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Termologia

Lezione 13

Temperatura e calore.

Cambiamenti di stato.

Dilatazioni termiche.

Trasmissione del calore.WWW.SLIDETUBE.IT

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Temperatura e calore

La temperatura in pratica misura quanto un oggetto sia

caldo o freddo.

Per rendere operativa questa definizione osserviamo che

molte proprietà della materia cambiano con la temperatura.

Esempio: molti materiali, se riscaldati, si espandono; la

resistenza elettrica della materia cambia con la

temperatura e lo stesso accade per il colore irraggiato dagli

oggetti caldi.

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Termometri

Gli strumenti che misurano la temperatura sono detti

termometri e tutti operano sfruttando proprietà

della materia che variano con la temperatura.

Quelli più diffusi si basano sull'espansione di un materiale

a seguito ad un aumento di temperatura.

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Termometri importanti per fini

medico-biologiciSono di tre tipi:

1) termometri costituiti da un liquido contenuto in un recipiente di vetro,

nei quali la proprietà termometrica è il volume del liquido rispetto al

volume del contenitore;

2) termometri a resistenza, nei quali la proprietà termometrica è la

resistenza elettrica di una piccola spira;

3) termocoppie, nelle quali la proprietà termometrica è la tensione

termoelettrica prodotta dalla giunzione di due fili di materiale diverso.

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Costruzione di un termometro

empirico: la scala celsius Si sceglie un volume ben definito di un materiale di cui si

possano misurare le variazioni con precisione (esempio: mercurio in un recipiente di vetro).

Si fissano 2 punti sulla scala delle temperature che corrispondono in generale a 2 cambiamenti di stato (fusione del ghiaccio, ebollizione dell’acqua).

Si associa (arbitrariamente) valore 0 alla temperatura di fusione del ghiaccio e valore 100 a quella di ebollizione dell’acqua.

In tal modo si è definita una scala termometrica: la scala

celsius o centigrada, con il grado 0c definito come la

centesima parte dell’intervallo 0-100 fissato.

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Scale termometriche

Scale termometriche più diffuse sono: celsius, Fahrenheit,

Reaumur, Kelvin.

In generale, tutte sono costruite allo stesso modo: si

assegnano due valori arbitrari per due temperature

facilmente riproducibili (es. la temperatura di solidificazione

dell'acqua e quella di ebollizione) e si divide in parti uguali

l'intervallo che le separa.

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0c, 0F, 0R, 0K

Per la scala celsius, quella Fahrenheit e quella Reaumur la

temperatura di solidificazione dell'acqua corrisponde a

0,32,0 rispettivamente. La temperatura di ebollizione

dell'acqua corrisponde invece a 100, 212, 80,

rispettivamente.

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Interpretazione microscopica

della temperatura

Abbiamo visto che le particelle che formano i corpi sono

animate dal moto di agitazione termica ed in media ogni

particella ha sempre la stessa velocità.

La grandezza macroscopica che corrisponde alla

grandezza microscopica agitazione termica è la

temperatura, secondo la relazione di Boltzmann

½ M v2 = 3/2 K T

K= costante di Boltzmann=1.38 10-23 Joule/K

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Temperatura “0”

La relazione di Boltzmann ha permesso di stabilire il

significato di valore “0” della temperatura come quella a cui

corrisponde la condizione di velocità media nulla delle

particelle che costituiscono il corpo.

Nasce dunque naturalmente una scala di temperature il

cui valore 0 ha un significato fisico ben preciso.

Mantenendo poi l’unità già scelta per il grado celsius si

realizza la scala Kelvin o assoluta il cui “0” è a -273.16 0c.

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Calore

Si chiama calore l’energia trasferita fra un corpo (o

sistema) e l’ambiente circostante a causa di una differenza

di temperatura.

N.B.

La temperatura è un’osservabile fisica che determina la

direzione del flusso di calore (da T maggiore a T

minore)

Il calore è una forma di energia, scambiata tra due corpi a

diversa temperatura.

La parità di temperatura blocca il trasferimento di calore.

La temperatura non misura la quantità di calore scambiata.

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Flusso di calore

Q<0: Dal sistema verso l’esterno Q>0: Dall’esterno verso il sistema

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Unità di misura per la quantità di

calore

Caloria: quantità di calore necessaria per aumentare la

temperatura di 1 g di acqua distillata da 14.5 a 15.5 0c.

In meccanica abbiamo già introdotto i concetti di energia

(cinetica) di un corpo e lavoro come meccanismo di

scambio di energia tra 2 corpi che interagiscono

mediante una forza. Calore e lavoro sono due diversi

meccanismi che portano allo stesso risultato: lo scambio di

energia; pertanto devono essere considerati equivalenti.

4.186 = equivalente meccanico

del calore

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Calore ceduto = calore negativo

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Nessuno scambio di calore

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Calore assorbito = calore

positivo

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Esperimento di Joule

Si trasforma energia potenziale gravitazionale in lavoro sulle palette

(contro le forze di attrito dell’acqua)

Si dissipa energia fornita alle palette in attrito e turbolenza del fluido

All’equilibrio si osserva un innalzamento temperatura dell’acqua

(ovvero lo stesso risultato che si ottiene riscaldando direttamente

acqua).

Apparato:

calorimetro ad acqua isolato

termicamente e sistema di

palette, collegate mediante

carrucola ad un peso.

Si trasforma lavoro

meccanico in energia

termica.

1 cal = 4.186 J

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La caloria in fisiologia

In fisiologia: caloria = unità di misura quantità di energia

utilizzabile contenuta negli alimenti (si misura tale energia

bruciando le sostanze alimentari in presenza di ossigeno,

per mezzo di un calorimetro).

In campo nutrizionale si impiega un multiplo caloria, la

chilocaloria:

1 kcal = 103 cal= 1 Cal

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Esempio:

donna 60 kg, 20 anni,

metabolismo basale

(energia minima richiesta da

organismo in stato di riposo):

1378 kcal

fabbisogno energetico:

2320 kcal

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10 principio della termodinamica

Come abbiamo visto, un calore Q>0 significa che è stato (fornito al)

assorbito dal sistema, mentre un Q<0 è stato ceduto dal sistema.

Per quanto riguarda il lavoro invece, un L>0 è stato compiuto dal

sistema, mentre un L<0 è stato compiuto sul sistema.

Se Q indica il calore fornito al sistema ed L è il lavoro meccanico

eseguito in conseguenza dal sistema, si ha il 10 principio della

Termodinamica:

Q=L+ U

ove U è la variazione di energia interna del sistema stesso, a sua

volta una funzione dello stato del sistema che qualitativamente

rappresenta l'energia cinetica media delle molecole.

10 principio della termodinamica è la generalizzazione del principio di

conservazione dell’energia meccanica per sistemi macroscopici.

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20 principio della termodinamica

Il processo di scambio termico di calore ha però una direzione naturale

ben definita, come del resto ogni processo naturale spontaneo (si pensi,

ad esempio, ad un processo di diffusione spontanea).

Questa caratteristica è una delle proprietà fondamentali dell’universo:

essa è rappresentata dall’entropia ed è alla base della formulazione del

20 principio della termodinamica.

Il 20 principio non può essere introdotto in modo elementare senza una

discussione sulle macchine termiche, di scarso interesse per le scienze

biomediche. Ne diamo pertanto una breve descrizione.

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Entropia e disordine

Cominciamo con un esempio. Supponiamo di gettare due dadi e di

ottenere 9 ( la configurazione macroscopica).

Ci sono le seguenti 4 configurazioni microscopiche compatibili con la

detta configurazione macroscopica:

Il numero di configurazioni microscopiche

che corrispondono ad una data configurazione

macroscopica si indica con W.

Per l'esempio precedente W(9)=4.

Analogamente se con i due dadi abbiamo 12,

W(12)=1.

Ci sembrerebbe che 9 sia 4 volte più probabile di 12.

Questo non è vero: tutte le configurazioni microscopiche sono

ugualmente probabili tra loro: un 6 sul primo dado ed un 3 sul secondo

non è più probabile di 6 su entrambi.

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Entropia e disordine

La probabilità più elevata deriva dal fatto che alla configurazione

macroscopica 9 corrispondono 4 configurazioni microscopiche

indipendenti, mentre il 12 ne ha una sola. Questo semplice esempio ha

un corrispettivo nei gas.

Supponiamo che ad un dato istante tutte le molecole di gas occupino

solo un angolo del recipiente (configurazione macroscopica molto

improbabile). Ci sembra più naturale che il gas occupi tutto il

volume a disposizione. Come per i dadi, tutte le configurazioni

microscopiche del gas sono ugualmente probabili.

Macroscopicamente, la configurazione più probabile è quella di

equilibrio, che pertanto deve corrispondere ad un numero elevatissimo

di configurazioni microscopiche.

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Entropia e disordine

Il secondo principio della termodinamica riguarda il fatto statistico che

l'equilibrio, dovendo essere la situazione più probabile, corrisponde ad

un numero elevatissimo di configurazioni microscopiche (disordine). Un

possibile modo di enunciarlo potrebbe essere il seguente:

Un sistema isolato, libero cioè da influenze esterne, passerà da

stati di ordine relativo a stati di disordine relativo, fino a

raggiungere progressivamente lo stato di disordine massimo

(equilibrio).

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Entropia e disordine

L'entropia S è una misura del grado di casualità, definita da

S=k ln W

dove k è una costante e W è il numero di configurazioni

microscopiche che corrispondono alla configurazione macroscopica del

sistema.

Dovendo il sistema (isolato) tendere all'equilibrio, la sua entropia non

diminuisce mai, ovvero la tendenza statistica è nella direzione di

massimo disordine. Se c'e' un processo in cui il grado di casualità

diminuisce senza che vi siano cause esterne, allora c'e' un trucco.

Ovviamente, se il sistema non è isolato ma energia termica può entrare

nel sistema dall'esterno, l'entropia può diminuire!

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