Dispensa Corso Fotoritocco
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8/7/2019 Dispensa Corso Fotoritocco
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CorsoCorso
FotoritoccoFotoritocco
Docente: Angelo Lussiana
e-mail: [email protected]
tel. 349 443 8686
Imparare a conoscere la fotografia digitale
Non si tratta davvero di fotografia, o almeno di quella che abbiamo utilizzatoper quasi due secoli per documentare, informare, creare e ricordare, non sitratta solo dinformatica e passione per i computer: la fotografia digitale hacambiato le regole del gioco, ha introdotto nuovi standard, ha avvicinatomoltissimi nuovi utenti e, consapevolmente o no, ha spiazzato i fotoamatori diun tempo. Da ci deriva sia la necessit di comprendere le basi della fotografia,sia di ritrovarsi nel mondo digitale liberi di applicare la propria culturafotografica.
In questi ultimi dieci anni la tecnologia digitale cresciuta vertiginosamente,portando nellambito amatoriale prodotti sempre pi evoluti e intuitivi, in grado
di risolvere i problemi endemici della fotografia analogica. Di fatto oggi quasitutti noi portiamo al seguito, spesso inconsapevolmente, una MFD: essarichiede un continuo interessamento, studio e aggiornamento per sfruttareappieno e con soddisfazione le proprie caratteristiche e le ncostantemente proposte dal mercato. Vediamo ora di chiarire pochi puntitecnici ma indispensabili.
I pixel
Visivamente i pixel sono spesso paragonati alla grana fotografica; si vedr chequesto vale a livello estetico, ma che essi sono molto pi complessi.
Visivamente un pixel un singolo tassello dei tanti che compolimmagine digitale, a forti ingrandimenti essi diverranno percettibili comequadratini. Quanti pi pixel sono disponibili, tanto pi dettagliata e definitasar la nostra immagine digitale.Paragonando i pixel alle tessere di un mosaico comprendiamo forsemeglio che, aumentando il numero di tessere e i colori a disposizione,aumenter proporzionalmente la definizione e la descrizione deidettagli.
Per ottenere una media qualit di stampa (da 120 pixel per pollice) e unaltaqualit di stampa (da 300 pixel per pollice) occorre unimmagine digitale dialmeno 1200 pixel di lato lungo.
mailto:[email protected]:[email protected] -
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Dividendo i dati si ottiene uninformazione sulle dimensioni massime di stampadi media qualit, in questo caso 10 cm.; a 300 pixel per pollice la dimensionemassima del lato lungo di stampa risulta 4 cm., ma la qualit pi cheraddoppiata.Una MFD da otto milioni di pixel presenta fotogrammi con lato lungo di circa3400 pixel, ci significa che potremo ottenere una stampa A4 (210 297 mm.)utilizzando 120 pixel per pollice; volendo aumentare la qualit di stampa a 300pixel per pollice si riduce la dimensione massima di stampa a 11,33 cm.Il numero di pixel sul lato lungo diviso per la qualit di stampa (pixelper pollice) fornisce delle dimensioni massime per mantenere laqualit desiderata.
Non avendo tutti i pixel necessari si pu ridurre lingrandimento o ridurre laqualit. possibile, in mancanza di pixel e occorrendo in ogni caso una certadimensione di stampa, interpolare i dati, ovvero richiedere al computer diaggiungere intelligentemente altri dati, sacrificando in ogni caso nitidezza esfumature di colore. Linterpolazione bicubica la pi opportuna, in quantoeffettua una media tra tutti i pixel circostanti a quello da interpolare; a seconda
della necessit esistono varie possibilit per accrescere il file.
La seguente tabella riassume i concetti espressi sopra:
Megapixel
Dimensione deifile
RisoluzioneMax dimensioni di
stampa
1.2 480 KB 1152 x 864 100 x 150 mm
2.0 980 KB
1600 x
1200 125 x 180 mm
3.0 1.2 MB2048 x1536
250 x 200 mm
5.0 2.3 MB2592 x1944
280 x 350 mm
Un chiarimento necessario per DPI (dots per inch: puntini a video per
pollice) e PPI (points per inch: puntini a stampa per pollice): quando si indica ilnumero di puntini usati in una unit di misura lineare, si comunica alprogramma che gestir il file cosa fare con i pixel. Supponendo diavere il file di unimmagine dal lato lungo di 1280 pixel, posso dire alprogramma di usare questi pixel impiegandone 72 per pollice o 300per pollice: ci che varia la dimensione dellimmagine mentre la nitidezzadella stampa varier proporzionalmente alle dimensioni e alla distanza diosservazione. Volendo dare uninformazione utile sulla qualit dellimmagine sideve indicare il numero di pixel che ne compone i due lati, ad esempio 640 480 o 4000 3000, entrambe le immagini possono essere stampate a 300 dpi,varieranno le dimensioni di stampa, da 5 a 34 cm. per gli esempi riportati.
Profondit colore
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Ciascun punto dellimmagine codificato e trasmesso come successione di unoe di zero bit: con otto bit, cio la possibilit di codificare ciascuno dei trentaduecolori con otto successioni di zero e di uno, avremo a dispduecentocinquantasei sfumature di colore per tre serie, di cui una per il rosso,una per il verde, una per il blu. Dalla loro combinazione si possono otteneretutti i colori possibili (16.777.216). Sembra che dieci bit per canale sianosufficienti per raggiungere i limiti assoluti della vista umana in quasi tutte lecircostanze. RGB il modello di colori additivo.
Quando il file in formato RGB significa che ciascun pixel descritto in trelivelli, uno per colore: red, green, blue. La sovrapposizione dei tre coloriproduce luce bianca, negli altri casi di abbinamento vengono generati i coloricomplementari, yellow, cyan, magenta. Ricordo inoltre che le immaginicomposte da pixel vengono definite bitmap, ogni bit ha una propria precisaposizione e qualit; le immagini vettoriali invece sono composte da modellimatematici.
Formati JPG e TIFF
Su ogni MFD possibile scegliere il formato di salvataggio e la qualitdellimmagine prima di scattare, ci determina la quantit di scimmagazzinabili sulla scheda di memoria.Per fare un esempio, su una scheda da 2 GB gli scatti possibili in formato JPGsono in base alla MFD, 370 di alta qualit o 2040 alla minima o 91 utilizzando ilformato RAW.
La principale differenza tra i formati JPG e TIFF consiste nella compressione omeno del file. Compressione e successiva espansione, ogni volta che si salva ilfile in formato JPG, generano decadimento e appiattimento dellimmagine a
causa della perdita di dati, al contrario senza tale compressione si occupamaggior spazio sulla scheda di memoria e tempo per il trasferimento dei datidal sensore. Le caratteristiche del formato TIFF consentono una notevoleflessibilit, questo un vantaggio di per s, ma rende difficile rimanereconformi alle specifiche, e comporta che una stessa immagine possa esserevisualizzata sul computer con colori differenti a seconda del programma in uso.
Consiglio naturalmente lo scatto in formato TIFF su una scheda dimemoria adeguata; in alternativa si pu usare il formato JPG allamassima qualit (JPG extra) con ridotta compressione 1:2 e salvarlo
sul computer in altro formato, possibilmente PSD, evitando cos untroppo evidente decadimento di dettaglio e di resa delle sfumaturecolore dellimmagine.
Fotografando in formato JPG o TIFF, prima che il file sia salvato nella scheda dimemoria subisce quattro passaggi automatici nella MFD:
1. il sensore raccoglie limpulso determinato da ogni singolo pixel e lo converteda analogico a digitale, in questo momento i dati si presentano grezzi, RAW,non interpretati dai successivi passaggi;
2. un algoritmo, ovvero una matrice di quantizzazione che pesa i coefficienti difrequenza di ordine pi basso in maniera pi marcata rispetto agli stessi diordine maggiore, per adattarsi alla vista umana attribuisce ai singoli pixel ilvalore brillantezza e colore;
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3. a questo punto sono attribuite ai dati RAW le impostazioni personalizzate diripresa, ISO, qualit dellimmagine, bilanciamento del bianco ecc.;
4. il file immagine, elaborato in formato JPG e compresso o in formato TIFF enon compresso, scritto sulla scheda di memoria.
Limmagine e la sua rappresentazione digitale
In seguito al trasferimento del file dalla MFD al computer e al conseguentesalvataggio in formato PSD, si pu eseguire una nuova elaborazione utilizzandoun software di post produzione fotografica. Nei casi pi frequenti si correggelimmagine con i livelli automatici, si ritocca il bilanciamento del bianco e siaumenta la nitidezza tramite la maschera di contrasto. Operazindispensabili e ordinarie che, seppur ampie, implicano gi uninterpretazione apriori della fotografia e lasciano parametri ristretti delaborazione rispetto al fileRAW di cui si parler in seguito.
Scheda di memoria
La velocit di registrazione e quella di trasferimento dei dati condizionano lapossibilit di scatto consecutivo e, se troppo anguste, implicano una pausaprima che la MFD sia nuovamente pronta. Esistono molti supporti di memoriasempre pi capienti e veloci nella registrazione dei dati e nel loro trasferimentoal computer, ne elencher alcuni:
memory stickbasate su tecnologia Sony, da 2,45 MB/sec per trasferimento, 1,5 MB/sec per lettura e le recenti versioni duo, pro duo emicro dallelevata velocit e con capacit fino a 32 GB;
compact flash I, II da 9 MB/sec in trasferimento e lettura che equivale a
30X, schede professionali UDMA che arrivano a 300X e 600X, con unavelocit di 90 MB/sec per il trasferimento dei dati e hanno una capacit chearriva a 64 GB;
secure digital e SDHC, sono le schede pi diffuse e offrono una buonavelocit di trasferimento, fino a 133X, hanno dimensioni minime, consumoridotto e capacit di registrazione elevate, fino a 32 GB. Disponibili anchenel formato ridotto mini SD da utilizzare con adattatore;
micro SD, davvero di dimensioni minime (15111 mm.), divenutalunit di registrazione dati standard per la telefonia mobile; ora ne esistono
con capienza fino a 16 GB; smart media ormai scomparse;
multimedia e multimedia pro.
Essendo importante poter scattare anche pi di una foto al secondo, occorrescegliere una scheda di memoria con velocit adatta a gestire la quantit diinformazioni fornite dal sensore in un tempo pi limitato possibile. 30X indicauna velocit di trasferimento e lettura di 9 MB/secondo.
Quando si acquista una scheda di memoria, bene osservare, oltrealla capienza, la velocit di registrazione e quella di trasferimento deidati.
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Esistono schede da tutti i prezzi, bene scegliere un prodotto di alta ointermedia qualit ricordando che sar riutilizzabile allinfinito, che raccoglier inostri dati pi preziosi, quanto pi capiente (2, 4, 8, 16 GB) e veloce (almeno133X), per essere liberi di scattare in alta qualit con piena autonomia.
Nuovi prodottiLe novit sul mercato della fotografia digitale offrono, sia per il fotoamatoreche per il professionista, occasione di riflessione sulle migliorie tecniche estilistiche e spunti per idee creative su cui lavorare.Le MFD sono divenute oggetti tecnologici preziosi e con uno stile attuale. Tuttele proposte sul mercato sono curate nellestetica sia minimale che curvilinea eanatomica, con bellissimi colori metallizzati dal bronzo al viola al rosa, non pisolo nere.
Schermi led a sfioramento da 3-3,5 pollici, funzioni per ridurre leffetto mosso ele vibrazioni con vari sistemi di stabilizzazione dellimmagine, programmi perritratti intelligenti con rilevamento automatico dei volti, con modalit sorriso eavviso occhi chiusi, zoom fino a 26X (circa il corrispettivo 26/650 mm.) e oltre,
sensori retroilluminati da 10,3 a 14 megapixel. In alcuni casi le prestazioniavanzate del sensore consentono lintegrazione della nuova funzionautomatica HDR che permette, tramite lunione di diverse immagini dellastessa scena con esposizione differente, di raggiungere una gamma tonale nonottenibile con una singola fotografia. Un argomento di questi giorni il 3D.Altro settore dinnovazione quello della manegevolezza, resistenza e duratadella MFD con impermeabilit a polvere e acqua, su alcuni modelli fino a 5-10m. di profondit, della resistenza agli urti e cadute fino a 2 m. di altezza,dellessere in grado di funzionare a temperature di molto sotto dello zero, opotersi controllare con i guanti, tramite colpetti o inclinazione: tap control.
Modalit di scatto
Osservando la ghiera di controllo della MFD si notano icone rappresentantimodalit di scatto per ogni occasione, inizialmente sar necessario testareognuna di loro e valutarne la differenza, lasciare che sia la MFD a svolgere illavoro scegliendo tra una ricca gamma di possibilit. Ogni MFD, oltre allemodalit duso tradizionali, propone differenti impostazioni per facilitare almassimo la ripresa di soggetti e situazioni complesse.
Queste sono le modalit tradizionali classiche proprie della fotografia
analogica riproposte sulle MFD. Esse intervengono tramite esposimetro solo sutempi e diaframmi, regolando anche gli ISO in automatico:
M: manuale. Totale controllo su tempi, diaframmi, ISO;
A o AUTO: totalmente automatico;
P: programmato, ovvero semiautomatico. Lutente pu personalizzarealcune funzioni come gli ISO, la modalit autofocus e il flash incorporato malesposizione automatica;
AV: scatto con priorit di diaframma. Lutente imposta il valore di aperturadel diaframma, mentre per ottenere una corretta esposizione la velocit
dellotturatore (i tempi) viene automaticamente adeguata dallesposimetrodella MFD;
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TV: scatto con priorit di tempo. Impostazione manuale della velocitdellotturatore e conseguente scelta della MFD del diaframma in base allalettura esposimetrica della luminosit della scena;
A-DEP: profondit di campo automatica. Tutti i punti autofocus sonoattivi per il rilevamento dei vari piani del soggetto e lapertura vieneautomaticamente impostata per attivare la profondit di campo richiesta.
Ecco alcune tra le pi interessanti e comuni modalit digitali di scatto propriedalla MFD, atte allottimizzazione e manipolazione dellimpulso luminoso incondizioni critiche e frequenti solitamente non ben espresse dagli automatismitradizionali e quindi da interpretare, rappresentate da icone e simboli per unapi facile lettura e comprensione da parte di utenti anche senza conoscenzefotografiche.In questo caso non solo tempi e diaframmi vengono coinvolti, ma in automaticotutte le impostazioni della MFD interagiscono nellintento di adattarsi a unasituazione: sensibilit ISO, temperatura colore, bilanciamento del bianco,autofocus, flash, stabilizzatore.
Tramonto; ritratto, rilevamento del volto e del sorriso; paesaggio con cieli blu e colori saturi; fotografia notturna, anche ritratto con flash e senza; sport e soggetti in movimento; spiaggia con riflessi e alte luci; interno e luce artificiale; bambini e animali; acquario;
fuochi dartificio, astronomica con cavalletto; subacquea; fogliame e verdi intensi; neve.
Ognuna di queste impostazioni adatta alla ripresa di una particolare scena,aiutando e sostituendo la scelta consapevole del fotografo in automatico, cioconfrontando ci che inquadrato con una vasta galleria in memoria, tarata susimili condizioni. Ogni impostazione sar spiegata nello svolgimento manuale affrontando argomenti coerenti per fornire la conoscenza utile ascegliere quando e se usare le modalit digitali di scatto e, fotografando in
manuale, come ottenere risultati ancora pi entusiasmanti e personalizzati.Altre modalit di scatto aiutano in situazioni estreme, espandendo la sensibilitISO, consentendo trasformazioni di colore o per la macro digitale, guidano nellacomposizione di panorami, consentono la registrazione di filmati full HD 1080pa 30 fps (fotogrammi per secondo) con audio stereo e, in alcuni casi, video aultra velocit di 1000 fps, oltre a funzioni personalizzate.
Occorre testare tutte le modalit digitali di scatto per verificare lusocorretto e luso creativo degli effetti proposti.
RAW, NEF: il negativo digitale
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Il formato di salvataggio RAW, per Nikon formato NEF, registra limmagine, noncompressa o compressa, in modo a s stante e non elaborata, cos come ripresa dal sensore delle MFD.
Il vantaggio del file RAW rispetto ad altri formati consiste nella qualite quantit delle informazioni contenute, grazie alle quali possibileun intervento di post produzione pi vasto e preciso.
Il file RAW salva le elaborazioni in un file separato associato al file immaginemantenendo inalterato loriginale, lequivalente digitale del negativo da cui sipossono trarre infinite immagini stampate diversamente ma provenienti dallastessa matrice inalterabile.Per capire come possibile effettuare correzioni di esposizione molto ampie,dobbiamo entrare in alcuni dettagli tecnici. Mentre con il formato JPG i pixelvengono codificati in otto bit per 256 sfumature per tre colori, in totale 16,7milioni di colori, il formato RAW registra i colori a dodici o sedici bit per pixel,per 4096 sfumature moltiplicate per tre colori: 68,7 miliardi di sfumature totali.Questa quantit di informazioni permette di:
correggere lesposizione fino a 2 f/ in pi o in meno; migliorare la nitidezza, il contrasto dellimmagine; bilanciare perfettamente il bianco; scegliere e correggere con precisione i colori e la saturazione; salvare immagini male esposte o con eccessivi contrasti; realizzare stampe di dimensioni superiori al 20 30.
Per essere registrati nella scheda di memoria i file RAW richiedono un tempopi lungo e occupano molto spazio rispetto ad altri formati, inoltre devonoessere elaborati uno per volta in post produzione.
RAW + JPG
Il controllo a posteriori dellimmagine consentito dal formato RAW moltocomodo ed efficace, ma pensando che parecchie foto saranno da scartare oimperfette, alcune MFD offrono la possibilit di salvare contemporaneamentelimmagine nei due formati JPG e RAW, per dedicarsi allapertura, modifica esalvataggio dei file RAW solo quando serve. Per i professionisti che operano nelcampo della fotografia commerciale, pubblicitaria o artistica semplicementenon esistono alternative al formato RAW. In ultimo va ricordato che per aprire i
file RAW occorre disporre di un programma specifico, che viene fornito con laMFD o che va acquistato a parte.
Il rumore nelle immagini digitali
Le immagini digitali osservate a forte ingrandimento, come la diapositiva o ilnegativo analogico, non sono esenti da una granulosit irregolare riconosciutacome rumore di fondo.Il rumore di fondo si mostra nelle immagini digitali come granulosit generaleche copre settori scuri e privi di dettaglio, maggiormente evidente nelle areeuniformi. In queste zone si manifesta la comparsa di puntini monocromatici
bianchi (luminance noise) e puntini colorati, spesso rossi (chroma noise).Leffetto simile a quello delle immagini sgranate su pellicola ad altasensibilit.
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Ogni pixel del sensore contiene un diodo fotosensibile che converte la luce inun segnale elettrico, che a sua volta elaborato e convertito in un valorecromatico. I segnali elettrici in uscita dal sensore devono essere amplificati, pii segnali sono deboli e maggiore dovr essere il grado di amplificazione; ogniamplificazione ha per conseguenza, oltre a un aumento del segnale, unaccrescimento del rumore originale, pi una dose di rumore diffuso dalprocedimento stesso.
Ogni singolo pixel, colpito dalla stessa quantit di luce in momenti diversi,genera segnali elettrici di intensit leggermente diversa, pixel vicini stimolati inmodo uniforme restituiscono segnali non uniformi, tutto ci si traspone in unacerta irregolarit e granulosit (rumore) nellimmagine finale. Anche in assenzatotale di luce i pixel producono un debole e variabile segnale di fondo chegenera rumore.
Le dimensioni dei pixel non sono standard; avere pixel di dimensioni maggiori,e non solo in gran quantit, produce un segnale pi pulito e dove il rapporto
segnale/rumore pi vantaggioso. Il rumore del sensore aumentaproporzione diretta allaumentare della sensibilit ISO impiegata, la quale considerata, in digitale, come possibilit di amplificazione di un segnale debole.MFD compatte ed economiche reagiranno a sensibilit ISO superiori a 400, conrumore di fondo che diviene man mano pi avvertibile e negativo.
Le MFD reflex e professionali, con sensori di ampia dimensione, pi complessi efitti e composti da singoli pixel pi grandi, sono meno penalizzate dal problemaanche ad alta sensibilit. Il rumore influenzato dai seguenti fattori:
1. sensibilit ISO. Con poca luce e impostando un alto valore ISO si ha
maggiore amplificazione del segnale che corrisponde a pi rumore difondo;
2. compressione dellimmagine salvata in formato JPG;
3. dimensioni dei pixel. A parit di dimensioni del sensore, pi pixel di entitminore producono maggior dettaglio ma pi rumore;
4. dimensioni del sensore. Un sensore di ampie dimensioni produce menorumore di fondo di uno piccolo;
5. tempi di scatto lunghi, oltre il secondo, producono rumore cromatico;
6. temperatura del sensore.
Quattro accorgimenti per ridurre il rumore di fondo:
1. conviene, in scarsa luminosit, aiutarsi con il cavalletto per impostaretempi lunghi, da compensare con un valore ISO pi basso possibile;
2. la compressione, tipica del formato JPG, aumenta il rumore di fondodellimmagine; opportuno quindi utilizzare altri formati di salvataggiodel file;
3. il sensore, riscaldandosi, produce rumore di fondo, occorre mantenere la
MFD spenta e al fresco fino al momento dello scatto;
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4. una reflex digitale dotata di sensore di grandi dimensioni a ISO 1600produce un rumore paragonabile a quello di una MFD compatta a ISO200.
Memorizzare i terribili quattro, quattro accorgimenti utili a ridurre ilmanifestarsi del rumore di fondo.
La fotografia digitale notturna implica una fatale presenza di rumore di fondonelle immagini, dovuta ad alti valori ISO e tempi lunghi di esposizione, ma tra idue bene scegliere bassi valori ISO da compensare con tempi lunghi. Tutte leMFD hanno un programma di controllo del rumore che si attiva in tutte lecondizioni di luce scarsa e se si usano tempi di scatto lunghi.Lefficacia del programma dipende dalla complessit degli algoritmi impiegati,in quanto il rumore ridotto ma spesso a scapito del dettaglio: sono eliminatianche piccoli elementi dellimmagine.
Ci che distingue un software ad alte prestazioni la capacit di scegliere tra ilrumore e il resto dellimmagine, e quindi pulire limmagine senza privarla dei
suoi dettagli.
La massima nitidezza
Sette suggerimenti pratici:1. ISO: usando bassi valori ISO, ovvero il minimo valore consentito, si
minimizza il rumore di fondo che si sovrappone ai dettagli delle immaginidigitali ottenendo il massimo grado di nitidezza possibile;
2. diaframma: ogni obiettivo genera la massima nitidezza a determinata chiusura del diaframma, generalmente compresa tra f/8 e
f/11. Il valore esatto variabile a seconda dellottica, va dedotto facendoesperimenti;
3. vibrazioni: il movimento del soggetto e il micro mosso implicito nellusoa mano libera compromettono seriamente la riproduzione precisa deidettagli: una velocit di scatto adeguata, che consideri anche lottica inuso, aiuta. In tutte le condizioni di luce insufficiente, luso di un cavallettoespande immensamente le possibilit di scatto, specialmente se abbinatoa scatto flessibile, telecomando o autoscatto;
4. illuminazione: i tre suggerimenti precedenti sono convenienti maconsumano luce. La relazione di bassi valori ISO, una piccola aperturadi f/ e tempi di scatto veloci, comporta la presenza di una gran quantitdi luce. Occorre quindi sfruttare la potenza del sole e del flash, e ininterni illuminare sufficientemente il soggetto per concedersi maggioripossibilit di scelta;
5. RAW: inutile prendere precauzioni per poi lasciare che la MFD eliminigran parte delle informazioni, comprimendo il file immagine. Il formatoRAW consente la registrazione accurata di ogni dettaglio senzapoi venire compresso come il JPG e, non essendo elaboratooccupa minor spazio sulla memoria rispetto alla stessa fotosalvata in TIFF;
6. esposizione: considerando lesposizione una scelta, un compromessotra ci che vogliamo documentare e ci che siamo disposti a sacrificare,
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e considerando che molti dettagli dellimmagine sono contenuti nellezone pi scure, meglio fare alcune fotografie di prova o utilizzare il BKT. preferibile, in ogni caso, sottoesporre leggermente lfotografia piuttosto che sovraesporre perdendo pi dettagli. Conprogrammi di post produzione facile correggere una leggerasottoesposizione, ma ci che sovraesposto e bruciato irrecuperabile; va ricordato che interventi correttivi marcati produconomaggiori problemi di definizione, cromatici e di omogeneit con altreimmagini di quanti non ne risolvano;
7. maschera di contrasto: tradizionalmente tutte le MFD ritraggono inuna maniera piuttosto morbida i dettagli; dopo aver applicato tutti iprecedenti suggerimenti e scaricato limmagine sul computer utileapplicare una maschera di contrasto adeguata che si trova nella sezionefiltri di contrasto di vari programmi di post produzione.
Tratto da GUARDA, INQUADRA, SCATTA! Autore: Luca Peyrot Editore
Lo strumento del fotoritocco al PC:il software
Software di riferimento: Ulead PhotoImpact v.12 (la versione successiva Corel PhotoImpact X3,
praticamente identica, di fatto la 13, cambia il nome della casa di software: la Ulead nel frattempo
stata acquisita dalla Corel)
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PhotoImpact 12 un potente e completo programma di fotoritocco e di illustrazione grafica, pur
mantenendo uneccellente intuitivit che ne permette un uso, gi ad un livello superiore a quello
base, senza lo studio del manuale.
Negli anni ha subito varie trasformazioni per adeguare caratteristiche e funzioni al panorama
contemporaneo, dando vita a un set di strumenti e menu completi che ne fanno un'applicazione di
editing delle immagini potente ed efficace.
Il programma consente di gestire, regolare, modificare e condividere le foto digitali, in un unico
posto. Potrete organizzate, classificare, etichettare e suddividere le vostre foto pi rapidamente con
gli strumenti di gestione. Correggete le foto automaticamente in Express Fix oppure assumete il
pieno controllo con una gamma completa di avanzati strumenti di fotoritocco. Quindi caricate i
vostri progetti su Flickr, Facebook e YouTube, create album e progetti fotografici di alta
qualit, stampate, inviate tramite e-mail o archiviate su disco le foto.
L'intero flusso di lavoro riunito in un unico pacchetto a prestazioni elevate.
Avvio del programma
Allavvio di PhotoImpact una finestra di dialogo offre diverse possibilit di proseguimento, diversi
modi di organizzare la scrivania di lavoro a seconda di quel che si desidera fare:
Ritoccare velocemente le
immagini
Utilizzare le pi ampie
funzionalit
Creare pagine Web
Creare Video o DVD Catalogare, organizzare le foto
Ottenere foto da apparecchi
esterni
Creare una nuova immagine
Utilizzare il programma
preimpostato per creare
calendari, biglietti da visita,
locandine, foto album.
Uscire senza scegliere.
Effettuata la scelta vi chieder se volete salvare lattuale configurazione di PhotoImpact: di regolabasta rispondere No o Cancella, per non correre il rischio di modificare una delle configurazioni
standard. Pu esser utile solo se lattuale scrivania stata creata da voi modificando quella standard
ed intendete ritrovarla ancora in futuro. Click su Exitse intendete mantenere lultima utilizzata.
Se lapertura di questa finestra di dialogo vi da fastidio, potete disattivarla togliendo la spunta in
basso a sinistra di fianco a Display at startup. La scelta di una differente scrivania potrete
comunque sempre farla dalla barra del men:
Click su Window, poi
scegliete Welcome
Screen
oppure
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click sul men a discesa di fianco alla finestrella che vi sta indicando quale sia lattuale
modo.
Ora siamo dentro al programma e possiamo iniziare a lavorare sulle nostre immagini: per farlo basta
semplicemente aprirne una o, se vogliamo costruire una nostra immagine, aprirne una nuova.
Apertura di immagini
Ci sono vari modi per aprire unimmagine: il pi veloce, se PhotoImpact stato associato al tipo di
file (.jpg,.Gif, ecc.), quello di dare un doppio click sullimmagine che avete in quel momento
aperta sul monitor: esempio, state navigando attraverso la vostra cartella immagini, avete impostato
la cartella in modalit visualizza anteprima, sfogliate le immagini e ne individuate una o pi che vi
piacerebbe ritoccare. Selezionate la/le diapositive e date doppio click col sinistro del mouse:
limmagine si aprir in PhotoImpact, se gi avviato, altrimenti lo avvier in automatico. Se
PhotoImpact non invece associato al tipo di file, fate click con il destro e dal men contestuale
scegliete Edit in PhotoImpactcon il sinistro.
Io sconsiglio lutilizzo di questo sistema: preferisco che le immagini si aprano nel lettore veloce diimmagini, compreso nel programma Ulead Instant Viewer, accessorio di PhotoImpact contenuto in
Ulead Photo Explorer 8.5, cos da poterle visionare a tutto schermo una dopo laltra.
Ulead Instant Viewer si apre facendo semplicemente doppio click col sinistro sul file individuato in
Windows Explorer, naturalmente solo se stato associato a quel tipo di file.
Raggiunta limmagine che vi interessa ritoccare, un tocco sulla barra spaziatrice fa avanzare una ad
una le immagini, dal menu, con il sinistro del mouse, attivate File e scegliete Edit in in
PhotoImpact:
Instant Viewer resta aperto in
background ed automaticamente
limmagine si apre inPhotoImpact, se questo gi
avviato; se no lo avvia
automaticamente.
Ritoccata limmagine potrete
chiuderla e salvarla, abbassare
PhotoImpact riducendolo a icona,
cos da ritrovare lInstant Viewer
aperto e continuare a scegliere
unaltra immagine finch si elaborato tutta la cartella.
Altro modo per aprire unimmagine, da PhotoImpact fare click su File, scorrere su Open e fare
click con il sinistro: si apre Windows Explorer attraverso il quale si potr scegliere la cartella e
quindi il file da aprire. Pi velocemente, fare click col sinistro sullicona Open.
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Ancora, una scorciatoia da tastiera: tasto CTRL premuto e quindi pressione su tasto O (Open)
Se si tratta di unimmagine lavorata di recente potrete utilizzare dal menu, click su File, scegliere
Open Recent Files e quindi scorrere sul nome del file da recuperare e confermare premendo il tastosinistro del mouse.
Invece per creare una nuova immagine, da PhotoImpact fare click su File, scorrere su New, si apre
un altro men a discesa, col sinistro del mouse scegliere il tipo di immagine su cui si intendelavorare. Pi velocemente, fare click col sinistro sullicona New Imagine o da tastiera CTRL+N(New)
apparir questa finestra di dialogo:
Sono varie opzioni che ci permettono di
impostare la nuova immagine:
Data Type permette di scegliere tra
Bianco e Nero
Scala di Grigi
16 colori
256 colori
True colors (16 milioni di colori
Nella sezione Canvas si pu scegliere il colore dello sfondo su cui si costruir limmagine: Withe lascer bianco lo sfondo
Custom color permette di scegliere una tinta dalla tabella colori
Background Color usa il colore indicato nelle impostazioni di Background Color nella
barra degli strumenti
Transparent nasconde il bianco, lasciando trasparente lo sfondo: verr rappresentato da uno
sfondo a scacchi grigio.
Nella sezione Image Size si imposteranno le misure dellimmagine che si vuole creare: varie
opzioni permettono di inserirle in Pixel, in cm o in Pollici, di utilizzare misure standard da scegliere
da un men a discesa e ancora, con le stesse misure dellimmagine attiva o dellimmagine in
Clipboard, cio dellultimo Copia o CTRL+C richiesto.
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Tra le opzioni User-Defined (definite dallutente) si evidenzia la possibilt di invertire laltezza e
larghezza agendo sul pulsante con le due frecce, una in su e laltra in gi, mentre il pulsante a fianco
permette di recuperare formati gi salvati ai quali possibile aggiungere formati personalizzati.
Nella sezione Preview possiamo vedere come apparir la futura immagine rispetto al supporto di
stampa, ritratto o panorama, verticale o orizzontale, o rispetto allo schermo espresso nelle misure
classiche 640x480, 1024x768, ecc.
Ultima possibilit di impostazione riguarda la Risoluzione:
Display adatta alla visualizzazione su schermo, pi leggera, 96 Pixel per Inch
Printer adatta alla stampa, con un 600 pixel/Inch, di maggior peso in Kbyte
User-defined che pu esser impostata a nostra scelta
La nostra finestra di lavoro risulter esser questa:
Nella videata precedente si notano:
unimmagine presente sul PC aperta per esser lavorata:
una nuova immagine, un Canvas, il foglio bianco su cui lavorare per la precisione, pronto
per accogliere parti di immagini, oggetti, colori e qualsiasi altra cosa si voglia creare.
Due parole ancora sulla modalit di visualizzazione: cos come si vede dallimmagine abbiamo due
finestre, una per ogni immagine disposte in modo casuale. Possiamo regolare la visualizzazione
tramite il men da Window scegliendo la modalit di visualizzazione a cascata (Cascade), una
finestra sopra laltra (Tile Horizontally), una di fianco allaltra (Tile Vertically) ed infine, ArrangeIcons per sistemarle come ci pare.
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Due o pi finestre aperte sullo spazio di
lavoro permettono lo spostamento dellaselezione da una allaltra senza bisogno di
copia/incolla
Se invece allarghiamo al massimo una delle finestre di immagine tramite il tasto centrale dei tre di
opzione sul bordo blu in alto a destra della finestra immagine, sullo spazio di lavoro avremo solo
quellimmagine e non sar possibile trascinare oggetti da una allaltra immagine: potremmo farlo
solo con copia e, aperta limmagine di destinazione, con incolla.
In tale modalit non sar nemmeno possibile trascinare un oggetto da unimmagine fuori sullo
spazio di lavoro ed ottenerne automaticamente una nuova con le stesse dimensioni delloggetto
spostato.
Nella visualizzazione ingrandita, click sul simbolo centrale di finestra a tutto schermo, i simboli di
Riduci a Icona, Ripristina schermo (in tale condizione Tutto Schermo sparisce) e X, Chiudi, si
spostano in alto a destra: per ritornare alla visualizzazione precedente o per chiudere occorrer agire
su questi nuovi pulsanti.
Questi simboli, le opzioni per il
controllo della finestra, sono relativiallimmagine attiva e non al
programma PhotoImpact che sono gli
ultimi in alto a destra: attenzione a
non chiudere il programma invece
dellimmagine!
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Salvataggio del lavoro e delle immagini.
E bene sapere da subito come salvare unimmagine, soprattutto per non rischiare di gettare
mezzore di lavoro nel cestino.
Altro consiglio: aprite limmagine da elaborare e immediatamente salvatela con altro nome per non
rischiare di salvarla con modifiche non definitive o, peggio, con modifiche che poi vorrete
cancellare; una volta salvata non pi possibile ritornare al vecchio originale.
Nel caso sia unimmagine che avete gi rinominato, quindi richiesto un SaveAs (salva come) dalmenu principale File sar sufficiente fare click con il sinistro del mouse sullicona Salva
e limmagine attuale a video verr registrata sulla
precedente: se invece, come nellesempio a
fianco trattatasi di immagine nuova, la
riconoscete perch PhotoImpact le chiama
Untitled 1,2,3, ecc., in automatico, cliccando sullicona Salva, vi apparir la classica finestra di
dialogo di Windows di Salva con nome con alcune possibili opzioni di salvataggio.
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Avrete la possibilit di scegliere da Explorer in quale cartella salvarla Salva in, di darle un nome, di
default viene proposto quello che appariva sulla cornice blu dellimmagine in PhotoImpact, Untitled
2, per lesempio precedente, di indicare il tipo di file, Salva come, viene proposta lestensione
UFO, propria dei file
progetto di
PhotoImpact, di
attivare le opzioni a
seconda del tipo di file,
Options, di rinunciare
alloperazione di
salvataggio con
Annulla, di decidere se
inserire limmagine in
un album o no.
Il pulsante per le
opzioni di file permette
di decidere come
salvare limmagine: secon o senza
compressione, in che
percentuale di
compressione e di che
tipo. Sono opzioni
diverse per ogni tipo di
file.
Sappiate che per un file UFO bene lasciare lopzione che prevede la non compressione, mentre
per i file JPG bene verificare se lopzione di compressione sia a 100, di default a 90%: in questo
modo non salverete rischiando di perdere eccessiva qualit ogni volta che limmagine verr riapertae risalvata. Se fosse al 50% dopo tre passaggi vi ritrovereste unimmagine al 12.5% di qualit dalla
prima.
Se per qualche motivo sar necessario aumentarne la compressione, ricordatevi che PhotoImpact
ricorder tale impostazione per tutti i successivi salvataggi, in quel formato, di ogni altra
immagine: alla prima occasione, meglio per farlo subito, salvando un qualsiasi scarabocchio,
riportate a 100% il cursore relativo alla qualit di salvataggio, cos al prossimo Salva non rischieretedi non ricordarvene. Rallenta il lavoro, per piuttosto che scordarvene, attivate la casellaInvoke
options dialog box: ogni volta che salverete vi verr riproposta questa finestra di dialogo e sarete
messi al corrente degli attuali settaggi.
La scorciatoia da tastiera per Salva CTRL+S,quella per Salva con Nome CTRL+Maiusc+S
PhotoImpact salva un lavoro, immagine o
disegno che sia, in formato .UFO senza
compressione, mantenendo eventuali oggetti
flottanti, che possono esser spostati, permettendo
cos di riprenderla da dove si interrotto il
lavoro.
Se invece salvate unimmagine in .JPG, di solito
utilizzato per immagini di tipo fotografico ocomunque complesse, cio composte da colori
non pieni, ma con sfumature, il salvataggio
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comporter la perdita di ogni oggetto mobile: tutto verr fuso su di un solo piano. PhotoImpact
avvisa di ci prima di procedere al salvataggio.
I formati in cui salvare sono parecchi, ma oltre ai due gi analizzati, pu esser utile sapere qualcosa
sul formato .GIF: la particolarit di questo formato la trasparenza dello spazio att
allimmagine, come se si salvasse solo ci che allinterno del contorno. La trasparenza
evidenziata da una scacchiera di quadretti grigi. Il formato utilizza 256 colori ed molto usato per
le animazioni.
Esiste ancora una modalit per giungere velocemente al salvataggio nei tre principali formati
utilizzati per comporre pagine Web: dal men scegliere Web, quindi dal men a discesa Image
Optimizer. Le opzioni sono solo per quei tre tipi di files JPG, GIF e PNG, e le stesse che abbiamo
ritrovato nelle modalit di salvataggio precedenti: in pi vi la possibilit di tagliare limmagine o
ridimensionarla per comprimerla nella dimensione necessaria.
Questa la finestra di dialogo:
Box degli strumenti
Si tratta di quella barra posizionata a sinistra dellarea di lavoro: vi sono icone che rappresentanodifferenti strumenti di lavoro.
La prima in alto, la freccia, quando selezionata permette col sinistro del mouse di attivare un
oggetto per spostarlo entro limmagine o tra immagini e di gestirne la posizione rispetto allarea
dellimmagine.
Noterete che quando viene attivato, ognuno di questi strumenti fa adattare con comandi diversi la
Barra degli attributi, quella appena sopra larea di lavoro disposta in orizzontale: questa quella
dello strumento freccia:
Strumenti di selezione: la seconda icona. Permette di accedere
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Regola la trasparenza delloggetto o degli oggetti che sono stati selezionati. Il valore
espresso in percentuale da 0, opaco, a 100, massima trasparenza: si pu variare digitando un valore
nella casella o spostando il cursore che appare facendo click sul pulsante a fianco del men a
discesa.
Il gruppo seguente regola la sfumatura del contorno, vedi cerchi blu, di uno o pi oggetti
contemporaneamente: attivo solo per oggetti del tipo immagine.
Quando si disegna una
qualsiasi cosa quella figura
un oggetto creato da un
percorso, Path, un disegno,
uno schizzo e non un
oggetto immagine: serve,
per certi utilizzi, convertirlo.
Per convertire un oggetto in
un diverso tipo occorre
selezionarlo, click col
sinistro del mouse e iltratteggio del contorno
diventa intermittente, poi
click con il destro restando
sulloggetto e si attiva un
men ricco di opzioni: fare
click su Convert Object
Type e poi, per la
conversione da schizzo o
testo a immagine, su From
Test/Path to Image.
Non occorre sapere di chetipo sia loggetto: sono
attive sole le opzioni
possibili; se questa fosse opaca significherebbe che il vostro oggetto gi del tipo immagine.
Posizionamento rispetto ad altri oggetti
Le quattro frecce che seguono modificano lordine gerarchico di un oggetto rispetto allaltro: la
freccia in su porta un oggetto davanti ad un altro, quella in gi lo abbassa di un livello,quelle in su
ed in gi con un trattino sopra e sotto portano direttamente al primo piano o al livello pi basso
dellimmagine.Semplicemente: quando si disegna la
prima figura questa occuper lunico
livello al momento disponibile; la seconda
figura verr costruita un livello pi alto,
coprir infatti la figura precedente; la terza
sar su di un livello ancora pi alto e
coprir le due inferiori e cos via, finch
dellultima potremmo dire che sar nella
posizione frontale: Send to Back (in
fondo), Send to Front (di fronte),
Send Forward (manda avanti), SendBackward (manda indietro).
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Nella figura, un click sulla freccia in su mander il cerchio sopra al quadrato, un secondo click la
spedir anche sopra al triangolo.
La stessa azione si pu ottenere ad oggetto selezionato, cliccando col destro del mouse, scorrere il
menu come visto in Sfumatura sino ad Arrange dove troveremo le stesse opzioni. Questo vale
anche per lallineamento, scorrere e selezionare Align.
Il gruppo successivo, allineamento, composto ancora da quattro simboli, muro a sinistra con frecce
che spingono oggetti a sinistra, laltro allopposto, muro a destra e frecce che spingono oggetti
verso destra, cos come, i due a seguire, verso lalto e verso il basso, ci sta ad indicare la
possibilit di allineare con
loggetto pi a sinistra, destra,
in alto o in basso una serie di
oggetti disposti casualmente
nellimmagine.
Segue il gruppo a cui
attribuito il compito di
centrare un oggetto, o un
gruppo di oggetti, o unaselezione rispetto al Canvas, il
foglio su cui si sta lavorando.
Le opzioni sono tre: centratura
orizzontale, verticale e nei due
sensi, al centro del foglio. Si
seleziona loggetto, quando il
contorno lampeggia, si clicca
il simbolo desiderato ed
automaticamente loggetto si
dispone al centro del foglio.
Quando sul foglio ci sono pi
oggetti, si attivano gli ultimi
due simboli: servono per
distribuire equamente tra i
due pi esterni gli oggetti
selezionati, in modo
orizzontale o verticale.
Selezione
La seconda icona del box deglistrumenti quella della
selezione: ha un sottomenu
attivabile facendo click col
sinistro sulla piccola freccia a
fianco del simbolo attualmente
attivo.
Questo vale per tutte le altre
icone: quando un pulsante serve per diverse azioni ha un ulteriore menu.
Il simbolo selezionato dal menu si sostituisce a quello precedente e, se non serve cambiare
strumento, in futuro baster fare click sul bottone pi grande.
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Ancora una regola comune a quasi tutte le attivit di selezione: con selezioni parzialmente eseguite
la pressione del tasto ESC annulla la selezione parziale.
Il menu presenta quattro possibilit:
1. selezione tramite Poligono; la forma di questo la si seleziona nella barra degli attributi,
facendo click su quarto simbolo.
2. Selezione tramite Lasso,
3. Selezione per mezzo della Bacchetta magica (Magic Wand)4. Selezione tramite le curve di Bezier
Per le prime tre opzioni restano immutati i tre simboli presenti sulla barra degli
attributi: il primo deve esser attivato per poter procedere ad una prima
selezione. Notare che ogni nuovo tentativo di selezione, elimina il precedente sullo
stesso livello. Per aggiungere o togliere aree alla prima selezione attivare i pulsanti
+ (pi) per incrementare larea selezionata, includendo altri particolari, - (meno)per
togliere eccessi di selezione.
Terminata la selezione,riselezionare il primo dei pulsanti, click col mouse, per poter
agganciare e spostare, copiare, duplicare la selezione appena effettuata.
Il pulsante seguente, il quarto nel caso del metodo 1 di selezione, permette di scegliere tra diverseforme geometriche: rettangolo, quadrato, ellisse e cerchio.
Il quinto serve per effettuare selezioni con bordo sfumato regolabile dal comando accanto tramite
numero da 0 a 150.
Proseguendo, il sesto, permette di fissare misure esatte per larea da selezionare.
Gli ultimi quattro permettono: il riposizionamento del tratteggio di selezione, ad esempio per
meglio centrare loggetto da selezionare. Una volta fissata la posizione esatta di selezione bisogna
cliccare ancora su questo bottone per poter attivare la selezione e spostarla altrove.
Quello seguente agisce sulla conservazione o meno dellimmagine base, il prossimo, sulla
possibilit di selezionare unarea al di sopra di un oggetto ed, infine, lultimo perconfermare,
un click e tutto il resto dellimmagine sparisce lasciando la sola selezione come nuova immagine.
Metodo 2, tramite lasso: dalla barra degli attributi sparisce il bottone di selezione forma e le
opzioni per impostare misure fisse. Al loro posto un quadratino di selezione per attivare o no Smart
Lasso ed uno di impostazione del grado di precisione nel tracciare i bordi della selezione.
Quando Smart Lasso non inserito, iniziare la selezione fissandone tramite click del mouse il
punto di inizio, senza necessit di tener premuto il pulsante sinistro, muovere il mouse lungo il
bordo da tracciare e cliccare di tanto in tanto per fissare la traccia di selezione. Ritornati sul puntoiniziale doppio click per chiudere il lasso ed attivare la selezione.
Con Smart Lasso attivato, impostare un valore di larghezza entro la quale la traccia assumer per
buoni i colori da considerare limiti del bordo di selezione. Fare
alcuni tentativi per verificare quale valore sia pi adatto alla
selezione che vi accingete a fare. Variando il valore varier
lampiezza del cerchio che vi indica larea di intervento della
selezione.
Iniziare con un primo click per fissare il punto di inizio, muovere il mouse lungo il bordo da seguire
per la selezione: la traccia sar fedele, entro quel limite impostato di valore, alla differenza di coloridel percorso che state tracciando e vi si adatter automaticamente. Di tanto in tanto fissate
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comunque un punto di ancoraggio per non rischiare di perdere la traccia segnata e giunti al punto di
partenza date doppio click.
Se andate fuori traccia, potete tornare verso lultimo ancoraggio e ripartire da quello: oltre un
ancoraggio possibile andare solo eliminandolo con il tasto Backspace, quello con la freccia a
sinistra in alto a destro sopra il tasto Enter della tastiera.
Raggiunto lancoraggio di partenza appariranno due pulsanti nuovi: uno per generare la selezione,
equivale a fare doppio click
che pi veloce, laltro per
cancellarla.
Generata la selezione si
attiver ancora un pulsante:
quello per la modifica dei
nodi, per meglio regolare
la selezione. I nodi di una
polilinea possono essere
spostati, eliminati oaggiunti e agendo su
ognuno di essi possibile
dare differenti curvature
alla linea adiacente.
Selezione con bacchetta
magica: i tasti nuovi sono
linea, area con la casella di
impostazione e connected pixel.
Impostando Linea si vuol selezionare tutti i colori vicino per similarit al valore impostato nella
casella che la linea tracciata sullimmagine toccher, mentre con Area impostato saranno di
riferimento quei colori compresi nellarea tracciata. Il valore pi basso cercher colori molto simili,
quello pi alto sar pi tollerante e incorporer nella selezione colori sempre pi distanti
dalloriginale.
Marcando la Casella di Connected Pixel la ricerca, in entrambe le modalit, si limiter ai pixel
adiacenti larea toccata da Linea o da Area che avrete tracciato.
Qui stata tracciata una linea sul rosso del vino qui unarea su un p
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Selezione con curve di Bezier: in realt si disegna al di sopra dellarea da selezionare per mezzo
delle curve di Bezier ed una volta ottenuto il contorno desiderato, tramite il pulsante si trasforma il
tracciato creato in un tracciato di selezione. Verr evidenziata unarea con un tratteggio, portatevi
sopra col mouse e fate click col destro: scegliete Convert to Object e dopo aver selezionato nel Box
degli strumenti il primo pulsante in alto, la freccia, potrete utilizzare la selezione.
Vale per tutte le selezioni: quando avete delle aree selezionate e vi siete un po persi nel selezionare,
per ripulire limmagine dai tratteggi di selezione andate a clickare sul men Selection e scendete
sino a selezionare None: date un clic e limmagine non presenter pi selezioni. Ricordo il tasto
ESC da tastiera per eliminare una selezione parzialmente eseguita da Lazzo.
Torniamo al Box degli strumenti: il
terzo simbolo relativo allo Z-Merge,
agisce su due poligoni in 3D unendoli
rispettando la profondit degli stessi.
Mantiene insomma la prospettiva
tridimensionale. Disegnati due oggetti
in 3D si selezionano, poi si agisce sutale pulsante: sar possibile indicare per
ogni oggetto laltezza rispetto alla
prospettiva e sembrer che uno entri
nellaltro.
Selezionare il primo oggetto, col mouse
attivare la casella Z-Merge sulla barra
degli attributi e dare un valore di
elevazione rispetto al fondo.
Selezionare uno ad uno gli altri oggetti
attivando la casella Z-Merge e dando ad
ognuno la giusta elevazione. Basterspostarli per vederli entrare uno
nellaltro.
Il pulsante seguente contiene modalit differenti perdisegnare oggetti:
1. Disegna poligoni pieni, Path Drawing Tool2. Questo invece ne disegna solo il contorno, Outline Drawing tool3. Il terzo disegna linee e frecce, Line and Arrow Tool
4. Lultimo serve per modificare il percorso agendo sui nodi che lo compongono per ottenerne
la forma desiderata, Path Edit Tool
Attiviamo la prima opzione: la barra degli attributi diventa:
Modifica il contorno
Aggiunge ombra
Aggiunge un bordo
Tipo di oggetto da disegnare
Scelta del tipo di poligono e del numero di
lati o punte
modo di disegno: Spline, Bezier o a mano libera.
I primi due da sinistra, li conosciamo: scelta del colore e forma del poligono.
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Il poligono che disegneremo sar pieno, tutto colorato del colore evidenziato nella prima casella o
del materiale eventualmente attivo: piatto se avremo attivato il modo 2D object, altrimenti in 3D per
gi altri modi. Avr pi o meno spigoli o punte a seconda del numero immesso nella casella Scelta
del tipo di poligono.
Alcuni esempi:
Widht regola la larghezza
dellinclinazione, in pratica di quanto
viene verso il centro lo smusso del
bordo, Depth lelevazione o, al
contrario, linfossamento.
Si possono ottenere oggetti a tutto
tondo o piatti in superficie con bordi
smussati. Sotto c la regolazione della
luce incidente sulle superfici, per
rendere meglio leffetto 3D.
Antialiasing aiuta a rendere pi
morbide le curvature.