2004 - Giornalino Palio

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Giornalino del Rione Bianco - Palio 2004

Transcript of 2004 - Giornalino Palio

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SOMMARIOParla il Caporione .............pag. 2

Ritornano le iene ...............pag. 4

Niballo Palio di Faenza ......pag. 6

Palio che passione ............pag. 8

Bigorda al Rione Bianco ....pag. 10

Bandiere ..........................pag. 11

Settimana del Palio ...........pag. 12

Il Niballo del futuro ............pag. 13

Settimana del Palio ...........pag. 14

Il Rione Bianco nella città..pag. 15

Corteo storico ...................pag. 16

Bandiere ..........................pag. 17

Bandiere ..........................pag. 18

Attività nel chiostro ...........pag. 19

Fra Sabba da Castiglione ..pag. 20

Musica nei Rioni ................pag. 22

Attività nel chiostro ...........pag. 23

Ultimissime ........................pag. 24

Garanzia di riservatezza per i soci: Assicuriamo la massima riservatezzasugli indirizzi custoditi nell’impianto elettronico del Rione Bianco (comeda legge n.675/96). Li utilizziamo esclusivamente per l’invio di notizie del-l’Associazione e della presente rivista.

Periodico a cura del Rione Bianco - Piazza Fra Sabba, 5 - Anno 21 - N.1 Giu-gno 2004 - Direttore responsabile Daniela Mazzotti - Autorizzazione del Trib.di Ravenna n. 738 del 29/2/84 - Sped. in abb. post. Gr. IV/70 - Pubblicità in-feriore al 70%.Impaginazione elettronica: Graphic Line Faenza.Stampa: Tipografia Fabbri Modigliana.Le foto di copertina sono di: Foto BG. Le foto dell’interno sono di: FotoBG e New Foto Video.

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PARLA IL CAPORIONE

L’HO CHIESTOAL CAPORIONE

di Daniela Mazzotti

o sai che la maggioranza ti vede Capo-rione a vita?No, e comunque se anche fosse, condurrea vita questo ruolo non sarebbe positivonemmeno per quella maggioranza che con

il tempo si ridurrebbe ad un’arida schiera di po-chi fedelissimi incapace di condurre quel ruoloda protagonisti che tutti si aspettano dal RioneBianco.

Sono più i Palii vinti o le morose che hai avu-to?Potevano essere ambedue di più.

Il Rione è cambiato, adesso l’apporto femmi-nile è importante.Sono decisamente d’accordo anche se questocambiamento è avvenuto già da qualche tem-po ed ora se ne stanno godendo i primi risultati.Oggi nel nostro rione vediamo il coinvolgimen-to delle donne anche in ruoli di maggiore re-sponsabilità. In certi incarichi poi e per le loro at-titudini, esse riescono a fare anche meglio degliuomini.

Il Palio lo fanno i Rioni o gli amministratori co-munali?Sono convinto che il Palio lo facciano i Rioni. maoggi Palio non significa solo l’appuntamento cit-tadino della quarta domenica di giugno, esso èil volano che tiene in moto un sistema molto benarticolato di attività che si svolgono durante l’an-no. Nel caso venisse a meno l’appoggio del-l’amministrazione, sarebbe alquanto arduo pro-seguire per questa strada da soli.Il ruolo dell’Amministrazione, a mio modo di ve-dere, deve invece diventare preponderante so-lo quando i rioni non riescono a trovare autono-mamente le soluzioni per condurre in armoniaquesto gioco.

Situazione attuale del Rione, della scuderia edegli sbandieratori.In generale si può dire che stiamo procedendonell’unico modo che conosciamo, cercando sem-pre di migliorare senza buttare a mare il lavoro

del passato, in particolare si può parlare di nuo-vi assetti con molte affinità tra loro.Il gruppo di scuderia si è arricchito di forze nuo-ve, alcune molto giovani altre meno ma con tan-ta esperienza da trasmettere a tutti gli altri.Il prossimo biennio sarà affrontato con la volontàdi dare ognuno il meglio di sé, perché qualsiasirisultato raggiunto, sarà innanzitutto il frutto ditanto impegno costruito insieme.Anche al Parco della Commenda, abituale cam-po prove dei nostri sbandieratori, si avverte nel-l’aria una gran voglia di far bene, e all’entusia-smo degli “anziani” si aggiunge quello di un belnumero di forze nuove che si preparano al de-butto in Piazza nelle prossime gare.E’ dunque una situazione che definirei avviataverso la strada giusta, merito anche di un nuovo

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modo di vedere e condurre queste due attivitàsia da parte dei loro attuali responsabili che diquelli che li affiancano.

Il nostro Rione si basa sul volontariato, è an-cora l’unico modo?La storia nei rioni si è evoluta moltissimo pur cer-cando di non abbandonare quei principi di ag-gregazione che li ha caratterizzati sin dalla loronascita.Il Palio è ancora oggi e così deve rimanere, unsingolare quanto mai sofferto gioco dove tutti sisentono coinvolti in questo confronto d’altri tem-pi. Le gratificazioni, già poco frequenti sono sem-pre arrivate da cose semplici.Perdendo di vista questo spirito sarebbe neces-sario rivedere tutto il meccanismo che ci regola

introducendo concetti più professionali, destinatia mio modo di vedere, a non trovare consensotra i tanti che credono nella forze spontanee delvolontariato.

L’emozione provata a vedere volare il Palio sulcampanile.Al di là dell’immensa soddisfazione per ciò chesi era conquistato e si aspettava da tanto tem-po, devo dire che vedere andare così in alto queldrappo rosso, mi è sembrato di poterlo condivi-dere con tutti quei rionali che ora non stanno inmezzo a noi ma che sentiamo sempre vicini.

Il tuo stato d’animo al ritorno del Palio 2003.Era lo stato d’animo di una persona che, parec-chi mesi prima aveva messo in preventivo di po-ter tranquillamente competere per la vittoria delPalio ma con l’infortunio di Dephinium a pochesettimane dalla gara, era ripiombato in un buiocosì pesto da sentirsi addirittura soddisfatto delsecondo posto ottenuto.

Cosa vuoi dire ai rionali “contro”?Croce e vanto di ogni rione è la sua gente, in par-ticolar modo quando questa ragiona più con ilcuore che con la testa.E’ solo grazie a questa forza che è stato possibi-le cogliere i risultati più belli. Ma anche un trenoin corsa si può fermare con un dito, se di frontea se trova chi non sa ascoltare altro che i proprisentimenti.Qualcuno che oggi è “a favore” domani potreb-be essere “contro” e viceversa ma il Rione devearrivare sempre prima di ogni considerazionepersonale.

Un messaggio di fondo dal CaporioneI Borghigiani non amano troppo le raccoman-dazioni impartite dall’alto, preferisco immagi-nare per loro una energica stretta di mano e unsincero “In bocca al Lupo!” per questo giugno incui veniamo chiamati a rappresentare il RioneBianco.

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RITORNANO LE IENE

FABIO MASSIMO

NomeCognome

DettoCarica ricoperta all’interno del rione

Cos’è il RioneMeglio sopra o sotto

La tua più grande delusioneLa tua più grande soddisfazione

Fai un augurio all’altroLa tua prima volta a quanti anni

Vorrei che il mio Rione…Donatini Luciano un anno fa

Donatini Luciano oggiCosa pensi del vincolo

E di Roberto MontuschiHai mai baciato un uomo

Completa la canzone: “Di quei secondi posti neabbiam piena la panza…”

Giorgio GulmanelliLa scuderia

Palio 2001 cosa è successoIl giorno del Palio vorrei urlare..

Bobo…Pier Paolo

Cosa vuoi dire ai tuoi rivaliChi ha vinto il Palio con Quassaran

Un sms al popolo del RioneChi è il Capo degli sbandieratori

Un sms a ZigoAlla cena propiziatoria ci mangiamo..

Hai mai fumato uno spinelloIl teorema di Pitagora

Singolo,coppia,grande,piccola,musiciDue parole per la cucina

Il futuro del Rione

Parla male di PenazziParla bene di Penazzi

Grazie a…

FabioMassimoMinoCavaliere e BorghigianoE’ qualcosa in cui credoTutti e duePalio 2000Palio 2002Spaccagli…Cavallo o tr…?Che tutti ci sentissimo borghigianiUna persona che ho sempre stimato nel mondodei cavalliUn guruNon devono essere i Rioni a decidere di vincolareo svincolare i cavalieri ma qualcuno esterno.In tutti i casi io rimarrei borghigiano.Quando smette lui smetto anch’io.NoNon lo so proprio che canzone è?

È stato bravo a fare il gruppo che c’è adessoUn bell’ambiente, è lezione di vitaMi sono logorato il fegato per un’estateSono caricoNon basta il giornaleUn amico che mi dice che faccio male soprattutto in provaQuest’anno voglio esserci anch’ioZamaCe la stiamo mettendo tuttaValmoriNon ti incazzareNon mi interessa quello che mangioSiNo commentLa coppiaGrazie milleLa scuderia i ragazzi che ci sono adesso e magari anch’io se possoÈ bello cosìÈ bello cosìBobo

T U T T I E D U E D I C O N O : “ Q U E S T ’ A N N O D O V R E M M O V E N I R E B E N E I N F O T O G R A

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RITORNANO LE IENE

MOURAD EL BAKORI

NomeCognome

DettoCarica ricoperta all’interno del rione

Cos’è il RioneMeglio sopra o sotto

La tua più grande delusione

La tua più grande soddisfazioneFai un augurio all’altro

La tua prima volta a quanti anniVorrei che il mio Rione…

Donatini Luciano un anno fa

Donatini Luciano oggiCosa pensi del vincoloE di Roberto Montuschi

Hai mai baciato un uomoCompleta la canzone: “Di quei secondi posti ne

abbiam piena la panza…”Giorgio Gulmanelli

La scuderiaPalio 2001 cosa è successo

Il giorno del Palio vorrei urlare..Bobo…

Pier Paolo?

Cosa vuoi dire ai tuoi rivali?Chi ha vinto il Palio con Quassaran?

Un sms al popolo del RioneChi è il Capo degli sbandieratori?

Un sms a ZigoAlla cena propiziatoria ci mangiamo..

Hai mai fumato uno spinello?Il teorema di Pitagora

Singolo,coppia,grande,piccola,musiciDue parole per la cucina

Il futuro del RioneParla male di PenazziParla bene di Penazzi

Grazie a…

Mourad El Bakori Moro Cavaliere Un circolo Meglio sotto Aver perso troppe opportunità per vincere la BigordaPer adesso nessuna Spero che vinca il Palio … con Caruso 15 o 16 Vincesse tanti Palii, bandiere zero Lo conoscevo poco e non pensavo che fosse una persona così Un guerriero Per me va bene così È una persona tranquilla, però quando ti deve dire le cose te le dice.No (Fabius una volta) Si vince con Costanza

E’ il caposcuderia.Un gruppo unito e bello Andavano più forte gli altri Forza Mino (su Caruso però) è rimasto come un secondo padre per me Fa le sue entrate e le sue uscite…non lo conosco ancora bene.Che stiano in campana.Vittorio Zama Spero che quel giorno siate tutti nella curva,Patuelli? Che non carichi troppo i motori Cocomero Cio…si Cos’è? Singolo e coppia Che cucinino bene (comunque abbiamo il cocomero)Andrea e i ragazzi È un ragazzo che si carica troppo Un simbolo del Rione Al Rione Bianco

F I A P E R C H É N O N A B B I A M O C E R T O B I S O G N O D I F A R E I L V E R S O D E L G A T T O ”

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NIBALLO PALIO DI FAENZA

MANIFESTAZIONI PALIO DEL NIBALLO 2004DAL 6 AL 27 GIUGNO

TORNEO DELLA BIGORDA D’ORO8° EDIZIONE

GIOVEDÍ 3 E VENERDÍ 4 GIUGNOStadio Comunale “Bruno Neri” dalle ore 21.00 alle ore 23.30

PROVE DEL 8° TORNEO DELLA BIGORDA D’ORO

DOMENICA 6 GIUGNOPiazza del Popolo ore 21.00

GIURAMENTO DEI CAVALIERI DEL TORNEO DELLA BIGORDAGARA DELLE BANDIERE SPECIALITÁ COPPIA

Con la partecipazione di coppie di alfieri bandieranti che nonabbiano effettuato la gara della botte e siano under 25

MARTEDÍ 8 GIUGNOStadio Comunale “Bruno Neri” alle ore 22.30

PROVE DEL 8° TORNEO DELLA BIGORDA D’ORO

GIOVEDÍ 10 GIUGNOStadio Comunale “Bruno Neri” dalle ore 18.30 alle 21.00PROVE UFFICIALI DEL 8° TORNEO DELLA BIGORDA D’ORO

SABATO 12 GIUGNOIngresso del Corteo Storico presso la Piazza del Popolo ore 20.00

Stadio Comunale “Bruno Neri” alle ore 21.15TORNEO DELLA BIGORDA D’ORO 8° EDIZIONE

Impresa generale di costruzioni, edifici civili ed industriali, ristruttura-zione di edifici storici, manutenzione di fabbricati civili ed industriali.

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NIBALLO PALIO DI FAENZA

MANIFESTAZIONI PALIO DEL NIBALLO 2004DAL 6 AL 27 GIUGNO

NIBALLO PALIO DI FAENZA 200448° EDIZIONE

VENERDÍ 18 GIUGNOStadio Comunale “Bruno Neri” dalle ore 18.30 alle ore 21

PROVE DEL 48° PALIO DEL NIBALLO

DOMENICA 20 GIUGNO Piazza del Popolo alle ore 21.00

GIURAMENTO DEI CAVALIERI CHE CORRERANNO IL PALIOGARA DELLE BANDIERE: SPECIALITÁ COPPIA

LUNEDÍ 21 GIUGNO Stadio Comunale “Bruno Neri” dalle ore 18.30 alle ore 21

PROVE DEL 48° PALIO DEL NIBALLO

MERCOLEDÍ 23 GIUGNOStadio Comunale “Bruno Neri” alle ore 19.30PROVE UFFICIALI DEL 48° PALIO DEL NIBALLOSaluto del Podestà della Giostra ai Cavalieri

e Responsabili di Scuderia

DOMENICA 27 GIUGNOIngresso del Corteo Storico presso la Piazza del Popolo ore 16.00

Stadio Comunale “Bruno Neri” ore 19.00PALIO DEL NIBALLO 48° EDIZIONE

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PALIO CHE PASSIONE

VENT’ANNI DOPO

di Luciano Donatini

ent’anni dopo il Palio 1984, Luigi Poggiali,la Pantera, il Palio vinto.Quelli che conoscono la storia del 1984, 24giugno alle 14/15 del pomeriggio del gior-no del Palio, dovrebbero ricordare che per

me fu un piacere ed un onore contribuire allavittoria di quel Palio.Ma pochi, molto pochi si possono immaginarequanto il “Donatini Borghigiano” abbia sofferto,gioito e vinto, aspettando che arrivasse la te-lefonata di Giorgio Gulmanelli che avrebbe si-gnificato il mio ritorno nel mio Rione, tra i Bor-ghigiani.Non sto a ricordare che a qualcuno il ritorno dialtri possa generare malumori o invidie, questaè la vita e ognuno … ha i suoi scheletri nell’ar-madio…Ho 50 anni, tante tante “corse” alle spalle e al-

trettante chiacchiere, ma che ci vuoi fare, ora èil mio turno, prendo il mio treno e assieme algruppo, assieme ai miei ragazzi voglio difende-re i colori del Borgo per i prossimi anni.Chi non è con me è contro, chi è contro lo è an-che per il Rione…Io non ho fatti o vendette personali cui afferrar-mi.Io voglio vincere per vincere.Voglio vincere per Mino e il Moro.Voglio vincere per il mio orgoglio di essere Bor-ghigiano.In Scuderia ora siamo 14 o 15 tra fantini (5) eteam e per ora sono molto contento di comevanno le cose.Vent’anni dopo.Vi assicuro che il mio correre per l’Italia coi ca-valli mi ha reso molto molto felice. Le vittorie conMassimo col Dragone, le tratte, i nemici, mi han-no dato quello che è difficile da narrare, ma viassicuro che …”vivere il paese”…”vivere il pro-prio Rione” è una soddisfazione che auguro atutti voi di provare.Anche vent’anni dopo.

Quello che conta come sempre è correre.

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MANIFESTAZIONI PALIO DEL NIBALLO 2004DAL 6 AL 27 GIUGNO

TORNEO DEGLI ALFIERI BANDIERANTI 2004

DOMENICA 6 GIUGNOPiazza del Popolo alle ore 21.00

GARA DELLE BANDIERE: SPECIALITÁ GIOVANI COPPIECON LA PARTECIPAZIONE DI COPPIE DI ALFIERI BANDIERANTI

CHE NON ABBIANO EFFETTUATO LA GARA DELLA BOTTE E SIANO UNDER 25

DA LUNEDÍ 7 A VENERDÍ 11 GIUGNOE DA LUNEDÍ 14 A VENERDÍ 18 GIUGNO

Parco della Commenda ore 21.00ALLENAMENTI E PROVE DEGLI SBANDIERATORI

DEL RIONE BIANCO

SABATO 19 GIUGNOPiazza del Popolo ore 21.00

TORNEO TRA GLI SBANDIERATORI E MUSICI DEI 5 RIONISpecialità: singolo, piccola squadra, grande squadra, musici.

DOMENICA 20 GIUGNOPiazza del Popolo ore 20.30GIURAMENTO DEI CAVALIERI

GARA DELLE BANDIERE: SPECIALITÁ COPPIA TRADIZIONALEI vincitori si aggiudicano la botte di Albana

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NIBALLO PALIO DI FAENZA

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SETTIMANA DELLA BIGORDA 2004 COLORI E SAPORI NEL CHIOSTRO

DOMENICA 6 GIUGNOAlle ore 19.00, presso la Chiesa della Commenda

sarà impartita la Benedizione a tutti i rionali e i borghigiani in occasione dell’inizio delle Manifestazioni del Palio del Niballo.

DIVERTIMENTO E CUCINA TIPICA NEL CHIOSTRO DELLA COMMENDA

DA LUNEDÌ 7 A VENERDÌ 11 GIUGNOIl Rione Bianco apre i cancelli del Chiostro della Commenda per trascorrere in allegria le serate che precedono la sfida

per la conquista della Bigorda d’Oro 2004.Ogni sera dalle 19,30 in poi si potranno degustare piatti diversidella migliore “Tradizione Rionale” accompagnati da buon vino.

Il MENÙ di tutte le sere prevede: PRIMI PIATTI, BRUSCHETTE, CARNE ALLA BRACE E DOLCI.

LUNEDÌ 7 musica dal vivo con i “Viale del tramonto” MARTEDÌ 8 Ore 18.30 “Orienta il tuo Rione”

Orienteering riservato alle classi quarte e quinte elementari organizzato dalla Scuola Media Strocchi

e dall’Atletica85 sez.Orienteering.MERCOLEDÌ 9 Piano bar con Andrea e Sari. GIOVEDÌ 10 Filmati e musiche medioevali. VENERDÌ 11 Filmati e musiche medioevali.

SABATO 12 GIUGNOAspettiamo la Bigorda tutti insieme nel Rione.

Ore 13.00 Pranzo Propiziatorio (su prenotazione)accompagnato dalla musica dei “Musicanti di San Crispino”

Nel pomeriggio Cocomerata per tutti gli intervenuti. via Nuova, 51 - FaenzaTel. 0546 663625

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BANDIERE

ANCORA...PER “GHIO”di Maurizio Valmori

uest’anno non abbiamo ancora smesso diallenarci e già il clima delle gare ci antici-pa che il Gruppo Sbandieratori è forte co-me sempre.Il lavoro del Pat, il gruppo dei “meno giova-

ni”…,tanti, tantissimi ragazzi che hanno iniziato mihanno fatto trascorrere autunno e inverno senzache mi accorgessi del passare del tempo.Ueua che ci vuol riprovare… il gruppo di Alberti,Biffi…, Massimo e Andrea, la Squadra, allenamentie uscite. La voglia è quella di sempre: vincere, vin-cere il più possibile nella convinzione che è con-tinuando a vincere che si aiutano i giovani a cre-scere e i vecchi a mantenere il proprio entusia-smo. Per me (anche se è un onore essere il Ca-pogruppo) non conta chi comanda, non contachi prepara, non conta chi sbandiera, o chi cor-re a cavallo, ma…“Per Ghio” conta vincere.

Abbiamo vinto veramente tanto. In molti avreb-bero attaccato la bandiera al chiodo, qualcunolo ha fatto.Nessuno ci ha imitato. Nella storia abbiamo pas-sato vari momenti in cui gli avversari, che essi fos-sero Rioni di Faenza o città italiane, cambiavano.Loro sono sempre cambiati e noi abbiamo sem-pre continuato a vincere. Quello che vi chiedo èdi continuare fino a quando cambieranno anchequesti ultimi avversari, poi…vedremo.Perché lo facciamo? Non per gli avversari che tan-to ogni 8-10 anni cambiano, lo facciamo per quel-li che continuano, casomai anche a costo di sa-crifici più grossi di quelli degli atleti. .Lo facciamo per i nostri amici.E lo facciamo perché ci divertiamo.Ci divertiamo ancora.Ancora… “Per Ghio”. Che continui sempre.

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SETTIMANA DEL PALIO 2004ASPETTANDO IL NIBALLO

PARCO DELLA COMMENDA

LUNEDÍ 21 GIUGNOOre 20.30: Musica nei Rioni

Concerto degli allievi della Scuola Comunale di Musica G.Sartiintervento di Medici Senza Frontiere

Ore 21.30: Esibizione di Ginnastica Ritmica dell’Associazione Sportiva Diamante

MARTEDÍ 22 GIUGNOOre 20.30: Musica nei Rioni

Concerto degli allievi della Scuola Comunale di Musica G.SartiOre 21.30: Spettacolo musicale con il gruppo “CROSSROAD”

MERCOLEDÍ 23 GIUGNOOre 20.30: Musica nei Rioni

Concerto degli allievi della Scuola Comunale di Musica G.SartiOre 21.30: Spettacolo musicale: “I RUVIDI” cantano i Nomadi

GIOVEDÍ 24 GIUGNOOre 21.00: Commedia Dialettale

“L’è zuzèst a Casanigh, in via Grifona”Compagnia “Amici del teatro” di Cassanigo

VENERDÍ 25 GIUGNOOre 20.30: Spettacolo musicale con il gruppo:

PRODIGAN e altro...

SABATO 26 GIUGNOAll’imbrunire, sul sagrato della Chiesa della Commenda

Cerimonia di Benedizione del Cavallo ed Investitura del Cavaliere in occasione del 48° Palio del Niballo.

Dal lunedì al giovedì sarà inoltre possibile visitare il Museo Rionale allestito al piano superiore del Chiostro

dalle ore 21,00 alle ore 23,00.

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SUCCEDE IN CITTÀ

IL NIBALLODEL FUTUROdi Daniela Mazzotti

a qualche tempo si parla nei Rioni di rag-gi laser, di ventaglio di infrarossi, di rileva-zioni ottiche o meccaniche.Non sono nuove armi ideate per le batta-glie con il computer ma si sta discutendo

del “Niballo” vale a dire della macchina del Pa-lio.Ne è passato di tempo da quando si rovesciavaacqua sul cavaliere arrivato secondo…Da quando è stata presentata la tesi di Gabrie-le Mazzotti, laureatosi ingegnere all’Universitàdegli Studi di Bologna con una tesi, appunto, sulNiballo, si possono contemporaneamente av-vertire diversi sentimenti nei confronti di questoevento. Il primo sicuramente di grande soddi-sfazione per il legame che si viene a creare tranoi Rioni e l’Università, la soddisfazione di nonessere, come per molti, gli adulti mai cresciutiche “giocano a mascherarsi per fare una corsacon i cavalli”.C’è dell’altro oltre al cuore, c’è una tecnica cheil prof.Vassura, insieme a Mazzotti, hanno svi-scerato, scomponendo e ricomponendo il Ni-ballo e proponendo soluzioni nuove.E’ il punto di vista di qualcuno che ha isolato unelemento (fondamentale) da tutto il resto e cheha presentato il funzionamento attuale ed il suofuturo. Anche il Niballo ha un suo percorso chedeve per forza seguire l’evoluzione che in que-sti anni hanno subito gli stalli, la preparazionedei cavalli e la tecnica dei fantini.Insieme a questi ragionamenti e non necessa-riamente in contraddizione viene a galla in que-ste occasioni la parte romantica dei Rionali le-gati al rumore caratteristico della “botta” sul Ni-ballo, alla “sorte” che in qualche modo è dietroil colpo sul bersaglio, alla possibilità pure di far-si male, in una parola a quello che la tv ameri-cana nel 1992 ha riassunto con un “victory, in-giury, anger, pride, tears, disappointment,pain”(vittoria, ferita, rabbia, orgoglio, lacrime,delusione, dolore).Noi dobbiamo però essere in grado di mante-nere questi sentimenti nel nostro Palio senza di-menticare che esiste la possibilità teorica che

un cavaliere colpisca otto volte il bersaglio nelcentro per primo e non vinca il Palio.Nella sua tesi Mazzotti ha studiato la situazioneattuale mettendo in evidenza le incertezze nel ri-levamento del vincitore, la possibilità di rotturadella lancia, il problema del disimpegno delbraccio.Alcune delle soluzioni proposte possono sem-brare avvenieristiche, altre, come quella del si-stema differenziale, hanno molti lati positivi poi-ché si limita il contraccolpo, si migliora la qua-lità del rilevamento e si riduce il pericolo di in-trappolamento della lancia.La strada è ancora lunga per arrivare ad un’ap-plicazione in gara ma anche l’AmministrazioneComunale è sostenitrice di questo progetto edavremo tempo e modo per discuterne ancora.

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SETTIMANA DEL PALIO 2004ASPETTANDO IL NIBALLO

CUCINA TIPICA NEL CHIOSTRO DELLA COMMENDADA LUNEDÌ 21 A VENERDÌ 25 GIUGNO

Nel suggestivo scenario del Chiostro della Commenda illuminato di soli ceri si possono riviverele emozioni delle cene che si svolgevano nel Medio Evo.

MENÙ PER TUTTE LE SERE

PRIMI PIATTI Polenta al ragù, Strozzapreti all’ama-triciana, Tortelloni al burro e salvia,

Ravioloni ai porcini, Tortellini al ragù,Pappardelle al cinghiale.

SECONDI PIATTI ALLA BRACESalsiccia, Spiedini, Castrato,

Misto di carni, Costata di manzo, con verdure a scelta.

CONTORNICipolle, Melanzane e Pomodori gratinati.

Patate fritte surgelate.

SPECIALITÀ Fritto misto di molluschi e crostacei,

Prosciutto e melone.

BUFFETCassata alla siciliana,

Torta della nonna, Meringa al cioccolato.

LUNEDÌ 21 GIUGNOGobbeti con Gamberi e Zucchine.

MARTEDÌ 22 GIUGNOLinguini allo scoglio.

MERCOLEDÌ 23 GIUGNOPaella e Sangria.

GIOVEDÌ 24 GIUGNOPaella e Sangria.

VENERDÌ 25 GIUGNOGarganelli alle Canocchie.

SABATO 26 GIUGNOCena Propiziatoria per il Palio 2004

(aperta a tutti su prenotazione).

La serata sarà allietata dalle canzonidegli ”ASIVO BAND“.

(...noi saremo tutti qua quando Mino correràperché Mino è il cavaliere del mio cuor...)

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IL RIONE BIANCO NELLA CITTÀ

CITTADINI E RIONALIa cura del On. Gabriele Albonetti

li amici del Rione Bianco mi hanno chie-sto di scrivere qualcosa sul giornalino rio-nale in vista dell’appuntamento crucialedel Palio.

Lo faccio volentieri, cogliendo l’occasione peraugurare al Rione a cui appartengo da ormaipiù di ventanni un grande “in bocca al lupo”per le gare che attendono cavalieri e sban-dieratori nel prossimo mese.Ma quello che mi sta più a cuore è che conti-nuino e si rafforzino in tutti gli ambienti rionali,fra le molte centinaia di giovani e meno gio-vani che vivono per tutto l’anno la vita multiformedei rioni, quei caratteri di socialità, amicizia,senso di appartenenza, sensibilità verso inte-ressi comuni e non individuali, in una parolaquel “senso civico” che aiuta ad essere non so-lo buoni rionali ma anche buoni cittadini.Non è facile conservare queste caratteristichein un mondo che sembra progressivamente per-dere, in molti campi dell’attività umana, i valo-ri etici, la lealtà, il rispetto delle regole, che so-no il fondamento del buon funzionamento del-le società umane e perfino dei mercati.Nel Palio e nella vita rionale invece sopravvi-vono e prosperano questi sentimenti di lealtà,rispetto, onore, e questo aiuta anche la com-petizione a mantenersi nell’ambito dell’agonesportivo e la determinazione, l’impegno, la vo-lontà con cui si persegue la vittoria non sca-dono mai nella prepotenza, nell’arroganza, nel-la sopraffazione.Il Palio, la vita dei rioni, le tante attività che li a-nimano durante tutto l’anno, fanno bene allacittà, ne accrescono la coesione, il senso civi-co, il grado di civiltà, e anche l’immagine e-sterna.Ma l’esempio del Palio fa bene anche alla po-litica e a chi, praticandola, non deve mai, an-che nello scontro più aspro delle idee, perderedi vista il rispetto dell’avversario e il comuneperseguimento di un interesse generale validoper tutta la comunità.Il Palio e le altre iniziative collaterali sono di-

ventate negli anni anche un grande spettaco-lo che attira spettatori interessati e coinvolti an-che da fuori città e assume sempre più i con-torni di un grande evento non solo locale.Per questo non mi stancherò mai, anche in unmomento di grave crisi finanziaria come que-sto, di sollecitare, nella misura del possibile, u-na più consistente attenzione anche da partedi livelli istituzionali più alti per farne sempre piùun grande fatto promozionale e culturale.A conclusione esprimo un sincero “in bocca allupo” ai cavalieri che correranno il Palio e la Bi-gorda e agli sbandieratori che si sfideranno inPiazza del Popolo.Vinca il migliore, ma il mio Rione faccia di tut-to per essere il migliore.

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CORTEO STORICO

IL GRUPPO DI “ORIOLO”

di Giacomo Lanzoni

GIOIELLI DEL CORTEO STORICO DEL RiONEBIANCO

Per chi non lo sapesse, il giorno del Palio, infondo alla comparsa del Rione Bianco sfila

un gruppo di figuranti che rappresentano un im-portante borgo delle colline faentine.Queste figure non sono da confondere, per i co-lori, con quelle di un altro rione faentino comespesso capita di sentire da fotografi, operatori delsettore dell’informazione e spettatori del Palio, masono i rappresentanti di Oriolo.Questo gruppo di persone, di cui il 50% del luogo,rappresentano un importante borgo e fortilizio cheall’epoca dei Manfredi (Carlo II) ebbe il suo mas-simo splendore con la realizzazione di quella tor-re che è giunta fino ai giorni nostri.Le origini del toponimo “Oriolo” sono molte e ad-dirittura nel 1800 si arrivò ad ipotizzare che Oriolofosse stato fondato dall’imperatore Marco Aure-lio, visto che il nome in latino è Castrum Aureolum.Sicuramente l’ipotesi più attendibile è tuttora quel-la avanzata nel 1937 da Don Salvatore Baldassarri,poi arcivescovo di Ravenna, per il quale il nomeOriolo, potrebbe derivare da Aureolo, proprieta-rio in epoca tardo-imperiale di terreni nella nostralocalità.La prima memoria sicura è comunque del 678,quando troviamo un certo Dionigi da Oriolo ca-pitano dei Faentini.A cominciare dall’alto medioevo questo luogo èsempre stato motivo di interesse per la sua posi-zione strategica fra i Faentini e i Forlivesi. Nel 1057il sito fu fortificato con un castello voluto dall’ar-civescovo di Ravenna.Alla chiesa di Ravenna appartenne formalmentecon discontinuità fino al 1474.Successivamente Carlo II Manfredi acquistò la roc-ca esistente e la ristrutturò, costruendo la possentetorre esagonale “a doppio puntone”, unica in I-talia, che ancora oggi ammiriamo e che da al-lora è il simbolo di Oriolo.Conquistato e saccheggiato da Cesare Borgia, ilcastello venne restaurato dai veneziani, nel 1590la rocca, unitamente alla città di Faenza, divennedefinitivo dominio dello stato Pontificio perdendoimportanza militare vera e propria.La storia della torre prosegue nel corso dei seco-li e finalmente dopo tanti anni, da quando il si-

gnor Carlo Valdesi nel 1983 donò la torre al co-mune di Faenza, si può di nuovo visitare la torredebitamente ristrutturata.Tutto questo grazie ad un gruppo di imprenditoridella zona che nel 1995 hanno pensato di fondareun’associazione per la torre di Oriolo, con lo sco-po di provvedere al restauro del maniero e allasistemazione dell’area circostante.Dopo un certo periodo di tempo, dovuto ai lavo-ri di ristrutturazione, è giunto anche il giorno del-l’inaugurazione e in quel del 20 marzo 2004 an-che il gruppo rappresentante Oriolo al Palio delNiballo ha fatto, se pur con un po’ di fantasia, il ri-torno a casa propria partecipando all’inaugura-zione e facendo gli onori di casa al sindaco diFaenza.Il vedere persone in abiti quattrocenteschi aggi-rarsi per le stanze della torre è stato molto belloed ha fatto fare un salto indietro nel tempo allamente facendo pensare come poteva essere lavita nella torre a quell’epoca, quanta gente ci fos-se e come si potesse vivere in una struttura di que-sto tipo, visto e considerato come è stata costrui-ta.Ora però, dopo aver voluto far capire che cosa èe che importanza ha questo simbolo nella nostrasfilata, è giunto il momento di dire, in qualità di re-sponsabile dei costumi del Rione Bianco, grazie alpresidente Ancarani Serafino dell’Associazione perla Torre di Oriolo per averci fatto partecipare all’e-vento e ai ragazzi del Rione che si sono resi dispo-nibili come tante altre volte per le attività che coin-volgono il Rione prima, durante e dopo il Palio.

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BANDIERE

RIPARLIAMONECORNERdi Daniela Mazzotti

n risposta all’articolo apparso su “Il Nero”del gen-naio 2004, firmato dal Fadini’s corner.Voglio sottolineare che siamo perfettamente a co-noscenza del significato del verbo “anelare”e pren-diamo atto che gli sbandieratori del Rione Nero

non aspirano più alla sconfitta degli avversari che allapropria vittoria.Per una volta siamo in sintonia sul “Al ban-do De Coubertin”: si gareggia per vincere; punto.Può essere invece vero che il Rione Bianco non sappiaperdere perché è qualcosa che, quando si parla di ban-diere, non ci riesce bene, non è nel nostro DNA. Di frontead un Rione che non sa vincere ce ne può essere unoche non sa perdere, fa parte del gioco. Fa parte dellostesso gioco anche portare la botte in giro perché fe-steggi tutta Faenza o correre a rifugiarsi a casa propria“di là dal ponte” per festeggiare solo con i propri rionali.Due modi diversi per esprimere lo stesso sentimento. E’chiaro che noi siamo faentini come e quanto gli altri Rio-ni, il nostro essere borghigiani prima che faentini è di-

ventato la nostra caratteristica, il nostro modo di ricono-scerci e di esprimere la nostra identità. Non possiamo af-facciarci sulla Piazza per cui ci chiudiamo di là dal pon-te.Ha ragione il “Mago Herrera”, dura più la tristezza per u-na sconfitta che la gioia per una vittoria e la nostra tri-stezza durerà finché non vinceremo ancora,e succederà.Comunque il “borghigiano”non ha dimenticato di firmarel’articolo e d’altra parte non era neanche un articolo, e-ra un pensiero nato nella serata della gara, senza gran-di velleità se non quella di gettare un ponte e instaurareun dialogo a distanza. Non è certo un modo per na-scondersi, tanto siamo tutti qui.“Meglio un furgone che gira per Faenza che una botti-glia che gira per aria” e io aggiungo meglio delle frec-ciate divertenti scambiate sul giornale che altri tipi di frec-ciate.È meglio comunque tenere alto il livello della com-petizione altrimenti il Rione Bianco non riesce a trovaregli stimoli per sbandierare...

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BANDIERE

A SCUOLA CONLE BANDIERE

a cura del Prof. Aldo Reggi

uest’anno la Scuola Media Strocchi ha iniziato u-na collaborazione con il Rione Bianco inserendonelle attività pomeridiane del gruppo sportivo lo“Sport della Bandiera”.Le motivazioni sono state varie:

La prima di natura prettamente motoria, infatti, lo sportdella bandiera è un ottimo esercizio per sviluppare in mo-do particolare capacità motorie come la coordinazio-ne, il senso del ritorno, inoltre aumenta la tonificazionemuscolare e aiuta ad assumere una corretta postura.La seconda di natura sociale in quanto ritengo che lascuola non debba essere estranea alla vita della città edel quartiere in cui è inserita, di conseguenza la colla-borazione con il Rione Bianco, che rappresenta un poloculturale nel quartiere, ritengo sia sicuramente positiva.I ragazzi che hanno aderito a quest’attività, 10, di cui ot-to di classe prima, sono stati seguiti da Patuelli Robertoche ha messo a disposizione la propria grande espe-rienza.

Ovviamente il primo approccio è stato “giocoso”e da su-bito i ragazzi hanno dimostrato di gradire l’attività parte-cipando con costanza anche a fronte dei numerosi im-pegni scolastici ed extra-scolastici, dimostrando, in al-cuni casi, di possedere una buona attitudine per questosport.A fine anno i nostri “sbandieratori” faranno una esibizio-ne all’interno della “Festa della Scuola”, anche questo a-vrà sicuramente una valenza educativa.Per finire ritengo che l’esperienza sia stata sicuramentepositiva e verrà ripetuta negli anni prossimi, sicuro che ifuturi ragazzi di prima, seguiranno i loro compagni chehanno fatto da “apri pista”.

Credo di trovare tutti d’accordo nel manifestare al prof.Reggi tutti i nostri ringraziamenti per l’impegno e l’entu-siasmo che ha messo in questa iniziativa sia a nome delRione Bianco che delle famiglie dei ragazzi interessati.

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ATTIVITÀ NEL CHIOSTRO

UN MONDO IN MINIATURAdi Davide Lanzoni

l 27 e 28 marzo si è svolto per il terzo anno ilConcorso Nazionale di Figurini Storici, dagliantichi Romani ai Lanzichenecchi (1500ca),esposizione che era allestita nel museo rio-nale e nella biblioteca.

Come da previsioni la partecipazione degli e-spositori è stata maggiore rispetto alla scorsa e-dizione e non solo numericamente ma anche qua-litativamente, cosa che ha reso il giudicare i pez-zi esposti più difficile per la giuria.Oltre ad avere numerosi modellisti indipendentiprovenienti da Udine, Cesena, Ravenna e Faenza,vi è stata la partecipazione di alcuni club mo-dellistica come “i gobbi maledetti” di Bologna, il“torpedo blu” di Rimini, il Club del Museo Storicodi Voghenza(Fe), il CSM di Imola e il GMBS di Faen-za!Il premio più importante è il Best of show vinto daBenussi Andrea dei “Gobbi Maledetti” di Bolognacon un busto di samurai, cui mancava solo la pa-rola da quanto era realistico.Già dall’anno scorso noi dell’organizzazione ab-biamo notato che i modellisti partecipanti ambi-scono al premio inerente al miglior soggetto di uncavaliere di un ordine militare religioso (templa-re, ospitaliere o gerosolimitano), vinto quest’an-no da Torciani Giovanni del “Torpedo Club” di Ri-mini.Nella biblioteca oltre alle bellissime tavole pitto-riche di Giuseppe Rava era possibile ammirare leminiature fantasy dipinte dai ragazzi che hannoimparato l’are del dipingere miniature nel labo-ratorio di pittura del negozio “Peter Pan”, che rin-grazio per la collaborazione.L’affluenza di pubblico è stata notevole soprattut-to nella giornata di domenica, giorno della Festadi San Lazzaro.L’organizzazione è stata elogiata dai partecipan-ti e colgo l’occasione per ringraziare tutti coloroche hanno contribuito alla buona riuscita dellamanifestazione.Nel Rione si è creata una sezione di modellismoche dal 2003 partecipa ai concorsi modellisticae di figurini come ad esempio “Le Petit Soldat” diSaint Vincent (AO), il Concorso Nazionale di figu-rini di Cadenzano(FI), l’Adriakit di Riccione ed al-tri ancora; e per il 2004 si è già partecipato a Ca-denzano, ad Arzignano(VI) e si andrà a Milano eVoghenza(FE) e vedremo di partecipare ad altri

concorsi ancora.Nostra punta di diamante è Cavina Claudio, pre-miato in tutti i concorsi cui abbiamo partecipatonel 2003 e nei primi del 2004, gli altri modellisti so-no Lanzoni Giacomo, Lanzoni Davide, Isola Ivan eZoli Mirko.Siamo ancora pochi ma chi vuole unirsi a noi èben accetto, l’unione fa la forza e più siamo me-glio è!

Seconda Edizione del Concorso riservato ai ra-gazzi della classe III Scuola Media Strocchi iquali si sono cimentati in un disegno con sog-getto “Un disegno per la Bigorda”.Quest’anno sono stati chiamati a decidere il mi-glior disegno i componenti della Deputazione delPalio e il disegno premiato come migliore è quel-lo che vedremo realizzato come manifesto per laSettimana della Bigorda nel Rione Bianco.

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FRA SABBA DA CASTIGLIONE

IL NUOVO LIBROSU FRA SABBA

a cura della Prof.ssa Santa Cortesi

al 1998 sette anni con fra Sabba, il tempoper diventare amici, entrare in confidenzacon questa singolare figura di religioso e diintellettuale, appassionato d’arte, appro-dato nella solitudine della Commenda, nel

Borgo Durbecco di Faenza, dopo soggiorni a Ro-di e a Roma, tra il 1518-1519, per restarci oltre 35anni, fino alla morte avvenuta il 16 marzo 1554,giusto 450 anni fa.Ma, per non farne un affascinante sigillo incasto-nato fra memoria e arte, gli Amici della Com-menda hanno voluto restituirgli la voce, vibrantedi entusiasmo, di passione, di dolore e di saggez-za, con la quale si è espresso e ci raggiunge dinuovo se saremo disposti ad ascoltarla.Infatti, dopo aver conosciuto in “Ricordi” e “Testa-menti” un Sabba attempato, presago della bre-vità della “presente vita”, ora le sue lettere, vivididocumenti di intatto fascino, che contano ormai500 anni di vita, ci invitano alla scoperta di un gio-vane tra i 25 e i 28 anni, amante di arte e lettera-tura, appena divenuto cavaliere giovannita conuna decisione maturata nel silenzio, risolutiva svol-ta della sua vita. E da Rodi, dove vestì l’abito il 5agosto 1505, mai dimenticò la commissione affi-datagli da Isabella d’Este, la prima donna del Ri-nascimento, incontrata pochi mesi prima alla cor-te di Mantova, come sposa del Marchese Fran-cesco II di Gonzaga. Isabella, collezionista vora-ce, appetitosa di antichità, si aspettava da Sab-ba l’invio di reperti archeologici per il suo studio-lo.E con straordinaria vivezza le lettere ci restituisco-no l’autentico e coinvolgente profilo umano del-l’archeologo dilettante, cultore d’arte, bisognosodi operoso otium letterario, che non è facile con-cedersi fra i doveri militari che hanno trasforma-to un “professore de santissime lege” in un “piratade mare”.Eppure non rinuncia a recitare commedie, trage-die…su uno scoglio nudo, davanti al mare e, se èfortunato, a un roco corvo come pubblico!Con empito emotivo ed enfasi esprime nelle let-tere tutta una gamma di emozioni dalla desola-zione dolorosa di fronte alle amate rovine espo-ste all’incuria del tempo e degli uomini alle prof-ferte iperboliche di inviare a Isabella navi straca-riche di antichità, di un’infinità di reperti. Lettere

che spalancano mondi, oltre l’animo di chi le scri-ve: difficoltà di autorizzazione da parte del GranMaestro di Rodi, di spedizione, spregiudicatezzadi antiquari pronti a commettere furto e rapinapur di appropriarsi di reperti appetibili per il mer-cato sono ben note a Sabba; eccolo allora ela-borare accorte strategie per la sicurezza della spe-dizione. Deve ripiegare su oggetti di piccole di-mensioni: medaglie, teste, torsi, pezzi di legno “a-loè” adatto a cofanetti e a strumenti musicali.E’ costretto a rinunciare alla fantasia lungamenteaccarezzata di riuscire a inviare a Isabella il pre-zioso sarcofago di recente trovato nel luogo delMausoleo di Alicarnasso.Sabba conosce bene anche la curiosità di Isa-bella ed è pronto ad appagarla con ragguaglisulla incombente minaccia dei Turchi e con stra-ne notizie su Ismail I, il Sofi.

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Ed è talmente impegnato a scovare antichità perIsabella, aguzzando cento occhi come Argo, chenon fa il ben minimo cenno alla Rodi medievaledalla duplice cerchia muraria, dalle porte impo-nenti, alle grandi opere di fortificazione dei Ca-valieri, alle chiese, che gli saranno pur apparsestupefacenti al suo arrivo nell’isola.Ma poi fra Sabba, resosi conto che “caravane ecastella” non gli sono congeniali, ottiene di parti-re da Rodi per Roma al servizio dell’Ordine e daRoma scrive ancora una lettera a Isabella primache cali un definitivo silenzio su questa singolarestagione.Isabella a sua volta con vivacità, immediatezza,umorismo e lucida intelligenza, non lesina ap-prezzamento e gratitudine, trae gioia dagli og-getti e dalle lettere ricevute, che legge e rileggeper sua ricreazione, si sente in debito con fra Sab-ba, vorrebbe gratificarlo in ogni modo.Dopo più di vent’anni ella venne in Romagna, aSolarolo, almeno due volte, nel 1529 e nel 1535, sifermò anche a Ravenna, fu a Bologna per l’inco-ronazione di Carlo V. Fra Sabba era a Faenza nel-la sua Commenda, ma non c’è traccia di ripresadel rapporto fra cavaliere e marchesa di Manto-va.Il carteggio è ricco di interlocutori coinvolti nellavicenda di autorizzazione e di spedizione dei re-perti: Andrea Martini, cavaliere di Rodi a Venezia,Taddeo Albano, mercante con un suo fondaco aVenezia, Iacopo Suardi, un ambasciatore dei Gon-zaga, Luca Coffani, medico alla corte di Manto-va. Concorrono anch’essi a delineare interessan-ti scenari, non esclusi i pellegrinaggi ai luoghi san-ti che toccavano Rodi, Cipro e Giaffa.Scenario di spicco quello aperto da una letterascritta dai Servi di Maria milanesi a Sabba nel 1542circa il Capitolo generale dell’Ordine a Faenzaper l’elezione del Generale, in cui si chiede a fraSabba di adoprarsi per far eleggere uno dei can-didati. Ciò significa che Sabba, pur dopo anni diritiro alla sua Magione, era ancora consideratoautorevole e influente.Mesi dopo Sabba scrive a Luigi Guicciardini, go-vernatore per conto di Firenze a Castrocaro. Por-gendo i suoi servigi al primogenito dei fratelli Guic-ciardini Sabba si dimostra fedele al ricordo dellasua amicizia con il grande Francesco e con Gia-

como risalente al periodo 1525-1527. Il primo erastato a Faenza per quasi tutto il 1525 come Presi-dente della Romagna, nominato da Clemente VII;poi, richiamato dal papa nel gennaio successi-vo, vi aveva lasciato il fratello Giacomo come Vi-cepresidente. Fatto singolare che Machiavelli fa-cesse conoscere ai due un’opera di Sabba scrit-ta a Rodi 12 anni prima, una “Epistola Consolato-ria”pubblicata poi da Sabba nel 1529, indotto dalloro apprezzamento. Dove si saranno conosciutifra Sabba e Machiavelli? Forse a Roma nel mag-gio 1525 o a Faenza fra giugno e luglio quandoMachiavelli vi soggiornò.Come si può vedere, Sabba era in relazione conle massime autorità della Romagna pontificia eforse si recava ancora alla corte papale. Com-pare peraltro nel carteggio lo stesso Clemente VII,che di Sabba era amico e, commendatario gio-vannita, aveva rinunciato proprio in suo favore,dopo l’elezione cardinalizia, alla Commenda diFaenza e a quella di Meldola. Nei primi anni delpontificato, 1524, 1525, invia a fra Sabba due bre-vi apostolici nel primo dei quali nomina il non di-menticato amico suo cameriere segreto con l’e-spressione del più vivo affetto, nel secondo rin-nova le esenzioni da tasse di cui la precettoria del-la Commenda già godeva.Inoltre, se fra Sabba ne tace per umiltà, è storia ilfatto che nel 1529 Clemente VII in viaggio alla vol-ta di Bologna per l’incontro e l’incoronazione diCarlo V si fermò a far visita al suo vecchio amicoe che di nuovo sostò nel Borgo di Faenza nell’a-prile del 1530 durante il viaggio di ritorno.Ora i 450 anni dalla morte di fra Sabba sono l’oc-casione di dargli di nuovo voce: mancava unaraccolta completa e integrale delle sue lettere,ampliata ad alcune altre di interlocutori non mar-ginali.E’ stata una fatica appassionante, dall’acquisirela riproduzione delle lettere manoscritte dagli Ar-chivi di Stato di Mantova, di Milano, di Firenze, dalBritish Museum di Londra, dalla Biblioteca del-l’Accademia dei Lincei di Roma, alla trascrizionedelle lettere, al commento e al saggio introdutti-vo con cui noi, Amici della Commenda, ci siamoproposti di avvicinare fra Sabba a quanti sono di-sposti a un dialogo con lui, convinti che sia di vi-vo interesse ancora oggi.

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REVI CENNI STORICI

Si hanno le prime notizie di scuola di musi-ca a Faenza fin dal lontano 1563 dove “Ac-canto alla scuola di grammatica e quella

di abbaco era aperta, a Faenza, anche una scuo-la pubblica di musica”. Ma gli albori dell’attualescuola di musica vanno ricercati nella storia del-la banda cittadina. Nella seduta straordinaria delConsiglio Comunale del 12 Aprile 1892 viene ap-provato il nuovo regolamento per la Banda Cit-tadina. Il documento si articola in due parti di-stinte, la prima relativa alla Scuola di Musica e laseconda alla Banda Cittadina.Nel 1903 (direttore è il M° Everardo Profili) la scuo-la viene intitolata al celebre musicista faentinoGiuseppe Sarti. E’ l’evidente segno del sempre cre-

scente feeling ed amore tra la scuola, gli ammi-nistratori ed i cittadini. Amore che ancor oggi,giorno per giorno, viene perpetrato e consolida-to.Consolidato attraverso il costante impegno ed en-tusiasmo espresso dagli operatori che sfocia nel-la rilevante attività didattica della scuola (400 so-no gli allievi iscritti, 40 gli insegnanti incaricati) masoprattutto nelle miriadi di collaborazioni offer-te alla città.Tra queste “Musica nei Rioni”.

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MUSICA NEI RIONI

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a cura del Prof. Massimo Pauselli

rima di tutto è arrivato Gabriele Gulma-nelli. Auguri a Bigia e Giorgio.

L’inverno trascorso ha visto il susseguirsi diinteressanti iniziative culturali e musicali.

Un evento di grande interesse è stata la mostra diRomeo Lombardi “Ape Regina” svoltasi in autun-no nella Sala degli Angeli.Notevole l’impatto sui mass media che hanno ap-prezzato l’esposizione che l’artista ha dedicato aFaenza “Ape Regina”, per la ceramica nel mon-do. L’esposizione ha occupato l’intera superficiedella Sala degli Angeli. Sono state collocate sulpavimento della saletta ben 1500 tazzine da caffèche rappresentano gli artisti di tutto il mondo. Tut-te queste tazzine sono state disposte intorno ad u-na tazza più grande- composta di un piattino di58cm di diametro, una tazzina di 32 cm e di un al-tezza di 23 cm- collocata a sua volta al centro del-la saletta.Il significato è ben preciso: tutti gli artisti che la-vorano la ceramica, rappresentati dalle tazzinepiù piccole, si affrettano ad accorrere a Faenza,leader indiscussa nel settore delle ceramiche, peronorare la propria “Ape Regina”.

Di grande attualità il ciclo di conferenze delle trepsicologhe Silvia Berti, Stefania Fabbri e DeborahMozzanti sul benessere e sull’importanza di a-scoltare il proprio corpo.

“Poesia e Musica”; una serata con le poesie di Cri-stina Laghi accompagnate dalla musica.

L’8 e il 9 maggio si è svolta la Gara di Soldatini nel-la Sala degli Angeli e nella Sala Grande del Rio-ne.

Martedì 11 maggio a Villa Rotonda il Rione Bian-co si è aggiudicato la superfinale dello “Spassa-tempo”. Complimenti.

La cucina ha un ruolo predominante nelle attivitàdel Chiostro e non solo nel mese di giugno. Du-rante la stagione invernale ci si ritrova intorno adun tavolo e non importa quale è l’occasione spe-cifica, ciò che importa è stare insieme, non per-dersi di vista nella miriade di impegni quotidiani,trovare lo spazio per goderci il nostro Chiostro.

IN PROGRAMMA:

Dal 2 al 12 giugnoMostra “LA MASCARA”, Fabio Guerrini espone lesue maschere di terracotta.Sabato 10 luglio“Giro di Santa Lucia”, giro (o corsa) in bici aper-ta a tutti i soci. Seguirà ovviamente una cena du-rante la quale si svolgeranno le premiazioni e sa-ranno visibili eventuali riprese filmate.Sabato 17 luglio“Note d’autore e sapori nel Chiostro di Fra Sab-ba”. Cena nel Chiostro accompagnata da un con-certo di oboe, violino e pianoforte.Sabato 24 luglioSerata africana. “Cous-Cous e Musica”, interpre-tata con strumenti originali (su prenotazione).

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’è poco da discutere; se non riusciamo avincere il Palio, pur avendone tutti i sacro-santi meriti, diciamolo sinceramente, è an-che un po’colpa nostra. Perché la nostra lot-ta per la vittoria dev’essere uno sforzo co-

mune. Non basta fare scongiuri, non occorre cer-care cabale varie, nossignori! Occorrono sistemiscientifici validi, un po’ come quelli che vi vengo-no offerti quotidianamente sulle varie televisionilocali per il lotto.Così, sulla base della mia ormai venticinquenna-le esperienza, vi offro “gratuitamente” alcuni con-sigli, validi. Ma attenzione: se volete che funzioni-no dobbiamo attuarli tutti, proprio tutti!

1) Al palio ognuno porti con sé uno o una che hanotoriamente “culo”: io, dopo decenni di sua as-senza, ho portato mia moglie due anni fa. E ab-biamo vinto. L’anno dopo ha fatto la cura dima-grante e…lo sapete tutti com’è finita…2) Durante le tornate, quando corre il nostro ca-valiere, non chiudete gli occhi. Per anni lo ab-biamo fatto io e Patuelli; perdevamo la tornata enon sapevamo cosa fosse successo.3) Non cercate di fare oroscopi cercando profe-zie nella cacca dei cavalli. Lo abbiamo fatto conGiacomo e non abbiamo mai imbroccato. Un po’perché la merda è comunque marrone e non fatesto, un po’ perché se (come sanno tutti i pittori)il marrone è la somma di verde, rosso e nero, al-lora abbiamo sbagliato tutto, poiché in quegli an-ni erano proprio loro a vincere.4) Eccitati dall’alcool della sera della vigilia, cer-cate di non finire la serata a letto con la consue-ta “notte d’amore”, in primo luogo perché l’indo-mani sarete spompati (e non riuscirete ad essereall’altezza dei migliori supporter). In seconda bat-tuta perché di nati in marzo, in rione, ce n’è ormai

una caterva…5) Portatevi al campo un po’ di colla. Può capi-tarvi (e capita regolarmente) di avere vicino il so-lito menagramo rompip…che, per tutto il palio,continua a ripetere:”Adesso perdiamo, adessoperdiamo…”. Il tutto per essere il primo a poter af-fermare, se davvero la tornata va male:”L’avevodetto io!”. La colla? Non appena quello inizia ablaterare, gliela versate in gola.6) Non dite “Per la domenica sera del Palio nonprendo impegni, perché quest’anno sento chevinciamo e quindi festeggio in rione…”Sbagliato!Prendetevi tutti gli impegni che vi capita…pren-deteli. Perché potreste ritrovarvi nel chiostro conaltri quattro gatti a mangiarvi la minestra in un…brodo di lacrime! Gli impegni? Se vinciamo, chise ne frega degli impegni!7) Non imponete alla vostra donna di vestirsi tut-ta in bianco; perché per essere più sexy (per voi?)quella di sicuro si mette le mutandine rosse o ne-re. Ed è questo che cabalisticamente ci frega…8) I bambini piccoli non portateli al Palio; se vin-ciamo, vedono un papà mezzo ubriaco, rosso infaccia, esagitato, urlante e, non riconoscendolo,attaccano a piangere. Se perdiamo imparanotroppe parolacce e tutte in una volta. E neanchequesto è bene…9) Non portate mai i futuri suoceri alla cena pro-piziatoria. Non conoscendo l’andazzo, comincia-no a pensare:”Povera la mia piccola, con chi siva a mettere…” Ed cominceranno a mettervi i ba-stoni fra le ruote. Ho visto amori chiudersi ancorprima di sbocciare…Il rione è bello ma, in certeoccasioni, va usato con contagocce! In partico-lare con i futuri suoceri.10) Da ultimo ricordate che se anche quest’annova buca, sarà per il prossimo. Ma porcaccia mi-seria, brucia, sai quanto brucia?

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