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Bisogno di eliminazione intestinale

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L’ELIMINAZIONE INTESTINALE

Attività che permette di espellere i residui alimentari non assorbiti, assieme ad un piccolo quantitativo di liquidi e prodotti di rifiuto del metabolismo

Assunzione di alimenti Eliminazione

• Digestione

• Assorbimento

• Metabolismo

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FATTORI CHE INFLUENZANO L’ELIMINAZIONE INTESTINALE

FATTORI SOCIO-CULTURALI(abitudini lavorative, viaggi)

FATTORI FISICI(deficit di mobilità)

FATTORI PSICOLOGICI(depressione, ansia)

FATTORI BIOLOGICI (età, dieta, assunzione di farmaci, patologie, riflesso della

defecazione, modalità di defecazione, gravidanza)

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VALUTAZIONE DELLO STATO DELLA

FUNZIONALITA’ INTESTINALEASPETTI GENERALI• OSSERVARE CARATTERI FECI• FREQUENZA E MODALITA’ DI EVACUAZIONE• PRESENZA DI DOLORE• CONTROLLO AMBIENTE : MANTENERE PRIVACY• INFORMARE, EDUCARE IL PAZIENTE E LA SUA FAMIGLIA

ALIMENTAZIONE DEL SOGGETTO:• ALIMENTI CONSUMATI ABITUALMENTE• QUANTITATIVO DI ACQUA INGERITO NELLE 24 ORE

LO STATO FISICO GENERALE DEL SOGGETTO:• GRADO DI MOBILITA’• ATTIVITA’ FISICA

LO STATO PSICHICO DEL SOGGETTO:• ANSIA, DEPRESSIONE

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IL QUADRO PATOLOGICO:• INCIDENZA DELLA PATOLOGIA IN ATTO

IL TIPO DI TERAPIA IN ATTO

LE NORMALI ABITUDINI DI EVACUAZIONE:• FREQUENZA, ORA, USO DI TISANE O ALTRI LASSATIVI

VARIAZIONI DELL’ALVO:• STIPSI, DIARREA, ALVO ALTERNO

LE CARATTERISTICHE DELLE FECI

I DISTURBI NELLA DEFECAZIONE:• DOLORE ADDOMINALE• TENSIONE ADDOMINALE• DIFFICOLTA’ AD EMETTERE GAS• DOLORE NELLA REGIONE ANALE• SANGU I NAMENTO

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DIFFICOLTA’ NEL PROVVEDERE ALL’ELIMINAZIONE PER ALTERATA ATTIVITA’ MOTORIA

FATTORI EZIOLOGICI O CORRELATI

RIDUZIONE DELLA MOBILITA’ALTERAZ IONI PERCETTIVO/COGNITIVEALTERAZIONI MUSCOLO/SCHELETRICHEALTERAZ IONI NEUROMUSCOLARIGRAVE ANSIA O DEPRESSIONE

CARATTERISICHE DEFINENTIINCAPACITA’ AD ANDARE IN BAGNO O AD USARE LA SEDIA COMODAINCAPACITA’ DI SEDERSI O DI ALZARSIINCAPACITA’ DI PULIRSI ADEGUATAMENTE DOPO L’ELIMINAZIONEINCAPACITA’ DI SVUOTARE I RACCOGLITORI DELLE FECI (SEDIA, COMODA,

SCIACQUONE )

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INTERVENTI ASSISTENZIALI

- SE IL PAZIENTE E IN GRADO DI MUOVERSI PARZIALMENTE L’INFERMIERE POTRA’ CONDURLO IN BAGNO E LO AIUTERA’ A SEDERSI,LO AIUTERAI SUCCESSIVAMENTE A PULIRSI, SE NON E’ POSSIBILE UTILIZZARE IL BAGNO, PUO’ ESSERE

UTILE UTILIZZARE UNA SEDIA COMODA.

SE IL PAZIENTE NON E’IN GRADO DI MUOVERSI, L’INFERMIEREDOVRA’ AIUTARLO AD ELIMINARE A LETTO

POSIZIONEUSO DI UNA PADELLLACONTROLLO EVACUAZIONEIGIENE INTIMAEVENTUALE CAMBIO DI BIANCHERIASOSTEGNO PSICOLOGICO AL PAZIENTEPULIZIA E DISINFEZIONE DEL MATERIALE USATO

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CARATTERISTICHE DELLE FECI

COMPOSIZIONEACQUA : 75% - 80%RESIDUI ALIMENTARI : 10%CELLULE DI SFALDAMENTO : 15%SALI, MUCO, BATTERI : 8%

QUANTITA’Circa 200 - 400gr/die

FORMACILINDRICHE: NORMALIA FETTUCCIA: (RESTRINGIMENTO STENOSANTE MA

NON OCCLUDENTE DEL SIGMA –RETTO)SFERICHE: A STERCO DI PECORA, (STENOSI DEL SIGMA-

RETTO QUASI OCCLUDENTE, STATI DI STIPSI OSTINATA).

ODOREODORE NORMALE: SUI GENERISODORI PATOLOGICI:ODORE PUTRIDO: PRESENZA DI SANGUE DIGERITO

( MELENA - FECI PICEE )ODORE PUNGENTE: FECI CONTENENTI MATERIALE

PURULENTO IN CASO DI INFENZIONI INTESTINALI ODORE ACIDULO: MECONIO NEI NEONATI

COLORE MARRONE: NORMOCROMICHE

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FECI E DIAGNOSI

SANGUE NELLE FECI

- Nero catrame: melena , tratto digestivo superiore

- Rosso vivo: rettoragia, tratto digestivo inferiore

- Sangue misto a feci: sanguinamento colico

- Feci segnate di sangue: sanguinamento rettale o anale (emorroidi, ragadi o tumori dell’ultimo tratto intestinale)

FECI DI MEDIA CONSISTENZA che si attaccano al water, untuose : steatorrea(perdita di grassi nelle feci

FECI ACOLICHE (color argilla): cattiva digestione dei grassi

PRESENZA DI MUCO O PUS: probabili coliti infettive

FECI PICCOLE, SECCHE, DURE: probabile stipsi

FECI SOTTILI, NASTRIFORMI: ostruzione o una stenosi (restringimento intestinale)

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STIPSICARATTERISTICHE DEFINENTI

FREQUENZA DIMINUITAFECI DURE, SECCHESFORZO ALLA DEFECAZIONE INEFFICACEDOLORE ALLA DEFECAZIONEDISTENSIONE ADDOMINALECEFALEA, RIDUZIONE DELL’APPETITODOLORI ADDOMINALI, MALESSERENAUSEASENSAZIONE DI EVACUAZIONE INCOMPLETA

FATTORI EZIOLOGICI CORRELATI

DIETA POVERA DI FIBRELIMITATA ASSUNZIONE DI LIQUIDISCARSA ATTIVITA’ FISICAASSENZA DI ABITUDINI INTESTINALI REGOLARIUSO ABITUALE DI LASSATIVI O CLISTERIMANCANZA DI PRIVACYDISTURBI EMOTIVI (STRESS)CAMBIAMENTO DELLA ROUTINE GIORNALIERAPROBLEMI METABOLICIPATOLOGIE, INTERVENTI CHIRURGICI, ASSUNZIONE DI FARMACI

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INTERVENTI ASSISTENZIALI

EDUCAZIONE SANITARIA AL PAZIENTE CON STIPSIDIETALIQUIDIATTIVITA’ FISICA/LAVORATIVASTATO PSICHICOFREQUENZA / MODALITA’ DI EVACUAZIONE (EDUCAZIONE DELL’INTESTINO)CURA DELL’AMBIENTE

SOMMINISTRAZIONE DI LASSATIVIUtilizzati solo nei casi più gravi in quanto a lungo andare provocano danni e determinando

assuefazioneVANNO SOMMINISTRATI DIETRO PRESCRIZIONE MEDICA

TIPI DI LASSATIVI

lassativi di massa: aumentano il volume delle feci richiamando acqua;

lassativi irritanti/stimolanti: aumentano la motilità e la secrezione intestinale;

lassativi lubrificanti: facilitano il passaggio delle feci rendendole più morbide;

lassativi osmotici: agiscono trattenendo acqua nel colon.

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STIPSI PER PRESENZA DI FECALOMI

DESCRIZIONE: AMMASSO DI FECI PARTICOLARMENTE DURE RACCOLTE NEL RETTO-COLON CHE

IMPEDISCONO IL PASSAGGIO ALLE ALTRE FECI;IL FECALOMA NON PUO’ ESSERE ELIMINATO

SPONTANEAMENTE.

SINTOMATOLOGIASTITICHEZZA E FALSA DIARREA

INTERVENTO:SGRETOLAMENTO DEL FECALOMA, SVUOTAMENTO RETTALE

MANUALE, ENTEROCLISMA DI PULIZIA.N.B..: QUANDO IL FECALOMA FORMATOSI E’ TROPPO ALTO

PER ESSERE ELIMINATO E’ NECESSARIO RICORRERE ALL’INTERVENTO CHIRURGICO

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MATERIALE OCCORRENTE:• GUANTI MONOUSO ( MEGLIO SE CHIRURGICI )• LUBRI FI CANTE• CERATA E TRAVERSA• SACCHETTO PER RIFIUTI• TUTTO L’OCCORRENTE PER LE CURE IGIENICHE INTIMEPREPARAZIONE:• PREPARAZIONE DI TUTTO IL MATERIALE OCCORRENTE• IDENTIFICARE IL MALATO ED INFORMARLO DELLA PROCEDURA• GARANTIRE LA PRIVACY• LAVARSI LE MANIPROCEDURA:• RILEVARE F.C. E P.A.• POSIZIONARE IL MALATO IN DECUBITO LATERALE SX.• COLLOCARE CERATA E TRAVERSA• POSIZIONARE PADELLA• INDOSSARE I GUANTI E LUBRIFICARE BENE IL DITO• LUBRIFICARE ANCHE LA REGIONE PERIANALE DEL SOGGETTO• CHIEDERE AL MALATO DI RILASSARE I MUSCOLI E DI EFFETTUARE UNA

RESPIRAZIONE PROFONDA, INTRODURRE IL DITO ( INDICE O MEDIO ) NEL RETTO.

• SGRETOLARE LE FECI ED ESTRARLE CERCANDO DI ESSERE IL PIU’ DELICA­TI POSSIBILI.

• AD INTERVALLI LASCIAR RIPOSARE IL MALATO,SE COMPAIONO PALPITAZIO­NI, PALLORE OD ALTRI SINTOMI RILEVARE I PARAMETRI VITALI

• UNA VOLTA RIMOSSE LE FECI, EFFETTUARE UN ENTEROCLISMA A BASSA PRESSIONE

• LAVARE E ASCIUGARE IL MALATO• POSIZIONARE IL MALATO IN MODO CONFORTEVOLE E LAVARSI LE MANI

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DIARREAEmissione frequente di feci sciolte, liquide, NON formate (peso superiore a 500 g)

CARATTERISTICHE DEFINENTI:

FECI SCIOLTE, LIQUIDEDOLORE E DISAGIO ADDOMINALE (crampi)SCARICHE FREQUENTIAUMENTATA FREQUENZA DI BORBORIGISMISENSAZIONE DI BISOGNO IMPELLENTE DI EVACUAREMODIFICAZIONE DEL COLORE DELLE FECIPRESENZA DI MUCO NELLE FECIODORE PUNGENTEIRRITAZIONE ANALE

FATTORI EZIOLOGICI O CORRELATI:STRESS, EMOTIVIINFENZIONI MICROBICHE O VIRALICIBI IRRITANTI O AVARIATIFARMACI ( ANTIOBIOTICI, LASSATIVI, ANTIACIDI )MALATTIE DELL’APPARATO DIGERENTE

SE LA DIARREA SI PROLUNGA NEL TEMPO LE CONSEGUENZE POSSONO ESSERE GRAVI.- SQUILIRIO IDROELETTROLITICO- DISIDRATAZIONE, DISTRBI DELLA MOTILITA’ MUSCOLARE, DISTURBI CARDIACI

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INTERVENTI ASSISTENZIALI:

PROVVEDERE AD AIUTARE IL PAZIENTE NELL’ELIMINAZIONE E NELL’IGIENE PERSONALE

REINTEGRARE LE PERDITE DI LIQUIDI

SOMMINISTRARE FARMACI ADATTI A RIMUOVERE LA CAUSA

DIETA SEMILIQUIDA NEI CASI PIU GRAVI NUTRIZIONE PARENTERALE TOTALE.

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INCONTINENZA FECALEEmissione involontaria di feci

FATTORI EZIOLOGICI O CORRELATI:

PERDITA DI CONTROLLO DEGLI SFINTERIALTERAZIONI COGNITIVO/PERCETTIVESPESSO LEGATA AD UNA DIMINU­ZIONE DELLA MOTILITA’ O AD ALTRI FATTORI

AMBIENTALI

E’ necessario conoscere:LE ABITUDINI PRECEDENTI DELL’EVACUAZIONE PER STABILIRE UN PROGRAMMA DI

RIEDUCAZIONE DELL’INTESTI­NOLA VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE DELLA PERSONA (NECESSARIO PER

APPORTARE DEI CAMBIAMENTI NELLA DIETA)

INTERVENTI ASSISTENZIALI:

PROGRAMMA DI RIEDUCAZIONE INTESTINALEABITUARE IL PAZIENTE A VUOTARE IL COLON SEMPRE ALLA STESSA ORAPRESTARE ATTENZIONE ALLE CONDIZIONI DELLA CUTE PERIANEALEPROGRAMMARE DIETA RICCA DI FIBRE E DI LIQUIDISOMMINISTRARE FARMACIPER QUANTO E’ POSSIBILE METTERE IL PAZIENTE NELLA POSIZIONE IDEALE (WATER,

O COMODA)SOSTENERE PSICOLOGICAMENTE IL PAZIENTE

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CLISTEREDetto anche enteroclisma consiste nell’introduzione di

acqua o di una soluzione nel retto e nel sigma con lo scopo di evacuarne il contenuto.

Obiettivi della somministrazione di un clisma

• Preparare l’ intestino per esami diagnostici o interventi chirurgici• Portare farmaci direttamente al colon (clisma medicamentoso)• Per ammorbidire le feci (clismi emolienti)• Per promuovere la defecazione dal colon in pazienti con stipsi.

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Clistere medicamentoso

per la terapia locale o generale, lasoluzione non deve superare i 100—150 ml.

Normalmente la soluzione contiene: antinfiammatori, antibiotici, cortisonici,antiblastici

E’ da ritenere.

Va preceduto da un clistere evacuante (odefecazione spontanea recente)

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LA SOLUZIONE PUO’ ESSERE IMMESSA CON PRESSIONE VARIABILE

ALTA PRESSIONE : se il contenitore è posto a più di 1 metro rispetto al piano del letto si avrà una distensione improvvisa dell’ampolla rettale con stimolo peristaltico immediato

MEDIA PRESSIONE : se il contenitore è posto a 7Ocm dal piano del letto si avrà una distensione moderata con moderato stimolo peristaltico

BASSA PRESSIONE : se il contenitore è posto a 30/40 cm dal piano del letto si avrà una lenta distensione con assenza di stimolo peristaltico

LA TEMPERATURA DELLA SOLUZIONE INCIDE SULLA CAPACITA’ DI STIMOLA­ZIONE DEL CLISTERE (37° STIMOLA LA PERISTALSI )

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MATERIALE OCCORRENTE:

SOSTEGNO PER IRRIGATOREBROCCA CON ACQUASONDE RETTALI DI VARIO

CALIBROPOMATA LUBRI FI CANTEOVATTAGUANTI MONOUSOPADELLACERATA E TRAVERSAPINZE PER CLAMPAREOCCORRENTE PER CURE

IGIENICHE INTIMEPARAVENTO

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PREPARAZIONE:

IDENTIFICARE IL MALATO E SPIEGARGLI LA PROCEDURA

PREPARARE IL MATERIALE OCCORRENTE

CONTROLLARE LA CARTELLA INFERMIERISTICA E CLINICA

ASSICURARE LA PRIVACY DEL MALATO, INVITARLO AD URINARE

LAVARSI LE MANIWWW.SLIDETUBE.IT

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• PROCEDURA:

• RIEMPIRE L’APPRECCHIO DEL CATANI (o sacca tipo ―sacca raccolta urine) CON 750-1000ML DI SOLUZIONE

• FAR DEFLUIRE LA SOLUZIONE LUNGO IL TUBO, CHIUDERE IL RUBINETTO• SISTEMARE LA CERATA E LA TRAVERSA SOTTO IL MALATO• POSIZIONARE IL MALATO IN DECUBITO LATERALE SX CON LA GAMBA DX FLESSA

IN AVANTI;• METTERE IL PARAVENTO• LUBRIFICARE LA SONDA ED IL MEATO ANALE• INSERIRE LA SONDA CON MOVIMENTI CIRCOLARI (5-7 CM. ) FACENDO ESEGUIRE AL

MALATO RESPIRI PROFONDI;• RACCORDARE LA SONDA AL TUBO, INDOSSARE I GUANTI;• APRIRE IL RUBINETTO, FAR DEFLUIRE TUTTA LA SOLUZIONE AD

INTERVALLI,CLAMPARE CON LA PINZA PER ARRESTARE IL FLUSSO;• CONTROLLARE LE REAZIONI DEL PAZIENTE;• FAR TRATTENERE LA SOLUZIONE PER 10 -15 MINUTI• METTERE IL PAZIENTE NELLA CONDIZIONE DI POTER EVACUARE• ESEGUIRE LE CURE IGIENICHE NECESSARIE;• RIORDINARE LA STANZA ED IL MATERIALE;• LAVARE LE MANI;• ANNOTARE IN CARTELLA INF.CA• LA PRATICA EFFETTUATA, LE RILEVAZIONI, L’ESITO, L’ORA DI ESECUZIONE, LA

QUANTITA’ E IL TIPO DI SOLUZIONE USATA;• RISULTATI OTTENUTI, CARATTERISTICHE DELLE FECI• EVENTUALI EFFETTI IMPREVISTI E STRATEGIE DI RISOLUZIONE ATTUATE• REAZIONI DEL MALATO ALL’INTERVENTO INF.COIL CLISTERE E’ CONTROINDICATO• NEI MALATI CON ADDOME ACUTO ( PERITONITI, APPENDICITI )• NEI MALATI CON OCCLUSIONE INTESTINALE• NEI MALATI CON RETTORAGIA

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RACCOLTA DI UN CAMPIONE DI FECI

Scopi:• per visione• per analisi chimiche, batteriologiche e parassitologicheMateriale occorrente:• guanti monouso• apposito contenitore monouso con spatola incorporata• etichetta e richiesta debitamente compilataTecnica• spigare l’esame al paziente• invitarlo ad urinare• fornirgli il vaso per raccogliere le feci• indossare i guanti• con la spatola prelevare dal vaso una piccola quantità di feci• introdurre tutto nel contenitore senza sporcarne le pareti• posizionare l’etichetta sul barattolo• lavarsi le maniCon malato dipendente:• aggiungere materiale per igiene intimaSe si ricerca “Sangue occulto” nelle feci:• tenere il malato a dieta priva di carne, pesce, uova per 3 giorni prima del prelievo• invitarlo per lo stesso periodo a non usare lo spazzolino da denti ma a praticare

frequenti sciacqui con collutorio• Non eseguire l’esame se la paziente è in periodo mestruale

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LE STOMIEIl termine "stomia" indica l'abboccamento chirurgico diun tratto dell'intestino o delle vie urinarie alla cuteconsentendo la fuoriuscita all'esterno di materialeorganico (feci ed urine).Il termine deriva dal greco ed indica "apertura" o

"bocca".

Quando si e` portatori di una stomia bisogna considerarlacome un nuovo organo che fa parte del nostro corpo ecome tale deve essere gestita e curata, senza traumi.Quando la gestione e` ottimale la stomia consente unavita sociale e di relazione del tutto normale e spessoconsente di riacquistare la salute.

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- Durata:Temporanea: Quando la stomia e` solo di "protezione" ed il transito verra` ripristinato una volta risoltasi la causa che l'ha imposta. Definitiva: Quando il tratto a valle non e` piu` riutilizzabile.

- Scopo:Palliativo: Ad esempio nei tumori inoperabili. Di necessita`: In alcuni tipi di intervento dove bisogna asportare la parte finale dell'intestino. Di protezione: Tiene "a riposo" il tratto di intestino a valle della stomia favorendo cosi` i processi di guarigione e di cicatrizzazione.

- Organo coinvolto:Ileo: Ileostomia Colon: Colonstomia Vie urinarie: Urostomia

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Trattamento al pz con stomie

• Preparare il pz prima dell’intervento spiegando le caratteristiche dello stoma e della sua gestione.

• Disegnare sull’addome del pz la sede ideale della stomia.

• Nel post-operatorio controllare la qualità dello stoma e il quantitativo delle feci.

• Controllare quotidianamente la cute peristomale e trattare ogni eventuale alterazione.

• Insegnare al pz la gestione della stomia.• Insegnare al pz e le opportune modificazioni

dello stile di vita.

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Sistemi per stomie

I set per le stomie sonodiversi in base alproduttore e allenecessità del pz.

I vari sistemi sonoclassificati come ad unoo due pezzi, monouso oriutilizzabili.

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