DAL MONDO BARNABITICO...2015/03/12  · Maria del Carmen, italiana una, spa-gnola l’altra, animate...

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Eco dei Barnabiti 1/2015 46 DAL MONDO BARNABITICO AFRICA PROTAGONISTA: P. MARIO FALCONI Chiediamo scusa, ma... ci erano sfuggiti! Ci riferiamo a due interes- santi servizi informativi, apparsi nel 2014, sulla figura del nostro p. Mario Falconi, unico religioso italiano a essere stato insignito, nel luglio del 2009, dell’onorificenza “Giusti del Rwanda” per essere stato protagoni- sta di uno straordinario atto di corag- gio che permise di salvare oltre tre- mila tutsi. Sì, proprio il caro p. Mario che come ben ha scritto Marco Pa- stonesi in un suo articolo apparso nel 2012 nella rubrica “Pane e Gaz- zetta” della “Gazzetta dello Sport”: «... predica in una lingua composta in parti uguali da orobico, francese e kinyarwanda, e tutti sembrano capir- lo bene». Il primo, è un articolo apparso sul settimanale “Credere” in data 6 aprile 2014, firmato da Marco Tro- vato. Nell’intervista, il p. Falconi ri- percorre gli avvenimenti drammatici vissuti allora e racconta che: «i mili- ziani erano come bestie feroci asse- tate di sangue, facevano a pezzi donne e bambini con il machete. Attorno a me vedevo solo l’inferno. Avevo paura di morire. Non so dire dove ho trovato il coraggio per fare quel che ho fatto». Padre Mario si rifiutò di farsi rimpatriare con gli elicotteri che avevano portato al si- curo gran parte degli occidentali presenti in Rwanda: «non potevo andarmene e abbandonare chi ave- va riposto in me la propria speranza di salvezza». Il secondo servizio, questa volta te- levisivo, è stato trasmesso il 17 ago- DAL MONDO BARNABITICO ...felice tra i suoi ragazzi tra i giovani della scuola superiore annessa alla missione barnabitica di Muhura p. Mario nella chiesa della missione di Muhura

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  • Eco dei Barnabiti 1/201546

    DAL MONDO BARNABITICO

    AFRICA

    PROTAGONISTA: P. MARIO FALCONI

    Chiediamo scusa, ma... ci eranosfuggiti! Ci riferiamo a due interes-santi servizi informativi, apparsi nel2014, sulla figura del nostro p. MarioFalconi, unico religioso italiano aessere stato insignito, nel luglio del2009, dell’onorificenza “Giusti delRwanda” per essere stato protagoni-sta di uno straordinario atto di corag-gio che permise di salvare oltre tre-mila tutsi. Sì, proprio il caro p. Marioche come ben ha scritto Marco Pa-stonesi in un suo articolo apparsonel 2012 nella rubrica “Pane e Gaz-zetta” della “Gazzetta dello Sport”:«... predica in una lingua compostain parti uguali da orobico, francese ekinyarwanda, e tutti sembrano capir-lo bene».Il primo, è un articolo apparso sul

    settimanale “Credere” in data 6aprile 2014, firmato da Marco Tro-vato. Nell’intervista, il p. Falconi ri-percorre gli avvenimenti drammaticivissuti allora e racconta che: «i mili-ziani erano come bestie feroci asse-tate di sangue, facevano a pezzi

    donne e bambini con il machete.Attorno a me vedevo solo l’inferno.Avevo paura di morire. Non so diredove ho trovato il coraggio per farequel che ho fatto». Padre Mario sirifiutò di farsi rimpatriare con glielicotteri che avevano portato al si-

    curo gran parte degli occidentalipresenti in Rwanda: «non potevoandarmene e abbandonare chi ave-va riposto in me la propria speranzadi salvezza». Il secondo servizio, questa volta te-

    levisivo, è stato trasmesso il 17 ago-

    DAL MONDO BARNABITICO

    ...felice tra i suoi ragazzi

    tra i giovani della scuola superiore annessa alla missionebarnabitica di Muhurap. Mario nella chiesa della missione di Muhura

  • sto 2014 nello “Speciale TG1” conil titolo di “Ruanda, fuga nel futuro”e porta la firma di Enzo Nucci. È ilracconto di un Paese proiettato ver-so il domani, ma che presenta pro-fonde ferite non ancora rimarginate.Anche in questo servizio, il p. Fal-coni fa memoria del suo interventoche salvò tante persone da un ine-sorabile destino di violenza e dimorte.

    CANADA

    NOTIZIE DI CASA NOSTRA

    Gennaio – Da venerdi 2 a lunedi5 gennaio 2015, la Comunità parroc-chiale San Giacomo (St. James) aOakville, Ontario (Canada), ha rice-vuto, con grande gioia, la visita delPadre generale, p. Francisco ChagasM. Santos da Silva. Accolto calorosa-mente dai parrocchiani, il Padre ge-nerale ha avuto modo di parlare conloro e di prendere visione di unarealtà parrocchiale in pieno sviluppoe che, attualmente conta circa 200.000anime.Per questa parrocchia, l’anno 2014

    è stato un anno impegnativo permolteplici lavori di restauro: rifaci-mento del tetto della chiesa, ufficiodel parroco e dipendenze varie, maanche ricco di soddisfazioni pastoralicome l’ordinazione diaconale, a giu-gno 2014, di Patrick Crowley, dia-cono permanente. A ciò si aggiungela collocazione davanti alla chiesaparrocchiale, dopo mesi di prepara-zione, della statua di san Giacomo,

    realizzata in Italia e be-nedetta da MonsignorDouglas Crosby, vescovodi Hamilton. La statua èstata collocata in memo-ria del p. Augusto Pucci,deceduto l’11 dicembre2010. Prossima ricorren-za che festeggeremo nel-la nostra Comunità par-rocchiale – nel 2015 –saranno i 60 anni di sa-cerdozio del p. Gian-franco Ruzza.

    John Paul Bahati

    CILE

    CELEBRAZIONI DEL VENTENNALEDELLA CAPPELLA SAN PAOLO

    A PUENTE ALTO

    Dicembre 2014 – Nel già lontano1991, approdano in Cile, a PuenteAlto, due intraprendenti angeliche:madre Maria Annunziata e madreMaria del Carmen, italiana una, spa-gnola l’altra, animate da un comunedesiderio: realizzare, nel settore de-nominato Parque de los Reyes, unacappella che soddisfacesse il deside-

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    mons. Douglas Crosby, vescovo di Hamilton benedice la statua di s. Giacomo

    la statua campeggia all’entrata della parrocchia

    p. Gianfranco Ruzza con alcuni laici di s. Paolodella parrocchia St. James a Oakville

  • rio di tanti residenti di avere un luo-go di culto proprio.Un anno dopo, nel 1992, l’iniziativa

    incomincia a concretizzarsi con la do-nazione di un terreno nel settore sopramenzionato in cui viene installata unacroce ai cui piedi si incominciano acelebrare – all’aperto – le prime messe.A piccoli passi, il progetto avanza

    e nel 1993, grazie ad apporti prove-nienti da istituzioni tedesche e dairesidenti in zona, si dà l’avvio allacostruzione del tempio e alla collo-cazione della prima pietra..L’8 dicembre 1994, nel nuovo tem-

    pio, si può celebrare la prima eucari-stia, presieduta dal p. Santiago Ramos,principale gestore del progetto dellanuova cappella. Da allora, sono passa-ti vent’anni e la comunità cristiana diSan Paolo ne ha voluto celebrare il ri-cordo con molta solennità, coinvol-

    gendo tutti gli agenti pastorali e tutte leforze vive che operano nell’ambitodella cappella. Infatti, la celebrazionedel primo ventennale è iniziata conl’eucaristia del giorno 7, presieduta dalp. Guillermo Valdivia, a lungo cappel-lano della comunità e nell’omelia pro-nunciata dal p. Santiago Ramos, è statasottolineata l’importanza del lavoropastorale che la comunità cristiana disan Paolo ha realizzato nel contestodella diocesi di Santiago del Cile. Allacelebrazione, erano presenti anche al-tri sacerdoti barnabiti che hanno svoltoil loro servizio pastorale nella cappel-

    la, tre dei quali – p. Miguel ÁngelBastias Dinamarca, p. Danilo JesúsAlmarza Ramírez e p. Padre FranciscoJavier Ibacache Rivas hanno maturatola loro vocazione sacerdotale precisa-mente all’interno della comunità cri-stiana di San Paolo. Il tono vestivo allacelebrazione del primo ventennaledella cappella San Paolo è stato postodal concerto della banda musicale deiCarabinieri del Cile. Cariche di emo-zioni sono stati, poi, la proiezione diun video che raccoglie immagini emomenti significativi dei vent’anni diesistenza della cappella San Paolo, el’omaggio fatto ai religiosi barnabiti ealle religiose angeliche che hannosvolto il loro lavoro pastorale nell’am-bito della cappella san Paolo.Attualmente, la comunità della

    Cappella San Pablo, è diretta, comeall’inizio della sua storia, dalle suoreangeliche di San Paolo che, attraversola generosa dedicazione delle madriMaría Neves, Miriam e Marcela, dan-no continuità a una preziosa presenzain quest’opera di apostolato popolare.

    FILIPPINE

    ORDINAZIONI SACERDOTALINELLE FILIPPINE

    Febbraio – La Pro-provincia Filip-pina continua a celebrare gioio -samente il venticinquesimo della

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    p. Guillermo Valdivia presiede la concelebrazione eucaristica accompagnato (da sin.) dai pp. Giulio Pireddu, Francisco Ibacache, Santiago Ramos (seminascosto), Danilo Almarza, Miguel Ángel Bastias, Angelo Leita, Lorenzo Baderna

    da sinistra: p. Benedict Insigne, p. Alfredo Dolog, Padre Generale p. Silva,p. John Paul Osip, p. Mark Anthony Pondoc, p. Gerard Sala e p. Franciscode Assis

    p. Santiago Ramos nel momento dell’omelia

  • presenza barnabitica in Asia e nelleFilippine e questa celebrazione si èvista arricchita con le ordinazionisacerdotali dei cinque diaconi filip-pini: Alfredo Sebarre Dolog, Jr., Be-nedict Tabada Insigne, Mark Antho-ny Baquero Pondoc, John Paul Pena-lis Osip e Gerard Timkang Sala. Il21 febbraio, in presenza di familiarie di numerosissimi fedeli, i cinquediaconi sono stati ordinati sacerdotinel santuario diocesano della Ma-donna Ausiliatrice degli Abbandona-ti, ubicata nel cuore della città diMarikina, da mons. Socrates Ville-gas, arcivescovo di Lingayen-Dagu-pan e presidente della Conferenzaepiscopale filippina. Erano presentianche i padri della Pro-provincia ealcuni sacerdoti della zona, un con-siderevole numero di religiosi e reli-giose, moltissimi amici, benefattori.Invitato di riguardo della Pro-provin-cia è stato il p. Generale, p. Franci-sco Silva che, per l’occasione, eraaccompagnato dal p. Provincialedella Provincia del Brasile nord ilp. Francisco de Assis, in visita alleFilippine per la prima volta.Nella santa Messa, solenne e per-

    fettamente animata tanto dal servizioliturgico dei seminaristi aspiranti co-me dagli interventi del gruppo cora-le, mons. Villegas ha esortato i neo-sacerdoti ad essere pastori umili,onesti e uomini di preghiera e, allostesso tempo, ad evitare le tentazionidel materialismo e del lucro. Con ilsuo stile distinto ed elegante, l’arci-vescovo ha messo in risalto il valoredel sacerdozio e ha esortato i cinquegiovani sacerdoti a renderlo palese inogni aspetto della loro esistenza sa-cerdotale.Al termine della celebrazione, il

    p. Provinciale, p. Richard Genetiano,ha annunciato le destinazioni deipadrini: due di loro, il p. Dolog e ilp. Insigne rimarranno nelle Filippine,a Cagayan de Oro e a Bayambang,rispettivamente, mentre gli altri tresono stati destinati all’estero: il p. Sa-la in Messico ed i pp. Pondoc e Osipnella Provincia del Brasile nord.Il tradizionale bacio delle mani ha

    posto fine alla celebrazione eucaristi-ca ma non alla festa che è continua-ta, sempre a Marikina, nei locali delnostro seminario Saint Anthony MaryZaccaria.

    Michael Sandalo

    ITALIA

    P. EMILIANO REDAELLIAL FESTIVAL INTERNAZIONALEAL GADIR A NAYAF (IRAQ)

    Dal 17 al 23 ottobre 2014 su invitodel dott. Hebeel M.H. Al-Sadr, amba-sciatore della Repubblica dell’Iraqpresso la Santa Sede, il p. Emiliano

    Redaelli in qualità di archimandritadella Chiesa cattolica greco-melchi-ta, ha partecipato come capo delega-zione al Festival Internazionale AlGadir a Nayaf, la città santa sciita nelsud dell’Iraq.Per la prima volta, una delegazio-

    ne cattolica è stata invitata al festivalInternazionale Al Gadir, uno degliappuntamenti di studio e riflessionepiù importanti della città santa sciita.Al Gadir, letteralmente “la fontana

    d’acqua” indica il luogo dove secon-do la tradizione sciita, Maomettoscelse il genero Alì, marito della fi-glia Fatima, come suo successore edove si trova la grande moschea co-struita sulla sua tomba. Su Alì e sul-l’importanza dei suoi insegnamenti edella sua spiritualità si è concretatol’incontro a cui hanno preso parteleaders religiosi mussulmani di 33paesi. L’intervento della delegazionecattolica guidata dal p. Redaelli ecomposta dal diacono iracheno mel-

    chita Louay Shabani e dal p. ErnestZielonka, carmelitano, ha introdottoun approccio nuovo: della figura diAlì si è parlato non solo tra studiosimussulmani, com’è avvenuto nelleprecedenti edizioni, ma anche attra-verso lo sguardo del cristianesimo.L’intervento di p. Redaelli è stato ilterzo tenuto all’apertura del Conve-gno dal grande palco allestito nello

    splendido cortile della Moschea diAlì, davanti a una platea compostadalle massime autorità civili e reli-giose e più di cinquemila persone eripreso dalla televisioni e radio ira-chene. Durante il convegno, sempresotto rigorosa scorta di 20 militari, siè avuto modo di visitare la Moschea,i luoghi di cultura e incontrare le au-torità religiose di Nayaf, tra le quali ilgrande ayatollah Al-Karim, la secon-da massima autorità religiosa sciitadopo Al-Sistani, i responsabili del-l’accoglienza dei profughi e i profu-ghi cristiani e yazidi (circa ottomila)presenti in città e assistiti con grandecura. A Kufa, c’è stato l’incontro conil rettore, i professori dell’Universitàe gli studenti della Facoltà di Scienzeumane. L’università di Kufa raccogliepiù di 30 mila studenti (maschi efemmine) iracheni. Particolarmenteinteressante la visita al centro di ri-cerche storico-archeologiche dove il

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    Nayaf (Iraq) - p. Emiliano Redaelli con alcuni partecipanti al Festival Internazionale Al Gadir

  • direttore ha spiegato i lavori degli an-tichi monasteri presenti a Nayaf. Unagiornata è stata dedicata alla visita adErbil nel Kurdistan dove sono presentipiù di settantamila profughi cristianitra i quali il metropolita di Mosul, Ni-codemus sfollato con alcuni suoi pre-ti. L’accoglienza affettuosa, rispettosae cordiale ha segnato la nostra perma-nenza. La popolazione ha dimostratogrande curiosità e desiderio di dialo-go soprattutto da parte dei giovani cu-riosi di conoscere la nostra apparte-nenza. L’intervento è stato molto ap-prezzato dalle autorità presenti.

    FIRENZE: I NOSTRI PRIMI 70 ANNI DI AMICIZIA

    Dicembre 2014 – Il 13 dicembrescorso, ha avuto luogo, nei localidella Parrocchia Madonna della Divi-

    na Provvidenza di Firenze, come è gradita consuetudine da anni, ilpranzo conviviale per scambiarsi gliauguri di Natale tra i componenti ungruppo di amici che, dal 1941 (annodella consacrazione della ricordataChiesa parrocchiale dei Padri Barna-biti) al 1963, hanno costituito unacomunità giovanile, che è cresciutaed ampliata nel tempo accogliendoamici delle generazioni successive.Il pranzo è stato preceduto dalla

    celebrazione della S. Messa, celebra-ta da p. Antonio Francesconi che,quando era parroco della citata par-rocchia ed al ritorno alla stessa qual-che anno fa, ha seguito tale gruppo,di cui è al momento assistente. PadreFrancesconi, nel corso della celebra-zione, con una intensa e toccanteomelia ha celebrato la ininterrottaesperienza di amicizia del gruppo, ericordato quanti componenti dello

    stesso ci hanno preceduto nel ritornoalla casa del Padre.Il pranzo conviviale, cui hanno par-

    tecipato il parroco p. Giovanni Nitti ela comunità dei Padri Barnabiti, è sta-to condiviso da circa 90 persone, cherappresentano buona parte del piùvasto gruppo di amici della citata co-munità “giovanile”, che dal 1973 si èorganizzata nel “Gruppo Amicizia”,pubblicando per oltre 20 anni, dal1975, un bollettino periodico di col-legamento – fortemente voluto e coor-dinato molto bene meritamente, dap. Guglielmo Bonfiglio – intitolato“Amicizia”. Nel corso dell’incontro èstato offerto a tutti i partecipanti unlibro molto bello ed interessante, Testi-monianze, Ricordi, Immagini, scrittoedito e finanziato da una parte deicomponenti il citato gruppo, arricchi-to da vari documenti e moltissimefoto, che ricordano luoghi e personeed avvenimenti accaduti dal 1939 al2013, per testimoniare con tale pub-blicazione (molto gradita ed apprez-zata da tutti), la intensa, gioiosa, irri-petibile, ininterrotta, straordinariaesperienza vissuta da una consistentecomunità giovanile che si è incontrata,cresciuta e formata in Parrocchia, sot-to il ministero, nel tempo, di p. CesareRiva, p. Romualdo D’Alessio, p. Vin-cenzo Di Schiena, p. Natale Crivelli,p. Antonio Francesconi, p. GuglielmoBonfiglio. Il prossimo incontro perscambiarsi gli auguri pasquali.

    Alberto Parrulli

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    foto di gruppo dei partecipanti all’incontro

    a tavola, in serena e fraterna allegria

    copertina della pubblicazione editadal “Gruppo Amicizia”

  • DON GIANCARLO BERTAGNOLLI,“SACERDOTE DEI PICCOLI,AMICO DEI GIOVANI”

    Dicembre 2014 – La vigilia di Nata-le il Signore ha chiamato alla nuova eimperitura nascita don Giancarlo Ber-tagnolli, nato a Fondo (TN) il 3 novem-bre 1933. Sacerdote dal 1959, dopoessere stato cooperatore parrocchiale aBronzolo e assistente diocesano deiGiovani di AC in Bolzano, nel 1977 hafondato l’Associazione La Strada/DerWeg, impegnata sul fronte dell’emargi-nazione e della droga, nonché la Coo-perativa Eureka. Ha pure disimpegnatonotevole attività nell’ambito della Cari-tas e della pastorale dello sport, pro-muovendo ad ampio raggio il volonta-

    riato. Consapevole che un così arti -colato servizio implicava un forteradicamento interiore, don Giancarlofu assiduo frequentatore dei corsi dimeditazione che si tenevano a Eupilio,dove ogni anno conduceva un numeroragguardevole di partecipanti, tra gio-vani e adulti provenienti dalla città edalle Valli, passati in proverbio per laloro serietà e il fascino dei loro cantiplurilingue. Per questo venne affiliatoall’Ordine, che serba verso un sacer-dote esemplare per umanità, spirito re-ligioso e zelo apostolico, gratitudinenon meno che stima.

    Antonio Gentili

    ORDINAZIONE E PRIMA MESSA DI ANTONIOBONGALLINO

    Sabato 17 gennaio. Nel-la Chiesa Madre-Parroc-chia dedicata al vescovoe martire sant’Erasmo, inSanteramo al Colle (Bari),è stato ordinato presbite-ro il diacono don AntonioMaria Bongallino. La so-lenne celebrazione è sta-ta presieduta dal vescovodella diocesi di Altamu-ra-Gravina-Acquaviva del-le Fonti, mons. GiovanniRicchiuti, legato al nostroOrdine da profonde ami-cizie del passato con al-cuni padri del CollegioDavanzati di Trani.Alla solenne concelebra-

    zione erano presenti circa22 Sacerdoti, tra cui il Vi-cario generale p. FrankPapa, il Superiore provin-ciale dell’Italia Centro-Sud p. Pasquale Riillo, ilSuperiore provinciale del-l’Italia Nord p. Daniele Ponzoni, enumerosi confratelli barnabiti. Era-no presenti anche il parroco del no-stro p. Antonio don Vito Nuzzi, iparroci delle altre due parrocchiedel paese, e altri religiosi presenti aSanteramo.Inoltre, a fare corona al novello

    sacerdote, erano presenti le conso-

    relle Angeliche provenienti da Tra-ni, Curti e Napoli e altre religiosesempre di Santeramo, i seminaristidel nostro Studentato di Roma, inovizi, e altri seminaristi della dio-cesi. Numerosa è stata la partecipa-zione dei fedeli sia del paese e del-la parrocchia dove il p. Antonio hatrascorso gli anni della sua fanciul-

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    don Giancarlo Bertagnolli

    don Antonio Bongallino riceve l’imposizione dellemani da parte di mons. Giovanni Ricchiuti

    p. Antonio attorniato dai confratelli e amici al termine dalla sua prima messa

  • lezza e adolescenza, sia di moltifedeli provenienti da Trani, Bari,San Felice a Cancello e Firenze do-ve il p. Antonio ha vissuto gli annidella sua formazione. Domenica 18gennaio, il p. Antonio ha celebratola sua prima messa con tutta la suacomunità Parrocchiale, cui ha fattoseguito un gioioso banchetto per iconfratelli barnabiti, i famigliari e isuoi amici più stretti. Auguriamo alp. Antonio Bongallino, fecondoapostolato ricco di abbondanti frut-ti di santità.

    Bala Appapogu

    PREMIO À GBABY

    Riportiamo da Vita pastorale n° 2,febbraio 2015 a firma di GiulianoCensi la seguente notizia:

    Il 23 gennaio a Chiavari è statoconsegnato a padre Stefano Gorla,direttore dell’Area ragazzi dei Pe-riodici San Paolo, il premio al men-sile GBaby per la sezione “I miglio-

    ri racconti e le migliori filastrocchee poesie”. Al mensile – da 15 annidedicato alle esigenze for mative deipiù piccoli – è an dato anche il pre-mio “Mari sa Saettone”, la sezionespe ciale rivolta all’autore del mi-glior racconto, consegna to que-

    st’anno a Beatrice Masini per Il dra-go e il vischio. Questa la motivazio -ne: «L’autrice ha saputo co niugarefantasia e realtà, im mergendole nel-l’atmosfera magica di un sogno na-tali zio». Alla selezione hanno parte-cipato i seguenti perio dici per l’in-fanzia: GBaby, Giulio Coniglio, LaGiostra, Pimpa, Sofia, Vivacementee Cip & Ciop.

    NAPOLI, CHIESA DI CARAVAGGIO:INIZIO DELLA COMMEMORAZIONEDEL BICENTENARIO DELLA MORTE

    DI S. FRANCESCO SAVERIOM. BIANCHI

    Gennaio – I festeggiamenti per il bicentenario della morte di

    San Francesco Saverio Maria Bian-chi sono iniziati nella Chiesa diSanta Maria di Caravaggio in Piazza Dante a Napoli il giorno 24 gennaio 2015. Dopo l’eucari-stia concelebrata dai padri, Pa-squale Riillo, Superiore provincia-le, p. Ferruccio Trufi, p. AlfonsoMauro e p. Jacek Sambak, ha avutoluogo un concerto di canti sacrieseguiti dal “Coro polifonico fle-greo” diretto dal maestro NicolaCapano.

    Il triduo di preparazione alla festi-vità del Santo prevista per il Venerdi30 gennaio è stato predicato dal p. Andrea Bonini già rettore del Den-za e del Bianchi e con qualche pre-senza anche nella comunità di Cara-vaggio. Nella santa messa della me-moria del santo, presieduta dal p.Provinciale, il p. Andrea Bonini hasottolineato il fatto che le celebrazio-ni del bicentenario siano per noi bar-nabiti una occasione per fare memo-ria grata del nostro passato, per ab-bracciare il futuro con speranza e pervivere il presente con passione.Con la preghiera al santo e il bacio

    della reliquia, si sono conclusi questiprimi avvii di un bicentenario cheprevede per tutto l’anno, in tutte lecomunità della Provincia italianaCentro Sud, manifestazioni, convegni

    e traslazioni del corpo del santo nel-le nostre chiese.

    Alfonso Mauro

    ARPINO: COMMEMORAZIONEIN OCCASIONE DEL BICENTENARIODELLA MORTE DI S. FRANCESCO

    SAVERIO M. BIANCHI

    Febbraio – Domenica 1° febbraio2015, giornata della vita, in Ar -

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    DAL MONDO BARNABITICO

    il “Coro polifonico flegreo” diretto dal maestro Nicola Capano

  • pino, sua città natale,è stato celebrato, allapresenza delle Autori-tà religiose, civili e militari, il bicentena-rio della morte di SanFrancesco Saverio Ma-ria Bianchi nella chie-sa principale di SanMichele Arcangelo alleore 11.30 con una so-lenne eucarestia pre-sieduta dal vescovobarnabita Mons. Ser-gio Pagano, prefettodell’Archivio SegretoVaticano.Il triduo di prepara-

    zione predicato da d.Franco Ranaldi (l’Uomo– il Religioso – il Santo)si è chiuso con l’invitodi accendere un lumein ogni casa della città,nella notte tra il 30 e il31 gennaio, per parteci-pare spiritualmente alleultime ore del beatotransito di s. Francesco Saverio avvenuto alle 5.00 del mattino del31 gennaio 1815.L’omelia di mons. Pagano, nella

    eucarestia concelebrata con il parroco d. Antonio Di Lorenzo, d. Franco Ranaldi, i pp. GiuseppeMontesano Jr., Mauro Alfonso, Al-do Tell e d. Ivani Kreshnik, è stataincentrata sulle parole del vangelodel giorno: «come di uno che haautorità e non come gli scribi» econ passione e l’aderenza ai pro-blemi attuali della fede, mons. Pa-gano ha sottolineato il perenne va-lore testimoniale della santità pro-fessata da Francesco Saverio MariaBianchi, vera “Gloria di Arpino”,come viene chiamato nell’inno alui dedicato. Al termine della mes-sa, d. Franco Ranaldi ha fatto donoal parroco di una lettera autografadi san Francesco Bianchi, sigillatain una teca, come segno di gratitu-dine per l’operosità pastorale di-mostrata durante i 25 anni dellasua presenza ad Arpino. Dopol’eucarestia, i fedeli arpinati, incorteo, hanno fatto omaggio florea-le al monumento in bronzo delsanto situato dinnanzi alla sua casanatale.

    Franco Ranaldi

    MESSICO

    PRIMA VISITA DEL P. GENERALEALLA NUOVA FONDAZIONE

    MESSICANA

    Gennaio – L’8 gennaio u.s, proce-dente dagli Stati Uniti, è giunto nel-la città di Mérida, capitale dello sta-to dello Yucatán, il Rev.mo P. Gene-rale Francisco Chagas M. Santos da

    Silva. Ad accoglierlo all’aeroportoc’era il p. José Carvajal, superiorelocale, il p. Federico Valentín e ilgruppo dei collaboratori della Par-rocchia radunati nell’EPAP (EquipoParroquial de animación pastoral).Era assente il diacono Gerard Salache, nello stesso giorno era partitoper le Filippine. Visita breve, certa-mente, ma con un’agenda assai nu-trita. Infatti, il p. Generale ha avuto

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    DAL MONDO BARNABITICO

    il p. Generale dirige la parola ai fedeli riuniti nel tempio parrocchiale. A suofianco, il p. José Carvajal, parroco

    mons. Sergio Pagano con i concelebranti

  • la possibilità di incontrarsi con l’ar-civescovo di Mérida, mons. EmilioC. Berlie, per tracciare, insieme aipadri della comunità barnabitica, lelinee operative della nostra presenzanel territorio della diocesi. Venerdì 9,il gruppo dell’EPAP ha organizzatoun incontro con tutti i rappresen-tanti delle 12 comunità che sonosotto la cura pastorale della Parroc-chia San José Obrero dove i Barna-biti si trovano dal settembre 2013.Nelle due giornate successive, il p. Ge-nerale, insieme al parroco p. JoséCarvajal, ha potuto visitare quasitutte le comunità, conce lebrandovil’eucarestia e prendendo visione

    dell’apprezzato lavoro che, in loco,svolgono i Confratelli. La visita, si èconclusa, domenica 10 gennaio,con la celebrazione eucaristica pre-sieduta dal p. Generale e partecipa-ta da tutta la Comunità Parrocchiale,insieme ai padri salesiani, presentinel territorio parrocchiale. In untempio gremito e attento, il p. Gene-rale ha ringraziato per l’appoggio eil sostegno sia spirituale sia materia-le che la gente dimostra nei con-fronti dei nostri confratelli. Dopo lamessa, la comunità parrocchiale hapreparato un grazioso momento ri-creativo con balli e canti tipici. Il lu-nedì 11 gennaio, il p. Generale èpartito per visitare la comunità bar-nabitica di Monterrey.

    José Carvajal

    STATI UNITI

    PITTORI DI NIAGARA FALLSOSPITI ALLO SHRINE

    Ottobre 2014 – Diretti da ShelleyCollins (al centro, nella foto), i pittoridella città di Niagara Falls (Plein AirArtists) hanno visitato lo Shrine, Basi-lica della Madonna di Fatima in Le-wiston, New-York (USA) il 30 ottobredell’anno scorso. Lo scopo della visi-ta è stato quello di dipingere soggettiattinenti lo Shrine. Gli artisti, hannoapprofittato dell’occasione per con-dividere con la gente sia il frutto delloro lavoro come un’agape fraterna.“Plein Air Artists” ha visitato due vol-te lo Shrine durante l’anno 2014.

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    DAL MONDO BARNABITICO

    attorno al p. Generale, i più stretti collaboratori della parrocchia SanJosé Obrero

    il p. Generale con due dei confratelli della comunità di Mérida - p. José Carvajal(estr. sin.) e p. Federico Valentín (des.) - e due padri salesiani

    i Plein Air Artists mostrano, soddisfatti, le loro creazioni