della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno...

16
Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge 622/96, filiale di Trieste c.p.o. via Brigata Casale novembre 2012 – numero doppio in caso di mancato recapito, inviare all’Ufficio Trieste-CPO per la restituzione al mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto. IL DALMATA Giornale fondato a Zara nel 1865 e soppresso dallʼAustria nel 1916 Rifondato dagli Esuli per dare voce ai Dalmati dispersi nel mondo VENGONO AL PETTINE MOLTI NODI CHE CI PORTIAMO DIETRO DA 60 ANNI AL 59° RADUNO DEI DALMATI DI SENIGALLIA DUBBISULL’ASILODIZARAESULLANOSTRASTORIA Il cons. Donatella Bracali Paparella propone che il prossimo raduno si svolga a Zara e la costituzione di un pool di avvocati per difendere il diritto alla proprietà delle nostre case UN ESULE PARLA IN ITALIANO NEL DUOMO DI ZARA E DI SALONA Si sono svolte in Dalmazia due magistrali esecuzioni del Concen- tus Choir diretto dal maestro lussiniano Adriano Martinolli d’Arcy della Missa dalmatica, musicata a Zara su testo latino risa- lente al dalmata San Girolamo, dall’allora tredicenne spalatino Franz von Suppè, quando ancora non era famoso per le sue ope- rette viennesi e si firmava come Francesco de’Suppè Demelli e si vantava di non conoscere una sola parola tedesca. Nella serata del 5 ottobre la Missa è stata eseguita nell’antico San- tuario di Salona, oggi Solin, dedicato alla Madonna dell’Isola e nella mattinata del giorno successivo nel Duomo di Zara dedicato alla martire romana Sant’Anastasia, Patrona della città. Ambedue i concerti sono stati presentati dal Presidente della Fondazione Rustia Traine di Trieste Renzo de’Vidovich che ha parlato in lin- gua italiana, per i membri delle locali comunità degli italiani, con la traduzione in lingua croata per gli altri presenti. La cronaca a pagg. 2 e 3 MISS AMERICA, UNA DALMATA DI LUSSINO Teresa Scanlan nata a Gering, nel Nebraska il 6 febbraio 1993, ma di origine dalmata, è stata eletta Miss America. I nonni, Nives e Franco Jelich, vivevano nell’isola dell’Asinello o Sanpiero (oggi Ilo- vik) a sud di Lussino. Esuli in Italia, si sposano a Muggia poco pri- ma di emigrare in America. Quest’estate, la bella Teresa ha trascor- so le vacanze nell’isola dei nonni. Come fanno gli Esuli di Pola, Albona, Rovigno e Fiume, an- che il 60° Raduno nazionale dei Dalmati potrebbe svolgersi in Dalmazia e – se ci saranno le condizioni adatte – probabil- mente, a Zara (si veda l’intervento in Consiglio comu- nale a pag. 7). Ma il primo convitato di pietra del 59° Raduno dei Dalmati di Senigallia è stato l’Asilo di Za- ra, che sembrava pronto per es- sere inaugurato a settembre. Non è stato purtroppo così e rimandiamo il lettore alle spie- gazioni fornite dal Presidente dell’Unione italiana di Fiume Maurizio Tremul che non tutti hanno interpretato allo stesso modo. Non se n’è potuto discu- tere in Consiglio comunale per- ché Tremul ha fatto la sua lun- ga relazione alla fine della se- duta. Fortunatamente il Sinda- co ci ha mandato un riassunto dell’intervento, che pubbliche- remo però integralmente sul si- to www.dalmaziaeu.it perché leggendolo ognuno potrà inter- pretarlo al meglio. Sono sorte sull’argomento due…. scuole di pensiero: una si dice certa di aver capito che l’Asilo non si farà, mentre l’altra si dice cer- ta di aver capito che si aprirà a gennaio. Chi vivrà vedrà. Per quanto riguarda la Giornata della Cultura dalmata presiedu- ta da Chiara Motka, dedichere- mo gran parte del prossimo Dalmata letterario che - se avremo fiato e schei - cerchere- mo di far uscire entro l’anno af- finché voi, poste permettendo, possiate leggerlo a fine gen- naio. Quello di Senigallia è stato un raduno denso e due giorni di discorsi non sono stati suffi- cienti per esaminare tutti i pro- blemi che sono esplosi in que- sti ultimi mesi. Li affrontere- mo nei prossimi numeri del giornale, nei quali esaminere- mo le diverse e contrastanti in- terpretazioni della nostra storia, comprese quelle che ci hanno un tantino sorpreso. Il secondo convitato di pietra era rappresentato invece da molte inedite domande: siamo stati espulsi dai partigiani co- munisti jugoslavi di Tito, se- condo un piano di pulizia et- nica o questo termine è sba- gliato, perché si richiama al concetto di genocidio? Oppu- re vi è stato solo un problema ideologico, legato al comuni- smo di Tito ed il termine che abbiamo usato per decenni era sbagliato e grossolano, per cui va sostituito con altro termine più generico come “epurazione preventiva?” Oppure il nazio- nalismo slavo ed il comunismo si sono fusi insieme per l’occasione? È il caso di ripar- lare dell’alto ufficiale del Re- gno di Jugoslavia Vasa Čubri- lović che preparò il piano per il genocidio attuato dagli jugosla- continua a pag. 6

Transcript of della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno...

Page 1: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge 622/96, filiale diTrieste c.p.o. via Brigata Casale

novembre 2012 – numero doppio in caso di mancato recapito, inviare all’Ufficio Trieste-CPO per la restituzioneal mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto.

IL DALMATAGiornale fondato a Zara nel 1865 e soppresso dallʼAustria nel 1916Rifondato dagli Esuli per dare voce ai Dalmati dispersi nel mondo

VENGONO AL PETTINE MOLTI NODI CHE CI PORTIAMO DIETRO DA 60 ANNIAL 59° RADUNO DEI DALMATI DI SENIGALLIADUBBISULL’ASILODIZARAESULLANOSTRASTORIAIl cons. Donatella Bracali Paparella propone che il prossimo raduno si svolga a Zara e lacostituzione di un pool di avvocati per difendere il diritto alla proprietà delle nostre caseUN ESULE PARLA IN ITALIANONEL DUOMO DI ZARA E DI SALONASi sono svolte in Dalmazia due magistrali esecuzioni del Concen-tus Choir diretto dal maestro lussiniano Adriano Martinollid’Arcy della Missa dalmatica, musicata a Zara su testo latino risa-lente al dalmata San Girolamo, dall’allora tredicenne spalatinoFranz von Suppè, quando ancora non era famoso per le sue ope-rette viennesi e si firmava come Francesco de’Suppè Demelli e sivantava di non conoscere una sola parola tedesca.Nella serata del 5 ottobre la Missa è stata eseguita nell’antico San-tuario di Salona, oggi Solin, dedicato alla Madonna dell’Isola enella mattinata del giorno successivo nel Duomo di Zara dedicatoalla martire romana Sant’Anastasia, Patrona della città. Ambeduei concerti sono stati presentati dal Presidente della FondazioneRustia Traine di Trieste Renzo de’Vidovich che ha parlato in lin-gua italiana, per i membri delle locali comunità degli italiani, conla traduzione in lingua croata per gli altri presenti.

La cronaca a pagg. 2 e 3

MISS AMERICA, UNA DALMATA DI LUSSINO

Teresa Scanlan nata a Gering, nel Nebraska il 6 febbraio 1993, madi origine dalmata, è stata eletta Miss America. I nonni, Nives eFranco Jelich, vivevano nell’isola dell’Asinello o Sanpiero (oggi Ilo-vik) a sud di Lussino. Esuli in Italia, si sposano a Muggia poco pri-ma di emigrare in America. Quest’estate, la bella Teresa ha trascor-so le vacanze nell’isola dei nonni.

Come fanno gli Esuli di Pola,Albona, Rovigno e Fiume, an-che il 60° Raduno nazionaledei Dalmati potrebbe svolgersiin Dalmazia e – se ci saranno lecondizioni adatte – probabil-mente, a Zara (si vedal’intervento in Consiglio comu-nale a pag. 7).Ma il primo convitato di pietradel 59° Raduno dei Dalmati diSenigallia è stato l’Asilo di Za-ra, che sembrava pronto per es-sere inaugurato a settembre.Non è stato purtroppo così erimandiamo il lettore alle spie-gazioni fornite dal Presidentedell’Unione italiana di FiumeMaurizio Tremul che non tuttihanno interpretato allo stessomodo. Non se n’è potuto discu-tere in Consiglio comunale per-ché Tremul ha fatto la sua lun-ga relazione alla fine della se-duta. Fortunatamente il Sinda-co ci ha mandato un riassuntodell’intervento, che pubbliche-remo però integralmente sul si-to www.dalmaziaeu.it perchéleggendolo ognuno potrà inter-pretarlo al meglio. Sono sortesull’argomento due…. scuoledi pensiero: una si dice certa diaver capito che l’Asilo non sifarà, mentre l’altra si dice cer-ta di aver capito che si aprirà agennaio. Chi vivrà vedrà. Perquanto riguarda la Giornatadella Cultura dalmata presiedu-ta da Chiara Motka, dedichere-mo gran parte del prossimoDalmata letterario che - se

avremo fiato e schei - cerchere-mo di far uscire entro l’anno af-finché voi, poste permettendo,possiate leggerlo a fine gen-naio.Quello di Senigallia è stato unraduno denso e due giorni didiscorsi non sono stati suffi-cienti per esaminare tutti i pro-blemi che sono esplosi in que-sti ultimi mesi. Li affrontere-mo nei prossimi numeri delgiornale, nei quali esaminere-mo le diverse e contrastanti in-terpretazioni della nostra storia,comprese quelle che ci hannoun tantino sorpreso.Il secondo convitato di pietraera rappresentato invece damolte inedite domande: siamostati espulsi dai partigiani co-munisti jugoslavi di Tito, se-condo un piano di pulizia et-nica o questo termine è sba-gliato, perché si richiama alconcetto di genocidio? Oppu-re vi è stato solo un problemaideologico, legato al comuni-smo di Tito ed il termine cheabbiamo usato per decenni erasbagliato e grossolano, per cuiva sostituito con altro terminepiù generico come “epurazionepreventiva?” Oppure il nazio-nalismo slavo ed il comunismosi sono fusi insieme perl’occasione? È il caso di ripar-lare dell’alto ufficiale del Re-gno di Jugoslavia Vasa Čubri-lović che preparò il piano per ilgenocidio attuato dagli jugosla-

continua a pag. 6

Page 2: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

pag. 2 novembre 2012 IL DALMATA

MAGISTRALE ESECUZIONE DEL CONCENTUS CHOIR DEL M.o MARTINOLLILA MISSA DALMATICA DI DE’SUPPÈ A SALONANEL PIÙ ANTICO SACRARIO DI DALMAZIAFino a metà ’800, l’Arcivescovo salonitano di Spalato era Primate di tutta la “grande”Dalmazia romana, comprese Croazia, Slovenia, Bosnia Erzegovina e costa montenegrinaNel Santuario della Madonnadell’Isola di Salona il 5 ottobrescorso è stata eseguita la MissaDalmatica del compositorespalatino italiano Francescode’ Suppe Demelli, noto ancheper le sue operette viennesicon il nome di Franz von Sup-pé, da parte del ConcentusChoir diretto dal maestro diorigine lussiniana AdrianoMartinolli d’Arcy.Prima dell’esecuzione il presi-dente de’ Vidovich della Fon-dazione Rustia Traine che haorganizzato la manifestazione,ha illustrato le ragioni per lequali era stata scelta la Chiesadi Salona, dopo l’esecuzioneavvenuta qualche anno addie-tro nel Mausoleo di Dioclezia-no, Duomo di Spalato dedicatoa San Doimo. Il Santuario diSalona, città che è stata la ca-pitale dell’Impero romanod’Occidente è la più anticachiesa esistente in Dalmazia,dalla quale partì l’evangeliz-zazione dell’intera Dalmaziaromana che comprendeva gliattuali territori di Croazia,Slavonia, Bosnia Erzegovina ela costa del Montenegro. Ha ri-cordato che il confine traccia-to da Diocleziano tra l’ImperoRomano d’Occidente e quellod’Oriente divide tuttora, consorprendente precisione, le po-polazioni che utilizzanol’alfabeto latino da quelle cheusano l’alfabeto cirillico, chederiva dalle maiuscole dell’al-fabeto greco adattate alla fo-netica delle lingue slave.Ha rivendicato, quindi, il Pri-mato della Chiesa apostolicadalmata di Salona e di Spala-to (il nome della grande cittàdalmata deriva dal fatto che il

Palazzo di Diocleziano era de-nominato Salonae Palatium, S.Palatium da cui Spalatum) fumantenuto fino a metàdell’800 quando l’Impero au-stro-ungarico staccò da Spala-to le diocesi di Croazia e Sla-vonia, allora facenti parte delRegno di Ungheria ammini-strativamente diverso da quel-lo d’Austria, e le diocesi dellaBosnia Erzegovina mantenuteautonome perché quel terri-torio fu oggetto di una seco-lare contesa con l’Impero ot-tomano, finché nel 1908l’Impero degli Asburgo lostrappò ai Turchi.Ha reso, quindi, omaggio allaChiesa apostolica di Dalmazia,

sottolineando che l’uso per se-coli di questo prestigioso ap-pellativo era giustificato dalfatto che fu fondata dall’apo-stolo Pietro, da cui derival’attaccamento della Chiesadalmata al papa di Roma e da-gli appostoli Tito e Paolo, lacui visita in Dalmazia è ricor-data alla sua Lettera ai Romani(XV-IXX).La particolare sonorità dellaChiesa di Salona ha conferitoalla Missa un’eccezionale im-patto emotivo, che ha coinvol-to il pubblico e reso memora-bile la prestazione del Coro ela direzione del maestro Marti-nolli d’Arcy.

Davanti all’organo della Chiesa salonitana una parte dei 33 coristi insieme al maestro Martinolli e i trenoti solisti, specializzati in canti sacri, il tenore Stefan Reichmenn, il baritono Andrè Schuen e il bassoSteffen Rössler

I dirigenti della C.I. e del Centro di Ricerche culturali dalmate –Spalato insieme ad alcuni coristi davanti al Santuario di Salona

Il nostro direttore e presidentedella Fondazione Rustia Traineparla in italiano nel Santuariodi Salona. Accanto la traduttri-ce prof. Katia Babarović

La dott. Ivana Galasso Presi-dente del CRCD-Spalato per iresidenti in Dalmazia

Page 3: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

IL DALMATA novembre 2012 pag. 3

LA FONDAZIONE RUSTIA TRAINE RINGRAZIA IN ITALIANO L’ARCIVESCOVONEL DUOMO DI SANT’ANASTASIAA ZARARISUONADOPOUNSECOLOL’OPERA DI SUPPÈIl geniale compositore spalatino studiò musica a Zara dove compose a soli 13 annil’importante opera sacra che rivedette in età avanzata, dopo le famose operette viennesiNel Duomo di Zara dedicatoalla martire romana Sant’Ana-stasia, si è svolta il 6 ottobrescorso la seconda esecuzionein Dalmazia della Missa dal-matica. Il saluto della diocesidi Zara è stato portato da Mon-signor Millivoj Bolombanić inrappresentanza dell’Arcive-scovo di Zara Želimir Puljić,in lingua croata al quale ha ri-sposto de’Vidovich, Presi-dente della Fondazione RustiaTraine che ha organizzatol’evento artistico, al quale si èsommato un altro evento de-gno di menzione: dopo 60anni un esule ha parlato nelDuomo di Zara in lingua ita-liana per gli italiani della loca-le Comunità, con traduzionein lingua croata per il restantepubblico.Il Presidente si è detto com-mosso di essere in quel Duomonel cui Battistero ricevette ilBattesimo per mano del parro-co metropolita di Zara monsi-gnor Mario Novak che ha con-tinuato a frequentare, da esule,a Trieste quando fece edifica-re in ricordo dell’Esilio 1944-48 sul più altro crinale delMonte Grisa il più grandeTempio Mariano esistente nel-la Regione: è la prima cosache vede chi arriva a Triestedal mare.Ha ricordato che secondo il di-ritto canonico, i fedeli sono ra-dicati nella Diocesi dove han-no ricevuto l’ingresso nellacristianità ed ha ringraziatol’arcivescovo di Zara monsi-gnor Želimir Puljić che hachiamato il Vescovo mio e ditutti gli altri esuli zaratini bat-tezzati nelle chiese jadertine.Ha, quindi, sottolineato che lospalatino Francesco de’ SuppéDemelli ebbe nella Chiesa diZara il suo primo insegnamen-to musicale e che a Zara musi-cò a soli 13 anni la Missa Dal-

matica, eseguita per la primavolta in città e che la Fonda-zione aveva già fatto eseguireda un coro amatoriale nellaChiesa di Borgherizzo. Ha, in-fine, illustrato le caratteristicheartistiche del Concentus Choiruno dei più prestigiosi esisten-ti in Italia che si avvale di va-lenti artisti di lingua tedescaspecializzati nelle esecuzionidi musiche sacre e del diretto-re Martinolli d’Arcy che è no-to anche per aver rintracciatoantichi spartiti di musiche dal-matiche, tra le quali alcune dide’ Suppé Demelli che si rite-nevano perdute.Ha ringraziato a nome di tuttigli esuli la Chiesa cattolica diDalmazia per aver svolto neimomenti più difficili un’ effi-cace azione di pacificazione edha auspicato che l’ultimo ve-scovo italiano di Zara, monsi-gnor Doimo Munzani che se-

guì in esilio la gran parte deglizaratini che non potevano piùvivere nella Città che era stataper secoli la patria dei loro avi,ha sottolineato che il terrore al-

lora instaurato nulla ha a chevedere con il popolo croato econ la nuova Repubblica de-mocratica di Croazia. Ha ri-cordato che gli esuli dalmatisi sono battuti senza riserve af-finché il popolo croato potesseritornare in Europa, di cui persecoli ha fatto parte.

Uno scorcio di alcuni zaratini presenti alla Missa Dalmatica

Dopo il saluto in lingua croata di mons. Bolobanić, l’esule de’Vi-dovich ha parlato in lingua italiana con la traduzione della dott. Pe-tra Vulić

Il maestro Martinolli nel Duo-mo di Zara

La Presidente della C.I di Zaraprof. Rina Villani

Page 4: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

pag. 4 novembre 2012 IL DALMATA

59° RADUNO NAZIONALE DEI DALMATI – SENIGALLIA 29-30 SETTEMBRE 2012RELAZIONE GENERALE DEL PRESIDENTEFRANCOLUXARDOALCONSIGLIOCOMUNALEIl mare Adriatico è una grande autostrada da Venezia a Corfù, con svincoli a destra e asinistra, che da duemila anni favoriscono gli scambi culturali e commerciali tra i popoli

Cari amici,eccoci per la decima volta aSenigallia! È la sede che inquesti 60 anni abbiamo sceltocon maggior frequenza e mi fapiacere ricordare che il primo avoler organizzare qui il Radu-no fu proprio RIME, il dr. Ne-rino Rismondo, fondatore delnostro Libero Comune ben 50anni fa.Ringrazio in particolare il Sin-daco di Senigallia, MaurizioMangialardi, e quanti in cittàhanno collaborato con lui albuon esito di questo 59° Radu-no.Do il benvenuto alle autoritàpresenti, agli amici delle altreassociazioni di esuli convenutida tutta Italia e – con particola-re simpatia – ai rappresentantidelle Comunità degli Italianidelle città dalmate, provenientida Zara, Spalato, Lesina e Cat-taro.Desidero riprendere il discorsofatto l’anno scorso a San Mari-no: sono quasi 60 anni che noidalmati in’ esilio ci diamo ap-puntamento a questo Raduno;nei primi 30 ci ritrovavamo so-lo fra noi per “ricordare”, poici siamo aperti verso il mondoesterno, coinvolgendo gli abi-tanti delle città ove cui riuniva-mo; infine, negli ultimi ven-t’anni abbiamo voluto fra dinoi sia i rappresentanti delleistituzioni che i fratelli rimasti

oltre Adriatico, la loro stampae gli studiosi italiani e stranieriche con i propri lavori dimo-strano interesse per la Dalma-zia.L’obiettivo era ed è fare cono-scere e riscoprire quella cultu-ra che in Dalmazia ha solidebasi non solamente latine e ve-nete, ma che è stata trascurataper oltre 60 anni nel nostropaese, e addirittura osteggiatain Croazia.Noi crediamo che l’Adriaticosia una grande autostrada daVenezia a Corfù, con svincoli adestra e a sinistra, che da 2000anni favoriscono gli scambi siaculturali che commerciali.Nel corso dei secoli queste en-trate sono state talvolta chiuseda incidenti vari, nell’ultimosecolo addirittura da due guer-re mondiali.Ma le abbiamo sempre riapertein nome di una comune civiltà,e la nostra Associazione è or-gogliosa di aver perseguitoquesto obbiettivo da oltre 30anni.Ricordiamo, ad esempio, icontinui rapporti che Senigal-lia ha avuto con la costa dal-mata, come la famosa fiera chequi si svolgeva fino dal ‘200attirando visitatori e commer-cianti da Zara, e giù giù fino aRagusa. E l’impronta che ilnostro Luciano Laurana ha la-sciato in città sulla splendidaRocca dei Della Rovere.Per venire ai tempi più recenti,nessuno qui ha dimenticatol’accoglienza ricevuta dallenostre famiglie nelle Marchenel 1941 – in occasione dellaprima breve guerra con la Ju-goslavia – quando oltre 10.000donne e bambini vennero eva-cuati in pochi giorni da Zara,trovando amichevole ospitalitàin case private da Senigallia adAscoli.Venendo ai rapporti tra Italia e

Croazia, è indubbio chel’incontro tra i due presidenti aPola nel 2011 ha rappresentatouna svolta importante. Il pres.Josipovic, ricordando le sueorigini dalmate, aveva allorasottolineato di non aver maipercepito l’italiano come “lin-gua straniera”, ma come “unanormale presenza”.Ed è in questo spirito che noichiediamo oggi alla Croazia,che entrerà in Europa il 1° lu-glio 2013, sia il rispetto per ledolorose esperienze avute chela non discriminazione. In pa-role povere ciò vuol dire lapossibilità di porre una croceper i nostri cari scomparsi nel-le foibe o in mare, vuol dire ri-aprire le scuole italiane chiusein Dalmazia da quasi 60 anni,vuol dire per noi zaratini il ri-entro in città come cittadini au-toctoni di pieno diritto e noncome turisti di passaggio. Emagari che il prossimo Radunopossa svolgersi a Zara, così co-me già realizzato dai polesanie dai fiumani nelle proprie cit-tà. L’Europa vuol dire anchequesto.Questo ragionamento mi portaa sottolineare anche ciò che ciattendiamo dalla RepubblicaItaliana:• Anzitutto la Medaglia

d’Oro al V.M. al Gonfalonedella città di Zara per i fat-ti del 1943-44. Esiste dal2001 un decreto ufficialedel Presidente Ciampi chela concede, ma la consegnamateriale non ha mai avutoluogo.Non è ammissibile che undecreto voluto e firmatodal Presidente della Repub-blica Italiana venga disatte-so. Lo ripeto da 11 anni.Le cose sono cambiate?Bene, che la nostra Meda-glia d’Oro al V.M. ci vengaconsegnata! Palermo, Ca-

gliari, Foggia e Messinal’hanno ricevuta per glistessi bombardamenti, Za-ra che è stato il capoluogodi provincia più colpitodella Seconda GuerraMondiale ancora aspetta.Abbiamo perso tutto, conla guerra ma i nostri 2000morti a questo riconosci-mento morale hanno dirit-to. Non smetteremo mai dichiederlo e seguiremo tuttele possibili strade per otte-nerlo.

• In secondo luogo, dall’Ita-lia ci attendiamo che chiu-da la questione dei beni ab-bandonati: l’ultima legge èdel 2001, quella precedentedel 1985, e ci sono famiglieche ancora attendono la li-quidazione di quegli im-porti. Una vergogna peruno Stato di diritto.

E veniamo alle attività dell’an-no:• Quella che ci ha impegnato

di più è stata certamente lavicenda dell’”Asilo di Za-ra”. Nata nel lontano 2003,fallita due volte, un terzotentativo, meglio studiato,è iniziato nel 2010. Ha por-tato all’acquisto di una ca-sa con giardino, (luglio2011) da parte dell’UnioneItaliana di Fiume con i fon-di del Governo Italiano,(acquisto oramai perfezio-nato), e dal gennaio 2012 èiniziata la “lunga marcia”delle pratiche legali e buro-cratiche con la collabora-zione anche della Comuni-tà degli Italiani di Zara: so-no stati appaltati i lavoriche devono trasformare la“destinazione d’uso” da ca-sa in asilo nel rispetto dellenorme statali per questo ti-po di scuola. La nostra As-sociazione ha seguito passoa passo l’iter, intervenendo

Page 5: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

IL DALMATA novembre 2012 pag. 5

50° RADUNO DELLA FONDAZIONE DEL LIBERO COMUNE DI ZARA IN ESILIOGLI ESULI ATTENDONO DA 11 ANNILA MEDAGLIA D’ORO AL VM DI ZARANon è ammissibile che un Decreto del Presidente della Repubblica Ciampi attenda ancorail riconoscimento della Patria al capoluogo di provincia più colpito nella Guerra 1940-45

quando necessario sia allaFarnesina che con le ns. au-torità diplomatiche in loco,con la Regione del Veneto,con l’Unione Italiana. Il 29marzo Varisco ed io ci sia-mo recati anche a Zagabriadall’Ambasciatore italianocon una delegazione dellaFederesuli e l’argomentoprioritario discusso è statoproprio l’asilo di Zara. Cisiamo pure recati due voltein Istria a discuterne con iresponsabili dell’UnioneItaliana. Tutto ciò è avve-nuto con decisione, masempre con estrema discre-zione, perché non credia-mo ai clamori mediaticiche vengono spesso smen-titi dai fatti. A luglio sem-brava che tutti gli ostacolifossero superati, quandod’improvviso ne sono sortialtri due:

• Il comune di Zara si è rifiu-tato di assumere a propriocarico lo stipendio di duemaestre d’asilo, come finoa quel momento aveva as-sicurato.

• L’impresa che stava svol-gendo i lavori interni diadattamento è andata oltreal contratto firmato e ne harealizzati molti di più, sen-

za alcuna autorizzazione.Una volta bloccata, ha ab-bandonato il cantiere. Pur-troppo è impresa di un ita-liano.

Mi risulta che di recente vi èstata a Zagabria all’Ambascia-ta una riunione di tutti i princi-pali responsabili per impostarela via più semplice e rapida peruscirne. E proprio venerdìscorso l’Ambasciatore mi hatelefonato per assicurarci che ilgoverno italiano è chiaramenteimpegnato in questo senso eche l’asilo si aprirà, anche secon qualche ritardo.La nostra Associazione haespresso la sua indicazione perun “asilo privato italiano”, ov-viamente nel rispetto della le-gislazione scolastica croata, e– conscia delle difficoltà per lafutura gestione cansata delleimprovvise decisioni del Co-mune di Zara – si è dichiaratodisponibile a trovare nel pro-prio ambito i fondi necessari acoprire la spesa inerente ad al-meno una delle due insegnanti(12/14.000 euro all’anno) edallo stesso tempo a ricercarlealtri finanziamenti nelle leggistatali e regionali italiane esi-stenti.Mi fermo qui al momento conl’asilo, perché ci sono tanti al-

tri argomenti da affrontare.Certo ne parleremo ancora nelcorso del dibattito.Vorrei ora ricordare brevemen-te altri momenti “speciali” del-l’attività nell’anno appena tra-scorso:• Il più importante è certo

stato in febbraio Il giornodel Ricordo: in oltre 300località italiane ed estereesuli dalmati, istriani e fiu-mani testimoni e protago-nisti assieme hanno ricor-dato le vicende del confineorinetale. Tra i nostri asses-sori hanno preso parte allemanifestazioni nelle rispet-tive città Walter Matulich,Elio Ricciardi, Gioia Co-lussi, Guido Battara, Gio-vanni Salghetti Drioli,Gianni Grigillo, Vanni Rol-li e in particolare AdrianaIvanov che ha continuatoper tutto il mese ad esserechiamata in sede, club e as-sociazioni. Il sottoscritto viha rappresentato alla ceri-monia ufficiale al Quirina-le, ove era presente ancheGiorgio Varisco per la Fe-deresuli. Il discorso ufficia-le è stato tenuto dal mini-stro Riccardi e per noi haparlato lo storico Raul Pu-po.

So che un’analoga attività han-no portato a termine vari con-siglieri, e cito solo quelli di cuici è giunta notizia, come M.Luisa Botteri, Franca Serrenti-no, M. Vittoria Rolli, FrancoRismondo, Paolo Luxardo eOreste Pocorni. Un grazie atutti.Nella primavera scorsa è statafirmata – su iniziativa del no-stro Giorgio Varisco – unaconvenzione tra la Regione delVeneto e la Federesuli, presen-ti i rispettivi presidenti Zaria eCodarin, che prevedel’attribuzione alle associazionidegli esuli il diritto/dovere diillustrare nelle scuole e nellesedi istituzionali della Regionela storia dei Confini orientali.Finora lo faceva l’ANPI, chis-sà perché.• Quando poi nell’autunno

2011 è circolata la notiziache il Ministero degli Este-ri intendeva chiudere ilConsolato di Spalato, cisiamo attivati in varie sedi.Il pericolo è stato poi scon-giurato.Un’altra importante inizia-tiva è stata poi curata dal-l’assessore Ricciardi. Haottenuto dal Ministero del-la Difesa e da quello degliEsteri che – dopo anni diattività – si riunisse laCommissione italo-croata“per le sepolture di guer-ra”.Da parte italiana si èdata priorità a quelle sull’i-soletta dalmata de Laver-nata ove fonti locali sosten-gono che furono eliminativari zaratini, oltre che le al-tre di Costua presso Fiumee di Ossero nel Quarnero.Abbiamo poi mantenutocordiali e costanti rapportidi collaborazione con i di-plomatici italiani sia allaFarnesina che a Roma, Za-gabria, Spalato, Ragusa e

Uno scorcio del Consiglio comunale che segue attentamente le problematiche affrontate in due giorni didenso dibattito che siamo costretti a ripartire in fascicoli diversi. Oltre a questo numero e al consuetoDalmata letterario, sul sito www.dalmaziaeu.it e sulla Rivista Dalmatica.

Page 6: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

pag. 6 novembre 2012 IL DALMATA

Podgorica, con autorità delGoverno, con la Regionedel Veneto, con l’UnioneItaliana di Fiume e con laMailing List Histria,Collaboriamo con la Fede-resuli e condividiamo lasua linea politica. Attraver-so di essa manteniamo vi-gili contatti con il Governo,con il Parlamento e con laPresidenza della Repubbli-ca.Continuiamo a fare buonuso dell’internet, sia con la“rassegna stampa”, curatada Varisco, che viene gior-nalmente inviata a decinedi giornalisti, politici e di-plomatici, che attraverso isiti sviluppati dalla Fonda-zione Rustia Traine.Prima di chiudere non pos-so fare a meno di ricordare– accanto al giornale “IlDalmata” che ci tiene unitiovunque nel mondo – lenumerose associazioni dal-mate a sfondo culturale chenel 2012 hanno molto pro-dotto:

• La Scuola Dalmata deiSanti Giorgio e Trifone diVenezia, in attività da “so-li” 561 anni e che fra l’altrocontinua la pubblicazionedella preziosa collana “Jo-landa Trèveri”. Approfittia-mo per mandare un salutoal suo guardian grande, ilsaggio Tullio Vallery, che-vale la pena di sottolinearlo- è l’unico superstite dellaprima giunta di questa As-sociazione (1962).Auspichiamo che la Scuolaottenga presto la qualificadi “Patrimonio dell’Uma-nità” dall’Unesco, che benmeriterebbe per la sua sto-ria, i teleri del Carpaccio ela preziosa biblioteca,

• l’Associazione NazionaleDalmata di Roma, che pub-

blica “La Rivista Dalmati-ca”, giunta oramai al fasci-colo n. 106.

• La Fondazione Rustia Trai-ne di Trieste, con le suepubblicazioni e i siti inter-net,

• Le Società Dalmata di Sto-ria Patria di Venezia e diRoma, che sempre più col-laborano fra loro, e che an-che quest’anno hano pro-dotto pregevoli lavori cheraggiungono i migliori cen-tri di studio in Italia, e al-l’estero (e alcuni potetetrovarli al nostro Banco Li-bri),

• Il Centro di Ricerche Cul-turali di Spalato con il suoLiceo Linguistico Informa-

tico “Leonardo da Vinci”,da quest’anno in una nuovasede,

• Il Madrinato Dalmatico,che dal 1973 segue le vi-cende ed i restauri del Ci-mitero italiano di Zara,

• La Mailing List Histria,che – anche se non del tut-to dalmata – fa un lavorotalmente prezioso, come iconcorsi per i ragazzi dellescuole italiane dell’Istria edella Dalmazia, e di utilitàgenerale, come la rassegnastampa via internet, chenon posso non citarla.

Grazie per l’attenzione.

Franco Luxardo

E adesso do’ la parola a Rache-le Denon Poggi ed a Elio Ric-ciardi per presentare le delega-zioni dei dalmati che, anchequest’anno, sono venuti dalCanada, dall’Australia delleAmeriche e da vari statid’Europa, oltre che da nume-rose città dalmate.

IL CONSOLATO DI SPALATO RESTA APERTO. DIVERRÀ GENERALE?LE NOSTRE ATTIVITÀ CULTURALITRA CONTINUITÀ E INNOVAZIONECollaborazione con la Scuola dalmata dei SS. Giorgio e Trifone, le Società dalmate diStoria Patria di Roma e Venezia, la Fondazione Rustia Traine e il Sito www.dalmaziaeu.it

I radunisti dell’Assemblea dei Dalmati italiani e del Mondo e nelConsiglio comunale del Libero Comune di Zara in Esilio ascoltanocon grande interesse le tematiche dibattute

vi prima ai danni degli albanesie poi anche in Dalmazia neiconfronti degli italiani già ne-gli anni 1921-1941? E’ veroche nei nostri confronti, nel pri-mo dopoguerra, fu posto in attoil piano Čubrilović con moltacautela, perché il fascismo rea-gì con decisione arrivando anominare il senatore del Regnod’Italia Antonio Tacconi Fede-rale del Partito nazionale fasci-sta della Spalato jugoslava (!)per tutelare i fratelli “rimasti”di allora? Ha un significato cheil Čubrilović, teorico della puli-zia etnica del Regno di Jugos-lavia, sia stato nominato ancheMinistro della Repubblica po-polare federativa socialista ju-goslava di Tito? o è meglio la-sciar perdere?Crediamo nel Libero comunedi Zara in Esilio – Dalmati ita-liani nel Mondo, nel Dalmata e

nella Rivista Dalmatica checonsentiranno a tutti, anche ainon dalmati e ai neonegazioni-sti, di confrontarsi serena-mente su questi temi a condi-zione che non ci si chieda dicancellare i primi due esodi deiDalmati italiani attuati dall’Im-pero austro-ungarico e dal Re-gno di Jugoslavia, che comuni-sti non erano, solo perchésmentiscono la tesi dell’epura-zione ideologica che svolse si-curamente un ruolo ma del tut-to secondario e limitato neltempo. Possiamo ancora chie-derci chi programmò il silenzioimposto per oltre mezzo seco-lo dal regime consociativoDC-PCI con il colpevole si-lenzio di tutti i giornali e deidocenti universitari dell’Italiademocratica, libera…. indipen-dente . nata dalla “Resistenza”

Dir

Continua dalla prima paginaApriamo un dibattito su Tito, sul nazional-comuni-smo jugoslavo, sulla censura per cancellare gli esu-li attuata dal regime consociativo Dc-Pci e sull’an-tifascismo che occultava le responsabilità della Re-sistenza sulla pulizia etnica

continua a pag. 12

Page 7: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

IL DALMATA novembre 2012 pag. 7

Il cons. Donatella Bracali Papa-rella ha detto: “Permettete chededichi questo intervento aMyriam Paparella, la miamamma, perché va a lei il me-rito di aver organizzato a Pe-scara il primo Seminario perinsegnanti nel lontano 1998con Luxardo, de’Vidovich , A.Duro,, Toth e tanti altri amici,intellettuali e studiosi della no-stra storia.Un volume tuttora attuale ne te-stimonia lo sforzo. Concordocon le colleghe Botteri ed Iva-nov che la scuola resti un cam-po di battaglia nel quale ci dob-biamo misurare prioritariamen-te, per cui sarebbe bello crea-re una rete di insegnanti di ori-gine dalmata che metta in co-mune le proprie esperienze.Approfitto di questo interventoper lanciare un paio di propo-ste: la prima è l’ auspicio, chespero sia presto realizzabile, divederci a Zara per il 60° radu-no, dopo oltre mezzo secolo disilenzio che potrebbe in qual-che modo essere superato dauna nostra presenza a Zara, daabbinare al pellegrinaggiosulle nostre tombe che costitui-scono il legame più forte con lefamiglie e la nostra comunitàdalmata.Mi sento di farlo anche comefiglia.La seconda proposta riguardaun problema, che fino a qual-che tempo fa mi era estraneo,quello del diritto degli esuli, ariavere case e terreni naziona-

lizzati dai comunisti di Tito oun equo indennizzo.Come persona che coltiva lematerie letterarie a scuola, con-vinta del fatto che siamo la pa-tria del diritto, proporrei di isti-tuire un pool di avvocati e diesperti di diritto internaziona-le, per dare finalmente un sup-porto tecnico ai tanti esuli chevorrebbero intentare una ver-tenza giudiziaria (finora era im-possibile citare la Repubblicadi Croazia nelle Corti europeeperché non ne faceva parte) peruna restituzione o un risarci-mento degni delle loro aspetta-tive anche materiali rispetto aquanto è stato fatto finora, invirtù dell’indecente trattato ita-lo-jugoslavo. Certo i beni mate-riali non risarciscono, lo sap-piamo bene, i nostri lutti e i no-stri dolori. Ma costituiscono al-meno un riconoscimento alquale non dobbiamo rinuncia-re.L’idea si è in me rafforzata ri-flettendo sulla vicenda deidue Marò italiani prigionieri inIndia, per i quali il nostro Staf-fan de’Mistura sta spendendotutte le sue energie umane eprofessionali allo scopo di farlitornare in Patria.Mi sembra un fatto indegno cheproprio l’Italia, patria del dirit-to, non riesca a far valere ra-gioni cosi cristalline per risol-vere il caso spinoso dei suoimilitari!Quindi penso che sia doverosofare qualcosa a maggior ragio-ne anche per gli italiani dell’A-driatico orientale, ai quali spet-terebbe una doverosa riparazio-ne di tutti i torti subiti. Tuttaviasappiamo bene che il risarci-mento materiale è sempre infe-riore a quello affettivo; perquesto desidero onorare i nostridefunti ricordando la recentescomparsa di mio zio SergioColussi.Egli, con la sua cultura e il suoamore per Zara, ha lasciatopreziose testimonianze a Trevi-so, la città dove è vissuto, dif-fondendo la conoscenza el’amore per l’arte dalmata.”

RADUNO 2013 A ZARA EUN POOL DI AVVOCATI

NO ALL’INQUINAMENTODELLA NOSTRA STORIAIl cons. Renzo de’Vidovichha esordito appoggiando le te-si esposte dalla cons. Bracali,ricordando che già 19 anni fa,in chiusura del 40° Raduno diTrieste, era stato detto: “ilprossimo Raduno sarà a Za-ra!!!!” Dopo aver ricordatoche già il Libero Comune diPola in Esilio ha celebrato bendue raduni a Pola e che ancheil Libero Come di Fiume inEsilio è orientato a fare altret-tanto, ritiene che - pur con lecautele del caso - vada affron-tato questo tema. Ha ancheappoggiato la seconda propo-sta della cons. Bracali ineren-te la costituzione di un pool diavvocati che dovrebbero soste-nere le vertenze degli esulicontro la Repubblica di Croa-zia, in sede di giudizio interna-zionale quando la Croazia en-trerà nell’UE, che quelle con-tro la Repubblica italiana cheha male applicato le sue stesseleggi, ai nostri danni. Haquindi affrontato il problemadella differenza di impostazio-ne culturale di fondo esistentetra i Dalmati, esuli e apparte-nenti alle Comunità dei resi-denti in Dalmazia, conl’Unione italiana che risenteancorata alla vecchia imposta-zione, nonostante abbia presocoraggiosamente e da tempole distanze dall’Unione degliitaliani dell’Istria e di Fiumeche altro non era se non unasezione della Lega dei comu-nisti jugoslavi. I dalmati ormaida secoli, forse da due millen-ni, considerato che l’elementoche differenzia i popoli non ri-sale alla razza, al sangue o al-l’etnia di appartenenza, ma aduna scelta di civiltà o quantomeno di carattere culturale,come è testimoniato dal fattoche molti cognomi di origineslava sono portati dagli espo-nenti irredentisti italiani maanche che molti cognomi diorigine italiana siano apparte-nuti ad esponenti della culturacroata. L’Unione italiana – se-condo de’Vidovich – è rimastaancorata al concetto di etnia,

dove l’elemento genetico hauna netta prevalenza su quelloculturale che - a differenza delconcetto di razza - è presente,ad onor del vero anche nelconcetto di etnia, ma in posi-zione subordinata. Questa è lasostanziale differenza che risa-le al confronto tra la Civiltàmediterranea dell’olio e delvino illirico-romana, veneta eitaliana e la Cultura danubia-na tedesco austro-ungarica ri-salente alla Civiltà danubianadel sego e della birra, che pri-vilegia l’appartenenza geneti-ca sulla scelta culturale. Que-ste sono le ragioni profondedella diversità tra la dirigenzadell’Unione italiana, a nostroavviso ignorata e poco seguitain ciò dagli italiani d’Istria e diFiume e gli italiani di Dalma-zia le cui comunità sono aper-te e costituiscono un centro didiffusione della cultura italia-na anche verso coloro che so-no slavi, croati, serbi, morlac-chi e montenegrini. Si è com-piaciuto, inoltre, del fatto che idalmati siano riusciti a frenareil tentativo di rilancio e di san-tificazione del Maresciallo Ti-to, prendendo atto con soddi-sfazione che - almeno per ora- non si parla più di un filmcon un cast di prim’ordine econ un registra del peso diSpielberg che avrebbe rivalu-tato Tito e quindi messo in dif-ficoltà coloro che da Tito fu-rono cacciati. Ha, infine, mes-so in guardia gli esuli tutti daltentativo di stravolgere il si-gnificato storico del nostroesodo da parte degli epigonidell’antifascismo e della resi-stenza che appoggiaronol’occupazione titina financo diTrieste e Gorizia sostenneroper 60 anni che l’antifascismoaveva vinto la guerra e chequindi gli esuli non dovevanoesistere, perché non si era maivisto uno stato vincitore cheperdesse tanti territori!!. Oggicostoro puntano ad inquinarela nostra storia con artifici dia-lettici ed acrobazie semanti-

continua a pag. 8

Page 8: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

pag. 8 novembre 2012 IL DALMATA

CALOROSO SALUTO AI RADUNISTI DI MONSIGNORGIUSEPPE ORLANDONI VESCOVO DI SENIGALLIA“Vi esprimo viva solidarietà per la vostra condizione di esuli, costretti a lasciare laterra natale, vittime dell’intolleranza e dell’odio nazionalistico culminato con le foibe.”

che. Si sono accorti che iquattro esuli scalcinati e senzaappoggi e mezzi finanziari so-no riusciti, con la sola forzadella verità, ad entrare nellastoria, nella scuola e nei libridi testo, per cui vorrebbero in-quinare la nostra storia farcidimenticare secoli di persecu-zione austro-ungarica del Re-gno di Jugoslavia, ben antece-denti alla nascita del fascismoper far credere che i nostriguai sono addebitabili al fasci-smo, cancellando il nazionalcomunismo di Tito, le Foibe,l’Esodo e la nostra testimo-nianza.

La dirigente del Madriantodalmatico Maria Vittoria Ba-rone Rolli ha esordito rinno-vando ancora un voltal’appello rivolto l’anno scorsoe negli anni precedenti allegiovani generazioni che si sen-tono ancora legate alla terradei loro padri e per ribadire: osi svegliano o il destino del no-stro Cimitero è segnato! Infattidelle circa trecento tombe anoi affidate attualmente cento(ho i nomi di tutte) hanno avu-tole opere di restauro necessa-rie al loro mantenimento, non-

ché l’anticipazione delle tasseda pagare da parte del Madri-nato. Queste spese sono rima-ste a nostro carico, perché glieredi non si sono fatti vivineanche per comunicare chenon intendevano più mantene-re il possesso della tomba difamiglia. Per il futuro - se nonavverrà qualche ripensamentoe scrupolo - la situazione è de-stinata a peggiorare. Ricordia-mo che la proprietà di unatomba è trasmissibile per suc-cessione o per donazione. Incaso di disinteresse dei pro-

prietari la tomba viene espro-priata o nazionalizzata, dopo iltempo richiesto dalla leggecroata, quando vi sia incuriadel tempo e degli uomini, perusare le parole della nostra Ri-na Villani.Il Madrinato ha continuato neltempo l’ammirabile impegnoche fu dell’indimenticabilefondatrice Rina Fradelli, tute-lando, restaurando e conser-vando senza sosta le tombe de-gli associati, grazie ai finanzia-menti avuti dallo Stato e dallaRegione Veneto ed al sostegnogeneroso della Scuola Dalma-ta, alla collaborazione dellaSovraintendenza delle Bellearti, alla direzione del Cimite-ro di Zara ed ai proprietari chesono consapevoli del fatto cheil nostro Cimitero rappresentala continuità della nostra Zara.Un grazie particolare a quantinel Giorno dei Morti andrannoa Zara. Spero siano numerosinel viaggio di novembre. L’hosempre definito un pellegri-naggio

Buonasera, sono lieto e onora-to di porgervi il mio più cor-diale saluto e quello della Dio-cesi di Senigallia. Devo direben tornati in questa città cheha già visto la vostra presenzain occasione di un precedenteraduno. Questa è una città checonosce la vostra sofferta vi-cenda che si è consumata so-prattutto durante e dopo la Se-conda Guerra Mondiale. A no-me mio e della Chiesa di Seni-gallia di cui sono pastore viesprimo viva solidarietà per lavostra condizione di esuli, co-stretti a lasciare la terra natalevittime dell’intolleranza e del-l’odio nazionalistico culmina-to con le persecuzioni dellefoibe. A voi è stato negato il di-

ritto di cittadinanza, il dirittodi abitare e vivere pacifica-mente là dove si è nati, moltidi voi sono stati privati delleloro proprietà e sono stati co-stretti a prendere la via dell’e-silio. Prima di voi e di tantiesuli, anche Gesù il figlio di

Dio perseguitato da Erode èstato costretto a prendere la viadell’esilio insieme alla madreMaria ed al suo padre putativoGiuseppe. Vorrei augurarvi ditener vivo nel vostro cuore enella vostra mente l’attacca-mento alla vostra terra di origi-ne, una terra, molto bella chenoi marchigiani conosciamomolto bene perché siamo difronte alla Dalmazia, a cui ciunisce questo grande mareAdriatico. L’augurio che vi fac-cio è di conservare non soloquesto attaccamento alla terradi origine ma anchel’attaccamento alle buone tradi-zioni che hanno contrassegnatol’infanzia e la giovinezza dimolti di voi. In particolare vor-

rei chiedervi di tener viva la fe-de cristiana che appartiene allavostra identità più profonda. Lafede cristiana che è luce e cherischiara il cammino, che è for-za, che sostiene nelle difficoltàe che dà speranza al futuro e dàsenso alla vita.Vi auguro un sereno soggiornonella nostra città ed un profi-cuo lavoro nel vostro Consi-glio comunale.Mi dispiace di non potermitrattenere. Ma i vescovi nonsono disoccupati anche questasera ci sono degli impegni con-comitanti. Mi sarebbe piaciutopassare un po’ più di tempo travoi. Comunque su tutti voi in-voco la propiziatrice benedi-zione del Signore

Mons. Giuseppe Orlandoni ve-scovo di Senigallia

continua da pag. 7 APPELLO DEL MADRINATO DALMATICO:S A LV I A M O I L C I M I T E R O D I Z A R A !Possiamo delegare ai

Movimenti della Re-sistenza (che appog-giò l’occupa-zione ditutta la Venezia Giu-lia, da parte dei par-tigiani di Tito) ilcompito di divulgarele nostre tesi stori-che?

Page 9: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

IL DALMATA novembre 2012 pag. 9

Il cons. Guido Cace, Presiden-te dell’Associazione NazionaleDalmata di Roma, un organi-smo di profughi risalenti già al-la fine della Prima GuerraMondiale (che ha un riconosci-mento importante da parte del-la Società Dante Alighieri cheoffre una prestigiosa sede a Pa-lazzo Firenze in Roma) ha ri-cordato che l’esodo di Italianidalla Dalmazia in seguito allasnazionalizzazione avvenuta daparte del Regno di Jugoslavia e,ancor prima, dall’Austria, è do-cumentato da un Dvd su“l’esodo ignorato”. In prece-denza l’allora Presidente Man-lio Cace, padre di Guido, avevafilmato e documentato le fasidel Risorgimento in Dalmazia,quanto era stato fatto dai Dal-mati riparati in Italia per deter-minare l’intervento dell’Italianella guerra ’15-’18, nonché lamutilazione rappresentata daltradimento da parte di inglesi,francesi e americani dei Patti diLondra. “Insieme a Renzo de’-Vidovich siamo partiti dalla fi-ne del filmato tramandatocidalla vecchia e gloriosa diri-genza dell’And degli anni Ventiper documentare che dopo il1921 almeno 50 mila italianidovettero abbandonare la Dal-mazia. Difficile stabilire quantifurono gli italiani esuli allaspicciolata tra il 1925 ed il1941. In questi filmati è ripresala presenza di Guglielmo Mar-coni a Zara nel 1920 con ilpanfilo Elettra, la presenza delgrande scienziato a Sebenico,dietro la Piazza del Duomo conuna folla che scandiva il nomedi Marconi e dell’Italia”. Ri-

corda l’And pubblica da La Ri-vista Dalmatica che viene com-pilata grazie alla collaborazio-ne di un gruppo di Padova, chenon era più in grado di pubbli-carla da solo in seguito alle dif-ficoltà attraversate dal suogrande direttore Nicolò Luxar-do. Importante anche il contri-buto che l’Associazione da alComitato 10 Febbraio con unadocumentazione sulle foibe do-vuta in gran parte alla figliaCarla. Il consiglier Cace ha,quindi, ricordato: “abbiamocercato di collocare il concettodelle foibe con la realtà delleprovincie d’Italia. Le foibe so-no state proprio una pulizia et-nica, perché bastava essereitaliani o aver un cognome ita-liano per essere eliminati fisi-camente. Quanti poliziotti, ca-rabinieri e semplici impiegaticomunali sono stati uccisi soloperché italiani!” Infine, fa unappello perché La Rivista Dal-matica, che ha una tiratura li-mitata ma è molto importanteperché collegata con tutte le al-tre società di Storia Patriad’Italia, con le Facoltàd’Italianistica del mondo slavoe con le Comunità italiane deiresidenti in Dalmazia, sia soste-nuta rinnovando l’abbonamen-to. “Chi non ha rinnovatol’abbonamento lo faccia: su385 paganti dell’anno scorsosiamo arrivati a 103, meno diun terzo”.

I NOSTRI PROFUGHI DEL 1920-40 NEL-L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DALMATA

GLI ESULI TACCIATI DI ESSERE FASCISTISOLO PER DISCRIMINARCI E SILENZARCI

IL BUSTO DEL SEN. LUIGI ZILIOTTO SARÀ AL SENATO,TRA I POLITICI ITALIANI ILLUSTRI

Il cons. Adriana Ivanov ac-cenna al radicamento che gliantichi romani avevano per laMadre terra e che è stato tra-smesso a tutti i dalmati. Dopoaver ricordato l’autentica vene-razione che i Dalmati hannoper le nostre radici, la nostraconoscenza (che era stata ricor-data in mattinata nella Giornatadella Cultura presieduta daChiara Motka), si è detta fieradelle menti illuminate che con-tinuano ad approfondire la sto-riografia. Costoro dimostranoche non eravamo gente da pocoe che non lo siamo neancheadesso. Dopo aver sottolineatoche i sessant’anni di silenzio, diignoranza e di censura devonoessere analizzati, capiti e de-nunciati, ha spiegato che il suomaggior impegno come Asses-sore alla Cultura consiste nelladivulgazione della nostra sto-ria. Per questo ha tenuto unaquindicina di conferenze, spe-cialmente nelle scuole, che so-no costate molta fatica organiz-zativa, perché poche sono le

scuole preparate ad accoglierela storia dell’esodo istriano efiumano ed ancor meno diquello degli esuli italiani dallaDalmazia. Ha ricordato, unita-mente a quanto aveva detto inmattinata Guido Rumici, che“molte volte passa il messag-gio fascismo = esodo che è unsotterfugio giustificazionistache tende a demolire la nostravicenda”. Va evidenziato, inve-ce, l’aspetto storico dell’Otto-cento, in cui l’odio tra le di-verse genti “sono state causa-te dall’Austria e dal suo pro-cesso di slavizzazione compiu-to tutto a nostro danno. Lì si èinnescata la radice dell’odio”.Dopo aver ricordato che, insie-me alla prof.ssa Botteri, ha co-retto 168 temi della MailingList Histria, lamentando che“purtroppo, quest’anno la Dal-mazia è mancata del tutto” per-ché da noi esiste una situazionescolastica ben diversa da quellaesistente in Istria ed a Fiume!Ha concluso ricordando che“questa è un’attività non pro-priamente di taglio dalmata, maa favore dei fratelli istriani, percui, in ogni caso, è importantesapere che lì si parla in italiano.Quest’estate ho fatto un mesedi vacanze a Zara alle Colova-re, ed ho avuto per compagnadi spiaggia la Presidente RinaVillani, per cui, ho mangiatopane e asilo per un mese intero.Ne sono solo una testimone”.

Il cons. Serena Ziliotto ha co-municato alla Seduta del Con-siglio comunale “che proprio

ieri è arrivata la lettera del se-nator Renato Schifani Presi-dente del Senato, indirizzataall’on. Carlo Giovanardi nellaquale concede la collocazionedel monumento di mio bisnon-no, il sen. Luigi Ziliotto tra imonumenti dei senatorid’Italia più illustri. Questoomaggio da parte del Senato èmotivo di orgoglio e di emo-zione per la mia famiglia e pertutti i dalmati. Ringrazio ilPresidente Guido Cace, che haaccolto immediatamente la ri-chiesta di donare il monumen-

to di proprietà dell’Associa-zione Nazionale Dalmata diRoma. Spero che questo possaaccadere presto. Sono a cono-scenza che gli uffici del Sena-to si sono già attivati ed hannofatto un sopralluogo per trova-re una collocazione tra i monu-menti dei senatori già presen-ti. C’è il busto del dott. Rober-to Ghiglianovic, senatore delRegno dal 1920 della Zara li-berata. Mi piacerebbe che ilbusto dell’illustre bisnonno siacollocato vicino al suo grandeamico.

Page 10: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

pag. 10 novembre 2012 IL DALMATA

ANTICA E STORICA LA NOSTRAP R E S E N Z A I N D A L M A Z I A

L’AMBASCIATORE GIORGIOLODIFENDE L’ESERCITO ITALIANO

Il cons. Maria Luisa Botteriha sottolineato il suo lungo im-pegno nelle scuole d’Italia do-ve ha spesso trovato un murodi gomma che ha reso difficileanche una ordinaria conferen-za sulla Questione adriatica.Per preparare nella scuola an-che un incontro di routine sideve cominciare nel febbraiodell’anno che precede la mani-festazione, bisogna contattareil Preside, qualche genitore equalcuno dell’istituto che ab-bia voglia di aiutare e, infine,varare un modesto progetto.“Ho esaurito le mie migliorienergie per parlare di Dalma-zia. Per esempio, ho tenuto 40conferenze con un’Associa-zione che ancora adesso chia-ma Dubrovnik l’antica Repub-blica di Ragusa. Ho dovuto va-licare ostacoli incredibili perricordare che se Parigi non èParis e Londra non è London,anche i nomi italiani della Dal-mazia hanno diritto a non esse-re slavizzati”. Ha quindi, ricor-dato che giornali come LaStampa di Torino sostengonoche la battaglia di Lepanto siastata vinta dagli austriaci! Cir-colano, poi, in Croazia esempiassurdi e si arriva a sostenereche i cittadini italiani a Zarasono stati importati dalla Pe-nisola, quando va bene, nel-l’Ottocento, ma più spessoad opera dei fascisti e dopola Prima Guerra Mondiale.Anche altri giornali riportanotesi analoghe che abbiamo vi-sto anche su Il Tempo di Ro-ma. La Botteri ha chiuso il suointervento dicendo “per noi

esuli l’identità italiana è la co-sa più bella nel mondo. Noisiamo andati via perché vole-vamo rimanere italiani. Ades-so vi chiedo: chi ha voglia diandare via da Zara per venirein questa Italia?”

I GIOVANI DEL-L’AND DI ROMA

Il dott. Gianfranco Giorgolodi Veglia, già ambasciatored’Italia ad Amman ed oggicollaboratore di riviste e gior-nali che trattano problemi dipolitica estera, ha esordito di-cendo: “Vi parlo come italianoe come dalmata. Sono statolieto di sentire un giovane cheprende a cuore il problema deidalmati e degli altri italianidell’Adriatico orientale e san-no che questo problema non èsolo nostro ma di tutta l’Italia.Abbiamo sentito due bellissi-me cose: una da EmanueleMerlino, sulle europeizzazio-ne delle nostre problematiche,l’altra è il saluto affettuoso deidalmati ai due Marò ancoraimprigionati in India, ai qualinoi siamo vicini come tutti gli

italiani. Ben conscio che tut-to quello che è stato fatto fino-ra non ci ricopre di gloria e,con veritiera brutalità, possodirvi che la valutazione su dinoi all’estero non viene fattain base al Governo Monti e al-lo spread ma sul fatto che cisiamo fatti rapire due soldatiche operavano su mandatodelle Nazioni Unite in una na-ve con bandiera italiana e ac-cettiamo che questa prigioniasi protragga ormai da mesi.Una precisazione va fatta airappresentanti dell’Unione ita-liana. Noi ci rendiamo contoquanto sia difficile operare inuna nazione che per cinquan-t’anni è stata sottomessa al co-munismo. Non è più un segre-to che in Jugoslavia insegna-vano ad odiare gli italiani findalle scuole elementari. Nel1962, quando vivevo a Zaga-bria, un mio amico ebreocroato mi ricordava che “gliisti indicavano la stessa cosa.Si dice, infatti, in Croazia fa-scisti-comunisti come fosseroun tutt’uno. Quando noi ebreicroati dicevamo fascisti nonpensavamo agli italiani ma aifascisti ustascia che hanno cer-cato di eliminarci, mentre loStato italiano fascista ha cerca-to di salvarci”. Questa verità èstata riconosciuta a livello in-ternazionale. Perciò quandoricordo tutte le difficoltà pas-sate non posso consentire unparallelismo che equipari icrimini del comunismo conquanto è stato fatto dall’eserci-to italiano che rientrava nelleregole, dure ma inevitabili,del Diritto internazionale diguerra.Vogliamo e dobbiamo parlarecon i croati!Mi risulta che in Croazia cisiano molti giovani studiosiche sostengono che il loronuovo stato debba ri-conoscere i misfatti che sonostati fatti a danni degli italianidal comunismo. C’è anchenella Chiesa croata un’apertu-ra che non ritrovo in quellaslovena.

I due marò del Battaglione SanMarco, Massimiliano Latorre eSalvatore Girone, sono stati ri-cordati, con affetto e più voltenel Raduno. Nella testata abbia-mo aggiunto il simbolo di quan-ti si battono accanto a Staffande’ Mistura per il loro ritorno inpatria

Vi ruberò pochissimi minutivolevo ricollegarmi al discor-so delle giovani generazioniche si approcciano a questarealtà. C’ è stato nelle settima-ne scorse un segno importantee volevo testimoniare questo.Un’associazione “Comitato 10febbraio” che nasce sponta-neamente nel 2007 di cui fan-no parte giovani di trenta –trentacinque anni quindi gio-vanissimi e non tutti di originedalmata. Quando mi hannoproposto di far parte del comi-tato scientifico ho invitato unrappresentante della sua asso-ciazione, Emanuele Merlino,proprio perché vuole portaredei programmi concreti comeun museo (a Roma) delle foibee dell’esodo e organizzareconferenze. È una realtà nuo-va, dal 2007. Mi sembravagiusto che lo sappiate

Page 11: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

IL DALMATA novembre 2012 pag. 11

QUASI VENT’ANNI FA ODDONE TALPO OFFRI’ L.10 MILIONI E LAPENNA 8IL PRESIDENTE DELL’UNIONE ITALIANA TREMULFAILPUNTO SULLATELENOVELA“ASILO DI ZARA”Rinvii, controversie, palleggi tra ministeri e Comune di Zara, danni alla costruzione: na-sce il sospetto che non si voglia l’asilo. E, in marzo,de’Mistura non sarà più al Ministero!Al Consiglio Comunale era sta-to invitato Maurizio Tremul,presidente della Giunta Esecu-tiva dell’Unione Italiana di Fiu-me, l’ente che ha la responsabi-lità della costruzione e dell’av-viamento del nuovo Asilo diZara. A questo proposito Tre-mul ci ha detto che: a – la nuo-va villetta da adibire ad asilo èstata acquistata nel 2011 e conl’inizio del 2012 sono iniziatele pratiche burocratiche con ilnostro Ministero degli Esteri(M.A.E), con quello dell’Edu-cazione di Zagabria e con il Co-mune di Zara,b – il primo ha approvato l’iter,il secondo i programmi pedago-gici e l’atto di fondazione, ilterzo aveva garantito di copriregli stipendi di due educatrici,c – a luglio sono iniziati i lavo-ri di adattamento degli internidella villetta, affidati alla dittaTexo. Tali lavori dovevano an-che portare alla sanatoria per unvano extra costruito dal vecchioproprietario ed al “cambio didestinazione d’uso” da casa pri-vata ad asilo,d – la Texo è andata però moltoal di là di quanto previsto dalsuo contratto, senza alcuna au-torizzazione; quando è statabloccata, ha abbandonato ilcantiere. – Di conseguenza ilsuo contratto andrà rescisso e sidovrà trovare una nuova impre-sa che completi il progetto. Tut-to ciò con l’autorizzazione delM.A.E,e – In agosto il Comune di Zara– in base ad un’interpretazionedistorta della legge croata sulleminoranze e l’uso ufficiale del-la lingua italiana – ha ritiratol’offerta di assumersi le spesedelle due educatrici,f – E’ sorto a questo punto ilproblema più vasto di come fi-nanziare la “gestione dell’asi-lo” (accanto alle educatrici, si

sono inservienti, una cuoca, ladirettrice,ecc.) Se il Comuneavesse mantenuto la sua offerta,la retta non avrebbe potuto su-perare le 700 Kune ( circa 90euro) mensili, con un ragione-vole passivo annuo ricuperabileda fondi specifici dell’UnioneItaliana; se non lo fa, lo sbilan-cio cresce e va cercato un nuo-vo equilibrio (retta più alta, al-tre fonti di finanziamento, spe-se da comprimere, ecc.) – E afine settembre proprio questo

nuovo quadro finanziario eraallo studio in collaborazionecon M.A.E., Tremul ha inoltreconfermato che i nuovi stan-dard pedagogici croati andran-no in vigore a luglio 2013 (enon al 1° gennaio) e che i lavo-ri in corso già li soddisfano. Insostanza queste inaspettate dif-ficoltà hanno causato dei ritardie sono in corso di superamentocon l’impegno e la piena colla-borazione degli enti che più siadoperano per l’apertura dell’a-silo ( U.I., M.A.E., A.D.I.M. eComunità degli Italiani di Za-ra). L’ obiettivo resta un asiloprivato italiano con 8 ore gior-naliere di insegnamento in lin-gua italiana e due in linguacroata. Nel corso dell’inter-vento Tremul ha pure specifica-to le opere compiute o in corsodi esecuzione da parte dell’U.I.in Dalmazia, come le sedi delleComunità di Cherso e di Lus-sinpiccolo, la sezione italiana

dell’asilo di Lussino, il restaurodella sede di Spalato. Quantoalla numerosa ed attiva Comu-nità di Cattaro, l’attuale statutodell’Unione non permetterebbedi operare in Montenegro.

I L C O M I T A T O 1 0 F E B B R A I OP E R L A S T O R I A D E G L I E S U L I

“Faccio parte del direttivo delComitato del 10 febbraio natonel 2007, per raccontare la vo-stra Storia. Abbiamo deciso difare un comitato aperto a tutti,perché siamo italiani di Gori-zia, Napoli, Roma e di molte

altre città italiane e di città ce-dute nel 1947 all’allora Jugos-lavia. A Roma stiamo aprendouna sede delle associazioni chesi occupano dell’esodo, dellefoibe e della vostra storia eprogettiamo di aprire un archi-vio museo che raccolga la do-cumentazione storica sulle vo-stre terre e sulla snazionaliz-zione. Vi segnalo la data del 1°giungo 2014 perché segnal’inizio dei festeggiamenti dellaComunità europea che darà lapossibilità di presentare deiprogetti sulla storia dell’esodoe delle foibe. E’ importante chela Comunità riconosca questifatti, ma è anche importante ac-cedere ai finanziamenti euro-pei. Noi agiamo per ora da so-

li ma insieme a voi, avremo piùforza, autorevolezza e cono-scenza dei fatti. Perché noi, chenon siamo dalmati, fiumani eistriani ci occupiamo di questifatti? Perché siamo italiani edun vostro e nostro eroe, Na-ziario Sauro, ha chiesto a tuttidi giurare di essere prima ditutto italiani. Non l’ abbiamoconosciuto ma abbiamo cono-sciuto voi che ci avete insegna-to due cose: il coraggio di esse-re italiani, nonostante tutto el’amore per le terre cedute. IlComitato dieci febbraiowww.comitatodiecifrebbraio.itlavora affinché la storia dell’A-driatico orientale sia conosciutain maniera non distorta in tuttaItalia”.

Emanuele Merlino ha detto:

L’ingresso nel Consiglio comu-nale di Argeo Benco, Sindacodel Libero Comune di Pola inEsilio è stato salutato da un co-lorissimo applauso da parte ditutti i radunisti. Anche i mes-saggi inviati dalle altre associa-zioni sono stati accolti con sim-patia

continua a pag. 15

IL SINDACO DI POLA

Page 12: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

pag. 12 novembre 2012 IL DALMATA

L’assessore ai rapporti con la Dalmazia Elio Ricciadi (prima foto) el’assessore agli esteri Rachele Denon Poggi (ultima foto) hanno letto inomi dei delegati alcuni dei quali sono saliti sul palco ed hanno por-tato il saluto delle organizzazioni dalmate di appartenenza, sottoli-neando le difficoltà che i dalmati hanno all’estero e nella terra di ori-gine per tramandare ai figli le tradizioni popolari e nazionali, la lin-gua e la cultura italiana. L’appoggio degli esuli è dunque fondamen-tale all’estero e nella Dalmazia croata e montenegrina

L’ACCORDO DINI-GRANIĆE LA “PULIZIA ETNICA”

ALCUNI DELEGATI DALL’ESTE-RO E DALLA DALMAZIA

Il cons. Lucio Toth in apertu-ra del suo intervento ha volutoprecisare su una questione cheriguarda anche l’apertura del-l’Asilo di Zara ritenendo che,“se abbiamo perso tanti anninon è colpa di nessuno dei pre-senti… perché i croati non nevolevano sentir parlare”. Sidice, quindi, d’accordo dellanatura privata dell’Asilo di Za-ra ma ricorda, riprendendoquanto avevamo scritto nel n.75 de Il Dalmata sull’Accor-do Dini – Granić, che “..nel-l’Accordo italo-croato del ‘96dove si parla si insediamentostorico italiano, questo con-cetto non coincide con il bilin-guismo concesso da alcuni co-muni. E’ un concetto più am-pio”. Dopo aver ricordato cheesistono in Istria trenta comunicon bilinguismo e tricoloresulla casa comunale, si è au-gurato che “i nostri fratelli ri-masti…, esposti per primi ainazionalisti croati e sloveni,riescano a far attuare inte-gralmente queste conquiste,talvolta rimaste sulla carta”.Ma ricorda, inoltre, che anchenella città di Fiume c’è il bilin-guismo e sottolinea anche“Noi sulla questione di Zaranon insistiamo. Ma, con i no-stri diplomatici e con il nostroMinistro degli Esteri dobbia-mo sostenere che il nostro

concetto di insediamento stori-co non è lo stesso del bilin-guismo.”. “A Zara è stato sol-levato il fatto che non ci pote-va essere una scuola italiana,perché non era riconosciuto ilbilinguismo. Però dire cheZara non fa parte dell’insedia-mento storico italiano è unafalsità e non rientra nelle pre-visioni dell’Accordo italo-croato”. “Credo che ancheTremul sia d’accordo, è un fat-to sul quale bisogno convince-re anche i nostri diplomaticiche non si lascino incastrareper una questione formale”.Ha, quindi, polemizzato conde’Vidovich, in qualità di vicepresidente della Federazionedegli esuli, precisando chenon era vero che il Consigliodella Federesuli non si riunivada molto tempo, ma solo “dapoco più di un anno per cuisiamo nei termini statutari (ul-tima seduta risale al18/06/2011 NdR)”, e ritieneche Codarin non sia passato asinistra, solo per il fatto diaver instaurato un buon rap-porto con l’amministrazionecomunale PD di Trieste e peraver fatto eleggere Chiara Vi-gini Presidente dell’Irci ( fi-glia di un democristiano di si-nistra). Ha, quindi, precisatoche le nostre associazioni deb-bono adeguarsi ai cambia-menti politici di governi, re-gioni, province e comuni ed haconcluso “..Non possiamopermetterci di dividerci al no-stro interno, perché questo cifa diventare debolissimi difronte al Governo italiano cheè il nostro primo “nemico” epoi anche di fronte agli slove-ni e croati”, ... “nella diversi-tà delle opinioni che dobbiamotutti rispettare. Io, al 90%, so-no d’accordo con quanto hadetto de’Vidovich «sulla puli-zia etnica o su posizioni piùambigue». Per tante cose sonod’accordo anche con Lacota,ma non si può di queste cosefarne un arpione per scardina-re le nostre associazioni”

Page 13: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

IL DALMATA novembre 2012 pag. 13

CELEBRATA DA DON GUIDO ROSSANDICH SACERDOTE ZARATINOCOMMOSSA PARTECIPAZIONE ALLA MESSAIN SUFRAGIO DEI NOSTRI SCOMPARSIDurante una Messa gremita, Maria Vittoria Barone Rolli legge i nomi dei defunti diquest’anno ed i buoni propositi dei Dalmati per il nostro futuro e quello della nostra terraNella Chiesa di San Martino ilsacerdote zaratino Guido Ros-sandich ha celebrato la messache annualmente costituisce ilmomento spirituale più elava-to del raduno. Ma ciò chemaggiormente commuove tut-ti è il doloroso incarico affi-dato a Maria Vittoria BaroneRolli che legge, con ritmo ca-denzato, i nomi dei dalmatiscomparsi nell’anno. Ogninome pesa sull’Assemblea co-me un macigno perché rievocaricordi, affetti, amori, simpa-tie e antiche e ben cementateamicizie. Alla fine della lettu-ra l’Assemblea sembra impie-trita, si sentirebbe volare unamosca. Il Sacerdote riprendecon gesti misurati e solenni lafunzione religiosa ed il popolodalmata recita le preghiere concompunzione e ad alta voce.E’ un credo partecipato e sen-tito da tutti e da ciascuno, in-terrotto solo dal breve discor-so, asciutto come nella tradi-zione dalmatica di don GuidoRossandich. Premette di esse-re non solo il Sacerdote cele-brante ma “uno zaratino trazaratini” con i quali ha condi-viso la sorte in esilio ed ha su-bito tutto quello che hanno do-vuto subire tutti gli altri esulidalmati. Alla comunione cora-le partecipa un numero note-vole di fedeli mentre LorisBuczkowsky dirige, accompa-gnato all’organo il coro del Vapensiero che Verdi dedicò agliesuli che volevano tornare nel-la Terra Santa.Viene considerato da tuttil’Inno dell’Esilio dell’Adriati-co orientale.

Al teatro La Fenice si è svolta l’Assemblea generale che ha concluso i lavori del Raduno con un’orazio-ne di grande spessore pronunciata dal sen. Lucio Toth che sarà integralmente riportata nel prossimo del-la Rivista Dalmatica, unitamente alla video intervista del Premio Tommaseo 2012 Avise Zorzi

Foto di uno scorcio della Chiesa durante la messa del Raduno e di don Guido Rossandich, il Sacerdotezaratino che l’ha celebrata. Viva commozione ha destato la lettura dei nomi degli scomparsi nell’anno.

Loris Buczkowsky dirige il “Va pensiero”, cantato in coro dagli esuli. Vicino i bersaglieri in congedo chehanno seguito la Messa con squilli di tromba. Accanto Radunisti che affluiscono in Chiesa

Page 14: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

pag. 14 novembre 2012 IL DALMATA

ESULIALL’ADUNATANAZIONALEALPINIAlla 85° Adunata Nazionaledegli Alpini, tenutasi quest’an-no a Bolzano, hanno partecipa-to, come di consueto, gli Alpiniesuli e figli di esuli, inquadratinei Gruppi di Zara, Pola, Fiu-me, della Sezione di Venezia. Iquali, nel rispetto di radicatatradizione, hanno aperto la sfi-lata con lo striscione inaugura-to ed “imposto” all’A.N.A.(Associazione Nazionale Alpi-ni) , una sessantina d’anni fa (vedi foto), da compianti Alpinizaratini: un prete, Don LuigiStefani; ed un magistrato , ItaloTrigari ( suo cognato).Don Luigi Stefani, dicevo, chepartecipò alla Seconda GuerraMondiale come cappellano al-pino militare della “Tridenti-na”.Chi ebbe la ventura di assisterealle sue Messe sapeva che aisuoi vangeli ed ai suoi sermoniera impossibile distrarsi. Il ca-

lore, effetto del credere e delsentire, s’impadroniva di lui edegli, senza che se ne avvedesse,“alzava la voce”, confermandoil detto di Giovenale: “Facit in-dignato versum”. Sdegno, ilsuo, zelo della casa o della cau-sa di Dio che ha nel Vangelo isuoi esempi in vigorose frusta-te, non soltanto verbali.Convinzione e coerente azionefecero sì che di lui si dicesse, aFirenze (ove risiedeva) e altro-ve: “Quello è un prete”.Piace credere che egli, con altri“veci” Alpini zaratini, “andatiavanti” ( Italo Trigari, appunto,Lino Predolin, Ausonio e Dal-mi Allacevich, per citare soloquelli che, lì per lì, mi vengonoin mente), abbiano osservatodal Paradiso di Cantore, soddi-sfatti, gli epigoni loro che aBolzano hanno cercato di attiz-zare, altra volta, la dalmaticafiammella dell’italica passione.

Nella foto dinanzi allo storico striscione da sinistra i quattro Alpinizaratini della “Julia”, della “Tridentina” e della “Taurinense” :Walter Matulich, Aldo Duiella con il padre Matteo Duiella e SergioMatulich ( figlio di Walter). La fortuna accompagnò il “vecio” Mat-teo Duiella ( 91 anni), che nelle campagne della II Guerra Mondialenon ci rimise la ghirba. Sorte più benigna ancora toccò ai tre “bo-cia” che, nella foto, gli sono accanto ed ignorarono del tutto gli or-rori della guerra. Walter Matulich

AUGURIDI

BBUUOONN NNAATTAALLEEE PER UN

22001133MIGLIORE

DEL PRECEDENTEANNO

Page 15: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

IL DALMATA novembre 2012 pag. 15

Il Seminario di Torino sulGiorno del Ricordo promossolo scorso anno da ben due Co-mitati della Resistenza ha pro-dotto il libro “Senza più torna-re”, che già nel titolo si con-trappone alle aspirazioni digran parte dei Dalmati che, in-vece, vogliono ritornare o -quanto meno - lavorano da ses-sant’anni per consentire il ri-torno di figli, nipoti e, soprat-tutto, della cultura italiana inDalmazia. La presentazione del libro, acura del Consigliere regionaledel Pd Roberto Placido, vicepresidente di minoranza del-l’Assemblea della RegionePiemonte, indica decisamentela via in cui si sarebbe incana-lato il Seminario che addossaprincipalmente la responsabili-tà per l’Esodo e per le Foibealla “politica di italianizzazio-ne forzata del Fascismo” conallusione a quanto sarebbe av-venuto a Trieste, Gorizia,Istria, Fiume e Zara dopo laPrima guerra mondiale, maignorando totalmente i tre eso-di di italiani provocati dal-l’Austria e dal Regno di Jugos-lavia nel periodo esaminato daPlacido ed in quelli precedenti.Lo spostamento di popolazioniin quest’area da parte degli Ita-liani di Dalmazia è di gran lun-ga superiore al numero di slo-veni e croati locali che nellostesso periodo hanno abbando-nato il Regno d’Italia e chenon superano il normale inter-scambio tra regioni vicine. Gliesuli di Dalmazia del 1920 nonsono mai citati nel libro, nonesistono, non debbono esiste-re, perché due dei nostri esiliprecedono l’azione del Fasci-smo e, quindi, tutta la tesi diFoibe ed Esodo intesi comegiusta reazione ai misfatti delFascismo cadrebbe nel ridico-lo. Se poi si paragona l’Esododei Dalmati del 1920 e quello,mai documentato, di sloveni e

croati dello stesso periodo, labilancia propenderebbe dallaparte italiana e, quindi, le Foi-be e l’Esodo, con questi criteri,avremmo dovuto farli noi enon subirli!La parola “comunismo” nellaprefazione non appare neppureper sbaglio. Quando abbiamo letto sullaRivista “Fiume” che GiovanniStelli aveva accolto una tesidel Seminario del Pd di Torinoed accettava la terminologia“epurazione preventiva”, cheper l’opinione pubblica non si-gnifica assolutamente niente econtestava, invece, il termine“pulizia etnica”, utilizzato fi-nora da tutte le Associazioni eda tutti gli Esuli, ce ne siamoprofondamente rammaricati.Ho chiesto che questa tesi nonfosse riportata nel IV Semina-rio sulla Questione Adriatica,indetto per il prossimo feb-braio dal Ministero dell’Istru-zione a Trieste, perché avrebbecausato confusione e diluito ilmessaggio che vogliamo man-dare ai docenti ed agli studen-di delle scuole italiane. Hochiesto ed ottenuto che il por-tatore di questa tesi non fosseincluso, quindi, tra i relatoridel Seminario ed ho ben preci-sato che ciò non significava al-cuna censura nei confronti diGiovanni Stelli che ho propo-sto, unitamente a Massimilia-no Lacota, aprisse il Semina-rio, a condizione che non toc-casse quell’argomento. La po-sizione era chiarissima, maqualcuno ha ritenuto opportu-no accusarmi di discriminare,anzi di offendere, lo Stelli perchissà quale ragione personaleche non esiste. Alcuni perso-naggi hanno, anzi, cercato didrammatizzare e di falsarequesta posizione chiarissima,gridando la propria solidarietàalla persona di Stelli che nonaveva alcun bisogno di esseredifeso, perché nessuno lo ave-

va personalmente attaccato. Èda anni che distinguo l’erroredall’errante e, quindi, condan-no la tesi dell’abolizione deltermine “pulizia etnica” che èerrata e va sanzionata, mentreconsidero che l’errante abbiatutto il tempo di rivedere la te-si che aveva accolto, probabil-mente senza rendersi contodella strumentalizzazione poli-tica che l’accettazione di nuovitermini comportava, al di làdelle giustificazioni semanti-che che poco interesano lagrande opinione pubblica e lascuola italiana. Quando la no-stra Giunta comunale ha af-frontato l’argomento - non mipare che altri organismi colle-giali l’abbiano fatto. Nessunoha sostenuto la tesidell’“epurazione preventiva” evi è stata, invece, una larghis-sima condivisione dell’oppor-tunità di mantenere e di consi-derare corretto il termine “pu-lizia etnica”. Nell’ultima riunione del Miurè apparso quanto fosse stru-mentale e falsa la tesi che ioabbia discriminato lo Stelli:nel programma ministerialeapprovato nella contestata ri-unione, appare chiaro che ilprof. Stelli non è tra i relatori,ma ha una posizione personaleaddirittura di rilievo perchéapre i lavori del Seminario. Inostri lettori possono leggeresul web le indignate reazioni diquanti sono stati presi con lemani nella marmellata del Se-minario targato Pd dell’on.Fassino di Torino, compresiquelli che mi hanno dato delvecchio rimbecillito, pur aven-do io nell’associazionismogiuliano-dalmata una posizio-ne e qualche merito non certoinferiore a quello dello Stelli,che tanta solidarietà a coman-do ha suscitato nonostante nonfosse stato oggetto di attacchivolgari come quelli che eranorivolti a me. Per capire chi su-

scita reazioni a comando, chie-derò che vengano pubblicati ifinanziamenti pubblici e regio-nali delle nostre Associazioni eche vengano resi pubblici i no-mi di quanti vivono del nostroassociazionismo, svolgendospesso un lavoro utile e talvol-ta indispensabile e sono, quin-di, regolarmente retribuiti, mahanno un grande, enorme di-fetto: sono più sensibili deglialtri al condizionamento che ipolitici possono fare attraversofinanziamenti pubblici, comeavveniva al tempo del conso-ciativismo Dc-Pci, che l’eraberlusconiana aveva spazzatovia.

Dir

CHI OPERA PER DIVIDERE GLI ESULI?UNA VECCHIA POLITICA CHE RESUSCITA

Continua da pag. 11 TREMUL

Mentre se ne attende la modi-fica, conferma il suo impegnopersonale a che almeno le spe-se di gestione continuino ad es-sere coperte dall’Unione.Concludendo ha ricordatol’azione in corso presso i com-petenti ministeri in Slovenia ein Croazia allo scopo di ottene-re la modifica dei loro attualilibri di storia, in modo da ricor-dare ai giovani che gli italianisono elementi autoctoni, cheerano di casa in quei territori, ecome e perché una gran partene fu cacciata. (F.L.)

Per esigenze di spazio ildiscorso conclusivo di Lu-cio Toth e la video intervi-sta di Alvise Zorzi sarannoriportati integralmente nelprossimo numero della“Rivista Dalmatica”,mentre l’intervento inte-grale di Maurizio Tremulsull’Asilo di Zara sarà ri-portato nel sito

www.dalmaziaeu.itnelle news de Il Dalmata.

Page 16: della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C … · 2012. 12. 21. · Anno XVI n. 76 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge

pag. 16 settembre 2012 IL DALMATA

“Perchè “Il “Perchè “Il DDalmata” viva liberoalmata” viva liberoe senza condizionamenti”e senza condizionamenti”

ACCERBONI MARIANNA, Trie-ste, € 10AGGIO CARLO, Australia, $ 100 AINI LUCIANO, Fertilia (SS), €10ANGELUCCI BALDANZA FIO-RENZA, Macerata, € 25BANFICHI DI SANTO YELENA,Bari, € 250BATTAGLIA PIERINA, Trieste,€15BONALDO ANTONIO, Trieste,€10BENELLI NERIO, Trieste, € 20BURLE MARTA, Ancona, in me-moria dei suoi cari, Ancona, € 20CAFFARELLI FRANCO, Roma,sempre in ricordo dei compagni diLiceo di Zara, € 30CARLI PAOLO, Trieste, €15CARNEVALE LIBERO MARIO,Rodi Garganico, in ricordo di Zaradove ho studiato all’Istituto Magi-strale, €10CASSANO LIA, Trieste, €10CECCONI, Vienna Austria, € 30CHIADINI ANITA, Bassano delGrappa (VI), per la mia Zara € 30 COGLIEVINA MARINO, Mase-rada sul Piave, € 10COLUSSI GIORGIO, Milano, inricordo dei nostri morti, € 20 CORSIGNANA COLALUCE VA-NETTI, Varese, al Dalmata pensan-do a Zara, € 20de’ BENVENUTI GIUDITTA,Sassari, ..ad Anita in ricordo di Za-ra € 10de’ BENVENUTI LUCILLA, Bre-scia, € 20de’ MISTURA ARMANDO EDEDDA, Trieste, in ricordo dei pro-pri genitori, €50de’BENVENUTI ANITA GIU-LITTA, Sassari, sempre il nostroaffetto è con voi, € 10FATTOVICH TERESA, Merano,in ricordo del marito Giuseppe Fat-tovich € 30 FEDERICI CONSUELA, Bari,perché la voce dalmata risuoni altae chiara, € 50GAUDENZIO EUGENIA, Pado-va, ricordando mio padre Luigi diantica origine dalmata e ringra-ziando voi, straordinari, € 30GIACOMELLI ALESSANDRO,Montagnana, € 25GIORGI CAMILLO, Caserta, €25GRIGILLO GIOVANNI, Milano,per ricordare la mia mamma Aldade Benvenuti, €50GRISON CANNATA, Trieste, €50HANAGEL RAIMDONDO, Me-stre (VE) € 10HANDI ARGENTINA, Udine, €30HANDL ARGENTINA, Udine,per Il Dalmata, € 30

JURINICH ELEONORA, Milano,€ 15KERSOVARI SERGIO, Trieste, €25LIPARI PINA, Pisa, perché Zarasia sempre nel nostro cuore, € 20LIVRAGNI GIUSEPPE, Sant’An-gelo Lodi, € 25 LOVROVICH GIULIA, Busto Ar-sizio, € 12MARACICH MARIA, Lonca diCodroipo, per ricordare Maria, Ma-rio Maracich di Veglia con le sorel-le Meri e Gelina, € 10 MARACICH MARINO – Trieste,un dalmata italiano di Veglia chericorda i caduti della sua isola perla Patria €20MARIN LAZZARINI ADA, Trie-ste, contributo, € 10MARSAN GUERRINO, Varese,€ 10MATESSICH DIADORA, Novara,€ 20MAZZUCATO avv. GIOVANNA,Milano, € 30 MEDEOT LUIGI, Torino, € 25MIATTON GIUSEPPE, Monta-gnana, € 50MILANESE CRISTINA, Verona,€50MLINAR MARIELLA, Tortona(AL), in memoria di mio fratelloMlinar Antonio (Cince), € 20MLINAR MARIELLA, Tortona,im memoria di mio fratello MlinarAntonio, €20MUSSAPI MARCELLA, Este(PD), per la mia bella ZARA deibei ricordi, € 10NARDINI Cav. Uff. LUIGI, Trie-ste, in memoria della madre NydiaPellegrini ved. Nardini, € 20NESTOLA ITALIA, Milano, of-ferta, € 10PAULOVICH CLAUDIO, Trieste,€ 30PILO GIUSEPPE MARIA, Vene-zia, secondo versamento: sonosempre con Voi per la Verità e laGiustizia, € 30PILOTTO STEFANO, Trieste,€50PILOTTO STEFANO, Trieste, so-stegno, € 50PIZZINI FRANCO, Pisogne, € 20PONI PICOTI LICIA, Milano, perricordare sempre la mia cara Zara,€ 10PUCINELLI POLI GABRIELLA,Vestone (BS), in ricordo di Nino, €50RADOVIĆ NEDA, Zadar, rinnovocontributo a Il Dalmata, € 20 RELJA ELENA, Trieste, € 10RICCIARDI ALESSANDRO eFRANCESCA, Napoli, contributoannuo, in ricordo dell’architettoLivio Ricciardi, € 50RUZZIER GIOVANNI, Rimini,

€10SALVAGNO VECCHIONE GI-GLIOLA, Trieste, pro giornale IlDalmata, € 20SALVINI FINESTRA MARIAPIA, Latina, per onorare la memo-ria del mio caro Ajmone e per rin-graziare Il Dalmata che, anche ci-tando le parole di amici carissimi,ha voluto dedicargli un affettuosoe significativo ricordo, € 100SCANO ANTONIO, Cagliari, inricordo della cara mamma AnnaCavicic, € 15SCARABELLO LYDIA, Mestre(VE), contributo alla rivista, ricor-dando tutti i miei defunti, € 10SELVA DI MAGGIO IVONNE,Belluno, offerta, € 10SPINELLI SILVANA, Lucca, € 10 STEFANI SIMEONE, Bologna, €20 SURIAN STELIO, Trieste, € 14 SZALAY VINICIO ELDA, Trie-ste, € 20TESTA GIOVANNA, Venezia, €15 TIBALDI GIUSEPPINA, Lecce, €30TOMMASEO LAURA, Trieste,contributo alla rivista Il Dalmata,€ 50VALLERY PAOLO, Abisola Supe-riore (SV), per onorare la recentescomparsa di mio fratello Alessan-dro e di mia sorella Nelly recente-mente scomparsi, € 10VALLERY PAOLO, Albisola Su-periore (SV), per onorare il ricordodei cari genitori, di tutti i parenti edamici defunti. Vi ho chiesto il Ca-lendario, ma non l’ho ancora rice-vuto. Complimenti e cari saluti atutta l’organizzazione de Il Dalma-ta, € 15VENUTI SERGIO, Trieste, € 20VENUTI SERGIO, Trieste, contri-buto, € 20VIGANÒ ANGELA, Sesto S. Gio-vanni, la moglie ricorda con tantoaffetto Sergente Maggiore GoriBruno, € 30VIGORELLI VITTORIO, Milano,in memoria di Rita Piasevoli diZara e del cap. Mario Balzarini le-gionario di Dannunzio, € 10VILLANI, sorelle, Trento, ricor-dando i genitori e la sorella Anita,€ 30VLADOVICH ALBINO e RINA,Marina di Pisa, contributo, € 20VOIVODICH MERONI SILVIA,Sesto S. Giovanni, matrimonio diLorenzo Montrasio nipote di SilviaVoivodich Meroni, € 30VOIVODICH SILVIA MERONI,Sesto S. Giovanni, in perenne ri-cordo della mia cara mamma AdaFabi e mio fratello Tullio, € 20VOIVODICH SILVIA MERONI,

Sesto San Giovanni, in memoriadella mia cara mamma e di mio fra-tello Tullio, €20VUCENOVICH WALLY, Varese,contributo 2013, € 15WACKERMANN ILSE, Appiano,contributo, € 15WACKERMANN ILSE, Bolzano,sostegno, € 15ZAMBON BITTNER MARIA, Li-do Venezia € 20 ZANATTA PETCOVICH ROSA-RIA, Cremona, contributo a Il Dal-mata per il 2012, € 25ZENONI POLITEO LAURA, Ve-nezia, in ricordo del marito CarloZenoni Politeo, nipote del filosofospalatino Giorgio Politeo, € 50ZERAUSCHEK GIANPAOLO,Trieste, € 12ZERAUSCHEK MARSAN EM-MA, Fertilia (SS), per ricordare imiei morti in Italia, Croazia, Au-stralia ed Argentina, € 20

IL DALMATADirezione e Redazione

Via dei Giacinti n. 8 - 34135 Triestetel. 040.425118 - fax 040.4260637

Autorizzazione del Tribunale diTrieste n. 972 del 6 novembre 1997

DirettoreRenzo de’ Vidovich

tel. 040.635944 - fax 040.3483946

RedazioneFranco Luxardo, Chiara Motka, Honorè Pitamitz, Adriana Ivanov,Elisabetta Barich, Enrico Focardi,

Elio Ricciardi, Gioia Colussi, Tullio Vallery, Vanni Rolli,

Giorgio Varisco, Guido Battara, Giuseppe Salghetti-Drioli,

Antonio Concina e Giovanni Grigillo

SegreteriaRachele Denon Poggi

ImmagineMaria Sole de’ Vidovich

CoordinamentoAda Ceccoli Gabrieli

Conto Corrente Postalec/c postale n. 14434344

Posta Elettronica [email protected]

Sito Internetwww.dalmaziaeu.it

StampaTipografia Adriatica - Trieste

Iniziativa realizzata con il contributodel Governo italiano

ai sensi della legge 191/2009