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Aggiornamento del Piano Triennale Anticorruzione Azienda USL Roma B 2013 – 2016 1

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Aggiornamento del Piano Triennale Anticorruzione

Azienda USL Roma B

2013 – 2016

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1. Indice2. Acronimi e definizioni3. Quadro normativo di riferimento4. Premessa5. Strumenti di prevenzione del fenomeno corruttivo: Pubblico e Privato a confronto6. Il valore della Compliance Program

7. L’attuale assetto organizzativo dell’ASL ROMA B8. Il Modello Organizzativo Aziendale ed i Soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione9. Task Force Multidisciplinare10. Organismo di Vigilanza e Controllo11. Azioni poste in essere a presidio del fenomeno corruttivo12. La Gestione del Rischio13. Mappatura delle attività a maggior rischio corruttivo14. Descrizione dei processi, valutazione dei rischi e misure a presidio.15. Ulteriori attività di gestione, monitoraggio e controllo 16. Ricognizione dei Procedimenti Disciplinari nell’anno 201417. Attività di Formazione quale misura di prevenzione18. Rotazione dei dipendenti 19. Tutela del dipendente che segnala illeciti23. Obbligo di astensione e Conflitto di interessi, anche potenziale24. Monitoraggio del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti25. Trasparenza amministrativa26. Codice di Comportamento aziendale27. Norma finale

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2. Acronimi e definizioni

USL Azienda USL RM/BR .A. A. Responsabile Aziendale AnticorruzioneA.N.A.C. Autorità Nazionale AnticorruzioneC .I .V .I. T. Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle

amministrazioni pubblicheD. F. P. Dipartimento per la funzione PubblicaP.T.P.C Piano Triennale Prevenzione CorruzioneP. N. A. Piano Nazionale AnticorruzioneO.I.V. Organismo Indipendente di ValutazioneU. O. Unità OperativaU. P. D. Ufficio Provvedimenti DisciplinariP. A. F. Piano Aziendale FormativoR.A.C. Responsabile Anti CorruzioneR .T. Responsabile per la trasparenza

3. Quadro normativo di riferimento

In attuazione della Convenzione dell’ONU contro la corruzione, ratificata dello Stato italiano con Legge n. 116 del 03/08/2009, è stata adottata la Legge n. 190/2012, finalizzata ad arginare i diffusi fenomeni corruttivi che, oltre ad ascendere quotidianamente alla ribalta delle cronache, hanno fatto precipitare l’Italia nella statistica dei paesi a rischio corruzione ha introdotto molteplici novità. Una di esse è quella di affiancare all’azione repressiva un’azione mirata a prevenire le cause della corruzione (non a caso, la legge è intitolata “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”).Detta legge ha introdotto numerosi strumenti per la prevenzione e la repressione del fenomeno corruttivo ed ha individuato i soggetti istituzionalmente preposti a mettere in atto opportune iniziative in materia, prevedendo, tra l’altro, la predisposizione a cura del Dipartimento della funzione pubblica del Piano Nazionale Anticorruzione per l’individuazione delle strategie prioritarie, idonee ad assicurare l’attuazione coordinata delle azioni (da declinare in ciascun PTPC) volte a prevenire e contrastare il fenomeno corruttivo nelle PP.AA

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Nelle more dell’adozione del suddetto PNA, l’Azienda USL RM/B, dopo avere nominato il responsabile per la prevenzione della corruzione, ha ritenuto di dover adempiere al dettato normativo mediante l’approvazione di un Piano provvisorio, da integrare, aggiornare e/o modificare a luce delle indicazioni del Piano Nazionale anticorruzione o ad altri ulteriori e più specifici indirizzi. Con specifica Circolare informativa n. 4 del 24.09.2013 è stato notificato a tutti i Responsabili, l’avvenuta adozione del Piano provvisorio, strumento programmatico per la definizione delle strategie di prevenzione e contrasto della corruzione ed, più in generale, dell’illegalità all’interno dell’Azienda, con invito ad un’attenta valutazione dello stesso nonché all’inoltro al Responsabile della Prevenzione della Corruzione di ogni proposta e/o contributo fattivo, utile alla redazione del Piano di prevenzione definitivo, da adottare entro il 31.12.2013, nella massima contestualizzazione alla complessità organizzativa aziendale

A seguito dell’approvazione della Deliberazione n. 72/2013 con la quale l’allora CIVIT (oggi ANAC) – Autorità Nazionale Anticorruzione- ha approvato in via definitiva il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) recante indicazioni e linee guida per la redazione da parte delle Pubbliche amministrazioni dei Piani aziendali (ove non ancora provveduto), ovvero aggiornare i Piani già adottati, il presente documento è stato aggiornato per la prima volta, entro il termine del 31 gennaio 2014, sulla base della seguente normativa di settore:

Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”;

Linee di indirizzo del 13 marzo 2013 del “Comitato interministeriale per la prevenzione e il contrasto della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” per la predisposizione del Piano Nazionale Anticorruzione;

Circolare n. 1 del 25/01/2013 della presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione Pubblica; D.P.C.M. 16/01/2013 contenente le linee di indirizzo del Comitato interministeriale per la predisposizione, da parte del Dipartimento della

funzione pubblica, del Piano nazionale anticorruzione di cui alla legge 06 novembre 2012, n. 190; Legge 17 dicembre 2012, n. 221 conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, recante ulteriori misure

urgenti per la crescita del Paese; Legge 06 novembre 2012, n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica

amministrazione”; Legge 28 giugno 2012, n. 110 Ratifica ed esecuzione della Convenzione penale sulla corruzione, fatta a Strasburgo il 27 gennaio 1999; DPR n. 62/2013 recante: “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici ai sensi dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165,

come sostituito dall’art. 44, della legge 06 novembre 2012 n. 190”;

D.L. 18 ottobre 2012 n. 179 “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”. Art. 34-bis. “Autorità nazionale anticorruzione”; Decreto-Legge 06 luglio 2012, n. 95 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini (nonché

misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario)”. Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 07 agosto 2012, n. 135;

Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 “Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza

delle pubbliche amministrazioni”;

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Legge 03 agosto 2009, n. 116 “Ratifica ed esecuzione della Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dalla Assembra

generale dell’ONU il 31 ottobre 2003 con risoluzione n. 58/4 firmata dallo Stato italiano il09 dicembre 2003, nonché norme di adeguamento interno e modifiche al codice penale e al codice di procedura penale”;

Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze della amministrazioni pubbliche”; Codice Penale Italiano articoli dal 318 al 322;

Corre l’obbligo rilevare che il Piano triennale di Prevenzione della Corruzione non si configura come un’attività compiuta entro un termine di completamento finale, ma deve essere concepito come un insieme di strumenti finalizzati alla prevenzione che vengono affinati, modificati o sostituiti, in relazione al feedback ottenuto dalla loro applicazione, nel corso del triennio considerato

Per quanto sopra, quindi. detto documento viene aggiornato per la secondo volta alla data del 31 gennaio 2015 alla luce sia dei mutati assetti organizzativi aziendali, meglio esplicitati del successivo par. 7., sia dell’implementazione ed aggiornamento del modello di organizzazione, gestione e controllo in materia di anticorruzione, meglio esplicitati del successivo par. 8.

4. Premessa

La Legge 6 novembre 2012, n. 190, recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, nel prevedere una serie di misure atte a prevenire e contrastare la corruzione e l’illegalità all’interno delle Pubbliche Amministrazioni, ha inteso apportare cambiamenti significativi sia sotto il profilo culturale, sia sotto il profilo tecnico–organizzativo, contribuendo alla diffusione di un nuovo approccio di prevenzione della corruzione, supportato dall’adozione di nuovi strumenti e dall’individuazione dei soggetti adatti a garantire la trasparenza, l’integrità e la legalità.

I nessi tra corruzione amministrativa e corruzione penale sono stati messi in risalto dalla Circolare n.1 del 25/01/2013 del DFP, ove si precisa che il concetto di corruzione va inteso in senso ampio, così da ricomprendere anche le situazioni in cui, a prescindere dalla rilevanza penale, un soggetto, nell’esercizio dell’attività amministrativa, abusi del potere che gli è stato affidato al fine di ottenere un vantaggio privato. Le situazioni rilevanti ricomprendono dunque non solo l’intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione disciplinati dal Titolo II, Capo II del codice penale, ma anche i casi di malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite. In sintesi, alla luce della Legge n. 190/2012, per “corruzione” deve intendersi qualsiasi situazione in cui si ravvisi un abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato per ottenere vantaggi privati. La “corruttela” costituisce una delle principali cause di inefficienza dei servizi destinati alla collettività, del dissesto della finanza pubblica, nonché della disaffezione dei cittadini verso le istituzioni.

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La citata Legge n. 190/2012, nel perseguire quindi la promozione della cultura della legalità e la prevenzione e repressione del fenomeno corruttivo inteso quale “qualsiasi situazione in cui si ravvisi un abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato per ottenere vantaggi privati”, prescrive una serie di adempimenti, spesso tra loro complementari ed interdipendenti che necessitano la realizzazione di una sequenza di azioni con il coinvolgimento di un ampio numero di attori organizzativi.

5. Strumenti di prevenzione del fenomeno corruttivo: pubblico e privato a confronto.

Nel 2001, con il D.Lgs 231/01 è stato previsto, per il settore privato, un sistema premiale, in virtù del quale alle aziende “ virtuose” che abbiano preventivamente adottato ed efficacemente attuato modelli di organizzazione, gestione e controllo idonei a prevenire i reati previsti e puniti dal decreto medesimo, è riconosciuta l’esimente dal reato, il tutto con indubbi vantaggi indiretti concernenti l’immagine aziendale, la tutela degli azionisti e dei soci .

Il fondamento della policy aziendale su principi di legalità preventiva aumenta il vantaggio competitivo dell’azienda medesima. Si tratta di un vantaggio non solo potenziale o riconducibile a meri valori etici, ma concretamente tangibile e derivante dalla progressiva tendenza a consentire l’accesso al mercato alle sole aziende che si sono adeguate al modello organizzativo previsto ex D.Lgs 231/01

In qualche modo, la Legge 190 del 2012 ha rimediato a questa zona franca introducendo anche nel settore pubblico, un meccanismo di allocazione della responsabilità analogo, seppure diverso, rispetto a quello ex D.lgs n. 231 del 2001. Tutto parte dalla nomina, nell’ambito delle pubbliche amministrazioni, del Responsabile della prevenzione della corruzione: l’art. 1, co. 7, della legge 190 stabilisce che: “l’organo di indirizzo politico individua, di norma tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio, il responsabile della prevenzione della corruzione. Negli enti locali, il responsabile della prevenzione della corruzione è individuato, di norma, nel segretario, salva diversa e motivata determinazione”.

Tale soggetto deve tra l’altro: elaborare la proposta di piano di prevenzione, che deve essere adottato dall’organo di indirizzo politico di ciascuna amministrazione (art. 1, co.8); definire procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinatati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione (art. 1, co.8); verificare l’efficace attuazione del piano e la sua idoneità (art. 1, co.10, lett. a); 4) proporre modifiche al piano in caso di accertamento di significative violazioni o di mutamenti dell’organizzazione (art. 1, co.10, lett. a); etcc..

Nel caso di perpetrazione di un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato, risponde il responsabile anticorruzione. E vi risponde a diverso titolo: a) erariale; b) eventualmente civile; c) disciplinare; 4) di responsabilità dirigenziale (impossibilità di rinnovo dell’incarico e, nei casi più gravi, revoca dell’incarico e recesso dal rapporto di lavoro).

La previsione di tali e tante responsabilità rende necessaria la creazione di un modello organizzativo di funzionamento dell'intero impianto, chiaro, condiviso e codificato all'interno delle Amministrazioni, con esplicitazione degli attori interni, esterni, modalità di

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interazione e coinvolgimento, formalizzazione e tracciabilità dei processi nonché collegamento tra adempimenti e obiettivi dirigenziali in sede di negoziazione degli obiettivi.

6. Il valore della Compliance Program

La ratio della normativa in oggetto è fondamentalmente quella di reprimere i crimini dei cd. “colletti bianchi” ed evitare i costi corruttivi derivanti da:

a) inefficienza dei servizi destinati alla collettività;b) non oculata allocazione delle già scarse risorse pubbliche; c) dissesto delle finanze pubbliche; d) disaffezione dei cittadini nei confronti delle istituzioni democratiche;e) compromissione del principio di uguaglianza, minando le pari opportunità dei cittadini; f) disincentivo per gli investimenti dall’estero; g) perdita di competitività del Paese;h) mancato progresso tecnologico delle imprese che preferiscono investire nei “mercati corrotti” e non in quelli innovativi.

I suddetti obbiettivi vengono perseguiti, tra l’altro, mediante l’adozione di un modello di organizzazione e gestione aziendale che possa evitare la perpetrazione di reati. Si tratta della c.d. compliance program, di origina anglosassone, che richiede ampie capacità di autocontrollo e trasparenza .

Al riguardo, corre l’obbligo rilevare che la mancata adozione e/o attuazione di un valido modello di organizzazione, gestione e controllo di prevenzione del fenomeno corruttivo possa dare origine ad una forma di responsabilità dell’ente di natura colposa (cd. “colpa organizzativa”).

Per contro, la normativa vigente attribuisce un valore esimente ai modelli di organizzazione, gestione e controllo della società; infatti, ai sensi e per gli effetti dell’art. 6, comma 1, d.lgs. n. 231/2001, nel caso in cui il reato sia stato commesso da un soggetto in posizione apicale, la società non risponde se prova:

a. di aver adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi;

b. di aver assolto il compito di vigilare sul funzionamento e sull’osservanza dei modelli e di curare il loro aggiornamento;;c. le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione.

La realizzazione delle molteplici attività istituzionali che questa Azienda USL ROMA B è chiamata a svolgere per il soddisfacimento dei bisogni e delle aspettative di salute dei cittadini, soprattutto delle fasce di popolazione fragile, promuovendo la presa in carico e gestendo con efficienza le risorse disponibili, richiede l’impegno, il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutto il personale

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dipendente, e dei collaboratori a qualsiasi titolo, nel rispetto dei principi di trasparenza, correttezza, imparzialità ed equità, assunti come valori fondanti per quest’Azienda USL ROMA B.

L’applicazione degli adempimenti in materia di prevenzione della corruzione sono infatti il risultato di un’azione sinergica e combinata di molteplici attori e fattori, oltre che l’attuazione progressiva di innumerevoli misure a presidio del rischio.

L’insieme degli adempimenti attuativi posti in essere dall’Azienda USL ROMA B, in attuazione alla sopra citata normativa, costituisce il Modello Organizzativo aziendale che comprende, tra l’altro:

nomina il Responsabile di prevenzione della corruzione;

adozione del Piano triennale di prevenzione della corruzione con l’individuazione delle attività a più elevato il rischio; costituzione di una Task Force operativa multidisciplinare con il compito, tra l’altro, di realizzare la necessaria interconnessione

aziendale che renda possibile ed agevole il coinvolgimento di tutti i professionisti interessati; nomina dei referenti aziendali in materia di prevenzione della corruzione;

azioni volte alla mappatura dei processi a più alto rischio di corruzione; adozione del programma triennale per la trasparenza;

monitoraggio semestrale sui tempi di conclusione dei procedimenti;

monitoraggio sull’obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse;

disciplina in materia di rotazione del personale; previsione di specifica disciplina in materia di segnalazione degli illeciti e tutela del wistleblower;

adozione di un codice di comportamento aziendale anche ai fini di una specifica regolamentazione, in materia di incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi, etc.

programmazione ed attuazione di attività di vigilanza e controllo.

Detto modello risulta essere descritto più analiticamente nel successivo paragrafo 8. del presente Piano

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7. L’attuale assetto organizzativo dell’ASL ROMA B .

La nomina del Responsabile della prevenzione della corruzione è avvenuta con deliberazione del Direttore Generale n. 969 del 13.08.2013, in forza di formale richiesta della Regione Lazio - Segretariato Generale- Struttura Trasparenza Contrasto alla Corruzione e Semplificazione (note prot. n 42745 del 15.07.2013 e prot. n. 42753 del 15.07.2013).

Come già anticipato, nelle more dell’adozione del Piano nazionale anticorruzione, con Deliberazione del Direttore Generale n. 1007 del 12.09.2013 è stato approvato un Piano provvisorio di prevenzione della corruzione dell’Azienda USL ROMA B, recante “Prime Misure in materia di Prevenzione della Corruzione: approvazione del Piano Provvisorio di Prevenzione della Corruzione dell’ASL ROMA B –Anni 2013-2015”. Detto Piano provvisorio già conteneva una serie di informazioni tese diffondere e comunicare gli aspetti più salienti della nuova normativa in materia di prevenzione della corruzione.

Successivamente, in attuazione alla vigente normativa di settore, l’ASL RM/B ha provveduto ad aggiornare entro la data del 31.01.2014, il suddetto Piano provvisorio. In effetti, con Deliberazione del Direttore Generale n. 77 del 17.01.2014 (disponibile sul sito internet ed intranet), è stato adottato il Piano triennale di Prevenzione della Corruzione dell'Azienda USL ROMA B (di seguito PTPC), strumento programmatico per la definizione delle strategie di prevenzione e contrasto della corruzione e dell’illegalità all’interno dell’Azienda USL Roma B..

Destinatario del Piano è tutto il personale dipendente, operatori e collaboratori a qualsiasi titolo con l’Amministrazione e la violazione delle misure di prevenzione previste dal presente Piano costituisce illecito disciplinare, ai sensi di quanto previsto dall’art. 1 comma 14 della Legge 190/2012; l’arco temporale di riferimento del PTPC, fatti salvi i necessari ed opportuni aggiornamenti annuali, è il triennio 2013-2016

In linea con quanto prescritto espressamente dal DCA 259 del 6 agosto 2014 di approvazione delle linee guida per l’adozione dell’Atto di autonomia aziendale delle Aziende Sanitarie della Regione Lazio, detto PTPC deve essere rivisitato entro 60 gg. dall'approvazione del nuovo Atto aziendale.

Atteso che con deliberazione del Direttore Generale n. 492 del 14.11.2014 quest’Azienda ha già proceduto all’adozione della “proposta di Atto di Autonomia Aziendale dell’Azienda USL ROMA B conforme alle indicazioni del DCA n.U00259 del 6 agosto 2014 ”, il presente aggiornamento del PTPC, entro la data del 31.01.2015, già tiene conto dei mutati assetti organizzativi di seguito indicati, in estrema sintesi.

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La Legge n.190 /2012 in materia di prevenzione e repressione della corruzione è norma, avente carattere imperativo e cogente, che dev’essere applicata sull’intero territorio nazionale nonché a tutte le PP.AA. Per contestualizzare esattamente il presente lavoro, è necessario dunque avere riguardo al contesto nell'ambito nel quale la Legge n.190 /2012 dev’essere applicata. Non si può prescindere da un’approfondita analisi del contesto in cui opera l’amministrazione, né dallo studio e valutazione dei rischi specifici a cui sono esposte le varie articolazioni organizzative.

Per maggiore completezza di informazioni, ai fini della redazione e comprensione del presente Piano, si ritiene utile, quindi, una breve presentazione della realtà organizzativa dell’Azienda USL ROMA B.

Con il D.Lgs. 30/12/1992 n. 502, recante “Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421”, la precedente Unità Sanitaria Locale (USL) è divenuta azienda dotata di autonomia organizzativa, gestionale, tecnica, amministrativa, patrimoniale e contabilei. L'"Azienda Unità Sanitaria Locale Roma B", di seguito denominata Azienda (o AUSL) è quindi un’Azienda con personalità giuridica pubblica, nonché centro di imputazione di autonomia imprenditoriale. Nasce nel 1994 a seguito dell’accorpamento delle UU.SS.LL. RM/3 ed RM/5 che, a loro volta, derivavano rispettivamente dall’unione delle USL 5 e 7 e delle USL 8 e 10.

L’Azienda1, la cui organizzazione complessiva è disponibile sul sito internet istituzionale al link http://www.aslromab.it/, si articola in quattro distretti sanitari territoriali e nei sotto elencati Presidi Ospedalieri:

• Presidio Ospedaliero “Sandro Pertini”• Presidio Ospedaliero “Policlinico Casilino”.

A seguito dell’approvazione dello Statuto di Roma Capitale (approvato con deliberazione n. 8/2013) e della successiva deliberazione di Assemblea Capitolina n. 11/2013 sono stati ridefinite le delimitazioni dei Municipi di Roma Capitale, con la riduzione del loro numero da 19 a 15.

La mappa del territorio di Roma Capitale, sotto illustrata, rappresenta la nuova articolazione territoriale dei 15 Municipi:

1 Tratto da Deliberazione del Direttore Generale n. 492 del 14.11.2014 recante: “Adozione proposta Atto di autonomia aziendale dell’Azienda USL Roma B conforme alle indicazioni del DCA n. 259 del 6 agosto 2014”.

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Figura 1.

Tale riprogettazione ha comportato una revisione dei confini territoriali della ASL ROMA B (che adesso consta dei seguenti Municipi: IV, V, e VI) e ne ha modificato sia la consistenza territoriale, sia di conseguenza la popolazione assistita, come risulta nella tabella sotto illustrata:

Tabella A

Nuovi Municipi ASL RM/B dopo

approvazione delibera Assemblea Capitolina

11/2013

Costituito dai vecchi ex Municipi

Popolazione da assistere DCA 259/14

IV Coincide con il preesistente territorio dell’ex municipio V

175.891

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V Territorio che ha accorpato gli ex municipi VI e VII

245.233

VI Coincide con il preesistente territorio dell’ex municipio VIII

258.326

TOTALE POPOLAZIONE ASL ROMA B 679.450

La distribuzione per Distretto Sanitario della superficie e della popolazione è così articolata:

Area distrettuale del nuovo Municipio IV: è caratterizzato da quartieri popolari e “storici” come Pietralata, Casalbertone, Tiburtino, S. Basilio, e si estende lungo la via Tiburtina fino ai Comuni di Tivoli, Gallicano, Palestrina e Zagarolo.

Nel I Distretto è presente il complesso carcerario di Rebibbia che ospita circa 2500 detenuti con un turn over di 4000-5000 reclusi l’anno.

Sul territorio del I Distretto si trovano due strutture di ricovero per acuti: Ospedale S. Pertini 1 (365 P.L.) e la casa di cura accreditata Nuova Itor (133 P.L.); una casa di cura per malattie neuropsichiatriche (Castello della Quiete, 30 P.L. + 40 P.L. RSA) e un istituto privato per malattie neurologiche (S. Alessandro, 84 P.L.). Sono inoltre presenti 16 strutture territoriali della ASL, tra le quali si segnalano tre Poliambulatori specialistici, tre consultori familiari, cinque strutture del DSM, oltre alla sede amministrativa dell’Azienda. La sede del SERT si trova attualmente sul territorio della ASL RMA.

Il I Distretto confina a nord ovest con la ASL RMA sul cui territorio sono presenti il Policlinico Umberto I, l’Ospedale G. Eastman e l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, che risultano forti “attrattori” per la popolazione residente nell’ex V Municipio.

Area Distrettuale del nuovo V Municipio: è il più piccolo come estensione (19,6 Kmq) ma è anche il più densamente popolato (oltre 6.500 abitanti per kmq), tre volte circa la media cittadina. Comprende zone con insediamenti urbanistici e popolazione ormai stabilizzati, quali Centocelle, il quartiere con il maggior numero di residenti, l’Alessandrino e Tor Sapienza.

Nel II Distretto non vi sono strutture di ricovero aziendali, ma sono presente la casa di cura accreditata per acuti Guarnieri (109 P.L.), la casa di cura privata Rome American Hospital (150 P.L.) e la RSA Villa Lucia (48 P.L.). Come strutture aziendali territoriali vi sono tre ambulatori specialistici, quattro consultori, due strutture DSM, il SERT, la sede principale del servizio farmaceutico territoriale, la sede del servizio veterinario (presso il Centro Carni).

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Area Distrettuale del nuovo VI Municipio: è la zona di Roma dove si registra il più alto numero di residenti: circa 256.000 a fine 2012. L’ampia estensione di 11.335 ettari e la presenza di terreni non ancora urbanizzati e destinati alle coltivazioni, determina una densità abitativa di circa 2.260 abitanti per kmq, valore assai più basso rispetto alla media aziendale. Accanto ad alcune zone ormai pressoché sature, come Torre Angela, Torre Spaccata, Torre Maura, ce ne sono altre in poderoso sviluppo (Borghesiana, Giardinetti).

L’ex VIII municipio presenta il maggiore dinamismo demografico dell’intero Comune, con un fortissimo movimento migratorio in entrata ed una alta natalità. La popolazione appartiene a fasce economiche medio -basse.

In questo distretto sono presenti la struttura di ricovero per acuti Policlinico Casilino (242 P.L.), due RSA (Madonna del Divino Amore e Mendicini) per un totale di 70 P.L., tre consultori, sei strutture del DSM, un Ser.T. e la sede del servizio farmaceutico. E’ presente in questo quadrante della città di Roma il Policlinico Universitario Tor Vergata.

8. Il Modello Organizzativo Aziendale ed i Soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione

L’attuazione della Legge n. 190/2012 richiede la previsione e realizzazione di un modello organizzativo aziendale per il funzionamento dell'intero impianto, chiaro, condiviso e codificato all'interno dell’ Amministrazione, con esplicitazione degli attori interni, esterni, modalità di interazione e coinvolgimento, formalizzazione e tracciabilità dei processi nonché collegamento tra adempimenti e obiettivi dirigenziali in sede di negoziazione degli obiettivi.

I Soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione sono:

A. IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Con deliberazione n. 969 del 12.08.2013, l’ASL RM/B ha nominato la Dott.ssa Roberta Taurino, già Direttore dell’UOC Affari Generali e Legali, quale Responsabile della prevenzione della corruzione, in attuazione dell’art. 1 comma 35 della Legge 190/2012 nonché della Circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica n. 1 del 25.01.2013.

Il Responsabile della prevenzione della corruzione predispone entro il 31 gennaio, il Piano triennale di prevenzione della corruzione che sottopone al Direttore Generale per l’approvazione.Il Piano viene trasmesso al Dipartimento della funzione pubblica e pubblicato sui siti intranet e sul sito istituzionale internet dell’Azienda, nella sezione “Amministrazione trasparente”.Al Responsabile competono le seguenti attività e funzioni:

elaborare la proposta di piano della prevenzione, che deve essere adottato dall’organo di indirizzo politico (art. 1, comma 8); definire le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti

alla corruzione (art. 1, comma 8);

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verificare l’efficace attuazione del piano e della sua idoneità (art. 1, comma 10, lett. a); proporre modifiche al piano in caso di accertamento di significative violazioni o di mutamenti dell’organizzazione (art. 1, comma

10, lett. a); verificare, d’intesa con i dirigenti delle articolazioni aziendali componenti, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti

allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione (art. 1, comma 10, lett. b);

individuare il personale da inserire nei percorsi di formazione sui temi dell’etica e della legalità (art. 1, comma 10 lett. c); pubblicare entro il 15 dicembre di ogni anno sul sito web aziendale una relazione recante i risultati dell’attività (art. 1, comma 14);

Per l’adempimento dei compiti previsti dalla Legge 190/2012 sopra elencati, il Responsabile può in ogni momento: verificare e chiedere delucidazioni per iscritto e verbalmente a tutti i dipendenti su comportamenti che possono integrare anche

solo potenzialmente corruzione e illegalità; richiedere ai dipendenti che hanno istruito un procedimento di fornire motivazioni per iscritto circa le circostanze di fatto e di

diritto che sottendono all’adozione del provvedimento finale; effettuare, tramite il Referente dell’Organismo per il Controllo Anticorruzione, monitoraggi, ispezioni, verifiche e controlli presso

ciascun ufficio dell’Asl anche al fine di verificare il rispetto del rispetto delle condizioni di correttezza e legittimità dei procedimenti in corso o già conclusi.

B. L’AUTORITÀ DI INDIRIZZO POLITICO:

designa il responsabile (art. 1, comma 7, della l. n. 190); adotta il P.T.P.C. e i suoi aggiornamenti e li comunica al Dipartimento della funzione pubblica (art. 1, commi 8 e 60, della l. n. 190); adotta tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della

corruzione;

C. TUTTI I DIRIGENTI:

Dal combinato disposto di cui ai commi 9 e 10 della L. 190/2012, con le disposizioni degli artt. 16 e 17 del Dlgs n. 165/2001 e smi risulta il chiaro coinvolgimento diretto di tutta la Dirigenza nelle attività di prevenzione della corruzione, che deve provvedere come di seguito:

dirigere, coordinare e controllare l’attività dei dipendenti e dei responsabili dei procedimenti amministrativi, anche con potere sostitutivo in caso di inerzia (lett.e, dell’art. 16);

svolgere le attività di organizzazione e gestione del personale (lett. h, dell’art 16); assicura l’osservanza del Codice di comportamento e verificano le ipotesi di violazione e adotta, ove in loro potere, le misure gestionali, quali l’avvio di procedimenti disciplinari, la sospensione e rotazione del personale (artt. 16 e 55 bis d.lgs. n. 165 del 2001);

osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n.190 del 2012);

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concorrere alla “definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione e a controllarne il rispetto da parte dei dipendenti dell’ufficio cui sono preposti (lett. 1-bis art 16);

fornire le informazioni richieste dal soggetto competente per l’individuazione delle attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione e formulano specifiche proposte volte alla prevenzione del rischio medesimo (lett. 1-ter art 16);

provvedere al monitoraggio delle attività nell’ambito delle quali è elevato il rischio di corruzione svolte nell’Ufficio a cui sono preposti, disponendo, con provvedimento motivato la rotazione del personale in caso di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva (lett. 1-quater art 16);

partecipa al processo di gestione del rischio, anche proponendo ed aggiornando le misure di prevenzione (art. 16 d.lgs. n. 165 del 2001);

D. I REFERENTI PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Considerato l’elevatissimo numero di dirigenti in servizio c/o quest’Asl, soprattutto di area M/V e delle professionalità sanitarie, il modello organizzativo in esame prevede necessariamente un livello di raccordo intermedio, tra il predetto personale dirigenziale ed il RAC, rappresentato sostanzialmente dai Direttori di Dipartimento e di Distretto (come peraltro specificatamente richiesto da questi ultimi).In attuazione, dunque, della più volte citata normativa di settore, quindi, con deliberazione del Direttore Generale n. 1361 del 20.11.2013 l’Azienda USL Roma B ha proceduto alla individuazione e formale nomina dei Referenti aziendali per la prevenzione della corruzione, chiamati a collaborare e supportare il RAC, ai fini della realizzazione ed attuazione dell’intero modello organizzativo aziendale, come di seguito:

nella verifica dell’attuazione e del rispetto del Piano; nella proposta di modifiche ed integrazioni del Piano, necessarie/utili in relazione al verificarsi di violazioni significative, a

mutamenti organizzativi o istituzionali; nell’individuazione ed applicazione dei meccanismi di adozione, attuazione e controllo delle decisioni idonee a prevenire il rischio,

inclusa l’effettiva rotazione negli incarichi, compatibilmente con l’organico aziendale; nel monitoraggio del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti; nella vigilanza sull’assenza di situazioni di incompatibilità a carico dei dipendenti; svolgono attività informativa nei confronti del responsabile, affinché questi abbia elementi e riscontri sull’intera organizzazione ed

attività dell’amministrazione, e di costante monitoraggio sull’attività svolta dai dirigenti assegnati, nella verifica nell’individuazione delle attività, anche ai fini della formazione, dei dipendenti maggiormente esposti al rischio di corruzione;

nell’assicurazione del rispetto degli obblighi di informazione del Responsabile della prevenzione della corruzione ed in materia di trasparenza.

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E. L’ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE;

partecipa al processo di gestione del rischio (Allegato 1, par. B.1.2.); considera i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti ad essi attribuiti; svolge compiti propri connessi all’attività anticorruzione nel settore della trasparenza amministrativa (artt. 43 e 44 d.lgs. n. 33 del

2013); esprime parere obbligatorio sul Codice di comportamento adottato dall’Azienda (art. 54, comma 5, d.lgs. n. 165 del 2001);

F. L’UFFICIO PROCEDIMENTI DISCIPLINARI:

svolge i procedimenti disciplinari nell’ambito della propria competenza (art. 55 bis d.lgs. n. 165 del 2001); provvede alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria (art. 20 d.P.R. n. 3 del 1957; art.1, comma 3, l. n. 20

del 1994; art.331 c.p.p.); propone l’aggiornamento del Codice di comportamento;

G. TUTTI I DIPENDENTI DELL’AMMINISTRAZIONE:

partecipano al processo di gestione del rischio (Allegato 1, par. B.1.2.); osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n.190 del 2012); segnalano le situazioni di illecito al proprio dirigente o all’U.P.D. (art. 54 bis del d.lgs. n. 165 del 2001); segnalano casi di personale

conflitto di interessi (art. 6 bis l. n. 241 del 1990; artt. 6 e 7 Codice di comportamento);

H. I COLLABORATORI A QUALSIASI TITOLO DELL’AMMINISTRAZIONE:

osservano le misure contenute nel P.T.P.C.; osservano le misure contenute nel Codice di comportamento aziendale ( in fase di elaborazione) segnalano le situazioni di illecito (art. 8 Codice di comportamento)

Alla luce di quanto sopra, dunque -ai sensi e per gli effetti dell’art. 1, comma 12, della L. n. 190/2012- oltre alla responsabilità per il verificarsi di fenomeni corruttivi in capo al Responsabile per la prevenzione, i Referenti, i Dirigenti ed dipendenti delle strutture coinvolte, mantengono, ciascuno, il proprio, personale livello di responsabilità, anche nel rispetto degli obblighi di collaborazione, supporto e raccordo con tutti i soggetti dell’amministrazione, che a vario titolo sono chiamati a operare in materia di anticorruzione.

9. Task Force Multidisciplinare

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Con deliberazione del Direttore Generale n. 1226 del 20.11.2013 è stata istituita una Task Force multidisciplinare, nella composizione di seguito indicata, eterogenea e rappresentativa delle varie professionalità presenti in azienda, con il compito di supportare e coadiuvare il Responsabile anticorruzione, Direttore UOC Informatica aziendale e collegamenti con il territorio;

Direttore UOC Logistica Beni e Servizi; Direttore UOC IV Distretto; Direttore Dipartimento dI Prevenzione Direttore Direzione Sanitaria Ospedale Pertini; Direttore Direzione sanitaria Policlinico Casilino; Resp. UOS Attività Amministrative Strutture accreditate e convenzionate; Resp. UODC Professioni Sanitarie per l’Assistenza Infermieristica ed Ostetrica;

Il RAC potrà indire specifici incontri di carattere plenario, settoriale o individuale, per indirizzare, monitorare e verificare lo stato di avanzamento dei lavori e la loro rispondenza alle linee programmatiche AC.

Detta Task Force potrà subire modifiche nella sua composizione, all’esito della realizzazione di nuovi assetti organizzativi aziendali.

10. Organismo di Vigilanza e Controllo

Con deliberazione del Direttore Generale n. 487 dell’11/11/2014 (disponibile sul sito internet ed intranet), quest’Azienda USL ROMA B ha provveduto alla costituzione di un “ORGANISMO DI VIGILANZA E CONTROLLO” (di seguito “OdV”) che costituisce integrazione del vigente Piano aziendale anticorruzione.

Nell’ottica della massima efficienza organizzativa, in linea con le previsioni della citata Legge n.190/2012, l’Azienda USL Roma B ha inteso integrare l’attuale modello organizzativo in materia di anticorruzione di cui al vigente Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, con elementi di sistema di monitoraggio e controllo interno di cui al D.Lgs n. 231/2001, cogliendo quindi l’opportunità fornita dalla vigente normativa per introdurre nuove e ulteriori misure e/o rafforzare quelle esistenti, con un'azione coordinata per l'attuazione di efficaci tecniche di prevenzione e contrasto della corruzione e dell'illegalità.

L’ODV è un Organismo interno incaricato di svolgere ogni possibile azione di verifica, indagine, accertamento specifico, fornendone, all’esito dettagliata relazione in merito, anche ai fini dell’attivazione dell’Ufficio procedimenti disciplinari. Può non avere una composizione stabile e i suoi componenti possono essere nominati di volta in volta in relazione alle specifiche esigenze contingenti ed alle professionalità più idonee ed adeguate a soddisfare le stesse.

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La scelta dei soggetti cui affidare le funzioni di vigilanza è di natura fiduciaria e compete esclusivamente al Direttore Generale. I componenti dell’ODV non devono trovarsi in una posizione, neppure potenziale di conflitto di interessi con l’Azienda, e devono possedere i necessari requisiti di onorabilità per poterne fare parte.

11. Azioni poste in essere a presidio del fenomeno corruttivo

La nuova Direzione Generale, insediatasi nel febbraio 2014, ha infuso energie nuove ed è stata foriera di un deciso commitment nella diffusione della cultura organizzativa tesa alla promozione dell’etica e della legalità, anche mediante la previsione della declinazione e collegamento dei principali adempimenti previsti dalla Legge n. 190/2012 con il ciclo delle performances per l’anno 2014.

Per quanto sopra, quindi, unitamente ai Dirigenti Responsabili titolari di budget, nell’anno in corso si è proceduto alla progressiva individuazione dei processi a rischio corruzione, ad una progressiva capillare mappatura dei processi sensibili, all’individuazione delle tipologie di rischio e valutazione del loro impatto all'interno dell'Amministrazione, alla stima della probabilità degli eventi e, infine, alla previsione e la definizione delle necessarie misure, obbligatorie ed ulteriori, volte a prevenirne/ridurne l’accadimento.

L’Azienda, con il supporto del Responsabile per la trasparenza, ha inoltre adempiuto agli obblighi di trasparenza legati alla pubblicità degli atti sul sito istituzionale nonché al monitoraggio dei tempi di conclusione dei procedimenti ex Dlgs 33/2013.

Si è trattato di un lavoro molto complesso e lungo, non solo per la necessità di tradurre le metodologie di risk management in approcci realmente funzionanti nella specifica realtà di riferimento, ma anche per la necessità di sviluppare una sequenza di azioni con il coinvolgimento di un ampio numero di attori organizzativi.

Inoltre, il Responsabile Anticorruzione, - ha quindi assolto innumerevoli funzioni, tra le quali:• coordinamento della già citata Task Force operativa multidisciplinare anche al fine della verifica e controllo dei risultati ottenuti,

volti al conseguimento di feedback positivi;• convocazione e verbalizzazione di innumerevoli incontri con i molteplici attori organizzativi ai fini della mappatura di processi ed

individuazione aree di rischio e valutazione degli stessi sulla base dei criteri e principi forniti dal PNA e progressiva compilazione delle schede all’uopo predisposte.

• diffusione delle informazioni utili alla gestione delle problematiche inerenti le aree di intervento;• definizione dei possibili interventi correttivi e/o integrativi applicabili ai differenti modelli organizzativi aziendali;• organizzazione di Tavoli Tecnici periodici finalizzati all’analisi comparativa delle esperienze maturate nei vari Servizi, ovvero

analisi delle criticità riscontrate nell’applicazione della normativa anticorruzione nell’ambito di ogni singola realtà e della risoluzione delle problematiche;

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• predisposizione ed inoltro di numerose Circolari informative e/o Disposizioni di servizio tese a divulgare il più possibile la conoscenza di buone pratiche, nel rispetto del codice di comportamento aziendale nonché in materia di monitoraggio dei termini dei procedimenti amministrativi in attuazione dell’art. 1 co. 9, lett. D), della Legge n. 190/2012 nonché del Piano aziendale per la prevenzione della corruzione, , con esplicitazione che tale periodica attività ha lo scopo di garantire la tempestiva eliminazione di eventuali anomalie e, al contempo, assicurare l’immediata visione al cittadino dell’iter procedimentale, anche al fine di consentire una più efficace interazione con l’ASL ROMA B;

• progettazione e realizzazione di specifica attività formativa in materia di anticorruzione, nel settore di competenza, e nei servizi interessati, su richiesta dei Dirigenti responsabili.

• progettazione ed attuazione di attività di consulenza, collaborazione e supporto formativo/informativo ai Responsabili aziendali, assegnatari di obiettivi specifici attuativi della L. 190/2012 e Dlgs 33/2013;

• avvio delle azioni di verifica, per il tramite della sopra citata Task Force operativa multidisciplinare, con sistema a campione, dell’acquisizione, da parte dei Dirigenti preposti, delle schede per la dichiarazione di assenza di incompatibilità;

• avvio del monitoraggio, per il tramite della sopra citata Task Force operativa multidisciplinare, sulle azioni di mappatura dei processi, dei rischi e delle misure anticorruzione

• elaborazione di un Summary Act, ricognitivo degli aspetti più salienti dell’attuale modello organizzativo dell’Asl RM/B in materia di prevenzione della corruzione. Detto opuscolo informativo, all’esito di validazione della Direzione strategica, è stato presentato e consegnato al personale dipendente in occasione di iniziative formative.

• In attuazione delle indicazioni regionali in materia, nelle more della realizzazione da parte dell’Istituto Arturo Jemolo in qualità di soggetto unitario erogatore di attività formativa anticorruzione per tutte le Aziende sanitarie regionali (all’uopo individuato dalla Regione Lazio mediante stipula di specifico accordo di programma), in piena condivisione e con il supporto attivo della Direzione aziendale, il RAC si è occupato della progettazione e successiva realizzazione iso risorse (anche in qualità di relatrice) di un seminario obbligatorio dal titolo: “Giornata di formazione in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza in Sanità” c/o Aula magna dell’Ospedale Pertini dedicato ai soggetti dell’area Comparto preposti all’attuazione degli interventi di prevenzione ex Legge n. 190/2012. Per questo evento è stata prevista la partecipazione, in qualità di relatori, non solo del Responsabile aziendale per la Trasparenza, ma anche di RAC di altre aziende sanitarie, in un’ottica di benchmarking. Al riguardo, corre l’obbligo rilevare che per l’anno 2013 già era stata organizzata e realizzata analoga iniziativa dedicata ai Direttori di Dipartimento, ai Direttori di Struttura Complessa e ai Dirigenti Responsabili di Unita organizzativa semplice dipartimentale.

Per l’anno 2014, il modello organizzativo dell’Azienda USL Roma B. è stato altresì implementato, con il supporto del RAC, come segue:

Con deliberazione del Direttore Generale n. 65 del 17/01/2014 (disponibile sul sito internet ed intranet), questa Azienda USL ROMA B ha approvato il Regolamento aziendale per il conferimento degli incarichi di patrocinio legale in materia civile, penale, amministrativo, contabile e tributaria da affidare ad avvocati esterni nonchè per l'affidamento della difesa dei dipendenti, ai sensi della vigente contrattazione collettiva. La costituzione del suddetto Albo colma una lacuna aziendale ed è posto a presidio di specifico rischio.

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Con deliberazione del Direttore Generale n. 66 del 17/01/2014, questa Azienda USL ROMA B ha approvato il Regolamento aziendale concernente il procedimento preordinato alla stipula di convenzioni dell'azienda U.S.L. ROMA B - approvazione dello schema-tipo di convenzione. Detto Regolamento colma una lacuna aziendale ed è posto a presidio di specifico rischio.

12. La Gestione del Rischio

Uno degli obiettivi primari del Piano anticorruzione è l’individuazione delle attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione. Come chiarito nel P.N.A. la “gestione del rischio” di corruzione “è lo strumento da utilizzare per la riduzione delle probabilità che il rischio si verifichi”. L’art. 1 comma 9 lett. a) della Legge 190/2012 procede già ad una prima diretta individuazione, relativamente ai seguenti procedimenti:

a) autorizzazione o concessione; b) scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi

del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163; c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, attribuzione di vantaggi economici a persone ed enti

pubblici e privati; d) concorsi e prove selettive per l’assunzione del personale e progressioni di carriera.

Oltre agli ambiti sopra indicati, già pre-identificati dalla Legge 190/2013, l’Azienda Usl ROMA B ha individuato ulteriori aree di attività, legate all’attività a rischio, correlate a funzioni istituzionali proprie dell’Azienda Sanitaria Locale.

13. Mappatura delle attività a maggior rischio corruttivo

Alla luce di quanto rappresentato nel paragrafo che precede ed assumendo quale base di partenza l'analisi già sviluppata nel precedente Piano Aziendale Anticorruzione approvato con Deliberazione n. 77/2014, si è inteso procedere ad un aggiornamento dello stesso mediante con la puntuale attività di mappatura dei processi a maggior rischio corruttivo ed all’individuazione delle correlate misure a presidio.

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Nella consapevolezza che la gestione del rischio richiede una chiara visione degli obiettivi strategici dell'organizzazione, una precisa conoscenza del modello organizzativo e dei processi di lavoro, la capacità di combinare il rispetto delle norme con gli effetti economici, finanziari, di servizio e di immagine della P.A, e che individuare le tipologie di rischio, valutare il loro impatto all'interno dell'Amministrazione e stimare la probabilità degli eventi è un esercizio, al tempo stesso, culturale e metodologico, sono stati effettuati innumerevoli incontri con tutti gli attori organizzativi che hanno visto coinvolti i Responsabili e/o loro stretti collaboratori, per la mappatura di oltre n. 40 strutture aziendali (Dipartimenti, UOC, UOSD). Sono stati incontri durante i quali è stato fornito agli interessati il necessario supporto metodologico, sono stati illustrati gli schemi utili all’individuazione del contesto nel quale operare la valutazione del rischio e sono state, altresì, date indicazioni tecniche al fine di addivenire ad una omogeneità di criteri e contenuti.

Premesso quanto sopra, l'Azienda USL Roma B ha inteso cogliere appieno le opportunità offerte dall’elaborazione del Piano, operando un’ampia c.d. mappatura dei processi (fino ad oggi ancora non disponibile anche in ragione del fatto che l'attuale contabilità analitica è organizzata per centri di costo), al fine di definire un documento programmatico, certamente valido nella lotta alla corruzione, perfettibile, modificabile in itinere ed aggiornabile nel prosieguo, ma al tempo stesso utile a fornire fin da subito importanti informazioni sull'organizzazione medesima.

In particole al fine di ottimizzare i tempi e le risorse disponibili, il RAC ha ritenuto utile e coerente utilizzare una tecnica mista, costituita da:

interviste dirette condotte dal RAC sulla base di una specifica check list informatica (in formato excell), strutturata secondo le variabili indicate dal PNA;

somministrazione ai Responsabili di una scheda cartacea semplificata per la rilevazione delle informazioni (secondo variabili analoghe a quelle contenute nella check list informatica utilizzata in sede di interviste).

Al riguardo, si rileva che, mentre l'applicazione della tecnica dell'intervista è certamente lavoro più lungo e faticoso, rispetto alla mera somministrazione di una scheda per l'acquisizione dei dati, ha indubbiamente il vantaggio di rilevare, in sede di colloquio informale tra i Responsabili ed il RAC, preziose informazioni aggiuntive sull'organizzazione ricorrendo alla conoscenza ed esperienza diretta del responsabile, l'unico in grado di contribuire concretamente alla corretta identificazione dei rischi ed alla individuazione delle misure in grado di ridurli.

Con la suddetta modalità lavorativa si è creata quella rete di comunicazione e condivisione indispensabile per l’avvio di un progetto impegnativo e ambizioso fortemente sostenuto a livello di vertice strategico.

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14. Descrizione dei processi, valutazione dei rischi e misure a presidio.

Con il presente aggiornamento del Piano si formalizza dunque la valutazione dei rischi corruttivi – così come operata direttamente dai Dirigenti Responsabili- sulla base dell’analisi delle caratteristiche degli stessi, esaminati in termini di probabilità ed impatto, valutando la pericolosità dell’evento (in termini di grado di rischio: ALTO-MEDIO –BASSO) correlata alla gravità delle conseguenze ed alle misure a presidio (già esistenti o non esistenti; già attuate o meno).

Si ripotano di seguito le apposite schede –elaborate direttamente dai Responsabili delle articolazioni organizzative interessate- recanti la descrizione dei processi, l’individuazione e la valutazione dei relativi rischi e le misure per contrastarli.

Si tratta del lavoro di c.d. mappatura della aree aziendali individuate come maggiormente esposte al rischio di corruzione, ove vengono illustrati:

le attività a più alto rischio di corruzione il tipo e grado di rischio ponderato in rapporto alle predette attività la misure a presidio del rischio, attuate o da attuare

STAFF DIREZIONE GENERALE

AVVOCATURADESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati

Erronea valutazione delle parcelle emesse dagli avvocati esterni affidatari di incarichi di patrocinio o consulenza

BASSO Verifica dell’operato da parte di altro avvocato dell’ufficio, in veste di supervisore dell’attività svolta dal responsabile del processo

Supporto attività transattiva Possibili collusioni con la MEDIO Verifica dell’operato da parte di altro avvocato

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controparte dell’ufficio, in veste di supervisore dell’attività svolta dal responsabile del processo

Affidamento incarichi professionali

Viene esplicata attività di mera ratifica. Comunque il rischio potenziale è quello di affidare gli incarichi senza la necessaria trasparenza ed imparzialità.

BASSO Regolamento aziendale e costituzione Albo avvocati (Del. n. 65 del 17.01.2014) – il rischio risulta pressoché eliminato.

UOC FORMAZIONE, COMUNICAZIONE E PROGETTI SPECIALI (ex UOC Politiche della Formazione) DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Individuazione formatori interni conflitto di interessi BASSO Tutti gli atti dei processi formativi sono sottoposti a delibera; la ASL Roma B è Provider regionale per la formazione, rispetto procedure ECM;

Individuazione formatori esterni conflitto di interessi BASSO Tutti gli atti dei processi formativi sono sottoposti a delibera; rispetto procedure ECM;

Piano formativo interno/esterno conflitto di interessicorruzione, peculato, distrazione di personale,truffa ai danni dello stato

BASSO Verifica degli atti da parte di personale dedicato prima dell’eventuale pagamento

Convenzione con istituti privati

conflitto di interessi

BASSO Dichiarazione di assenza di conflitto di interesse da parte del referente aziendale

Corso triennale di formazione specifica in medicina generale conflitto di interessi, truffa ai

danni dello stato

BASSO Controllo mensile della presenza ai corsi

UOS SERVIZIO CIVILE (ex IP Servizio Civile) DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Selezione docenti per realizzazione fase formativa all’interno dei progetti di servizio

Discrezionalità nella scelta dei docenti

BASSO Valutazione dei curricula dei docenti, sia per la formazione generale che per la formazione specifica. La formazione generale prevede il formatore

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civile. aziendale accreditato.I curricula dei formatori specifici sono valutati nell’ambito del “progetto di servizio civile” esaminato dalle commissioni regionali ai fini dell’attribuzione del punteggio per la partecipazione al bando.Implementare procedura scritta per la selezione dei docenti.

Selezione dei candidati in base al bando per il quale si candidano i giovani per ogni progetto di servizio civile.

Margine di discrezionalità nella selezione dei candidati

BASSO La valutazione dei candidati è affidata ad una Commissione specifica nominata per singolo progetto (o al selettore, figura riconosciuta dall’Ufficio Nazionale di Servizio Civile). I criteri di valutazione sono definiti nel progetto.

UOS PREVENZIONE, PROTEZIONE E CONTROLLO DEI RISCHI DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Radioprotezione: assegnazione lavoratori alle categorie A e B in base alle radiazioni assorbite

Discrezionalità delle valutazione ALTO Corretta applicazione della Legge 230/95 e smi

Implementare l’oggettività delle valutazione

Elaborare le misure preventive e protettive

Discrezionalità nella individuazione dei fornitori e delle consulenze

ALTO Da attuare:commissioni ad hoc da attivare al bisogno, fatte salve le urgenze (le quali in ogni caso devono essere successivamente ratificate dalla commissione specifica)

FormazioneDiscrezionalità nella scelta dei docenti

ALTO Da attuare: istituire una commissione specifica per la valutazione dei curricola

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Fornire ai lavoratori le informazione previste dalla normativa vigente

Discrezionalità nella scelta del fornitore del materiale informativo

BASSO Tutta l’informazione è stata messa on-line

STAFF DIREZIONE SANITARIA

MEDICO COMPETENTE DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Visite di idoneità alla mansione specifica:-visita medica preventiva-visita medica periodica-visita medica su richiesta del lavoratore-visita in occasione del cambio di mansione-visita precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore ai sessanta giorni continuativi

Uno degli infermieri operanti nel Servizio potrebbe, senza consultare il medico competente, fare eseguire un accertamento specialistico non previsto ad un lavoratore proprio conoscente/amico a danno dell'amministrazione

BASSO -Codice di Comportamento-Protocollo di sorveglianza sanitaria, elaborato dal medico competente, definito in funzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati.

Richiesta al medico competente, da parte del dipendente, di limitazioni nell'attività lavorativa

BASSO-Codice di Comportamento- D.Lgs. 81/08 Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro

UOC SISTEMI INFORMATIVI SANITARI DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Estrazione, elaborazione ed analisi dei dati sanitari

Possibile diffusione di dati sensibili per scopi individuali o commerciali

BASSO Rispetto delle precauzioni e delle normative già esistenti per la tutela della privacy

UOC VASAC DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Conferma dell’accreditamento ai Dichiarazione di sussistenza dei MEDIO Applicazione normativa di riferimento di cui alla L.R.

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soggetti erogatori di prestazioni sanitarie

requisiti di legge non effettivamente presenti allo scopo di consentire l’accreditamento istituzionale delle strutture già provvisoriamente accreditate

n.3/2010 e DCA 90/2010 e successive modifiche ed integrazioni

Attività di controllo e verifica delle prestazioni sanitarie

Valutazione delle prestazioni sanitarie non conformi alle norme di legge

MEDIO Specifici controlli su corrispondenza tra importi fatturati dalle strutture e attività sanitarie certificabili, applicazione procedure di liquidazione come da regolamento della UOC Bilancio, osservanza termini di liquidazione imposti dalla normativa regionale, certificazione delle fatture per importi validati dall’ASP (Agenzia di Sanità Pubblica) delle prestazioni sanitarie attraverso il sistema Quasio – on line e Quasias – on line.Applicazione della Convenzione per l’attività del Policlinico Casilino

Attività di controllo e verifica delle prestazioni sanitarie entro i tetti di accreditamento e nei limiti di budget

Eventuale pagamento di prestazioni non erogabili in accreditamento o entro i tetti di budget con possibile rischio di danno erariale

MEDIO Osservanza normativa regionale che stabilisce con Decreti del Commissario ad Acta i tetti di accreditamento delle attività sanitarie effettuate dai soggetti erogatori, nonché i limiti (tetti massimi) di budget annuali.

Ispezioni presso le strutture private accreditate per la verifica della permanenza dei requisiti di accreditamento

Possibili ripetuti controlli ispettivi solo su talune strutture e totale assenza di controlli su altre strutture

MEDIO Procedura VASAC condivisa con la direzione strategica;Presa visione da parte del Direttore VASAC dell’attività di verifica svolta dal personale;Acquisizione dalle strutture accreditate delle evidenze sul possesso dei requisiti, conservate presso gli uffici VASAC.

Controllo delle ricette della specialistica ambulatoriale

Controlli reiterati solo su alcuni soggetti erogatori e non

MEDIO Procedura VASAC condivisa con la Direzione Strategica ai fini di assicurare massima trasparenza

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su altri.Remunerazione a carico del SSR di prestazioni specialistiche non conformi alle norme di legge

nel controllo secondo criteri predefiniti e standardizzati.

Controlli esterni su attività ospedaliera di ricovero attraverso esame delle cartelle cliniche

Descrizione del DRG e conseguente remunerazione non conforme a norme di legge.

MEDIO Applicazione modalità di cui al DCA 40/2012 e direttive ASP Laziosanità concernenti la verifica requisiti di appropriatezza e congruità sull’attività di ricovero

UOC ORGANIZZAZIONE ATTIVITA’ SANITARIE TERRITORIALI E ALPI ( ex UOSD Liste di Attesa e Libera

Professione) DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Autorizzazione attività libero professionale intramoenia

Possibili anomalie nel rilascio delle autorizzazioni

MEDIO Costante aggiornamento ed attuazione del Regolamento ed eventuali Accordi integrati.

Svolgimento attività libero professionale intramoenia ed extramoenia

Possibili abusi che determinano l’alterazione della quantità di prestazioni erogate inregime pubblico

Possibile mancata emissione di ricevuta ovvero emissione di ricevuta fiscale con intestazione dello studio anziché dell’ASL

ALTO 1. Verifica della congruità tra le agende di prenotazioni e l’erogazione/fatturazione delle prestazioni

2. Adozione/aggiornamento di un sistema che garantisca il pagamento delle prestazioni direttamente alla ASL ROMA B, mediante mezzi di pagamento (es. POS) che assicurino la tracciabilità della corresponsione di qualsiasi importo.

Svolgimento di attività intramoenia in orario istituzionale

ALTO 3. Controlli incrociati con l’Ufficio rilevazione Presenze

UOC DIREZIONE MEDICA DI PRESIDIO OP E PC DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Conferimento dei rifiuti sanitari Possibile alterazione della ALTO Attività di controllo quotidiano sulla pesatura dei

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alla ditta esterna (solo PO Sandro Pertini)

pesatura dei rifiuti conferiti alla ditta con ricaduta sul compenso erogato

rifiuti conferiti alla ditta esterna

Autorizzazione esercizio attività libero professionale extra-muraria

Falsa attestazione sulla disponibilità di spazi all’interno dell’azienda con conseguente beneficio per il medico che opera in situazioni extra-murarie

MEDIO Analisi accurata disponibilità di spazi all’interno del poliambulatorio con aggiornamento dei prospetti dedicati al monitoraggio degli stessi

Attestazione livelli quali-quantitativi dei servizi esternalizzati: lavanolo, ristorazione, pulizie

Falsa attestazione sulla qualità/quantità del servizio reso

ALTO Controlli periodici attraverso apposite check list, da parte del personale della UOC Direzione Medica, del PSAIO e della UOC Provveditorato

Camera mortuaria – gestione salme

Possibile parzialità verso società-ditte esterne per le onoranze funebri

BASSO Esposizione al pubblico delle Ditte e relative tariffe Verifica del titolo (tramite acquisizione di delega

dell’avente diritto) all’espletamento del funerale da parte della ditta

DIREZIONE AMMINISTRATIVA

U.O.C. INFORMATICA (ex UOC Informatica e collegamenti sul territorio) DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Definizione dell’oggetto dell’affidamento

Restrizione del mercato nella definizione delle specifiche tecniche, attraverso l’indicazione nel disciplinare di prodotti che favoriscano una determinata impresa

MEDIO Dichiarazioni Infungibilità:Verifica da parte delle farmacie dei Capitolati trasmessi

Requisiti di qualificazione Negli affidamenti di servizi e forniture, favoreggiamento di una impresa mediante l’indicazione nel bando di requisiti tecnici ed economici calibrati sulle sue capacità

MEDIO Legge 135/2012: non possono essere richiesti per la partecipazione fatturati specifici a meno di adeguata motivazione nella delibera di indizione.

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Requisiti di aggiudicazione Uso distorto del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzato a favorire una impresa: i) scelta condizionata dei requisiti di qualificazione attinenti all’esperienza e alla struttura tecnica di cui l’appaltatore si avvarrà per redigere il progetto esecutivo; ii) inesatta o inadeguata individuazione dei criteri che la commissione giudicatrice utilizzerà per decidere i punteggi da assegnare all’offerta tecnica; iii) mancato rispetto dei criteri fissati dalla legge e dalla giurisprudenza nella nomina della commissione giudicatrice.

MEDIO I criteri sono proposti dal punto ordinante e verificati dal Responsabile UOC Informatica; si segue una standardizzazione dei criteri e relativi pesi. Suddivisione criteri in sub criteri e definizioni pesi

Valutazione delle offerte Mancato rispetto dei criteri indicati nel disciplinare di gara cui la commissione giudicatrice deve attenersi per decidere i punteggi da assegnare all’offerta, con particolare riferimento alla valutazione degli elaborati progettuali

MEDIO Negli atti di gara è dettagliata la modalità di verifica. Il RUP procede d’ufficio anche per una sola offerta.

Verifica dell’eventuale anomalia delle offerte

Mancato rispetto dei criteri di individuazione e di verifica delle offerte anormalmente basse, anche sotto il profilo procedurale

MEDIO Negli atti di gara è dettagliata la modalità di verifica. Il RUP procede d’ufficio anche per una sola offerta.

Procedure negoziate Utilizzo della procedura negoziata al di fuori dei casi previsti dalla legge ovvero suo

MEDIO Nel Regolamento per le Acquisizioni in Economia sono previste misure più stringenti rispetto alla normativa vigente. Adozione di delibere di indizione

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impiego nelle ipotesi individuate dalla legge, pur non sussistendone effettivamente i presupposti

per procedure il cui valore stimato è > € 40.000,00

Affidamenti diretti Elusione delle regole minime di concorrenza stabilite dalla legge per gli affidamenti di importo fino ad un milione di euro (art. 122, comma 7, Codice). Abuso nel ricorso agli affidamenti in economia ed ai cottimi fiduciari al di fuori delle ipotesi legislativamente previste.

MEDIO Adozione di delibere di indizione per procedure il cui valore stimato è > € 40.000,00. Preventiva approvazione delle infungibilità da parte del Collegio di Direzione

Revoca del bando Adozione di un provvedimento di revoca del bando strumentale all’annullamento di una gara, al fine di evitare l’aggiudicazione in favore di un soggetto diverso da quello atteso, ovvero al fine di creare i presupposti per concedere un indennizzo all’aggiudicatario

MEDIO Non vengono disposte revoche in presenza di offerte già pervenute. Eventuali revoche devono essere adeguatamente motivate nella relativa delibera, atto del Direttore Generale

Redazione del cronoprogramma Mancanza di sufficiente precisione nella pianificazione delle tempistiche di esecuzione dei lavori, che consenta all’impresa di non essere eccessivamente vincolata ad un’organizzazione precisa dell’avanzamento dell’opera, creando in tal modo i presupposti per la richiesta di eventuali extraguadagni da parte dello stesso esecutore

ALTO Il cronoprogramma è un documento facente parte integrante del progetto esecutivo che deve essere approvato con Delibera del Direttore Generale e successivamente viene sottoposto al vaglio del Nucleo di Valutazione Regionale per l’autorizzazione all’esecuzione del progetto.Per la modifica del cronoprogramma è necessario riaprire l’iter procedurale di approvazione del progetto esecutivo

Pressioni dell’appaltatore sulla ALTO Non vengono autorizzate rimodulazioni dei

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direzione dei lavori, affinché possa essere rimodulato il cronoprogramma in funzione dell’andamento reale della realizzazione dell’opera.

cronoprogrammi. Ogni progetto da realizzare (compreso il cronoprogramma) viene inviato per approvazione alla Regione Lazio, Area investimenti in Edilizia Sanitaria-HTA-NVR.

Subappalto Mancato controllo della stazione appaltante nell’esecuzione della quota –lavori che l’appaltatore dovrebbe eseguire direttamente e che invece viene scomposta e affidata attraverso contratti non qualificati come subappalto, ma alla stregua di forniture.

ALTO Viene verificato dal R.U.P. e dal D.L. il tipo di lavori e la percentuale che l’appaltatore intende subappaltare, secondo le disposizioni dell’Art. 118 del D.lgs. 163/06 e precisato nella Determinazione AVCP (ora ANAC) n. 4 del 10/10/2012.

CUPDESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Cassa e prenotazioni prestazioni istituzionali e intramoenia

mancata riscossione delle prestazioni

BASSO controlli interni da parte della ragioneriacontrolli interni da parte del coordinamento cupcontrolli dei singoli presidi cup da parte dei responsabili amministrativicontrollo da parte del dirigente della uoc informatica e collegamenti con il territorio

Scelta e revoca medico di base manipolazione e dirottamento nella scelta del medico di base

BASSO controlli interni da parte della ragioneriacontrolli interni da parte del coordinamento cupcontrolli dei singoli presidi cup da parte dei responsabili amministrativicontrollo da parte del dirigente della uoc informatica e collegamenti con il territorio

Esenzione ticket per reddito mancato controllo e verifica della richiesta di esenzione per reddito

BASSO controlli interni da parte della ragioneriacontrolli interni da parte del coordinamento cupcontrolli dei singoli presidi cup da parte dei responsabili amministrativicontrollo da parte del dirigente della uoc informatica e collegamenti con il territorio

UOC EDILIZIA SANITARIA (ex U.O.C. Ingegneria)

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DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISUREDefinizione dell’oggetto dell’affidamento

Restrizione del mercato nella definizione delle specifiche tecniche, attraverso l’indicazione nel disciplinare di prodotti che favoriscano una determinata impresa

MEDIO Dichiarazioni Infungibilità: Verifica di concerto con i responsabili dei servizi Sanitari dei Capitolati trasmessi

Requisiti di qualificazione Negli affidamenti di servizi e forniture, favoreggiamento di una impresa mediante l’indicazione nel bando di requisiti tecnici ed economici calibrati sulle sue capacità

ALTO Legge 135/2012: non possono essere richiesti quali requisiti per la partecipazione fatturati specifici a meno di adeguata motivazione nella delibera di indizione

Requisiti di aggiudicazione Uso distorto del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzato a favorire una impresa: i) scelta condizionata dei requisiti di qualificazione attinenti all’esperienza e alla struttura tecnica di cui l’appaltatore si avvarrà per redigere il progetto esecutivo; ii) inesatta o inadeguata individuazione dei criteri che la commissione giudicatrice utilizzerà per decidere i punteggi da assegnare all’offerta tecnica; iii) mancato rispetto dei criteri fissati dalla legge e dalla giurisprudenza nella nomina della commissione giudicatrice.

ALTO I criteri sono proposti dal punto ordinante e verificati dal Responsabile UOC Ingegneria si segue una standardizzazione dei criteri e relativi pesi. Suddivisione criteri in sub criteri e definizioni pesi

Valutazione delle offerte Mancato rispetto dei criteri indicati nel disciplinare di gara cui la commissione giudicatrice

MEDIO Negli atti di gara è dettagliata la modalità di verifica. Il RUP procede d'ufficio anche per una sola offerta

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deve attenersi per decidere i punteggi da assegnare all’offerta, con particolare riferimento alla valutazione degli elaborati progettuali

Verifica dell’eventuale anomalia delle offerte

Mancato rispetto dei criteri di individuazione e di verifica delle offerte anormalmente basse, anche sotto il profilo procedurale

MEDIO Negli atti di gara è dettagliata la modalità di verifica. Il RUP procede d'ufficio anche per una sola offerta.Nelle gare per lavori viene utilizzato il bando tipo n. 2 del 2 settembre 2014 dell’ANAC, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, Supplemento ordinario, n. 80 del 22/10/2014.

Procedure negoziate Utilizzo della procedura negoziata al di fuori dei casi previsti dalla legge ovvero suo impiego nelle ipotesi individuate dalla legge, pur non sussistendone effettivamente i presupposti

MEDIO Nel Regolamento per le Acquisizioni in Economia sono previste misure più stringenti rispetto alla normativa vigente. Adozione di delibere di indizione per procedure il cui valore stimato è > € 40.000,00

Affidamenti diretti Elusione delle regole minime di concorrenza stabilite dalla legge per gli affidamenti di importo fino ad un milione di euro (art. 122, comma 7, Codice). Abuso nel ricorso agli affidamenti in economia ed ai cottimi fiduciari al di fuori delle ipotesi legislativamente previste.

MEDIO Adozione di delibere di indizione per procedure il cui valore stimato è > € 40.000,00. Preventiva approvazione delle infungibilità da parte del Collegio di Direzione

Revoca del bando Adozione di un provvedimento di revoca del bando strumentale all’annullamento di una gara, al fine di evitare l’aggiudicazione in favore di un soggetto diverso da quello

MEDIO Non vengono disposte revoche in presenza di offerte già pervenute. Eventuali revoche devono essere adeguatamente motivate nella relativa delibera, atto del Direttore Generale

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atteso, ovvero al fine di creare i presupposti per concedere un indennizzo all’aggiudicatario

Redazione del cronoprogramma Mancanza di sufficiente precisione nella pianificazione delle tempistiche di esecuzione dei lavori, che consenta all’impresa di non essere eccessivamente vincolata ad un’organizzazione precisa dell’avanzamento dell’opera, creando in tal modo i presupposti per la richiesta di eventuali extraguadagni da parte dello stesso esecutore.

ALTO Il cronoprogramma è un documento facente parte integrante del progetto esecutivo che deve essere approvato con Delibera del Direttore Generale e successivamente viene sottoposto al vaglio del Nucleo di Valutazione Regionale per l’autorizzazione all’esecuzione del progetto.Per la modifica del cronoprogramma è necessario riaprire l’iter procedurale di approvazione del progetto esecutivo

Pressioni dell’appaltatore sulla direzione dei lavori, affinché possa essere rimodulato il cronoprogramma in funzione dell’andamento reale della realizzazione dell’opera.

ALTO Non vengono autorizzate rimodulazioni dei cronoprogrammi. Ogni progetto da realizzare (compreso il cronoprogramma) viene inviato per approvazione alla Regione Lazio, Area investimenti in Edilizia Sanitaria-HTA-NVR.

Varianti in corso di esecuzione del contratto

Ammissione di varianti durante la fase esecutiva del contratto, al fine di consentire all’appaltatore di recuperare lo sconto effettuato in sede di gara o di conseguire guadagni ulteriori, addebitabili in particolar modo alla sospensione dell’esecuzione del lavoro o del servizio durante i tempi di attesa dovuti alla redazione della perizia di variante

ALTO Non vengono autorizzate varianti addebitabili alla sospensione dei lavori. Ogni progetto da realizzare (comprese le varianti) viene inviato per approvazione alla Regione Lazio, Area investimenti in Edilizia Sanitaria-HTA-NVR.

Subappalto Mancato controllo della ALTO Viene verificato dal R.U.P. e dal D.L. il tipo di lavori e

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stazione appaltante nell’esecuzione della quota lavori che l’appaltatore dovrebbe eseguire direttamente e che invece viene scomposta e affidata attraverso contratti non qualificati come subappalto, ma alla stregua di forniture.

la percentuale che l’appaltatore intende subappaltare, secondo le disposizioni dell’Art. 118 del D.lgs. 163/06 e precisato nella Determinazione AVCP (ora ANAC) n. 4 del 10/10/2012.

Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante la fase di esecuzione del contratto

Condizionamenti nelle decisioni assunte all’esito delle procedure di accordo bonario, derivabili dalla presenza della parte privata all’interno della commissione.

ALTO Non vengono utilizzati rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante la fase di esecuzione del contratto.

UOC PROVVEDITORATO (ex U.O.C. Logistica dei Beni e Servizi) DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Definizione dell’oggetto dell’affidamento

Restrizione del mercato nella definizione delle specifiche tecniche, attraverso l’indicazione nel disciplinare di prodotti che favoriscano una determinata impresa

MEDIO Dichiarazioni Infungibilità:Verifica da parte delle farmacie dei Capitolati trasmessi

Requisiti di qualificazione Negli affidamenti di servizi e forniture, favoreggiamento di una impresa mediante l’indicazione nel bando di requisiti tecnici ed economici calibrati sulle sue capacità

MEDIO Legge 135/2012: non possono essere richiesti per la partecipazione fatturati specifici a meno di adeguata motivazione nella delibera di indizione.

Requisiti di aggiudicazione Uso distorto del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzato a favorire una impresa: i) scelta condizionata dei requisiti di

MEDIO I criteri sono proposti dal punto ordinante e verificati dal Responsabile LBS si segue una standardizzazione dei criteri e relativi pesi. Suddivisione criteri in sub criteri e definizioni pesi

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qualificazione attinenti all’esperienza e alla struttura tecnica di cui l’appaltatore si avvarrà per redigere il progetto esecutivo; ii) inesatta o inadeguata individuazione dei criteri che la commissione giudicatrice utilizzerà per decidere i punteggi da assegnare all’offerta tecnica; iii) mancato rispetto dei criteri fissati dalla legge e dalla giurisprudenza nella nomina della commissione giudicatrice.

Valutazione delle offerte Mancato rispetto dei criteri indicati nel disciplinare di gara cui la commissione giudicatrice deve attenersi per decidere i punteggi da assegnare all’offerta, con particolare riferimento alla valutazione degli elaborati progettuali

MEDIO Negli atti di gara è dettagliata la modalità di verifica. Il RUP procede d’ufficio anche per una sola offerta

Procedure negoziate Utilizzo della procedura negoziata al di fuori dei casi previsti dalla legge ovvero suo impiego nelle ipotesi individuate dalla legge, pur non sussistendone effettivamente i presupposti

ALTO Nel Regolamento per le Acquisizioni in Economia sono previste misure più stringenti rispetto alla normativa vigente. Adozione di delibere di indizione per procedure il cui valore stimato è > € 40.000,00

Affidamenti diretti Elusione delle regole minime di concorrenza stabilite dalla legge per gli affidamenti di importo fino ad un milione di euro (art. 122, comma 7, Codice). Abuso nel ricorso agli

MEDIO Adozione di delibere di indizione per procedure il cui valore stimato è > € 40.000,00. Preventiva approvazione delle infungibilità da parte del Collegio di Direzione

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affidamenti in economia ed ai cottimi fiduciari al di fuori delle ipotesi legislativamente previste.

Revoca del bando Adozione di un provvedimento di revoca del bando strumentale all’annullamento di una gara, al fine di evitare l’aggiudicazione in favore di un soggetto diverso da quello atteso, ovvero al fine di creare i presupposti per concedere un indennizzo all’aggiudicatario

MEDIO Non vengono disposte revoche in presenza di offerte già pervenute. Eventuali revoche devono essere adeguatamente motivate nella relativa delibera, atto del Direttore Generale

UOC BILANCIO (ex UOC Contabilità generale e bilancio) DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Creazione e manutenzione archivio statico dati anagrafici fornitori

Inserimento di dati e coordinate bancarie errate al fine di dirottare le risorse finanziarie su altri conti

MEDIO Controllo dati anagrafici e bancari ogni qualvolta si provvede ad un pagamento.

registrazione fatturato passivo cartaceo

Registrazioni non corrispondenti a forniture realmente eseguite in favore dell’ASL

ALTO Deliberazione ASL 221 /2011

creazione di carte contabili finalizzate a pagamenti non sorretti da fatture

Registrazioni non corrispondenti a forniture realmente eseguite in favore dell’ASL

ALTO Controllo incrociato tra: dati inseriti dalla contabilità e la liquidazione a cura degli uffici richiedenti.

Pagamenti a Fornitori dell'Azienda (compresi professionisti)

Pagamenti a fornitori per debiti non dovuti, effettuando pagamenti con scritture in Prima Nota anziché a fronte di fatture liquidate

ALTO Deliberazione ASL 960/2012

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certificazioni operazioni regionali (escluso accordo pagamenti)

Rilascio certificazione mendace ALTO Dati estratti dalla contabilità aziendale. Se alla certificazione segue pagamento (sia regionale che aziendale) la singola fattura viene controllata all’atto dell’effettivo pagamento.

rilascio istanze di certificazione richieste dai fornitori su piattaforma MEF

Rilascio certificazione mendace MEDIO Controllo incrociato tra la certificazione ASL e la richiesta della Ditta.

pagamento contenzioso commerciale

Pagamenti a fornitori per debiti non dovuti, effettuando pagamenti con scritture in Prima Nota anziché a fronte di fatture liquidate

ALTO Controllo puntuale di dati anagrafici, bancari, fatture ed ogni altro dato di legge, all’atto dell’effettivo pagamento.

regolarizzazione pignoramenti subiti

Regolarizzazione di pignoramenti con scritture di Prima Nota senza la chiusura delle relative fatture, lasciando così quest’ultime aperte e pagabili di nuovo

ALTO Controllo puntuale con le ordinanze di assegnazione del Giudice.

compensazioni debiti/crediti Compensazioni debiti non certi liquidi ed esigibili

MEDIO Redazione di singoli specifici atti deliberativi ASL

verifica stato del fatturato azionato per contenzioso commerciale

Dichiarazione mendace sul debito certo liquido ed esigibile

BASSO Controllo puntuale sulle singole fatture azionate e relazione dell’Avvocatura.

UOC GESTIONE AMMINISTRATIVA DISTRETTUALE (ex U.O.C. Risorse Umane Convenzionate) DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Reclutamento ex art. 23 dell’ANC della medicina specialistica,Reclutamento ex art. 22 comma 4

- BASSO 1) reclutamento ex art. 23 ACN solo per graduatoria già approvata dal Comitato zonale di Roma e Provincia

2) Quando invece l’azienda intende accertare particolari capacità professionali utilizza la

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procedura dell’art. 22 comma 4 dell’ANC

Incremento orario ex art. 23 comma 5

Moderatamente discrezionale MEDIO Verifica della coerenza della richiesta di aumento orario

Conferimento incarichi ex art. 23 comma 10

Sufficientemente vincolato dall’esistenza delle graduatorie

MEDIO Ove manchi la disponibilità in graduatoria, compatibilmente con la tempistica della sostituzione, si ricorre alle domande di disponibilità pervenute

Mobilità interna (es. medicina dei servizi, specialisti CA, ex guardia medica)

La mobilità interna è legata alle esigenze di servizio e ampiamente discrezionale

MEDIO Applicazione di un regolamento interno solo per la CA già esistente

Mobilità esterna, comandi, distacchi

Assenso delle aziende e dell’interessato

BASSO Rispetto della procedura (parere dell’Azienda e del Comitato zonale)

Trattamento economico accessorio

- BASSO Procedura prevista dall’ACN

UOC AFFARI GENERALI ( ex UOC Affari Generali e Legali) DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Gestione polizze assicurative Definizione di possibili transazioni per sinistri in franchigia a carico del Bilancio aziendale

BASSO Esame collegiale dell’ipotesi transattiva in sede di Organismo multidisciplinare “Comitato Valutazione Sinistri”

Stipula convenzioni Scelta del contraente (omessa verifica possesso requisiti delle strutture con cui stipulare Convenzioni)

MEDIO E’ stato approvato Regolamento aziendale per il procedimento di stipula della convenzioni (Del. n. 67 del 17/01/2014)

UOC GESTIONE DEL PERSONALE ( ex UOC Sviluppo delle risorse umane)

DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Reclutamento Previsione di requisiti di accesso “personalizzati” ed insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il

ALTO I requisiti di accesso previsti nei bandi sono quelli disciplinati dalla normativa di riferimento, il cui possesso viene verificato da specifica commissione

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possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire allo scopo di reclutare candidati particolari;

Abuso nei processi di stabilizzazione finalizzato al reclutamento di candidati particolari;

MEDIO Non vi è stato alcun processo di stabilizzazione

Irregolare composizione della commissione di concorso finalizzata al reclutamento di candidati particolari;

MEDIO Le commissioni sono costituite in base alla normativa di riferimento e, comunque, avendo presente il possesso delle competenze tecniche per esaminare i candidati

Inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell’imparzialità della selezione, quali, a titolo esemplificativo, la cogenza della regola dell'anonimato nel caso di prova scritta e la predeterminazione dei criteri di valutazione delle prove allo scopo di reclutare candidati particolari;

MEDIO L’anonimato viene garantito mediante la sigillatura delle buste non trasparenti in cui sono inseriti i dati anagrafici dei candidati.La determinazione dei criteri di valutazione delle prove viene operata prima di procedere alla correzione.

Progressioni di carriera Progressioni economiche o di carriera accordate illegittimamente allo scopo di agevolare dipendenti/candidati particolari;

MEDIO Le progressioni economiche sono bloccate dall’anno 2010.Avvengono mediante accordi con le OO.SS. e riguardano un’ampia platea di dipendenti.

mancata pedissequa MEDIO Le progressioni di carriera avvengono

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applicazione della normativa disciplinante una procedura per il conferimento dell'incarico e/o progressione di carriera allo scopo di favorire taluni dipendenti

esclusivamente mediante selezioni interne e valutazione comparativa.Il conferimento degli incarichi avviene su proposta del Direttore di Struttura Complessa.

Conferimento di incarichi di collaborazione

Motivazione generica e tautologica circa la sussistenza dei presupposti di legge per il conferimento di incarichi professionali allo scopo di agevolare soggetti particolari.

MEDIO Gli incarichi professionali vengono conferiti sulla base della sussistenza dei requisiti contrattualmente previsti.

UOC TRATTAMENTO ECONOMICO (ex UOC Aspetti Economici del personale dipendente) DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Programmazione e gestione per le applicazioni degli istituti contrattuali per la progressione economica del personale Dipendente

Passaggi orizzontali senza disponibilità del Fondo BASSO

I passaggi vengono effettuati – attraversa la verifica dell’effettiva disponibilità del Fondo e con l’analisi dei dipendenti che non hanno avuto passaggi nell’ultimo biennio ed il relativo costo da sostenere.

Cessazione dal servizio Verifica di eventuali debiti pregressi presenti

BASSODurante l’anno al personale che cessa a qualsiasi titolo non viene liquidata la 13ma in modo da poter intervenire con il recupero di eventuali debiti residui.

Certificazioni economiche di servizio e certificazioni prestiti personale dipendente

Dichiarazioni non conformi a quanto percepito

BASSOLa certificazione economica viene eseguita attraverso la procedura informatica utilizzata per le paghe e successivamente controllata da altro personale per evitare indicazione di importi difformi e non capienti.

Controllo e pagamento attività libero professionale personale dipendente

Pagamento compensi senza effettiva uscita dal servizio istituzionale e relativa entrata in ALPI ecc.

BASSO

I controlli sono effettuati analiticamente con l’utilizzo di sistema informatico dell’ALPI, che ripartisce secondo il regolamento aziendale le spettanze dovute. Ulteriori controlli sono effettuati analiticamente con l’utilizzo di sistema informatico

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della procedura delle presenze.Se queste sono difformi dalla richiesta di pagamento da parte dall’Ufficio liquidatore il compenso viene caricato decurtato.

Convenzioni attive personale dipendente

Pagamento compensi senza verifica dell’effettivo incasso e prestazione effettuata senza uscita dal servizio e mancata entrata in progetto ecc.

BASSO

I controlli sono effettuati con verifica tramite sistemi informatici e successiva comunicazione dell’avvenuto incasso delle relative fatture da parte della Contabilità Speciale di Progetto. Ulteriori controlli sono effettuati analiticamente con l’utilizzo di sistema informatico della procedura delle presenze.Se queste sono difformi dalla richiesta di pagamento da parte dall’Ufficio liquidatore il compenso viene caricato decurtato.

Gestione contributiva, previdenziale e fiscale

Pagamenti non conformi a quanto dovuto effettivamente BASSO

Prima di procedere ai relativi versamenti si passa alla verifica tramite la procedura informatica di tutti gli imponibili contributivi cercando di trovare eventuali anomalie micro e macro economiche difformi a quanto registrato in Contabilità di Bilancio e del budget .

Trattamento economico personale dipendente.

Trattamento accessorio non dovuto BASSO

Il sistema informatico delle presenze, viene utilizzato per le verifiche e calcolo delle spettanze accessorie, che tramite determinati profili Adoc, riconosce e suddivide le eccedenze orarie in straordinario, indennità di turno /reperibilità ecc. Queste informazioni vengono poi acquisite, previa autorizzazione, da procedure successive, nella procedura paghe.

Trattamento di quiescenza e previdenza Importi difformi da quanto

dovuto realmenteBASSO

Tramite il sistema informatico Pensione S7- ogni pratica di pensionamento è registrata e conservata all’interno del server che effettuata una serie di Backup per evitare perdita d’informazione ed si

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procede alla verifica di conformità da parte di altro personale.

DIPARTIMENTO DELLE PROFESSIONI (ex UODC PSAIO) DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Mobilità personale del comparto interaziendale / attività istruttoria e rilascio parere ai fini della richiesta di autorizzazione regionale

Attivitàdiscrezionale

BASSO Valutazione secondo alcuni criteri: - distanza lavoro/domicilio >100km- fruizione benefici di legge 104/1992

Trasmissione di parere motivato trasmesso alla UOC Sviluppo Risorse Umane

Trasformazione rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale/attività istruttoria e rilascio parere ai fini della autorizzazione

Attivitàdiscrezionale

BASSO Valutazione della documentazione che ne attesta l’effettiva necessità e della rispondenza a quanto stabilito dalla normativa vigente in materia. Valutazione della compatibilità con le esigenze organizzative aziendali

Trasmissione di parere motivato trasmesso alla UOC Sviluppo Risorse Umane

Concessione di aspettativa senza assegni/ attività istruttoria e rilascio parere ai fini della autorizzazione

Attivitàdiscrezionale

BASSO Valutazione della documentazione che ne attesta l’effettiva necessità e della rispondenza a quanto stabilito dalla normativa vigente in materia. Valutazione della compatibilità con le esigenze organizzative aziendali (parere del Coordinatore Infermieristico/ostetrico di unità operativa e/o servizio)Trasmissione di parere motivato trasmesso alla UOC Sviluppo Risorse Umane

Liquidazione e pagamento competenze retribuite contrattuali dei servizi assistenziali in outsourcing direttamente gestiti in qualità

Mancanza di verifica sul servizio reso

BASSO 1. Monitoraggio budget economico annuale assegnato

2. Verifica e controllo servizio reso3. Liquidazione nei tempi stabiliti dalla Regione

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di responsabile esecutivo dell’apparto, nonché delle competenze del personale in regime libero-professionale Polo Rebibbia (DPCM/2008)Mobilità volontaria presso strutture aziendali/ attività selezione mediante avviso interno

Non corretta gestione amministrativa della procedura di

selezione

BASSO Selezione mediante avviso interno con valutazione secondo alcuni criteri:- possesso requisiti previsti dal bando- curriculum professionale- competenza specifica (titoli e esperienza)- fruizione benefici di legge

Programmazione delle attività infermieristiche in regime extraistituzionale (ALPI/APA) /attività di attribuzione del turno ai dipendenti richiedenti la partecipazione

Non equa gestione con rischio di favorire alcuni dipendenti

BASSO Elenco dei disponibili alla prestazione extraistituzionale e attribuzione a rotazione compatibilmente con l’idoneità alla mansione specifica e con la competenza richiesta dalla tipologia della prestazione assistenziale

Verifiche periodiche dei turniPiano Formativo Aziendaleed Eventi formativi/Rilascioattestazioni partecipazione acorsi e per attività di docenza

Induzione a rilasciarecertificazioni non conformi o non

veritiere

BASSO Verifica dagli atti del corso l’effettiva partecipazione ai corsi in qualità di discente e/o di docenze

Test gradimento docente a fine corsoPiano Formativo Aziendaleed Eventi formativi del personale afferente alla struttura /conferimento incarico docenza

Scelta del docente non idoneo

BASSO Valutazione dei curricula di più docenti Test gradimento docente (già prevista per la procedura ECM)

Rotazione incarichi di docenza

Formazione universitaria Corsi di laurea per Infermieri – Formazione Regionale di riqualificazione per operatori socio-sanitari/ attività selezione mediante avviso interno

Scelta del docente non idoneo

BASSO Attività selezione mediante avviso interno con valutazione secondo alcuni criteri:- possesso requisiti previsti dal bando- pertinenza del curriculum professionale

Test gradimento docente a fine corso

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Formazione esterna mediante sponsorizzazione da parte delle ditte che hanno rapporti economici con l’Azienda / rilascio di autorizzazione per la partecipazione dei dipendenti in qualità di discente e/o di docente

Induzione ad utilizzare dispositivi e/o presidi sanitari di alcune

ditte nella pratica professionale (conflitto d’interesse)

BASSO Richiesta di autorizzazione a cura del Dirigente UODC PSAIO

Sottoscrizione della dichiarazione dell’assenza di conflitto di interesse

Rotazione incarichi qualora le condizioni organizzative lo consentano

Formazione esterna mediante sponsorizzazione da parte delle ditte che hanno rapporti economici con l’Azienda / rilascio di autorizzazione per la partecipazione dei dipendenti in qualità di discente e/o di docente

Induzione ad utilizzare dispositivi e/o presidi sanitari di alcune

ditte nella pratica professionale (conflitto d’interesse)

BASSO Richiesta di autorizzazione a cura del Dirigente UODC PSAIO

Sottoscrizione della dichiarazione dell’assenza di conflitto di interesse

Rotazione incarichi qualora le condizioni organizzative lo consentano

Gestione organizzativa della Camera Mortuaria /rispetto delle procedure aziendali

Induzione a favorire alcune Imprese di Onoranze Funebri

nella scelta da parte dei familiari dei deceduti

(Conflitto di interesse)

BASSO Sottoscrizione della dichiarazione dell’assenza di conflitto di interesse

Verifica dei registri di Camera Mortuaria

Rotazione del personale ogni 2 anni qualora le condizioni organizzative lo consentano

UOC DISTRETTO I°-II° DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Autorizzazioni richieste di assistenza all'estero per cure di alta specializzazione

1) violazione della privacy; 2) mancato rispetto dei tempi di trasmissione della documentazione ai Centri di Riferimento Regionali; 3) errori nella certificazione delle somme da liquidare;

BASSO 1) Codice di Comportamento; 2) Supervisione del Dirigente Medico; 3) Tempestivo invio della documentazione ai CRR; 4) rispetto delle procedure;

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Rilascio dei modelli di assistenza sanitaria all'estero - modello S1 - modello S2

1) errori nella trasmissione dei dati per la mobilità internazionale (fatturazione al costo)

BASSO 1) procedura interna;

Assistenza indiretta: - rimborsi dializzati - rimborsi spese trapianti

1) violazione della privacy; 2) errori nella certificazione delle somme da liquidare;

BASSO 1) Codice di Comportamento; 2) Verifica e controllo delle prestazioni e dei dati trasmessi on line; 3) Supervisione del Dirigente Medico; 4) rispetto delle procedure;

Autorizzazioni terapia radiante 1) violazione della privacy; BASSO 1) Codice di Comportamento; 2) Supervisione del Dirigente Medico;

Gestione delle agende specialistiche

1) mancato rispetto dei tempi di attesa per l'esecuzione delle prestazioni; 2) indebita attestazione delle visite specialistiche domiciliari;

BASSO 1) controllo incrociato a campione delle prestazioni eseguite con le prestazioni prenotate; 2) procedura di autorizzazione apertura e chiusura delle agende; 3) controllo delle presenze/assenze degli specialisti ambulatoriali; 4) controllo delle visite domiciliari eseguite e successiva autorizzazione al pagamento

Autorizzazioni di prestazioni specialistiche aggiuntive

1) mancato rispetto dei tempi di attesa; 2) indebita attestazione di esecuzione;

BASSO 1) Verifica e supervisione del Responsabile UOS; 2) Adozione procedura interna;

Esenzione ticket patologia 1) violazioni della privacy; 2) Errori di valutazione sulla verifica del diritto al rilascio;

BASSO 1) Codice di comportamento; 2) Verifica e controllo della documentazione; 3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile della UOS;

Esenzione ticket invalidità 1) violazioni della privacy; 2) Errori di valutazione sulla verifica del diritto al rilascio;

BASSO 1) Codice di comportamento; 2) Verifica e controllo della documentazione; 3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile della UOS;

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Autorizzazioni alimenti speciali 1) violazione della privacy; 2) Errori di valutazione sulla verifica del diritto al rilascio;

BASSO 1) Codice di comportamento; 2) Verifica e controllo della documentazione; 3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile della UOS;

Autorizzazioni assistenza temporanea per motivi di salute

1) violazione della privacy; 2) Errori di valutazione sulla verifica del diritto al rilascio;

BASSO 1) Codice di comportamento; 2) Verifica e controllo della documentazione; 3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile della UOS;

Servizio di Guardia Medica indebita attestazione delle ore di attività programmate

BASSO 1) validazione dei fogli firma previa verifica ai fini della retribuzione; 2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;

Bilanci di Salute dei PLS indebita attestazione delle prestazioni aggiuntive

BASSO 1) verifica delle prestazioni; 2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;

Accessi Domiciliari Programmati e accessi presso le RSA da parte dei MMG

indebita attestazione degli accessi BASSO 1)procedura interna condivisa con la UOC Tutela Anziano per gli accessi in RSA e con il Centro di Assistenza Domiciliare;

Prestazioni di particolare impegno professionale (PIPP)

1) indebita attestazione delle prestazioni

BASSO 1) verifica delle prestazioni; 2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;

Rimborso delle prestazioni erogate dai MMG e PLS a cittadini stranieri "Tariffazione al Costo"

1) indebita attestazione delle prestazioni 2) inappropriatezza delle prestazioni

BASSO 1) Procedura interna per il controllo delle prestazioni; 2) eventuale contestazione al MMG per prestazioni inappropriate;

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Rilascio tesserini STP errori di valutazione sulla verifica del diritto al rilascio

BASSO Verifica e controllo della documentazione da parte del Dirigente Medico;

Controlli degli studi medici e della attività prescrittiva MMG e PLS e delle UU.CC.PP.

1) requisiti studi medici non conformi; 2) Inappropriatezza prescrittiva;

BASSO 1) Procedure interne; 2) verbalizzazione dei controlli; 3) Lavori della Commissione Appropriatezza Prescrittiva;

Attestazione delle prestazioni eseguite in service in favore di utenti in assistenza domiciliare

1) violazione della privacy; 2) indebita attestazione di esecuzione delle prestazioni;

BASSO 1) Codice di Comportamento; 2) Controllo e verifica dei dati incrociati tra le prestazioni richieste con quelle eseguite; 3) Autorizzazione della UOC Distretto alla liquidazione;

Attivazione dei Progetti Riabilitativi autorizzati dalla Unità di Valutazione Multidisciplinare Distrettuale (UVMD)

1) Violazione della privacy; 2) Mancato rispetto delle liste di attesa; 3) Disomogeneità dei pareri di valutazione;

BASSO 1) Codice di comportamento; 2) Attenta valutazione delle urgenze e della documentazione; 3) Collaborazione Servizi Sociali Municipio; 4) Procedura interna;

Corsi di formazione ECM 1) violazione della privacy; 2) incompatibilità dei relatori;

BASSO 1) Codice di comportamento; 2) Autocertificazione di dichiarazione di incompatibilità;

Trasmissione all'Ufficio Assicurativo della UOC AA.GG. delle segnalazioni di infortunio (utenti e/o personale ASL)

1) Violazione della privacy; 2) superamento dei termini dell'inoltro della segnalazione;

BASSO 1) Codice di comportamento; 2) Tempestività di trasmissione della comunicazione dell'evento; 3) Rispetto delle procedure aziendali

UOC DISTRETTO III° DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Rilascio autorizzazione alle cure di alta specializzazione all'estero: - modello S2

1) violazione della privacy; 2)mancato rispetto dei tempi di trasmissione della documentazione ai CRR; 3) errori nella certificazione delle

BASSO 1) Codice di Comportamento; 2) Supervisione del Dirigente Medico; 3)Tempestivo invIo della documentazione ai CRR; 4) rispetto delle procedure;

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somme da liquidare; Rilascio dei modelli di assistenza sanitaria all'estero - modello S1

1) errori nella trasmissione dei dati per la mobilità internazionale (fatturazione al costo) BASSO

1) procedura interna .

Assistenza indiretta: - rimborsi dializzati

1) violazione della privacy; 2) errori di calcolo delle somme da liquidare; BASSO

1) Codice di Comportamento; 2) Supervisione del coordinatore amministrativo incaricato della liquidazione; 3)verifica e controllo dei dati trasmessi on line

Assistenza indiretta: - rimborsi spese trapianti

1) violazione della privacy; 2) errori nella certificazione delle somme da liquidare; BASSO

1) Codice di Comportamento; 2) Verifica e controllo delle prestazioni e dei dati trasmessi on line; 3) Supervisione del Dirigente Medico; 4) rispetto delle procedure;

Autorizzazioni terapia radiante 1) violazione della privacy;

BASSO

1) Codice di Comportamento; 2) Supervisione del Dirigente Medico;

Gestione delle agende specialistiche

1) mancato rispetto dei tempi di attesa per l'esecuzione delle prestazioni; 2) indebita attestazione delle visite specialistiche domiciliari;

BASSO

1) controllo incrociato a campione delle prestazioni eseguite con le prestazioni prenotate; 2) procedura di autorizzazione apertura e chiusura delle agende; 3) controllo delle presenze/assenze degli specialisti ambulatoriali; 4) controllo delle visite domiciliari eseguite e successiva autorizzazione al pagamento

Autorizzazioni di prestazioni specialistiche aggiuntive

1) mancato rispetto dei tempi di attesa; 2) indebita attestazione di esecuzione;

BASSO

1) Verifica e supervisione del Responsabile UOS; 2) Adozione procedura interna;

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Esenzione ticket patologia 1) violazioni della privacy; 2) Errori di valutazione sulla verifica del diritto al rilascio; BASSO

1) Codice di comportamento; 2) Verifica e controllo della documentazione; 3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile della UOS;

Esenzione ticket invalidità 1) violazioni della privacy; 2) Errori di valutazione sulla verifica del diritto al rilascio;

BASSO

1) Codice di comportamento; 2) Verifica e controllo della documentazione; 3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile della UOS; 4)consulenza dei Medici di Medicina Legale della struttura

Autorizzazioni alimenti speciali 1) violazione della privacy; 2) Errori di valutazione sulla verifica del diritto al rilascio; BASSO

1) Codice di comportamento; 2) Verifica e controllo della documentazione; 3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile della UOS; 4)consulenza della UOC Farmaceutica Territoriale

Autorizzazioni assistenza temporanea per motivi di salute

1) violazione della privacy; 2) Errori di valutazione sulla verifica del diritto al rilascio; BASSO

1) Codice di comportamento; 2) Verifica e controllo della documentazione; 3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile della UOS;

Servizio di Guardia Medica 1)indebita attestazione delle ore di attività programmate

BASSO

1) validazione dei fogli firma previa verifica ai fini della retribuzione; 2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;

Bilanci di Salute dei PLS 1) indebita attestazione delle prestazioni aggiuntive

BASSO

1) verifica delle prestazioni; 2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;

Accessi Domiciliari Programmati e accessi presso le RSA da parte dei MMG

1)indebita attestazione degli accessi

BASSO

1)procedura interna condivisa con la UOC Tutela Anziano e verifica della legittimità amministrativa delle richieste accessi in RSA e con il Centro di Assistenza Domiciliare;

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Prestazioni di particolare impegno professionale (PIPP)

1) indebita attestazione delle prestazioni

BASSO

1) verifica delle prestazioni; 2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;

Rimborso delle prestazioni erogate dai MMG e PLS a cittadini stranieri "Tariffazione al Costo"

1) indebita attestazione delle prestazioni 2) inappropriatezza delle prestazioni

BASSO

1) Procedura interna per il controllo delle prestazioni; 2) eventuale contestazione al MMG per prestazioni inappropriate;

Rilascio tesserini STP 1) errori di valutazione sulla verifica del diritto al rilascio

BASSO

1) Verifica e controllo della documentazione da parte del Dirigente Medico;

Controlli degli studi medici MMG e PLS e delle UU.CC.PP.

1) requisiti studi medici non conformi;

BASSO

1) Procedure interne; 2) verbalizzazione dei controlli; 3) Lavori della Commissione Appropriatezza Prescrittiva;

Controlli della attività prescrittiva MMG e PLS e delle UU.CC.PP. E SPECIALISTI TERRITORIALI

1)inappropriatezza

BASSO

1)eventuale contestazione al MMG per prestazioni inappropriate.

Attestazione delle prestazioni eseguite in service in favore di utenti in assistenza domiciliare

1) violazione della privacy; 2) indebita attestazione di esecuzione delle prestazioni; BASSO

1) Codice di Comportamento; 2) Controllo e verifica dei dati incrociati tra le prestazioni richieste con quelle eseguite; 3) Autorizzazione della UOC Distretto alla liquidazione;

Attivazione dei Progetti Riabilitativi autorizzati dalla Unità di Valutazione Multidisciplinare Distrettuale (UVMD)

1) Violazione della privacy; 2) Mancato rispetto delle liste di attesa; 3) Disomogeneità dei pareri di valutazione;

BASSO

1) Codice di comportamento; 2) Attenta valutazione delle urgenze e della documentazione; 3) Collaborazione Servizi Sociali Municipio; 4) Procedura interna;

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Corsi di formazione ECM 1) violazione della privacy; 2) incompatibilità dei relatori;

BASSO

1) Codice di comportamento; 2) Autocertificazione di dichiarazione di incompatibilità;

Trasmissione all'Ufficio Assicurativo della UOC AA.GG. delle segnalazioni di infortunio (utenti e/o personale ASL)

1) Violazione della privacy; 2) superamento dei termini dell'inoltro della segnalazione; BASSO

1) Codice di comportamento; 2) Tempestività di trasmissione della comunicazione dell'evento; 3) Rispetto delle procedure;

(UOC IV° DISTRETTO) DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Autorizzazioni richieste di assistenza all'estero per cure di alta specializzazione

1) violazione della privacy; 2) mancato rispetto dei tempi di trasmissione della documentazione ai Centri di Riferimento Regionali; 3) errori nella certificazione delle somme da liquidare;

BASSO

1) Codice di Comportamento; 2) Supervisione del Dirigente Medico; 3) Tempestivo invio della documentazione ai CRR; 4) rispetto delle procedure;

Rilascio dei modelli di assistenza sanitaria all'estero - modello S1 - modello S2

1) errori nella trasmissione dei dati per la mobilità internazionale (fatturazione al costo) BASSO

1) procedura interna;

Assistenza indiretta: - rimborsi dializzati - rimborsi spese trapianti

1) violazione della privacy; 2) errori nella certificazione delle somme da liquidare; BASSO

1) Codice di Comportamento; 2) Verifica e controllo delle prestazioni e dei dati trasmessi on line; 3) Supervisione del Dirigente Medico; 4) rispetto delle procedure;

Autorizzazioni terapia radiante 1) violazione della privacy;

BASSO

1) Codice di Comportamento; 2) Supervisione del Dirigente Medico;

Gestione delle agende specialistiche

1) mancato rispetto dei tempi di attesa per l'esecuzione delle prestazioni;

BASSO 1) controllo incrociato a campione delle prestazioni eseguite con le prestazioni prenotate; 2) procedura di autorizzazione apertura e chiusura

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2) indebita attestazione delle visite specialistiche domiciliari;

delle agende; 3) controllo delle presenze/assenze degli specialisti ambulatoriali; 4) controllo delle visite domiciliari eseguite e successiva autorizzazione al pagamento

Autorizzazioni di prestazioni specialistiche aggiuntive

1) mancato rispetto dei tempi di attesa; 2) indebita attestazione di esecuzione;

BASSO

1) Verifica e supervisione del Responsabile UOS; 2) Adozione procedura interna;

Esenzione ticket patologia 1) violazioni della privacy; 2) Errori di valutazione sulla verifica del diritto al rilascio; BASSO

1) Codice di comportamento; 2) Verifica e controllo della documentazione; 3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile della UOS;

Esenzione ticket invalidità 1) violazioni della privacy; 2) Errori di valutazione sulla verifica del diritto al rilascio; BASSO

1) Codice di comportamento; 2) Verifica e controllo della documentazione; 3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile della UOS;

Autorizzazioni alimenti speciali 1) violazione della privacy; 2) Errori di valutazione sulla verifica del diritto al rilascio; BASSO

1) Codice di comportamento; 2) Verifica e controllo della documentazione; 3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile della UOS;

Autorizzazioni assistenza temporanea per motivi di salute

1) violazione della privacy; 2) Errori di valutazione sulla verifica del diritto al rilascio; BASSO

1) Codice di comportamento; 2) Verifica e controllo della documentazione; 3) Supervisione del Dirigente Medico Responsabile della UOS;

Servizio di Guardia Medica indebita attestazione delle ore di attività programmate

BASSO

1) validazione dei fogli firma previa verifica ai fini della retribuzione; 2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;

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Bilanci di Salute dei PLS indebita attestazione delle prestazioni aggiuntive

BASSO

1) verifica delle prestazioni; 2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;

Accessi Domiciliari Programmati e accessi presso le RSA da parte dei MMG

indebita attestazione degli accessi

BASSO

1)procedura interna condivisa con la UOC Tutela Anziano per gli accessi in RSA e con il Centro di Assistenza Domiciliare;

Prestazioni di particolare impegno professionale (PIPP)

1) indebita attestazione delle prestazioni

BASSO

1) verifica delle prestazioni; 2) Supervisione del Resp.le UOS Medicina Primaria;

Rimborso delle prestazioni erogate dai MMG e PLS a cittadini stranieri "Tariffazione al Costo"

1) indebita attestazione delle prestazioni 2) inappropriatezza delle prestazioni

BASSO

1) Procedura interna per il controllo delle prestazioni; 2) eventuale contestazione al MMG per prestazioni inappropriate;

Rilascio tesserini STP 1) errori di valutazione sulla verifica del diritto al rilascio

BASSO

1) Verifica e controllo della documentazione da parte del Dirigente Medico;

Controlli degli studi medici e della attività prescrittiva MMG e PLS e delle UU.CC.PP.

1) requisiti studi medici non conformi; 2) Inappropriatezza prescrittiva; BASSO

1) Procedure interne; 2) verbalizzazione dei controlli; 3) Lavori della Commissione Appropriatezza Prescrittiva;

Attestazione delle prestazioni eseguite in service in favore di utenti in assistenza domiciliare

1) violazione della privacy; 2) indebita attestazione di esecuzione delle prestazioni; BASSO

1) Codice di Comportamento; 2) Controllo e verifica dei dati incrociati tra le prestazioni richieste con quelle eseguite; 3) Autorizzazione della UOC Distretto alla liquidazione;

Attivazione dei Progetti Riabilitativi autorizzati dalla Unità di Valutazione

1) Violazione della privacy; 2) Mancato rispetto delle liste di attesa;

BASSO

1) Codice di comportamento; 2) Attenta valutazione delle urgenze e della documentazione;

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Multidisciplinare Distrettuale (UVMD)

3) Disomogeneità dei pareri di valutazione;

3) Collaborazione Servizi Sociali Municipio; 4) Procedura interna;

Corsi di formazione ECM 1) violazione della privacy; 2) incompatibilità dei relatori;

BASSO

1) Codice di comportamento; 2) Autocertificazione di dichiarazione di incompatibilità;

Trasmissione all'Ufficio Assicurativo della UOC AA.GG. delle segnalazioni di infortunio (utenti e/o personale ASL)

1) Violazione della privacy; 2) superamento dei termini dell'inoltro della segnalazione; BASSO

1) Codice di comportamento; 2) Tempestività di trasmissione della comunicazione dell'evento; 3) Rispetto delle procedure aziendali

UOC TUTELA DELL’ANZIANO E HOSPICE DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Attività di inserimento pazienti presso strutture di residenzialità (R.S.A.)

Anticipazione dei tempi di attesa di ricovero

MEDIO supervisione delle attività del servizio da parte di due dirigenti medici

rotazione di tre unità di personale addetto (due amministrativi e un infermiere) alla acquisizione domande ,inserimento in liste di attesa , chiamate per ricovero e archiviazione pratiche

procedure standardizzate (ai sensi della vigente normativa ) con modulistica reperibile anche sul sito aziendale

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Rilascio di attestazioni di possesso dei requisiti per rilascio di autorizzazioni comunali/regionali /ministeriali

concussione, corruzione, disparità di trattamento, ritardi nel completamento del processo

BASSO Informatizzazione dei processi Verifica delle assegnazioni delle attività di

controllo Verifica dei tempi di chiusura del singolo

processo Rotazione del Personale amministrativo Informazione ai cittadini Diagrammi di flusso per analisi dettagliata dei

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processi al fine di rilevare punti nodali sui quali ampliare l’applicazione delle misure in atto, già comprese tra quelle del PNA ;

Procedure e Disposizioni formali;

Rilascio di attestazioni di possesso dei requisiti per rilascio di autorizzazioni strutture sanitarie

concussione, corruzione, disparità di trattamento, ritardi nel completamento del processo

BASSO Informatizzazione dei processi Verifica delle assegnazioni delle attività di

controllo Verifica dei tempi di chiusura del singolo

processo Rotazione del Personale amministrativo Informazione ai cittadini Diagrammi di flusso per analisi dettagliata dei

processi al fine di rilevare punti nodali sui quali ampliare l’applicazione delle misure in atto, già comprese tra quelle del PNA ;

Procedure e Disposizioni formali;

Esami progetto concussione, corruzione, disparità di trattamento, ritardi nel completamento del processo

BASSO Informatizzazione dei processi Verifica delle assegnazioni delle attività di

controllo Verifica dei tempi di chiusura del singolo

processo Rotazione del Personale amministrativo Informazione ai cittadini Diagrammi di flusso per analisi dettagliata dei

processi al fine di rilevare punti nodali sui quali ampliare l’applicazione delle misure in atto, già comprese tra quelle del PNA ;

Procedure e Disposizioni formali;

Rilascio autorizzazioni (autorizzazione per vendita prodotti celiachia e autorizzazioni per deposito,

concussione, corruzione, disparità di trattamento, ritardi nel completamento del processo

BASSO Informatizzazione dei processi Verifica delle assegnazioni delle attività di

controllo Verifica dei tempi di chiusura del singolo

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certificazioni per esportazioni/importazioni ecc;), Autorizzazioni in deroga (art 65 DLgs 81); Nulla Osta attività tatuatori ecc.

processo Rotazione del Personale amministrativo Informazione ai cittadini Diagrammi di flusso per analisi dettagliata dei

processi al fine di rilevare punti nodali sui quali ampliare l’applicazione delle misure in atto, già comprese tra quelle del PNA ;

Procedure e Disposizioni formali;

Vigilanza edilizia e di altri comparti (analisi documentale , rilievi tecnici ecc.)

concussione, corruzione, disparità di trattamento, ritardi nel completamento del processo

BASSO Informatizzazione dei processi Verifica delle assegnazioni delle attività di

controllo Verifica dei tempi di chiusura del singolo

processo Rotazione del Personale amministrativo Informazione ai cittadini Diagrammi di flusso per analisi dettagliata dei

processi al fine di rilevare punti nodali sui quali ampliare l’applicazione delle misure in atto, già comprese tra quelle del PNA ;

Procedure e Disposizioni formali;

Sanzioni amministrative e penali

concussione, corruzione, disparità di trattamento, ritardi nel completamento del processo

BASSO Informatizzazione dei processi Verifica delle assegnazioni delle attività di

controllo Verifica dei tempi di chiusura del singolo

processo Rotazione del Personale amministrativo Informazione ai cittadini Diagrammi di flusso per analisi dettagliata dei

processi al fine di rilevare punti nodali sui quali ampliare l’applicazione delle misure in atto, già comprese tra quelle del PNA ;

Procedure e Disposizioni formali;

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U.O.C. MEDICINA LEGALE E PROTESICA DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Accertamenti invalidità civile e benefici legge 104/92 e 68/99

1) Disomogeneità delle valutazioni

MEDIO 1) nucleo di controllo costituito dagli specialisti medico legali in servizio presso la Direzione UOC Medicina Legale e Protesica

2) rigoroso controllo delle linee di attività della segreteria e delle Commissioni di prima istanza da parte della Segreteria Unica

3) cooperazione applicativa con l’Inps: le istanze scaricate dall’Inps vengono assegnate automaticamente alle commissioni nel rispetto dei termini di legge per ordinarie e oncologiche

4) v. punti 2) e 3). 5) nucleo di controllo di cui al punto 1)6) Trasparenza, codice di comportamento,

formazione sono già integrate e applicate nelle misure esistenti. Gli incarichi di presidente e componente tengono conto di eventuali incompatibilità specifiche, precedenti incarichi ed incarichi extraistituzionali, considerati dirimenti ai fini dell’attribuzione degli incarichi

2) Violazione della privacy BASSO

3) Mancato rispetto delle scadenze temporali

BASSO

4) Mancato rispetto delle liste di attesa

BASSO

5) Indebita certificazione BASSO

Rilascio certificazioni medico legali

1. disomogeneità delle valutazioni2. violazione della privacy3. mancato rispetto delle

scadenze temporali4. mancato rispetto delle liste di

attesa5. indebita certificazione

BASSO 1) Controllo da parte della Direzione UOC sulle modalità di valutazione/certificazione

2) procedure interne alle UU.OO.SS. per l’attività di informazione all’utenza

3) e 5) procedure interne di controllo e supervisione

4) procedure interne di prenotazione 5) Il potenziamento delle azioni di sensibilizzazione

e rapporto con la società civile è essenziale per il miglioramento di tutte le misure applicate ed applicabili

BASSO

BASSO

BASSO

BASSO

Visite fiscali 1. disomogeneità delle BASSO 1) 4) procedure interne di controllo e supervisione

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valutazioni2. violazione della privacy3. mancato rispetto delle

scadenze temporali4. indebita certificazione

2) formazione3) informatizzazione del sistema 4) Il potenziamento delle azioni di sensibilizzazione e rapporto con la società civile è essenziale per il miglioramento di tutte le misure applicate ed applicabili

BASSO

BASSO

BASSO

Visite collegiali di 1^ e 2^ istanza

1  disomogeneità delle valutazioni

2 violazione della privacy3 mancato rispetto delle

scadenze temporali4 indebita certificazione

BASSO procedure interne di controllo e supervisione

BASSO

BASSO

BASSO

Accertamento ed erogazione benefici economici L. 210/92

1. violazione della privacy2. mancato rispetto delle

scadenze temporali

BASSO procedure interne di controllo e supervisione

BASSO

Medicina necroscopica 1 mancato rispetto elle scadenze temporali2 indebita certificazione

BASSO procedure interne di controllo e supervisione

BASSO

CML Roma 3: accertamenti per rilascio e rinnovo patenti speciali, verifica sospensione patenti per abuso di alcool o uso di droghe

1. violazione della privacy2. mancato rispetto delle

scadenze temporali3. mancato rispetto delle liste di

attesa4. indebita certificazione

BASSO 1 procedure standardizzate per le modalità di prelievo materiale biologico2 e 3 prenotazione informatizzate tramite CUP 4 autocontrollo

BASSO

BASSO

BASSO

Autorizzazione e concessione presidi protesici

1. disomogeneità delle valutazioni2. violazione della privacy3. alterazione della concorrenza 4. mancato rispetto delle

valutazioni di appropriatezza

BASSO 1. Nucleo ispettivo di controllo di cui alla Delibera n. 378 del 26/3/2013

2. Commissione extratariffario ed alti costi (delibera 187 del 2/2/2006)

3. informatizzazione dell’autorizzazione (accesso al sistema SIGAS consentito ai responsabili e al

BASSO

MEDIO

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delle prescrizioni per i presidi di cui al nomenclatore tariffario e per i presidi extratariffario

5. indebita certificazione/autorizzazione

comparto tramite pass word) con possibilità di visualizzazione/monitoraggio della spesa (sull’autorizzato).

4. Sistema di fatturazione di AREAS riservato alla UOC Informatica che provvede alla liquidazione e invia report periodici per la visualizzazione della spesa

5. controllo e verifica da parte della Direzione UOC sui tempi di definizione e rinnovi delle richieste di fornitura (DM 332/99).

BASSO

BASSO

DIPARTIMENTO EMERGENZA E ACCETTAZIONE DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Formulazione delle liste di ricovero derivanti dalla lista di attesa

Discrezionalità nella formulazione della lista di attesa per il ricovero

BASSO Sistema oggettivo di valutazione nella formulazione della lista basato: gravità del quadro clinico del paziente criterio temporale di accesso in pronto soccorso

Valutazione triennale degli incarichi dirigenziali

Discrezionalità della valutazione degli obiettivi raggiunti

BASSO E’ in uso un sistema oggettivo di attribuzione degli obiettivi e della valutazione del loro raggiungimento

Codice di comportamentoValutazione annuale dei dirigenti per l’attribuzione dello stipendio di risultato

Discrezionalità della valutazione BASSO Codice di comportamento;

E’ in uso un sistema oggettivo di valutazione

Partecipazione a gare per acquisto materiali

Rapporto fornitori extra gara MEDIO Dichiarazione assenza conflitto di interessi; Codice di comportamento

DIPARTIMENTO DI ASSISTENZA MATERNO INFANTILE ( ex DIPARTIMENTO DELLA TUTELA MATERNO INFANTILE E GENITORIALITÀ)

DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISUREPartecipazione a gare per acquisto materiali

Rapporto fornitori extra gara MEDIO Dichiarazione assenza conflitto di interessi; Codice di comportamento

Valutazione per il rinnovo o la revoca degli incarichi dei dirigenti afferenti al

Discrezionalità della valutazione dei curricola

BASSO E’ in uso un sistema oggettivo di valutazione Codice di comportamento

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dipartimentoValutazione dei singoli dirigenti da cui scaturisce lo stipendio di risultato

Discrezionalità della valutazione

MEDIO Codice di comportamento; Implementare il sistema di valutazione

organizzando la valutazione su parametri oggettivamente misurabili

Formulazione delle liste operatorie derivanti dalle liste di attesa

Discrezionalità della valutazione e quindi della formulazione della lista operatoria

BASSO Implementazione dei criteri di priorità per la compilazione delle liste

Tracciabilità dell’accertamento clinico propedeutico all’inserimento in lista (procedura interna)

DIPARTIMENTO CHIRURGICO MISTO DI AREA CHIRURGICA (ex DIPARTIMENTO CHIRURGICO E DELLE SPECIALITÀ CHIRURGICHE)

DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISUREPartecipazione a gare per acquisto materiali

Rapporto fornitori extra gara MEDIO Dichiarazione assenza conflitto di interessi; Codice di comportamento

Valutazione per il rinnovo o la revoca degli incarichi dei dirigenti afferenti al dipartimento

Discrezionalità della valutazione dei curricola

BASSO E’ in uso un sistema oggettivo di valutazione Codice di comportamento

Valutazione dei singoli dirigenti da cui scaturisce lo stipendio di risultato

Discrezionalità della valutazione

MEDIO Codice di comportamento; Implementare il sistema di valutazione

organizzando la valutazione su parametri oggettivamente misurabili

UOC FARMACIA TERRITORIALE DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Attività autorizzativa farmacie convenzionate; depositi e grossisti di medicinali

Concussione, corruzione, disparità di trattamento, ritardi nel completamento del processo

MEDIO Informatizzazione dei processi Verifica delle assegnazioni delle attività di

controllo Verifica dei tempi di chiusura del singolo

processo Rotazione del Personale

vigilanza farmaceutica (ispezioni farmacie,

Concussione, corruzione, disparità di trattamento, ritardi nel

MEDIO Informatizzazione dei processi Verifica delle assegnazioni delle attività di

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depositi/grossisti,parafarmacie completamento del processo controllo Verifica dei tempi di chiusura del singolo

processo Rotazione del Personale amministrativo Astensione in caso di conflitto di interesse

gestione della convenzione farmaceutica

Concussione, corruzione, disparità di trattamento, ritardi nel completamento del processo

MEDIO Informatizzazione dei processi Verifica delle assegnazioni delle attività di

controllo Verifica dei tempi di chiusura del singolo

processo Rotazione del Personale amministrativo Astensione in caso di conflitto di interesse

gestione magazzino farmaceutico

Concussione, corruzione, disparità di trattamento, ritardi nel completamento del processo

MEDIO Informatizzazione dei processi Verifica delle assegnazioni delle attività di

controllo Verifica dei tempi di chiusura del singolo

processo Rotazione del Personale amministrativo Procedure scritte di gestione

attività di vigilanza sulle prescrizioni

Concussione, corruzione, disparità di trattamento, ritardi nel completamento del processo

BASSO Informatizzazione dei processi Verifica delle assegnazioni delle attività di

controllo Verifica dei tempi di chiusura del singolo

processo Rotazione del Personale

liquidazione fatture Concussione, corruzione, disparità di trattamento, ritardi nel completamento del processo

BASSO Informatizzazione dei processi Verifica delle assegnazioni delle attività di

controllo Verifica dei tempi di chiusura del singolo

processo Rotazione del Personale amministrativo

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UOC MEDICINA TRASFUSIONALE DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Rapporto convenzionale con le Associazioni dei Donatori

Alterare la reportistica del sistema informatico per avere maggiori rimborsi da parte della ASL

BASSO E’ operativo un sistema di controllo aziendale delle prestazioni effettuate, come da normativa vigente

Rapporto con case di cura convenzionate – erogazione prestazioni da parte della ASL

Reportistica delle prestazioni non corrispondente a quelle effettivamente erogate.

BASSO E’ operativo un sistema di controllo aziendale delle prestazioni effettuate, come da normativa vigente

DIPARTIMENTO MISTO DI AREA MEDICA ED INTEGRAZIONE OSPEDALE-TERRITORIO (Ex DIPARTIMENTO MEDICO E DELLE SPECIALISTICHE MEDICHE)

DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISUREAssegnazione di un presidio sanitario per la rilevazione delle glicemie

Discrezionalità nella scelta del fornitore

BASSO Sistema di rotazione periodica dei fornitori

Utilizzazione di device per i micro infusori

Discrezionalità nella scelta del fornitore

BASSO Sistema di verifica in capo al Direttore di Dipartimento (che firma) sulla rotazione periodica dei fornitori

DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Rapporto case farmaceutiche Richiesta agli psichiatri di favorire la prescrizione di un farmaco distribuito da una casa farmaceutica rispetto ad un altro equivalente, in cambio di offerte di partecipazioni gratuite a convegni con soggiorni pagati

MEDIO Le richieste di autorizzazioni a convegni vengono autorizzate e valutate per la loro frequenza e opportunità dal Direttore di UOC e vengono raccolte per ogni singolo sanitario richiedente in Direzione del DSM

Rapporto con professionisti privati

Invio di pazienti presso determinati professionisti privati o in determinate Strutture Residenziali accreditate dietro offerta di corrispettivo in denaro

MEDIO Definizione di una procedura che stabilisca regole di non invio a professionisti privati e valutazione periodica da parte del Direttore della UOC della congruenza tra valutazione della tipologia della Struttura proposta e la valutazione delle condizioni cliniche del paziente inviato

Certificazioni di malattie Rilascio false certificazioni dietro MEDIO Il certificato viene rilasciato dal medico di

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pagamento di corrispettivo in denaro (es. detenuti in libertà vigilata, lavoratori..)

base su richiesta dello specialista con una suddivisione del giudizio di merito e delle responsabilità tra le due figure

Assegnazione del paziente allo psichiatra non personalizzata; le prime visite sono valutate da riunioni istituzionali in presenza di terzi (misura attuata ma da proceduralizzare)

Consegna individuale farmaci con somministrazione terapia in loco

Consegna di confezioni intere di farmaci in fascia C a pazienti che ne fanno richiesta per motivi vari

MEDIO Indicazioni scritte di non consegna ai pazienti nelle strutture territoriali di confezioni di farmaci di classe A ma di singole dosi giornaliere solo al bisogno

Approvvigionamento materiale per Centri Diurni a finanziamento comunale

Sottrazione nei Centri Diurni di materiale acquistato con il finanziamento comunale

MEDIO Le richieste e il consultivo delle spese di materiale sono controllate su tre livelli: il Dirigente della struttura, il Direttore della UOC ed il Comune in qualità di soggetto erogatore del fondo.

Misura attuata ma da proceduralizzare.

UOC TSMREE DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Prestazione medico specialistica e neurologica

Inappropriatezza prescrittiva-farmaci off. label MEDIO Modulistica unica

Attività psicodiagnostica per fini clinici e/o medico-legali

Non rispetto delle priorità urgenza/patologia con vantaggio personale

ALTOAdozione di modulistica unica a livello UOC con criteri di urgenza/patologia informatizzati .

Inserimento minori in strutture accreditate/autorizzate

Inserimento di minori in strutture socio-sanitarie in cui operano specialisti in servizio presso la ASL Roma B

ALTO Gruppo valutazione interna multiprofessionale

Tirocini, volontariati in accordo con le scuole di specializzazione

Presenza di specializzandi e tirocinanti appartenenti a scuole di specializzazione in cui operatori della ASL Roma B svolgono attività didattica.

ALTO Adozione di procedura interna da trasmettere alla UOC Formazione

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Soggiorni estivi riabilitativi Affidamento diretto a Cooperative di tipo A di gruppi di utenti

ALTO Protocollo Roma Capitale / consenso alla modalità di realizzazione dei soggiorni estivi tramite Consulte H

UOC DISABILITÀ IN ETÀ ADULTA DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Prestazioni medico - specialistiche e neuropsichiatriche

Richiesta di certificazione non corrispondenti al livello di gravità della condizione clinica per ottenere benefici di legge

BASSO La certificazione per ottenere i benefici di legge è esito di un percorso di valutazione standardizzato di più figure professionali

Attività di valutazione psicodiagnostica e di supporto psicologico e sociale finalizzata all’attivazione di percorsi assistenziali, domiciliari, semiresidenziali e residenziali

Favorire l’ottenimento di percorsi assistenziali indipendentemente dalle graduatorie esistenti

BASSO La valutazione del bisogno assistenziale e dell’urgenza si effettua all’interno di un gruppo di lavoro che coinvolge i soggetti della rete assistenziale

Interventi di riabilitazione e/o inclusione sociale all’interno di strutture autorizzate ma non accreditate, finalizzati al mantenimento delle autonomie funzionali ed al sostegno alle famiglie in momenti di criticità

Favorire la scelta di una struttura autorizzata rispetto ad altre

MEDIO La prima richiesta viene inoltrata alle strutture accreditate; in mancanza di disponibilità, sulla base di una valutazione della congruenza tra il bisogno assistenziale del paziente e la struttura ricevente, si contatta la struttura autorizzata.

Attività di orientamento e valutazione ai fini della elaborazione di progetti riabilitativi, formativi e di inserimento lavorativo protetto

Favorire un utente rispetto ad altri

BASSO Valutazione all’interno di una equipe del servizio propedeutica all’attivazione della borsa lavoro;Si favorisce la rotazione degli utenti;

Inserimento in strutture residenziali intra/extra regionali

False dichiarazione delle strutture relativamente alle giornate di presenza degli utenti nella comunità residenziale

BASSO In fase di implementazione procedura ad hoc per la verifica degli inserimenti all’interno delle strutture residenziali

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Soggiorni estivi  Favorire una cooperativa rispetto ad altre

BASSOSi assegna l’utente in virtù della continuità assistenziale, garanzia della realizzazione del progetto terapeutico riabilitativo individuale

UOC PATOLOGIA DA DIPENDENZA DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Programmi terapeutici alternativi al carcere (art. 89-90-94 DPR 309/90)

Discrezionalità nella valutazione BASSO Procedura interna molto rigida che prevede una serie di passaggi con valutazione multidisciplinare

Certificazione di tossicodipendente

Possibilità di usufruire delle agevolazioni legali/amministrative e sanitarie legate alla condizione di tossicodipendenza

BASSO La certificazione è effettuata dell’equipe multidisciplinare e controfirmata dal responsabile del servizio sulla base della documentazione presente in cartella (test psicodiagnostica, ASI, esami urine, storia, ecc.)

Certificazioni di non tossicodipendenza

Manipolazione per conservare il posto di lavoro

BASSO Procedura rigida e i dati del laboratorio analisi

Verifica e supporto specialistico e/o sociale  degli  interventi di inserimento protetto in ambiente di lavoro

Margine di discrezionalità nel giudizio di necessità dell’inserimento

BASSO Valutazione multidisciplinare con somministrazione di test psicodiagnostico e questionario ASI. La valutazione finale spetta ai servizi sociali del Municipio.

Inserimento nelle Comunità terapeutiche

False dichiarazioni di pazienti presenti nella comunità, ma non autorizzati dalla ASL, per i quali viene chiesta la corresponsione della retta.

BASSO Budget assegnato e programmazione degli inserimenti

Procedura per l’inserimento nelle Comunità con valutazione multidisciplinare

Controllo da parte dell’Azienda sulle Comunità (accreditamento)

Verifica mensile della reale presenza del paziente autorizzato nella Comunità

UOSD PATOLOGIA DA DIPENDENZA IN AMBITO PENITENZIARIO DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Programmi terapeutici alternativi al carcere (art. 89-90-94 DPR 309/90, DPCM 1

Discrezionalità nella valutazione BASSO Procedura interna molto rigida che prevede una serie di passaggi con valutazione multidisciplinare (Delibera Giunta Regione Lazio n. 230 del 7 aprile

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aprile 2008 e Delibera Giunta Regione Lazio n. 230 del 7 aprile 2009)

2009)

Certificazione storica di tossicodipendenza

Possibilità di usufruire delle agevolazioni legali/amministrative e sanitarie legate alla condizione di tossicodipendenza

BASSO La certificazione è effettuata dell’equipe multidisciplinare e controfirmata dal responsabile del servizio sulla base della documentazione presente in cartella (test psicodiagnostica, esami urine, storia, manuale di consultazione DSM IV e DSM V)

Relazione psicologica Manipolazione per poter usufruire di benefici di legge

BASSO valutazione con somministrazione di questionari e confronto con il personale del Ministero di Giustizia

Inserimento nelle Comunità terapeutiche

False dichiarazioni di pazienti presenti nella comunità, ma non autorizzati dalla ASL, per i quali viene chiesta la corresponsione della retta.

BASSO Budget assegnato e programmazione degli inserimenti

Procedura per l’inserimento nelle Comunità con valutazione multidisciplinare

Controllo da parte dell’Azienda sulle Comunità (accreditamento)

Verifica mensile della reale presenza del paziente autorizzato nella Comunità

UOC FARMACIA OSPEDALIERA DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Gestione informatica dei magazzini di farmacia, degli ordini e razionalizzazione impiego di beni farmaceutici in tutte le unità operative ospedaliere

Acquisto e distribuzione anomala dei beni farmaceutici al fine di favorire soggetti esterni

BASSO Informatizzazione dei processi Controllo consumi e verifica budget

UOC MEDICINA SPECIALISTICA TERRITORIALE DESCRIZIONE PROCESSO DESCRIZIONE RISCHIO VALUTAZIONE MISURE

Acquisizione presidi a bassa media tecnologia per le UOS Specialistiche

Scelta di particolari presidi/apparecchiature in cambio di benefici per il

BASSO Valutazione da parte di una UO terza dell’azienda sull’opportunità dell’acquisizione e sulla sostituibilità con apparecchiature/presidi

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richiedente equivalentiPredisposizione liste di attesa Elusione liste di attesa in cambio

di benefici per il dirigente medicoBASSO Controlli interni

15. Ulteriori attività di gestione, monitoraggio e controllo

Come già anticipato, l’ASL RM/B è tenuta ad aggiornare entro il 31 gennaio di ogni anno il Piano triennale della prevenzione della corruzione, anche riguardo alla valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione secondo i criteri e le modalità esplicitate del PNA e relativi allegati, prevedendo altresì gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio.

Scopo del Piano, peraltro, è non solo l’individuazione delle aree ed attività più esposte al rischio di corruzione, ma anche la previsione, implementazione ed attuazione progressiva delle misure preventive del fenomeno, nonchè di meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni più idonee ad evitare il rischio di corruzione

Dall'esame del già citato quadro normativo, risulta evidente che lo sviluppo e l'applicazione degli adempimenti in materia di prevenzione della corruzione sono il risultato di un'azione sinergica e combinata dei singoli responsabili degli uffici e del Responsabile della Prevenzione della Corruzione, secondo un processo bottom-up in sede di formulazione delle proposte e top-down per la successiva fase di verifica ed applicazione. Il percorso richiede quindi l'attuazione di una serie di azioni in coerenza con le metodologie di intervento previste e l'impostazione di soluzioni organizzative volte a rendere attuabile quanto previsto

Ciò premesso, dunque, nel corso degli anni 2015-2016, anche in sede di Task Force operativa ed in collaborazione dei Referenti aziendali e di tutti gli attori organizzativi coinvolti, si prevede di implementare ulteriormente le attività di gestione, monitoraggio e controllo del modello di gestione del rischio corruttivo attraverso le azioni di seguito rappresentate:

puntuale analisi, verifica e valutazione di ogni singola scheda di mappatura del rischio, e correlate misure, così come predisposte dai Responsabili;

verifica della completezza dei dati forniti anche in termini di congruità delle misure indicate rispetto al rischio rilevato;

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eventuale implementazione di ulteriori aree di rischio e/o delle misure di prevenzione; analisi accurata delle misure indicate con richiesta ai Responsabili interessati di eventuali riscontri/evidenze; individuare analiticamente quelle attività di controllo già poste in essere ed atte a presidiare il rischio; valutazione dell’efficacia di tali attività di controllo sul rischio individuazione, insieme con i diretti Responsabili, di eventuali nuove ed ulteriori misure a presidio del rischio; valutazione del grado di fattibilità delle misure proposte; messe in relazione le informazioni emerse dalla valutazione dell’impatto e della probabilità dell’evento rischioso e dell’efficacia

dei controlli Possibile revisione/aggiornamento delle schede già predisposte (es. individuazione nuovi rischi); coinvolgimento di ulteriori strutture nelle attività di mappatura dei rischi; programmazione attività di monitoraggio sullo stato di attuazione delle misure a presidio del rischio, attraverso la richiesta di

una rendicontazione periodica a cura dei Responsabili. secondo tempistica e modalità autonomamente definite in sede di Task Force.

Detti interventi di prevenzione potranno essere collegati a precisi obiettivi di budget declinati nell’ambito del ciclo della Performance.

L’analisi del presidio del controllo, la formulazione della strategia di risposta al rischio e l’elaborazione del piano di gestione del rischio di fallimento etico sono attività da svolgersi con il coinvolgimento dell’intera struttura per un duplice ordine di motivazioni. Innanzitutto, il coinvolgimento sia del management che del personale dipendente consente di capitalizzare l’esperienza e la conoscenza di tutti i membri dell’organizzazione. Inoltre, il pieno coinvolgimento consente di elaborare una strategia di risposta al rischio ampiamente condivisa, requisito essenziale per una corretta implementazione della stessa.

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16. Ricognizione dei Procedimenti Disciplinari nell’anno 2014.

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Già nel Piano provvisorio e nel successivo PTPC era stato rappresentato l’esito di un’analisi dei procedimenti disciplinari avviati nei

confronti dei dipendenti dal 2010, al fine di verificare possibili, eventuali ricorrenze in talune particolari tipologie di comportamenti illeciti, ed individuare aree, modalità e fasi del procedimento dove si annida maggiormente il rischio.

Si riportano, quindi, di seguito i prospetti riepilogativi delle contestazioni disciplinari avviate e concluse alla data del 31.12.2014, distinte a seconda della tipologia di personale nei quali sono indicati il numero di procedimenti avviati, l’oggetto della contestazione, ed il numero di sanzioni irrogate al termine del procedimento stesso.

Al riguardo, corre l’obbligo segnalare che, preso atto degli esiti del predetto monitoraggio, – su proposta del RAC- la Direzione Strategica ha posto intrapreso una specifica azione di comunicazione/informazione, rivolta non solo all’area della Dirigenza Medico/Veterinaria e Sanitaria. Professionale, Tecnica ed Amministrativa ma anche all’area del Comparto per ribadire una serie di principi generali per i pubblici dipendenti, come lo svolgimento dei propri compiti nel rispetto della legge, l'obbligo di osservare i principi di indipendenza, imparzialità, contenimento dei costi, di non nuocere agli interessi o all'immagine della Pa, etcc...

In particolare, sono stati richiamati “i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta” ribaditi nel nuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del DLgs 30 marzo 2001, n. 165, approvato con DPR 16 aprile 2013, n. 62, rammentando altresì che i Dirigenti apicali sono, tra l’altro, titolari di potere disciplinare (con conseguente attività di vigilanza, monitoraggio e controllo), posto a presidio non solo del corretto espletamento dei doveri di ufficio, ma anche a tutela del prestigio e dell’organizzazione dell’amministrazione pubblica (Circ. prot. n. /2013),

PERSONALE DIRIGENZIALE

Oggetto della contestazionen.

procedimenti disciplinari Sanzione

ANNO 2014Comportamenti contrastanti con i propri doveri propri (atteggiamento aggressivo, negligenze…)

di cui con sanzione

Violazione delle disposizioni in materia di incompatibilità e/o svolgimento di attività professionale non autorizzata

1 di cui con sanzione

1(sei mesi di sospensione da

servizio)

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Comportamenti contrastanti con i propri doveri (atteggiamento aggressivo, negligenze…)

1 di cui con sanzione

1(15 giorni di sospensione dal

servizio)

Gravi inadempienze nello svolgimento delle mansioni (atti falsi o privi di autorizzazione, irregolarità contabili, testimonianza reticente in un procedimento disciplinare…) e/o utilizzo a fini privati dei beni dell’Asl

1 di cui con sanzione

1(tre mesi di sospensione dal

servizio)

PERSONALE DELL’AREA DEL COMPARTO

Oggetto della contestazione n.

procedimenti disciplinari

Sanzione

ANNO 2014Inosservanza delle disposizioni di servizio in materia orario di lavoro, di attestazione delle presenze e assenze e di malattia / assenza ingiustificata

2

di cui con sanzione

rimprovero scritto2

Negligenza nell'esecuzione dei compiti assegnati e/o nella cura dei beni assegnati, scarso rendimento

di cui con sanzione

Gravi inadempienze nello svolgimento delle mansioni (atti falsi o privi di autorizza-zione, irregolarità contabili, testimonianza reticente

di cui con sanzione

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in un procedimento disciplina-re…) e/o utilizzo a fini privati dei beni dell’Ateneo Inosservanza delle disposizioni di servizio in materia orario di lavoro, di attestazione delle presenze e assenze e di malattia / assenza ingiustificata

di cui con sanzione

Gravi inadempienze nello svolgimento delle mansioni (atti falsi o privi di autorizza-zione, irregolarità contabili, testimonianza reticente in un procedimento disciplina-re…) e/o utilizzo a fini privati dei beni dell’Ateneo

di cui con sanzione

Atteggiamento non collaborativo e comportamenti non corretti e lesivi della dignità della persona (atteggiamento aggressivo, insulti, minacce…)

2di cui con sanzione

rimprovero scritto

2

Inosservanza delle disposizioni di servizio in materia orario di lavoro, di attestazione delle presenze e assenze e di malattia / assenza ingiustificata

di cui con sanzione

17. Attività di Formazione quale misura di prevenzione.

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La Legge 190/2012 prevede una serie di misure di formazione del personale, in particolare:

definizione di procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione, eventualmente verificando l’esistenza di percorsi di formazione ad hoc presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, ed individuando il personale da inserire in tali programmi (art. 1 comma 8 e 11);

previsione, per le attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione, di meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione (art. 1 comma 9);

organizzazione di attività di formazione del personale per la conoscenza e la corretta applicazione del codice di comportamento dei dipendenti delle Pubbliche amministrazioni (art. 1 comma 44).

Premesso quanto sopra, previa convocazione di cui alla nota prot. n. 57875 del 7.10.2013, si è tenuto uno specifico incontro tra il RAC ed il Responsabile aziendale dell'UOC Formazione aziendale per la pianificazione attività formative da declinate all’interno del Piano di Formazione Aziendale-Anno 2014, in materia di Anticorruzione, con riguardo anche alla

previsione delle procedure per selezionare e formare i dipendenti chiamati ad operare nei settori particolarmente esposti alla corruzione, prevedendo la necessaria rotazione dei dirigenti e funzionari;

previsione ed organizzazione delle attività formative del personale per la conoscenza e la diretta applicazione del Codice di comportamento aziendale.

All’esito, il PTPC dava atto che, sulla base delle indicazioni della Legge n. 190/2012, l’ASL ROMA B, nel corso del triennio considerato, avrebbe sviluppato interventi di formazione/informazione, rivolti a tutto il proprio personale, con la duplice funzione di prevenire e contrastare il fenomeno e fornire la massima informazione sulle situazioni concrete di rischio, articolati su più livelli. D’intesa con la competente UOC Formazione, si è dunque proceduto alla definizione delle procedure per la selezione e la formazione dei dipendenti destinati ad operare nei settori particolarmente esposti a corruzione, come esplicitato del PTPC (disponibile anche sul sito internet istituzionale).

Ciò premesso, per l’anno 2014 In attuazione delle indicazioni regionali in materia, nelle more della realizzazione da parte dell’Istituto Arturo Jemolo in qualità di soggetto unitario erogatore di attività formativa anticorruzione per tutte le Aziende sanitarie regionali (all’uopo individuato dalla Regione Lazio mediante stipula di specifico accordo di programma), in piena condivisione e con il supporto attivo della Direzione aziendale, è stata progettata e realizzata iso risorse attività di formazione in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza in Sanità c/o Aula magna dell’Ospedale Pertini, dedicata ai soggetti dell’area Comparto preposti all’attuazione degli interventi di prevenzione ex Legge n. 190/2012. Per questo evento è stata prevista la partecipazione, in qualità di relatori, non solo del Responsabile aziendale per la Trasparenza, ma anche di Responsabili di prevenzione della corruzione di altre Aziende sanitarie, in un’ottica di benchmarking.

Al riguardo, corre l’obbligo rilevare che per l’anno 2013 già era stata organizzata e realizzata analoga iniziativa: un Seminario obbligatorio dal titolo “Il valore delle regole” -Adempimenti attuativi della Legge c.d. Anticorruzione e del Decreto c.d. Trasparenza nelle Azienda Sanitarie: nuove responsabilità professionali, gestionali ed organizzative” c/o Aula magna dell’Ospedale Pertini, rivolto a tutti i Direttori di Dipartimento, Direttori di UU.OO.CC e di UU.OO.SS Dipartimentali aziendali, con l’intervento di autorevoli Relatori interni ed

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esterni, tra i quali consulenti del Dipartimento Funzione Pubblica Formez PA ed esponenti del Segretariato Generale della Regione Lazio-“ Struttura Trasparenza, Lotta alla corruzione e semplificazione”.

In disparte da quanto sopra, considerate l’esiguità delle risorse a disposizione e l’elevato numero di persone da formare, l’UOC Politiche della formazione di è resa promotrice e fautrice della realizzazione di un Corso di formazione in modalità teledidattica in DVD dal titolo: “Applicazione della L. n.190 del 2012 – Trasparenza amministrativa e norme anticorruzione nell’Asl Roma B”.

Si tratta di una modalità di apprendimento on-line che, avvalendosi dell'uso delle nuove tecnologie, facilita l’accesso al percorso didattico per tutti gli innumerevoli dipendenti e collaboratori aventi difficoltà di frequenza in presenza, anche in ragione della pluralità e lontananza di sedi di servizio.

Detto Corso di formazione in modalità teledidattica ha ricevuto crediti formativi ECM e si caratterizza, tra l’altro, per dinamicità, facile reperibilità e trasportabilità e modularità, possibilità di ripetuto e continuo riascolto.

Per l’anno 2015, il Piano di Formazione Aziendale-Anno 2014 a cura dell’UOC Politiche della Formazione espliciterà le modalità di implementazione dell’attività formativa de quo nonché le modalità di valutazione del processo formativo realizzato.

18. Rotazione dei dipendenti

Con Disposizione di servizio n. 16 del 07.10.2014 (disponibile sul sito internet ed intranet), l’Azienda USL RM/B, compatibilmente con l’organico e con l’esigenza di mantenere continuità e coerenza di indirizzo delle strutture, ha rappresentato la necessità di dare applicazione al principio di rotazione prevedendo, ad esempio, che, nei settori più esposti a rischio, siano alternate le figure dei responsabili di procedimento, nonché dei componenti delle commissioni di gara e di concorso.

La rotazione dev’essere attuata anche al fine di evitare la cristallizzazione di ruoli, funzioni e responsabilità ed implementare le doti culturali e professionali dei dipendenti mediante lo scambio di esperienze e attività. La turnazione è infatti principio da considerarsi fondamentale anche allo scopo di conseguire un ampliamento ed arricchimento di professionalità e competenze, seppur salvaguardando il più possibile le competenze e le professionalità acquisite poste a presidio di materie e procedure complesse, nonché l’efficienza degli uffici e la continuità dell’azione amministrativa..

Pertanto, l’attuazione della misura della rotazione deve poter avvenire in modo da tener conto delle specificità professionali in riferimento alle funzioni e in modo da salvaguardare la continuità nella gestione delle attività. Ciò significa che la rotazione degli incarichi dirigenziali dovrà essere realizzata da un punto di vista temporale in modo sfasato rispetto alla rotazione del personale del comparto.

In tal modo il meccanismo di rotazione potrà salvaguardare il primario interesse del buon andamento dell’azione amministrativa attraverso la sua continuità e la conservazione delle necessarie conoscenze/competenze all’interno delle diverse strutture.

Ciascun Direttore potrà proporre l’individuazione di professionalità infungibili nella struttura di propria competenza, qualora ne ravvisasse i presupposti.

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La rotazione non potrà essere applicata ai profili professionali nei quali è previsto il possesso di titoli di studio specialistici posseduti da una sola unità lavorativa.

19. Tutela del dipendente che segnala illeciti

Con Deliberazione n. 61 del 17.01.2014 (disponibile sul sito internet ed intranet), l’Azienda Sanitaria Locale ROMA B ha approvato una specifica procedura per la segnalazione degli illeciti da parte del dipendente ed ha istituito un canale differenziato e riservato per riceverle mediante il seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected].

Fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell'articolo 2043 del codice civile, il pubblico dipendente che denuncia all’autorità giudiziaria o alla Corte dei conti, ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia.

Nell'ambito del procedimento disciplinare, l’identità del segnalante non può essere rivelata, senza il suo consenso, sempre che la contestazione dell'addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione. Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione, l’identità può essere rivelata ove la sua conoscenza sia assolutamente indispensabile per la difesa dell'incolpato.

L'adozione di misure discriminatorie è segnalata al Dipartimento della funzione sindacali maggiormente rappresentative nell'amministrazione nella quale le stesse sono state poste in essere.

L’articolo 1, comma 51, della Legge 190/2012 ha previsto l'inserimento dell'articolo 54-bis al D.Lgs. n. 165/2001, in merito alla tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti. Fuori dai casi di responsabilità a titolo di calunnia e/o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell’articolo 2043 del Codice Civile, la nuova disciplina prevede una particolare tutela in favore del pubblico dipendente che denuncia all'autorità giudiziaria o alla Corte dei Conti, ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui abbia saputo in ragione del rapporto di lavoro. In base a tale disciplina il dipendente non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad alcuna misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. Per misure discriminatorie si intende le azioni disciplinari ingiustificate, le molestie sul luogo di lavoro ed ogni altra forma di ritorsione che determini condizioni di lavoro intollerabili.

La ratio della norma è quella di evitare che il dipendente ometta di effettuare segnalazioni di illecito per il timore di subire conseguenze pregiudizievoli. La norma tutela l'anonimato facendo specifico riferimento al procedimento disciplinare, ovvero l'identità del

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segnalante deve essere protetta in ogni contesto successivo alla segnalazione. Tuttavia, per quanto riguarda lo specifico contesto del procedimento disciplinare, l'identità del segnalante può essere rivelata all'autorità disciplinare e all'incolpato nei seguenti casi:

1. consenso del segnalante;2. la contestazione dell'addebito disciplinare è fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione: si tratta dei casi

in cui la segnalazione è solo uno degli elementi che hanno fatto emergere l'illecito, ma la contestazione avviene sulla base di altri fatti da soli sufficienti a far scattare l'apertura del procedimento disciplinare;

3. la contestazione è fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione e la conoscenza dell'identità è assolutamente indispensabile per la difesa dell'incolpato: tale circostanza può emergere solo a seguito dell'audizione dell'incolpato ovvero dalle memorie difensive che lo stesso produce nel procedimento.

La tutela dell'anonimato prevista dalla norma non è sinonimo di accettazione di segnalazione anonima. La misura di tutela introdotta dalla disposizione si riferisce al caso della segnalazione proveniente da dipendenti individuabili e riconoscibili. Resta fermo che l'amministrazione deve prendere in considerazione anche segnalazioni anonime, ove queste si presentino adeguatamente circostanziate e rese con dovizia di particolari, siano tali cioè da far emergere fatti e situazioni relazionandoli a contesti determinati (es.: indicazione di nominativi o qualifiche particolari, menzione di uffici specifici, procedimenti o eventi particolari, ecc.).

Le disposizioni a tutela dell'anonimato e di esclusione dell'accesso documentale non possono comunque essere riferibili a casi in cui, in seguito a disposizioni di legge speciale, l'anonimato non può essere opposto, ad esempio indagini penali, tributarie o amministrative, ispezioni, ecc.

Il dipendente che ritiene di aver subito una discriminazione per il fatto di aver effettuato una segnalazione di illecito deve dare notizia circostanziata dell'avvenuta discriminazione:

A. al responsabile della prevenzione, il quale valuta la sussistenza degli elementi per effettuare la segnalazione di quanto accaduto al dirigente sovraordinato del dipendente che ha operato la discriminazione; il dirigente valuta tempestivamente l'opportunità/necessità di adottare atti o provvedimenti per ripristinare la situazione e/o per rimediare agli effetti negativi della discriminazione in via amministrativa e la sussistenza degli estremi per avviare il procedimento disciplinare nei confronti del dipendente che ha operato la discriminazione;

B. all'U.P.D. che, per i procedimenti di propria competenza, valuta la sussistenza degli estremi per avviare il procedimento disciplinare nei confronti del dipendente che ha operato la discriminazione;

C. all'Ufficio Legale che valuta la sussistenza degli estremi per esercitare in giudizio l'azione di risarcimento per lesione dell'immagine della pubblica amministrazione;

D. all'Ispettorato della funzione pubblica, il quale valuta la necessità di avviare un'ispezione al fine di acquisire ulteriori elementi per le successive determinazioni.

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Il dipendente che ritiene di aver subito una discriminazione può altresì darne notizia all'organizzazione sindacale alla quale aderisce o ad una delle organizzazioni sindacali rappresentative nel comparto presenti nell'amministrazione. In questo l'organizzazione sindacale deve riferire della situazione di discriminazione all'Ispettorato della funzione pubblica se la segnalazione non è stata effettuata dal responsabile della prevenzione. Può darne notizia al Comitato Unico di Garanzia (C.U.G.): il Presidente del C.U.G. deve riferire della situazione di discriminazione all'Ispettorato della funzione pubblica se la segnalazione non è stata effettuata dal responsabile della prevenzione. Il dipendente può, infine, agire in giudizio nei confronti del dipendente che ha operato la discriminazione e dell'amministrazione per ottenere:

a. un provvedimento giudiziale d'urgenza finalizzato alla cessazione della misura discriminatoria e/o al ripristino immediato della situazione precedente;

b. l'annullamento davanti al T.A.R. dell'eventuale provvedimento amministrativo illegittimo e/o, se del caso, la sua disapplicazione da parte del Tribunale del lavoro e la condanna nel merito per le controversie in cui è parte il personale c.d. contrattualizzato;

c. il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale conseguente alla discriminazione.

Per quanto sopra ed in conformità con le indicazioni del Piano Nazionale Anticorruzione, l’Azienda Sanitaria Locale ROMA B ha istituito un canale differenziato e riservato per ricevere tali segnalazioni mediante il seguente indirizzo di posta elettronica:

[email protected]

Nelle more della sperimentazione di un sistema informatico riservato per la ricezione delle segnalazioni di illecito a cura dell’UOC Informatica e Collegamenti con il Territorio, il predetto indirizzo di posta elettronica verrà gestito da un ristrettissimo nucleo di persone (costituito dal Responsabile della prevenzione della corruzione ed i suoi collaboratori), assegnando ad ogni denunciante un codice sostitutivo dei dati identificati dello stesso (custoditi sotto chiave presso la struttura dell'anticorruzione) al fine di garantirne la riservatezza. Solo in presenza delle situazioni legali che rendano indispensabile rivelare l'identità del denunciante, il Responsabile della prevenzione della corruzione comunicherà - in maniera riservata - tale informazione.

Ricevuta la segnalazione, il Responsabile della prevenzione della corruzione registrerà la denuncia con un numero progressivo annuale (che costituirà il codice di identificazione) e la trasmetterà al Responsabile del servizio coinvolto dal presunto evento corruttivo o ad altri eventuali dipendenti interessati, per le valutazioni e/o iniziative di merito, che avranno cura di comunicare successivamente alla struttura dell'anticorruzione. Per consentire la gestione della segnalazione è necessario che la denuncia sia circostanziata, riguardi fatti riscontrabili, conosciuti dal denunciante e non riportati da altri soggetti, nonché contenga tutte le informazioni necessarie per individuare gli autori della condotta illecita. In mancanza di tali elementi, non sarà possibile procedere; tuttavia il Responsabile della prevenzione della corruzione valuterà se inoltrare tale segnalazione, ancorché carente, al Direttore Generale ed al responsabile della struttura in cui è stato segnalato l'illecito.

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20. Obbligo di astensione e conflitto di interessi, anche potenziale

Con Disposizione di servizio n. 10 del 16.06.2014 (disponibile sul sito internet ed intranet), l’Azienda Sanitaria Locale ROMA B ha garantito una capillare diffusione delle informazioni in materia di obbligo di astensione e conflitto di interessi, anche potenziale, nonché delle conseguenze scaturenti dalla sua violazione, richiedendo altresì a tutti i Dirigenti Responsabili, un puntuale monitoraggio e la verifica di tutte le situazioni ed eventuali relazioni di parentela o affinità tra i dirigenti e i dipendenti di ciascun Servizio con i soggetti, persone fisiche e giuridiche, con i quali, a qualsiasi titolo intercorrono rapporti aventi rilevanza economica con l’Azienda, anche avvalendosi di specifico modello di dichiarazione nonché di segnalare casi di concreto conflitto al RAC per i provvedimenti consequenziali.

In sintesi, il conflitto di interessi si verifica quando la responsabilità decisionale è demandata ad un soggetto che ha interessi economici, personali o professionali che sono in conflitto con l'imparzialità richiesta da tale responsabilità

In questi casi, il dipendente ha l’obbligo di formalizzare, immediatamente e per iscritto, al proprio Responsabile la volontà di astenersi dal partecipare all’adozione di decisioni o attività che possono coinvolgere interessi propri. Il Responsabile decide entro dieci giorni dal ricevimento della richiesta e può:

a) accogliere la richiesta ed affidare l’attività oggetto dell’astensione a un altro dipendente;

b) respingere la richiesta con opportuna motivazione.

Fatte salve previsioni più gravi in caso di rilievo penale del comportamento, la violazione delle predette norme, dà luogo a responsabilità disciplinare del dipendente, suscettibile di essere sanzionata con l’irrogazione di sanzioni all’esito del relativo procedimento, oltre a poter costituire fonte di illegittimità del procedimento e del provvedimento conclusivo dello stesso, quale sintomo di eccesso di potere sotto il profilo dello sviamento della funzione tipica dell’azione amministrativa.

In estrema sintesi, risulta utile rimarcare che tutti i dipendenti, collaboratori, consulenti devono, nei loro rapporti esterni con clienti, fornitori, contraenti e concorrenti, comunque curare gli interessi dell’Azienda rispetto ad ogni altra situazione che possa concretizzare un vantaggio personale anche di natura non patrimoniale.

I dipendenti destinati a operare nei settori e/o attività particolarmente esposti alla corruzione devono astenersi da quella attività, ai sensi dell’articolo 6 bis della legge n. 241/1990, in caso di conflitto di interessi, segnalando tempestivamente ogni situazione di conflitto anche potenziale.

Per conflitto di interessi, reale o potenziale, si intende qualsiasi relazione intercorrente tra un dipendente, collaboratore, consulente e soggetti, persone fisiche o giuridiche , che possa risultare di pregiudizio per l’Azienda.

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I conflitti di interesse devono essere resi noti con immediatezza con dichiarazione scritta da inviarsi al proprio responsabile.

21. Monitoraggio del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti.

I Responsabili delle articolazioni aziendali individuano i termini per la conclusione dei procedimenti di competenza, anche parziale, e provvedono al monitoraggio periodico del loro rispetto con cadenza almeno trimestrale.

In ottemperanza alle specifiche disposizioni aziendali n. 18 del 24.06.2014 e n. 27 del 16.12.2014, tutti i Responsabili di ogni singola articolazione aziendale dovranno garantire la pubblicazione sulla specifica sezione del sito on line istituzionale del prospetto dei termini di conclusione dei procedimenti di competenza.

Il Responsabile della prevenzione della corruzione verifica che i Responsabili delle articolazioni aziendali provvedano periodicamente al monitoraggio del rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti acquisendo dai Responsabili delle articolazioni aziendale un report periodico in materia.

In particolare, il Responsabile raccoglierà informazioni da parte dei Dirigenti presso le unità organizzative secondo modalità:

- sincrona: con cadenza almeno semestrale sarà chiesto al Dirigente un report sul rispetto dei tempi e della correttezza dei procedimenti amministrativi di competenza

- asincrona: al verificarsi di ogni fenomeno di cui il Dirigente ritenga opportuno informare il Responsabile.

In attuazione a quanto disposto dall’art. 1 co. 9, lett. D), della Legge n. 190/2012 si, prevede che, a cura dei Direttori/Responsabili di un unità operativa ed con cadenza semestrale, venga effettuato il monitoraggio dei termini dei procedimenti amministrativi.

Tale periodica attività ha lo scopo di garantire la tempestiva eliminazione di eventuali anomalie e, al contempo, l’immediata visione al cittadino dell’iter procedimentale, anche al fine di consentire una più efficace interazione con l’ASL ROMA B.

Per assicurare un adeguato ed uniforme monitoraggio dei dati, in oggetto, i soggetti interessati sono invitati a utilizzare prospetti predefiniti, di cui è possibile fare il download sul sito web aziendale, alla sezione “prevenzione della corruzione” che devono essere compilare in ogni parte, firmate e protocollate prima dell’invio.

22. Trasparenza amministrativa

Tra gli strumenti fondamentali per la prevenzione della corruzione e per incrementare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa, vi è certamente la c.d. “trasparenza amministrativa”. Essa dev’essere assicurata dal Responsabile aziendale per la Trasparenza nominato

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nella persona del Dott. Egidio Sesti, anche mediante la pubblicazione, sui siti internet istituzionali, delle informazioni maggiormente rilevanti. Il 14 marzo 2013 è stato approvato il D.lgs. 33 che, nel riordinare la disciplina in materia di obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle amministrazioni pubbliche, ha attribuito a quest’ultima un’accezione più incisiva. La trasparenza, infatti, non è più solo un fine, ma lo strumento attraverso il quale l’Amministrazione agisce in maniera eticamente corretta e perseguire obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità. Per quanto sopra, l’Azienda ASL Roma B ha intrapreso e continua un percorso di massima diffusione, semplicità e accessibilità delle informazioni anche attraverso la pubblicazione sul sito internet alla sezione denominata “Amministrazione trasparente” di molteplici dati e informazioni.

Il sito web istituzionale gioca un ruolo fondamentale come canale di comunicazione e portale d’accesso alla vita istituzionale dell’Azienda. Inoltre, sul sito sono pubblicate molteplici altre informazioni non obbligatorie ma ritenute utili per consentire al cittadino di raggiungere una maggiore conoscenza e consapevolezza delle attività poste in essere dall’Azienda. Le pagine delle specifiche sezioni rispondono ai requisiti richiamati dalle linee guida per i siti web della P.A.

Il sito istituzionale è aggiornato costantemente e mantiene ancora, alla data odierna, la posizione di vertice per quanto concerne l’attuale sistema di valutazione nazionale.

Nei casi in cui l’amministrazione abbia omesso di pubblicare gli atti, si configura il diritto del cittadino di chiedere ed ottenere l’accesso agli atti non pubblicati, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 5 del decreto medesimo. La richiesta di accesso civico non è sottoposta a nessuna limitazione per quanto riguarda la legittimazione soggettiva del richiedente, non deve essere motivata, è gratuita e deve essere presentata al Responsabile della Trasparenza della amministrazione tenuta alla pubblicazione. Entro trenta giorni dalla richiesta, l’amministrazione deve procedere alla pubblicazione del documento sul sito web istituzionale e, contestualmente, trasmetterlo al soggetto richiedente, ovvero comunicargli l’avvenuta pubblicazione. In caso di ritardo (o mancata risposta) il richiedente può ricorrere al titolare del potere sostitutivo, di cui all’articolo 2, comma 9 bis, della Legge 241/1990, il cui nominativo è indicato sul sito internet dell’amministrazione.

Il Programma triennale per la Trasparenza e l’Integrità, approvato con Deliberazione del direttore Generale n.788 del 09.07.2013 è atto complementare del Piano di prevenzione della corruzione ma costituisce allegato tecnico separato e disgiunto dallo stesso. E’ accessibile sulla home page dell’Asl, contiene innumerevoli informazioni previste dal Dlgs n.33/2013, molte della quali già introdotte da precedenti disposizioni di legge tra cui quelle del d.lgs 150/2009.

23. Codice di Comportamento aziendale

Per quanto concerne i comportamenti a rischio, l’ASL ROMA B ha adottato, come previsto dall’art. 1 comma 44 della Legge 190/2012, un proprio codice di comportamento, ad integrazione e specificazione del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, approvato con DPR n. 62 del 16 aprile 2013.

Detto Codice di comportamento aziendale, approvato con deliberazione n. 1389 del 30.12.2013, si applica a tutto il personale a tempo determinato, indeterminato, collaboratori o consulenti con qualsiasi tipologia di contratto o incarichi a qualsiasi titolo, nonché nei confronti dei collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell’Amministrazione .

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24. Norma finale

Nell’ottica di promuovere una concreta mutazione culturale ed un recupero sul piano dell'etica dei comportamenti, il presente Piano verrà sarà soggetto a integrazione/ revisione ed aggiornamento periodico.

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