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1 di Vincenzo Tedesco e Alberto Domenicali CORSO BASE ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA Università Iuav di Venezia - Università degli Studi di Camerino Venezia, 11 dicembre 2017

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di Vincenzo Tedesco e Alberto Domenicali

CORSO BASE ANTICORRUZIONE E TRASPARENZAUniversità Iuav di Venezia - Università degli Studi di Camerino

Venezia, 11 dicembre 2017

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1. Il Piano Nazionale Anticorruzione (2017)

2. Il regime delle incompatibilità

3. Il conflitto d’interesse

Programma

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Aggiornamento 2017 al Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) 2016

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Il PNA è atto di indirizzo per le amministrazioni e per gli altri

soggetti tenuti all’applicazione della normativa di prevenzione

della corruzione (legge 190/2012)

durata triennale aggiornamento annuale

Parte generale

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Predisposizione del PNA

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Parte generale

L’ANAC ha costituito appositi tavoli di lavoro coinvolgendo le amministrazioni interessate:

La parte speciale del PNA è dedicata a:

Autorità di sistema portuale (19 pagine) Commissari straordinari nominati dal Governo (12

pagine) Istituzioni universitarie (32 pagine)

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Predisposizione del PNA

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Parte generale

Per le Istituzioni universitarie il tavolo tecnico, coordinato da ANAC, è stato composto da: MIUR – Ministero Università ANVUR – Agenzia Nazionale di valutazione CUN – Consiglio Universitario Nazionale CNGR – Comitato Garanti Ricerca CNSU – Consiglio Studenti Universitari CRUI – Conferenza Rettori CODAU – Convegno Direttori generali Università

Il tavolo si è riunito più volte da febbraio a novembre 2017

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Predisposizione del PNA

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Parte generale

Il PNA è stato sottoposto a consultazione pubblica aperta da agosto fino al metà settembre

Sono pervenuti 39 contributi di cui è stato tenuto conto

Il nuovo PNA è stato adottato nella seduta del Consiglio dell’ANAC del 22 novembre 2017, con delibera n. 1208 e depositato in segreteria il 4 dicembre

http://www.anticorruzione.it/portal/public/classic/home/_RisultatoRicerca?id=2c23d7230a7780420aef80b2c9f20ad0&search=1208

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Valutazione PTPC 2017-2019 (ricerca ANAC-Università Tor Vergata)

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Parte generale

Crescono le amministrazioni che adottano e pubblicano il PTPC (Piano Triennale di prevenzione della corruzione e trasparenza)

Migliorano le capacità di predisposizione dei Piani (più critica resta la gestione dei rischi)

Scarso coordinamento dei PTPC con gli altri strumenti di programmazione delle amministrazioni (vedi Piano integrato per le Università)

Metà delle amministrazioni esaminate non ha esplicitato un sistema di monitoraggio delle misure del Piano e 1/3 le ha fatto in maniera generica

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Il PTPC e gli atti di programmazione performance

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Parte generale

L’ANAC afferma e riconosce l’esigenza di integrare gli aspetti di prevenzione della corruzione con la valutazione delle performance

Alcuni aspetti sono comuni quali ad es. le analisi di contesto e la mappatura dei processi

L’ANAC ritiene non si possa procedere ad una unificazione degli strumenti programmatori stanti le diverse finalità e responsabilità connesse

Ciò non toglie che specifiche disposizioni di settore possano prevedere apposite regolamentazioni (per le università pubbliche Piano Integrato)

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Azioni e misure per la prevenzione

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Parte generale

L’ANAC sottolinea in modo particolare la misura della Rotazione del personale (vedi paragrafo 7.2 del PNA 2016)

Nonostante le forti criticità che presenta la rotazione, l’ANAC invita le amministrazioni a tenerne conto in via complementare con le altre misure di prevenzione

In particolare l’ANAC riscontra che la rotazione ordinaria, anche se prevista nei vari Piani, non viene in concreto attuata

Verrà svolta apposita attività di vigilanza da parte dell’Autorità con relative sanzioni in caso di responsabilità

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Istituzioni universitarie

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Parte generale

Il PNA è sempre improntato al riconoscimento dell’autonomia organizzativa delle amministrazioni

Tale principio vale ancor più per l’autonomia costituzionalmente riconosciuta alle Università

Le università non statali, tenuto conto che la natura di ente pubblico è stata esclusa (Consiglio di Stato, sez. VI, sent. 11 luglio 2016, n. 3043) non sono obbligate a redigere il Piano.

Sono obbligate a tutte le misure previste per l’esercizio di attività di pubblico interesse (ad es. reclutamento docenti)

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Istituzioni universitarie

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Parte generale

Il PNA non può prevedere misure di riforma del sistema legislativo (potere politico)

Il PNA può evidenziare criticità rilevate segnalandole agli organi opportuni, tra queste la necessità di creazione di un codice della disciplina sulla ricerca

La sezione del Piano non riguarda direttamente gli EPR (Enti Pubblici di Ricerca)

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Il Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza (RPCT)

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Parte generale

L’incarico può essere affidato al Direttore generale, in relazione alle specifiche dimensioni e alla strutture organizzativa di ogni specifica realtà

Qualora il ruolo di RPCT ricada su un dirigente di aree potenzialmente esposte al rischio di corruzione è necessario garantire un bilanciamento delle funzioni e dei poterioppure ricorrere ad adeguati controlli o alla c.d. segregazione delle funzioni

Deve essere garantita assoluta indipendenza del RPCT dalla sfera politico-gestionale

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Il Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza (RPCT)

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Parte generale

Il RPCT deve potersi riferire agli organi di controllo, coordinare gli aspetti di gestione dei rischi, avvalersi di apposita struttura tecnica

Può ammettere tra i propri referenti anche i docenti

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Il Piano triennale di prevenzione della corruzione e trasparenza

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Parte generale

Le università sono tenute ad adottare il Piano in quanto pubbliche amministrazioni e tra i destinatari è compreso tutto il personale che vi opera inclusi i docenti e ricercatori

Il Piano deve essere coordinato con i sistemi di programmazione della performance (vedi Piano integrato)

Ai Nuclei di valutazione spetta anche di verificare la coerenza tra gli obiettivi del Piano anticorruzione e quelli del Piano integrato inclusi i relativi indicatori e target

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Il Piano triennale di prevenzione della corruzione e trasparenza

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Parte generale

Non devono esservi aree di sovrapposizione tra le attività dei Nuclei e i Presidi di Qualità in quanto i primi vigilano sui secondi in base agli indirizzi dell’ANVUR

Il Piano di prevenzione deve costituire un documento a se stante rispetto agli altri documenti di programmazione ferma restando la normativa specifica di settore

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La ricerca

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Parte speciale

La parziale disorganicità e asimmetricità disorganicità e asistematicità della normativa determina un ostacolo per la parità di condizioni alla piena accessibilità ai fondi di finanziamento, nella misura in cui rendono oltremodo incerto il novero dei soggetti finanziatori e il quadro dei finanziamenti pubblici esistenti, pur tenendo conto dell’impegno chiarificatore del MIUR (cfr. DD.MM. nn. 593 e 594 del 2016 i quali hanno codificato la prassi del MIUR di pubblicare bandi, documenti utili a chiarire criteri e modalità di valutazione nonché format di presentazione delle domande)

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La ricerca

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Parte speciale

L’ANAC evidenzia inoltre: l’esigenza di programmazione generale dell’intero

budget della ricerca, affinché sia possibile evidenziare e distinguere con maggior nettezza le grandi scelte strategiche da quelle di regolazione-organizzazione della valutazione e finanziamento della ricerca

l’esigenza condivisa di una più chiara programmazione della destinazione dei fondi sia a livello nazionale, sia a livello di singolo ateneo. Ciò appare tanto più necessario, quanto più il problema si presenti in un periodo di scarsità di risorse economiche

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Le fasi della ricerca

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Parte speciale

Le decisioni più rilevanti si articolano in 4 fasi: Progettazione Valutazione dei progetti e loro finanziamento Svolgimento della ricerca Pubblicazione degli esiti

L’ANAC auspica, come esigenza emersa dal Tavolo tecnico, per ridurre gli oneri burocratici, che possano essere estese alle università eventuali semplificazioni già introdotte per gli EPR, ad es. art. 10 d.lgs25/11/2016, n. 210 (obblighi Consip-MEPA)

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Progettazione della ricerca

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Parte speciale

Il rischio viene identificato nelle asimmetrie informative per accedere ai finanziamenti, che possono favorire alcuni ambiti conoscenza e conoscibilità delle fonti condizioni di accesso paritario ai finanziamenti

Rimedi: a livello centrale adozione atti generali o di indirizzo da parte del

MIUR a livello decentrato favorire la circolazione delle informazioni,

predeterminare regole d’accesso ai finanziamenti che garantiscano le stesse possibilità, concentrare le risorse di ateneo sui progetti di ricerca distinguendoli dalle commesse esterne su cui dedicare gli spin off

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Valutazione e finanziamento progetti

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Parte speciale

Il rischio viene identificato nei procedimenti di selezione dei valutatori disomogeneità procedure di adesione, modalità di predisposizione e

presentazione progetti, ecc… banca dati Reprise (register of expert peer reviewers for italian

scientific evaluation) – criterio autoadesione

Rimedi: costruire un quadro d’insieme per favorire la circolazione delle

informazioni e omogeneità dei procedimenti soluzioni organizzative per favorire criteri di trasparenza nella

selezione dei valutatori formazione di una banca dati progetti di ricerca – anagrafe ANPREPS

(anagrafe nazionale professori, ricercatori e prodotti scientifici)

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Valutazione e finanziamento progetti

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Parte speciale

rendere obbligatoria ai ricercatori da parte del MIUR l’iscrizione alle liste valutatori per poter accedere ai bandi stessi

rendere obbligatoria da parte degli atenei l’iscrizione alle liste dei valutatori per poter accedere a commissioni di reclutamento locale

inoltre i finanziamenti interni agli atenei dovrebbero essere ispirati oltre che a criteri di merito scientifico dei singoli e rilevanza dei progetti stessi e delle are che contribuiscono alle assegnazioni di quote premiali di FFO

favorire la trasparenza rendere noti a posteriori gli elenchi nominativi dei valutatori

inserire apposite previsioni nei codici etici e di comportamento degli atenei

introdurre appositi codici di comportamento per i valutatori da parte di MIUR e ANVUR

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Svolgimento ricerca e diffusione risultati

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Parte speciale

Il rischio viene identificato in: modalità di individuazione del coordinatore della ricerca, del gruppo

di ricerca, nella gestione dei rapporti interni e nella diffusione dei risultati

presenza di possibili conflitti d’interesse sia soggettivi che oggettivi (consulenze esterne, spin off, ecc…)

Rimedi: costruire un sistema Open Acces sui risultati delle ricerche svolte con

fondi pubblici verifica da parte del committente del rispetto delle condizioni del

progetto (inclusi tempi di conclusione) quale requisito per nuovi finanziamenti

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Valutazione della qualità della ricerca

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Parte speciale

Il rischio viene identificato in: modalità di nomina dei GEV (gruppi esperti valutazione) e dei

comitati dell’ANVUR che dovrebbero sempre essere selezionati tramite avvisi pubblici

Pantouflage interno ossia ricoprire cariche in amministrazioni centrali vigilanti e poi ricoprire cariche in singoli atenei senza soluzione di continuità

Rimedi: prevedere periodi di raffreddamento negli Statuti introdurre ipotesi di incompatibilità o divieto di cumulo richiedere ai valutatori dichiarazioni di assenza di interessi rispetto ai

prodotti da valutare escludere conflitti di interesse nei componenti dei GEV rotazione nei GEV

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Organizzazione della didattica

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Parte speciale

Un primo rischio viene identificato nell’ambito del processo di accreditamento delle sedi e dei corsi: dato il ruolo delle CEV (commissione esperti valutazione) possibilità

di conflitti di interesse o influenze per ottenere giudizi positivi

Rimedi: ampliare gli esperti della valutazione garantendone la qualità prevedere modalità di scelta trasparenti nella formazione delle CEV valutare la compatibilità del ruolo di CEV con altri ruoli ad es.

componente Nucleo di valutazione garantire attenta verifica nelle nomine delle CEV e nell’eventuale

esistenza di conflitti d’interesse

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Organizzazione della didattica

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Parte speciale

Un ulteriore rischio viene identificato nell’ambito dello svolgimento della didattica da parte dei docenti: cattive condotte dei professori nello svolgimento dei compiti

istituzionali, situazioni di conflitto d’interesse nello svolgimento di esami di profitto o altre funzioni didattiche

Rimedi: responsabilizzare figure chiave come i Direttori di dipartimento

all’assunzione di specifiche previsioni regolamentari per vigilare sui comportamenti dei docenti

emanare linee guida sui Codici di comportamento

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Reclutamento docenti

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Parte speciale

Si tratta delle aree di rischio generali e riguarda i concorsi, le prove selettive e le progressioni di carriera

La procedura di abilitazione scientifica nazionale (ASN) problema della classificazione delle riviste scientifiche (soprattutto di

classe A) in considerazione delle conseguenze sulle scelte ai fini dell’ASN

potenziale conflitto di interessi nella valutazione delle riviste che richiede una selezione degli esperti tramite call pubbliche

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Reclutamento docenti

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Parte speciale

Le procedure di reclutamento locale prevedono un reclutamento in base alla programmazione triennale del fabbisogno in: procedura selettiva ex art 18 legge 240/2010 procedura valutativa ex art. 24 comma 6 legge 240/2010 (riservata) si aggiunge la procedura ex art. 24 comma 5 legge 240/2010 (tenure

track)

I rischi principali sono le pressioni per favorire i candidati interni

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Presidi per imparzialità docenti e personale

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Parte speciale

A causa della stratificazione normativa disordinata, accentuata dall’autonomia statutaria è possibile individuare 3 are di rischio: rapporto tra codici etici e di comportamento applicazione cause di incompatibilità ai singoli atenei procedimenti disciplinari

Si tratta di individuare criteri che consentano l’applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale

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Codice di comportamento/etico

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Parte speciale

Codice etico e codice di comportamento hanno fonti distinte: Codice etico art. 2, comma 4 legge 240/2010 e riguarda docenti,

personale, studenti Codice di comportamento D.P.R. n. 62/2013

Si ravvisa spesso mancanza di coordinamento tra le disposizioni dei due codici

Il codice di comportamento viene considerato applicabile solo al personale contrattualizzato (ERRATO!)

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Codice di comportamento/etico

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Parte speciale

A tal fine gli atenei sono invitati a redigere un unico codice con diversi livelli di rilevanza per le finalità, i destinatari e le sanzioni

ANAC predispone d’intesa con MIUR Linee guida per la redazione del codice unico

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Procedimenti disciplinari

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Parte speciale

L’art. 10 della legge 240/2010 trasferisce le competenze disciplinari ai soggetti interni all’ateneo: scompare la competenza del CUN compare la proposta del Rettore, il Collegio di disciplina, il Consiglio

di amministrazione per la relativa sanzione

Si ravvisa il problema dell’indipendenza dei componenti del Collegio di disciplina, possibile individuazione in parte esterna e in parte elettiva

Nel caso di violazioni da parte del Rettore gli Statuti dovrebbero prevedere la titolarità del procedimento disciplinare al Decano oppure al Ministro

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Gli enti partecipati e le attività esternalizzate

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Parte speciale

Frequente la presenza degli atenei in: Società di capitali controllate o partecipate Associazioni Fondazioni Consorzi (anche interuniversitari) Spin-off

L’Autorità vede il ricorso a tali soggetti esterni come una esternalizzazione di attività istituzionali

Nel caso degli spin off si rinviene una specifica legislazione

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Gli enti partecipati e le attività esternalizzate

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Parte speciale

Nel caso degli altri enti spesso non sono adeguati agli scopi istituzionali pur svolgendo attività di pubblico interesse, di conseguenza il legislatore ha introdotto disposizioni per reinternalizzare tali attività

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Gli enti partecipati e le attività esternalizzate

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Parte speciale

La costituzione di nuove società (ed enti di diritto privato in quanto compatibili) deve rispettare le disposizioni del d.lgs175/2016

Gli enti che svolgono servizi per le università (ad es. società in house) è consentita dal codice appalti ma costituisce limitazione al mercato concorrenziale

Caso specifico degli spin off (possibilità di conflitti di interesse di natura patrimoniale)

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Le università telematiche

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Parte speciale

L’ANAC ritiene debbano essere oggetto di particolare attenzione in virtù del regime derogatorio di favore di cui beneficiano rispetto alla disciplina delle universita statali

L’ANAC evidenzia la necessità di abrogare le norme ad esse favorevoli, in particolare: siano applicate le disposizioni vigenti per il reclutamento dei

professori universitari sia oggetto di controlli da part dell’ANVUR circa i requisiti di

accreditamento dei corsi e ai requisiti di docenza sia assicurata trasparenza sull’attività in quanto in quanto svolgenti

un servizio pubblico

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Disposizioni transitorie

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Parte speciale

I Piani dei singoli atenei dovranno essere aggiornati entro il 31 gennaio 2018 ma per le disposizioni del nuovo PNA il termine per l’aggiornamento è il 31 agosto 2018

Dopo tale termine l’ANAC eserciterà l’attività di vigilanza

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Conflitto d’interesse - focus

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Parte speciale

Il conflitto di interessi è la situazione in cui un interesse secondario (privato o personale) interferisce, ovvero potrebbe tendenzialmente interferire (o appare avere la potenzialità di interferire), con l’abilità di una persona ad agire in conformità con l’interesse primario di un’altra parte (es. interesse della collettività nel caso di un pubblico ufficiale, interesse dell’assistito nel caso di un avvocato), assumendo che tale persona abbia un dovere derivante dalla legge, da un contratto o da regole di correttezza professionale nel fare ciò.

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Conflitto d’interesse - focus

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Parte speciale

Nel settore pubblico il conflitto di interessi è la situazione in cui un interesse secondario interferisce, ovvero potrebbe tendenzialmente interferire (o appare avere la potenzialità di interferire), con l’abilità di un funzionario pubblico ad agire in conformità con i suoi doveri e responsabilità (interesse primario).

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Conflitto d’interesse - focus

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Parte speciale

Differenza tra conflitto di interessi e corruzione l’essere in conflitto di interessi ed abusare effettivamente della

propria posizione, facendo prevalere l’interesse secondario su quello primario, restano due aspetti distinti: una persona in conflitto di interessi, infatti, potrebbe non agire mai in modo improprio.

il conflitto di interessi non è un evento (come la corruzione), ma una situazione, un insieme di circostanze che creano o aumentano il rischio che gli interessi primari possano essere compromessi dall’inseguimento di quelli secondari (Thompson 2009). La corruzione è la degenerazione di un conflitto di interessi, in quanto c’è sempre il prevalere di un interesse secondario su uno primario. Il conflitto di interessi, invece, segnala solo la presenza di interessi in conflitto (anche solo in modo potenziale o apparente).

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Conflitto d’interesse - focus

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Parte speciale

Il conflitto di interessi, a differenza della corruzione, è caratterizzato da una portata ben più ampia di relazioni sociali ed economiche, la maggior parte delle quali non è classificata come reato, nonostante la sua presenza possa tendenzialmente violare l’equilibro socialmente accettabile tra l’interesse privato e i doveri e le responsabilità di un individuo.

Il Conflitto di Interessi è attuale (anche detto reale) quando si manifesta durante il processo decisionale del soggetto decisore. In altri termini, l’interesse primario e quello secondario entrano in conflitto proprio nel momento in cui è richiesto al soggetto decisore di agire in modo indipendente, senza interferenze

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Conflitto d’interesse - focus

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Parte speciale

Il Conflitto di interessi è potenziale quando il soggetto decisore avendo un interesse secondario, anche a seguito del verificarsi di un certo evento (es. accettazione di un regalo o di un’altra utilità), può arrivare a trovarsi, in un momento successivo, in una situazione di CdI attuale. Il conflitto potenziale può nascere anche da una promessa.

Il Conflitto di interessi è apparente (anche detto conflitto di interessi percepito) quando una persona ragionevole potrebbe pensare che l’interesse primario del soggetto decisore possa venire compromesso da interessi secondari di varia natura (es. sociali e finanziari). Nel conflitto apparente, quindi, la situazione è tale da poter danneggiare seriamente la pubblica fiducia del soggetto decisore, anche quando lo stesso non è portatore di nessun interesse secondario.

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Conflitto d’interesse - ESEMPI

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Parte speciale

l’amministratore pubblico che prende decisioni aventi valenza generale sotto il profilo formale, ma che procurano uno specifico vantaggio economico a imprese di cui è proprietario o di cui sono proprietari suoi familiari (conflitto di interessi reale)

il responsabile acquisti che nello scegliere un fornitore fa prevalere l’offerta di un suo amico o familiare, anche se meno vantaggiosa rispetto ad altre (conflitto di interessi reale cui fa seguito un comportamento improprio)

il dipendente pubblico che usa la sua posizione per far vincere un appalto di consulenza ad un’azienda privata in suo possesso (self-dealing), o di un suo stretto familiare (conflitto di interessi reale cui fa seguito un comportamento improprio)

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Conflitto d’interesse - ESEMPI

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Parte speciale

il responsabile acquisti che riceve e accetta un regalo – o la promessa di un regalo – (es. un viaggio alle Bahamas) da uno dei suoi fornitori (conflitto di interessi potenziale)

un docente che, ad un concorso, si trova a dover valutare un suo familiare o un suo allievo, assegnando un giudizio eccessivamente positivo (conflitto di interessi reale cui fa seguito un comportamento improprio)

il docente che interroga un suo omonimo (conflitto di interessi apparente)

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Sulla trasparenza si conforma al recente d.lgs 97/2016 e pertanto prevedel’emanazione di nuove linee guida ANAC sostitutive di quelle di cui alladelibera n. 50/2013;

Le PA hanno 6 mesi di tempo dal decreto 97 per adeguarsi al nuovo dirittod’accesso generalizzato (FOIA) fermo restando che ANAC, di concerto con ilGarante privacy, si è data fino al 31 dicembre 2016 per emanare linee guidagenerali su questo argomento;

Ulteriormente trattati anche gli ambiti di:

ROTAZIONE

verifica cause INCONFERIBILITA’ E INCOMPATIBILITA’ (d.lgs 39/2013 enuovo regolamento ANAC)

WHISTLEBLOWING

Formulazione e struttura del PNA 2016

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L’ANAC ribadisce, che equivale ad omessa adozione:

a) l’approvazione di un provvedimento puramente ricognitivo di misure, inmateria di anticorruzione, in materia di adempimento degli obblighi dipubblicità ovvero in materia di Codice di comportamento di amministrazione;

b) l’approvazione di un provvedimento, il cui contenuto riproduca in modointegrale analoghi provvedimenti adottati da altre amministrazioni, privo dimisure specifiche introdotte in relazione alle esigenze dell’amministrazioneinteressata;

c) l’approvazione di un provvedimento privo di misure per la prevenzione delrischio nei settori più esposti, privo di misure concrete di attuazione degliobblighi di pubblicazione di cui alla disciplina vigente, meramente riproduttivodel Codice di comportamento emanato con il decreto del Presidente dellaRepubblica 16 aprile 2013, n. 62.

Formulazione e struttura del PNA 2016

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Ottica della prevenzione della corruzione confermata;

Difficoltà delle PA nell’autoanalisi organizzativa e di contesto;

Il PNA 2013 è completamente superato;

Per la trasparenza si fa riferimento al nuovo d.lgs 97/2016 conprevisione di nuove linee guida interpretative;

Per i codici di comportamento si conferma l’impostazionegenerale ma si prevede un intervento tramite linee guida;

Resta ferma l’analisi e la gestione del rischio del PNA 2013 comeintegrata dall’aggiornamento 2015;

Scelte di fondo del PNA 2016

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Il PNA conferma che i maggiori livelli di trasparenza debbono essere scelticome obiettivo strategico delle PA da tradurre in obiettivi organizzativi edindividuali;

Si richiama il decreto Ministero dell’interno 25 settembre 2015 sugliindicatori di anomalia finanziaria (antiriciclaggio) e individua nel RPC inprima battuta il responsabile delle segnalazioni;

Per il RPC valgono le considerazioni dei piani precedenti in tema di requisiti,responsabilità, doveri e obblighi, durata incarico, poteri;

Il RPC è tenuto a sollecitare la nomina del RASA (responsabileaggiornamento dati dell’Osservatorio stazioni appaltanti) almeno fino alnuovo sistema di qualificazione in base alle soglie (art. 38 codice appalti);

Scelte di fondo del PNA 2016

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Rispetto agli OIV la funzione del RPC deve diventare piùcomplementare;

Sul concetto di rotazione distingue tra:

straordinaria, in conseguenza ad atti disciplinari o procedimentipenali;

ordinaria, come misura di gestione dell’organizzazione e prevenzionedel rischio, previa comunicazione alle OO.SS.;

La rotazione del personale è obbligatoria e il PTPC devecontenere i criteri per l’attuazione (uffici interessati,periodicità, caratteristiche – funzionale o territoriale -);

Scelte di fondo del PNA 2016

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Le aree di rischio hanno un ruolo strategico, all’interno di ogni amministrazione, tanto daprescrivere che le precedenti “aree obbligatorie” siano denominate “aree generali” e che aqueste siano aggiunte le “aree specifiche”, in relazione alla tipologia dell’amministrazione.

Le aree generali, inoltre, vengono incrementate con l’aggiunta dei seguenti ambiti:

gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio

controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni

incarichi e nomine

affari legali e contenzioso

Ciascuna amministrazione, quindi, con riferimento alle “attività a rischio” richiamate nelcomma 16 della legge 190/2012, deve avviare, al proprio interno, la definizione della aree edei processi in esse contenuti, avendo cura affinché ciò sia l’esito di un processo più ampio(che in casi eccezionali può anche concludersi in due anni) che veda il coinvolgimento ditutte le strutture e di tutti i livelli dell’ente, benché in modo diverso.

Scelte di fondo del PNA 2016

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“il PTPC non è il complesso di misure che il PNA impone, ma ilcomplesso delle misure che autonomamente ogniamministrazione o ente adotta, in rapporto non solo allecondizioni oggettive della propria organizzazione, ma anchedei progetti o programmi elaborati per il raggiungimento dialtre finalità (maggiore efficienza complessiva, risparmio dirisorse pubbliche, riqualificazione del personale, incrementodelle capacità tecniche e conoscitive)”

Conclusioni

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Ruolo degli organi politici:

l’ANAC arriva ad individuare “una ragione della scarsa qualità dei PTPC e dellainsufficiente individuazione delle misure di prevenzione, nel ridottocoinvolgimento dei componenti degli organi di indirizzo della “politica” insenso ampio”;

nel documento si rivela, ampiamente, che si tratta di un auspicio, affermandoche “diviene, quindi, un obiettivo importante del presente aggiornamentosuggerire soluzioni che portino alla piena consapevolezza e condivisione degliobiettivi della lotta alla corruzione e delle misure organizzative necessarie”;

ed è un auspicio che trova solide basi nella disciplina vigente, per la quale, gliorgani di indirizzo nelle amministrazioni e negli enti dispongono dicompetenze rilevanti nel processo di individuazione delle misure diprevenzione della corruzione ovvero la nomina del RPC e l’adozione del PTPC.

Conclusioni

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Monitoraggio:

L’ANAC afferma che “il monitoraggio riguarda tutte le fasi di gestione delrischio al fine di poter intercettare rischi emergenti, identificare processiorganizzativi tralasciati nella fase di mappatura, prevedere nuovi e più efficacicriteri per analisi e ponderazione del rischio” e prosegue auspicando “almenouna verifica infrannuale al fine di consentire opportuni e tempestivi correttiviin caso di criticità emerse, in particolare a seguito di scostamenti tra valoriattesi e quelli rilevati attraverso gli indicatori di monitoraggio associati aciascuna misura”;

l’attività di monitoraggio, peraltro, oltre a essere integrata con il sistema dicontrollo sulla regolarità amministrativa, è un’importante occasione dicoinvolgimento e responsabilizzazione.

Conclusioni

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Grazie per l’attenzione

VINCENZO TEDESCO [email protected]

ALBERTO DOMENICALI [email protected]