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Definizione di traumaTrauma = dal greco “ferita, lacerazione, danno”

Psiche = dal greco “anima”

Possiamo quindi riferirci al trauma psicologico come ad una FERITA DEL’ANIMA

Queste “ferite dell’anima” sono esperienze con un impatto emotivo così intenso e negativo da impedire alle persone di continuare ad essere come prima

Due tipi di trauma• Trauma con la T maiuscola (DSM IV – TR): il soggetto ha provato, ha

assistito o si è trovato di fronte ad un evento potenzialmente mortale, con pericolo di morte o di gravi ferite, o ad una minaccia alla propria integrità fisica o a quella degli altri. La risposta del soggetto comprende paura, vulnerabilità e orrore intensi.

• trauma con la t minuscola: la gravità non sta nell’evento in sé (non è oggettiva), bensì nell’interpretazione traumatizzante da parte del soggetto

Esempi:

Trauma (T) = terremoto, incidente, aggressione fisica, lutto, aborto anche spontaneo

trauma (t) = essere esclusi da un gruppo sociale, subire un’umiliazione sul posto di lavoro, essere ripresi, sentirsi incompresi dal partner

Due tipi di trauma (segue)

Primario/acuto TRAUMA ESTERNO ALL’IDENTITA’

E’ la conseguenza di un evento unico e improvviso.

La persona tende a ritornare sul ricordo, di solito completo, dettagliato e ben impresso

nella memoria, per dargli un senso e superarlo.

Secondario/cronico TRAUMA INTERNO ALL’IDENTITA’ (PERSONALITA’)

Anche un piccolo evento che può confermare all’individuo una percezione di sé negativa che

l’individuo si è costruito nel corso della intera vita anche in modo irrazionale.

Diventa un elemento talmente pervasivo da non poter essere più circoscritto e risulta quindi

difficilmente identificabile.

Il trauma è individuale

Dipende dal significato che il soggetto dà ad un evento

Risorse della specie umana: la tendenza all’autoguarigioneE’ assodata l’esistenza di un sistema innato in tutte le persone, fisiologicamente orientato ad elaborare le informazioni in un’ottica di autoguarigione.

Tale sistema è fisiologicamente orientato alla salute.

Come specie umana siamo programmati per superare ed elaborare le informazioni e gli accadimenti negativi che necessariamente incontriamo nel corso della nostra vita.

Programmazione Adattiva (Concetti basici dell’AIP: Adaptive Information Processing)

• Il sistema di elaborazione neurobiologica è intrinseco, fisico e adattivo.

• Questo sistema è programmato per integrare esperienze interne ed esterne.

• Le esperienze sono tradotte in RICORDI FISICI immagazzinati.

• IL TRAUMA (QUALUNQUE ESSO SIA) CAUSA UN’INTERRUZIONE DELLA NORMALE ELABORAZIONE ADATTIVA DELL’INFORMAZIONE CHE DIVIENE INFORMAZIONE NON ELABORATA, RESTA INCAPSULATA IN MODO DISFUNZIONALE NELLE RETI DELLA MEMORIA.

Origine della patologiaSecondo questa prospettiva, la patologia subentrerebbe quando questo sistema innato si blocca e l’evento traumatico rimane isolato dal resto della rete neurale della persona

Trauma e cervelloDurante il vissuto di un evento traumatico, le risposte biochimiche da esso elicitate (adrenalina, cortisolo, ecc.) bloccherebbero il sistema innato del cervello di elaborazione dell’informazione, lasciando isolate in una stasi neurobiologica le informazioni collegate al trauma, intrappolate in una rete neurale con le stesse emozioni, convinzioni e sensazioni fisiche che esistevano al momento dell’evento.

Le 3 reazioni al pericolo

• FIGHT (LOTTARE) si cerca di combattere, di reagire IPERECCITAZIONE

• FLIGHT (VOLARE) si cerca di evitare situazioni analoghe, si rimuove e scaccia il ricordo

• FREEZE (CONGELARSI) anestetizzarsi di fonte alla sofferenza provata e alla possibile sofferenza futura

DISSOCIAZIONE

Queste reazioni, tipiche delle prime 72 ore successive all’evento, possono diventare il modo stabile, duraturo e generalizzato con cui il soggetto affronta la vita dal momento del trauma in poi.

Disturbo Post Traumatico da StressIl PTSD è un disturbo della memoria: l’informazione viene immagazzinata in modo disfunzionale nel nostro cervello.

Sintomi necessari per la diagnosi:

•INTRUSIVITA’ flashback, incubi, pensieri involontari, avere di fronte l’immagine. Ciò provoca angoscia perché si rivive l’episodio senza la capacità di pensarsi altrove

•EVITAMENTO evitare persone o cose che possono suscitare il ricordo e le emozioni ad esso connesse

•AUMENTATO AROUSAL reazioni vegetative, disturbo del sonno, mancanza di concentrazione, irritabilità

Le tracce negative di un evento traumatico

Qualsiasi trauma, a qualsiasi età, lascia delle tracce negative e invisibili nella nostra mente paragonabili metaforicamente a delle scie di benzina. Queste scie, non solo non evaporano, ma possono prendere fuoco in qualsiasi momento.

Il fiammifero che riaccende il fuoco dei vissuti negativi può essere un qualunque elemento dell’esperienza attuale che abbia, apertamente o implicitamente, qualcosa in comune con l’evento traumatico originale, accaduto anche molto tempo prima. Si parla di “trigger” o RIATTIVATORE TRAUMATICO.

Salute o patologia?

PATOLOGIA risultato di ricordi immagazzinati in modo disfunzionale

SALUTE MENTALE esperienze elaborate ed integrate e senso di continuità del sé

Le cognizioni negative

• Quando avviene un evento disturbante, questo può rimanere racchiuso nel cervello con le sue immagini originali, i suoni, i pensieri, le emozioni e sensazioni corporee, dovute all’impatto emotivo di quel momento.

• Soprattutto, durante lo svolgimento dell’evento, si forma e si cristallizza una COGNIZIONE NEGATIVA della persona relativamente a se stessa.

• Questo pensiero su se stesso focalizza spesso in modo preciso il problema attuale che riporta il paziente.

Su quali aspetti siamo maggiormente vulnerabili?Naturale senso di sopravvivenza = percezione di essere in

pericolo “io sono in pericolo!”

Naturale senso di appartenenza sociale = senso di esclusione, sentirsi diversi “io sono diverso!”

Naturale bisogno di valore personale e autostima = senso di disvalore “io non valgo, non vado bene!”

Naturale senso di attinenza = senso di eccessiva responsabilità e colpa “è tutta colpa mia!”

Naturale bisogno di prevedibilità = perdita del controllo “io non ho il controllo, sono nel panico!”

Fattori di protezione• Il più grande ed importante fattore di protezione di fronte

ai traumi con cui tutti possiamo confrontarci in maniera imprevedibile è la capacità di chiedere aiuto.

• E’ fondamentale riconnotare in senso positivo il BISOGNO DI CONDIVISIONE E LA RICHIESTA DI AIUTO. Essi sono correlati alla natura sociale dell’uomo e sono alla base del successo evolutivo della nostra specie.

• “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.” (Luca 11, 1-13)

Per concludere…• La traumatizzazione è un problema largamente diffuso. La

ricerca dimostra che gli eventi comuni della vita possono causare addirittura più sintomi di PTSD che i traumi maggiori.

• Molte delle emozioni negative, pensieri disturbanti e reazioni fisiche di cui le persone soffrono sono causati da ricordi processati in modo disfunzionale ed immagazzinati nel cervello.

• Il lavoro clinico con l’EMDR ha chiaramente dimostrato che i ricordi non elaborati di ogni tipo sono alla base di moltissime patologie. (segue)

Per concludere…

• Esso mostra anche che i problemi mentali sono di fatto sostenuti da un processo fisiologico. Si spera che questo riconoscimento possa aiutare a rimuovere lo stigma relativo al richiedere un trattamento psichico.

• Non abbiamo alcuna esitazione nel chiedere ad un medico un gesso per curare una gamba rotta di modo che la guarigione abbia inizio. Allo stesso modo, non dovremmo esitare a chiedere un aiuto professionale che permetta al sistema di elaborazione delle informazioni di risolvere i nostri disturbi della sfera mentale e/o emotiva.

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

CENTRO STUDI SULLA PERSONAWWW.PSICOTERAPIABUSTO. IT

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