Dalla Ue in palio 650 milioni Ricercatori italiani al top ... · grant per uno anche Consiglio...

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Dalla Ue in palio 650 milioni Ricercatori italiani al top i n Europa ma scelgono l'estero Marzio Bartoloni L'Europa ieri ha distribuito 650 milioni a 277 ricercatori top su quasi 2mila richieste ar- rivate da 29 Paesi. E l'Italia an- cora una volta dimostra di es- sere una ottima fucina di cer- velli, piazzandosi al terzo po- sto con 26 ricercatori che hanno conquistato gli ambi- tissimi «advanced grants» as- segnati su base competitiva dallo European research council (Ere) ailnigliori scien- ziati leader nei loro settori, preceduti solo da inglesi e te- deschi (47 in entrambi i casi) e seguiti da francesi (25) e olan- desi (20). Le notizie positive finisco- no però qui. Perché se è vero che siamo bravi a formare cer- velli, non siamo altrettanto ca- paci ad attirarli: dei26ricerca- tori top italiani che hanno vin- to i grant, 8 hanno deciso dì fa- re le valigie spendendo con ït loro team diricerca ifondidel- l'Ere (in media fino a 2,5 milio- ni a progetto) nei laboratori di altri Paesi. Un fatto questo di per sé normale perché la scienza non ha confini e lamo- bilità nella ricerca è anche sa- na. Peccato però che pratica- mente nessuno da altri Paesi abbia scelto l'Italia. Tra i 1.9 scienziati che faranno ricerca nel nostro Paese con i ricchi fondidell'Erc infatti solo uno è straniero: si tratta di Arnstein Aassve, ricercatore norvege- se che svolgerà i suoi studi de- mografici all'università Boc- coni che tra l'altro si è vista as- segnare altri due grant dall'Erc a due suoi ricercatori (italia- ni).Troppo poco per l'Italiavi- sto che l'Inghilterra famolto di più ospitando 69 progetti, la Germania 43 e la Francia 30 di cui una buona fetta sono di scienziati stranieri. Insomma l'Italia si conferma poco ospi- tale per i ricercatori. Unaferita aperta questa che già nelle settimane scorse ha sollevato diverse polemiche, dopo le proteste di alcuni ri- cercatori italiani "costretti" a fuggire all'estero perché inca- paci di trovare le condizioni giuste in Italia per fare ricerca e a cui lo stesso premier Renzi ha risposto promettendo una serie di misure. Misure che, al- meno in parte, dovrebbero ve- der la luce in questi giorni. Al Cipe è atteso la prossima setti- mana, dopo mesi di rinvii, il nuovo Piano nazionale della ricerca che stanzia subito 2,5 miliardi. Di questi quasi 250 milioni saranno destinati pro- prio ad attrarre i ricercatori migliori con incentivi sumisu- ra. In particolare sono previsti fondi inpiù (fino a 6oomilaeu- ro) a chi vincitore di un a borsa Ere sceglierà l'Italia come ba- se per le sue ricerche. Univer- sità ed enti di ricerca saranno poi sostenuti nell'avvio diper- corsi formativi di accompa- gnamento ai bandi Ere, dedi- cati a un numero selezionato di ricercatori che intendano Solo due scienziati su tre scelgono di operare in Italia A giorni in arrivo il Piano nazionale della ricerca candidarsi. In più sono previ- ste misure di potenziamento per i ricercatori che hanno già partecipato aunbandoErc, su- perando la prima fase di valu- tazione, ma senza essere am- messi alla sovvenzione. Men- tre ai vincitori che verranno a insegnare o a fare ricerca negli atenei italiani verrà garantita la copertura totale della loro retribuzione. Oltre alla Bocconi (con tre vincitori) ad aggiudicarsi in questo round i fondi dell'Ere sono anche la Fondazione Te- lethon (2 vincitori), il Politec- nico di Milano (2), LaSapienza di Roma (2). Conquistano un grant per uno anche Consiglio nazionale delle ricerche, uni- versità di Udine, Milano, Tor Vergata (Roma), Verona, Bo- logna, Federico Il di Napoli, Istituto europeo di oncologia ,Scuola internazionale supe- riore di studi avanzati e Labo- ratorio europeo di spettrosco- pie non lineari. C) R7R01 {ERVATA

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Dalla Ue in palio 650 milioni

Ricercatori italianial top in Europama scelgono l'esteroMarzio BartoloniL'Europa ieri ha distribuito650 milioni a 277 ricercatoritop su quasi 2mila richieste ar-rivate da 29 Paesi. E l'Italia an-cora una volta dimostra di es-sere una ottima fucina di cer-velli, piazzandosi al terzo po-sto con 26 ricercatori chehanno conquistato gli ambi-tissimi «advanced grants» as-segnati su base competitivadallo European researchcouncil (Ere) ailnigliori scien-ziati leader nei loro settori,preceduti solo da inglesi e te-deschi (47 in entrambi i casi) eseguiti da francesi (25) e olan-desi (20).

Le notizie positive finisco-no però qui. Perché se è veroche siamo bravi a formare cer-velli, non siamo altrettanto ca-paci ad attirarli: dei26ricerca-tori top italiani che hanno vin-to i grant, 8 hanno deciso dì fa-re le valigie spendendo con ïtloro team diricerca ifondidel-l'Ere (in media fino a 2,5 milio-ni a progetto) nei laboratori dialtri Paesi. Un fatto questo diper sé normale perché lascienza non ha confini e lamo-bilità nella ricerca è anche sa-na. Peccato però che pratica-mente nessuno da altri Paesiabbia scelto l'Italia. Tra i 1.9scienziati che faranno ricercanel nostro Paese con i ricchifondidell'Erc infatti solo uno èstraniero: si tratta di ArnsteinAassve, ricercatore norvege-se che svolgerà i suoi studi de-mografici all'università Boc-coni che tra l'altro si è vista as-segnare altri due grant dall'Erca due suoi ricercatori (italia-ni).Troppo poco per l'Italiavi-sto che l'Inghilterra famolto dipiù ospitando 69 progetti, laGermania 43 e la Francia 30 dicui una buona fetta sono discienziati stranieri. Insommal'Italia si conferma poco ospi-tale per i ricercatori.

Unaferita aperta questa chegià nelle settimane scorse hasollevato diverse polemiche,dopo le proteste di alcuni ri-cercatori italiani "costretti" afuggire all'estero perché inca-paci di trovare le condizionigiuste in Italia per fare ricercae a cui lo stesso premier Renzi

ha risposto promettendo unaserie di misure. Misure che, al-meno in parte, dovrebbero ve-der la luce in questi giorni. AlCipe è atteso la prossima setti-mana, dopo mesi di rinvii, ilnuovo Piano nazionale dellaricerca che stanzia subito 2,5miliardi. Di questi quasi 250milioni saranno destinati pro-prio ad attrarre i ricercatorimigliori con incentivi sumisu-ra. In particolare sono previstifondi inpiù (fino a 6oomilaeu-ro) a chi vincitore di un a borsaEre sceglierà l'Italia come ba-se per le sue ricerche. Univer-sità ed enti di ricerca sarannopoi sostenuti nell'avvio diper-corsi formativi di accompa-gnamento ai bandi Ere, dedi-cati a un numero selezionatodi ricercatori che intendano

Solo due scienziatisu tre scelgonodi operare in ItaliaA giorni in arrivo il Pianonazionale della ricerca

candidarsi. In più sono previ-ste misure di potenziamentoper i ricercatori che hanno giàpartecipato aunbandoErc, su-perando la prima fase di valu-tazione, ma senza essere am-messi alla sovvenzione. Men-tre ai vincitori che verranno ainsegnare o a fare ricerca negliatenei italiani verrà garantitala copertura totale della lororetribuzione.

Oltre alla Bocconi (con trevincitori) ad aggiudicarsi inquesto round i fondi dell'Eresono anche la Fondazione Te-lethon (2 vincitori), il Politec-nico di Milano (2), LaSapienzadi Roma (2). Conquistano ungrant per uno anche Consiglionazionale delle ricerche, uni-versità di Udine, Milano, TorVergata (Roma), Verona, Bo-logna, Federico Il di Napoli,Istituto europeo di oncologia,Scuola internazionale supe-riore di studi avanzati e Labo-ratorio europeo di spettrosco-pie non lineari.

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Fondazione Umberto Veronesi Le borse di studio a 165 giovani scienziati

«La ricerca è unaora

serve scattare»Migliaia di studiosi di tutto il mondohanno cercato diil Dna. Non sempre con risultatitangibili peri malati. Eppure gli sforzidevono andare avantidi Vera Martinella

I tempi della ricerca sono lunghi. Puòsembrare strano per chi lavora inufficio, in negozio o deve portare atermine un incarico in poche ore. È

però la realtà di chi ogni mattina va in unlaboratorio e, fra provette e macchinari so-fisticatissimi, elabora statistiche e ipotesinel tentativo di raggiungere un obiettivoambizioso: fare un passo avanti nel pro-gresso scientifico. I tempi della ricerca sicalcolano in anni, talvolta decenni, e perun successo fortunato raggiunto in periodibrevi, ce ne sono moltissimi che richiedo-no mesi fra errori e ricalcoli. Non c'è allorada stupirsi se la parola chiave del nostrofuturo in materia di salute non "suona"nuova: «La genetica èla chiave del successo- dice Umberto Vero-nesi, presidente e pa-dre della fondazioneche porta il suo nome-. Quando nel Duemilavenne decifrato per laprima volta il genomaumano, fu un trionfo,ma dei circa 23 milageni che compongonoil nostro Dna all'epoca

soprattutto lo studio delDna che ci permetteràdi scoprire perché nasceuna certa patologia, capi-re quali mutazioni geneti-che ne sono responsabili e

s-00 ~Per una mappaturadi cromosomi difettosiSopra, UmbertoVeronesi. A sinistra, undettaglio di laboratoriodello leo di Milano.

At .2N11 -V+ il si..), z

mettere a punto terapie ingrado di "riparare" il genoma.Serviranno anni, ma da sempresono convinto che la scienza sia lo

pr-q

strumento più potente di cui l'umanitàdispone per migliorare la qualità e la pro-spettiva di vita delle persone».Fondazione Umberto Veronesi (Fuv) ènata così, nel 2003, con lo scopo di pro-muovere il progresso della scienza in due

direzioni: la promo-zione di una culturascientifica e il sostegnoa tanti giovani ricerca-tori. In 13 anni di lavoroi numeri si sono fatticonsistenti e nel 2016a ricevere il sostegno diFuv, nella cerimonia diconsegna che si terrà aMilano il 27 aprile, sa-ranno 165 giovani (inmedia 34enni) scien-

II Dna è statonel

Duemila : 23 milageni di cui si capivaben poco

sapevamo ben poco. Da allora il lavoro dimigliaia di scienziati nel mondo ha por-tato moltissimi avanzamenti, non tutti giàtangibili per i malati, ma fondamentali. È

ziati italiani e stranieri che lavorerannonei laboratori di 30 città del nostro Paese.Grazie a loro si faranno altri passi avantisulla strada intrapresa nel Duemila: la se-

quenza del Dna, che fino ad alloraera solo una lunghissima serie di letterenon ordinate e quindi difficili da leggere,è diventata sempre più una vera e propriamappa con i geni suddivisi cromosomaper cromosoma. Da un lato, informaticie ingegneri continuano a lavorare senzatregua per migliorare le prestazioni deimacchinari, per "decifrare" la mappa edelaborare i dati ottenuti. Dall'altro, ricer-catori e clinici completano la mappaturadei geni difettosi coinvolti nelle principalimalattie, punto di partenza per la crea-zione di test diagnostici e nuove terapie,che permetteranno di prevenire e guariremolte patologie per cui ancora oggi nonc'è una cura efficace. «Dall'oncologia allabioetica, dalle neuroscienze alla cardio-logia, dalla nutrigenomica alla medici-na preventiva: sono molti i campi in cuistudiano e lavorano i borsisti Fuv e rispec-chiano l'orizzonte a cui oggi guarda lacomunità scientifica mondiale», conclu-de Veronesi.

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t Visti da lontano

di Massimo Gaggi

Perché gli studenti Usaarrivano in Europa

, tufo di pagare 27 mila dollari l'anno alla,John Hopkins University, nonostante unagenerosa borsa di studio, David ha

lasciato gli Usa per andare a studiare allaHumboldt Universitat di Berlino dove silaureerà gratis o quasi. Hunter, studente difisica della University of South Carolina,poteva considerarsi fortunato: grazie allaborsa di studio e al financial aid, pagava iomila dollari l'anno, una frazione dei 60-70mila che si spendono per studiare nellemigliori accademie americane. Ma haugualmente scelto di trasferirsi all'Universitàtecnica di Monaco di Baviera dove puòottenere una laurea in Fisica altrettantoprestigiosa spendendo la metà. Altri ragazzistatunitensi, oltre a quelle più ovvie degliatenei dei Paesi anglosassoni (dalla GranBretagna al Canada), hanno preso la stradadelle accademie di Estonia, Norvegia,Finlandia e di altri Paesi a caccia di talenti:corsi in inglese nelle loro universitàpubbliche gratuite o quasi anche per glistudenti extra Ue. Gli atenei Usa continuano aoccupare i primi posti nelle graduatorie dellemigliori università del mondo, e continuanoa attirare moltissimi studenti dall'estero, mada un po' di tempo cresce anche il numerodei giovani americani che vanno a prendere lalaurea in Scozia o a Oslo. Per adesso i collegeUsa non si preoccupano e continuano,imperterriti, ad aumentare le rette proprioperché l'afflusso di studenti straniericompensa ampiamente l'emorragia diamericani: in qo anni, dal 1975 al 2015, glistranieri nelle accademie Usa sono passati da151 , mila (1,5%) a quasi un milione (4,8%). Intesta le università di New York (Nyu ha oltre13 mila stranieri, Columbia 11.500) e dellaWest Coast (South California 12.300,University of California Los Angeles 10.200).n fenomeno più curioso, tuttavia, nonriguarda i corsi universitari di base ma imaster, vera specialità americana. Anzi unmaster in particolare; quello in businessadministration che è un'invenzione a stelle estrisce. L'Mba è nato ad Harvard nel 1,908. Daallora le business school si sono moltiplicate.Oggi ce ne sono ben 700: un affare cresciutotumultuosamente. Ma da tempo questo titolopost graduate sta perdendo appeal: negliultimi 5 anni le domande degli studentiamericani si sono ridotte di un terzo. Nessunallarme per queste accademie, solo un po' piùdi marketing Oltreoceano. 11 fascino dell'Mbaresta altissimo tra gli studenti stranieri, ormaiin maggioranza in queste scuole: le loroapplication sono il 58% del totale.

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Da quest'anno debuttano anche i costi sostenuti per le prestazioni sanitarie ma mancheranno gli esborsi per farmaci da banco

Spese universitarie a doppio binarioSolo le tasse di iscrizione agli atenei pubblici saranno caricate -Le altre andranno nel foglio informativo

Marco MobiliGiovanni ParenteROMA

Spese universitarie a duevie nella precompilata 2o16.Quelle comunicate dalle Uni-versità statali sono riportate in-tegralmente nel 730 predispo-sto dall'Agenzia, mentre le spe-se comunicate dagli atenei nonstatali i contribuenti le trove-ranno indicate solo nel foglioriepilogativo. E non saranno lesole. Nel foglio riepilogativotroveranno posto tutto queglioneri detraibili o deducibili dicui l'amministrazione finanzia-ria non ha una visione diretta eper i quali occorre riscontropresso soggetti terzi. Tra questi ibonus Irpef per la ristruttura-zione edilizia e quelli perla ri-qualificazione energetica de-gli edifici , ma anche le spesemediche detraibili a determina-te condizioni come ad esempioquelleperle cure termali che de-vono essere accompagnate dal-la prescrizione medica.

Le grandi novità della pre-compilata 2o16 sono dunque lespese universitarie, quelle sani-tarie, quelle funebri, ibonus casae i contributi per la previdenzacomplementare. Si tratta deglioneri che negli ultimi anni han-no fatto registrare lapiù altrafre-quenza nella compilazione delladichiarazione dei redditi. Per lespese universitarie, oltre a pre-cisare il doppio binario tra ate-nei pubblici e privati, occorre fa-re attenzione agli importi daportare in detrazione. Questespese, infatti, sono detraibili inmisura non superiore a quellastabilita annualmente per cia-scuna facoltà universitaria condecreto del ministero dell'Istru-zione. Decreto che tiene contodegli importi medi delle tasse econtributi dovuti alle universitàstatali ma che allo stato attuale,come spiega nelle sue Faq la

stessa agenzia delle Entrate, nonrisulta ancora emanato. Due fat-tori questi che potrebbero obbli-gare il contribuente a integrarela dichiarazione ricevuta dalleEntrate. Sulle tipologie di vocil'elenco indicato dalle Entrateinclude i corsi di istruzione uni-versitaria, quelli universitari dispecializzazione, di perfeziona-mento, master che per durata einsegnamento siano assimilabilia corsi universitari o di specia-lizzazione, nonché corsi di dot-torato di ricerca.

Non sono indicate nella di-chiarazione precompilata altretipologie di spese universitariecome quelle per i test di ammis-sione o di preselezione. In que-sto caso sarà necessario integra-

I nuovi dati arrivatiLe informazioni su redditi e bonusinviati perla precompilata 2016

re la dichiarazione con le ulte-riori spese detraibili. Con tuttaprobabilità l'integrazione ri-guarderà anche le tasse regiona-li e i relativi rimborsi in quantospesso le università non gesti-scono questa tipologia di infor-mazioni e pertanto non le hannocomunicate all'amministrazio-ne finanziaria.

Le spese universitarie sonoindicate in dichiarazione al net-to dei rimborsi. Questi ultimi seriferiti a spese sostenute in anniprecedenti sono indicati nel 730o Unico precompilato tra i red-diti da assoggettare a tassazio-ne separata. L'Agenzia, infatti,nonpuò sapere se le spese sianostate effettivamente detrattedal contribuente nelle dichiara-zioni passate. Se poi il contri-buente, nelle precedenti di-chiarazioni, non ha utilizzato indetrazione le spese rimborsate(tutte o in parte) oppure ha de-tratto le spese sostenute già alnetto dei relativi rimborsi, puòcomunque modificare la di-chiarazione precompilata ridu-cendo o eliminando i rimborsi

indicati trai redditi daassogget-tare a tassazione separata.

Stesso identico percorso se-guiranno i rimborsi delle spesesanitarie degli anni d'impostaprecedenti. In particolare l'am-ministrazione ha chiarito che irimborsi riferiti aspese sostenu-te in anni di imposta precedentisono riportati nel rigo D7 delmodello 730 o nel rigo RM8 delmodello Unico, tra i redditi daassoggettare a tassazione sepa-rata. In generale le spese sanita-rie, al netto dei rimborsi, sono ri-portate nel rigo Ei, colonna 2; del730 o nel rigo Rpi, colonna 2 diUnico. Le principali voci di spe-sa sono quelle relative a ticket,dispositivi medici comunitari,prestazioni di assistenza specia-listica ambulatoriale, visite me-diche, prestazioni diagnostichee strumentali, prestazioni chi-rurgiche, ricoveri ospedalieri, alnetto del comfort, nonché le cer-tificazioni mediche. Manche-ranno le farmacie che invieran-no i loro dati solo perle spese so-stenute apartire dal 2o16 così co-me quelle prestazioni erogate daistituti non convenzionati con ilServizio sanitario nazionale. Sa-ranno comunque a disposizionedei contribuentile spese relativeai ticket farmaceutici (la cosid-detta «ricetta rossa»), i cui datisono stati acquisiti direttamentedall'Agenzia direttamente dalSistema tessera sanitaria. Tra lefunzioni che saranno disponibilida oggi, salvo imprevisti, ci saràla possibilità per il contribuentedi controllare attraverso il siste-ma tessera sanitaria tutte le spe-se mediche sostenute nel 2015.Attenzione, però: come hannoprecisato in più occasioni le En-trateperutilizzarelespese inde-trazione occorre comunque il ri-scontro cartaceo dello scontri-no o della ricevuta fiscale.

Sulle spese funebri il contri-buente troverà i dati delle fattu-re emesse in occasione del-l'evento dalle pompe funebri.Non saranno presenti quelle perle lapidi o per la lavorazione deimarmi che potranno essere in-serite direttamente dal contri-buente sempre nel limite dei1.550 curo per funerale.

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Dentro e fuori

Le principali voci di detrazioni e deduzioni presenti nella dichiarazione dei redditi 2016 relativa al periodo di imposta 2015. Il colore verde indicavoci che si trovano già nella precompilata perché inserite in automatico dalle Entrate. Il colore giallo segnala voci che sa ranno presenti solo nel foglioinformativo. Il colore rosso indica invece voci che sarà necessario inserire.

Contributi È possibile detrarre anche una quota dei contributi pagati peri I lavoro domestico: il dato è già contenuto nellaper lavoratori domestici precompilata

Contributi perla previdenza Avrebbero dovuto debuttare già nella precompilata 2015 invece i versamenti relativi alla previdenzacomplementare complementare sono stati comunicati e quindi debutteranno quest'anno

Spese La più grande novità di quest'anno è rappresentata dalla presenza delle spese sanitarie.sanitarie La maggior parte è stata comunicata o acquisita dalle Entrate, ma mancheranno alcune voci come i farmaci da

banco e quelle ad esempio per ottici o fisioterapisti

Rimborsi Da quest'anno la precompilata considererà anche i rimborsi di spese sanitarie comunicate da enti o casseper spese sanitarie con finalità assistenziali.I rimborsi perspese sostenute in anni precedenti saranno indicate nei redditi

da assoggettare a tassazione separata

Interessi passivi sui mutui------------ Gli interessi passivi sui mutui (scontabili fino ad un massimo di 4mila euro) sono già inclusi nella precompilata

Premi assicurativi Per le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni è riconosciuta una detrazione del 19%. Tale detrazionee già inserita nella precompilata

Nella precompilata 2016 ci saranno solo le spese per attività di pompe funebri. Le eventuali ulteriori speseSpese funebri (come quelle sostenute perla lavorazione di marmi e delle lapidi) andranno integrate ma entro il limite di spesa

detraibiledi 1.550 euro per evento funebre

Spese Le spese per contributi, tasse d'iscrizione e tasse regionali comunicate dalle università statali sono riportateper università pubbliche integralmente nella dichiarazione precompilata. Non ci sono precompilate altre spese universitarie detraibili,

come quelle sostenute peri test di ammissione e le prove di preselezione

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Speseper università private

Speseper lavori di ristrutturazione

Speseper risparmio energetico

Le spese comunicate dalle università non statali vengono riportate solo nelfoglio riepilogativo in quanto il Dmdel Miur che tiene conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti agli atenei statali non risulta ancoraemanato al momento della predisposizione della dichiarazione precompilata 2016

La prima rata del bonus per le spese per ristrutturazioni (50%) sostenute nel 2015 sarà presente solo nel foglioinformativo perché l'Agenzia ha reso noto di non essere in grado di verificare preventivamente le condizionisoggettive (come il possesso o la detenzione dell'immobile) e oggettive (per esempio la tipologia di interventoe un limite di spesa). Ci saranno invece le rate successive di spese sostenute in anni precedenti

Vale lo stesso discorso per i bonus sui lavori in casa. La prima rata dello sconto fiscale per le spese di risparmioenergetico (65%) sostenute nel 2015 sarà presente solo nel foglio informativo . Anche in questo caso ci sarannoinvece le rate successive di spese sostenute in anni precedenti

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Spese per asili nido

Assegno all'ex coniuge

Spese per iscrizionea figli ad attività sportive

Speseper locazioni fuori sede

Le spese sostenute dai genitori per pagare le rette relative alla frequenza di asili nido, pubblici o privati, per unimporto complessivamente non superiore a 632 euro annui per ogni figlio fiscalmente a carico vanno integratedal contribuente

Gli assegni periodici, compresi gli importi stabiliti a titolo di spese per il canone di locazione e spesecondominiali, disposti dal giudice a favore dell'ex coniuge non sono già presenti nella precompilata 2016

Le spese (fino a un massimo di 210 euro) sostenute per l'iscrizione annuale e l'abbonamento, per i ragazzi di etàcompresa tra 5 e 18 anni, ad associazioni sportive, palestre, piscine ed altre strutture e impianti sportivi nonsono presenti nella precompilata 2016

Le spese sostenute per l'affitto degli studenti fuori sede iscritti all'università che danno diritto, in presenza dideterminate condizioni, a una detrazione d'imposta ai genitori (se i figli sono a carico) o agli studenti stessi nonsono presenti nella precompilata 2016

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Basta studenti esclusidalle borse di studioI fondi regionali integrati da quelli del N iur: 8 mila interessati

FABRIZIO ASSANDRI

Il 100% degli studenti a cuispetta la borsa di studio la ri-ceveranno. È la prima voltache accade da sei anni a que-sta parte. La Regione è statapremiata dal Miur, che asse-gna più fondi da spendere perle borse a chi più investe neldiritto allo studio. Così, ai fon-di messi a disposizione dallaRegione si sono aggiunti 5 mi-lioni di euro nel 2014 e 10,2 nel2015, arrivati da Roma. «Que-ste risorse permettono di co-prire il 100% degli aventi di-ritto», dice raggiante l'asses-sore Monica Cerutti.

Tremila euro l'annoParliamo di 8 mila studenti,che ricevono una borsa mediadi oltre 3000 euro l'anno, chevaria in base alle fasce di red-dito e residenza. Secondo unrecente studio della Fondazio-ne Agnelli, in Piemonte, per ledisparità che c'erano fino a ie-ri, la borsa va al 9% degli stu-denti, contro il 12 della medianazionale. Scompare la scia-gurata figura dell'«idoneo nonbeneficiario», cioè lo studenteche pur avendo diritto allaborsa non la prendeva perchéal fondo della graduatoria. Co-me Alessia, matricola di Infer-mieristica: «Mia sorella hapreso il contributo, io no, puravendone diritto. Ora che ri-ceverò i soldi, studierò con più

Ai fondi della Regione si sono aggiunti 10,2 milioni nel 2015

È 11mporto annuo dì unaborsa media che varia

in base alle fasce dì redditoe residenza

il 15% del totale. I fondi aggiun-tivi arrivati da Roma farannoscorrere tutta la graduatoria.

La gaffeLa questione delle borse erastata anche al centro della gaffedella ministra Stefania Gianni-ni che, all'inaugurazione del-l'anno accademico del Politec-nico, aveva prima inserito e poitolto il Piemonte dalla «blacklist». «Mi riferivo ai dati deglianni scorsi», si era giustificata

serenità». Non erano in pochi i il ministro. In effetti le risorsenon beneficiari: la Regione ave- che la Regione ha destinato alva prudentemente stimato il lo- diritto allo studio universitarioro numero quest'anno in mille, sono passate dai 12 milioni del

2013 con la giunta Cota, quandorestavano esclusi dal contribu-to il 45% degli aventi diritto, ai17 milioni del 2014, saliti di altri300 mila euro quest'anno. «Hoinsistito - dice il consigliereMarco Grimaldi, che sul temaha fatto le pulci alla giunta -perché la copertura totale delleborse non fosse rimandata al2017: i soldi arrivati da Romapiù i contributi studenteschi lopermettevano già ora».

Il problema restano i fondiper la gestione ordinaria del-l'Edisu, l'ente che si occupa diresidenze, mense e aule studio,che ha già annunciato che sen-za un aumento dei finanzia-menti dovrà ridurre i servizi dalprossimo anno. L'assessore di-ce: «Discuteremo come trovarele risorse, ma bisogna anche fa-re economie». Cerutti si riferi-sce ad esempio alle mense, «chesono poco utilizzate e costanotroppo: occorre trovare un mo-do di renderle più frequentate ediminuire le perdite». Per que-sto si è pensato anche a una di-scussa detrazione dai finanzia-menti per i buoni pasto.

I collettivi AlterPolis e Stu-denti Indipendenti chiedonoche non ci siano arretramentinei prossimi anni sul piano delleborse di studio, ma anche chesia garantito il funzionamentodi mense, residenze e aule stu-dio con un piano preciso e nonsull'onda delle emergenze.

8 BV NC NDAICUNI DIRNII RISERVAII

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0' Titano

Salini Impregiloe Politecnicouniti per form arei nuovi ingegneri

MILANO Condividere ilsapere di Salini Impregilo ela tradizione accademicadel Politecnico di Milanoper formare i manager didomani in un'alleanzastrategica con i giovanitalenti. E questo l'obiettivodel primo masterinternazionale sulle grandiopere infrastrutturali,realizzato combinando lacompetenza esecutiva emanageriale di SaliniImpregilo conl'innovazione didattica delPolitecnico di Milano. Ilmaster post laureamInternational

ConstructionManagement» (livello I e II)è stato inaugurato nellasede del Politecnico diMilano dal rettore GiovanniAzzone, e da Pietro Salini,amministratore delegato diSalini Impregilo. Il corso èdedicato ai giovaniingegneri che intendonoessere protagonisti percostruire le opere chedisegneranno il mondo nelfuturo e infatti l'obiettivodel master è preparare iragazzi «a una carrierainternazionale in projectmanagement nel settoredelle infrastrutturecomplesse». I corsi - sullabase di una formuladefinita «innovativa» -vedono la combinazione tralezioni in aula, con docentidel Politecnico ed esperti diSalini Impregilo, e tirociniodi sei mesi, «sia in Italia cheall'estero», all'interno delgruppo imprenditoriale.«La collaborazione con ilPolitecnico di Milanocostituisce l'inizio di unanuova era per SaliniImpregilo», spiega PietroSalini, mentre il rettore delPolitecnico di MilanoGiovanni Azzone definisce«innovativa» lacollaborazione conun'azienda che conta oltre35 mila dipendenti.

© RI'RODUZ:ONE RiSERVAT&

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ULTERIORE IMPULSO SUL FRONTE DEL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO E I LEGAMI CON IL MONDO DEL LAVORO

Assegnata a Laura Ramaciotti la guida del Consorzio Futuro in RicercaUNIFE ha compiuto un ulteriore passo perpromuovere la ricerca e il trasferimento tecno-logico, per favorire l'incontro tra generatori diknow-how, industria e inondo del lavoro, en-trando a far parte del Consorzio Futuro in Ri-cerca (CFR), organizzazione no profit ed enteaccreditato come Centro di Ricerca e Trasferi-mento Tecnologico alla Rete dell'Alta Tecno-logia dell'Emilia Romagna. Il CFR si pone co-me interlocutore privilegiato per Atenei, cen-tri di ricerca, enti, imprese, sviluppando e valo-rizzando le risorse umane, scientifiche ed eco-nomiche del territorio ferrarese e non, anchein ambito nazionale ed internazionale. «Unpasso importante per il futuro di Unife e delCFR - commenta il Rettore Giorgio Zauli -

che insieme saranno ancora più forti nel favo-rire l'incontro tra mondo accademico ed enti eaziende attivi nelle applicazioni della ricerca.La cosiddetta terza missione, la valorizzazio-ne della conoscenza per contribuire allo svi-luppo sociale, culturale ed economico del terri-torio, è un nostro importante obiettivo. Gra-zie a questa collaborazione, intraprenderemoiniziative per attrarre anche realtà internazio-nali, valorizzando i risultati della ricerca e deltrasferimento tecnologico».

SARÀ Laura Ramaciotti (a destra nella fo-to), delegata del Rettore alla terza missione eai rapporti con il territorio, a guidare il CFRper il triennio 2016-2018. «Negli ultimi decen-ni le Università italiane hanno vissuto fortitrasformazioni - spiega Laura Ramaciotti -che hanno interessato molteplici aspetti di g-overnance, dalla definizione di obiettivi a stra-tegie di reperimento di finanziamenti. La t-erza missione comporta la diffusione e l'appli-cazione delle conoscenze al di fuori dell'am-biente accademico e il ruolo dell'Universitànel sistema dell'innovazione è produrre cono-scenza in ambito tecnologico, economico e so-ciale, riconoscendole la funzione di creazionedi bene pubblico. Unife intende perseguirequesti obiettivi rafforzando le sinergie con ilCFR. Oltre all'attività di intermediazione conle imprese, verranno individuati strumenti difundraising e per la produzione e valorizzazio-ne di beni pubblici di natura sociale, educati-va e culturale».

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La signora della materia oscuraracconta i nuovi orizzonti della tisicaLa direttrice del Cern di Ginevra Fabiola Gianotti: "Resta un mistero la scarsità

di anti-materia nell'universo". " Il nostro acceleratore verso nuove scoperte"

VALENTINA ARCOVIO

H un momento di granconfusione. Un tipo diconfusione positiva per-

ché sappiamo che ci sonograndi domande a cui dobbia-mo ancora rispondere e ora,più che mai , siamo nelle manidella Natura». Le parole cheFabiola Gianotti , direttrice ge-nerale del Cern di Ginevra,usa per descrivere questoparticolare momento della fi-sica richiamano un po' quelcaos che era l'Universo appe-na dopo il Big Bang, quandotutte le particelle e le forze ingioco stavano iniziando aprendere forma. Allo stessomodo la fisica , dopo la scoper-ta delle onde gravitazionali edel bosone di Higgs , si ritrovaora a dare forma alle grandidomande a cui la teoria non èriuscita ancora a rispondereesaustivamente . Ora bisogne-rà solo valutare a quale di que-ste domande dare la priorità.

In un incontro che si è tenu-to ieri a Roma insieme al pre-sidente dell'Istituto Naziona-le di Fisica Nucleare (Infn),Fernando Ferroni, prima del-la conferenza «Macchine perscoprire, dal bosone di Higgsalla nuova fisica», Gianotti haelencato una breve lista deimisteri che la fisica nuova do-vrebbe aiutarci a svelare. «Legrandi domande - dice - ri-guardano innanzitutto la ma-teria oscura che occupa il 25%dell'Universo e che oggi nonsappiamo di cosa sia fatta. Poirimane ancora da capire per-ché nell'Universo c'è preva-lenza di materia e dove è an-data a finire l'antimateria, chesappiamo essere pochissi-ma». E ancora : «come possia-

mo conciliare la fisica micro-scopica del Modello Standardcon la fisica delle grandi dimen-sioni e cos 'è veramente il neu-trino e come si comporta», spie-

ga la scienziata , ricordan-doci che lo stesso bo-sone di Higgs potreb-

be non essere la parti-cella che tutti immagi-niamo. «Dobbiamo ap-profondire la nostraconoscenza sul bosonedi Higgs , misurarne leproprietà e capire se sidiscostano da quelle checi aspettiamo», aggiungeGianotti.

A quali di queste grandidomande verrà data prio-rità ce lo dirà il più grande

acceleratore del mondo, ilLarge Hadron Collider(Lhc) del Cern di Ginevra, ri-

partito qualche settimana fa.«In questo periodo, l'Lhc è in

fase di collaudo e da alcune set-timane i fasci di particelle han-no ripreso a circolare al suo in-terno», riferisce Gianotti. «Leprime collisioni a bassa intensi-tà sono previste intorno al 25aprile e poi , gradualmente, siraggiungerà un'intensità mag-giore», aggiunge . Solo dopo sientrerà in una fase cruciale peril futuro della fisica. «Speriamo- spiega la scienziata - che quan-do avremo raccolto una quanti-tà di dati consistente, avremoun potenziale di scoperta chesupera quello raggiunto finorae in estate, o in autunno, po-tremmo esplorare nuove regio-ni». Non è escluso, ad esempio,che nel giro di qualche meseverrà finalmente fatta luce suquel piccolo «eccesso» di cop-pie di fotoni la cui massa combi-nata è di circa 750 GeV (Gigae-lectronvolt ), registrato da Lhcnei mesi scorsi. Potrebbe esse-re il segnale di una nuova parti-cella oppure una fluttuazionecasuale. «Speriamo in estate dipoter trarre una conclusione su

questo eccesso», dice Gianotti.Le informazioni che Lhc ci

darà saranno quelle che per-metteranno ai fisici di capirecosa fare nei prossimi 20 anni.«Lhc continuerà ad operare fi-no al 2035», sottolinea Gianot-ti. «Nel 2019 -2020 ci riuniremoper discutere sulle strategieche ci consentiranno di prepa-rarci al futuro», aggiunge. Qua-le sarà il sostituto di Lhc e doveverrà realizzato è difficile pre-vederlo. Potrebbe essere uncollider circolare o lineare.Tutto dipenderà dalle doman-de a cui si deciderà di darepriorità , nonché alla fattibilitàpratica. «Lhc ci aiuterà a sce-gliere o quanto meno contri-buirà ad eliminare alcune delleopzioni», sottolinea Gianotti.

Qualunque sia la direzioneverso cui andrà la nuova fisicaci sarà certamente un grandestravolgimento di ruoli. Questavolta, infatti, a guidare la ricer-ca non saranno i fisici teorici oquantomeno non solo loro. «Avolte il passo sarà segnato daiteorici, altre volte dai fisici spe-rimentali», conclude Gianotti.

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Fabiola Gianotti, 55 anni, è direttrice del Cern(L'organizzazione europea per la ricerca nucleare)

Specializzata in fisica delle particelle, è la prima donnaa ricoprire l'incarico di direttore dell'organizzazione

Dobbiamo ancoraapprofondirela nostra conoscenzasul bosonedi Higgs,misurarnele proprietàe capire se si discostanoda quelleche ci aspettiamo

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o record per le startupche innovano il mattoneNel mondo raccolti 1,7 m iliardi, in ritardo l'ItaliaPaola Dezzaman, Neiprimi tre mesidell'annolestartup del real estate haimo rac-colto 428 milioni di dollari dopoun 2015 record sia in termini dioperazioni che di finanziamenti.Il mattone mai come in questo ul-timo almo è in cercadiidee.Elo hafatto investendo in startup. L'im-mobilità delreal estate punta are-stare solo sulla carta. E Il compar-to adesso, dopo qualche anno digap dall'arrivo sul mercato deiportali di ricerca, innovativi e disuccesso, come casa.it, immobi-liare.it e idealistait, tenta di recu-perareilterreno perso, emulandoesempi in arrivo da Oltreoceano.«Le prime esperienze sono statetutte sul fronte ricerca degli im-mobili - dice Stefano Mainetti,consigliere delegato di Polihub,l'incubatore gestito dalla Fonda-zione Politecnico di Milano -.Adesso ci si sposta suformule piùevolute, come la ricerca con vir-tual tour». È quanto fa 3DSign,parte del portafoglio dell'incuba-torePolihub, conl'obiettivo dive-

dere la casa e disegnare giàl'arre-damento. «In questo caso abbia-mo analizzato l'idea,giàrealizzatain relazione a Facebook, iter ri-schioso, e così abbiamo generatoun servizio indipendente - dice -.La sfida è rendere industriale ilprocesso abbattendo i costi. Ilpunto di arrivo è che sia il proprie-tario afarelaripresae creare i ren-dering dell a casa». La strada piùfacile è digitalizzare il businesstradizionale, per aumentarne laproduttività. Su questo filone sirende tecnologico ilprop ertyma-nagement, dall'imbiancatura allepulizie. «Si trattadiservizi di pro-pertye facility-dice Claudio Cac-ciamani, ordinario all'Universitàdi Parma -. Servizi integrati dallamanutenzione alla partecipazio-ne alle assemblee di condominioall a cura dei contratti di affitto».

In futuro si salirà di livello.«Modelli ancora più innovativisono quelli broker free, portaliche danno servizi di ricerca manon gestiti da intermediari, tipoHomepal e Immoneo- dice anco-

Quanto valgono le startup tecnologiche del rea[ estate?

In milioni di dollari gli inves

So0

enti e le operazioni di finanziamento

Investimenti (scala sx)

600 ' Operazioni di finanziamento (scala dx)

raMainetti-. Sono settori difficilida aggredire. L'utente deve fareattenzione che non ci siano fotomanipolate, metrature nonre ali ecosìvia Negli Usa queste societàhanno avuto poco successo».

Stesso trend per gli affitti, chediventano anche sempre più spe-cializzati. A Milano è nata Yi-ton,società di servizi e intermedia-zione (in cinese significa "fluidi-tà") che gestisce appartamentiper studenti cinesi che vengonoin città. E che dire dei servizib asa-ti sul fattore umano? Esistono,sempre all'estero, servizi per tro-vare ilmiglior agente sullapiazza.Inltaliabisognerebbe primapen-sare ad aumentare la professio-nalità del settore. «Un altro pro-blema è che nel mondo si stannocontraendo le disponibilità deiventure capital» dice Mainetti.Ecco che quindi si punta alla rac-colta soldi per comprare immo-bili, un crowdfunding fmalizzatoall'acquisto per esempio in multi-proprietà. «Si tratta di nuove for-me difinanziamento afavore del-

2011 2012 2013 2014Fonte CO Insighis

2015

le iniziative dove il contenuto im-mobiliare è comunque dirilievo -spiega Cacciamani -. Penso alcrowdfunding per il restauro diimmobili poi adibiti a iniziativeturistiche o delfood. Inquesto ca-so, nel momento in cui tale formadi finanziamento prendesse av-vio in modo corposo come al-l'estero, si potrebbe avere il recu-perodispazi e immobili daadibi-re sia alle nuove iniziative (star-tup), sia al recupero di immobilianche di contenuto storico-arti-gianale-commerciale».

Un filone è dedicato all'effi-cienza energetica, convalutazio-ne immediata e piano di ottimiz-zazione del consumo elettrico diun appartamento. «Manca la re-golamentazione del pagamentodei servizi- dice Mainetti-. InIta-lia si possono pagare fino a 5milaeuro come prestazione occasio-nale e poi? I servizi conpagamen-to ore/uomo vanno sistemati dalpunto divistanormativo».

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Iscrizioni aperte per il 5x1000La legge 190/2014 ha confermato in formastabile la possibilità per i contribuenti didestinare una quota pari al 5 per milledell'imposta sul reddito delle persone fi-siche a sostegno di determinate categoriedi soggetti . Nello specifico sono interessatialla normativa:a) gli enti del volontariato di cui alla legge26611991, ovvero: onlus (art. 10 del dlgs46011997); Organizzazioni non governative(Ong) di cui alla legge 49187 ; Cooperativesociali di cui alla legge 381191 iscritte nelrelativo albo nazionale; associazioni di pro-mozione sociale iscritte nei registri nazio-nali, regionali e provinciali (art. 7, commida 1 a 4 , legge 383/2000 ); Associazioni eFondazioni riconosciute che operano neisettori indicati dall'articolo 10 del dlgs460/1997;b) le associazioni sportive dilettantisti-che riconosciute dal Coni che possiedono irequisiti di cui al dm del 210412009 e cheesercitano una rilevante attività di inte-resse sociale (avviamento allo sport di gio-vani e di soggetti svantaggiati);c) le altre tipologie : enti della ricerca scien-tifica e dell 'università ; enti della ricercasanitaria; sostegno delle attività socialisvolte dal Comune di residenza del con-tribuente ; finanziamento delle attività ditutela, promozione e valorizzazione deibeni culturali e paesaggistici ( art. 23 dl98/2011).In via generale , secondo le indicazionicontenute nella circolare n. 13-E del 26marzo 2015 dell'Agenzia delle entrate, perl'ammissione al contributo del 5 per mil-le gli enti devono presentare la domandad'iscrizione in via telematica , direttamenteo tramite intermediario abilitato all'Agen-zia delle entrate , a decorrere dal 31 mar-zo 2016 ed entro il termine massimo del9 maggio 2016 (a seconda della tipologiadell'Ente la domanda deve essere presen-tata presso altro Ministero come il Miur oil Ministero della salute).Entro il 30 giugno 2016 il rappresentan-te legale deve poi presentare all'Agenziadelle entrate la dichiarazione sostitutiva

dell'atto di notorietà che attesta il possessodei requisiti che danno diritto al contribu-to allegando copia fotostatica di un validodocumento d'identità ( si ricorda che perle associazioni sportive dilettantistiche ladichiarazione sostitutiva dell'atto di no-torietà deve essere presentata all'Ufficiodel Coni sempre entro il termine del 30giugno 2016 ). La dichiarazione sostitu-tiva , che viene stampata in automaticodal software dell'Agenzia delle entrate infase di iscrizione , deve essere presentatatramite raccomandata a/r ovvero trami-te Pec agli indirizzi opportunamente de-dicati al servizio riportando nell'oggetto«dichiarazione sostitutiva 5 per mille2016». Per i soggetti che non hanno pre-sentato la domanda d 'iscrizione entro itermini stabiliti ovvero per coloro chehanno omesso di presentare la dichiara-zione sostitutiva entro i termini previsti oper i soggetti che, pur avendo presentatola dichiarazione sostitutiva nei termini,hanno omesso di allegare la copia del do-cumento d'identità , entro la data del 30settembre 2016 è prevista la possibilitàdi procedere alla regolarizzazione delledomande d'iscrizione o delle dichiarazio-ni sostitutive ricorrendo a una sorta diravvedimento operoso che prevede il ver-samento di una sanzione pari ad euro 250con codice tributo 8115 tramite modelloF24 (non è ammessa la compensazionecon altri tributi ). Infine, entro il 14 maggio2016 , l'Agenzia delle entrate pubblica glielenchi degli Enti che hanno presentatola domanda d'iscrizione al contributo delcinque per mille distinti per le varie tipolo-gie (elenco degli enti del volontariato, deglienti della ricerca scientifica e dell'universi-tà, degli enti della ricerca sanitaria, delleassociazioni sportive dilettantistiche) e inpresenza di eventuali errori sarà ancorapossibile richiederne la correzione entroil termine ultimo del 20 maggio 2016 (seper esempio gli errori si riferiscono ai datianagrafici è possibile presentare il modelloIva AA7110 e AA516).

Celeste Vivenzi

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TRAFFICO

LE AUTO PALANOTRA LORO:ADDIO SEMAFORITraffico più snello e senza code. Come?Dicendo addio ai semafori e usandovetture capaci di dialogare tra loro econtrollare la velocità in modo automa-tico. Un team di ricercatori dei Mit diBoston, dell'Istituto di informatica etelematica del Cnr di Pisa e del Swissinstitute ofTechnology ha sviluppato unnuovo sistema per la gestione del traffi-co che riduce code e ritardi. Come spie-gano sulla rivista PlnsOne, i tradizionaliincroci a semaforo potrebbero esseresostituiti, in un futuro non troppo lonta-no, da incroci gestiti come le piste degliaeroporti: con il sistema a slot.

Ogni veicolo, in pratica, ha uno spazio

temporale (uno slot) per attraversarel'incrocio e regola la propria velocità inmodo da raggiungerlo al momento giu-sto, senza doversi fermare. «Il tutto puòavvenire in parte grazie a tecnologie giàesistenti, che consentono alle vetture dicomunicare tra loro e con l'infrastrutturaa bordo strada ltrainite ovili o reLe di cel-lulare), di controllarela velocità dicrocie-ra sulla base degli obiettivi e di pianifica-

re il percorso di viaggio. Ma serve ancheil nostro algoritmo, che consente alsoftware che gestisce l'incrocio di elabo-rare i dati inviati dalle singole vetture inmodo che lo attraversino nel modo piùefficiente possibile e senza incidenti»spiega Paolo Santi, del Mit Senseable CityLab e ricercatore del Cnr.

Così, agli incroci intelligenti, il mez-zo arriva rallentando automaticamen-te e senza fermarsi mai. «Le nostreanalisi mostrano che, con i volumi ditraffico attuali, le file scomparirebbe-ro: rispetto al semaforo raddoppiereb-be il numero di auto che possono circo-lare senza la creazione di code». E que-sto accadrà, a maggior ragione, quandotutte le auto saranno a guida autono-ma. «Non avranno più bisogno di fer-marsi agli incroci» conclude Carlo Rat-ti, direttore del Senseable City Lab deiMit, «e potranno a muoversi senza codee senza collisioni». (simona regina)

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SPEDIZIONI COMPOSTE DA COLLI PIÙ PICCOLI CON DISTRIBUZIONI PIÙ RAPIDE

Logistica alla sfida digitaleUno studio dell'Università di Brescia stima un impatto del2-4% sui volumimovimentati e prevede una trasformazione dei magazzini di distribuzione

PAGINE A CURADI NICOLA CAPUZZO

tampanti 3D, internetof things, realtà aumen-tata e veicoli autonomi.Queste sono alcune del-

le principali innovazioni fruttodelle tecnologie digitali chenel corso dei prossimi anni an-dranno a impattare più o menodirettamente sulle attività deglioperatori logistici. Uno studiocommissionato da Confetra allaboratorio RISE - Research &Innovation for Smart Enterpri-ses dell'Università di Brescia eintitolato «The digital manu-facturing devolution - Qualiimpatti sulla logistica?» haprovato a dire che peso avrà,in termini di volumi ed eco-nomici, la cosiddetta quartarivoluzione industriale.Secondo questa ricerca, anchenello scenario più cautelativol'impatto congiunto di stampa3D e Internet of Things (vale adire oggetti messi in comuni-cazione fra loro grazie a sen-sori e rilevatori miniaturizzaticon conseguente modifica delproprio comportamento infunzione degli input ricevuti)porterà a una riduzione dellamerce movimentata per circa100 miliardi di euro nel 2025.Già nel breve periodo gli effet-ti saranno rilevanti: secondo iricercatori nel 2017 è possibilestimare una riduzione del valo-re della produzione movimen-tata fra i 30 e i 50 miliardi dieuro. che diventeranno 40-60nel 2020. Considerando che ilvalore della produzione mo-vimentata registrato in Italia èpari a 4 mila miliardi di euro.l'impatto delle tecnologie sitraduce in una riduzione per-centuale compresa fra il 2 e il4% entro il 2025. Analizzandoinfine l'incidenza dei costi lo-gistici di ogni settore e quindiil peso di ciascuno sul totaledella logistica conto terzi na-zionale, la contrazione dei vo-

lumi generata dalla diffusionedelle tecnologie digitali per glioperatori logistici è stimabilefra il 6 e il 10% entro il 2025.Tutto questo avverrà perché sista progressivamente passan-do da un modello industrialeche da «mass production»diventerà «mass customisa-tion», vale a dire il businessdel futuro non consisterà tan-to nel produrre pochi prodot-ti in quantità elevata, bensìnella capacità di progettare,produrre e commercializzare,sempre più articoli in volu-mi limitati. In virtù di ciò leattività di logistica dovrannosempre più essere in grado diconsegnare relativamente po-chi prodotti ovunque in Italia enel mondo in tempi contenuti.Nella ricerca dell'Università diBrescia viene spiegato che «laconversione di una quota sem-pre maggiore di prodotti fisiciin modelli digitali comporteràuna sostanziale riduzione dei

filiere. I prodotti (alcuni alme-no) viaggeranno in formato di-gitale fino alle case dei consu-matori, o quantomeno fino aisiti di produzione capillarmen-te diffusi sul territorio, moltovicini a dove si manifesta ladomanda. In questo senso cisarà sempre meno bisogno ditrasporto primario (lunghetratte, mezzi saturi) e semprepiù di trasporto secondario di«ultimo miglio» (brevi trat-te, mezzi anche insaturi purdi soddisfare la domanda inpoco tempo)».Alcuni settori saranno interes-sati più di altri da questa rivo-luzione digitale e fra questi inparticolare vengono segnalatila fabbricazione di gomme ematerie plastiche, di prodottiin metalli (esclusi macchinari),apparecchiature elettriche, au-toveicoli e rimorchi. La sfida

che il comparto dei trasporti edella logistica si trova di fronteè dunque importante anche se,sottolineano gli autori della ri-cerca, «certi scenari (apocalit-tici) descritti da alcuni rapportidi ricerca del recente passatosono certamente sovradimen-sionati, quantomeno nel pros-simo decennio». Nel 2025,secondo le conclusioni dellostudio, «le attività logistico-produttive non saranno radi-calmente trasformate». Ciònonostante il decentramentodelle attività produttive po-trebbe anche declinarsi in unnuovo ruolo per gli operatorilogistici: «Perché non pensareai centri distributivi dei provi-der logistici come a uno deipossibili centri di produzioneadditiva sparsi sul territorio?».Ai posteri l'ardua sentenza.(riproduzione riservata)

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IL PARERE DI MIC , DOCENTE D I NEUROINGEGNERIA E INVENTORE DELLA MANO BIONICA

Paralizzato, muove la mano grazie a un chip in testa«Scoperta rivoluzionaria, apre nuove frontiere»

UN GIOVANE di 24 anni conbraccia e gambe paralizzate è riu-scito a muovere dita, polso e ma-no fino ad afferrare una bottiglia ea pizzicare le corde di una chitar-ra grazie a un chip impiantato nelcervello. Tutto ciò è stato possibi-le grazie a un chip più piccolo diun pisello che gli è stato impianta-to nella corteccia motoria. Al ra-gazzo, Ian Burkhart, ci sono poivoluti 15 mesi per recuperarel'uso della mano. E' successo ne-gli Stati Uniti e la notiziadell'esperimento, il primo di sem-pre, ha subito fatto il giro del mon-do suscitando grande entusiasmonella comunità scientifica interna-zionale. «E' stata un'operazione ri-voluzionaria - dice Silvestro Mi-cera, docente di Neuroingegneriaalla Sant'Anna e `padre' della ma-no bionica -. Quanto è stato fattonegli Stati Uniti dimostra comesia possibile ripristinare la connes-sione tra il cervello e i muscoli ag-girando una lesione al midollo spi-nale».

Professore, ma come funzio-no questo speciale bypass eperché è tanto rivoluziona-rio?

«Quello che sono riusciti a fare inostri colelghi è stato registraregli impulsi elettrici provenienti

dalla corteccia cerebrale nel mo-mento in cui parte un impulso epoi trasmetterlo ai muscoli attra-verso dei particolari elettrodi, tra-sformandolo così in un'azione vo-lontaria. Così facendo si è in gra-do di andare oltre interruzioninel midollo spinale».

Come è stato possibile arriva-a questi risultati?

«I ricercatori ci hanno lavoratoper oltre 10 anni: hanno prima re-gistrato gli impulsi nervosi dellacorteccia motoria grazie a elettro-di impiantati nel cervello di unapersona paralizzata. Hanno poiusato questi dati come base persviluppare il chip, gli algoritmi diapprendimento e il sistema di sen-sori che stimola i muscoli».

Quali saranno ora i prossimipassi della ricerca?

«Di sicuro i colleghi vorranno oraallargare il loro campo d'indaginee sperimentare questa tecnica an-che su altri pazienti, poi bisogne-rà riuscire a decodificare anche isegnali necessari a muovere altrimuscoli. Infine, dovranno rende-re tutta questa tecnologia mag-giormente `trasportabile', in mo-do che possa essere realmente uti-lizzata nella vita di tutti i giornidai pazienti».

claudio laudanna

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