo quel fatto. - Non voglio
più soffrirne di questi dispiaceri -.
Le mogli gliele ammazzava la malaria, ad una ad una. […] Ora non restava altri che compare
Mommu, il cantoniere della ferrovia lì vicino, un uomo che non parlava mai, e veniva a bere il suo
bicchiere fra un treno e l'altro, mettendosi a sedere sulla panchetta accanto all'uscio, colle scarpe in
mano, per lasciare riposare i piedi. - Questi qui non li coglie la malaria! - pensava «Ammazzamogli»
senza aprir bocca nemmeno lui, ché se la malaria li avesse fatti cadere come le mosche non ci
sarebbe stato chi facesse andare quella ferrovia là. Il poveraccio, dacché s'era levato dinanzi agli
occhi il solo uomo che gli avvelenava l'esistenza, non ci aveva più che due nemici al mondo: la
ferrovia che gli rubava gli avventori, e la malaria che gli portava via le mogli. Tutti gli altri nella
pianura, sin dove arrivavano gli occhi, provavano un momento di contentezza. . […] Si ricreavano
guardando il seminato che veniva su prosperoso e verde come il velluto, o le biade che
ondeggiavano al par di un mare, […] arrivavano dalla Calabria degli sciami di contadini per la messe,
polverosi, curvi sotto la bisaccia pesante, gli uomini avanti e le donne in coda, zoppicanti e
guardando la strada che si allungava con la faccia arsa e stanca. […] - Ecco! - pensava
«Ammazzamogli». - Tutta quella gente là se fa tanto di non lasciarci la pelle e di tornare a casa, ci
torna con dei denari in tasca -.
Ma lui no! lui non aspettava né la raccolta né altro, e non aveva animo di cantare. La sera calava
tanto triste, nello stallazzo vuoto e nell'osteria buia. A quell'ora il treno passava da lontano
fischiando, e compare Mommu stava accanto al suo casotto colla bandieruola in mano; ma fin lassù,
dopo che il treno era svanito nelle tenebre, si udiva Cirino lo scimunito che gli correva dietro
urlando, uuh!... E «Ammazzamogli» sulla porta dell'osteria buia e deserta pensava che per quelli lì la
malaria non ci era.
Infine quando non poté pagar più l'affitto dell'osteria e dello stallazzo, il padrone lo mandò via dopo
57 anni che c'era stato, e «Ammazzamogli» si ridusse a cercar impiego nella ferrovia anche lui, e a
tenere in mano la bandieruola quando passava il treno. […] Vedeva passare due volte al giorno la
lunga fila dei carrozzoni stipati di gente. […] Ah, come si doveva viaggiar bene lì dentro,
schiacciando un sonnellino! Sembrava che un pezzo di città sfilasse lì davanti, colla luminaria delle
strade, e le botteghe sfavillanti. Poi il treno si perdeva nella vasta nebbia della sera, e il poveraccio,
cavandosi un momento le scarpe, seduto sulla panchina, borbottava: - Ah! per questi qui non c'è
proprio la malaria! –
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__________ ¹ Agnone è un paese vicino a Catania, Il Mongibello è l’Etna.
² piccoli uccelli gialli.
³ cioè alzando contemporaneamente le gambe dallo stesso lato.
⁴ guardiano dei campi
⁵ lavori di poco conto 6
stalle, ripari per le bestie
⁷ lo offendeva, gli gridava insulti
Giovanni Verga nasce a Catania nel 1840 e muore, sempre a Catania, nel 1922. In questa novella,
tratta da “Novelle rusticane” (1883), lo scrittore offre un ritratto della pianura siciliana intorno a
Catania e della piaga della malaria che scandisce la misera esistenza degli uomini.
1. Comprensione complessiva
Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto del testo in non più di dieci righe.
2. Analisi e interpretazione del testo
2.1 La prima parte della novella è dedicata alla descrizione del paesaggio. Quali sono le sue caratteristiche e che sensazioni evocano?
2.2 Nel testo compaiono quattro personaggi principali: individuali, analizza le loro caratteristiche psicologiche e indica in che modo la malaria li ha colpiti.
2.3 La mentalità dei paesani sembra dominata da una fatalistica rassegnazione verso la malaria,
così come le altre sventure. In quali punti del testo emerge questo atteggiamento?
2.4 L’avvento della ferrovia porta importanti mutamenti nel paese: quali? Quali sono le reazioni dei diversi personaggi? Di che cosa è simbolo il treno?
2.5 Analizza la novella sul piano stilistico-espressivo. Che tipo di linguaggio viene utilizzato? Qual è
il punto di vista adottato dal narratore? Sono presenti esempi di discorso indiretto libero? Nel complesso, ti sembra che Verga sia fedele al principio di impersonalità?
2.6 Esponi le tue osservazioni sul testo in un commento personale di sufficiente ampiezza.
3. Approfondimenti
In questa novella Verga descrive la miseria dei contadini siciliani. Facendo riferimento anche ad altri testi dello stesso autore e a ciò che hai appreso dallo studio della storia, traccia un quadro dei problemi del Sud
nell’Italia postunitaria e chiarisci quel è la posizione dello scrittore. Nella sua opera prevale un rassegnato pessimismo o un intento attivo di denuncia sociale?
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TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte , e nei
modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed
esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo
debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1 - AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO
ARGOMENTO: Il male di vivere nella poesia e nell’arte del Novecento
DOCUMENTI
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
E. MONTALE, Ossi di Seppia, 1925
Anche questa notte passerà
Questa solitudine in giro
titubante ombra dei fili tramviari
sull’umido asfalto
Guardo le teste dei brumisti
nel mezzo sonno
tentennare
G. UNGARETTI, L’allegria, 1942
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Ho parlato a una capra.
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d’erba, bagnata
dalla pioggia, belava.
Quell’uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi, prima
per celia, poi perché il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Questa voce sentiva
gemere in una capra solitaria.
In una capra dal viso semita
sentivo querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita.
U. SABA, La capra, in «Casa e Campagna», 1909-1910
Gelida messaggera della notte,
sei ritornata limpida ai balconi
delle case distrutte, a illuminare
le tombe ignote, i derelitti resti
della terra fumante. Qui riposa
il nostro sogno. E solitaria volgi
verso il nord, dove ogni cosa corre
senza luce alla morte, e tu resisti.
S. QUASIMODO, Elegia, 1947
E. MUNCH, L’urlo, 1893 «Sento il grido della natura!» (Munch).
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«La deformazione della figura è giunta a un limite sconosciuto per quell’epoca. L’uomo in primo piano,
con la bocca gridante e le mani strette sulle orecchie per non ascoltare il proprio incontenibile urlo, che è
anche urlo della natura, è ridotto ad una misera parvenza ondeggiante in un paesaggio di delirio».
M. DE MICHELI, Le avanguardie artistiche del Novecento, Feltrinelli 1999
2 - AMBITO SOCIO-ECONOMICO
ARGOMENTO: L’Italia da terra di emigranti a terra di immigrati: cause e conseguenze socio-
economiche
DOCUMENTI
"Tra i fenomeni particolari che presenta l’Italia del Mezzogiorno nessuno forse è più significativo della
sua emigrazione. Da oltre un trentennio, prima in misura limitata, poi in proporzioni sempre più vaste ed
in maniera persistente, è incominciata e si è diffusa ed affermata una corrente migratoria, un vero esodo
verso i più lontani paesi. A spingere verso l’ignoto avevano concorso, insieme, la scarsa produttività del
suolo rincrudita da sistemi arretrati di coltura, dall’ignoranza e dalle ricorrenti crisi agrarie; i sistemi
tributari, gravi pel peso ed esosi per le forme di percezione; gli intollerabili sistemi amministrativi, ancora
più viziati nella pratica di ambienti ancora compenetrati di usi e abusi feudali. L’emigrazione
meridionale, per le proporzioni, per gi elementi di cui si compone, per la funzione che va ad esercitare
specialmente in alcuni paesi di destinazione, si presenta in aspetto diverso dall’emigrazione dei paesi più
progrediti. Costituita in prevalenza di agricoltori, essa ha tutt’al più la sua analogia nell’emigrazione di
paesi aventi regioni arretrate, come ne ha l’Austria, l’Ungheria o addirittura poco progrediti come la
Russia ed i paesi balcanici. Il danaro faticosamente risparmiato dagli emigranti, certo una risorsa, ma in
compenso quanti altri lati sfavorevoli!"
E. CICCOTTI, L’emigrazione, in "La Voce", n° 11, 1911
"Non Roma o Napoli, ma New York sarebbe la vera capitale dei contadini di Lucania, se mai questi
uomini senza Stato potessero averne una. E lo è, nel solo modo possibile per loro, in un modo mitologico.
Per la sua doppia natura, come luogo di lavoro essa è indifferente: ci si vive come si vivrebbe altrove,
come bestie legate a un carro, e non importa in che strada lo si debba tirare; come paradiso, Gerusalemme
celeste, oh! allora, quella non si può toccare, si può soltanto contemplarla, di là dal mare, senza
mescolarvisi. I contadini vanno in America, e rimangono quello che sono: molti vi si fermano, e i loro
figli diventano americani: ma gli altri, quelli che ritornano, dopo vent’anni, sono identici a quando erano
partiti. In tre mesi le poche parole di inglese sono dimenticate, le poche superficiali abitudini
abbandonate, il contadino è quello di prima, come una pietra su cui sia passata per molto tempo l’acqua di
un fiume in piena, e che il primo sole in pochi minuti poi riasciuga. In America, essi vivono a parte, far di
loro: non partecipano alla vita americana, continuano per anni a mangiare pan solo, come a Gagliano, e
risparmiano i pochi dollari: sono vicini al paradiso, ma non pensano neppure ad entrarci. Poi, tornano un
giorno in Italia, col proposito di restarci poco, di riposarsi e salutare i compari e i parenti: ma ecco,
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qualcuno offre loro una piccola terra da comprare, e trovano una ragazza che conoscevano bambina e la
sposano, e così passano i sei mesi dopo i quali scade il loro permesso di ritorno laggiù, e devono rimanere
in patria. La terra comperata è carissima, hanno dovuto pagarla con tutti i risparmi di tanti anni di lavoro
americano, e non è che argilla e sassi, e bisogna pagare le tasse, e il raccolto non vale e spese, e nascono i
figli, e la moglie è malata, e in pochissimo tempo è tornata la miseria, la stessa eterna miseria di quando,
tanti anni prima, erano partiti.
C. LEVI, Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi, Torino 1945
"Il fenomeno dell’immigrazione è cominciato ad affacciarsi nella realtà italiana negli anni ’60 e ’70, ma
solo nella prima metà degli anni ’80 ha assunto una dimensione sociale pienamente visibile e socialmente
rilevante.
Le cause specifiche che hanno portato all’esplosione del fenomeno immigrazione possono essere così
individuate. L’Italia negli anni ’80 aveva raggiunto una situazione di piena occupazione nelle aree
economicamente sviluppate, essenzialmente nel Nord del paese. La disoccupazione persistente era un
fenomeno prevalentemente giovanile e intellettuale localizzato nelle aree meridionali. Ciò ha comportato
un tendenziale rifiuto dei lavori più dequalificati e più faticosi (lavoro domestico, agricoltura, pesca,
fonderie, commercio ambulante, terziario dequalificato). Sostanzialmente connesso con tale fenomeno è il
blocco della crescita demografica. Accanto alle ragioni strutturali, va ricordata la tendenziale apertura
delle frontiere per ragioni turistiche che ha sostanzialmente favorito l’ingresso e successivamente la
permanenza illegale nel paese degli immigrati."
M. NAPOLI, Questioni di diritto del lavoro, Giappichelli, Torino 1996
3 - AMBITO STORICO-POLITICO
ARGOMENTO: Giovanni Giolitti: metodi di governo e programmi politici
DOCUMENTI
"La via della reazione sarebbe fatale alle nostre istituzioni, appunto perché le porrebbe al servizio degli
interessi di una esigua minoranza e spingerebbe contro di esse le forze più vive e irresistibili della società
moderna, cioè l’interesse delle classi più numerose e il sentimento degli uomini più colti.
Esclusa la convenienza, anzi la possibilità, di un programma reazionario, resta come unica via, per
scongiurare i pericoli della situazione attuale, il programma liberale che si propone di togliere, per quanto
è possibile, le cause del malcontento con un profondo e radicale mutamento di indirizzo tanto nei metodi
di governo, quanto nella legislazione.
I metodi di governo hanno capitale importanza perché a poco giovano le ottime leggi se sono male
applicate.
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[…] Nel campo politico poi vi è un punto essenziale e di vera attualità nel quale i metodi di governo
hanno urgente bisogno di essere mutati. Da noi si confonde la forza del governo con la violenza, e si
considera governo forte quello che al primo stormire di fronda proclama lo stato d’assedio, sospende la
giustizia ordinaria, istituisce tribunali militari e calpesta tutte le franchigie costituzionali. Questa invece
non è la forza, ma è debolezza della peggiore specie, debolezza giunta a tal punto da far perdere la visione
esatta delle cose."
G. GIOLITTI, Discorso agli elettori del collegio di Dronero, Busca, 20 ottobre 1899.
(in: Giolitti, Discorsi extraparlamentari, Torino, 1952)
"[La] importante e svariata opera legislativa, amministrativa e associativa [di Giolitti] era resa possibile
dalla fioritura economica che si osservava dappertutto nel paese e che, quantunque rispondesse a un
periodo di generale prosperità dell’economia mondiale e fosse aiutata dall’afflusso degli esuberanti
capitali stranieri in Italia, aveva, dentro questo quadro, un particolare rilievo perché, come i tecnici
notavano, nessun altro paese di Europa compiva, in quel tempo, progressi tanto rapidi ed estesi quanto
l’Italia."
B. CROCE, Storia d’Italia dal 1871 al 1915, Laterza, Bari, 1939.
"La tattica dell’onorevole Giolitti è stata sempre quella di far l politica conservatrice per mezzo dei
condottieri dei partiti democratici: sia lusingandoli e addomesticandoli per via di attenzioni individuali
(siamo arrivati già alle nomine senatoriali) sia quando si tratti di uomini personalmente disinteressati,
come Turati e Bissolati, conquistandoli con riforme le quali non intacchino seriamente gli interessi
economici e politici dei gruppi dominanti nel governo.
[…] Giolitti migliorò o peggiorò i costumi elettorali in Italia? La risposta non è dubbia per chi voglia
giudicare senza le traveggole dell’amicizia. Li trovò e li lasciò nell’Italia settentrionale quali si andavano
via via migliorando. Li trovò cattivi e li lasciò peggiori nell’Italia meridionale."
G. SALVEMINI, Il ministro della malavita e altri scritti sull’Italia giolittiana, Feltrinelli, Milano, 1962.
"Giolitti affermò che le questioni sociali erano ora più importanti di quelle politiche e che sarebbero state
esse in avvenire a differenziare i vari gruppi politici gli uni dagli altri. […] Egli avanzò pure la teoria del
tutto nuova che i sindacati dovevano essere benvenuti come una valvola di sicurezza contro le agitazioni
sociali in quanto le forze organizzate erano meno pericolose di quelle disorganizzate."
D. MACK SMITH, Storia d’Italia da 1861 al 1958, Laterza, Bari, 1969.
"La politica giolittiana, soprattutto dal 1900 in poi, appare tutta costruita sulla richiesta della
collaborazione governativa con il partito della classe operaia e con i suoi uomini più rappresentativi. […]
Assurdo pretendere che Giovanni Giolitti, uomo politico uscito dalla vecchia classe dirigente borghese e
conservatrice, fosse l’araldo del rinnovamento della società italiana; non si può però negare che tra gli
uomini politici della sua epoca egli appaia oggi quello che più degli altri aveva compreso qual era la
direzione in cui la società italiana avrebbe dovuto muoversi per uscire dai contrasti del suo tempo."
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P. TOGLIATTI, Momenti della storia d’Italia, Editori Riuniti, Roma, 1963.
"Da buon politico egli [Giolitti] aveva avvertito che i tempi erano ormai maturi perché si addivenisse a
una convivenza nella tolleranza con la Chiesa di Roma, aveva compreso che l’anticlericarismo era ormai
una inutile frangia che si portavano i governi […]. Quando egli passò a realizzare la politica delle due
parallele [Stato e Chiesa autonomi nei loro ambiti] nello stesso tempo denunciò, di fatto, la fine di un
certo tipo di anticlericarismo, provocò lo svuotamento di tutte le illusioni che la monarchia a Roma
avrebbe ucciso il papato, che il liberalismo avrebbe dovuto disintegrare il cattolicesimo."
G. DE ROSA, La crisi dello stato liberale in Italia, Studium, Roma, 1955.
4 - AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Da Gutenberg al libro elettronico: modi e strumenti della comunicazione
DOCUMENTI
L'homo sapiens che moltiplica il proprio sapere è il cosiddetto uomo di Gutenberg. E' vero che la Bibbia
stampata da Gutenberg tra il 1452 e il 1455 ebbe una tiratura (per noi, oggi, risibile) di 200 copie. Ma
quelle 200 copie erano ristampabili. Il salto tecnologico era avvenuto. E dunque è con Gutenberg che la
trasmissione scritta della cultura diventa potenzialmente accessibile a tutti. Il progresso della riproduzione
a stampa fu lento ma costante e culmina nell'evento - a cavallo tra il Settecento e l'Ottocento - del giornale
che si stampa ogni giorno, del "quotidiano". Nel contempo. Dalla metà dell'Ottocento in poi comincia un
nuovo e diverso ciclo di avanzamenti tecnologici. Primo, l'invenzione del telegrafo, poi quella del
telefono (di Alexander Graham Bell). Con queste due invenzioni spariva la distanza e cominciava l'era
delle comunicazioni immediate. La radio, anch'essa un eliminatore di distanze, aggiunge un nuovo
elemento: una voce facile da diffondere, in tutte le case. La radio è il primo formidabile diffusore di
comunicazioni, ma un diffusore che non intacca la natura simbolica dell'uomo.
[…] La rottura avviene, alla metà del nostro secolo, con la televisione.
La televisione - lo dice il nome - è "vedere da lontano" (tele), e cioè portare al cospetto di un pubblico di
spettatori cose da vedere da dovunque, da qualsiasi luogo e distanza. E nella televisione il vedere prevede
sul parlare, nel senso che la voce in campo, o di un parlante, è secondaria, sia in funzione dell'immagine,
commenta l'immagine. Ne consegue che il telespettatore è più un animale vedente che non un animale
simbolico. Per lui le cose raffigurate in immagini contano e pesano più delle cose dette in parole. E questo
è un radicale rovesciamento di direzione, perché mentre la capacità simbolica distanzia l'homo sapiens
dall'animale, il vedere lo ravvicina alle sue capacità ancestrali, al genere di cui l'homo sapiens è specie.
[…] I veri studiosi cominceranno a leggere libri, avvalendosi di interessi per i riempitivi, per le
bibliografie e le informazioni che prima trovavano nei dizionari, ma dubito che se ne innamoreranno".
G. SARTORI, Homo videns, Laterza, Bari 1997
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"Attraverso il disegno e la stampa, già nei secoli scorsi, l'uomo aveva catturato e imparato a governare
l'immagine. Solo in questo secolo è stato capace di realizzare una delle sue più antiche ambizioni: quella
di catturare, riprodurre, trasmettere a distanza i suoni delle voci e delle cose.
La galassia Gutenberg ha fatto piombare il mondo nel silenzio. La galassia multimediale gli ha ridato
voce, ne ha moltiplicato le immagini acustiche.
R. MARAGLIANO, Nuovo manuale di didattica multimediale, Laterza, Bari 1998
"La rivoluzione dell'editoria comincia a primavera. E nell'arco di pochi anni si verificheranno tali
trasformazioni nella produzione di libri e nella loro distribuzione (ma anche in quella dei giornali) che
alla fine tutto apparirà radicalmente mutato. Addio carta, addio biblioteche con chilometri di scaffali dal
pavimento al soffitto. La rivoluzione si chiama eBook … Gli eBook, conclude Fabio Faizza (responsabile
delle relazioni strategiche della Microsoft Italia), saranno il più grosso fattore di accelerazione della
cultura dopo Gutenberg".
L. SIMONELLI, "Tuttoscienze", 23 febbraio 2000.
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Tra gli eventi tragici del XX secolo emerge in particolare l'Olocausto degli Ebrei.
Spiegane le possibili cause, ripercorrendone le fasi e gli eventi, ricordandone gli esiti e aggiungendo
riflessioni personali, scaturite dall'eventuale racconto di testimoni, da letture, da film o documentari.
TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE
Giovanni Verga, in una famosa novella dal titolo Rosso Malpelo, compresa nella raccolta "Vita dei
Campi" pubblicata nel 1880, racconta di due ragazzini che lavorano in condizioni disumane in una
miniera.
Le cronache odierne mostrano continuamente minori in luoghi di guerra, di fame, di disperazione o
utilizzati in lavori faticosi e sottoposti a inaudite crudeltà, nonostante gli appelli e gli interventi delle
organizzazioni umanitarie che tentano di arginare questa tragedia.
Inquadra il problema ed esponi le tue considerazioni in proposito.
________________________________________
Durata massima della prova: 6 ore. E' consentito soltanto l'uso del dizionario italiano.
È consentito l’uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.
Non è consentito lasciare l'Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
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2a SIMULAZIONE DI PRIMA PROVA
II SIMULAZIONE PRIMA PROVA SCRITTA (Italiano) - ESAMI DI STATO
CLASSE V MAT A – a.s. 2015-2016 - 18 marzo 2016
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte:
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Italo Svevo, Prefazione, da La coscienza di Zeno, 1923
Edizione: I. Svevo, Romanzi. Parte seconda, Milano 1969, p. 599.
Io sono il dottore di cui in questa novella si parla talvolta con parole poco lusinghiere. Chi di psico-analisi s'intende, sa dove piazzare l'antipatia che il paziente mi dedica.
Di psico-analisi non parlerò perché qui entro se ne parla già a sufficienza. Debbo scusarmi di aver indotto il mio paziente a scrivere la sua autobiografia; gli studiosi di psico-analisi arricceranno il naso a tanta novità. Ma egli
era vecchio ed io sperai che in tale rievocazione il suo passato si rinverdisse, che l'autobiografia fosse un buon preludio alla psico-analisi. Oggi ancora la mia idea mi pare buona perché mi ha dato dei risultati insperati, che sarebbero stati maggiori se il malato sul più bello non si fosse sottratto alla cura truffandomi del frutto della mia
lunga paziente analisi di queste memorie. Le pubblico per vendetta e spero gli dispiaccia. Sappia però ch'io sono pronto di dividere con lui i lauti onorarii che ricaverò da questa pubblicazione a patto egli riprenda la cura. Sembrava tanto curioso di se stesso! Se sapesse quante sorprese potrebbero risultargli dal commento delle tante verità e bugie ch'egli ha qui accumulate!...
Dottor S.
Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz (Trieste, 1861 – Motta di Livenza, Treviso, 1928), fece studi commerciali e si impiegò presto in una banca. Nel 1892 pubblicò il suo primo romanzo, Una vita. Risale al 1898 la pubblicazione del secondo romanzo, Senilità. Nel 1899 Svevo entrò nella azienda del suocero. Nel 1923
pubblicò il romanzo La coscienza di Zeno. Uscirono postumi altri scritti (racconti, commedie, scritti autobiografici, ecc.). Svevo si formò sui classici delle letterature europee. Aperto al pensiero filosofico e
scientifico, utilizzò la conoscenza delle teorie freudiane nella elaborazione del suo terzo romanzo.
1. Comprensione del testo
Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo in non più di dieci righe.
2. Analisi del testo
2.1 - Quali personaggi entrano in gioco in questo testo? E con quali ruoli?
2.2 - Quali informazioni circa il paziente si desumono dal testo?
2.3 - -Quale immagine si ricava del Dottor S.?
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2.4 - Il Dottor S. ha indotto il paziente a scrivere la sua autobiografia. Perché?
2.5 - Rifletti sulle diverse denominazioni del romanzo: “novella” (r. 1), “autobiografia” (r. 4), “memorie” (r. 9).
2.6 - Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.
3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti
Proponi una tua interpretazione complessiva del brano e approfondiscila con opportuni collegamenti al romanzo nella sua interezza o ad altri testi di Svevo.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
Puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti:
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», interpretando e confrontando i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell'«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: Innamoramento e amore.
DOCUMENTI
«L’innamoramento introduce in questa opacità una luce accecante. L’innamoramento libera il nostro desiderio e ci mette al centro di ogni cosa. Noi desideriamo, vogliamo assolutamente qualcosa per noi. Tutto ciò che facciamo per la persona amata non è far
qualcosa d’altro e per qualcun altro, è farlo per noi, per essere felici. Tutta la nostra vita è rivolta verso una meta il cui premio è la felicità. I nostri desideri e quelli dell’amato si
incontrano. L’innamoramento ci trasporta in una sfera di vita superiore dove si ottiene tutto o si perde tutto. La vita quotidiana è caratterizzata dal dover fare sempre qualcosa d’altro, dal dover scegliere fra cose che interessano ad altri, scelta fra un disappunto più grande ed
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un disappunto più lieve. Nell’innamoramento, la scelta è fra il tutto e il nulla. […] La polarità della vita quotidiana è fra la tranquillità ed il disappunto; quella
dell’innamoramento fra l’estasi e il tormento. La vita quotidiana è un eterno purgatorio. Nell’innamoramento c’è solo il paradiso o l’inferno; o siamo salvi o siamo dannati.»
F. ALBERONI, Innamoramento e amore, Milano 2009
Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia.
Non so, ma sento che questo mi accade: è la mia croce.
CATULLO, I sec. a.C. (trad. F. Della Corte)
Tu m’hai amato. Nei begli occhi fermi
luceva una blandizie femminina;
tu civettavi con sottili schermi,
tu volevi piacermi, Signorina;
e più d’ogni conquista cittadina
mi lusingò quel tuo voler piacermi!
Unire la mia sorte alla tua sorte
per sempre, nella casa centenaria!
Ah! Con te, forse, piccola consorte
vivace, trasparente come l’aria,
rinnegherei la fede letteraria
che fa la vita simile alla morte…
G. GOZZANO, La signorina Felicita ovvero la felicità,
VI, vv. 290-301, da I colloqui, 1911
Siede la terra dove nata fui
su la marina dove ’l Po discende
per aver pace co’ seguaci sui.
Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ’l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense.
DANTE, Inferno, V, vv. 97-107
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Fratelli, a un tempo stesso, Amore e Morte
ingenerò la sorte.
Cose quaggiù sì belle
altre il mondo non ha, non han le stelle.
Nasce dall’uno il bene,
nasce il piacer maggiore
che per lo mar dell’essere si trova;
l’altra ogni gran dolore,
ogni gran male annulla.
Bellissima fanciulla,
dolce a veder, non quale
la si dipinge la codarda gente,
gode il fanciullo Amore
accompagnar sovente;
e sorvolano insiem la via mortale,
primi conforti d’ogni saggio core.
G. LEOPARDI, Amore e morte, vv. 1-16, 1832
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: XX secolo l’apologia della creatività e dell’innovazione.
DOCUMENTI
«Unione creativa. L’intenzione è chiara: sensibilizzare l’opinione pubblica, stimolare la
ricerca ed il dibattito politico sull’importanza della creatività e della capacità di innovazione, quali competenze chiave per tutti in una società culturalmente diversificata e basata sulla
conoscenza. […] Tra i testimonial, il Nobel italiano per la medicina Rita Levi Montalcini e Karlheinz Brandenburg, l’ingegnere che ha rivoluzionato il mondo della musica
contribuendo alla compressione audio del formato Mpeg Audio Layer 3, meglio noto come mp3.»
G. DE PAOLA, L’Europa al servizio della conoscenza, Nòva, 15 gennaio 2009
«La creatività è una dote umana che si palesa in molti ambiti e contesti, ad esempio nell’arte, nel design e nell’artigianato, nelle scoperte scientifiche e nell’imprenditorialità,
anche sul piano sociale. Il carattere sfaccettato della creatività implica che la conoscenza in una vasta gamma di settori - sia tecnologici che non tecnologici - possa essere alla base
della creatività e dell’innovazione. L’innovazione è la riuscita realizzazione di nuove idee; la creatività è la condizione sine qua non dell’innovazione. Nuovi prodotti, servizi e processi, o
nuove strategie e organizzazioni presuppongono nuove idee e associazioni tra queste.
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Possedere competenze quali il pensiero creativo o la capacità proattiva di risolvere problemi è pertanto un prerequisito tanto nel campo socioeconomico quanto in quello artistico. Gli
ambienti creativi e innovativi - le arti, da un lato, e la tecnologia e l’impresa, dall’altro - sono spesso alquanto distanziati. L’Anno europeo contribuirà in larga misura a collegare
questi due mondi, dimostrando con esempi concreti l’importanza di equiparare i concetti di creatività e di innovazione anche in contesti diversi, quali la scuola, l’università, le organizzazioni pubbliche e private.»
Dalla “Proposta di decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa all’Anno europeo della creatività e dell’innovazione (2009)”
«Restituire senso alla parola “creatività”. Non è creativo ciò che è strano, o trasgressivo o stravagante o diverso e basta. Gli italiani, specie i più giovani - ce lo dicono le ricerche -
hanno idee piuttosto confuse in proposito. […] Bisognerebbe restituire alla parola creatività la sua dimensione progettuale ed etica: creativa è la nuova, efficace
soluzione di un problema. È la nuova visione che illumina fenomeni oscuri. È la scoperta che apre prospettive fertili. È l’intuizione felice dell’imprenditore che intercetta un bisogno o un’opportunità, o l’illuminazione dell’artista che racconta aspetti sconosciuti del mondo e di
noi. In sostanza, creatività è il nuovo che produce qualcosa di buono per una comunità. E che, essendo tale, ci riempie di meraviglia e gratitudine. […] Creatività è un atteggiamento
mentale. Una maniera di osservare il mondo cogliendo dettagli rilevanti e facendosi domande non ovvie. Uno stile di pensiero che unisce capacità logiche e analogiche ed è orientato a capire, interpretare, produrre risultati positivi. In questa vocazione pragmatica
e progettuale sta la differenza tra creatività, fantasia e fantasticheria da un lato, arte di arrangiarsi dall’altro.»
A. TESTA, Sette suggestioni per il 2009,
«Essenziale è comprendere il ruolo che le due forme di conoscenza, le due facce della
conoscenza “utile”, possono svolgere: la prima è la conoscenza sul “cosa”, la conoscenza di proposizioni sui fenomeni naturali e sulle regolarità; la seconda è la conoscenza sul “come”,
la conoscenza prescrittiva, le tecniche. […] Illudersi insomma che l’innovazione nasca in fabbrica è pericoloso. A una società che voglia davvero cogliere le opportunità dell’economia della conoscenza servono un sistema di ricerca diffuso e frequenti contatti tra
il mondo accademico e scientifico e quello della produzione: “la conoscenza deve scorrere da quelli che sanno cose a quelli che fanno cose”.»
S. CARRUBBA, Contro le lobby anti-innovazione, in «Il Sole 24 ORE», 18 maggio 2003
«La capacità di fare grandi salti col pensiero è una dote comune a coloro che concepiscono
per primi idee destinate al successo. Per solito questa dote si accompagna a una vasta cultura, mentalità multidisciplinare e a un ampio spettro di esperienze. Influenze familiari,
modelli da imitare, viaggi e conoscenza di ambienti diversi sono elementi senza dubbio positivi, come lo sono i sistemi educativi e il modo in cui le diverse civiltà considerano la gioventù e la prospettiva futura. In quanto società, possiamo agire su alcuni di questi
fattori; su altri, no. Il segreto per fare sì che questo flusso di grandi idee non si inaridisca
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consiste nell’accettare queste disordinate verità sull’origine delle idee e continuare a premiare l’innovazione e a lodare le tecnologie emergenti.»
N. NEGROPONTE, capo MIT, Technology Review: Articoli
3. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Origine e sviluppi della cultura giovanile.
DOCUMENTI
«Gli stili della gioventù americana si diffusero direttamente o attraverso l’amplificazione dei loro segnali mediante la cultura inglese, che faceva da raccordo tra America ed Europa, per
una specie di osmosi spontanea. La cultura giovanile americana si diffuse attraverso i dischi e le cassette, il cui più importante strumento promozionale, allora come prima e dopo, fu la vecchia radio. Si diffuse attraverso la distribuzione mondiale delle immagini; attraverso i
contatti personali del turismo giovanile internazionale che portava in giro per il mondo gruppi ancora piccoli, ma sempre più folti e influenti, di ragazzi e ragazze in blue jeans; si
diffuse attraverso la rete mondiale delle università, la cui capacità di rapida comunicazione internazionale divenne evidente negli anni ’60. Infine si diffuse attraverso il potere condizionante della moda nella società dei consumi, una moda che raggiungeva le masse e
che veniva amplificata dalla spinta a uniformarsi propria dei gruppi giovanili. Era sorta una cultura giovanile mondiale.»
E.J. HOBSBAWM, Il secolo breve, trad. it., Milano 1997
«La cultura giovanile negli ultimi quattro decenni s’è mossa lungo strade nuove,
affascinanti, ma al tempo stesso, anche pericolose. I diversi percorsi culturali che i giovani hanno affrontato dagli anni cinquanta ad oggi sono stati ispirati soprattutto dai desideri e
dalle fantasie dell’adolescenza; anche i rapporti spesso conflittuali con gli adulti e l’esperienza culturale delle generazioni precedenti, tuttavia, hanno profondamente influenzato la loro ricerca. Essi sono andati fino ai limiti estremi della propria fisicità, hanno
esplorato nuove dimensioni della mente e della realtà virtuale, hanno ridisegnato la geografia dei rapporti sessuali, affettivi e sociali, hanno scoperto, infine, nuove forme espressive e comunicative. [...]
Le strategie sperimentate dai giovani, in sostanza, propongono tre differenti soluzioni. La prima, di marca infantile, è fondata sulla regressione e sulla fuga dalla realtà per affrontare il dolore ed il disagio della crescita. Essa, quindi, suggerisce di recuperare il piacere ed il
benessere nell’ambito della fantasia e dell’illusione. L’esperienza eccitatoria della musica techno e d’alcune situazioni di rischio, il grande spazio onirico aperto dalle droghe e dalla
realtà virtuale, la dimensione del gioco e del consumo, sono i luoghi privilegiati in cui si realizza concretamente questo tipo di ricerca. [...] La seconda strategia utilizza la
trasgressione e la provocazione per richiamare l’adulto alle sue responsabilità e per elaborare le difficoltà dell’adolescenza. [...] La terza strategia, infine, la più creativa, prefigura un modo nuovo di guardare al futuro, più carico d’affettività, pace e socialità.
Essa s’appoggia sulle capacità intuitive ed artistiche dei giovani, e lascia intravedere più
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chiaramente una realtà futura in cui potranno aprirsi nuovi spazi espressivi e comunicativi.»
D. MISCIOSCIA, Miti affettivi e cultura giovanile, Milano 1999
«Oggi il termine “cultura giovanile”, quindi, non ha più il significato del passato, non indica
più ribellione, astensionismo o rifiuto del sistema sociale. Non significa più nemmeno sperimentazione diretta dei modi di vivere, alternativi o marginali rispetto ad un dato
sistema sociale. Cultura giovanile sta ad indicare l’intrinseca capacità che i giovani hanno di autodefinirsi nei loro comportamenti valoriali all’interno della società della quale sono parte.»
L. TOMASI, Introduzione. L’elaborazione della cultura giovanile nell’incerto contesto europeo, in L. TOMASI (a cura di), La cultura dei giovani europei alle soglie del 2000,
Milano 1998
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4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Social Network, Internet, New Media.
«Immagino che qualcuno potrebbe dire: “Perché non mi lasciate da solo? Non voglio far
parte della vostra Internet, della vostra civiltà tecnologica, o della vostra società in rete! Voglio solo vivere la mia vita!” Bene, se questa è la vostra posizione, ho delle brutte notizie per voi. Se non vi occuperete delle reti, in ogni caso saranno le reti ad occuparsi di voi.Se
avete intenzione di vivere nella società, in questa epoca e in questo posto, dovrete fare i conti con la società in rete. Perché viviamo nella Galassia Internet.»
M. CASTELLS¸ Galassia Internet, trad. it., Milano 20072
«C’è una mutazione in atto ed ha a che fare con la componente “partecipativa” che passa
attraverso i media. Quelli nuovi caratterizzati dai linguaggi dell’interattività, da dinamiche immersive e grammatiche connettive. [...] Questa mutazione sta mettendo in discussione i
rapporti consolidati tra produzione e consumo, con ricadute quindi sulle forme e i linguaggi dell’abitare il nostro tempo. Questo processo incide infatti non solo sulle produzioni culturali, ma anche sulle forme della politica, sulle dinamiche di mercato, sui processi
educativi, ecc. [...] D’altra parte la crescita esponenziale di adesione al social network ha consentito di sperimentare le forme partecipative attorno a condivisione di informazioni e
pratiche di intrattenimento, moltiplicando ed innovando le occasioni di produzione e riproduzione del capitale sociale.»
G. BOCCIA ARTIERI, Le culture partecipative dei media. Una introduzione a Henry Jenkins,
Prefazione a H. JENKINS, Fan, Blogger e Videogamers. L’emergere delle culture partecipative nell’era digitale, Milano 2008
«Ciò che conosciamo, il modo in cui conosciamo, quello che pensiamo del mondo e il modo in cui riusciamo a immaginarlo sono cruciali per la libertà individuale e la partecipazione politica. Il fatto che oggi così tanta gente possa parlare, e che si stia raggruppando in reti
di citazione reciproca, come la blogosfera, fa sì che per ogni individuo sia più facile farsi ascoltare ed entrare in una vera conversazione pubblica. Al contempo, sulla Rete ci sono un
sacco di sciocchezze. Ma incontrare queste assurdità è positivo. Ci insegna a essere scettici, a cercare riferimenti incrociati e più in generale a trovare da soli ciò che ci serve. La ricerca di fonti differenti è un’attività molto più coinvolgente e autonoma rispetto alla ricerca della risposta da parte di un’autorità.»
Y. BENKLER, Intervista del 10 maggio 2007, in omniacommunia.org
«Siamo in uno stato di connessione permanente e questo è terribilmente interessante e affascinante. È una specie di riedizione del mito di Zeus Panopticon che sapeva in ogni
momento dove era nel mondo, ma ha insito in sé un grande problema che cela un grave pericolo: dove inizia il nostro potere di connessione inizia il pericolo sulla nostra libertà
individuale. Oggi con la tecnologia cellulare è possibile controllare chiunque, sapere con chi parla, dove si trova, come si sposta. Mi viene in mente Victor Hugo che chiamava tomba
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l’occhio di Dio da cui Caino il grande peccatore non poteva fuggire. Ecco questo è il grande pericolo insito nella tecnologia, quello di creare un grande occhio che seppellisca l’uomo e
la sua creatività sotto il suo controllo. [...] Come Zeus disse a Narciso “guardati da te stesso!” questa frase suona bene in questa fase della storia dell’uomo.»
D. DE KERCKHOVE, Alla ricerca dell’intelligenza connettiva, Intervento tenuto nel Convegno Internazionale
“Professione Giornalista: Nuovi Media, Nuova Informazione” – Novembre 2001
«Agli anziani le banche non sono mai piaciute un granché. Le hanno sempre guardate col cipiglio di chi pensa che invece che aumentare, in banca i risparmi si dissolvono e poi
quando vai a chiederli non ci sono più. [...] È per una curiosa forma di contrappasso che ora sono proprio gli anziani, e non i loro risparmi, a finire dentro una banca, archiviati come conti correnti. Si chiama “banca della memoria” ed è un sito internet [...] che archivia
esperienze di vita raccontate nel formato della videointervista da donne e uomini nati prima del 1940. [...] È una sorta di “YouTube” della terza età.»
A. BAJANI, «YouTube» della terza età, in “Il Sole 24 ORE”, 7 dicembre 2008
«Una rivoluzione non nasce dall’introduzione di una nuova tecnologia, ma dalla
conseguente adozione di nuovi comportamenti. La trasparenza radicale conterà come forza di mercato solo se riuscirà a diventare un fenomeno di massa; è necessario che un alto
numero di consumatori prendano una quantità enorme di piccole decisioni basate su questo genere di informazioni. […] Grazie al social networking, anche la reazione di un singolo consumatore a un prodotto si trasforma in una forza che potrebbe innescare un
boicottaggio oppure avviare affari d’oro per nuove imprese. [...] I più giovani sono sempre in contatto, attraverso Internet, come non è mai accaduto prima d’ora e si scambiano
informazioni affidabili, prendendosi gioco, al contempo, di quelle fonti su cui si basavano le generazioni precedenti. Non appena i consumatori – specialmente quelli delle ultime generazioni – si sentono compiaciuti o irritati per la cascata di rivelazioni che la trasparenza offre sui prodotti, diffondono istantaneamente le notizie.»
D. GOLEMAN, Un brusio in rapida crescita, in Intelligenza ecologica, Milano 2009
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Il termine “totalitarismo” è stato adottato da alcuni scienziati, politici e storici per spiegare le caratteristiche di alcuni regimi, nati nel XX secolo, che mobilitarono intere popolazioni nel
nome di un'ideologia o di una nazione. Il candidato definisca il significato di tale termine, analizzi i regimi totalitari europei del
primo dopoguerra specificando dove si diffusero e perché. Ne illustri, infine, le analogie e le differenze.
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TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE
In occasione della Giornata mondiale contro il razzismo, che si celebra il 21 marzo, l'UNAR dal 14 al 21 marzo 2016 organizza la dodicesima Settimana d'azione contro il le
discriminazioni. La campagna nazionale di sensibilizzazione ha come slogan "Accendi la mente, spegni i
pregiudizi", perché “combattere il razzismo è un impegno che parte da ciascuno di noi“ dichiara Francesco Spano direttore dell'UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), sottolineando come la formazione, l'educazione e la cultura siano l'antidoto più
potente contro la paura di ogni diversità. "Proprio per questo - prosegue Spano - l'UNAR ha deciso di dedicare la propria attenzione in particolar modo agli studenti delle scuole, alle
giovani generazioni ed a tutti coloro che, potranno essere cittadini responsabili di una comunità inclusiva e realmente fondata sull'uguaglianza e sulla pari dignità di ogni persona".
Il candidato rifletta sul valore di questo evento ed esprima la propria opinione sul significato di “uguaglianza/discriminazione” e “inclusione/esclusione”.
____________________________ Durata massima della prova: 6 ore. È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano. Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
1a SIMULAZIONE DI SECONDA PROVA
ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE
SIMULAZIONE SECONDA PROVA SCRITTA Tema di: TECNOLOGIE E TECNICHE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE DEI MEZZI SI
TRASPORTO
Il candidato svolga la prima parte della prova e risponda ai due quesiti proposti nella seconda parte.
PRIMA PARTE
CAMBIO
Con riferimento ad un mezzo di trasporto il candidato svolga il tema proposto seguendo le indicazioni
sotto riportate:
a) Descrivere la funzione del cambio
b) Definire il rapporto di trasmissione in funzione del numero di giri, del diametro primitivo e del
numero di denti di una ruota dentata.
c) Il dimensionamento della ruote dentate è funzione del modulo “m”; Definire il modulo e
riportare la formula per calcolarlo, definendo le grandezze e le relative unità di misura in essa
riportate.
d) In un cambio a quattro marce i rapporti di trasmissione sono i seguenti: 0,90; 1,94; 1,23; 3,6.
Attribuire alla prima, seconda, terza e quarta marcia il relativo rapporto di trasmissione.
e) Del cambio di figura 1 definire: il tipo di cambio, i singoli componenti, il funzionamento, e
schematizzare dove e a quale albero sono collegati frizione e albero di trasmissione.
f) In un cambio manuale non sincronizzato occorre effettuare la cosiddetta “doppietta” quando si
cambia marcia. Motivarne l’attuazione.
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g) Esplicitare le operazioni di manutenzione ordinaria necessarie a mantenere in efficienza il
cambio.
h) Indicare le misure di sicurezza da adottare e i DPI (dispositivi di protezione individuali) da
adottare nell’ eseguire un intervento di manutenzione.
i) Anomalia: Un
utente si è presentato presso un centro assistenza segnalando l’impossibilità di innestare una
marcia. Risolvere il caso scegliendo una delle possibili cause e descrivere l’intervento a partire
dalla segnalazione fino alla sua completa risoluzione.. In funzione del caso si proceda alla
compilazione della documentazione tecnica allegata (Scheda di lavoro)
FIG1
SECONDA PARTE
QUESITO 1
Lo schema idraulico di Fig. 2 descrive un apparato adottato in alcuni motori. Spiegare l’utilizzo e il
relativo funzionamento identificando tutti i singoli componenti.
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QUESITO 2
Lo schema elettrico di Fig. 3 è riferito alla lubrificazione, descrivere il funzionamento e i componenti.
FIG 3
2a SIMULAZIONE DI SECONDA PROVA
Distribuzione: La movimentazione dell’albero a Camme
a) Descrivere le tipologie di movimentazione dell’albero a camme di un motore di media e piccola
cilindrata
b) Descrivere vantaggi e svantaggi delle tipologie riportate al punto “a” e stabilire la convenienza
dal punto di vista costruttivo e manutentivo.
c) Eseguire un computo relativo ai costi delle tipologie trattate ponendole a confronto.
Con riferimento ad una tipologia di movimentazione dell’albero a camme, ritenuta la più valida dal
punto di vista tecnico, il candidato svolga il tema proposto seguendo le indicazioni sotto riportate:
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d) Eseguire lo schema di funzionamento.
e) Indicare i componenti e descriverne le funzioni.
f) Esplicitare le operazioni di manutenzione ordinaria necessarie a mantenere in efficienza
l’apparato.
g) Elencare possibili difetti che possono rendere parzialmente o totalmente inefficace il sistema
descrivendone le cause.
h) Descrivere le modalità di diagnosi
i) Indicare le misure di sicurezza e i DPI (dispositivi di protezione individuali) da adottare nell’
eseguire un intervento di manutenzione o riparazione, le operazioni di smaltimento delle parti
eventualmente sostituite.
j) Intervento in officina:
Un utente si è presentato presso un centro assistenza richiedendo il tagliando per la propria
autovettura che da libretto di uso e manutenzione prevede tra le varie operazioni la sostituzione
della cinghia di distribuzione. Con riferimento ad un mezzo prescelto, descrivere la procedura
seguita a partire dalla richiesta dell’utente fino alla sua completa risoluzione. In funzione del caso
si proceda alla compilazione della documentazione tecnica allegata (Scheda di lavoro
SECONDA PARTE
QUESITO 1
Utilizzando lo schema di fig. descrivere le problematiche della trazione in curva e fare uno schema del dispositivo che le risolve.
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QUESITO 2
Commentare lo schema di accensione elettronica riportato in figura individuando i singoli componenti
1a SIMULAZIONE DI TERZA PROVA (5 materie)
MATEMATICA - a. s. 2015-2016 - Prima Simulazione Terza Prova – Classe V MAT A
1) Data la funzione Y = 2
1
x
x si ha che:
A) D = Rx / x 1 e x 0 C) Rx / 0x
B) D = R D) Rx / 1x e x 0
2) l i m
32
2
21
1
xx
xx A) 0 B) C) – 1/2 D) Non Esiste
x
3) La funzione y=1
22
x
xxha per asintoti le rette di equazione
A) x= -1 C) x= -1 y=x -3 B) x= -1 y=0 D) x= -1 y=x -1
4) Data y = 12 x
x si ha che y 1 ( 0) = : A) –2 B) 0 C) 1 D) -1
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5) Esporre brevemente i procedimenti per trovare le equazioni degli asintoti verticali, orizzontali ed obliqui di una funzione algebrica razionale fratta.
6) Dare la definizione di derivata di una funzione in un punto 0x illustrandone brevemente il
significato geometrico.
STORIA - a. s. 2015-2016 - Prima Simulazione Terza Prova – Classe V MAT A
1. Scrivi le cause della I guerra mondiale:
2. Cosa prevedeva il patto di Londra?
L'Italia si impegnava nella guerra contro la Russia ed, in caso di vittoria, avrebbe dovuto
ottenere le terre irredente della Corsica, Nizza e Alta Savoia.
L'Italia si impegnava nella guerra contro la Germania ed, in caso di vittoria, avrebbe dovuto
ottenere le terre irredente di Tunisia e Libia. L'Italia si impegnava nella guerra contro l’Austria ed, in caso di vittoria, avrebbe dovuto
ottenere le terre irredente di Trentino, l’Alto Adige, Friuli Venezia Giulia con Trieste, Istria,
Dalmazia e della la città di Valona, in Albania. L'Italia si impegnava nella guerra contro la Francia ed, in caso di vittoria, avrebbe dovuto
ottenere le terre irredente di Trentino, l’Alto Adige, Friuli Venezia Giulia con Trieste, Istria,
Dalmazia e della la città di Valona, in Albania.
3. In Russia la rivoluzione di Ottobre inizia con:
L’occupazione a Pietrogrado del Palazzo reale
L’occupazione a Mosca del Palazzo reale
L’occupazione a Pietrogrado del Palazzo d’inverno
L’occupazione a Leningrado del Palazzo d’Inverno
4. Il “biennio rosso fu”:
un’ideologia politica proveniente dalla Russia
un movimento culturale che illustrava le direttive del comunismo russo
un insieme di riforme che i grandi proprietari terrieri concedono ai contadini
un’ondata di scioperi degli operai delle industrie e dei contadini che occuparono le terre
5. Crocetta la risposta giusta riguardante la marcia su Roma:
Avvenne il 18 ottobre 1923 ritenuta un pericolo dal capo del Governo Giovanni Giolitti
Avvenne il 28 ottobre 1923 ritenuta un pericolo dal capo del Governo Luigi Facta
Avvenne il 18 ottobre 1922 ritenuta un pericolo dal capo del Governo Giovanni Giolitti
Avvenne il 28 ottobre 1922 ritenuta un pericolo dal capo del Governo Luigi Facta
6. Parla di Matteotti, cosa fece e quali furono le conseguenze del suo atto:
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INGLESE - a. s. 2015-2016 - Prima Simulazione Terza Prova – Classe V MAT A
1. A solar collector
o Is powered by an inverter
o is used to produce DC electric current
o is used to produce AC electric current
o is used for water heating
2. The Chernobyl accident
o was caused by an earthquake
o was caused by a nuclear chain reaction
o occurred in 1999
o didn’t cause any damage to local population
3. The first inhabitants of New York area were
o Italians
o Dutch
o Native Americans
o British
4. The south-western region of the USA
o contains areas of desert and it is known as the Four Corners
o is tropical and it is known as Everglades
o has got a mediterranean climate
o has got an artic climate
5. How does a solar water heating system work? (MAX 5 righe)
6. Account for the land and climate of the USA (MAX 5 righe)
Materia: TECNOLOGIE MECCANICHE E APPLICAZIONI
a. s. 2015-2016 - Prima Simulazione Terza Prova – Classe V MAT A
1. Quale dei seguenti campi di applicazione non è disciplinato dalla Direttiva macchine?
componenti di sicurezza veicoli stradali a due e tre ruote
quasi-macchine catene, funi e cinghie
2. In che modo il fabbricante indica che il prodotto è conforme ai requisiti presenti nelle
normative comunitarie? Apponendo il numero di serie univoco del prodotto
Apponendo il proprio logo registrato Apponendo il proprio marchio registrato
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Apponendo la marcatura CE
3. Cosa rappresenta il fascicolo tecnico?
la documentazione (progettuale, costruttiva e di collaudo) della macchina la documentazione (progettuale, costruttiva e di collaudo) della macchina esclusa
l’analisi dei rischi il manuale d’uso e manutenzione
l’analisi dei rischi
4. Nel manuale d’uso e manutenzione quali interventi manutentivi sono documentati? gli interventi straordinari
gli interventi ordinari gli interventi ordinari e straordinari
non sono trattati gli interventi manutentivi
5. Spiegare il concetto di automazione e di come questa può essere implementata a diversi livelli.
6. Spiegare cosa rappresenta la metodologia “PDCA”
MATERIA: TECNOLOGIE ELETTRICO ELETTRONICHE
a. s. 2015-2016 - Prima Simulazione Terza Prova – Classe V MAT A
1. La differenza principale tra il funzionamento di un BJT e quello di un SCR è: Il BJT si può pilotare, agendo sul terminale di base, sia in accensione che in
spegnimento, l’SCR, agendo sul terminale di gate, si può pilotare solo in accensione. Il BJT si può pilotare, agendo sul terminale di collettore, sia in accensione che in
spegnimento, l’SCR, agendo sull’anodo, si può pilotare solo in accensione. Il BJT si può pilotare, agendo sul terminale di base, solo in accensione, l’SCR, agendo
sul terminale di gate, si può pilotare solo in spegnimento.
Il BJT non si può né accendere né spegnere, l’SCR, agendo sul terminale di gate, si può solo spegnere.
2. L’inserzione di un amperometro per la misura della corrente che circola in un
resistore di un circuito elettrico deve essere fatta:
In serie al componente.
In parallelo al componente. Prima in serie, poi in parallelo. Prima in parallelo poi in serie.
3. Un sensore di temperatura, che lavora su un range di valori in ingresso compreso tra
0 °C e 100 °C, produce un’uscita lineare in tensione compresa tra 0 V e 5 V. Se si
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misura un valore di tensione in uscita al sensore pari a 3 V, quale sarà il valore della temperatura:
20 °C.
60 °C. 120 °C. 3 °C.
4. La risoluzione di un convertitore analogico-digitale dipende:
Dal numero di bit del convertitore. Dalla massima frequenza ammissibile all’ingresso del convertitore.
Dall’ampiezza del segnale in ingresso. Dalla frequenza di campionamento del segnale.
A) Si disegni lo schema di un raddrizzatore monofase a ponte di Graetz e se ne spieghi
il funzionamento.
B) Si descriva il comportamento elettrico all’equilibrio e in condizioni di sbilanciamento
di un ponte di Wheatstone utilizzato per interfacciare un sensore di temperature di
tipo RTD.
2a SIMULAZIONE DI TERZA PROVA (5 materie)
MATEMATICA - a. s. 2015-2016 - II Simulazione Terza Prova – Classe V MAT A
1) Data la funzione y = 2
21
x
x si ha che:
A) D = Rx / x 1 e x 0 C) Rx / 0x
B) D = R D) Rx / 1x e x 0
2) La funzione y= 1
22
2
x
xxha per asintoti le rette di equazione
A) X= -1 X=1 Y=1 C) X= -1 Y=X -3
B) Y=1 D) X= -1 Y=X -1
3) Data y = 12 x
x si ha che y
1 ( 1) = :
A) –2 B) 0 C) 1 D) Non Esiste
4) La funzione y = x3 + x2 +5x –1 ha
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A) M (1, 4 ) B) M (3
5 ,
27
148) C) E’ sempre crescente
m (3
5 ,
27
148) m (1, 4 ) D) E’ sempre decrescente
Con M e m si indicano rispettivamente i punti di massimo e minimo relativo della funzione.
5) Illustrare la relazione tra la derivata prima e la ricerca dei Massimi e minimi relativi di una
funzione algebrica razionale fratta.
6) Illustrare il procedimento per il calcolo di un asintoto obliquo
STORIA - a. s. 2015-2016 - II Simulazione Terza Prova – Classe V MAT A
1. Individua chi fu il protagonista della politica U.S.A. del 1932 detta “New Deal”:
Thomas Woodrow Wilson Theodore Roosevelt Harry S. Truman Franklin Delano Roosevelt
2. Un importante provvedimento di questo periodo fu l’Agricoltural adjustement act il quale si proponeva di:
fornire sostegno e aiuto agli operai e agli emigrati fornire sostegno ed aiuto agli agricoltori in crisi distribuire terreni alle classi meno abbienti
aumentare le tasse ai latifondisti
3. Nel 1934 nasce il Terzo Reich cioè: Hitler fonda una repubblica federale-democratica
Hitler divide il potere con l’imperatore Guglielmo II Hitler fonda lo stato totalitarista nazista Hitler conquista tutti i territori di lingua slava e fonda uno stato parlamentare
4. Nel 1935 Hitler emette le leggi di Norimberga, spiega in cosa consistevano:
5. Nel 1936 Hitler compie una serie di azioni contro il “trattato di Versailles” elencale:
6. Tra il 1939 e il 1940 la Germania firma o rinnova patti con altre Potenze si tratta di:
Asse Ribbentrop-Romanov e Patto Roma-Berlino Asse Roma-Berlino-Tokio e Patto Molotov-Von Ribbentrop
Asse Roma-Berlino-Tokio e Patto Brest-Litovsk Patto d’Acciaio e Asse Roma-Berlino
INGLESE - a. s. 2015-2016 - II Simulazione Terza Prova – Classe V MAT A
Renewable and non-renewable energy sources
The energy that is available in never-ending supply is called renewable energy. It comes
from natural resources like the sun, wind, water, heat from the earth (geothermal heat),
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biomass, etc. There is no end to the renewable sources of energy on earth: as long as there
is human life, there will also be earth, sun, wind, and water. As for solar energy, the power
coming from the sun can be tapped for food cooking, water heating, electricity generation,
lights and so on. A variety of devices and systems have been created for the purpose.
Among the most efficient are photovoltaic systems that transform radiant energy from the
sun directly into electricity by means of silicon or gallium arsenide solar cells. Another
approach involves the use of flat-plate solar collectors to provide heating for commercial
and resi dential buildings. Wind energy is being used extensively for the generation of
electricity. Wind turbines are grouped in the so-called wind farms to tap wind power and
convert it into electricity for both domestic and commercial applications. Geothermal
energy is the heat from earth, used to heat water or generate electricity. Because the
temperature of the earth remains constant just below the surface, underground piping can
be installed with a fluid to absorb the heat, which can then be delivered into buildings.
Biomass energy is the energy stored in organic matter generated by plants or animals,
while water energy is obtained from tidal waves or rain water. Non-renewable energy
sources The energy sources that cannot be recreated and which we go on depleting as we
use them are non-renewable energy sources, which fulfil at present most of our needs.
Fossil fuels are extensively used, and consist of oil, natural gas and coal. Fossil fuels are
formed from the dead bodies of the plants and animals buried below the deep layers of the
earth's core millions of years ago. Another popular non-renewable source of energy is
constituted by radioactive elements. The energy obtained from these elements is called
nuclear energy. The most commonly used radioactive element for nuclear energy is
uranium.
1. What is the difference between renewable and non-renewable energy?
2. Which kinds of energy are renewable and which are non-renewable? Give examples.
3. In a solar water heating system the solar control
o exchanges the temperature of pvc-cells o reads the temperatures of the storage tanks and the collectors o activates the relief valve o deactivates the solar collectors
4. A massive use of fossil fuels o is safe for the environment o produces small amounts of pollutants o should be reduced according to the Kyoto protocol o should be increased according to the Kyoto protocol
5. Australia o is the driest inhabited continent o has got a temperate climate all year round o is the wettest inhabited continent o has got an arctic climate in the south
6. In India the Monsoon period o lasts from March to May o lasts from June to September
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o lasts all year long o never occurs
TECNOLOGIE MECCANICHE E APPLICAZIONI - a. s. 2015-2016 - II Simulazione
Terza Prova – Classe V MAT A
1. Cosa sono l’ISO, il CEN e l’UNI?
Organismi nazionali
Organismi internazionali
Organismi di normazione
Organismi per la qualità
2. Che cosa rappresenta il tempo di risposta di un trasduttore?
Il tempo che impiega in uscita a raggiungere il valore richiesto
Il rapporto tra la minima variazione in uscita ed il valore massimo di fondo scala
Il rapporto tra la variazione della grandezza in uscita e la variazione della grandezza in
ingresso
Il tempo per raggiungere la temperatura di funzionamento
3. Quale delle seguenti definizioni aderisce meglio al concetto attuale di qualità?
Qualità del processo
Qualità del prodotto
Qualità della sicurezza
Qualità del personale
4. Quale ruolo svolgono gli attuatori in un sistema di automazione?
Rilevano e misurano le grandezze fisiche
Acquisiscono i dati e decidono l’azione da intraprendere
Eseguono i movimenti o le azioni stabilite
Non sono mai utilizzati nei sistemi di automazione
5. Rappresentare schematicamente una termocoppia descrivendone il funzionamento.
6. Spiegare sinteticamente il funzionamento dei sensori utili a realizzare le seguenti tecniche di
rilevamento.
TECNICA DI RILEVAMENTO
RESISTIVO TECNICA DI RILEVAMENTO INDUTTIVO TECNICA DI
RILEVAMENTO CAPACITIVO
TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE ED APPLICAZIONI - a. s. 2015-2016 –
II Simulazione Terza Prova – Classe V MAT A
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1. Il principale vantaggio dell’introduzione della centralina e dei transistor di potenza nei
moderni sistemi di accensione elettronica è:
la possibilità di regolazione del tempo di conduzione del transistor di potenza che interrompe o
porta a massa la corrente nel circuito del primario della bobina;
l’uso dei sensori di fasatura e numero di giri del motore;
l’eliminazione del condensatore in parallelo alle puntine usate nei vecchi sistemi;
la riduzione della resistenza dell’avvolgimento primario della bobina da 3 Ω Ω a 0,8 Ω.
2. Un regolatore di tensione è un circuito elettronico che:
mantiene la tensione su un carico ad un livello costante compreso tra un minimo e un massimo;
ricarica la batteria a motore spento;
alimenta la lampada segna-carica del sistema di accensione elettronica;
interviene in caso di guasto all’impianto elettrico dell’automezzo.
3. Un comparatore di tensione:
ha un’uscita in tensione che può essere pari a zero (uscita bassa) oppure pari alla tensione di
alimentazione del circuito VCC (uscita alta);
si può utilizzare per amplificare un segnale analogico;
ha un guadagno in tensione bassissimo;
accetta solo segnali di corrente all’ingresso.
4. Per eseguire il test di un diodo con un multimetro digitale è necessario:
ruotare il selettore fino a portarlo sulla posizione “diodo” ed effettuare il test in un singolo passo
(collegando anodo al positivo e catodo al negativo);
ruotare il selettore fino a portarlo sulla posizione “diodo” ed effettuare il test in due passi
(collegando anodo al positivo e catodo al negativo e poi invertendo il collegamento);
ruotare il selettore fino a portarlo sulla posizione “Ω”;
effettuare una semplice prova di continuità.
Quesiti a risposta aperta:
a) Descrivere come avviene l’interazione tra componenti hardware e software presenti in una
centralina elettronica e le modalità di acquisizione ed elaborazione dei segnali elettrici in ingresso e
in uscita.
b) Disegnare lo schema di un Convertitore Flash a 2 bit
3a SIMULAZIONE DI TERZA PROVA (4 materie)
MATEMATICA - a. s. 2015-2016 - III Simulazione Terza Prova – Classe V MAT A
1) Data la funzione y = xx
x
2
1 si ha che:
A) D = 10/ oxxRx B) D = 10/ xRx
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C) D = 10/ exxRx D) D = 10/ oxxRx
2) Una funzione ammette per asintoto orizzontale la retta di equazione y=2 se
A) Lim f(x)=2 B) Lim f(x)=2 C) Lim f(x)= D) Lim f(x)=
x x 2 x x 2
3) La funzione y = 1
2
x
x ha per asintoti le rette di equazione:
A) x = 1 y = +x B) x = 1 C) x = 1 y = +x - 1 D) x = 1 y = x +1
4) Data y = 12
2
x
xx si ha che la y1 =
A) 22
2
)1(
12
x
xx B)
22
2
)1(
123
x
xx C) x2 + 2x +1 D)
22
2
)1(
12
x
xx
5) La funzione y = 1323 xxx ha:
A) m (-1,2) B ) m (1,-2) C) è sempre crescente
M (1,-2) M (-1,2) D) è sempre decrescente
Con M e m si indicano rispettivamente i punti di massimo e minimo relativo della funzione.
6) Trovare gli asintoti della seguente funzione:
y= 1
122
2
x
xx
7) Calcolare gli eventuali punti di massimo e/o minimo relativo della seguente funzione:
y= 12 x
x
STORIA - a. s. 2015-2016 - III Simulazione Terza Prova – Classe V MAT A
1. Delinea le azioni di guerra di Hitler dal 1° settembre 1939 al 10 giugno 1940:
2. Parla dell’operazione Barbarossa:
3. Al processo di Norimberga furono condannati:
tutti coloro, di ogni ordine sociale, che avevano aderito al partito nazista.
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tutti coloro che avevano tradito il governo nazista e si erano schierati con gli altri partiti.
tutti i generali che avevano guidato l’esercito nazista contro gli Alleati.
tutti gli esponenti devoti al Terzo Reich accusati di danni contro l’umanità.
4. Durante la II guerra mondiale l’Italia del nord fu liberata:
il 24 maggio 1945
il 25 aprile 1944
il 25 aprile 1945
il 4 giugno 1945
5. Il 10 dicembre 1948 l’ONU redige:
lo statuto dell’uomo e del cittadino.
la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
la dichiarazione dell’autodeterminazione dei popoli.
la dichiarazione del diritto internazionale contro i crimini di guerra.
6. Il muro di Berlino:
fu costruito nell’agosto del 1960 e abbattuto nel novembre del 1988.
fu costruito nell’agosto del 1960 e abbattuto nel novembre del 1989.
fu costruito nell’agosto del 1961 e abbattuto nel novembre del 1989.
fu costruito nell’agosto del 1961 e abbattuto nel novembre del 1988.
7. L’Unione Europea:
Nasce con il trattato di Bruxelles nel 1992 con i primi 12 stati
Nasce con il trattato di Maastricht nel 1992 con i primi 12 stati
Nasce con il trattato di Maastricht nel 1991 con i primi 10 stati
Nasce con il trattato di Bruxelles nel 1991 con i primi 10 stati
INGLESE - a. s. 2015-2016 - III Simulazione Terza Prova – Classe V MAT A
1. In Europe the Bronze Age started
o in 10,000 BC
o in 500 BC.
o in 2000 BC
o in 1000 AD
2. Thermal properties
o are the responses to, electrical and magnetic forces respectively
o concern the reaction of some material to the appliance of a force
o concern the transmission of heat and heat capacity
o concerns absorption, transmission and scattering of light
3. Studying materials at the microscopic level means
o studying the arrangement of atoms on different ways.
o studying the arrangements of small particles of material that can be identified by microscope.
o studying its mechanical properties.
o studying its electric and magnetic properties.
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4. Many of the islands in the Caribbean Archipelago
o have an arctic climate
o have sandy coral reefs and white sandy beaches
o have a dry and cold climate
o are located on the Pacific Ocean
5. A “Megacity”
o is a huge functional urban and rural area composed by two or more metropolitan cities
o has a population of maximum 10 million people
o is the term used to describe large cities up to 400,000 inhabitants
o has a size which is bigger than a city but smaller than a metropolis.
6. What are the fossil fuels? Explain their effects on the global environment.
7. What are the mechanical properties of materials?
TECNOLOGIE MECCANICHE E APPLICAZIONI - a. s. 2015-2016 - III Simulazione Terza Prova – Classe V MAT A
1. Qual è il fine dell’attività di manutenzione?
Garantire lo stato in cui un apparato/impianto svolga la funzione richiesta
Garantire lo stato in cui un apparato/impianto abbia performance migliori di quelle richieste
Garantire lo stato in cui un apparato/impianto abbatta al massimo i costi di funzionamento
Garantire lo stato in cui un apparato/impianto svolga ulteriori funzioni, rispetto a quella richiesta
2. Quali azioni possono essere messe in campo nelle attività di manutenzione per il mantenimento o il ripristino
della capacità di un sistema di eseguire la mansione richiesta?
Tutte le azioni amministrative e gestionali
Tutte le azioni tecniche, amministrative e gestionali
Esclusivamente le azioni gestionali
Esclusivamente le azioni tecniche
3. Secondo la normativa tecnica vigente, cosa rappresenta il “guasto” di una data entità?
Il decadimento, anche minimo, delle funzionalità di una data entità
Il decadimento, rispetto ad una specifica soglia di accettabilità, delle funzionalità di una data entità
Il decadimento totale delle funzionalità di una data entità (cessazione del funzionamento)
L’assenza di decadimento delle funzionalità di una data entità
4. Cosa rappresenta la funzione tasso di guasto λ(t) ?
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La funzione λ(t) rappresenta l’andamento dell’affidabilità al variare del tempo
La funzione λ(t) rappresenta l’andamento dei costi di manutenzione al variare del tempo
La funzione λ(t) rappresenta l’andamento della probabilità di guasto al variare del tempo
La funzione λ(t) rappresenta l’andamento della disponibilità al variare del tempo
5. Quali dei seguenti parametri dell’affidabilità non hanno significato per i sistemi non riparabili?
MTBF, MTTR e MTTF
MTBF e MTTR
MTBF e MTTF
MTTF
6. Definire, con riferimento alla norma UNI 9910, i concetti di affidabilità, disponibilità e manutenibilità,
chiarendone brevemente il significato.
AFFIDABILITÀ
DISPONIBILITÀ
MANUTENIBILITÀ
7. Dato un sistema costituito da soli 2 componenti, con affidabilità rispettivamente AC1 = 75% e AC2 = 45%.
Determinare l’affidabilità complessiva del sistema sia nel caso di disposizione serie sia nel caso di
disposizione parallelo degli stessi. Commentare i risultati ottenuti chiarendo la differenza tra le due
configurazioni.