Diapositiva 1 - Lord of the Rays

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Il corrispettivo ecografico della borsa scrotale è rappresentato da una struttuara a 3 strati, dei quali il più interno iperecogeno è dato dal foglietto parietale della tonaca vaginale propria e dalla tonaca vaginale comune o tunica fibrosa, l'intermedio ipoecogeno è dato fondamentalmente dal muscolo cremastere e dalle fasce spermatiche interna ed esterna che lo avvolgono e dal dartos, il più esterno iperecogeno dalla cute.

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Il corrispettivo ecografico della borsa scrotale è rappresentato da una struttuara a 3 strati, dei quali il più interno iperecogeno è dato dal foglietto parietale della tonaca vaginale propria e dalla tonaca vaginale comune o tunica fibrosa, l'intermedio ipoecogeno è dato fondamentalmente dal muscolo cremastere e dalle fasce spermatiche interna ed esterna che lo avvolgono e dal dartos, il più esterno iperecogeno dalla cute.

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Il didimo ha una struttura ecografica di tipo similtiroideo con echi di media ampiezza omogeneamente distribuiti. Anche con sonde ad alta definizione non si ha alcuna dimostrazione dell'albugi- nea nè dei setti nè delle strutture vascolari. Una struttura che invece è possibile osservare è il mediastino (freccia) che si evidenzia come una stria fortemente ecogena,nelle sezioni longitiudionali, o coma una chiazza ecogena marginale in quelle trasversali.Si tratta di una struttura di per sè non molto importante in ecografia bidimensionale,va da tener presente,come vedremo,come punto di repere nella valutazione dell'architettura vascolare.

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L'ecografia bidimensionale non consente, se non raramente come ad es. nella immagine in basso a sinistra, (freccia), di visualizzare i vasi. In questo caso si tratta di una vena didimaria. Nella immagine in alto si può osservare la borsa scrotale ispessita (b.s.) ed il ligamento scrotale(L), che rappresenta il punto di ancoraggio del didimo alla borsa, che si evidenzia solo in presenza di un impo- nente idrocele. Nell’immagine non è possibile individuare l’albuginea. Ciò a differenza che in RM. Nell’immagine in basso a destra invece le strie iperecogene segnalate dalle frecce potrebbero essere attribuite ad un ispessimento dell’albuginea, condizione che ne consente l’apprezzabilità ecografica. Nell’immagine in basso a sn. la freccia indica una vena didimaria.

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Ligamento scrotale (LS) reso evidente dalla presenza dell’idrocele.

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La presenza di spots iperecogeni è da attribuire ad una microlitiasi del parenchima testicolare, che, pur non avendo un significato patologico immediato, va tenuta presente per l’elevato rischio di insorgenza di tumore testicolare.

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mediastinum testis

DIDIMO (aspetti RMN)

T1w T2w

Idrocele

Alla RMN il parenchima didimario è moderatamente iperintenso sia in pesatura T1 che in T2. Vi è una

analogia tra l’immagine ecografica e quella pesata in T1, dal momento che all’anecogenicità dell’idrocele

corrisponde l’ipo-intensità che circonda il didimo di sinistra in questa sequenza, e non si ha alcuna apprez-

zabilità dell’albuginea.

Nella immagine RNM in T2, a differenza che in ecografia, l’albuginea è dimostrabile sotto forma di sottile ed

uniforme stria di spiccata ipointensità, a denotare la presenza di una struttura fibrosa, così come è

spiccatamente ipointenso il mediastino.

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EPIDIDIMO (anatomia ETG)

A sn.osserviamo la testa dell'epididimo (E) che ha una forma triangolare o semilunare,lievemente iper-ecogena

rispetto al didi-mo,dal quale si distingue meglio se vi è una modesta quota di idrocele fisiologico, come nell’immagine

in alto a destra.La presenza di idro-cele è invece indispensabile per poter apprezzare la coda (CE).

Nella immagine in alto a destra osserviamo il corpo dell'epididimo per il fatto di essere ipoecogeno, mentre quando

è isoecogeno è difficilmente distinguibile a meno che non sia parti-colarmente sviluppato come in questo caso (tra

frecce).

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DIDIMO ED EPIDIDIMO(anatomia ETG)

La possibilità di visualizzare questi vasi dipende da un lato dalla frequenza della sonda ovvero dalla sensibilità dell'apparecchiatura a rilevare i bassi flussi, dall'altro dalla possibilità di realizzare un angolo d'incidenza del fascio US ( quì ad es. non sono visibili le capsulari in quanto l'incidenza è a 90°), ed infine dalla velocità di flusso nei vasi stessi. Il chè spiega perchè abbiamo una maggiore probabilità di visualizzare le arterie transtesticolari, capsulari e centripete ed un minore probabilità di vedere le art. ricorrenti e quelle epididimarie ed i vasi venosi.

Nell’immagine accanto possiamo osservare l’arteria trans testicolare (freccia), ma anche numerosi altri vasi colorati in rosso o in bleu.

Il colore nei vasi non esprime altro che la direzione del flusso, senza che possa affermarsi se trattasi di vene o arterie. In questa immagine in realtà vengono dimostrate sia le arterie capsulari, che le centripete e le ricorrenti e qualche vaso venoso

Per poter sapere se si tratta di una vena o di un'arteria bisogna all’analisi spettrale in modo da individuare i tipici tracciati arteriosi o venosi.

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DIDIMO ED EPIDIDIMO(anatomia ETG)

In corrispondenza dello spot di colore rosso il tracciato è di tipo arterioso e pertanto, data la sede peiferica, non può che trattarsi di una arteria capsulare.

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• Appendice del testicolo , residuo del dotto di Wolf (idatide sessile del Morgagni), presente nel 62% bilateralmente e nel 92% monolateralmente

• Appendice dell’epididimo, residuo del dotto di Muller (idatide peduncolata del Morgagni),

Residui embrionari (aspetti ETG)

Associati al testicolo ed all'epididimo si riconoscono frequentemente due residui embrionari che è opportuno conoscere anche

perchè possibile sede di torsione che determina una vistosa sintomatologia acuta indistinguibile dalla torsione del didimo: a)

l'appendice didimo o idatide sessile del Morgagni, residuo del dotto di Wolf, che quì vediamo nella immagine ETG a dx.,

che melle autopsie è presente nel 92% monolateralmente e nel 62% bilateralmente.; b) l'appendice dell’epididimo o idatide

peduncolata di Morgagni, residuo del dotto Muller,che vedremo immagini successive.

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Residui embrionari (aspetti ETG)

E

Appendici dell’epididimo e del didimo. E= epididimo; IM=idatide di morgagni o appendice dell’epididimo. E’ da notare che questa appendice va ricercata sempre anteriormente all’pididimo.