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9 www.corrierecomunicazioni.it [email protected] n°3. 21 febbraio 2011 DELLE GILDOCAMPESATO à à È online Iscriviti alla nostra newsletter gratuita Ogni giorno le News che contano dal mondo dell’Ict www.corrierecomunicazioni.it/newsletter L’editoriale Il Paginone Tlc e over the top: Morelli: «Equilibrio possibile» Accenture La rete col turbo In 16 città italiane online a 43,2 Mb Vodafone IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY DELLE Barcellona2011 Il big bang multimediale Un Libro bianco per affrontarlo Metti in sicurezza la rete aziendale e riduci i costi. Il Protagonista Il Nobel Phelps: «L’innovazione via di uscita per i giovani» www.corrierecomunicazioni.it Smart City Smartphone È Android la star dell’Olimpo sistemi operativi Ma metà della torta revenue finisce nelle casse di Apple È online Iscriviti alla nostra newsletter gratuita Ogni giorno le News che contano dal mondo dell’Ict Metti in sicurezza la rete aziendale e riduci i costi. www.corrierecomunicazioni.it/newsletter Ngn a scoppio ritardato Scontro fra gli operatori. E Ftth Council ci retrocede al 14mo posto in Europa Fra meno di un mesesi con- cluderà la consultazione pub- blica sulla proposta regolatoria dell’Authority. Proposta che ha scontentato tutte le parti in causa. Ma il Consigliere D’Angelo pun- tualizza che “non sono le regole a fare il mercato”, richiamando gli operatori a fare la loro parte sugli investimenti e la PA a stimolare la domanda di nuovi servizi. Intanto si stringono i tempi del Tavolo Romani: in scadenza la deadline dei 90 giorni per la governance della società veicolo. Ma Telecom Italia va avanti sulla sua strada. Cicchetti: “Anticipe- remo gli obiettivi dell’Agenda digitale Ue”. L’Agcom prepara le regole ma non c’è (troppa) voglia di investimenti Fiber to the press T Wi-fi pubblico È quasi boom Dopo Roma anche Milano e Firenze aprono all’hot spot PA digitale In vigore il Cad «bis»: 15 mesi per adeguarsi Brunetta: «Diritto all’e-gov» Smartphone ultrabroadband e pieno di «tablet» Il 4G mobile è già realtà Mobile World Congress Le anticipazioni L’editoriale Il Paginone Spinta sul software Italia testa di ponte del new biz Siemens Videoconferencing Servizi on demand con la cloud-suite Bt Italia IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY DELLE Braccio di ferro Il cinema italiano riparte dal Web Specialmente se è indipendente Il Protagonista Raffaelli (Cnr): «La fibra? In Italia non è indispensabile La sfida è sui servizi» Il caso Parlamento sprecone: la digitalizzazione «duplica» la carta E lievitano i costi www.corrierecomunicazioni.it Smart City Future Proof Tecnologie: «Giocare d’anticipo» La nuova rubrica a cura di Maurizio Dècina (Over the) Top Gun Si scalda lo scontro fra Telco europee e player Usa Ott: in ballo il business sulla Rete L’ultima novità arriva dall’Etno che chiede di aprire in tutta urgenza un tavolo europeo per stabilire nuove regole: perché lo scontro fra Tlc e i nuovi player Usa - da Google a Apple - non lasci troppi feriti sul campo. In gioco il business sulla rete perseguito ad armi impari. Da un lato le telco chiamate a investire miliardi sulle reti a fronte di ricavi sotto pressione, dall’altra le net-company che macinano profitti sulle stesse reti su cui però non investono. E favoriti da una normativa sulla privacy che li avvantaggia. La nuova scacchiera delle forze in gioco: quale Internet ci aspetta? Il «metodo» Bernabè I Fondamenta Ict per le nuove città L’urbanistica alla prova dell’innovazione Agcom o Mse? Si scatena il dibattito sul controllo dei servizi postali Via alla liberalizzazione Ma chi vigila? ENRICO MANCA presidente della Fondazione Bordoni «Un presidio italiano culturale, di analisi e di ricerca sull’Ict, un gruppo di eccellenza di tecnici e ricercatori al servizio delle istituzioni, delle imprese e dei cittadini, un’attività di alta consu- lenza indipendente, terza rispetto alle aziende del settore e sottoposta alla vigilanza del ministero dello Sviluppo economico, al servizio della crescita armonica del mercato dell’Ict in Ita- lia»: è il “profilo” della Fondazione Bordoni che il suo presidente Enrico Manca traccia al Corriere delle Co- municazioni. Un profilo frutto di una riforma legislativa che ha trasformato la Bordoni da Fondazione privata in organo “in house” della pubblica am- ministrazione. “La legge 69/2009 che regola la nostra attività - spiega Manca - vuole la Fondazione in un ruolo prevalente e dedicato a supporto del ministero dello Sviluppo economico, delle am- ministrazioni pubbliche centrali e pe- riferiche, delle Autorità di vigilanza”. Di conseguenza, se prima erano i soci privati a fornire il grosso dei finanzia- menti all’attività della Fondazione che quest’anno festeggia i sessant’anni di vita, ora i ricavi derivano soprattutto dalle convenzioni con pubbliche am- ministrazioni ed autorità indipendenti. Ultima in ordine di tempo è ar- rivata la tenuta del “Registro delle opposizioni”, l’elenco che raccoglie gli abbonati al telefono intenzionati a sfuggire al telemarketing. L’affi- damento, assegnato dal ministero in maniera diretta e senza bando di concorso, ha suscitato qualche malu- more. “I dubbi sono stati spazzati via da un parere dell’Avvocato generale dello Stato che ha considerato più che legittima questa procedura, proprio in forza della nostra caratteristica di organo di diritto pubblico in house”, ribatte Manca. Grazie ad un accordo con Autorità per le Comunicazioni, un dispositivo messo a punto dalla Bordoni misura la qualità del servizio Internet fornito dagli Isp: “Un compito essenziale per i consumatori ma anche per gli opera- tori”. Al tempo del terremoto, inoltre, un software messo a punto dalla Fon- dai privati, i cosiddetti “soci fondato- ri”: Ericsson, Fastweb, Poste Italiane, Telecom Italia, Telespazio, Terna, 3 Italia, Vodafone, Wind. Un elenco più variegato rispetto ai soci pre-riforma (incentrati nelle Tlc) “che testimonia l’allargamento delle nostre iniziative a settori, come l’energia, che fanno un uso innovativo e sempre più ampio dell’Ict”, spiega Manca. Il diminuito peso dei privati e la necessità di poggiare su affidamenti pubblici legati a singoli progetti co- stringe la Bordoni ad un faticoso sfor - zo per reperire risorse per una realtà che occupa una novantina di persone, soprattutto tecnici e ingegneri, quasi tutti stabilizzati dopo gli anni dei con- tratti a termine. “Viviamo la contraddi- zione tra l’esigenza di dare continuità alle nostre iniziative e la precarietà di ricavi legati a convenzioni con la pubblica amministrazione, giocoforza legate alle contingenze del momen- to”, osserva Manca. Soprattutto da quando le ultime Finanziarie hanno negato la continuità del contributo pubblico. Nessuno pensa di tornare al tempo dei privati, se non altro per l’evidente conflitto di interessi, ma “ci sarebbe bisogno di un maggiore continuità di ricavi altrimenti rischia la sopravvivenza una delle poche eccel- lenze italiane rimaste nel settore della ricerca nell’Ict”, avverte Manca alla ricerca di una “missione di servizio per la collettività durevole nel tempo”. Ma non potrebbero farle i privati certe cose? “Certo, ma non con la ter- zietà, l’indipendenza e, mi consenta, la qualità che possiamo garantire noi. Abbiamo competenze importanti an- che nel campo della sicurezza infor- matica, dei data mining: tutto know how che rischia di non essere più di- sponibile per il Paese. La Bordoni ha una reputazione riconosciuta. Fino a quando ci sarà bisogno di competenze sull’Ict terze e indipendenti, ci sarà bisogno della Fondazione”. «Bordoni, missione eccellenza» Il presidente della fondazione Manca: «Il nostro ruolo centrale nella consulenza sull’Ict italiano» dazione ha gestito il censimento delle esigenze abitative della popolazione abruzzese. L’iniziativa di maggiore rilevanza in tutta la storia della Bordo- ni è l’apporto dato alla più complessa trasformazione che ha interessato la Tv italiana: lo switch-off al digitale terrestre, che ingegneri e ricercatori della Bordoni hanno accompagnato passaggio dopo passaggio, frequenza dopo frequenza. “Pochi altri in Italia, forse nessuno, avrebbe potuto dare un supporto simile - osserva Man- ca -. Questo grazie alla cultura della pianificazione delle reti presente in Bordoni: siamo gli unici ad avere reti Sfn, un’eccellenza dell’Italia”. Non mancano i riconoscimenti. Da ultimo la costituzione, su impulso di Agcom, di un “Gruppo di alta rifles- sione” sullo spettro radioelettrico che sarà presieduto da un esponente della Bordoni e simbolicamente basato a Villa Grifoni a Pontecchio Marconi, sede di “rappresentanza” della Fonda- zione. I problemi, piuttosto, vengono dal fronte economico. Una parte, mi- noritaria, delle risorse deriva ancora Serve una maggiore continuità nei ricavi per non rischiare la sopravvivenza Risorse I privati non possono garantire la terzietà e l’indipendenza che offriamo noi Ricerca GILDOCAMPESATO Il “Periodico di riferimento per chiunque si occupi di Ict, uno strumento molto utile per tutti i professionisti della comunicazione che vogliono approfondire un’informazione a tutto campo, non solo specialistica o tecnologica, interamente dedicata al settore”: è il ricono- scimento che è venuto al nostro quindicinale cartaceo Il Corriere delle Comunicazioni, al nostro sito www.corrierecomunicazioni.it e a CorCorm, la nostra newsletter elettronica quo- tidiana (dal lunedì al venerdì) da parte del sito (www.ferpi.it)e della newsletter settimanale di Ferpi, la Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, presieduta da Gianluca Comin. I nostri prodotti editoriali sono stati segna- lati nella rubrica il “Sito della settimana”. Re- «Il riferimento di tutto l’Ict nazionale» Importante riconoscimento di Ferpi al Corriere delle Comunicazioni cartaceo e online lazioni Pubbliche Italiana “Testata dalla “doppia vita”, cartacea e digitale – vi si legge - il Corriere delle Co- municazioni nasce nel 2004 come periodico di riferimento dell’Ict community italiana. Il sito, nato inizialmente come alter ego del quindicinale a stampa, si è trasformato profondamente nel 2009 diventando un vero e proprio quotidiano online con l’offerta di un’informazione a tutto campo, non solo spe- cialistica o tecnologica, interamente dedicata al settore”. “Il pubblico dei lettori Corriere delle Co- municazioni - osserva ancora il notiziario della Ferpi - è vario ed eterogeneo: si spazia da manager, dirigenti e decision maker del settore dell’Ict e delle aziende utilizzatrici fino alla pubblica amministrazione centrale e periferica, rappresentanti delle istituzioni, politici, mondo accademico, professionisti, giornalisti e professionisti della comunicazione e delle Rp”. “Una redazione a Roma, collabo- ratori in tutta Italia e in particolare a Milano, funzionano come un ponte giornalistico fra il cuore del business Ict e le stanze della politica e delle istituzioni italiane da cui dipendono molti degli ambiti in cui l’Ict italiano opera”. “Una grafica lineare e pulita per delle se- zioni ricche di contenuti che coprono tutti i settori dell’information technology – si con- clude - non può mancare tra i siti da consultare regolarmente per tutti i professionisti delle Rp focalizzati su quest’ambito ma anche per chiunque si occupi di comunicazione e de- sidera approfondirne gli aspetti più tecnici”.

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9www.corrierecomunicazioni.it [email protected]°3. 21 febbraio 2011

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GILDOCAMPESATO

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Ogni giorno le News che contano dal mondo dell’Ict

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L’editoriale

Il Paginone

periodicoOmologato

DCOER0880

Redazione Largo di Torre Argentina, 11 - 00186 Roma Poste Italiane S.p.a. Sped. in abb. post. - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1 Roma/aut.n.15/2008 Arretrati: euro 6,0 - Abb. annuo 60,00 euro (per 22 numeri); All’estero 120,00 euro . Tel. 06-68.41.221 [email protected]

ANNO VII N.2 7FEBBRAIO2011

3,50 euro

Tlc e over the top:Morelli: «Equilibrio possibile» PAGINA 23

Accenture

La rete col turboIn 16 città italianeonline a 43,2 Mb PAGINA 21

Vodafone

IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY

DE

LLE

Barcellona2011

Il big bangmultimedialeUn Libro biancoper affrontarlo PAGINE 16 e 17

www.stonesoft.com/it/

Metti in sicurezzala rete aziendalee riduci i costi.

Il Protagonista

Il Nobel Phelps:«L’innovazionevia di uscitaper i giovani»PAGINA 13

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Smart City

SmartphoneÈ Android la stardell’Olimposistemi operativiMa metà della torta revenuefinisce nelle casse di Apple

A PAG 26

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Metti in sicurezzala rete aziendalee riduci i costi.

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Ngn a scoppio ritardatoScontro fra gli operatori. E Ftth Council ci retrocede al 14mo posto in Europa

Fra meno di un mese si con-cluderà la consultazione pub-blica sulla proposta regolatoria dell’Authority. Proposta che ha scontentato tutte le parti in causa. Ma il Consigliere D’Angelo pun-tualizza che “non sono le regole a fare il mercato”, richiamando gli operatori a fare la loro parte sugli investimenti e la PA a stimolare la domanda di nuovi servizi. Intanto si stringono i tempi del Tavolo Romani: in scadenza la deadline dei 90 giorni per la governance della società veicolo. Ma Telecom Italia va avanti sulla sua strada. Cicchetti: “Anticipe-remo gli obiettivi dell’Agenda digitale Ue”. SERVIZI DA PAG 2 A PAG 11

L’Agcom prepara le regole ma non c’è (troppa) voglia di investimenti

GILDOCAMPESATO

Fiberto the press

Tanti nemici, tanto onore? Non è probabilmente quello che andava cercando Corrado Calabrò quando il consiglio Agcom ha licenziato il documento di consultazione sulle regole per le Nga. Documento che ha tutta l’aria di cercare un compro-messo fra gli interessi contrastanti (e difficilmente conciliabili, allo stato) di Telecom Italia e degli operatori al-ternativi. È un regolamento complesso la cui implementazione, nonostante la decisione di rinunciare alla suddivisione geografica con l’obiettivo non detto (ma implicito) di evitare i tempi lunghi delle analisi di mercato, rischia di rinviare all’ex post quel che non si è voluto fare ex ante. Quasi un cane che si morde la coda, come lascito alla prossima con-siliatura: l’attuale scade a maggio del prossimo anno.Dai due punti caratterizzanti della

proposta, si ricava l’impressione che si sia voluto dare un colpo al cerchio e uno alla botte: a Telecom obbligandola da subito al bitstream sulle Ngan con prezzi orientati al costo (con risk pre-mium da definire); agli Olo concedendo l’unbundling solo nelle aree prive di competizione infrastrutturale, dal 2013 e dai punti di concentrazione, non dalle centrali. Invece di accontentare tutti, la “mediazione” di Calabrò ha però dato l’impressione di avere scontentato tutti. Almeno a giudicare dalle reazioni dei contendenti, che non hanno affatto l’aria di sparare cannonate solo per preparare il terreno alla trattativa.Il framework steso da Neelie Kroes

è la cornice, ma lascia ampi margini di discrezione nazionale. In Europa ognu-no fa a suo modo, a partire da Germania e Francia che hanno sciolto la briglia degli incumbent. Due obiettivi van-no considerati: sviluppo delle Nhz e concorrenza. Sapendo che senza nuove reti non ci sarà nemmeno concorrenza. Sono da tutelare gli investimenti: quel-li degli Olo nell’unbundling del rame, quelli che farà Telecom nelle Ngan. Vedremo se l’evoluzione del Gpon riuscirà a convincere i suoi avversari, come auspica il capo delle tecnologie di Telecom Oscar Cicchetti in un’intervi-sta che pubblichiamo in questo numero. È certo che bisognerà arrivare ad una scelta, se non riuscirà il compromes-so. Altrimenti dovremo accontentarci ancora a lungo dell’FTTP, il fiber to the press.

Wi-fi pubblicoÈ quasi boom

Dopo Roma anche Milanoe Firenze aprono all’hot spot

Sulla scia della Provincia di Roma, nel dopo-Pisanu fioriscono i progetti delle amministrazioni locali per dotare il territorio di hot spot gratuiti. Milano coprirà l’area centrale mentre Firenze progetta la “bolla” più grande d’Euro-pa. E un sistema federato consentirà l’autenticazione unica. A PAGINA 19

PA digitale

In vigore il Cad «bis»: 15 mesi per adeguarsiBrunetta: «Diritto all’e-gov»Premi alle PA virtuose e pene severe per chi resta indietro.

Critica l’opposizione e i piccoli Comuni già gridano alla

mancanza di risorse . Il ministro non accetta scuse: “Ci

sono i fondi per l’Ict: le amministrazioni imparino a usarli”. META A PAGINA 12

Smartphoneultrabroadbande pienodi «tablet»Il 4G mobileè già realtà

AMORE A PAG 14

Mobile World CongressLe anticipazioni

L’editoriale

Il Paginone

periodico

OmologatoDCOER0880

Redazione Largo di Torre Argentina, 11 - 00186 Roma Poste Italiane S.p.a. Sped. in abb. post. - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1 Roma/aut.n.15/2008 Arretrati: euro 6,0 - Abb. annuo 60,00 euro (per 22 numeri); All’estero 120,00 euro . Tel. 06-68.41.221 [email protected]

ANNO VII N.1 24GENNAIO2010

3,50 euro

Spinta sul softwareItalia testa di pontedel new biz PAGINA 24

SiemensVideoconferencingServizi on demandcon la cloud-suite PAGINA 23

Bt Italia

IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGYDELL

E

Braccio di ferro

Il cinema italianoriparte dal WebSpecialmentese è indipendente

PAGINE 16 e 17

Il Protagonista

Raffaelli (Cnr): «La fibra? In Italianon è indispensabileLa sfida è sui servizi»

PAGINA 11

Il caso

Parlamento sprecone:la digitalizzazione«duplica» la cartaE lievitano i costi

SERVIZI A PAGINA 12

www.corrierecomunicazioni.it

Smart CityFuture Proof

Tecnologie:«Giocared’anticipo»La nuova rubrica a cura di Maurizio Dècina

A PAG 13

(Over the) Top GunSi scalda lo scontro fra Telco europee e player Usa Ott: in ballo il business sulla Rete

L’ultima novità arriva dall’Etno che chiede di aprire in

tutta urgenza un tavolo europeo per stabilire nuove regole:

perché lo scontro fra Tlc e i nuovi player Usa - da Google a

Apple - non lasci troppi feriti sul campo. In gioco il business

sulla rete perseguito ad armi impari. Da un lato le telco chiamate

a investire miliardi sulle reti a fronte di ricavi sotto pressione,

dall’altra le net-company che macinano profitti sulle stesse reti

su cui però non investono. E favoriti da una normativa sulla

privacy che li avvantaggia. SERVIZI DA PAG 2 A PAG 5

La nuova scacchiera delle forze in gioco: quale Internet ci aspetta?

GILDOCAMPESATO

Il «metodo»Bernabè

Il recente dibattito sindacale è

stato segnato dal “metodo Mar-

chionne”, quel diktat lanciato a

organizzazioni sindacali, lavoratori,

politica: o cambiano le regole del la-

voro, oppure gli investimenti da To-

rino si sposteranno in altri Paesi, più

competitivi del nostro.Non vogliamo entrare nel merito

della vertenza Fiat e delle sue implica-

zioni nella dinamica politico-sindacale

italiana. Tuttavia, molte delle industrie

italiane dell’Ict si confrontano con lo

stesso problema della Fiat: la globa-

lizzazione.Ne sanno qualcosa le multinaziona-

li del software e, ancora più pesante-

mente, del manifatturiero tlc che vivo-

no difficoltà di competizione globale

del tutto simili a quelli sollevate da

Marchionne, persino all’interno del

loro stesso gruppo. Pur se nessuno ha

manifestato l’asprezza dell’ammini-

stratore delegato della Fiat e più che le

norme contrattuali, si sono denunciate

le carenze nella politica industriale del

Paese. Anzi, proprio quando emerge-

va il “metodo Marchionne”, si con-

cludeva una vertenza sindacale assai

complessa e difficile come quella del

gruppo Telecom il cui personale in tre

anni è stato ridotto di ben 9.000 unità.

La vertenza ha visto momenti di

asperità anche dure, scioperi, mani-

festazioni. Il “metodo Bernabè” si

è però sviluppato su un percorso di

confronto-scontro con il sindacato in

cui si è cercato di privilegiare, come

ricaduta finale, l’incontro. Si obietterà

che Bernabè non poteva minacciare

di andarsene dall’Italia: una società

di servizi come Telecom ha poco da

spostare all’estero.I suoi conti avrebbero giustificato

una drammatizzazione che invece si

è cercato di evitare. Secondo noi a ra-

gione. Perché alla fine si è ottenuto il

risultato di riduzione dei costi mante-

nendo quel “consensus” agli obiettivi

e alle strategie aziendali da parte dei

dipendenti, fondamentale in una so-

cietà di servizi così radicata in Italia.

Non è di moda parlare di respon-

sabilità sociale dell’impresa. Ma nel

caso di Telecom, con l’attenzione alla

riqualificazione del personale e al re-

cupero in altri comparti delle mansioni

obsolete o esuberanti, si è rivelata un

punto di forza. Il “metodo” vincente

non è solo quello Marchionne.

Fondamenta Ictper le nuove città

L’urbanistica alla provadell’innovazione

Al via da questo numero una pa-

gina interamente dedicata alle città

“intelligenti” , quelle in cui l’utilizzo

delle nuove tecnologie diventa il pi-

lastro portante di una progettazione

votata a migliorare la qualità della vita

facendo leva sui servizi e sull’abbat-

timento degli sprechi SERVIZI ALLE PAGINE 8 E 9

Agcom o Mse?Si scatenail dibattitosul controllodei servizipostali

META A PAG 7

Via alla liberalizzazioneMa chi vigila?

enrico manca presidente della Fondazione Bordoni

«Un presidio italiano culturale, di analisi e di ricerca sull’Ict, un gruppo di eccellenza di tecnici e ricercatori al servizio delle istituzioni, delle imprese e dei cittadini, un’attività di alta consu-lenza indipendente, terza rispetto alle aziende del settore e sottoposta alla vigilanza del ministero dello Sviluppo economico, al servizio della crescita armonica del mercato dell’Ict in Ita-lia»: è il “profilo” della Fondazione Bordoni che il suo presidente Enrico Manca traccia al Corriere delle Co-municazioni. Un profilo frutto di una riforma legislativa che ha trasformato la Bordoni da Fondazione privata in organo “in house” della pubblica am-ministrazione.

“La legge 69/2009 che regola la nostra attività - spiega Manca - vuole la Fondazione in un ruolo prevalente e dedicato a supporto del ministero dello Sviluppo economico, delle am-ministrazioni pubbliche centrali e pe-riferiche, delle Autorità di vigilanza”. Di conseguenza, se prima erano i soci privati a fornire il grosso dei finanzia-menti all’attività della Fondazione che quest’anno festeggia i sessant’anni di vita, ora i ricavi derivano soprattutto dalle convenzioni con pubbliche am-ministrazioni ed autorità indipendenti.

Ultima in ordine di tempo è ar-rivata la tenuta del “Registro delle opposizioni”, l’elenco che raccoglie gli abbonati al telefono intenzionati a sfuggire al telemarketing. L’affi-damento, assegnato dal ministero in maniera diretta e senza bando di concorso, ha suscitato qualche malu-more. “I dubbi sono stati spazzati via da un parere dell’Avvocato generale dello Stato che ha considerato più che legittima questa procedura, proprio in forza della nostra caratteristica di organo di diritto pubblico in house”, ribatte Manca.

Grazie ad un accordo con Autorità

per le Comunicazioni, un dispositivo messo a punto dalla Bordoni misura la qualità del servizio Internet fornito dagli Isp: “Un compito essenziale per i consumatori ma anche per gli opera-tori”. Al tempo del terremoto, inoltre, un software messo a punto dalla Fon-

dai privati, i cosiddetti “soci fondato-ri”: Ericsson, Fastweb, Poste Italiane, Telecom Italia, Telespazio, Terna, 3 Italia, Vodafone, Wind. Un elenco più variegato rispetto ai soci pre-riforma (incentrati nelle Tlc) “che testimonia l’allargamento delle nostre iniziative a settori, come l’energia, che fanno un uso innovativo e sempre più ampio dell’Ict”, spiega Manca.

Il diminuito peso dei privati e la necessità di poggiare su affidamenti pubblici legati a singoli progetti co-stringe la Bordoni ad un faticoso sfor-zo per reperire risorse per una realtà che occupa una novantina di persone, soprattutto tecnici e ingegneri, quasi tutti stabilizzati dopo gli anni dei con-tratti a termine. “Viviamo la contraddi-zione tra l’esigenza di dare continuità alle nostre iniziative e la precarietà di ricavi legati a convenzioni con la pubblica amministrazione, giocoforza legate alle contingenze del momen-to”, osserva Manca. Soprattutto da quando le ultime Finanziarie hanno negato la continuità del contributo pubblico. Nessuno pensa di tornare al tempo dei privati, se non altro per l’evidente conflitto di interessi, ma “ci sarebbe bisogno di un maggiore continuità di ricavi altrimenti rischia la sopravvivenza una delle poche eccel-lenze italiane rimaste nel settore della ricerca nell’Ict”, avverte Manca alla ricerca di una “missione di servizio per la collettività durevole nel tempo”.

Ma non potrebbero farle i privati certe cose? “Certo, ma non con la ter-zietà, l’indipendenza e, mi consenta, la qualità che possiamo garantire noi. Abbiamo competenze importanti an-che nel campo della sicurezza infor-matica, dei data mining: tutto know how che rischia di non essere più di-sponibile per il Paese. La Bordoni ha una reputazione riconosciuta. Fino a quando ci sarà bisogno di competenze sull’Ict terze e indipendenti, ci sarà bisogno della Fondazione”.

«Bordoni, missione eccellenza»Il presidente della fondazione Manca: «Il nostro ruolo centrale nella consulenza sull’Ict italiano»

dazione ha gestito il censimento delle esigenze abitative della popolazione abruzzese. L’iniziativa di maggiore rilevanza in tutta la storia della Bordo-ni è l’apporto dato alla più complessa trasformazione che ha interessato la Tv italiana: lo switch-off al digitale terrestre, che ingegneri e ricercatori della Bordoni hanno accompagnato passaggio dopo passaggio, frequenza dopo frequenza. “Pochi altri in Italia, forse nessuno, avrebbe potuto dare un supporto simile - osserva Man-ca -. Questo grazie alla cultura della pianificazione delle reti presente in Bordoni: siamo gli unici ad avere reti Sfn, un’eccellenza dell’Italia”.

Non mancano i riconoscimenti. Da ultimo la costituzione, su impulso di Agcom, di un “Gruppo di alta rifles-sione” sullo spettro radioelettrico che

sarà presieduto da un esponente della Bordoni e simbolicamente basato a Villa Grifoni a Pontecchio Marconi, sede di “rappresentanza” della Fonda-zione. I problemi, piuttosto, vengono dal fronte economico. Una parte, mi-noritaria, delle risorse deriva ancora

Serve una maggiorecontinuità nei ricavi per non rischiarela sopravvivenza

RisorseI privati non possonogarantire la terzietàe l’indipendenzache offriamo noi

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GILDOCAMPESATO

Il “Periodico di riferimento per chiunque si occupi di Ict, uno strumento molto utile per tutti i professionisti della comunicazione che vogliono approfondire un’informazione a tutto campo, non solo specialistica o tecnologica, interamente dedicata al settore”: è il ricono-scimento che è venuto al nostro quindicinale cartaceo Il Corriere delle Comunicazioni, al nostro sito www.corrierecomunicazioni.it e a CorCorm, la nostra newsletter elettronica quo-tidiana (dal lunedì al venerdì) da parte del sito (www.ferpi.it)e della newsletter settimanale di Ferpi, la Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, presieduta da Gianluca Comin.

I nostri prodotti editoriali sono stati segna-lati nella rubrica il “Sito della settimana”. Re-

«Il riferimento di tutto l’Ict nazionale»Importante riconoscimento di Ferpi al Corriere delle Comunicazioni cartaceo e online

lazioni Pubbliche Italiana “Testata dalla “doppia vita”, cartacea e

digitale – vi si legge - il Corriere delle Co-municazioni nasce nel 2004 come periodico di riferimento dell’Ict community italiana.

Il sito, nato inizialmente come alter ego del quindicinale a stampa, si è trasformato profondamente nel 2009 diventando un vero e proprio quotidiano online con l’offerta di un’informazione a tutto campo, non solo spe-cialistica o tecnologica, interamente dedicata al settore”.

“Il pubblico dei lettori Corriere delle Co-municazioni - osserva ancora il notiziario della Ferpi - è vario ed eterogeneo: si spazia da manager, dirigenti e decision maker del

settore dell’Ict e delle aziende utilizzatrici fino alla pubblica amministrazione centrale e periferica, rappresentanti delle istituzioni,

politici, mondo accademico, professionisti, giornalisti e professionisti della comunicazione e delle Rp”. “Una redazione a Roma, collabo-ratori in tutta Italia e in particolare a Milano, funzionano come un ponte giornalistico fra il cuore del business Ict e le stanze della politica e delle istituzioni italiane da cui dipendono molti degli ambiti in cui l’Ict italiano opera”.

“Una grafica lineare e pulita per delle se-zioni ricche di contenuti che coprono tutti i settori dell’information technology – si con-clude - non può mancare tra i siti da consultare regolarmente per tutti i professionisti delle Rp focalizzati su quest’ambito ma anche per chiunque si occupi di comunicazione e de-sidera approfondirne gli aspetti più tecnici”.