DIRIG ENT Istatic.sevendaysweb.com/2077/2017/02/23/98399/2-febbraio.pdf · 2017-02-23 · delle...

52
DIRIGENTI INDUSTRIA anno LXVI - FEBBRAIO 2013 - € 1,03 2 . 13 Spedizione in abbonamento postale - Tariffa ROC - articolo 1, comma 1, del D.L. 24.12.2003 n. 353, convertito in L. 27/2/04 n. 46 - Pubbl. inf. 45% DCB di Milano MENSILE DELL’ALDAI - ASSOCIAZIONE LOMBARDA DIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALI ASS. SANITARIA Un importante traguardo: i 35 anni del FASI FISCO Convenzione ASSOCAAF 2013 EDITORIALE Un tempo per pensare, un tempo per agire LA NOSTRA AGENDA pagina 10 gli odati la perequazione delle pensioni e contributo di solidarià il rinnovo contrauale la nostra Organizzazione centrale e teitoriale la comunicazione e lo sviluo ociativo.

Transcript of DIRIG ENT Istatic.sevendaysweb.com/2077/2017/02/23/98399/2-febbraio.pdf · 2017-02-23 · delle...

DIRIGENTIINDUSTRIAanno LXVI - FEBBRAIO 2013 - € 1,03 2.13

Sped

izio

ne in

abb

onam

ento

pos

tale

- Ta

riffa

RO

C -

artic

olo

1, c

omm

a 1,

del

D.L

. 24.

12.2

003

n. 3

53,

conv

ertit

o in

L. 2

7/2/

04 n

. 46

- Pub

bl. i

nf. 4

5% D

CB

di M

ilano

MENSILE DELL’ALDAI - ASSOCIAZIONE LOMBARDA DIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALI

ASS. SANITARIA

Un importante traguardo: i 35 anni del FASI

FISCO

Convenzione ASSOCAAF 2013

EDITORIALE

Un tempo per pensare,un tempo per agire

LA NOSTRA AGENDApagina 10

•gli odati

•la perequazione delle pensioni

e contributo di solidarià

•il rinnovo contrauale

•la nostra Organizzazione centrale

e teitoriale

•la comunicazione

e lo sviluo

ociativo.

CHI SIAMO ECHE COSA FACCIAMOL’ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti AziendeIndustriali) con circa 18.000 iscritti è il maggiore tra iSindacati territoriali che fanno capo alla FederazioneNazionale (FEDERMANAGER). Al fine di perseguire i propri scopi istituzionali di tutela epromozione dell'immagine e del ruolo dei dirigentiindustriali, l'Associazione si occupa delle problematichecollettive e individuali della categoria, nelle situazioni piùdiverse, offrendo servizi nei vari settori agli iscritti qualeche sia la loro condizione: dirigenti in servizio,inoccupati, in pensione o che svolgono attività di tipoprofessionale.

Tra i vari servizi, prestati gratuitamente, ricordiamo:

– il Servizio Sindacale rivolto a fornire ai dirigenti iscrittisupporto ed assistenza nell’ambito di tutte leproblematiche relative all’instaurazione, svolgimento ecessazione del rapporto di lavoro nonché ad aspetti dicarattere fiscale e previdenziale;

– il Servizio FASI/ASSIDAI che fornisce consulenza edassistenza in merito alla stesura ed alla presentazionedelle pratiche di rimborso oltre che di iscrizione ai dueFondi;

– il Servizio Orientamento e Formazione per i dirigentiinteressati alla ricerca di nuove opportunità professionalied a supporti di tipo formativo, con particolareriferimento ai dirigenti inoccupati.

Ricordiamo infine le iniziative di carattere culturale(organizzazione di conferenze, convegni, corsi, concerti,visite guidate) e ricreativo tendenti a favorirel'aggregazione tra i soci (viaggi).

Di tutti i servizi riportiamo le necessarie indicazioniper poter stabilire gli opportuni contatti.

ALDAI• Presidenza

Presidente: ROMANO AMBROGI [email protected]: FRANCO DEL VECCHIO [email protected]: FRANCESCO SOLETTI [email protected]

Tesoriere: ANTONIO ZENATELLI

• Direzione [email protected]: ANNALISA SALASegreteria Presidenza e Direzione [email protected] Romagnoli 02/58376.204 Comunicazione e Marketing [email protected] Tiraboschi 02/58376.208

• Servizio SindacaleConsulenze sindacaliANNALISA SALA [email protected] Bertolotti [email protected] Peretto Valeria Briganti 02/58376.221 Francesca Sarcinelli 02/58376.222Maria Caputo 02/58376.225

– Salvatore Martorelli – Consulenze previdenziali1° 2° e ultimo lunedì di ogni mese dalle 8.00 alle 15.303° mercoledì di ogni mese dalle 8.00 alle 15.30

– Rosanna Versiglia – Consulenze previdenza complementare / INPSmartedì e giovedì dalle 9.00 alle 14.00

– Silvia Barbieri – Consulenze convenzione ENASCO / INPStutti i venerdì dalle 9.00 alle 12.003° lunedì di ogni mese dalle 14.00 alle 17.00 solo domande di pensione

– Giovanni Mura – Consulenze fiscalimartedì pomeriggio e mercoledì pomeriggio

• Servizio FASI/ASSIDAI [email protected] PISTO 02/58376.229 Livia Corda 02/58376.206Cristiana Scarpa 02/58376.224 – Ricevimento degli iscritti previo appuntamento

lunedì e mercoledì ore 8.30-12.00 / 14.00-16.30martedì, giovedì e venerdì ore 8.30-12.00

– Consulenze telefonichemartedì, giovedì e venerdì ore 14.00-17.00

• Servizio Orientamento e Formazione [email protected] Romagnoli 02/58376.219 (pomeriggio) [email protected] Bondi 02/58376.220Domenico Butera 02/58376.219

• Servizio Amministrazione - Organizzazione [email protected] BITETTI [email protected] Cernuschi 02/58376.227 Laura De Bella 02/58376.231 Stefano Corna 02/58376.234 Giordano Bergomi 02/58376.235

• Gruppo Giovani Dirigenti [email protected]: MARIO CAPPIELLO

ARUM s.r.l. - Società Editrice e Servizi ALDAIPresidente: PATRIZIA GIORGETTI

Redazione “DIRIGENTI INDUSTRIA” [email protected] Canuti 02/58376.237

COMITATO NAZIONALE DI COORDINAMENTODIRIGENTI PENSIONATIPresidente: MARCELLO GARZIA [email protected]

Presidente Onorario: SERGIO ZEME 02/58376.209 [email protected]

FONDIRIGENTIAgenzia Lavoro [email protected]

UNIONE REGIONALE FEDERMANAGER LOMBARDIAPresidente: TIZIANO NEVIANI 0372/[email protected] [email protected]

CIDA LOMBARDIAPresidente: MARIO GIAMBONE 02/58376.238 [email protected]

APERTURA: lunedì/venerdìdalle ore 8.30 alle ore 12.30

e dalle 13.30 alle 17.30

SEDE E UFFICI: via Larga 31 - 20122 MilanoM1 Duomo - M3 Missori

mezzi di superficie: 12 - 15 - 27 - 54

Centralino 02/58376.1Fax 02/5830.7557Sito web www.aldai.itForum ALDAI DIRIGENTINSIEME

SERVIZI E CONTATTI

Siamo alle soglie dell’importante appuntamento democratico dell’elec-tion day, che vedrà in Lombardia la costituzione del nuovo ConsiglioRegionale e l’elezione dei parlamentari lombardi per la nuova legisla-

tura, a valle della prematura fine dei rispettivi mandati. Una fine prematura,che ha rispecchiato un punto di svolta della nostra vita economica e sociale, eche ha coinvolto personalmente la vita professionale di molti di noi. Come ave-vamo segnalato nei numeri precedenti della nostra rivista, i dirigenti di indu-stria, commercio e terziario avevano iniziato la loro riflessione sul ruolo so-ciale dei manager e delle alte professionalità con l’evento di Prioritalia inagosto a Roma e con gli Stati Generali della CIDA in novembre a Milano. Siera trattato di affermazioni significative e di assunzioni di responsabilità fortie convincenti. La manifestazione, forse ancora iniziale, di un’autocoscienzaappena riscoperta, ma ben connotata e aggregante. Contemporaneamente Federmanager ha dato avvio alla riflessione sul rinno-vo contrattuale nazionale che ci attende alla fine del 2013 e che è destinato asegnare, in ogni caso, una tappa importante per l’evoluzione del ruolo dei ma-nager nella moderna economia e società che attraversa una fase di così pro-fonda e drammatica evoluzione, di esito ancora incerto. Il Presidente Ambro-gioni, nel suo articolo a pagina 10, esamina le tematiche di fondo sulle qualisi impegna la Federazione nel nuovo anno, dando, tra l’altro, un cenno sul per-corso disegnato per il contratto collettivo nazionale che verrà discusso conConfindustria. Ci si è mossi (giustamente) per tempo, affidando alla Commis-sione Lavoro nazionale ed alla Delegazione il compito di riflettere ad ampiospettro sulle linee portanti di un possibile rinnovo, ci si è assicurata un’auto-revole squadra di esperti, sia esterni, sia appartenenti alla struttura della Fe-derazione, si è operato col seminario di Riccione un confronto a porte chiusedi questa squadra non solo con il vertice della Federazione (Presidenza eGiunta), ma con colleghi che, nei nostri ranghi, rappresentano sensibilità edesigenze diverse. Ebbene, da questa riflessione e da questo confronto è scatu-rito qualcosa che ora deve diventare il canovaccio su cui si elaborerà la pro-posta di Federmanager per l’apertura del negoziato con Confindustria. Le porte chiuse e le modalità con cui si sono sviluppati e condotti i dibattiti econ cui il documento finale verrà reso pubblico sono state strumentali solo al

Classe dirigente, elezioni e contratto

Un tempo per pensare,un tempo per agire

DIEDITORIALE

4 Dirigenti Industria - febbraio 2013

di Romano Ambrogi

recepimento delle conoscenze che il nostro sistema riteneva dovessero esseremesse a disposizione per il percorso successivo: nulla è stato deciso e nulla de-ve essere pre-ordinato. Deve ancora cominciare la fase di discussione apertaa tutte le componenti della nostra organizzazione, in tutti i Sindacati territo-riali, nella quale ci sarà lo spazio per il dibattito, per le diverse opinioni e po-sizioni, in modo che alla fine il Consiglio Nazionale, l’organo deputato a dise-gnare la linea della nostra proposta, possa deliberare ciò che politicamentecostituisce la sintesi delle esigenze degli associati. Vi assicuro che ALDAI fa-rà la sua parte, avendo già lanciato una Commissione Sindacale e Lavoro chelavora assiduamente a questi temi e promuovendo la partecipazioni di tutti icolleghi, sia delle imprese più grandi e delle multinazionali, sia quelli dellepiccole imprese, di tutti i settori e di ogni età. Ma a monte di questo dibattito (e a monte delle differenze tra le specifichecondizioni di lavoro), c’è una posizione già assunta, che è parte integrante del-la nostra visione e che in vari modi ha confermato di essere il vero motivo percui siamo insieme, per cui facciamo sindacato e associazione e cioè la co-scienza del valore della nostra professione che è fatta di competenza, di me-rito, di realismo e di responsabilità. Ed è quella posizione, eminentemente eti-ca, che ci porta a fare la discesa in politica, che è necessaria in questo mo-mento e in queste condizioni. Discesa in politica che non va confusa con lascelta per una parte politica, ma che non deve scadere nel qualunquismo o nel-l’indifferenza, che non deve temere di esprimersi quando in gioco ci sono i va-lori che stanno alla base del nostro stare insieme, né tirarsi indietro quandoquesti valori vengono declinati in scelte difficili e dure, ma rispettose della no-stra dignità. È una sfida nuova, un esercizio di equilibrio e fermezza, di comprensione edialogo, soprattutto di proposizione fuori dagli schemi e dai compromessi delpassato. Alcuni nostri colleghi saranno gli alfieri di questo nuovo modo di es-sere impegnati nel sociale in diverse formazioni politiche, sia nazionali che re-gionali: li ringraziamo e sosteniamo, consapevoli che saranno il primo tramitecon le Istituzioni e le Amministrazioni solo se conserveranno il legame con lanostra Organizzazione, con la nostra gente.È questo mese di febbraio, quindi, quello della priorità per dimostrare nei fat-ti, nella contingenza di una battaglia decisiva, l’importanza, la coesione e laforza propulsiva che il movimento dei dirigenti, la CIDA, nelle sue articolazio-ni, Federmanager e ALDAI, hanno assunto. È questo il momento per testimo-niare e asseverare la legittimità delle premesse che stanno alla base delle no-stre richieste, anche quelle contrattuali. È questo il modo più vero per dimo-strare a noi stessi e agli altri che sappiamo portare avanti la nostra visione edi nostri ideali. E la mia passata esperienza di Capo Delegazione mi dimostraanche che l’accreditamento della nostra figura e della nostra Associazione è ilpiù forte e decisivo fattore di forza negoziale, quello che potrà essere giocato,con la consueta responsabilità e determinazione, nei momenti cruciali dellatrattativa. �

DIEDITORIALE

5Dirigenti Industria - febbraio 2013

6 Dirigenti Industria - febbraio 20136

MENSILE DELL’ALDAIASSOCIAZIONE LOMBARDADIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALI

direttore responsabile:Romano Ambrogicoordinamento generale:Sergio zemesegretaria di redazione:Gabriella Canuti

comitato di redazione:Michela Bitetti, Mario Boccafoglia,Massimo Bondi, Agostino D’Arco, Gianni Fossati, Guido Maglionico, Stefano Melodia, Fabio Pansa Cedronio,Benedetta Pisto, Silvia Romagnoli,Annalisa Sala, Chiara Tiraboschi

società editrice: ARUM srl,via Larga 31, 20122 MilanoPartita IVA 03284810151tel. (02) 58376237fax (02) 58307557iscritta al Registro Nazionale della Stampa con il numero 5447 vol. 55, pag. 369, del 20.11.1996Società soggetta alla direzione ecoordinamento dell’ALDAI (AssociazioneLombarda Dirigenti Aziende Industrali)

spedizione in abbonamento postale, 45%,tariffa ROC, art. 1, comma 1, del D.L. 24.12.2003 n. 353 convertito in L. 27.2.2004 n. 46.

autorizzazione del Tribunale di Milano, 20novembre 1948, numero 891

art direction: Camillo Sassi, Milanostampa: Amilcare Pizzi, Cinisello B.

concessionaria esclusiva della pubblicità: PRS srlVia B. Quaranta, 29 – 20141 MilanoTel. 02.573717.1 - Fax 02.573717.290www.prspubbl.itformato delle inserzioni:pagina al vivo: b. 210 x h. 297 mm,pagine in gabbia: b. 170 x h. 262 mm,mezza pagina orizzontale in gabbia:b. 170 x h. 128 mm.una colonna: b. 39 x h. 262 mm.

hanno collaborato a questo numero:Romano Ambrogi, Giorgio Ambrogioni,Salvatore Martorelli, Valentina Morgia,Stefano Cuzzilla, Elisa Radice, Giovanni Mura, Chiara Tiraboschi,Fabrizio Calvo, Francesco Chiesa, Fabio Pansa Cedronio, Mario Citterio,Vincenzo Morelli, Baldassarre zaffiro,Maurizio Carra, Sergio Bollani,Giovanbattista Marini, Pasquale AntonioCeruzzi, Giulio Gentili, Nicola Barbera,Michel Martone

Questo numero è stato chiusoin tipografia il 30 gennaio 2013

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati in possesso - legge 675/96 - (Tutela Dati Personali) che sono utilizzati al soloscopo di inviare il mensile “Dirigenti Industria”, nonché la possibilità di richiedernegratuitamente la rettifica o la cancellazionescrivendo direttamente a: Arum - Via Larga, 31 - 20122 Milano

Per esercitare i diritti di cui all'art. 7 del DLGS 196/2003 inviare un fax al numero02/5830.7557 o inviare una mail a:[email protected] indicando un recapito presso cui essere contattati.

Dichiarazione di tiratura resa al Garante per l’editoria, ai sensi del comma 28 della Legge 23.12.96 n. 650: n. 29.900 copie

Costo abbonamento 11 numeri: euro 15,00

In copertina: La nostra agenda

Il pagamento della quota associativa ALDAIcomporta automaticamente la sottoscrizionedell’abbonamento a “Dirigenti Industria”.

INFORMATIVA

3 Contatti ALDAI

EDITORIALE

4 Un tempo per pensare,un tempo per agireRomano Ambrogi

LETTERE

8 P.B.

NOTIZIE DA FEDERMANAGER

10 La nostra agendaGiorgio Ambrogioni

INFORMATIVA

13 Cariche elettive triennio 2012-2014

PREVIDENZA E ASSISTENZA SANITARIA

14 Hot mail con il nostro esperto INPSSalvatore Martorelli

16 Un importante traguardo: i 35 anni del FASIValentina Morgia

18 FASI: le novità 2013Stefano Cuzzilla

INFORMATIVA

19 – 50&Più SERVIzI– 50&Più ENASCO

SPECIALE ASSOCAAF

20 Convenzione ASSOCAAF 2013

FISCO

24 Riscossione delle imposteGiovanni Mura

INFORMATIVA

26 – 50&Più CAAF– “Dirigenti Industria” on-line

FORMAZIONE

27 È partito il Progetto ASTROChiara Tiraboschi

LAVORO

28 Abbiamo riorganizzato il lavoro evitando il ricorso agli ammortizzatori socialiFabrizio Calvo

VITA ASSOCIATIVA

30 GdL Energia ed EcologiaRiunione del 13 dicembre 2012Francesco ChiesaFabio Pansa Cedronio

DIS O M M A R I ODIRIGENTI

INDUSTRIA

42 Prevedere i terremoti?Giulio Gentili

44 Alimenti alleati preziosi per la nostra saluteNicola Barbera

48 Pasticcere dell’anno 2012Gianni Fossati

I LIBRI DI FEBBRAIO

46 • Storia delle società italianedi ingegneria e impiantistica

• Qualità sostenibile

INFORMATIVA

49 Domanda di iscrizione

32 L’esperienza professionale nel socialeMario Citterio

ENERGIA ED ECOLOGIA

34 Tutti i nodi vengono al pettineVincenzo MorelliBaldassarre zaffiro

OPINIONI

36 Infrastrutture o bonifica del territorio?Maurizio Carra

36 Lo spreadSergio Bollani

CULTURA E TEMPO LIBERO

37 Le antiche carte geograficheGiovanbattista Marini

40 Il capitale umano nelle scelte di investimentoPasquale Antonio Ceruzzi

7Dirigenti Industria - febbraio 2013 7

DIS O M M A R I O

FEBB

RAIO

2013

7

VADEMECUM PER GLI AUTORI

TESTI I testi devono pervenire alla redazione della rivista battuti in for-mato WORD. Articoli di 9.000 battute al massimo (spazi in-clusi), se composti da solo testo. Se sono previsti grafici,immagini, foto, figure, ecc. il numero di battute va proporzional-mente ridotto.

ILLUSTRAZIONIImmagini, grafici e foto non devono essere inseriti nel documentodi testo bensì inviati separatamente in file JPG (non compresso) oin file TIFF in alta risoluzione per la stampa (300 dpi).

Per l’ottimizzazione dei tempi e per non creare disguidi nell’iterdella lavorazione tecnica della rivista invitiamo cortesementea inviare alla Redazione i testi in versione definitiva. La segreteria e successivamente il grafico provvederanno al-l’impaginazione secondo gli standard grafici della rivista.

Per ulteriori chiarimenti: Gabriella Canuti Segreteria di Redazionevia Larga 31 - 20122 Milano [email protected] tel. 02/58376.237 - fax 02/5830.7557

DIRIGENTIINDUSTRIA

Lettere e articoli firmati impegnano tutta e sola la responsabilità degli Autori e non rispecchiano necessariamente l’opinione dell’ALDAI. Gli articoli sono pubblicati a titolo gratuito.

DILETTERE

8 Dirigenti Industria - febbraio 2013

Spettabile Redazione,Sono un pensionato, ex dirigente, iscritto ALDAI.A sostegno dell’azione che Federmanager sta assumendoper opporsi al “contributo di solidarietà”, trattenuto dal-l’INPS dal dicembre 2012 sulle retribuzioni/pensioni dei di-rigenti ex iscritti INPDAI, ricordo ai colleghi alcuni partico-lari che forse non tutti conoscono.Questo vero e proprio “esproprio proletario”, – destinato adurare ben 6 anni, con effetto retroattivo per il 2012 – misembra un sopruso (per quanto disposto per legge). In so-stanza una sovratassazione, che si applica a una minoranzadi lavoratori/pensionati, colpevoli solo di percepire retribu-zioni/pensioni “alte”, quindi destinatari dell’invidia dei co-siddetti “sindacati confederali”.È stato usato l’espediente truffaldino di qualificarlo come“contributo” speciale, che colpisce un certo numero di reietti.Osservo che la magistratura, che gode di retribuzioni e pen-sioni di molte volte superiori a quelle medie dei dirigenti, ègià riuscita a far dichiarare invalidi analoghi “contributi disolidarietà” a carico dei magistrati stessi e di iper-retribuitiburocrati pubblici. Qui, l’argomento della presunta “scoper-tura” contributiva non è stato neppure invocato! Eppure, inoccasione della recente fusione tra INPDAP e INPS, l’Italiaha scoperto che il Tesoro non ha mai pagato all’INPDAP laquota dei contributi di sua competenza.L’esproprio proletario è stato preparato da una campagnapluriennale, al suono del velenoso e calunnioso slogan: “Lepensioni ai dirigenti industriali sono pagate con i contribu-ti degli operai”, coniato dai sindacati confederali, ripetutoossessivamente e acriticamente anche dalla stampa d’opi-nione.Lo slogan di cui sopra dimentica che, per lo meno per l’INP-DAI, l’asserito “buco” contributivo, se mai è esistito, sareb-be derivato:– dalla politica pluridecennale di strozzamento, con esito leta-

le, a carico dell’INPDAI, operata dall’INPS, manovrato daisindacati confederali, che hanno sempre fatto parte del Con-siglio di Amministrazione: ridurre la platea degli iscritti al-l’INPDAI, escludendone la possibilità di iscrizione per i di-rigenti del settore “servizi”, cui sono affluite nel decorso deidecenni molte attività prima comprese “nell’industria”;

– dall’appropriazione, da parte dell’INPS, che se ne è servi-ta per pagare le proprie pensioni, del gettito della cassa as-segni familiari e delle prestazioni temporanee, e fino a unacerta data, anche della parte dei contributi assicurativi perla disoccupazione a carico dei dirigenti industria. Quandomai un dirigente ha goduto di assegni familiari?

– dalla sciagurata gestione del già grandissimo patrimonioedilizio INPDAI, che prima ne ha essiccato il gettito degliaffitti (anche, purtroppo, con la gestione clientelare, peresempio, con la concessione a politici e sindacalisti di ap-partamenti dell’INPDAI con affitti di favore, frequente-

mente assumendosi l’onere di costosi restauri), poi ha li-quidato il patrimonio stesso vendendolo, a prezzo vile, aisoliti “amici”;

e finge di dimenticare che:– il gruppo dei lavoratori dipendenti/pensionati cui apparte-

nevano gli iscritti INPDAI ha sempre subìto trattenute al-la fonte dal 35 al 50% del reddito, senza possibilità di eva-sione; siccome l’INPS è finanziato anche con il gettito fi-scale, quello che non è stato versato dai dirigenti a titolo dicontributi è stato versato (e ancora lo è) a titolo di tratte-nute fiscali alla fonte, senza contare le altre a conguaglio;

– nella sgangherata struttura del fisco italiano, le impostesui redditi dei lavoratori dipendenti/pensionati costituisco-no una percentuale elevatissima – troppo – del gettito fi-scale complessivo;

– considerato l’elevato livello delle aliquote (statale + re-gionale + comunale), che si impennano anche su fasce direddito relativamente basse (anche per effetto dell’infla-zione accumulata negli anni), detto carico fiscale gravantesui lavoratori dipendenti/pensionati – non più depurato dal“fiscal drag” – si concentra sui contribuenti compresi nel-la fascia di reddito cui appartengono i dirigenti in servizioo in pensione;

– i dirigenti sono quindi, per legge, ricchi – “ricchi in peda-lò”, come ha rilevato il giornalista Aldo Cazzullo (i veriricchi, però, non sono lavoratori dipendenti).

I dirigenti e i familiari pagano prestazioni legate al reddito(ticket sanitari, spese di istruzione per i figli, mense scola-stiche, eccetera) sempre nelle fasce massime. Non godonodi detrazioni fiscali per i familiari a carico; se hanno parentiinabili a carico non possono neanche detrarre le spese perassistenza sostenute. Quindi, IRPEF pagata da pochi contri-buenti e, tra questi pochi, tutti i dirigenti, in servizio o pen-sionati. Molto peso su pochi soggetti, asini fiscali.Al posto di quello prima ricordato, ecco lo slogan che pro-pongo: “Le pensioni agli operai sono pagate anche con i tri-buti dei dirigenti”.

Qualche anno fa, appena un mese prima della scadenza,l’Agenzia delle Entrate di Milano mi ha costretto a pagareuna somma aggiuntiva a titolo di riliquidazione dell’Irpef sulcapitale liquidatomi dal Previndai a fine rapporto di lavoro,addebitandomi anche una sanzione per un piccolo ritardo –tempo in cui avevo richiesto aiuto al dott. Mura. In seguito,ho visto che questa richiesta per riliquidazione è stata rite-nuta infondata (vedi sentenza IBBA pubblicata sul numerodi novembre 2012 di Dirigenti Industria). Quindi, per me,parlare di fisco è come citare la corda nella casa dell’impic-cato: per questo motivo non desidero che il mio nome com-paia per intero sulla rivista.

Cordiali saluti P. B.

La lettera del collega, espressa in maniera molto personale,evidenzia come questo contributo di solidarietà sia percepi-to come un peso particolarmente oneroso ed ingiusto da par-te di molti colleghi. ALDAI e Federmanager continuerannoa sollecitare, nei modi e nei tempi opportuni, competenti in-terlocutori (Governo, Parti Pubbliche, ecc.) per cercare dieliminare questa ulteriore tassazione che colpisce i nostridirigenti in pensione ed in servizio con nomina prima del 1°gennaio 1996. �

DIRIGENTIINDUSTRIA

siamo agli inizi di un nuovo an-no: sarà difficile, perché la cri-si morde ancora, ci imporrà un

complesso lavoro di analisi ed ela-borazione, ci chiederà di fare sceltenon semplici ma ineludibili.Ma quello che sempre ispirerà la no-stra azione sarà la massima attenzio-ne alle attese della categoria, anchedi quella parte più silenziosa e di-stante da noi. Dobbiamo cogliere evalorizzare anche i “segnali deboli”. Sarà un anno in cui dovremo dimo-strare la nostra cultura del saper faree, soprattutto, del saper fare bene.In questo quadro, quali sono gliobiettivi che ci proponiamo? Qualeè l’Agenda Federmanager per il2013 al di là del sostegno che ga-rantiremo all’azione politica dellanuova CIDA, argomento ampia-mente trattato in altre occasioni?Anche a rischio di una eccessivasintesi ritengo di poter dire che con-centreremo la nostra attenzione e lenostre energie su cinque tematichespecifiche della Federazione:•gli esodati •la perequazione delle pensioni e

contributo di solidarietà •il rinnovo contrattuale•la nostra organizzazione centra-

le e territoriale•la comunicazione e lo sviluppo

associativo.

� esodatiÈ un tema di grande delicatezza sin-dacale ed umana, una legge brutaleha inciso negativamente su tanti,troppi, progetti di vita.Che una nuova riforma previden-ziale si imponesse per garantire latenuta del sistema, soprattutto nel-l’interesse delle nuove generazioni,era nell’ordine delle cose ma pote-va e doveva considerare le situazio-

LA NOSTRA AGENDAni “border line” che hanno determi-nato il fenomeno degli esodati.Assieme alle altre forze sindacaliabbiamo pressato il Governo, pre-sentato emendamenti ed assuntoposizioni pubbliche, abbiamo so-stenuto quelle forze politiche chehanno chiesto modifiche: lo abbia-mo stigmatizzato l’arroccamentodel Ministro del Lavoro e le suechiusure ad ogni invito alla rifles-sione ed alla ricerca condivisa dellasoluzione al problema. Lo abbiamo fatto con costanza eben sapendo che una soluzione de-finitiva la si avrebbe avuta solo conun governo politico.Ed è per questo che il confronto chestiamo avviando in questi giornicon le forze politiche vede tra i temicentrali quello degli “esodati”: aileader ed ai candidati alla Cameraed al Senato stiamo chiedendo unimpegno forte e chiaro in tal senso;in uno stato di diritto non è accetta-bile che si cambino le regole delgioco a gioco iniziato.Non sappiamo con esattezza quan-ti siano i veri esodati appartenentialla nostra categoria perché forse lamaggioranza è costituita da colle-ghi… di piccole imprese ma deveessere a tutti chiaro che il problemanon lo valutiamo sul piano quanti-tativo. La Federazione, pertanto, sa-rà in prima fila per trovare, assiemealle altre forze sociali, la strada perrisolvere un problema di equità edignità delle persone.

� Perequazione delle Pensioni e contributodi solidarietàCome anticipato prima di Natale edopo aver completato le indispen-sabili valutazioni tecnico-giuridi-che, la Federazione ha deciso di

10 Dirigenti Industria - febbraio 2013

NOTIZIE DA

di Giorgio Ambrogioni

11Dirigenti Industria - febbraio 2013

NOTIZIE DA

impugnare i provvedimenti con cuisi è arrivati all’ennesimo blocco delmeccanismo di perequazione auto-matica delle pensioni medio alte(non certamente d’oro) e alla intro-duzione di un contributo di solida-rietà a carico degli iscritti (servizio epensione) agli ex fondi sostitutividell’Inps (INPDAI, elettrici, telefoni-ci, ferrotranviari, etc).Penso sia inutile richiamare anchein questa sede, le ragioni del giudi-zio estremamente negativo che ab-biamo dato a queste manovre, pen-so basti ricordarne l’alto tasso di ini-quità, demagogia e speculazionesindacale.I due ricorsi sono pronti e sono statipredisposti dallo Studio Orrick: ab-biamo scelto tra quanto di megliopuò offrire il mercato.Non è certamente questa la sedeper entrare nei dettagli tecnici deidue ricorsi ma il tempo trascorso eche alcuni colleghi hanno letto co-me disattenzione della Federazioneal problema, si è reso necessarioper approfondire tematiche piùcomplesse di quanto sembri chenon consentono approcci superfi-ciali o velleitari.Solo ora, ad esempio, sulla base diverifiche sul campo, possiamo so-stenere che l’INPS, in tema di con-tributo di solidarietà, ha applicatola norma in maniera errata richie-dendo detto contributo anche asoggetti che non hanno tratto alcunvantaggio dall’essere stati iscritti al-l’INPDAI o dall’avervi trasferito lapropria anzianità INPS.Ma non c’è solo questo. Pertanto, loribadisco, la materia non poteva es-sere affrontata alla “garibaldina” esenza quell’approccio meditato, se-rio e responsabile che deve con-traddistinguere ogni nostra azione.

Ci tengo, infine, a sottolineare co-me i ricorsi di cui sopra saranno at-tivati attraverso una azione con-giunta di Federmanager e Manage-ritalia (tra i loro pensionati e diri-genti in servizio vi sono ex INPDAI)a conferma della ritrovata e consoli-data unità di intenti.Nelle prossime settimane, tutta ladocumentazione relativa ai ricorsisarà trasmessa alle Associazioni ter-ritoriali: auspico possa definitiva-mente dimostrare come la Federa-zione consideri centrale la difesadei colleghi in pensione e come sia-no assai poco giustificate valutazio-ni ingenerosamente critiche e/o po-lemiche.Il quadro di riferimento resta effetti-vamente problematico ma la nostraè una battaglia di principio che me-rita di essere portata avanti e lo fa-remo con la massima convinzione.

� il rinnovo contrattualeStiamo rispettando i tempi che cieravamo dati: sette incontri tecnicidi inquadramento delle tematicheed un importante seminario di studia fine novembre cui hanno parteci-pato esperti e colleghi rappresentati-vi delle varie anime della categoria,hanno consentito la elaborazione diun primo documento contenenteuna proposta di linee guida per ilprossimo rinnovo contrattuale.Ma vogliamo andare oltre, voglia-mo che questa fase preparatoria ve-da la ampia partecipazione possibi-le e, per questo, nel mese di febbra-io attiveremo un sondaggio che in-teresserà l’intera categoria: su que-sto tema di assoluta centralità vo-gliamo acquisire il pensiero di chiopera nelle imprese familiari comedi chi lavora nelle grandi multina-zionali.

Ma non basta: utilizzeremo il se-condo trimestre dell’anno per pro-muovere incontri e dibattiti territo-riali; vogliamo realizzare un grandemomento partecipativo, vogliamoesaltare il nostro ruolo di rappresen-tanza, una rappresentanza reale fat-ta di ascolto, confronto, scelte me-ditate e condivise.A valle di tutto questo, a giugno, fa-remo i passaggi formali per il varodella nostra “piattaforma” e chiede-remo a Confindustria l’apertura delconfronto negoziale, un confrontoche auspichiamo coerente con ilrapporto che deve contraddistin-guere imprenditori e dirigenti, unconfronto serio, serrato, in grado didare alla categoria risposte respon-sabili e lungimiranti.la valorizzazione del ruolo mana-geriale, la migliore applicazionedel modello retributivo a suo tem-po adottato, la risoluzione del rap-porto di lavoro, il sostegno al reddi-to, il riorientamento professionale,il bilancio delle competenze, la tu-tela della seniority, i vari istituti checostituiscono il nostro welfare con-trattuale, saranno gli ambiti temati-ci del confronto, quindi nulla diparticolarmente nuovo ma di nuovoc’è che con questo rinnovo voglia-mo tutelare e valorizzare la culturamanageriale, il ruolo che il mana-gement può e deve giocare per lamodernizzazione e la competitivitàdel nostro sistema industriale. questa sarà la “sfida” culturale cheporremo a confindustria: una sfidache dovrà assolutamente avviareuna valutazione congiunta ancherispetto alle nuove componenti dimanagement che aspiriamo rappre-sentare.Tutto questo impone una riflessioneseria sul nostro modo di porci e di

12 Dirigenti Industria - febbraio 2013

NOTIZIE DA

fare rappresentanza, il tempo degliimprovvisatori è finito, è finito iltempo delle visioni ancorate a tempisuperati, è finito il tempo di un sin-dacalismo dirigenziale incapace diesprimere una sua identità, una suavisione delle relazioni industriali, unsindacalismo incapace di interpreta-re i mutamenti in atto nei sistemi digovernance delle aziende.Dobbiamo dimostrare capacità divisione e guardare la realtà perquella che è non per come ci piace-rebbe fosse, perché più comoda.Con il prossimo rinnovo contrattua-le dobbiamo recuperare il nostrorapporto con le nuove generazionimanageriali e dovremo farlo esal-tando la nostra capacità di ascolto esenza avere la presunzione di inter-pretarne le attese.Ovviamente un ruolo importante loavrà il contesto economico, forse sa-remo chiamati a fare delle scelte dipriorità ma sono convinto che, comeè avvenuto per il recente rinnovocontrattuale per i chimici ed i metal-meccanici, ci sono tutte le condizio-ni per creare premesse funzionali adun rinnovo rapido e di valore.

� la nostra organizzazioneÈ un tema da addetti ai lavori, mene rendo perfettamente conto, ed èper questo che non mi soffermeròmolto su di esso ma penso che ogniiscritto, in quanto “azionista” diquesta Federazione, abbia il dirittodi sapere cosa pensiamo di fare permigliorarne la capacità di risposta,per adeguare le competenze dellenostre Strutture operative alle cre-scenti domande che la categoria cipone, domande più complesse e,soprattutto, nuove.alta formazione manageriale,orientamento professionale, net-

working etc, si uniscono alle do-mande di consulenza classica cheda sempre diamo. Sono domandeche impongono alti standard e,conseguenti, alti investimenti.Si impongono, pertanto, sinergieterritoriali, si rendono necessarieazioni capaci di creare strumenti diazione consortile. Si impone prendere atto che unacosa è la rappresentanza territorialedi tipo istituzionale ed altro è l’ero-gazione di servizi di qualità chegiustifichino e sostengano efficacipolitiche di sviluppo associativo.Stiamo parlando di un tema priori-tario, dobbiamo superare i limiti diun modello organizzativo nato oltre60 anni fa e che oggi mostra diffi-coltà crescenti.

� coMunicazione e crescitaParliamo, infine, di tematiche inti-mamente connesse al modello or-ganizzativo: lo dico da tempo, dob-biamo diventare più bravi a comu-nicare e valorizzare quanto faccia-mo, che è molto. Non riusciamo afar percepire ai tanti non iscritti (maanche agli associati) il valore dellenostre azioni, delle nostre iniziativedei nostri servizi, non riusciamo afar capire ai dirigenti sia in attivitàsia in pensione che Fasi, Previndai,Fondirigenti, assidai e potrei conti-nuare a lungo, sono il frutto dellanostra azione di rappresentanza,del nostro contratto.Bisogna far capire che il contributoassociativo che chiediamo è per-centualmente inferiore a quantochiedono le altre Confederazionisindacali agli altri lavoratori, lavo-ratori che nulla hanno di paragona-bile in tema di welfare, sostegno alreddito, solidarietà intergenerazio-nale etc.

Dobbiamo e vogliamo miglioraresviluppando nuovi canali di comu-nicazione, attivando politiche dicrescita associativa, certamente ar-ticolate sul territorio ma omogeneenegli stili, negli strumenti, nei lin-guaggi, nei contenuti. Dobbiamo evogliamo professionalizzare questaazione: al prossimo Consiglio Na-zionale prenderemo le decisionipiù giuste e chiederemo a tutte leAssociazioni territoriali di autocoin-volgersi in esse, di esserne protago-nista.Ma vogliamo anche una comunica-zione che travalichi i confini cate-goriali, una comunicazione chesappia parlare al Paese con conti-nuità, che sappia mettere in eviden-za i tratti distintivi di un manage-ment che si propone come un assetdi sviluppo e modernizzazione delPaese e delle imprese: lo sviluppoassociativo nei confronti di dirigen-ti, manager atipici e quadri azien-dali passa anche di qui.In questo molto la Presidenza hafatto, ma molto ancora sta per esse-re attivato: la categoria lo coglieràquanto prima.Sono andato lungo, anche se moltealtre cose ancora andrebbero detteper sostanziare il valore della nostraazione, per ribadire la nostra inten-zione di legittimare, con i fatti, ilnostro voler essere parte sociale mapenso che il sentiment che ci ispirasia chiaro.Su questi temi che riguardano il no-stro futuro e il nostro essere Federa-zione mi piacerebbe aprire un di-battito, al fine di costruire insiemequel percorso di crescita e di inno-vazione di cui l’Italia ha assoluto bi-sogno. �

Ambrogi Romano (Presidente)Del Vecchio Franco (Vice Presidente) Soletti Francesco (Vice Presidente)zenatelli Antonio (Tesoriere)D’Arco AgostinoFasolis SusannaLosito BrunoPansa Cedronio FabioRovelli AndreaToffetti Elenazeme Sergio

Giunta Esecutiva Ambrogi RomanoAndronaco ErosBazzini Mauro MarcoBoselli Francesco MariaCapoccia LorenaCappiello MarioCaraffini GiovanniCeschin Eleonora DinaColombi GiuseppeCorradini GiorgioD’Arco AgostinoDe Masi SergioDe Stefani LucianoDe Varda GiorgioDel Vecchio FrancoDi Bruno AntonioFasolis SusannaFolci AngelaGanci MarilenaGarbarini Renato

Garzia MarcelloGiorgetti PatriziaGrigolli SerenaGuidotti GianniLeone LucianaLosito BrunoMagnaghi MarcoMenapace SilvanaPansa Cedronio FabioPoli PaolaPolito SergioRigamonti SergioRovelli AndreaSalvetti CarloSoletti FrancescoToffetti ElenaTrabucchi FiorenzaVeronesi Sergiozeme Sergiozenatelli Antonio

Consiglio Direttivo

Pezzotta Giuseppe (Presidente)Brazzoduro Guido (effettivo)Di Loreto Mario (effettivo)Andreoli Luigi (supplente)Carpani Marco (supplente)

Collegio Revisori dei Conti

Bevilacqua Carlo (Presidente)Durando Dario (effettivo)zanini Giancarlo (effettivo)Mantovani Giuseppe (supplente)Vaccani Gesuino (supplente)

Collegio dei Probiviri

Bondi Massimo Melodia Stefano Mura Giovanni Saccaggi Carlo

Comitato Elettorale

Colombi Giuseppe - Commissione Sindacale e LavoroCorradini Giorgio - Comitato PensionatiDe Masi Sergio - Commissione Previdenza e Assistenza SanitariaPansa Cedronio Fabio - Commissione Studi

Presidenti delle Commissioni Consultive ALDAI

CARICHE ELETTIVE TRIENNIO 2012-2014

ARUM S.r.l.Società soggetta alla direzione

e coordinamento dell’ALDAI(Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali)

Giorgetti Patrizia (Presidente)Garbarini Renato Pansa Cedronio Fabio Poli Paola zenatelli Antonio

ConsiglieriPezzotta Giuseppe Brazzoduro Guido Di Loreto Mario

Sindaci

HOTMAILCONILNOSTR

OESPERTO INPS DOTT. SALV

ATOREMARTORELLI

Hot mail con il nostroesperto INPS

TERMINI ENTRO I QUALI RAGGIUNGERE I REQUISITI PER PENSIONAMENTO CON VERSAMENTO CONTRIBUTI VOLONTARI

Avrei necessità di un chiarimento sulle novità legislative relativamente ai termini entro i quali si devono raggiungerei requisiti richiesti in base alla vecchia normativa per il versamento dei contributi volontari con età 57 anni in aprile

2013 e contributi: 35 anni nel 2014 (con versamento entro ottobre 2014). Se ho ben inteso oltre ai 35 anni di contributi è necessario tenere conto anche della “finestra” di un anno. Pertanto lascadenza da considerare sarebbe novembre 2013. Presso il Patronato ACLI mi è stato detto che la legge “Monti-Fornero” non ha assolutamente fatto menzione ai termini da raggiungere in relazione ai versamenti dei contributivolontari e all’anno di “finestra”.A loro avviso gli anni di contribuzione da tenere in considerazione (con versamento di contributi volontari) sono ormaii 42 anni previsti e non più né i 35 anni nè tanto meno i 35 anni + 1 anno di finestra. Chiedo: se la nuova legge “Monti-Fornero” non fa riferimento ai termini previsti per questa casistica, perché non si deve tenere conto della vecchianormativa e cioè 57 anni + 35 anni di contributi (senza finestra)? Nel 2009 mi aspettavo di andare in pensione colsistema retributivo al raggiungimento di 57 anni e 35 di contributi perché avevo dal 1999 l'autorizzazione ai contributivolontari. Con la nuova normativa sono stati posti dei limiti temporali a tale norma? Mi potrebbe indicare i riferimentinormativi ai quali potermi riferire per sapere se ci sono state precisazioni in merito?

La legge 214/2011 (è la riforma Fornero), avendo in modo esplicito eliminato la “vecchia” pensione di anzianità, haimplicitamente “cancellato” tutte le deroghe che consentivano l'accesso a questa prestazione con requisiti agevolati. Lastessa circolare INPS n. 35/2012 non cita la possibilità di accesso alla pensione di anzianità con 35 anni di contributi e 57anni di età a chi era stato autorizzato ai versamenti volontari. Credo, invece, che Lei si riferisca alla possibilità di ottenere,optando per il calcolo contributivo, la “vecchia” pensione di anzianità secondo le disposizioni della Legge 243/2004. Queste norme consentono ai lavoratori dipendenti fino al 2015 l’accesso alla pensione di anzianità se si possono farvalere 57 anni di età e 35 di contributi. Se, dunque, i dati che mi ha indicato sono esatti e se al raggiungimento dei 35anni di contributi non concorrono contributi figurativi per la disoccupazione, Lei raggiungerà i 35 anni di contributi adaprile del 2014 e potrà ottenere la prestazione dal 1° maggio del 2015. Per questo tipo di prestazione, infatti, vale ancorala cosiddetta “finestra di attesa” di 12 mesi, così come esplicitamente prevede la circolare INPS n. 35/2012. Mi pare,dunque, che la risposta datale dal patronato ACLI – dovuta forse ad una serie di equivoci o ad una domanda malformulata – sia errata. Ad ogni buon fine, visto che c'è ancora tanto tempo prima di dover scegliere se optare o menoper il calcolo contributivo, prenda appuntamento con me in ALDAI.

14 Dirigenti Industria - febbraio 2013

DIPREVIDENZA E ASSISTENZA SANITARIA

ACCESSO ALLA GESTIONE SEPARATA

Sono un dirigente industriale nato nel 1951 pensionato da luglio 2011. Dal 2007 al 2011 ho lavorato con contrattoCoCoPro, quindi soggetto alla Gestione Separata per i contributi Inps versati. Ero stato informato che al

raggiungimento dei 65 anni avrei potuto inoltrare domanda per ottenere l’assegno di pensione per i contributi versatinegli anni di Gestione Separata, in aggiunta alla pensione normale. Con la nuova legge del Governo Monti, che portal’età pensionabile a 67 anni, dovrò aspettare il raggiungimento della nuova età per avere la pensione della GestioneSeparata o rimane valido il traguardo dei 65 anni?

L’informazione che aveva ottenuto, ancorché esatta all’epoca, risulta oggi “datata” per effetto di quanto previsto dallaRiforma Monti-Fornero. Dal 1° gennaio 2012 l’età pensionabile per ottenere la pensione supplementare a carico degliiscritti alla Gestione Separata è, infatti, salita da 65 a 66 anni e, dal 2013 salirà di altri tre mesi. Dal 2016 per effettodel cosiddetto adeguamento all’aspettativa di vita si attesterà a 66 anni e 7 mesi. Pertanto la data in cui potrà ottenerela pensione supplementare è quella del 1° maggio del 2018 ovvero dal mese successivo a quello nel quale compirà i 66anni e 7 mesi di età.

di Salvatore Martorelli

ISCRIZIONE SUB-AGENTI E INDENNITà DI DISOCCUPAZIONE

Èscaduto il mio periodo di preavviso ed ho già fissato un appuntamento in ALDAI per inoltrare le domande per leindennità di disoccupazione INPS e GSR/Fasi. Una eventuale mia iscrizione al registro sub-agenti assicurativi, senza

peraltro operare nessun tipo di attività lavorativa (almeno per il momento), potrebbe far decadere il diritto alle indennitàdi disoccupazione?

Lo svolgimento dell'attività di sub-agente di assicurazione prevede l’iscrizione, in un'apposita sezione staccata, al RegistroNazionale degli Agenti di Assicurazione. Tale iscrizione, a prescindere dall'effettivo svolgimento dell'attività, presupporrebbeuno status diverso da quello di “inoccupato”. Per questo motivo, ritengo che, se non vuole correre il rischio di perderel'indennità di disoccupazione, sarebbe preferibile astenersi dallo svolgere questa attività.

ACCESSO SITO INPS PER CONTRIBUTO DI SOLIDARIETà

Con la pensione di dicembre l'Inps ha incominciato a trattenermi il contributo di solidarietà. Gradirei sapere come sicalcola questa trattenuta e le invio il mio PIN e il codice fiscale per accedere al sito Inps.

Utilizzando i Suoi codici di accesso ai servizi Inps e le indicazioni fornite in questi giorni dall’Inps sulle modalità diapplicazione del contributo di solidarietà ho potuto accertare che l’entità di detto contributo sulla rata della Sua pensionedi dicembre è esatto. Per chiarire come l’Inps abbia determinato questa trattenuta occorre procedere come segue:1) in primo luogo è necessario stabilire quale sia la Sua anzianità contributiva, comprensiva della contribuzione trasferita,

al 31 dicembre del 1995; ciò al fine di determinare se la percentuale del contributo da applicare è pari allo 0,3%, allo0,6% e, infine all’1,0%;

2) occorre, poi, stabilire, con gli appositi programmi di calcolo, quale fosse la quota di pensione maturata al 31 dicembredel 1995 ed applicare a detta quota gli indici di perequazione automatica (è la scala mobile sulle pensioni) fino a gennaiodi quest’anno;

3) sull’importo così determinato va applicata l’aliquota dell’1% ed il risultato ottenuto è la quota di contributo di solidarietàdovuta per ciascun mese.

Una volta ottenuta questa quota, per determinare la trattenuta effettuata sulla rata del mese di dicembre, occorremoltiplicare la stessa per due (12ª rata più la tredicesima) ed aggiungere altri 11/12 della quota stessa per le stesse duerate appena citate a titolo di recupero di quanto non trattenuto da gennaio a novembre 2012. Mentre per le quote correnti(il mese di dicembre e la tredicesima) l’importo della trattenuta è stato detratto dall'imponibile fiscale; per la parte residuaesso è stato, in via del tutto temporanea, trattenuto dall'importo netto della prestazione, ma sarà conguagliato fiscalmentea fine anno.

15Dirigenti Industria - febbraio 2013

DIPREVIDENZA E ASSISTENZA SANITARIA

RINNOVO QUOTA ASSOCIATIVA 2013Come pubblicato sul numero di gennaio 2013, riportiamo le quote associative e le modalità di pagamento:

• DIRIGENTI IN SERVIZIO euro 240,00• DIRIGENTI IN PENSIONE euro 120,00• DIRIGENTI IN PENSIONE ANTE 1988 euro 112,00 • Un segnale di solidarietà nei confronti dei colleghi

che hanno perso il lavoro: ALDAI dimezza la quota associativa (€ 120,00) dei dirigenti che autocertificano un reddito inferiore a € 50.000 annui (modello scaricabile dal sito)

Termine e modalità di pagamento entro il 15 marzo 2013 tramite:• bollettino di c/c postale salvo casi di deleghe aziendali e RID bancari;• bonifico bancario (IBAN IT24A0306909527000007682190)

indicando nella causale cognome, nome e numero di tessera o data di nascita;• delega aziendale (modello scaricabile dal sito);• RID bancario (modello scaricabile dal sito da consegnare alla banca entro il 28 febbraio 2013)

Per aggiornare i dati anagrafici e di contatto: www.aldai.it area riservata

16 Dirigenti Industria - febbraio 2013

DIPREVIDENZA E ASSISTENZA SANITARIA

Un importante traguardo:i 35 anni del FASI

Il Fasi, Fondo di AssistenzaSanitaria Integrativa per i dirigentidelle aziende produttrici di beni eservizi, ha festeggiato l’importantetraguardo dei suoi 35 anni di vitaorganizzando, lo scorso 18dicembre, presso la Sala Koch delSenato della Repubblica, la tavolarotonda “Lo Sviluppo della SanitàIntegrativa: un’innovazione per laSanità Italiana”.

società G&G Associated, dal titolo “Lo sviluppo della sanitàintegrativa: Sinergie tra welfare pubblico e welfare priva-to”. Nel nostro Paese ogni anno si spendono intorno ai 110miliardi di euro per la sanità pubblica, mentre per quellaprivata intorno ai 30 miliardi di euro, cui va aggiunta unaquota di spesa privata non contabilizzata. Di tale spesa pri-vata, circa l’85% viene pagato direttamente dai cittadini eutenti mentre solo il 15% è assorbito dai Fondi, Casse, As-sicurazioni. La ricerca è stata realizzata anche mediantecolloqui individuali e interviste quantitative a lavoratori, di-rigenti e non dirigenti, rappresentanti di impresa nonché fi-gure manageriali della sanità pubblica e privata.Lo sviluppo della sanità integrativa, quindi, sembra ormaisecondo la ricerca presentata una sfida ineludibile di frontea un Servizio Sanitario sempre più in cura dimagrante per itagli ai fondi e sempre più schiacciato dal peso di ticket ecosti a carico del paziente che crescono ogni giorno.Il 74% degli intervistati è infatti convinto che nei prossimi4-5 anni le risorse pubbliche per la sanità diminuiranno, il56% è sicuro che la qualità delle cure peggiorerà, mentre il33% prevede che il SSN non potrà garantire lo stesso livel-lo di cure di oggi (il 42% solo in parte). Da qui la convin-zione, per l’82% degli intervistati, che la sanità integrati-va – più della previdenza integrativa e dell’assicurazione suirischi infortuni e vita – rappresenti il benefit più atteso e de-siderato dai lavoratori nel sistema di welfare dell’ “aziendaideale”. Un benefit che porta con sé anche effetti molto po-sitivi per l’azienda: per il 79% degli imprenditori la sanitàin azienda “contribuisce a migliorare la produttività”. In-somma il secondo pilastro sanitario fatto oggi da circa 350tra fondi, casse e mutue per sette milioni di iscritti e un va-lore di circa 4,5 miliardi deve crescere. Come? Il Fasi nella sua ricerca ha chiesto, ad esempio, se il welfa-

Il Presidente del Fasi, Stefano Cuzzilla, nel suo discor-so ha sottolineato come, partendo dalla discussione inatto nel nostro Paese, relativa alla sostenibilità del Si-

stema Sanitario Nazionale, sia fondamentale affrontare iltema costituzionale della salvaguardia del diritto alla salu-te e dell’universalità dell’accesso alle cure. Il pilastro sani-tario pubblico è in affanno e il secondo pilastro della sanitàpuò realmente svolgere le sue funzioni a beneficio della col-lettività; oggi più che mai serve il sostegno a un’idea di wel-fare negoziale che possa rispondere alle complesse esigen-ze del Paese. La sfida, però, è lunga e tante le resistenze dasuperare. La ristrettezza delle risorse, il welfare e l’univer-salismo che vanno svanendo pongono all’attenzione dei po-licy maker la questione del secondo pilastro sanitario comeineludibile per salvare il SSN, ma anche l’economia e le im-prese che lavorano per il SSN. Sul piano normativo il setto-re non è stato regolamentato in maniera compiuta. Solo coni decreti ministeriali del 2008 e 2009 (rispettivamente de-creto Turco e decreto Sacconi), è stata garantita una primabase normativa e fiscale stabile al settore. Storicamente lasanità integrativa è stata considerata come un benefit avantaggio di poche categorie di lavoratori considerate “pri-vilegiate”; solo dopo i citati decreti si sono sviluppate ini-ziative nel settore mediante il sostegno della contrattazio-ne collettiva sia di tipo aziendale sia di categoria.La sanità integrativa si diffonderà sempre più nelle aziendeitaliane sia per le difficoltà che sta attraversando la sanitàpubblica, sia perché il valore per il lavoratore è molto rile-vante in relazione all’equivalente in denaro o al costo del-l’azienda. Non è un caso che i lavoratori più che le pensioniintegrative prediligano la sanità integrativa. Questi sono so-lo alcuni degli importanti risultati raccolti nella ricerca,commissionata per l’occasione dal Fasi e realizzata dalla

di Valentina Morgia *

17Dirigenti Industria - febbraio 2013

re aziendale dovesse essere agevolato conuna serie di incentivi fiscali alle imprese.Ebbene, l’87% dei lavoratori e il 74% degliimprenditori si è detto favorevole.In più a beneficiare dell’avvento di una sani-tà integrativa più forte potrebbe essere an-che, alla fine, la stessa sanità pubblica chepotrebbe offrire le prestazioni dei propriospedali e medici del SSN non utilizzate apieno. I Fondi integrativi, difatti, rappresen-tano, per la sanità pubblica, un canale di fi-nanziamento aggiuntivo rispetto a quello co-stituito dal finanziamento pubblico regiona-le; le prestazioni a pagamento degli ospeda-li (in cosiddetta “intramoenia”), vengonorimborsate agli assistiti in base al sistematariffario. Per questo motivo è in aumento il numero di strutture ospe-daliere che richiedono e siglano accordi di convenzione conil Fondo. Per non parlare poi – avverte la ricerca del Fasi –dell’effetto “calmierante sui prezzi” che avrebbero i tarif-fari e le convenzioni stipulate dai fondi integrativi. E dellapossibilità di aiutare l’emersione dei redditi nella lotta sen-za quartiere del fisco contro l’evasione. Per i lavoratori bi-sogna dunque andare avanti con il welfare sanitario azien-dale da estendere anche ai propri familiari. Ma con unacautela che viene avvertita soprattutto dai non dirigenti edagli imprenditori. La sanità integrativa aziendale può af-fiancare il SSN, a patto però che non si limiti l’equità el’universalità del servizio pubblico e che gli oneri non pesi-

no solo su imprese e lavoratori.Presenti alle celebrazioni in Senato esponenti del mondoistituzionale ed esponenti del mondo politico, quali il VicePresidente allo sviluppo Economico di ConfindustriaAurelio Regina, il Presidente di Federmanager GiorgioAmbrogioni, il Direttore Generale di ConfindustriaMarcella Panucci, il Rettore dell’Università di Tor VergataRenato Lauro, il Direttore Generale della Program-mazione sanitaria del Ministero della Salute FrancescoBevere e i Senatori Tomassini, Rossi, Cosentino,Gustavino e Baldassarri. �

* Ufficio Comunicazione FASI

DIPREVIDENZA E ASSISTENZA SANITARIA

18 Dirigenti Industria - febbraio 2013

DIPREVIDENZA E ASSISTENZA SANITARIA

FASI: le novità 2013Considerata l’importanza che riveste il FASI nellavita del dirigente e della propria famiglia, riteniamoutile riportare il testo della lettera che il PresidenteFASI, dott. Stefano Cuzzilla, ha inviato a tutti gliiscritti nello scorso mese di gennaio 2013. Al finedi un servizio sempre migliore, a vantaggio degliassistiti, ricordiamo che l’ALDAI è a disposizioneper informazioni ed assistenza per ogni necessità(vedi box a fondo pagina). B.P.

tà universitaria frequentata, in alternativa alla presenta-zione del certificato di studi universitario.

Desidero altresì porre in evidenza l’ulteriore potenziamen-to delle procedure informatiche, finalizzato al continuo mi-glioramento ed alla semplificazione della comunicazionetra il Fondo, le aziende e gli iscritti. Nel merito, Le rinnovo l’invito ad attivare, qualora non ab-bia già provveduto, la CARD USB (1) personalizzata, già asuo tempo trasmessaLe nell’ambito dell’avviato progettodenominato MYFASI, che consente il riconoscimento sicuroed automatico, associando il dispositivo fisico al dirigente oall’azienda. Ciò al fine di cogliere tutte le importanti op-portunità offerte dall’utilizzo dei servizi informatici già in-trodotti nonché di quelli che prossimamente verranno residisponibili. Sarà altresì possibile ricevere tempestivamentecomunicazioni da parte del Fondo, nonché disporre di tuttala modulistica costantemente aggiornata, con particolareriguardo alle convenzioni in forma diretta con le StruttureSanitarie, la cui rete è in continuo ampliamento, soprattut-to in corso d’anno.Collegandosi al sito www.fasi.it, troverà tutta la documen-tazione in formato elettronico e dunque stampabile, consen-tendoci di limitare, in tal modo, l’invio di comunicazioni cheLa riguardano in formato cartaceo e quindi via posta.Tale importante opportunità è stata già colta da oltre96.000 colleghi iscritti che hanno confermato la propria di-sponibilità ad aderire alle nuove modalità di comunicazio-ne. Pertanto, oltre a consigliarLe di procedere all’attivazio-ne della CARD MYFASI (qualora non avesse già provvedu-to), Le suggerisco di comunicare al Fondo anche il Suo in-dirizzo di posta elettronica, qualora ne fosse in possesso,mantenendolo sempre aggiornato.Ulteriori dettagli riguardo gli argomenti sinteticamentetrattati sono contenuti nella circolare allegata, contenenteil riepilogo delle norme, dei contributi e delle prestazioni.Colgo infine l’occasione per trasmettere a Lei e alla Sua fa-miglia gli auguri di un sereno 2013.

Il PresidenteStefano Cuzzilla

Gentile Collega,

colgo l’occasione della tradizionale trasmissione della mo-dulistica annuale per riepilogare sinteticamente alcune trale più importanti novità introdotte nel Fondo, finalizzate adun continuo miglioramento dei servizi offerti in favore degliiscritti e dei loro familiari assistiti.

Tra queste, ritengo utile ricordare:• le modifiche statutarie introdotte a seguito dell’Accordo

dell’8 giugno 2012 tra le Parti Sociali;• l’invarianza dell’entità dei contributi da versare al Fon-

do per l’anno 2013, rispetto a quella fissata per l’anno2012, ad eccezione del contributo previsto per i genitori acarico iscritti al FASI, adeguato in base ad una specificadelibera degli Organi Collegiali;

• la conferma, anche per l’anno 2013, dei miglioramentitariffari già a suo tempo introdotti;

• l’ampliamento del Progetto Prevenzione, arricchito di unulteriore piano a partire dal 1° marzo 2013;

• il rinnovo della Polizza Socio Sanitaria, con introduzionedi nuove ed ulteriori prestazioni;

• l’estensione della rete delle Strutture Sanitarie conven-zionate in forma diretta, attraverso procedure on-line, at-tive 24 ore al giorno, per tutti i giorni dell’anno (festivicompresi);

• l’accoglimento della “Dichiarazione Sostitutiva di Certi-ficazione”, attestante l’iscrizione del familiare alla facol-

Ricordiamo ai gentili Soci che il Servizio Fasi e Assidairiceve solo ed esclusivamente previo appuntamento. Per mettersi in contatto con il Servizio:

Benedetta Pisto 02/58.376.229Cristiana Scarpa 02/58.376.224Livia Corda 02/58.376.206

presente nei giorni di lunedì e mercoledì

Vi invitiamo, nell’interesse dei colleghi e al fine di evitaredisservizi, a rispettare tale procedura.

Il servizio Fasi e Assidai di ALDAI è sempre con teVi ricordiamo inoltre che, grazie al sistema dimessaggistica vocale, il Servizio Fasi e Assidai di ALDAIè attivo tutti i giorni 24 h su 24. Vi invitiamo a lasciareun messaggio, specificando il motivo della chiamata e ilnumero telefonico al quale volete essere richiamati: lavostra richiesta sarà evasa nel più breve tempo possibilee comunque entro il giorno lavorativo successivo. Èindispensabile lasciare un solo messaggio ad una solacasella vocale. Ai Soci che abbiano comunicato il proprionumero di cellulare, un SMS informerà sia sulle rispettiverichieste sia sull’impossibilità al contatto diretto. Grazieper la gentile collaborazione.

19Dirigenti Industria - febbraio 2013

DIINFORMATIVA

Servizi in via telematicadall’ALDAI con ENASCO

Vi ricordiamo che, grazie alla convenzione stipulata con 50&Più ENASCO, ALDAI offre ai propri Associatila possibilità di usufruire dell’invio telematico all’INPS delle domande di pensione e di tutte le altrerichieste di prestazioni (es. autorizzazione alla prosecuzione volontaria, riscatti, indennità di disoccupazione,Fondo di Garanzia Inps per il T.F.R., per i crediti di lavoro diversi dal T.F.R., per le omissioni contributive allaPrevidenza Complementare, iscrizione alla Gestione Separata Inps, ecc.). Le attività sopra indicate sisvolgono solo ed esclusivamente previo appuntamento.

In particolare:• Presentazione della domanda di pensione:

presso ALDAI, il terzo lunedì di ogni mese dalle 14.00 alle 17.00. Per appuntamento telefonare ai numeri: 02/58376.221- 225 (Segreteria Servizio Sindacale) o scrivere a: [email protected];

• Invio telematico all’Inps di richieste di prestazioni diverse dalle domande di pensione e consulenza in materia di previdenza obbligatoria Inps: presso ALDAI, ogni venerdì mattina dalle ore 9.00 alle ore 13.00.L’indirizzo e-mail di riferimento per eventuali comunicazioni in merito è [email protected]

Necessità di assumere baby sitter, badanti, colf o assistenti familiari?Ancora una volta

essere socio ALDAI conviene! Grazie ad una esclusiva convenzione con 50&Più Servizi S.r.l., i Soci possono godere delle numeroseagevolazioni per tutti quei servizi connessi agli aspetti del rapporto di lavoro domestico (quali stipuladel contratto, denuncia agli Enti, versamenti dei contributi ecc.). L’Assistenza sarà erogata agli Associatiesclusivamente presso le sedi di corso Venezia 45 e via Paolo Giovio 41, previo appuntamento telefonicoal numero 02/7601.3399 oppure tramite e-mail all’indirizzo: [email protected]

Per condizioni e dettagli si rimanda al numero di “Dirigenti Industria” di aprile 2012 (pagine 6 e 7) o al sito: www.aldai.it

SERVIZI

Rendiamo noto che, nell’ambito dei servizi offerti allacategoria anche quest’anno l’ALDAI metterà a dispo-sizione degli iscritti, in quanto contribuenti, una qua-

lificata assistenza con particolare riferimento alla compila-zione del Modello 730, da quest’anno estesa anche al Mo-dello Unico Persone Fisiche.Abbiamo confermato la convenzione con ASSOCAAF cui cisiamo rivolti, con soddisfazione, gli anni scorsi per motivi diordine logistico/organizzativo ed economico.Naturalmente ricordiamo che per poter usufruire della con-venzione in questione è necessario presentare la tessera diiscrizione all’ALDAI in corso di validità.Le sedi ASSOCAAF richiederanno all’ALDAI la verificadella posizione associativa dei dirigenti che fisseranno unappuntamento.

* * *

Dal punto di vista logistico/organizzativo confermiamo che,anche per il 2013, ALDAI metterà a disposizione degliiscritti la propria sede di via Larga 31 per compilare il Mo-dello 730. ASSOCAAF dispone in Milano e provincia di variesedi con adeguate strutture, gli iscritti sono liberi di sce-gliere, per la compilazione del Modello 730, anche sedi di-verse dall’ALDAI se queste risultano più comode da un puntodi vista strettamente logistico.Sono a disposizione sportelli dedicati in esclusiva per gliiscritti ALDAI nelle sedi:• Milano, piazza Diaz 6• Milano, viale Umbria 44• Milano, via Cagliero 17.

* * *

La convenienza è anche di carattere economico; riportiamodi seguito le varie tariffe (IVA compresa).

� Compilazione del Modello 730: con i documenti fornitidal contribuente e la soluzione dei quesiti e problemi fi-scali posti: • dichiarazione singola euro 45,00 (anziché 55,00)• dichiarazione congiunta euro 80,00 (anziché 110,00).

� Assistenza al Modello 730 già impostato dal contri-buente: con la rielaborazione e la ristampa di dichiara-zioni già preparate dal contribuente, la soluzione deiquesiti e problemi fiscali posti, compresa la verifica deidati che non sono oggetto del visto di conformità: • dichiarazione singola euro 25,00 • dichiarazione congiunta euro 50,00.

� Consegna del Modello 730 precompilato: con la veri-fica della conformità dei dati esposti in dichiarazione econsegna della liquidazione. Le dichiarazioni incomplete,non liquidabili, sono restituite. L’afflusso dei contribuentiagli sportelli dedicati è libero e non sono previsti ap-puntamenti. Il servizio è gratuito.

20 Dirigenti Industria - febbraio 2013

DISPECIALE ASSOCAAF

� Compilazione del Modello Unico Persone Fisiche per ilcontribuente che:– non ha un rapporto di lavoro in essere con un sostituto

d’imposta nei mesi di giugno e luglio 2013;– ha un rapporto di lavoro con un soggetto che non rive-

ste la qualifica di sostituto d’imposta;– non è residente in Italia nel 2012 e/o nel 2013;– deve presentare la dichiarazione per conto di contri-

buenti deceduti;• dichiarazione euro 80,00 (anziché 100,00).

� Compilazione dei quadri aggiuntivi RW, RM, RT con idocumenti forniti dal contribuente:• quadro aggiuntivo euro 40,00 (anziché 50,00).Per chi ha già elaborato la dichiarazione dei redditipresso Assocaaf:• quadro RW + quadro RM 60,00 (anziché 100,00).

* * *

Tra i vantaggi di carattere economico è prevista anche laconservazione documenti e l’assistenza per controlli for-mali, vale a dire la conservazione dei documenti e l’assi-stenza nel caso di eventuali richieste e controlli dell’Agenziadelle Entrate, per il periodo di cinque anni previsto dallalegge (artt. 36 bis e 36 ter del TUIR). Questa conservazioneè gratuita per i dirigenti che hanno usufruito della compila-zione e dell’assistenza per il Modello 730. Per i dirigentiche hanno consegnato il Modello 730 precompilato, usu-fruendo pertanto di un servizio gratuito, la conservazionedei documenti e l’assistenza per controlli formali, prevedeun contributo di euro 10,00.

* * *

� IMU - Imposta Municipale UnicaL’IMU potrà essere compilata contestualmente al Modello730. Qualora i tempi di approvazione delle delibere e delrelativo adeguamento dei programmi informatici non coin-cidano con quelli del Modello 730. I Modelli F24 per il pa-gamento possono essere inviati alla mail del contribuente.La tariffa per gli iscritti ALDAI è di:• euro 12,00 (anziché 15,00) per immobile comprese le

pertinenze• euro 5 per ogni ulteriore immobile.

* * *

Convinti di fare cosa utile per i dirigenti che si apprestano acompilare il modello presso la sede ALDAI o le sedi ASSO-CAAF riportate a pagina 23, pubblichiamo qui di seguito ladocumentazione da presentare per l’assistenza fiscale ele modalità per documentare le spese.

Convenzione ASSOCAAF 2013Assistenza fiscale

21Dirigenti Industria - febbraio 2013

DISPECIALE ASSOCAAF

1) Fotocopia del documento d’identità valido (del dichia-rante e del coniuge per dichiarazione congiunta).

2) Ultima dichiarazione dei redditi presentata (Modello730 o Modello Unico), con l’indicazione di eventuali mo-difiche anagrafiche e/o sui familiari a carico.

3) Dati catastali dei terreni acquistati e/o acquisiti nel2012 (da dichiarazione dell'anno precedente o rogito ovisura catastale).

4) Dati catastali degli immobili acquistati e/o acquisiti nel2012 (da dichiarazione dell'anno precedente, o rogito ovisura catastale).

5) Certificazione dei redditi da lavoro dipendente e/o dapensione (Modello CUD 2013).

6) Certificazioni per prestazioni occasionali.

7) Scontrini “parlanti”, ricevute e fatture comprovanti glioneri deducibili e detraibili, propri e dei familiari a ca-rico, quali spese sanitarie, assicurazioni, spese di istru-zione, spese veterinarie, ecc.

8) Assicurazioni e contributi volontari: quietanze delle sin-gole rate o certificazioni rilasciate dalle compagnie as-sicuratrici.

9) Mutui: contratto di compravendita e di mutuo del-l’immobile della abitazione principale, ricevute bancarierelative al pagamento delle rate nell’anno 2012.

10) Documentazione comprovante la detraibilità delle speseper interventi di recupero del patrimonio edilizio: fat-ture, ricevute dei bonifici bancari, dati catastali identi-ficativi dell’immobile e/o gli estremi di registrazionedell’atto che ne costituisce titolo per il detentore. Pergli interventi sulle parti comuni, la certificazione del-l’amministratore di condominio.

11) Spese per la riqualificazione energetica, interventi sul-l’involucro di edifici esistenti, installazione di pannellisolari, sostituzione di impianti di climatizzazione inver-nale, sostituzione di scaldacqua tradizionali con quelli apompa di calore.

12) Attestati di versamento degli acconti d’imposta IRPEFpagati direttamente dal contribuente nell’anno 2012.

13) Credito d’imposta del riacquisto della prima casa: rogitidi acquisto dei fabbricati oppure dichiarazione del no-taio e, in caso di credito risultante dalla dichiarazioneprecedente, Modello 730/2012 oppure Modello Unico2012, quadro RN.

DOCUMENTAZIONE DA PRESENTAREPER L’ASSISTENZA FISCALE

IMPORTANTE

COME SI DOCUMENTANO LE SPESE

La documentazione delle spese è costituita dalle fatture, ri-cevute o quietanze rilasciate al contribuente da chi ha per-cepito le somme.Nella tabella di pagina 22 sono indicati i documenti neces-sari per comprovare il diritto alle deduzioni o alle detrazioniper ciascun tipo di spesa.

• La documentazione in fotocopia deve essere LEGGIBILE.

• Sono considerati detraibili e/o deducibili gli onerisostenuti e le spese effettivamente pagate nel 2012.

22 Dirigenti Industria - febbraio 2013

DISPECIALE ASSOCAAF

Assegni periodici al coniuge

Assicurazioni vita, infortuni e invalidità permanente

Contributi per addetti ai servizi domesticie familiari

Contributi, donazioni per i paesi in via di sviluppo - ONG

Contributi previdenziali e volontari

Contributi sanitari obbligatori (CSSNversato con il premio di assicurazione per R.C. dei veicoli)

Detrazione 36% – 41% – 50% spese per intervento di recupero del patrimonio edilizio

Erogazioni ai partiti e movimenti politici

Erogazioni a istituzioni religiose

Erogazioni liberali alle Onlus – istitutiscolastici. Contributi associativi allesocietà di mutuo soccorso

Erogazioni a favore delle associazionisportive dilettantistiche

Interessi passiviE7, E8, E9, E10, E11

Previdenza complementare

Spese di adozioni

Spese funebri

Spese per addetti all’assistenza personale

Spese per frequenza corsi di istruzione secondaria e universitaria

Spese per attività sportive praticate da ragazzi

Spese per intermediazione immobiliare

Spese per la frequenza asili nido

Spese sanitarie

Spese veterinarie

Sussidi tecnici ed informatici per i portatori di handicap

Spese per la riqualificazione energetica,interventi sull’involucro di edifici esistenti,installazione di pannelli solari, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale,sostituzioni di scaldacqua a pompa di calore

Sentenza del Tribunale e quietanza rilasciata dal coniuge (oppure ricevuta del vaglia o del bonifico bancario) e CODICE FISCALE DEL CONIUGE.

Contratti di assicurazione vita riportanti le condizioni di detraibilità relative all’anno di stipula.Attestazione di pagamento dei premi.

Copia bollettini di pagamento intestati all’Inps(fronte e retro per esclusione quota a carico lavoratore)

Ricevuta, bollettino postale o quietanza del bonifico.

Ricevute dei versamenti.

Attestazione pagamento polizza veicoli: il contributo è detraibile per la parte che eccede i 40 euro.

Bonifici di pagamento, fatture dell’azienda esecutrice dei lavori.Dati catastali identificativi dell’immobile e gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituiscetitolo per il detentore.Per i lavori condominiali: certificazione dell’amministratore di condominio che attesti sia di averadempiuto a tutti gli obblighi previsti ai fini della detrazione sia l’importo di cui il contribuentepuò tenere conto ai fini della detrazione.È necessario presentare la documentazione per tutti gli anni per cui si richiede il beneficio,a meno che tale documentazione non sia già stata acquisita da Assocaaf.

Ricevuta o quietanza del bonifico.

Ricevuta o quietanza del bonifico.

Bollettino postale, quietanza del bonifico bancario, ricevuta in caso di versamento effettuato con carte di credito, carte prepagate, assegni bancari e circolari.

Ricevuta o quietanza del bonifico.

Copia del contratto di compravendita e di mutuo dell’immobile della abitazione principale, ricevute bancarie relative al pagamento delle rate nell’anno 2012.

Contratti di assicurazione riportanti le indicazioni di versamento del premio alle forme pensionistiche complementari. Attestazione di pagamento dei premi.

Spese per le procedure di adozione di minori stranieri certificate dall’ente autorizzato.

Fattura dell’agenzia di pompe funebri con eventuale riparto pro quota attestato sulla fattura stessa.

Ricevuta rilasciata dall’addetto all’assistenza debitamente firmata. La documentazione deve contenere gli estremi anagrafici e il codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento e di quello che presta l’assistenza.

Ricevute dei versamenti. Per istituti privati, prospetto degli stessi indicante la quota detraibile.

Bollettini bancari, fatture, ricevute di pagamento con l’indicazione dei dati anagrafici del praticante e dell’attività sportiva esercitata.

Fattura dell’agenzia (solo per la parte acquirente).

Ricevuta o quietanza pagamento.

Fattura, parcella quietanzata su carta intestata del medico da cui risulti la prestazione eseguita,scontrino fiscale della farmacia (c.d. “scontrino parlante”) in cui devono essere specificate la natura, la qualità e la quantità dei prodotti acquistati nonché il codice fiscale del destinatario, ticket.

Parcella quietanzata dello specialista, indicazione della categoria dell'animale.

Documentazione di spesa e certificazione del medico attestante l’utilità ai fini dell’handicap.

Fatture con l’indicazione del costo della manodopera utilizzata, asseverazione di tecnici abilitati,attestato di certificazione energetica, scheda informativa sugli interventi realizzati da trasmettere all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori.È necessario presentare la documentazione per tutti gli anni per cui si richiede il beneficio, a meno che tale documentazione non sia già stata acquisita da Assocaaf.

SPESA DEDUCIBILE O DETRAIBILE DOCUMENTAZIONE

23Dirigenti Industria - febbraio 2013

DISPECIALE ASSOCAAF

COSA C’È DI NUOVO

* Presso le sedi ASSOCAAF evidenziate in blu è possibile fissare appuntamenti anche per il sabato mattina esclusivamente per la compilazione della dichiarazione.

Va precisato che per prestazioni presso la sede ALDAI (via Larga 31) o presso la sede ASSOCAAF di piazza Diaz 6 ènecessario, per fissare gli appuntamenti e per informazioni, rivolgersi esclusivamente al numero 02/58.43.68.96. L’agenda degli appuntamenti è infatti curata dalla sede ASSOCAAF di piazza Diaz 6.

Per fissare appuntamenti presso le altre sedi ASSOCAAF è necessario telefonare ai numeri riportati in tabella. L’avvioè previsto, orientativamente, nella seconda metà del mese di marzo 2013, essendo necessaria la disponibilità del CUD2013 relativamente all'anno 2012. Nella sede ALDAI la postazione sarà attiva dal mese di aprile.

MODALITà PER GLI APPUNTAMENTI

Come già è stato riportato i nostri iscritti possono rivolgersi, oltre alla sede ALDAI, alle seguenti sedi ASSOCAAF:

INDIRIZZO COMUNE TELEFONO E-MAIL

* PIAzzA A. DIAz 6 (5° piano - scala A) 20123 MILANO 02/58436896 [email protected]

* VIALE UMBRIA 44 20135 MILANO 02/87085200 [email protected]

VIA A. SALAINO 12 20144 MILANO 02/48537570 [email protected]

VIA SAN SENATORE 2 20122 MILANO 02/72093038 [email protected]

* VIA G. FRUA 16 20146 MILANO 02/48193232 [email protected]

* VIA CAGLIERO 17 20125 MILANO 02/45470456 [email protected]

VIA PRINA 24 20900 MONzA 039/2320076 [email protected]

VIALE PETRARCA 10 (presso Confindustria) 20900 MONzA 039/3638260 [email protected]

CORSO EUROPA 161 - 3° piano 20017 RHO 02/9308776 [email protected]

* VIA S. AMBROGIO 16 20015 PARABIAGO 0331/495063 [email protected]

* VIALE ISONzO 16 20135 MILANO 02/55190074 [email protected]

1. Non sono dovute l’IRPEF e le relative addizionali,perché sostituite dall’IMU, sul reddito dominicaledei terreni, mentre il reddito agrario continua adessere assoggettato alle imposte sui redditi.

2. Non sono dovute l’IRPEF e le relative addizionali,perché sostituite dall’IMU, sul reddito dei fabbri-cati non locati compresi quelli concessi in como-dato d’uso gratuito.

3. Per gli immobili esenti dall’IMU, anche se non lo-cati o non affittati, continuano ad applicarsi, sedovute, l’Irpef e le relative addizionali. La presen-za di una causa di esenzione dell’IMU va eviden-ziata rispettivamente nel quadro dei terreni e nelquadro fabbricati.

4. Il reddito dei fabbricati di interesse storico/arti-stico concessi in locazione è costituito dal mag-giore importo tra la rendita catastale effettiva ri-valutata del 5% e il canone di locazione ridottodel 35%. Per i fabbricati di interesse storico e ar-tistico non locati non si applica più il regime age-volato.

5. Per le spese relative ad interventi di recupero delpatrimonio edilizio sostenute dal 26 giugno 2012al 30 giugno 2013 la detrazione d’imposta è eleva-ta dal 36% al 50%, nel limite di 96.000 euro. Tuttii contribuenti devono ripartire l’importo detraibilein 10 quote annuali.

DIFISCO

24 Dirigenti Industria - febbraio 2013

Una sentenza della Corte di Cassa-zione – Sezione Tributaria – con-traddistinta con il n. 11993 pro-

nunciata il 31 maggio 2011 mi inducead affrontare un delicato problema cheriguarda la notificazione dell’atto (avvi-so di accertamento o cartella di paga-mento) effettuata a mezzo posta, ex art.

140 C.C. Il caso affrontato dalla Suprema Corte riguardal’irreperibilità del destinatario o il rifiuto dello stesso a ri-cevere l’atto.In sostanza i giudici di legittimità hanno statuito che lamancata produzione dell’avviso di ricevimento della racco-mandata di cui all’art. 140 del C.C., costituente un momen-to strutturale del procedimento notificatorio, comporta nonla mera nullità bensì l’inesistenza della notificazione dellaquale pertanto non può essere disposta la rinnovazione aisensi dell’art. 291 C.C. L’ulteriore conseguenza è che, an-che nel processo tributario, il mancato perfezionamento delprocedimento notificatorio si traduce nell’inammissibilitàdel ricorso pure se risulta la tempestività dell’impugnazio-ne per il ricorrente al quale è sufficiente la consegna del-l’atto all’Ufficiale Giudiziario. Per rendere più comprensi-bile l’istituto della notificazione a mezzo posta previsto dalcitato art. 140 del C.C., ritengo necessario fare un escursusdella disciplina precisando che nessuna ricostruzione delladisciplina oggi in vigore sulle modalità della notifica degliatti giudiziari può prescindere dalla disamina delle numero-se correzioni apportate nel corso del tempo da più organi, inprimis la Corte Costituzionale. Uno dei tasselli più significativi ha riguardato la forma e itempi in cui – all’interno della medesima, per sua assenza

Riscossione delle imposte Notificazione dell’atto (ex art. 140 C.C.) e irreperibilità del destinatario

unitaria, procedura di notifica – maturano i doveri e corri-spondentemente si esauriscono le responsabilità connesseai rischi di nullità dei rispettivi atti dei due protagonisti so-stanziali dell’iter: il notificante e il notificatario. È da quiche bisogna partire per avere esatta contezza dello statodell’arte anche in ordine al peculiare caso trattato. La pre-messa logica che sovrintende all’intero sistema si radica nelprincipio derivato dagli articoli n. 3 e n. 24 della Costitu-zione secondo i quali ognuno deve rispondere solo in ragio-ne del corretto espletamento degli obblighi a lui ragione-volmente ascrivibili. Principio da cui è discesa, peraltro nonsenza contrasti, la constatazione che il notificante va sciol-to da ogni responsabilità a partire dal momento in cui con-segna il plico oggetto di notifica all’organo istituzionalmen-te investito della funzione (Ufficiale Giudiziario o addettoal servizio postale) il quale appunto ne risponde da lì inavanti.A ragione si è ritenuto che sarebbe arbitrario, in quantocontrastante con i valori di ragionevolezza e di equità, faredecorrere anche per il notificante gli effetti interruttivi del-la notificazione a mezzo posta dalla data di consegna delplico al destinatario anziché dalla data antecedente, talvol-ta anche di gran lunga antecedente, della spedizione non es-sendo compatibile con l’equilibrio del sistema che il notifi-cante si veda addossare le conseguenze sfavorevoli di unprocedimento notificatorio parzialmente sottratto ai suoipoteri di impulso (Corte Costituzionale – 16 novembre2002, n. 477).Per converso resta fermo, per il destinatario, il principio delperfezionamento della notificazione solo alla data di rice-zione dell’atto, attestato dall’avviso di ricevimento, con laconseguente decorrenza da quella stessa data di qualsiasitermine impostogli (ricorso, pagamento, ecc.). Per comple-

di Giovanni Mura

DIFISCO

25Dirigenti Industria - febbraio 2013

tezza di argomento vediamo di esporre quanto dispone il co-dice di procedura civile e le varie norme che disciplinanol’affidamento delle notificazioni al servizio postale fornitodalle Poste Italiane che è quello universale, mentre l’affi-damento delle attività di notifica a soggetti diversi si river-bera sulla correttezza del relativo procedimento determi-nandone la nullità.Secondo i giudici di legittimità, infatti, il procedimento no-tificatorio non era stato curato dalle Poste Italiane bensì daun’agenzia privata di recapito per cui, non essendo confor-me alle formalità previste dall’art. 140 del C.C., non è ido-neo al perfezionamento notificatorio. Come è noto in casodi notifica ex art. 140 C.C. l’agente notificatore, dopo averprovveduto al deposito presso la casa del Comune dove lanotificazione deve eseguirsi, dell’atto non recapitato permomentanea assenza dell’interessato o per incapacità o ri-fiuto dei consegnatari, individuati dal precedente art. 139, eaver affisso avviso di tale deposito in busta chiusa e sigilla-ta alla porta dell’abitazione o dell’Ufficio e dell’azienda deldestinatario, provvede a darne notizia a quest’ultimo perraccomandata con avviso di ricevimento.

� SERVIZIO POSTALELa liberalizzazione del mercato e la riserva di legge a fa-vore del servizio postale universale.Nel nostro Paese il servizio postale, a partire dal 1994, èstato affidato in regime di monopolio a Poste Italiane – so-cietà per azioni a partecipazione pubblica – in cui i dirittidell’azionista sono esercitati dal Ministero dell’Economia edelle Finanze. A seguito della direttiva 97/67/EE del Parla-mento Europeo, l’Italia ha dato attuazione a tale direttivacon il decreto legislativo n. 261 del 1999, con il quale sonostate dettate regole comuni per lo sviluppo del mercato in-terno dei servizi postali comunitari ed il miglioramento del-la qualità del servizio intese ad aprire il mercato postale adoperatori privati subordinatamente al rilascio, a secondadei casi, di un’autorizzazione generale o di una licenza indi-viduale. In particolare, attraverso la licenza individuale, èconsentito agli operatori postali privati di svolgere una se-rie di servizi non riservati esclusivamente a Poste Italiane,ma rientranti nel servizio universale. Per quanto di interes-se in questa sede, l’art. 1, secondo comma, lett. o) del de-creto legislativo 261/99 definisce quale fornitore del servi-zio universale il fornitore che fornisce il servizio sul territo-rio nazionale, mentre il successivo art. 4 (servizio affidatoin esclusiva) prevede che per esigenze di ordine pubblicosiano affidati in via esclusiva al fornitore del servizio uni-versale i servizi inerenti le notificazioni di atti a mezzo po-sta e di comunicazioni a mezzo posta connessi con la notifi-cazione di atti giudiziari di cui alla legge n. 890 del 20 no-vembre 1982. Nel concetto rientrano anche le notificazioniattinenti ai procedimenti amministrativi.

Le conseguenze dell’esclusiva di Poste Italiane sugli in-vii raccomandati alle procedure amministrative e giudi-ziarie. Problematiche del processo tributario.L’esclusiva viene giustificata dalla giurisprudenza di legitti-mità sul rilievo che le formalità finalizzate a dare certezzaalla spedizione dell’atto ed al suo ricevimento da parte deldestinatario “costituiscono una attribuzione esclusiva degliUffici postali e degli agenti ed impiegati addetti (i quali so-no soltanto pubblici ufficiali) con connotati di specialità es-

senzialmente estranei a quei servizi postali di accettazionee recapito per “espresso” di corrispondenza che possono es-sere dati in concessione ad agenzie private” (cfr. Corte diCassazione - Sezione Tributaria - 7 maggio 2000, n. 11095ed altre). La citata sentenza della Suprema Corte ha precisato altre-sì che detta esclusività riguarda non soltanto le notificazio-ni eseguite a mezzo del servizio postale ai sensi dell’art.149 C.C. e della legge n. 890 del 20 novembre 1982, maanche le ipotesi di ricorso alla notificazione ex art. 140 C.C.con riguardo al compimento dell’ultimo essenziale segmen-to di attività richiesto all’Ufficiale Giudiziario o al messonotificatore consistente appunto nell’invio al destinatarioirreperibile della raccomandata con avviso di ricevimento,con funzione informativa. Ciò sta a significare che, al fine dievitare una declaratoria di nullità della notifica, è necessa-rio avvalersi del servizio fornito dalle Poste Italiane non so-lo quando all’agente postale viene affidato “in toto” il ma-teriale recapitato al destinatario dell’atto da notificare e ladocumentazione delle relative attività, ma anche quando alservizio postale è rimesso l’espletamento di un segmento diun complessivo procedimento concretamente utilizzato dal-l’ufficiale notificatore. �

Nota: le sentenze citate, annotate dall’avv. Valdo Azzoni edal dott. Massimo Cancedda, sono pubblicate nel BollettinoTributario n. 4 e n. 8 del 2012.

TERMINI DI DECADENZA PER L’IMPUGNAZIONEDELL’ATTO NOTIFICATO TRAMITE DEPOSITOPRESSO LA CASA COMUNALE

Sez. V – Sentenza n. 14316 del 28/06/2011Presidente: Lupi F., Relatore: Persico M.

RISCOSSIONE DELLE IMPOSTE – Riscossione delleimposte sui redditi – Modalità di riscossione – Riscossio-ne mediante ruoli – Iscrizione a ruolo – Cartella di pa-gamento – Notifica – Notifica effettuata ex art. 26, com-ma 3, del DPR n. 602 del 1973 – Termine per l’impu-gnazione della cartella – Decorrenza – IndividuazioneD.P.R. n. 602 del 29 settembre 1973, art. 26Cod. Proc. Civ. art. 140

In tema di riscossione delle imposte dirette, nell’ipotesiin cui una cartella esattoriale venga notificata ai sensidel terzo comma dell’art. 26 del D.P.R. 29 settembre1973, n. 602, e quindi con deposito presso la casa co-munale, affissione alla porta del destinatario e inviodella raccomandata con avviso di ricevimento, ai finidella tempestività dell’impugnazione della detta cartel-la, il “dies a quo” della decorrenza del termine deve es-sere individuato, anche alla luce di quanto affermatodalla Corte Costituzionale con la sentenza 14 gennaio2010, n. 3 e l’ordinanza 25 febbraio 2011, n. 63, nelgiorno del ricevimento della raccomandata informativa,se anteriore al maturarsi della compiuta giacenza ovve-ro, in caso contrario, con il decorso del termine di diecigiorni dalla data di spedizione della raccomandata.Cass. 7809/2010, 4748/2011

26 Dirigenti Industria - febbraio 2013

DIINFORMATIVA

ConvenzioneALDAI - 50&Più CAAF

per le successioniFacciamo riferimento all’articolo pubblicato a pagina 16 del numero di gennaio relativo alla nuovaconvenzione per l'assistenza nell’iter della dichiarazione di successione a tariffe agevolate e vantaggiose.

I soci ALDAI interessati possono inviare una e-mail all’indirizzo: [email protected] oppure contattare il numero 02/76013399.

SI RICEVE SOLO SU APPUNTAMENTO

“Dirigenti Industria” on-line

• In primo pianoPer sfogliare la rivista del mese: – cliccare la copertina a destra nella home page.

• Dirigenti Industria informaPer consultare e scaricare tutti i numeri dal 2011:1) dal menù “ALDAI” cliccare “La Rivista”2) nella colonna di destra cliccare

“Dirigenti Industria.pdf”

Buona lettura!

A seguito delle numerose richieste da parte di lettori al-la ricerca di articoli pubblicati nei numeri arretrati del-la rivista, riteniamo utile riportare il percorso da segui-re nel sito www.aldai.it dove è possibile visionare:• in primo piano – l’ultimo numero della rivista, in an-

teprima rispetto alla stampa;• dirigenti industria informa – l’archivio on-line dal

numero di gennaio 2011.1)

2)

CAAF

DIFORMAZIONE

27Dirigenti Industria - febbraio 2013

Èstato presentato il 15gennaio scorso a Pa-lazzo Isimbardi il

“Progetto ASTRO”, acroni-mo di Azioni di Sostegno al-le Transizioni Occupaziona-li, l’iniziativa di ALDAI e As-solombarda finalizzata allaricollocazione di 80 dirigen-ti attraverso l’erogazione diservizi al lavoro e attivitàformative per riqualificarnee riconvertirne competenzee professionalità, finanziatodalla Provincia di Milano eda Fondirigenti.Nato come un esempio diprogramma di politiche atti-ve per il lavoro rivolto a diri-genti in difficoltà occupazio-nale, il progetto è stato rea-lizzato sulla scia del succes-so di M-Power, la precedente iniziativa firmata ALDAI-As-solombarda che, con il contributo di Fondirigenti e RegioneLombardia, ha reinserito nel mondo del lavoro, attraverso lariqualificazione, oltre il 50% dei dirigenti provenienti daaziende milanesi aderenti a Fondirigenti partecipanti al-l’iniziativa.All’interno della sede della Provincia, in una Sala Affreschigremita, oltre 120 dirigenti hanno assistito all’evento dipresentazione del progetto. Il Presidente della Provincia diMilano Guido Podestà, tramite comunicato stampa, ha com-mentato così l’iniziativa: “L’inserimento dei dirigenti nelmercato del lavoro, oltre ad essere cruciale per la sussi-stenza delle proprie famiglie, serve alla società per non di-sperdere quell’immenso patrimonio conoscitivo essenzialeper lo sviluppo del nostro Paese. La capacità di valorizzaretali abilità, reindirizzandole verso nuovi orizzonti professio-nali, è, del resto, indice di una comunità sana, capace di pre-servare le competenze, integrandole con la freschezza e ladeterminazione delle nuove leve”.Al tavolo dei relatori erano presenti Romano Ambrogi,Presidente ALDAI – Paolo Giovanni Del Nero, AssessoreSviluppo Economico Formazione e Lavoro della Provinciadi Milano – Massimo Bottelli, Direttore Settore Sindacalee Sociale Assolombarda e Domenico Barone, ResponsabileProgetti Fondirigenti.

È partito il Progetto ASTRO Obiettivo: reinserire nel mercato del lavoro dirigenti e manager

A Maria Cristina Pinoschi, Direttore Settore Lavoro e For-mazione della Provincia di Milano, insieme a Chiara Man-fredda del Settore Sociale - Formazione Scuola Universitàe Ricerca di Assolombarda e a Silvia Romagnoli del Servi-zio Orientamento e Formazione ALDAI, il compito di entra-re nello specifico del progetto spiegandone le modalità ope-rative. Un’iniziativa, questa, nata ufficialmente il 12 dicem-bre scorso quando Provincia di Milano, Aldai e Assolombar-da hanno sottoscritto un accordo d’intesa per un progettoinnovativo rivolto a dirigenti inoccupati da non più di 24 me-si, articolato attraverso un percorso integrato nelle fasi diassessment, attività formativa, tutoraggio personalizzato eplacement.L’iniziativa è finalizzata al perseguimento di tre specificiobiettivi: • riqualificazione e riconversione delle competenze e delle

professionalità;• supporto al reinserimento nel mercato del lavoro, nelle di-

verse forme oggi utilizzate, anche in imprese di piccole emedie dimensioni;

• supporto per l’avvio di attività imprenditoriali o di lavoroautonomo.

Il Progetto è stato affidato a primarie società di placemente di formazione operanti sul territorio milanese. �

di Chiara Tiraboschi

DILAVORO

28 Dirigenti Industria - febbraio 2013

Novità della soluzione proposta; interessamento di al-tre funzioni aziendali; grado di soddisfacimento del-le risorse umane coinvolte. È in base a questi tre cri-

teri che Ermanno Frigeni, Direttore Risorse Umane & Af-fari Generali di Nolangroup, Brembate di Sopra (BG), si èaggiudicato la terza edizione del Premio “Innovazione eManagerialità”. Istituito nel 2010 da Federmanager Bergamo e da Confin-dustria Bergamo, il riconoscimento punta ad evidenziare ilruolo chiave del management nella ricerca di soluzioni in-novative per favorire la crescita o gestire situazioni di crisi.

Il vincitore è stato selezionato da una Commissione bilate-rale (Federmanager Bergamo-Confindustria Bergamo) in-caricata di valutare i profili di manager attivi nel territorioprovinciale che siano stati protagonisti di interventi efficacifinalizzati ad accrescere il grado di innovazione organizza-tiva e gestionale dell’impresa stessa. A margine della ceri-monia di premiazione, avvenuta il 7 novembre 2012, “Diri-genti Industria” ha intervistato il vincitore.

Quali sono le caratteristiche salienti del Progetto che havinto la terza edizione di questo Premio?Nell’ultimo quinquennio l’azienda ha studiato, messo apunto e attuato una riorganizzazione del lavoro che, nel-l’attuale contesto economico, evitasse il ricorso alla cassaintegrazione e l’adozione di provvedimenti che avrebberopotuto avere un impatto sociale negativo. In questo nostromodello gestionale, Federmanager Bergamo e Confindu-stria Bergamo hanno individuato elementi di novità, il coin-volgimento dell’intera azienda e la soddisfazione dei di-pendenti. Elementi che, sommati fra loro, “ci” hanno fattovincere. E sottolineo il “ci” perché l’organizzazione del la-voro e la valorizzazione delle risorse umane rappresenta-

L’azienda bergamasca, leader nella produzione dicaschi da moto di fascia alta e medio/alta, ha decisodi rispondere all’elasticità del mercato adottando unmodello gestionale caratterizzato da una flessibilitàcondivisa, che ha tenuto in grande considerazione leesigenze del personale. In particolare di quellofemminile.

DA SINISTRA: FEDERICO PAREA, SILVIO ALBINI, ERMANNO FRIGENI E MARIO GIAMBONE.

di Fabrizio Calvo *

La terza edizione del Premio “Innovazione e Managerialità”assegnato a Ermanno Frigeni (Nolangroup)

Abbiamo riorganizzato il lavoro evitando il ricorsoagli ammortizzatori sociali

DILAVORO

29Dirigenti Industria - febbraio 2013

La schedaNOLANGROUP, IL 75% DELLE VENDITE ALL’ESTERO. GERMANIA, USA E AUSTRALIA I MERCATI TOPNolangroup è un’azienda bergamasca che produce ca-schi per motociclisti. La società ha due sedi produttive in provincia di Ber-gamo, a Brembate di Sopra e Valbrembo, e due com-merciali all’estero: in Francia e Germania. Complessi-vamente, Nolangroup dà lavoro a circa 400 persone.L’esercizio chiuso al 31 agosto scorso ha evidenziatoun fatturato intorno ai 47 milioni. Per la maggior par-te, il 75% circa, i ricavi sono derivati da vendite suimercati internazionali, in particolare quelli di areaoccidentale: dalla Germania, attuale primo Paese disbocco, agli Usa e all’Australia. L’azienda, che ha sempre creduto nell’innovazione enella ricerca, ha attualmente in corso investimenti pertre milioni (oltre il 6% sul giro d’affari n.d.r.) in alcu-ni importanti progetti avviati in collaborazione colPolitecnico di Milano: uno sul processo grafico e l’al-tro sul miglioramento dell’acustica, della ventilazioneinterna e dell’aerodinamica.

I commentiGIAMBONE (FEDERMANAGER BERGAMO):PREMIATO UN MANAGER RESPONSABILE

Ancora una volta abbiamo avuto la dimostrazione che,quando manager e impresa lavorano come un unicumper il bene dell’azienda e dei suoi collaboratori, nepossono derivare esempi virtuosi, perché originati dauomini responsabili. Un ragionamento che calza apennello ad Ermanno Frigeni, dal momento che alcu-ni anni fa è stato, con altri tre colleghi, protagonista diun’operazione di management buyout dell’attuale No-langroup. La terza edizione di questo riconoscimento confermai più che ottimi rapporti tra noi e Confindustria Ber-gamo. Questo il commento di Mario Giambone, Pre-sidente di Federmanager Bergamo, a margine delconferimento del Premio. In un periodo di difficoltà – gli ha fatto eco Silvio Al-bini, Vicepresidente dell’organizzazione datoriale –fa decisamente piacere che vengano raccontate anchestorie come questa. Simbolo di un modo di fare im-presa di cui andiamo fieri.

DA SINISTRA: SILVIO ALBINI, ERMANNO FRIGENI E MARIO GIAMBONE.

no, com’è noto, due fattori strategici per reggere la compe-tizione in un mercato sempre più complesso come quello incui operiamo.

In sostanza, cosa avete fatto?Tre cose: abbiamo aperto maggiormente al part time, ab-biamo adeguato il calendario dei riposi alle esigenze dellaproduzione e, infine, abbiamo implementato orari specificiper agevolare singole lavoratrici nel risolvere particolariesigenze familiari. Azioni di vario tipo il cui effetto è cheoggi, in Nolangroup, la gestione dei tempi di lavoro con mo-dalità soddisfacenti per le esigenze familiari di un ampionumero di lavoratrici rappresenti una realtà.

E come siete intervenuti, più in dettaglio, sul part time?Premesso che questa formula è da tempo in uso da noi pro-prio per favorire la conciliazione tra tempo di lavoro e tem-po di vita familiare, abbiamo fatto un passo in avanti, arri-vando a gestirlo con modalità a rotazione, a fronte di esi-genze familiari di cura dei figli minori fino al termine dellascuola elementare. La formula a rotazione ha interessatotutti i rapporti part time concessi nell’ultimo quinquennio ele lavoratrici coinvolte rappresentano attualmente il 20%circa del totale del personale part time presente in azienda.Le lavoratrici con rapporto part time di varia tipologia rap-presentano, a loro volta, oltre il 45% del personale femmi-nile aziendale.

I lavoratori come hanno accolto la novità? E come lagiudicano oggi, a distanza di alcuni anni dalla sua ado-zione?Il sistema gestionale non è stato calato dall’alto, ma condi-viso dall’origine. Nei suoi quasi 40 anni di vita, Nolangroupha costruito con i lavoratori e, all’occorrenza, con le lororappresentanze, un rapporto tale per cui, oggi, fiducia e sti-ma sono reciproci. La coerenza nei rapporti con i rappre-sentanti sindacali e la correttezza dei rapporti con i nostri

collaboratori, che per il 60% circa sono donne, sono stateprobabilmente le principali ragioni del diffuso apprezza-mento degli interventi adottati, dimostrato anche dall’ade-sione individuale registrata.

Quali benefici ha finora ravvisato l’azienda?Quello più importante è che è stata in grado di gestire l’og-gettiva fase di crisi internazionale senza incrinare la pacesociale. In questo modo Nolangroup ha potuto confermareun aspetto di non poco conto: l’assenza totale di conflittua-lità per rivendicazioni aziendali collettive in oltre 40 anni divita. Un fiore all’occhiello che va ad aggiungersi ai 41 tito-li iridati vinti sulle piste di motociclismo.

A chi dedica questo Premio?Senza dubbio all’Azienda, al management e a tutti i collabo-ratori. Ringrazio inoltre la mia famiglia senza il cui suppor-to, forse, non sarei riuscito ad ottenere questi risultati. �

* Giornalista corrispondente de “Il Sole 24 Ore”

Servizio fotografico di Valentina Cozzi

30 Dirigenti Industria - febbraio 2013

Vita

ass

ocia

tiva

DIGRUPPO DI LAVORO ENERGIA ED ECOLOGIA Riunione del 13 dicembre 2012

� RILEVAZIONE PRESENZE – Presenti appartenenti al GdL: 57.– Ospiti: 6.– Assenti giustificati: 11.

� COMUNICAZIONI DEL COORDINATOREIn relazione al resoconto pubblicato a pagina 34 del numerodi gennaio 2013 segnaliamo la precisazione della comunica-zione del Coordinatore ing. Fabio Pansa Cedronio che, perun disguido, non era pervenuta alla redazione della rivista. Il Coordinatore informa i colleghi dell'incarico affidatoglida Federmanager, su iniziativa del Presidente ALDAI, dirappresentante della Federazione presso la CommissioneIV del CNEL, nel Gruppo di Lavoro Energia ed Ambiente.Questo permetterà al nostro Gruppo di essere informato sul-le importanti attività svolte da questa Commissione e poterdare un proprio contributo tramite questo canale di comuni-cazione.Pansa Cedronio fa presente che, sia da parte della Federa-zione sia dalla Presidenza ALDAI, è stata evidenziata l’op-portunità che i Gruppi di Lavoro trattino argomenti che ri-guardano lo sviluppo industriale ed economico del Paese,pur nella consapevolezza dei riflessi sociali che tali attivitàpossono generare. Uno dei temi “caldi” di questo ultimo pe-riodo, oltre a quello emblematico del caso Ilva, è stato quel-lo dell’area industriale sarda del Sulcis, sia per la crisi del-l’industria dell’alluminio (Alcoa) sia per quella del bacinocarbonifero (Carbosulcis). Da questo invito è nata la spintaad organizzare questa giornata sul “Carbone del Sulcis” siacome opportunità di sviluppo tecnologico che di sostegno alproblema occupazionale di una regione già così provata nelsuo comparto industriale.

� PRESENTAZIONIScopo del seminario era fornire agli associati e ai graditiospiti simpatizzanti una visione laica su un tema energeticomolto di attualità, quale è quello del “bacino del Sulcis”spesso trattato dai “media” generalisti e/o specializzati noncon la dovuta neutralità e competenza tecnologica specifica. L’intervento di apertura al tema della giornata svolto del-l’ing. Francesco Chiesa del Comitato Fonti Energetiche eReti di ALDAI, dal titolo “il Sulcis e l’Italia” era mirato afare il punto sulle problematiche del bacino carbonifero sar-do, partendo dalla prima concessione del 1851 del governodel Regno di Sardegna all’attuale rinnovo di concessionedell’ottobre 2012 del Governo Monti. È stato messo in evidenza come una fonte energetica “au-toctona a costi interni gestibili”, quale è il carbone in uncontesto caratterizzato da forte volatilità dei prezzi mon-diali e nazionali dell’energia primaria, abbia un effetto cal-mierante sui prezzi di borsa dell’energia elettrica. In parti-colare in Europa è stata l’unica fonte utilizzata non in calonei consumi, come dimostra la tecnologica Germania che ne

ha tratto un rilevante vantaggio competitivo, economico-in-dustriale ed occupazionale. In conclusione è stato eviden-ziato che il “Caso Sulcis”, il cui progetto è articolato sullafiliera integrata “miniera - centrale elettrica - stoccaggiodell’anidride carbonica ad emissione zero”, in un Paese chefa dell’innovazione sperimentale applicata un obiettivoprioritario, non dovrebbe essere solo un fatto sociale ed oc-cupazionale, ma un’opportunità di sviluppo industriale edambientale.

L’intervento della dr.ssa Francesca Cappelletti del MiSed-germ dal titolo “La direttiva europea sullo stoccaggio geo-logico della CO2 e la sua trasposizione nella legislazione na-zionale” era mirato ad inquadrare le attività tecnico-indu-striali italiane all’interno del più ampio contesto europeo.Si sono proposte un’overview a scala globale dei 75 proget-ti CCS-LSIP (Carbon Capture and Storage - Large ScaleIntegrated Projects), otto dei quali sono in fase operativaed un’analisi del contesto europeo, con la descrizione delcontenuto della Direttiva 2009/31/CE (Direttiva CCS). So-no stati poi illustrati i contenuti del D.Lgs. n. 162/2011, me-diante il quale l’Italia recepisce la Direttiva CCS e si è,quindi, accennato alla presentazione della prima licenza diesplorazione per lo stoccaggio della CO2, quale risultatoconcreto dell’emanazione del decreto.L’intervento ha voluto inquadrare il CCS nella SEN (Stra-tegia Energetica Nazionale) ed ha spiegato la necessità dicoinvolgere i territori dalle fasi iniziali dei progetti relativiagli insediamenti energetici. Si è brevemente discusso deicosti del CCS e – in conclusione – della possibilità di impie-gare la CO2 nel processo CCS per il recupero assistito diidrocarburi, finalizzata all’auto-sostenimento della filieratecnologica.

L’intervento del dott. Fabio Moia del Dipartimento Am-biente e Sviluppo Sostenibile di RSE dal titolo “Lo stoc-caggio della CO2 nel bacino del Sulcis” era mirato ad in-quadrare le attività relative alla CCS insieme al risparmio

LA zONA DEL SULCIS.

31Dirigenti Industria - febbraio 2013

Vita associativa

DI

energetico e alle energie rinnovabili. La CCS è ritenuta, in-fatti, uno dei mezzi più efficaci per contrastare il fenome-no del riscaldamento globale. La ricerca ha affrontato lafattibilità del CO2 Geological Storage nel bacino del Sulcis(Sardegna SW) mediante accurate simulazioni numerichedel processo industriale di stoccaggio geologico della CO2supercritica in un serbatoio calcareo mineralizzato ad ac-qua salata il cui spessore è mediamente 70 metri ed è si-tuato oltre i 1.000 metri di profondità. Diversi scenari so-no stati elaborati considerando l’utilizzo di uno o più pozzidi iniezione con periodi e volumetrie differenti ed è stataverificata l’integrità del serbatoio e della roccia di coper-tura. Le volumetrie di CO2 stoccabili sono nell’ordine delle15-30 Mt e si riferiscono a un’area ridotta del bacino dicirca 65 kmq.

L’intervento dell’ing. Rinaldo Sorgenti, vice Presidente diAssoCarboni dal titolo “L’importanza di un ‘Mix delle Fon-ti’ diversificato ed equilibrato” teso all’evidenziazione, perla generazione elettrica, dell’utilizzo dell’energia primarianel mondo, dove il carbone è al primo posto con una quotadel 41%, mentre in Italia la situazione è anomala e asim-metrica (solo il 13%).Vengono quindi illustrati i requisiti di “sostenibilità” rap-presentati da: facilità e sicurezza di approvvigionamento,economicità, programmabilità ed efficienza della produ-zione ed infine rispetto ambientale. Questi fattori parame-trici vengono esaltati dall’impiego di moderne tecnologiequali le CCT (Clean Coal Technologies) e la CCS. Esse, in-fatti, permettono, oltre all’abbattimento delle emissioni in-quinanti locali, una sostanziale riduzione anche di quellead effetto globale, supposte clima-alteranti, rappresentatedalla CO2. A conclusione dell’intervento il relatore auspica che in Ita-lia, per migliorare la competitività elettrica ed industriale,sia possibile ridurre i rischi relativi all’approvvigionamentoenergetico da aree geopolitiche instabili ed incrementare lasostenibilità del “sistema Paese”. Si dovrebbe agire in mo-do da raddoppiare il contributo del carbone con l’utilizzodelle tecnologie CCT e CCS.

L’ultimo intervento della giornata (ed è appropriata la lo-cuzione inglese “last but not least”) è del prof. dott. EnricoCerrai, Presidente della Commissione Energia dell’Ordinedegli Ingegneri di Milano e Provincia dal titolo “L’efficien-za e l’efficacia nella generazione elettrica”. La relazione,mirata, nell’intendimento degli organizzatori, ad evidenzia-re gli sforzi fatti in termini tecnologici ed economico-finan-ziari dalle varie “società elettriche” per promuovere e rea-lizzare l’evoluzione in questo comparto negli ultimi tre lu-stri è stata una vera e propria lectio magistralis sulla gene-razione. Il relatore, partendo dall’assurdità di una “guerrapartigiana” tra le varie filiere tecnologiche il cui fenomeno

è assai diffuso nella dialettica tra i vari portatori di interes-se, ha evidenziato sia l’evoluzione del rendimento energeti-co calcolato quale rapporto tra il lavoro utile prodotto el’energia termica primaria alimentata (efficienza) espressoin kWh, sia gli sforzi fatti nel tempo per la minimizzazione(efficacia) delle emissioni inquinanti (NOx, SOx Polveri edIdrocarburi Incombusti) e dei mancati utilizzi (perdite) dicalore utile al camino. Infatti se l’accoppiamento di cicli(Joule e Rankine) permette una ottimizzazione per il siste-ma elettrico (h +/–56%), la cogenerazione attraverso il te-leriscaldamento e ancor di più attraverso la trigenerazioneconsente il raggiungimento di rendimenti prossimi all’unità.Esempi pratici di queste evoluzioni tecnologiche sono le cen-trali a “cicli combinati” di Cassano d’Adda e di cogenerazio-ne di Brescia sia a fonti convenzionali-fossili (carbone in cit-tà ad emissioni “quasi zero”) sia a fonti alternative-rinnova-bili (termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani).Le conclusioni di tale valente relatore dal “curriculum vitaeet studiorum” che ha spaziato, nel corso dell’attività lavora-tiva, dalla produzione tecnico-scientifica di ricercatore al-l’attività accademica, agli incarichi gestionali al vertice del-la maggiore municipalizzata energetica italiana ed infineall’attività culturale in qualità di Presidente della Fonda-zione Milano per la Scala, è stata di fiducia in un futuro so-stenibile in tutte le sue componenti, siano esse economico-energetiche, sociali ed ambientali.

I testi delle relazioni consegnate dai relatori e le relativediapositive sono disponibili sul sito www.aldai.it seguendo ilpercorso: Gruppi di Lavoro - GdL Energia ed Ecologia -Eventi.

Il Coordinatore Comitato Fonti Energetiche e Reti - Francesco Chiesa

Il Coordinatore - Fabio Pansa Cedronio

32 Dirigenti Industria - febbraio 2013

Vita

ass

ocia

tiva

DIL’esperienza professionale nel sociale Importanti novità nel 2013 per VISES Gruppo di Milano  

di Mario Citterio *

VISES, come è noto, contribuisce con opera di volon-tariato al trasferimento di know how nel sociale inItalia e nei Paesi in via di sviluppo, per alleviare si-

tuazioni di difficoltà o di bisogno (vedi “Dirigenti Industria”di gennaio 2011, pagina 32). È prevista, in questo inizio del 2013, la conclusione del sup-porto organizzativo per lo start up al progetto M’ama Food- catering dal mondo “messo a punto da “Farsi Prossimo”Onlus, cooperativa sociale promossa dalla Caritas Ambro-siana, per l’integrazione socio-economica delle donne stra-niere rifugiate (provenienti prevalentemente da Paesi afri-cani) che vengono ospitate nel Centro di accoglienza Sam-martini del Comune di Milano.Il progetto M’ama Food ha lo scopo di favorire tale inte-grazione attraverso un’adeguata formazione professionalee lo svolgimento di un’attività imprenditoriale di catering &banqueting etnico, economicamente sostenibile. Obiettivo èun’attività di ristorazione qualitativa ed economicamentesostenibile che valorizzi la peculiarità delle donne rifugiatecon capacità culinarie di base consolidate dall’esperienza.Dopo la fase di start up, l’impresa di catering si manterràautonomamente con la vendita dei servizi e alla fine delpercorso formativo le donne straniere avranno la possibilitàdi un inserimento lavorativo o di avviare un’attività nel set-tore.Il progetto prevede anche, ogni anno, la formazione profes-sionale di nuovi gruppi dato il turnover delle donne ospitatenel Centro di accoglienza. Per la definizione dello start up,Vises Gruppo di Milano ha analizzato le varie fasi del pro-getto:• ristrutturazione di una sede;• allestimento della cucina;• formazione del personale femminile con corsi di cucina,

servizio catering e banqueting, segretaria e amministra-zione di base;

• messa a punto dei menu e dei tariffari;• definizione dell’organizzazione operativa logistica; • ideazione e creazione dei materiali di comunicazione;• definizione delle attività di marketing.

Come si vede, è uno start up complesso da avviare, con ladifficoltà di rivolgersi a donne straniere di cultura diversa.VISES Gruppo di Milano è stato inviato a definire con i co-ordinatori di “Farsi Prossimo” il business-plan dell’iniziati-va che si sta completando in tempi brevi grazie alla com-plementarietà dei vari contributi.L’iniziativa ha dimostrato come l’attenzione verso le perso-ne disagiate si possa felicemente sposare con la cultura diazienda. Vises Gruppo di Milano augura a M’ama Food ilsuccesso che un’iniziativa così ben congegnata si merita, fe-lice di avere dato il suo contributo.

VISES - Manager per professione, Volontari per scelta �

* Componente VISES Gruppo di Milano

Per conoscere meglio il Gruppo VISES di Milano,inviare proposte o adesioni a:

[email protected] contattateci al numero 02/58376.1

Servizio fotografico di Roberto Morelli

VISES Onlus-Ong

Gruppo di Milano

33Dirigenti Industria - febbraio 2013

DIINFORMATIVA

33

L’AFORISMA DEL MESE

“Vale molto di più avere la costante

attenzione degli uominiche la loro occasionaleammirazione.

Jean Jacques Rousseau

L’Associazione Nestore, con il patrocinio del Comune di Milano, organizza il corso:

Progetto di vita: pensionamento attivo e orientamento al volontariato

Il corso si svolgerà nel periodo 4 marzo e 11 aprile 2013, in dieci in-contri bisettimanali tra le ore 9.30 e le 13.00 presso la sede dell'Asso-ciazione. A richiesta dei partecipanti sono previste – senza costi ag-giuntivi – due sessioni facoltative finalizzate ad approfondire l'orienta-mento al volontariato. Il corso è destinato a uomini e donne che stannoaffrontando o hanno da poco affrontato il passaggio fra la fine del la-voro e il pensionamento. Per i pensionati soci ALDAI non è necessarioversare la quota associativa all'Associazione Nestore, ma soltanto uncontributo per le spese organizzative.

Per ulteriori informazioni rivolgersi al dott. Alberto di Suni: 02/57968324 - 338/5724745

o con e-mail all’indirizzo: [email protected]

34 Dirigenti Industria - febbraio 2013

EN

ER

GIA

ED

ECO

LOG

IADI

Tutti i nodi vengono al pettine

Vincenzo Morelli * e Baldassarre Zaffiro **

Iproblemi che affliggono quel che resta della nostragrande industria, aggravati dalla spietata concorrenzadovuta alla globalizzazione, pur afferendo a sistemi pro-

duttivi differenti, hanno tutti un’origine comune: l’uso in-tensivo e purtroppo non raramente scriteriato dell’unica ve-ra risorsa di cui disponiamo, il territorio. In passato la spin-ta verso l’industrializzazione, soprattutto del Mezzogiorno,ha portato la nostra classe politica a disegnare strategieche, a parere di chi scrive, hanno sistematicamente sottova-lutato un aspetto rilevante, ovvero la necessità di coniugarela funzionalità degli insediamenti che si è inteso realizzarecon le peculiari caratteristiche del nostro territorio. Talistrategie, col senno di poi, si sono dimostrate lacunose neldelineare scenari a lungo termine e scarsamente supporta-te da studi ed analisi approfondite in almeno tre aspettiprincipali.Il primo riguarda l’energia, fattore produttivo essenzialeche, carenti come siamo di fonti proprie, abbiamo da sempredovuto importare. In particolare il sistema elettrico, in en-trambi i suoi componenti di produzione e trasmissione, do-veva essere pianificato, progettato e costruito per rendere ilcosto del kWh il più basso possibile ed almeno allineato conquello europeo.Il secondo aspetto riguarda una chiara definizione dei re-quisiti da soddisfare in termini di prestazioni funzionali deivari insediamenti, da conseguire nel rispetto dei vincoli am-bientali e legislativi. Un concetto di funzionalità che vaesteso anche alle indispensabili infrastrutture accessorie edin particolare a quelle necessarie al trasporto delle materieprime, dei prodotti, delle persone nonché a quelle per iltrattamento e smaltimento dei rifiuti. Sull’importanza diqueste ultime non si può ignorare che qualsiasi attivitàumana genera rifiuti e che per realizzare beni e servizi sene producono sempre. È compito dell’innovazione tecnolo-gica ridurli o almeno tenerli sotto controllo migliorando iprocessi produttivi ed ottimizzandone l’efficienza in vistadell’ottenimento di rendimenti sempre più elevati.Il terzo, che è l’aspetto più delicato, riguarda la giusta inte-razione tra territorio ed insediamenti, la cui localizzazioneè fortemente condizionata dalle obiettive difficoltà legatealle peculiari caratteristiche del nostro Paese. Il territorioitaliano, infatti, è per quattro quinti costituito da montagnee colline a fragile costituzione geologica ed interessato invarie zone da fenomeni di vulcanismo attivo. È esposto inparte rilevante ad eventi sismici di intensità variabile e da-ta la forma stretta ed allungata della penisola ed il caratte-re prevalentemente torrentizio della sua idrografia, quandosi verificano eventi meteorologici intensi e concentrati (uncaso non raro, come dimostrato da recenti eventi) a franeed alluvioni. A questo si aggiunge il fatto che sul rimanentequinto, costituito da pianure e fasce costiere di modestaestensione, ma ad intensa cementificazione, si sono molti-plicati gli insediamenti residenziali, infrastrutturali e pro-

duttivi cresciuti nel tempo in modo incontrollato e disordi-nato. Il tutto aggravato da un rapido degrado delle condi-zioni ambientali in conseguenza dell’azione combinata del-la natura, dell’uomo e soprattutto di comportamenti nonsempre corretti da parte della collettività.In questa delicata situazione territoriale, definire strategieper la localizzazione di grandi insediamenti industriali, ca-paci di generare anche un indotto rilevante, è stato e conti-nua ad essere uno dei nodi più importanti e complessi chel’ingegneria deve risolvere come indispensabile premessaper procedere in modo valido alla loro realizzazione e suc-cessivo esercizio. È quindi indispensabile l’impiego di strut-ture di ingegneria altamente qualificate che consentano dipianificare e governare un processo per sua natura forte-mente interdisciplinare, costituito cioè dall’insieme delleattività prodotte da ingegneri, ricercatori, economisti, geo-logi ed altri esperti della cura e manutenzione del territo-rio, archeologi e varie altre figure specialistiche. Un ap-proccio di tal genere apparentemente ovvio è stato invecesistematicamente eluso, rendendosi invece evidente, cometroppo spesso siano state adottate strategie che hanno por-tato alla realizzazione di impianti industriali e infrastruttu-re che, una volta costruiti, sono stati poi abbandonati ovve-ro messi faticosamente in esercizio a costo di compromessisociali, ambientali ed economici che si sono nel tempo rive-lati irreversibili. Un modus operandi i cui insuccessi si sonosciaguratamente concentrati soprattutto negli insediamentiindustriali localizzati lungo le nostre coste meridionali e in-sulari. Qualche esempio.In Calabria, a Saline Ioniche, un impianto chimico comple-to di strutture portuali asservite è stato abbandonato. Nellapiana del Crati, dove era prevista la realizzazione di un po-lo petrolchimico con annesso porto industriale, l’impiantonon ha visto la luce e la costruzione del porto è stata inter-rotta. A Gioia Tauro, dove doveva sorgere il quinto impiantosiderurgico italiano, sono state realizzate le necessarie in-frastrutture portuali, ma in corso d’opera si è cambiatastrategia e l’impianto non è stato mai più completato. In Si-cilia l’agglomerato industriale di Termini Imerese, una zonache si era inteso destinare alla realizzazione del polo chi-mico del Mediterraneo, è oggi costellato da strutture ab-bandonate. Per non parlare di Porto Torres in Sardegna, do-ve l’impianto petrolchimico della SIR interamente costruitoe completato con tutte le infrastrutture portuali non è statomai messo in esercizio.Queste ed altre simili strategie messe in campo in passatocontinuano purtroppo ancora oggi a creare pesanti proble-mi tecnici e sociali la cui soluzione è anzi resa ancor più dif-ficile dalla crisi non solo economica ma anche politica che ilPaese sta attraversando. Ci riferiamo in particolare ai casiAlcoa e Carbosulcis nonché all’Ilva di Taranto.L’Alcoa, multinazionale americana importante produttricedi alluminio, ha recentemente deciso di chiudere una serie

35Dirigenti Industria - febbraio 2013

EN

ER

GIA

ED

ECOLOG

IADI

di impianti tra i quali quello sardo di Portovesme, per aprir-ne uno molto grande in Arabia Saudita, dove i costi di pro-duzione sono enormemente più bassi. Questa è la dura leg-ge della globalizzazione. Inoltre la metallurgia dell’allumi-nio richiede un grande consumo di elettricità (dell’ordinedi 13.000 kWh/t) il cui costo in Arabia è pari a circa il70% di quello europeo che è a sua volta del 30% più bas-so rispetto a quello italiano. D’altra parte non si può igno-rare che, con costi dell’elettricità che negli ultimi decennisono stati sempre molto elevati, la produzione di alluminioin Sardegna, da un punto di vista tecnico-economico, nonera una soluzione valida ab initio. Tant’è che è stato neces-sario fare ricorso ad un forte sussidio statale, cioè a dire acarico della collettività; un sostegno che oggi non ha più ra-gione, né aggiungeremmo modo, di continuare. Tuttavia pertentare di arginare il costo sociale di questa crisi dell’Al-coa, una soluzione potrebbe forse essere quella di trasfor-mare l’impianto attuale in un altro che adotti il riciclo in-telligente dei grandi quantitativi di rifiuti di alluminio conconsumi di elettricità molto ridotti. Sarebbe però necessa-rio che fosse l’imprenditoria privata ad assumersi il neces-sario investimento.La Carbosulcis, di proprietà della Regione Sardegna,estrae carbone ad alto tenore di zolfo e ceneri a costi trop-po elevati per reggere la concorrenza del mercato mondia-le dove qualità del prodotto e relativi prezzi sono molto, mamolto più convenienti. Attualmente solo la vicina centraletermoelettrica dell’Enel utilizza quel carbone (e per ri-spettare i vincoli ambientali, in modica quantità) ma, è be-ne precisarlo, i maggiori costi vengono anche qui scaricatisulla bolletta elettrica e quindi pagati ancora una volta datutti. L’ipotesi formulata di ampliare la centrale impiegan-do il sistema CCS per captare la CO2 (ancora in fase di spe-rimentazione) verrebbe a costare un’esagerazione anchericorrendo ad un sostanzioso contributo europeo. A solo ti-tolo di cronaca, ma nell’esperienza diretta di chi scrive, ri-cordiamo che all’atto della nazionalizzazione della societàelettrica sarda, le miniere del Sulcis furono chiuse e l’Enelassorbì tutto il personale che operava nel sistema minera-rio. Viene allora da chiedersi perché mai le miniere sianopoi state riaperte.Quelli riguardanti gli impianti dell’Ilva a Taranto, ubicati inuna zona a ridosso della quale nel corso del tempo si è veri-ficato un progressivo addensamento di edilizia abitativa(che, è oramai certo, doveva essere evitato), sono problemidi dimensione e natura completamente diversi. Oggi la vi-cenda Ilva non solo coinvolge, tra lavoratori diretti e del-l’indotto, il destino di oltre 20.000 persone, ma rischia ditravolgere l’intero settore siderurgico nazionale mettendodi conseguenza in difficoltà buona parte del residuo sistemaindustriale: dall’auto alla meccanica, dagli elettrodomesticialla cantieristica, dalla grande carpenteria alle costruzioni.Se si dovesse ridurre drasticamente la produzione di accia-

io, settore in cui l’Italia con il 16,2% della produzione eu-ropea è seconda solo alla Germania che ne produce il 25%,e dovessimo sostituire le quote perdute con importazioni, ilproblema della competitività dei nostri prodotti si aggrave-rebbe ulteriormente e non di poco. In questa drammatica si-tuazione sembra oggi che si voglia accelerare, non solo perl’Ilva ma anche per impianti di tipo diverso, l’introduzionedelle Best Available Technologies (migliori tecnologie di-sponibili) malgrado le prescrizioni europee ne prevedanol’adozione dal 2016. Un percorso inverso rispetto a quelloche si va delineando in altri Paesi europei dove invece l’in-dustria siderurgica ha chiesto di rinviare i necessari ade-guamenti (la Germania, ad esempio, ha già ottenuto un rin-vio fino al 2020).Tutti questi esempi dimostrano che per evitare soluzioni di-rompenti non resta che agire in maniera graduale ed usareda parte di tutti una buona dose di “buon senso”. In passa-to, è oramai evidente, al momento di decidere dove insedia-re grandi impianti industriali si è verificato uno scollamentotra tecnici cosiddetti esperti, ma forse troppo disponibili asostenere tesi gradite ai propri politici di riferimento e lapolitica stessa. È mancata cioè obiettività nell’individuare eprevedere correttamente i problemi di lungo periodo legatiall’interazione tra prestazioni funzionali degli insediamentie territorio. In futuro bisognerà evitare gli intrecci incon-cludenti tra tecnici e politici, i cui ruoli vanno invece tenutisempre nettamente separati. I primi, infatti, hanno l’obbli-go di produrre ingegneria di alto livello fornendo informa-zioni obiettive, chiare, complete, funzionali ad effettuarescelte ponderate. I secondi devono a loro volta tracciare lelinee guida delle strategie industriali, controbilanciando ivantaggi tecnici con altre possibili priorità legate agliaspetti economici o ad un possibile diverso impiego del ter-ritorio. Un criterio, questo, che dovrebbe essere adottato datecnici e politici anche per tentare di trovare soluzioni ra-gionevoli alle pesanti vicende che stanno interessando il no-stro Paese. �

* Già Direttore delle Costruzioni dell’Enel** Già Project Manager della Direzione delle Costruzioni

dell’Enel

36 Dirigenti Industria - febbraio 2013

DIOPINIONI

Tutti parlano di rilanciare la crescita, ma di ricette che ab-biano un’immediata ricaduta sul reddito spendibile dellefamiglie e quindi sui consumi non se ne vedono ancora.

Anche il nuovo Parlamento (nella speranza che il corpo eletto-rale sappia esprimere una classe politica più onesta e respon-sabile) prenderà in esame (a seconda della maggioranza cheverrà eletta) la riduzione delle tasse o l’imposizione di una im-posta patrimoniale e il taglio dei costi della politica e dellespese correnti che tutti dicono ipocritamente di volere. Insom-ma le solite proposte che anche con la massima volontà porte-ranno via mesi e mesi mentre la nostra situazione economicarichiederebbe provvedimenti immediati. Allora perché nonconcentrarsi (previo assenso di Bruxelles) sui lavori pubblici ininfrastrutture (porti, strade, autostrade, edilizia, ferrovie, im-pianti fotovoltaici, ospedali, eccetera) con la partecipazione fi-nanziaria dei privati attraverso l’utilizzo del “projet finan-cing”? Oltre alle infrastrutture tangibili il Governo dovrà privilegia-re – nella più ampia cornice dell’economia della conoscenza –lo sviluppo del capitale umano e dare impulso, attraverso labanda larga, alla diffusione di Internet. La “rete” consentirà,infatti, l’esplosione di risparmi in varie direzioni in termini ditempo, di efficienza, di snellimento burocratico (nel pubblico enel privato), di conoscenza. Nella media dell’Unione Europeale famiglie collegate al Web sono il 72% del totale, con Dani-marca all’85%, Olanda all’83%, Germania all’82%, Franciaal 77%, Spagna al 67%. E in Italia? Il 55% davanti a Grecia,Bulgaria e Romania col 50%.Questo per quanto riguarda le infrastrutture. C’è però un’altracorrente di pensiero che ritiene prioritario indirizzare i lavoripubblici al risanamento della disastrata situazione idrogeologi-

ca del territorio che le avverse e frequenti, quindi prevedibili,condizioni meteorologiche, oltre a portare morte e infinite sof-ferenze, devastano intere aree del Paese. E tutte le volte si di-ce che un intervento preventivo sarebbe costato molto meno diquelli fatti a posteriori per tamponare l'emergenza. Vero, ma ilcosto è tale da scoraggiare anche il più volonteroso dei gover-ni. Si tratta di miliardi di euro che dovrebbero essere messitutti a carico dei conti pubblici perché lo Stato non può conta-re sull’intervento dei privati come si verifica nella costruzionedi infrastrutture. La considerazione in principio è condivisibile ma non è suffi-ciente per escludere gli interventi giudicati necessari e impro-crastinabili come la manutenzione degli edifici scolastici (pre-visti cinque miliardi di euro!!), la messa in sicurezza dei punticritici del territorio collinare e la pulizia dei corsi d’acqua. Sequesto non bastasse – a seguito delle discussioni concernenti il“caso” Ilva – abbiamo appreso da fonti giornalistiche (maismentite), che il 3% del territorio italiano (pari a circa 10.000km quadrati) è inquinato.È lo stesso Ministero dell'Ambiente ad alzare le mani in segnodi resa, quando dice, nel suo ultimo rapporto “…che la presen-za nel suolo, nel sottosuolo, nelle acque (sotterranee e superfi-ciali) e nei sedimenti, di inquinanti organici e inorganici in con-centrazioni che, in molti casi, superano di milioni di volte i li-miti di legge, fa sì che per la bonifica di queste aree si debba ri-correre spesso a più tecnologie di bonifica complesse applicatein sequenza”. I motivi dunque non mancano per sviluppare una seria politicaambientale, ma l’esito di questa sfida dipenderà in gran partedal sostegno, politico e finanziario, che sapranno dare le istitu-zioni. �

* Editorialista economico “La voce di Mantova” e socio ALDAI

Infrastrutture o bonifica del territorio?di Maurizio Carra *

Asuo tempo, acronimi come BSE (Bovine Spongiform En-cephalopathy) e MCD (Made Cow Disease) identificava-no il “morbo della mucca pazza” gettando nel terrore

milioni d'italiani, venuti improvvisamente a conoscenza che laterribile malattia bovina era trasmissibile all’uomo. Ragioneper cui, quando per la prima volta ho sentito menzionare lo“spread”, ho avuto l’impressione che si trattasse di un acroni-mo che definiva e annunciava una nuova malattia in grado diaggredire l’uomo. Lungi dall’essere tranquillizzato dopo aver capito che si tratta-va di un termine inglese utilizzato per definire l’entità delladifferenza tra i rendimenti delle obbligazioni italiane a lungascadenza rispetto a quelle tedesche. Mi ha allarmato, da subi-to, la ripetitività dell’argomento divenuto, in breve, un tormen-tone quotidiano. Ho quindi seguito, sempre più allarmato, lecentinaia di interviste che, con progressiva frequenza, coinvol-gevano su schermi televisivi e stampa, luminari della finanza ecattedratici universitari, impegnati a dare risposte alle ango-sciate richieste di spiegare cause, effetti e pericolosità dellospread. A parte le ovvie e talora scontate e variegate risposte

mi ha stupito e meravigliato constatare come mai un indiceeconomico così importante fosse stato ignorato per anni puressendo sintomatico di una vera e propria malattia in grado dicolpire nell’intimo la dignità del cittadino esponendolo a po-vertà e disoccupazione.Analizzando il fenomeno e cercando di indagare la genesi deldisastro economico ho constatato il coinvolgimento di perso-naggi politici attualmente sulla cresta dell’onda, dove contanodi starci nonostante siano palesemente colpevoli di aver omes-so gli atti dovuti, utili e necessari ad evitare o mitigare lo scon-quasso. Personaggi che dovrebbero essere sottoposti ad uncontributo di solidarietà comparato all’entità del danno provo-cato invece di consentire loro di porre tale contributo a caricodei soliti pensionati e dell’ormai povero ceto medio. In occa-sione dell’assegnazione dei prossimi incarichi facciamo sì cheil termine SPREAD sia inteso come un acronimo di Serietà -Professionalità - Rispetto - Esempio - Affidabilità - Decoro cheispiri le azioni di chi sarà chiamato a svolgere il compito di re-stituire a tutti, giovani e meno giovani, il diritto di abitare unPaese dall’immagine fiera e dignitosa. �

* Console Provinciale Maestri del Lavoro Milano e Socio ALDAI

Lo spreaddi Sergio Bollani *

37Dirigenti Industria - febbraio 2013

DICULTURA E TEMPO LIBERO

Per cominciare, dovremmo dire che l’uomo ha sempresentito il bisogno di rappresentare il territorio dove vi-ve e dove si trovano i propri interessi: sono molte le

fonti che ci dicono che fin dall’antichità l’uomo faceva dei di-segni che assomigliavano a “carte geografiche”, su supportiin realtà ben diversi dalla nostra carta, erano strumenti pra-tici che permettevano di rendere visibili su una superficie pia-na i confini dei campi come quelli dei luoghi abitati, delle re-gioni o degli stati e poi i fiumi, i laghi, le coste, i rilievi mon-tuosi. La “carta”, oltre al fatto di dare una visione compattadell’ambiente, poteva poi servire per stabilire e seguire degliitinerari quando ci si voleva spostare da un luogo all’altro. Queste rappresentazioni venivano sempre più affinate manmano che aumentavano le conoscenze: infatti la tecnica dirappresentazione del terreno, che ormai possiamo chiamarecol suo nome di “cartografia”, si è poi evoluta nei secoli dipari passo con l’ampliarsi delle conoscenze scientifiche. Piùfonti ci dicono che i fenici, gli egiziani, i greci e infine i roma-ni avevano sicuramente delle “carte itinerarie” e dei “porto-lani”, grazie ai quali erano agevolati quando viaggiavano, manon ci è rimasto nulla. Conosciamo i nomi dei principali geo-grafi greci e romani, tra gli altri Talete di Mileto, Anassiman-

Le antichecarte geografiche Dalla Tabula Peutingeriana al 1700

di Giovanbattista Marini * dro, Eratostene (quello che arrivò a calcolare con buona ap-prossimazione il diametro della Terra), Strabone (del quale èsopravvissuta una “Geographia”), Marino di Tiro e infine To-lomeo, praticamente tutti di Alessandria, la vera capitale del“sapere” dell’impero. Sappiamo che a Roma all’epoca di Au-gusto su una ampia parete di un edificio (sito presumibilmen-te nella zona dell’attuale Via del Corso) era disegnata una gi-gantesca carta dell’Impero Romano, ma nulla è rimasto. Solo due cose importanti sono sopravvissute: la “Tabula Peu-tingeriana” e la “Geografia” di Tolomeo. La Tabula è unapergamena in rotolo, alta circa 30 centimetri lunga circa 6metri, venne alla luce in Austria all’inizio del ‘500 ed é oggiconservata presso la Nationalbibliothek di Vienna. È una car-ta itineraria del mondo conosciuto dai romani, dal Portogal-lo alla Cina: viene interpretata come copia medioevale di undocumento romano (perduto) databile con una certa preci-sione all’incirca al 330 d.C. Una carta itineraria del genereriportava bene tutta la geografia del mondo antico (seppurestilizzata e compressa nel senso dell’altezza) e permettevaeffettivamente di spostarsi in tutto l’impero indicando le va-rie tappe necessarie.La “Geografia” di Tolomeo, geografo, o meglio “scienziato”,vissuto ad Alessandria d’Egitto nel secondo secolo d.C., rap-presentava la sintesi delle conoscenze dell’epoca e riportavatra l’altro le coordinate di migliaia di località, dando così la

possibilità di disegnare otti-me carte geografiche. Questa“Geografia” era in greco,non ne conosciamo antichecopie in latino, fu quasi subi-to smarrita e considerata poidefinitivamente persa. Soloall’inizio del ‘400 una copiaarrivò fortunosamente a Fi-renze da Costantinopoli (do-ve era stata ritrovata) e sene capì immediatamentel’enorme importanza: fu su-bito tradotta in latino e diffu-sa in tutto l’Occidente. Graziead essa fu finalmente possibi-le disegnare le prime verecarte geografiche quali oggile conosciamo (ricordiamoche in tutta l’Europa occi-dentale la cartografia delmedioevo era stata sempremolto povera e imprecisa).Di conseguenza un primotrattato di geografia venne

ORTELIO, DAL “THEATRUM ORBIS TERRARUM”: DUCATUS MEDIOLANENSIS FINITIMARUMQUE REGIONUM DESCRIPTIO. AUCTORE IOANNE GEORGIO SEPTALA MEDIOLANIENSIS. ANVERSA 1570. NOTA: IL NORD È A DESTRA.

stampato a Bologna nel 1477 da H. Manfredus e P. Bonus econteneva ventisei carte disegnate seguendo la tradizione to-lemaica-bizantina, ma le edizioni successive del Tolomeo ve-dono ormai delle carte nuove perché le indicazioni originalivengono aggiornate grazie alle nuove conoscenze che si stan-no via via acquisendo con le grandi scoperte geografiche. Incinquant’anni le carte assumono perciò un aspetto completa-mente diverso, con l’apparizione dell’Africa nella sua totalitàe poi dell’America.La carta singola è d’uso ormai comune ma verso il 1540 co-minciano a circolare anche “le raccolte”, cioè album o libri dicarte di vario formato e spesso di vari autori ed editori. Moltonota quella di Lafreri e Salamanca a Roma. Quando la raccol-ta è poi omogenea per formato ed editore si arriva all’ “atlan-te”: il primo è il “Theatrum Orbis Terrarum” di Ortelius del1570 (Anversa), che raccoglie 53 carte di autori diversi, ri-scuote un immediato successo, in un solo anno se ne fannoben quattro edizioni. Seguono subito lo “Speculum Orbis Ter-rarum” di De Jode, poi nel 1585 la prima parte dell’atlantedel Mercatore, del quale nel 1595 uscirà l’edizione completacon 107 carte. Possiamo proprio dire che in meno di centoanni si è rivoluzionata quella visione del mondo che aveva re-sistito per oltre dodici secoli. Siamo al 1600. In Italia, a Bologna, Fabio Magini pubblicanel 1620 l’opera cartografica del padre, il matematico GianAntonio: è il primo organico atlante italiano, sull’esempiodell’Ortelio, anche se limitato alla regione geografica italia-na le sue carte molto precise che resteranno fondamentaliper tutto il ‘600, saranno adottate ad esempio anche da Bla-eu e da Hondius. Passiamo all’Olanda: il vero erede di Orte-lio e di Mercatore è stato Guglielmo Janssonius, attivo adAmsterdam, che dal 1619 aveva assunto per ragioni com-merciali, il nome di Blaeu. Era nato nel 1571 e dopo gli stu-di di matematica si era dedicato alla costruzione di globi geo-grafici. Nel 1605 pubblicò un mappamondo di 18 tavole, nel1631 diede alle stampe un atlante che intitolò: “Appendix

Theatri A. Ortelli et AtlantisG. Mercatoris”, volendo cosìsottolineare l’importanza deidue primi atlanti, che appa-rentemente voleva solo com-pletare. Ma subito dopo, nel1634, uscì il suo primo atlan-te completo che riprese il ti-tolo di Ortelio: “TheatrumOrbis Terrarum” con l’ag-giunta della dizione “siveAtlas novus”. Seguono altreedizioni: sono opere artigia-nalmente insuperabili per laricchezza delle incisioni, l’ac-curatezza della stampa, laperfetta coloritura, le bellelegature in pergamena conornamenti in oro. Bellissima ad esempio èl’edizione del 1665 che oltrealle carte geografiche ripor-ta un notevole numero di in-cisioni colorate raffigurantivarie scene connesse con iltesto geografico: è un volume

i cui fogli misurano più di 30x45 centimetri, sono più di tre-cento, il peso è di oltre cinque chilogrammi. Nel 1672 un in-cendio distrusse quasi del tutto il laboratorio di Blaeu e le la-stre che si salvarono furono vendute a stampatori di modestaorganizzazione commerciale che non ne mantennero il suc-cesso. Altra casa tipografica importante, ancora ad Amster-dam, è quella degli Hondius-Janssonius. Jodocus Hondius,fiammingo, grande costruttore di globi e incisore, fu un carto-grafo di notevolissimo valore, nel 1604 acquistò le lastre diMercatore e le ripubblicò nel 1606 aggiungendovi 37 nuovecarte: sono le edizioni conosciute come Mercator-Hondius.Enrico Hondius poi continuò l’opera del padre aiutato dal ge-nero Giovanni Janssonius e venne pubblicato l’atlante con ledue fìrme di Hondius-Janssonius. L’altra casa che oltre aiBlaeu e agli Hondius-Janssonius farà di Amsterdam, in que-sto periodo, l’indiscussa capitale della cartografia, è quelladei Vischer, con la produzione di carte murali e di atlanti digrande formato, con una notevole capacità artigianale e com-merciale. Assieme a loro dominarono la fine del ‘600 i DeWit, gli Ottens e i Dankerts. In Francia l’unica famiglia che riuscì a contrapporsi alla in-vadenza dei cartografi olandesi fu quella dei Sanson, perl’Italia dobbiamo invece citare, verso la fine del secolo, il vul-canico frate francescano (e poi generale dell’Ordine) MarcoVincenzo Coronelli, che darà una nuova struttura cartografi-ca alle regioni italiane. Ricordiamo tra le altre opere l’Atlan-te Veneto e l’Isolario. Ricordiamo infine che a Roma esce il“Mercurio Geografico” a cura di Domenico e Gian GiacomoDe Rossi, notevole dal punto di vista editoriale ma piuttostomodesto per la cartografia.Il Settecento vede invece uno spostamento del baricentrodella cartografia dai Paesi Bassi alla Germania: infatti Am-sterdam ed Anversa perdono la supremazia e la cedono a No-rimberga e ad Augusta. Questa volta dobbiamo occuparci diGiovan Battista Homann di Norimberga che, dopo aver lavo-rato per altri editori, nei primi anni del ‘700 iniziò in proprio

BLAEU, DAL "THEATRUM ORBIS TERRARUM SIVE ATLAS NOVUS“. ISCHIA ISOLA OLIM AENARIA. IULIUS IASOLINUS DESCRIBUIT. AMSTERDAM 1934.

38 Dirigenti Industria - febbraio 2013

DICULTURA E TEMPO LIBERO

la stampa delle carte geogra-fiche raggiungendo in breveuna grande esattezza e unagrande bellezza di stampa.Naturalmente si dedicò agliatlanti e ben presto si imposesul mercato: nel 1716 esce il“Grosse Atlas” con 126 car-te, un’opera imponente e raf-finata. Suo concorrente ilSeutter, che nella vicina Au-gusta pubblica, a partire dal1728, nuove carte, semprebasate sul lavoro dell’Ho-mann ma arricchite soprat-tutto da vedute prospettichenella parte bassa del foglio econ grandi cartigli allegoricie mitologici. In Francia oc-corre ricordare GuglielmoDe L’Isle, con un buon atlan-te, e Giovanni B.B. D’Anville.In Italia invece mancano nel‘700 editori originali, solo al-la fine del secolo troviamo, aVenezia, Antonio zatta chepubblica il suo atlante, moltobello per la leggerezza tutta veneta del disegno, per l’impo-stazione delle tavole e per la bellezza della carta. L’atlantedello zatta è diviso in quattro parti e comprende 250 carteche rappresentano tutto il mondo. Siamo arrivati alla fine dell’avventura della cartografia:nell’800 si imporranno nuovi metodi di stampa, il lavoro di di-segno e di preparazione dei fogli si semplifica, ci si concentrasulla rappresentazione del terreno che diventa sempre piùprecisa, ma si lasciano da parte tutti gli ornamenti, si potran-no fare molte più copie a un costo molto ridotto, anche la qua-lità della carta lascia a desiderare, in generale la qualità del-le opere sarà estremamente inferiore. L’arte della cartogra-fia è finita e l’opera dello zatta, che abbiamo appena citato,ne rappresenta il canto del cigno. �

* Socio ALDAI

Il programma del Gruppo Cultura Collezionismocontinua a presentare incontri sulla tematica dellestampe artistiche, d’epoca e di qualità. Il collegaGiovanbattista Marini completerà il percorso sullacartografia, iniziato con la presentazione “Le anti-che carte geografiche. La Tabula Peutingeriana” e“La città di Milano nelle antiche stampe” illu-strando:

Le antiche carte geograficheDalla Tabula Peutingeriana al ’700

L’ingegner Giovanbattista Marini ha preparato lostudio valendosi della sua lunga esperienza di col-lezionista di stampe, cartografia e libri antichi ebasandosi sulla sua importante collezione.

La conferenza si terrà in ALDAISala Viscontea - via Larga 31 - Milanomartedì 26 marzo 2013 alle ore 15.30

GRUPPO CULTURA ALDAIC O L L E z I O N I S M O

MODALITà DI PRENOTAZIONEGli interessati sono pregati di prenotarsi on-lineattraverso il sito www.aldai.it, sezione “ALDAI Eventi”,selezionando dal calendario la data interessata ecompilare gli appositi spazi alla voce “iscriviti”. Dettaglie/o aggiornamenti sono comunicati tramite le periodichenewsletter. Per chi non avesse la possibilità di effettuare laprenotazione on-line è possibile inviare un fax al numero02/5830.7557 indicando nell’oggetto “Antiche cartegeografiche”.

ANTONIO zATTA: LA BAIA DI HUDSON,TERRA DI LABRADOR E GROENLANDIA.VENEzIA 1778.

ISAAC TIRION: NUOVA CARTA DEL POLO ARTICO. AMSTERDAM 1760.

39Dirigenti Industria - febbraio 2013

DICULTURA E TEMPO LIBERO

40 Dirigenti Industria - febbraio 2013

DICULTURA E TEMPO LIBERO

L’Economia e la Finanza classica hanno sempre trat-tato il tema dell’investimento dei risparmi degli in-dividui considerando il solo Capitale Finanziario a

disposizione ed elaborato modelli matematici che hannomirato al miglior compromesso tra rischio e rendimento. Ipadri fondatori di queste teorie sono stati Markowitz(1952) e Merton (1969) che hanno delineato la “ModernPortfolio Theory” (MPT) e il concetto di “frontiera effi-ciente”, nella quale si definiscono appropriati mix (asset al-location) di strumenti finanziari a basso rischio (liquidità,titoli di stato), strumenti finanziari a medio rischio (obbli-gazioni) e strumenti finanziari ad alto rischio (azioni).Questo stato di cose è rimasto immutato per molto tempoma, in tempi recenti (2007), rivisto ed ampliato da studiosidi economia quali Ibbotson, Chen, Milesvky e zhu che han-no affiancato e integrato ai preesistenti modelli il concettodi “Capitale Umano” (“Lifetime Financial Advice” workingpaper - 2007).Il “Capitale Umano” è, per loro definizione, la somma deiredditi futuri E[ht] che un individuo percepirà dal tempo tfino al momento del suo ritiro in pensione, attualizzata perparametri finanziari quali il tasso di interesse di tipo risk-free r (titoli di stato) e il tasso di rischio “premium" legatoall’incertezza del reddito v, secondo la seguente formula:

Valore Attuale del Capitale Umano =

Il Capitale Umano è una dotazione importante degli indivi-dui e insieme al Capitale Finanziario contribuisce a deter-minare il Benessere Economico Complessivo della persona(e della sua famiglia):

Benessere Economico Complessivo =Capitale Umano + Capitale Finanziario

Il Capitale Umano è massimo quando la persona è giovane(fase di accumulo) e diminuisce con l’avanzare dell’età finoa diventare nullo quando la persona è in pensione. Di converso il Capitale Finanziario è minimo in giovane età,cresce con l’età ed è massimo quando l’individuo va in pen-sione.

Come si evince dal grafico, in età giovanile la persona è do-tata, in maggior parte, di Capitale Umano. Il Capitale Uma-no (somma del reddito futuro attualizzato) si converte, neltempo, in Capitale Finanziario per mezzo del risparmio. IlBenessere Economico cresce come somma dei due capitalidisponibili nell’età presa in considerazione.• Età• Reddito da lavoro

Il capitale umano nelle scelte di investimento(parte prima)

di Pasquale Antonio Ceruzzi *

In età giovanile e fino a circa 40-45 anni il Capitale Umanosovrasta il Capitale Finanziario ed è la risorsa più impor-tante per il Benessere Economico dell’individuo e della fa-miglia che in larga parte dipende da lui. Un evento tragicoquale la premorienza, una grave malattia o infortunio, la

DICULTURA E TEMPO LIBERO

Bibliografia:“Lifetime Financial Advice” – Ibbotson, Milesvky, Chen, zhu. 2007“How Do Household Portfolio Shares” Ameriks, zeldes. 2001“Portfolio Selection.” Markovitz, Journal of Finance, vol. 7, no. 1. 1952“Lifetime Portfolio Selection under Uncertainty” Merton. 1969

perdita del posto di lavoro possono ridurre e azzerare il Ca-pitale Umano e gettare nello sconforto un’intera famiglia.Quindi la perdita del Capitale Umano è un gravissimo ri-schio che va eliminato assegnandogli una priorità superioreall’eliminazione di altri rischi quale ad esempio il CapitaleFinanziario. Per il Capitale Finanziario si attuano prevalen-temente decisioni di “Asset Allocation” e di “Hedging”.Per il Capitale Umano si comprano polizze di assicurazionesulla vita con un valore assicurato pari al valore del Capita-le Umano.Ad esempio, un individuo di 35 anni che lavorerà altri 30anni circa per andare in pensione, con un reddito netto (de-dotte le imposte IRPEF) di 30.000 euro e un tasso di at-tualizzazione del 7,5% (incertezza del reddito nella media)avrà bisogno di assicurarsi per circa 350.000 euro (applica-zione della formula di cui sopra) trasferendo il rischio dipremorienza, grave malattia, infortuni e invalidità ad unaassicurazione e pagando per contro un premio annuo. �

* Socio ALDAI

Anche quest’anno il Gruppo Cultura ALDAI conti-nua il programma di “Cultura finanziaria” con loscopo di rendere consapevoli gli interessati sulla si-tuazione del mercato finanziario in costante evolu-zione. Come sempre si è fatto, l’interesse principa-le degli incontri consiste nel far sì che l’accostarsial mercato venga preceduto da una presa di posi-zione chiara degli interessi in gioco in modo che ilsoggetto sia informato sulle questioni fondamenta-li che vanno a determinare la sua scelta. Per que-sto motivo non verranno dati suggerimenti su even-tuali pacchetti di acquisto, ma sulle necessità dicomprensione dell’andamento generale del merca-to. Per fare ciò è necessario soprattutto essere pre-parati dal punto di vista personale. Il nostro socioPasquale Ceruzzi ci intratterrà con una serie didue incontri.

Gli incontri si svolgeranno in ALDAISala Viscontea - via Larga 31 - Milano

alle ore 17.30

martedì 12 marzo 2013Il capitale umano nella scelta dell’investimento

martedì 23 aprile 2013Finanza comportamentale

In ottobre 2013 si svolgerà un terzo incontro le cuicaratteristiche verranno determinate anche colcontributo dei partecipanti.

Mario Garassino

GRUPPO CULTURA ALDAIC U LT UR A F I N A N z I A R I A

MODALITà DI PRENOTAZIONEGli interessati sono pregati di prenotarsi on-lineattraverso il sito www.aldai.it, sezione “ALDAI Eventi”,selezionando dal calendario la data interessata ecompilare gli appositi spazi alla voce “iscriviti”. Dettaglie/o aggiornamenti sono comunicati tramite le periodichenewsletter. Per chi non avesse la possibilità di effettuare laprenotazione on-line è possibile inviare un fax al numero02/5830.7557 indicando nell’oggetto “Capitale Umano -Cultura Finanziaria”.

41Dirigenti Industria - febbraio 2013

AVVISO IMPORTANTE PER GLI INCONTRI DI MUSICA CLASSICA(Vedi articolo pubblicato a pagina 46 del numero di gennaio 2013)

MODIFICA DATA DEL PRIMO INCONTRO DELLA “MUSICA CLASSICA”

Per improrogabili impegni del maestro Alessandro Solbiati il primo incontro del ciclo di musica classica “Quando la musica cambiò” non si terrà martedì 12 marzo, come precedentemente indicato,

ma martedì 19 marzo (invariati sede e orario).

42 Dirigenti Industria - febbraio 2013

DICULTURA E TEMPO LIBERO

Il “Pianeta vivente” manifesta la sua vitalità anche at-traverso terremoti ed eruzioni vulcaniche. Per Pianetavivente dobbiamo, infatti, considerare non solo le inte-

razioni tra esseri viventi, atmosfera, idrosfera e parte su-perficiale della litosfera, ma anche le porzioni interne delglobo e le relative dinamiche, alla luce delle forze astrofisi-che che interagiscono col nostro pianeta e ne regolano po-sizione e moto nell’ambito del sistema solare.Terremoti ed eruzioni vulcaniche hanno una causa in comu-ne: la deriva dei continenti (Wegener 1912). L’ipotesi del-la deriva dei continenti fu accolta all’inizio con incredulitàe perfino con ironia. Solo negli anni ’60 del secolo scorso, iltracciamento dei fondali marini col SONAR e le esplorazio-ni in profondità con batiscafi portarono ad identificare ledorsali medio-oceaniche ed a prendere conoscenza della lo-ro natura e funzione. Si giunse così alla formulazione dellateoria della “tettonica delle zolle”, che spiega compiuta-mente la deriva dei continenti e ha solide basi geofisiche.Da tempo, inoltre, era noto che l’80% dei terremoti ha luo-

go, e i vulcani attivi si situano, lungo una linea detta “cintu-ra di fuoco” o “anello di fuoco”, la cui origine sta nella“subduzione” di una placca (o zolla) rispetto ad un’altracontro cui collide.La “deriva dei continenti” è indotta dall’attività delle dor-sali medio-oceaniche e dai movimenti che coinvolgono le“placche” o “zolle” in cui è suddivisa la litosfera (12 prin-cipali e 20 minori). Da cosa derivano l’attività vulcanica ele relative eruzioni sottomarine lungo le dorsali? Dall’atti-vità interna del globo terrestre, in particolare dell’asteno-sfera. L’astenosfera è la fascia superficiale del mantello, èin uno stato liquido/viscoso e in essa hanno sede fenomeniconvettivi (come l’acqua che bolle in una pentola). L’avan-zamento delle conoscenze geofisiche ha consentito di indivi-duare composizione e stato fisico dell’interno del nostropianeta. Al centro sta il nucleo interno, allo stato solido, conun raggio di 1.210 chilometri, sopra al quale giace il nucleoesterno, allo stato fuso, con uno spessore di 2.270 chilome-tri; seguono il mantello inferiore, allo stato solido/viscoso,con uno spessore di 2.185 chilometri, ed il mantello supe-riore, allo stato, discontinuo, solido/viscoso, con uno spesso-re di 700 chilometri. Al di sopra si situano la crosta oceani-ca, il cui spessore è mediamente calcolato in 6 chilometri, ela crosta continentale, che ha uno spessore variabile tra 30e 65 chilometri. Gli ipocentri dei terremoti si situano a pro-fondità variabili, in genere contenuti entro i cento chilome-tri dalla superficie e l’energia liberata è estremamente va-riabile, talvolta immensa. Si deve, infatti, considerare chenel caso di forti terremoti in alcuni secondi si spostano –lungo il piano di faglia – chilometri cubi di roccia (fino adalcune centinaia ed, eccezionalmente, migliaia) per metri emetri di dislivello. Sono casi noti, anche recenti, ad esempioin Alaska, in cui l’innalzamento della linea di spiaggia è sta-to dell’ordine di nove metri. Nel recente terremoto nel-l’area de L’Aquila è stato misurato in superficie un dislivel-lo dell’ordine di un metro.Si possono prevedere i terremoti, quanto meno quelli forti equelli catastrofici, e il loro epicentro? La scienza ufficialedice NO. Si possono solo effettuare previsioni su base stati-

stico-matematica concernenti un’area, l’in-tensità del sisma previsto e il suo verificarsiin un determinato lasso di tempo (un lustro opiù). Altri ricercatori, i “Wegener” del mo-mento, sostengono che determinate metodo-logie possono essere in grado di dare l’allar-me con un certo anticipo (breve). Da generazioni sono noti determinati feno-meni chimico-fisici e ambientali che si ma-nifestano in prossimità temporale ad un si-sma, fenomeni che possono essere interpre-tati come predittori. Variazione improvvisadel livello della falda freatica; aumento del-la concentrazione dei gas delle acque sot-terranee e di quelle sorgive e termali; va-riazione dei rapporti quali-quantitativi traquesti gas; variazione della conducibilitàelettrica di dette acque e della loro tempe-

Quest’anno le “Chiacchierate di fisica” proposte dalGruppo Cultura si arricchiscono di una parte chechiamiamo “Scienza”, ma che, in effetti, dovrebbechiamarsi più propriamente “Scienze” per la varietàdi argomenti che ci siamo ripromessi di proporre. Sarà relatore il nostro socio Giulio Gentili, laureatoin geologia e grande esperto dei fenomeni tellurici,che presenterà in modo semplice ed anchedivertente il problema, che sicuramente appassionatutti, della prevedibilità dei terremoti e di cosatendono a fare le società scientifiche per migliorarele previsioni.

MARIO GARASSINO

Prevedere i terremoti?di Giulio Gentili *

43

DICULTURA E TEMPO LIBERO

ratura; anomalie nel comportamento degli animali selvati-ci e domestici. Agli indizi geochimici e geofisici sopra ri-portati, perfettamente misurabili, si sono aggiunti in epocapiù recente quelli della variazione e relativa misura del-l’emanazione di Elio e Radon, dell’andamento del relativorapporto e, nella fase finale, del picco nell’emazione delRadon. Anche la variazione degli ioni liberi e dei fenomenielettrici nell’alta atmosfera è stata constatata al di sopradi aree poi interessate da sismi: un fenomeno riconducibilealla piezoelettricità.Esiste un precedente storico di previsione centrata di even-to sismico e del conseguente ordine di evacuazione di unacittà ed area limitrofa, quello del terremoto nel 1975 adHaicheng (Cina). Tale previsione (e conseguente decisionesalvifica per la popolazione) fu presa principalmente sullabase dell’esame dello sciame sismico (foreshock sequence);misure di deformazione geodetica, modificazione nel livelloe dello stato fisico e chimico delle acque sotterranee, cosìcome il comportamento degli animali giocarono pure unruolo nella presa di decisioni.Esiste – in altra scienza – un vistoso esempio di evoluzionedelle capacità di previsione. Le previsioni meteorologichedi trent’anni fa erano talvolta imprecise e soggette fre-quentemente a errori temporali cospicui relativamente almomento del previsto cambiamento. Erano, cioè, estrema-mente meno precise ed attendibili di quelle attuali. Perché?Semplicemente perché allora mancavano o erano incomple-te le reti dei sensori e non c’erano i supercomputer capacidi elaborare velocemente funzioni matematiche complessecon molteplici variabili.Sono convinto che con l’installazione – nelle aree a rischio,identificate sulla base delle metodiche matematico-statisti-

Prevedere i terremoti?Relatore il nostro socio Giulio Gentili, laureato ingeologia e grande esperto dei fenomeni tellurici.

Il primo incontro si terrà in ALDAI Sala Viscontea - via Larga 31 - Milanomartedì 5 marzo 2013 alle ore 15.30

GRUPPO CULTURA ALDAICHIACCHIERATE DI FISICA

MODALITà DI PRENOTAZIONEGli interessati sono pregati di prenotarsi on-lineattraverso il sito www.aldai.it, sezione “ALDAIEventi”, selezionando dal calendario la data interessatae compilare gli appositi spazi alla voce “iscriviti”.Dettagli e/o aggiornamenti sono comunicati tramite leperiodiche newsletter. Per chi non avesse la possibilità dieffettuare la prenotazione on-line è possibile inviare unfax al numero 02/5830.7557 indicando nell’oggetto“Prevedere i terremoti?”.

che oggi in uso – di un’opportuna rete di sensori specificiper tutti i dati geochimici e geofisici sopra accennati, e col-legando il tutto in tempo reale ad un supercomputer, si po-trà giungere ad una soluzione del problema. Una soluzionenecessaria per salvare vite umane. �

* Componente Gruppo Cultura e Socio ALDAI

44 Dirigenti Industria - febbraio 2013

DICULTURA E TEMPO LIBERO

Ad integrazione dell’articolo “Alimentazione e Benesse-re” pubblicato nel numero di luglio 2012, accenniamoad alcuni prodotti che la natura ci offre e che ci aiutano

a conservare la salute e ad essere “in forma” più a lungo, inquanto antiossidanti e antinfiammatori. Da tempo è notal’importanza di una corretta alimentazione per il mantenimen-to di un buono stato di salute e per la prevenzione primaria dialcune malattie neuro-degenerative e per la riduzione di certepatologie cardio-vascolari e non trascurando anche l’impattosocio-economico che ne deriva.Il campo di studi sull’argomento è la nutragenica (neologismo,che significa nutriente e salutare, coniato nel 1989 dal nutri-zionista e biochimico americano Stephen De Felice). I prodot-ti che svolgono un’azione positiva per la salute come vitamine,sali minerali, acidi grassi polinsaturi della specie omega3 e fi-bre alimentari vengono chiamati nutragenici. Ovviamente nonsvolgono un ruolo terapeutico, ma solo di prevenzione prima-ria, così detta in quanto mira ad evitare che una malattia in-sorga incrementando le difese dell’organismo, riducendo i fat-tori di rischio per molte patologie croniche, tra cui quelle car-diovascolari (come l’Alzheimer, il Parkinson, il diabete, la ca-taratta, l’osteoporosi e alcune forme tumorali) ma soprattuttoseguendo uno stile di vita salutare.Se è vero che “siamo quello che mangiamo” occorre però sa-per mangiare, come diceva Brillat-Savarint (autore del tratta-to del 1825 “La Fisiologia del Gusto”): “Gli animali si nutro-no, l’uomo si alimenta e l’uomo saggio sa mangiare”. Un’ali-mentazione oculata non solo non fa ingrassare, ma consenteanche di invecchiare meglio, perché può contribuire a preveni-re l’insorgere di molte malattie dell’apparato digerente e diquello cardio-circolatorio, mantenendo basso il livello di ossi-dazione interna, limitando così l’accumulo di colesterolo nelsangue, con riduzione del rischio di ipertensione e di arterio-sclerosi. Questi alimenti benefici, alleati preziosi per la nostrasalute sono, ad esempio, il pesce (specialmente quello azzurro),le verdure, la frutta di stagione, i legumi, i cereali (meglio seintegrali).Entrando più nel dettaglio, iniziamo dalle erbe aromaticheche, usate in piccole dosi, non solo danno più gusto a molte pie-tanze, ma anche, ognuna con la sua specificità, favoriscono lasecrezione gastrica, consentono di limitare la quantità di sale edi condimenti, oltre ad avere proprietà officinali (grazie aglioli essenziali ricchi di principi attivi), con azione depurativa,diuretica, tonica, rilassante, antibatterica (utile anche nellaconservazione dei cibi).Qualche esempio: la menta, oltre ad essere digestiva e rinfre-scante, ha un’azione antinfiammatoria nei casi di colon irrita-bile; la salvia il cui etimo significa salute; il timo antibattericoche i romani mettevano nelle scorte di cereali per prolungarnela conservazione; l’aneto (finocchio marino) il cui olio essen-ziale è molto usato per fini officinali e terapeutici; il mirto no-to per le sue proprietà digestive; il prezzemolo ricco di vitami-na C, che facilita l’assorbimento di ferro e protegge dai radi-cali liberi. Un’altra famiglia, strettamente legata agli aromi e amica del-la nostra salute, è rappresentata dagli ortaggi; accenniamo so-

lo ai principali: i cavoli (sono edibili le foglie: cavolo verza, ca-volo cappuccio, cavolo nero; le inflorescenze: cavolfiore, cavo-lo broccolo; le gemme: cavolini di Bruxelles; i fusti: cavolo ra-pa), ricchi di vitamine e di sali minerali, sono veri e propri in-tegratori alimentari che combattono i radicali liberi e quindil’invecchiamento cellulare, oltre ad offrire una difesa nei con-fronti di tumori al colon; i cavoli possono essere mangiati cru-di o con breve cottura a vapore. Per ridurre il caratteristicoodore di zolfo, sprigionato durante la cottura, si consiglia dimettere in pentola una fetta di limone sbucciato e/o un batuf-folo di ovatta imbevuto di aceto di vino posto tra pentola e co-perchio. Come curiosità, il cavolo era l’unico cibo di Diogene diSinope (famoso filosofo cinico del IV sec. a.C. convinto chel’uomo saggio poteva fare a meno di ogni cosa superflua). Lacarota (originariamente era bianca, come la pastinaca, o ros-sastra, o violetta o nera fino a tutto il XVII secolo quando, inOlanda i botanici, con ibridi ed incroci, ottennero una carotaarancione in onore della casa reale Orange-Nassau). La carotaè l’ortaggio che contiene più betacarotene, facilita quindi laproduzione di melanina che protegge la pelle dai raggi UV delsole e dona una ideale abbronzatura. Dei finocchi (l’Italia pro-duce l’85% della produzione mondiale) si mangiano le guainefogliari a forma di palla carnosa, che si formano alla base del-la pianta, detta “grumolo” (il frutto del finocchio è quello che,comunemente è chiamato “seme,” viene adoperato come aro-matizzante e per tisane contro i gonfiori addominali). Questiortaggi sono grandi amici della linea perché composti per il90% di acqua e solo 9 kcal ogni 100 grammi. I finocchi sonoanche ottimi diuretici e digestivi. L’orto ha costituito una risorsa alimentare fondamentale dellanostra civiltà contadina che, nel tempo, si è arricchita con nuo-vi vegetali di origine asiatica come la melanzana e il carciofo(che, grazie alla cinarina, favorisce la secrezione biliare daparte del fegato e quindi l’assorbimento dei grassi) o america-na come la patata (Cile) e il pomodoro (ricco in particolare dilicopene liposolubile, che addirittura migliora con la cottura; èun ottimo protettivo del sistema cardio-circolatorio e con unaazione preventiva nei confronti del cancro alla prostata); il po-modoro, di origine peruviana, fu accolto con diffidenza in Eu-ropa e utilizzato agli inizi come pianta ornamentale specie nel-la varietà di color giallo (di qui “pomo d’oro”) e finalmente,nel ‘700 in Francia, in cucina. L’Italia, con una produzione an-nua di oltre sette milioni di tonnellate (30% destinato al con-sumo fresco e 70% all’industria conserviera) è uno dei princi-pali produttori al mondo.Le erbe commestibili hanno costituito per millenni prima il ci-bo primordiale per l’uomo non ancora cacciatore, poi una ri-serva fresca sempre a portata con tante varietà a seconda del-le stagioni. Le verdure a foglia verde, tipici prodotti invernali,comprendono: lattuga, spinaci, erbette dette in Toscana bieto-line, coste, catalogna (sia a foglie frastagliate, sia a costa lar-ga e bianca; i germogli all’interno del cespo sono noti comepuntarelle) sono importanti per la salute, perché ricche di aci-do folico, magnesio, vitamina C e di fibre, che aiutano a raffor-zare le difese naturali e a disintossicare l’organismo, quindifanno bene al cuore e alla linea. Per ridurre le perdite di vita-mine e sali minerali, la lessatura delle verdure va fatta a pen-tola scoperta, così restano anche più brillanti; migliore ancoraè la cottura a vapore.

Alimenti alleati preziosi per la nostra salutedi Nicola Barbera *

45Dirigenti Industria - febbraio 2013

DICULTURA E TEMPO LIBEROSostanziosi ed economici (si potrebbe dire parafrasando SanFrancesco: “multo humili et pretiosi”) e di origini antichissimesono i legumi (la lenticchia pare fosse nota nell’Asia sud-occi-dentale già dal 7.000 a.C. e ricordiamo anche la Bibbia edEsaù, che vendette il diritto di primogenitura al fratello Gia-cobbe per un piatto di lenticchie); sono legumi: i fagioli (con-tengono la lecitina che ha la capacità di emulsionare i grassi eil colesterolo), i piselli (originari della Persia e, avendo unascarsa concentrazione di amido, sono i legumi più digeribili), iceci (si consumano solo essiccati come le lenticchie), le lentic-chie, le cicerchie (una varietà di ceci), le fave (tracce sono sta-te trovate negli scavi di Troia; nella Grecia classica fave bian-che e nere erano usate nelle votazioni; i romani chiamavano“macco” una purea di fave). Da un punto di vista salutistico ilegumi andrebbero mangiati almeno tre volte a settimana; ol-tre che in zuppa, possono essere abbinati ai cereali, come neitradizionali riso e piselli (“risi e bisi”), pasta e fagioli, pasta ececi, orzo e fagioli, che sostituiscono vantaggiosamente una bi-stecca, ma anche accompagnati con alimenti ricchi di grassiperché assorbono parte dei lipidi in eccesso, come nel “cote-chino e lenticchie”. Questi abbinamenti sono, di fatto, comple-mentari in quanto uniscono ai carboidrati dei cereali le loroproteine vegetali, inoltre contengono molte fibre e zero cole-sterolo. Un altro aspetto positivo è quello che i legumi proven-gono da culture a basso impatto ambientale.Per evitare il senso di gonfiore dell’intestino è consigliabilemangiare i legumi ridotti a crema. In definitiva possiamo direche, oltre al potere nutritivo, i legumi sono buoni, fanno bene epreparati nel modo giusto sono anche molto gustosi.È quasi superfluo menzionare la frutta fresca che fa semprebene e può essere mangiata tutti i giorni, anche più volte: leproprietà salutistiche delle mele sono proverbiali; le pere rac-chiudono il 16% delle fibre necessarie al fabbisogno quotidia-no, sono dissetanti e facilmente digeribili, quindi particolar-mente indicate nell’alimentazione di bambini ed anziani; l’an-guria, come altri frutti rossi (fragole, lamponi, ciliegie) contie-ne vitamina C, magnesio, selenio, flavonoidi e licopene (come

il pomodoro) per cui fornisce benefici antiossidanti; meloni, pe-sche, albicocche combattono i segni del tempo e contribuisco-no a preservare la salute degli occhi e della pelle; oltre ad es-sere idratanti e rinfrescanti, favoriscono l’abbronzatura; le ba-nane, sono nutrienti, ricche di potassio e di vitamina B; susine,more, mirtilli e fichi neri sono ideali per ridurre l’affaticamen-to, specie delle gambe e, grazie al contenuto di carotenoidi, arallentare l’invecchiamento; in autunno l’uva da tavola prepa-ra, con dolcezza e proprietà benefiche, l’organismo al cambiodi stagione (le uve senza semi sono dette “apirene”); la bucciadell’uva nera contiene polifenoli vegetali come il resveratrolocon spiccata azione antiossidante protettiva anche nei confron-ti dell’apparato cardiovascolare e quindi a contrastare i pro-cessi di degenerazione cellulare (che iniziano già dopo i 30 an-ni!); l’Italia è leader in Europa per produzione ed esportazio-ne. Nel periodo invernale, globalizzazione a parte, Madre Naturaci dona, in particolare, gli agrumi: arance (con proprietà im-munitarie), pompelmi (proteggono contro attacchi di cuore ecancro alla prostata), mandarini (facili da mangiare, anche peri bambini, perché la scorza profumata e sottile si stacca facil-mente dagli spicchi). Spremute di agrumi andrebbero bevutenon solo a colazione, ma anche come aperitivo dissetante du-rante la giornata, soprattutto in sostituzione dei molto zucche-rati “succhi di frutta”. Lo spazio è tiranno per cui non resta che citare i comprovatieffetti benefici del vino, della frutta secca, della cioccolataamara, del caffè, se assunti in modiche quantità. Per concludere questa panoramica, lacunosa e assolutamentenon esaustiva, citiamo la nuova frontiera costituita dalla nutri-genomica che punta a regolarizzare il metabolismo, studiandocome le sostanze contenute nei cibi interagiscono con i nostrigeni fino a modulare le risposte cellulari; alla base di moltemalattie ci sono infatti infiammazioni delle membrane cellula-ri causate da fattori alimentari. �

* Accademico della Cucina e Socio ALDAI

46 Dirigenti Industria - febbraio 2013

Libr

iDI

I LIBRI DI FEBBRAIO

Alcuni rami industriali – la petrolchimica, la chimica, l’ener-gia, la siderurgia, i trasporti, la grande edilizia industriale –richiedono impianti sempre più grandi e complessi. Se lemaggiori imprese si sono talora attrezzate per la loro pro-gettazione e costruzione interna, sono nel tempo sorte im-prese indipendenti, la cosiddette SEF (Specialized Engi-neering Firms), che progettano e costruiscono impiantichiavi in mano. È nota in tutto il mondo l’eccellenza dellescuole italiane di ingegneria, il cui rigore si accompagna altalento creativo e a una speciale capacità degli ingegneri di“fare squadra”. Questo volume, alla cui stesura hanno par-tecipato molti dei protagonisti dell’avventura, traccia la sto-ria delle principali aziende italiane di ingegneria impianti-stica e del loro impegno per soddisfare la fame di impiantiad alta tecnologia nei paesi emergenti. Se il mondo globaleha imposto l’assorbimento di alcune SEF italiane in societàmultinazionali o in alcuni casi ha portato al fallimentoaziende pur validissime, le eccellenze italiane sono ancoraoggi cruciali per il posizionamento internazionale dell’eco-nomia del Paese.

Gli autori dei saggi sono alcuni dei protagonisti di questastagione irripetibile per l’impiantistica italiana e precisa-mente: R. Alessandrello, E. Bossi, V. Cariati, F. Carretta,A. Danieletto, G. De Martini Ugolotti, C. Ferrari, G. Gabrie-li, N. Greco, F. Grubas, L. Iperti, M. Manca, E. Maraini,

Per rispondere alle sfide della competizione globale, del-l’innovazione tecnologica, della rapida evoluzione del qua-dro economico, commerciale e sociale, è necessario dispor-re di un insieme di strategie e di metodologie che com-prendano, oltre a quelli tradizionali (come l’innovazione, ilmarketing, il design, il know-how), anche aspetti relativi al-la responsabilità sociale (come il codice etico, il bilanciosociale), alla sostenibilità (come l’ambiente, l’energia) e

B. Musso, R. Piattoli, M. Rivino, G. Rosa, A. Rosania, Q.Valenti, G. Vallecchi, F. Vicario, V. zamagni, E. zonetti.

Vittorio Cariati, ingegnere chimico, ha ricoperto ruoli di ver-tice sia tecnico sia amministrativo in primarie società qualiEurotecnica, Ingeco, Kti, Fiat Engineering, Acqua e Ctip.Sergio Cavallone, professore ordinario di impianti mecca-nici presso il Politecnico di Bari, ha chiuso la sua carrieraprofessionale come direttore operativo di Fiat Engineering.Emilio Maraini, ingegnere industriale meccanico, già ammi-nistratore delegato e direttore tecnico di primarie societàitaliane ed estere, da ultimo è stato direttore per l’Alta Velo-cità dell’Union Internationale des Chemins de Fer a Parigi.Vera Zamagni è professore ordinario di storia economicapresso la Facoltà di Economia dell’Università di Bologna.Fra le sue tante pubblicazioni con Il Mulino, «Da Ravennaal mondo. Come la CMC è diventata una grande cooperati-va internazionale (1952-1985)» (2011).

A cura di Vittorio Cariati, Sergio Cavallone, Emilio Maraini, Vera zamagniSTORIA DELLE SOCIETà ITALIANE DI INGEGNERIA E IMPIANTISTICAEdizioni Il Mulino - Storie di impresePagine 663 - euro 55,00

Stefano FarnèQUALITà SOSTENIBILEPrefazione di Giampio BracchiFranco Angeli - Economia & ManagementPagine 278 - euro 34,00

47Dirigenti Industria - febbraio 2013

LibriDI

alle capacità organizzativo-gestionali (come la visione si-stemica, l’approccio per processi, il miglioramento conti-nuo). Le norme presentate in questo libro (ISO 26000, SA8000, ISO 9004, ISO 14000), essendo il compendio dellebest practice a livello mondiale, costituiscono delle lineeguida e degli strumenti indispensabili per operare nel mo-do migliore. La sintesi di queste strategie e strumenti è laqualità sostenibile, presentata in questo libro e definita co-me «l’insieme delle caratteristiche che conferiscono alprodotto/servizio la capacità di soddisfare le esigenze delcliente individuale e del cliente sociale». Applicando laqualità sostenibile, i prodotti/servizi, immessi sul mercato aprezzi concorrenziali, rispondono alle aspettative e alleesigenze dei consumatori, hanno prestazioni competitive esono realizzati in maniera etica e rispettosa dell’ambiente.La qualità sostenibile rappresenta così un’importante levacompetitiva e costituisce la base sia per la creazione di va-lore e il successo duraturo dell’organizzazione, sia per unimpatto positivo sul contesto – ambientale, sociale ed eco-nomico – in cui l’organizzazione stessa è inserita. Il libro è

rivolto a imprenditori, manager, responsabili dei sistemi digestione, consulenti, auditor e docenti, che potranno pren-dere in considerazione la qualità sostenibile come fattorecritico di successo. Il libro può essere utilizzato anche incorsi universitari, costituendo un quadro di riferimentocompleto riguardo la responsabilità sociale, la sostenibilitàe i sistemi di gestione.

Stefano Farnè, ingegnere e dottore di ricerca. Autore diQualità Operativa e di Sistemi di Gestione dell’Energia, edi-ti da FrancoAngeli, è docente in corsi di laurea in ingegne-ria dell’Università di Pavia, del Politecnico di Torino e delPolitecnico di Milano e ha collaborato con l’Università Eu-ropea di Roma. È consulente e auditor di sistemi di gestio-ne per la qualità, l’ambiente ed energia, la salute e sicurez-za sul lavoro, la responsabilità sociale. È valutatore del-l’Istituto Italiano della Donazione e ha ottenuto le certifi-cazioni delle competenze Qing dell’Ordine degli Ingegneridi Milano ed EQDL Full di AICQ/AICA. È socio ANIMP,AIAS, Accademia Italiana del Sei Sigma, TQM-RRVF.

48 Dirigenti Industria - febbraio 2013

DICULTURA E TEMPO LIBERO

Ètoscano il miglior pasticce-re dell’anno 2012 elettodai 56 maestri dell’AMPI

(Accademia Maestri PasticceriItaliani) presieduta da Gino Fab-bri, presenti al XIX Simposio an-nuale a Brescia presso Villa Fe-naroli.Sacchetti, poco più che cinquan-tenne, fiorentino di nascita, vive e lavora a Prato dove ge-stisce con la famiglia la pasticceria-caffè Nuovo Mondo. Co-me tutti i grandi ha curato la sua formazione nelle botteghedi maestri di alto profilo fino ad approdare a Brescia da unodei maestri internazionali della lievitazione, Iginio Massari,

fondatore e presidente onorariodella stessa Accademia.Una realtà, quella dell’AMPI,consolidata e in crescita che è or-mai considerata un riferimentonel suo genere per la serietà del-lo statuto e la professionalità de-gli associati. Gli scopi dell’Acca-demia sono infatti quelli di riuni-re e valorizzare i maggiori espo-nenti del settore a livello nazio-nale, studiare e adottare i mezzipiù idonei a perfezionare i pro-cessi di lavorazione, diffondere epotenziare l’immagine dell’altaqualità nella pasticceria italiana

anche attraverso l’utilizzo di materie prime di elevato stan-dard qualitativo e nutrizionale. �

Pasticcere dell’anno 2012Il premio assegnato al toscano Paolo Sacchetti

IL PRESIDENTE

GINO FABBRI PREMIA

PAOLO SACCHETTI.

di Gianni Fossati

Per conoscere in tempo reale le molteplici attività che l'ALDAI propone ogni mese,ti invitiamo a leggere nel sito la newsletter mensile che illustra il ricco calendario di incontrisu questioni lavorative, problematiche di categoria, momenti formativi ed eventi culturali.

Gli incontri si terranno presso la sala Viscontea ALDAI se non diversamente specificato.

Modalità di partecipazione È possibile prenotare on-line - www.aldai.it nella sezione “ALDAI Eventi”.

Per informazioni e commenti scrivi a: [email protected]

Vivi anche tu l’Associazione!

È possibile navigaresu Internet ed accedere alla propria mail in ALDAI. A tutti i soci verrà infattireso disponibile un codice di accessoa tempo per poterlavorare e navigaredurante lapermanenza in sede.

in ALDAI

DOMANDA DI ISCRIZIONE ALL’ALDAI - Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industrialivia Larga, 31 - 20122 MILANO

tel. 02.58376.1 - fax 02.58307557 - e-mail: [email protected] alla FEDERMANAGER - Federazione Nazionale Dirigenti Aziende Industriali

www.aldai.it

Il sottoscritto _______________________________________________________________________________________________________cognome nome

chiede l’iscrizione a codesta Associazione, impegnandosi ad ottemperare agli obblighi statutari. A tal fine comunica i seguenti dati, riservandosi di segnalare tempestivamente ogni variazione.

firma ______________________________________

Codice fiscale __________________________________ e-mail _____________________________________________________________

Dirigente di azienda industriale:� in servizio Stato civile ________________________________________� in attesa di ricollocarsi� in pensione Cittadinanza _______________________________________

Titolo di studio: laurea, diploma, altro, in _________________________________________________________________________________

Lingue straniere conosciute ___________________________________________________________________________________________

Indirizzo abitazione _________________________________________________________________________________________________

Cap _________________ località ___________________________________________________________ Provincia __________________

Telefono abitazione ____________________________________________ cellulare _____________________________________________

Luogo di nascita _________________________________________ Provincia _______ data di nascita ______________________________

Azienda presso cui presta servizio ______________________________________________________________________________________

Indirizzo sede di lavoro ______________________________________________________________________________________________

Cap _________________ località ___________________________________________________________ Provincia __________________

Telefono sede di lavoro ________________________________________Fax azienda ____________________________________________

Funzione svolta ____________________________________________________________________________________________________

Lavora presso l’azienda suddetta dal _____________________________ e nella stessa è dirigente dal _______________________________

numero dipendenti ___________________________________________ numero dirigenti _________________________________________

Settore produttivo dell’azienda ________________________________________________________________________________________

Organizzazione imprenditoriale a cui l’azienda aderisce _____________________________________________________________________

Contratto di settore applicato al dirigente _________________________________________________________________________________

Gruppo aziendale __________________________________________________________________________________________________

Data prima nomina a dirigente di azienda industriale _______________________________________________________________________

È già stato iscritto ad una Associazione aderente alla Federmanager? __________________________________________________________

Quale? ______________________________________ dal _______________________________ al _______________________________

Ente di assistenza sanitaria integrativa a cui è iscritto ______________________________________ dal _____________________________

Ente di previdenza integrativa a cui è iscritto _____________________________________________ dal _____________________________

SOLO PER I PENSIONATI in pensione dal ___________________________________________________________________________

Ultima azienda presso cui ha prestato servizio __________________________________________________

“Il sottoscritto – dopo aver preso visione della informativa ai sensi dell’art.13 del D.lgs. 196/03 “Protezione dei dati personali” dichiara di dare il consenso al trattamentodei propri dati personali da parte dell’ALDAI e delle organizzazioni sindacali cui aderisce, direttamente o indirettamente, codesta Associazione nonché degli organismicostituiti e/o costituendi per iniziativa della Stessa o della FEDERMANAGER. Dichiara altresì – in conformità a quanto stabilito dall’art. 4 D.lgs. 196/03 – di dare ilconsenso all’eventuale utilizzo del trattamento dei propri dati sensibili, già acquisiti o che saranno acquisiti dall’ALDAI, da parte di persone fisiche o giuridiche cheforniscono all’Associazione specifici servizi, sempre nei limiti in cui l’utilizzo sia strumentale per le specifiche finalità della stessa o dei servizi richiesti.

data ____________________________________________________ firma ___________________________________________________

nominativo ed indirizzo dell’eventuale socio presentatore

cognome ______________________________________________ nome ______________________________________________________

cap ________________ via ______________________________________ località ______________________________________________

PER I TUOI AMICI E COLLEGHI!

PROMUOVI ALDAI!

1. Finalità del trattamentoFedermanager e le Associazioni territoriali trattano i dati perso-nali dei propri iscritti per:

a)• attività istituzionali della Federazione e delle Associazioni ter-

ritoriali;• registrazione delle quote associative;• convocazioni degli Organi sociali;• esigenze derivanti dal rapporto associativo come la spedizio-

ne della Rivista di categoria e ogni altra comunicazione even-tualmente diretta ai soci;

• registrazione della parte di quota associativa devoluta dalleAssociazioni territoriali alla predetta Federazione in relazioneai loro iscritti;

• attuazione delle norme statutarie degli Enti collegati a Feder-manager.

b)• previo consenso dell’associato, può anche essere diretto al-

l’espletamento da parte di Federmanager e delle Associazio-ni territoriali delle finalità di informazione, analisi statistiche in-terne e proposta di rinnovo della quota associativa, anche do-po la cessazione della qualifica di “socio”.

2. Modalità del trattamentoIl trattamento è realizzato mediante l’utilizzo di strumenti ma-nuali, informatici, telematici, in modo da garantire la riservatez-za dei dati. Il trattamento è effettuato nella piena osservanzadella Legge e delle misure minime di sicurezza previste dalD.Lgs 196/2003.

3. Natura del conferimento Il conferimento dei dati è sempre facoltativo, tuttavia un even-tuale rifiuto di consentire il trattamento di tali dati di cui al pun-to 1a) comporta l’impossibilità di costituzione o prosecuzionedel rapporto, poiché verrebbero a mancare i presupposti per larealizzazione delle attività ivi indicate. Il rifiuto al consenso altrattamento dei dati di cui al punto 1b), invece, non ha alcunaconseguenza sul rapporto in essere (o in fase di costituzione)tra l’associato e Federmanager, ma preclude la possibilità disvolgere attività di informazione e di proposta di rinnovo del-l’iscrizione nei confronti dell’interessato.

4. Diffusione e comunicazione dei datiI dati non saranno oggetto di diffusione. Potranno, però esserecomunicati a:• Cida – Confederazione Italiana Dirigenti d’Azienda;• società di informatica della cui collaborazione Federmanager

e le Associazioni territoriali si avvalessero o si dovesseroeventualmente avvalere;

• istituti bancari per eventuali pagamenti;• enti collegati a Federmanager o nei quali essa possiede par-

tecipazioni;• eventuali editori e spedizionieri per spedizione di riviste di set-

tore;• consulente legale, previdenziale e tributario;• società di brokeraggio e compagnie di assicurazione per le fi-

nalità di cui al punto 1a);• altre società ed Enti funzionali alla realizzazione delle finalità

di cui al punto 1a).

5. Diritti dell’interessatoIn ogni momento potrà esercitare i Suoi diritti nei confronti deltitolare del trattamento, ai sensi dell’art.7 del D.lgs.196/2003:1.L’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza

o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non an-cora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.

2.L’interessato ha diritto di ottenere l’indicazione:a.dell’origine dei dati personali; b.delle finalità e modalità del trattamento;c. della logica applicata in caso di trattamento effettuato con

l’ausilio di strumenti elettronici;d.degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del

rappresentante designato ai sensi dell’articolo 5, comma 2;e.dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati per-

sonali possono essere comunicati o che possono venirnea conoscenza in qualità di rappresentante designato nelterritorio dello Stato, di responsabili o incaricati.

3.L’interessato ha diritto di ottenere:a. l’aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha in-

teresse, l’integrazione dei dati;b. la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il

blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quel-li di cui non è necessaria la conservazione in relazione agliscopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamen-te trattati;

c. l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) so-no state portate a conoscenza, anche per quanto riguardail loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comuni-cati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento sirivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manife-stamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.

4.L’interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:a.per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo

riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;b.al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di in-

vio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per ilcompimento di ricerche di mercato o di comunicazionecommerciale.

6. Titolare del trattamentoTitolare del trattamento è: ALDAI – Associazione LombardaDirigenti Aziende Industriali, via Larga 31 - 20122 Milano, tele-fono 02/58376.1Responsabile del trattamento è: Annalisa Sala, [email protected]

7. ConsensoAcquisite le informazioni fornite dal titolare del trattamento aisensi dell’art. 13 del D.lgs. n. 196/2003 sulle finalità e le moda-lità del trattamento cui sono destinati i dati, per come sopra ri-portate, e consapevole, in particolare, che il trattamento riguar-derà dati “sensibili” di cui ho appreso il significato (art. 4 com-ma 1 lett. d e art. 26 D.lgs. 196/2003), presto il consenso per:

• il trattamento dei dati personali per le finalità di cui al punto1 a) dell’informativa� accetto � non accetto

• il trattamento dei dati personali per lo svolgimento dell’attivitàdi informazione e di proposta di rinnovo della quota associati-va anche dopo il termine della mia adesione a Federmanager,di cui al punto 1 b) dell’informativa

� accetto � non accetto

_____________________________________(Luogo e data)

_____________________________________(Firma leggibile)

INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALIDA PARTE DI FEDERMANAGER AI SENSI DELL’ART. 13 DEL D.LGS. 196/2003

Per un manager preparato alle nuove realtà,

più consapevole, più sicuro di sé, più sereno

Tutela sindacale

Consulenza previdenziale e fiscale

Valorizzazione delle competenze

Network professionale

www.aldai.it

Assistenza sanitaria integrativa

Orientamento e formazione manageriale

La maggiore organizzazione territoriale FEDERMANAGER, punto

di riferimento della Dirigenza con l'obiettivo di rappresentare,

valorizzare, tutelare, sostenere, risolvere e sviluppare il percorso di

crescita degli associati.

Servizio Sindacale - Legale • [email protected] offre ai soci supporto continuo e assistenza in tutte le problematiche relative all'instaurazione,

allo svolgimento e alla cessazione del rapporto di lavoro. Un team interno di qualificati professionisti,

che operano su migliaia di casi all'anno, segue l'associato in ogni aspetto della vita professionale, per

garantirgli le migliori scelte possibili nelle situazioni di discontinuità e di sviluppo professionale: nuova

proposta lavorativa, trasferimento di sede di lavoro o d'azienda, cambio di mansione, possibili cause

di risoluzione del contratto e nelle situazioni che richiedono una valutazione approfondita dei diritti e

degli obblighi contrattuali. Il servizio sindacale ALDAI supporta il dirigente anche nella fase

stragiudiziale delle controversie giuslavoriste. ALDAI inoltre promuove la costituzione delle RSA per

garantire la rappresentatività all'interno delle imprese e favorire così lo sviluppo della categoria.

Dal 2013 Convenzione FORMAPER Punto Nuova Impresa - un servizio gratuito mirato e pratico di

supporto agli aspiranti imprenditori e lavoratori autonomi nel compiere scelte meditate e consapevoli

per avviare attività competitive in grado di reggere sul mercato (info: [email protected]).

Consulenza Previdenziale e Fiscale • [email protected] guida gli associati nella complessa regolamentazione previdenziale e orienta il dirigente

affinché possa attuare le scelte pensionistiche più opportune. In aggiunta al trattamento pensionistico

INPS sono forniti i servizi per accedere alla previdenza complementare integrativa Previndai e

Previndapi. L’associazione offre convenzioni con ASSOCAAF per la compilazione dei modelli 730 e

UNICO e con 50&Più Enasco per usufruire dell'invio telematico all'INPS delle domande di pensione

e di tutte le altre richieste di prestazioni, fra le quali: l'autorizzazione alla prosecuzione volontaria, i

riscatti onerosi, l'indennità di disoccupazione, il Fondo di Garanzia Inps per il T.F.R., i crediti di lavoro

diversi dal T.F.R., le omissioni contributive alla Previdenza Complementare, l'iscrizione alla Gestione

Separata INPS.

Orientamento • [email protected] informa e aggiorna gli associati sulle opportunità professionali, favorendo il Networking fra

colleghi in occasione di incontri individuali di orientamento, eventi tematici, workshop e incontri

realizzati in partnership con specializzate società di placement, con le quali l'Associazione ha

stipulato una vantaggiosa convenzione che permette ai soci, temporaneamente inoccupati e che per

mancanza di requisiti non possono ricorrere alla GSR FASI, di avviare un percorso di placement a

proprie spese alle medesime condizioni, contenuti e costi.

ALDAI promuove inoltre l'utilizzo del Bilancio delle Competenze, strumento incluso nel Contratto

Dirigenti Industria, che permette al dirigente di fare il punto sulla propria preparazione rispetto alle

aspettative di mercato e di orientare le fasi successive del proprio sviluppo professionale.

L'associazione promuove inoltre le iniziative di sgravio contributivo per favorire l'assunzione dei

dirigenti in cerca di opportunità e assiste l'associato in difficoltà per l'indennità di disoccupazione e il

sostegno al reddito GSR FASI.

Servizi riservati ai soci ALDAI

Formazione Continua • [email protected] Formazione Continua rappresenta uno strumento indispensabile per il dirigente che desidera

aggiornare le proprie competenze manageriali e quelle della specifica funzione, per adeguare il

proprio profilo al mercato del lavoro e migliorare la propria employability aumentando le opportunità

di crescita professionale. Ai dirigenti interessati a perfezionare ed arricchire le proprie capacità e

competenze, ALDAI fornisce informazioni e supporto per l'organizzazione delle iniziative formative

finanziate dai fondi dedicati: Fondirigenti e Fondo Dirigenti PMI. L'associazione favorisce il

finanziamento dei piani formativi aziendali e organizza in collaborazione con qualificati Enti di

formazione le iniziative per l'aggiornamento e crescita del dirigenti in servizio, dei dirigenti in cerca di

nuove opportunità e di coloro che desiderano sviluppare specifiche competenze per le nuove

competenze manageriali e per intraprendere nuove attività professionali.

Assistenza Sanitaria Integrativa • [email protected] assiste ed aiuta il dirigente, sia in attività che in pensione e il suo nucleo familiare nelle

pratiche relative ai servizi di Assistenza Sanitaria Integrativa FASI e Assidai. Il servizio comprende: il

supporto per il perfezionamento dell'iscrizione; le indicazioni per la voltura delle posizioni nel caso di

successione all'intestatario o per il mantenimento dell'iscrizione in seguito alla cessazione del

rapporto di lavoro; l'assistenza nella compilazione e nel controllo formale della modulistica delle

pratiche di rimborso prima della spedizione ai fondi; la risoluzione delle problematiche legate

all'assistenza sanitaria integrativa e delle eventuali controversie tra il dirigente e le organizzazioni

FASI o Assidai. È inoltre possibile beneficiare di numerose agevolazioni e importanti sconti presso le

strutture sanitarie locali convenzionate (info: [email protected]).

I vantaggi di essere socio ALDAI

1. Partecipazione attiva al futuro della categoria e al dibattito sul contratto Dirigenti Industria; 2. Consulenza legale, fiscale, previdenziale e assistenza sanitaria integrativa; 3. Tutela nelle problematiche contrattuali, nelle cause di risoluzione del Contratto, etc.; 4. Assistenza sui servizi degli Enti di categoria: FASI, PREVINDAl, FONDIRIGENTI, ASSIDAl; 5. Servizi di orientamento, bilancio competenze e formazione per la crescita professionale; 6. Informazione sulle opportunità e le iniziative di placement a favore degli associati; 7. Eventi esclusivi con esponenti delle istituzioni, del panorama giuridico e industriale; 8. Sviluppo del networking di conoscenze partecipando alle commissioni e ai gruppi di lavoro; 9. Tutela legale e convenzioni commerciali a beneficio dei soci; 10. Incontri culturali, di vita associativa e concerto d’autunno riservati ai soci;

ALDAI - Via Larga, 31 - 20122 Milano

Tel. 0258376.1 - Fax 02 58307557

www.aldai.it - [email protected]

Orario Uffici: dal lunedì al venerdì

dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30

Servizi riservati ai soci ALDAI

Copertura Assicurativa "Polizza Tutela Legale" • [email protected] copertura assicurativa specificamente orientata alla tutela legale dell'associato per i fatti attinenti

la vita professionale del dirigente, che possono essere estesi ai componenti del proprio nucleo

familiare, per i casi previsti dalla polizza.

Assistenza FamiliareCon l'intento di semplificare gli impegni dell'associato, ALDAI offre i benefici della convenzione

50&Più Servizi S.r.l. per agevolare gli adempimenti del rapporto di lavoro dei collaboratori familiari,

tra i quali badanti, baby sitter, colf ed altri assistenti, offrendo i servizi per la gestione delle relative

incombenze: contratti, denuncia agli Enti, versamenti dei contributi, etc.

Inoltre ALDAI ha stipulato una nuova convenzione con 50&Più CAAF per l’assistenza nell’iter delle

dichiarazioni di successione a tariffe agevolate e vantaggiose per i soci.

PERCHE' ALDAI

L'Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali è la maggiore organizzazione territoriale

Federmanager, punto di riferimento della dirigenza con l'obiettivo di rappresentare, valorizzare,

tutelare, sostenere, risolvere e sviluppare il percorso di crescita degli associati.

QUOTA ASSOCIATIVA 2013Il Consiglio Direttivo ha deliberato le quote associative per l'anno 2013 confermando gli importi

dell'anno scorso per i dirigenti in servizio ed in pensione e riducendo la quota dei dirigenti inoccupati.

• Dirigenti in servizio € 240,00

• Dirigenti in pensione € 120,00

• Dirigenti in pensione ante '88 € 112,00

• Un segnale di solidarietà nei confronti dei colleghi che hanno perso il lavoro:

ALDAI dimezza la quota associativa (€ 120,00) dei dirigenti che autocertificano un reddito

iiiinferiore a € 50.000 annui (modello scaricabile dal sito). Per i nuovi soci, al contributo del primo anno di iscrizione sono da aggiungere € 30,00 per quota una tantum di iscrizione.

I VANTAGGI DI ESSERE SOCIO

ALDAI mette a disposizione un'ampia offerta di servizi mirati a suggerire le soluzioni più efficienti e a

creare le migliori opportunità. Consulenza legale - contrattuale, consulenza pensionistica e di

previdenza complementare, assistenza FASI-ASSIDAI, orientamento e formazione, convenzione con

società di placement specializzate per avviare un percorso di placement identico nelle condizioni,

contenuti e costi a quello della GSR FASI; consulenza fiscale, convenzione 50&Più ENASCO per

l'invio telematico delle domande di pensionamento all'INPS, convenzione 50&Più Servizi per gli

adempimenti del rapporto dei collaboratori familiari, ed ASSOCAAF per la compilazione del modello

730.

DAL 2013

Convenzione FORMAPER Punto Nuova Impresa - un servizio gratuito mirato e pratico di supporto

agli aspiranti imprenditori e lavoratori autonomi nel compiere scelte meditate e consapevoli per

avviare attività competitive in grado di reggere sul mercato e convenzione 50&Più CAAF per le

successioni.

I vantaggi ALDAI sono molteplici e trasversali, tra cui le convenzioni sanitarie e commerciali in

continuo aggiornamento.

Ricordiamo che per tutti gli associati ALDAI, dopo almeno un anno di iscrizione, è compresa

nella quota una copertura assicurativa specificatamente orientata alla tutela legale del singolo e,

per alcune limitate fattispecie, anche dei componenti del nucleo familiare.

TERMINE E MODALITA' DI PAGAMENTO

Entro il 15 marzo 2013 tramite:

• bollettino di c/c postale salvo casi di deleghe aziendali e RID bancari

• bonifico bancario (IBAN IT24A0306909527000007682190) indicando nella causale

cognome, nome e numero di tessera o data di nascita

• delega aziendale (modello scaricabile dal sito)

• RID bancario (modello scaricabile dal sito da consegnare alla banca entro il 28 febbraio 2013)

Per aggiornare i dati anagrafici e di contatto: www.aldai.it area riservata.