Didattica e Competenze

download Didattica e Competenze

of 20

Transcript of Didattica e Competenze

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    1/20

    Didattica e Competenze

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    2/20

    Lavorare e valutare per competenze

    Silvia Minardi 

     PREMESSALa parola “competenza” è tra le parole oggi più utilizzate nella scuola. La domanda sorge spontanea:

    lavorare per competenze è nella nostra scuola solo una nuova moda oppure risponde a un bisogno

    vero? In altri termini: si tratta di aggiungere una parola al glossario già ricco della didattica? Stiamo

    chiamando con parole nuove le cose di sempre? Oppure siamo di fronte a una modalità di lavoro che

    potrebbe determinare un cambiamento vero nelle pratiche e nel fare scuola? La tesi che si assume in

    questo contributo è che il lavorare per competenze, nella scuola di oggi, richiede un cambiamento

    non solo delle parole o degli strumenti di valutazione che usiamo, ma delle pratiche, degli approcci,

    della mentalità. Ai docenti di lingue straniere questa parola chiede di rivisitare la programmazione

    mettendo al centro l’approccio azionale come previsto dal Quadro Comune Europeo di Riferimento

     per le Lingue: apprendimento, insegnamento, valutazione (2002)1 che dice “l’uso della lingua, in-

    cluso il suo apprendimento, comprende le azioni compiute da persone che, in quanto individui e attorisociali, sviluppano una gamma di competenze sia generali sia, nello specifico, linguistico-comunica-

    tive. Gli individui utilizzano le proprie competenze in contesti e condizioni differenti e con vincoli di-

    versi per realizzare delle attività linguistiche. Queste implicano i processi linguistici di produrre e/o

    ricevere testi su determinati temi in domini specifici, con l’attivazione delle strategie che sembrano

    essere più adatte a portare a buon fine i compiti previsti. Il controllo che gli interlocutori esercitano su

    queste azioni li porta a rafforzare e a modificare le proprie competenze”.

    1.  Le competenze nelle Indicazioni Nazionali (2012)Il testo delle Indicazioni Nazionali 2012 prende il posto delle Indicazioni per il Curricolo del 2007 che,

    al 31 agosto 2012, hanno terminato il loro periodo “sperimentale” (ai sensi del DPR 89/2009). Per

    quanto riguarda l’insegnamento delle lingue comunitarie, il nuovo testo riprende come finalità losviluppo di una “competenza plurilingue e pluriculturale” già prevista nel testo del 2007. Il Quadro

    definisce la competenza plurilingue la “capacità che una persona, come soggetto sociale, ha di usare

    le lingue per comunicare e di prendere parte a interazioni interculturali, in quanto padroneggia, a li-

    velli diversi, competenze in più lingue ed esperienze in più culture. Questa competenza non consiste

    nella sovrapposizione o nella giustapposizione di competenze distinte, ma è piuttosto una competen-

    za complessa o addirittura composita su cui il parlante può basarsi”.

    In una prospettiva di lavoro per competenze occorre evidenziare due aspetti del testo delle Indicazioni

    Nazionali 2012:

    a) ricorrono, con frequenza, alcune parole che diventano centrali in una programmazione per com-

    petenze. Tra queste si segnalano: repertorio, capacità, strategie, attività, riflessione sulla lingua,consapevolezza, motivazione. Sono parole che rimandano a una precisa visione dell’insegnamento

    / apprendimento di una lingua. A questo proposito, il Quadro afferma che “le competenze generali

    di chi apprende e usa una lingua consistono nel sapere, saper fare e saper essere e anche nella ca-

    pacità di apprendere”;

    b) il testo descrive, in diversi punti, le lingue come strumenti per comunicare e per entrare in relazione

    con gli altri, ma anche come strumenti per l’accesso ai saperi e, infine, come strumenti per imparare

    a imparare come si imparano le lingue. In altre parole, l’obiettivo non è mai la lingua straniera in sé,

    ma l’uso della lingua per fare, con la lingua e in lingua, alcune esperienze. Le Indicazioni Nazionali

    hanno lo scopo di fissare i traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi da raggiungere.

    Per le lingue comunitarie vengono dati i seguenti traguardi di sviluppo di competenze da raggiun-

    gere al termine dei diversi segmenti della scuola dell’obbligo:

    1 D’ora in poi Quadro

    Didattica e Competenze 

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    3/20

    Primaria 3 anno Primaria 5 anno Secondaria

    di I grado

    Inglese Livello A1 Livello A2

    II lingua comunitaria x x Livello A1

    I traguardi da raggiungere e gli obiettivi di apprendimento dati dalle Indicazioni Nazionali hanno ca-

    rattere prescrittivo. Il modo in cui giungere al traguardo deve essere definito dalle singole scuole nella

    loro autonomia. Quindi, il curricolo elaborato dalle singole istituzioni deve essere visto come una sorta

    di mappa del percorso da seguire per arrivare al traguardo, un percorso che si fa insieme - alunno e

    docente - per far crescere conoscenze e capacità e sviluppare competenze. Dal punto di vista del do-

    cente, il curricolo diventa lo spazio della ricerca e della costruzione di percorsi possibili. Per lo studen-

    te, il curricolo diventa il luogo dove fare esperienze con le lingue e i linguaggi.

    2. La certificazione delle competenze

    Un altro passaggio fondamentale è stata l’introduzione della certificazione delle competenze alla fine

    del biennio della secondaria di II grado. La certificazione delle competenze si inserisce in un quadro

    normativo che deriva la sua ragion d’essere da alcuni documenti europei.

    La raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sul Quadro Europeo

    delle Qualifiche per l’apprendimento permanente dà la seguente definizione di competenza: per

    competenza si intende “la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, so-

    ciali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale.

    Nel contesto del Quadro Europeo delle Qualifiche le competenze sono descritte in termini di respon-

    sabilità e autonomia”.

    Ogni competenza mette in gioco almeno quattro dimensioni della persona:

    – le conoscenze e i saperi; nell’apprendimento della lingua ci si riferisce, in questo caso, al sapere lalingua;

    – il saper fare, ovvero le abilità intese come schemi di riferimento del proprio agire. Nell’uso compe-

    tente di una lingua, le abilità hanno a che fare con il sapere come usare la lingua, ovvero secondo

    quali schemi e procedure di comportamento da utilizzare nelle situazioni comunicative in cui si usa

    la lingua per fare qualcosa, per esempio, comperare un biglietto alla stazione, scrivere una mail,

    usare un dizionario, cercare in rete una determinata risorsa utile al proprio apprendimento;

    – il saper essere riguarda le caratteristiche individuali di ciascuno di noi, gli atteggiamenti e le dispo-

    sizioni ad agire, i processi motivazionali, volitivi e socio- affettivi. Per esempio, quando si impara

    una lingua e quando la si usa in un dato contesto comunicativo diventa importante la volontà di

    mettersi in gioco, la propria disponibilità a correre dei rischi nella comunicazione, a fare degli

    errori;– il saper apprendere che, a partire dalla riflessione sulle proprie azioni e strategie, sviluppa consa-

    pevolezza rispetto ai propri punti di forza e di debolezza e porta al controllo più o meno consape-

    vole delle proprie modalità di apprendimento.

    Alla luce di queste quattro dimensioni la competenza plurilingue così come la stessa viene definita dal

    Quadro, comprende:

    – tutta la gamma di lingue, di varianti e di risorse linguistiche che ciascuno di noi possiede anche se

    con livelli diversi di competenza d’uso (repertorio);

    – la capacità di mettere in gioco i propri repertori linguistici;

    – la consapevolezza della propria competenza plurilingue, ma anche la capacità di trasferire abilità,

    strategie e conoscenze da una lingua all’altra;

    – la consapevolezza di come si imparano le lingue;

    Lavorare e valutare per competenze

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    4/20

    – la consapevolezza del carattere dinamico del proprio essere parlanti plurilingue2 ;

    – il rispetto per il plurilinguismo degli altri e per lingue diverse;

    – il rispetto per le culture degli altri anche se molto diverse dalla propria;

    – la consapevolezza che lo sviluppo di una competenza plurilingue permette a ciascuno di noi, in

    quanto cittadino, di partecipare alla vita democratica delle nostre società multilingue epluriculturali.

    La competenza si manifesta come un sapere agito in situazioni nuove, anche complesse in cui si met-

    tono in atto tutte le risorse di cui si dispone per affrontare un compito, risolvere un problema e rag-

    giungere un obiettivo.

    Il modello per la certificazione delle competenze al termine dell’obbligo scolastico fa riferimento a

    quattro assi culturali e alle competenze trasversali di cittadinanza sulla base di quanto descritto dalla

    raccomandazione europea del 2006 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento

    permanente.

    3. Dalla Raccomandazione europea (2006)

    alla Legge sull’innalzamento dell’obbligo (2007)Sulla base delle linee guida sancite nella Strategia di Lisbona in materia di istruzione e formazione, il

    18 dicembre 2006, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno approvato una

    Raccomandazione ‘relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente’. Le “competen-

    ze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadi-

    nanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione”. Esse dovrebbero essere acquisite al termine del

    periodo obbligatorio di istruzione o di formazione e servire come base al proseguimento dell’appren-

    dimento nel quadro dell’educazione e della formazione permanente. Si riferiscono, dunque, a tre

    aspetti fondamentali della vita di ciascuno di noi:

    • la realizzazione e la crescita personale (componente culturale);

    • la cittadinanza attiva e l’integrazione (componente sociale);

    • la capacità di inserimento professionale (componente professionale).

    Le competenze chiave sono otto:

    1 comunicazione nella madrelingua

    2 comunicazione nelle lingue straniere

    3 competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia

    4 competenza digitale

    5 imparare a imparare

    6 Competenze sociali e civiche

    7 Spirito di iniziativa e imprenditorialità;

    8 Consapevolezza ed espressione culturale.

    Il regolamento n. 139 sul nuovo obbligo di istruzione del 22 agosto 2007 (G.U. n. 202 del 31 agosto

    2007) contiene le Indicazioni Nazionali sulle competenze e i saperi che tutti i giovani devono posse-

    dere a sedici anni, indipendentemente dalla scuola che frequentano.

    Il regolamento recita: “ I saperi e le competenze per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione sono ri-

    feriti ai quattro assi culturali (dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale)”. Gli

    assi costituiscono “il tessuto” per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione

    delle competenze chiave che preparino i giovani alla vita adulta e che costituiscano la base per con-

    solidare e accrescere saperi e competenze in un processo di apprendimento permanente, anche ai fini

    della futura vita lavorativa.

    2 cf. “Il Quadro Comune

    Europeo di Riferimento

     per le lingue, ad esempio,

    riconosce che la compe-

    tenza plurilingue e pluri-

    culturale di un cittadino

    europeo può non essereomogenea. Infatti, una

    persona che conosce, a

    un certo punto della sua

    vita, tre lingue (che chia-

    meremo A, B, C), ma con

    profili di competenza di-

    versi, può in una fase

    successiva, avere un li-

    vello di competenza an-

    cora più alto in una lin-

    gua (ad esempio, in

    lingua B), può avere

    smesso di usare del tutto

    la lingua C e avere, nelfrattempo, maturato una

    qualche competenza in

    una nuova lingua (D)” in

    Minardi S., La valorizza-

     zione del plurilin guismo

     per lo sviluppo di una civi-

    tas politica, culturale ed

    economica, in In cammi-

    no verso la creazione di

    un ambiente favorevole

    all’apprendimento delle

    lingue, “I quaderni

    Socrates” anno 3, nume-

    ro 1 – pag. 12.

    Didattica e Competenze 

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    5/20

    I “saperi-insegnamenti” e le discipline dei bienni si aggregano attorno ai quattro assi culturali:

    • Asse dei linguaggi

    • Asse matematico

    • Asse scientifico-tecnologico

    • Asse storico-sociale

    L’asse dei linguaggi comprende le lingue comunitarie.

    Gli assi contribuiscono, inoltre, allo sviluppo di competenze trasversali che sono riconducibili a tre

    aree.

    Costruzione del sè e

    dell’identità personale

    Rapporto con la realtà

    naturale e sociale

    Relazione con gli altri

    imparare a imparare risolvere problemi comunicare

    progettare acquisire e interpretare

    l’informazione

    collaborare e partecipare

    agire in modo autonomo e

    responsabile

    individuare collegamenti e

    relazioni

    Per ciascun asse culturale sono state inoltre individuate alcune competenze (sedici in tutto), ciascuna

    riconducibile a una serie di abilità/capacità e a una serie di conoscenze.

    Per quanto riguarda l’Asse dei linguaggi, il regolamento sull’obbligo di istruzione prevede le seguenti

    competenze:

    • padronanza della lingua italiana: padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispen-

    sabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti; leggere, comprendere ed in-

    terpretare testi scritti di vario tipo; produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi

    comunicativi;

    • utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi;

    • utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e

    letterario;

    • utilizzare e produrre testi multimediali.

    Lavorare e valutare per competenze

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    6/20

    Competenze Abilità/capacità Conoscenze

    Padroneggiare gli strumenti

    espressivi e argomentativi

    indispensabili per gestire

    l’interazione comunicativa

    verbale in vari contesti

    Comprendere il messaggio

    contenuto in un testo orale

    Cogliere le relazioni logiche

    tra le varie componenti di un

    testo orale

    Esporre in modo chiaro logico

    e coerente esperienze vissute

    o testi ascoltati Riconoscere

    differenti registri comunicativi

    di un testo orale

    Affrontare molteplici

    situazioni comunicative

    scambiando informazioni, idee

    per esprimere anche il proprio

    punto di vistaIndividuare il punto di vista

    dell’altro in contesti formali e

    informali

    Principali strutture

    grammaticali della lingua

    italiana

    Elementi di base della funzioni

    della lingua

    Lessico fondamentale per

    la gestione di semplici

    comunicazioni orali in contesti

    formali e informali

    Contesto, scopo e destinatario

    della comunicazione

    Codici fondamentali della

    comunicazione orale, verbale

    e non verbale

    Principi di organizzazione deldiscorso descrittivo, narrativo,

    espositivo, argomentativo

    Leggere, comprendere e

    interpretare testi scritti di vario

    tipo

    Padroneggiare le strutture

    della lingua presenti nei testi

    Applicare strategie diverse

    di lettura Individuare natura,

    funzione e principali scopi

    comunicativi ed espressivi di

    un testo

    Cogliere i caratteri specifici diun testo letterario

    Strutture essenziali dei

    testi narrativi, espositivi,

    argomentativi

    Principali connettivi logici

    Varietà lessicali in rapporto ad

    ambiti e contesti diversi

     Tecniche di lettura analitica e

    sintetica Tecniche di letturaespressiva

    Denotazione e connotazione

    Principali generi letterari, con

    particolare riferimento alla

    tradizione italiana

    Contesto storico di riferimento

    di alcuni autori e opere

    Produrre testi di vario tipo in

    relazione ai differenti scopi

    comunicativi

    Ricercare, acquisire e

    selezionare informazioni

    generali e specifiche in

    funzione della produzione di

    testi scritti di vario tipo

    Prendere appunti e redigere

    sintesi e relazioni

    Rielaborare in forma chiara

    le informazioni Produrre testi

    corretti e coerenti adeguati

    alle diverse situazioni

    comunicative

    Elementi strutturali di un testo

    scritto coerente e coeso

    Uso dei dizionariModalità e tecniche delle

    diverse forme di produzione

    scritta: riassunto, lettera,

    relazioni, ecc.

    Fasi della produzione scritta:

    pianificazione, stesura e

    revisione

    Didattica e Competenze 

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    7/20

    Competenze Abilità/capacità Conoscenze

    Utilizzare gli strumenti

    fondamentali per una

    fruizione consapevole del

    patrimonio artistico

    Riconoscere e apprezzare le

    opere d’arte

    Conoscere e rispettare i beni

    culturali e ambientali a partire

    dal proprio territorio

    Elementi fondamentali per la

    lettura / ascolto di un’opera

    d’arte (pittura, architettura,

    plastica, fotografia, film,

    musica.....)

    Principali forme di espressione

    artistica

    Utilizzare e produrre testi

    multimediali

    Comprendere i prodotti della

    comunicazione audiovisiva

    Elaborare prodotti

    multimediali (testi, immagini,

    suoni , ecc.), anche con

    tecnologie digitali

    Principali componenti

    strutturali ed espressive di

    un prodotto audiovisivo

    Semplici applicazioni per la

    elaborazione audio e video

    Uso essenziale della

    comunicazione telematica

    Centrale rispetto all’asse dei linguaggi è la competenza comunicativa. Nel Quadro la competenza

    comunicativa, che fa parte delle competenze individuali generali, comprende:

    • la competenza linguistica che fa rifermento alla competenza lessicale, grammaticale,

    semantica, fonologica;

    • la competenza sociolinguistica che si riferisce alle conoscenze e abilità implicate nella dimensione

    sociale dell’uso linguistico. Essa comprende gli elementi linguistici che segnalano i rapporti sociali,

    le regole di cortesia, le espressioni della saggezza popolare, le differenze di registro, i dialetti e gli

    accenti;

    • le competenze pragmatiche riguardano la conoscenza degli elementi che permettono ai messaggi

    di essere concepiti, strutturati e adattati al contesto (competenza discorsiva), di essere usati per

    realizzare funzioni comunicative (competenza funzionale), e di essere messi in sequenza secondo

    copioni (competenza di pianificazione).

    Le competenze comunicative:

    – sono un insieme di conoscenze, di abilità e di modi di porsi o atteggiamenti;

    – si mettono in gioco nella realizzazione dicompiti e di attività di ricezione, produzione, interazio-

    ne e mediazione;

    – nella realizzazione di un compito hanno bisogno di strategie;

    – servono a comprendere e/o a produrre testi: le risorse linguistiche e cognitive dell’alunno vengono

    attivate e finalizzate alla comprensione e/o alla produzione di testi.

    La competenza comunicativa appare, quindi, come un sapere in azione e si compone di quattro ele-

    menti di cui tenere conto in ogni attività di programmazione:

    – la componente strategica;

    – la componente discorsiva;

    – la componente formale;

    – la componente interculturale.

    In un approccio per competenze il punto da cui partire e attorno al quale organizzare unità di appren-

    dimento, non può che essere la componente discorsiva - relativa alla capacità di comprendere, di

    produrre, di utilizzare i diversi generi del discorso - intesa come elemento chiave della competenza

    pragmatica: le risorse linguistiche di chi apprende vengono usate in contesti d’uso e situazioni comu-

    nicative per comprendere e produrre testi.

    Lavorare e valutare per competenze

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    8/20

    4. Come si lavora per competenze a scuola

    4.1. Compiti comunicativi

    Le competenze non si insegnano. Ciò che un docente può fare è mettere gli alunni in una situazione

    concreta, di fronte ad un compito di realtà, a un progetto per permettere loro di far evolvere repertori

    linguistici e competenze. Le competenze si costruiscono facendo esperienze in lingua. Per quanto

    riguarda le lingue comunitarie, il Quadro sottolinea che “l’esecuzione di un compito comporta l’atti-

    vazione strategica, da parte di un individuo, di competenze specifiche che servono a portare a termine

    un insieme di azioni finalizzate a raggiungere un obiettivo chiaramente definito, un risultato specifico

    in un preciso dominio. [...] La comunicazione è parte integrante dei compiti nei quali i partecipanti

    intraprendono attività di interazione, produzione, ricezione o mediazione, o una combinazione di al-

    meno due di queste attività”. Una delle caratteristiche fondamentali che il Quadro attribuisce ai com-

    piti comunicativi che si svolgono in classe è il raggiungimento di uno scopo comunicativo: “in un

    compito comunicativo [...] l’attenzione è focalizzata sul significato, in qualunque modo gli apprenden-

    ti realizzino le loro intenzioni comunicative”. Invece, nei compiti concepiti per l’apprendimento di una

    lingua il Quadro sottolinea come “la prestazione riguarda sia il significato sia il modo in cui il signifi-

    cato viene compreso, espresso e negoziato. Occorrerà stabilire un equilibrio dinamico tra l’attenzioneportata al significato e quella portata alla forma, occorrerà scegliere e graduare i compiti in modo da

    facilitare e riconoscere sia le prestazioni legate al compito sia il progresso nell’apprendimento lingui-

    stico” (pp.191-193) .

    Un compito o una situazione-problema per essere tale dovrebbe:

    – essere significativo per l’alunno che non si limita a eseguire una consegna;

    – contenere un ostacolo da superare o un problema da risolvere;

    – sollecitare l’alunno a porsi domande;

    – contenere elementi non prevedibili, di rottura delle aspettative;

    – rimandare a una situazione complessa, possibilmente collegata alla realtà;

    – offrire diverse soluzioni o risposte;

    – permettere l’uso di strategie differenziate:

    Un compito diventa significativo nella costruzione di competenze quando l’insegnante lo trasforma

    in un compito di ricerca di significati e di soluzioni possibili.

    A seguire presentiamo la riproduzione di una delle nostre verifiche per competenze, con i relativi rife-

    rimenti agli obiettivi e alle motivazioni di un compito complesso.

    Didattica e Competenze

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    9/20

    Lavorare e valutare per competenze

    Esseresignificativo perl’alunno che nonsi limita a

    eseguire unaconsegna.

    Rimandare auna situazionecomplessa,possibilmentecollegata allarealtà.

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    10/20

    Didattica e Competenze

    Sollecitarel’alunno a porsidomande.

    Offrire diversesoluzioni orisposte.

    Permettere l’uso distrategie differenziate.

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    11/20

    4.2. Compiti di realtà e generi discorsivi

    Il modello di programmazione proposto si intende costruito nel seguente modo:

    a) componente discorsiva: i generi del discorso (i testi);

    b) componente strategica: le attività utili perché l’apprendente si appropri di saper fare sia sul pia-

    no linguistico sia su quello cognitivo (le strategie). Lo scopo è la padronanza dei generi del

    discorso individuati;

    c) (eventuale) componente formale relativa all’acquisizione e alla sistematizzazione delle regolari-

    tà presenti nel sistema linguistico.

    Il risultato finale è la padronanza - ricettiva e/o produttiva - di alcuni generi discorsivi. Prendiamo in

    esame le Indicazioni Nazionali 2012. Per quanto riguarda la lingua francese, al termine della scuola

    secondaria di I grado, il testo prevede - fra le altre cose - che l’alunno sappia scrivere semplici resoconti

    e comporre brevi lettere o messaggi rivolti a coetanei e familiari. Proviamo a immaginare un’unità di

    apprendimento che prevede - come compito - che gli alunni postino, all’interno di un blog di classe

    utilizzato nell’ambito di un progetto di scambio con un’altra classe, una loro presentazione e, in par-

    ticolare, la descrizione di gusti e preferenze in ambito musicale.

    Nella programmazione per competenze ci saranno le seguenti componenti:

    Componente discorsiva

    – forma discorsiva: blog

    – argomento: gusti e preferenze musicali

    – contesto di comunicazione: una classe virtuale con diversi interlocutori

    Componente strategica

    Le operazioni cognitive coinvolte - vedi Quadro A2 

    Componente formale

    Esponenti linguistici

    – musica

    – preferenze e gusti– frasi semplici

    SCHEDA COMPITO

    In un dato contesto comunicativo ... !

    (specificare - per esempio: sul blog della classe)

    utilizzando attività linguistiche di ... !

    (specificare - per esempio: interazione scritta)

    l’alunno produce i seguenti generi discorsivi:

    (specificare - per esempio: un post in cui descrive il proprio genere musicale/cantante pre-

    ferito illustrandone le caratteristiche e dandone le motivazioni)

    La realizzazione di questo compito prevede l’attivazione e l’uso delle seguenti strategie chesollecitano operazioni metacognitive di pianificazione, esecuzione, controllo e rimedio:

    (specificare - per esempio: raccolta di informazioni e pianificazione del post nelle sue di-

    verse componenti)

    Diventa chiaro, attraverso un esempio di questo tipo, che le conoscenze relative ai saperi linguistici

    non sono lo scopo dell’insegnamento della lingua, ma la lingua diventa una sorta di banca dati fatta

    di risorse ed esponenti linguistici che permettono di sviluppare comportamenti strategici e

    competenze.

    Lavorare e valutare per competenze

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    12/20

    5. Programmare per competenze

    5.1. Programmazione per competenze: asse dei linguaggi

    Viene qui dato uno schema di programmazione per competenze utile alla lingua straniera e una esem-

    plificazione riguardante il triennio della secondaria di I grado (lingua francese A1)

    Asse dei linguaggi – DIsciplina: lingua straniera

    Competenze

    attività conoscenze

    ricezione produzione interazione tipi di testo

    collegamenti con altre discipline/assi: materiali

    Triennio della scuola secondaria di I grado

    Traguardi di sviluppo delle competenze

    L’alunno:

    – comprende gli elementi principali di un breve discorso in lingua standard su argomenti familiari, di

    attualità, della sfera personale o di studio, purché esso sia espresso lentamente e in maniera

    chiara;

    – comprende globalmente brevi testi scritti su argomenti di vita quotidiana, interessi personali, temidi attualità, studio;

    – interagisce in semplici situazioni quotidiane purché l’interlocutore sia disposto a collaborare;

    – si esprime, in modo semplice su argomenti legati alla propria sfera di interesse personale e di

    studio;

    – scrive brevi appunti coerenti su argomenti noti di interesse personale e di studio.

    Didattica e Competenze

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    13/20

    Attività Competenza Conoscenze Testi

    ricezione orale comprendere

    globalmente il senso

    di alcuni testi orali

    molto semplici

    dominio personale

    (identificazione

    personale, relazioni

    interpersonali,

    casa, routine di vita

    quotidiana, giochi e

    tempo libero, hobby,

    fruizione dei media)

    dominio pubblico

    (fenomeni sociali)

    dominio educativo

    (esperienze di vita

    scolastica, sistemiscolastici)

    dialoghi di vita

    quotidiana interviste

    istruzioni e consegne

    informazioni e avvisi

    narrazioni

    discussioni su

    tematiche note

    relazioni su argomenti

    specifici

    notiziari

    previsioni meteo

    film e documentari

    canzoni

    trasmissioni televisivee radiofoniche

    messaggi pubblicitari

    multimedia

    cogliere globalmente

    il messaggio dei

    media

    come sopra tipologie di testi

    multimediali di vario

    genere e tipo notiziari,

    film e documentari,

    interviste televisive

    e radiofoniche,

    messaggi pubblicitari,

    sequenze audio evideo di vario genere

    Lavorare e valutare per competenze

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    14/20

    Attività Competenza Conoscenze Testi

    ricezione scritta comprendere

    globalmente brevi

    testi molto semplici

    dominio personale

    (identificazione

    personale, relazioni

    interpersonali,

    casa, routine di vita

    quotidiana, giochi e

    tempo libero, hobby,

    fruizione dei media)

    dominio pubblico

    (fenomeni sociali)

    dominio educativo

    (esperienze di vita

    scolastica, sistemiscolastici)

    lettere di ambito

    pubblico e

    privato annunci brevi

    messaggi (mail, sms)

    avvisi

    articoli di giornali

    interviste e dialoghi

    recensioni brevi

    argomentazioni

    consegne e istruzioni

    ricette

    regole di giochi

    regolamenti descrizioni

    relazioni

    tratti da giornali

    e riviste opuscoli

    inserzioni testi

    scenici messaggi

    pubblicitari web risorse

    varie compresi i

    dizionari, manuali,

    enciclopedie ecc.

    Didattica e Competenze

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    15/20

    Attività Competenza Conoscenze Testi

    interazione interagire in alcune

    situazioni della vita

    quotidiana basandosi

    su una traccia, un

    modello

    richieste di

    informazioni,

    interviste,

    conversazioni e

    discussioni informali e

    formali di argomento

    personale, sociale e di

    studio con riferimento

    ai seguenti domini:

    dominio personale

    (identificazione

    personale, relazioni

    interpersonali,

    casa, routine di vita

    quotidiana, giochi e

    tempo libero, hobby,

    fruizione dei media)

    dominio pubblico

    (fenomeni sociali)

    dominio educativo

    (esperienze di vita

    scolastica, sistemi

    scolastici)

    scambi di

    informazioni

    conversazioni

    informali

    interviste

    transazioni per

    ottenere beni/servizi

    Lavorare e valutare per competenze

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    16/20

    Attività Competenza Conoscenze Testi

    produzione orale descrivere, narrare,

    sostenere e motivare

    con formule molto

    semplici opinioni

    personali

    descrizioni brevi e

    semplici di persone,

    luoghi e situazioni

    relativi ai domini:

    dominio personale

    (identificazione

    personale, relazioni

    interpersonali,

    casa, routine di vita

    quotidiana, giochi e

    tempo libero, hobby,

    fruizione dei media)

    dominio pubblico

    (fenomeni sociali)

    dominio educativo

    (esperienze di vita

    scolastica, sistemi

    scolastici)

    descrittivi

    narrativi

    argomentativiespositivi

    relazionare su

    argomenti di studio

    come sopra esposizioni

    relazioni

    commenti

    riassumere vari tipi di

    testo

    testi di vario tipo e

    genere

    riassunti

    Didattica e Competenze

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    17/20

    Attività Competenza Conoscenze Testi

    produzione scritta produrre testi scritti

    estremamente brevi

    su tematiche note

    testi di uso pratico

    moduli, schede

    di informazione

    personale e

    questionari

    schemi

    messaggi e

    brevi relazioni e

    presentazioni

    relativi ai domini:

    dominio personale

    (identificazione

    personale, relazioni

    interpersonali,

    casa, routine di vita

    quotidiana, giochi e

    tempo libero, hobby,

    fruizione dei media)

    dominio pubblico

    (fenomeni sociali)

    dominio educativo

    (esperienze di vitascolastica, sistemi

    scolastici)

    descrittivi

    narrativi

    argomentativiespositivi

    produrre semplici

    testi reali e

    immaginari,

    raccontare

    esperienze, esprimere

    opinioni

    come sopra testi descrittivi di

    persone, luoghi,

    situazioni

    testi narrativi

    brevi testi

    argomentativi

    Lavorare e valutare per competenze

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    18/20

    5.2. Programmare per competenze: unità di apprendimento

    In Puricelli (2006) l’Unità di Apprendimento viene definita come “un evento formativo che accade nel

    rispetto di un insieme di suggerimenti metodologici e che si avvale di alcuni strumenti operativi (pro-

    gettuali, gestionali e documentativi) liberamente scelti come supporto all’azione”.

    Schema di unità di apprendimento

    Le componenti di una unità di apprendimento sono:

    • titolo

    • classe

    • periodo: numero di ore compreso il tempo per la verifica

    • competenze di cittadinanza

    • competenze asse dei linguaggi

    • abilità

    • conoscenze

    • tema

    metodologie didattiche utilizzate• materiali e strumenti per la verifica e la valutazione

    Fasi Tempi Materiali Descrizione

    Da un punto di vista metodologico, il documento tecnico sull’innalzamento dell’obbligo di istruzione

    raccomanda agli insegnanti di fare ricorso a “metodologie didattiche capaci di valorizzare l’attività di

    laboratorio e l’apprendimento centrato sull’esperienza” per sviluppare “la motivazione, la curiosità,

    l’attitudine alla collaborazione”. Queste indicazioni metodologiche assumono una visione di tipo co-

    struttivistico dell’apprendimento: il sapere non viene trasmesso dal docente, ma viene co-costruito

    insieme al gruppo dei pari, a partire da esperienze e compiti significativi. Si impara con la lingua e in

    lingua: la lingua non è l’oggetto dell’apprendimento, ma diventa lo strumento utile anche per acce-

    dere ai saperi. Nell’asse dei linguaggi il ricorso a metodologie attive e cooperative appare insostituibile

    se si assume la comunicazione - intesa come ricezione, interazione, produzione basata sulla costruzio-

    ne, la negoziazione e la rielaborazione di significati - e quindi lo sviluppo di solide competenze comu-nicative, come finalità prioritaria dell’asse stesso.

    Nell’ambito delle scelte metodologiche che un docente può fare diventa importante il ricorso al “la-

    boratorio”. Esso non va qui inteso come spazio o struttura tecnica, ma come ambito nel quale fare

    “esperienze con la lingua”, in condizioni controllate. Il laboratorio può diventare, nell’Asse dei

    Linguaggi, l’ambito delle attività finalizzate alla costruzione di un prodotto verbale o realizzato ricor-

    rendo anche a linguaggi diversi dal linguaggio verbale.

    Quanto previsto dalle Indicazioni non invita, comunque, a escludere attività e modalità più tradizionali

    di insegnamento e di apprendimento né potranno essere evitate attività individuali anche di semplice

    “esercizio” utile all’apprendimento in determinate fasi, di elaborazione personale oltre che di attività

    di gruppo.

    Di fronte alle Indicazioni che invitano a un uso importante delle metodologie attive e cooperative,

    l’obiezione più frequente nasce dalla constatazione di quanto tempo queste metodologie richiedano.

    Didattica e Competenze

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    19/20

    Di fronte a questa preoccupazione, tuttavia, la scelta da compiere è di ripensare a una ridefinizione dei

    contenuti a favore di un approfondimento degli stessi al fine non certo di “abbassare i livelli”, ma di

    dare maggiore consistenza agli apprendimenti con una valorizzazione del saper fare attivo e consa-

    pevole rispetto alle semplici per quanto necessarie conoscenze. Per esempio, in una programmazione

    di letteratura per il triennio, la scelta dovrebbe essere tesa a ridurre il numero degli autori e dei testi

    letti - la cui interpretazione venga magari semplicemente trasmessa dal docente agli studenti che silimiteranno a ripeterla in un’interrogazione - a favore di un numero magari ridotto di testi che vengo-

    no letti in modo comparativo e/o contrastivo e la cui interpretazione emerga dalla classe di cui il do-

    cente è regista e non unica voce.

    6. Valutare le competenzeLa costruzione di competenze è, per sua natura, processuale; quindi, nessuna competenza può essere

    fissata in una prestazione e, soprattutto, nella valutazione delle competenze occorre considerare tutti

    i fattori - motivazionali e metacognitivi - che possono condizionare un comportamento competente.

    Nella valutazione delle competenze occorre tenere presenti tre piani:

    – le diverse componenti di una data competenza (conoscenze, abilità, atteggiamenti);

    – la contestualizzazione di una competenza: essa si manifesta nello svolgimento di un compito di

    realtà, nella risoluzione di una situazione-problema;

    – la molteplicità dei punti di vista.

    Inoltre, nei documenti europei e nei modelli di certificazione le competenze sono descritte in termini

    di responsabilità e autonomia attraverso dei livelli. I livelli corrispondono ad articolazioni graduali

    delle competenze stesse: per esempio, si possono descrivere competenze elementari esibite in situa-

    zioni quotidiane o competenze progressivamente più articolate che si riferiscono a contesti la cui

    complessità richiede il ricorso a diverse abilità e conoscenze.

    La valutazione delle competenze:

    – non è la valutazione di conoscenze e abilità;

    – non si riduce ad una media tra le diverse “prestazioni” dello studente né alla traduzione del voto didisciplina in livello di competenza.

    Se la competenza richiede di saper scegliere e applicare conoscenze e abilità in contesti nuovi, essa

    può essere valutata attraverso degli indicatori di livello proponendo allo studente un compito com-

    plesso e il più possibile autentico. Quindi, per valutare le competenze occorre raccogliere elementi e

    informazioni sulle diverse dimensioni della competenza: le conoscenze e le abilità (dimensione cogni-

    tiva), la motivazione, l’interesse e la partecipazione (dimensione affettivo-motivazionale), la consape-

    volezza del compito e delle strategie adatte per portarlo a termine (dimensione metacognitiva). Ne

    deriva la necessità di procedure e strumenti differenziati.

    In secondo luogo, le competenze evolvono nel tempo. Quindi, nessuna singola rilevazione né la valu-

    tazione di una singola prestazione è in grado di darci informazioni sul livello di competenza raggiunto.

    Serve, invece, una documentazione da costruire nel tempo: la valutazione diventa, quindi, una attivitàsistematica, organizzata e continuativa di raccolta e di lettura delle informazioni rilevate attraverso

    strumenti diversi. Tra gli strumenti utilizzabili per una corretta valutazione delle competenze troviamo

    le rubriche valutative. Con questo tipo di strumento la valutazione delle competenze si effettua, nel

    tempo, scegliendo una serie di indicatori misurabili e valutando, rispetto ai compiti di realtà dati, il

    livello di padronanza nel modo seguente:

    • PARZIALE: dimostra di non soddisfare nessuno degli indicatori neanche in forma guidata;

    • BASILARE: dimostra di soddisfare almeno X su N indicatori in forma guidata;

    • ADEGUATO: dimostra di soddisfare tutti gli indicatori in forma guidata e X su N in forma

    autonoma;

    • OTTIMO: dimostra di soddisfare tutti gli indicatori in forma autonoma.

    Lavorare e valutare per competenze

  • 8/19/2019 Didattica e Competenze

    20/20

    Una rubrica è uno strumento che elenca i criteri per analizzare un lavoro (prodotto o prestazione) nei

    suoi aspetti più significativi. La rubrica esprime i livelli di qualità per ogni criterio ritenuto utile. Essa si

    compone di:

    – criteri di valutazione;

    – una scala definita;

    – indicatori descrittivi per differenziare i livelli.

    Non si traduce, quindi, nell’attribuzione di un singolo punteggio, ma è una guida per l’attribuzione di

    un punteggio che cerca di valutare le prestazioni sulla base di un insieme di criteri che vanno da un

    livello minimo ad uno massimo. La rubrica della competenza permette di identificare, per ogni speci-

    fica competenza oggetto dell’azione formativa, il rapporto che si instaura tra le sue componenti che

    sono:

    – Indicatori: i compiti e i comportamenti osservabili che costituiscono il riferimento concreto della

    competenza;

    – Livelli: i gradi di padronanza (parziale, basilare, adeguato, ottimo) che lo studente è in grado di

    dimostrare;

    – Conoscenze e Abilità: ciò che lo studente deve sapere e saper fare all’interno di quella specificacompetenza.

    Schema di Rubrica delle Competenze

    Competenza

    Indicatori Livelli di padronanza

    Parziale Basilare Adeguato Ottimo

    Conoscenze

    Abilità

    Didattica e Competenze