Discriminazione Tra Due Punti
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Laboratorio di Fisiologia Applicata
MISURA DEL POTERE RISOLUTIVO TATTILE
(DISCRIMINAZIONE DI DUE PUNTI) IN DIVERSE ZONE
DELLA CUTE DEL BRACCIO.
INTRODUZIONE
La discriminazione tattile fine, come per esempio la lettura del braille,
richiede di percepire come distinti gli stimoli tattili molto vicini tra di loro
nello spazio. Il potere risolutivo tattile o acuità tattile si può misurare
utilizzando il test di discriminazione di due punti che consiste appunto nel
riconoscere come distinti due stimoli tattili puntiformi applicati in due punti
della cute molto vicini tra loro. Per capire quali sono i fattori che determinano
l'acuità tattile ricordiamo brevemente le caratteristiche dei campi recettivi nelle
vie somatosensoriali che mediano il senso del tatto.
I recettori tattili sono meccanocettori posti nella pelle capaci di
convertire la deformazione meccanica della pelle in segnale elettrico. La parte
recettoriale è costituita dal terminale specializzato del neurone sensitivo
primario. Si tratta di un neurone a T il cui corpo cellulare si trova nei gangli
delle radici dorsali. Questi recettori, a seconda delle caratteristiche
morfologiche, prendono il nome di corpuscoli di Meissner e recettori di Merkel
(a localizzazione cutanea superficiale) e corpuscolo del Pacini e del Ruffini (a
localizzazione più profonda). La cute della mano, che è densamente innervata,
contiene da 15.000 a 20.000 meccanocettori. La densità dei recettori più
superficiali è di circa 100/cm2 sulla punta delle dita, tre o quattro volte più
bassa sul palmo della mano e quasi dieci volte più bassa sulla cute della spalla.
Le informazioni tattili captate dai meccanocettori vengono inviate alla
corteccia mediante la via colonne dorsali – lemnisco mediale. Tale via può
essere così schematizzata: i rami centripeti della fibre delle cellule dei gangli
delle radici dorsali entrano nel midollo spinale e ascendono ipsilateralmente
fino al bulbo dove contraggono sinapsi con i neuroni dei nuclei gracile e
cuneato (neuroni del secondo ordine). Gli assoni dei neuroni del secondo
ordine decussano e ascendono nel lemnisco mediale andando a contrarre
sinapsi con i neuroni del nucleo ventrale posteriore del talamo (neuroni del
terzo ordine). Le fibre del terzo ordine proiettano poi alla corteccia
somatosensoriale primaria dove è presente una mappa somatotopica della
superficie corporea. La mappa somatotopica (homunculus sensitivo) è
vistosamente distorta, con le regioni a più alta densità recettoriale (come la
mano ed il viso) più estesamente rappresentate rispetto a regioni fisicamente
più grandi (come il dorso), ma a più bassa densità recettoriale.
Il campo recettivo di una neurone del sistema somatosensoriale è
quell’area della pelle entro la quale una stimolo meccanico evoca una risposta.
Le fibre afferenti primarie hanno campi recettivi la cui stimolazione ha effetto
eccitatorio. La localizzazione e la dimensione di questi campi recettivi è
semplicemente determinata dalla localizzazione del terminale recettoriale
stesso e dalla sua sensibilità a stimoli applicati a distanze crescenti da esso. I
campi recettivi dei neuroni del secondo ordine sono invece più complessi e
ancora più complessi sono quelli della corteccia somatosensitiva. Infatti è
presente il fenomeno dell’inibizione laterale: i neuroni aumentano la loro
frequenza di scarica quando lo stimolo tattile è applicato al centro del campo
recettivo, ma diminuiscono la frequenza di scarica se lo stimolo è applicato
nella zona circostante.
Perché due punti di contatto vengano riconosciuti come distinti è necessario
che vengano stimolati due recettori tattili diversi. Ciò però non è sufficiente;
infatti la precisione con cui il punto stimolato viene localizzato sulla cute
dipende da due fattori:
1. il grado di convergenza rispetto all'ingresso dal recettori stimolati: più
alta è la convergenza, più imprecisa è la localizzazione. La convergenza
determina la grandezza del campo recettivo nella corteccia
somatosensitiva.
2. l'entità dell'inibizione laterale: più forte è l'inibizione laterale, più
precisa è la localizzazione. L’inibizione laterale determina l’entità
dell’inibizione periferica del campo recettivo nella corteccia
somatosensitiva.
Possiamo concludere dicendo che la discriminazione di due punti sarà migliore
in quelle zone della cute dove:
1. la densità recettoriale è più alta; infatti una piccola separazione fra i
due punti è sufficiente a collocarli su campi recettivi di recettori diversi.
2. il grado di convergenza è più basso.
3. l'inibizione laterale è ben sviluppata.
L’acuità tattile sarà quindi maggiore nelle zone che hanno una
rappresentazione corticale grande (mano, viso) rispetto a zone con
rappresentazione corticale più piccola.
ESECUZIONE DELLA MISURA DEL POTERE RISOLUTIVO
TATTILE
L'acuità tattile verrà misurata in cinque parti della cute del braccio: la
punta del dito indice, la falange del dito indice, il palmo della mano, il centro
dell'avambraccio e la cute del braccio subito sopra il gomito.
Per misurare l'acuità tattile si userà un semplice compasso. Si
posizioneranno le punte del compasso perpendicolari rispetto alla cute del
soggetto e si farà in modo di toccare la cute con le due punte
contemporaneamente mentre al soggetto sarà impedito di osservare la zona in
esame. Per ogni zona cutanea, l’acuità tattile verrà presa come l’inverso della
minima distanza tra le punte del compasso alla quale il soggetto è ancora in
grado di percepire di essere stato toccato in due punti separati.
Il metodo di misura utilizzato sarà quello detto “dei limiti”. Per ogni zona
cutanea, si effettueranno quattro serie di prove in cui la separazione delle
punte, inizialmente troppo piccola per essere percepita, viene aumentata di un
fattore fisso, fino a che il soggetto percepisce la doppia stimolazione per due
prove consecutive. Successivamente saranno effettuate quattro serie di prove in
cui la separazione, inizialmente abbastanza grande per essere ben percepibile,
viene diminuita di un fattore fisso fino a che il soggetto percepisce una
stimolazione singola per due prove consecutive. Per ogni serie di misure si
prenderà come minimo percepibile il primo valore della coppia consecutiva. Si
calcolerà quindi, per ogni zona cutanea, un valore medio di separazione
minima con il relativo errore standard.
Questi valori verranno utilizzati per costruire il grafico "acuità tattile verso
regione cutanea stimolata”.
SECONDA SIMULAZIONE IL MODELLO DI HODGKIN-HUXLEY DEL POTENZIALE DI AZIONE Il programma simula le proprietà attive di un assone secondo il modello di
Hodgkin-Huxley. L’assone è space-clamped, cioè la stimolazione non è
puntiforme, ma avviene simultaneamente in tutti i punti dell’assone stesso.
La simulazione può essere effettuata in due modi: normale e a voltaggio bloccato (clamped-voltage). Nel primo modo uno o due impulsi successivi di corrente, di definita ampiezza e durata, sono iniettati nell’assone e sono osservate le variazioni temporali di voltaggio, corrente ionica e conduttanza. Nel secondo modo il potenziale è bloccato a valori definiti per tempi definiti. E’ anche possibile variare il potenziale di membrana di partenza ( holding potential ). E’ possibile inoltre simulare l’effetto sia sul potenziale di azione che in condizioni di voltage-clamp dei farmaci inibitori di canali specifici ( TTX TEA ). La simulazione fornisce anche un modello che mostra un singolo canale del sodio ed un singolo canale di potassio le cui porte ( gates ) si aprono e chiudono in maniera probabilistica, associato ad un grafico delle variabili di attivazione ed inattivazione ed alla simulazione di un esperimento di patch clamp sui canali di azione.
MECCANISMO DI BASE DEL POTENZIALE DI AZIONE ( FILE spike-1 ) Osservando attentamente la finestra dei parametri del sistema ( SYSTEM PARAMETERS ) vediamo che non siamo né in condizione di blocco del voltaggio né sono stati utilizzati inibitori dei canali ionici. Sono stati utilizzati due stimoli successivi. AVVIARE L’ESPERIMENTO INDIVIDUARE I VARI PARAMETRI IN FUNZIONE DEL TEMPO
INTENSITA’ DELLO STIMOLO IL POTENZIALE DI MEMBRANA LA CORRENTE DEL SODIO LA CORRENTE DEL POTASSIO LA CORRENTE TOTALE LA CONDUTTANZA DEL SODIO LA CONDUTTANZA DEL POTASSIO DOMANDA La fase di depolarizzazione del potenziale di azione presenta una gobba iniziale.
Spiegarne la causa.
MISURARE IL POTENZIALE AL PICCO DEL POTENZIALE DI AZIONE
MISURARE I VALORI DELLE CORRENTI DEL SODIO E DEL POTASSIO NELL’ISTANTE DEL PICCO
CALCOLARE I POTENZIALI DI EQUILIBRIO DALLE CONCENTRAZIONI IONICHE
DOMANDA Confrontare il valore del picco con i potenziali di equilibrio del sodio e del
potassio. Cosa determina il mancato raggiungimento da parte del potenziale di
azione del valore del potenziale di equilibrio del sodio?
Cosa si può dire a proposito delle correnti di sodio e potassio al momento del picco? MISURARE LE CORRENTI DI SODIO, POTASSIO E TOTALE IN UN ISTANTE QUALSIASI DURANTE LA FASE DI DEPOLARIZZAZIONE.
RIPETERE PER LA FASE DI RIPOLARIZZAZIONE
DOMANDA Quale corrente prevale durante la fase di depolarizzazione? E durante la fase di ripolarizzazione?
La corrente del sodio ha un andamento apparentemente
irregolare: quando la gNa comincia a diminuire, anche la corrente
diminuisce; tuttavia dopo poco riprende ad aumentare. Spiegarne
il perché.
La gNa rimane superiore alla gK per diverso tempo dopo il picco del potenziale di azione. Tuttavia la corrente del potassio è superiore a quella del sodio. Come mai? SOGLIA DI ECCITABILITA’ PROVARE A RIDURRE L’INTENSITA’ DELLO STIMOLO SENZA MODIFICARE ALTRO. ( SI CONSIGLIANO I SEGUENTI VALORI: 40, 30, 20, 10 µA ) AVVIARE L’ESPERIMENTO
DOMANDA Descrivere le differenze nella risposta rispetto a quella iniziale. ( intensità 50 µA ).
Individuare il possibile range di valori che include l’intensità
soglia.
CERCARE LA MINIMA INTENSITA’ DI STIMOLO NECESSARIA PER AVERE IL POTENZIALE D’AZIONE, MODIFICANDO L’INTENSITA’ DI STIMOLO DI 1 µA ALLA VOLTA, DOPO AVER INDIVIDUATO IL RANGE MINIMO DI VALORI CHE INCLUDE L’INTENSITA’ SOGLIA.
DOMANDA Qual è il valore del potenziale soglia ( utilizzare l’opzione misura )? ACCOMODAZIONE ( FILE accom-1 )
Osservare i system parameters, in particolare le caratteristiche di stimolazione. Notare che è utilizzato solo il secondo stimolo, di intensità di poco sopra la soglia. AVVIARE L’ESPERIMENTO
Constatare che si ha un potenziale d’azione normale dopo 7 ms dall’inizio dell’esperimento. USCIRE DAL DISPLAY DEI GRAFICI FISSARE UNA INTENSITA’ DI 1.5 µA PER IL PRIMO STIMOLO AVVIARE L’ESPERIMENTO USCIRE DAL DISPLAY DEI GRAFICI RIDURRE LA DURATA DEL PRIMO STIMOLO E L’INTERVALLO TRA I DUE STIMOLI A 3 ms AVVIARE L’ESPERIMENTO
DOMANDA Come si possono interpretare le risposte ottenute?
SOMMAZIONE ( FILE sum-1 )
Osservare le condizioni di stimolazione: l’esperimento consiste stavolta nello
stimolare con due stimoli sottosoglia ( 19 µA ) e di breve durata ( 0.25 µA ),
inviati a breve distanza l’uno dall’altro ( 2 ms ).
AVVIARE L’ESPERIMENTO TORNARE AL MAIN MENU AUMENTARE L’INTENSITA’ DEL SECONDO STIMOLO A 24 µA E L’INTERVALLO FRA GLI STIMOLI A 5 ms. DA NOTARE CHE STAVOLTA LO STIMOLO è SOPRA SOGLIA. MODIFICARE IL TIMEBASE DA 10 ms a 30 ms
DOMANDA Nel primo esperimento il primo stimolo non dà potenziale d’azione, mentre il
secondo, nonostante sia identico al primo, induce uno spike. Come mai?
Nel secondo esperimento nonostante il secondo stimolo sia stavolta sopra soglia, esso non induce affatto al potenziale d’azione. Perché? PERIODO REFRATTARIO
( FILE refr-1 )
Osservare le condizioni di stimolazione: si danno due stimoli di
diversa intensità di cui il secondo in pieno periodo refrattario
relativo.
AVVIARE L’ESPERIMENTO
TORNARE AL MAIN MENU
DARE DUE STIMOLI UGUALI ED AMPIAMENTE
SUFFICIENTI A GENERARE POTENZIALE DI AZIONE,
DISTANTI 20 ms. ( si consiglia una intensità di 50 µA ).
AVVIARE L’ESPERIMENTO
Si possono osservare due spike distanti per l’appunto 20 ms.
RIDURRE L’INTERVALLO TRA I DUE STIMOLI A 2 ms
AVVIARE L’ESPERIMENTO
TORNARE AL MAIN MENU
AUMENTARE L’INTERVALLO TRA I DUE STIMOLI A 9
ms
AVVIARE L’ESPERIMENTO
TORNARE AL MAIN MENU
AUMENTARE L’INTENSITA’ DEL SECONDO STIMOLO A
150 µA
AVVIARE L’ESPERIMENTO
DOMANDA
Comparare i due potenziali ottenuti, in particolare misurare i
seguenti parametri: picco del potenziale, e valori massimi di gNa e
gK.
Nel secondo potenziale si osserva una gobba durante la fase di
depolarizzazione più alta che nel primo. Come si può interpretare
questa differenza?
TORNARE AL MAIN MENU
RIDURRE L’INTERVALLO TRA I DUE STIMOLI A 2 ms
AVVIARE L’ESPERIMENTO
DOMANDA
Sulla base di questo gruppo di osservazione dare una definizione
di periodo refrattario assoluto e relativo.
EFFETTO DELLE CONCENTRAZIONI IONICHE SUL POTENZIALE
D’AZIONE
( FILE spike-1 )
VARIAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DEL SODIO
AVVIARE L’ESPERIMENTO
USCIRE DAL DISPLAY DEI GRAFICI ( ESC )
RIDURRE LA CONCENTRAZIONE ESTERNA DI Na A 150
mM
CALCOLARE IL NUOVO VALORE DEL POTENZIALE DI
EQUILIBRIO DEL SODIO
AVVIARE DI NUOVO L’ESPERIMENTO
DOMANDA
Misurando il valore del potenziale al picco del potenziale d’azione
si può spiegare l’effetto che ha avuto la riduzione della
concentrazione esterna del sodio.
VARIAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DEL POTASSIO
TORNARE AL MAIN MENU
RIPORTARE LA CONCENTRAZIONE ESTERNA DEL
SODIO A 418 mM
AUMENTARE LA CONCENTRAZIONE ESTERNA DI K A
30 mM
CALCOLARE IL NUOVO VALORE DEL POTENZIALE DI
EQUILIBRIO DEL k
AVVIARE L’ESPERIMENTO
EFFETTO DEL TRATTAMENTO CON TEA E TTX
( FILE spike-1 )
AVVIARE L’ESPERIMENTO
USCIRE DAL DISPLAY DEI GRAFICI ( ESC )
APPLICARE AL SISTEMA IL FARMACO TTX
AVVIARE L’ESPERIMENTO
DOMANDA
Con l’opzione MODEL si vedrà come una molecola blocca il
canale specifico.
Confrontando i due tracciati come si spiega l’andamento della
curva?
TORNARE AL MAIN MENU
APPLICARE AL SISTEMA IL FARMACO TEA
AVVIARE L’ESPERIMENTO
BLOCCO DEL VOLTAGGIO ( VOLTAGE-CLAMP )
( FILE vccp-1)
Osservare attentamente la finestra dei parametri del sistema
(system parameters); in particolare si noti che siamo in condizioni
di blocco del voltaggio ( voltage-clamp on ), con potenziale di
partenza (holding potential) di –70 mV ed un potenziale di blocco
di – 40 mV. Si noti inoltre che nella sezione dei “trace display” è
selezionata la corrente totale, la corrente del sodio e quella del
potassio, e le conduttanze.
MODIFICARE IL CLAMP POT DA –40 a –10 mV
MANTENERE SELEZIONATA SOLO LA CORRENTE
TOTALE
Si simula in tal modo un esperimento in cui il voltaggio è bloccato
a –10 mV e si misura la corrente ionica totale che attraversa la
membrana durante il periodo di blocco.
AVVIARE L’ESPERIMENTO
DOMANDA
Descrivere il tracciato della corrente totale. Qual è il massimo valore della corrente diretta verso l’interno? E di quella diretta verso l’esterno? ( utilizzare l’opzione misura ). TORNARE AL MAIN MENU [C] SELEZIONARE IL TRATTAMENTO CON TTX AVVIARE L’ESPERIMENTO
DOMANDA Paragonare la corrente con quella registrata in assenza di farmaci. Sapendo che il TTX blocca i canali del sodio, che conclusioni se ne traggono? TORNARE AL MAIN MENU [C] SELEZIONARE IL TRATTAMENTO CON TEA
AVVIARE L’ESPERIMENTO
DOMANDA
Paragonare la corrente con quella registrata in assenza di farmaci. Sapendo
che il TEA blocca i canali del potassio, che conclusioni se ne traggono?
SELEZIONARE LE CORRENTI DEL SODIO E DEL POTASSIO.
SELEZIONARE LE CONDUTTANZE
AVVIARE L’ESPERIMENTO
DOMANDA
Notare che l’andamento delle conduttanze è simile a quello delle correnti.
Spiegarne il perché.
POTENZIALE DI INVERSIONE
( FILE vccp-2 )
CAMBIARE IL POTENZIALE DI BLOCCO ( CLAMP POT ) DALLO
ZERO FINO A VALORI FORTEMENTE POSITIVI.
(segui il grafico allegato)
MISURARE OGNI VOLTA IL VALORE MASSIMO DELLA
CORRENTE DEL SODIO.
COSTRUIRE UN GRAFICO DELLA CORRENTE MASSIMA DEL
SODIO IN FUNZIONE DEL POTENZIALE DI BLOCCO.
MISURARE IL POTENZIALE DI EQUILIBRIO DEL SODIO
DOMANDA
L’intercetta sull’asse delle x di questo grafico rappresenta il potenziale di
inversione della corrente. Confrontare il potenziale di inversione trovato
con il potenziale di equilibrio del sodio. Cosa si può dire a riguardo?
PRIMA SIMULAZIONE
EQUAZIONE DI GOLDMAN E POTENZIALE DI MEMBRANA A RIPOSO Questa simulazione calcola il potenziale di membrana a riposo di un neurone, in
base ai valori delle concentrazioni, interna ed esterna, e delle permeabilità dei
principali permeanti:
SODIO, POTASSIO E CLORO.
La simulazione non include il contributo della pompa elettrogenica Na-K al
potenziale di membrana e permette di decidere sul contributo degli ioni cloro
al potenziale di membrana, potendo scegliere se gli ioni cloro sono distribuiti
passivamente ( all’equilibrio ) o attivamente. Inoltre si assume che i canali
ionici non siano voltaggio-dipendenti.
Variando o le concentrazioni o la permeabilità di un determinato
ione, il programma consente di valutare le conseguenti variazioni
del potenziale di membrana.
A.
CONDIZIONI DI PARTENZA:
POTENZIALE DI MEMBRANA BASALE
Situazione di un assone tipico a riposo, con sodio e cloro più
concentrati all’esterno e potassio in concentrazione maggiore
all’interno della cellula.
I RAPPORTI DI PERMEABILITA’ SONO I SEGUENTI:
K>>Cl>Na.
Il cloro è distribuito attivamente e quindi contribuisce anch’esso
al potenziale di membrana.
Il programma fornisce i valori del potenziale di equilibrio per i tre
ioni e quello del potenziale di membrana.
RIPORTARE IN TABELLA IL POTENZIALE DI
MEMBRANA
MISURARE I POTENZIALI DI EQUILIBRIO DEGLI IONI
E RIPORTARLI IN TABELLA
TRASCRIVERE I VALORI DELLE CONDUTTANZE DEL
SODIO E POTASSIO
TRASCRIVERE IL TIPO DI DISTRIBUZIONE DEL CLORO
B.
EFFETTO DELLE VARIAZIONI DELLE
CONCENTRAZIONI DI K+
AUMENTARE LA CONCENTRAZIONE ESTERNA DI K+ 20
mM a 200 mM
TRASCRIVERE IN TABELLA I VALORI DELLE
CONDUTTANZE DI Na E K
( SYSTEM PARAMETERS )
TRASCRIVERE IL TIPO DI DISTRIBUZIONE DEL Cl
AVVIARE L’ESPERIMENTO
MISURARE I VALORI DI POTENZIALE DI EQUILIBRIO
DELLO IONE K
MISURARE IL POTENZIALE DI MEMBRANA
DOMANDA
Da questo risultato si può capire come erroneamente il potenziale
di membrana sia stato interpretato in un primo momento come il
potenziale di equilibrio per il potassio. Sei in grado di dare una
spiegazione del fenomeno tenendo presente l’equazione di
Goldman?
C.
EFFETTO DELLE VARIAZIONI DELLE
CONCENTRAZIONI DI Na+
RIPORTARE LA CONCENTRAZIONE ESTERNA DEL K
DA 200 mM a 20 Mm
( SQUID VALUES)
DIMINUIRE QUELLA DEL Na DA 440 mM a 200 mM
TRASCRIVERE IN TABELLA IL VALORE DELLE
CONDUTTANZE DI Na e K
TRASCRIVERE IL TIPO DI DISTRIBUZIONE DEL Cl
AVVIARE L’ESPERIMENTO
MISURARE I L VALORE DI POTENZIALE DI
EQUILIBRIO DELLO IONE Na
MISURARE IL POTENZIALE DI MEMBRANA
DOMANDA
Il potenziale di membrana è variato poco rispetto al potenziale
basale ed anche rispetto alla variazione che invece si è avuta
variando le concentrazioni del potassio. Perché?
D.
EFFETTO DELLE VARIAZIONI DELLE
CONCENTRAZIONI DI Cl
RIPORTARE LA CONCENTRAZIONE ESTERNA DEL Na
DA 200 a 440 Mm
( SQUID VALUES)
DIMINUIRE QUELLA DEL CLORO DA 560 a 200 Mm
TRASCRIVERE IN TABELLA IL VALORE DELLE
CONDUTTANZE DI Na e K
RIPORTARE IL TIPO DI DISTRIBUZIONE DEL Cl
AVVIARE L’ESPERIMENTO
MISURARE I L VALORE DI POTENZIALE DI
EQUILIBRIO DELLO IONE Na
MISURARE IL POTENZIALE DI MEMBRANA
DOMANDA
Perché per ottenere lo stesso tipo di variazione del
potenziale di membrana devo o diminuire la
concentrazione esterna del cloro o aumentare quella del
potassio?
E.
DISTRIBUZIONE PASSIVA DEL CLORO
RIPORTARE LA CONCENTRAZIONE ESTERNA DI
CLORO DA 200 a 560 Mm
( SQUID VALUES)
SELEZIONARE LA DISTRIBUZIONE PASSIVA DEL
CLORO
TRASCRIVERE IN TABELLA I VALORI DELLE
CONDUTTANZE DI Na e K ED IL LORO RAPPORTO
AVVIARE L’ESPERIMENTO
MISURARE IL VALORE DI POTENZIALE DI
EQUILIBRIO DELLO IONE Na
MISURARE IL POTENZIALE DI MEMBRANA
DOMANDA
Variando il tipo di distribuzione del cloro perché ne cambia la
concentrazione interna?
F.
EFFETTO DEL RAPPORTO FRA LE CONDUTTANZE
DEL Na+ E K+
1. VARIAZIONE DELLA CONDUTTANZA DEL POTASSIO
AUMENTARE LA CONDUTTANZA DEL K DA 8 A 40 µS
TRASCRIVERE IN TABELLA I VALORI DELLE
CONDUTTANZE DI Na e K ED IL LORO RAPPORTO
AVVIARE L’ESPERIMENTO
MISURARE I L VALORE DI POTENZIALE DI
EQUILIBRIO DELLO IONE Na
MISURARE IL POTENZIALE DI MEMBRANA
2. VARIAZIONE DELLA CONDUTTANZA DEL SODIO
RIDURRE LA CONDUTTANZA DEL POTASSIO AL
VALORE ORIGINARIO 8 µS
( SQUID VALUES)
AUMENTARE LA CONDUTTANZA DEL SODIO DA 0.32 A
90 µS
TRASCRIVERE IN TABELLA I VALORI DELLE
CONDUTTANZE DI Na e K ED IL LORO RAPPORTO
AVVIARE L’ESPERIMENTO
MISURARE I L VALORE DI POTENZIALE DI
EQUILIBRIO DELLO IONE Na
MISURARE IL POTENZIALE DI MEMBRANA
DOMANDA
Come è cambiato il potenziale di membrana? Cosa si può dire sui
potenziali di equilibrio degli ioni?
TABELLA DATI
A B C D E F1 F2
E m
E K
E Na
E Cl
DIST.Cl
gNa
g K
gNa/gk