DIRITTO TRIBUTARIO - odcec. · PDF fileDIRITTO TRIBUTARIO ACCERTAMENTO CON ADESIONE...

ACCERTAMENTO CON ADESIONE

DIRITTO TRIBUTARIO

ACCERTAMENTO CON ADESIONE APPROFONDIMENTI


Definizione ai fini IVA Il concordato IVA può derivare da due diverse situazioni: 1) se la definizione ha per oggetto operazioni che rilevano esclusivamente agli effetti dell’IVA e non delle imposte sui redditi (es. IVA detratta in violazione di una norma di legge), il concordato vale solo ai fini IVA. Per la determinazione dell’aliquota applicabile si applicano le regole esposte successivamente; 2) se la definizione di un maggior reddito di impresa o di arti e professioni scaturisce da componenti di reddito assoggettabili ad IVA, tale definizione esplica automaticamente efficacia anche ai fini IVA. Viceversa, se la definizione scaturisce da componenti di reddito non rilevanti ai fini IVA (es. valutazione superiore delle rimanenze di magazzino, riduzione degli ammortamenti o accertamento di ricavi esclusi da IVA), l’accertamento con adesione riguarda esclusivamente le imposte sui redditi, senza effetti per l’ IVA.


Definizione ai fini IVA Per il calcolo dell’IVA dovuta si distinguono due ipotesi: - se è possibile individuare l’oggetto delle singole operazioni imponibili dalle quali scaturisce un maggior reddito, si applicano le aliquote IVA specificamente previste dalla legge per le singole operazioni; - se, invece, non è individuabile l’effettiva natura delle operazioni, l’ IVA è liquidata sui maggiori imponibili accertati applicando l’aliquota media del contribuente. Questa è determinata dal rapporto tra l’importo dell’IVA sulle operazioni imponibili (al netto dell’imposta calcolata per le cessioni di beni ammortizzabili e, se si adottano speciali regimi, di quella detraibile forfettariamente) e il volume d’affari, aumentato delle operazioni non soggette ad IVA e di quelle non oggetto di dichiarazione.


Redditi di partecipazione

Per i soci o associati di società di persone e assimilate, l’accertamento con adesione relativo ai loro redditi di partecipazione avviene con un’unica procedura riguardante anche la società (o associazione o azienda coniugale non gestita in forma societaria). A tal fine, tutti i soci o associati devono essere convocati presso l’Ufficio competente per la società per dar luogo al contraddittorio. L’oggetto del contraddittorio è rappresentato principalmente dalla posizione della società o associazione.


Redditi di partecipazione La definizione può essere effettuata anche solo da alcuni dei soggetti interessati: - società e alcuni soci, - solo alcuni soci (e non la società), - solo la società. In caso di adesione solamente di alcuni soggetti, gli altri, che non hanno aderito (o che non hanno partecipato al contraddittorio), riceveranno un atto di accertamento basato sulla definizione intervenuta nei confronti dei soggetti aderenti. Con riferimento a tale atto i soggetti destinatari non potranno più richiedere successivamente il concordato, né potranno avvalersi delle riduzioni delle sanzioni previste in caso di acquiescenza.


Accertamenti ulteriori Una volta eseguito il concordato, è possibile effettuare ulteriori accertamenti nei confronti del contribuente, esclusivamente nelle seguenti ipotesi, da considerare indipendenti tra loro: a) se in base alla sopravvenuta conoscenza di nuovi elementi (aventi i requisiti richiesti per l’accertamento integrativo), si accerta un maggior reddito che sia contemporaneamente superiore al 50% di quello concordato e pari almeno a € 77.468,53 . La percentuale del 50% va pertanto commisurata considerando anche il reddito dichiarato spontaneamente (non solo il maggior reddito definito). Se però il concordato è sorto a seguito di accertamenti basati sugli studi di settore o sui parametri è possibile effettuare ulteriori accertamenti indipendentemente dalla sopravvenuta conoscenza di nuovi elementi e dai limiti di reddito suddetti (art.70 c. 2 e 3 L. 342/2000);


Accertamenti ulteriori b) se il concordato riguarda accertamenti parziali , sono accertabili i redditi diversi da quelli presi in considerazione, anche sulla base di elementi conosciuti o conoscibili al momento dell’adesione. Sono parziali gli accertamenti basati sui parametri, nel senso che restano accertabili gli eventuali redditi non di impresa e non di lavoro autonomo professionale; c) se il concordato definisce esclusivamente redditi da partecipazione nelle società di persone e assimilate, ovvero in aziende coniugali non gestite in forma societaria, l’ulteriore accertamento è ammesso per le altre categorie di reddito;


Accertamenti ulteriori d) se l’ulteriore accertamento è emesso nei confronti di società di persone e assimilate, o dell’azienda coniugale non gestita in forma societaria, a cui partecipata un contribuente che ha effettuato il concordato relativamente alla sua posizione personale. L’ulteriore accertamento riguarda in tal caso il reddito di partecipazione; e) se le dichiarazione dei redditi e IVA presentate dal contribuente ai fini dell’adesione risultano difformi da quelle acquisite durante l’attività di controllo degli Uffici, ovvero risultano omesse, si provvede all’accertamento e alla liquidazione delle imposte dovute ed è possibile modificare, integrare e revocare gli atti già notificati e irrogare o revocare le relative sanzioni. Tali accertamenti successivi al concordato devono essere notificati al contribuente entro gli ordinari termini di decadenza.


Procedimento La rettifica della base imponibile avviene in base ad un contraddittorio fra l’Amministrazione e il contribuente. Il contraddittorio ha lo scopo di consentire al contribuente l’esposizione e la documentazione di fatti e circostanze non considerati dagli Uffici finanziari e idonei a contestare le pretese degli stessi. Non devono costituire oggetto di contraddittorio eventuali rilevi privi di fondatezza, la cui insussistenza sia valutabile dall’Ufficio sulla base degli elementi di conoscenza già in suo possesso ovvero acquisibili attraverso un’ulteriore attività istruttoria finalizzata ad una più certa delineazione dell’esistenza o meno dei presupposti impositivi (Circ. Min. 28 giugno 2001 n.65/E)


Procedimento Nel contraddittorio il contribuente può intervenire direttamente o a mezzo rappresentate munito di procura speciale (art 10 L. 383/2001). La procura deve essere conferita per iscritto e la firma, salvo che la procura sia fatta al coniuge o a parenti entro il quarto grado o, in caso di società ed enti, ai propri dipendenti, deve essere autenticata. Se la procura è conferita a persone iscritte in albi professionali o ai soggetti autorizzati all’esercizio dell’assistenza davanti alle commissioni tributarie, la firma può essere autenticata dagli stessi procuratori. Se invece è conferita ad un funzionario di un centro di assistenza fiscale, la procura deve essere autenticata dal responsabile del centro stesso (Circ. Min. 22 ottobre 2010 n.92/E). La procedura si svolge secondo modalità differenti a seconda che il concordato sia proposto dall’Ufficio ovvero sia richiesto con istanza dal contribuente.


Concordato proposto d’ufficio.

L’Amministrazione competente a proporre il concordato è l’Ufficio delle Entrate nella cui circoscrizione il contribuente ha domicilio fiscale (art. 4 D.Lgls 218/97). Per i redditi da partecipazione, l’Ufficio competente per i soci o associati è determinato con riferimento al domicilio fiscale della società, associazione o azienda coniugale. A tale fine l’Ufficio invia al contribuente un invito a comparire (non obbligatorio) contenente le seguenti indicazioni: - i periodi di imposta interessati all’eventuale adesione; - il giorno e il luogo di comparizione per definire l’accertamento. L’Amministrazione finanziaria dovrà, peraltro, valutare le eventuali, motivate, richieste di differimento avanzate dal contribuente in ordine alla data indicata nell’invito (Circ. Min. 8 agosto 1997, n.235/E).


Concordato proposto d’ufficio. Se, a seguito dell’invito a comparire il contribuente non si presenta al contraddittorio, è probabile che successivamente venga notificato un avviso di accertamento: in tal caso, il contribuente non può avvalersi del concordato. Se, invece, il contribuente si presenta, il contraddittorio, il cui svolgimento deve essere documentato da apposito processo verbale, si può concludere con uno dei seguenti provvedimenti (Circ. Min. 20 ottobre 1999 n.203):


Concordato proposto d’ufficio.

- archiviazione per non luogo a procedere (trattasi di una forma di autotutela), se il contribuente riesce a dimostrare l’erroneità delle pretese dell’Ufficio; - atto di adesione, qualora il contribuente intenda definire la propria posizione. La definizione può anche riguardare l’intero importo determinato dall’Ufficio nell’invito a comparire (ciò significa che le giustificazioni addotte dal contribuente non sono state accolte); - atto di accertamento, se il contribuente non accetta di aderire o se, pur accettando formalmente, non perfeziona poi l’adesione .


Concordato richiesto dal contribuente.

Il contribuente può richiedere il concordato, presentano un’apposita istanza in carta semplice all’Ufficio competente, esclusivamente nei seguenti due casi: 1) nei suoi confronti sono stati effettuati accessi, ispezioni o verifiche. In tal caso in contribuente può chiedere all’ufficio, prima della notifica dell’eventuale atto di accertamento, la formulazione di una proposta di accertamento per la eventuale definizione, che riguarda sia le imposte sui redditi che l’IVA, se dovuta; 2) ha ricevuto un atto di accertamento (anche parziale) o di rettifica, non preceduta dall’invito a comparire. In tal caso, il contribuente deve presentare l’istanza prima dell’impugnazione dell’atto (60 gg.) di fronte alla Commissione tributaria provinciale . L’eventuale successiva impugnazione comporta la rinunzia al concordato.


Concordato richiesto dal contribuente. L’istanza deve essere presentata in carta semplice, direttamente o tramite posta, all’Ufficio competente, che: - nell’ipotesi 1) è l’Ufficio competente ad eseguire gli accertamenti con riferimento agli specifici periodi di imposta interessati dal controllo, - mentre nell’ipotesi 2) è l’Ufficio che ha emesso l’atto. A seguito dell’istanza, l’Ufficio deve formulare un invito a comparire entro i 15 giorni successivi al ricevimento della stessa. Anche in questo caso il contraddittorio, il cui svolgimento deve essere documentato da apposito processo verbale, si può concludere con: - archiviazione per non luogo a procedere se il contribuente riesce a dimostrare l’erroneità delle pretese dell’Ufficio; - atto di adesione, qualora il contribuente intenda definire la propria posizione; - atto di accertamento, se il contribuente non accetta di aderire o se, pur accettando formalmente, non perfeziona poi l’adesione.


Effetti sui termini.

In caso di concordato richiesto dal contribuente a seguito di avviso di accertamento o di rettifica, a favore delle stesso è prevista una sospensione dei termini relativa: - all’impugnazione dell’atto di fronte alla commissione tributaria provinciale; - all’effettuazione di pagamenti per l’IVA risultante dagli atti di accertamento (art.60 DPR 633/72) e all’iscrizione provvisoria a ruolo delle imposte sui redditi (art. 15 DPR 602/73). Tale sospensione opera per 90 giorni dalla data di presentazione o di spedizione per posta in plico raccomandato senza busta con avviso di ricevimento dell’istanza.


Effetti sui termini. L’esito negativo dell’istanza stessa prima della scadenza di 90 giorni non riduce il termine di sospensione (Circ. Min. 28 giugno 2001 n.65/E). Pertanto, il termine per impugnare l’atto di accertamento diventa di 150 giorni dalla notifica dello stesso, fermo restando un maggior termine dovuto dalla sospensione feriale (1° agosto/ 15 settembre). Questa è applicabile sia nel caso in cui il periodo di sospensione di 90 giorni venga a ricadere, come termine iniziale o come termine finale, nel periodo feriale, sia qualora il periodo feriale sia ricompreso nel periodo dei 90 giorni (Ris. Min. 11 novembre 1999 n.159/E).


Perfezionamento.

Se le parti (Amministrazione e contribuente) si accordano sui valori dell’accertamento con adesione questo si perfeziona quando sono portate a termine tutte le seguenti fasi: - redazione e sottoscrizione a cura delle parti di apposito atto in duplice copia contenente per ciascun tributo gli elementi e le motivazioni che hanno portato al concordato e la liquidazione delle maggiori imposte, delle sanzioni e delle altre somme eventualmente dovute; - il pagamento da parte del contribuente delle somme liquidate con l’atto di adesione entro 20 giorni dalla redazione dello stesso, in misura integrale o rateale, secondo le modalità illustrate; - l’esibizione da parte del contribuente (anche tramite incaricato), entro 10 giorni dal pagamento, della quietanza di avvenuto pagamento integrale,ovvero della prima rata e contestuale ritiro della copia dell’atto di accertamento con adesione.


Pagamento rateale.

Le somme liquidate con l’atto di adesione possono essere versate ratealmente, con le seguenti modalità: - se l’importo dovuto supera i 51.645,69 euro, il versamento può essere fatto in un massimo di 12 rate trimestrali di pari importo; - se non li supera in un massimo di 8 rate trimestrali di pari importo. In caso di versamento rateale, il concordato si perfezione, e quindi ha effetto, con il pagamento della prima rata, la quale va versata nel termine ordinario di 20 giorni dalla redazione dall’atto di accertamento con adesione. Sulla rate successive sono dovuti gli interessi al tasso legale, calcolati a decorrere dalla data di pagamento della prima rata.


Modalità di versamento.

Tutti i contribuenti devono utilizzare il modello di delega unica F24, sia per le imposte e per gli interessi che per le relative sanzioni. Il versamento può essere effettuato indifferentemente presso gli sportelli di qualsiasi concessionario, di qualsiasi banca delegata o di qualsiasi ufficio postale abilitato situati sul territorio nazionale.


Irregolarità dei versamenti.

In proposito, bisogna distinguere il caso di pagamento integrale da quello di pagamento rateale. Con riferimento al pagamento integrale, solitamente nel caso di omesso, tardivo, carente versamento delle somme dovute sulla base dell’atto di adesione è ravvisabile il mancato perfezionamento dell’adesione da parte del contribuente, con la conseguente inefficacia dell’atto di adesione sottoscritto, la mancanza del titolo per l’iscrizione a ruolo delle somme risultanti dall’atto di adesione e l’emissione dell’atto di accertamenti o l’iscrizione a ruolo delle somme risultanti dall’avviso di accertamento già notificato.



Tuttavia,in presenza di anomalie di minore entità (ad esempio, lieve carenza e tardività dei versamenti eseguiti) nonché in presenza di valide giustificazioni offerte dal contribuente nei casi di più marcata gravità come sopra richiamati, l’Ufficio può valutare il permanere o meno del concreto ed attuale interesse pubblico al perfezionamento dell’adesione e quindi alla produzione degli effetti giuridici dell’atto sottoscritto. In questi casi, l’Ufficio immediatamente provvede ad invitare il contribuente a sanare l’irregolarità entro breve tempo (massimo entro i 20 giorni); inoltre nel medesimo termine,il contribuente dovrà corrispondere gli interessi legali calcolati a decorrere dal primo giorni successivo dalla scadenza del termine dei 20 giorni ( dalla redazione dell’atto di adesione). Non sono previste sanzioni.



La stessa procedura è prevista, con riferimento ai versamenti rateali, nel caso di omesso, tardivo o carente versamento della prima rata ( in questo caso non saranno dovuti gli interessi). Invece, il mancato pagamento anche di una sola rata successiva alla prima autorizza l’Amministrazione finanziaria ad iscrivere a ruolo l’importo dovuto. In questo caso si applica anche la sanzione del 30% dell’importo non versato nel termine previsto.

DIRITTO TRIBUTARIO - odcec. · PDF fileDIRITTO TRIBUTARIO ACCERTAMENTO CON ADESIONE...

Documents

Transcript of DIRITTO TRIBUTARIO - odcec. · PDF fileDIRITTO TRIBUTARIO ACCERTAMENTO CON ADESIONE...