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Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971 69309, fax 0971 601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835 256440, fax 0835 256466 www.ilquotidianodellabasilicata.it Martedì 29 ottobre 2013 Vi segnaliamo: A Pomarico e Senise Ancora violenza sulle donne Due arresti I carabinieri hanno operato due arresti a Pomarico e Senise MANCO e FESTA alle pagine 23 e 28 Potenza Tre “stipendi” arretrati per il progetto Copes GIAMMARIA a pagina 18 La sede dell’Apofil Matera Bradanica lavori infiniti Spesi solo 6 di 47 milioni CIERVO a pagina 25 La Bradanica Metapontino Maxi sequestro di uva da mosto 15 mila quintali a pagina 31 Mosto da uva Una Regione a rosso fisso Le auto blu restano a secco Saltano i conti dopo la spending review: autisti inoperosi, assessori e dirigenti devono pagare di tasca propria Renzi offende la Basilicata e De Filippo gli risponde: «Se vuole governare dovrebbe conoscere tutta l’Italia» Il ministro Del Rio: come cambierà la scelta del presidente della Provincia. Potrebbe essere interessata, a breve, quella di Potenza Di Maggio provoca: «Ricorso depositato, abbiamo dovuto sostituirci all’Avvocatura di Stato» e ai suoi per vincere consiglia: «Unità» Secondo incasso del weekend Il box office premia l’impresa di Rocco Papaleo Tra le migliori di Miss Italia Laura, da Bernalda a un passo dal sogno Con il suo romanzo Premio Sila tra i finalisti c’è Cappelli LABANCA, LORUSSO, PANETTIERI, CIERVO alle pagine 6, 7, 8, 9, 10 e 11 SPORT Su Sky e Raisport che vetrina per il Melfi Le 10 curiosità sul Melfi trasmesse da Sky Le proposte di Pittella viste dai sindacati La Uil non è convinta «Il programma? Un libro dei sogni» Per Genovesi e Falotico «buoni principi, ma aspettiamo i fatti» SE LE BANDIERE DEL PD NON SERVONO PIÙ di SARA LORUSSO «Ciao». Dov’è? Dov’è?. «Ciao, ciao a tutti». Centinaia di teste girate di là, all’indietro, a puntare dritto il fondo sala. Marcello Pittella è par- tito da lì, entrata trionfale, a passi lunghi attraverso la platea del tea- tro don Bosco di Potenza, continua a pagina 11 A via Verrastro esauriti da due mesi i fondi per la benzina AGATA e ALTAVISTA alle pagine 42, 43 e 44 in abbinata obbligatoria con Italia Oggi ANNO 12 - N. 298e 1,20 9 771128 022007 31029 AMATO a pagina 12 E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati.

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www.ilquotidianodellabasilicata.itMartedì 29 ottobre 2013

Vi segnaliamo:

A Pomarico e Senise

Ancora violenzasulle donneDue arresti

I carabinieri hanno operato due arresti a Pomarico e Senise

MANCO e FESTA alle pagine 23 e 28

Potenza

Tre “stipendi”arr etrati

per il progettoCopes

GIAMMARIA a pagina 18La sededell’Apofil

Matera

Bradanicalavori infinitiSpesi solo 6di 47 milioni

CIERVO a pagina 25 La Bradanica

Metapontino

Maxi sequestrodi uva da mosto

15 milaquintali

a pagina 31 Mosto da uva

Una Regionea rosso fisso

Le auto blu restano a seccoSaltano i conti dopo la spending

review: autisti inoperosi,assessori e dirigenti devono

pagare di tasca propria

Renzi offende la Basilicata e De Filippo gli risponde:«Se vuole governare dovrebbe conoscere tutta l’Italia»Il ministro Del Rio: come cambierà la sceltadel presidente della Provincia. Potrebbe essereinteressata, a breve, quella di PotenzaDi Maggio provoca: «Ricorso depositato, abbiamodovuto sostituirci all’Avvocatura di Stato» e ai suoi pervincere consiglia: «Unità»

Secondo incasso del weekend

Il box officepremia l’impr esadi Rocco Papaleo

Tra le migliori di Miss Italia

Laura, da Bernaldaa un passodal sogno

Con il suo romanzo

Premio Silatra i finalistic’è Cappelli

LABANCA, LORUSSO, PANETTIERI, CIERVO alle pagine 6, 7, 8, 9, 10 e 11

SPORT

Su Sky e Raisportche vetrina per il Melfi

Le 10 curiosità sul Melfi trasmesse da Sky

Le proposte di Pittella viste dai sindacati La Uil non è convinta

«Il programma? Un libro dei sogni»Per Genovesi e Falotico «buoni principi, ma aspettiamo i fatti»

SE LE BANDIEREDEL PD

NON SERVONO PIÙdi SARA LORUSSO

«Ciao». Dov’è? Dov’è?. «Ciao, ciao atutti». Centinaia di teste girate dilà, all’indietro, a puntare dritto ilfondo sala.Marcello Pittellaè par-tito da lì, entrata trionfale, a passilunghi attraverso la platea del tea-tro don Bosco di Potenza,

continua a pagina 11

A via Verrastro esauriti da due mesi i fondi per la benzina

AGATA e ALTAVISTA alle pagine 42, 43 e 44

in abbinata obbligatoria con Italia OggiANNO 12 - N. 298e 1,20

9 771128 022007

31029

AMATO a pagina 12

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2 Martedì 29 ottobre 2013

La tempesta ha colpito l’Inghilterra poi è proseguita verso Est. Dieci le vittime

San Giuda sul NordEuropa: disagi e morte

Pechino, auto in fiammepiomba sulla folla: 5 morti

LONDRA - Era attesa e an-nunciata, ma ‘San Giuda’- co-sì è stata chiamata la tempe-sta che si è abbattuta ieri sulNord Europa, Inghilterra eGalles prima, per poi viag-giare verso est - nonostantele molte precauzioni ha semi-nato disagi e morte. Dieci levittime della perturbazionenata nell’Atlantico: tre inGermania, un uomo in Dani-marca, una donna nel norddella Francia ed una ad Am-sterdam, mentre sono al mo-mento quattro i morti che sicontano in Inghilterra, la zo-na più colpita.

E’stata una delle più volen-te tempeste registrate da an-ni: secondoalcuni conpicchiche eguagliano ‘the GreatStorm’che colpì l’Inghilterranel 1987, con ripercussioniin tutto il Nord Europa. Così,anche questa volta, la pertur-bazione che ha cominciato amaterializzarsi sui cieli delGalles domenica sera ha con-tinuato a prendere forza nel-le ore, viaggiando verso est,con venti che hanno rag-giunto la velocità di 80 mi-glia orarie (99 il picco rileva-to sull’Isola di Wight). Finoalle prime ore del mattino, ilmomento più pericoloso, eper il qualeera stata dirama-ta l’allerta. Tanto che, comemisura preventiva, il trafficoferroviario di tutte le lineeoperative dall’ovest all’est enel sud dell’Inghilterra, èstato sospeso. Il servizio è ri-masto bloccato per tutta lamattinata, con solo alcunitreni tornati a funzionare nelpomeriggio.

Disagi a Londra per i pen-dolari del lunedì mattina: ol-

PECHINO - Un’auto avvoltadalle fiamme è piombata suPiazza Tiananmen a Pechi-no, cuore simbolico della Ci-na, sfondando le transennee seminando morte e terrorefra i turisti, in un episodiodai contorni misteriosi sulquale è calata subito la cen-sura ferrea del regime.

La dinamica è stata rico-struita sulla basedelle foto edelle testimonianze diretteche hanno invaso per brevetempo il web prima di esseretutte rimosse dagli stru-menti censori di Pechino.Tutte le ricerche online conl’associazione fra le parole“Tienanmen” e “car acci-dent”risultano bloccate.

A quanto hanno potutoapprendere i media interna-zionali, a bordo dell’automo -

bile - descritta dai testimonicome un fuoristrada bianco -c’erano tre persone. Verso

mezzogiorno ora locale l’au -to è stata notata quando hasfondato le barriere di sicu-rezza e si è schiantata dopo400 metri, avvolta dallefiamme, sotto il ritratto delfondatore della RepubblicaPopolare, Mao Zedong, inmezzo alla folla, pare dopoaver travolto nella suatraiettoria, alcune persone.Il guidatore e i due passeg-geri della vettura sono mor-ti sul colpo, mentre due turi-sti - una donna filippina e uncinese - sono deceduti inospedale. Almeno 38 perso-ne sono rimaste ferite. «E’stato veramente terrifican-te», ha raccontato un testi-mone.

tre ai servizi ferroviari, è ri-masta chiusa anche la ‘over -ground’ londinese (la metro-politana di superficie), men-tre la ‘tube’ ha continuato afunzionare ma registrandoforti ritardi, dovuti soprat-tutto agli alberi crollati lun-go le linee che alle estremitàemergono in superficie.

Le prime ore del mattino,quindi, il momento più criti-co: è stato allora che una17enne ha perso la vita, nelKent, dopo che un albero si èabbattuto sul caravan in cuidormiva, temporaneamentein attesa che venissero ulti-mati alcuni lavori in corsonelle casa dove viveva con lafamiglia. La madre, in un al-tro caravan, è sopravvissuta.Non c’è stato invece nulla dafare per un uomo 50enne cheeraalla guidadella suaauto,a Watford nell’Hertfordshi -re, quando un tronco gli èpiovuto dal cielo. Sono fino a200 gli alberi spazzati via

dalla furia del vento, che han-no bloccato strade e strappa-to cavi. Con tutta probabilitàuna dinamica simileè all’ori -gine di una fuga di gas che haprovocato un’esplosione e ilconseguente crollo di un’abi -tazione nell’ovest di Londra:un uomo e una donna sonomorti. Una terza donna è da-ta per dispersa. Ed è ufficial-mente considerato ancora di-sperso anche il 14enne maipiù emerso dal mare, sullacosta orientale del Sussex,dove eraandato anuotare ie-ri con gli amici.Si era limita-to ad entrare in acqua a pochimetri dalla riva. Ma il suocorpo non è più riemerso e,con il passare delle ore, si af-fievoliscono le speranze dipoterlo ritrovare.

Sono poi fino a 600mila leabitazionirimaste albuionelPaese, anche se per circa lametà l’elettricità è stata ripri-stinata nella seconda partedella giornata. Restano inve-ce i disagi nei trasporti, con imaggiori scali londinesi co-stretti a cancellare da ierimattina numerosi voli: fino a130solo aHeathrow.Blocca-ti alcuni traghetti a Dover eCalais, con il porto di Doverrimasto chiuso per diverseore del mattino.

Ieri in serata ‘San Giuda’(ilsanto delle ‘cause perse’ chesi ricorda nella data di ieri, dacui il nome dato alla tempe-sta), viaggia veloce verso este l’allarme adesso riguardaDanimarca e Svezia, dovenelle prossime ore i venti po-trebbero raggiungere ancheuna velocità di 100 migliaorarie.

Anna Lisa Rapanà

Roma, cadaveretrovato con le mani

legate di dietroROMA - Le mani legate die-tro la schiena e il cadavereprono, con la faccia in terra.E’ giallo alla periferia di Ro-ma sul ritrovamento del ca-davere di un egiziano 40/en-ne titolare di un’aziendaagricola, con ancora tantiinterrogativi. Con moltaprobabilità, secondo gli in-vestigatori, si tratta diun’esecuzione. Forse peruna questione di denaro ocomunque legata al lavorodella vittima. Il corpo, vesti-to con camicia e pantaloni, èstato trovato nel pomerig-gio di ieri da un passante cheha allertato la polizia. Erapoco distante del laghettoper la pesca sportiva in viadella Marcigliana, a Fidene,nell’estrema zona nord dellacapitale.

Un uomo in difficoltà per il forte vento

La furia di San Giuda sulle coste del Galles

Mariano Rajoy

Lo scandalo non sembra finire. Anche il premier spagnolo convoca l’ambasciatore Usa

Datagate, Obama ordina: «Stop alla Nsa»NEW YORK - Barack Obama eraall’oscuro di tutto. E ha già ordinatodi fermare i programmi con cui la Na-tional Security Agency (Nsa) ha spia-to lacancelliera tedescaAngelaMer-kele altri leadermondiali.Sono leul-time indiscrezioni stampa - stavoltadel Wall Street Journal - sul Dataga-te. Uno scandalo che sta mettendo adurissima prova i rapporti tra gliStati Uniti e i suoi alleati. Anche se laCasa Bianca è tornata a difendere conforza il lavoro della più potente agen-zia di intelligence, ribadendo pienafiducia ai suoi vertici. Soprattutto alsuo numero uno, il generale KeithAlexander, in uscita nei prossimimesi.

Ma dopo gli strali di Parigi e di Ber-

lino, l’ultima vigorosa protesta arri-va da Madrid. El Mundo - sulla base dialcuni documenti della ‘talpa’ Ed -wardSnowden - spiegacomenell’ar -co di un solo mese (dal 10 dicembre2012 all’8 gennaio 2013) la Nsa abbiaintercettato ben 60 milioni di telefo-nate in Spagna. Il governo di Maria-no Rajoy non ha perso tempo e haconvocato l’ambasciatore Usa, chie-dendo chiarimenti ed esprimendoforte preoccupazione per la pesanteattività di spionaggio. «Se conferma-te, queste notizie potrebbero portarealla rottura del clima di fiducia tra idue Paesi», ha detto il ministro degliEsteri Josè Manuel Garcia Margallo.

Simili le parole che arrivano daBerlino, dove si sta indagando sul ca-

so che vede coinvolta la Merkel: «Sia-mo nellafase degliaccertamenti, esetutto ciò dovesse essere dimostratosaremmo di fronte a una grave rottu-ra della fiducia», ha detto il portavocedella cancelliera.

Più pacate invece le reazioni in Ita-lia, con i servizi che assicurano: almomento nonc’è alcunaprova chelaNsa abbia spiato 46 milioni di telefo-nate nel nostro Paese, come rivelatodal sito Cryptome. C’è «una ragione-vole certezza», affermano i nostri007, che la privacy dei cittadini siastata rispettata e che non si sia tratta-to di spionaggio ma di «monitorag-gio». E tuttavia il Copasir chiederàcomunque di ascoltare in audizioneGlenn Greenwald, il giornalista del

Guardian autore delle rivelazioni sulDatagate e ‘custode’ delle carte diSnowden.

A Washington,intanto, Obamata-ce. Ma la sua posizione appare sem-pre più delicata.

Ugo Caltagirone

Francia, rivoltaantitassePARIGI - La rivolta antitas-se si allarga a macchiad’olio in Francia e in pochigiorni riesce a far piegare ilgoverno su alcuni provve-dimenti che pensava di avermesso già in cassaforte. LaBretagna guida da settima-ne la protesta, che nel casodell’ecotassa sui Tir è sfo-ciata nel week-end in episo-di di guerriglia. Sulla cru-ciale finanziaria 2014 e sulrisanamento del debito del-la Securitè Sociale (l’assi -stenzamalattia epensioni),reclamato a gran voce an-che da Bruxelles, la compa-gine di Jean-Marc Ayraultconfidava di aver almenomesso qualche toppa.

La Polonia piangeMazowieckiVARSAVIA - La Poloniapiange oggi uno dei prota-gonisti della transizionepost-comunista: è morto ie-ri mattina a 86 anni in unospedale di Varsavia Ta-deusz Mazowiecki, intellet-tuale cattolico ‘prestato’ al -la politica che fu fra gli arte-fici discreti - in una stagio-ne segnata da grandi figu-re carismatiche come quel-la di papa Wojtyla o di LechWalesa - della svolta demo-cratica del paese del 1989 edel ritorno dell’Europa ol-tre-cortinasulla stradadel-la libertà.

Brevi

In Italia e nel Mondo

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Martedì 29 ottobre 2013 3

Domnica Cermotan, la ballerina ospite di Schettino in plancia la sera della tragedia, sarà interrogata oggi Salvatore Ursino

Una manifestazione dello scorso anno a Genova

Manifestazione nazionale il 30 novembre contro il blocco di contratti e scatti

Scuola, i sindacati sul piede di guerraStrage di migranti

nel deserto del Nigerper fame e sete

TUNISI - Il deserto del Nigerha fatto strage di migranti,almeno 35,uccisi dallasete edal sole mentre sfidavanounodei territoripiù ostilidelpianeta per raggiungerel’Algeria. Non per tentare diarrivare in Europa, ma, fug-gendo la povertà, per cercaredi sopravviveredi elemosinanel vicino Paese. Una trage-dia che si è consumata qual-che giorno fa e che solo oggi èstata svelata. La vicenda diquesti morti - il loro numeroè ancora incerto, vista laframmentarietà delle notizie- è la summa di tante vite di-sperate e senza prospettive.

ROMA-I sindacatidella scuolasonosul piede di guerra. «Esprimiamonetto dissenso sui provvedimentiche prevedono il blocco del contrat-to, degli scatti di anzianità e dell’in -dennità di vacanza contrattuale. An-cora una volta si è voluto infliggere achi lavora nella scuola un’intollera -bile penalizzazione, che non si spie-ga nèsi giustifica con ledifficoltà fi-nanziarie del Paese». Un dissensoche perora si èconcretizzato nell’an -nuncio di una manifestazione nazio-nale a Roma sabato 30 novembre, mache potrebbe sfociare in uno sciope-ro se dal Governo non dovessero ar-rivare segnali di apertura.

Il punto della situazione i cinquesindacati del settore - Flc-Cgil, Cisl

In Italia e nel Mondo

scuola, Uil scuola, Gilda e Snals - lohanno fatto ieri mattina in una riu-nione degli organismi dirigenti.Riunione che si è conclusa con un do-cumento unitario che oltre a stabili-re l’appuntamento del 30 avanza cri-tiche e proposte.

Il malcontento riguarda soprat-tutto il blocco del contratto e degliscatti di anzianità, ma non solo.

Cgil, Cisl,Uil scuola,Gilda eSnalssi dicono contrari all’ipotesi di unrinnovo contrattuale che riguardi lasola parte normativa e ritengonoche il decreto Istruzione, al vagliodel Parlamento, sia «solo un pallidoiniziodi un’indispensabile inversio-ne di tendenza». Quel che vorrebbe-ro lo hanno ben chiaro: un piano plu-

riennale di investimenti perallinea-re la spesa per istruzione e formazio-ne alla media europea (recuperandole risorse da spesa pubblica impro-duttiva, sprechi, evasione); il rinno-vo del contratto nazionale e il paga-mento degli scatti di anzianità, apartire dall’annualità 2012;la stabi-lità degli organici con l’introduzio -ne dell’organico funzionale e plu-riennale; un piano nazionale di for-mazioneper docenti,personaleedu-cativo, Ata e dirigenti, sostenuto daadeguate risorse; la risoluzione del-le questioni aperte su inidonei e suipensionamenti “quota 96“; la garan-zia del sostegno agli alunni disabili.

«Ci auguriamo che la manifesta-zione indetta per il 30 novembre

spinga il Governo a darci le risposteche ci attendiamo. In caso contrarionon escludiamola possibilitàdi pro-clamare lo sciopero» spiega il coordi-natore nazionale della Gilda, Rino DiMeglio, dicendo chiaramente che isindacati non intendono fare sconti.

Daniela Navi

Gr osseto. La testimonianza del giovane ufficiale stagista

Concordia, Ursino inchiodaSchettino alle sue responsabilitàGROSSETO - Ha raccontato cheSchettino ordinò di aumentare lavelocità da 15 a 16 nodi appenacinque minuti prima dell’urtocontro gli scogli del Giglio, con lanave vicina all’isola. E che fu lui ilprimo ad avvisare il comandanteche «la poppa era impegnata a si-nistra» cioè andava a picchiarecontro gli scogli. Ma ha anche det-to che Schettino lasciò la nave in-sieme a membri dell’equipaggiodopo aver disincastrato una lan-cia di salvataggio con una ventinadipasseggeri, salendocieallonta-nandosi pochi minuti prima che laCosta Concordia si abbattesse sullato inclinato, travolgendoli.

E’ stata lunga ed articolata la te-stimonianza di Salvatore Ursino,ascoltato al processo di Grosseto,quasi dieci ore. Ursino, 28 anni, diMessina, ufficiale in addestra-mento, una specie di stagista, stet-te in plancia di comando tutta lanavigazione la sera del 13 gen-naio 2012, da Civitavecchia finoall’impatto al Giglio. E vide molto,quasi tutto. Persino, nell’abban -dono della Concordia, ritrovòSchettino sul ponte 3, insieme adaltri membri dell’equipaggio,mentre si lavorava per liberareuna scialuppa dagli ancoraggi eammainarla in acqua prima che lanave si ribaltasse. «Si agiva per di-sincastrarla, anche concalci e pu-gni, mentre la nave sbandava, siinclinava e tutti rischiavano di fa-re la fine dei topi». Poi «appena fupossibile andammo sul tetto diuna lancia, chi saltandoci sopra,chi scivolandoci. C’ero io e altrimembri dell’equipaggio. C’era an-che Schettino, che ordinò al timo-niere di mandare i motori» a tuttavelocità. La scialuppa si schiantòsugli scogli del Giglio, sbarcaro-no tutti, e lì, racconta Ursino,«Schettino rimase ad osservare la

Concordia». Per ladifesa di Schet-tino «Ursino finalmente dimostrache Schettino non abbandonò lanave,anzi hasalvato passeggeri erischiò insieme agli altri di esseretravolto dalla Concordia» che sipiegò sul lato dove si trovava lalancia disincastrata pochi minutidopo. Momenti drammatici, docu-mentati ancheda unvideo ineditogirato dal fotografo di bordo e fat-to vedere la prima volta ieri in au-la. Ursino però dice anche che«quando Schettino lasciò la navec’erano ancora passeggeri a bor-do»e quandovennesentito dai ca-rabinieri nel gennaio 2012 disseche non sapeva con chi e con qualemezzo Schettino raggiunse l’iso -la, contraddizione evidenziatadall’avvocato dello Stato Patrizia

Pinna.Sulla navigazione, Ursino parla

degli ospiti del comandante inplancia, tra cui la ballerina Dom-nica Cemortan, che sarà ascoltataoggi con altri testi tra cui l’ex co-mandante Mario Palombo, «rima-sta sulla porta» del ponte di co-mando e ieri a Grosseto in attesa ditestimoniare anch’ella. Ma parlaanche delprimo maitreAntonelloTievoli (anche lui sarà sentito og-gi) con cui «Schettino parlava piùdi tutti» e a cui chiese di telefonareall’ex comandante Palombo perchiedere informazioni per il pas-saggio ravvicinato al Giglio. Ursi-no ricorda l’ordine dato al viceAmbrosio di aumentare la veloci-tà: sono le 21.40 circa, Schettinoera arrivato in plancia un minuto

prima. Alle 21.45’07” la CostaConcordia picchia sugli scogli eSchettino chiede: «Abbiamo urta-to uno scoglio?». Un audio propo-sto dal pm Stefano Pizza rinnovaquel momento con la voce origina-le di Schettino. Che poi si dispera«Madonna ch’aggio combinate!» eordina di chiudere leporte stagnea poppa: le parti civili peraltrohanno evidenziato che i regola-menti obbligano a tenerle chiusequando si naviga in mare. Ursinoaggiunge pure che Schettino nonprese provvedimenti per il timo-niere che sbagliò la comprensionedei suoi ordini. «Mi misi accanto altimoniere di mia iniziativa», diceUrsino: «Talvolta c’era necessitàdi «ripetergli gli ordini». E quan-do Schettino dette l’ordine di timo-

ne a tutta dritta mentre la nave an-dava a 16 nodi dice: «era insolito,per cui mi precipitai sull’aletta disinistra, vidi gli scogli a venti me-tri e d’istinto dissi che la poppa eraimpegnata a sinistra». Così Ursi-no, rompendo una prassi (inquanto ufficiale in addestramen-to tenuto al riserbo), fu il primo adare l’allarme in plancia.Poi, atti-mi dopo, ci fu l’urto. E sulle avariealla nave la difesa ha chiesto a Ur-sino quando in plancia lui ebbechiaro che la situazione era grave,in base alle comunicazioni dellasala macchine: è risultato intornoalle 22.30, ma i difensori hannoevidenziato che le telefonate traplancia e sala macchine erano incorso da quasi tre quarti d’ora.

Michele Giuntini

Londra, minacciati i corviche garantiscono i Windsor

Poco tempo per lo stopdel fumo nelle scuole

È ALLARME alla Torre diLondra, da quando vi si ag-gira una famelica volpe cheminaccia i sei corvi neri chevolteggiano sul monu-mento che conserva igioielli della corona. Sim-bolo dal ‘gusto’ certamentegotico, ma la presenza deineri pennuti, stando allaleggenda, garantisce lacontinuità della monar-chia. E’ una credenza cherisale a oltre 400 anni fa. Efu re Carlo II, che regnònella seconda metà del‘600, ad emanareun decre-to secondo cui almeno seicorvi devono essere sem-pre tenuti sulla Torre. Allaloro scomparsa corrispon-derebbe il terribile presa-

gio della fine della monar-chia. Per questo i responsa-bili del monumento si ado-perano per garantirne lapresenza: li curano, li nu-trono (le carni migliori, bi-scotti inzuppati nel sangueepatatine algusto diaceto,a quanto pare il loro ‘spun -tino’preferito).

PROTESTAdel gruppo Fe-men a seno nudo davantiall’ambasciata dell’ArabiaSaudita di Berlino perché15 donne sono state multa-te a Riad per aver guidatodomenica nella protestaorganizzata contro il divie-to imposto dalle autorità.Solo un piccolo gruppo di

donne si è messo al volantenell'ambito della campa-gna '26ottobre' dove la dataè solo indicativa in quantola protesta continuerà finoa quando non sarà ricono-sciuto alle donne il dirittodi guidare. I video delledonne alla guida sono stateposte anche sul web.

CI sono solo due settimaneper ‘salvare’ il decreto chevieta il fumo nei cortili del-le scuole, dopo di che, senon verrà convertito in leg-ge entro il 12 novembre, de-cadrà. Una misura che, se-condo gli esperti, può se-gnare un passo importan-te nella lotta contro il fumoe la tutela della salute deipiù giovani, soprattuttoconsiderando che è pro-prio a scuola che avviene laprima iniziazione a tabaccoe sigarette. Il provvedi-mento, contenuto nel dl‘Misure urgenti in materiadi istruzione, università ericerca’, vieta il fumo neicortili, nei parcheggi e ne-gli impianti sportivi di per-

tinenza delle scuole. «Il fu-mo di tabacco - spiega Fa-brizio Faggiano - trovanell’adolescenza il periodoa maggior rischio di inizia-zione - E’ in questa fase in-fatti che avviene la mag-gior parte delle sperimen-tazioni dell’uso di tabac-co».

Femen per le donne saudite

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4 Martedì 29 ottobre 2013

| PDL IN FERMENTO |di FRANCESCA CHIRI

ROMA - Grillo torna ad attaccareGiorgio Napolitano: per «l’anzia -no signore», con cui il M5S, ha isuoi «problemi» serve l’impea -chment. Non è più una boutadeda campagna elettorale, come po-teva sembrare l’accusa lanciatanei giorni scorsi dalla piazza peril sostegno ai candidati inTrenti-no Alto Adige. Questa volta il lea-der del M5S punta l’indice verso ilColle dal Senato, dove a “sorpre -sa” è arrivato per incontrare glieletti e la capogruppo, Paola Ta-verna. Lastessa che la scorsaset-timana sarebbe dovuta salire alColle invitata dal Capo dello Statoassieme alle altre forze di mino-ranza per parlare di legge eletto-rale. Un “affronto” che BeppeGrillo non ha mandato giù e chenon perdona: «Ci attendiamo ri-spetto per chi è stato votato da 9milioni di italiani».

Edunque nessun“rispetto”ar -riva neppure dal M5S verso ilQuirinale, nonostante la valangadi critiche che piovono sull’ex co-mico per i suoi ripetuti insulti.Napolitano «ha quasi 90 anni. Da60 anni è in politica, è una perso-na furba e molto scaltra», affondaGrillo.

Ferma giunge la replica da Pa-lazzo Chigi che fa scudo al Capodello Stato. Enrico Letta, infatti,respinge duramente l’attacco diGrillo: «L’impeachment è assur-do. Grillo vuole solo instabilità.Non di questo ha bisogno l’Ita -lia», afferma il premier. Ma Grillocontroreplica e affonda anche sulpresidente del Consiglio: «Non ècredibile. E’nipote di suo zio». Unbotta e risposta che risuona tra losdegno generale: «Basta propa-ganda», si indigna il segretariodel Pd, Guglielmo Epifani.

E che un po’ di propaganda cisia va da sè. I risultati in TrentinoAlto Adige non sono confortantiper il M5S anche se Grillo cantavittoria: «E’un risultato straordi-nario. Abbiamo un nostro uomodentro il sistema Svp, in un luogodove mi chiamano Grillo con laK!».

E sempreper girare intorno al-la questione che ha portato Grilloin Parlamento, quella del chiari-mento con i parlamentari dopol’incidente sull’abolizione delreato di clandestinità, il leaderdel M5S spara contro tutti e an-nuncia l’avvio del sistema opera-tivo, dell’applicazione per discu-tere con gli iscritti le proposte dilegge del Movimento.Oggi il Mo-vimento depositerà anche la suaproposta sul reddito di cittadi-nanza: un cavallo di battaglia delMovimento Cinque Stelle che po-trà essere lanciato in corsa dallostesso leader genovese. Che saràa Roma solo, visto che Gianrober-to Casaleggio è ricoverato perun’appendicite, ancora per un’al -tra giornata. Ieri intanto ha in-contrato la stampa: contro mediae Tv le solite accuse. Accuse an-che contro gli altri partiti che pe-rò Grillo si fregia di aver piccona-

to: «Se si sono dissolti è solo gra-zie a noi», dice. Ora, ripete, occor-re andare al più presto alle elezio-ni: anche per vedere se davveroquesti italiani «collusi» hannovoglia di cambiare.

Grillo ci crede nella vittoria mase i risultati delle prossime elezio-ni fossero deludenti, il M5S e, so-prattutto lui, faranno un passoindietro. «Io sono un comico, unpopulista, un demagogo, un pre-giudicato, non pensate che io ab-bia la soluzione per tutto», dice.Ma i suoi ragazzi no. Loro sonopreparati e onesti: anche i “dissi -denti” che, dice, «sono personeintelligenti che dicono cose sen-sate». Pace fatta. Anche se uno diloro il dubbio ce l’ha: «L’impea -chment rischia di essere un auto-gol. E fosse stato per me - assicu-raLuis AlbertoOrellana apropo-sito della convocazione “tardiva”in Quirinale che aveva offesoGrillo - io al Colle ci sarei anda-to».

Grillo torna ad attaccare il presidente«E’ un furbo in politica da 60 anni»

Scontro tra partiti

«Impeachmentper Napolitano»Il leader M5s scatenato in Senato parla anche di scenarielettorali: «Grazie a noi gli altri partiti si sono dissolti»

Verso Forza ItaliaAlfano frena sullo strappo

Angelino Alfano

Primo piano

di CRISTINA FERRULLI

ROMA - Sul futuro della risortaForza Italia tutto è avvolto nel mi-stero, a partire dall’esito dellaguerra tra governativi e lealisti.Ma una cosa sembra al momentocerta: non sarà Marina Berlusconia prendere il timone del partito.«Non ho mai avuto e non ho alcunaintenzione di impegnarmi in poli-tica», si sfila la presidente di Finin-vest. E al fianco del padre ma lonta-no dalla politica resta anche Barba-ra: «In tanti hannofinto di sposarele idee politiche di mio padre ma inrealtà agivano per interesse perso-nale, per le poltrone e per il pote-re».

Puntualmente, come già avve-nuto negli ultimi mesi, davanti alrisorgere di ricostruzioni giorna-listiche, che danno per imminentela sua discesa in campo, la primo-

genita del Cavaliere si sfila. «Per lapolitica ho grande rispetto - chiari-sce Marina - ma amo moltissimo ilmio lavoro e le aziende nelle qualisono impegnata da ormai oltrevent’anni. Questo è il mio passato eil mio presente, e questo sarà an-che il mio futuro». Una smentitatassativa, unita alla preghiera di«prenderne atto» e che rivolge siaalla stampa sia a quanti nel Pdl ve-dono nella presidente di Fininveste Mondadori l’arma vincente perperpetuare il ventennio berlusco-niano. Se Marina si limita a chiari-re il suo ruolo, un’altra figlia, Bar-bara, intervienea farescudo intor-no al padre. Con una coincidenzatemporale rispetto alla smentitadella sorella, già verificatasi inpassato. In un’intervista all’Huf -fington Post, definisce «infame einfamante» la condanna del padre,spingendosi a comprendere se l’ex

premier staccasse la spina al go-verno dopo il voto sulla decadenza.«Mio padre non accetta - spiega -che il Pd, mentre governa insiemea lui, voglia ucciderlo politicamen-te perchè teme ancora, e forse a ra-gione, di nonbatterlo politicamen-te attraverso le urne».

Una grinta che alimenta l’im -pressione che, più che Marina, siaBarbara l’erede interessata a rice-vere dal padre il testimone politico.Niente di tutto ciò, garantisce, pe-rò, lei. Che giudica i componentidelPdl distinguendotra «gli amicidi sempre, quelli con cui mio padreha costruito le aziende, come Do-ris, Confalonieri e Letta», e quellimossi solo da «interesse persona-le». «Il loro interesse privato - af-fonda Barbara - unito a palese ina-deguatezza, oggi si manifesta inuna totale assenza di idee e conte-nuti politici». Barbara Berlusconi

Mentre l’altra figlia di Berlusconi, Barbara, denuncia: «Nel Pdl tanti hanno solo interessi personali»

Marina chiarisce: «Non farò politica»

di YASMIN INANGIRAY

ROMA - Nessun dubbio sul fattoche il leader sia Silvio Berlusconie che il futuro si chiami Forza Ita-lia.A tirare il frenoa mano,dopogiorni di tensioni e di addii ormaicerti, è Angelino Alfano. Certo,parlaredi unaschiaritaall’inter -no del partito è forse troppo, ma leparoledel vicepremiersostenuteda tutti i filogovernativi danno

da pensare a quanti erano prontia scommettere sullo strappo im-minente da parte della compagi-ne governativa. E’ pur vero peròche la marcia indietro di Alfanolascia scettici molti falchi cheleggono nelle parole del segreta-riosolo l’ennesima mossa tatticaper guadagnare del tempo in at-tesa del calendario di palazzo Ma-dama sul voto per la decadenzadel Cavaliere da senatore.

Chi si tiene lontano dai com-menti, è Silvio Berlusconi. Il Ca-valiere ha trascorso, come ognilunedì, lagiornata adArcore im-pegnato nel tradizionale pranzodi famigliae riunione coni verti-cidelleaziende. Aifedelissimihaconfermato la linea decisa all’uf -ficio di presidenza del partito: va-doavanti per lamia strada.Que-sto però non vuol dire che sia in-tenzionato a chiudere la porta infaccia ad Angelino. Anzi. Tuttinel Pdl sono consapevoli della vo-lontà dell’ex capo del governo ditentare fino all’ultimo di tenereAlfanocon sè:insomma l’ex capodelgoverno nonesclude lapossi-bilità di “perdere pezzi”, puntan-do tutto sul legame con Angeli-no. Dietro ai toni soft dei gover-nativi, però, c’è chi tra i lealisti in-vita Berlusconi alla prudenza e a

non fidarsi: l’obiettivodi Alfano -spiegano alcuni di loro - è quellodi allungare i tempi il più possibi-le per arrivare al Consiglio Na-zionale del partito con il Cavalie-re già decaduto. Ecco perchè laraccolta delle firme per arrivareil prima possibile alla convoca-zione delconsiglio prosegue.Macosa faràAlfano nel caso incui ilCavaliere dichiari conclusal’esperienza con il governo e conil Pd, resta la domanda che tutti sipongono. In molti sono convintiche nel segreto dell’urna (se lagiunta decidesse per il voto se-greto) possano esserci sorpreseda parte di chi ha interesse che ilgovernovada avanti.C’èpoi, traifedelissimi diBerlusconi, lacon-vinzione che Alfano, nonostantele pressioni, non abbia intenzio-ne di lasciare il Pdl sapendo che,Cav escluso, non ci sono nomispendibili per le urne. Ma se inpochi credono in un coinvolgi-mento di un altro componentedella famiglia Berlusconi, tra ivolti affiancati alla rinata ForzaItalia c’è quello di Paolo del Deb-bio.IlCavaliere avrebbeintestailnome del giornalista televisivofino adora accreditatocome unodei consiglieri della primogenitaMarina.

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Martedì 29 ottobre 2013 5

| LE PRIMARIE DEL PD |

La scelta della giunta del Senato

DecadenzaOggi si decide

sul voto segreto

Test circoli, Renzi in testama Cuperlo regge

Il leader Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo e il presidentedella Repubblica Giorgio Napolitano

Primo piano

di ROBERTO TOMASI

BOLZANO - Un mixparticolare con il Cen-trosinistra alleato conle principali forze au-tonomistiche vince leelezioni per il rinnovodei consigli provinciali di Trentoe di Bolzano.

A Trento è nettissima la vitto-ria del candidato governatoreUgo Rossi esponente del Partitoautonomista Trentino che si èpresentato in un’alleanza che havisto protagonista il Pd, risultatoil primo partito per numero di vo-ti, assieme ad altre liste tra cuil’Upt di Lorenzo Dellai trasferito-si nel frattempo armi e bagagli aRoma tra gli uomini di Monti. InAlto Adige tiene ancora la Svp,pur perdendo un consigliere equindi, per la prima volta, anchelamaggioranza assolutadei seg-gi all’interno del consiglio pro-vinciale.

Il “partito di raccolta” degli al-toatesini di lingua tedesca si èpresentato di fronte agli elettori

all’insegna di un fortissimo rin-novamento per il cambio dellaguardia che vede il governatoreLuis Durnwalder lasciare la gui-da della Provincia Autonoma do-po un quarto di secolo.

I voti persi dalla Svp si distri-buiscono nei partiti della destradi lingua tedesca, dai Freiheitli-chen un tempo gemellati con i Li-beral Nazionali del defunto JoergHaider, alla Suedtiroler Freiheitdella pasionaria separatista EvaKlotz.

Tiene in Alto Adige anche il Pdche incrementa i suffragi purnella disaffezione dell’elettoratodi lingua italiana. Crescono inol-tre i Verdi, che qui si sono presen-tati assieme alla Sel di Nichi Ven-dola.

Va da scriversi ad un calo net-

tissimo dell’elettorato nel suocomplesso in Trentinoe di quelloitaliano in Alto Adige il risultatodeludente del Centrodestra, chesi èpresentato alle elezionimoltoframmentato, ben oltre alla sem-plice distinzione tra “falchi” e“colombe.”

Probabilmente la protesta ditrentini e altoatesini di linguaitaliana è rimasta inespressa, ali-mentandodunque il nonvoto,vi-sto che il partito di Beppe Grillonon è decollato nè a Trento nè aBolzano, nonostante che il leaderdel Movimento Cinque Stelle sisia speso personalmente con lasua presenza nelle piazze alla vi-gilia della consultazione eletto-rale e ieri abbia commentato conuna certa soddisfazione i risulta-ti del voto.

Ora che il Trentinoha incoronato il suonuovo presidente nel-la figura di Ugo Rossi,il consiglio provincia-le di Bolzano nelleprossime sedute avràil compito di attribuire

lo scettro che fu di Luis Durnwal-der ad Arno Kompatscher, uscitovittorioso dalle primarie Svp econfermato nella sua funzione dileader dal suffragio degli eletto-ri.

Tra le curiosità del voto, il suc-cesso personale della bionda lap-pone Marie Mawe. Non è entratain consiglio provinciale per unsoffio ma ha preso praticamentetante preferenze quanti sono sta-ti i voti andati in Alto Adige al Mo-vimento Cinque Stelle nel suocomplesso: Marie Mawe, trenta-cinque anni, la valchiria svedesedal fisico di modella che per la pri-mavolta harotto il tabù dellaSvpche normalmente non presentaaltri candidati se non quelli ap-partenenti alle minoranze tede-sca e ladina.

Nel rinnovo dei consigli provinciali in Trentino rieletto Ugo Rossi; Pd primo partito

Il centrosinistra vince con gli autonomisti

di ANNA LAURA BUSSA

ROMA - La Giunta per il Regola-mento del Senato oggi (dalle 15in poi) dovrebbe dare una rispo-sta definitiva al quesito che datempo tormenta Palazzo Mada-ma e i palazzi della politica: sulladecadenza di Berlusconi dalmandato di parlamentare in Au-la si voterà a scrutinio palese osegreto?

Al momento non c’è una tesiche prevalga sull’altra e gli sce-nari sembrano restare tuttiaperti. I fautori della trasparen-za però fanno sapere di puntaremolto su una norma (il comma 2dell’articolo 2del Regolamen-to della giuntaper le Elezioni),che definisceesplicitamentecome quello “inmateria di veri-fica del poteri,ineleggibilità,incompatibilitàe decadenza”non sia un votosulle persone. Epertanto non ri-chieda una pro-nuncia segretada parte dei par-lamentari.

La sua “esten -sione” al Senatopotrebbe assicu-rare il voto pale-se senza proble-mi. Anche se c’èchi nel Pdl so-stiene che un vo-to in Giunta nonpossa essere pa-ragonato ad unoin Aula.

Se venisse ac-colta tale inter-pretazione non ci sarebbe nem-meno bisogno di disturbare il“precedente Andreotti” che co-munque resta una freccia benacuminata nella faretra di chicome il M5S, Sel e il Pd punta alloscrutinio “scoperto.”

Nel ‘93, infatti, quando toccòsempre all’Aula del Senato dire“sì o no”all’autorizzazione a pro-cedere per l’ex statista Dc, grazieall’intervento del presidente diPalazzo Madama Giovanni Spa-dolini e all’aiuto tecnico del nu-mero uno della Giuntaper le Im-munità Giovanni Pellegrino, sidiede una nuova interpretazio-ne del Regolamento del Senato:quello secondo il quale “sono ef-fettuate a scrutinio segreto le vo-tazioni comunque riguardantipersone.” In quell’occasione sistabilì invece di considerare ilvoto su Andreotti non tanto sul-la persona, quanto sui rapportitra potere politico e giudiziario.Il che significava che ci sarebbe

stato un voto trasparente. Il se-natore fu d’accordo con la nuovainterpretazione e l’autorizzazio -ne a procedere venne concessa.

Ma ora, secondo il Pdl, il di-scorso cambia. Prima di tuttoperchè il Cav è contrario a che sivoti apertamente e poi perchè inquel caso si trattava di un’auto -rizzazione a procedere e non diuna decadenza dal mandato diparlamentare. Ma è anche vero,si ribatte nel centrosinistra, chela Severino, sul tema della deca-denza, è la prima volta che vieneapplicata. E si potrebbe benissi-mo individuare una procedurache in qualche modo si rifacesse

a precedenti illu-stri come quelloche riguardò ilpolitico Dc. O co-me quello che“ispira” il voto inGiunta delle Ele-zioni della Came-ra. Tecnici deiRegolamenti esenatori, insom-ma, si stanno ar-rovellando inqueste ore pertentare di trova-re più argomentipossibili a difesadelle proprie te-si. E solo oggi sisaprà con certez-za cosa tirerannofuori dal cilindroi relatori AnnaMaria Berniniper il Pdl e Fran-co Russo per ilPd. Si prevedeche la discussio-ne sarà piuttostolunga e tormen-tata anche per-chè potrebbe tra-sformarsi

nell’occasione di uniformare iregolamenti visto che a Monteci-torio il voto sulla decadenza è ap-punto palese. Ma se si reinter-pretasse il comma 3dell’art. 113del Regolamento Senato, cioèquello sul voto alle persone, è an-che vero che resterebbe in piedila norma secondo la quale si dàl’ok al voto segreto se a farne ri-chiesta sono almeno 20 senato-ri. Altro punto su quale si sta ri-flettendo è che comunque nellaCamera Alta sulle deliberazionidi insindacabilità non è previstolo scrutinio occulto.

Al di là dei tecnicismi, il nodoresta politico e mentre si studia-no norme e precedenti, si fanno iconti e si tessono trattative. Pal-lottoliere alla mano, Linda Lan-zillotta (Sc) potrebbe essere l’agodella bilancia. Ma potrebbero es-serci anche altre sorprese. Al dilà delle dichiarazioni ufficiali,c’è chi non ha ancora sciolto la ri-serva.

Giulio Andreotti

di ALESSANDRA CHINI

ROMA - I sondaggi confermanoun Matteo Renzi ampiamente intesta invista del congressoPd mauna partedella sua forza,una vol-ta che sarà stato eletto, si giocheràanche sulla conquista del partitoa livello locale. Il sindaco lo sa benee per questo dasettimane ha mes-so i suoi al lavoro sui congressiprovinciali dove, al momento, icandidati renziani sono avantima non sfondano. E quelli legati aGianni Cuperlo tengono. Tuttoquesto mentre non si placa la pole-mica sul tesseramento “last mi-nute”e, a livello nazionale, i candi-dati continuano a duellare anchese su un tema caldo come quellodella legge elettorale i Dem sem-brano ritrovare l’unità.

Le dinamiche dei congressi lo-cali, separati daquellonazionale,portano, tra l’altro a diverse “al -lenze forzate” e sono vari i casi dicandidati unitari nelle federazio-ni provinciali. E’ il caso di Bolo-gna dove si afferma il segretariouscente Raffaele Donini, sostenu-to siada renziani cheda cuperlia-ni e che non ha ancora sciolto la ri-serva suchi voteràal nazionale.AFabio Incatasciato, chevince a Fi-renze e al nazionale sosterrà Cu-

perlo, tanto per dire, è andato il vo-to proprio di Matteo Renzi. A partiinvertite la vicenda di Napoli doveil nuovo segretario, Melito Ve-nanzio Carpentieri, che voteràRenzi al nazionale, era sostenutoanche dai cuperliani.

In vista del vero primo test, a no-vembre, con il voto dei circoli su-gli sfidanti, I candidati di arearenziana si affermano o sono in te-sta aTorino (FabrizioMorri) ePa-lermo (Carmelo Miceliche “batte”con il 56% il cuperliano AntonioRubino). A Milano la cuperlianaArianna Cavicchioli riesce a por-tare al ballottaggio il renzianoPietro Bussolati ma la vittoria diquest’ultimo sembra scritta visto

che Areadem, che aveva un pro-prio candidato, dovrebbe conver-gere su di lui. Genova va a Cuperlocon Massimo Terrile che si attestasul 61%. Pippo Civati conquista la“sua”Monza.Complessa lavicen-da di Roma dove al ballottaggioandranno Lionello Cosentino,candidato dell’area BettinieTom-maso Giuntella ex coordinatoredel comitato Bersanie sostenuto dai gio-vani turchi. Il ren-ziano Tobia Zevi siferma poco sopra il16%.

Con i circoli impe-gnati nel voto conti-nuano le polemichesul tesseramento.Da Roma, circoloTrastevere, il segre-tario neo-eletto chie-dea Renzidiinterve-nire contro i “giochidei signoridelle tessere travestitida renziani”. Mentre dal Nazare-no si invitaa evitare tesseramenti“multipli”. Mentre continuano lescintille tra i due principali candi-dati con Gianni Cuperlo che vaall’attacco chiedendo a Renzi qualè la sua idea di partito: «Vedo sol-tanto un solo protagonista manon il partito al quale pensa».

Gianni Cuperlo

I sondaggidanno perfavorito il

sindaco diFir enze

Per lo scrutiniopalese M5s puntasul “pr ecedente

Andr eotti”

Ugo Rossi

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6 Martedì 29 ottobre 2013

IL PARTICOLARE

Versoil votodi novembre

Le proposte del candidatogovernatore del centrosinistraviste dai sindacati. La Uilpoco convinta: «Pocachiarezza su coperturafinanziaria, petrolio e riformadegli enti regionali»

Pr ogrammao “libro dei sogni”?Cgil e Cisl convinte dagli impegni sulla concertazionecon le parti: «Il piano del lavoro resti un riferimento per tutti»

Promesse da governatoreNon della Regione ma della Bce

Primo Piano

di MARIATERESA LABANCA

POTENZA - E’ stato il primo, eper ora anche l’unico, ad averpresentato il programma concui si candida a guidare la Re-gione per i prossimi cinque an-ni. Un documento di proposte dioltre settanta pagine che spaziasu molte questioni. E che, in li-

nea di prin-cipio, con-tiene pro-poste chepotrebberotrovare unabuona con-divisioneda parte deisindacati,soprattuttoquelle rela-tive al rilan-cio dell’oc -cupazione edell’econo -mia. Soste-gno alle im-prese per

creare lavoro, programmi disviluppo occupazionale, rilan-cio delle aree industriali, greeneconomy: sono alcuni dei punticon cui Pittella si presenta perguidare la regione fino al2018.Tra le proposte spunta pure unreddito minimo d’ingresso de-stinato agli under 30 in cerca diprima occupazione, oltre a unmiglioramento del sistema for-mativo più orientato alle esi-genze del mercato del lavoro.Insomma, una ricetta, che pervie generali potrebbe convince-re.Che però, almenoper ora, ri-schia di sembrare una meraenunciazione di buoni principi.«Un libro dei sogni»: lo chiamail segretario della Uil, CarmineVaccaro. Che spiega: «Mi sem-bra che in questo programmamanchi una cosa fondamenta-le, ovvero l’indicazione della co-pertura finanziaria per realiz-zare le misure immaginate». Acominciare da quella relativa alreddito minimo d’ingresso.«Rispetto al quale - puntualizzail segretario della Uil - bisogne-rebbe almeno capire realmenteche cosa si intenda». Pittellaprecisa: «Non garantito, né didignità». Ma la misura, così co-me esplicitata nel programma,«ha tutta l’aria di un contentinoai giovani senza lavoro - conti-nua Vaccaro - non finalizzataad altro». Per il segretario dellaUil inoltre, le carenze del pro-gramma non si limitano a que-sto. E spiega: «Non si capisce, a

esempio, quali iniziative inten-da assumere per riequilibrare ilrapporto con le grandi compa-gnie del petrolio. Dire che sivuol fare “la voce grossa” nonbasta. Così come non è chiarocosa si intenda fare per correg-gere il decreto attuativo del Me-morandum sulle estrazioni. Nèsi parla di come riorganizzare ilmodello di governace che sicu-ramente necessita di una razio-nalizzazione degli enti stru-mentali, alcuni dei quali an-drebbero addirittura chiusi».C’è un’altra questione. Il pro-gramma - quello messo nero subianco dal candidato presiden-te del centrosinsitra - non fa ri-ferimento aquel Pianodel lavo-ro presentato a maggio scorsodalle organizzazioni sindacaliche tragliassi portantiper il ri-lancio dell’economia in Basili-cata individuava la costituzio-ne di un fondo di rotazione perl’edilizia, un’Agenzia agrofore-stale e precisi interventi di poli-tica sociali, tra cui assistenzadomiciliare agli anziani, nuovipoveri e non autossuficienze.Una mancanza in qualche mo-do compensata dalle parole pro-nunciate da Pittella domenicascorsa, sul palco del Don Bosco,dadoveha ribadito lacentralitàdella concertazione con i sinda-cati e con le associazioni dato-riali, ha ribadito la necessità diripetere la buona esperienza di“Obiettivo Basilicata 2012”, eha assicurato che quel Piano dellavoro elaborato da Cgil, Cisl eUil sarà comunque un punto di

riferimento. Impegni, quelli as-sunti da Pittella, che per orafanno tirare un sospiro di sollie-vo ai segretari di Cgil e Cisl. Ge-novesi e Falotico concordano:«Il ruolo della concertazione ri-badito nel corso dell’aperturadella campagna elettorale sonoun buon segnale, così come il ri-chiamo al Piano del lavoro».«Ma - aggiunge Genovesi - que-

sto non ci basta. Vorremmo cheanche gli altri candidati nei lo-ro programmi potessero averecome riferimento le indicazioniche sono arrivate dalle parti so-ciali. Del resto il nostro pianodel lavoro, è stato sottoscritto amaggio, in tempi non sospetti,di certo senza finalità da cam-pagna elettorale». Ad ogni mo-do, rispetto alle proposte di Pit-

tella, Falotico e Genovesi con-cordano: «Bisognerà vederequanta parte e come quegli im-pegni possano trovare concretaattuazione. E sui fatti che giudi-cheremo». Ma nel frattempo illeader regionale della Cisl, Fa-lotico, invita anche gli altri can-didati a essere chiari. Il veroproblema in Basilicata si chia-ma occupazione. «Ed è su que-sto che dovete risponderci», in-calza Falotico. E nelle parole delsegretario c’è anche un attaccoalla eccessiva disperisione dellerisorse del Fondo sociale euro-peo in tante misure che hannoprodotto pochi risultati, dallework experience, al Ponte perl’occupazione. Un’analisi tantopiù necessaria in vista dellanuova programmazione deifondi europei per il settennio2014-2020.

E mentre i segretari sindacalichiedono conto delle proposteper rilanciare economia e occu-pazione, in una tappa della suacampagna elettorale, MarcelloPittella commenta: «La verità èche sulla copertura economicadi misure di cittadinanza soli-dale, povertà e ammortizzatorisociali meritano riflessione daparte del Governo. Le regioninon dovrebbero essere costrettea far ricorso alle risorse euro-pee».

E Falotico chiedeconto sulle misureper l’occupazione«Stop agli sperperi

in mille rivolidelle risorse

eur opee»

L'impegno è serio e concreto. Lo ha presonel programma elettorale il candidato delcentrosinistra Marcello Pittella che se elet-to - come

sarà certamente eletto - promette di ri-durre il costo del denaro (pag. 19), funzioneattualmente in capo alla proterva Bce che ciha resi poveri e affamati sfilando le vecchielire che rigonfiavano il nostro portafogli emettendoci pochi e brutti euro.

Certo sono necessari alcuni passaggi in-termedi, ma il disegno è chiaro. Basta sec-cedere dall'Italia e con il principio della "ta-bula rasa" stabilito nella Convenzione di

Vienna del 1978 sulla successione deglistati nei trattati si ricomincia da zero.

E siccomesiamo pochi tanto vale sempli-ficare la struttura istituzionale, anche pernon spendere tanti soldi: per la Banca cen-trale lucana basta un piano di uno dei palaz-zoni del Coumpound di via Anzio e già chece ne è già uno di governatore faccia l'uno el'altro, tanto noi ci fidiamo.

Anche perché volendo farla autonoma laBcB non si potrebbe pescare facilmente tra ibanchieri lucani. Non è che abbiano moltoben figurato nel settore!

www.basilicatapost.it

Galeotta fu Shangai: «Che ci faceva all’aeroporto la pubblicità della Basilicata?»

Scintille on air tra Renzi e De FilippoBOTTA e risposta a distanza trail sindaco di Firenze, MatteoRenzi e il presidente uscente del-la Regione, Vito De Filippo. Il

primo, domenica scorsa aLeopolda, chiedeva per-

chè all’aeroporto diShangai ci fosse unascritta dedicata allaBasilicata: secondo ilprimo cittadino quel-la pubblicità sarebbeinutile, perchè nessu-no, da Shangai, an-

drebbe in quella regio-nesoloper averne letto il

nome. E la replica del presi-dente non si è fatta attendere. Ie-ri ospite radiofonico di ‘Un Gior-no da Pecora”, su Radio2, De Fi-lippo ha risposto a Renzi: «Inrealtà moltissimi cinesi e giap-ponesi vengono per turismo inBasilicata, è noto che negli ulti-

mi anni ci sono molti turistiorientali che vengono a vedere iSassi di Matera», ha esordito ilgovernatore. Ma da dove salte-rebbe fuori quella scritta?

«Noi abbiamo partecipatoall’Expo e quel nome cheRenzi ha trovato a Shan-gai risale probabilmen-te a quell’evento, saràancora lo stesso cartel-lone. Renzi si tranquil-lizzi». «Penso che Ren-zi, che vuole governarel’Italia - ha concluso DeFilippo - abbia il doveredi conoscere tutto il Pae-se, anche laBasilicata.Evi-dentemente non la conosce ab-bastanza. O forse ha un pregiu-dizio. Lo inviterei, gli farei fareun giro che parte da Matera, poimetapontino e poi Parco Nazio-nale del Pollino».

MatteoRenzi Vito De

Filippo

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Martedì 29 ottobre 2013 7

L’INTERVISTA

PASQUALE BELLITTI

Alluvionati, «subitolo stato di calamit໫Raccogliere in tempibrevissimi le sollecitazio-ni e le richieste che pro-vengono dai cittadini. Lostato di calamità dev’esse -re riconosciuto in tempibrevi. Così come gli aiutinecessari per fronteggia-re il post emergenza. Ilcolpo subito dalla comu-nità in seguito alle allu-vioni è stato severo: senon si corre ai ripari si ri-schia la paralisi totale del-le attività civiche e pro-duttive. Le risposte sianodate subito». Queste le di-chiarazioni di PasqualeBellitti, segretario pro-vinciale Pd Matera e can-didato alla carica di consi-gliere regionale che è in-tervenuto al sit-in pro-mosso da Terre Jonicheieri sera a Marconia inpiazza Elettra.

VITO SANTARSIERO

«Formazione,rompere paradossodei giovani»«Il sistema formativo èuno dei sistemi vitalidell’organizzazione diuna regione, al pari dei si-stemi di sicurezza, di tra-sporto e mobilità, di sani-tà e assistenza. Emerge,però, una differenza so-stanziale: il sistema for-mativo investe sul fattoreumano innescando effettidi lungo periodo, in unprocesso teso alla ripro-duzione di intelligenza edi competenzache attiva iprocessi di trasformazio-ne culturale ed economi-ca. Bisogna, quindi, rom-pere il paradosso che af-fligge inostri giovani: es-sere, allo stesso tempo, lepunte più avanzate dellamodernizzazione e le vit-timedi unasocietà immo-bile, che finisce per sot-toutilizzare, marginaliz-zare o espellere le sueenergie migliori». Così ilsindaco di Potenza e can-didato del Pd alle regiona-li di novembre ha dichia-rato nel corso di un incon-tro con gli operatori delmondo della scuola.

VINCENZO PAOLINO

«La campagnanon scadanei veleni»«La sentenza del TAR diBasilicata che ha riam-messo alla competizioneelettorale la lista “PittellaPresidente” ha suscitatofastidiose polemiche daparte della coalizione dicentro destra che non si èlimitata a ricorrere alConsiglio di Stato. Di-chiarazioni al vetriolostanno intossicando unacampagna elettorale che,invece, nella fase inizialesembrava improntata al-la correttezza ed al con-fronto corretto.

Da cittadino, avvocato ecandidato consiglierenelle file della lista “Real -tà Italia” collegata conMarcello Pittella,mi ram-marico fortemente per ilclima incandescente ge-nerato dalle accuse e daisospetti. Auspico che labattaglia elettorale nonvada oltre un sano spiritodi lealtà e che ponga sem-pre e comunque al centroil rispetto per le istituzio-ni. I lucani vogliono unconfronto costruttivo». E’quanto ha dichiarato inuna nota stampa, Vincen-zo Paolino, candidato alconsiglio regionale nellalista di Realtà Italia.

«Diffidate delle false promesse»

L’appello ipse dixit

@aenavazio@ m a rc e p i t t e l l a@pier olacorazza@hyperbros Aquesto punto,ossimoro perossimor o,allarivoluzionedemocraticaopporr emor esistenzademocratica

OGGI

Navazio inaugura il comitatoPOTENZA - Questo pomeriggio, alle ore 18, il consiglie-re Ernesto Navazio, candidato nella lista Laboratorio Ba-silicata che sostiene la candidatura di Tito Di Maggio allapresidenza della regione, inaugurerà il suo comitatoelettorale in via Mazzini, a Potenza.

GIOVEDÌ

Incontro sulle elezionidel circolo MaritainPOTENZA - Presso il Grande Albergo di Potenza a par-tire delle 18:00 è previsto un incontro promosso dal cir-colo culturale Jacques Maritain dal titolo “Riflessionisulle prossime elezioni regionali ” . Introdurrà il dibat-tito l’ex parlamentare e socio del circolo Tonio Boccia.

Arbia spiega a “Il Tempo” il suo no: «Non ho mai accettato»

Sel, «Liste elettorali corrette?Lo sa chi le ha sottoscritte»QUASI fino all’ultimo Silvana Arbia, can-celliere della Corte Penale Internazionale, èstata in pole position per la corsa da candi-dato governatore di Sinistra ecologia e li-bertà per le regionali di novembre. Poi, ildietrofront. La giurista originaria di Seni-se spiega le sue ragioni in un’intervista ri-lasciata a “Il Tempo” che riproponiamo diseguito:

Perché, nonostante le attese di molti,ha deciso di non partecipare alle Regio-nali in Basilicata?

«L’idea della candidatura è un’iniziativanata dal basso. Un gruppo di lucani dellasocietà civile ha pensato che intorno al mionome, alle mie esperienze ed al mio impe-gno costante per la Basilicata e la sua gente,si potesse aggregare un progetto che para-dossalmente era molto lontano dalla politi-ca tradizionale».

Quindi lei non è mai scesa in campo?«Non c’è stata da parte mia alcuna inizia-

tiva che potesse fare pensare alla volontà diimpegnarmi in politica. Prima di decideredi contribuire al bene comune, in un ruolodiverso da quello attuale di magistrato, hosempre evitato coinvolgimenti con la politi-ca, e la mia decisione di accettare una can-didatura presupponeva la verifica di condi-zioni sostanziali (indipendenza da schiera-menti e logiche partitiche; accettazione diprogrammi e obiettivi; valutazione dell’uti -lità di una simile decisione), e formali (os-servanza di modalità e procedure che obbli-gano i magistrati in una logica di estrematrasparenza)».

Insomma, non le interessa la carrierapolitica.

«Non ho alcun interesse ad un impegnoalla politica finalizzata allagestione delpo-tere ma piuttosto alla rinuncia in nome diuna interesse comune. La mia è una visionedella politica legata allo spirito di servizio acosto di grandi sacrifici personali. Unascelta di questo tipo non può essere né af-frettata né superficiale».

Ma c’era un’intesa tra lei e Sel? Ritieneche il partito abbia ingannato gli eletto-ri?

«So che nelle ultime 24 ore Sel aveva co-municato al Comitato Promotore di aderiread una coalizione che vedeva la mia candi-datura a presidente. Una cosa è certa, ionon avevo accettato alcuna candidatura enon l’avrei mai fatto prima di conoscerecandidati e programmi o se non fossi statacerta di guidare un programma basato

esclusivamente su legalità e buon governo.Chi ha sottoscritto le liste sa meglio dichiunque altro cosa ha sottoscritto e conquale livellodi correttezza si è svolta la rac-colta».

È stata contattata da altri partiti?«Il Comitato Promotore per la mia candi-

datura aveva avviato interlocuzioni contutte le forze politiche senza preclusioni.Alcune notizie di queste interlocuzionihanno fatto ipotizzare miei legami con ipartiti, da destra a sinistra. In tanti mi han-no contattata, li ho ascoltati ed ho cercato dicapire quali fossero le loro idee, i loro pro-grammi, senza riuscirci.

Sembrava che tutti fossero alla ricerca diun nome da proporre quale bandiera di unrinnovamento di facciata.

Si sono create grandi aspettative, ma an-che tentativi di ricondurre il progetto ini-ziale alla politica tradizionale. Il comitatoinoltre, nonostante il coraggio e le energiestraordinarie profuse, ha avuto un tempotroppo breveper organizzareun’azione po-litica efficace».

E ora? Sosterrà qualcuno degli altricandidati?

«Sicuramente continuerò la mia attivitàprofessionale con l’impegno di sempre. LaBasilicata è stata, è e rimane al centro deimiei interessi. Se utile, non esiterò a spen-dere quanto ho acquisito per tirare fuori ilmeglio della Basilicata, non esiterò a incli-narmi sull’esame dei temi più scottanti del-la società lucana, magari attraverso il sitowww.silvanaperlabasilicata.it , nato comeiniziativa della petizione, che sta avendogrande successo. Sto pensando ad un per-corso che guarda ben oltre le imminenti ele-zioni in occasione delle quali, se un soste-gno potrà esserci sarà esclusivamente a te-mi e iniziative di buon governo, che dianorisposte reali ad esigenze molto concrete».

Non pensa di aver deluso qualcuno?«La petizione per la mia candidatura mi

ha consentito di apprezzare in maniera tan-gibile l’affetto e la vicinanza della mia gen-te, alla quale sono devota. Si sono palesatetante aspettative che avrei sicuramente de-luso se fossi scesa a compromessi con la po-litica tradizionale, troppo impegnata allagestione e spartizione delle posizioni di po-tere per affrontare le reali esigenze dei cit-tadini. Tanti lucani che mi contattano inquesti giorni mi fanno comprendere chequella della candidatura poteva essere unadelle strade da percorrere ma non l’unica».

«Auspico che i tanti cittadini,soprattutto i più giovani, dellaBasilicata sappiano riconoscerele false promesse e sappianogiudicare, severamente, ifallimenti discendenti dall’azionepolitica di questa classe dirigenteregionale al fine di dare fiducia,prescindendo dal colore politicoe dal partito di provenienza, auomini e donne nuovi, maichiamati prima al governo dellaregione». Parola di Vito Di Lascio,ex assessore provinciale alBilancio della Giunta lacorazza,oggi candidato nella lista del pdl.

Elettorale

Primo Piano

Il comitato elettorale

Il Pd incoronala prima corsa

di Molinari

POTENZA - C’era la folla delle grandi oc-casioni in via del Basento per l’inaugura -zione del comitato elettorale dell’avvocatoAntonello Molinari, ieri sera. Dopo la sededi Pignola aperta domenica pomeriggio,il segretario provinciale del Partito demo-cratico ha bissato anche nella città capo-luogo. Alla sua prima candidatura nellalista del Pd, ieri è stato “battezzato” nellasua corsa dal candidato presidente Mar-cello Pittella, dal segretario regionale, Vi-to De Filippo e dal senatore salvatore Mar-giotta. «Voglio essere qui con voi per cam-biare la Basilicata», ha detto Molinari.

Il candidato presidente delcentrosinsitra, Marcello Pittella ei tre segretari di Cgil, Cisl e Uil:Genovesi, Falotico e Vaccaro

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8 Martedì 29 ottobre 2013

Versoil votodi novembre

Ieri il ricorso è stato presentato«Trovo singolare che noiabbiamo dovuto faresupplenza, avereun comportamentoche avrebbe dovuto tenerel’Avvocatura dello Stato»

Primo piano

di ANTONELLA CIERVO

SI può definire politically cor-rect la puntualità? Secondo TitoDi Maggio, probabilmente sì. Loha dimostrato ieri arrivando inanticipo all’appuntamento con icandidati materani riunitiall’Hotel San Domenico.

Sono ore frenetiche, il ricorsoal Consiglio di Stato contro lariammissione della lista Pittellaè stato consegnato e Di Maggio

si apprestaa dire ai suoicompagnidi sfida, diqui a pochiminuti, chela parolad’ordine do-vrà essere:unità. Sem-bra flemma-tico, quasidistaccato.In realtàogni parola,ogni agget-tivo, vengo-no attenta-mente pesa-

ti.Il caso della lista Pittella ri-

schia di rendere disequilibra-ta la campagna elettorale?Considerate il vostro avversa-rio non accettabile?

«Non lo so. So che c’è stato unprovvedimento preso da chi do-veva verificare la bontà dei docu-

menti ai fini dell’acquisizionedelle liste e che questa autoritàha espresso un parere negativocontro il quale Pittella ha legitti-mamente ricorso contro il Tarche gli ha dato ragione. Trovosingolare che mentre l’organoche ha ricusato la lista è delloStato, e agisce negli interessidella collettività, nel secondogiudizio debba intervenire unprivato per verificare se quelgiudizio sia corretto o meno. Inquesto caso abbiamo dovuto faresupplenza, presentando il ricor-so al Consiglio di Stato, a uncomportamento che avrebbe do-vuto tenere l’Avvocatura dello

Stato».Questo non inficia il vostro

atteggiamento sotto il profilodella competizione?

«Assolutamente no. E’ soloper la regolarità delle elezioni.Se è corretto che la lista ci sia, pernoi va bene. Mi preoccupo se, in-vece, questo non dovesse esseregiusto».

Marcello Pittella oggi ha ri-sposto al vostro ricorso: «An-diamo avanti». Come conside-ra questa reazione?

«Mi sembra corretta. Io mi so-no espresso in modo più duro delsuo, perchè ho visto alcuni com-portamenti che si sono ripetuti

nel tempo. se Pittella si fosse ri-volto a un luminare di dirittoamministrativo che non fossestato già magistrato del Tar,non avrei avuto nulla da eccepi-re».

Antonio Di Sanza, intervi-stato dal Quotidiano, ha dettoche è impossibile ogni forma diopposizione al centrosinistra.Lo dimostrano i numeri.

«Mi porto dietro una concezio-ne completamente diversa daquella in auge da 40 anni nelcentrosinistra che io definiscodalemiana: egli sostiene che ilprimario interesse di una oppo-sizione sia quello di far cadere ilGoverno della parte avversaria.Trovo che sia una concezione al-tamente masochistica, come di-mostra quello che è successo inItalia. Nei Paesi anglosassoni,l’opposizione è una guardianadei sistemi di legalità e, a mio av-viso, dovrebbe concorrere a mi-gliorare le scelte di chi governa,una sorta di suggeritore occul-to. Poi ci si confronta in campa-gna elettorale. L’opposizione,quindi, si può fare».

Quali saranno le istanze deimaterani che arriveranno allaRegione?

“Matera è proiettata ad esserecapitale europea della Culturanel 2019. L’impegno della Re-gione deve essere concentratonel tentativo di far ottenere allacittà questo risultato che diven-terà obiettivo di una comunità.

Gli sforzi devono essere diversidalla passata amministrazioneche ha relegato questo impegnoin un bilancio di spesa risibile».

Liste elettorali composte dachihao haavutoproblemigiu-diziari. Come si regolerà?

«C’è un sistema di valutazionedei candidati, rispetto a normestabilite dalla legge severino cheriguardano la candidabilità. Inostri candidati rispondono aquesti requisiti. Non mi sfuggeil fatto che alcuni di loro hannoin corso pendenze con la giusti-zia. Dico che qualora dovesseroavere torto rispetto a queste vi-cende, sarei categorico: non pos-sono rimanere, se eletti, in consi-glio regionale anche se si doves-se trattare id prima condanna.Per un amministratore pubblicola cosa più seria è dimettersi perdifendere meglio se’ stesso e poiper evitare alla coalizione di cuifa parte di giustificare compor-tamenti».

Quale sarà la parola d’ordineche fra pochi minuti dirà aicandidati materani di ForzaItalia che sta per incontrare?

«Vorrei che fosse chiaro a tuttiche siamo il cambiamento. Biso-gna che si trovi un aspetto fon-damentale ma difficile da indivi-duare in questo nuovo corso del-la politica-. Ho chiesto unità evorrei che ci fosse. Tutti abbia-mo bisogno di tutti».

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«L’opposizionesi può fare.Non sonomasochistacome D’Alema»

«Se pensano di rappresentare da soli la coalizione si sbagliano, noi contribuir emo»

Tra Potenza e Matera Tabacci allerta il Pd«SE IL PD PENSA di rappre-sentare da solo la coalizione dicentrosinistra, allora si sba-glia: vogliamo dare un contri-buto in positivo e se guardia-moacomeè statogestito il “li -stino”, tutto all’interno dellelogiche delPartito democrati-co,non abbiamocolto deibuo-ni auspici».

Lo ha detto nella sua visita aPotenza e Matera il presidentedel Centro democratico, Bru-no Tabacci: «Abbiamo parteci-pato - ha aggiunto - alle prima-rie di coalizione con il nostrocandidato Nicola Benedetto,cogliendoun risultatoimpor-tante, pari al dieci per cento

delle preferenze, che è il valoreaggiunto del centrosinistra.Ma rispetto allavicenda del li-stino oggi si gira pagina, cer-chiamo di dare il nostro con-tributopositivo all’alleanza, edi spiegare agli elettori lucanila bontà di un programma cheha l’obiettivo di rilanciare laregione su campi fondamen-tali, dall’agricoltura di quali-tà al turismo raffinato».

«Ci sono cose - ha continua-to - che possono essere fatte,perchè la Basilicata non vaconfusa che le altre aree delSud, ma intesa come una re-gione che ha grandi potenzia-lità: ma dobbiamo mettere in

campo una classe dirigenteche sia ingrado di risponderealle aspettative dei lucani».

«Il vincitore del congressodelPd dovrà impegnarsi age-stire il partito in modo serio:Renzi, probabilmente il nuo-vo segretario, non deve dareper scontato che le proposteche ha avanzato, come quelladel ‘sindaco d’Italià, possanoavere un’effettiva realizzazio-ne, poichè prima di ipotizzareun sistema presidenziale, bi-sogna ben valutare i contrap-pesi che mettiamo in campo»,ha continuato. «Non diventia-mo americani - ha aggiunto -perchè ci piace farlo: il siste-

ma di tipo presidenziale hadelle caratteristiche molto di-verse dal quello parlamenta-re. Se non siamo in grado difar funzionare quest’ultimo,possiamo anche cambiare,ma non si cambia alla rinfu-sa».

«In questo senso - ha con-cluso Tabacci - il sindaco d’Ita -lia non sarebbe chiamato adamministrare, ma a gestireun Parlamento chefa le leggi,il che mi sembra davvero trop-po. Dalpunto di vista formalee giuridico sarebbe un colpodavvero molto pericoloso den-tro lo schema della divisionedei poteri».

CENTRO DEMOCRATICO

Una curiosa espressione di Tito Di Maggio (foto di Cosimo Martemucci)

«Noi siamoil cambiamento»Tito Di Maggio parla ai candidati di Forza Italia riuniti ieri a Matera«Se Pittella non si fosse rivolto a un ex magistrato dal Tar sarebbe stato meglio»

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Martedì 29 ottobre 2013 9

RIORDINO PROVINCE

I sindacati: «Sì alle riforme, ma solose ci faranno risparmiare sul serio»

Primo piano

«Pr ovinceda eliminare»Delrio annuncia «Entro maggio ci riusciremoI sindaci voteranno i presidenti a costo zero»

di VALERIO PANETTIERI

POTENZA - Sembrava tutto finitocon la decisione della Corte Costitu-zionale che bocciò sonoramente il de-creto legge del governo Montisull’abolizione delle Province. Il giu-dizio della Consulta fu lapidario, unadecisione “costituzionalmente ille-gittima”che frenava le paure dei tan-ti amministratori già uniti in frontecomune contro l’abolizione. Era il 3luglio del 2013. Già si sapeva che inBasilicata bisognava rimettere inpiedi la macchina elettorale ma si eralontanissimi dalladecisione sui candi-dati. Ed in quel fran-gente al Quotidianosia Piero Lacorazza eFranco Stella disse-ro la loro, ognunocon modi e toni di-versi. «La Corte Co-stituzionale ha sma-scherato il tentativodi utilizzare l'elimi-nazione delle pro-vince come arma didistrazione di mas-sa, capace di sviarel’attenzione dallamancanza di un co-struttivo e necessa-rio processo di rior-dino degli enti di area vasta e del si-stema delle autonomie locali. Si af-fronti ora - disse Lacorazza - in ma-niera seria la riforma dello Stato,partendo da fabbisogni e costi stan-dard per definire “chi fa cosa”, elimi-nando inutili sovrapposizioni ed as-sicurando al cittadino servizi ade-guati a costi sostenibili».

E quando il tema ritornò subito do-po il decreto legge varato dal gover-no Letta, che in sostanza ha puntatoall’abolizione della parola stessa,“provincia” dalla Costituzione la le-vata di scudi si è alzata nuovamentein maniera compatta.

In quella occasione di nuovo Laco-razza sottolineò l’aspetto economico.Con una provincia già ampiamentestrozzata da mancanza di finanzia-menti statali governare è già una sfi-da. Preoccupati sì, ma coscienti delfatto che ancora il percorso per abo-lire gli enti provinciali è solo all’ini -zio.

Adesso dalla Leopolda la ferita l’hariperta Graziano Delrio, uomo del Pde attuale ministro per gli Affari re-gionali che ha praticamente annun-ciato il nuovo disegno che dovrebbericreare completamente gli enti pro-vinciali. E lo ha fatto con un annun-cio secco: «Entro la fine dell’annoaboliremo le province, tutti i poteriandranno ai comuni». In sostanzanell’idea della riforma ci sarebbe unsuper ente composto dai Comuni.Non saranno più i cittadini a votare ilpresidente provinciale ma gli stessisindaci, che sceglieranno un presi-dente a costo zero. La provincia avràancora alcune competenze ma sa-ranno i primi cittadini a decidere co-sa lasciare e cosa riprotare nella ge-stione delle amministrazioni comu-nali.

Delrio è lapidario «Dell’appello deicostituzionalisti non so che farmene.Riduciamo i posti della politica, non èun dramma se qualche politico tornaa lavorare». Delrio ricorda che l’abo -lizione delle provincie era uno deipunti chiave del programma di Ber-sani: «non sarebbe serio rinunciare arealizzarlo - ha aggiunto - A maggionon si voterà più per le province per-ché nel frattempo saranno diventateenti di secondo grado. Delle provincefaranno parte i i sindaci dei comunidel territorio, formeranno un’as -semblea inseno allaquale verràscel-to il nuovo presidente a costo zero.Saranno cioè i sindaci a scegliere ilpresidente non più i cittadini. Si trat-

ta di una riforma molto importan-te».

«Dal primo gennaio - prosegueDelrio in una intervista a Repubblica- arriveranno le città metropolitane.La competenza delle scuole passeràai comuni mentre la manutenzionedelle strade, tipica competenza inter-comunale, resterà in carico alle pro-vince. Le province di fatto divente-ranno una sorta di agenzia funziona-le al servizio dei Comuni». Resisten-ze al progetto? «Eccome se ce ne sono- sottolinea Delrio - anche dentro ilPd».

Quindi se tutto an-drà come detto permaggio le provincedovrebbero essere unente completamentediverso da quello che èattualmente. E in Ba-silicata? Praticamen-te si potrebbe arrivarea questa primaveracon un rinnovo (previ-sto per la primaveradel 2014) assoluta-mente inutile, o addi-rittura bloccato. Altrastoria se, nel caso del-la provincia di poten-za, Lacorazza risultiuno degli eletti, quin-di in effetti dimissio-

nario alla Provincia. La situazionepotrebbe complicarsi. Intanto unacertezza almeno nel quadro genericodettato da Delrio c’è. Le Province di-venterannodegli enti nellemanidel-le varie correnti politiche, scatenan-do non pochi problemi. Forse in unaregione quasi compeltamente “alli -neata” come la Basilicata di questiproblemi cene saranno di meno, maintanto la proposta ha riaperto dinuovo la discussione.

L’Unione delle Province Italianeentra a gamba tesa sul disegno di leg-ge di riforma degli enti locali. Il pre-sidente dell’Upi, Antonio Saitta ha ri-sposto ribadendo che la riforma co-sterà al Paese «almeno 2 miliardi dieuro tutti sprecati innuova burocra-zia».

Il passaggio delle 5mila scuole su-periori ai Comuni «costerà 645 milio-ni di euro in più» per i capitoli riscal-damento scolastico, manutenzioneordinaria e straordinaria e progetta-zione, direzione lavori e collaudo del-le opere. Ma andrebbe peggio, hachiarito il presidente dell’Upi, se sidovesse pensare di restituire le fun-zioni alle Regioni: in questo casol’aumento sarebbe di 1,4 miliardi.Dalle risposte del ministro, osservaancora Saitta, «emerge il grandecaos sul futuro dei servizi essenzia-li»,perché«nessuno continuaaspie-garechi li garantirà, conquali risor-se e con quale personale».

Le Province dunque,attacca il pre-sidente Upi, «saranno svuotate an-che a costo di spendere 2 miliardi, mai parlamentari non saranno dimez-zati, non si ridurranno gli uffici peri-ferici dello Stato, che sono una dellevoci di spesa più alta della pubblicaamministrazione, né tantomeno sitaglieranno le oltre 7.800 societàstrumentali con i bilanci in rosso checi costano 19 miliardi solo per il per-sonale». In pratica lo scontro, a livel-lo nazionale è di nuovo in atto, men-tre a livello locale sono soltanto i sin-dacati ad esprimere il loto parere (nelbox a sinistra). Certo è che per la Ba-silicata questo si tradurrebbe in unapesantissima trasformazione checancellerebbe con un colpo di spu-gna sia Potenza che Matera, con unnuovo apparato da rifodnare com-pletamente. E qui ritornano le paroledi Stella di qualche mese fa: «Non c’ènessun risparmio, al massimo ulte-riori spese e tantissima confusione».

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POTENZA - Sono i sindacati (Cgile,Cisl e Uil) gli unici ad interveniresulle dichiarazioni del ministroDelrio in merito all’abolizione delleProvince. E ribadiscono che dalleparole del ministro non emergonofatti nuovi né in negativo né in posi-tivo tali da modificare il quadro diincertezza e di preoccupazione ri-spetto al destino delle Province. «Sitratta, in realtà, della solita politicadegli annunci a cui ci ha abituatiquesto Governo, contro la quale ilSindacato Confederale ha già pro-clamato una giornata di scioperoper il 12 novembre».

Nel merito occorre precisare chedal 01 gennaio 2014 le Province di-venteranno enti di secondo grado,gestite dall’assemblea dei sindaciche nominerà un Presidente. Unadecisione che dovrebbe determina-re una riduzione drastica dei costidella politica e ciò non sarebbe unelemento negativo. Quello chepreoccupa sono l’efficienza e l’effi -cacia dei servizi da garantire ai cit-tadini e il mantenimento dei livellioccupazionali. Su questi due punti,almeno a parole, lo stesso Ministroha dato ampie assicurazioni, fermorestando che si andrebbe ad un rior-

dino istituzionale intermedio e chenella riorganizzazione dei servizi edel personalesarebbero coinvolte leRegioni e il sistema delle autono-mie».

La richiesta delle organizzazioniè quella di «allargare il tavolo sulriordino delle Comunità Montaneanche alle Province, in modo da im-maginare un riassetto istituzionaleorganico ed equilibrato, risponden-te alle esigenze del territorio senzache venga messo in discussionenessun posto di lavoro.

Rimane naturalmente tutto il dis-senso e la forte contrarietà rispettoad una politica che per nascondere isuoi sprechi e i suoi privilegi dà inpasto all’opinione pubblica indi-gnata la soppressione delle Provin-ce che, se tutto va bene, farebbe ri-sparmiare pochi spiccioli rispetto aicosti (quelli della politica) che com-plessivamente ammontano a quasi40miliardidi euro».Diciamoche inquesto scenario in costante evolu-zione si potrebbe sperare anche inun passo indietro. ma quello chepreoccupa non è tanto l’abolizionedell’ente quanto la spesa e il possibi-le risparmio. Il gioco vale la cande-la?

Tito Di Maggio accanto aCosimo Latronico e GuidoViceconte all’apertura dellacampagna elettorale a Matera

Dall’Upi tuona Saitta«Riorganizzar ela burocrazia

costerà circa 2 miliardiIl risparmio è soltanto

apparente, anzile spese aumenteranno»

Bruno Tabacci, a sinistra, al suo arrivo all’Hotel Palace di Matera ieri sera. Nella foto in alto Il leader diCentro Democratico a Potenza durante il dibattito tenuto al Grande Albergo assieme ad Angelo Sanza(foto Mattiacci)

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10 Martedì 29 ottobre 2013

Versoil votodi novembre

«Paghiamo le conseguenze dell’infor mazioneche si concentra soltanto sulle parolacce di Grilloma abbiamo già rinunciato a 42 milioni di eurodi rimborsi elettorali»

«Non ho pauradella piazza»Parla Mimmo Genchi, candidato del M5S a Matera«Il Consorzio di Bonifica? E’ diventato un poltronificio»

Primo Piano

di ANTONELLA CIERVO

Il livello di insofferenza degli elettoriverso la cattiva politica lo aveva già spe-rimentato quando con l'associazione“Matera cambia!” aveva smascheratopubblicamente le promesse mai mante-nute di assessori e consiglieri. In piaz-za portò pasta e fagioli e i cittadini chelessero le lettere di raccomandazione edi impegni di chi annunciava posti dilavoro e lasciava i propri elettori con unpugno di mosche in mano. Fu il primo eunico caso di smascheramento dellaclasse politica malata e dell'antico emai tramontato sistema clientelareche, però, è rimasto “lettera morta”(tanto per restare in tema, ndr.).

Mimmo Genchi, già candidato sinda-co di Matera nelle ultime elezioni, oggicorreper le regionali con ilMovimento5 stelle.

I valori del Movimento politico che locondusse verso il palazzo di viale AldoMoro, restano gli stessi del Movimento5 stelle che oggi lo vede impegnato incomizi nei centri della provincia mate-rana e nei gazebo in piazza in cui spiegaagli elettori perchè il voto a favore deigrillini non muove solo la protesta, maanche la proposta. «La gente crede an-cora, in parte, alle promesse – dice – lapovertà è più di prossimità, ma oggi av-verto la sensazione che i cittadini nonsiano più disposti a farsi incantare. Ilmalumore è in aumento e le piazze co-minciano a far paura a qualcuno. Man-ca il coraggio di affrontare luoghi pub-blici. Purtroppo uno dei problemi è rap-presentato dai mezzi di informazioneche si concentrano sulle parolacce diGrillo e non mettono in evidenza, adesempio, che abbiamo rinunciato a 42milioni di euro di rimborsi elettorali;una cifra che dovrebbe far paura».

Il problema della scarsa informa-zione influenza anche la campagnaelettorale?

«Bisogna spiegare ai cittadini che co-loro che si stanno pre-sentando oggi, sono glistessi del passato. Bastaalzare le locandine, e sot-to sono rimasti i vecchipersonaggi; hanno solomesso le secondo lineeche non sono diversedalle prime. A chi ci con-testa di non aver volutofare l'accordo con il Pd,rispondo che non ci simette in società con chisi sa essere un truffato-re, un ladro, con chi siappropria della cosapubblica. Se l'esperienzalucana deve insegnarciqualcosa, a livello nazio-nale non può essere di-verso».

Marcello Pittella dal palco di Mate-ra, in apertura della campagna elet-torale ha ringraziato i colleghi consi-glieri coinvolti in Rimborsopoli peril passo indietro compiuto e li ha de-finiti un patrimonio.

«Il patrimonio chehanno rubato allacollettività. E' di quello che parla Pittel-la».

Ma alla Regione potreste trovarvia governare con esponenti dello stes-so partito di quei consiglieri.

«Varrà lo stesso principio applicatoin Parlamento. Controlleremo e de-

nunceremo le porcate fatte. Se dovesse-ro darci la possibilità di essere presentiin consiglio regionale, saremo una spi-na nel fianco».

Suquali altri temi concentrerete ilvostro programma?

«Stamattina (ieri per chi legge, ndr.)andando a Marconia per un comizio,ho visto la devastazione dell'alluvionecheha lasciato ancorasegni sulle stra-de. Certo si tratta di un evento eccezio-

nale, ma da tre anni perlavoro seguo aziende del-la Val D'Agri e anche lì, leaziende finisconosott'ac-qua almenoquattro volteogni inverno perchè nonè mai stata fatta manu-tenzione dei fiumi, i cana-li di bonifica non vengo-no puliti. Infatti un altroproblema è il Consorziodi Bonifica di Bradano eMetaponto che non si oc-cupa più di questo aspet-to. E' diventato un poltro-nificio e tutti gli operaioggi sono impiegati; imezzi ci sono, ma non c'ènessuno che li usi.

In Val D'Agri, ad esem-pio, le coltivazioni in serra sono statiquasi completamenteannullate, gli al-beri che rimangono all'umido per lun-go tempo, si stanno ammalando. Possi-bile che una Regione, per tre anni, ab-bandona un'area così preziosa a se'stressa? Possibile che ci sia un commis-sario per l'emergenza e,nel frattempo,si continui a finire sott'acqua? In que-sto modo perdiamo turismo, produzio-ni locali, mentre siamo destinati a tor-nare zona paludosa.

Gli agricoltori, nel frattempo,conti-nuano a pagare le quote al Consorziosenza servizi in cambio».

I primi tre punti su cui concentreràla sua campagna elettorale?

«Il primo non può non essere legatoal petrolio. Le royalties incidono sui bi-lanci comunali in modo irrisorio. Quel-lo che hanno già svenduto in Basilicataè il futuro.

Ho spiegato ai cittadini a cui ho par-lato che San Teodoro, dove oggi vannoa fare il bagno, tra alcuni anni potrebbenon essere più lo stesso. Saranno anco-ra tranquilli quando fa-ranno il bagno guardan-do una piattaforma pe-trolifera in lontananza?Bisogna immaginare lecose. I turisti affitteran-no ancora le case per levacanze? Chiederemo lamoratoria per tutte lenuove richieste di trivel-lazione, il monitoraggioserrato di tutti i casi chepresentano fattori di in-quinamento e di tutto ciòche accade. Ci sono con-tratti in essere che biso-gna studiare e sistema-re. Ma il futuro non èquello. Quando fra 15anni chiuderanno tutto,noi saremo ormai la discarica d'Ita-lia».

E l'eolico?«Tutti pensano sia energia pulita,

ma non è così e non ha ricadute positivesul territorio. Perchè nelle regioni delnord non ci sono pale eoliche? Perchènon c'è vento? Solo perchè ormai siamonoi la pattumiera d'Italia.

Il problema dell'eolico è che ha untempo tecnico; quando le pale si rompe-ranno, i costi per smantellarle e smal-tirle saranno altissimi e allora come ac-cade negli Stati Uniti, diventerannofantasmi ormai in via di distruzione.

Un altrocosto a caricodella collettivitàche se ne dovrà liberare».

Tra i temi forti c'è anche il lavoro?«Nessuno chiede più molto spesso ai

politici di avere un'occupazione, forsel'aria sta davvero cambiando».

Perchè dovrebbero votarla gli elet-tori materani?

«Abbiamo avuto un buon successoalle politiche quindi, evidentemente,l'elettore si è rotto un po' le scatole di

quello che non va, hasmesso di credere nellestupidaggini che glihanno detto. In partequello era un voto di pro-testa, ma nel frattempomolti fatti sonoaccaduti.Oggic'è chi hacapitochenon sono le parolacce diGrillo che fanno la diffe-renza fra il buono e catti-vo amministratore.Ognuno di noi ha firma-to una dichiarazione incui ci impegniamo a nonprendere un compensolordo superiore a 5000euro. Alla Regione han-no fatto sapere di aver eli-minato il vitalizio, ma lo

faranno a partire dalla prossima legi-slatura, così come accade per i compen-si che saranno ridotti. Marcello Pittellaera un consigliere regionale.

Perchè non ha chiesto di abbassarequei compensi da questa legislatura.Hanno approvato un rimborso forfet-tario di 4500 euro, senza tassazione esenza necessità di documentarlo. Cipreoccuperemo, infine,di recuperare idati dell'astensionismo. Proviamo afar capire alle persone che incontria-mo, che chi non vota avvantaggia i par-titi classici».

[email protected]

L’eolico?Un giornonon ciservirà più

La politicanon hacambiatoi volti

Mimmo Genchi. Inbasso durante uncomizio e accantoalla consegna delleliste. Insieme a luiLeo Rubino,rappresentante dilista e l’attivistaAntonio Giura

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Martedì 29 ottobre 2013 11Primo piano

MarcelloPittella nelDon Bosco

Versoil votodi novembre

L’auricolare, il maxischermo, gli hashtag,la giacca e la cravatta che vanno via,le magliette e le spillette per i sostenitoriMa in sala nessun simbolo del partito

Se le bandiere del Pdnon servono più

Premetto chenon è MatteoRenzi che hal’obbligo di par-lare di Sud inogni circostan-za pubblica, maèil Sudche devetrovareil coraggioela forza di accettare fino in fondo lasfida della modernizzazione cheRenzi ha lanciato all’intero Paese daqualche anno a questa parte.

So chea tanti farebbecomodo sen-tire i leader nazionali affermare au-tomaticamente, come si faceva untempo, che “bisogna dare più risorseal Sud”, che il Sud ha bisogno di unamaggiore presenza dello Stato.

Ma quel modello statalista e assi-

stenzialista non ha retto alla provadelle promesse, anzi, è definitiva-mente tramontato, e noi ammini-stratori che facciamo politica al Sudabbiamo il dovere di dire senza ten-tennamenti che quel modello hacreato, soprattutto negli ultimivent’anni, assistenzialismo parassi-tario, sfiducia, desertificazione in-dustriale, neo-emigrazionenon sologiovanile, disoccupazione endemi-ca, degrado sociale e culturale.

Quella di Matteo Renzi, dunque, èuna grande sfida per il Sud.

Il Sud non cambierà finché i meri-dionali continueranno achiedere al-la politicaun favore,una promessaounposto fisso,finché noncapirannoche la politica deve essere al serviziodei cittadini e non i cittadinial servi-zio della politica e delle sue logichefondate sulla convinzione che il pote-re basti a se stesso.

Anche in Basilicata, la regione nel-

la quale si trova il comune, Latroni-co, che io amministro come sindaco,si vedonoi primi segni diquesto rin-novamento, ma bisogna per forza dicose muoversi con cautela, perchétroppi sono in attesasemplicementedi salire sul carro del vincitore. Leporte del nostro movimento devonoessere sempre aperte, ma dobbiamocambiare stando attentia non diven-tare semplicemente la faccia nuovadel vecchiopotere. Ecco lavera sfida

del Sud nelquale ognigiorno nelmio piccolopresto servi-zio in qualitàdi ammini-

stratore: evitare finti cambiamenti,prestare le nostre parole nuove a vec-chieambizioni. Bisognasì essere in-clusivi, ma bisogna fare di tutto perlasciare fuori dalla porta chi ha uti-lizzato le istituzioni per sistemareamici, per aiutare i propri elettori piùprossimi, per fare carriere senza ba-dare né a qualità né a moralità. AlSud nonbasta vincere: la verasfida èconvincere!

Fausto De Maria

Renzi e il Sud dove serve convincere

IL COMMENTO

segue dalla prima

di SARA LORUSSO

lo stesso che aveva riempito durantele primarie, poche ore prima di essereconsacrato candidato presidente delcentrosinistra. «Ha portato fortuna,ame, vabene, mapureal Pd, lasciate-melo dire». Del Pd, domenica matti-na, all’apertura della campagna elet-torale, c’era praticamente tutta la di-rigenza. Ma le bandiere no, quellenon hanno fatto parte della mattinatadel «gladiatore». Ché Pittella ha ama-to e fatto propria l’immagine sceltadal Quotidiano per raccontare l’esitodelle primarie.

È cominciato così il racconto dura-to poco più di un’ora di Marcello Pit-tella su Marcello Pittella: che cosa hain testa, dove vuole andare, dove vuo-le portare la Basilicata.

Domenica mattina, al teatro DonBosco, pienone, partito (il suo), parti-ti (di altri), amministratori, candida-ti, amici, sostenitori, staff. RobertoSperanza, capogruppo alla Cameraarriva a sala piena, per lui la prima fi-la. I big sono tutti lì, i progressisti equelli di tradizione cattolico demo-cratica. Vincenzo Folino siede pocodistante da Salvatore Margiotta. Epoi i candidati, Piero Lacorazza, VitoSantarsiero, quelli che del Pd hannola tessera e quelli che no.

Il brusio, l’attesa, dentro e fuori ilteatro, la giornata permette. Le chiac-chiere, i saluti, piano piano sedute oc-cupate, buio in sala, lo schermo si ac-cende e tutti con il naso all’insù.

Pochi minuti di video, servono apreparare l’ingresso: le immaginidella campagna per le primarie, gliincontri, i manifesti, le parole chia-ve.

«Ciao, bentrovati». Eccolo, dal fon-do della sala, auricolare montato peravere mani libere. Marcello Pittellanon si ferma, raggiungeveloce ilpal-coscenico, vestito scuro, camiciabianca, cravatta, «come sempre, micaè una novità». Lui è così, il maglionci-no non ci sarà quasi mai.

Ma più tardi, quando avrà cammi-nato già un bel po’ su e giù sul palco,quando avrà urlato già tante volte

contenuti e bevuto un paio di bicchie-ri di acqua, giacca e cravatta andran-no via. «Perdonate,non c’entra l’este -tica, è questione di sopravvivenza».

La bellezza, dice, la lascia alle rivo-luzioni. Ne vuole fare diverse in Basi-licata: per raccontarle e magari con-vinceregli elettori - «qui in salasperosiate già convinti» - domina la scena.

Agita le mani, qualche volta le pun-ta sul leggio, altre alla sala. Le primefilesono percandidati e dirigenzade-mocratica (il segretario e governato-re uscente, Vito De Filippo, ha fattoun saluto veloce). Nomina poche volteil “Pd”, un po’ più spesso il “partito”,quasi sempre puntasulle esperienze,gli amministratori, i territori. Men-tre parla ha alle spalle sempre lo

schermo, quello grande delle sere dicinema. Lui parla e lì girano riassuntiin hashtag e spot da pochi caratterigli argomenti che sta lanciando. Il vi-deo va avanti, segue il discorso. Luiparla, respira, alza i toni. Il Pd è quasitutto là, ma Marcello parla di politica,comunità, territorio. Niente bandie-re, niente simboli all’apertura dellacampagna elettorale. Solo tshirt di-stribuite all’ingresso. Come le pins,andate praticamente a ruba e appun-tate sui baveri di molti in sala.

«E adesso mi avvio alla conclusio-ne». Ancora qualche minuto, ancoraun video. Scorrono i volti di amici,staff e candidati, spiegano a chi si starivolgendo Marcello. Anche ai delusi,anche a chi non crede più. Stop. Luce

suMarcello. Dinuovo.«Ate lucano,ate parlo, a te mi rivolgo, a te lucanocontro». Lo ripete quattro, cinquevolte prima di chiudere il discorso.«Grazie, grazie a tutti». Applauso,lungo.Unsecondoe ci simuove tutti.Un attimo e Marcello non è più solosul palco: lo hanno raggiunto i tre fi-gli, quasi navigano nella magliettada supporter. Lui resiste in piedi, agi-tando le mani. Gli saltano addosso, siaggrappano al papà che, candidatogovernatore del centrosinistra, hacominciato a salutare la folla assiepa-ta sul proscenio. Accoccolato, sudato,bacia, ringrazia, ricorda e sorride. Lamusica in sottofondo gira a lungo fi-no a quando la sala si vuota tutta, se-lezione decisamente pop.

Nel teatro riempito per le primariecosì Marcello ha spiegato Marcello

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12 Martedì 29 ottobre 2013Primo piano

Il caso Esaurito da due mesi il fondo cassa per la benzinaVeicoli fermi e conducenti costretti a girarsi i pollici

Auto blu a secco in RegioneSaltano i conti dopo la spending review: assessori e dirigenti devono pagare di tasca propria

di LEO AMATO

POTENZA - Manca la benzina perle auto blu della giunta regiona-le. rmai da un paio di mesi. E se unassessore ha bisogno di arrivareda qualche parte tocca che paghidi tasca sua, mentre gli autisti adisposizione dei dipartimentipassano le giornate senza farnulla.

Sembra quasi un paradossonella regione del più grande gia-cimento di petrolio on-shored’Europa. Senza parlare del su-per rimborso casa-lavoro per imembri del parlamentino di viaVerrastro, che è stato cancellatosoltanto a dicembre dell’annoscorso dopo le beffe impietose diStriscia la Notizia miste allo sde-gno popolare per gli scandali del-le piccole caste smascherate inmezza Italia. Eppure così non è, eper rendersene conto basta guar-dare nei garage della cittadelladella Regione Basilicata: faccecontrariate per l’ozio forzato e ungran girar di pollici tra i condu-centi in grisaglia.

Fino alla fine dell’anno - quan-do è previsto che arrivino altrisoldi con la nuova legge finanzia-ria - dovrebbe andare così. Tantovale farsene una ragione, e trova-re il modo migliore di trascorrereil tempo.

C’è anche la paralisi del parcoauto della Regione tra gli effettidei tagli della spending reviewsugli enti locali voluta dal gover-no Monti che per quest’anno hadimezzato il budget per la manu-tenzione e in funzionamento del-le ammiraglie al servizio di asses-sori, dirigenti e funzionari, cheun tempo superava abbondante-mente i 300mila euro all’anno.

Chiaro che qualcosa dev’essereandato storto già negli scorsi me-si, quando sono stati dilapidati ifondi che sarebberodovuti basta-re fino agli inizi di dicembre sen-za arrivare all’autunno. Per l’av -venire è impensabile che una co-sa del genere si ripeta, a meno chedavvero dalle parti di via Verra-stro non ci sia nessuno capace difare un po’di conto. Tante madri etanti padri di famiglia saprebbe-ro dar lezioni di come spalmare lespese di casa per non restare sco-perti alla quarta settimana delmese. Ma è già successo, e nono-stante il tentativo di scaricare lacolpa sui tagli lineari dettati dal

Auto blu in sosta

Governo, «che producono sem-pre problemi nella loro applica-zione» (questo è il ritornello che sisente ripetere in Regione), l’im -barazzo è più che evidente.

Ad oggi la questione è rimastaconfinata all’interno degli uffici,per quanto sia facile immaginarele perplessità di chi per colpa del-la situazione è costretto a caccia-re di tasca propria i soldi per ilpieno dell’auto blu, se deve muo-

versi dalla sede per ragioni di ser-vizio e vuole farsi accompagnareda un autista (poco meno di 10quelli in servizio permanente).L’alternativa infatti sarebbe chie-dere il permesso di utilizzare ilproprio mezzo alla direzione ge-nerale della presidenza dellagiunta regionale che poi potreb-be rimborsare la spesa per il rifor-nimento attingendo a un capitolodiverso di bilancio rispetto a

quello “esaurito”.«In realtà - spiegano ancora da

via Verrastro - una riserva per leemergenze l’abbiamo mantenu-ta. Dopo l’alluvione dei giorniscorsi nel metapontino, peresempio, la Protezione civile si èpotuta muovere avanti e indietroda Potenza senza problemi. Valu-tiamo caso per caso se ci sono si-tuazioni eccezionali attingiamoal poco che rimane. Altrimenti

no».Tra le situazioni eccezionali

rientrerebbero anche le ispezionisul territorio per controllare lostato degli investimentidei fondicomunitari. Non sia mai chequalcuno se ne approfitti. Per ilresto si cerca di fare tutto dall’uf -ficio sperand che la prossima vol-ta i problemi non tocchino i tele-foni.

[email protected]

Legge di stabilità, le regioni:

«Trasporti pubblici

devono restare

fuori dal patto»

«VA completata l’esclusione dal Patto distabilità delle spese per il finanziamentodel Trasporto pubblico locale»: lo ha chie-sto una delegazione della Conferenzadelle regioni durante un’audizione ieripresso le Commissioni Bilancio di Came-ra e Senato sulla legge di stabilità.

La dotazione del Fondo nazionale tra-sporti è pari al momento a 4,929 miliardi dieuro, ma - è stato sottolineato - sonoesclusi dal Patto solo spese per 1,6 miliar-

di. La Conferenza delle regioni ha chiestopoi, tra l’altro, l’esclusione dal patto di sta-bilità delle spese per investimenti finanzia-te senza debito e con risorse autonome, lacostituzione di un “Fondino” per gli investi-menti produttivi, l’eliminazione del tetto dicompetenza, l’esclusione dal Patto dellespese in conto capitale per l’edilizia scola-stica e per il Fondo per lo sviluppo e la coe-sione sociale. Da ultimo è stata chiestal’introduzione del Patto orizzontale fra leregioni a statuto ordinario, «analogamen-te a quanto accade per gli enti locali», na-turalmente «facendo rimanere invariato ilcontributo del comparto Regioni al miglio-ramento degli obiettivi di finanza pubbli-ca».

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| LE VOCI DI P R I VAT I Z Z A Z I O N E SULLA RAI |

Fnsi: «Il patrimonio comune non si svende»di CLAUDIA FASCIA

ROMA - La Rai non si vende. Ilcoro si è alzato, tra politici, sin-dacati, associazioni dei consu-

matori, dopo le af-fermazioni del mi-nistro dell’Econo -mia Fabrizio Sac-comanni che, in-tervistato da FabioFazio a Che tempoche fa, ha prospet-tato l’ipotesi di pri-vatizzare la Rai.

«In questo mo-mento non si può vendere nullase prima non si affrontano inmodo serio due questioni fon-damentali da anni rinviate: leg-ge sull’antitrust e legge sul con-flitto di interesse», ammoniscesu Facebook Roberto Fico, pre-sidente della Vigilanza Rai, chenellasedutadi mercoledì, incui

saranno ascoltati la presidenteAnna Maria Tarantola e il dgLuigi Gubitosi sul contratto diservizio, sicuramente si troveràad affrontare la questione pri-vatizzazione.

«Solo dopo aver risolto questinodi - ha sottolineato Fico, alquale è già arrivata la richiestadi convocare Saccomanni in Vi-gilanza -, possiamo progettareun piano che porti alla rivisita-zione, da un lato, dei canali e del-la loro proprietà, e, dall’altro,dell’assetto organizzativodell’azienda stessa».

Per Fico «il principio del ser-vizio pubblico va difeso e la Rairesta senza dubbio una risorsada valorizzare. Proporre solu-zioni affrettate non risolve iproblemi e non ha senso se alprimo posto dell’agire politicosi pongono gli interessi dei cit-tadini».

Sulla stessa linea anche Mi-chele Meta (Pd) secondo il quale«riappare ciclicamente quellamai sopita tentazione di priva-tizzare la Rai come se vendere aiprivati la più grande aziendaculturale del Paese sia la pana-cea ai mali del sistema radiotele-visivo o ai debiti dello Stato. Ciòche occorre fare è una riformadei meccanismi di governancedella Rai». Qualche timidaapertura si registra invece conRenato Brunetta (Pdl), d’accor -do con «la privatizzazione pro-gressiva della Rai" e con» DellaVedova (Scelta Civica), già fir-matario nel 2011 di una propo-sta di legge per la privatizzazio-ne della tv pubblica, per il quale«è molto positivo che il tema del-le privatizzazioni entrinell’agenda del governo Letta,sia nel senso della riduzione deldebito, sia in quello di un com-

plessivo ridisegno delle regoledelle partecipazioni pubbliche.Non devono esistere tabù».

Sulla Rai, «patrimonio dellostato e un bene comune, che nonsi vende nè si svende», la Fnsichiede chiarimenti al premierLetta: per il segretario FrancoSiddi bisogna affrontare il temadella governance e del conflittodi interessi e «sottrarre la Raidal controllo dei partiti». Con-trari anche Slc-Cgil, Fistel-Cisle Uilcom-Uil, per i quali «il Go-verno e i partiti politici devonosuperare l’idea che il risana-mento economico del Paese pas-saper lacessioneo ladismissio-ne di asset industriali nodaliper il sistema Paese». «Sembrachiara - accusa lo Snater - l’esi -stenza di un disegno volto ad in-debolire l'azienda in vista del2016, quando la ricontrattazio-ne della convenzione con lo Sta-

to potrebbe rendere più sempli-ci le manovre di ridimensiona-mento del servizio pubblico finoalla sua assegnazione a sogget-ti diversi dalla Rai, con conse-guenze pesantis-sime soprattuttosul fronte dell’oc -cupazione». Chie-dono che l’aziendaresti pubblica an-che le associazionidei consumatoricon Federconsu-matori, Adusbef eCodacons in pri-ma fila.

Intanto Brunetta torna allacarica sul fronte compensi: «Ve-spa guadagna 6 milioni. Vespaè come Fazio, è inaccettabile. Imilioni di Fazio sono come quel-lidiVespa», dice intervistatodaGiovanniMinolia Mix24suRa-dio 24.

T imideapertur eda destra

Fico (M5S)mettei paletti

Un autobus urbano a Matera

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Martedì 29 ottobre 2013 13EconomiaItalia / Mondo

Il pericolo è che potrebbe essere necessario l’intervento dello Stato immettendo soldi pubblici

Moody’s: «Banche italiane a rischio»Per l’agenzia di rating le piccole non supereranno lo stress test della Bce

di TITO GIABARRI

ROMA - Il conto alla rovesciaè iniziato per l’esame appro-fondito che la Bce intendecondurre sulle banchedell’Eurozona. E su alcuniistituti italiani di piccole di-mensioni piomba la tegola diMoody’s, che in un reportevoca il rischio diun’iniezio -ne di soldi pubblici, in assen-za di investitori privati. Ine-vitabile l’impatto in borsa,dove soffrono in particolareBanco popolare (-1,84%),Bpm (-2,3%), Creval (-0,92%)mentre guadagnano terre-no Montepaschi (+2%) e Ca-rige (+2,6% su ipotesi dicambi al vertice).

A una settimana dall’an -nuncio degli esami dei credi-ti concessi dagliistituti e degli‘stress test’ cheseguiranno pri-ma dell’assun -zione della vigi-lanza su 130banche europeeda parte dell’Eu -rotower, gli ana-listi dell’agenziadi rating si con-centrano sull’Italia. Il mes-saggio è innanzitutto rivol-to agli obbligazionisti su-bordinati di quelle banche ilcui capitale è prossimo, o in-feriore, a una soglia dell’8%di coefficiente patrimoniale‘Core Tier 1’. «Sarà difficileper queste banche - Carige,Popolare di Milano, CreditoValtellinese sulla base deinumeri attuali, ma la listapotrebbe allargarsi - ade-guare il capitale con risorseprivate, il che aumenta lapossibilità di un interventopubblico». Intervento che,stando alla normativa euro-pea sugli aiuti di Stato, com-porta prima il ‘bail-in’, ovve-ro la partecipazionealleper-dite di azionisti e obbligazio-nisti ‘junior’, appunto.

In realtà, il presidente del-la Bce, Mario Draghi, ha in-vitato Bruxelles a un ap-proccio flessibile su questo

punto, anche se l’invito è ri-volto alle banche con capita-le regolamentare sufficien-te, ma che risulterebbe infe-riore in base agli scenari del-le prove di stress. Moody’s,poi, rileva un fattore di ri-schio nella quota dei creditideteriorati, ben superioreall’80% del capitale equity edelle riserve, di Montepa-schi, CreVal e Bancopopola-re: quest’ultimo, inizial-mente accreditato di un coef-ficiente patrimoniale infe-riore all’8% (poi rettificato alrialzo da Moody’s), ha pun-tualizzato di essere al mo-mento al 10,1%. Mps e Bpm,rileva poi Moody’s, prevedo-nodi raccoglierecapitali sulmercatoe rafforzare ilpatri-monio cedendo asset.

Numeri cheballano, dunque,visto che gli at-tuali rispettoagliassetti attuali, ilriconoscimentodi una quotamaggiore di cre-diti deteriorati ele riserve mag-giori che si evi-denzieranno, sot-

to il pressing della Bancad’Italia cui resta la vigilanzaprima del passaggio di con-segne a Francoforte. Avran-no il loro peso anche la forteesposizione ai titoli di Stato ela dipendenza dalla liquiditàdella Bce, due aspetti suiquali nuovamente è il Mon-tepaschi ad essere partico-larmente sensibile. Unicre-dit, intanto, per boccadell’amministratore delega-to Federico Ghizzoni fa sape-re di non avere «nessun ti-more di sorprese sul capitalecon l’asset quality review»della Bce.

Benoit Courè, consigliereesecutivo della banca cen-trale, spiega che l’Unionebancaria, di cui i test Bce so-no un passaggio fondamen-tale, comporterà una ri-strutturazione del sistemabancario europeo per fare«pulizia» nei bilanci.

La culla di questa vitalità è il Sud. Prima fra tutte la Calabria

Al lavoro un esercito di under 35Guidano oltre 100.000 nuove imprese

I sindacati contro i manager: «Compensi elevati»

Giovedì bancari in scioperocontro la disdetta del contratto

Una piacevole sorpresa dall’indagine UnioncamereI temerari scelgono commercio, costruzioni e ristorazione

Draghiinvita

Bruxellesalla prudenza

di PAOLA BARBETTI

ROMA - Giovani bamboccioni sen-za speranza? Non sembra proprio,a giudicare dall’esercito di ‘under35’che a dispetto della crisi, ha deci-sodi tirarsisu lemanichee tentarela carta dell’impresa ‘in proprio’. Lavoglia diprovarci èforte, adispettodella crisi. Delle quasi 300mila im-prese nate tra inizio anno e la fine disettembre, oltre 100mila (quasi il34%) hanno alla guida uno o piùgiovani con meno di 35 anni.

Non solo. La culla di questa vita-lità è il Sud, dove ha sede il 38,5%

delle nuove piccole o micro impresegiovanili, con quasi 40mila apertu-re in nove mesi. A fotografare tantoslancio è un’indagine di Unionca-mere presentata in occasione della138/a assemblea delle Camere diCommercio, ieri a Genova.

I settori in cui questi giovani te-merari tentanola sfidasono ilcom-mercio (dove opera il 20,5% delleneo-imprese giovani), costruzioni(9,4%) e la ristorazione (5,6%). Mala crisinon demorde e spazzavia leillusioni. Il saldo tra aperture echiusure di imprese nel terzo tri-mestre è stato sì positivo per quasi

13mila unità(12.934) ma è ancheil più basso degli ulti-mi dieci anni.

A determinarlo, le76.942 iscrizioni dinuove imprese(+1.923 rispetto allostesso trimestre2012) meno le64.008 chiusure(+3.498 unitàsull’anno scorso). Eancora una volta è ilmondo artigiano amostrare le sofferen-ze più acute: tra lu-glio e settembre il sal-do tra aperture echiusure di aziendeartigiane è stato di1.845 imprese in me-no, il peggiore in as-soluto degli ultimidieci anni,segnalan-do «un acuirsi dellacrisi del comparto,con numeri pesan-

tissimi» sottolinea la Cna.Il presidente di Unioncamere

Ferruccio Dardanello ha però po-sto l’accento sulla speranza: «C’èuna generazione di giovani chenon si rassegna a lasciare l’Italia,nè si arrende - ha detto - al vento del-la protesta ma si rimbocca le mani-che e guarda con coraggio al doma-ni. Sono giovani che escono dalmondo della scuola ma anche, spes-so per colpa della crisi, dal mondodel lavoro e che hanno trovato laforza di puntare su un’idea e sulleproprie competenze. A questi ita-liani dobbiamo intanto dire graziema soprattutto creare le condizioniper aiutarli a realizzare il loro pro-getto di vita. Abbiamo il dovere didare loro un paese più moderno,più efficiente e più credibile».

Senza dimenticare però le diffi-coltà in cui versano le famiglie (lacuispesa mensileè crollata - haevi-denziato - a quota2.400euro, valo-re più basso dal 2005), e le aziendeche si vedonoridurre ulteriormen-te gli impieghi da parte delle ban-che, -5% nell’ultimo anno.

«Ma a questobollettino di guerranon vogliamo cedere - ha conclusoil presidente Unioncamere- perchècrediamo che l’Italia abbia energiee talenti sui quali contare per ri-scattarsi».

Da un punto vista territoriale, lamappa dell’imprenditoria giovani-le a fine settembre di quest’annoevidenzia un’incidenza di aziendedi questo tipo relativamente piùfortenelle provincedelMezzogior-no, prima fra tutte la Calabria. Laprovincia a maggior incidenza diimprese giovanili sul totale (il16,8%) è infatti Vibo Valentia, se-guita da vicino da Crotone (16,6%) eda Reggio Calabria (quarta con il16,1%).

Ma quali bamboccioni. Qui c’è gente che vuole lavorare

ROMA - Per la prima volta i bancari scendo-no in piazza: giovedì 31 ottobre in occasionedello sciopero indetto unitariamente da tuttii sindacati, il primo dopo tredici anni, saran-no organizzate manifestazioni a Ravenna,città del presidente dell’Abi, Milano, Roma,Padova, Genova, le città dove hanno sede imaggiori gruppi bancari italiani. La mobili-tazione è stata indetta non per chiedere unaumento di stipendio - hanno fatto notare irappresentanti sindacali nel corso di unaconferenza stampa - ma contro la decisionedell’Abi didisdetta del contratto. I bancari sirivolgeranno non solo alla controparte maanche al governo perchè non avrebbe eserci-tato alcuna pressione sull’associazione da-toriale, e ai cittadini per convincerli che l’Ita -lia ha bisogno di un nuovo sistema bancario.Per questo sarà avviata in questi giorni una«operazione simpatia» con la distribuzionedi rose ai clienti.

«Giudichiamo la decisione dell’Abi inop-portuna, sbagliata, fuori dal tempo - ha di-chiarato Massimo Masi, segretario generaleUilca - abbiamo fatto e continueremo a farefino al 29 assemblee in tutti i luoghi di lavoroe stiamo riscontrando una grande parteci-pazione. Il 30 manifesteremo, in occasionedella giornata del risparmio, a Roma neipressidella Cancelleriaedipiazza Farneseelo stesso giorno a Milano davanti alla Borsa.Distribuiremo le rose ai cittadini per far ca-pire a tutti che le banche devono tornare a fa-re le banche, cioè a dare credito alle famigliee alle piccole imprese e non a fare solo finan-za».

«Dal 2000 al 2020 il settore - sottolineaLando Sileoni, segretario generale Fabi -perderà nel complesso 70.000 posti di lavo-ro, calcolando i 19.500 che usciranno neiprossimi anni con i prepensionamenti. Lebanche non fanno altro che scaricare sui la-voratori le sofferenze ma non riducono certoi compensi dei manager: con uno dei loro sti-pendi si possono assumere fino 400 giovani.Noi chiediamo solo di mantenere l’attualenumero di lavoratori, pari a 309.000 e di pas-sare a unmodello di banca piùattenta al ter-ritorio».

«I manager percepisconodelle retribuzio-ni inimmaginabili e ingiustificabili - ag-giunge Giulio Romani, segretario generaledella Fiba-Cisl - noi scioperiamo non per unaumento di stipendio ma perchè l’Abi ha de-ciso di togliere il contratto alla categoria.Proponiamo un modello di banca che sia alservizio della clientela e del Paese e ci aspet-tiamo l’attenzione della politica che finoranon c’è stata». «La politica deve chiedereesplicitamente un cambiamento delle rela-zioni industriali all’Abi - sottolinea ancheAgostino Megale, segretario generale Fi-sac-Cgil - le banche riceveranno dei beneficidalla legge di stabilità ma i banchieri sonochiusi alle esigenze dei lavoratori: noi ci pre-sentiamo col volto della solidarietà, offrendoun fiore alla clientela, contro l’egoismo deibanchieri». Di reazione a un «atto arrogantee insensato» parlano anche Fabio Venelli eClaudio Stroppa, di Dircredito, secondo cuibisogna respingere «con sdegno» la posizio-ne dell’Abi e chiedere un «cambio di passo».

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14 Martedì 29 ottobre 2013

I DUBBI SUL TARE LA NECESSITA’

DI UN CAMBIAMENTOdi ANTONIO GALIZIA

Il TAR rilancia il Candidato di Lauria. Questa noti-zia, presa per novità, era da aspettarsi. Il candidatoPresidente Regionale inizierà la sua campagna elet-torale per incoraggiare il centro sinistra che entra adampio raggio in tutti i punti che vuole. Tanto, è al po-tere e il nuovo aspirante alla Presidenza, probabil-mente aveva solo fatto finta di scostarsi da quella set-ta, molto probabilmente per pretendere la Presiden-za della Regione e subito è stato riacciuffato con lacertezza di accontentarlo nelle elezioni di novembreprossimo. Così è stato e purtroppo, rimane un grossodubbio sulla rettitudine e onestà intellettuale dei giu-dici del Tribunale Amministrativo che spesso lasciaa desiderare nelle sue decisioni.

Comunque sia, rimane sempre un intermezzo chepuò capitare soltanto in una regione come la nostra,dove le leggi fioccano ad personam e il leone di Lauriafa di tutte le erbe un fascio anche se ibrido o eterozi-gote. Ho una triste esperienza di quella consociazio-ne che per lo più non sono tutti magistrati di carrie-ra, ma cultori, avvocati o tecnici anche di altre profes-sioni, scelti da una commissione interna che decidemotu proprio per sostenere chi è raccomandato e for-mula sentenze a piacimento, per assecondare chi mi-litanel centrosinistra. Ricordoper inciso i mieidub-bi sulla tanto dichiarataonestà dei componenti dellacommissione giudicante e del Presidente del collegiodel Tribunale amministrativo, che viene scelto e no-minato volta per volta.

Dopo circa sei anni, ancora oggi mi suscita risen-timento e disonorabilità, un fatto di cui riporto dipropositounframmento, accadutomi il27dicembre2007 e pur se sono passati circa sei anni dal bliz delNas che continuo a ritenere abusivo e improprio, percome il comandante si comportò nei nostri confronticompresa la mia famiglia, mai imbattuti in un erroredi forma o di illegalità in circa quarant’anni di eser-cizio del nostro laboratorio di analisi avilla Beatrice.Sono passati, come ho detto circa sei anni e sono sem-pre piùconvinto checi fuuna volontàperfida edesa-geratamente specifica di farci quell’abuso a fine diprocurarci delmale, se tale si può considerare la for-ma repentina e la consapevolezza del comandante delNas e coadiutori che pur essendo stati avvisati e in-formati che il laboratorio di analisi cliniche era chiu-so per le ferie concesse al personale in occasione delNatale 2007, continuarono in una ispezione coordi-nata ma scorretta, fino a trovare difetti che poi furo-no annullati successivamente per nostra reazione enon dal Tar a cui ci eravamo rivolti. Non dimenticoquel momento travagliato da una volontà che mi par-ve appositamente preparata per suggerimento diqualche nostro dipendente infedele, a scopo di crear-ci quel male. Quel comportamento improvviso e qua-si piratesco miha lasciato un ricordomolesto e restosempre più convinto che ci sia stato fatto un tiro man-cino, giustificato dal collegio giudicante del Tar chedopo aver accettate le obiezioni, del nostro avvocato edi un giurista di Bologna, arrivato con un breve ri-tardo, nella sentenza parlò di non aver tenuto contodella giusta arringa del professore perché arrivatatardiva. Per tutto quanto accaduto e sostenuto, portoin me una sofferenza e un rancore che in ogni 27 di-cembre che ricorda l’anniversario, si rinfocolano emi portano rabbia e sofferenza. Sono stati, dai gior-nali locali, pubblicati molti miei articoli con questocontenuto ma i risultati sono stati nulli. D’altra par-te, l'avv. Bolognese, conosce bene queste note dolen-ti, per i tanti impatti combattuti per difendere i nostridiritti e ne potrebbe parlare. Questa sensazione diabuso, che mi pare sempre mirato contro chi non èdel centro sinistra costituisce una grave carenza dicultura e civiltà che descrive la nostra regione comeun fanalinodi coda che all’Italianon dà decoroe giu-sto valore. Mi si perdoni questo sfogo che è mio per-ché continuo nella sofferenza con Beatrice mia mo-glie, i miei figli e il personale che non abbiamo licen-ziato per non mandarlo tra i senza lavoro. Per ono-rarli, stiamo esaurendo le nostre riserve nella spe-ranza di ricomporle se i tempi cambieranno e percambiarli è necessario cambiare governo alla Regio-ne Basilicata, mandando a casa gli attuali ammini-stratori alle prossimeelezioni di novembre ese la po-polazione non avrà capito questa necessità, è segnoche non c'è ragione che tenga per convincere gli in-creduli.

Abbiamo resistito in questi sei anni sperando chequalcosa fosse cambiato e che la cupola corrotta chetiene la dirigenza fosse stata demolita per sempre esono convinto che solo un Governo probo e giustotutto questo lo possa fare, perché rievocando la sfidu-cia dei duri a capire e analizzandola nel suo insieme,sempre più mi persuado che ogni ipotesi messa incampo sia parte della nostra ragione.

Mi è venuto da sfogarmi mirando all’ultima spe-ranza che ci rimane in queste prossime elezioni, an-che per dare ai tordi della Basilicata la lezione che me-ritano. Chiedo scusa e comprensione alle personebuone e ragionevoli con l'augurio che anche in lorosbocci l'anelito della speranza per cambiare l'Ammi-nistrazione Regionale della Basilicata.

E' un'utopia, questo lo so, ma tante volte può capi-tare quella utopia buona, che chiuda la bocca a chitanto inneggia alla vittoria del leone Lauriota.

CARO PITTELLA, RESTITUISCIL’ORGOGLIO AI LUCANI

di SERGIO STIGLIANO

CHIARITECI COME SI USALA CARTOLINA ELETTORALE

di GIUSEPPE TICCHIO*

La Tribuna

A TE CHE TRA QUALCHE setti-mana sarai il governatore di que-sta terra cosi aspra e tanto bella ; Ate che le imperscrutabili dinami-che della storia o il fato o le circo-stanze o le speranze della nostragente stanno affidando un compi-to difficile edentusiasmante ....po-tevacominciare cosiquesta letterache lettera non e', per fare il paricon la tua, quella con tanti "ate"...ma preferisco scriverti in untono piu' diretto, come sicuramen-te vorrebbero e potrebbero scriver-ti tanti lucani. Nella segreta spe-ranza che non la legga solo il tuostaff di comunicazione mediatica.

Ed allora ...caro Marcello chi tiscrive è un lucano , uno di quelliche non sono andati via, uno diquelli che hanno deciso di restare ,che si sono inventati un lavoro, chehanno costruito qui la propria fa-miglia che si sono presi la respon-sabilità di far crescere qui i proprifigli , fin quando vorranno e po-tranno restare .

Amare questa terra , fare dellescelte di vita, avere delle responsa-bilità ,di famiglia, di lavoro, ti por-ta inderogabilmente ad incrociarela passione politica ed anch'io co-

me tanti sono un militante ,unumile operaio della politica; quelliper intenderci che stanno in terza equarta fila, senza chiedere nullama con la speranza, quasi sempredisattesa che la politica assolva ilsuo compito di rendere migliorequesto mondo.

Conosco, pertanto, come la prati-ca politica ti porta spesso a mettereda parte i desiderata, le ragioni delcuore, sacrificate sull'altare dellemediazioni , delle maggioranze,delle strategie...e capisco di conse-guenza le disarmonie tra la realtà eciò che durante queste settimanesei diventato nell'immaginariodella nostra gente, ciò che , forse,vuoi essere davvero...capisco, peresempio, perché non hai voluto opotuto mettere nel listino quattrogiovani di quelli che, per intender-ci, vengono definiti " fuga dei cer-velli" che bel segnale sarebbe statoper i tanti costretti a mettere le pro-prie capacità al servizio di altri luo-ghi ,di altre realtà... sono tantiMarcello, sono troppi .

Eppure nonostante tutti i mieidubbi, le disillusioni ,voglio crede-re in questa tua voglia di " rivolu-zione", voglio crederci perché è l'

unica speranza ..e ci sarò ,ancorauna volta ,a darti una mano, ad aiu-tarti ad avere questa possibilità.

Sarà un compito difficile ma infondo la nostra gente, la nostrameravigliosa gente non ha maichiesto molto, mai più del necessa-rio ed il necessario è restituirglil'orgoglio: l'orgoglio di poter dire"sono lucano" , vivo in una regionedove la sanità funziona bene, dovela scuola è quel luogo sereno e pro-ficuo in cui crescono i nostri figli,dove c'e' solidarietà , accoglienza,dove c'e' attenzione ai bisogni, dovele risorse vengono sfruttate conl'amore per l'ambiente, quell'am-biente che non è nostro ma che ciprestano i nostri figli; Una regionedove si può sapere, saper essere,saper fare.

Non è difficile Marcello, si puòfare; Dobbiamo fare in modo che ilucani sentano questa terra comela loro casa, con lo stesso sentimen-to con cui , la nostra casa, la tenia-mo pulita, in ordine bella, con ilpiacere di mostrare agli amici le co-se belle che in essa ci sono. L'orgo-glio Marcello, l'orgoglio di esserelucani.

Buona vita, Presidente.

Signora Direttrice,non vorrei passare per un rompi

scatole, se così fosse mi scuso con Leie con tutta la redazione de il Quoti-diano.

Però se bisogna denunciare grossistrafalcioni non si puo` farne amme-no di intervenire verso chi di dovere.

Questi i fatti: in questo fine setti-mane che é volto a termine, come Cit-tadini iscritti all'AIRE, dei nostri Co-muni abbiamo ricevuto la tradizio-nale "Cartolina Elettorale" per usu-fruire delle agevolazione di viaggioper raggiungere il proprio seggioelettorale nei nostri singoli Comuniper esprimere il voto-contributo perl'elezione del Consiglio Regionaledel 17-18 novembre p.v. fin qui nien-te da ecceppire, se non per la fraseche riporto: "Questa cartolina-avvi-so dà diritto a tutte le agevolazioni diviaggio concesso agli elettori".

Mentre per le varie votazioni Am-ministrative passate, non solo eraevidenziato il testo appena riporta-to, ma illustrava anche le modalità diutilizzo della stessa, ad esempio se, siviaggiava con il treno, con l'aereo oeventualmente con bus di linea, chead esempio dalla Svizzera e dallaGermania sono attive diverse corsesettimanali.

Mentre nell'illustrazione del con-tenuto di questacartolina, non sonovisibili le varie modalità di utilizzo.

Da questa lunga premessa si evinco-no le difficoltà in cui il cittadino-elet-tore che deve venire dall'estero, si évenuto a trovare, visto che non si ca-pisce in che modo e in che terminiquesta cartolina-avviso possa essereveramente utile ai fini delle varieconcessione esistenti.

A questo punto della favola, il cit-tadino-elettore si rivolge, come si so-no già rivolti alla struttura della Fe-derazione Lucana in Svizzera, percapire come veramente puo` utiliz-zare questa cartolina, ma siccomeanche noi siamoall’oscuro di questavicenda, rivolgendomi a Lei Signordirettore, é nostro intento far arriva-

re questa notizia a chi di dovere perpoi ragguagliarci sucome ci dobbia-mo comportare. Sempre chi di dove-re potrà illustrare il codice di com-portamento all'indirizzo del Presi-dente della Federazione, affinché lastruttura Federativa possa comuni-care direttamente o attraverso lastampa Italiana in questo caso inSvizzera é raggiungere più corre-gionali, illustrando loro come utiliz-zare questa cartolina-avviso. Credoche non chiediamo la luna nel pozzo,ma semplicemente un minimo dichiarezza e di onestà intellettuale.

*Presidente della Federazionedei Lucani in Svizzera.

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Martedì 29 ottobre 2013 15

L’I TA L I ANON E’

R A Z Z I S TAdi FRANCO PELELLA

Il più importante storicoitaliano, Carlo Ginzburg,ha concesso un’intervistanel corso della quale haparlato negativamente deldisegno di legge contro ilnegazionismo (Simonetta-Fiori: “La verità e la storia”;La Repubblica,22/10/2013). Nel corsodell’intervista il professorGinzburg ha parlato anchedel razzismo.

Secondo lui in Italia«l’antisemitismo s’inseri -sce in un panorama più am-pio, caratterizzato da unrazzismo vergognoso che,diversamente da quantosuccedeva in passato, è en-trato a far parte del discor-so pubblico. Basti pensareagli insulti contro la mini-stra Kyenge, che hannofatto il giro del mondo.

Oggi l’immagine dell’Ita -lia nel mondo include an-che questo. Potrebbero ve-rificarsi episodi di razzi-smo ancora peggiori diquelli ai quali assistiamo:ma una legge che punisse ilnegazionismo non servi-rebbe a impedirli».

Non sono d’accordo con ilprofessor Ginzburg. La so-cietà italiana non è razzistaperché in essa non sonopresenti alcuni elementifondamentali dei compor-tamenti razzisti: la siste-maticità e la gratuità. Lecronache quotidiane ripor-tano solo raramente casi ditali comportamenti neiconfronti degli stranieripresenti in Italia. Nono-stante in Italia ci sianogruppi consistenti (come laLega Nord) e gruppi mar-ginali (come quelli presen-ti negli stadi) che propa-gandano il razzismo granparte della popolazionenon ha comportamenti raz-zisti. Secondo me in questomomento l’immigrazionestraniera in Italia sta pro-vocando non razzismo madisagio sociale; soprattut-to nelle zone in cui l’immi -grazione è numericamentepiù consistente la popola-zione locale vede messo indiscussione il proprio tra-dizionale modo di vita e leproprie abitudini. Ma sitratta di un disagio che nonpuò essere definito razzi-smo ma, forse, disagioidentitario.

IL RIENTRO IN GIOCODELLA LISTA PITTELLA

La Tribuna

NO ALLA RIFORMADELLA GIUSTIZIA

di FRANCESCO BOCHICCHIO

IMPEGNO ETICOCONTRO LA VIOLENZA

di TERESA FIORDELISI*

CI TROVIAMO A ragionare di morte e dolore,di donne strappate alla vita. Tutto questo ri-guarda la nostra comunità locale, il nostro ter-ritorio. E per questo motivo riguarda da vicinoanche le Banche di Credito Cooperativo. Il Cre-dito Cooperativo è un sistema di banche costi-tuite da persone che lavorano per le persone.

Negli statuti delle BCC c’è scritto (art. 2) chegli obiettivi d’impresa della Banca di CreditoCooperativo-Cassa Rurale sono: garantireconvenienza (“favorire i soci e gli appartenentialle comunità locali”); promuovere ben-essere(“il miglioramento delle condizioni morali,culturali ed economiche”); educare alla solida-rietà e alla responsabilità (“promuovere...lacooperazione e l’educazione al risparmio”);adoperarsi per costruire coesione, svilupposostenibile, bene comune; esercitare ed incen-tivare la democrazia economica (“forme ade-guate di democrazia economico-finanzia-ria”).

E’ per questo motivo che le BCC hanno datempo sviluppato iniziative di sostegno ad hocche potrebbero a buon titolo diventare “buonepratiche” diffuse e parametri di scelte politi-che: si va dalle intese locali con gli imprendi-tori edili per forme di affitto con diritto di ri-scatto agli accordi con le Diocesi per plafond dimicrocredito; dai mutui per favorire le adozio-ni internazionali alle tante intese per l’antici -pazione della indennità della Cassa Integra-zione Guadagni ai lavoratori delle aziende incrisi. Tutte iniziative nate dal basso, partendodalla semplice osservazione delle necessità edei bisogni. Spesso in logiche di “rete”con altrisoggetti attivi sul territorio.

E’perquesto motivoche leBCC nonsono in-differenti ai casi di violenza, di criminalità cheriguardano i cittadini, in particolare, le don-ne.

Lo scorso 8 marzo, infatti, in occasione dellaFesta della donna, l’Associazione delle Donnedel Credito Cooperativo, iDEE, nata nel 2004con una missione specifica: valorizzare il ta-lento femminile all’interno, e non solo, del Cre-dito Cooperativo ha organizzato insieme allaCgil a Cosenza un incontro- dibattito sul signi-ficato della giornata commemorativa, ed unconvegno sul ruolo della donna per la ripresaeconomica.

L’associazione delle donne del Credito Coo-perativo in questi anni ha promosso anche al-tri seminari di studio per ragionare ad esem-piosul temadel difficile equilibrio travita e la-voro, e nel dettaglio sul “gender gap” (divariodi genere) nei diversi settori del lavoro edell’economia. E’, infatti, ancora fortementepenalizzante per le donne non solo in terminidi riconoscimento e carriera, ma anche rispet-to al tema della qualità della vita, segnata dallacostante ricerca di un equilibrio non facile traimpegni di carattere familiare e crescita pro-fessionale.

E' per questo motivo, dunque, che la Bancadi Credito Cooperativo di Laurenzana e NovaSiri che rappresento, ha aderito all'iniziativadella Consigliera regionale di Paritá, quale oc-casione di approfondimento degli strumentidi lotta alle discriminizioni e al femminicidio.

In questo contesto, il Credito Cooperativocontinuerà a dare il proprio contributo. Conti-nuerà ad essere un soggetto impegnato e pro-attivo con le altre “energie” del territorio percontrastare ogni forma di criminalità e di vio-lenza di genere.

Per costruire un futuro che guardi lo svilup-po come miglioramento della condizione so-ciale e morale della persona. Condizione es-senziale oggi da cui partire per contribuire an-che alla ripresa economica.

*Presidente BCC di Laurenzanae Nova Siri,

UN FEDELE regalò a San Macarioun appetitoso cestello d’uva.

L’austero penitente non lo toccò elo inviò in dono ad un altro eremita,più vecchio di lui e malato.

Questi, a sua volta, pensò di rega-larlo ad un altro anacoreta, ancorapiù vecchio.

Il vecchio lo diede in dono ad un so-litario più giovane e, la sera, il cestel-

lo di frutta ritornò nelle manidi SanMacario, dopo aver girato, come inun cerchio di affettuosa premura,attraverso le celle di tutti i solitari diquella zona.

Noi spesso, negli ultimi tempi,siamo preoccupati della guerra chec’è tra la Magistratura e la politica.

Noi ci lamentiamo, anche, che nel-le liste elettorali non ci sono persone

nuove e accusiamo sempre le vec-chie volpi di essere attaccate alla pol-trona.

La nostra anima cattiva ci impedi-scedi guardare lapura esacrosantaverità.

Nei palazzi del potere c’è un gran-de amore per il prossimo e un’amo -revole attenzione nei confronti deivecchi saggi.

E’ la carità cristiana che impedi-sce il rinnovamento della nostraclasse dirigente e unisce sempregiudici e politici.

Il cestello d’uva ritorna sempre aSan Macario.

maestromatteocastel [email protected]

Bisogna riconoscere che Berlusconiha una grande spregiudicatezza euna grande capacità di portare il di-battito sui binari a lui più congenialie ciò anche nel modo più stravagan-te: ora parla di riforma della Giusti-zia e tutti gli vanno dietro.

E’ ovvio che quello che lui ha inmente con la giustizia nulla ha a chevedere: Berlusconi vuolesolo evitaredi soggiacere ai procedimenti giudi-ziari ed alle sentenze di condanna asuo carico, anche se passate in giudi-cato. Questa non è riforma della Giu-stizia, è al contrario forma di sovver-timento dell’ordine costituzionale, èeversione. Se le sentenze sono ingiu-ste, non ci sono rimedi una volta pas-sate ingiudicato: èquestaunacarat-teristica essenziale della procedura.

Coppi, illustre giurista e avvocatodi Berlusconi, evidenzia che il rispet-to delle sentenze è una forma di in-sincerità e che le sentenze possono edevono essere criticate , anche aspra-mente, e su tale strada anche altri il-lustri giuridici sono scesi, ma si trat-ta di palese equivoco: le sentenze pos-sono essere criticate ed anzi lo debbo-no, in un’ottica di progresso dellaGiustizia, ma ciò nulla ha a che vede-re con il tentativo di impedire la loroapplicazione utilizzando il potere po-litico: anche la richiesta agibilità po-litica è inammissibile in quanto in-compatibile con la condanna.

Adesso si è addirittura passato ilsegno, la strumentalizzazionedell’infortunio del Presidente delCollegio, che sembra aver anticipatola motivazione, è oltre ogni limite didecenza: è bene che i Giudici parlinosolo per provvedimenti giudiziari,ma un’anticipazione di motivazionidopo la lettura del dispositivo non hanulla di scandaloso e nemmeno diviolazione di valori rilevanti. D’altrocanto discettare di non applicazionedella decadenza da senatore dispostaper le condanne passate in giudicatodalla legge Severino nel GovernoMonti, solo perché il reato è statocompiuto prima dell’entrata in vigo-re della legge e quindi per irretroat-tività, è privo di senso alcuno inquanto la decadenza è una sanzionenon penale e quindi non assistita dairretroattività, e attiene ad uno “sta -tus”incompatibile con la veste di rap-presentante della Nazione.

Napolitano, quando ha evidenzia-to che la condanna di Berlusconi con-ferma l’esigenza di una riforma dellaGiustizia, ha quindi assunto una po-sizione del tutta infondata, ed addi-rittura anticostituzionale, ancorchénon sanzionabile in quanto espressanell’ambito di competenze di “in -fluenza e persuasione”e non nell’am -bito di poteri attivi.

Ciò detto, si può anche parlare di ri-forma della Giustizia avendo ben cu-ra che è una riforma della Giustiziache nulla ha a che vedere con le ever-sive richieste di Berlusconi e dei suoi.Certamente, la Giustizia è lenta e sof-fre di molte inefficienze e disfunzio-ni: ma la riforma della Giustizia chesi ha in mente e che si sostiene in ma-niera insistente , ancorché non colle-gata direttamente a Berlusconi, sicolloca in una direzione del tutto sba-

gliata e inaccettabile: ed in effetti,quando si pone il problema della se-parazione tra carriere di PM e di Giu-dici, volendo collocare i primi al difuori della Magistratura, e dell’eli -minazione o comunque attenuazio-ne dell’obbligatorietà dell’azione pe-nale di cui sancire la discrezionalità,e della responsabilità civile dei Magi-strati, si pensa ad una manovra attaad indebolire i Giudici e i PM e a limi-tarne i poteri di indagine, non a casoed evidentemente quando indirizzatinei confronti dei potenti. Altro è au-mentare i tassi di garantismo con ro-tazione dei Giudici, senza steccati, emigliorando alcuni istituti di imme-diato e rigorosoriesame di provvedi-menti restrittivi della libertà, e consanzioni non civili (la responsabilitàcivile scoraggerebbe dall’assumeredecisioni coraggiose nei confrontidei potenti, vista l’elevatezza del dan-no che può derivarne)

Ma il punto vero è che le inefficien-ze della Magistratura derivano dallamancanza di mezzi e da leggi farra-ginose e spesso incomprensibili equindi la riforma della Giustizia pas-sa per una riforma radicale della le-gislazione e per un potenziamentodella Magistratura, il che richiedeun cambio radicale di indirizzo e amonte la sconfitta del berlusconi-smo.

Angelo Panebianco, uno dei piùraffinati commentatori che si collo-cano nella direzione qui criticata,evidenzia che è necessario assicura-re il rafforzamento della politica neiconfronti della Magistratura, anchese non nel modo improprio di Berlu-sconi di contrapposizionediretta macon aggiramento degli ostacoli. Cer-tamente è da apprezzare la presa didistanza di Panebianco dai berlusco-niani, ma l’ottica è sempre quellainaccettabile di voler porre la politicaal di sopra della legge.

Il discorso è complesso e non puòessere lasciato qui: Panebianco co-glie certamente un problema vero.La Magistratura ha assunto un pote-re troppo forte nei confronti della po-litica peruna grandediscrezionalitàinterpretativa: e un commentatorecertamente non sospetto di pregiudi-ziali anti-Magistratura quale GuidoRossi qualche settimana fa eviden-ziava che la Magistratura è arrivata asindacati continui sul potere politicoed imprenditoriale.

Ma la causa consiste nella pessimaformulazione delle leggi e più in ge-nerale nella crisi del diritto e dellalegge nel capitalismo avanzato, do-vuta al venir meno delle caratteristi-che di generalità ed astrattezza dellalegge e dei criteri di razionalità for-male, propri della teoria di Weber, epiù in generale della legalità con iltrionfo della tecnica e con le correlateesigenze di dinamismo, globalizza-zione e dematerializzazione che fan-no venir meno la certezza del diritto.

La rinascita della certezza del dirit-to e di una nuova razionalità passanonon per l’intervento sulla Magistra-tura, ma, in direzione affatto oppo-sta, per la creazione di nuovi schemigiuridici idonei ad evitare l’abuso delpotere politico ed economico.

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16 Martedì 29 ottobre 2013

“ECOSISTEMA URBANO 2013”, REALIZZATO DA LEGAMBIENTE E AMBIENTE ITALIA

A Potenza 72 auto ogni 100 abitanti, a Matera 62

Le città che non si muovono

Dall’inizio dell’anno, anche in Basilicata sempre di più gli under 35 che si mettono in proprio

I giovani lucani ci provanoLamorte resta cauto: «Ricambio lento e le microimprese molto esposte alla crisi»

Scene di traffico ordinario

Le giornate utilizzate per le donazioni del sanguesaranno utili ai fini contributivi per la pensione

Iva per le cooperative sociali al 4%la soddisfazione della Confcooperative

DATI NAZIONALI

Venezia, Trento e Belluno in testa alla classifica

Ma sono solo 11 i capoluoghi sufficienti

NON C’È DA STAR ALLEGRI se le migliori 11 città del Paese raggiungono a malapenala sufficienza (con 60/100 di punteggio), quando soltanto rispettando tutti i limiti di legge(e quindi senza nessuna performance straordinaria) il punteggio complessivo di un cen-tro urbano sarebbe molto vicino a 100. Non c’è proprio da stare allegri perché il quadrocomplessivo che emerge dalla XX edizione del rapporto di Legambiente, Ambiente Italiae Sole 24 Ore descrive un Paese pigro, apatico, che ha smesso di credere e investire nelcambiamento.

Da Milano, ancora e sempre preda dell’emergenza smog, a Roma dove crescono ilparco auto privato e il tasso di motorizzazione, a Palermo, dove si continua a depuraremeno dei 2/5 dei reflui fognari, Ecosistema Urbano evidenzia l’esasperante incapacitàcon cui molte città affrontano sul proprio territorio alcune questioni chiave dal punto divista ambientale. Eppure esperienze positive in alcune città non mancano e dimostranola praticabilità di alcune soluzioni capaci di offrire un servizio migliore al cittadino e allacollettività. E’ il caso della raccolta differenziata di Novara o di Salerno, delle politichesull’energia e sulla mobilità di Bolzano, della solarizzazione dei tetti delle scuole di Ber-gamo oppure dell’esperimento della moderazione della velocità in un intero quartiere diTorino.

CRESCONO LE imprese giovanili, con-dotte dagli under 35, anche in Basilicata,dove se ne contano circa 7.000. A Materace ne sono 2.527, ovvero l’11,6% sul tota-le; a Potenza 4.445, ovvero l’11,5% suldato complessivo. Questa fotografiaemerge dalla 138ma Assemblea diUnioncamere, in corso a Genova, che ri-leva come - nello scenario di un mondodel lavoro sempre più difficile - aumentala voglia di “provarci”da parte dei giova-ni alle prese con la crisi. Dall’iniziodell’anno, in Italia, sono tanti gli “under35” che hanno deciso di tentare la cartadell’impresa scegliendo, come si dicevauna volta, di mettersi “in proprio”. Dellequasi 300mila imprese nate tra l’iniziodell’anno e la fine di settembre, infatti, ol-tre 100mila (il 33,9%) hanno alla guidauno o più giovani conmeno di 35anni dietà.

La culla di que-sta vitalità im-prenditoriale è ilSud, dove ha sedeil 38,5%delle nuo-ve imprese giova-nili, con quasi40mila attivitàaperte innove me-si. I settori in cui igiovani sembranoindividuare lemaggiori possibi-litàdi successoso-no quelli del com-mercio (dove ope-ra il 20,5% delleneo-imprese gio-vanili), delle co-struzioni (9,4%) edei servizi di risto-razione (5,6%).Nella grande

maggioranza dei casi (il 76,8%) si trattadi imprese individuali, la forma più sem-plice - ma anche la più fragile - per opera-re sul mercato; il 15,6% ha scelto invecela formadella societàdi capitale,più ido-nea a sostenere progetti di sviluppo an-che ambiziosi.

“Il dato rileva che c’è una parte della ge-nerazione giovanile lucana che fortuna-tamente non si arrende alla crisi e prefe-risce provarci, piuttosto che emigrare oattendere –spiega il presidente di Union-camere Basilicata, Pasquale Lamortenella foto -. Le agevolazioni normative(il poter aprire l’impresa con poca buro-crazia e quasi a costo zero) e l’esploderedel fenomeno delle startup stanno pianpiano modificando la geografia del lavo-ro anche nella nostra regione, ma nondobbiamo sottovalutare che il ricambiogenerazionale è ancora lento e che quelleche nascono sono soprattutto micro epiccole imprese individuali, le più espo-ste allacrisi e achiusure repentine.Sta anoi, alle Istituzioni, fare quadrato e crea-re le condizioni per aiutarle a crescere e afare rete, continuando a sburocratizzarele procedure, ad attrarre intelligenze einvestimenti, a rendere i percorsi piùmeritocratici, per valorizzare le compe-tenze nell’interesse della collettività.”

"LO STOP DELL'AUMENTO dell'Ivadal 4 al 10% per le cooperative sociali èil segno tangibile del senso e della va-

lidità di un’azionea tutela delle im-prese associate”.

Giuseppe Suan-no (nella foto),presidente di Con-fcooperative diBasilicata espri-me, così, la suasoddisfazione peril risultato rag-giunto.

L'aumento del-l'aliquota avrebbe messo a rischio mi-gliaia di posti di lavoro in Basilicata.

La misura era stata introdottadall’allora governo Monti, e prevede-

va l’aumento dell’IVA dal 4 al 10% sul-le prestazioni sociosanitarie erogatedalle cooperative sociali per conto diComuni e Asl. «L’aumento dell’Iva suscala nazionale avrebbe destabilizzatoi già precari equilibri del welfare to-gliendo i servizi a 500.000 famiglie edeterminando la perdita dell’occupa -zione di 43.000 persone…..e la Basili-cata, ovviamente, non sarebbe rima-sta indenne da questa tragedia. Si sa-rebbe colpito un settore che sta attra-versando momentidrammatici legatial ritardo nei pagamenti da parte dellepubbliche amministrazioni che inmolti casi mette a rischio il prosegui-mento stesso delle attivita' delle coo-perative, costrette a sostenere spese divario genere e ad anticipare il paga-mento degli stipendi».

UN EMENDAMENTO passato inCommissione Bilancio della Came-ra ha eliminato il rischio slittamen-

to della pen-sione per idonatori disangue, pa-ventato neimesi scorsia causa diuna serie dinorme con-tenute nellariformaFornero.

Il mini-stro del Lavoro, Enrico Giovannini,era già sceso in campo sottolinean-do che i donatori sono persone “me -ritevoli di una particolare attenzio-

ne proprio al valore sociale che ca-ratterizza la loro attività”.

A queste parole è seguito unemendamento parlamentare che haincluso, tra le prestazioni effettivedi lavoro, anche i periodi di astensio-ne obbligatoria derivante dalla do-nazione del sangue e di emocompo-nenti.

«Abbiamo accolto con soddisfa-zione l’eliminazione di un'anomaliache avrebbe causato grande ingiu-stizia sociale, colpendo tante perso-ne che compiono un atto di alto valo-re morale e solidale e che colmano avolte l’assenza di servizi pubblici, ri-sultando di enorme valore per la col-lettività», ha sottolineato Nicola To-disco, presidente dell’Avis Regiona-le di Basilicata.

POTENZA -A Potenza circolano72 au-tomobili ogni 100 abitanti, a Matera 62:è uno dei dati contenuti nel rapporto“Ecosistema urbano 2013”, realizzatoda Legambiente e Ambiente Italia, pub-blicati dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”.

Nella graduatoria dellecittà con me-no di 80 mila abitanti, Potenza è 25/acon 43,55 punti e Matera 27/a con42,89 punti. Al primo e la secondo po-sto vi sono Belluno (72,19) e Verbania(66,32), seguiteda Nuoro (65). Nell’ar -ticolo che illustra i dati riguardanti ingenerale la mobilità, Rossella Cadeo hasottolineato che “la densità automobili-stica è uno degli elementi più proble-matici per le città italiane, che restanolontane dall’Europa: a Londra, Parigi eBerlino si contano 32 auto ogni 100 abi-tanti, in Italia si supera il doppio(64,4)”. Le città con 70 o più auto ogni100 abitanti, oltre aPotenza, sono Iser-nia, Nuoro, Vibo Valentia, Frosinone,L’Aquila, Viterbo e Aosta.

La posizione delle due città lucanenon è migliore in altre classifiche, sem-pre relative alla mobilità: a Potenzamancanole pisteciclabili,per Materaildato non è disponibile. Per quanto ri-guarda le isole pedonali, i metri qua-drati per abitante sono 0,08 a Potenza (idati sono del 2010). Per Matera dati nondisponibili. Per quanto riguarda la mo-bilità alternativa, l’indice sintetico cal-colato suuna serie di indicatori collocaPotenza al 12/o posto fra le città con me-nodi 80milaabitanti (conil26,7 suda-to 2011) e Matera al 30/o (0,0).

Nella classifica delle emissioni peri-colose, non vi sono dati disponibili perMatera ePotenza. Inquella dellepolve-ri sottili Pm10, Potenza è al comandocon Nuoro (non disponibili dati su Ma-tera). Nella classifica sul “rischio ozo-no”- sempre fra le città piccole - Materaè 23/a (in media, 78 giorni di supera-mentodella mediamobilesulle ottooredi 120 microgrammi per metro cuboregistrati da tutte le centraline) e Po-tenza 26/a (in media 89,5 giorni di su-peramento).

Potenza e Matera sono comunqueconsiderate fra le città “meno energivo-re” nel campo dei consumi elettrici,mentre la dispersione della rete idrica èdel 43 per cento a Matera e del 52 percentoa Potenza.Bassianche lepercen-tuali sulla diffusione di impianti foto-voltaici e pannelli solari sugli edifici co-munali (in rapporto a mille abitanti),mentresono paria zeroivolumi ditele-riscaldamento pro capite.

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Martedì 29 ottobre 2013 17

In breve

Basilicata

Il segretario regionale di Flai Cgil Esposito a Lagopesole: «800 milioni di evasione l’anno»

«Un lavoratore su 5 è in nero»La proposta: «Investire in controlli una minima parte dei proventi del contrasto attesi»

POTENZA - Si è tenuta ieri nelle sale del Ca-stello di Lagopesole, l’iniziativa “integra -zione e lavoro: contro il lavoro nero e l’ille -galità”, organizzata da Cgil Potenza, FlaiCgil Potenza, Auser Basilicata, con il so-stegno di Fondazioneper il Sud edil patro-cinio gratuito del Comune di Avigliano,cui hanno partecipato oltre 300 personecon grande interesse e con interventi incui sono stateaffrontate questioni impor-tanti e sentite.

I lavori della giornata sono stati avviatidalla relazione di Vincenzo Esposito, Se-gretario Generale Flai Cgil Potenza, cheha portato all’attenzione dellaplatea ilda-

to relativoal lavoronero inBasilicata: «5100 personeche rappresentano circa il22% del totale della forza la-voro impiegata nella no-straregione, conunvaloreeconomico di circa 1,5 mi-liardidi eurosolo inBasili-cata,dicui 500milionirap-presentati dall’evasione fi-scale e circa 300 milioni dieuro dell’evasione contri-butiva e assicurativa».

«Vi è dunque» ha conti-nuato Esposito nella suarelazione «un problemache riguarda in particolarmodo il mancato rispettodei diritti e la mancata ap-plicazione dei contratti dilavoro, a cui deve aggiun-gersi il danno economicoper il Paese in termini di mi-nor gettito fiscale e contri-butivo, oltre ad un elemen-to di concorrenzasleale neiconfronti di quelle aziendeche invece rispettano lenorme di legge ed i contrat-ti. Proprio in Basilicata, il

13 dicembre 2011, la Giunta Regionale haapprovato una delibera avente ad oggettoil Disegno Di Legge Regionale in materiadi “Disciplina delle attività di contrasto allavoro irregolare”a cui la Cgil di Basilicataha chiesto di apportare al cune modifichetra cui: l’introduzione deldocumentouni-co di regolarità contributiva anche in agri-coltura; l’introduzione degli “Indici diCongruità”, ovvero stabilire il rapportotra la quantità e la qualità dei beni e dei ser-vizioffertidaidatori dilavoroelaquantitàdelle ore lavorate; l’istituzione presso icentri per l’impiego provinciali delle “Li -ste di Prenotazione”; l’incentivazione intermini economici, accordi tra le associa-zioni dei produttori e le organizzazionisindacali per garantire il trasporto dei la-voratori per e dai campi; il rafforzamentodei controlli ispettivi anche in coordina-mento con quelli dell’Inps. Gli interventielencati avrebberoun costostimato intor-

no ad 1milione e 140 milaeuro, da coprireconilsolorecupero del5%dell’evasione fi-scale e contributiva, che consentirebbe direcuperare circa 50 milioni di euro».

Dopo la relazione, conclusa proprio conl’invito alla regione a rimettere in carreg-giatalalegge cheadoggigiace suunbina-rio morto, ci sono stati gli interventi di Sa-ra Ulivi, Presidente Auser Basilicata, En-zo Costa , Presidente Nazionale Auser, Fi-lippo Bubbico , Vice-Ministro dell’Interno,che ha sottolineato la necessità di interpre-tare l’immigrazione come fattore di svi-luppo, proprio come è accaduto alle areedel Piemonte e della Lombardia che, nel se-condo dopoguerra, grazie all’apporto del-la manodopera meridionale,sono riuscitea creare sviluppo e opportunità per l’interoPaese. Hanno, inoltre, portato la loro testi-monianza significativa e toccante Helena

Baklanova, corsista progetto “Piano delConte”, Sing Loveprit, corsista progetto“Piano del Conte”.

La discussione sul tema dell’illegalità edel lavoro nero è stata arricchita dal con-tribuito di Antonio Dago, Direttore InpsBasilicata, Donato Di Stefano, PresidenteCia Basilicata, Michele Frascolla, Ammi-nistratore Manteca, Maria Rosaria Sabia,Dirigente Provincia Potenza.

I lavori sono stati chiusi da Ivana Galli,Segretario Nazionale Flai Cgil, che ha ri-badito la necessità di avere un dispositivolegislativo che depenni l’odiosa attività deiCentri di Identificazione ed Espulsione,per andare nella direzione dell’accoglien -za evalorizzazione ditutto ilcapitale uma-no che dal nord africa e dalle aree sub -sahariane cerca di raggiungere l’Europaper sfuggire a guerra e povertà.

Un’immagine della saladel castello di Lagopesoleieri mattina. Nel riquadroVincenzo Esposito

Lotta all’usura:Bubbico convocale associazioni«IL Ministero dell’Interno ha de-ciso di organizzare un approfon-dimento sul problema dell’usu -ra, convocando Abi, Fondazioni eassociazioni». Lo ha annunciatoieri a Matera il viceministroall’Interno, Filippo Bubbico (Pd),intervenendo a un’iniziativa suitemi del sovraindebitamentopromosso dall’Adiconsum di Ba-silicata. «Abbiamo notato - hadettoBubbico - un legamestrettotra usura, racket ed estorsioni.Per questo occorre attivare ini-ziative e percorsi che possanocombattere l’economia illegale(...) Le famiglie - ha aggiunto il vi-ceministro - sono in difficoltà,con uno spostamento nell’areadella povertà. C’è un certo nessotra usura e gioco d’azzardo. Ab-biamo segnali preoccupanti chevanno contrastati per impedirel’inserimento della criminalità».

Uil: oggi a Potenza“Pensare in grande”“BASILICATA: una comunitàche può pensare in grande il do-mani” è il tema dell’iniziava pro-mossa dalla Uil Basilicata e dalsuo centro studi oggi a Potenza(Teatro Don Bosco, ore 10). «E’in -sieme una affermazione con tut-ta la convinzione e la passionepossibile - spiega il segretario re-gionale Carmine Vaccaro - ma èpure un auspicio, forse una do-manda ed una forte provocazio-ne per tutti». Nel corso dell’in -contro saranno presentati unrapporto sulla società regionaledenominato “Basilicata 2013uno sguardo nuovo”, un film eun corto curato dal giovane pro-fessionista lucano GiulianoBrancati. La giornata si conclu-derà con l’intervista di CarmenLasorella al professor GiuseppeDe Rita, presidente del Censis suitemi del 2locale”, della “contem -poraneita” e dell’attualità socio-economica del Paese.

«C’è un problemache riguardail mancato rispettodei diritti e la mancataapplicazionedei contratti di lavoro,a cui deve aggiungersiil danno economicoper il Paese, oltread un elementodi concorrenza slealeper chi rispettale regole»

L’Associazione dei lucani a Roma illustra le peculiarità del territorio regionale

La Basilicata presentata alla capitale

La foltaplatea deilucani aRoma e, asinistra, iltavolo conAlberti eCoviello

L’associazione dei lucani a Romacontinua nella sua opera merito-ria di promozione del territorio re-gionale nella capitale. E così dopo

l’evento sulla Valle del Noce equello sui Parchi Lucani (Pollinoe Appennino), è stata la volta dellaVal D’Agri, della quale oltre a im-magini dell’ambiente e del pae-saggio sonostati illustratiaspetti socioculturali pri-ma non consi-derati come lasorprendentericchezza del-la tradizionemusicale e leproblematichelegateall’estrazionedel petrolio.

Per la musica, il presidente del-la Pro-Loco di Viggiano, GaetanoCaiazza ha ricordato il lavoro svol-to per il recupero sistematico delletradizioni musicali ed artigianalipresenti in questa parte della Ba-silicata e conosciute perfinoall’estero.

Nelle ricerche sulla musica col-ta, il lavoro della Pro-loco è statocoadiuvato dal prof. Gian Luca Pe-trucci (docente presso il conserva-

torio di Santa Cecilia, a Roma).Tra i risultati di questi studi: la co-stituzione di un laboratorio per lacostruzione dell’arpa viggianese(più piccola per la trasportabilitàda parte di musici girovaghi);reintroduzione di corsi di arpa; ri-cerche d’archivio su complessimusicali e solisti che hanno rag-

giunto la cele-brità nel mon-do, come il gran-de flautista Leo-nardo De Loren-zo.

Proprio inomaggio a Leo-nardo De Loren-zo, nel corsodell’incontro c’èstato un breveconcerto per

flauto eseguito da GianLuca e Gi-nevra Petrucci che hanno esegui-to tre brani (di Mozart, RossiniVerdi) nella trascrizione per flau-to del grandissimo maestro vig-gianese.

La grande musica e la splendidaesecuzione sono stati la più bellasorpresa per i numerosi parteci-panti alla serata. Ginevra Petruc-ci si esibirà il mese prossimo aNew York insieme al grande pia-nista Bruno Canino.

Per gli aspetti economici il sin-daco Giuseppe Alberti e il prof.Romualdo Coviello hanno fornitoun quadro essenziale della situa-zione ad oggi, oggetto spesso diuna confusione informativa chenon aiuta la individuazione dipriorità e temi di confrontoancheduro e deciso con le compagnie pe-trolifere.

Nell’elenco dei temi/problemicitati: dati sulla produzione attua-le e futura (con Tempa Rossa, del2016); soldi dalla percentuale diroyalties che dal Governo Centra-le (proprietario del sottosuolo)vanno alla Regione e della “frazio -ne” che rimbalza sui 35 comuniinteressati dall’estrazione; l’inse -rimento dei comuni nella nego-ziazione e discussione con le im-prese estrattive. Si registrano al-cuni progressi; accresciuta vigi-lanza sulle emissioni. Si stannoraccogliendo informazioni sullemigliori tecnologie in essere a li-vello mondiale, cosa non sempli-ce; sviluppo di una mentalità diconvivenza con la produzione “so -stenibile” di idrocarburi sia per-chè le ricadute economiche sonoindispensabili al sostegno di beni-funzioni essenziali della Regione(Sanità, Università di Basilicata,ecc) sia per la dimensione geoeco-

nomica del problema.Dall’insieme delle tante cose

presentate nel poco tempo dispo-nibile è emerso che la Val D’Agri,più di altre parti della Regione,vada osservata in modo articola-to: riscoperta di un passato piùimportante di quanto comune-mente conosciuto e prospettive diun futuro condizionato dall’ener -gia, uno dei fattori più critici a li-vello globale.

Straordinariamente ricca an-che la documentazione fornitanell’occasione. Il gran numero dilibri e dvd hanno testimoniato ilrisultato del lavoro di ricerca el’autorevolezza delle collaborazio-ni chene hannoconsentito lapro-duzione. Oltre al ricordato appor-

to del prof. Petrucci, le proiezioniin apertura di serata di un branodel filmato Alma Story sull’incon -tro del grande artista Moni Ova-dia con la Val D’Agri, ha esem-plarmente mostrato il livello deicontatti che sono stati organizzatida strutture culturali come la Pro-loco di Viggiano, che ha da pococompiuto il 35° anno di attività.

Nella seconda parte della serataha avuto luogo una degustazionedi prodotti agroalimentari dellaVal d’Agri che hanno ricevutocertificazioni di tipicità: formag-gio “canestraio” di Moliterno, fa-gioli di Sarcomi, vini Doc Terredell’Alta Val D’Agri. Ed altre gu-stose novità: liquori, frutta sci-roppata, miele, ecc.

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Martedì 29 ottobre 2013 18

Duecento persone senza risposta e in attesa di potersi formare in maniera giusta

Progetto Copes, tre mesi di arretratiLa denuncia di un gruppo di ex lavoratori. I dubbi dopo un “corso di cucina”

L’ingresso della sede Apof-Il dove si tengono i corsi

IL PALAZZO DI CITTÀ NEL MIRINO

«QUANTI dei soldi stanziati per il Copes(ovvero il progetto per le azione di Con-trasto alla povertà e all’esclusione socia-le n.d.r.) si “perdono”per strada a frontedi quelli che poi vengono elargiti ai citta-dini che a quel progetto partecipano?».Questa è la domanda che continuano aporsi - senza alcuna risposta - i circa 200potentini impegnati in quello che fino apoco tempo fa altro non era che il redditodi “Cittadinanza solidale”. Unadomandaancor piùlegittima sesi tieneconto chelecirca 200 famiglie di Potenza, che vivonograzie a questocontributo sociale, aspet-tano ancora le spettanze di agosto, set-tembre e ottobre.

Le cifre, per la verità, non sono esage-rate: variano da un minimo di 200 a unmassimo di 600 euro ma, a parte il fattoche per ben tre mesi nessuno ha visto unsolo centesimo - con questi soldi circa 200famiglie neanche sbarcano il lunario -l’altro problemasollevato riguardail fat-to che «per noi - hanno spiegato quelli cheal progetto stanno prendendo parte - nonè neanche piacevole trascorre 20 oremensili seduti tra i banchi dell’Apof-Il odel Centro per l’impiego».

Ilprogetto, infatti, prevede,almenosucarta, che queste persone seguano deicorsi di aggiornamento professionaleche consentano loro di potere essere nuo-vamente inseriti nel mercato del lavoro.

«Peccato - denunciano - che tutto que-sto non accada».

A esempio all’Apofi-Il si sarebbe dovutotenere «un corso dicucina». Non male co-me idea visto che, nonostante la crisi, il

settore della ristora-zione tutto sommatoregge. Peccato «pe-rò - raccontato - chealtro che corsi di cu-cina. Ilmassimo cheabbiamo fattoè statoquello di essere por-tati a Tito, dove hasede una società chesi occupa delle men-se scolastiche, doveabbiamo sbucciatopatate e lavato piattisporchi».

Insomma «siamo stanchi. Stanchi diessere presi in giro e di non fare nulla».

Quei soldi che comunque tardano adarrivare «noi vorremmo tanto guada-gnarceli». E quindi «bene anche pulirepatate e lavare piatti» ma sicuramente«non vogliamo trascorrere quelle 20 orestandocene con le mani in mano».

Alla fine, infatti «chi ci guadagna dav-vero sono l’Apofil e il Centro per l’impie -go» che non solo «prendono soldi per il fit-to delle sale dove teoricamente dovrem-mo fare lezione» ma prendono soldi an-che per le docenze. «Docenze - proseguo-no nella loro denuncia - che vengono te-nute dagli stessi dipendenti dei due entiche così percepiscono soldi extra oltrequello che è il loro stipendio mensile».

Insomma: «Basta “giocare” sulla pellee sul bisogno delle persone».

Altro che inclusione sociale. Risorseeconomiche importanti, quelle del Copes,che, però,non portanoda nessunaparte.E così oggi sono tre i mesi senza alcunocontributo sociale per le circa 200 fami-gliedi Potenzachedatempo basanola lo-ro vita su quel contributo senza neancheavere poi la certezza che per loro ci sia unalavoro. Un’attesa cheuccide, soprattuttoquando fai conto su quel poco denaro«cheti èstato promessoin undetermina-to giorno ed invece, poi non trovi». Comenon troverai mai un lavoro. Insommauna sortadi capolineaper unprogetto disostegnosociale definitoda tutti «un fal-limento». Nessuno, infatti, è stato «inse-rito socialmente». Anzi «la povertà si è ag-gravata» è stata «sprecata una risorsaeconomicarilevante senzaalcunoscopo,se non quello di creare sudditanza eavamposti clientelari al servizio di quantisono convinti che questo sia il modo giu-sto di fare politica sociale».

Alessia [email protected]

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Impianti sportivi, manutenzioneaffidata in regione di prorogatio

MA dovevai, se il mezzo nonce l’hai?Perché contra-da Rio Freddo è isolata dal resto della città? Cosa ren-de una città che offre tanti servizi al cittadino pro-duttiva? Cosa la rende funzionale alle esigenze deicittadini? Alla base della buona vivibilità di una cit-tà, vi è un efficiente servizio di trasporto pubblico ur-bano, che dia la possibilità a tutti i cittadini di potersispostare agilmente, di poter raggiungere le propriedestinazioni da uncapo all’altro del territorio,di ga-rantire il facile raggiungimento di ogni zona dellacittà a chi non dispone di un’auto o a chi preferiscefarneameno, oancoraachinonè residentemaarri-va tramite treni o autobusdi linea ancheper lavoro.Tutti,non solo iresidenti,devono poterraggiunge-re la propria destinazione con facilità, ma soprattut-to i lavoratori hanno l’esigenza di arrivare ogni gior-no presso il proprio posto di lavoro, per tempo, ovun-queesso sia.Alloraperché nellazonadiRio Freddo,incui visono molteattività lavorative,non èpresen-te neanche una fermata del servizio di autobus urba-no? La mancanza di una fermata del servizio urbanoprovoca notevoli disagi a tutti gli utenti, persone cheogni giorno devono trovare un modo alternativo perraggiungere la contrada. In una città in pienaespansione è impensabile che alcune zone siano con-siderate ancora periferiche e non parte integrantedella città. Sarebbe opportuno creare una o più fer-mate del servizio urbano che colleghino anche que-st’area alla città, ne basterebbe anche una sola, ma-gari allungando il percorso di una linea urbana

Rocco SummaConsigliere comunale Dec

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GALLITELLO

Nodo complessoRipartono i lavori

«Gli uniciche alla fineguadagnanosono l’Apof-Ile il Centroper l’impiegoe i lorodipendenti»

PotenzaREDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

SOTTOSCRITTO questamattina (vedere foto in al-to) l’atto di accordo tra laDeC Spa, Novigal Scarl,Lista Appalti Srl per laprosecuzione dei lavoridel Nodo Complesso delGallitello, fermi a causadella richiesta di concor-dato preventivo avanza-ta dalla Dec Spa al Tribu-nale di Bari e da questoomologato.

I lavori, che sarannoeseguiti dall’Ati (asso-ciazione temporanea diimprese) “Lista appaltiSrl», avranno inizio com-patibilmente con l’inviodella comunicazione diinvito formale alla ripre-sa dei lavori (circa 10giorni) e dovranno essereultimati nel termine di240 giorni dalla data diripresa.

I lavori da eseguireconsentiranno quindi di

vedere ultimata l’opera,a breve, nel suo comples-so e nel rispetto del pro-getto originario.

«Risolviamo positiva-mente –hanno commen-tato il sindaco di Potenza,Vito Santarsiero e l’as -sessore alla Viabilità,Antonio Pesarini - unaquestione cruciale, ri-prendendo finalmente ilavori del Nodo Comples-so del Gallitello, lavoribloccati notoriamenteper responsabilità nonattribuibili all’ammini -strazione comunale diPotenza». Insomma iltempo «necessario a or-ganizzare tecnicamenteil cantiere ed i lavori ri-prenderanno. Entro ottomesi l’opera sarà comple-tata e avremo a disposi-zione una infrastrutturafondamentale per la via-bilità cittadina».

Treno Potenza-SalernoProblemi al sistema frenanteCONTINUANO i disagi per gli utentidelle Ferrovie dello Stato. Ultimo in or-dine di tempo quello avvenuto ieri altreno Potenza - Salerno partito dal ca-poluogo alle 17.51. A denunciare l’ac -caduto i segretari dell’Ugl Basilicata,GiovanniTancredi eGiuseppeGiorda-no che hanno espresso «solidarietà atutti i passeggeri» e tra questi la segre-taria confederale nazionale dell’Ugl,Ornella Petillo. Al personale del convo-glio «và il nostro plausovisto che con laloro bravura e alto senso di professio-nalità hanno saputo gestire l’anomaliaverificatasi nel guasto ai sistemi fre-nanti che ha causato il fermo del convo-glio in una galleria nei pressi di Batti-paglia per oltre un’ora. L’Ugl condan-na la scelta politica che per reperire

parte delle risorse necessarie al tagliodell’IMU sulla prima casa, il Governoha pensato bene di risparmiare «a spe-se dei passeggeri delle ferrovie infatti –tuonano Giordano e Tancredi - questiultimi dovranno viaggiano su una retemeno sicura e, quindi, maggiormentesoggetta a guasti e malfunzionamen-ti. Sono ben 300 i milioni che lo Stato hasottratto alla manutenzione straordi-naria dei treni e della rete ferroviaria».L’Ugl Basilicata inoltrerà un espostoalla Magistratura per denunciare i ri-schi e le conseguenze a cui vanno in-contro i passeggeri «a seguito di questitagli che provocanoun aggravamentodella già precaria condizione dei pen-dolari e del servizio che riguarda granparte del Sud Italia».

ANCHE gli ultimi mesi della secondaconsiliatura Santarsiero saranno ricor-dati per la cattiva gestione della macchi-na amministrativa comunale per gli im-pianti sportivi della città.

Da svariati mesi la gestione di talistrutture è affidata alla società Arieteche, in regime di prorogatio, garantiscela funzionalità degli impianti di MacchiaGiocoli, Rossellino, Lavangone, Mac-chia Romana e della piscina di Monterea-le.

Da alcuni mesi, però, alcuni di questiimpianti sono stati “sfilati” dalle compe-tenze della Ariete ed affidati ad una ge-stione diretta di singole società.

Pur condividendo la pratica dellaesternalizzazione di questi servizi que-sto modo di agire sta purtroppo causan-do due effetti negativi.

Il primo riguarda l’obbligo, da partedel Comune, di continuare ad onorare ilcontratto con la società Ariete per tuttigli impianti sportivi oggetto del vecchiocontratto e dall’altro il rischio che i di-pendenti della Ariete possano rimaneresenza occupazione perché le società su-bentranti nella gestione degli impianti,non assumono, come invece dovrebbero,lemaestranze impiegate daanni inquel-le strutture preferendone altre di nuovanomina.

In pratica, sino alla scadenza del con-

tratto tra il Comune e la società Ariete, lecasse pubbliche continueranno a pagareanche per prestazioni non ricevute ma,alla naturale scadenza contrattuale, afronte del risparmio che il Comune otter-rà per aver affidato a gestioni autonomegli impianti sportivi, alcune diecine di di-pendenti della Ariete si troveranno di-soccupati perché le società subentrantinon avrannoassicurata la loro continui-tà lavorativa.

Questa situazione ricalca pienamentequella che sta verificandosi al Cotrab do-ve, a causa del continuo turn-over dei di-pendenti, “suggerito”dagli amministra-tori comunali, quelli che restano disoc-cupati vengano ugualmente retribuitiperché ricorrendo al TAR ottengono il ri-conoscimento delle loro ragioni.

Il capogruppo Pdl annuncia quindi laconvocazione di un incontro con i rap-presentanti sindacali delle categorie in-teressate ai servizi di gestione degli im-pianti sportivi per concordare una seriedi iniziative capaci di portare ad una ot-timale gestione delle strutture sportivedella città ma anche alla salvaguardiadei posti di lavoro occupati da anni dai di-pendenti della società Ariete.

Fernando PicernoCapogruppo Pdl

al Comune©RIPRODUZIONE RISERVATA

Trasporto pubblicoContrada Rio Freddo

tagliata fuori

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Martedì 29 ottobre 2013 19

INIZIATIVA REALIZZATA DALLA FIDAPA

Un carabiniere davanti alla roulotte (foto tratta dal sito de “il Resto delCarlino”)

Allo Stabile presentato un volume che va oltre ogni forma di individualismo

Come “Raccontarsi, raccontando”

A PESARO lo conoscevo unpo’tutti il clochard di 53 anni,originario di Potenza, trova-to morto nella sua roulotte -che era diventata il suo domi-cilio ufficiale -parcheggiatasulla riva del fiume Foglia.

L’uomo, infatti, viveva dielemosina che chiedeva da-vanti ai supermercati dellacittà marchigiana. Con luic’era sempre il suo fedelecompagno: un cane nero chenon lo lasciava mai e con cuil’uomo divideva il cibo cheriusciva a comprarecon queipochispiccioli che lepersonegli davano.

A stroncare la vita del cin-quatatreenne potentinoqua-si sicuramente un infarto an-che se sarà l’autopsia, dispo-sta dal magistrato, a confer-mare o meno l’ipotesi avanza-ta dagli investigatori.

A trovare l’uomo, privo divita nella sua roulotte, un suoamico che, non avendolo vi-sto per alcuni giorni era pas-

sato per vedere cosa gli fossesuccesso

Il decesso, a quanto si ap-prende, risalirebbe ad alme-no due giorni fa.

Sul posto sono intervenutii carabinieri e i sanitari del118 che ne hanno constatatoil decesso.

La Procura,come detto,hadisposto un accertamento sa-nitario per escludere causediverse da quelle naturali.

Una morte di solitudine epovertà. Che di questi tempipurtroppo finisce quasi pernon fare più notizia.

Il clochard era una personegentile emai molestache cer-cava di raccogliere i pochispiccioli che a fine giornatagli consentivano di mangia-re qualcosa.

Mentre per dormire c’era -no i soliti espedienti: stazio-ne, scatoli di cartone e poiquella roulotte parcheggia-talungo la riva del fiume Fo-glia.

Era originario del capoluogo di regione il clochard trovato morto a Pesaro in una roulotte

Dramma di solitudine e povertàL’uomo, 53 anni, chiedeva l’elemosina davanti ai supermercati

Potenza

UN libro che consente di abitare legrandi storie della nostra cultura.Questa la vera essenza di “Raccontar -si raccontando”, l’opera narrativarealizzata dalla Fidapa – Bpw Italy,sezione di Potenza, e presentata alpubblico nel teatro Stabile del capo-luogo lucano. Voluta fortemente dal-la past presidente della Fidapa poten-tina, Luciana Biscione, la pubblica-zione è una raccolta degli interventitenuti da alcune socie nel corso deidue anni appena trascorsi e docu-mentano la fitta attività convegnisti-ca svolasti nel biennio 2011-2013. Ca-ratteristica del lavoro è dunque la co-ralità, una sorta di “policentrismo”,come lo ha definito Luciana Biscionenell’introduzione, indispensabile alsuperamento di ogni forma di indivi-dualismo. Un libro che riporta l’at -tenzione sulla condivisione e la com-partecipazione a progetti di interessegenerale, che come un abbraccio com-prende tutti e i loro distinti modi di os-servare il mondo. Un libro che recu-pera il piacere della narrazione e il va-lore della scrittura letteraria, cheapre le porte alla conversazione ri-conquistando la dimensione univer-sale della storia delle donne.

Dodici i saggi raccolti e suddivisi intre sezioni: Tanti modi di essere don-na, Voci di Basilicata e Grazie a te. Leautrici della prima sezione racconta-

no il ruolo delle donne nella storia, daAspasia, figura femminile dell’anticaGrecia famosa per la sua intelligenzae arte della conversazione, a Ipazia,scienziata e filosofa vissuta tra il IV eil V secolo ad Alessandria d’Egitto, aOrtensia, prima donna ad esercitarel’attività forense nel 42 a.c. a Roma.L’excursus storico giunge a com-prendere tanti nomi di donne il cuiruolo è stato determinante nella so-cietà maschile che ha dominato ilmondo, e interessante è leggerequanto sia cambiata la loro concezio-ne di epoca in epoca sino all’afferma -zione del diritto di voto e alla loro par-tecipazione alla vita politica. Tra ecce-zionalità e marginalità, scarso è statoil contributo femminile alla scienzanon per incapacità ma per impossibi-lità ad accedere all’istruzione, ciono-nostante tanti i nomi di scienziate ebiologhe che hanno portato alla lucescoperte importanti: da RosalindFranklin a Maria Sklodowska, a Ire-ne Curie a Rita Levi Montalcini. La se-zione dedicata a Voci di Basilicatarappresenta un omaggio a due gran-di poeti: Leonardo Sinisgalli e RoccoScotellaro. La terza ed ultima sezione,Grazie a te, affronta i temi religiosi, lafigura della donna nel vangelo, rac-conta il culto di Santa Lucia e lo Spi-rito Santo. La copertina del libro èuna tempera della pittrice e poetessa

fidapina Rosanna Venneri dal titoloemblematico Fissità. Il libro reca lapresentazione del sindaco di Potenza,Vito Santarsiero e le note critiche diOreste Lo Pomo, caporedattore TgrBasilicata.

Alla presentazione dell’opera han-no preso parte la past presidente na-zionale, Eufemia Ippolito, che ha po-sto l’accento sulla necessità di aprirela Fidapa alle giovani generazioniper proseguire con rinnovato entu-siasmo le attività dell’associazione.Hanno portato i saluti la tesoriera na-zionale Lucia Moccia, la past presi-dente del Distretto sud-est e revisoredei conti nazionale, Giulia Galantino,la vicepresidente della sezione di Po-tenza, Lucia Moliterni e la madrinaAmalia Anastasia. Un salotto cultu-rale ha poi visto dialogare Luciana Bi-scione con Oreste Lo Pomo, incalzatidalle domande della giornalista EvaBonitatibus, sulla genesi dell’opera esul suo valore collettivo. Una chiac-chierata avvenuta sul terreno dellapiacevolezza della conversazione cheha acceso i riflettori sull’importanzadell’associazionismo, valore fondan-tedella societàcivilee tema delnuovocorso. Laconsegna del libroalle socieautrici dei saggi ha suggellato il mo-mento del riconoscimento di un im-pegno che continuerà per il prossimobiennio con il nuovo direttivo.

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Martedì 29 ottobre 2013 21

La potentina Alessandra Montesano ha aperto un negozio che vende prodotti tipici

A Milano un angolo lucanoGrazie a “Enotria” la trentenne è riuscita a inventarsi un lavoro nonostante la crisiUN angolo di Basilicata aMilano dal sapore antico enon solo nel nome: Enotria.Enotria è un negozio di pro-dotti lucani situato in viaCesare Tallone a Milano enasce dall’impegno e dallapassione di chi non si fa fer-mare dalla crisi e cerca diconcretizzare idee e aspira-zioni. Prende sempre piùcampo l’ipotesi di inventar-si un lavoro laddove non èpiù possibile pensare all’il -lusorio e ormai in disuso“posto fisso”. La proprieta-ria, Alessandra Montesa-no, è una trentenne potenti-na con alle spalle un brillan-te percorso universitario inDiscipline umanistiche enumerose esperienze for-mative all’estero: ProgettoLeonardo a Siviglia, pro-getto Comenius in Roma-nia, progetto Antenna aBruxelles presso l’ufficioEuropa.

Montesano è l’ennesimatestimonianza di quantogrande sia l’attaccamentoai valori e alle tradizioniculturali ed enogastrono-miche della propria terra edi quanti lucani continuinocon perseveranza l’opera didiffusione e conoscenzadella Basilicata sul tutto ilterritorio nazionale.

Come nasce l'idea di unnegozio di prodotti lucania Milano? Che iter hai se-guito?

«Provenendo da una fa-miglia di origini contadine,e vivendo io stesso in cam-pagna, ho sempre avuto unrapporto molto stretto con iprodotti e i sapori naturali e

genuini. La formazioneuniversitaria e l’iter lavora-tivo, oltre che sentimenta-le, mi hanno, invece, spintoaltrove, all’estero e in Italia.Una volta trasferitami a Mi-lano ho capito che le stradeerano varie: insistere con iconcorsi in Archivistica, la-vorare nelle risorse umanedi una multinazionale conriciclo laurea in data entryo approfittare di un bandodella Camera di Commerciodi Milano per creare un'im-presa. L'idea della bottegalucana, intanto, si era gene-rata perchè qui a Milano,tra un contratto e un altro,avevo continuato a coltiva-re l'originaria passione epropensione per i cibi natu-rali, biologici, frequentan-do mostre, aperitivi fiere enotando che nonostante ilgrande afflusso di personee anche la loro incredibile

propensione alla spesa perquesto tipo di prodotti, laBasilicata non vi fosse mairappresentata. Ho pensatoallora ad un'attività cheavesse delle potenzialitàeconomiche e che fosse ingrado di soddisfare le miepassioni: il buon cibo e lacultura, la storia e il turi-smo».

Quali difficoltà hai in-contrato per realizzare iltuo progetto?

«La burocrazia, le tassema soprattutto l'inespe-rienza per il commercio e ilgrande periodo di crisi eco-nomica che limita o megliorallenta la creazione di unaclientela fissa».

Qual è il prodotto lucanopiù venduto?

«Si va dal peperone cru-sco già fritto in olio extravergine d'oliva , ai taralli inolio extravergine di Avi-

gliano aromatizzati an-ch'essi al peperone secco oal finocchietto, i lampascio-ni, l'aglianico, stranamen-te proprio quello di fasciaalta, il pane di semola digrano duro con lievito ma-dre che arriva settimanal-mente, il canestrato di Moli-terno dop in pezzature sot-tovuoto e la salsiccia o sop-pressata».

Il tuo negozio non è soloun punto vendita ma è an-che un luogo per ospitareeventi? Che genere dieventi? E quali sono quelliin programma per l'au-tunno?

«Eventi di carattere pret-tamente culturale, comepresentazione di libri e ope-re d'arte più in generale. Maanche e soprattutto presen-tazione del paniere delle ti-picità enogastronomichelucane grazie a collabora-

zioni con associazioni noprofit locali, cooperative eistituti di beneficenza perraccolte fondi, laboratori incui il pubblico attivamentetrasforma la materia primalucana in prodotto finito,degustazioni. I lucani con-tinuano a incontrare i luca-ni fuori dal territorio regio-nale e a creare con questi so-lidi legami. Per questo mo-tivo Enotria ha ospitato lapresentazione dell’ultimoromanzo di Giuseppe Lupo“Viaggiatori di nuvole”».

Il negozio è frequentatopiù da lucani o milanesi?E i lucani che risiedono aMilano che tipo di approc-cio hanno con i prodottidella loro terra?

«Frequentato da entram-bi. I lucani nella loro totali-tà sono nostalgici, devo pe-rò riconoscere che quellicon capacità di spesa eistruzione medio-alta nonsolo più degli altri ricono-scono nel prezzo “sostenu -to”del prodotto il valore ag-giunto della qualità ma so-no disposti anche ad am-mettere che quello che pre-parerebbero loro in casa sa-rebbe forse peggiore diquello acquistato».

A un anno dall’iniziodella tua attività che bi-lancio puoi fare? Cosa an-cora pensi di fare per mi-gliorare la qualità del tuoservizio?

«Il bilancio è positivo intermini di soddisfazioneche un'attività in proprio ein tale settore, ma soprat-tutto in un contesto stimo-lante come Milano, può da-

re, ma ci sono anche moltiaspetti negativi: guadagniancora molto bassi in con-trapposizione al rischio al-to d'impresa, disservizi re-lativi alla mancanza di pun-tualità delle forniture deiprodotti; non solo i prodottinon arrivano quasi mai conpuntualità, ma gli stessifornitori sono a volte nonrintracciabili perchè nonhanno internet o addirittu-ra la linea telefonica. È ne-cessario investire semprepiù e purtroppo i capitali so-no a volte insufficienti manon bisogna però scorag-giarsi».

Che consiglio puoi darea un giovane lucano chevuole intraprendere latua strada?

«Di avere le idee chiare, distudiare in modo approfon-dito il posizionamento e iltarget del prodotto, di nonfermarsi all'idea tradizio-nale del commercio, ovveroaspettare che il cliente en-tri, ma di provare e cercarenuovi canali di offerta, di-stribuzione del prodotto. Dinon investire grosse cifrein un solo tipo di pubblicità,di creare sempre più con-tatti possibili non disde-gnando esperienze che all'i-nizio potrebbero sembrarepoco confacenti al tipo di at-tività intrapresa; bisognapercorrere con umiltà eapertura tutte le strade pos-sibili per sconfiggere laconcorrenza e il periodo dicrisi che si sta affrontan-do».

Angela Salvatore©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il prossimo 30 novembre tra gli ospiti anche Stefano Artiaco

Festival di PotenzaMix tra storie musicali diverse

COSA hanno in comuneAgostino Gerardi, uno deimigliori perché più “auten -tici” interpreti della musicapopolare lucana e StefanoArtiaco, cantautore parte-nopeo che ha ricevuto dal go-verno australiano un Awar-ds per la diffusione dellamulticultura nel mondo?Non sveliamo il “mistero”che terrà incuriositi gli ap-passionati e gli operatoridello spettacolosino alla tre-dicesima edizione del Festi-val di Potenza (la serata fina-le dell’evento si terrà il pros-simo 30 novembre al Con-servatorio Gesualdo da Ve-nosa del capoluogo) che co-me vetrina di artisti presen-ta una grande novità nellacontaminazione tra generimusicali espressioni “mo -derne” di antiche tradizionipopolari. Sul palco si esibi-ranno tra i numerosi musi-cisti, cantanti, gruppi, gio-vani emergenti del cast arti-stico, selezionato con curadall’organizzatore di eventidi spettacolo Mario Bellitti,Agostino Gerardi e StefanoArtiaco. Quest’ultimo è invetta con il suo ultimo singo-lo Nathalie (Fox Production)grazie al suo brano “Gli uo-mini del mondo”. «Anchequesto del “confronto” trageneri musicali – sottolineaBellitti – è una scommessadella nuova edizione del Fe-stival». Con il suo ultimo la-voro Artiacodesidera comu-nicare un solo chiaro mes-saggio, e cioè che la fusionetra mondi diversi è straordi-nariamente possibile! L'arti-

staha realizzatocon ilgrup-po Descendance Aboriginal,veri aborigini australianiche vivono ancora oggi in ri-serve, un video davvero sug-gestivo.

La storia musicale di Ste-fano Artiaco inizia nel1993.Due anni più tardi, nel 1995,anche l'Italia si accorge dellasua vena artistica e del suocarisma: è di questo periododifatti, la pubblicazione del-l'album "Mille amori", pro-dotto da Luigi Albertelli ed

edito dalla Durium-Ricordi.Un progetto in grande stileche vede la partecipazione dialcuni dei musicisti più im-portanti del panorama mu-sicale italiano: Demo Mor-selli, Aida Cooper, ClaudioPascoli, Amedeo Bianchi eMauro D'Addato. In pochesettimane l' LP assurge aivertici di numerose classifi-che radiofoniche e la presen-za di Stefano Artiaco in variprogrammi Rai, Mediaset,Rai International, Radio

Stefano Artiaco

Ceaca, bandito il concorso“Corti (e) senza fissa dimora”

Alessandra Montesano. Asinistra l’interno del negozio

Kiss Kiss, sancisce la rispo-sta positiva del pubblico ita-liano ed internazionale.

Nel 2000, ritorna sullescene musicali italiane con ilsingolo "Lacrime e pioggia",cover in italiano di "Rain andTears". Nel 2001 viene pub-blicato l'album "Il canto dellestelle". Poi un nuovo cd sin-golo intitolato "Mandy " co-ver in italiano di un classicodella musica anni '70, lan-ciato da Barry Manilow e, ilgrande successo del brano,

ha fatto si che esso fosse scel-to , per tre anni, come siglaintroduttiva del program-ma "Italiani nel mondo festi-val", trasmesso su molte retinazionali. Nel 2004 StefanoArtiaco, realizza l'album"Riflessioni". A dicembre

2006, finalmente il suo nuo-vo singolo "Senza di lei", co-ver in versione italiana, del-la celeberrima "All bymyself", che negli anni 70 fuportata ai vertici di tutte leclassifiche mondiali da EricCarmen.

E’COMINCIATA con una festa e un momen-to ludico e conviviale l’attività del Ceaca (Centro animazione culturale Antonio Ari-stide ) che fa capo alla parrocchia di Sant’An -na e San Gioacchino. L’inaugurazionedell’anno associativo 2013/2014 ha costi-tuito di fatto il momento iniziale di un per-corso formativo, culturale e di interscambioculturale chelega la strutturaai sostenitoripresenti in viale Dante 104 a Potenza. Pertutti è stata l’occasione di far conoscere ainumerosi intervenuti l’associazione, le don-ne e gli uomini che compongono le varie at-tività. Fondato nel 1982 il “Centro animazio-ne culturale Antonio Aristide” ha semprecercato di mantenere fede al suo mandatoassociativo promuovendola culturain ognimodo attraverso i suoi linguaggi. Ed è pro-prio per non smentire la propria poliedricitàespressivache ilCentroquest’anno ha inte-so bandire il concorso cinematografico percortometraggi “Corti ( e ) senza fissa dimo-ra”che andrà ad affiancare non soltanto per

l’evidente riferimento ad un certo nomadi-smo culturale che anima entrambi, la secon-da edizione del concorso letterario “Raccon -ti senza fissa dimora”. Non solo cinema e let-teratura saranno le linee guida che il Ceacaintende percorrere nei prossimi mesi. A bre-ve intantogli appassionatidimusicaclassi-ca potranno assistere ad una serie di concer-ti chevedranno lapartecipazionedimusici-sti di comprovato talento. Inoltre per sottoli-neare ancora una volta l’importanza dellacultura materialea maggiorragione quan-do si unisce quella della solidarietà si unisceancora unavolta l’importanzadella culturamateriale a maggior ragionequando si uni-sce a quelle della solidarietà il Ceaca nel me-se di dicembre organizzerà un concerto conla Comunitàdi Sant’Annae SanGioacchinoallestendo anche un mercatino del riciclo edell’artigianato.

Francesco [email protected]

©RIPRODUZIONE RISERVATA

A rione Lucania un nuovo spazio per i giovani

“Centro di aggregazione”Inaugurata l’area “Hospitality”È STATA inaugurata l'area hospitality - spazio at-trezzato del Centro di ag-gregazione giovanile dirione Lucania. Si tratta diun nuovo punto d’incon -tro per i giovani del capo-luogo, probabilmentel’unico di questo tipo.Un’area polifunzionale ingrado di offrire numerosiservizi sia di svago che cul-turali, si potrà infatti frui-re della “social biblioteca”,dell’area studio, del servi-zio internet point,dell’area dedicata a pro-getti sia scolastici che uni-versitari e così via. Il tuttoin un contestocome quellodel nuovissimo Centro na-to a rione Lucania che saràaperto tutti i pomeriggi

dal lunedi al sabato.«Questo spazio- ha detto

Carmelo Perretta, presi-dente del “Centro di aggre-gazione giovanile - attrez-zato, capace di offrire mol-ti servizi e quindi di venireincontro alle esigenze deigiovani, è il risultato dimesi ricchi di impegno elavoro. L’obiettivo ora èrendere consapevolidell’esistenza di questospazio unico nel suo gene-re il maggior numero diragazzi, perchè possa fun-gere da nucleo per una co-munità di giovani che sibasi sul confronto, sullapromozione di idee, di ini-ziative fresche e genuineda condividere con la cittàtutta».

Potenza

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Martedì 29 ottobre 2013

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Ve n o s a La denuncia della Fials due anni dopo la legge regionale di riordino del sistema sanitario

«Un ospedale ormai svuotato»Dopo lo smantellamento, nessun passo per favorire l’apertura dei nuovi reparti

Ve n o s a La comunità si riappropria di un culto antico

Così si torna a festeggiare San FeliceLa riscoperta del patrono principale

VENOSA - Due anni dopo,«è un ospedale vuoto». Daquando è stata emanata lalegge regionaleche riorga-nizza il sistema sanitariolucano e modifica compiti efunzioni dei diversi presidisanitari sul territorio,quello di Venosa è abbando-nato.

A portare avanti la de-nuncia è la segreteriaaziendale Fials di Venosa.

«Dove sono finiti i 97 po-sti letto previsti dal pianoriorganizzativo?», chiedeal sigla sindacale in una no-ta inviata.

«La delibera aziendaledell’ottobre 2011 - conti-nuano dal sindacato - pre-vedeva ben 24 posti lettoper la medicina fisica e ria-bilitazione, 24 posti lettoper la lungo-degenza, 2 po-sti letto per le Cure Palliati-ve, 40 posti letto per le cureintermedie e 7 posti lettoper la dialisi. Alla celeritàapplicata per lo smantella-mento e il trasferimento deireparti di degenza nel mesedi dicembre 2011- sottoli-nea la Fials - non ha fatto se-guito nessun provvedi-mento fattivo che favorisse

l’apertura, tanto auspicatadalla Regione e dall’Asp,dei nuovi reparti previstidal piano di riassetto dellaRete Ospedaliera Regiona-le».

La Fials passa in rasse-gna la situazione attuale.«Oggi possiamo solo regi-strare - continua la nota didenuncia del sindacatoaziendale - l’attivazione dipochi posti letto per la lun-

godegenza, la medicina fi-sica e la riabilitazione enient’altro. Dov’è finito il“fantomatico” piano rior-gazzativo?».

La preoccupazione guar-da anche ad altro. L’allar -me, infatti, nasce per alcu-ne ipotesi circolate rispettoa nuovi cambiamenti.«Sembra che anche il servi-ziodiEndoscopia e il dipar-timento di Oculistica siano

destinati a un prossimo tra-sferimento.

Di qui, un nuovo appelloalle istituzioni. «Ci chiedia-mo a cosa sia servito spen-dere soldi pubblici per la ri-strutturazione dell’ospeda -le di Venosa se è destinatopoi a divenire un “conteni -tore vuoto”? Ecco perché laFials chiede un decisivo in-cremento delle attività am-bulatoriali già garantitedall’ospedale distrettualedi Venosa con l’istituzionedi nuovi ambulatori al finedi, soddisfare le richiestedell’utenza, limitare lasempre più costante mi-grazione sanitaria, oltre afavorire il rientro di perso-nale alla sede d’assegnazio -ne».

Alla sigla sindacale ilcompito di sollecitare le au-torità competenti regionalie aziendali «ad assumere lerispettive responsabilità ri-spetto agli impegni presinei confronti dei cittadi-ni/utenti e dei lavoratori diquesto territorio, forte-mente penalizzati e delusidalle promesse fatte e daitanti impegni assunti e maimantenuti».

L’ospedale di Venosa

Venosa, a cavalloper l’integrazione

La manifestazione dei padri trinitari a Venosa

VENOSA - Anche que-st’anno cavalli e cavalierisono tornati al CastelloPirro del Balzo della citta-dina oraziana. È arrivatainfatti alla seconda edizio-ne “Equitando”, una ma-nifestazione organizzatadal ‘ Istituto dei Padri Tri-nitari, cheda piùdi30an-ni utilizza il cavallo comestrumento di riabilitazio-ne e socializzazione. Il bi-nomio cavallo-cavaliereriesce, infatti, a superareostacoli e difficoltà im-pensabili. L’abbinamnetocavalo-cavaliere-calesseconsente di effettuarelunghi percorsi anche sustrade insidiose. Una di-mostrazione delle poten-zialità della equitazione alivello teraputico-riabili-tativo, a livello sportivo e alivello sociale, è stata for-nita nel corso della matti-nata di domenica. Di fron-te a un pubblico che ha se-guito con interesse ognifase della manifestazione,si sono esibiti i ragazzidell’Istituto dei Padri Tri-nitari e il Circolo IppicoOraziano di Venosaellacon esercizi di ippotera-pia; riprese integrate; di-mostrazione di attacchi(cavallo alla carrozza);prove su ostacoli. Gli ap-plausidel pubblicohannoripagato l’impegno degliistruttori Francesco Ca-stelgrande, Savino Bru-no, Sergio Di Tria e hannogratificato gli atleti, chesi sono cimentati in esibi-zioni che hanno eviden-ziato il livello di autono-mia e orientamento rag-

giunto. Con il cavallo, in-fatti, è possibile attivarereazioni di orientamento,migliorare i tempi di rea-zione e di attenzione, po-tenziare l'abilità esecuti-va e la discriminazionespaziale.

«Nelle disabilità intel-lettive l’ippoterapia e piùin generale l’uso del caval-lo a fini terapeutici è undato oggettivo - sottolineaFrancesco Mango, re-sponsabile equipe riabili-tativa PP Trinitari– Nelnostro centro, l’esperien -za maturata e il continuolavoro di aggiornamentoci permette di mettere alservizio dei nostri ragazziquesta valida terapia».

«Nelle patologie autisti-che, nel ritardo mentale,nelle disabilità neuromo-torie abbiamo raggiuntouna buona esperienza chegode la stima di molte fa-miglie del Sud Italia - ag-giunge - I risultati che ab-biamo raggiunto in oltre30 anni di attività in que-sto campo dimostranoche il rapporto con il ca-vallo rappresenta un vali-do strumento per stimola-re il miglioramentodell’autonomia nella sfe-ra cognitiva, motoriae re-lazionale». Una esperien-za che il centro dei Trini-tari di Venosa, in rappre-sentanza per l’Italia, haportato al Congresso in-ternazionale di Torontoconun contributoscienti-fico che ha suscitato gran-de interesse tra gli addettiai lavori.

Giuseppe Orlando

Falconieri e guardie ecozoofileinsieme al lavoro nel Vulture

VENOSA - Con la manifestazione “Feli -ci di stare insieme”si è conclusa la festain onore di San Felice, patrono princi-pale di Venosa. La serata è stata anima-ta dagli operatori della cooperativa “IlFilo di Arianna”, che hanno intratte-nuto bambini e genitori, e dal gruppomusicale “Aglianica”, che si è esibitocon il suo vastissimo repertorio di can-zoni di tutti i tempi. E come in tutte le fe-ste popolari, assaggi di prodotti tipicilocali. In precedenza e per tutta la set-timana si erano svolte le cerimonie re-ligiose, terminate con la Santa Messaconcelebrata di parroci di Venosa e pre-sieduta da monsignor Rocco Talucci.L’iniziativa faseguito aquellarealizza-ta nel 2012, quando nel dare l’annun -cio del programma della manifestazio-ne i parroci ricordavano ai fedeli cheSan Felice è ilpatrono principale di Ve-

nosa e invitavano i cittadini a «risve-gliare una degna devozione a San Feli-ce, che pur essendo uno straniero, hadato la vita qui a Venosa». Insomma,dopo un lungo periodo passato nel di-menticatoio collettivo, il vescovo del V

secolo, martirizzato nella cittadinaoraziana con la decapitazione, torna alcentro dell’attenzione della comunitàlocale. Da oltre un secolo, infatti, i “gra -di”di Patrono sono stati attribuiti a SanRocco. Il cultoal SantodiMontpellierèiniziato nel 1503, quando il popolo a luisi rivolseper essere liberato dallapesteproclamandolo co-protettore e promet-tendogli di erigere una chiesa in suoonore.

Quello avviato è il tentativo di risco-prire le radici della fede e l’attualità delmessaggio di un cristiano che ha testi-moniato le proprieconvinzionireligio-se con la vita. Il tentativo in atto è quellodi fare della ricorrenza di San Felice lagiornata festiva più importante per Ve-nosa, per riscoprire il dono della fede etrasmetterlo alle nuove generazioni.

gius.or.

MELFI - Nella due giornidella 54esima Sagra dellaVarola a Melfi si è svolta,presso la sede del gruppoFalconieri “De Arte Venan-di” dove è ospitato il distac-camento operativo territo-riale di Melfi delle guardieecozoofile di Fare Ambientedella Provincia di Potenza,una manifestazione dal sa-pore esclusivo. Natura, arte,libertà, sogno, mistero, leg-genda e mito, si sono armo-niosamente mescolati perregalare ai visitatoriun’emozione spettacolare inun clima di altri tempi. Nellasuggestiva cornice di que-sto parco già diventato “Cen -tro di Conservazione dellanatura di Basilicata”, le as-sociazioni hanno accolto cir-ca 2000 visitatori tra appas-sionati di rapaci, visitatori e

curiosi,ai quali è stataoffer-ta la possibilità di visitare ilparco, osservare da vicino isingoli esemplari di rapaci eassistere allo spettacolarevolo dei rapaci, ciascuno ar-moniosamente accompa-gnato dal proprio falconie-re.

Era presente all’evento il

comandante nazionale delleGuardia ecozoofile, Ales-sandro Sacchitella, accom-pagnato da Francesco Cape-ce, delle Guardie ecozoofiledella Provincia di Potenza:grande la soddisfazione peril lavoro svolto sul territorio.Simbolica e significativa èstata la liberazione, durante

la giornata, di due civette. Idue esemplari, recuperati inseguito ad una loro cadutada un albero, dopo le cure delcaso effettuate dalle guar-die, sono stati liberati con lasperanza che possano ritro-vare presto il loro habitat eriprodursi liberamente neifolti boschi limitrofi.

A Venosa è tornata l’affezione per SanFelice

Una civetta, esemplare tra quelli curati erimessi in libertà a Melfi

I falconieri e le guardie ecozoofile nel parco naturale delVulture

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Martedì 29 ottobre 2013

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Senise I carabinieri stoppano l’attività da stalker di un uomo che non accettava la separazione

Botte all’ex moglie, arrestatoMisura restrittiva a casa per Felice Ponzio, di 41 anni, che perseguitava la donna

MARSICO NUOVO

Una messa in ricordo

di Rosanna Coletta

‘NELLA PARTITA DELLA VITA, ionon vado in panchina’, l’ultimo slogane ultimo messaggio che Rosanna Co-letta ha lasciato a tutti noi e a quel pez-zo di società che rappresentava, fon-datrice e presidente di “Tendi la Ma-no”. L’associazione, quel mondo deidisabili che lei conosceva così beneerano tutto per lei, ci metteva il cuore,la mente, la forza della vita e l’ha fattofino in fondo, andandosene in un ter-ribile giorno di pioggia proprio per ono-rare la causa della sua esistenza:“combattere l’indifferenza, abbatterele barriere architettoniche ma soprat-tutto quelle mentali” verso il mondo deidiversamente abili. Un anno fa ci la-sciava per colpa di un incidente stra-dale, nei pressi del bivio di Pergola sulFondo Val d’Agri, mentre si recavapresso una nuova sede dell’associa -zione inaugurata pochi giorni prima aMarsico Nuovo. In un fortuito amarodestino a perdere la vita fu anche unaragazza di soli 23 anni, Giulia Rotun-do, probabilmente, sbandando sulfondo bagnato di quello che è definito iltratto della morte sulla SS 598. Rosan-na ha lasciato un vuoto incolmabilenon solo per i suoi figli ma anche pertutto il mondo dell’associazionismo,un ruolo, il suo, ancora oggi insostitui-bile. L’associazione “Tendi la Mano”,l’A.I.V.I.S. il CSV Basilicata, il Comunedi Marsico Nuovo e i familiari la ricor-dano oggi alle ore 18.30, con unamessa solenne presso la chiesa delConvento di Sant’Antonio di Picerno.

L’ANALISI NEL PERIMETRO DELLE ESTRAZIONISENISE – Perseguita e picchia l’ex moglie,l’uomo è stato arrestato. Da tempo avevacomportamenti di tipo persecutorio ai dannidella donna, finchè domenica pomeriggio èarrivato ad una vera e propria aggressione fi-sica. Arrestato per stalking, ora è ai domici-liari in attesa di convalida, Felice Ponzio41enne di Senise che ha perseguitato la suaex moglie ed è ora accusato di maltrattamentiin famiglia, minacce e lesioni. Nel pomerig-gio di domenica scorsa, i carabinieri dellacompagnia di Senise, coordinati dal capitanoDavide Palmigiani, hanno tratto in arrestol’uomo, già in fase di separazione con la don-na, il quale da alcuni giorni aveva adottatouna condotta minacciosa e persecutoria nei

confrontidella stessaealla fine, il culmine nel-la giornata di domeni-ca, dove si rendeva pro-tagonista di una vera epropria aggressionefisica. Dopo anni,l’amore finisce per ladonna che vuole co-struirsi una nuova vitalontano dal 41enne,ma lui non è affattod’accordo e inizia cosìun periodo di sms e te-lefonate che poi diven-tano minacce esplicitee insulti. I militaridell’Arma, pronta-

mente intervenutiper sedare l’ennesimo liti-gio che poteva avere più gravi conseguenze,hanno fermato l’esagitato il quale, in virtùdella nuova normativa in materia di stal-king, emanata nello scorso mese di settem-bre è stato tratto in arresto e sottoposto al re-gime della detenzione domiciliare in attesadei provvedimenti dell’autorità giudiziariadi Lagonegro. Solo l’arresto dell’uomo daparte dei carabinieri ha liberato la donna do-po mesi e mesi vissuti con paura.

Emilia Manco

Carabinieri

Per Tempa Rossa una “baseline”per il monitoraggio preventivo

LA REGIONE Basilicata, per il tramitedel Dipartimento Ambiente, ha presen-tato a Potenza la “baseline” ambientale esocio-economica, meglio nota come“punto zero”,del progettoTempaRossa,la cui concessioneèstataaffidata aTotalE&P Italia Spa.

E’l’avvio, che segna un precedente maisperimentato nelle aree di estrazione, diuna campagna di monitoraggio ancorprima dell’entrata in funzione dell’im -pianto di estrazione nel perimetro indi-viduatonei territoridei comuni diCorle-to Perticara, Gorgoglione, Guardia Per-ticara e Pietrapertosa, ma che riguarde-rà tutti e 13 i Comuni interessatidall’area di coltivazione “Gorgoglione”.

Redatto dall’Università “Luiss” e daGolder Associates per i diversi ambiti dicompetenza, il progetto preliminare èstato presentato alla presenza del presi-dente della Regione Basilicata Vito DeFilippo, ai sindaci dei Comuni e ai rap-presentanti del Parco Gallipoli Cognato.

Già dal prossimo novembre, e solo do-po la costituzione del tavolo degli sta-keholder (intorno al quale siederannotutti i portatori d’interessi), prenderan-no il via i sopralluoghi per verificare ipunti di osservazione per il monitorag-gio delle varie componenti. Il cronopro-gramma fissa a fine 2015 la consegnadel report finale, il “punto zero” per l’ap -punto.

L’analisi degli indicatori sarà condot-ta nel perimetro delle estrazioni che To-

tal avvierà presumibilmente nel primosemestre del 2016. Entro l’avvio delle at-tività dell’impianto di coltivazione “Gor -goglione”, è stato ricordato, ci si doteràdel cosiddetto “punto zero”che misureràlo stato attuale delle componenti am-bientali, sociali ed economiche.

Con l’obiettivo di scattare unafotogra-fia attuale nei tredici comuni di compe-tenza, il monitoraggio mira a fornire labase dello stato ambientale e socio-econo-mico delle componenti di interesse, ne-cessario per la verifica dei trend evoluti-vi delle medesime durante l’esercizio del-le attività estrattive. Con particolare ri-guardo all’ambiente, si tratta di produr-re un inventario naturalistico secondo lemetodologie adottate per le aree protet-te, indagando l’atmosfera, la matriceidrica superficiale e sotterranea, il suoloe il sottosuolo, l’inquinamento acustico,la vegetazione e la flora, la fauna e gli eco-sistemi. Per ciò che attiene più stretta-mente gliaspetti sociali edeconomici sa-ranno monitorati gli ambiti dei servizi,delle opportunità occupazionali, dellecondizioni economiche e della Rete so-ciale.

Ilmonitoraggio, èstato inoltresottoli-neato, rappresenterà anche un’occasio -ne di crescita del territorio, poiché l’ana -lisi degli ambiti di studio richiederà l’im -pegno di competenze professionali avan-zate che potranno essere reclutate inquella fascia di giovani altamente scola-rizzata compresa tra i 20 e i 35 anni.

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Martedì 29 ottobre 2013 24

ADICONSUM

LA RECENSIONE

Le tariffe dei buoni sono ridimensionate mentre le fasce di reddito sono state accorpate

«La mensa non è per tutti»Lo sfogo di un padre che dice: «Posso mandarci solo uno dei miei figli»

Pina Palermo, di Accettura, ambienta il suo primo romanzo , “E non più foglia morta”, nella capitale

Le emozioni di una materana a Roma

Ieri una tavola rotonda

Debiti, è sos:come uscirne“FAMIGLIEe imprese, comeusciredallacrisi da sovraindebitamento e dall’usu -ra”: è il tema dell’incontro promosso daAngelo Festa, presidente regionaledell’Adiconsum. E che si tratti di un argo-mento molto sentito dai materani lo pro-va non solo la massiccia affluenza del pub-blicoma il livellodei relatori intervenuti.A cominciare dal sottosegretario all’In -terno Filippo Bubbico, il quale annuncia“il Ministerodell’Interno organizzeràunvertice sul problema dell’usura con Abi,Fondazioni e associazioni. Occorre atti-vare iniziative contro l’economia illegale,che toglie preziose risorse al Paese, per tu-telare quella legale”. Le famiglie - aggiun-ge Bubbico - sotto la soglia della povetà au-mentano. C'è un nesso tra usura e giocod’azzardo. Abbiamo segnali preoccupan-ti chevanno contrastatiper impedirel’in -serimento della criminalità”.

Nell’incontro (al quale partecipano tragli altri il presidente dell’ente cameraleAngelo Tortorelli , il vice presidente diConfapi Nicola Fontanarosa, il presiden-te della FondazioneAntiusura della Basi-licata Basilio Gavazzeni, il presidente diKipling Francesco Leo) viene svisceratala nuova disciplina per la “composizionedellecrisi da indebitamento”: unanormache potrebbe costituire una via d’uscitaconcreta dal dramma in cui si trovano imicroimprenditori e le famiglie, sprovvi-ste fino a ieri di uno strumento in grado disottrarle a una spirale micidiale. Festa,che pure giudica la legge troppo tortuo-sa, si spinge a sostenere che la sua appli-cazione potrebbe avere ricadute rivolu-zionarie sul sistema economico e sociale.

Al convegno, a sorpresa, giunge il sin-daco. Adduce racconta di una città nellaqualelacrisi economicaècomplicatadal-le ridotte disponibilità del Comune (cheha subitoun tagliostatale di10 milionidieuro su 50, che incide sullo stesso Pil dellacittà”.“La nuova norma va bene - dice -, manon basta: «Occorrerebbe introdurre an-che in Italia il reddito minimo».

MateraREDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

Pina PalermoLa copertina del libro di Pina Palermo

COMEspessoaccade, a50an-ni corre quasi l’obbligo di tira-re il bilancio della vita. E PinaPalermo, con la sua opera pri-ma “E non più foglia morta”(Pioda Imaging Edizioni), hadeciso di trasferirci le sueemozioni.

Pina Palermo è una signorasensibile, arriva da un piccolocentro, Accettura, ad un tirodi schioppo da Matera, quellacittà dei sassi he ci tramandastoria, costume e dolore.

Romana d’adozione, la ma-gia della capitale, che accettatutti con generosità, ha tra-volto e ispirato l’autrice.

Di questa città Pina ha sen-tito i profumi e quel disincan-to che ti fa prendere la vita e lasocietàmai sul serio, anzi conil sorriso.

La signora di Matera ha ca-pito tutto questo, ha capitoRoma e la sua atmosfera.

“E non più foglie morte” at -traversa la città assaporandoi sapori delle sue strade, deisuoi vicoli, dei suoi borghi.Città magica e splendente, co-me tutte le metropoli ha le sueproblematiche, i suoi dram-mi, i suoi dolori, ma su tuttouna grande umanità.

Pina Palermo narra e acca-rezza questo mondo che fasuo.

Charlotte è la protagonistadella storia, la paura e il dolo-re sono passaggi d’obbligoche non soltanto affronta mache la trovano in una societàcon i suoi condizionamenti esituazioni con le quali deveconfrontarsi.

Quella indifferenza tragicache ci rende sordi, ciechi neiconfronti di chi ci circonda,quell’egoismo che imperver-sa e dilaga.

Charlotte è consapevole eporta il lettore a riflettere amisurarsi sui temi universaliche tengono in piedi il mondo,l’amicizia, l’amore nelle suemolteplici forme, gli affetti.Pina tocca il tema dell’omo -sessualità con eleganza, consemplicità, come si dovrebbe.Pina Palermoscrive tutto conl’anima.

La narrazione è armoniosa.Racconto e poesia si alterna-nocon leggerezza.Unapicco-la opera narrata con senti-mento che ti prende e ti emo-ziona.

Saverio Albanese

«QUEST’anno ho dovuto sce-gliere e ho mandato alla men-sasolomio figliochefrequen-ta la scuola elementare. Lamia seconda figlia, che vaall’asilo, mangerà a ca-sa».Giuseppe Tria, lavoratorein mobilità, non ce la fa più. Sisfoga dopo aver bussato a tuttigli uffici del Comune e averchiesto spiegazioni. Nel 2012-2013 aveva pagato 23 euro perun blocchetto da 20 buoni-pa-sto. Era questa la tariffa previ-sta per i cittadini con redditocompreso fra 4001 e 6000 eu-ro. «Quest’anno, invece - spie-ga - il costo è aumentato di 7euro,ed èsalito a30 eurocom-plessivi». Le fasce di riferi-mento, negli ultimi 12 mesisono state ridotte, eliminandola fasciache andava da6001 a9000euro eda11.001a 13mi-la euro. Ad oggi, dunque, ilconteggio viene effettuato inquesto modo :

Fascia a: possibili esenti ac-certati dal servizio sociale;

Fascia b: da 0 a 4000 euro;Fascia c: da 4000,01 a 6000

euro;Fascia d: da 6000,1 a 11 mi-

la euro;Fascia e: oltre 11 euro.La rimodulazione ha natu-

ralmente modificato le quote.Chi ha un massimo di 4000

euro e pagava 40 centesimi apasto, oggine pagherà79; Da1,15 euro dello scorso anno, icittadini con fascia di redditofino a 6000 euro, ne paghe-ranno 1,48. Chi l’anno scorso(fascia oltre i 13 mila euro,ndr.) pagava 3,67 euro, que-st’anno pagherà 3,60.

«Chi ha reddito minore, in-somma - prosegue Tria - pa-gherà di più».

Alledue domandesindacoedirigente hanno risposto,prosegue, che l’azienda che siè aggiudicata l’appalto è lastessa ma quest’anno ha ap-plicato il ribasso.

«Dunque il servizio al Co-munecosta meno,ma ai citta-dini di più, e in particolare allefasce più deboli. Forse, mihanno detto, si potrebbe pen-sare ad un nuovo provvedi-mento che rilegga la parte in

cui è prevista la riduzione del25% della tariffa per i figlifruitori dal secondo in poi.Forse cominceranno dal pri-mo figlio in poi». Tria affron-ta, poi, il problema della regi-strazione on line.

«Hanno detto che questo si-stema ci avrebbe facilitati. In-vece il sistema nonfunziona acominciare dai bollettini po-stali o in banca che dobbiamofare. Nel primo caso di trattadi una spesa di 1,30 e nel se-condo di 2,50». Il sito darebbeancora problemi, lo spazionon si individua con facilità, ilservizio sms con cui si segnalala presenza dell’alunno inmensa e, ironia della sorte, ilnumero di conto corrente diriferimento, sarebbe quellodella società che si occupa dilampade votive.

«Mi rispondono in politi-chesemafinora nonècambia-to nulla - conclude GiuseppeTria. Forse la sua caparbietàandrebbe premiata. Con i fat-ti.

Antonella [email protected]

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Giuseppe Tria si sfoga: «I costi dei buoni pasto sono aumentati e a pagare sono i più deboli»

Tares, pagamenti anche in bancae fino ai primi di novembre

«SECONDO alcune segnala-zioni giunte in municipionella giornata odierna (ieriper chi legge, ndr.) negli uf-fici postali della città si sa-rebbero creati disagi a causadi code per il pagamento del-la Tares (tassa rifiuti) conscadenza 31 ottobre.

A tal proposito il SindacoSalvatore Adduce informache, come indicato nella cir-colare inviata dal Comuneinsieme al modello F24, èpossibile effettuare il paga-mento oltre che negli ufficipostali, anche presso glisportelli di tutte le banche,senza alcun costo aggiunti-vo.

Il sindaco, infine, precisache, in considerazione delponte del 1° novembre, sarà possibile effettuare il versa-mento entro i primi giorni del mese di novembre senza al-cun aggravio per i cittadini.

[email protected]

Il Comune hachiarito alcuniaspetti sulpagamento Tares

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Martedì 29 ottobre 2013 25Matera

Finora è stato realizzato il 28% di quanto si dovrebbe terminare a ottobre 2014

Bradanica, si rischia il ritardoL’Anas deve ancora approvare una perizia di variante. In gioco altri posti di lavor oE’servita a fare il punto sul-lo stato dell’arte, ma so-prattutto a mantenere altal’attenzione sul rispetto delcronoprogramma.

L’incontro convocato ieridal Prefetto Luigi Pizzi haanalizzato la situazionedeilavori sulla Bradanica.

Presenti tutte le particoinvolte che hanno af-frontato i pro e i contro diquesta opera.

I lavori sono ripresi adaprile scorso, oggi sonostati realizzati al 28% dellostato di avanzamento perlavori pari a una somma di6 milioni di euro.

Gli operai ai lavoro sono65 con la possibilità di unulteriore incremento perl’ingresso di nuove impre-se.

Nei prossimi mesi ver-ranno realizzati i cinquechilometri che conduconoverso Matera per poi com-pletare entro ottobre 2014l’intera opera.

Il presidente della Pro-vincia di Matera, FrancoStella ha chiesto che vengarealizzata una connessio-ne con la strada provincialeMatera-Grassano per laquale ci sono già 500 milaeuro a disposizione.

All’Anas in questo casospetta solo il finanziamen-to, l’esecuzione spetterà al-la Provincia.

Un ostacolo sollevatodall’impresa Aleandri e cherischia di pesare sul crono-programma, riguarda laperizia di variante chel’Anas sta tardando ad ap-provare.

Il passaggio è un po’stra -nodalmomento chesi trat-terebbe solo di un passag-gio tecnico.

L’ing. Napoli, direttoredei lavori, ha confermato ladisponibilità dell’Anasche, secondo Aleandri, ri-schierebbe in caso contra-rio diprolungare i tempi diconclusione dei lavori.

Questa perizia, una voltaapprovata, consentirà diprocedere a nuove assun-zioni.

Il direttore di Confapi,Pasquale Latorre ha ripro-posto un problema già se-gnalato a settembreall’Anas. «C’è una legge -spiega - del 2005 che preve-de che ogni stazione appal-tante ha l’obbligo di utiliz-

zare almeno il30% di mate-riali riciclati nei lavoristradali.

Si tratterebbe di un ri-sparmio economico non in-differente, di tutelare l’am -biente e di consentire alleimprese locali di usare ilmaterialeche hannofermonei depositi.

Il rappresentantedell’Anas ha risposto - pro-segue Latorre - ha ammes-so che c’è questa norma maha ricordato che mancanole norme tecniche di attua-zione.

Non credo, però, sia cosìperchè il materiale che leaziende hanno a disposi-zione sarebbe uscito pro-prio dall’Anas e quindi sa-rebbero già idonei».

Nel corso dell’incontro siè parlato anche dei proble-mi delle complanari dellaMatera-Altamura realizza-ta sempre da Aleandri.

Nonostante gli impegnidelle amministrazioni chesi sono succedute negli ul-timi anni, nulla è ancoraaccaduto.

Il Comune si è detto di-sponibile, comunicandoche i fondi regionali sareb-bero in arrivo.

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L’incontro sulla situazione dei lavori sulla Bradanica, convocato dal Prefetto Luigi Pizzi. Accantoa lui il presidente della Provincia, Stella e l’assessore comunale Scarola (foto Martemucci)

Critiche alla politica infrastrutturale della Regione Basilicata

«Finite presto quei lavori»Idv chiede: «Vigilate perchè i tempi vengano rispettati»

Replica a Delrio che a Repubblica aveva detto: «Svuoteremo gli enti»

Province, Stella sfida il ministroNuovi tempi di manutenzione. Soddisfatto Paterino (Idv)

Caldaie, nuove regoleIl consiglio provinciale riunito ieriha approvato l’ordinedel giorno pre-sentato da Italia dei valori che ri-guarda la manutenzione delle cal-daie.

I particolari vengono illustrati daMichele Paterino: «Finalmente ilconsiglio provinciale all’unanimitàha approvato la modifica al regola-mento per il controllo delle caldaieche puntualizzava alcune scadenze.Ferma restando - spiega ancora - lanuova data del controllo dell’effi -cienza energetica, ci premeva chiari-recome segnalatodafamiglie easso-ciazioni che la periodicità della ma-nutenzione ordinaria prima era an-nuale.Ora, con la modificasi faràri-ferimento a quanto prevede il co-struttore, o in mancanza l’installato -re o il manutentore.Nan ci sembara-va giusto - aggiunge Paterino - vessa-re le famigliecon una manutenzioneche non sempre si rendeva necessa-ria, è meglio che prevalga il buon sen-so. All’unanimità, perciò, abbiamosostenuto questa necessità. Prendia-mo atto che dopo una dopo lunga di-scussione,sisia giuntiaquestadeci-sione. In un periodo di crisi rendereobbligatoria una cosa non prevista

necessariamente, ci sembrava giu-sto. Si ripristina la manutenzione,dunque, in base alle dichiarazioni delmanutentore o del costruttore. Lafrequenza passa da un anno a due an-ni, salvodiverse prescrizionidel fab-bricante o del manutentore».

[email protected]

Svuotare l’ente delle sue funzioni? A dichia-rarlo pubblicamenteattraverso un’intervistarilasciata al quotdiano La Repubblica è il mi-nistro in persona. Ferma e immediata la rea-zione della Provbincia di Matera. Il Consiglio,all’unanimità, vota un ordine del giorno peresprimere “forte contrarietà” alle dichiara-zioni rilasciate dal responsabile degli AffariRegionali Graziano Delrio”. «In relazione alladichiarazione rilasciata dal ministro - si leggenell’odg - che avrebbe affermato, in relazioneal futuro delle Province, “svuoteremo questiEnti” (con trasferimento quindi delle funzio-ni delle Province stesse ad altri Enti) il Consi-glio provinciale esprime forte contrarietà eun totale disaccordo rispetto alla volontà divoler di fatto sopprimere l’ente, seppur sottoforma dello svuotamentodelle sue funzioni».Il consiglio «ritiene strumentale l’accanimen -to nei confronti di questo ente di cui è diffusala percezione da parte dei cittadini in ordinealla sua utilità e la consapevolezza che la suasoppressione non comporterà nessun realerisparmio per il paese rispetto al quale ritenia-mo che l’attuale Governodovrebbeconsidera-re ben più improcrastinabili problematiche.Impegna il presidente della Provincia e delConsiglio a mettere in atto ogni azione ritenu-ta utile a scongiurare questa assurda propo-sta».«Mentre questaProvincia –sottolineanoi due presidenti FrancoStella e Aldo Chietera

–prova a portare avanti, pur tra innumerevolidifficoltà, discorsi e confronti di prospettiva avantaggio del territorio, vediamo questo im-pegno sgretolarsi sotto il peso di una dichia-razione che sottrae credibilità al governo na-zionale. A questo punto, oltre che basiti, ci tro-viamo a domandarci per conto di chi e in rap-presentanza di chi ha parlato Delrio».

Il presidente della Provincia Franco StellaUna caldaia. Cambiano i tempi delle manutenzionipreviste

LA Bradanica, nonostante lo stato diavanzamento registrato nell’incontroin Prefettura a Materasegni un signi-ficativo passo avanti, è uno dei simbolidi grandi incompiute e al tempo stessodi handicap infrastrutturale che pesacome un macigno sull’economia,sull’attività produttiva e sulle condi-zioni di vita delle popolazioni del Mate-rano. A sostenerlo in una nota è l’IdVdel Materano, sottolineando l’esigen -za di vigilare perché i tempi di ultima-zione dei lavori siano rispettati. Percolmare il gapcomunque è necessarioinvertire la tendenza degli ultimi Go-verni tenuto conto che, come segnalail Rapporto Svimez, nel 2012 la politi-ca infrastrutturale a livello centrale siè fortemente concentrata sull’attua -zione della “Legge Obiettivo”, mentrea livello regionale e locale si è basatasull’attuazione dei programmi finan-ziati dai Fondi europei e dalla pro-grammazione di sviluppo regionale.

Nonostante le proposte di adozionedella golden rule, che permetterebbe

di escludere dalla disciplina di bilan-cio la spesa per investimenti, tra cuisoprattutto le infrastrutture, in as-senza di una profonda ristrutturazio-ne della spesa pubblica sarà difficilerecuperare risorse per investimentinel settore. Tanto più che in genere ilsettore è oggetto di riprogrammazio-ne della spesa per evitare il non utiliz-zo delle risorse stanziate, per criticitàstrutturali come l’efficienza della Pub-blica amministrazione e la pressionedell’illegalità.

In baseal Documento diEconomia eFinanza, la riduzione degli investi-menti fissi lordi e della spesa per infra-strutture si concentrerebbe sulle Am-ministrazioni locali (Regioni, Provin-ce, Comuni), dai 28 miliardi del 2009ai 19 del 2013, mentre la spesa delleAmministrazioni centrali, maggior-mente orientata alle grandi infra-strutture, salirebbe a 9,4 miliardi nel2013 rispetto agli 8,2del 2012, restan-docomunque di entità limitatarispet-to alle esigenze di intervento.

L’ultimo Programma Infrastruttu-re Strategiche (Pis) del Ministero deiTrasporti, aggiornato ad aprile 2013,prevede interventiper 231,6miliardi.Di questi, risultano approvate dal Cipeopere per 126,6 miliardi, pari al 54,7%del totale previsto dal Pis, di cui dispo-nibili 72 e da reperire 54,6 miliardi.Inoltre il 65% delle opere ultimate ap-provate dal Cipe è nel Mezzogiorno, ci-fra determinata dall’adeguamentodell’autostrada Salerno-Reggio Cala-bria, progetto che da solo copre il 37%dell’importo totale delle opere.

In baseall’ultima indaginedella Ca-mera dei Deputati sulla “Legge Obiet-tivo”, le opere deliberate dal Cipe con-tenute nel programma localizzate nelMezzogiorno sono il 42% del totale (81su 190), con 24 opere ultimate controle17 delCentro-Nord,cosache si spie-ga con i minori importi e dimensionidelle opere stesse. Fra le Regioni è laSardegna quella con il più alto tasso diultimazione finanziaria (66%).

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Martedì 29 ottobre 2013

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POMARICO - “Aiutatemi,mio marito mi ha chiuso incasa e mi sta picchiando!”.Potrebbero esser state que-ste, le parole pronunciatedalla sessantaduenne G.R.,che domenica mattina è riu-scita col cellulare a chiederl'aiuto dei carabinieri, per unpronto intervento utilea fer-mare l'aggressione del con-sorte, V.O. di sessantaquat-troanni, arrestato immedia-tamente.

La telefonata, ricevuta dal112 della Centrale operativadel Comando provinciale deicarabinieri di Matera, è ser-vita ad allertare gli agenti distanza a Pomarico, che sonointervenuti insiemeall'auto-radio di pattuglia dell'Ali-quota Radiomobile matera-na.

La richiesta di soccorsonon ammetteva titubanze.Quindi hanno impiegato po-co i militari per fiondarsi nel-l'appartamento del quartie-re Aldo Moro, a qualche pas-so da un locale abbastanzafrequentato, e specialmentedi domenica mattina; men-tre proprio i curiosi avevoimmaginato che l'uomo stes-se minacciando il suicidio.

La donna aveva, invece, de-nunciato di essere stata chiu-sa in casa dal marito e percos-sa, anche con una pentolaprelevata dalla cucina.

Ed è stata proprio questa lasituazioneche imilitarihan-no trovato, quando sono ar-rivati sul pianerottolo. An-che non avendola possibilitàdi vederla coi loro occhi; vistoche la signora era stata pro-prio sequestrata fra le sue

mura domestiche. V.O. nonle permetteva di uscire dalladimora. E neppure sottopressione dei carabinieri,che per diversi minuti hannocercato di convincere l'uomoa bloccare la sua ira e permet-tere il loro accesso. Infatti,nel frattempo era giunta sulposto ancheuna squadradeiVigili del fuoco di Ferrandi-na, già preparata all’even -tualità di dover irrompere

nell’appartamento. «Alla vi-stadeiVigili del fuoco,chesiapprestavano a forzare l’ac -cessoda unvicino balcone-silegge in unanotadell’Arma-l’uomo si è convinto ad aprirel’uscio con movimento re-pentino: la porta –si notava –era priva di chiavi attaccate,che infatti il V.O. mostrava ditenere ben salde in mano",chiosa la ricostruzione deifattiofferta daglistessicara-binieri. Quando gli uominidell'Arma sono riusciti quin-di a entrare nella casa, hannoraccolto il racconto delladonna, che ha riferito di es-ser statapiù voltecolpita conuna pentola di metallo dalsuo compagno d'una vita».

La signora è stata giudica-ta guaribile in una settimanadalla Guardia medica di Po-marico. Ma suo marito è sta-to arrestato con l'accusa diviolenza privata, minacce,lesioni e sequestro di perso-na. Capi d'accusa non pro-prio semplici da gestire. Eforse solo il tragicomico epi-logo d'una situazione irrisol-ta dentro e fuori le mura do-mestiche.

Nunzio Festa©RIPRODUZIONE RISERVATA

Pomarico. L’uomo, un 64enne, si era barricato in casa rifiutandosi di aprire ai carabinieri

Sequestrata e picchiata dal maritoViolenza tra le mura domestiche per una donna presa a colpi di pentola

Pomarico

Mar conia. Francesco Bruno

Valore dello sportin un libro

MARCONIA - “La grande gara della vita. Lo svi-luppo della personalità attraverso la cultura fi-sica come sano stile di vita”, è il titolo del libro,scelto da Francesco Bruno, presentato venerdìpresso la Sala consiliare della Delegazione co-munale di Marconia. Aspetto principe dell’ope -ra un corpo, inteso non solo come oggetto da mo-dellare, e dunque come fine dell'attività fisica,ma anche come strumento attraverso cui colti-vare e sviluppare la personalità, facendo levasulla dimensione affettiva, quella intellettuale equella sociale, strettamente interconnesse traloro.

Il noto autore si occu-pa di culturismo o natu-ral body building da ol-tre 25 anni, contribuen-do al benessere fisico epsicologico della comu-nità marconense. L'affa-scinante tesi esposta nellibro, corredata da unabreve storia dello sport eda immagini fotografi-che che arricchiscono iltesto, è stata presentatadall'autore, insieme apersonalità provenientida esperienze diverse.Accanto a rappresen-tanti del mondo scienti-fico –il Primario Cardio-logo Berardino D'Ales-sandro, la Diabetologaed esperta in malattiedel ricambio AntonellaSilletti, e il pediatra Ma-rio Morano– erano pre-senti esponenti del mon-do spirituale, l'arcive-

scovo emerito monsignor Antonio Ciliberti, donLeonardo Selvaggi, rettore del Santuario dellaMadonna del Casale e della parrocchia Cristo Redi Pisticci e donMatteo Galloni,Fondatore dellaComunità Amore e Libertà di Firenze, cui verràdevoluta una parte del ricavato derivante dallavendita del libro, che verrà destinata alla realiz-zazione di un Centro sportivo a Kinshasa, inCongo.Al tavolodeirelatorianche il sindacoVi-to Di Trani e la docente Irene Albano.L'incontrodi presentazione dell'opera, moderato da Pinuc-cia Sassone, è stato preceduto dalla Santa Messache verrà celebrata presso la Parrocchia S. Gio-vanni Bosco

Francesca Di [email protected]

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Docenti d’eccezione per un numero limitato di apprendisti della scena

Pisticci va “a tutto teatro”Pronti a partire i nuovi corsi di “Teatr oLab” con le associazioniPISTICCI - Riparte lastagione di Teatro-Lab, percorso formativo completo dedi-cato ad aspiranti attori e curiosi del tea-trodi tutte le età che, neiprimi dueannidi esperienza, ha raccolto consensi e suc-cessi. Lacrescita degli iscritti, insoli po-chi mesi, è stata evidente come ha potutocertificare anche il pubblico che ha par-tecipato numeroso alle rappresentazio-ni sceniche di fine anno. E’sulla scorta diqueste certezze che il terzo anno di Tea-troLab potrà iniziare sotto imigliori au-spici, potendo contare su un valido staffdi professionisti ed una formula che ga-rantisce una formazione completa.

I corsi di TeatroLab 2013/2014 si svi-lupperanno lungo un percorso di sei me-si, per 100ore di lezioni suddivisetra re-citazione, dizione, movimento scenico,fonetica, analisi del testo e letturaespressiva, mimica ed improvvisazione,

a cui seguiranno puntuali verifiche astep della crescita formativa degli iscrit-ti e la messa in scena di uno spettacoloconclusivo.

Gli iscritti, che saranno distribuiti ingruppi, potranno inoltre avere l’oppor -tunitàdi confrontarsicon lecompagnieteatrali che nei prossimi mesi si esibi-ranno sul palcoscenico del Circus di Pi-sticci. Il Centro di Iniziativa e Ricerca perla Cultura e lo Spettacolo, con sede in cor-so Margherita, resta ilprincipale puntodi riferimento per l’attività corsistica in-frasettimanale ed è stato ulteriormentecurato per la ormai prossima aperturain vista di una ricca stagione artistica in-vernale. Lelezioni sono aperte atutti co-loro cheavranno l’entusiasmodi punta-re su un’avventura di grande spessoreformativo e culturale, con la voglia dimettersi in discussione ed ambire ad

una crescita individuale che è anche cre-scita di gruppo. Un'opportunità discambio all’interno diuna rinnovata so-cialità,chefa levasulleproprietàaggre-ganti del teatro, all’interno di un percor-so, creativo e professionale allo stessotempo, guidato dall’arte e dalla tecnica.

L’iter formativo di TeatroLab, grazie amoderne ed efficaci tecniche di studio,apprendimento ed applicazione praticaed alla presenza di figure professionaliqualificate, permetterà a tutti coloro cheintendono avvicinarsi con passione alteatro diconoscere i segreti diquesto af-fascinante mondo. L’attività formativa ècurata dall’associazione -Act in Circus-ed è diretta dal regista Daniele Onorati.Per maggiori informazioni è possibiletelefonare al 320.33.35.260 oppure scri-vere una mail a [email protected].

Marconia, dopo un anno in panchina è la colonna portante di Agneta

Manni trascinatore dell’AtleticoMARCONIA – Quasi sempre inpanca nel campionato scorso,quando le redini le teneva misterBarbalinardo, Francesco Manniè diventato in breve tempo unadelle colonne portanti dell’Atle -tico di Bruno Agneta. Se la sor-presa più grande è il suo esserestato rigenerato dunque, rein-ventato esterno alto nel 4-1-4-1di Agneta, il vero top playerros-soblu, parola di Manni, si chia-ma gruppo. La guizzante ala jo-nica non è stupita di vedere i suoicompagni allenarsi in assolutatranquillità, con testa e fare umi-le: «Non mi sorprende vederel’Atleticounito, così inaltonelleaspettative nei confronti di sé.–esordisce un compiaciuto Man-ni- Noi dobbiamo continuare alavorare, come stiamo facendo,

seguendo in toto il nostro allena-tore, perchéha saputostimolar-ci bene, toccando i tasti giustiper accomunarci nelle aspettati-ve e negli obiettivi. Come finiscequesto campionato? Bhè, spe-riamo di vincere noi». Molti elo-gi, dunque, alla guida tecnicaBruno Agneta:«Un grandealle-natore. Se è meglio ladifesa a 3 o4? Entrambe, perché noi abbia-mo voglia di correre dietro allapalla dal 1’al 90’e questo potreb-be far passare in secondo piano ilmodulo di gioco. Nel 4-1-4-1 co-munque, penso ci siano grandichance di giocare per tutti».Manni non fa distinzione tra leavversarie capitate alsuo Atleti-co nel girone, mentre sulla di-stanza chilometrica riguardan-tele trasfertehaun’idea benpre-

cisa: «È uno svantaggio non gio-carle subito, perché giocarle inpieno invernopotrebbe compro-mettere la qualità della partita ingenerale, l nostra se ci adden-triamo nei particolari. Speriamoche il calendario possa regalarciun sorriso, mandandoci subito agiocare a Calvello, Latronico eAgromonte. Giocando poi il ri-torno in casa, avremmo concretepossibilità di vittoria. Infine, ec-co svelato il dubbio più impor-tante per la sua posizione in cam-po: “Ho sempre creduto di essereuna punta, ma Barbalinardo,nello scorso campionato, mi de-viò sulla fascia sinistra. Per me,che sono un destro naturale, nonè stato facile adattarmi. Supera-to però l’ostacolo mentale, sonoriuscito a tirar fuori il meglio di

me, riuscendo a capire che perincidere, devo giocare di spallealla linea laterale, per rientraresempre sul destro e scaricare alcompagno più vicino, o crossa-re. Sperotanto che ilmister, nel-

la turnazionedei giocatoria suadisposizione, mi impieghi spes-so nel ruolo a me più congenia-le».

Cristian Camardo©RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco Manni

Piazza Elettra a Marconia

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Martedì 29 ottobre 2013

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Dalla pigiatura dell’uva alla conoscenza di storia, usi e costumi della Basilicata

Irsina abbraccia il BelgioUn gruppo di Anversa ospite della coop “Ar enacea” per studiare lingua e tradizioni

Convegno con l’archeologo De Cazanove

Le nuove scopertesulla Civita di Tricarico

I belgi durante il soggiorno a Irsina

Accettura, grande interesse dell’ufficiale dell’Arma per l’orto botanico benedettino

Generale Procacci visita il Parco di Gallipoli Cognato

L’orto botanico nel Parco di Accettura

IRSINA - Quei bravi ragazzi dell’Arena -cea (ex Convento di San Francesco Cen-tro Studi –Organizzazione di eventi e ge-stione del Museo Janora ) hanno costrui-to un cordone ombellicale con il Belgio.Dopo gli innumerevoli corsi di pitturaorganizzati ogni anno in primavera, direcente l’Arenacea ha portato a termineun altro importante progetto, dal titolo:“Irsina in Lingua 2013”. Una vera full-immersion degli amici giuntidal Belgioche sono stati proiettati alla scopertadella cultura delle tradizioni di Irsina -egrazie alle numerose escursioni fatte–anche di una buona parte della Basilica-ta.

Con la consegna degli attestati da par-te di Antonio Barbaro, il vicesindaco, si èconclusa nella sala convegni del CentroArenacea, la prima edizione di “Irsina inLingua”, un nuovo progetto, linguisticoculturale, organizzato dalla cooperativaArenacea e diretto pur sempre alla pro-mozione e valorizzazione della regioneBasilicata, del centro storico di Irsina edella cultura locale.

«Tutto è iniziato alcuni mesi or sono, afebbraio –spiega Coletta– quando sonostato invitato in Belgio per svolgere al-cuni incontri promozionali di Irsina edel territorio». Il rappresentate dellacoop Arenacea ha tenuto così una seriedi presentazioniad Anversa ecomuni li-mitrofi, presso istituti scolastici e touroperator,per pubblicizzareil centro sto-ricodiIrsinae perpromuovereunanuo-va iniziativa. «Irsina in lingua è un corsodi lingua italiana diretto a realizzareuna “immersione” non solonella linguaitaliana ma anche nella cultura lucana,attraverso attività extrascolastiche di-rette allaconoscenza della cittàdi Irsinaedel territorio e perpermettereaiparte-cipanti di scoprire alcune delle bellezzeartistiche, storiche e culturali della re-gione.

Questa prima edizione -continua Co-letta- ha avuto così sedici iscritti prove-nienti da Anversa e da altre città belghe,tutti alloggiati in piccole case del centrostorico irsinese e divisi, per quanto ri-guarda le lezioni di italiano, in tre grup-pi, a seconda della conoscenza di ciascu-no dell’italiano: livello base, intermedioe avanzato. Le lezioni, condotte da do-centi irsinesi, si sono tenute quotidiana-mente nei luminosi locali dell’ex conven-to di San Francesco.

Irsina in lingua non è stato solo inse-gnamento dell’Italiano, ma anche e so-prattutto interazione culturale con ilpaese e la sua gente e questo grazie allenumerose attività ed eventi organizzatidurante tutti gli otto giorni del corso,dal 28 settembre al 5 ottobre. Si è iniziatocon la vendemmia –racconta Coletta-Tutti hanno potuto vivere le emozionidella vendemmia in un vigneto dellacampagna irsinese, con il taglio e la rac-colta dell’uva, la pigiatura a piedi nudi

dell’uva, la degustazione del mosto, ol-tre all’esperienza della tipica colazionecontadina fatta in campagna (a fedd’) abase di patate e peperoni cruschi, pane evino rosso. Nel chiostro del convento diSan Francesco hanno poi potuto assiste-re alle spettacolari rappresentazioni del-le Torri umane di Irsina (u’p’zz’cantò). Sisono tenuti laboratori di pasta a mano,orecchiette e capunti, e di cucina conta-dina. In collaborazione con il nascente

Centro studi “Giovanni Maria Trabaci”,si è tenuto, inoltre, un concerto per cla-vicembalo e soprano ove hanno potutoascoltare e godere dei suoni di musichebarocche, in omaggio al montepelosinoGiovanni Maria Trabaci e a Carlo Ge-sualdo da Venosa. Si è discusso di cine-ma, di Irsina e della Basilicata come loca-tion cinematografica e in particolare delfilm di Michele Placido “Del perdutoamore”, girato quasi interamente ad Ir-

sina. E’ stato presentato il giornale loca-le il “Diario Irsinese”, la sua storia, i suoifondatori, letti alcuni dei suoi articoli.Gli ospiti hanno potuto girare tra le ban-carelle e la folla dei mercati all’aperto e“fare la spesa”… e non il classico shop-ping turistico.

Ci sono state, inoltre, escursioni allacattedraledi Acerenzaealcastello diLa-gopesole…oltre che a Matera, la cui visi-ta ai sassi è stata preceduta da un incon-tro al comune con il sindaco Adduce, du-rante il quale è stato messo in evidenza lostretto legame che ormai esiste tra Irsi-na e la comunità belga, ed in particolarecon la città di Anversa, ed il desiderio delgruppo belga di sostenere la candidatu-ra di Matera a capitale europea della cul-tura per il 2019. A fine corso -concludeAntonio Coletta- si leggeva nei volti ditutti i partecipanti l’entusiasmo e l’emo -zione di aver trascorso un’esperienza in-tensa ed unica e di aver scoperto un ter-ritorio, un paese, la cultura di un paese,a loro sconosciuti e soprattutto l’ospita -lità e il calore delle persone.

Irsina in Lingua è stato reso possibilegrazie alla collaborazione ed aiuto ditanti irsinesi che spontaneamente e conpassione hanno voluto dare il propriocontributo, ma anche e soprattutto adunaamica diAnversa, cheormai viveadIrsina per lunghi periodi dell’anno, Ni-ki».

Mimmo [email protected]

©RIPRODUZIONE RISERVATA

TRICARICO - La civita tricaricese era unavera città. Domani, alle ore 18, presso il Pa-lazzo Ducale di Tricarico, il professor Oli-vier De Cazanove, terrà una conferenzautile a illustrare i risultati degli ultimi in-terventi di scavo e ricognizione, realizzatisul Piano della Civita, sede d'un rilevanteinsediamento italico; l'appuntamento è or-ganizzato in collaborazionecon laSoprin-tendenza archeologica della Basilicata.

De Cazanove, già autore di monografie econtributi di particolare rilevanza scienti-fica su Tricarico e il suo territorio, arrivadirettamentedall' ÉcoleFrançaise. Avràilcompito di introdurre Antonio De Siena,soprintendente per i Beni archeologici del-la Basilicata; mentre i saluti di rito saran-no assicurati dalla prima cittadina di Tri-

carico, Angela Marchisella. Il titolo delconvengo è altamente significativo, oltreche lampante: "Civita di Tricarico: una ve-ra città". Il centro fortificato di Civita di Tri-carico, esteso per circa 50 ettari è caratte-rizzato da tre circuiti murari concentrici,con struttura in blocchi squadrati, realiz-zati da maestranze greche specializzate.Porte monumentali segnano i principaliaccessi. All'interno dell'insediamento so-no state messe in luce alcune residenze pri-vate caratterizzate anche da mosaici pavi-mentali. Sull'acropoli è ubicato un tem-pietto su podio del I secolo a.C., che testi-monia l'adozione di modelli culturali ro-mani nella fase successiva alla conquista.Sempre a Tricarico, in località Serra del Ce-dro, è ubicato unaltro centro fortificato di

età lucanadi analoga importanza,non an-cora oggetto di campagne sistematiche discavo. L'appuntamento del 30, dunque, èestremante importante e significativo.

Nunzio Festa©RIPRODUZIONE RISERVATA

I resti della civita di Tricarico

ACCETTURA - A un anno dal-la nomina come comandantedella Legione carabinieri diBasilicata, il Generale Vin-cenzo Procacci, giunto da Na-poli, continua le sue visite dicortesia tra gli enti della Basi-licata, per conoscere megliole realtà lavorative lucane di-vise in 104 Stazioni. Ora è toc-cato al Parco regionale di Gal-lipoli Cognato Piccole Dolo-miti Lucane ospitare il Gene-rale Procacci, che è stato af-fiancato da Antonello De Ca-rolis, comandante della Sta-zione dei carabinieri di Accet-tura e da Giovanni Adinolfi,commissario Capo dell’Uffi -cio territoriale par la Biodi-versitàCfsPotenza. A fareglionori di casa il presidenteRocco Lombardi ed i membri

del consiglio direttivo, MarioAtlante, vice presidente, ed iconsiglieri Giacomo Spinellie Salvatore Dimilta. Il tour al-l'interno della sede del Parcoin località Palazzo ad Accettu-ra è iniziato con la visita allachiesetta di Santa Chiara, ap-partenente ad un insedia-mento monastico risalente alXII secolo di origine Basilia-na, fondato da San Guglielmoda Vercelli che intorno al1123 visse come eremita inquesti luoghi.

A riscuotere interesse daparte degli ospiti anche la vi-sita all'orto botanico, un giar-dino delle erbe officinali, rea-lizzato su un terrazzamentobenedettino del XI secolo, re-centemente ripristinato contecniche di ingegneria natu-

ralistica, un’aula didatticamunita di distillatoree un’ ol -fattoteca cheraccoglie decinedi essenze officinali. Il diret-tore del Parco, Marco Delo-renzo, ha illustrato tutte le at-tività messe in atto dall'ente:il progetto sul monitoraggiodella cicogna nera che nidifi-ca ogni anno tra le guglie do-lomitiche; il progetto sulbiancone che permette di ac-quisire,attraverso ilmarcag-gio con trasmittenti satellita-ri di 5 individui, importantidati sulle strategie migrato-rie adottate della specie; ilprogramma life, il program-ma comunitario per contri-buire allo sviluppoe all'attua-zione della legislazione e dellapolitica comunitaria in mate-ria ambientale e sin dall'inizio

indirizza la propria azioneanche alla conservazione del-la natura, ed alla protezionedegli habitat e delle specie in-teressate dalla Direttiva92/43/Cee Habitat e dalla Di-rettiva 79/409/Cee Uccelli sel-vatici. Oltre a questi progettiil direttore Delorenzo ha af-frontato anche le tematicherivolte all'educazione am-bientale ed alla gestione deicinghiali. L'escursione si èconclusa con la visita a Pian diGiliodove tra lepri,daini eca-prioli il generale Procacci ol-treaporgere i complimentialdirettivo ed alle unità operati-ve dell'ente ha garantito lasua massima disponibilità ecollaborazione per qualsiasievenienza.

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LA PREFETTURA

Ieri Fabbris (Terre joniche) ha denunciato il pericolo dei cravattari sulle aziende colpite

Alluvionati, l’ombra dell’usuraI comitati civici proseguono la battaglia per ottenere l’ordinanza del GovernoMETAPONTO - Cittadini co-stituiti in Comitato Pro Allu-vionati sono scesi in piazzaper ribadire le loro richieste apartire da quella di un fondoper sostenere le famiglie e leattività commerciali colpite e,inoltre, interventi urgenti perripristinare le infrastrutturedanneggiate.Nel territoriodiPisticci si tratta soprattuttodella rete viaria provinciale ecomunale. Per quanto riguar-da i danni alle persone, invece,il pensiero va soprattutto allecentinaia di vani interrati fi-niti sott’acqua a Marconia,con perdite ingenti sia per iprivati che per le attività. Si èdiscusso di questo nel sit in or-ganizzato domenica pomerig-gio in piazza Elettra a Marco-nia alla presenza del ComitatoPro Alluvionati Marconia e diTerreJoniche, che porta avan-ti una battaglia di più ampiorespiro per i territori del meta-pontino e del ginosino con ri-chieste che, oltre a riguardareil nubifragio del 7 ottobrescorso, fanno ancora riferi-mento all’allu -vione del mar-zo 2011, tantoper capirequanto è diffi-cile spuntarlanel tentativo diaver ristorodai disastriprovocati dalmaltempo. Lerichieste, inseguito allebombe d’acquaabbattutesi po-che settimanefa sulla costajonica tra Ba-silicata e Pu-glia, sono stateribadite anchein piazza Elet-tra a Marco-nia: «Serve conurgenza –è lasintesi di TerreJoniche- l'ordi-nanza del presidente del con-siglio deiministri cheassegnipoteri straordinari ad uncommissario per l'emergenzaper l'alluvione di Puglia e Ba-silicata del 7/8 ottobre scorso eserve, soprattutto che dentrol'ordinanza ci siano misurevere, spendibili e soldi veri pervenire incontro al disastro difamiglie e attività economichecolpite».

Ma serve anche un po’ dipartecipazione in più. Lo ha ri-badito Pinuccia Sassone,

una delle persone più attiveall’interno del neonato comi-tato di Marconia, ricordandocome,difronte aquestotenta-tivo di tutelare assieme gli in-teressi delle persone colpite,sarebbe importante registra-re l’adesione unnumeromag-giore di cittadini e commer-cianti messi in ginocchio dal-la furia del nubifragio. Mai co-me in questo momento occor-re credere maggiormente nel-la coesionee nella solidarietà.Nel corso del sit in sono statianche raccolti i primi certifi-

cati elettorali dei cittadinicol-piti dall'alluvione del marzo2011 e dell'ottobre 2013, unainiziativa a cui TerreJonichedarà seguito nei prossimigiorni e che è finalizzata a ri-chiedere con più forze rispo-ste concrete. «Se non avremorisposte concrete dalla politi-ca –chiosa TerreJoniche- i cit-tadini alluvionati che da dueanni attendono risposte e cheoggi non sono più disposti adaspettare diserteranno le ur-ne alle Regionali di Basilicataed alle prossime scadenze elet-

torali in Puglia». Ieri seraGianni Fabbris, portavocedelComitato per la Difesadel-le TerreJoniche e coordinato-re nazionale di Altragricoltu-ra, è intervenuto durante ilconvegno “Famiglie e impre-se: uscire dal sovraindebita-mento e dall'usura” organiz -zato dall'AdiconsumBasilica-ta d'intesa con La FondazioneLucana Antiusura “Monsi -gnor Cavalla”e l'associazioneantiracket e antiusura “Fami -gliaè sussidiarietà”, presso laMadiateca provinciale di Ma-

tera. Durante il dibattito verràaffrontato il tema dell'usuranelle campagne e l'inaspri-mento di tale condizione a se-guito all'alluvione dell'Otto-bre scorso che ha definitiva-mentemesso inginocchionu-merose famiglie, aziendeagricole e non, del metaponti-no e ginosino. «Ormai leaziende sono al collasso. Oc-corre cambiare le politiche disostegno favorendo finanzia-menti a fondo perduto percombattere sopratuttoil feno-meno dell’usura». Il Comitato

a indetto due conferenzestampa per presentare le mi-sure e gli interventi di cuichiede l'applicazione. La pri-ma nelle campagne del Gino-sino per questa mattina e la se-conda domani a Matera. Saràl'occasione, anche, per pre-sentare gli obiettivi e le formedella mobilitazione rivolta al-la politica con la campagna"Fate il Vostro dovere e noi fa-remo il nostro". Domenicaprossima, inoltre, si torna inpiazza Elettra.

Roberto D’Alessandro

L’incontro delle associazioni a Marconia, PinucciaSassone e il volantino distribuito

Non ci sono emergenze

Centro ComAttività chiuseNessun rischio

Un’immagine di Pitagora

Rotondella, lo studioso Pastore integra le conoscenze sul matematico

Un atlante sull’attività di PitagoraProvinciale 176

Incontro a Cracocon i cittadini

IL 25 ottobre è stata ultimata, dal Cen-tro Operativo Misto (Com) di Bernalda,attivato nell’immediatezza degli eventidal Prefetto di Matera, Luigi Pizzi, la ri-cognizione, tramite sopralluoghi mi-rati, dei danni patiti nelle aree interes-sate dagli eventi alluvionali. «A seguitodelle verifiche effettuate non sonoemerse, oltre a quelle già rilevatenell’imminenza degli eventi calamitosie per le quali sono state emesse ordi-nanzedi sgombero, situazioni di immi-nenti pericoli per la pubblica e privataincolumità. Si è riscontrata, per con-verso, una diffusa problematica colle-gata alla regimazione delle acque risul-tata sottodimensionata rispetto all’ec -cezionalità dell’evento meteo; comenon adeguata è risultata la manuten-zione dei canali consortili e dei fossi na-turali, che non hanno contribuito al de-flusso delle acque piovane. Le violente ecospicue precipitazioni dei giorni 6 e 7ottobre hanno pregiudicato gli attra-versamenti stradali dei canali e le pen-dici urbane e extraurbane, interessateda erosione e smottamenti, mentre le si-tuazioni pregresse di dissesto idrogeo-logico sono risultate ulteriormente ag-gravate.

Attualmente, diverse strade, comu-nali e provinciali, sono chiuse al traffi-co per i rilevanti danni subìti. Le situa-zioni riscontrate, tutte censite anchedai Comuni maggiormente colpiti edalla provincia, non presentano co-munque al momento ulteriori aggra-vamenti. Proseguono, in via ordinaria,le attività di ripristino e messa in sicu-rezza del territorio».

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CRACO - Oggi, alle ore 16 pres-so la Sala consiliare del munici-pio di Craco, avrà luogo l’in -contro per fare il punto sulle at-tività che la Provincia sta por-tandoavanti perporrerimedioaigravidisagi causatidalleav-versità atmosferiche sulla via-bilità di pertinenza provincialeche interessa la comunità diCraco.

Il presidente, Franco Stella, el’assessore Angelo Garbellano,d’intesa con il sindaco Giusep-pe Lacicerchia, hanno convo-cato questa riunione per illu-strare l’attuale situazione allapresenza, tra l’altro, dell’Uni -versità degli Studi della Basili-cata incaricata della collabora-zione.

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ROTONDELLA - È risaputa l’importanzache Pitagora continua a rappresentare, an-cora oggi, nei diversi campi della conoscenzaumana.

Del filosofo, matematico e scienziato nati-vo di Samo, con gran parte dell’esistenza tra-scorsa a Crotone dove giunse nel 530 a.C, pri-ma di essere costretto a migrare altrove e,quindi, a Metaponto dove muore, secondo latradizione, nel 490 a.C., esce con chiari inten-ti divulgativi un agile “atlante”curato dal ro-tondellese Giovanni Pastore, autore del “Pla -netario di Archimede ritrovato” (da alcunimesi anche in edizione inglese con il titolo“The recovered Archimedes Planetarium”) eche rappresenta una sorta di “integrazionealla terza parte di questo volume” (quella ri-guardante la Brocchetta di Ripacandida), ar-ricchito da una ponderosa bibliografia (concitazione di circa 300 titoli).

“Pitagora nel mondo contemporaneo” è iltitolo di questa utilissima pubblicazione (48pp.) che ci introduce, in modo semplice e sin-

tetico, nel “mondo pitagorico” illustrando i“rapporti pitagorici nella musica, quelli divolumi e superfici, lo stesso Teorema di Pita-gora, l’influenza dei rapporti pitagorici nellaletteratura, nella cosmologia, nell’architet -tura, nei formati dei fogli da disegno,nell’editoria, nelle composizioni artistiche efotografiche, nelle proporzioni dello scher-mo della televisione, nel cinema e nella foto-grafia analogica e in quella digitale, nell’in -formatica e nelle telecomunicazioni”.

È risaputo, infatti, che la dottrina pitagori-ca, il cui sviluppo avviene nella Magna Gre-cia, ha profondamente “impregnato, comenessun’altra corrente filosofica, la civiltà oc-cidentale” influenzando e/o trovando appli-cazione in campi diversi.

«Ancora oggi -sottolinea Pastore- le in-fluenze e le applicazioni di alcuni principi so-no riscontrabili nelle tecnologie ottiche, elet-troniche e multimediali.

Questo piccolo Atlante –prosegue- trattadei rapporti armonici pitagorici e viene pro-

posto nella speranza che possa contribuire afare acquisire orgoglio e consapevolezza dicome questa antichissimaterra della MagnaGrecia, ed in modo specifico il territorio dellacosta jonica italiana, racchiuso fra Crotone eMetaponto, sia stata la culla della culturascientifica del mondo moderno e contempo-raneo».

[email protected]

LA PROTESTA

Raccolti 40 certificati elettoraliL'ORDINANZA dovrà, fin dal primo momento, indicare lesomme necessarie alla messa in sicurezza del territorio edefinire le risorse economiche da destinare al risarcimentodei danni subiti dalle attività produttive e dalle famiglie inva-se dall'acqua in poche ore. «Ci vogliono soldi immediati esupporto economico per non saltare», dice Gianni Fabbris.Il Comitato inoltre continuerà la campagna rivolta alla poli-tica che ha preso il via ieri sera a Marconia durante la pub-blica assemblea, dal titolo: “Fate il vostro dovere che noi fa-remo il nostro”. Nello spazio antistante le Mediateca, il Co-mitato, che a Marconia ha raccolto già 40 certificati elettorali,sarà presente con un banco dove i cittadini colpiti, ma anchela comunità tutta che condivide questo percorso, potrà con-segnare il proprio certificato elettorale. «Se non avremo ri-sposte concrete dalla politica -dicono- i cittadini alluvionatiche da due anni le attendono e che oggi non sono più dispo-sti ad aspettare, diserteremo le urne alle elezioni regionali diBasilicata ed alle prossime scadenze elettorali in Puglia».

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Policoro. Dopo l’occupazione in zona lido, ora i nomadi si spostano nella Riserva

I Rom nell’Oasi del WwfSono arrivati con le roulotte e si sono accampati nel piazzale al Pantano

Policoro, evento di sport e sensibilizzazione con l’Asm

Tutti di corsa contro l’alcol

Blitz di ministero e carabinieri del Nac nel Metapontino

Uva da tavola e non da vinoSequestrati 15mila quintali

I carabinieri durante un controllo

POLICORO – La Riserva natura-listica del bosco Pantano gestitadal Wwf tramite una società loca-le, da qualche settimana è un’Oa -si protetta non solo di flora e fau-na, tra cui caprioli, cinghiali, vol-pi, ma anche di zingari!

Nella serata di domenica, dueroulotte stazionavano nel par-cheggiodel centrovisite delWwfin via Mascagni, località Idrovo-ra, con tanto di auto per il traino,sedie a sdraio come quelle che siusano in spiaggia, l’immancabilebottiglione di vino, tavoli per

mangiare.Insomma

una zonafranca tutta aloro disposi-zione. Soloche non han-no fatto i conticon l’oste: nonsarebbero au-torizzati a sta-re lì.

Usiamo ilcondizionale,perché se c’èun Centro vi-site e un’oasiprotetta, sipresume chenon possanostazionare inmaniera per-manente ospi-ti indesidera-ti, che si “ap -

propriano” dell’area come se fos-se loro, con il rischio di allarmarei possibili utenti non solo del pa-trimonio ambientale del BoscoPantano, ma anche chi decide direcarsi al mare dato che le tempe-rature sono ancora estive in rivaallo Jonio.

Chi si è recato nel weekendall’idrovora, è rimasto colpito innegativo, dello scenario che si ètrovatodi frontenoncasualmen-te, dato che da settimane l’andaz -zo è lo stesso.

Senza discriminare nessuno èinconcepibile che gitani vedanoin Policoro una loro seconda ca-sa, dopo il camper, dove trascor-rere il fine settimana. Non è laprima volta che arrivano nel cen-

tro jonico. In realtà è da anni la lo-ro meta privilegiata. Solo che so-no stati furbi a delocalizzarsi inun luogo meno frequentato diquesti periodi. Già, perché primail loro posto preferito dove par-cheggiare, stendere i panni,mangiare, portare i cani spasso,o meglio lasciarli liberi, era il lun-gomare centrale, lato destro pri-mospiazzo.Lì erano troppo invi-sta e non a caso le lamentale fioc-cavano puntualmente ogni finesettimana quando la Duna si po-poladi personechepasseggiano,corrono, o vanno a pranzo in qua-le ristorante aperto anche d’in -verno.

Tanto che ci volle un’ordinanzasindacale nel 2011 per farli slog-giare poiché deturpavano il pa-trimonio pubblico. Quell’ordi -nanza dovrebbe essere tutt’ora invigore con efficacia su tutto il ter-ritorio comunale, Idrovora com-preso.

I nomadi non lo sanno o fannoorecchie da mercante e si sono

spostati più a Sud per non daretroppo nell’occhio: per la città diPolicoro il problema persiste. Sesi devono accogliere si revochil’ordinanza, altrimenti la si fac-cia rispettare o in alternativa in-dividuare un’area per camperistidisciplinati. Così si dà l’idea di vi-vere in un far west in cui ognunofa ciò che vuole.

Un problema serio, dunque, dicui devono farsi carico le autoritàa tutti i livelli, perchè se è vero, co-me è possibile, che non si deter-mina un caso di pubblica sicurez-za (ma questo è tutto da appura-re), è altrettanto vero che c’è unproblema di opportunità e deco-ro, vista la vocazione turistica delterritorio.

La zona dell’Oasi Wwf, poi, nonpuò certo permettersi di offrirespettacoli poco edificanti, se nonaltro sotto il profilo dell’igienepubblica.

Gabriele [email protected]

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Un accampamentodi nomadi

Il piazzale antistante l’Oasi Wwf di bosco Pantano

OLTRE 15.000 quintali di mosto ottenuto da uve datavola e che era destinato, invece, alla produzione divino, sono stati sequestrati ieri nel Metapontinodall'Icqrf (Ispettoratocentrale peril controlloqua-lità dei prodotti agroalimentari) Ufficio di Napoli,ispettorato centrale della tutela della qualità e dellarepressione frodi dei prodotti agroalimentari, in-sieme ai i Nac (Nucleo politiche agricole) dei carabi-nieri di Salerno. Il mosto era stato introdotto in can-tina con documenti contraffatti.

La legislazione vieta l'utilizzo di uve da tavola perla vinificazione e il ministero delle Politiche agrico-le alimentari e forestali ha rafforzato fortemente icontrollisulleoperazioni divinificazioneanchete-nuto contodell'attuale andamento delmercato del-l'uva da tavola.

«Il contrasto ai fenomeni fraudolenti, che produ-conosituazionidiconcorrenza sleale tragliopera-tori, è una delle priorità della mia attività a difesadei prodotti agroalimentari italiani -ha commenta-to il Ministro delle politiche agricole alimentari eforestali, Nunzia De Girolamo- e questo è ancorapiù vero per il vino, eccellenza assoluta della nostraagricoltura. I risultati che giorno dopo giorno otte-niamo confermano che la sinergia operativa tra gliorganismidicontrollodel Ministerovaatuttovan-taggio della tutela dei consumatori e degli operato-ri onesti. Il successo di questa operazione, che haportato alsequestro di15.000 quintalidi mostodauva da tavola, è decisivo per il mantenimento dell'e-levato livello qualitativo delle nostre produzioni vi-tivinicoleeperil lorosempremaggioresuccessointutto il mondo». La segnalazione di presunte irre-golarità nella vinificazione, era arrivata al mini-stro proprio durante la recente conferenza di Co-pragri a Matera. Evidentemente i controlli sonoscattati con la massima rapidità, proprio per co-gliere gli inadempienti con le “mani nel sacco”. Inparticolare, Gianni Fabbris con la delegazione cheha incontrato nei giorni scorsi il sottosegretario al-l'agricoltura Castiglione, presso la provincia diMatera, insieme al prefetto di Matera, ha denuncia-tocome inparticolare, il ritiro dell'uvadazuccherisia crollato al di sotto di qualsiasi aspettativa dimercato. L'uva da zuccheri l'anno scorso era stataritirata a ca. 0.30 centesimi di euro improvvisa-mente in queste settimane è crollata fra i 6 e gli 8centesimi. A questa situazione dovuta al trust dichi sta facendo incetta speculativa di prodotto nellecampagne per poter approfittare della condizionedi disagio delle aziende e poter facilmente lucraresullapelledi chi la terra la lavora, inparticolare inquesto caso dellegrandi concentrazioni industria-li chedetengono ilcontrollo delmercato dazucche-ri e che utilizzano le cantine e i raccoglitori del postocome strumentidi unaoperazione dispeculazionesi aggiunge anche il crollo del prezzo dell'uva da ta-vola per cui i commercianti che avevano già stipu-lato contratti nei mesi scorsi e per cui avevano an-che anticipato somme,approfittando della presen-za dell'alluvione, utilizzano ogni mezzo per nonraccogliere l'uva facendo crollare il prezzo.

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CONFERENZA DI TERRE JONICHE

Ecco perchè crollano i prezziSTAMANE alle ore 10, il Comitato Terre Jo-niche spiegherà in una conferenza stampa laverità sul crollo del prezzo dell'uva e sul disa-stro delle colture nelle campagne alluvionatedel Metapontino e del Ginosino.

«Sono almeno due anni che stiamo denun-ciando come le campagne del Ginosino e delMaterano, colpite dall'alluvione prima delMarzo 2011 ora dell'ottobre 2013 sono forte-mente sotto il rischio di penetrazione dell'usu-ra. Non lo diciamo solo noi del Comitato per laDifesa delle TerreJoniche insieme ad Altra-gricoltura, ma lo hanno detto in questi anni nu-merosi presidi di società civile e fin'anche ilMinistero degli Interni che ha adottato più vol-te una serie di documenti ufficiali in cui ha de-nunciato come, per la Puglia e la Basilicata, ilrischio più grande di penetrazione della mala-vita e dei fenomeni delinquenziali, sia propriolegata alla penetrazione dell'usura nelle areedel metapontino e del ginosino dovuto sia altrust dei prodotti ortofrutticoli da parte dellaspeculazione commerciale e finanziaria sia acausa dei ritardi o dei mancati risarcimenti peri soggetti che hanno subito i danni dell'alluvio-ne. A queste denunce, alla presenza di questiben noti sciacalli, che approfittano della diffi-coltà economica e finanziaria dei soggetti col-piti e indeboliti dagli eventi come quelli dell'al-luvione si aggiunge nelle ultime settimane,negli ultimi mesi il nuovo volto della specula-zione nelle campagne del Tarantino e del Ma-terano, dovuto in particolare al crollo pilotatodel prezzo dell'uva che viene ritirata ben al disotto di qualsiasi costo reale di produzione eal crollo delle altre colture del territorio.

Mosto da vino

POLICORO - Nei giorniscorsi, su iniziativa dellaAzienda sanitaria matera-na,con il patrociniodelCo-mune di Policoro e il sup-porto tecnico della Associa-zioneSportiva LucaniFreeRunners, si è tenutaaPoli-coro la prima edizione dellamanifestazione “Corro manon barcollo”. L’evento in-serito nella campagna disensibilizzazione alcologi-ca, ha avuto grande succes-so coinvolgendo piccoli eadulti inuna gioiosae colo-rita festa. Decine di bambi-ni, mamme e papà si sono“sfidati” in un apposito cir-cuito allestito nel Parco del-la Cicogna antistante il Co-mune. Particolarmente ap-prezzata la sensibilità all’iniziativa dimostrata daatleti di livello regionale come i fratelliGiuseppe e Pietro Francolino, AntonioLapergola, Nicola Pugliese, LucianoNucera e da un veterano delle corse comeGiovanni Petrocelli. Presso il gazebo al-lestito dall’Asm sono state fornite infor-mazioni e documentazioni sui dannidell’alcol. Presente anche una pattugliadellaPoliziaStradale edeiVigiliurbani.Non sono mancati gadgets e torte pertutti e per i più bravi anche medaglie e

targhe ricordo. L'alcolismo è una sindro-me patologica determinata dall'assun-zione acuta o cronica di grandi quantitàdi alcol. A partire dalla fine del ventesimosecolo,l'alcolismo èstato consideratoundisturbocorrelato alladipendenza. Èca-ratterizzato da un consumo compulsivoe incontrollato di alcol, solitamente a sca-pitodella salutedelbevitore,delle suere-lazioni e della sua posizione sociale.

ga.el.

La corsa contro l’alcol a Policoro

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