DAL MONDO BARNABITICO - Barnabiti - Ordine dei Chierici ... · Il Convegno di studi, articolato su...

8
stati il Centro Studi Storici dei Padri Barnabiti e la Provincia Italiana del Nord dei Padri Barnabiti. Il Convegno di studi, articolato su cinque punti tematici relativi alla figu- ra del Sauli (eredità milanese, eredità corsa e pavese, eredità ecclesiale, eredità genovese, eredità documenta- le e iconografica), si è proposto di tracciare un profilo del Santo, esami- nando le diverse tappe della sua esi- stenza e della sua attività. Ha aperto il Convegno mons. Ser- gio Pagano, Prefetto dell’Archivio Se- greto Vaticano che ha trattato il tema I Sauli di Genova e il papato (secc. XV-XVII).L’eredità milanese del Sauli è stata illustrata dal p. Paolo Rippa, Archivista Generale dell’Ordine dei Barnabiti: I Barnabiti al tempo del Sauli e dal p. Filippo Lovison, della Pontificia Università Gregoriana: Sauli - Borromeo: sintonie e disconti- nuità di un “rifondatore” e Superiore generale dell’Ordine. L’eredità corsa e pavese e stata esaminata dal prof. Antoine-Marie Graziani dell’ Univer- sità di Corsica Pasquale Paoli: Sauli vescovo ad Aleria (1570-1591): L’Instruttione compendiosa e breve (1571) e l’edizione ridotta del Cate- chismo (1581). Dell’eredità eccle- siale hanno parlato il p. Mauro Re- gazzoni, Postulatore Generale del- l’Ordine dei Barnabiti: Dal processo di beatificazione e di canonizzazione ai luoghi di culto. L’archivio romano e dal prof. Andrea Leonardi, del- l’Università di Bari: I Sau- li e il loro santo: dalla basilica di Carignano al- l’esaltazione della fami- glia e committenza arti- stica. Documenti e fonti dagli archivi familiari e milanesi. Sull’eredità ge- novese si è soffermato Claudio Montagni, diret- tore scientifico della ri- vista “Arkos, scienza, re- stauro e valorizzazione”: I Barnabiti liguri e le pri- me fondazioni a Geno- va. Infine, l’eredità do- cumentale e iconografi- ca è stata tracciata da Claudio Paolocci, diret- tore della Biblioteca Fran- zoniana: Il Sauli nell’Ar- chivio Segreto Vaticano e presso la Biblioteca Apo- stolica. La relazione conclusiva del Conve- gno è stata tenuta dal prof. Danilo Zardin, dell’Università Cattolica di Milano. Purtroppo, le avverse condizioni climatiche e i molteplici disagi verifi- catisi contemporaneamente a Geno- va hanno fatto passare quasi in sordi- na il Convegno di studi che avrebbe meritato, certamente, una maggiore affluenza di pubblico. IL RITORNO DI S. ALESSANDRO SAULI NELLA PROPRIA CATTEDRALE Il 1° novembre 2014 la cattedrale di Pavia ha vissuto un momento si- gnificativo e assai commovente: con il termine dei lavori di restauro della cattedrale è ritornata nella sua sede anche l’urna con il corpo di s. Ales- sandro Sauli, che di Pavia era stato vescovo dal 10 maggio 1591 all’11 ottobre 1592. L’urna con il prezioso “deposito”, trasferita alcuni anni or- sono nella parrocchia a lui dedicata in via Alessandria a causa dei lavori, era stata riportata solennemente in cattedrale il 31 ottobre; e mons. Gio- vanni Giudici, che del Sauli è in or- dine di tempo l’attuale successore sulla cattedra di San Siro, ha presie- duto i vespri solenni e la s. messa ve- spertina della solennità di Tutti i San- ti. Al termine, insieme ai concele- branti si è soffermato davanti all’urna del santo vescovo barnabita per un momento di preghiera, terminando con la rituale incensazione delle san- te reliquie. Alla solenne concelebra- zione hanno preso parte i canonici della cattedrale e diversi sacerdoti della città, a partire dal parroco della chiesa dedicata al Sauli e al rettore della chiesa di S. Maria di Canepa- nova, già appartenuta ai barnabiti fino alla rivoluzione francese. Per i Eco dei Barnabiti 4/2014 45 DAL MONDO BARNABITICO l’intervento di mons. Sergio Pagano. A suo fianco, don Claudio Paolocci, direttore della Biblioteca Franzoniana veduta esterna della cattedrale di Pavia

Transcript of DAL MONDO BARNABITICO - Barnabiti - Ordine dei Chierici ... · Il Convegno di studi, articolato su...

stati il Centro Studi Storici dei PadriBarnabiti e la Provincia Italiana delNord dei Padri Barnabiti.

Il Convegno di studi, articolato sucinque punti tematici relativi alla figu-ra del Sauli (eredità milanese, ereditàcorsa e pavese, eredità ecclesiale,eredità genovese, eredità documenta-le e iconografica), si è proposto ditracciare un profilo del Santo, esami-nando le diverse tappe della sua esi-stenza e della sua attività.

Ha aperto il Convegno mons. Ser-gio Pagano, Prefetto dell’Archivio Se-greto Vaticano che ha trattato il temaI Sauli di Genova e il papato (secc.XV-XVII).L’eredità milanese del Sauliè stata illustrata dal p. Paolo Rippa,Archivista Generale dell’Ordine deiBarnabiti: I Barnabiti al tempo delSauli e dal p. Filippo Lovison, dellaPontificia Università Gregoriana:Sauli - Borromeo: sintonie e disconti-nuità di un “rifondatore” e Superioregenerale dell’Ordine. L’eredità corsae pavese e stata esaminata dal prof.Antoine-Marie Graziani dell’ Univer-sità di Corsica Pasquale Paoli: Saulivescovo ad Aleria (1570-1591):L’Instruttione compendiosa e breve(1571) e l’edizione ridotta del Cate-chismo (1581). Dell’eredità eccle-siale hanno parlato il p. Mauro Re-gazzoni, Postulatore Generale del-l’Ordine dei Barnabiti: Dal processodi beatificazione e di canonizzazioneai luoghi di culto. L’archivio romanoe dal prof. Andrea Leonardi, del-

l’Università di Bari: I Sau-li e il loro santo: dallabasilica di Carignano al -l’esaltazione della fami-glia e committenza arti-stica. Documenti e fontidagli archivi familiari emilanesi. Sull’eredità ge-novese si è soffermatoClaudio Montagni, diret-tore scientifico della ri-vista “Arkos, scienza, re-stauro e valorizzazione”:I Barnabiti liguri e le pri-me fondazioni a Geno-va. Infine, l’eredità do-cumentale e iconografi-ca è stata tracciata daClaudio Paolocci, diret-tore della Biblioteca Fran-zoniana: Il Sauli nell’Ar-chivio Segreto Vaticano epresso la Biblioteca Apo-stolica.

La relazione conclusiva del Conve-gno è stata tenuta dal prof. DaniloZardin, dell’Università Cattolica diMilano.

Purtroppo, le avverse condizioniclimatiche e i molteplici disagi verifi-catisi contemporaneamente a Geno-va hanno fatto passare quasi in sordi-na il Convegno di studi che avrebbemeritato, certamente, una maggioreaffluenza di pubblico.

IL RITORNO DI S. ALESSANDROSAULI NELLA PROPRIA CATTEDRALE

Il 1° novembre 2014 la cattedraledi Pavia ha vissuto un momento si-gnificativo e assai commovente: conil termine dei lavori di restauro dellacattedrale è ritornata nella sua sedeanche l’urna con il corpo di s. Ales-sandro Sauli, che di Pavia era statovescovo dal 10 maggio 1591 all’11ottobre 1592. L’urna con il prezioso“deposito”, trasferita alcuni anni or-sono nella parrocchia a lui dedicatain via Alessandria a causa dei lavori,era stata riportata solennemente incattedrale il 31 ottobre; e mons. Gio-vanni Giudici, che del Sauli è in or-dine di tempo l’attuale successoresulla cattedra di San Siro, ha presie-duto i vespri solenni e la s. messa ve-spertina della solennità di Tutti i San-ti. Al termine, insieme ai concele-branti si è soffermato davanti all’urnadel santo vescovo barnabita per unmomento di preghiera, terminandocon la rituale incensazione delle san-te reliquie. Alla solenne concelebra-zione hanno preso parte i canonicidella cattedrale e diversi sacerdotidella città, a partire dal parroco dellachiesa dedicata al Sauli e al rettoredella chiesa di S. Maria di Canepa-nova, già appartenuta ai barnabitifino alla rivoluzione francese. Per i

Eco dei Barnabiti 4/2014 45

DAL MONDO BARNABITICO

l’intervento di mons. Sergio Pagano. A suo fianco,don Claudio Paolocci, direttore della BibliotecaFranzoniana

veduta esterna della cattedrale di Pavia

barnabiti, insieme al superiore gene-rale, il padre Francisco Chagas San-tos da Silva, vi erano il padre MauroDomenico Regazzoni, in veste diCancelliere Generale e PostulatoreGenerale, il superiore della ProvinciaItaliana del Nord, padre DanielePonzoni, e padre Ivano Cazzaniga,

della comunità dei SS. Barnaba ePaolo di Milano.

NOMINA PONTIFICIAPER P. GIOVANNI SCALESE

4 novembre – Con Decreto pontifi-cio della Congregazione per l’Evan-

gelizzazione dei Popoli, papa Fran-cesco ha nominato nuovo Superioreecclesiastico della “Missio sui iuris”Afghana il p. Giovanni Scalese, at-tuale rettore del Collegio Bianchi diNapoli. P. Scalese succede in questodelicato incarico e come cappellanodell’ambasciata d’Italia a Kabul, alp. Giuseppe Moretti giunto in Afghani-stan nel 1989 dove e rimasto, in unaprima tappa, fino al 1994, quando,dopo aver corso seri pericoli per lasua incolumità, dovette lasciare ilpaese per farvi ritorno nel 2002 edessere nominato, il 16 maggio dellostesso anno, superiore della Missiosui juris ed elevato al rango di ordi-nario. La presenza dei barnabiti inAfghanistan risale al 1931, quando ilgoverno italiano, sollecitato da varierichieste venute dai cattolici di Ka-bul, espresse alla Santa Sede l’inten-zione di istituire una cappellania nel-la legazione italiana e chiese che ilVaticano ne designasse il cappella-no. Il 25 gennaio 1931, festa dellaConversione di san Paolo, il papa PioXI fece comunicare al padre generalela sua intenzione di inviare comecappellano in Afghanistan un barna-bita. L’inizio ufficiale dell’“Opera diassistenza spirituale ai cattolici diAfghanistan” avvenne il 1° gennaio1933, quando il p. Egidio Caspani,primo destinato in questa sede, inau-gurò la cappella provvisoria. Il cap-pellano cattolico è considerato dalgoverno afghano come membro delcorpo diplomatico e deve svolgere lasua attività apostolica solo a favoredei cattolici residenti nel Paese. Lasua ‘“missione” viene quindi ad as-sumere il solo ruolo di testimone diCristo per i musulmani afghani. Inu-tile dire che la permanenza del p. Giuseppe Moretti in Afghanistan èstata generosa in attenzione pastoralea civili, militari e religiosi presenti inquel paese così tormentato da eventibellici di diversa indole e feconda inquanto a realizzazioni a beneficiodella popolazione locale. Degna diparticolare menzione è la “Scuoladella pace” istituita dal p. Moretti avantaggio della sua composita “co-munità” e inaugurata nel 2005. Sia-mo certi che una così bella eredità diservizio pastorale e di promozioneumana, frutto dello sforzo e del sa-crificio di tutti i nostri confratelli chesi sono succeduti a Kabul, sarà ac-colta e coltivata con totale dedica-

Eco dei Barnabiti 4/201446

DAL MONDO BARNABITICO

l’urna del Santo

la cappella del santo con l’altare su cui l’urna sarà collocata

zione anche dal nuovo Superiore ec-clesiastico della “Missio sui iuris” Af-ghana, p. Giovanni Scalese.

Ecco, in traduzione italiana, il testodel Decreto pontificio di nomina delp. Scalese che appare in immagine:

«Essendosi resa vacante la “Missiosui iuris” Afghana per la rinuncia delRev.mo Signor Giuseppe Moretti,questa Congregazione per l’Evange-lizzazione dei Popoli, desiderandoprovvedere al governo pastorale della

suddetta Missio sui iuris, dopo unaattenta valutazione e udito il pareredi tutte le parti in causa, per mezzodel presente Decreto, in nome e perautorità del Sommo Pontefice per Di-vina Provvidenza Papa Francesco,elegge, nomina e costituisce il Reve-rendo Padre GIOVANNI SCALESEmembro della Congregazione deiChierici regolari di S. Paolo SUPE-RIORE ECCLESIASTICO ovvero OR-DINARIO DELLA “MISSIO SUI IU-RIS”AFGHANA con tutti i diritti e lefacoltà annessi a quell’Ufficio, conaggiunti i privilegi del Prefetto Apo-stolico. Dato a Roma nella Sede dellaCongregazione per l’Evangelizzazio-ne dei Popoli il 4 Novembre dell’an-no del Signore 2014. Firmato: Fer-nando card. Filoni, Prefetto; SavioHon Tai-Fai, Segretario».

LA SANTA QURBANADEL PADRE SUBASH SEBASTIAN

“Colui che vi chiama è fedele e fa-rà tutto questo!” (1 Tes 5,24)

Con questa citazione biblica paoli-na il nostro diacono Subash Sebastianha annunciato la sua ordinazione sa-cerdotale, avvenuta sabato 29 dicem-bre 2014 nella sua parrocchia nativadi San Francesco d’Assisi nella citta-dina di Perambra, nel nord dello sta-to del Kerala in India.

Secondo la tradizione locale, la se-ra precedente il giorno dell’ordina-zione vi è stata una riunione nellacasa di P. Subash insieme a lui e atutti i suoi familiari per un momentodi preghiera sotto la guida del parro-co. Assai commovente è stato il mo-mento in cui i genitori di P. Subashhanno pregato sopra di lui, imponen-do le mani sulla sua testa, mentreognuno dei presenti a turno intonaval’Ave Maria.

La cerimonia dell’ordinazione si èsvolta in Malayalam, la lingua locale,secondo l’antico rito della Chiesa Si-ro-Malabarese, una delle Chiese natedalla comunità dei “Cristiani di SanTommaso”, che trae le sue originidall’attività evangelica dell’ApostoloSan Tommaso nel I secolo. Il vescovoconsacrante è stato Sua Ecc.za MarRemigiose Inchanamiyil dell’epar-chia di Thamarassery, Kerala. Con iparenti, gli amici e i parrocchiani,erano presenti anche i genitori, la so-rella (suora infermiera) e i tre fratelli

Eco dei Barnabiti 4/2014 47

DAL MONDO BARNABITICO

di p. Subash. Hanno partecipato an-che i seminaristi barnabiti venuti daBangalore insieme ai padri GabrielePatil, Maria Joseph Ahilan e BennyPachanal Thomas, e Padre FrancescoPapa come vicario generale in rap-presentanza del Padre Generale, im-pegnato nella riunione annuale deiSuperiori Generali, tenutasi a Romanei giorni 27-29 novembre. Hannopartecipato anche i Padri cappuccini,che servono la parrocchia, provve-dendo due diaconi per il servizio li-turgico accanto al vescovo.

La cerimonia si è svolta in duetempi: prima il rito di ordinazionevero e proprio, presieduto dal vesco-vo; e poi la Prima Messa (la SantaQurbana) del novello sacerdote. Il ri-to tradizionale dell’ordinazione è sta-to scandito in ogni sua parte dal can-to, sia con una serie di invocazioniallo Spirito Santo sul Diacono, siacon azioni di consacrazione del no-vello sacerdote di alto contenutosimbolico, e si è concluso con l’ab-braccio fraterno da parte del vescovoconsacrante. Dopo le fotografie con-suete, come previsto anche dallaprassi ecclesiale locale il vescovo halasciato il luogo della celebrazioneper adempiere ad altri impegni;mentre i sacerdoti e il popolo si sonopreparati per la Santa Qurbana delp. Subash. Anche la celebrazione della

prima Messa si è svolto tutto nel can-to; a cui hanno fatto seguito le paroledi ringraziamento e gli auguri da par-te di vari gruppi, nonché il bacio del-le mani del novello sacerdote; anchese, secondo il rito siro-malabarese,l’unzione è stata fatta sulla fronte enon sulle mani.

Con questa ordinazione la fonda-zione Indiana della nostra Congrega-zione si è arricchita di un nuovosacerdote e guarda con fiducia egrande speranza al suo futuro. Ilseminario di Bangalore ha tre stu-denti professi e una dozzina di aspi-ranti, mentre due sono i novizi inMarikina (Filippine) e altri quattrostudenti professi sono a Roma di cuiuno è diacono. Mettiamo tutti loronelle mani materne di Maria Madredella Divina Provvidenza che li assi-sti nel loro cammino vacazionale ac-compagnti dalle preghiere e l’inter-cessione del santo Fondatore e di tut-ti i nostri santi.

A margine della solenne funzioneè bello annotare che nella mattinatadel 27 novembre era stata program-mata una visita sia alla diga Kakka-yam, importante per l’irrigazione del-le campagne; sia al centro della tele-visione cattolica Shalom, che 24 oreal giorno raggiunge milioni di casenon solo in Kerala o in India ma intutto il mondo. In serata, invece, inpreparazione alla cerimonia i padriPapa, Patil, Ahilan e Benny con Su-bash, i suoi genitori e alcuni familia-ri, sono stati ricevuti da Sua Ecc.zaMar Remigiose Inchanamiyil nel-l’episcopio per un’udienza, che si èsvolta in un clima di grande affabilitàe cordialità.

Eco dei Barnabiti 4/201448

DAL MONDO BARNABITICO

un momento della cerimonia dell’Ordinazione sacerdotale di p. Subash

il p. Subash con il vescovo ordinante, il p. Papa, i genitori e la sorella religiosa

FONDAZIONE SICOMOROPER L’ISTRUZIONE ONLUS:

AL VIA I PROGETTI DI MILANO,LODI E MONZA

La Fondazione ha recentementeinaugurato le sedi di Milano e Lodi eprosegue il percorso di supporto alleattività dell’Associazione Antonia Vi-ta di Monza.

Il 2014 ha rappresentato un annodi intensa attività progettuale e istitu-zionale per la Fondazione Sicomoro– nuovo volto barnabitico delle otto-centesche Scuole Notturne della Ca-rità – costituita per sviluppare Proget-ti a favore dell’educazione e forma-zione dei giovani, con particolareattenzione alle fasce deboli della po-polazione.

Il Consiglio di Amministrazione del-la Fondazione – interamente costitui-to da Barnabiti – ha dato seguito almandato iniziale concentrandosi sul-l’analisi dei Progetti realizzati da nu-merosi anni a Monza e Milano e checomplessivamente hanno accolto eaccompagnato alla licenza mediapiù di 350 ragazzi e ragazze segnala-ti dalle Scuole del territorio.

Il Modello progettuale – comune-mente denominato “Scuola Popola-re” – si colloca nel quadro normativodella Scuola della Seconda Opportu-nità (SSO), offerta prevista dal siste-ma scolastico per recuperare situa-zioni conclamate di abbandono sco-lastico o casi di elevato rischio diesclusione dai percorsi ordinari perl’assolvimento dell’obbligo scolasti-co e/o formativo.

Seppur con le diversità legate aidifferenti territori, la Scuola della Se-conda Opportunità prevede la fre-quenza ad attività didattiche – in ora-rio scolastico – con docenti distaccatidalle Scuole “segnalanti” o volonta-ri e con il supporto di educatoriprofessionali e supervisione psico-pedagogica.

Nell’attuale quadro di crisi econo-mica e del sistema del welfare ita-liano, la Fondazione intende intra-prendere azioni di raccolta fondi edi spinta istituzionale affinché ilModello della Scuola di SecondaOpportunità sia reso sostenibileeconomicamente e replicabile sunuovi territori ove il fenomeno delladispersione scolastica sia ricono-sciuto come una problematica dairisvolti anche drammatici, indipen-

dentemente dal contesto sociale diappartenenza.

L’esperienza pluriennale di Monzae Milano viene in questi mesi codifi-cata attraverso una vera a propriamodellizzazione: ogni principio,dispositivo didattico, accorgimentoeducativo è tradotto in un “tassello”del Modello affinché l’esperienza nelsuo insieme sia riconoscibile e trasfe-ribile a nuovi insegnanti/educatoriper l’avvio di nuove Scuole della Se-conda Opportunità

Emblematica, in tal senso, è l’espe-rienza di SSO recentemente avviataa Lodi ove la presenza secolare deipp. Barnabiti attraverso il CollegioSan Francesco ha facilitato la pre-sentazione dell’iniziativa alle Istitu-zioni locali già nella primavera del2014.

A seguito del profondo interessedimostrato dal territorio, la Fonda-zione – raccogliendo le competenzedei Progetti di Milano e Monza – siè posta come “incubatore” dell’ini-ziativa creando le condizioni or -ganizzative, contrattuali e comuni-cative affinché a settembre potesseprendere il via l’attività di segnala-zione dei ragazzi, la presa in caricoe l’attività d’aula. Attualmente il pro-getto accoglie 11 minori provenientida 5 Scuole in Protocollo di Intesa,si avvale di 36 ore settimanali di le-zione di docenti messi a disposizio-ne tramite un accordo con l’UfficioScolastico.

Comprendendo l’aula di Monza ele due di Milano, per l’anno scola-stico in corso i Progetti della Fonda-zione accolgono 57 ragazzi e ra-gazze (di età compresa tra i 14 e i16 anni) segnalati, avendo sotto-scritto accordi formali con 13 Istitu-

ti scolastici e avendo disponibilitàdi docenti del sistema pubblico (Uf-ficio scolastico) per un totale di 90ore di insegnamento, senza contarequello volontario.

Una volta consolidata l’esperienza,la Fondazione intende fare in modoche il territorio (Comune, Scuole, As-sociazionismo locale, privati, azien-de, ecc..) diventi protagonista per da-re continuità; parallelamente la Sico-moro potrà “limitarsi” alla verificadell’applicazione corretta del Model-lo attraverso i propri formatori, adazioni di advocacy nei confronti del-le Istituzioni e di raccolta fondi/ricer-ca di sponsorizzazioni. La Fondazio-ne intende investire anche in termini

Eco dei Barnabiti 4/2014 49

DAL MONDO BARNABITICO

logo della Fondazione

inaugurazione della SSO di Lodi, ospitata nell’Aula Magna del Collegio SanFrancesco alla presenza del Sindaco, dell’Ufficio Scolastico Provinciale e deiDirigenti scolastici lodigiani

comunicativi, organizzando eventi emomenti di visibilità mediatica intor-no al tema della dispersione scolasti-ca e agli interventi in grado di con-trastarla.

Per l’anno scolastico 2014/15 – asostegno delle aule di Milano, Monzae Lodi – la Fondazione si è postal’obiettivo di raccogliere 110.000 Eurodi cui 85.000 già direttamente rac-colti o fatti destinare ai Progetti daEnti o privati. L’attività di raccoltafondi verrà orientata anche verso laComunità Europea – frequentementeerogatrice di finanziamenti ad hoc –nei confronti della quale è però neces-sario potersi candidare con adegua-te caratteristiche organizzative e finanziarie, per le quali la Fondazio-ne Sicomoro si sta opportunamente attrezzando.

Resta valido l’auspicio che la Fon-dazione venga sempre più ricono-sciuta come uno strumento al servi-zio della Congregazione e dei terri-tori ove risiedono le Comunità: intal senso chiunque abbia desideriodi approfondire le opportunità of-ferte dalla Sicomoro al servizio del-le fasce più deboli della popolazio-ne potrà rivolgersi direttamente aiPadri membri del Consiglio o – piùgenericamente – attivare un contat-to attraverso il sito www.fondazionesicomoro.it (del quale è in corso lanuova versione, online dall’iniziodel 2015).

Attualmente il CDA è composto da:p. Daniele Ponzoni (in qualità di p. Provinciale pro tempore), ComunitàS. Barnaba (Milano); p. Eugenio Bram-billa (Presidente), Comunità di S. Ales-sandro (Milano); p. Stefano Gorla (Vi-cepresidente), Comunità S. Barnaba(Milano); p. Davide Brasca, ComunitàSanta Maria al Carrobiolo (Monza);p. Ivano Cazzaniga, Comunità S. Bar-naba (Milano); p. Giovanni Gioven-zana, Comunità S. Francesco (Lodi).

INIZIATIVE DEL CENTRODI SPIRITUALITÀ “L’EREMO”A LODI, MONZA ED EUPILIO

Anche quest’anno (2014-2015) sonoricominciate le attività del Centro diSpiritualità “L’Eremo – Padri Barnabiti”.Attività di diversa tipologia che potetetrovare sul sito del Centro www.eremobarnabiti.it. Di seguito alcune testimo-nianze da parte di alcuni partecipanti.

LODI: Incontro di formazione spiri-tuale per docenti

Nel pomeriggio di sabato 18 ottobre,presso collegio s. Francesco di Lodi, siè tenuto uno degli incontri di formazio-ne per docenti delle scuole dei pp. Bar-nabiti organizzato dal Centro di Spiri-tualità “L’Eremo”. Erano presenti all’in-contro molti dei padri coinvolti nellagestione delle iniziative del centro:p. Eugenio M. Brambilla, p. GiovanniM. Giovenzana, p. Davide M. Brasca,p. Ivano M. Cazzaniga, p. Enrico M.Gandini, numerosi docenti e personaledirettivo del collegio s. Francesco e ilchierico barnabita Stefano M. Redaelli.

L’incontro ha voluto portare alla ri-flessione comune il tema educativo,come prospettiva essenziale da teneresempre presente affinché il “fare scuo-la” negli istituti barnabitici vada nellamedesima direzione di quella missio-ne educativa che da sempre orienta ilsenso della presenza dei padri nelmondo dell’istruzione scolastica.

Il relatore, p. Davide M.Brasca, ha introdotto il discorso toccando testi eautori che vanno dalla Sa-cra Scrittura ad Agostino eda Kant a don Milani, por-tando all’attenzione di tut-ti i presenti alcuni nodidel fare educazione. Alcu-ni esempi dei temi toccati:l’agire dell’educatore cherispetta la libertà del di-scepolo a modello del-l’agire di Dio col popolodi Israele; la capacità delmaestro di saper discerne-re, tra le istanze che sifanno presenti nel disce-polo, ciò che è vivo e rea-le da ciò che è illusorioe inconsistente; l’arduocompito della formazioneche, rivolgendosi total-mente al futuro, preparaun uomo ad un domaniche al momento presentesi può solo immaginare; la

necessità dell’educatore del sapersi fareda parte per lasciare che il discepolopossa percorrere il proprio sentiero.

La condivisione che è seguita ha per-messo di calare le sollecitazioni solle-vate nel vissuto concreto della scuola,evidenziandone problematiche prati-che e aprendo direzioni nuove per unosviluppo futuro della riflessione.

S.R.

MONZA – L’EREMO IN CITTÀ: Lectiocon il Profeta Geremia

La comunità dei padri Barnabiti delconvento di Santa Maria al Carrobiolocome di consueto propone un percor-so di Lectio divina che, quest’anno,offre la possibilità di conoscere e me-ditare il Libro del Profeta Geremia. Ilpercorso curato da p. Roberto Caglia-ni e da p. Davide Brasca è iniziatogiovedì 16 ottobre con l’introduzionedel Biblista don Alberto Maffeis, pro-segue con scadenza mensile e si con-cluderà nel prossimo mese di giugnocon la celebrazione eucaristica.

Gli incontri nati dal desiderio di leg-gere la bibbia insieme ai laici che fre-quentano la Chiesa e le diverse realtàdel Carrobiolo sono strutturati secondoil secolare modello monastico, che pri-vilegia una immersione nel silenzioorante dove a guidare l’assemblea è ilMaestro di tutti: lo Spirito del Signore

Eco dei Barnabiti 4/201450

DAL MONDO BARNABITICO

S. Maria al Carrobiolo - Portale

Risorto. Per ogni lectio divinaviene messo a disposizione untesto con un commento esegeti-co e una proposta meditativache potrà accompagnare il lavo-ro personale sulla Parola.  Il si-lenzio diventa la condizionefondamentale dell’ascolto delloSpirito che permette di leggerela pagina biblica a partire dallostesso Spirito che ha ispiratol’autore sacro. Interrogarsi sulsenso letterale del testo facilitala comprensione di cosa la scrit-tura dice alla propria vita senzapiegarla alla sensibilità o alla si-tuazione del lettore. Il momentodi condivisione di quanto siamoandati scoprendo viene vissutonella forma della preghiera.

Nel primo incontro introdut-tivo don Alberto Maffeis ci haguidato alla scoperta dell’uomoGeremia. Vissuto nel periodotragico in cui si preparò e sicompì la rovina del Regno diGiuda, la sua voce profetica fa-ceva risuonare le parole di Dioper suscitare la conversione del cuoridegli uomini del suo tempo. L’ostilitàanche violenta dei suoi connazionaligli procura una grande sofferenza. La-cerato dalla missione affidatagli daDio da cui non riesce a sottrarsi, Gere-mia viene purificato proprio da questasofferenza e, nel contatto interiore conDio, la sua comprensione dell’impor-tanza del “cuore” dell’uomo in unrapporto di obbedienza all’Alleanza,lo porta ad abbandonarsi totalmenteal Signore e a sperare contro ogni spe-ranza in un futuro di riconciliazionedell’umanità con Dio.

G.S.

EUPILIO: le 24 ore dello Spirito

Eravamo in diciassette (padri com-presi) alla 24 ore dello Spirito, del 29 e30 novembre nell’eremo di Eupilio;di età e provenienze diverse, ma tuttiuniti dal bisogno e dal desiderio diun’esperienza alternativa che nutrissepiù l’anima che il corpo.

È stato bello, intenso, condividerequesta, seppur breve, quotidianità,immersi in un paesaggio per naturaincantevole, impreziosito dal grandesilenzio rotto solo da qualche scrosciodi pioggia, fortunatamente solo serale.

Qui abbiamo ascoltato, meditato,pregato e anche cantato. La lettura

della parola di Isaia, accompagnatadalle profonde riflessioni di padre Eu-genio Brambilla, ha guidato, in due di-versi momenti, la nostra meditazionesulla fragilità dell’uomo e l’onnipoten-za di Dio. Grandi momenti di arricchi-mento personale che hanno raggiuntoil culmine nella veglia notturna difronte al S.mo sacramento. Dalle 23alle 7 del mattino ognuno ha dedicatoun’ora alla preghiera nel silenzio dellacappella, in un rapporto individuale

con Dio, nell’ascolto della SuaParola. Meditazioni, riflessioniche sono diventate poi ogget-to di condivisione comune,nella quale è emerso un calei-doscopio di interpretazioni, adimostrazione che il messag-gio di Dio tocca corde diver-se, in sintonia con ciò cheognuno è e che ha vissuto.

Ci sono stati anche momentimeno impegnativi come la se-rata del sabato con i canti ac-compagnati dalla chitarra diElio, alcuni noti altri no macon parole sempre ricche digioia, d’amore e di fratellanza.

Oppure la convivialità delpranzo e della cena durante iquali ci siamo conosciuti me-glio, confrontando e appro-fondendo realtà diverse qualila scuola, il mondo scout e lastoria dei Barnabiti e del lorofondatore, il tutto davanti adun buon cibo e anche unbuon vino.

La messa della domenica hachiuso questo percorso e nella pre-ghiera dei fedeli ciascuno ha portatoall’attenzione del Signore un suo bi-sogno condividendolo con gli altri.

Alla fine i saluti, gli abbracci e i rin-graziamenti per un fine settimana diver-so, impegnativo ma certamente profi-cuo. Una tappa per uscire dal deserto eandar verso quel Dio la cui voce spessoinascoltata, è sempre nel nostro cuore.

C.G.

Eco dei Barnabiti 4/2014 51

DAL MONDO BARNABITICO

Eupilio - Eremo

Lodi - Momento formativo per i docenti

SPAGNA

DOPO MONTSERRAT,QUALE SPERANZA?

14-15 novembre – Quale speranza?Questa è la domanda che molti sipongono in questi giorni tragici di3a guerra mondiale – come dicevapapa Francesco – fatta di tragedie del-l’IS (vedi l’intervista nella sezione“Cristiani perseguitati”); di carneficinedi tanti giovani in Mexico; di un numero crescente di suicidi giovanilianche in Italia. Quale speranza? Nonchiedo per il domani, ma per l’oggi? Èla speranza che nasce dalla fede nel-l’amore provvidente di Dio che alcunigiovani delle nostre comunità barna-bitiche d’Europa hanno vissuto e testi-moniato lo scorso 14-15 novembre aBarcellona e Montserrat per celebrarela solennità della Provvidenza.

Rispondendo alla sollecitazione dipapa Francesco: «se vuoi arrivare daGesù devi passare da Maria», giovanisconosciuti tra loro, ma legati dallastessa spiritualità zaccariana, dallamedesima devozione alla “nostra”Madonna della Provvidenza, per da-re speranza e sostegno alle nostre co-munità spagnole, testimoni inermi diun’indifferenza religiosa, che nontrova uguali in Europa. Giovani stupi-ti dalla bellezza della Sagrada Fami-lia, dove l’esplosione dell’arte, dellafede e dell’ingegno umano ha trovatorisposta nella preghiera umile e cora-le, così come Antonio Gaudy volevasuscitasse la sua opera (potete vederel’intervista al parroco della SagradaFamillia sul nostro blog).

Giovani contenti di pregare nelleproprie diverse lingue davanti allaMorenita, la statua della Madonna diMontserrat, il principale santuariomariano della Catalunya. Non mi eramai capitato di partecipare a unamessa con traduzione simultaneamultilingue: è stato affascinante, midice Nicolas, da Strepy!

Giovani accolti con gioia dalle no-stre comunità spagnole, alle quali vatutto il nostro grazie.

Piccoli semplici segni, come piccolaè la nostra famiglia barnabitica, comepiccolo è il seme di senape da cui na-sce una grande pianta. La speranza ger-mina da questo saper essere insiemeper pregare, così da fondare un saperfare nelle proprie comunità. La speran-za cresce nel vedere, così hanno detto

i giovani, tanti barnabiti insieme comenon facilmente accade, padri di Barcel-lona, Eupilio, Roma, Warsawa, Napoli,Lodi alla guida dei propri gruppi.

La speranza nasce dal voler rende-re ragione della propria fede e dalvoler ragionare e condividere nonsolo la preghiera ma anche i propriragionamenti come si cerca di faresul Blog www.giovanibarnabiti.it osull’inserto Ilgiovanibarnabiti.

La speranza è questa conoscenzadi Dio che vuole farsi stile di vita, ar-

ma efficace per combattere indiffe-renza e violenza. Questo credo sia ilgrande risultato del pellegrinaggiodella Provvidenza e di questo siamochiamati a rendere gloria a Dio e vo-lontà di continuare a camminare uni-ti al di là di ogni ostacolo che po-trebbe abbattere la speranza.

Prossimo appuntamento: Belgio,sulla tomba del padre Schilling, no-vembre 2015.

Giannicola Simone

Eco dei Barnabiti 4/201452

DAL MONDO BARNABITICO

il gruppo dei partecipanti al pellegrinaggio a Montserrat al completo

messa al Camarin, cappella della Morenita a Montserrat