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OSSERVATORIO POLITICO ELETTORALE Novembre 2015

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OSSERVATORIOPOLITICO ELETTORALENovembre 2015

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Osservatorio Elettorale

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OSSERVATORIO ELETTORALENOVEMBRE 2015

OSSERVATORIO ECONOMICO

Nel mese di novembre i principali osservatori internazionali si sono allineati alle previsioni positive sulla crescita economica italiana. Nel suo rapporto semestrale, l’OCSE ha rivisto al rialzo dello 0,1% le stime congiuntu-rali e tendenziali del PIL italiano, che si atte-sterebbe su un +0,8% nel 2015 ed un +1,4% nel 2016. L’organizzazione parigina ha rileva-to in particolare i benefici derivanti dalla riforma del mercato del lavoro, sottolinean-done gli effetti positivi sul lato dei consumi. Anche la Commissione Europea ha corretto i target fissati per l’Italia, prevedendo una crescita in linea con i dati del Governo. Si definirebbe quindi, secondo le valutazioni di Bruxelles, uno scenario di “crescita più soste-nibile” per l’Italia.

• Via libera con riserve da parte della Commissione UE alla Legge di Stabilità 2016. Da Bruxelles critiche sull’abo-lizione della tassa sulla casa. Nuove leve di flessibilità potrebbero tuttavia essere varate per rispondere all’eme-rgenza terrorismo.

• Le opposizioni al Governo Renzi si riorganizzano in vista delle Amministrative di giugno 2016: le partite princi-pali a Milano, Roma e Napoli. Il PD cerca candidati con profilo istituzionale ma sconta le divisioni a livello locale.

• Nei sondaggi, riscontrata una leggera erosione nelle intenzioni di voto per il PD. In caso di ballottaggio con le nuove regole dell’Italicum il Movimento 5 Stelle potrebbe risultare vincitore (50,8% contro 49,2% del PD).

EXECUTIVE SUMMARY

PREVISIONI A CONFRONTOOcse GovernoCommissione Ue

0,6

0,9

1,2

1,5

1,8

2015 2016 2017

0,80,90,9

1,41,41,6

1,4

1,6

1,5

PILVariazione % annua

-3,0

-2,5

-2,0

-1,5

-1,0

2015 2016 2017

-2,6-2,6-2,6

-1,6-1,6

-1,1

-2,2

-2,3

-2,2

DEFICITDati in %

127

129

131

133

135

2015 2016 2017

134,3

133,0132,8

131,8

130,0

127,9

133,5

132,2

131,4

DEBITO-PILDati in %

10,5

11,0

11,5

12,0

12,5

2015 2016 2017

12,3

12,2

12,2

11,0

11,6

11,3

11,7

11,9

11,8

TASSO DI DISOCCUPAZIONEDati in %

font

e: e

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one

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dati

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Non deve tuttavia essere trascurato come la ripresa in atto sia facilitata da un insieme di variabili esogene dominate dalla politica monetaria espansiva della Banca Centrale Europea: deprezzamento dell’euro sul dollaro (destinato a rafforzarsi in caso di tapering da parte della Federal Reserve), stabilità dei mercati finanziari e prezzo del petrolio garan-tiscono un ambiente favorevole per le econo-mie europee, anche se un cambio di rotta più deciso è atteso sul fronte dell’inflazione.

Sullo sfondo resta tuttavia da valutare l’impa-tto – psicologico oltre che meramente econo-mico – degli attacchi terroristici che il 13 novembre hanno colpito la città di Parigi. Qualora la minaccia contro l’Europa dovesse consolidarsi, conseguenze non trascurabili si potrebbero avere sia sul commercio interna-zionale che sui consumi.

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fonte: ISTAT

Di tenore più cauto, tuttavia, le stime prelimi-nari dell’ISTAT relative al terzo trimestre 2015. Secondo le prime rilevazioni, infatti, nel periodo giugno-settembre, il prodotto inter-no lordo sarebbe cresciuto dello 0,2% rispet-to al trimestre precedente (+0,9% il dato tendenziale), giungendo ad una variazione acquisita per il 2015 dello 0,6%. Se il dato dell’Istituto di statistica fosse con-fermato, si renderebbe necessaria un’accele-razione nell’ultimo trimestre dell’anno per raggiungere l’obiettivo fissato dal Governo nella Nota di aggiornamento del DEF (+0,9% nel 2015 e +1,6% nel 2016). “Speravo nello 0,3%”, ha commentato il Premier Renzi, che ha tuttavia sottolineato come si tratti del terzo trimestre consecutivo chiuso con il segno positivo.

Le speranze del Governo sono dunque riposte negli effetti espansivi della Legge di Stabilità 2016, che nel mese di novembre ha comple-tato – con pochi margini di modifica rispetto agli anni scorsi – la prima lettura parlamenta-re al Senato. Ad un mese dal varo della mano-vra da parte del Consiglio dei Ministri, la Commissione Europea ha diffuso le sue prime valutazioni sul provvedimento. Pur rimandando l’espressione di un giudizio complessivo alla prossima primavera, l’Ese-cutivo comunitario ha notato come il suo impianto rischi di non rispettare il Patto di Stabilità e Crescita, a causa di uno “scosta-mento significativo” nel percorso di conver-genza verso il pareggio di bilancio strutturale. Come previsto, la Commissione ha mantenu-to un giudizio critico nei confronti della deci-sione del Governo di cancellare l’IMU sulla prima casa, politica che “non sembra in linea con l’obiettivo di conseguire una struttura fiscale più efficiente”. Tra i rilievi mossi dalla Commissione, anche la mancata riforma del catasto e delle tax expenditures.

PRODOTTO INTERNO LORDOVariazioni tendenziali sui dati concatenati, destagionalizzati e corretti

per gli effetti di calendario (anno di riferimento 2010).

Prodotto interno lordo

-6

-5

-4

-3

-2

-1

0

1

2

3

3T 09 3T 10 3T 11 3T 12 3T 13 3T 14 3T 15

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5,1 10,8 9,7 7,7 8,3 5,7 5,7

3,2 7,2 6,8 5,1 4,8 4,1 3,9

68,1

95,6

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

4,4 10,8 9,4 9,5 10,4 6,9 5,9

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fonte: Eurostat

CONTI PUBBLICI E SPESE PER LA DIFESA

L’incremento degli investimenti nel settore della difesa e della sicurezza, per rispondere alla recrudescenza della minaccia terroristica, potrebbe inoltre mettere ulteriormente sotto pressione le regole di bilancio dell’UE, già inde-bolite dalle critiche anti-austerity. “Il patto di sicurezza prevale su quello di stabilità” ha dichia-rato François Hollande di fronte al Parlamento

francese, mentre si moltiplicano le voci di un nuovo rallentamento di Parigi nel percorso di rientro nei limiti del 3% del rapporto deficit/PIL. Il messaggio sembra essere stato colto dal Presi-dente della Commissione UE Juncker, che ha annunciato la possibilità di nuovi margini di flessibilità per gli investimenti in sicurezza.

ITALIA

12,0

8,0

4,0

0,0

150

100

50

0,0

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

SPAGNA

12,0

8,0

4,0

0,0

150

100

50

0,0

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

FRANCIA

12,0

8,0

4,0

0,0

150

100

50

0,0

REGNOUNITO

12,0

8,0

4,0

0,0

150

100

50

0,0

Dati in percentuale sul PilIL DEFICIT E IL DEBITO IN ALCUNI PAESI EUROPEI

In % sul totale della spesa(2013)

SPESA PER LA DIFESA

2,7 5,3 4,2 3,5 3,0 2,9 3,0

102,3

132,3

99,3

39,4

51,7

88,3 5,0

2,1

2,3

3,1

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Il mese di novembre è stato contrassegnato dalle manovre di riorganizzazione delle opposizioni su entrambi i fronti dello schieramento politico. Al teatro Quirino di Roma è stata tenuta a battesi-mo “Sinistra Italiana”. L’operazione mira a riunire in un unico gruppo parlamentare diverse anime della sinistra antirenziana: da SEL ad ex esponenti del Movimento 5 Stelle, passando per alcuni tra i nomi principali della sinistra radicale degli ultimi vent’anni. Protagonisti, i fuoriusciti del Partito Democratico Stefano Fassina ed Alfredo D’Atto-rre. Assenti, invece, Giuseppe Civati, che ha criti-cato la mancanza di radicamento territoriale della nuova formazione, e – soprattutto – alcuni nomi di peso della minoranza dem, che non sembrano intenzionati a recidere i legami con il Partito. Fassina ha infatti attaccato l’ex Segretario Bersani, convinto, quest’ultimo, che il centro-sinistra non possa prescindere dal PD. Il nuovo soggetto dovrà tuttavia affrontare gli stessi nodi di altre esperienze della storia recente della sinistra italiana: la mancanza di una leader-ship forte (scarso l’appeal di Fassina, fermo al 18% secondo Piepoli) e di un progetto comune, che rischia di rafforzarne la percezione come mera sommatoria di singole individualità. Un rinnovato centrodestra a tre (Salvini, Berlusco-ni, Meloni) si è invece riunito a Bologna sotto la guida del Segretario della Lega Nord. “Non è un ritorno al passato, al 1994”, ha scandito Salvini ai militanti, mettendo in chiaro i rapporti di forza al momento esistenti nella coalizione. Il partito di Berlusconi è diviso tra quanti ritengono che l’ade-sione di Forza Italia al progetto lepenista di Salvini e Meloni rischi di restringere il margine di mano-vra dell’ex Cavaliere e chi sostiene che, alla luce dei dati dei sondaggi e del nuovo meccanismo elettorale, non vi siano altre scelte perseguibili nel breve periodo.Stretto tra le novità su entrambi i fronti, il Premier gioca la carta della governabilità, tacciando gli avversari di estremismo e di voler bloccare il

Paese e le riforme: “il tentativo da destra e da sinistra di dare una spallata al Governo è fallito”, ha dichiarato Renzi, che punta sulla ripresa economica in vista delle prossime elezioni amministrative. In questa fase preliminare, tuttavia, ad emergere sono soprattutto le difficoltà nei rapporti tra il vertice del PD e le sue articolazioni a livello territoriale. Un caso su tutti, dopo Roma, quello campano. L’indagi-ne della magistratura su Vincenzo De Luca – perso-naggio estraneo al “rinnovamento” renziano – ha creato tensioni e malumori, accentuate dall’annu-ncio della partecipazione di Antonio Bassolino alle primarie per la scelta del candidato sindaco di Napoli. La decisione dell’ex primo cittadino e Presi-dente della Regione è stata infatti salutata con fred-dezza dal Nazareno, che starebbe lavorando ad una norma ad hoc per impedire agli ex sindaci di parte-cipare alla consultazione di partito. Oltre a confermarsi un crocevia fondamentale per il futuro dell’Esecutivo, il turno elettorale di giugno 2016 è lo scenario dove si misureranno il nuovo assetto e le tattiche dei principali schieramenti. Tra le città al voto, Milano e Roma rappresentano le partite principali per il Premier, che, in linea con la strategia del “Partito della Nazione”, lavora a candidature dal profilo istituzionale che riescano ad attirare parte dell’elettorato moderato. La scelta di Renzi potrebbe ricadere su una figura manageriale come quella del Commissario dell’Expo Giuseppe Sala, salutata non a caso con freddezza dalla minoranza dem e da SEL, con cui il PD ha governato nella Giunta Pisapia. Sala, già collaboratore di Letizia Moratti, ha dato la sua disponibilità di massima ma ha chiesto garanzie sul progetto politico e sul sostegno del Partito durante la campagna per le primarie. Nel campo del centrodestra, si sono alzate voci – a partire dal Governatore Maroni – tra i sostenitori di una coali-zione allargata al Nuovo Centrodestra, ma l’ipote-si di una candidatura dell’ex Ministro Maurizio Lupi sembra venire meno, a beneficio del Direttore del “Giornale”, Alessandro Sallusti.

OSSERVATORIO POLITICO

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Sull’altro fronte, la rinnovata alleanza tra Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia ha fatto tramonta-re l’ipotesi di un appoggio alla lista civica guidata da Alfio Marchini. Il punto di caduta del lavoro per una candidatura unitaria potrebbe essere rappresenta-to da Giorgia Meloni: malgrado la sua popolarità nella capitale, la leader di FdI sconta tuttavia un profilo “massimalista” e l’esperienza della passata Giunta Alemanno, recentemente rinviato a giudizio per corruzione e finanziamento illecito in un filone del processo Mafia Capitale.

Più complessa la competizione a Roma, dove si è insediato l’ex Prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca. La variabile determinante nella Capitale sarà la scelta della data delle elezioni, che non potrà non tenere in considerazione lo svolgimento del Giubileo e la necessità politica della maggioranza uscente di riorganizzarsi dopo la fine traumatica della Giunta Marino.Il Movimento 5 Stelle si presenta in vantaggio all’avvio della campagna elettorale. Malgrado diverse voci chiedessero una candidatura forte per la capitale, il Movimento si affiderà ad un nome nuovo: determinante sarà dunque la capacità di capitalizzare il bagaglio di voti raccolto con un’opposizione dura a livello nazionale, convincen-do l’elettorato della trasformazione in forza politica matura e di governo. Nel PD manca al momento un candidato capace di tenere insieme l’idea di rinnovamento con capacità di gestione amministrativa. Dopo settimane di logoramento, il Partito rischia di presentarsi alle elezioni scoperto sul fianco sinistro: grazie all’appo-ggio di parte della sinistra radicale, l’ex sindaco Marino potrebbe infatti decidere di scendere in campo in funzione antirenziana. Da non sottovalu-tare, inoltre, il messaggio al Premier Segretario lanciato da Stefano Fassina (altro possibile nome in campo). L’ex Viceministro dell’Economia ha lascia-to intendere che una parte dei voti della sinistra potrebbe convergere, in caso di ballottaggio, sul candidato del Movimento 5 Stelle: affermazioni che celano il tentativo della sinistra radicale di influen-zare le scelte del PD, valorizzando il proprio pacchetto di voti.

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Osservatorio Elettorale

LE ELEZIONI COMUNALI2016 IN CIFRE:

1.287COMUNI AL VOTO

12.862.349POPOLAZIONE RESIDENTE

(21,2% DEL TOTALE)

25COMUNI CAPOLUOGO

DI PROVINCIA

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32%

15%

14%

14%

INTENZIONI DI VOTO (nov 2015)

Movimento 5 Stelle

Popolazione: 978.399

Forza Italia

Arancioni Lista De Magistris

Partito Democratico

5%Fratelli d’Italia

3%Area Popolare(Ncd-Udc)

2%Sinistra Ecologia e Libertà

2%Rifondazione Comunista

NAPOLI

Sindaco uscente:Luigi De Magistris

(IDV-RCE altri)65,38% (ballottaggio)

896.773 386.181

TORINO BOLOGNA

Piero Fassino(PD-SEL e altri)56,6 al I° turno

Virginio Merola(PD-SEL e altri)

50,47% al I° turno

Popolazione:

Sindaco uscente:

Dati su intenzioni divoto non disponibili

Dati su intenzioni divoto non disponibili

32,7%

21,3%

9%

8,9%

INTENZIONI DI VOTO (nov 2015)

Movimento 5 Stelle

Popolazione:

Partito Democratico

Fratelli d’Italia

Forza Italia

7,3%Lista Marchini

6,3%Sinistra Ecologia e Libertà

5,7%Noi con Salvini

4,2%Lista Marino

Sindaco uscente:

2.872.021

ROMA*

commissario:Francesco Paolo

Tronca

1.337.155MILANO

Giuliano Pisapia(PD-SEL-RC-IDV e altri)

55,11% (ballottaggio)

32%

19%

19%

14%

INTENZIONI DI VOTO (nov 2015)

Partito Democratico

Popolazione:

Lega Nord

Movimento 5 Stelle

Forza Italia

6%Lista Civica Indipendente

3%Fratelli d’Italia

2%Sinistra Ecologia e Libertà

2%Altri Centro Sinistra

Sindaco uscente:

* elez

ioni n

on an

cora

conv

ocat

e

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Ministro Alfano che registra una flessione dello 0,2%. Da sottolineare le analisi sugli scenari di secondo turno presentate dall’istituto Emg e dall’Ipsos di Pagnoncelli. Nell’ipotesi di ballot-taggio tra il partito di Renzi e il Movimento 5 Stelle, quest’ultimo risulterebbe vincitore con il 50,8% dei suffragi, accedendo al premio di maggioranza dell’Italicum. Il PD vincerebbe invece in caso di ballottaggio con un listone di centrodestra (51,8% a 48,2%). Registra un’impennata il consenso raccolto dal Gover-no Renzi (+5%) rispetto al mese di Ottobre; tendenza che va di pari passo con un aumento nella fiducia nel Premier (34%). Rimane netta la distanza con gli altri competitor del centrode-stra: Salvini (22%), Berlusconi (11%) e Alfano (13%).

Le intenzioni di voto relative al mese di novembre segnano una leggera flessione del Partito Democratico (-1,2%) da imputare, almeno in parte, alla trasmigrazione di voti verso “Sinistra Italiana”. Il movimento nato ai primi di novembre, si attesta al 4,6% (+1,5% rispetto ai dati di SEL del mese di ottobre). Si conferma il periodo positivo del M5S, stabile al 26,5%. Il partito di Grillo continua dunque la sua corsa al PD, colmando sempre più una distanza che dal -19% registrato nel novembre dell’anno scorso si è ora ridotta a 6 punti percentuali. Leggero aumento di consensi tra le fila del centrodestra (+0,5% Lega Nord, +0,4% Forza Italia, +0,1% Fratelli d’Italia), in inversione di trend rispetto agli ultimi mesi. In controtendenza il partito del

I DATI DEI SONDAGGI

PD

NCD

FORZA ITALIA

LEGA NORD

FRATELLI D’ITALIA

SCELTA CIVICA

UDC

SEL

MOVIMENTO 5 STELLE

20

25

30

35

40

45

50

55

60

ELEZIONI

EUROPEE

2014

12/1219/12

09/0116/01

30/0106/02

20/0227/02

13/0320/03

17/04

24/0408/05

06/0603/07

17/07

11/09

18/0925/09

02/1009/10

16/1023/10

30/1006/11

13/1120/11

49

38

37

33

3230

3233

35

3232

29 29 29 29 29 2930

28 28 2827 27 27 27 2726

52

40

3937 37

35

37

4042 41 41

36

36

3131 31 31 31 31 31

32 32 32 32

34

32

31 31

33

font

e: s

onda

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oliti

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i: C

atta

neo

Zane

tto

FIDUCIA GOVERNO RENZI

FIDUCIA MATTEO RENZI

Forza ItaliaLega NordFratelli D’ItaliaNCDScelta CivicaUDCPDSELMov. 5 Stelle

21,6*4,12,0

8,31,625,43,225,5

20,63,52,26,21,82,531,73,121,1

22,33,52,35,11,62,532,52,420,9

23,03,52,83,91,61,831,02,922,0

20,84,22,94,31,51,631,92,922,1

16,86,23,74,40,7

40,84,021,2

15,47,13,13,5

1,243,32,519,6

16,07,32,72,4

0,740,92,320,1

15,38,33,53,0

1,239,53,219,6

15,09,12,82,7

1,838,93,019,4

14,412,62,32,5

1,636,94,217,3

13,313,42,72,9

1,535,83,719,7

13,113,92,82,6

1,437,43,819,5

12,713,63,32,3

1,537,73,619,4

ELEZIONI2013

DIC2013

GEN2014

FEB2014

MAR2014

ELEZIONIEURO2014

LUG2014

SET2014

OTT2014

NOV2014

DIC2014

GEN2015

FEB2015

MAR2015

12,213,63,92,5

1,536,24,020,3

12,113,94,02,1

1,235,34,021,9

APR2015

MAG2015

12,115,54,42,3

1,434,94,021,6

GIU2015

11,315,73,82,0

1,133,53,223,6

LUG2015

10,915,23,62,8

0,433,83,824,9

SET2015

9,714,53,62,8

34,13,126,5

OTT2015

10,115,03,63,7

32,94,6**26,5

NOV2015

Osservatorio Elettorale

www.cattaneozanetto.itO7

*presente alle elezioni 2013 come PDL

34

1113

23 22

0

5

10

15

20

25

30

35

40

MATTEORENZI

SILVIOBERLUSCONI

ANGELINOALFANO

BEPPEGRILLO

MATTEOSALVINI

0

5

10

15

20

25

30

35

40

12/2013ELEZIONI2013

01/2014 02/2014 03/2014 ELEZIONIEUROPEE

2014

07/2014 09/2014 10/2014 11/2014 12/2014 01/2015 02/2015 03/2015 04/2015 05/2015 06/2015 07/2015 09/2015 10/2015 11/2015

**presente come SEL/Sinistra Italiana

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