Schede domenicali Tempo Natale

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Parrocchia Madonna Loreto Frati Cappuccini - Chivasso www.parrocchiamadonnaloreto.it [email protected] NATALE 2010 Carissimi Bambini, non potendo celebrare il Natale con ognuno di voi e con le vostre famiglie, a cui voglio molto bene, oggi ho desiderato farvi un regalo, parlandovi del Natale di Gesù. Anche a Gesù stiamo molto a cuore: lui ci vuole tantissimo bene, ecco perché ha voluto nascere a Betlemme, ma in ogni Natale vuole nascere ancora nei nostri cuori, nelle nostre famiglie per portare a tutti la luce del suo amore. Il nome di Gesù significa “Dio salva”: ecco perché il Natale è la festa della Gioia, perché Gesù vuole portare a tutti noi la gioia del suo Amore. Questa pianta… si chiama “Stella di Natale” ma voi conoscete la sua storia: Maria era una povera bambina, che abitava in una piccola fattoria del Messico. Nelle festività di Natale era tradizione del villaggio organizzare una grande festa per la nascita del Re dei Re. Durante i festeggiamenti tutti i bambini preparavano dei piccoli regali da donare al Bambino Gesù la notte della vigilia. Maria desiderava tanto fare un regalo davvero speciale a Gesù e perciò decise di tessere da sola una bella coperta colorata ... ma ahimè purtroppo i fili le si ingarbugliarono tutti ed ormai era tardi per pensare ad un altro regalo. Finalmente arrivò la vigilia di Natale . Tutti erano pronti ... tutti tranne Maria, che se ne stava nascosta tra le colonne della chiesa, sconsolata e triste, osservando la processione con le lacrime agli occhi. " Non ho un regalo per Gesù Bambino" singhiozzava a bassa voce. Tutt'a un tratto Maria udì una voce "Maria, non preoccuparti "… e vide una stella brillare sopra la chiesa. Era forse stata la stella a parlare? "Maria" disse ancora la voce" a Gesù Bambino piacerà qualsiasi cosa tu gli darai: l'importante è che tu gliela offra con il cuore. È l'amore ciò che rende speciale ogni regalo ". Maria allora vide degli steli di erba floridi, belli e molto verdi, che erano cresciuti proprio vicino al sagrato della chiesa. In fretta ne raccolse un bel mazzo, coprendole col suo mantello giallo sole. Poi corse all’interno della chiesa e si mise in fila con gli altri bambini. Padre Francisco depose la statuina di Gesù Bambino nel presepe, e i bambini ad uno ad uno cominciarono a riporre i loro doni intorno a Gesù. Al vedere che tutta la gente nella chiesetta vestiva elegantemente e tanto belli e graziosi erano i doni dei suoi compagni, Maria cominciò ad avere paura e cercò di nascondersi… ma padre Francisco la vide e la chiamò: " Maria, Maria vieni avanti. Porta anche tu il tuo regalo". Ma Maria cercò di scappare. "Maria, Maria non aver paura. Vieni qui. Vieni a vedere Gesù Bambino. C'è posto ancora per il tuo regalo". Con timore e tanta vergogna Maria avanzò al centro della chiesa. Tutti si domandavano: "Che cosa terrà Maria sotto il mantello?" "Dov'è il suo regalo?". Maria si avvicinò a Gesù Bambino e si mise a piangere ... ma una voce gli disse "Maria, Maria donami il tuo regalo" e Maria scoprì che Gesù Bambino la guardava. Allora aprì il mantello e lasciò cadere ... dei bellissimi fiori. Le erbacce infatti si erano trasformate in bellissimi fiori… tantissime stelle rosse color fuoco, come l’amore che Maria aveva per Gesù. "Guardate, guardate che bellissimi fiori" tutti dicevano. Maria guardò Gesù, che le sorrise e scoprì con stupore che anche intorno alla chiesa le erbacce erano coronate da una brillantissima stella rossa. L'amore di Maria aveva compiuto un miracolo. Anche voi amando Gesù potete fare dei piccoli miracoli nelle vostre famiglie… potete regalare a tutte le persone che vi sono accanto, tutto l’amore del vostro cuore. Ecco perché a Natale noi ci facciamo i regali: per ricordare a tutti con tanta gioia che la vita è un dono, un dono prezioso che non va sciupato e per dire che Gesù ci fa il dono della sua vita, la vita stessa di Dio. Questo regalo speciale non possiamo riceverlo dentro un pacco… ci vuole il nostro cuore. A Natale Gesù ci regala il suo Amore perché noi tutti diventiamo amore, non solo a Natale, ma in tutta la vita.

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Schede domenicali per bambini e ragazzi Tempo di Natale

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NATALE 2010 Carissimi Bambini, • non potendo celebrare il Natale con ognuno di voi e con le vostre famiglie, a

cui voglio molto bene, oggi ho desiderato farvi un regalo, parlandovi del Natale di Gesù.

• Anche a Gesù stiamo molto a cuore: lui ci vuole tantissimo bene, ecco perché ha voluto nascere a Betlemme, ma in ogni Natale vuole nascere ancora nei nostri cuori, nelle nostre famiglie per portare a tutti la luce del suo amore.

• Il nome di Gesù significa “Dio salva”: ecco perché il Natale è la festa della Gioia, perché Gesù vuole portare a tutti noi la gioia del suo Amore.

• Questa pianta… si chiama “Stella di Natale” ma voi conoscete la sua storia: Maria era una povera bambina, che abitava in una piccola fattoria del Messico. Nelle festività di Natale era tradizione del villaggio organizzare una grande festa per la nascita del Re dei Re. Durante i festeggiamenti tutti i bambini preparavano dei piccoli regali da donare al Bambino Gesù la notte della vigilia. Maria desiderava tanto fare un regalo davvero speciale a Gesù e perciò decise di tessere da sola una bella coperta colorata ... ma ahimè purtroppo i fili le si ingarbugliarono tutti ed ormai era tardi per pensare ad un altro regalo. Finalmente arrivò la vigilia di Natale. Tutti erano pronti ... tutti tranne Maria, che se ne stava nascosta tra le colonne della chiesa, sconsolata e triste, osservando la processione con le lacrime agli occhi. " Non ho un regalo per Gesù Bambino" singhiozzava a bassa voce. Tutt'a un tratto Maria udì una voce "Maria, non preoccuparti"… e vide una stella brillare sopra la chiesa. Era forse stata la stella a parlare? "Maria" disse ancora la voce" a Gesù Bambino piacerà qualsiasi cosa tu gli darai: l'importante è che tu gliela offra con il cuore. È l'amore ciò che rende speciale ogni regalo". Maria allora vide degli steli di erba floridi, belli e molto verdi, che erano cresciuti proprio vicino al sagrato della chiesa. In fretta ne raccolse un bel mazzo, coprendole col suo mantello giallo sole. Poi corse all’interno della chiesa e si mise in fila con gli altri bambini. Padre Francisco depose la statuina di Gesù Bambino nel presepe, e i bambini ad uno ad uno cominciarono a riporre i loro doni intorno a Gesù. Al vedere che tutta la gente nella chiesetta vestiva elegantemente e tanto belli e graziosi erano i doni dei suoi compagni, Maria cominciò ad avere paura e cercò di nascondersi… ma padre Francisco la vide e la chiamò: " Maria, Maria vieni avanti. Porta anche tu il tuo regalo". Ma Maria cercò di scappare. "Maria, Maria non aver paura. Vieni qui. Vieni a vedere Gesù Bambino. C'è posto ancora per il tuo regalo". Con timore e tanta vergogna Maria avanzò al centro della chiesa. Tutti si domandavano: "Che cosa terrà Maria sotto il mantello?" "Dov'è

il suo regalo?". Maria si avvicinò a Gesù Bambino e si mise a piangere ... ma una voce gli disse "Maria, Maria donami il tuo regalo" e Maria scoprì che Gesù Bambino la guardava. Allora aprì il mantello e lasciò cadere ... dei bellissimi fiori. Le erbacce infatti si erano trasformate in bellissimi fiori… tantissime stelle rosse color fuoco, come l’amore che Maria aveva per Gesù. "Guardate, guardate che bellissimi fiori" tutti dicevano. Maria guardò Gesù, che le sorrise e scoprì con stupore che anche intorno alla chiesa le erbacce erano coronate da una brillantissima stella rossa. L'amore di Maria aveva compiuto un miracolo.

• Anche voi amando Gesù potete fare dei piccoli miracoli nelle vostre famiglie…

potete regalare a tutte le persone che vi sono accanto, tutto l’amore del vostro cuore.

• Ecco perché a Natale noi ci facciamo i regali: per ricordare a tutti con tanta gioia che la vita è un dono, un dono prezioso che non va sciupato e per dire che Gesù ci fa il dono della sua vita, la vita stessa di Dio. Questo regalo speciale non possiamo riceverlo dentro un pacco… ci vuole il nostro cuore. A Natale Gesù ci regala il suo Amore perché noi tutti diventiamo amore, non solo a Natale, ma in tutta la vita.

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• Maria , la mamma di Gesù sta sempre vicino a Lui, in ginocchio… per insegnare a noi tutti che Gesù è la stella che guida il nostro cammino nella notte, il sole che brilla nel cielo del nostro cuore per scaldare tutte le nostre vite e renderle belle e buone come Gesù. Gesù è il punto di incontro fra Dio e ogni uomo, ognuno di noi. Dio infatti ha creato ognuno di noi come un prodigio di bellezza e armonia, ci ha creato con tanta cura e con tanto amore. Ognuno di voi è una meraviglia di Dio. Maria lo aveva capito subito, sin da quando l’angelo Gabriele l’aveva salutata con queste parole: “Rallegrati Maria, piena di grazia, il Signore è con Te”. Gesù è nato in mezzo a noi per stare sempre con noi. Maria l’ha accolto con tanta gioia, e tu? Maria si è fidata di Dio ed è diventata la mamma di Gesù. Anche tu puoi accogliere Gesù nel tuo cuore e farlo nascere in opere di bene fatte agli altri amici e fratelli. L’amore di Dio può trovare casa in Te: vuoi accogliere Gesù, oggi? Maria, la mamma di Gesù, ora sta vicino ad ognuno di noi, ci aiuta e ci protegge, ci porta e ci dona Gesù, perché la nostra vita sia sempre piena di felicità e gioia.

• Carissimi bambini nel Natale scopriamo la sorgente sconfinata dell’Amore di Dio benedetto. Dio viene per diventare amico dell’umanità. San Giuseppe si è preso cura da subito di Gesù. Ha cercato per Maria un alloggio decente per far nascere il Re dei Re… un piccolo bambino come voi. Lo ha difeso dalla cattiveria di Erode, lo ha aiutato a crescere, gli ha insegnato un mestiere. Giuseppe, come i vostri papà, ci insegna che è bello avere qualcuno che ci guida accanto a noi, qualcuno di forte che ci ama con tenerezza. Dio ci ha messo accanto una mamma e un papà per non sentirci mai soli e per aiutarci a crescere bene nel suo Amore.

• Pensate anche all’albero di Natale: rappresenta di solito un pino o un abete… le sue foglie sono sempre verdi, in mezzo al gelo e alle tenebre dell’inverno. Ci vuole dire che Gesù è più forte del nostro egoismo e persino della morte.

E le palline… simboleggiano i frutti belli e variegati dell’amore… le opere di bene che noi in Gesù vogliamo donare a tutti quei fratelli e sorelle che soffrono nel mondo, a causa della guerra, della violenza e della cattiveria. E le lucine… ci vogliono ricordare che Gesù è la Luce del mondo, la luce calda del nostro cuore.

• Ecco perché Gesù è nato in una stalla: per dire a tutti noi che non c’è posto brutto o povero nel mondo, se li Gesù viene accolto con gioia… e allora il Signore diventa la nostra forza per vincere le nostre difficoltà, la bellezza dei nostri giorni insieme che non sono mai monotoni, la ricchezza del cuore che ci permette di perdonare sempre quando si litiga in famiglia.

E allora le nostre case saranno sempre luminose e belle, profumate dell’amore di Dio che ci permette di vivere insieme felici… se anche dopo Natale continuiamo a comunicarci lo splendore e la bellezza del suo Amore che rende ogni cosa possibile… Natale, giorno di gioia, giorno di festa Una meravigliosa sorpresa ci attende Riuniamoci in cerchio attorno al presepio I nostri occhi riconoscano questo bambino Tanto atteso e tanto sperato/ Piccolo tra i piccoli Emmanuele, Dio in mezzo a noi. A te Gesù-Luce vanno le nostre parole di bimbi E i nostri canti di benvenuto Grande è il tuo amore/felicità nel nostro cuore. Natale, giorno di gioia, giorno di festa Un grande splendore inonda la terra In cerchio intorno al presepio applaudiamo Le nostre menti si tendono verso questo bambino Tanto atteso e tanto sperato/ Piccolo tra i piccoli Povero fra i poveri, Salvatore degli uomini. A te Gesù-Luce vanno i nostri doni di ringraziamento Grande è il tuo amore/felicità nel nostro cuore. Natale, giorno di gioia, giorno di festa Un magnifico bagliore illumina i nostri cuori. In cerchio intorno al presepio Danziamo per il Principe della Pace A te Gesù-Luce vanno i nostri canti di gioia Felicità nel nostro cuore/ ora e sempre. Amen • Prego tanto per voi tutti bambini carissimi e per tutte le vostre famiglie. Dal mio cuore un fraterno e sincero augurio di Buon Natale… Il Signore vi dia tanta Gioia e Pace.

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Il popolo che camminava nelle tenebre ha

visto una grande luce; su coloro che abitavano

in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai

moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia.

Gioiscono davanti a te come si gioisce quando

si miete e come si esulta quando si divide la

preda. Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il

bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Màdian. Perché ogni calzatura di soldato che

marciava rimbombando e ogni mantello intriso di sangue saranno bruciati, dati in pasto al

fuoco. Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il

potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe

della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo

regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.

Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti. Parola di Dio. RENDIAMO GRAZIE A DIO

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Una promessa, un regalo: il re Acaz era in guerra con il re di Israele e di Damasco. Il popolo attendeva da molto tempo un re fedele a Dio, buono nell’amministrare la giustizia. Tutti speravano in un discendente del re Davide, capace di riportare la pace in quei tempi di tenebra. Il profeta Isaia pensava che il piccolo principe Ezechia sarebbe stato per tutta Gerusalemme una speranza radiosa di pace. Questo re fu veramente amico di Dio ma non riuscì a riportare il popolo sulla retta via. Per noi in questa notte santa Gesù è la luce che splende nelle tenebre. L’attesa ormai è realtà, si è fatta persona in

Gesù. Ora è il tempo della gioia, di grande meraviglia e stupore per tutta la terra. Uniamoci al canto degli angeli: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Dio ama”. Sì, che davvero sia per me e per tutti noi un Natale di gloria, di pace, di gioia. Un Natale dove la luce di Dio risplenda perennemente nei nostri cuori, nelle nostre vite, per portare pace ovunque viviamo.

Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta

salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare

l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo

mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà,

nell’attesa della beata speranza e della

manifestazione della gloria del nostro grande Dio e

salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi,

per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un

popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.

Parola di Dio. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Parrocchia Madonna di Loreto – Frati Cappuccini- Chivasso

PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Isaia 9,1-6

Finalmente è NATALE ! Gesù nasce per noi per donarci Pace,

Amore, Gioia e tanto Bene.

SECONDA LETTURA Dalla lettera di S. Paolo a Tito 2,11-14

Gesù è il più bel regalo di Natale.

La sua venuta ci fa vivere in modo diverso, cambia i nostri cuori, ci dona la Gioia. Ecco perché a Natale ci facciamo i regali: per esprimere che ci vogliamo

bene in Gesù che nasce per noi, per tutti noi…

Grazia: è la grandissima bontà di Dio, che cambia il cuore dell’uomo, illuminando le nostre tenebre del peccato e dell’egoismo e portando la sua luce di amore.

Salvezza: ognuno di noi ha bisogno della venuta di Gesù, che ci salva dalla morte, che ci aiuta a rinunciare al male per vivere nel suo amore, trasformando e operando il bene là dove viviamo. Gesù ha bisogno di ognuno di noi, per rendere più bello il mondo, a partire dalle nostre famiglie, a scuola o sul lavoro.

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UNA GIOIA GRANDE che fa CANTARE

Ok, ci siamo: è nato! Gesù è nato! Dio è entrato nella storia., nella nostra storia personale. Pronti o non pronti, indaffarati a spacchettare i regali o attenti alla quiete della notte, felici o tristi…Lui è presente. Dio è in mezzo a noi. Mi stupisce e mi affascina questo Dio così innamorato dell'uomo da diventare uno di noi per rivelarsi e farsi conoscere da ogni uomo. Dio non ha trovato luogo più affascinante e amabile della nostra carne per diventare “fratello di ogni uomo” e ha deciso di abitarla e trasfigurarla. Allora il Natale non è solo una rivelazione su Dio, ma anche sull'uomo e sull'umanità! Devo prendermi cura di me e dei miei fratelli, perché questa carne e questa umanità è stata scelta da Dio fin dall'eternità per essere il luogo della sua rivelazione. Ma questo non basta ancora. La cosa che mi lascia sempre senza fiato è il «come» Dio decide di farsi uomo. Davanti a sé ha infinite possibilità: nascere dal re Erode o persino a Roma dall’imperatore Augusto, ma sceglie la piccola Maria e il falegname Giuseppe, sceglie la città di Betlemme, patria del re Davide, Dio sceglie una grotta. È così che l’Eterno entra dentro la nostra storia. È così che Dio viene ad abitare tra gli uomini. L’immensità, che neppure i cieli possono abbracciare, ora è stretta tra le braccia tremanti di Maria. Il creatore di tutto quello che abbiamo sotto gli occhi ha bisogno di una mamma come noi, che lo nutra, e di un papà, che lo protegga. Che ne dite? Pazzesco! Sì, Dio è così: bellissimo! Meraviglioso è il suo Amore per noi. Se vogliamo capire fino in fondo il Natale, dobbiamo grattare via tutte le incrostazioni zuccherine e mielose che sono state appiccicate a questa festa. Certo, ci deve essere spazio per la gioia e per i doni, ma Natale non è solo questo. Quel cucciolo di Messia abbandonato nell'abbraccio di sua madre nella grotta di Betlemme dovrebbe farci sussultare sulla sedia e rimanere senza fiato dallo stupore. Tutta questa festa, tutta questa attesa è per lui! Per quel bimbo infreddolito e indifeso, che deve essere nutrito al seno della madre, cambiato, coccolato e curato. Lui è il festeggiato! Questo è lo scandalo del Natale. Allora buon Natale a tutti! A te che lo hai atteso e invocato. A te che proprio non ne vuoi sapere di Dio. A te che lo senti vicino perché come lui abiti la periferia della storia. A te che stai cercando di fare un passo verso di lui e non riesci a vedere che lui ne ha già fatti cento verso di te. A te che sei solo e triste. A te che sei felice in famiglia… Buon Natale a tutti… e Pace !

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di

tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della

Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe,

dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata

Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi

censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo,

si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto

nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto,

vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si

presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande

timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che

sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è

Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce,

adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine

dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e

sulla terra pace agli uomini, che egli ama». Parola del Signore. LODE A TE O CRISTO

Censimento: è l’elenco di tutti gli abitanti di una nazione, o come in questo dell’Impero Romano. Serve per sapere quanti abitanti abitano in una regione e poi per riscuotere le tasse. Oggi i nostri papà vanno al comune e compilano un modulo per dire quanti sono in famiglia. Ma al tempo di Gesù non esistevano i comuni e le persone andavano nei luoghi di nascita per farsi registrare dai soldati romani. Giuseppe dalla regione della Galilea, dove si trovava Nazareth, si è spostato con un viaggio di diversi giorni a Betlemme, che si trovava nella regione della Giudea , a pochi chilometri da Gerusalemme. Betlemme era la città del re Davide, antenato di Giuseppe.

Alloggio: quando arrivano a Betlemme per la grande affluenza di gente, non trovano posto in un albergo. L’albergo non era come oggi un edificio, con tante stanze arredate con un letto. Era un grande recinto, un cortile con dei ripari. Ti permetteva di non essere derubato dai briganti, lì potevi trovare della paglia per gli animali e piantare una tenda, trovare del cibo e scaldarti al fuoco. Giuseppe e Maria si rifugiano in una grotta, utilizzata come stalla per le pecore. Era in un luogo aperto, ma di sicuro lontano dalla strada principale e con una sorgente vicina per abbeverare gli animali. Inoltre c’era un fuoco.

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DAL VANGELO SECONDO LUCA 2,1-14

Page 5: Schede domenicali Tempo Natale

Il Signore ha glorificato il padre al di sopra dei

figli e ha stabilito il diritto della madre sulla

prole. Chi onora il padre espia i peccati e li

eviterà e la sua preghiera quotidiana sarà

esaudita. Chi onora sua madre è come chi

accumula tesori. Chi onora il padre avrà gioia

dai propri figli e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera. Chi glorifica il padre vivrà a lungo, chi obbedisce al Signore darà consolazione

alla madre. Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia, non contristarlo durante la sua vita.

Sii indulgente, anche se perde il senno, e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore.

L’opera buona verso il padre non sarà dimenticata, otterrà il perdono dei peccati, rinnoverà la

tua casa. Parola di Dio. RENDIAMO GRAZIE A DIO

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Sogno una famiglia dove: si vive insieme non solo perché si abita sotto lo stesso tetto, ma

perché si condivide la stessa vita; si ama allo stesso modo perché si capisce che l’amore ha una

sorgente pura e vera nel nostro cuore... l’amore con cui Dio ci ama e benedice i nostri giorni insieme;

si crede con la stessa passione e fedeltà, crescendo nella conoscenza di Cristo e della nostra missione di bene che Dio

ha affidato a ciascuno di noi, per risplendere come luce nel mondo;

si spera con la stessa coerenza, sapendo che quello che saremo domani, dipende da quello che siamo oggi … contenti insieme oggi, beati insieme domani;

si riconosce che tutto è dono e grazia, e che ognuno è chiamato ad esprimere riconoscenza a Colui che tutto sa e tutto può nell’amore.

Signore sii la nostra forza, protezione, consolazione, gioia e pace...

Ritornello: BEATO CHI TEME IL SIGNORE E

CAMMINA NELLE SUE VIE

Fratelli, scelti da Dio, santi e amati,

rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di

bontà, di umiltà, di mansuetudine, di

magnanimità, sopportandovi a vicenda e

perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno

avesse di che lamentarsi nei riguardi di un

altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste

cose rivestitevi della carità, che le unisce

in modo perfetto. E la pace di Cristo regni

nei vostri cuori, perché ad essa siete stati

chiamati in un solo corpo.

E rendete grazie! La parola di Cristo abiti

tra voi nella sua ricchezza. Con ogni

sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda

con salmi, inni e canti ispirati, con

gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori.

E qualunque cosa facciate, in parole e in

opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a

Dio Padre. Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti,

amate le vostre mogli e non trattatele con durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò

è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino.

Parola di Dio. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Parrocchia Madonna di Loreto – Frati Cappuccini- Chivasso

PRIMA LETTURA

Dal libro del Siracide 3,3-7.14-17a

Gesù nascendo fra noi, ha voluto un papà e una mamma come noi:

adottiamolo oggi nella nostra famiglia.

Santa famiglia anche la nostra… Il buon Giuseppe da buon papà ha cura di Gesù, suo figlio, e da buon marito ama la sua sposa Maria. Maria è fedele e buona verso Giuseppe, dolce e tenera con Gesù. Dio affida il suo Figlio Gesù a questo uomo e questa donna. Come ha fatto con Maria e Giuseppe, ancora oggi Dio continua ad avere fiducia anche delle nostre famiglie. Dio ci protegge e benedice il nostro amore… Ma noi siamo consapevoli dei doni di Dio? Lo benediciamo e ringraziamo? Facciamo della nostra famiglia un luogo dove Gesù può ancora nascere? I nostri bambini sono un dono di Dio. Chiediamo al Signore la sapienza del cuore per crescerli bene non solo nel corpo, ma anche nel cuore. Dio illumini il nostro amore.

Dal Salmo 23 (24)

SECONDA LETTURA Dalla lettera di S. Paolo

ai Colossesi 3,12-21

BEATO CHI TEME IL SIGNORE

E CAMMINA NELLE SUE VIE.

DELLA FATICA DELLE TUE MANI TI NUTRIRAI,

SARAI FELICE E AVRAI OGNI BENE .

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LA TUA SPOSA COME VITE FECONDA

NELL’INTIMITÀ DELLA TUA CASA; I TUOI FIGLI COME VIRGULTI D’ULIVO

INTORNO ALLA TUA MENSA .

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ECCO COM’È BENEDETTO

L’UOMO CHE TEME IL SIGNORE.

TI BENEDICA IL SIGNORE DA SION.

POSSA TU VEDERE IL BENE DI GERUSALEMME

TUTTI I GIORNI DELLA TUA VITA! .

Santi e Amati: l’amore di Dio ci dà la forza per avere sentimenti di tenerezza, umiltà, bontà, mansuetudine… e perdonarci a vicenda.

Rendete grazie: riconoscere che Dio ci benedice ogni giorno con il suo amore. Nella santa Messa domenicale noi ringraziamo per tutti i benefici che Dio ci concede. Eucarestia vuol dire “molte grazie”: il nostro andare insieme come famiglia alla Santa Messa è esprimere il nostro ringraziamento a Dio.

Page 6: Schede domenicali Tempo Natale

Erode aveva saputo dai Magi della nascita del

Messia… ha paura per il suo potere, teme che

questo nuovo re distruggerà il suo regno , lo

ucciderà… e perciò manda le sue guardie a

uccidere tutti i bambini di Betlemme, non si sa

mai, nel mucchio ucciderà anche Gesù.

Ma Giuseppe è un papà attento alla voce di Dio e

salva il Figlio Gesù. A volte anche nella nostra

famiglia attraversiamo momenti difficili… ma se

mamma e papà ci guidano ascoltando la voce di Dio, non dobbiamo temere nulla. In queste sere affida il

tuo papà e la tua mamma alla bontà del Signore, perché Dio li aiuti sempre a vivere insieme nell’amore.

Tema dell’Alunno Gesù: “Racconta la tua Famiglia

Mi chiamo Gesù, e abito a Nazaret. Il mio nome significa

«Dio salva». Mio padre si chiama Giuseppe, anche se è solo

un papà adottivo. Mia mamma si chiama Maria. Il mio

vero papà è Dio. I miei genitori mi raccontano che la mia

nascita è stata molto avventurosa: sono venuto alla luce in

una grotta. Infatti si trovavano a Betlemme a causa del

censimento voluto da Cesare Augusto e non sono riusciti a

trovare un posto migliore. Poco dopo, mi hanno portato in

Egitto per un po' di tempo, per sfuggire a Erode, che

voleva uccidermi. Io di quei fatti non ricordo nulla. Dopo

questi avvenimenti così straordinari, siamo venuti ad

abitare a Nazaret, dove i miei genitori sono nati e cresciuti,

e dove si erano conosciuti e sposati.

Per il resto la mia vita trascorre tranquilla, come per tutti i ragazzi della mia età: frequento

la sinagoga per la scuola e per la preghiera, leggo il Libro sacro, il libro della Legge. Gioco

con i miei amici, prego con i genitori, aiuto mio papà (adottivo) Giuseppe nella falegnameria

e do una mano in casa alla mamma. Da loro sto imparando a scoprire la bellezza della

nostra fede, la gioia di essere il popolo dell'Alleanza. Nella prossima Pasqua potrò

partecipare con loro al pellegrinaggio al Tempio. Vedrò la grande città di Gerusalemme e

soprattutto potrò pregare nel Tempio, il luogo dove Dio vive in mezzo a noi, suo popolo.

Sono un ragazzo vivace, ma obbediente, generoso e allegro. Ho tanti amici e gioco con loro.

Mi piace partecipare alla preghiera in famiglia, soprattutto alla liturgia del Sabat, che

ricorda il riposo di Dio nella creazione. Osservo con attenzione tutto ciò che accade attorno a

me, i lavori della gente, la natura nelle diverse stagioni, gli uccelli del cielo e i fiori che

crescono nei campi. So che Dio ha affidato a me una grande missione… ma non ho ancora

capito quale? Dio Padre certo me la rivelerà… basta aspettare con fede e pazienza.

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a

Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e

resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per

ucciderlo».Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto,

dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal

Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».

Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono

morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il

bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che

nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi.

Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una

città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei

profeti: «Sarà chiamato Nazareno». Parola del Signore. LODE A TE O CRISTO

Angelo: nella Bibbia questa espressione può indicare Dio stesso che si rende misteriosamente presente accanto all’uomo per comunicargli un messaggio.

Egitto: il popolo ebreo era emigrato in Egitto ai tempi del patriarca Giacobbe; tornato nella terra di Canaan sotto la guida di Mosè intorno al 1250 a. C. Gesù nasce sotto il regno di Erode il grande (37 -4 a.C.) intorno all’anno 6 a.C. costretto a scappare in Egitto perché questo re lo vuole uccidere. Gesù ripercorre, andando in esilio, lo stesso cammino del suo popolo. Nel vangelo Matteo vuole presentare Gesù come nuovo Mosè che libera il popolo dalla schiavitù del peccato.

Nazaret: per circa trent’anni Gesù vivrà in questo paese nell’anonimato.

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DAL VANGELO SECONDO MATTEO 2,13-15.19-23

Page 7: Schede domenicali Tempo Natale

Il Signore parlò a Mosè e disse:

«Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo:

“Così benedirete gli Israeliti: direte loro:

Ti benedica il Signore e ti custodisca.

Il Signore faccia risplendere per te il suo volto

e ti faccia grazia.

Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”.Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Che il Signore ci benedica! Questo augurio che accogliamo volentieri all’inizio dell’anno dalla Parola di Dio, forse è un po’ svalutato. Ai nostri giorni “benedizione” è sinonimo di fortuna, è una parola che ha acquistato un valore magico…Ma nella Bibbia “Benedire” vuol dire prima di tutto “Dire Bene”: c’è un idea di fecondità, di vita che cresce, non solo in termini di quantità, ma di qualità della vita. Dio benedice per donare a noi la sua Vita: Gesù è la “benedizione” per eccellenza del Padre. In Gesù Dio dice del bene per l’umanità. In Gesù che prende la nostra carne mortale, Dio augura il bene e dona il bene su tutta l’umanità. La benedizione di Dio è la Sua

Parola… che si incarna in Gesù. Ogni volta che ascoltiamo la Parola di Dio, alla santa Messa o nelle nostre case, la benedizione di Dio scende nei nostri cuori e l’illumina di bene, donandoci la forza dell’amore. La benedizione di Dio realizza l’attesa dell’umanità, che spera ogni anno in un mondo migliore, più giusto, più equo, più in pace. La benedizione di Dio crea relazioni nuove fra gli uomini, soddisfa il desiderio dei nostri cuori, si apre alla riconoscenza per il bene ricevuto da Dio. La nostra vita, le nostre relazioni, il lavoro o la scuola, i nostri figli o i nostri genitori, tutto e tutti saranno “benedizione” in questo anno, nella misura in cui ci lasceremmo illuminare dalla vita di Dio, diventeremmo “vita di Dio” che crescere in noi e grazie a noi nel mondo intero. Le benedizioni di Dio diventano motivo di gioia e di speranza, ma nello stesso tempo ci aprono alla responsabilità: il mondo migliore passa dai gesti quotidiani delle nostre singole vite.

Ritornello: DIO ABBIA PIETÀ DI NOI E CI BENEDICA

Fratelli, quando venne la pienezza del

tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da

donna, nato sotto la Legge, per riscattare

quelli che erano sotto la Legge, perché

ricevessimo l'adozione a figli.

E che voi siete figli lo prova il fatto che

Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del

suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!».

Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se

figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - All’inizio di questo anno, san Paolo ci vuole ricordare che Gesù è nato in mezzo a noi per farci come Lui. Abbiamo un Padre nei cieli, che ci ama e ci benedice nel suo Amore. Occorre avere un cuore accogliente come Maria, sua mamma. Dio è in noi, nello Spirito che abita nei nostri cuori, ma appare nel mondo quel tanto che noi lo lasciamo trasparire nei nostri gesti quotidiani. Dio non ci chiede di passare dieci ore al giorno in preghiera, ma di testimoniarlo ogni giorno con l’amore che doniamo ai fratelli. Dio vive con Te !

Parrocchia Madonna di Loreto – Frati Cappuccini- Chivasso

PRIMA LETTURA

Dal libro dei Numeri 6,22-27

Oggi inizia il nuovo Anno… pieno di speranza e di sogni da realizzare.

Affidiamolo a Maria, nostra madre.

SECONDA LETTURA Dalla lettera di S. Paolo

ai Galati 4,4-7

Chi può benedire? Vescovi, sacerdoti e diaconi (in quanto ministri consacrati, nel sacramento dell’Ordine) sono incaricati dalla Chiesa di invocare la benedizione di Dio sugli uomini e sul creato intero. Ma anche i semplici battezzati (in virtù del battesimo, sacramento che ci fa “sacerdoti e ministri ” del Signore) possono benedire le persone e le cose: ad esempio i genitori ogni giorno possono benedire i figli tracciando una piccola croce sulla fronte con il pollice. Chiedi oggi la benedizione al tuo papà o alla tua mamma, oppure ai nonni. Ricordati inoltre che la preghiera che fate ogni giorno prima di mangiare o alla sera prima di andare a dormire, diventa “benedizione” nel vostro amore per tutta la vostra casa e famiglia.

Dal Salmo 66 (67)

DIO ABBIA PIETÀ DI NOI E CI BENEDICA,

SU DI NOI FACCIA SPLENDERE IL SUO VOLTO;

PERCHÉ SI CONOSCA SULLA TERRA LA TUA VIA,

LA TUA SALVEZZA FRA TUTTE LE GENTI.

---------------------------------------------------

GIOISCANO LE NAZIONI E SI RALLEGRINO,

PERCHÉ TU GIUDICHI I POPOLI CON RETTITUDINE, GOVERNI LE NAZIONI SULLA TERRA.

--------------------------------------------------

TI LODINO I POPOLI, O DIO,

TI LODINO I POPOLI TUTTI.

CI BENEDICA DIO E LO TEMANO

TUTTI I CONFINI DELLA TERRA.

Nato da donna: indica che Gesù è vero uomo, come noi, in tutto uguale a noi eccetto il peccato.

Spirito: è il dono-presenza di Gesù accanto a noi, in noi ; ci insegna a vivere come Gesù.

Abbà: Gesù ci ha fatto conoscere Dio come un Papà e ci ha insegnato il Padre nostro, la preghiera della Chiesa, la famiglia di Dio.

Grazia: è il dono-segno della bontà di Dio per noi, l’amore che ci salva dal peccato e dalla morte.

Page 8: Schede domenicali Tempo Natale

Dio nostro Padre, tu che sei Amore: donaci in Gesù la

forza e il potere per vincere ogni male, per amare i fratelli

come Gesù li ha amati. Noi siamo figli tuoi, ma troppo

spesso i nostri cuori sono pieni di egoismo, di diffidenza e

indifferenza. Tu ci hai donato Maria come mamma:

donaci il suo cuore limpido e ardente, capace di

contemplare nel Suo Figlio Gesù ogni nostro volto di figli

suoi. Donaci l’amore di Maria per amare Te e i fratelli.

Un NOME è un PROGRAMMA di VITA

Senz'altro abbiamo chiesto ai nostri genitori: «Perché io ho

questo nome? Perché avete deciso di chiamarmi così?». Il

papà e la mamma ci raccontano di qualche persona che

avevano conosciuto e che era importante per loro, o che abbiamo il nome del nonno o della

nonna. Oppure che il nostro nome lo avevano deciso i fratelli più grandi, perché un loro

amico si chiama così. Oppure ai nostri genitori piaceva un determinato santo…

Nel caso di Gesù fu l’angelo Gabriele a indicare il nome a Maria e poi a Giuseppe in sogno.

Il suo nome indica una missione: «Tu sei Gesù, perché ricordi a tutti che Dio è il loro

salvatore. Tu sarai il salvatore del mondo che porterà a tutti l’amore di Dio».

I genitori che danno a un bambino il nome di qualcuno, che considerano importante, si

aspettano e desiderano che il loro figlio sia all'altezza di quella persona, possa assomigliarle

almeno in qualcosa. Sognano per il loro bambino le cose più belle, le situazioni migliori, un

futuro di felicità e di bene. Anche Maria è subito circondata da tante persone: prima i

pastori e poi quelli che sono accorsi avendo sentito il loro racconto. Maria è al centro di una

scena molto vivace; eppure riesce a riflettere e pregare. Sente i commenti e gli auguri di chi

viene a farle visita, e pensa che sono le persone per le quali il suo figlio spenderà la sua vita.

Sa bene che insieme con lei un altro si sta prendendo cura di questo bambino. Non solo

Giuseppe, padre adottivo, ma anche e soprattutto Dio, il vero Padre di Gesù. Dio l'ha

coinvolta in questa storia; lei è una donna unica, tanto che noi la chiamiamo «Madre di

Dio». Il Signore le ha proposto una missione speciale, fondamentale per tutti gli uomini. Dio

l'ha chiamata e non la abbandona: in tutta la vita la custodisce e l’aiuta, perché il futuro di

questo bambino dipende anche da lei.

Ogni mamma insegna ai suoi figli ad amare, parlare,

giocare, sorridere, camminare, incontrare gli altri,

pregare ... Maria fa tutto questo per Gesù, il Figlio di

Dio. Lei insegna a parlare a chi un giorno racconterà

dell'amore del Padre, vede sorridere chi prenderà in

braccio i bambini per benedirli. Tende le braccia e segue

i primi incerti passi di colui che, divenuto adulto,

percorrerà le strade polverose della Palestina per dire

che Dio cammina a fianco di ogni uomo.

Maria si prende cura del “tesoro di Dio”, ma in Gesù si prende cura anche di ciascuno di

noi. Maria ci accompagna nella vita e ci aiuta a vivere come Gesù, perché i nostri giorni

siano felici e pieni di luce, in Gesù salvatore del mondo, fratello e amico di ogni uomo.

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il

bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del

bambino era stato detto loro.

Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte

sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.

I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano

udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo

prima che fosse concepito nel grembo. PAROLA DEL SIGNORE. LODE A TE O CRISTO

Nome: dare il “nome” a una persona non significa solo identificarla, ma prima di tutto è “benedirla” con un progetto di vita. Ogni nostro nome ha un significato e i nostri genitori donandoci un nome ci affidano a un santo patrono, affinché la nostra vita sia una esistenza felice nell’amore di Dio.

Gesù: vuol dire “Dio salva”. Questo nome fu scelto da Dio stesso. Fu indicato a Maria e a Giuseppe dall’angelo Gabriele. Si tratta di una scelta programmatica e rivelatrice del destino di quel fanciullo: è il salvatore del mondo, colui che mostra la tenerezza di Dio verso l’umanità che cammina nelle tenebre del peccato, ma nello tempo porta in se la luce e la forza per vincere il Male e le tenebre.

Stupore: la venuta di Gesù deve farci passare dalla meraviglia all’azione. Maria nella preghiera cerca di capire il mistero grande di quel bambino. Non vuole essere solo spettatrice, ma protagonista con Gesù del suo mistero di salvezza per tutta l’umanità. Maria è madre di Dio in Gesù, ma ora anche Madre di ogni uomo nella Chiesa. A Maria viene consacrato l’anno.

Pastori: la parola “angelo” significa messaggero; sono i primi annunciatori della venuta di Gesù. Dopo aver visto Gesù gli stessi pastori diventano “angeli” , nel senso che annunciano la nascita di Gesù.

Circoncisione: è il segno che Dio indica ad Abramo per appartenere al popolo ebreo. Ogni maschio alla nascita veniva circonciso. Inoltre il primogenito maschio veniva presentato al Tempio dai genitori, per ringraziare il Signore del dono del figlio.

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MARIA Santissima Madre di Dio Questa solennità mariana veniva celebrata l’11 ottobre, nel ricordo del Concilio di Efeso (431), che aveva sancito solennemente una verità tanto cara al popolo di Dio: Maria è Madre di Gesù, vero Dio e vero Uomo. Oggi celebriamo anche la Giornata della Pace, in un mondo sempre più in guerra non solo in Afghanistan o in Iraq, ma anche nelle nostre famiglie. La pace è un dono di Dio. Essa è possibile perché nel Figlio Dio si è fatto uno di noi e ha donato la sua vita perché l’umanità avesse la Pace di Dio. Preghiamo il Signore perché ci doni un cuore grande capace di sognare e attuare la pace in famiglia, sul lavoro, a scuola… ovunque.

DAL VANGELO SECONDO LUCA 2,16-21

Page 9: Schede domenicali Tempo Natale

La sapienza fa il proprio elogio, in Dio trova il

proprio vanto, in mezzo al suo popolo

proclama la sua gloria. Nell’assemblea

dell’Altissimo apre la bocca, dinanzi alle sue

schiere proclama la sua gloria, in mezzo al suo

popolo viene esaltata, nella santa assemblea

viene ammirata, nella moltitudine degli eletti trova la sua lode e tra i benedetti è benedetta, mentre dice: «Allora il creatore dell'universo mi diede un ordine, colui che mi ha creato mi

fece piantare la tenda e mi disse: Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele,

affonda le tue radici tra i miei eletti».

Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creata, per tutta l'eternità non verrò meno. Nella

tenda santa davanti a lui ho officiato e così mi sono stabilita in Sion. Nella città che egli

ama mi ha fatto abitare e in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le radici in mezzo a un

popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia eredità, nell'assemblea dei santi ho preso

dimora. PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Per gli ebrei la Sapienza era la Sacra Scrittura, cioè la Legge. Per noi cristiani la Sapienza è Gesù il Cristo, il Verbo/Parola rivelatrice di Dio. Gesù è il Dio fatto uomo, venuto per stare sempre fra di noi.

Ritornello: IL VERBO SI È FATTO CARNE E HA POSTO

LA SUA DIMORA IN MEZZO A NOI

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro

Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni

benedizione spirituale nei cieli in Cristo.

In lui ci ha scelti prima della creazione

del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci

a essere per lui figli adottivi mediante

Gesù Cristo, secondo il disegno d'amore

della sua volontà, a lode dello splendore

della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel

Figlio amato. Perciò anch’io [Paolo],

avendo avuto notizia della vostra fede nel

Signore Gesù e dell'amore che avete verso

tutti i santi, continuamente rendo grazie per

voi ricordandovi nelle mie preghiere,

affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno

spirito di sapienza e di rivelazione per una

profonda conoscenza di lui; illumini gli

occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro

di gloria racchiude la sua eredità fra i santi.. PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Parrocchia Madonna di Loreto – Frati Cappuccini- Chivasso

PRIMA LETTURA

Dal libro del Siracide 24,1-4.12-16

Gesù è la rivelazione del volto del Padre ed illumina il cammino di ogni uomo. In Gesù troviamo la forza dell’Amore.

SECONDA LETTURA Dalla lettera di S. Paolo apostolo

agli Efesini 1,3-6.15-18

Santa assemblea: indica la comunità del Signore, il popolo d’Israele. Oggi rappresenta la Chiesa.

Tenda santa: riferimento alla tenda dove erano custodite le tavole della Legge, luogo dove Mosè incontrava Dio, santuario della presenza di Dio fra il popolo nel deserto.

Officiato: azione di culto del sacerdote. Sion: nome del monte di Gerusalemme

dove sorgeva il Tempio di Dio.

Mistero del Verbo incarnato Si racconta che il saggio Hasan Bacri vide un giorno vicino a lui un ragazzo con in mano una torcia accesa e gli domandò: “Dove hai preso questa luce?” Il ragazzo allora soffiò sulla fiamma che si spense e rispose: “Hasan, dimmi dov’è andata, ed io ti dirò da dove è venuta”. Umanamente parlando non sappiamo e non riusciamo a spiegare il mistero di Gesù, Verbo di Dio e Luce del Mondo, che ha preso dimora fra noi. Rimane invisibile ai nostri occhi la sua venuta e la sua dipartita in cielo. Solo nella fede noi possiamo professare e fondare la nostra vita su “Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, salvatore nostro”.

Dal Salmo 147

CELEBRA IL SIGNORE, GERUSALEMME, LODA IL TUO DIO, SION,

PERCHÉ HA RINFORZATO

LE SBARRE DELLE TUE PORTE,

IN MEZZO A TE HA BENEDETTO I TUOI FIGLI.

---------------------------------------------------

EGLI METTE PACE NEI TUOI CONFINI

E TI SAZIA CON FIORE DI FRUMENTO.

MANDA SULLA TERRA IL SUO MESSAGGIO:

LA SUA PAROLA CORRE VELOCE..

--------------------------------------------------

ANNUNCIA A GIACOBBE LA SUA PAROLA,

I SUOI DECRETI E I SUOI GIUDIZI A ISRAELE. COSÌ

NON HA FATTO CON NESSUN’ALTRA NAZIONE,

NON HA FATTO CONOSCERE LORO I SUOI GIUDIZI.

Signore/Cristo: indica Gesù. Signore è il titolo della fede pasquale, Gesù è il Risorto, vincitore della morte. Cristo significa “Unto” poiché Gesù è il vero discendente del re Davide e i re venivano consacrati con olio profumato.

Benedetti: Gesù è la benedizione per eccellenza di Dio Padre su tutta l’umanità. Gesù prendendo la nostra carne la santifica nel Suo Spirito.

Predestinandoci: viene sottolineata l’iniziativa gratuita di Dio che ci dona la grazia del Suo Amore

Occhi del cuore: Dio ci dona ogni bene in Gesù, ma occorre avere un cuore grande per accoglierlo e accorgersi della sua presenza accanto a noi.

Page 10: Schede domenicali Tempo Natale

Gesù è venuto fra noi, nel mondo, per salvarci e insegnarci il vero amore. Eppure molti uomini ancora oggi lo rifiutano e non lo riconoscono, non sanno chi sia e non accolgono il suo messaggio di pace. Preferiscono rimanere lontano dalla luce che Dio ha portato, voglio restare così come sono, peccatori, ingrati e cattivi, non vogliono cambiare e convertirsi all’amore di Dio. Ma noi che lo accogliamo come Figlio di Dio, riceviamo un grande potere: diventiamo “figli della Luce”, figli di Dio e possiamo già qui essere felici nell’amore del Padre. Chi accoglie Gesù vive come Lui ha vissuto, porta la pace e l’amore ovunque. Diventiamo strumenti docili nelle mani di Dio e portiamo nel mondo la Luce vera, Gesù, in ogni gesto quotidiano. Vieni Gesù, luce delle nostre famiglie.

GESU’ PIENEZZA di DIO

Il brano evangelico odierno si può definire un vero e proprio atto di fede in Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, piena rivelazione del volto Padre. Certo non è l’evangelista Giovanni che ha creato quest’atto di fede! Egli ha piuttosto rielaborato un preesistente inno cristologico, con il quale la comunità cristiana proclamava la sua fede in Gesù, rileggendolo e ritoccandolo sotto l’impulso della sua personale esperienza di Gesù. Non si può, infatti, leggere questa pagina senza ricordare quanto Giovanni afferma nella sua prima lettera: «Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplam-mo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza» (1,1-2). Perciò Giovanni, dopo aver visto, sentito e vissuto il Gesù terreno e dopo averlo contemplato risorto, innalzato dalla terra al cielo, ha capito che l’evento pasquale non è stato per Lui un “andare” ma piuttosto un “ritornare” al luogo dove era prima, un prima che precede la storia, anzi, la stessa creazione. E allora, sotto l'impulso dello Spirito, anche lui si è potuto innalzare con Gesù, il Figlio di Dio, al fine di contemplarlo nella luce di quell’eternità che precede i secoli, senza mai perdere di vista la sua relazione con il creato e gli uomini. La linea della catechesi di Giovanni è quella della sua stessa esperienza: dalla contemplazione del Gesù uomo, a poco a poco, egli penetra nel mistero della Sua divinità. Lasciamoci anche noi illuminare dalla presenza di Gesù fra noi. Lui è la piena e definitiva rivelazione di Dio Padre, del Suo Amore, della Sua Pace, del Suo Bene.

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in

principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato

fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce

splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Veniva nel mondo la luce vera,

quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di

lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno

accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da

volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad

abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio

unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.

. PAROLA DEL SIGNORE. LODE A TE O CRISTO

In principio: rievoca l’inizio della Genesi, il primo libro della Bibbia dove si racconta la creazione del mondo. Giovanni ci racconta che con Gesù tutto ritorna alla purezza originale.

Verbo: significa Parola, Progetto, Disegno di Dio per noi uomini. Gesù è il modello a cui Dio ha guardato per creare tutto il mondo, la luce che brilla nelle tenebre per cancellare il peccato.

Di grazia e di verità: si può tradurre “la grazia della verità” oppure “la grazia della rivelazione” oppure “il dono della vera conoscenza di Dio”. Gesù è il dono più bello di Dio, la piena rivelazione del Padre. Chi vede Gesù vede Dio.

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DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI 1,1-5.9-14

Page 11: Schede domenicali Tempo Natale

Qui troverai dei lavoretti e dei giochi

che puoi fare con i tuoi genitori questa

settimana per accogliere nel tuo cuore

la venuta di Gesù il Cristo.

Cantiamo la gioia del Natale. Tu sei

nato per noi. Vivi in mezzo a noi. E

sul tuo volto brilla il sorriso di Dio. Signore Gesù, ti fai piccolo per

assomigliare a noi. Ti fai povero per

essere vicino a quelli che non hanno nulla. Cammini con noi per

accompagnarci nelle tappe della vita.

Rimani sempre con noi !

Page 12: Schede domenicali Tempo Natale
Page 13: Schede domenicali Tempo Natale

Alzati[Gerusalemme], rivestiti di luce, perché viene la

tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché,

ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i

popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria

appare su di te. Cammineranno le genti alla tua luce, i re

allo splendore del tuo sorgere.

Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli

vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante,

palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti. Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Màdian e di Efa,

tutti verranno da Saba, portando oro e

incenso e proclamando le glorie del Signore.

PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

L’Epifania è la festa della Luce: lo splendore della stella attrae a Betlemme genti lontane. I Magi rappresentano infatti gli uomini di tutte le nazioni e di tutte le epoche, che la fede conduce al Signore. Nel Natale celebriamo il Dio che si fa

carne nell’umiltà di Betlemme. Nell’Epifania contempliamo la manifestazione splendente di Gesù, Luce per tutti i popoli della terra. Il passo di Isaia trova allora compimento in Gesù, Luce radiosa di pace, giustizia e verità, non solo per gli ebrei ma per tutte le genti: “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce: su coloro che abitavano una terra tenebrosa sfolgorò il sole della vita.” (Is 9,1)

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me

affidato a vostro favore: per rivelazione mi

è stato fatto conoscere il mistero.

Esso non è stato manifestato agli uomini

delle precedenti generazioni come ora è

stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti

per mezzo dello Spirito: che le genti sono

chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad

essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.

Parrocchia Madonna di Loreto – Frati Cappuccini- Chivasso

PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Isaia 60,1-6

Oggi festeggiamo l’Epifania, cioè la “Manifestazione”del Signore all’umanità.

Gesù è la Luce offerta al mondo intero

Gerusalemme: la città del re Davide, dove si trovava il Tempio di Dio.

Gloria del Signore: è un espressione che afferma la grandezza della signoria divina.

Tenebra: rappresenta lo stato di peccato dell’umanità, che non permette di camminare nella verità e nella giustizia. Dio in Gesù illumina il mondo perché ogni uomo viva della santità di Dio Padre, cerchi e trovi la verità, si senta amato e ami nella grazia dello Spirito Santo, che vivificato il creato e dona pace.

Rivelazione: indica un progetto segreto che viene improvvisamente rivelato per pura grazia divina. San Paolo ha ricevuto da Dio il compito di far conoscere non solo agli ebrei ma a tutti i popoli della terra questo progetto d’Amore di Dio. Il Vangelo di Gesù è per tutti. Gesù è un dono di salvezza non solo per gli ebrei (come Paolo pensava in un primo tempo) ma per l’umanità intera. Anche coloro che nel mondo non avevano mai udito la Parola di Dio, sono chiamati in Gesù a diventare Figli di Dio Padre.

Genti: rappresentano tutti i popoli pagani della Terra. In Gesù ogni uomo entra a far parte della Chiesa, il corpo e la famiglia di Cristo Signore.

SECONDA LETTURA Dalla lettera di S. Paolo apostolo

agli Efesini 3,2-3a.5-6

Page 14: Schede domenicali Tempo Natale

IL VIAGGIO del QUARTO RE

Nei giorni in cui era imperatore Cesare Augusto

ed Erode regnava a Gerusalemme, viveva nella

città di Ecbatana, tra i monti della Persia, il

saggio Artabano. Era un uomo alto e bruno, sulla

quarantina. Apparteneva all'antica casta

sacerdotale dei Magi, detti adoratori del fuoco.

Un giorno vide nel cielo sorgere una stella ad

oriente e capì che l’antica Profezia dei Libri Sacri si era realizzata. Decise perciò di partire

alla volta della Città Santa: voleva portare al gran Re uno zaffiro, un rubino e una perla.

Anche gli altri Magi avevano visto il segno nel cielo ed erano partiti. Djemal, il più veloce e

resistente dei dromedari di Artabano, divorava la sabbia dei deserti con le sue lunghe zampe.

Artabano aveva calcolato alla perfezione i tempi per giungere all'appuntamento con gli altri Magi… ma giunto in vista delle mura di Babilonia, mentre percorreva una stretta valle che

portava alla capitale, in un boschetto di palme, vide un uomo che giaceva bocconi sulla

strada. Aveva i segni della febbre del deserto e stava morendo di sete. Artabano si fermò.

Prese il vecchio tra le braccia e gli diede da bere. Gli ricordava suo padre. Lo caricò su

Djemal e lo portò in un albergo di Babilonia. Poi chiese all'albergatore di avere cura del

vecchio e ospitarlo per il resto dei suoi giorni. In pagamento gli diede lo zaffiro. Subito dopo

ripartì. Spronava Djemal che volava veloce sul terreno, ma ormai i tre Re Magi erano partiti

senza aspettare il loro fratello persiano. Non volevano perdere l'appuntamento con il Grande Re.

Artabano arrivò in una vallata, ma all'improvviso udì delle urla venire dal folto degli arbusti.

Vide un drappello di soldati che trascinavano una giovane donna con gli abiti a brandelli. La

ragazza notò Artabano. Si svincolò dalla stretta dei suoi aguzzini e si gettò ai suoi piedi. “Abbi pietà” gli gridò “e salvami, per amore di Dio! Mio padre era un mercante, ma è morto,

e ora mi hanno preso per vendermi come schiava e pagare così i suoi debiti. Salvami!”.

Artabano mise la mano nella cintura e con il rubino acquistò la libertà della giovane. La

ragazza gli baciò le mani e fuggì verso le montagne con la rapidità di un capriolo.

Artabano correva e correva. Arrivò a Betlemme mentre dalle case si levavano pianti e

fiamme. I soldati dalle spade insanguinate, eseguendo gli ordini di Erode, uccidevano tutti i

bambini dai due anni in giù. Vicino a una casa in fiamme un soldato dondolava un bambino

nudo tenendolo per una gamba. Voleva ucciderlo con la spada. Il bambino gridava e si

dibatteva. La madre disperata piangeva. Con un sospiro, Artabano prese la magnifica perla

per la corona del Gran Re e la diede al soldato perché restituisse il figlio alla madre. Così fu.

Ella afferrò il bambino, lo strinse al petto e fuggì via.

Ormai i tre Magi erano già partiti. Giuseppe si stava preparando a fuggire in Egitto, lontano dalla ferocia di re Erode. Il bambino Gesù era sulle ginocchia di sua madre Maria. Ella lo

cullava teneramente cantando una dolce ninna nanna. Artabano crollò in ginocchio e si

prostrò con la fronte al suolo. Non osava alzare gli occhi, perché non aveva portato doni per

il Re dei Re. «Signore, le mie mani sono vuote. Perdonami...», sussurrò.Alla fine osò alzare

gli occhi. Il bambino forse dormiva? No, il bambino non dormiva.Dolcemente si girò verso

Artabano. Il suo volto splendeva, tese le manine verso le mani vuote di Artabano e sorrise. E

una voce parlò al cuore di Artabano: “Tu mi hai onorato amando i miei fratelli, perché tutto

quello che fai agli altri uomini, lo hai fatto al Re dei re”. Artabano capì e pianse di gioia.

(tratto liberamente da un racconto di Bruno Ferrero)

Erode: Gesù nasce intorno all’anno 6 a.C. sotto il regno di Erode il grande (37 -4 a.C.), re della Giudea. Era un sovrano molto crudele, che aveva paura di perdere il suo potere con la nascita di Gesù, definito dai saggi Magi “Re dei Giudei”.

.Magi: non sono tanto dei Re, quanto dei saggi. Seguendo una stella partono per un lungo viaggio che li porterà a Gesù. Studiosi delle stelle, uomini che sanno leggere i “segni di Dio” nel cielo, arrivano da Gesù, in cerca della Verità e scoprono nella semplicità e nella umiltà di quel bambino, la grandezza potente dell’Amore di Dio che pervade tutte le cose. Uomini di scienza e uomini di fede, rappresentano ogni credente che si avvicina a Dio usando fede e ragione, cuore ed intelligenza.

Betlemme: città di origine del Re Davide Oro: perché Gesù è il Re dell’universo, il

Cristo, discende del Re David Incenso: perché Gesù è la piena

rivelazione della potenza e della gloria di Dio Padre;

Mirra: è un profumo usato nelle sepolture, perché Gesù è pienamente uomo e come uomo morirà offrendo la sua vita per la salvezza dell’umanità.

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei?

Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il

re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e

gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo.

Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

“E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di

Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».

Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo

in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi

accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io

venga ad adorarlo».

Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella,

provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua

madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono

oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada

fecero ritorno al loro paese. . PAROLA DEL SIGNORE. LODE A TE O CRISTO

DAL VANGELO SECONDO MATTEO 2,1-12

www.parrocchiamadonnaloreto.it/ la Parola/Bambini/la Domenica dei bambini

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Qui troverai dei lavoretti e dei giochi

che puoi fare con i tuoi genitori questa

settimana per accogliere nel tuo cuore

la venuta di Gesù il Cristo.

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Così dice il Signore:

«Ecco il mio servo

che io sostengo, il

mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui;

egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non

spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con

verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il

diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento.

Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti

ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle

nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i

prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre». PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Durante l’avvento abbiamo riflettuto sulla venuta di Gesù. Abbiamo festeggiato la sua nascita umile nel Natale, accolto da persone umili come i pastori. Nell’Epifania abbiamo contemplato Gesù Luce del mondo, adorato da tutte le genti pagane, rappresentate dai Magi. Oggi termina il nostro percorso natalizio: Gesù si fa solidale con tutti i peccatori e santifica le acque colme del peccato del mondo. In Gesù, Figlio di Dio Amato, diventiamo noi tutti figli di Dio amati dal Padre.

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non

fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo

teme e pratica la giustizia, a qualunque

nazione appartenga. Questa è la Parola che

egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando

la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il

Signore di tutti. Voi sapete ciò che è accaduto

in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea,

dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè

come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò

beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui». PAROLA DI DIO. RENDIAMO GRAZIE A DIO

Parrocchia Madonna di Loreto – Frati Cappuccini- Chivasso

PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Isaia 42,1-4.6-7

A cominciare dal battesimo… Quando gli apostoli, dopo la morte di Gesù, decidono di trovare un sostituto a Giuda, che si era ucciso dopo aver tradito il Signore, una delle condizioni essenziali è che questa persona sia stata con Gesù “cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo”. Il battesimo di Gesù al Giordano diventa dunque molto importante per capire chi è Gesù: solo di Gesù Dio dice che è “il Figlio Amato, sul quale ha posto il suo compiacimento”. Inoltre solo su Gesù scende lo Spirito, perché ogni uomo abbia in Lui lo Spirito del Padre. Guardando a Gesù in queste domeniche dell’anno, guardando a quello che dice e fa, sentendo il Vangelo a catechismo non solo capiamo chi è Gesù, ma chi siamo noi in Lui, cosa ha pensato Dio per ognuno di noi donandoci Gesù e lo Spirito Santo nel battesimo. Occhi e orecchie ben aperte allora!

Oggi Gesù scende sul fiume Giordano, si mette in fila solidale con noi peccatori, Dio Padre lo chiama “Figlio Amato” e lo rivela al mondo.

Mio Servo: Dio rivela la sua volontà salvifica attraverso degli uomini di fiducia, i profeti. Qui il profeta Isaia parla di un personaggio misterioso, con un grande potere, che saprà farsi intermediario fra Dio e il suo popolo. Pur avendo un grande potere, non sarà violento, non imporrà con la forza la Legge di Dio, sarà discreto e mansueto.

Eletto/Compiaciuto: scelto da Dio per una missione speciale. Spirito su di Lui: le parole della voce di Dio nel Vangelo sono uguali

a quelle del profeta Isaia, che dunque parla di Gesù. Gesù manifesta la volontà del Padre, un Dio che non si impone , ma che si propone con amore. Egli vuole in Gesù rendere felice tutta l’umanità. Lo spirito che scende su Gesù è per renderci tutti capaci di opere di bene come Gesù.

Diritto/Giustizia: attraverso Gesù, Dio fa conoscere ad ogni uomo i suoi comandamenti perché ogni uomo faccia la volontà di Dio.

Alleanza/Luce: in Gesù è stato creato un legame perenne fra Dio e l’umanità, un ponte che porta gli uomini a Dio e che porta la vita di Dio agli uomini. Il Regno di Dio si realizza fra noi in Gesù, servo di Dio.

Preferenze: Pietro entrando nella casa del centurione Cornelio comprende che Dio dimostra il suo amore in Gesù non solo per il popolo ebreo ma per ogni uomo della terra.

Centurione: comandante dell’esercito romano. Pratica la giustizia: ci sono tanti uomini che

pur non conoscendo la Bibbia o i comandamenti di Dio, pur non andando al Tempio di Gerusalemme o in chiesa, con la loro vita cantano lode a Dio facendo senza saperlo la Sua volontà, perché Dio agisce nel loro cuore buono.

Pace: dono di Dio che vince il male nel cuore dell’uomo, donando il Suo Figlio che offre la Sua Vita per donarci lo Spirito Santo che ci rende liberi.

Consacrare: lo Spirito Santo ci rende Tempio di Dio e ci dona la forza di Gesù per parlare e agire nel nome di Dio, strumenti del Suo Amore per gli uomini.

Beneficando e risanando: Gesù non solo guarisce dal male fisico, ma risana il cuore dell’uomo.

SECONDA LETTURA Dagli Atti degli Apostoli 10,34-38

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La CITTA’ di SUPERCITY

Supercity era la città più moderna del mondo. Così moderna

che non aveva più niente da inventare. Per le strade si

vedevano solo robot. Non c’erano medici, né maestri, né

vigili, né elettricisti ... Tutti i lavori erano fatti dai robot. Se

uno si ammalava, veniva curato da un robot. Se doveva

comperare qualcosa, mandava un robot. I fanciulli avevano un robot per studiare e un altro

per giocare. Gli abitanti non si conoscevano tra loro, perché non uscivano mai di casa. Tutto

ciò di cui avevano bisogno lo avevano in casa; o quasi tutto… C’era una cosa sola che non

avevano, e di cui tutti avevano bisogno: la gioia. La malattia tipica di quella città era la

tristezza. I robot-medici non sapevano come curarla. Erano tutti così tristi che non sapevano

neanche ridere. Così era la città di Supercity.

Un giorno arrivò in città un giovane. Veniva da un piccolo paese chiamato Normalvillage. Lo avevano mandato in quella città perché imparasse le sue invenzioni e così potesse

modernizzare il suo paese. Ma il giovane non trovava nessuno da interrogare. Passò tutto il

giorno per le strade, ma incontrava soltanto robot. Non vide nessuna persona. Era ormai stufo

di tanti robot e di tante invenzioni. Dov’erano le persone di quella città? Cominciò a capire

che quella città era così moderna che le macchine se ne erano impossessate e le persone

erano dominate dalle loro invenzioni. Ma ad un certo punto… mentre camminava triste per la

città, sentì qualcuno che piangeva. Finalmente una persona! Andò di corsa verso quel pianto.

Si affacciò a una finestra e vide un bambino triste e solo. Il giovane cominciò a parlargli, poi

entrò dalla finestra e lo fece giocare. Il fanciullo cominciò a sorridere, poi a ridere, e infine a

scoppiare in risate che si sentivano in tutto il vicinato. Quelle risate ebbero un effetto magico.

Tutte le persone che stavano chiuse nelle loro case si affacciarono alle finestre. Erano anni che i bambini non ridevano. Cominciarono a uscire sulla strada per vedere chi stava ridendo.

In poco tempo la strada si riempì di gente venuta da tutte le parti. E ben presto furono tutti

contagiati dalle risate. Tutti erano nuovamente felici, si abbracciavano e ridevano insieme.

Nessuno riusciva a smettere di ridere. Tutta la città continuò a ridere per tutta la settimana.

La malattia della tristezza scomparve completamente. La città ringraziò il giovane perché

aveva portato la gioia. Molto contento e soddisfatto, il giovane tornò al suo caro paese,

perché aveva scoperto che a Normalvillage avevano sempre conservato la migliore

invenzione di tutte: la gioia condivisa. (José Real Navarro)

“La gioia è la più bella creatura uscita dalle mani di Dio, dopo l'amore” (Don Bosco)

Giordano: fiume che attraversa tutta la terra d’Israele. In questo fiume la comunità monastica degli Esseni, gruppo religioso che esisteva al tempo di Gesù, praticava un rito penitenziale, che consisteva nell’immersione in quelle acque come segno di un desiderio di purificazione dal male presente nel cuore.

Giovanni: detto il Battista (2°domenica di Avvento) apparteneva alla comunità degli Esseni, che abitava sulle rive del Mar Morto. Giovanni propone il suo battesimo come segno penitenziale, ma solo con Gesù il Battesimo diventa sacramento che dona lo Spirito Santo, che ci permette di vincere il Male e vivere nel Bene di Dio.

Ogni Giustizia: rappresenta la volontà di Dio. Gesù si è messo fra i peccatori ma Lui è senza peccato. Gesù con il Suo Battesimo non riceve lo Spirito, ma lo dona alle acque perché gli uomini battezzati nelle acque del Giordano anche loro ricevano lo Spirito di Dio e diventino Figli di Dio

Aprire i cieli: nella mentalità religiosa antica il cielo era il luogo dove abitava Dio. Con Gesù Dio apre la sua finestra per illumi- nare della Sua Luce il mondo immerso nelle tenebre del peccato. Dio in Gesù entra in dialogo con ogni uomo: dal cielo scende la voce di Dio che dice che ogni uomo è un “amato” sul quale Dio ha un progetto di amore.

Spirito di Dio: rappresentato da una colomba è la forza di Dio, il suo amore che vince il peccato. Guida Gesù nella sua opera e lo sostiene nelle prove contro il diavolo (tentazioni nel deserto).

Figlio: gli ebrei si consideravano “figli di Dio” in Abramo. Gesù è il Figlio di Dio nello Spirito Santo: anche noi in Gesù abbiamo un legame speciale con Dio e lo possiamo anche noi chiamare Abbà/Papà.

Compiaciuto: in Gesù realizziamo anche noi il progetto di Dio nella nostra vita.

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di

essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora,

perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.

Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli

vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una

voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio

compiacimento». PAROLA DEL SIGNORE. LODE A TE O CRISTO

Gesù si mescola con la folla di coloro che riconoscono le loro debolezze, ma vogliono vivere nell’amore di Dio. Gesù non è peccatore, ma vuole essere solidale con tutta l’umanità ferita dal peccato. Gesù si immerge nelle acque piene dei peccati dell’umanità e le vivifica con lo Spirito Santo. Da quel giorno anche noi battezzati nell’acqua siamo non solo lavati dai peccati, ma vivificati e illuminati dallo Spirito di Dio per fare nella nostra vita il Suo progetto di Amore per ogni uomo.

DAL VANGELO SECONDO MATTEO 3,13-17

Gesù con il tuo battesimo ti immergi nell’avventura della vita. Dio Padre ti chiama “Figlio Amato” e tu in tutta la tua vita ci doni l’Amore del Padre. Dona anche a noi la forza del tuo Spirito, per fare della nostra vita un capolavoro di Amore per ogni fratello e sorella che ci è accanto. Donaci ancora il tuo Spirito per portare al mondo la Tua Gioia, la Tua Pace, la Tua Giustizia. Donaci un cuore grande per accogliere in noi il tuo Regno di Luce che viene nel mondo in Gesù, fratello e amico di ogni uomo. Siamo tuoi “figli amati”: fa che ogni uomo veda in noi il tuo Amore che salva.

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