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aprile 2006 SALUTE ULSS 8 - Anno IX - n°1 Aprile 2006 Periodico quadrimestrale - Spedizione in Abbonamento Postale - Art. 2 Comma 20/D - Legge 662/96 DCI TV PRIMO PIANO Convegno aziendale: Qualità del- l’ambiente e stili di vita decisivi per la salute 6-9 ATTUALITA’ Dietro ai nuovi sportelli ospedalieri una complessa architettura informatica 13 DAI REPARTI Nuova possibilità di donazione: il prelievo di tessuto da donatore vivente 15 APPROFONDIMENTO Nuovo calendario vaccinale, proposti vaccini contro varicella e meningite 20-21 Urgente, breve, differibile, programmabile: in base all’indicazione del medico curante viene fissata la prenotazione. Così eroghiamo oltre tre milioni di prestazioni annue in tempi congrui. PRIORITARIZZAZIONI NELLE LISTE D’ATTESA VISITE: AL VIA LE PRIORITA’

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aprile 2006

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PRIMO PIANOConvegno aziendale: Qualità del-l’ambiente e stili di vita decisivi

per la salute

6-9

ATTUALITA’Dietro ai nuovi sportelli ospedalieri

una complessa architettura informatica

13

DAI REPARTINuova possibilità di donazione: ilprelievo di tessuto da donatore

vivente

15

APPROFONDIMENTONuovo calendario vaccinale,

proposti vaccini contro varicellae meningite

20-21

Urgente, breve,differibile,

programmabile: in baseall’indicazione del

medico curante vienefissata la prenotazione.Così eroghiamo oltre

tre milionidi prestazioni annue

in tempi congrui.

PRIORITARIZZAZIONINELLE LISTE D’ATTESA

VISITE:AL VIA LE PRIORITA’

SALUTEULSS8

MARZO 2005 · 3

Di fronte alla malattia, la Medicinapersegue il fine di curare. Non semprebasta. Soprattutto se la malattia ha un

decorso cronico o una prognosi infausta, non èpossibile curare senza “prendersi cura”. Tra tutte le patologie, quella che provoca ilcoinvolgimento emotivo più drammatico è ilcancro. E’ una malattia che evoca concetti diincurabilità e di morte, e chi ne viene colpito richiede il sostegno di tuttii protagonisti dell’assistenza. Fa ricorso a tutte le proprie risorse,compresa quella spirituale, e cerca l’aiuto di tutti coloro (famigliari,personale medico e infermieristico, psicologo, volontario) che gli sonovicini. E’ l’intervento di questi soggetti, sinergico, attento e disponibile,che contribuisce a migliorare ed umanizzare un percorso di diagnosi eterapia sempre difficile da accettare, e spesso non sopportabile con leproprie risorse.Il progresso della ricerca scientifica ha consentito di migliorare la qualitàdi vita. La Medicina riesce oggi a guarire molte forme tumorali, per altrepermette l’allungamento della vita. Tuttavia quando la malattia graveaccade, l’individuo è costretto a confrontarsi con la morte ed emergeuna sensazione di precarietà. L’insicurezza difronte alla malattia, conosce varie fasi: la fasedi negazione (perché proprio io?), la fase diribellione, la fase di depressione. Giungere allafase di accettazione è difficile. In questimomenti l’individuo rischia di essere lasciatosolo di fronte al destino. E’ importante offrirgliun supporto che lo aiuti ad accettare lanuova condizione, combattendo la depressionee recuperando tempo per gli affetti e lerelazioni sociali.

L’interpretazione e la risposta che il malatograve dà alla sofferenza varia con la cultura,la morale, il carattere, le precedenti esperienzedolorose, l’aspettativa di guarigione. Lasofferenza dipende anche dal contesto sociale,culturale, familiare, e dal significato che vieneattribuito ad essa. Per il credente la sofferenzapuò essere un motivo per manifestare la vera

natura dell’uomo; per il non credente la riflessione da laico sulla vita siallarga al significato della fine. E’ verosimile che l’accettazione dellamalattia consenta di controllare meglio il disagio fisico rispetto ad unacondizione di paura. Alcuni studi hanno dimostrato che l’accettazionedella malattia ha un’influenza positiva sulla prognosi e può migliorare laqualità di vita.L’alleanza di famigliari, amici, personale sanitario, volontari èindispensabile per creare le condizioni di un adattamento positivo. Nonè opportuno limitarsi alla prestazione tecnica, ma tentare di affiancareil malato nei disagi, rimediando quelli possibili e ponendo in atto unatteggiamento di condivisione per gli aspetti ai quali la scienza medicanon ha una risposta oggi, né probabilmente potrà darla in futuro,

perché peculiari dell’individuo.L’atteggiamento solidaristico insito nel“prendersi cura” giova al paziente, che nonavverte più la solitudine in un confronto conla malattia in cui è in palio la sua vita, eaiuta quanti lo circondano a condividere conminor fatica e disagio un compito non soloformale di assistenza.

Paolo Manentedirettore Dipartimento Medicina clinica di

Castelfranco Veneto

APRILE 2006 · 3

Quando la malattia gravecolpisce, un ruolo decisivo

nell'accettarla ecombatterla è giocato da

sanitari, familiari evolontari.

intervento

Curare e prendersi cura

Medici, sanitari, famigliari, volontari per “prendersi cura”.

SALUTEULSS8

Quadrimestrale di informazione socio-sanitariadell’Azienda Ulss 8 - Asolo - TV

Anno IX aprile 2006

Direttore editoriale:Gino Redigolo

Direttore responsabile:Mariano Montagnin

[email protected]

Redazione:Giovanna Bragagnolo, Antonio D’Alba,

Luciano Milani, Paolo Pavan, Fulvia Salzani,Lorena Sandonà, Alessandro Vanzetto.

Redazione tecnica:Paolo Barichello, Maurizia Bordin, Luca De Marchi,Mario Durigon, Paola Marchet, Massimo Melloni,Ester Susin, Silena Tadiotto, Simone Tasso, Maria

Zanandrea.

Coordinatori di redazione:Rita Cagnin, Ortensio Antonello

Fotografia:Enzo Pasqualetto

Sede direzione e redazione:Servizio per l’Educazione e promozione della salute

[email protected] Forestuzzo, 41 - 31011 Asolo (TV)Tel. 0423/526414 - Fax 0423/526430

Videoimpaginazione e Stampa:Stab. Tip. DE ROSE - Cosenza

Concessionaria pubblicità:“Comunicare” - Treviso

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Autorizz. Tribunale di Treviso:n. 1072 del 6/10/’98

Iscrizione al ROCRegistro degli Operatori di Comunicazione

Pubblica n.10626 del 14/02/2002.

sommarioEDITORIALE 3SOMMARIO 5

I determinati della salute 6-7Nuovi alleati della sanità 8-9

Le prioritarizzazioni 10Screening colorettale 11Nuovo “front end” 13

Donare i tessuti 15Il Centro di implantologia 16Impiantare defibrillatori 17

Quarta edizione delloscreenin mammografico

nell’Ulss 8 18-19

Il nuovo calendario vaccinale della

Regione Veneto 20-21Comitato etico e scuole 23Primo soccorso: che fare 25

Il fastidio dei pidocchi26-27Polenta: cibo della tradizione 29

Il nuovo Guicciardini 31

Ticket in piazza 32-33

A.i.t.s.a.m 36A.ge e Avis 37Dipendenti in quiescenza 38

ATTUALITA’

DAI REPARTI

PREVENZIONE

PREVENZIONE

APPROFONDIMENTO

DISTRETTI

INFORMA

ASSOCIAZIONI

PRIMOPIANO

BIGOLINO (TV)

CUCINE A LEGNA DA APPOGGIO E INCASSO - TERMOCUCINE - STUFE

SEDE CON ESPOSIZIONE VENDITA AL PUBBLICO

31030 Bigolino di Valdobbiadene (TV) Via Erizzo, 357 Tel. 0423.982101 Fax 0423.982006B

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GA

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6 · APRILE 2006 primo piano n salute ulss 8

Il professor Ricciardi parla della crisi dei sistemi sanitari e della distribuzione delle risorse.

STILI DI VITA E AMBIENTE“A l Sud d’Italia si ricovera per ope-

rare al cristallino, ci vogliono tregiorni per una cataratta. Al

Nord queste operazioni si risolvono in daysurgery”. Così il professor Walter Ricciardi,presidente del Corso di laurea in economiae gestione delle aziende sanitarie dell’Uni-versità Cattolica di Roma, ha presentato lasituazione della sanità italiana. Lo ha fattodi fronte ai trecento operatori sociosanitaridell’Ulss 8, che hanno partecipato al 5°Convegno aziendale sulla qualità organizza-to all’Antica Postumia, il 14 dicembre 2005,a Vedelago. Anche il Veneto presenta delleforti discrepanze, se è vero che la provinciadi Treviso ha chiuso i piccoli ospedali e ra-zionalizzato tutta la rete ospedaliera, men-tre nel resto della Regione ci sono ancoraospedali con meno di 120 posti letto. “Laconcentrazione negli ospedali delle sole pa-tologie acute – ha spiegato Ricciardi – ci al-linea al resto d’Europa, ma questa misuranon è stata accompagnata da un conseguen-te aumento dei posti di lungodegenza in re-

sidenze protette”. Il professor Ricciardi ha ri-cordato, d’altro canto, chela crisi dei sistemi sanitari èmondiale: gli Stati Unitipur spendendo una cifrapari al prodotto internolordo dell’Italia, non han-no una sanità equa e alta èl’insoddisfazione. La ricet-ta proposta da Ricciardipunta ad intervenire suglistili di vita e sulla qualitàdell’ambiente, decisivi peril 70% della salute dei cit-tadini. Per questo il sistema sanitario deveaprirsi alle imprese, alle amministrazionipubbliche, alle forze sociali: “La Norvegiaper affrontare l’obesità dei bambini ha otte-nuto risultati straordinari coinvolgendo l’in-dustria alimentare o ad esempio costringen-do i Comuni a distanziare i parcheggi dagliedifici scolastici e portando i bambini acamminare ogni giorno lungo percorsi pro-

tetti per arrivare ascuola”.I dati mostrano co-me l’assitenza sanita-ria, su cui viene inve-stito il 96% delle ri-sorse, contribuiscaper il 10% al benes-sere dei cittadini,mentre un peso benpiù rilevante è quellodei comportamenti edegli ambienti di vi-ta. In questi ultimi siinveste molto meno,benché risulti evi-

dente che la salute è legata più agli stili di vi-ta e all’ambiente che frequentiamo che al-l’assistenza sanitaria.“Se si vuole gestire il tema salute dei cittadi-ni non basta offrire servizi sanitari efficientied efficaci; occorre cogliere che un momen-to rilevante è quello del governo della cultu-ra della salute, quindi degli atteggiamenti edei comportamenti degli utenti. E’ necessa-rio diffondere la cultura dell’efficacia “limi-tata” delle cure ed aumentare la capacitàdelle persona a gestire con maggiore compe-tenza e correttezza la propria salute”.Ricciardi si è chiesto quale sarà in futuro ilgoverno della salute: sarà di tipo clinico,economico o politico? “Bisogna - ha detto -portare la salute fuori dal sistema funziona-le chiuso dell’assistenza sanitaria e fare delsettore della salute un sistema “aperto” ed“intelligente”, che lavora in sinergia con lealtre istituzioni, con le forze economiche,assumendosi responsabilità nel governo deideterminanti di salute. Sarebbe bene che lescelte “sane” fossero le più facili, la saluteun “affare” di tutti e che fosse assicurataequità agli utenti”.

Comportamenti e stili di vita pesano per il 50% sulla nostra salute.

Lontana l’Italia dall’Europa, ancora tanti gli ospedali con meno di 120 posti letto.

SALUTEULSS8

APRILE 2006 · 7primo piano n salute ulss 8

SALUTEULSS8

IN SANITA’ IL VENETO E’ ANCORAAI PRIMI POSTI IN EUROPA

“A ltri sistemi sono en-trati in crisi – haspiegato il professore

della Cattolica, WalterRicciardi, durante la tavola ro-tonda del Convegno sulla Qua-lità dell’Ulss 8 -. Pensiamo allacivilissima Danimarca in cui l’a-spettativa di vita è diminuita ne-gli ultimi anni”. Fabio Gava,Assessore regionale del Venetoalle politiche dell’economia, haconcordato sulla proposta di unindicatore dell’impatto sulla sa-lute delle politiche di settore.“Ricordo il progetto “Città del-

la salute” dell’Oms, che miravaa conoscere le conseguenze sullasalute delle scelte amministrati-ve. Sono i meccanismi di conte-sto. Il passante di Mestre avràdelle conseguenze nella riduzio-ne dell’inquinamento, così purele politiche del trasporto pubbli-co: ad esempio, ritengo indi-spensabile la metropolitana disuperficie, di cui CastelfrancoVeneto è nodo importante”. Ilsindaco di Resana, Mario Fras-son, ha confermato l’intrecciotra politica, economia, ambien-te, lavoro e salute: “Che qualità

della vita ci può essere in un ap-partamento di 45 metriquadri?Se noi sindaci concediamo li-cenze edilizie con queste carat-teristiche poniamo le premesseper problemi di salute anche se-ri”. Il dottorGino Redigo-lo, direttoredell’Ulss 8, hainsistito sullanecessità dipolitiche perla prevenzio-ne che inizinofin dalla scuo-

la. Federico Tessari della Came-ra di Commercio di Treviso eFlavio Trinca presidente di Ve-neto Banca hanno messo in lucela relazione tra salute e variabi-li macroeconomiche.

I protagonisti della tavola rotonda al Convegno qualità.

8 · APRILE 2006 attualità n salute ulss 8

SALUTEULSS8

C ’è un aspetto dell’opera-re delle imprese che si in-serisce nel filone della

qualità ed è quello della re-sponsabilità sociale. ''Non di-mentichiamo mai che gli affarinon sono al di là dell'etica - haricordato il Presidente dellaRepubblica Ciampi a Lodi –”.

L’agire socialmente responsa-bile è un filone tematico che laCamera di commercio Indu-stria agricoltura artigianato diTreviso ha fatto proprio. Unavolta si diceva “Ciò che è buo-no per l’impresa è buono per lasocietà.” Ora aggiungiamoun'altra idea: “Ciò che è buo-no per la società è buono perl’impresa.” Nell’epoca della globalizzazio-ne dei mercati, dell’invecchia-mento del primo mondo e del-le continue emergenze ambien-tali la responsabilità socialedell’impresa appare una neces-sità. In quest’ottica le imprese,e la Camera di commercio chele rappresenta, diventano part-ner responsabili del “governolocale” occupandosi di interes-si generali, sia per la tutela deipropri interessi, sia come com-pito primario da condividerecon altri soggetti pubblici, pri-vati e privato-sociali. Per que-sto il “Comportamento social-mente responsabile” non è unafaccenda da imprenditori, ma è

una questione che riguarda ilbene comune.Al fine di realizzare e dareconcretezza operativa a taleobiettivo la Camera di Com-mercio ha individuato i primitre enti partner: l’Associazio-ne proetica, la Comunitàmontana del Grappa e Trevisotecnologia stipulando, il 22marzo 2005, protocolli d’inte-sa per condurre assieme alcu-ne delle attività dello sportel-lo “Comportamento social-mente responsabile”. Sullostesso tema è stata attivatauna sezione del sito cameralecompletamente dedicata e sista realizzando un’indagine in

collaborazione della Comunitàmontana del Grappa, che per-metterà di mappare le impreseche nelle 5 province d’interven-to (Treviso, Padova, Venezia,Belluno e Vicenza) mettono inatto comportamenti social-mente responsabili. Infine è infase di avvio la costituzionedell’Elenco delle imprese so-cialmente responsabili dellaprovincia di Treviso.Un altro progetto in direzionedella qualità è quello che laCciaa sta realizzando conUnindustria Treviso per darevita ad una serie di asili nido inazienda. La Cciaa finanzia iprogetti di nidi aziendali met-

tendo la metà della somma ne-cessaria. La Cciaa tramite lasua azienda speciale TrevisoTecnologia progetta, organiz-za e partecipa a molteplici ini-ziative per la sicurezza e l’am-biente.Sono convinto che la grandesfida che dovrà affrontare l’e-conomia trevigiana sia quelladi saper valorizzare il capitaleumano. Abbiamo bisogno del-l’alta professionalità ma anchedel tecnico ben formato ed ag-giornato. La qualità si perse-gue anche così.

Federico Tessari presidente della Camera di

commercio di Treviso

Federico Tessari, presidente della Camera di Commercio di Treviso, interviene al Convegno sulla qualità dell’Ulss 8.

AZIENDE ERESPONSABILITÀ SOCIALE

Nell’intervento al Convegnoqualità Tessari, della Cciaa,

precisa la responsabilità delle imprese nel governo

del nostro territorio

APRILE 2006 · 9attualità n salute ulss 8

SALUTEULSS8

“I l benessere si misura ormai in baseal capitale sociale di cui un territo-rio dispone – ha spiegato al 5°

Convegno sulla qualità dell’Ulss di Asolo ilprofessore di Economia dell’Università diTrento, Carlo Bonzaga -. Un tempo la tute-la della salute era affidata, oltre che ai ser-vizi pubblici, alla famiglia e alla comunità,queste ultime sono entrate in crisi e sonopercorse da divisioni. Resistono i servizipubblici e si sono affacciati soggetti privati:associazioni, imprenditori sociali, volontariatoorganizzato, imprenditorialità collettiva, chesono partner fondamentali per la salute”. Borzaga ha portato ad esempio i Centrid’inserimento lavorativo, sono stati in gra-

do di produrre un doppio risultato, ovvero“fare produzione”, come una normaleazienda, e nel contempo inserire nel mondodel lavoro persone svantaggiate che otten-gono così autonomia senza pesare sul siste-ma delle provvidenze sociali. A confermarele sue parole Bruno Pozzobon, presidentedella Cooperativa sociale l’Incontro di Ca-stelfranco, che ha ricordato come la Coope-rativa abbia garantito in tredici anni l’inse-rimento di 106 lavoratori svantaggiati (di-sagio psichico) su un totale di 367 posti dilavoro creati per soci lavoratori in 11 coo-perative di tipo B della rete Incontro. Afronte di un contributo di 900mila euro del-l’Ulss 8 in una decina d’anni si sono svilup-

pate attività per 15 milioni di euro.Su questa partnership aleggia “la sindromedel segretario comunale”, l’ha definita Bor-zaga, ovvero le gare d’appalto al massimo ri-basso, gare che in Inghilterra hanno ridottoquasi a zero la qualità dell’assistenza domi-ciliare e che come primo segnale mostrano lascomparsa del volontariato e che solo fingo-no pari opportunità alla concorrenza. “Il di-rigente dell’ente locale o statale – ha conclu-so Borzaga – non può limitarsi a fare l’ap-palto, ma deve guardare alla qualità del ser-vizio che poi viene offerto. In questo settorel’impresa sociale deve essere vista come part-ner nella costruzione di un progetto d’assi-stenza e come moltiplicatore di risorse”.

Nuovi soggetti sono indispensabili per garantire la salute e il benessere dei cittadini

PARTNER PER LA SALUTE

10 · APRILE 2006 attualità n salute ulss 8

SALUTEULSS8

N ello scorso numero ab-biamo affrontato il pro-blema dei tempi d’attesa,

mettendo in evidenza come nonsia possibile abbatterli sempli-cemente aumentando l’offertadi prestazioni, dato che gli ef-fetti di questo aumento sonosolo temporanei.

DOMANDA E OFFERTAEsperienze nazionali ed interna-zionali dimostrano che ogni-qualvolta si attua un aumentodell’offerta si verifica un au-mento della domanda in mododa allungare progressivamentele liste di attesa che in pocotempo (in genere pochi mesi) ri-tornano come prima. Per que-sto si deve intervenire a vari li-velli e non solo sulla offerta.

PRIORITARIZZAZIONEUno degli interventi per miglio-rare la risposta ai cittadini èl’attivazione delle prioritarizza-zioni, cioè di liste di attesa inbase al livello di gravità del pa-ziente.Queste hanno l’obiettivo di ga-rantire tempi di attesa congruial fabbisogno del paziente e siattuano solo grazie alla collabo-razione tra specialisti ambula-toriali e medici di medicina ge-nerale. Per questo in Ulss 8 è stato isti-tuito un gruppo di lavoro costi-tuito da entrambe queste cate-gorie di medici, con il compitodi stabilire, a cominciare dalle

Il poster predisposto dall’Ulss 8 per spiegare il meccanismo delle prioritarizzazioni: ognuno attende in rapporto all’urgenza.

Prioritarizzazioni: l’ultimo che prenota attende meno di chi lo precede, se é più grave

PRIMA CHI HA PIÙ BISOGNO

attualità n salute ulss 8

prestazioni con i tempi d’attesapiù problematici, i criteri clinicidi accesso.

CRITERI DEFINITISono già stati elaborati i criteridella prestazioni fisiatriche, del-la visita oculistica, gli eco-dop-pler vascolari, la elettromiogra-fia, la visita urologica e sono infase di discussione quelli dellavisita dermatologica, ecografieaddominali, visita cardiologica.In questo modo, quando il pa-ziente viene visto dal propriomedico, può essergli attribuitoun codice di priorità se presentauno dei problemi prioritari. Ad esempio, per le visite oculi-stiche è previsto codice: B (atte-sa Breve) per pazienti da vedereentro 10 giorni; codice D (atte-sa Differibile) entro 30 giorni;codice P (Programmabile) entro180 giorni.

POSTI RISERVATIPer ciascun codice nei calendaridi prenotazione sono riservatiposti specifici. In questo modol’ultimo paziente che prenota

può ricevere un appuntamentoprima del paziente che lo avevapreceduto perché più grave. Rimane, ovviamente, la possibi-lità per il medico di inviare ilpaziente in Pronto Soccorso oscrivere urgente per avere unarisposta ambulatoriale in bre-vissimo tempo (in genere entro48 ore lavorative).

POSTER ESPLICATIVOIl sistema delle prioritarizzazio-ni necessita di una complessaorganizzazione ed una validacollaborazione tra le varie partiinteressate, oltre che la correttainformazione dei pazienti per ilfatto che la logica dell’appunta-mento è cambiata.Per questo, ai fini di informare icittadini del nuovo sistemal’Ulss sta predisponendo dei po-ster che illustrano il sistema deicodici da fare affiggere negliospedali, negli ambulatori di-strettuali e negli studi dei medi-ci di base.

Simone Tassoresponsabile specialistica

ambulatoriale Ulss 8

Arriva sempre il momento della visita con lo specialista.

Nei paesi della Comunità

europea il carcinoma

colorettale rappresenta la

seconda neoplasia per

frequenza sia nei maschi che

nelle femmine. Il Veneto si

colloca tra le regioni a rischio

medio-alto con 3500 nuovi

casi di tumore invasivo del

colon retto nel 2004; i

decessi per tale causa nel

2001 sono stati 1.349.

L'incidenza di questa malattia

aumenta significativamente

dopo i 50 anni di età.

PER AFFRONTARE IL PROBLEMA

Un programma di screening del

carcinoma colorettale ha l’obiettivo di

ridurre l’elevata mortalità dovuta a

carcinoma e di favorire la maggiore

sopravvivenza dopo terapia chirurgica,

oltre che aumentare la qualità della vita

con interventi chirurgici meno demolitivi,

attraverso la diagnosi di lesioni

preneoplastiche o neoplastiche in stadio

iniziale.

COSA FA LA SANITÀ PUBBLICA?

L’Ulss 8 ha avviato per la popolazione in

fascia d'età compresa tra i 50 e i 69

anni residente nel territorio, un

programma biennale gratuito di

screening del carcinoma colorettale

mediante il test per la ricerca di sangue

occulto nelle feci, come test di primo

livello, e colonscopia come test di

approfondimento per i soggetti positivi

al sangue occulto. Nel corso del 2005 è

Il poster della Campagna di screening colorettale.

stato condotto un progetto pilota

durante il quale sono state invitate a

sottoporsi al test di screening 1.974

persone, con una adesione superiore al

50%. Nel corso del 2006 ha preso

avvio il programma generale che

prevede il coinvolgimento di una

popolazione che supera le 51.000 unità

nei 30 comuni del territorio.

NELL’ARCO DEI PROSSIMI DUE ANNI

L’invito personale per sottoporsi

gratuitamente allo screening, con tutte

le informazioni, verrà recapitato a casa

degli interessati. E’ rivolto sia alla

popolazione maschile che femminile.

Per favorire la partecipazione allo

screening il programma prevede

l’interessamento di un Comune alla

volta nell’arco di due anni.

Dunque basta aspettare l’invito

personale e cogliere l’occasione per

questa importante prevenzione.

Gianluigi Lustro

SCREENING CARCINOMA COLORETTALE

In arrivo l’invito agli over 50per la campagna di prevenzione

SALUTEULSS8

APRILE 2006 · 11

APRILE 2006 · 13attualità n salute ulss 8

A l suono dell’inno di Mame-li il dottor Gino Redigolo,direttore generale dell’Ulss

8, ha inaugurato l’11 Marzo, inuovi sportelli ospedalieri del Cen-tro unico prenotazioni dell’Ulss 8.Da lunedì 13 marzo si accede aglisportelli dopo avere prelevato daun apposito distributore un bigliet-to con il numero d’ordine per leprenotazioni o il servizio cassa, op-pure per i ricoveri o per la liberaprofessione. Un display indica ilproprio turno. “Si tratta del terminale – ha dettoil dottor Redigolo -, ovvero dellaparte visibile, di un complesso si-stema informatico che stringe inuna rete il call center, le prenota-zioni online, la riscossione auto-

matica dei ticket e la possibilità divisualizzare a casa i propri referticlinici. Un percorso iniziato tre an-ni fa e che è stato realizzato grazieall’impegno del personale dell’Ulss8, in collaborazione con il consor-zio Cento Orizzonti”. Il sindaco di Castelfranco, signoraMaria Gomierato, si è detta soddi-sfatta del rapporto amichevole epiù diretto che così viene a crearsicon gli utenti. L’Assessore FrancoTrinca del Comune di Montebellu-na ha sottolineato lo stile dell’Ulss8, che deve continuare sulla stradasegnata con la doppia apertura de-gli sportelli gemelli sia a Castelfran-co che a Montebelluna. Sulla stessalinea il Presidente della Conferenzadei Sindaci, Mario Frasson.

Durante l’i-nagurazioneun filmatoha illustratole modalitàdi prenota-zione sia allospor t e l l o ,che dal pc dicasa propriae quelle di re-fertazione,modalità uti-lizzabili dai medici di ospedale, daimedici di famiglia e dai singoli cit-tadini con facilità. La nuova lineadegli sportelli, a Montebelluna e aCastelfranco, è semicurva dunqueavvolgente, accogliente, accessibi-le. Sono ora disponibili otto spor-

telli polifunzionali nel presidio diMontebelluna e altrettanti a Ca-stelfranco. Questa linea “accoglie”l’assistito per la prenotazione, l’ac-cettazione amministrativa e il ser-vizio cassa. La linea si abbassa inun punto per consentire anche achi è in carrozzella di accedere allosportello. Di fronte a questa lineauna sala d’attesa con display, cheindicano il proprio turno e qualeoperazione è in corso, poltrone co-mode e due televisori al plasma ri-mandano informazioni sui servizisociosanitari dell’Ulss 8. Operati-vo un sistema elettronico “eliminacode”. Il progetto dello spazio, concretiz-zato poi della ditta Rizzo di Pado-va, tiene conto delle caratteristichearchitettoniche del monobloccodell’Ospedale di Castelfranco edell’area Cup di Montebelluna,quindi considerazioni di tipo este-tico si sono integrate con quellefunzionali.

SPORTELLI ELIMINA CODE: PRENDIIL NUMERO E METTITI COMODO

Il nuovo Front end, inagurato l’11 marzo scorso è ora pienamente operativo.

Dirigenti dell’Ulss 8 provano il nuovo sistema.

SALUTEULSS8

APRILE 2006 · 15dai reparti n salute ulss 8

SALUTEULSS8

A partire dagli ultimi mesidel 2005 nell’Ulss 8 èiniziata un’attività del

tutto nuova: il prelievo di tessu-to da donatore vivente, in colla-borazione con la Banca dei tes-suti della Regione Veneto, polodi Treviso. L’attività consiste nelprelievo della testa di femore inutenti che si sottopongono adinterventi di artroprotesi d’ancapresso l’Ortopedia di Montebel-luna e nel prelievo della vena sa-fena in corso di interventi di sa-fenectomia (‘vene varicose allegambe’) presso la Chirurgia diCastelfranco e Montebelluna.Questi tessuti vengono recupe-rati ed inviati alla Banca dei tes-suti di Treviso, che dopo oppor-tuni trattamenti, li rende dispo-nibili per altri pazienti per ne-cessità ortopediche o vascolari.Come avviene la donazione? Ilpotenziale donatore di tessutoviene contattato dal personaleinfermieristico del Coordina-mento per il prelievo di organi e

tessuti (ogni Ulss dal 2001 haquesto organismo per decisionedella Regione Veneto) già in fa-se di day-hospital pre-operato-rio o il giorno precedente all’in-tervento. Vengono raccolteinformazioni sul suo stato di sa-lute, su malattie pregresse ed at-tuali, eseguiti esami di laborato-rio. In caso di idoneità, vieneraccolto il consenso al prelievo.Il giorno dell’intervento, in salaoperatoria, il tessuto (testa di fe-more o vena safena) viene prele-vato dall’ortopedico o dal chi-rurgo ed inviato a Treviso. Do-po l’intervento il donatore vienea controllo per confermare l’as-senza di patologie infettive. Laprocedura di prelievo è anoni-ma e gratuita. I donatori finorahanno aderito con entusiasmo. L’attività di donazione da viven-te è in gran parte sostenuta dalpersonale infermieristico conaspetti nuovi e qualificanti, main genere tutto il personale hasostenuto l’iniziativa (la dona-

zione di tessuto coinvolge per-sonale di reparti diversi, molte-plici figure professionali, intempi diversi). Il gruppo diCoordinamento nell’Ulss 8 ècomposto da tre medici (Agosti-ni, Bianchin e Pegoraro) e tren-ta infermieri e si occupa dei pre-lievi multiorgano da donatore acuor battente (‘morte cerebra-le’), del prelievo di cornee da ca-davere (nell’ultimo anno 32 do-

natori a Montebelluna, 35 aCastelfranco) e del prelievomultitessuto da cadavere (7 do-natori nel 2005). Non si devedimenticare che questi risultatisono stati ottenuti grazie allasensibilità dei familiari dei dece-duti senza la cui generosità que-sta attività sarebbe impossibile.

Moreno Agostini Coordinamento prelievo organi

Intervento di protesi d’anca, i chirurghi indossano il tipico “scafandro”

Si allarga la donazione nell’Ulss 8: dopo un generoso 2005 per i prelievi multiorgano, dellecornee e multitessuto, parte anche l’attività di donazione e prelievo di tessuti da vivente

DONAZIONE DEI TESSUTI DA VIVENTE

16 · APRILE 2006 dai reparti n salute ulss 8

U na sala per didattica e riunioni eun'area uffici per complessivi 185mq, un’area chirurgica di 166 mq,

un ambulatorio per disabili donato dal Ro-tary Club distretto nord-est, tredici “riuni-ti”, poltrone dentistiche attrezzate alcuneper impegnative operazioni al volto e allamascella: questa la struttura del nuovoCentro di alta specializzazione per l’im-plantologia osseointegrata orale ed extraorale di Castelfranco Veneto. Il Centro èstato inaugurato il 16 dicembre scorso.L’investimento complessivo per la sua rea-lizzazione è stato di 2milioni e 400mila eu-ro.“L’implantologia, al contrario delle protesidentarie, rappresenta un deciso passo avan-ti nella qualità della vita – così Gino Redi-golo, direttore dell’Ulss 8 – ha commentatol’apertura del Centro di alta specializzazio-ne, Centro fortemente voluto dalla RegioneVeneto, dalla Direzione dell’Ulss 8 e cheriunisce tutte le energie che in questi annihanno fatto ricerca e cura in questo settoreall’Università e sul territorio. “La nostrapreoccupazione era anche – ha detto anco-ra Redigolo - quella di affrontare proble-matiche sociali, come le edentulie che colpi-scono soggetti diversamente abili o anzianie abbiamo realizzato una rete fra diverserealtà per questo”. Nell’Ulss 8 il dottor Giuliano De Polo, pri-mario di Odontoiatria dell’Ulss 8, da tempoè impegnato nella cura dei disabili e nelcontempo il professor Gian Antonio Fave-ro, docente di implantologia del Corso dilaurea in odontoiatria dell’Università di Pa-dova, ha approfondito il tema dell’implan-tologia e si è occupato della Unità operati-va di Pedodonzia e del Corso di laurea per

igienisti dentali aCastelfranco Ve-neto. Anche iprofessionisti delterritorio sonostati coinvolti,questo tipo di cu-re richiedonostrumenti diffi-cilmente reperi-bili nel singolostudio dentistico.Infine nell’Ulss 8esiste un’eccel-lenza nella Unitàoperativa Maxil-lo-facciale diret-ta dal dottor Maurizio Franco. Riunendoqueste forze è nato il Centro di alta specia-lizzazione che si è strutturato come diparti-mento interaziendale tra Ulss 8 e Aziendaospedaliera di Padova. “La visione lungimirante dell’Azienda sani-taria Ulss di Asolo – ha detto il direttore delCentro, professorGian Antonio Fa-vero – ha permes-so di arrivare aquesto punto: nel“pubblico” l’o-dontoiatria siconcentra in ge-nere sull’emer-genza, questoCentro di implan-tologia permetteil ripristinomorfo-funzionalee la riabilitazione.Per questo esiste

anche un ambulatorio per disabili dove sipossono curare pazienti “non collaboran-ti”. Per la Regione Veneto è un fiore all’oc-chiello”. Oltre alle collaborazioni accenna-te, il Centro ha in organico assieme al pro-fessor Favero, due “aiuti” e due “assisten-ti” e una ventina di specializzandi.

Inaugurato in dicembre a Castelfranco Veneto il Centro di alta specializzazione osseointegrata

IMPLANTOLOGIA PUBBLICA

GIULIANO DE POLO, DIRETTORE DI ODONTOSTOMATOLOGIA,PER DUE ANNI ALLA GUIDA DEL SODALIZIO DI SPECIALITÀ

Dall’1 gennaio 2006 il dottor Giuliano De Polo, direttore della Struttura operativacomplessa di Odontostomatologia dell’Ospedale di Montebelluna ha assunto, peril biennio 2006-2007, l’incarico di presidente del Collegio dei primari delSodalizio degli Odontoiatri, degli Odontostomatologi e dei Chirurghi maxillo-facciali Ospedalieri del Triveneto (Soocmfot), associazione che riunisce leprofessionalità che operano nell’odontoiatria e chirurgia maxillo-facciale delServizio sanitario nazionale. Scopi del sodalizio sono: favorire gli scambi culturalitra medici ed odontoiatri; cooperare allo scopo di qualificare e migliorare glistandard specifici nella sanità locale; promuovere la salute orale dellapopolazione; interloquire nelle scelte di politica sanitaria; sostenerel’aggiornamento professionale tramite l’organizzazione di manifestazioni culturali.

Grazie al nuovo Centro, implantologia a carico del Ssn per anziani e disabili.

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APRILE 2006 · 17dai reparti n salute ulss 8

I l dottor Gianfilippo Neri è il primariodell' Unità operativa di Cardiologia diMontebelluna. Nel suo reparto si im-

piantano i defibrillatori, apparecchi chevengono considerati salvavita. Perché, dot-tor Neri, il defibrillatore è così decisivo?I defibrillatori sono in grado di erogare unascarica elettrica ad alto voltaggio (oltre 800volts) che consente di interrompere le arit-mie cardiache più gravi come la fibrillazio-ne ventricolare, aritmie potenzialmente leta-li per il paziente. Sono considerati salvavitaperché proteggono dalla morte improvvisa ipazienti ad alto rischio. Il numero di primiimpianti di defibrillatori nel 2004 è stato di146 per milione di abitanti in Italia (negliStati Uniti se ne impiantano320/milione/anno) e quindi nella nostraUlss il fabbisogno è di circa 33 all’anno. E per quanto riguarda i costi? Il costo medio di un defibrillatore è di circa10mila euro, a cui vanno aggiunte le spesedell’intervento. Se però confrontiamo lapercentuale della spesa per questa tecnolo-gia con il totale della spesa sanitaria vedia-mo come questa sia una percentuale minimadel totale (0,3%) (vedi figura in alto a de-stra). Le ricerche ci dicono che il rapportocosto-efficacia è buono. Ma più che ai costidobbiamo guardare ai risultati. Risulta piùvantaggioso l'uso dei defibrillatori rispettoalla terapia farmacologia cronica dell’iper-tensione arteriosa, delle aritmie cardiache odelle dislipidemie, nel ridurre la mortalità. Come considera la possibilità di impiantaredefibrillatori?Il defibrillatore è un valido e importantemezzo che la cardiologia ha a disposizioneper affrontare il problema della morte im-

provvisa, che nell’Europa occidentale colpi-sce circa 400mila persone all’anno. I pa-zienti che sono a rischio di sviluppare un’a-ritmia maligna devono essere studiati condelle indagini appropriate: ecocardiogram-ma, Holter, studio elettrofisiologico e quin-di sottoposti all’intervento. I soggetti predi-sposti sono quelli affetti da miocardiopatiadilatativa o infarto miocardico.

Oltre 2000 pacemaker impiantati dalla U. O. di Cardiologia a Montebelluna, si rimedia così alle aritmie cardiache

A RITMO DI PACEMAKERI pacemaker sono degli apparecchi dotati di altissi-ma tecnologia che servono a curare diversi disturbidel ritmo cardiaco. Consistono in un generatore diimpulsi e uno o più cateteri che vengono inseritinelle cavità cardiache mediante un intervento inanestesia locale. Le indicazioni più frequenti sono ilblocco atrioventricolare, la malattia atriale, la fi-brillazione atriale con bassa frequenza ventricola-re: condizioni cliniche nelle quali il cuore battetroppo lentamente per le esigenze dell’organismoo alterna battito veloce con battito lento e puòdare svenimenti o vertigini. L’intervento comportaun ricovero di 2 o 3 giorni dopo i quali si posso-no riprendere le normali occupazioni, senza chesiano necessarie precauzioni particolari, se si ec-cettua l’esposizione ai campi magnetici intensiche può interferire con il funzionamento dellostrumento. Nell’ottica di una integrazione dellefunzioni dei due Presidi ospedalieri dell’Ulss 8, dacirca tre anni tutta l’attività di elettrofisiologia in-terventistica (pacemaker, defibrillatori, studi elet-trofisiologici e ablazioni transcatetere) è stata

concentrata presso la Cardiologia di Montebellunache è diventato un centro aritmologico con la casi-stica tra le più alte del Veneto.

dottor Gianfilippo Neriprimario Cardiologia Montebelluna

Pacemaker con i cateteri inseriti nelle cavità cardiache.

pacemaker

DEFIBRILLATORIFERMANO LA MORTE

400mila morti improvviseogni anno in Europa. Per i

pazienti a rischio elevatol’impianto di un defibrillatore

è un’ottima difesa

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18 · APRILE 2006 prevenzione n salute ulss 8

terminato il sesto anno di scree-ning e il 2 gennaio 2006 è statoavviato il 4° biennio. L’obiettivoprimario del programma discreening è la riduzione dellamortalità specifica per tumoredella mammella. Un altro obiet-tivo è l'applicazione di terapiechirurgiche e mediche il piùpossibile conservative ed accet-tabili. Ambedue questi obiettivisono legati all’individuazionedei tumori, quando sono ancoradi piccole dimensioni, senza in-teressamento dei linfonodi esenza metastasi a distanza. Adesione allo screening. Il programma di screening in-tende coinvolgere tutta la popo-lazione femminile residente di50-69 anni, pari a circa 29.500donne nell'Ulss 8, offrendo unamammografia gratuita con ca-denza biennale. L’estensioneprogramma, cioè la percentualedelle donne invitate rispetto allapopolazione bersaglio, ha regi-strato un incremento costantedi anno in anno, risultando

l’Ulss 8 tra le prime in Veneto. L’adesione al programma, cioèla percentuale delle donne resi-denti nella nostra Ulss che ese-guono la mammografia dopoaver ricevuto l’invito è in lineacon la media regionale, risul-tando molto più elevata (85,9%) nelle donne che partecipanoda anni allo screening, che si

può leggere come un indicatoredi qualità percepita dalle utenti.Purtroppo l’obiettivo del pro-gramma è più difficile da at-tuarsi nelle 50enni, essendo l’a-desione nelle donne che sonoinvitate per la prima volta an-cora molto bassa (32,7 %).

Gianluigi LustroServizio igiene e sanità pubblica

I l tumore della mammellarappresenta la neoplasia piùfrequente e la causa di mor-

te per tumore più importantenel sesso femminile. Si stima,sulla base dei dati del Registrotumori, che nel 2004 in Venetoi nuovi casi di tumore dellamammella siano stati circa3.800, pari al 28% di tutte leneoplasie nelle donne. I decessiper questa causa nel 2001 sonostati 944, il 17.5% delle mortiper tumore nel sesso femminile(Istat).Prevenzione al 7° anno.Gli screening mammografici so-no iniziati in Europa tra gli an-ni '80 e '90, in base ai risultatidi studi controllati che dimo-stravano una consistente ridu-zione della mortalità specificaconsentita dal controllo mam-mografico biennale nelle donnedai 50 ai 69 anni di età. Nel Ve-neto, a fine 2005 lo screeningmammografico era presente indiciannove Ulss (su 21). Nel-l'Ulss 8 in tale periodo è stato

Quarto ciclo per lo screening mammografico nell’Ulss 8: l’esperienza scientifica ci dice che la mammografia è più efficace se eseguita ogni due anni tra i 50 e i 69 anni d’età

UN SENO PERFETTO DOPO I 50 ANNI

Per fare la mammografia con il programma discreening aspettiamo la lettera di invito, cheverrà spedita a casa a noi che abbiamo tra i50 e i 69 anni.Una volta ricevuta, andiamo all’appuntamen-to il giorno e l’ora indicati, oppure mettiamo-ci d’accordo per un’altra data telefonando alnumero che troveremo nella lettera. L’esame è gratuito e non occorre impegnativa.

MARZO 2005 · 19

zione antivaricella al 14° mese di vitae al 12° anno di età per coloro chenon hanno avuto la malattia. Rimane,inoltre, confermata la possibilità divaccinare, gratuitamente, i bambini aqualsiasi età e gli adolescenti che pre-sentino situazioni di rischio clinico epatologie croniche, su richiesta delpediatra, del medico curante o su va-lutazione del Servizio vaccinale.

EVITARE LA MENINGITESia lo pneumococco che il meningo-cocco sono germi che circolano fre-quentemente nella popolazione senzadeterminare alcun disturbo e l’organismodel bambino normalmente riesce a combat-tere questi germi. Talora, per imprevedibilisituazioni del momento legate alle difesedell' organismo o alle condizioni individualidi salute, l’abituale capacità di difesa non èin grado di impedire il passaggio di questigermi nel sangue, nel sistema nervoso o inaltri apparati con possibili conseguenze de-vastanti. In Italia ogni anno si verificano cir-

ca 250 casi di meningite dameningococco e da pneumo-cocco.

I DATI EPIDEMIOLOGICINel Veneto dal 1998 al 2004 icasi di meningite da pneumo-cocco sono stati 210 e hannointeressato prevalentemente ibambini fino a 4 anni di età; icasi di meningite meningococ-cica, notificati sono stati 137,di cui 21 da meningococco C.Sono stati maggiormente col-piti bambini fino a 4 anni di

20 · APRILE 2006 approfondimenti n salute ulss 8

L a Giunta Regionale del Veneto ha ap-provato, lo scorso 30 dicembre 2005,il nuovo Calendario regionale delle

Vaccinazioni. Insieme alla conferma dei vac-cini finora offerti gratuitamente alla popo-lazione, per una ottimale tutela della salute,sono state introdotte vaccinazioni partico-larmente importanti per prevenire malattieche, per gravità o frequenza, sono conside-rate un rischio per la salute dei bambini edegli adolescenti. Si tratta delle meningitibatteriche da pneumococco e da meningo-cocco e la varicella.

TRE NUOVE POSSIBILITÀCon l’applicazione di questo calendario inuovi nati e gli adolescenti potranno cosìusufruire gratuitamente, anche di questi im-portanti vaccini, che sono offerti singolar-mente o in associazione alle altre vaccina-zioni, secondo le indicazioni regionali, inparticolare: la vaccinazione antipneumococ-cica si potrà fare al 3°, al 5° e al 15° mese divita; la vaccinazione antimeningococco C al13° mese di vita e al 15° anno; la vaccina-

età, adolescenti e giovani adulti. La scelta diintrodurre nell’offerta attiva e gratuita levaccinazioni contro le meningiti batteriche ele infezioni invasive da pneumococco (sepsi,otiti gravi e polmoniti) è stata dettata, piùche dal numero di casi, dall'estrema gravitàdi queste malattie e dall'incerta efficacia del-le terapie farmacologiche utilizzate quandolo stato morboso è già in atto. Poiché i datiepidemiologici evidenziano, in particolareper le infezioni da meningococco C, un au-mento del rischio in età adolescenziale, è sta-to ritenuto necessario proporre questo vac-cino anche al 15° anno di età.

VACCINI SPERIMENTATIE’ importante sottolineare, che i nuovi vac-cini proposti, sono ampiamente utilizzati daanni in diverse Nazioni e considerati sicuried efficaci dalla letteratura scientifica, anchese, come tutti gli atti medici, non sono in-denni da possibili, quanto rari, effetti colla-terali. Per avere ulteriori informazioni ochiarimenti è possibile rivolgersi agli opera-tori del servizio vaccinale. G.L.

DA QUEST’ANNO PROPOSTI VACCINICONTRO LA MENINGITE E LA VARICELLA

Per i gemelli vaccinazione “in simultanea”.

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La vaccinazione non fa paura neanche ai piccoli.

MARZO 2005 · 21APRILE 2006 · 21approfondimento n salute ulss 8

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IL NUOVO CALENDARIO VACCINALE PER IL 2006.

23 · MARZO 2005

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prevenzione n salute ulss 8

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P iena soddisfazione alla fine dellasimulazione di una seduta delComitato per la Bioetica del-

l’Ulss 8. Due Quinte Scientifico e unaTerza Liceo Classico del Liceo Giorgio-ne di Castelfranco Veneto, sono statecoinvolte dal Comitato su un caso clini-co di cui era stato chiesto parere allostesso. Sono stati messi sul tappeto gliinterrogativi, chiamando a discuterne igiovani e a confrontarsi con ciò che ilComitato aveva discusso e deliberato. A fine simulazione Alberto Rossi delloScientifico ha ritenuto l’esperienza “uti-le”, anche se gli argomenti erano com-plessi e forse ci voleva un confrontomaggiore tra etica laica ed etica cattoli-ca. Per Francesca Gollin del Classico leproblematiche erano “nuove”, ma inte-ressanti: giusto dibattere. Mattia Priordello Scientifico, pur soddisfatto, hanotato un’eccessiva concentrazione diargomenti tirati in ballo. “Non ero informata su queste cose - hadetto Francesca - e sono rimasta colpi-ta da come vengono affrontati gli argo-menti, secondo la loro complessità, sulpiano giuridico, tecnico, morale. Co-munemente invece si ritiene siano que-stioni demandate solo al medico e allasua professione”. Questo confronto diaspetti e di posizioni ha bene impressio-nato pure Alberto: “Il Comitato nonprocede in maniera generica”. A Mattiaè piaciuta “l’eterogeneità dei compo-nenti”, per cui gli argomenti sono valu-tati da punti di vista diversi e ne esce un“dibattito argomentato”; aggiunge an-che un elogio: “E’ un Comitato prepa-rato, competente e nello stesso tempo

ricco di buon senso. Punta sul dialogo,dove si argomenta e si riconoscono leragioni dell’altro”. Gli studenti hannoconvenuto sull’opportunità di questi di-battiti. “Certi temi rischiano di essereaffrontati solo quando ne siamo toccati- ha sottolineato Mattia-”. Per France-sca la scuola dovrebbe porsi questoobiettivo, per i giovani, ma non andreb-bero trascurati gli adulti. “Un grandecompito è affidato ai mass-media. An-che la Chiesa dovrebbe coinvolgersi,ponendosi con meno teorie religiose eapprofondendo temi reali di vita”.“Tanto più, - afferma Alberto - che al dilà che io sia o no credente, la Chiesa èpresente in maniera estesa in Veneto,nell’Italia”.Come da parte dei giovani si è espressauna motivata soddisfazione, concluden-do l’esperienza, anche per i membri delComitato, è stato un momento di gran-de arricchimento.

a cura del Comitato per la Bioetica

Studenti del Liceo Giorgione di Castelfranco Veneto “simulano” una seduta del Comitato biotetico.

Il Comitato per la Bioetica incontra gli studenti del Liceo Giorgione a Castelfranco Veneto

BIOETICA A SCUOLA

Come i minori guar-dano la TV? Come laTV guarda i minori?Cosa cercano i gio-vani nei mass mediae cosa trovano? Par-tendo da questi edaltri interrogativi, èstato promosso uncorso di formazionesu qual è il rapportofra nuove generazio-ni e fruizione deimass media aperto atutta la cittadinanzaed indirizzato in par-ticolare a genitori, insegnanti e alle figure educa-tive di riferimento per i nostri ragazzi. Il corso,partito lunedì 27 febbraio, è un’iniziativa degli 11comuni dell’ex distretto di Asolo e finanziata inbase alla legge n. 285/97 .

IMMAGINE TELEVISIVA E NUOVIMASS MEDIA: UN CORSO PER I GENITORI

APRILE 2006 · 23

APRILE 2006 · 25attualità n salute ulss 8

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I l Servizio Educazione e promozione del-la Salute da molti anni ha in programmainterventi di primo soccorso rivolti alle

scuole superiori del territorio. L’incarico nel1997 venne proposto a noi infermieri, che,benché abituati ad operare esclusivamentedentro l’Ospedale, accettammo di uscire al-l’esterno e di rapportarci con altri soggetti.Animati dalla buona volontà e dalle cosenuove che imparammo in un corso per fareformazione con gli insegnanti, organizzatodalla Bocconi, ci mettemmo subito al lavo-ro per progettare le iniziative più adatte al-la nostra realtà. Constatato che in Venetoesperienze di questo tipo non c’erano, mi re-cai a Bologna, dove il personale del “118emergenza” aveva intrapreso dei percorsi diformazione al “primo soccorso” con i ra-gazzi delle scuole. Lì recuperai informazionie materiali interessanti e assieme ai colleghiStefania e Valter mi misi a programmare leiniziative. All’interno del progetto, che abbiamo chia-mato “primo soccorso: cosa fare, come in-tervenire”, l’obiettivo era far comprendere icomportamenti più corretti da tenere in ca-so di urgenza, per non peggiorare lo stato disalute dell’infortunato, come attivare i soc-corsi e come intervenire adottando tecnichespecifiche quali il Pas o Bls. Con il supportoe l’organizzazione del Servizio Educazione epromozione alla salute, abbiamo iniziato adandare nelle scuole ad incontrare i ragazzi egli insegnanti degli istituti superiori. Gli in-contri di quattro ore prevedono una lezioneteorica di circa due ore e una parte praticadi altre due ore, dove si fanno le simulazio-ni su un manichino. Tirare fuori il manichino dal valigione èsempre un continuo rinnovo di esclamazio-

ni, curiosità, sorrisi ed esternazioni. Tuttivogliono sperimentare, simulare come tene-re la testa iperestesa, chiudere le narici, in-spirare, espirare insufflando l’aria nei pol-moni del malcapitato e ancora trovare ilpunto esatto del torace, uncinare le mani efare le 15 compressioni e così via. Dal 1998centinaia di ragazzi e ragazze , nonché inse-gnanti , sono stati interessati ai corsi di pri-mo soccorso e negli ultimi anni le richiesteda parte delle scuole sono in aumento. C’éla voglia di conoscere, di partecipare alla sa-lute, in modo particolare da parte del mon-do della scuola. Posso affermare, anche anome di tutti i formatori dell’Ulss per questicorsi, che questi sono momenti che ci butta-no in una realtà, diversa dal quotidiano, maviva, bella e ricca di umanità.

Loredana Facinformatore corsi primo soccorso

Un momento dei corsi di Primo soccorso rivolti agli Istituti superiori del territorio.

A SCUOLA SI INSEGNACOME FARE PRIMO SOCCORSO

LEZIONI CHE SALVANO LA VITAPAROLA DI PRESIDE

Da anni il nostro Liceo si avvale dell’opera dellacaposala signora Facin e del suo gruppo -spiega Lamberto Pillonetto, preside del LiceoPrimo Levi di Montebelluna -. Potrei ricordare ipositivi giudizi dei docenti o l’ottimo rapportocon i gruppi classe, preferisco raccontare diquando un allievo mi chiese di parlare con la“signora del corso di primo soccorso”. Convocaila Facin e nel mio studio rivolto alla Facinquesto giovanotto di quarta liceo disse: “Voglioringraziarla con tutto il cuore grazie alle suelezioni ho salvato mia sorella, che si era sentitamale in bagno, dalla morte. I medicisoccorritori hanno definito il mio interventoineccepibile e questo lo devo a lei e alle suelezioni”.

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26 · APRILE 2006 prevenzione n salute ulss8

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Quando arrivano i pidocchi a scuola o in qualche comunità, forte è il senso di disagio,tuttavia è un’infestazione semplice da sradicare, basta lavarsi con un prodotto specifico.

UNO SHAMPOO E VIAI pidocchi esistono da tem-

po immemorabile e nonsembrano purtroppo de-

stinati a scomparire.L’infestazione provoca un in-tenso e fastidioso prurito delcapo, ma non rappresenta unpericolo per la salute poiché ilpidocchio del capo non tra-smette malattie.I pidocchi sono piccoli insettigrigio-biancastri, lunghi da 2a 4 millimetri che infestano icapelli ed il cuoio capelluto,cibandosi del sangue. Al difuori del capo non sopravvi-vono per più di 48 ore. Sullatesta, un pidocchio adulto,può sopravvivere circa 20giorni in assenza di tratta-mento.Si riproducono attraverso leuova, che si chiamano lendi-ni, di colore grigio-perlaceo,della lunghezza di circa unmillimetro. Le lendini sono

attaccate tenacemente al ca-pello, specialmente all’altezzadella nuca e dietro le orec-chie. Il pidocchio si trasmettemediante contatto diretto te-sta-testa o, più raramente,attraverso lo scambio di in-dumenti, quali cappelli, ber-retti, sciarpe o l’uso in comu-ne di pettini o spazzole.L’infestazione non dipendedalla sporcizia degli ambientie degli individui ma dai con-tatti interpersonali ravvicina-ti.Tutte le persone possono es-sere colpite. I più colpiti sonoi bambini delle scuole e degliasili o le persone che vivonoin collettività.Si manifesta in genere con unintenso prurito al capo. Nelsospetto si deve osservare at-tentamente tra i capelli vicinoal cuoio capelluto, all’altezzadella nuca o dietro alle orec-

chie, si vedono le lendini chesembrano puntini bianchi omarrone chiaro, di forma al-lungata, traslucidi, poco piùgrandi di una capocchia dispillo. A differenza dellaforfora, che è facilmenteasportabile, le lendini sonotenacemente attaccate al ca-pello da una particolare so-stanza adesiva. Per asportarlebisogna farle scorrere per tut-ta la lunghezza del capello te-nendole tra le unghie del pol-

lice e dell’indice.Per eliminare pidocchi e uo-va (lendini) si devono usarespeciali prodotti disinfestan-ti, che si acquistano in far-macia senza prescrizione me-dica.La disinfestazione dei locali èinutile, è sufficiente un’ade-guata pulizia e aerazione.Non esistono shampoo, cre-me o altri trattamenti chepossano prevenire l’infesta-zione da pidocchi.

Le lendini sono tenacemente attaccate al capello.

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prevenzione n salute ulss 8

L’Ulss fronteggia lapediculosi con unprotocollo provincia-le. La collaborazionedelle famiglie è fon-damentale per arre-stare l’infestazioneNel nostro territorio vieneapplicato un protocollocondiviso dai Servizi Igienee Sanità pubblica dei Dipar-timenti di Prevenzione Ulss7 - 8 - 9 in caso di segnala-zione di casi di pediculosi incomunità.Questo protocollo prevedeche sia fornito materialeinformativo al personalescolastico e attraverso lascuola ai genitori, in modoche le famiglie collaborinoper circoscrivere ed elimina-re il problema qualora simanifesti un caso di pedicu-losi. Si fa presente ai genito-ri che se il figlio ha i pidoc-chi è probabile che anche al-tri bambini li abbiano o liprenderanno e che quindi èimportantissimo che lascuola venga informata perpermettere ai genitori di tut-ti i ragazzi di controllare latesta dei propri figli e quin-

di di poter eventualmentepraticare il trattamento.Questo protocollo operati-vo ha lo scopo di arrestarela circolazione del pidoc-chio nella comunità scola-stica. Viene garantita la ri-servatezza: è importantesapere che ci sono i pidoc-chi in una classe, non chi liha.I bambini vengono accoltiin comunità scolastica conl’autocertificazione del ge-nitore dell’avvenuto tratta-mento in caso di riscontrodi lendini e/o pidocchi.Può accadere che il tratta-mento non sia efficace, inquesto caso è opportuno ri-volgersi al proprio medicooppure all’Ufficio sanita-rio. Forse il trattamento èstato applicato in manierascorretta o c’è una resisten-za al trattamento. Le sceltefatte in ambito della sanitàpubblica non prevedono daanni interventi diretti nelleclassi per il controllo deiragazzi, questa attività puòsolamente generare un sen-so di falsa sicurezza: nellagiornata del controllo po-trebbe non evidenziarsinulla (lendini e/o pidocchi),

ma questo non garantisceche il giorno dopo possa es-sere presente l’infestazione.Gli ambulatori territorialidi igiene pubblica offronola massima disponibilitànell’aiutare i genitori e lascuola nella gestione della

pediculosi con consigli,informazioni anche su comesi effettua praticamente ilcontrollo e il trattamento.

Donatella RizzatoDonatella Indiano

Sisp

MARZO 2005 · 29APRILE 2006 · 29prevenzione n salute ulss 8

D efinire la po-lenta dalpunto di vi-

sta nutrizionale èriduttivo, la polen-ta è qualcosa di piùdi un alimento, èuna parte essenzia-le della nostra sto-ria e delle nostretradizioni. La polenta è un ali-mento che assumesu di sé moltepliciimplicazioni: lacondivisione diuna situazione so-ciale e di una cultura, le sensazioni comunie le consuetudini, gli odori, le voci, i riti, imodi di dire, l’appartenenza ad un contestofamiliare con precise connotazioni: "attor-no al paiolo noi eravamo in …", "il primoa servirsi era…", "ed i bambini… e quandosi faceva festa…". “Te ciape sul fil de la po-lenta” si diceva al monello di turno, che ten-tava di sfuggire alla punizione correndo apiù non posso. Cibo umile ma quotidiano nella civiltà con-tadina: gialla o bianca, dura o tenera che sispande nel piatto, mangiata il giorno dopoa fette e abbrustolita: con i ‘fonghi’, ‘in tò-cio’, ‘coi osèi scampai’, con la ‘formajela’,con il latte, con le uova, con il ‘polastro intecia’. Nelle occasioni speciali come l’Epifa-nia sottoforma di dolce: la pinza. Anchequando la si cita nel modo di dire “polentae fighet”, con l’intento di riferirsi a chi hamangiato polenta e poco altro, ha implicitauna rassicurazione: manca il companaticoma almeno la polenta c’è. Cibo per bambi-

ni, ma anche per anziani, cibo per tutti igiorni ma anche per i dì di festa. Da sempre, almeno dalla scoperta del fuo-co, una sorta di polentina era presente nellediverse popolazioni. I romani la chiamava-no "pultes", una pappa fatta con farina difarro e acqua o latte, in Veneto si usavamolto il miglio. Dalla scoperta dell’Americail mais, più produttivo di altri cereali, si dif-fuse rapidamente e consentì di placare la fa-me ad intere generazioni di contadini.Nel nostro immaginario dunque la polentaha un valore quasi sacro, è il simbolo dellanostra origine contadina. Per questo difficil-mente vengono tollerate critiche attorno aquesto alimento e viene richiesta estrema at-tenzione nella sua produzione e confeziona-mento. Resta comunque assieme alla fruttae alla verdura importante per la nostra ali-mentazione e non è opportuno sostituirlocon alimenti che provengono da altre tradi-zioni alimentari o ideati e proposti dall'in-dustria alimentare. E.S..

SALUTEULSS8

Alimento di cui occorre preservare la tradizione e la qualità

LA POLENTA

Un campo di granturco simbolo di vita e abbondanza.

MARZO 2005 · 31APRILE 2006 · 31distretti n salute ulss 8

“Q ualcuno avrà pen-sato che fossimofermi – ha detto il

sindaco di Valdobbiadene, PierGiorgio Davì il 13 gennaio2006 durante la conferenzastampa sulle concrete attuazio-ni dell’accordo di programmaper la riconversione dell’ex-ospedale Guicciardini di Val-dobbiadene – invece il 2005 èstato utilizzato per espletaretutte le pratiche burocratiche eora il progetto è affidato allostudio dell’ingegner SebastianoFavero che ha già predispostoil cronoprogramma dei lavori.Sono disponibili i nove milionidi euro della Regione per farpartire i lavori”. IPAB SAN GREGORIOAltri due milioni di euro arrive-ranno dall’Ipab San Gregoriocon la quale Ulss 8, Comune diValdobbiadene, Regione Vene-to hanno stretto da tempo un“accordo di programma”. “L’I-

pab San Gregorio – ha detto ildottor Gino Redigolo, diretto-re generale dell’Ulss 8, è unpartner fondamentale in questainiziativa. Ad essa abbiamo an-che affidato l’espletamento ge-nerale della gara per i lavori,dal momento che deve realizza-re la parte più rilevante”. OLTRE VENTI SPECIALITÀ“All’Ulss 8 - ha aggiunto Redi-golo - resteranno quattro pianidel Padiglione degenze per ipoliambulatori (sono più diventi le specialità mediche pre-senti a Valdobbiadene) un pun-to di pronto intervento, la neu-psichiatria, guardia medica, uf-ficio igiene, medicina di comu-nità: insomma tutti i servizi,già attivi del resto, del Distret-to socio-sanitario. La progetta-zione terrà conto della possibi-lità di realizzare, se la RegioneVeneto avvierà questa pro-grammazione, alcuni posti let-to per dimissioni protette,

quello che og-gi si definisce“country ho-spital”.Ad esempioun anzianooperato diprotesi all’an-ca, che vivasolo, una vol-ta superatal’acuzie e di-messo dall’o-spedale, po-trebbe essereseguito dalproprio medi-co di famigliain una strut-tura di questotipo”. ENTRATI NELLA TERZA FASEIl resto dei fondi, per arrivareai 14,5 milioni di euro necessa-ri, si otterranno dalle alienazio-ni di proprietà Ulss 8 (una è lapalazzina dell’ex-farmacia: perla quale e per altri acquisti ilComune di Valdobbiadene hagià deliberato una spesa di1milione e 300euro, a condi-zione che il ricavato venga dal-l’Ulss 8 reinvestito in strutturesanitarie nell’area comunale).“Siamo entrati – ha dichiaratoil professor Antonio Raia, pre-sidente del Consiglio di ammi-nistrazione dell’Ipab San Gre-gorio – nella terza fase: dopo lostanziamento dei fondi, la

chiusura della Convenzione traIstituti San Gregorio e Ulss 8,adesso si parte. Vogliamo rin-graziare l’Ulss 8 per la fiduciache ci ha accordato. Positivaanche la collaborazione con ilComune di Valdobbiadene. Perprima cosa metteremo a normail Padiglione degenze, così gliospiti della Casa di riposo po-tranno essere trasferiti in que-sta struttura per consentirel’abbattimento e la ricostruzio-ne del Geronazzo, infine si pas-serà al Padiglione Fabris. Pre-vediamo nel Padiglione degen-ze anche la costruzione di nuo-va piscina riabilitativa e di unapalestra. Tutto dovrebbe chiu-dersi nel 2009”.

Per primo sarà messo a norma il Padiglione degenze.

Il padiglione Geronazzo verrà completamente abbattuto e ricostruito.

A VALDOBBIADENEIL NUOVO GUICCIARDINI

Ormai in fase definitivala progettazione del nuovo

Guicciardini: poliambulatori,Casa di riposo e forse

in futuro dimissioni protette

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APRILE 2006 · 33informa n salute ulss 8

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sanitaria inviata a casa dall’Uf-ficio entrate) oppure, infine,con il nome e cognome del ri-chiedente. Sulla finestra che ap-pare si digita il dato e si esegueil pagamento in contanti. IlPunto giallo rilascia una ricevu-ta in duplice copia, una da con-segnare al momento della pre-stazione, l’altra per l’assistito eutilizzabile anche per fini fisca-li. Benché l’operazione sia sem-plice l’Ulss 8 ha messo a dispo-sizione un “pieghevole” chespiega con le immagini il fun-zionamento della macchina.

Sotto i portici Il Punto giallo è sotto il porticodel Municipio nelle due piazzecomunali. Per realizzarli c’è sta-ta la collaborazione delle dueAmministrazioni comunali, frale prime accogliere questa possi-bilità, che potrà essere estesaanche ad altri Comuni.

Non finisce quiIl software del Punto giallo evo-luto consente sviluppi futuri. Abreve si potrà utilizzare anche ilclassico “Pos” e, dopo la messaa regime del Centro unico pre-notazione provinciale, si potràeffettuare anche la prenotazionedella visita o dell’esame.

Senza codeDunque il percorso prenotazio-ne - ticket per i cittadini di

Montebelluna e Valdobbiadenee dei comuni limitrofi è ancorapiù semplice: si telefona al Cup(numero del Cup 840-800811,costo un solo scatto alla rispo-

sta), si fissa la prenotazione, in-fine basta un giro in piazza aValdobbiadene o Montebellunaper pagare il ticket senza code.

Sotto i portici a Montebelluna ilPunto giallo per il ticket.

O rmai operativo il PuntoGiallo evoluto in piazzaa Valdobbiadene e a

Montebelluna: 24 ore su 24 sipuò procedere al pagamento deiticket sanitari, evitando qualsia-si tipo di attesa.

Si tocca lo schermoL’operazione è semplice. In piùnon occore andare a ritirare il-codice a barre. In pratica si fauna fila in meno, dopo aver pre-notato al telefono si va diretta-mente a pagare. Toccando loschermo si sceglie se si vuole ac-cedere con il numero di preno-tazione, con il codice sanitariopresente sulla ricetta medica,con il codice fiscale (coincidecon il codice della nuova tessere

Operativi i Punti gialli evoluti per pagare il ticket: si farà una coda in meno

TICKET IN PIAZZA

Il Punto giallo nella piazza comunale a Valdobbiadene.

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Per pagare il ticket nell’Ulss 8 ci sono diverse opzioni. Ognicittadino può scegliere il più comodo per sé e, nel caso un si-stema sia momentaneamente indisponibile, ha sempre più al-ternative disponibili:- Punti gialli dei Distretti o degli Ospedali,- Punti gialli evoluti a Montebelluna e Valdobbiadene,- Uffici cassa di Distretti e Ospedali,- Uffici postali (costo 1 euro), - La propria banca (costo variabile secondo le condizioni con-cordate con la banca) oppure presso una filiale di Banca Inte-sa (gratuito) versando sul conto corrente dell’Ulss 8: cin D abi3069 cab 61560 cc 697579.

TUTTE LE OPZIONI CHE L’ULSS 8 OFFRE PER IL TICKET

Pagare senza attese

informa n salute ulss 8

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APRILE 2006 · 35

D a qualche tempo nellefarmacie compaionocartelli con indicazioni

di sconti, al momento di paga-re il farmacista ci avvisa chebatterà lo scontrino con unacerta percentuale di sconto.Una bella sorpresa in tempi incui molte famiglie faticano afar quadrare i loro bilanci. Al dottor Franco GariboldiMuschietti, presidente di Fe-derfarma Veneto e noto farma-cista di Castelfranco Veneto,abbiamo chiesto come sia statopossibile ottenere per la primavolta questo risultato.“Tutto nasce dall’accordo del 9dicembre scorso tra Federfar-ma (federazione che raggruppale oltre 16mila farmacie priva-te in Italia) e il Ministero dellaSalute, le farmacie si sono im-pegnate a praticare il massimosconto possibile, fino al 20%,sui medicinali senza ricetta e ainformare i cittadini degli scon-ti praticati con una locandina o

una vetrofania visibile dall’e-sterno della farmacia”.Finora com’è andata?Direi bene. A distanza di circadue mesi, posso affermare consicurezza che le farmacie hannorisposto con impegno alla ri-chiesta di applicare gli scontisia sui farmaci Sop (senza ob-bligo di prescrizione) che Otc(farmaco di automedicazione).Lo dimostrano alcuni dati cheriguardano la provincia di Tre-viso: a dicembre sono stati pra-ticati sconti per quasi 74milaeuro (dati rilevati da 136 far-macie su 194 totali in provinciadi Treviso); l’importo si è quasiraddoppiato nel mese di gen-naio 2006, sono stati infattipraticati sconti per 199mila eu-ro (dati rilevati da 192 farma-cie su 195 totali).L’applicazione degli sconti nel-le farmacie è stato riconosciutaanche dal Ministro della Saluteammettendo che “il dato del-l'inflazione registra un elemen-

to positivo, che consiste nel-l'entrata a regime della leggesugli sconti in farmacia". Dal Ministero della Salute èstata sottolineata “una rispostapositiva da parte della catego-ria dei farmacisti, che diventa-no i migliori testimonial di unacampagna sul corretto uso delfarmaco”. Bisogna sottolineare che è l’in-

dustria farmaceutica a deter-minare liberamente il prezzodi vendita del farmaco e chepertanto la riduzione di prezzosu Sop e Otc è a totale caricodella farmacia. Ancora unavolta, secondo Muschietti, ifarmacisti hanno dimostrato disapersi mettere dalla parte deicittadini prendendosi a cuore leloro esigenze.

Il dottor Muschietti impegnato dietro il bancone della sua farmacia.

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L’impegno dei farmacisti – per Muschietti di Federfarma – ha consentito di far risparmiare ai Trevigiani quasi 200mila euro per l’acquisto di farmaci nel mese di gennaio.

ARRIVANO GLI SCONTI IN FARMACIA

36 · APRILE 2005 associazioni n salute ulss 8

SALUTEULSS8

L’A.I.T.Sa.M, Associazione Italiana TutelaSalute Mentale, fin dal 1994, si occupadelle persone sofferenti psichicamente edelle loro famiglie. A Castelfranco Venetogli incontri si svolgono ogni primo giovedìdel mese alle ore 21 in via Verdi 3.In costante rapporto con le amministrazio-ni locali, sanitarie e sociali, vigila per unapiena attuazione del Progetto per la Tuteladella salute mentale. La sezione dell’Ulss8 segue la realizzazione delle strutture re-sidenziali e semiresidenziali necessarienell’Ulss e insiste per l’integrazione lavo-rativa e sociale della persona che incontrala sofferenza psichica.Ha seguito con cura l’iter della realizza-

zione della Comunità terapeutica in Ca-stelfranco, che dovrebbe realizzarsi nelleprossime settimane. Continua a sollecitarel’adeguamento del personale sanitario allenecessità sempre crescenti dei Servizi diSalute mentale. E’ attiva a livello legislati-vo, per la promozione dei diritti della per-sona, per un adeguato sostegno economi-co e per la sensibilizzazione dei cittadinicontro i pregiudizi. Per il tempo libero organizza attività ri-creative e socializzanti. Per informazioni,rivolgersi alla presidente Luana Calabrese(3495611422) e all’educatrice AlessandraTessaro tel 0423-732691, il sito èhttp://it.geocities.com/aitsamulss8/. L.C.

L’Associazione Etica 2001 ha costituito un

Coordinamento degli Amministratori di Sostegno e

promove su tutto il territorio dei Comuni dell'Ulss

8 corsi di formazione, di approfondimento,

incontri con le cooperative case di riposo e

associazioni sulle novità introdotte dalla legge del

9 gennaio 2004 n.6. Una legge, che ha la finalità

di tutelare, con la minore limitazione possibile le

persone, prive in tutto o in parte di autonomia,

nell'espletamento delle funzioni della vita

quotidiana, mediante interventi di sostegno

temporaneo o permanente.

Presso il Comune di Resana un corso ha formato

futuri amministratori di sostegno in grado di

relazionarsi con la persona in difficoltà,

recependone i bisogni e con il giudice tutelare

che deve predisporre un progetto di aiuto

personalizzato, che sopperisca alle sue carenze di

autonomia.

Il progetto è costituire un gruppo di

amministratori che siano disponibili ad essere

inseriti in un apposito Albo, cui il Giudice tutelare

possa fare riferimento in caso di mancanza di

parenti o di designazione da parte del

beneficiario. Sul tema la Conferenza dei Sindaci

dell’Ulss 8 sta discutendo la proposta di uno

specifico “protocollo d’intesa”.

A MAGGIO UN FESTIVAL DI TEATRO ATTIVO NEL DISAGIO PSICHICO:OFFRIRÀ UNO SPACCATO DI QUESTO APPROCCIO AI DISTURBI PSICHICI

Etica 2001 e A.I.t.Sa.M, stanno organizzando un Festival nazionale del teatro attivo nel disagio psichico incinque giornate a cui parteciperà anche una compagnia di persone seguite dal Centro Salute Mentale diCastelfranco Veneto, compagnia già attiva da cinque anni. L’appuntamento è previsto per il mese di maggio. Forti dell'esperienza maturata con la Compagnia "Quelli del giovedì", che ha verificato l'efficaciadell'esperienza teatrale per attenuare la sofferenza psichica, i promotori dell'iniziativa intendono espanderel'idea e realizzare un progetto di sviluppo culturale che mostri alla cittadinanza uno spaccato nazionale diquesto metodo, inserito nell'approccio sanitario della cura dei disturbi psichici. L’obiettivo è combatterel'isolamento e sciogliere la diffidenza che la gente nutre verso le persone con disturbo psichico. Il progetto èstato accolto con interesse dalla Direzione dell'Ulss 8 e da alcuni dei maggiori Comuni della Castellana.

Associazione italiana tutela salute mentale a Castelfranco

SALUTE MENTALEETICA 2001

Amministratoridi sostegno

APRILE 2006 · 37associazioni n salute ulss 8

SALUTEULSS8

L’idea di creare a Loria una asso-ciazione nasce da un piccologruppo di genitori che periodica-mente si ritrovava per discutere iproblemi da affrontare quotidia-namente con i figli adolescenti.Durante questi incontri emerge-va sempre più chiaramente che ledifficoltà di ognuno erano inrealtà quelle di tutti, che averedelle posizioni comuni su certequestioni (motorino, orari dirientro, ecc.) rendeva più facilepoi spiegare ai figli alcune scelte. Così è nata l’A.Ge. (Associazio-ne genitori) di Loria. Aderiscono

genitori ed educatori di tutte lequattro frazioni di Loria e gliiscritti sono 114. L’A.Ge., comestabilisce lo statuto, è senza sco-po di lucro e fa parte dell’Asso-ciazione italiana genitori. Gliobiettivi che si pone sono: orga-nizzare incontri formativi per ge-nitori ed educatori; collaborarecon le istituzioni, con le associa-zioni sociali, culturali e sportivepresenti nel territorio per la cre-scita della comunità; proporreiniziative per il tempo libero perle famiglie; agire in sinergia conla scuola (tel. 3395720122). L. B.

L’Avis di Asolo, il Comune di Asolo e l’Istituto comprensivo hanno stretto un accordodi collaborazione per promuovere la donazione di sangue. Nel Comune attualmente idonatori sono l’1,7% contro la media nazionale del 3%. Il bisogno di sangue è increscita, incentivare la donazione nella scuola, tra la popolazione e prevedereappuntamenti specifici in occasione di manifestazioni e feste è vitale sia a chinecessita di sangue per le cure o per la sopravvivenza sia a chi dona. La convezioneè stata firmata dal sindaco di Asolo, Daniele Ferrazza, dal presidente dell’Avis locale,Mario Bassotto e dal dirigentescolastico dell’Istituto comprensivodi Asolo, Orazio Colosio. Tra leiniziative è in programma unconcorso grafico - pittorico per lescuole. I dodici migliori disegnisaranno premiati l’11 giugno, inoccasione della festa annualedell’Avis, e pubblicati nelcalendario asolano 2007.

A Loria un’Associazione genitori

PER EDUCARE

Un impegno comune per la donazione.

Avis, Comune e Scuole di Asolofirmano una convenzione perpromuovere la donazione di sangue

38 · APRILE 2006 informa n salute ulss 8

SALUTEULSS8

Hanno dedicato la loro vita lavorativa alla cura e al benessere dei cittadini

GLI UTENTI RINGRAZIANOV ivo apprezzamento e un

sentito ringraziamentosono stati espressi dal

dottor Gino Redigolo, direttoregenerale dell’Ulss 8 e dai rap-presentanti della Conferenzadei sindaci Ulss 8 per il lavorosvolto e l’impegno dedicato daidipendenti dell’Azienda socio-sanitaria di Asolo che sono an-dati in pensione nel corso del2004.La cerimonia di consegna del ri-conoscimento si è svolta a con-clusione del 5° Convegno sullaqualità organizzato dall’Ulss 8il 14 dicembre scorso. Questi idipendenti andati in quiescenzanel 2005:Per l’area Valdobbiadene –Montebelluna: Bontempelli An-gelo, operatore ai terminali; Ca-

sonato Felice, infermiere pro-fessionale; Chiodero Renzo,operatore tecnico conduttore;Corrado Renzo, tecnico di la-boratorio; dottor De Nardi Ar-mando, veterinario; De NardiLoris, otaa; De MartinTarcisia, infermiera ge-nerica; Miotto RosaAnna, infermiera gene-rica; Moretto Siverio,infermiere generico;Pillon Luigi operatoretecnico; PinarelloOscar, collaboratoreamministrativo; Spinel-li Lina, assistente am-ministrativa; VallomyLucina, direttore far-macia; Visentin Felice,infermiere generico;Vettoretti Beniamino,

infermiere generico; PossagnoloCarlo, capotecnico; GallinaAlessandro, collaboratore am-ministrativo. Per l’area Asolo –Castelfranco: Bordignon Gio-vanni, capotecnico; Caoduro

Luciano, infermiere professio-nale; Caramel Luciano, tecnicolaboratorio; Guglielmin Giulia-no, operatore tecnico; MiatelloMario, infermiere generico; Mi-lan Apollonia ausiliaria ss.

Al Convegno Qualità foto di gruppo per i dipendenti andati in quiescenza nel 2005.