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1 / 6 Data Pagina Foglio 12-01-2020 30/31 rae.uer uuu ~e IaLettura MUSEO DIOCESANO La liberti di religione in 50 scatti in bianco e nero H a documentato i luoghi di preghiera in condi- zioni di reclusione, i dialoghi, gli sguardi ma soprattutto la libertà di fede esercitata nella quotidianità del carcere di Opera (Milano). Non solo dei detenuti ma anche di tutti coloro che hanno scelto di dedicare il loro tempo a chi deve scontare una pena. Buddhisti, cattolici, cristiani copti, ebrei e -musulmani, tutti ritratti nei momenti intensi di preghiera. E il re- portage realizzato da Margherita Lazzati (Milano, 1953), fotografa impegnata da anni nel sociale, che ha focaliz- zato la sua ricerca sull'esperienza che le persone condi- vidono rispetto alla preghiera. Speranza e disperazio- ne: uno spunto di riflessione che l'autrice offre con la. mostra Fotografie in carcere. Manifestazioni della li- bertà religiosa, 50 scatti in bianco e nero che pongono interrogativi profondi e restituiscono, in modo non convenzionale, un'idea di bellezza. Fino al 26 gennaio al Museo Diocesano di Milano (chiostrisanteustor- gio.it), catalogo edito da La Vita Felice. (fabrizio villa) Sguardi eatellene GAM L'Ottocento alla fiera del Seicento con uomini a grandezza naturale S ono trascorsi quasi quarant'anni dall'ultima volta che il dipinto Fiera di Saluzzo di Carlo Pittara (sotto: particolare), che fa parte delle collezioni della Gam di Torino, è stato esposto al pubblico. Per questo la mostra Cavalli, costumi e dimore, aperta fino al 13 aprile (gamtorino.it), rappresenta un'occasione per ammirare l'opera dalle monumentali dimensioni di oltre 4 metri di altezza per 8 di larghezza. il dipinto venne realizzato dall'artista torinese (1835-1891) per la IV Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino del 188o e rappresenta una fiera seicentesca ambientata fuori dalle mura di Saluzzo. Dopo essere stata esposta per l'ultima volta nel 1981, la grande tela fu avvolta su rullo e collocata nei depositi del Museo da dove è stata estratta re- centemente per essere posizionata su un nuovo telaio e per compiere una valutazione degli aspetti conservativi. Un'opera che incuriosisce anche dal punto di vista iconografico per la resa realistica della rap- presentazione con i personaggi a grandezza naturale. (chiara pagani) Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. 104652 Settimanale

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MUSEO DIOCESANO

La liberti di religionein 50 scatti in bianco e nero

Ha documentato i luoghi di preghiera in condi-zioni di reclusione, i dialoghi, gli sguardi masoprattutto la libertà di fede esercitata nella

quotidianità del carcere di Opera (Milano). Non solodei detenuti ma anche di tutti coloro che hanno sceltodi dedicare il loro tempo a chi deve scontare una pena.Buddhisti, cattolici, cristiani copti, ebrei e-musulmani,tutti ritratti nei momenti intensi di preghiera. E il re-portage realizzato da Margherita Lazzati (Milano, 1953),fotografa impegnata da anni nel sociale, che ha focaliz-zato la sua ricerca sull'esperienza che le persone condi-vidono rispetto alla preghiera. Speranza e disperazio-ne: uno spunto di riflessione che l'autrice offre con la.mostra Fotografie in carcere. Manifestazioni della li-bertà religiosa, 50 scatti in bianco e nero che pongonointerrogativi profondi e restituiscono, in modo nonconvenzionale, un'idea di bellezza. Fino al 26 gennaioal Museo Diocesano di Milano (chiostrisanteustor-gio.it), catalogo edito da La Vita Felice. (fabrizio villa)

Sguardi eatellene

GAM

L'Ottocento alla fiera del Seicentocon uomini a grandezza naturale

Sono trascorsi quasi quarant'anni dall'ultima volta che il dipintoFiera di Saluzzo di Carlo Pittara (sotto: particolare), che fa partedelle collezioni della Gam di Torino, è stato esposto al pubblico.

Per questo la mostra Cavalli, costumi e dimore, aperta fino al 13 aprile(gamtorino.it), rappresenta un'occasione per ammirare l'opera dallemonumentali dimensioni di oltre 4 metri di altezza per 8 di larghezza.il dipinto venne realizzato dall'artista torinese (1835-1891) per la IVEsposizione Nazionale di Belle Arti di Torino del 188o e rappresentauna fiera seicentesca ambientata fuori dalle mura di Saluzzo. Dopoessere stata esposta per l'ultima volta nel 1981, la grande tela fu avvoltasu rullo e collocata nei depositi del Museo da dove è stata estratta re-centemente per essere posizionata su un nuovo telaio e per compiereuna valutazione degli aspetti conservativi. Un'opera che incuriosisceanche dal punto di vista iconografico per la resa realistica della rap-presentazione con i personaggi a grandezza naturale. (chiara pagani)

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Dnu m i DELLA EnAlaLettura

FONDAZIONE CARISPEZIA

Figlia, moglie, madre, in vacanzaI lati quotidiani di Audrey Hepburn

Audrey bambina a Bruxelles; con la madre, la baronessa olandeseElla van Heemstra; Audrey adolescente e ballerina alle primeanni, sorridente in vacanza, giovane diva da Oscar, in luna di

miele nelle foto scattate dal primo marito Mel Ferrer, Audrey madre;Audrey nel giardino della sua casa svizzera, La Paisible, lontana dairiflettori nella sua seconda vita da ambasciatrice dell'Unicef. Sonoquesti e altri scatti (sopra: Mel Ferrer, Audrey Hepburn a Burgenstock,Svizzera, 1955), accompagnati da disegni, lettere, oggetti, videointer-viste che raccontano una Audrey Hepburn «privata», il cuore dellamostra Intimate Audrey, pensata e curata da Sean Hepburn Ferrer,primogenito dell'attrice, in occasione dei novant'anni dalla nascitadella madre (era il 1929). Dopo le tappe iniziali di Bruxelles e Amster-dam, la mostra arriva ora in Italia, alla Spezia (fino al i° marzo, Fonda-zione Carispezia, fondazionecarispezia.it). ➢ lato quotidiano di un'ico-na del cinema e dello stile. (giulia ziino)

CASTELLO DEI. BUONCONSIGUO

Dalla corte all'Europa:5 sorelle, cioè 5 destini

Elisabetta, Anna, Maria, Maddalena, Caterina. Por-tano lo stesso vestito, prezioso, di velluto rosso.La più piccola ha un anno, la maggiore otto. Una

stringe la bambola, l'altra tende la mano verso la madrementre la sorella si erge altera. Sono le cinque figlie diFerdinando d'Asburgo, futuro imperatore, fratello diCarlo V, dipinte nel 1534 dall'artista di corte Jakob Sei-senegger (1505-1567). La tavola (sopra: un particolare),dopo un lungo restauro, viene esposta al Castello delBuonconsigllo di Trento (fino all'8 marzo, buonconsi-glio.it), a cura di Lia Camerlengo, Francesca de Grama-tica, Alessandro Pasetti Mediti e Francesca Raffaelli. Ilritratto era stato in origine destinato all'appartamentoprivato del potente vescovo di Trento, Bernardo Cles.Seisenegger restituisce cinque volti ma finisce per rac-contare anche cinque destini. Le principesse giocanofra loro, un ritratto di vita familiare prima di entrarenella grande storia: sposarono reali europei, parteci-pando alle complicate trame di potere degli Asburgo.(alessandro zangrando)

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MUSEO CIViCO DELLE CAPPUCCINE

La Madonna di Dürerritorna in monastero

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l secondo viaggio in Italia è datato 1505:Albrecht Diirer, deciso a imparare anco-ra molto sulla pittura, porta con sé opere

da cedere per finanziarsi la trasferta. Pareche una fosse La Madonna del Patrocinio(sotto), dipinta dal maestro di Norimberganel 1495 circa, giunta poi nel Monasterodelle Clarisse cappuccine di Bagnacavallo(Ravenna). Scampata alle spoliazioni napo-leoniche e venerata in clausura, la tavolaresta sconosciuta finché, nel 1961, RobertoLonghi la lega all'artista e, nel 1969, migra aParma nella collezione di Luigi Magnani.Con Il ritorno di Albrecht Dürer (museocivi-cobagnacavallo.it), fino al 2 febbraio, si am-mira l'opera nel monastero, ora museo civi-co. Cornice preziosa è la mostra Il privilegiodell'inquietudine (fino al 19 gennaio) con120 pezzi del maestro. (anna gandolfi)

BAGNACAVALLO (RA

PALAZZO PfiT1

E i sandali maliziosidissero: seguimi

La prostituta che in Egitto nel IIIsecolo dopo Cristo indossava que-sto stivaletto si era inventata un

marchio. Sulla suola si può leggereun'iscrizione in greco: akoloùthei maiovvero «seguimi». Camminando lascia-va, così, sul terreno un'indicazione aiclienti. L'antica calzatura (sopra e asinistra) è in mostra fino al 19 aprile alMuseo della Moda e del Costume aPalazzo Pitti a Firenze per Ai piedidegli dei. Le calzature antiche e laloro fortuna nella cultura del Nove-cento (uffizi.it). Un percorso cheparte dal V secolo a.C.: statue e vasidipinti ma anche scarpe originali,come quelle eccezionalmente conser-vate nella torba dell'antica Vindolan-

da, nell'Inghilterra del nord. Per arrivareai film in costume e ai pezzi creati dalcalzaturificio Pompei per Liz Taylor,Charlton Heston o Russell Crowe. E aglistilisti che si sono ispirati ai modelliantichi, come Emilio Pucci, Ferragamo oYves Saint Laurent. (damiano fedeli)

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PALAZZO ABATELLIS

I segreti della Sacra Cassachiusi in un gioco di intarsi

Un altare ligneo a battenti del XVI secolo, dipinto eintagliato, proveniente dalle raccolte del Museodell'Abbazia Benedettina di San Martino delle

Scale di Palermo torna visibile dopo un lungo restaurorealizzato. E La Sacra Cassa (questo è il titolo dell'espo-sizione fino al 2 febbraio alla Galleria di Palazzo Abatel-lis, regione.sicilia.it): un esemplare di arredo moltodiffuso nell'Europa centro-settentrionale tra XV e XVIsecolo. Realizzati in botteghe specializzate da artigianicon abilità diverse per coniugare architettura, pittura escultura, questi altari chiusi da battenti dipinti, veniva-no aperti in occasione di feste e celebrazioni per offrireal fedele scene sacre rese coinvolgenti grazie alla tridi-mensionalità dell'intaglio. I quattro battenti (due supe-riori e due inferiori di maggiori dimensioni) chiusimostrano l'Annunciazione e lo Sposalizio di SantaCaterina, aperti svelano il Miracolo della Verga fiorita,lo Sposalizio della Vergine, la Natività, la Circoncisione(sotto) e, infine, l'Adorazione dei Magi. (silvia perfetti)

CAPC

Le nuove schiavitùsecondo Hin id

N

el 2017 Lubaina Himid (nata nel1954 a Zanzibar e residente inGran Bretagna) ha vinto il Turner

Prize, uno dei pochi premi che davverocontano nel mondo dell'arte contempo-ranea, giunto a coronamento di una lun-ga carriera nelle Black Arts britannichedagli anni Ottanta. Dopo la monograficadel 2019 alla Tate Britain, è ora protago-nista della mostra Naming the Money(fino a123 febbraio al Capc - Musée d'artcontemporain de Bordeaux, capc-borde-aux.fr). I1 fulcro è la grande installazioneNaming the Money (2004: sotto), com-posta da un centinaio di sagome di com-pensato che raffigurano schiavi africaninelle forme e nei colori della pittura dicorte europea del Sei e Settecento.Ognuno di loro è portatore di un nome,di una storia personale e, infine, di unnuovo ruolo (ceramisti, erboristi, adde-stratori di cani...) al servizio dei propripadroni e del loro status. Non diversa-mente, suggerisce Himid, da tutti i mi-granti attuali. (alessandro martini)

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GAGOSIAN GALLERY

Zaini esalta lo spiritomettendo tutto fuori fuoco

Le sottilissime velature che da sempre contraddi-stinguono la sua pittura ci sono ancora. Ma comeaccade ormai da tempo. Y.Z. Kami— artista irania-

no-americano (Teheran,1956) che vive a New York —celebre soprattutto per i grandi ritratti dipinti a partireda istantanee scattate da lui stesso e immersi in un pul-viscolo di colori tenui, dopo aver già affrontato soggetticontemplativi (interni di chiesa, maschere mortuarie,mani in preghiera) accelera su un percorso «spirituale»che arriva quasi a fondere la figurazione nell'astrazione.E lo fa in particolar modo in questa nuova serie di qua-dri, Night Paintings al centro della sua prima personalein Italia, dal 18 gennaio nella sede romana della galleriaGagosian (fino al 21 marzo, gagosian.com). I NightPaintings sono composti da un'unica sfumatura diindaco, il colore della notte, combinato con gradazionidi bianco, come in The Great Swan (2018: sopra), in cuii «simulacri» dei mistici indù, protagonisti dell'enig-matica composizione, sono così fuori fuoco che abiti evolti sfiorano la dissoluzione. (edoardo sassi)

DUSSELDORF

MUSEUM KUNSTPMLAST

Un talento tra musica e pitturaOmaggio a Angelika Kauffmaim

poteva scegliere, in effetti. Proprio come nel suo Autoritratto del-l'artista tra Musica e Pittura del1?94 (sopra: particolare). I suoitalenti erano molteplici. Suonava il clavicembalo, cantava da so-

prano, oltre a parlare quattro lingue. Scelse l'arte e divenne una dellepiù celebrate pittrici del Settecento europeo, ammirata da Goethe,Klopstock e Herder come alla corte inglese. Ad Angelika Kauffmann(1741-1807), dal 3o gennaio al 24 maggio il Kunstpalast (kunstpa-last.de), che non a caso è insieme museo e auditorium, dedica una mo-stra con oltre cento opere, anche mai esposte: dipinti, grafiche e scultu-re. Campeggiano gli autoritratti, quello del 1787, quello Con il busto diMinerva del 178o; í ritratti (L'attrice Teresa Bandettini-Landucci comeMusa, 1794), dove la plasticità dei gesti, la solennità neoclassica dellepose, delle luci, dei pepli sono poi le stesse delle scene storico-mitolo-giche: Cleopatra adorna la tomba di Marco Antonio (1769/177o) o Ga-nimede abbevera l'aquila dì Zeus (1793) con l'eleganza del suo gioco dicurve tra le ali del rapace e il corpo del fanciullo. (gian mano benzing)

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ESTORICK COLLECTION

Futurista fino agli anni OttantaChe coerenza, questo Tullio Crali

rali si può considerare il più grande pittore del momento,la sua serietà nel lavoro è una virtù rara nei pittori di oggi,

\ noi aeropoeti futuristi elogiamo la meravigliosa passioneperle altezze e le velocità aeree, passione che costituisce la massimagaranzia del trionfo di Cral ». Per verificare il giudizio espresso già nel194o da Filippo Tommaso Marinetti, dal 15 gennaio all'u aprile si puòvisitare la Estorick Collection di Londra, l'unica galleria britannicadedicata esclusivamente all'arte moderna italiana. La mostra si intitolaTullio Crali: A Futurist Lffe. Di certo quella dell'artista di origini dal-mate è stata una vita lunga — nato nel 1910 a Igalo, si è spento nel2000 a Milano — e coerente all'estetica futurista fino alla fine. Le ope-re esposte vanno dagli anni Venti agli Ottanta: dalle iconiche «aeropit-ture» (sotto: Rombi d'aereo,1927, particolare) agli esperimenti di «po-esia virtuale», dalle opere «cosmiche» ispirate all'esplorazione spazia-le alle «sassintesi», pietre «scolpite» dalla natura. (paolo beltramin)

METROPOLRAN MUSEUM

Kent Monkmancelebra gli indigeni

1 canadese Kent Monkman (1965) èl'artista a cui è stato richiesto di crea-re una coppia di opere perla Great

Hall del Metropolitan Museum of Art diNew York City (fino al 9 aprile, metmu-seum.org). Con il titolo Mistikôsiwak(Wooden Boat People), sono opere digrandi dimensioni che Monkman hacreato partendo dal suo alter ego gen-der-fluid, Miss Chief Eagle Testickle(sopra: Resu rgence of the People, 2019,particolare). E proprio Miss Chief EagleTestickle a essere spesso l'avatar prota-gonista sovrannaturale dei mondi insie-me reali e fantastici dei canadese, unpersonaggio che passa attraverso la sto-ria e i luoghi rovesciando spesso il pas-sato, in funzione di un mondo menovittima dei colonialismi verso gli indige-ni d'America. I quadri di Kent Monkmansi inseriscono all'interno di una nuovaserie di opere contemporanee che ilMetropolitan commissiona a diversiartisti, chiedendo loro di ispirarsi allevarie opere esposte nel museo: L'obietti-vo è di stabilire un dialogo tra il lavorodell'artista, le collezioni, gli spazi musea-li e il pubblico. (maurizio francesconi)

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