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Lezione 16
Elettrodinamica
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Introduzione
Nei conduttori solidi qualche elettrone per atomo pu
diventare libero di muoversi passando da un atomo all'altro.
Applicando la teoria cinetica dei gas si trova che gli elettroni
di conduzione, per effetto dell'agitazione termica, hanno
una velocit media di circa 106 m/s.
Si tratta di un moto disordinato per via dei continui urti
contro gli ioni e/o le impurezze ed imperfezioni del reticolo.
Un moto disordinato non costituisce corrente elettrica:
infatti, per ogni elettrone che si muove in un verso ce ne
un altro che si muove nel verso opposto.
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Velocit di deriva
Se agli estremi del conduttore si applica una ddp, gli elettroni di
conduzione assumono -sovrapposto al moto di agitazione termica- un
moto ordinato in verso opposto al campo con una velocit detta di
deriva pari a circa 102 m/s, che molto minore dell'agitazione termica.
In tal caso il conduttore attraversato da una corrente elettrica.
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Corrente elettrica
Per corrente elettrica intendiamo un moto ordinato di
cariche in un conduttore sotto lazione di un campo
elettrico.
Precisamente si chiama intensit di corrente elettrica (i) la
quantit di carica ( q) che in un intervallo di tempo t
attraversa una sezione qualunque del conduttore:
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AmpereLe cariche in moto:
nei solidi sono elettroni
nei liquidi e nei gas sono in generale ioni.
Per convenzione, il verso della corrente quello di moto delle
cariche positive.
Applicando una ddp agli estremi di un conduttore, gli elettroni
si muovono dall'estremit dove il potenziale minore a quella
dove il potenziale maggiore. La corrente ha verso opposto.
Nel SI si misura in Ampere (simbolo A)
1 Ampere= 1 Coulomb/ 1 secondo
Una corrente la cui intensit non varia nel tempo si dice
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Prima legge di Ohm
La corrente elettrica che percorre un filo conduttore conseguenza
della ddp applicata ai suoi estremi; pertanto ovvio che la corrente
elettrica sia una funzione della ddp applicata.
La 1a legge di Ohm specifica il tipo di funzione:
i=V / R
dove V la ddp ed R una costante caratteristica del materiale (nelle
condizioni, ad esempio di temperatura, in cui esso si trova) di cui fatto
il filo che si dice resistenza elettrica.
Nel SI la resistenza si misura in Ohm (simbolo ):
1 Ohm= 1 Volt / (1 Ampere)
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Conduttore ohmico e non ohmico
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Resistivit vs temperatura
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Seconda legge di Ohm
Si pu misurare sperimentalmente la resistenza di fili conduttori della
stessa natura ma con lunghezza L e sezione S diverse, oppure quella
di fili aventi le stesse propriet geometriche ma natura diversa. I
risultati sperimentali sono riassunti dalla 2a legge di Ohm
R= L/S
ove la resistivit del materiale, ovvero una costante (ad una data
temperatura) che dipende dal tipo di materiale di cui fatto il filo.
Sperimentalmente si trova che essa aumenta con la temperatura
secondo la legge
20)[1+ (T-20)]
ove la resistivit alla temperatura T e 20) la resistivit alla
temperatura di 200c ed un coefficiente caratteristico del metallo
considerato.
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Perch la resistenza
L'esistenza della resistenza dovuta al fatto che il
movimento degli elettroni di conduzione ostacolato dalle
vibrazioni degli ioni del reticolo cristallino. All'aumentare
della temperatura le vibrazioni degli ioni del reticolo
aumentano e pertanto anche la resistenza aumenta.
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Semplici circuiti elettrici
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Collegamenti tra resistenze
Resistenze in serie:
Rtot=R1+R2+....
Resistenze in parallelo:
1/Rtot=1/R1+1/R2+....
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Resistenze in serie
Req=R1+R2
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Resistenze in parallelo
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Esercizio
Trovare la resistenza
equivalente del circuito di
figura.
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Esercizio
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Effetto Joule
Il riscaldamento di un conduttore metallico attraversato da corrente
elettrica noto come effetto Joule.
Si sfrutta nelle stufe elettriche, nelle cucine elettriche, nei ferri da stiro
etc.
Utilizzando la 1a legge di Ohm V=Ri, il lavoro per muovere una carica
elettrica tra due punti dello spazio la cui ddp sia V dato da:
L=qV=i t V =Ri2 t
e la potenza (dissipata) associata : P=Ri2.
Nei conduttori elettrici tutta l'energia potenziale perduta dalle cariche
dissipata in energia termica.
Detta Q la quantit di calore che si sviluppa in un filo conduttore di
resistenza R, percorso da una corrente i nel tempo t, si ha
Q=Ri2t (Joule)
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Conduzione nelle soluzioni
Nel caso della conduzione nelle soluzioni le cariche
elettriche sono legate a parti di molecole. Il movimento
delle cariche dunque accompagnato da movimento di
materia (gli ioni in cui si era scissa la molecola entrando in
soluzione).
Il meccanismo della conduzione diverso dal caso dei
solidi e pertanto non vale pi la legge di Ohm.
Per poter applicare ora una ddp (che determini moto di
cariche) occorre che il generatore venga a contatto con la
soluzione, ad esempio mediante elettrodi metallici immersi
nella soluzione stessa.
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Conduzione nelle soluzioni
La conduzione dunque affidata a ioni allinterno della
soluzione e ad elettroni nellelettrodo metallico.
Uno ione negativo cede il suo elettrone in pi allelettrodo positivo, dove prosegue la condizione.
Uno ione positivo cattura un elettrone dallelettrodo
negativo chiudendo il bilancio di carica.
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Elettrolisi
Agli elettrodi avvengono pertanto delle reazioni chimiche
(ossido-riduzioni) che trasformano gli ioni in particelle
materiali neutre.
Le parti neutralizzate a loro volta scompaiono e la molecola
originale non sar pi presente. Si rende possibile la
raccolta separata dei due frammenti di questa, nota con il
nome di elettrolisi.
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Effetti della corrente elettrica
Perch si verifichi un effetto fisiologico il corpo umano deve diventare
parte di un circuito elettrico chiuso. In tali condizioni si determina
passaggio di corrente elettrica che provoca:
1. Riscaldamento (effetto Joule)
2. Bruciature elettrochimiche (effetti elettrolitici)
3. Stimolazione di tessuti eccitabili
Gli effetti fisiologici variano in funzione dellintensit della corrente;
nellordine, superata la soglia di percezione, si ha:
Corrente di rilascio della presa (lieve contrazione muscolare,
scossa)
Paralisi respiratoria, affaticamento, dolore
Fibrillazione ventricolare
Contrazione miocardica sostenuta
Bruciature (fulminazione)
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