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    DIPARTIMENTO DI SOCIOLOGIA E DI SCIENZA POLITICA PROGETTO DI RICERCA

    Titolo della ricerca: Governance e Progettazione Integrata in Calabria e Basilicata.

    Premessa generale Le politiche di sviluppo destinate al Mezzogiorno sono state tradizionalmente caratterizzate da una logica top down. Si riteneva che la crescita potesse essere indotta attraverso stimoli esogeni, sottostimando sistematicamente linfluenza esercitata dalle variabili socio-culturali ed istituzionali sullo sviluppo economico. Il risultato di questo approccio stata una modernizzazione dai tratti irregolari e controversi. Se i trasferimenti da parte dello Stato centrale hanno consentito di ridurre il gap che separava il Meridione dal resto del paese in termini di sviluppo sociale e culturale, hanno contemporaneamente determinato lemergere di una crescita economica fortemente dipendente dai capitali esterni. Una crescita senza sviluppo, sfruttata dalle reti clientelari preesistenti, che ha consolidato fenomeni di corruzione e di debolezza istituzionale. La modernizzazione economica, scaturita da questo quadro, non ha valorizzato le risorse presenti sul territorio, inoculando iniziative che non hanno attecchito perch estranee alle potenzialit locali. Le nuove politiche pubbliche, basate sulla logica della governance, propongono un approccio radicalmente diverso al problema dello sviluppo. Viene anzitutto valorizzato il ruolo degli attori locali, mentre quello dello Stato risulta ridimensionato dallemergere di modelli decisionali inclusivi: la regolazione gerarchica delle policy progressivamente sostituita da prassi cooperative e negoziali. Le nuove politiche di sviluppo, improntate su questi modelli dinterazione, puntano sullattivazione degli attori presenti sul territorio, nella societ civile, per avviare una crescita endogena ed autopropulsiva, non dipendente da aiuti esogeni. Entro il quadro mutato delle politiche pubbliche, i PIT costituiscono il nuovo strumento per lo sviluppo delle aree subprovinciali, basato sulla programmazione dal basso, quali modalit ordinaria di spesa dei fondi strutturali europei.

    Oggetto dellanalisi ed ipotesi di lavoro Loggetto della ricerca costituito dalle nuove politiche di sviluppo incentrate sulla governance, definibile come un processo di elaborazione, di determinazione, di realizzazione e di implementazione di azioni di policies, condotto secondo criteri di concertazione e di partenariato tra soggetti pubblici (Stato e/o istituzioni di livello sovranazionale o intranazionale) e soggetti privati o del terzo settore1. Allo stato attuale non si conosce ancora limpatto che tali politiche, cos concepite, avranno sulle aree economicamente meno dinamiche. Nel corso della ricerca si valuteranno i processi di mobilitazione innescati a livello locale dai PIT. Lipotesi formulata che le politiche imperniate sulla governance richiedano, agli attori coinvolti, una notevole capacit regolativa. Tuttavia, nelle aree meno sviluppate, le capacit di regolazione sono per definizione endemicamente deboli. Laddove gli attori riusciranno a orientare il cambiamento, utilizzando i fondi strutturali in modo da valorizzare adeguatamente le risorse presenti sul territorio, probabilmente si innescher un circolo virtuoso di crescita. Queste potenzialit sembrano presenti nellarea lucana, come dimostrato dalle performance economiche degli ultimi anni. Se, invece, il background culturale risente di ostacoli clientelari e di logiche particolaristiche, i partenariati rischiano di diventare nuove occasioni di scambi politici, con nessun impatto positivo sullo sviluppo. Lavvio della crescita delle aree locali pu essere inficiato dalla debolezza regolativa. La situazione in Calabria sembra avvicinarsi a questultimo modello. La ricerca evidenzier la diversa risposta alla stessa politica di due aree meridionali con notevoli analogie e crescenti differenze.

    1 Segatori R., (2002), Governance e democrazia nellesperienza italiana, p. 1.

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    Il rischio, in contesti deboli e frammentati, la riproposizione, allinterno delle strutture di partenariato, delle vecchie reti clientelari, o lemergere di barriere limitative della partecipazione, che finirebbero col riprodurre le disuguaglianze esistenti. I principali obiettivi della ricerca saranno quindi: capire come il processo di europeizzazione abbia favorito lemergere di nuovi approcci basati su

    un ampio decentramento amministrativo ed incentrati sul ruolo attivo degli attori locali; comprendere come la governance sta ridefinendo le caratteristiche delle politiche di sviluppo; analizzare le innovazioni eventualmente prodotte nelle strutture politiche, burocratiche e socio-

    economiche alla possibilit di promuovere lo sviluppo del territorio attraverso interventi sinergici definiti in loco;

    approfondire le dinamiche dinterazione emerse tra i principali attori dello sviluppo locale, evidenziandone il carattere cooperativo o conflittuale;

    vagliare limpatto degli interessi organizzati sui processi pluralistici di policy making; studiare i primi effetti che la progettazione integrata ha dispiegato nelle aree calabresi e lucane,

    rilevando analogie e differenze tra i casi esaminati; osservare i cambiamenti nelle logiche politiche e amministrative che i partenariati stanno

    producendo; evidenziare gli effetti della nuova centralit del livello regionale di governo, in Calabria ed in

    Basilicata, sulla realizzazione dei Progetti Integrati; capire se la governance ha indotto laffermazione dinnovazioni nellazione amministrativa.

    Percorso metodologico e strumenti

    La ricerca ha lo scopo devidenziare la reazione delle aree analizzate alle opportunit di sviluppo offerte dai Fondi Strutturali Europei e dai PIT. Il quadro empirico di riferimento, entro il quale la ricerca sar condotta, costituito dai PIT della Locride e del Metapontino. I casi in questione risultano particolarmente interessanti: allo stato attuale appaiono come due dei Progetti integrati pi promettenti dellarea calabro-lucana. Queste regioni, partendo da condizioni socio-economiche molto simili, negli ultimi anni hanno intrapreso percorsi di sviluppo parzialmente differenziati. In particolare, la Basilicata riuscita a creare aree ad elevata concentrazione industriale. In Calabria, invece, le prospettive di crescita sono rimaste fondamentalmente immutate. La parte iniziale della ricerca sar finalizzata alla definizione del quadro teorico e normativo di riferimento. Sar ricostruito il processo decisionale che ha portato alla costituzione dei PIT, attraverso lanalisi dei documenti prodotti e dei giornali nazionali e locali. Successivamente si proceder ad una esame dei dati disponibili sui casi dindagine, prendendo in considerazione indicatori delle condizioni socio-economiche dei contesti territoriali oggetto di studio. Le aree in questione saranno analizzate al fine di valutare gli effetti dispiegati dalla progettazione integrata, cercando di isolarli da altri riconducibili a strumenti di programmazione negoziata eventualmente operanti sul medesimo territorio. Infine, si proceder alleffettuazione di interviste semistrutturate ai soggetti coinvolti nella realizzazione dei PIT oggetto di studio. Saranno intervistati i principali attori istituzionali politici, economici, sindacali, coinvolti nella realizzazione dei PIT della Locride e del Metapontino. La metodologia impiegata sar orientata alla ricostruzione del quadro delle relazioni preesistenti tra attori politici, economici e istituzionali, al fine di comprendere i cambiamenti determinati dalla Progettazione Integrata, tracciandone le tendenze dominanti. Le interviste punteranno a fare emergere le motivazioni che hanno indotti i vari soggetti a prendere parte alla Progettazione Integrata, le modalit dinterazioni che hanno prevalso in sede di progettazione e dattuazione delle iniziative, gli eventuali cambiamenti intervenuti nei rapporti tra enti locali, le ricadute in termini di crescita del capitale sociale, di aumento della capacit progettuale locale e di propensione cooperativa.

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    Lindagine qualitativa ha scopo comparativo: le rappresentazioni fornite dai soggetti partecipanti ai diversi PIT saranno poste a confronto, al fine di evidenziarne analogie e differenze. Si cercher di capire se la Progettazione Integrata riuscita ad innovare i meccanismi istituzionali, a valorizzare le potenzialit presenti sul territorio per promuovere uno sviluppo endogeno. Antonio Russo, Dipartimento di Sociologia e di Scienza Politica, Dottorato in Politica, Societ e Cultura.

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