SCHEDARIO BARNABITICO - Barnabiti - Ordine dei … · memoria di Sorella Maria e alle at-tuali...

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Eco dei Barnabiti 2/2016 84 DAL NOSTRO SCAFFALE ANTONIO GENTILI, Criteri di di- scernimento dei fenomeni mistici, in AA.VV. Camminate secondo lo Spi- rito, Atti dei II Convegno interna- zionale di mistica cristiana. Assisi 15-17/9/2014, LEV, Città del Vaticano 2015, pp. 129-142. Nella collana “Esperienza e feno- menologia mistica”, diretta da L. Bor- riello e M.R. del Genio, gli Atti che stiamo presentando raccolgono un insieme di contributi che hanno nella “mistica” il loro comune denomina- tore. Una prima parte è di indole concettuale, mirante a illustrare gli aspetti caratteristici dell’esperienza mistica in Occidente e in Oriente, non senza soffermarsi sui fenomeni di indole mentale e fisica che l’ac- compagnano. Una seconda parte, non priva di interesse, esemplifica l’esperienza mistica in riferimento ad alcune figure, note e meno note, da san Giuseppe da Copertino a don Elia Bellobono, padre Marcello Mar- ton e Luisa Piccareta. Si tratta di un insieme di dati bisognosi di accurato discernimento, ed è ciò che l’Autore illustra nel suo contributo, presentan- do il discernimento come “cifra dell’esperienza religiosa cristiana”. Una volta messa in luce la natura di detta esperienza, attingendo in parti- colare all’insegnamento di Friedrich von Hügel, vengono illustrati i diversi aspetti della mistica (oggettiva o sog- gettiva, acquisita o infusa, speculati- va o affettiva, dialogica o fusionale e infine cosmica). La mistica come vie- ne sperimentata in ambito cristiano, e quindi nell’ottica della divina Rive- lazione, vanta caratteri trinitario, cri- stologico, sacramentale, ecclesiale, cosmico e infine kenotico, termine che richiama l’“alta nichilitate” mira- bilmente illustrata da Jacopone da Todi. L’approdo o quantomeno l’af- facciarsi sull’esperienza mistica, os- sia sull’incontro beatificante tra Crea- tore e creatura, implica una vera e propria iniziazione; detto in altri ter- mini con i padre greci, una “mistago- gia esoterica”. Aspetto che conclude il testo in esame. a.g. A. GENTILI (a c.), Pregare con So- rella Maria dell’Eremo francescano di Campello sul Clitunno, Gabrielli editori, S. Pietro in Cariano (VR), 2016. A 90 anni dalla “rifondazione” del- l’Eremo francescano di Campello – attestato fin dal sec. XIV e abban- donato con le soppressioni di inizio ’800 –, accompagnato da un’indovi- nata illustrazione di Carlotta Gentili, esce il presente volume nell’intento di offrire uno spaccato degli insegna- menti e dell’esperienza di orazione che fanno capo a Valeria Pignetti, la Minore, e che perseverano lodevol- mente nelle sue seguaci: donne, lai- che, eremite e francescane. Il testo si avvale anche di una commossa intro- duzione e di una duplice serie di vis- sute testimonianze; l’insieme dovuto alla felice penna di Adriana Giussa- ni. Del tutto inedito è infine l’appor- to attinto alla documentazione del- l’ex Sant’Ufficio, concernente il di- scusso e temuto legame tra Sorella Maria ed Ernesto Buonaiuti, il sacer- dote modernista scomunicato e vi- tandus. Non sarà fuori luogo segna- lare il contributo del compianto mons. Mario Sensi, inteso a illustrare una tradizione eremitica, risalente al IV secolo e che fa capo a Trevi e al suo territorio, una località nel cuore dell’Umbria confinante con l’Eremo francescano. Doveroso omaggio alla memoria di Sorella Maria e alle at- tuali Sorelle che senza soluzione di continuità ne trasmettono il carisma e che si trovano tristemente coinvolte in un procedimento giudiziario in- tentato da fratelli nella fede e nella sequela di Cristo, immemori della raccomandazione paolina relativa a contese che potessero sorgere tra i credenti. a.g. CARLOTTA GENTILI, Il Grimorio di Margherita. Ricette spirituali per vivere meglio, Ediz. Artingegnio, Fi- renze 2016. Prefazione di Antonio Gentili. Carlotta Gentili, dopo aver fre- quentato a Milano l’Istituto Europeo di Design, è presente nel settore del- le illustrazioni per la stampa e nella creazione di oggettistica d’arte. Tem- po addietro è stata testimone di eventi involontari e imprevisti che le hanno dischiuso scenari sconosciuti attinenti ai vari aspetti che possono venire compresi nella definizione di fenomeni paranormali. Un’esperien- za di vita raccontata con sincerità. SCHEDARIO BARNABITICO

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Eco dei Barnabiti 2/201684

DAL NOSTRO SCAFFALE

ANTONIO GENTILI, Criteri di di-scernimento dei fenomeni mistici, inAA.VV. Camminate secondo lo Spi-rito, Atti dei II Convegno interna-zionale di mistica cristiana. Assisi15-17/9/2014, LEV, Città del Vaticano2015, pp. 129-142.

Nella collana “Esperienza e feno-menologia mistica”, diretta da L. Bor-riello e M.R. del Genio, gli Atti chestiamo presentando raccolgono uninsieme di contributi che hanno nella“mistica” il loro comune denomina-tore. Una prima parte è di indoleconcettuale, mirante a illustrare gliaspetti caratteristici dell’esperienza

mistica in Occidente e in Oriente,non senza soffermarsi sui fenomenidi indole mentale e fisica che l’ac-compagnano. Una seconda parte,non priva di interesse, esemplifical’esperienza mistica in riferimento adalcune figure, note e meno note, dasan Giuseppe da Copertino a donElia Bellobono, padre Marcello Mar-ton e Luisa Piccareta. Si tratta di uninsieme di dati bisognosi di accuratodiscernimento, ed è ciò che l’Autoreillustra nel suo contributo, presentan-do il discernimento come “cifra

dell’esperienza religiosa cristiana”.Una volta messa in luce la natura didetta esperienza, attingendo in parti-colare all’insegnamento di Friedrichvon Hügel, vengono illustrati i diversiaspetti della mistica (oggettiva o sog-gettiva, acquisita o infusa, speculati-va o affettiva, dialogica o fusionale einfine cosmica). La mistica come vie-ne sperimentata in ambito cristiano,e quindi nell’ottica della divina Rive-lazione, vanta caratteri trinitario, cri-stologico, sacramentale, ecclesiale,cosmico e infine kenotico, termineche richiama l’“alta nichilitate” mira-bilmente illustrata da Jacopone daTodi. L’approdo o quantomeno l’af-facciarsi sull’esperienza mistica, os-sia sull’incontro beatificante tra Crea-tore e creatura, implica una vera epropria iniziazione; detto in altri ter-mini con i padre greci, una “mistago-gia esoterica”. Aspetto che concludeil testo in esame.

a.g.

A. GENTILI (a c.), Pregare con So-rella Maria dell’Eremo francescanodi Campello sul Clitunno, Gabriellieditori, S. Pietro in Cariano (VR),2016.

A 90 anni dalla “rifondazione” del-l’Eremo francescano di Campello – attestato fin dal sec. XIV e abban-donato con le soppressioni di inizio’800 –, accompagnato da un’indovi-nata illustrazione di Carlotta Gentili,esce il presente volume nell’intentodi offrire uno spaccato degli insegna-menti e dell’esperienza di orazioneche fanno capo a Valeria Pignetti, laMinore, e che perseverano lodevol-mente nelle sue seguaci: donne, lai-che, eremite e francescane. Il testo siavvale anche di una commossa intro-duzione e di una duplice serie di vis-sute testimonianze; l’insieme dovutoalla felice penna di Adriana Giussa-ni. Del tutto inedito è infine l’appor-to attinto alla documentazione del-l’ex Sant’Ufficio, concernente il di-scusso e temuto legame tra SorellaMaria ed Ernesto Buonaiuti, il sacer-dote modernista scomunicato e vi-

tandus. Non sarà fuori luogo segna-lare il contributo del compiantomons. Mario Sensi, inteso a illustrareuna tradizione eremitica, risalente alIV secolo e che fa capo a Trevi e alsuo territorio, una località nel cuoredell’Umbria confinante con l’Eremofrancescano. Doveroso omaggio allamemoria di Sorella Maria e alle at-tuali Sorelle che senza soluzione dicontinuità ne trasmettono il carismae che si trovano tristemente coinvoltein un procedimento giudiziario in-tentato da fratelli nella fede e nellasequela di Cristo, immemori dellaraccomandazione paolina relativa acontese che potessero sorgere tra icredenti.

a.g.

CARLOTTA GENTILI, Il Grimoriodi Margherita. Ricette spirituali pervivere meglio, Ediz. Artingegnio, Fi-renze 2016. Prefazione di AntonioGentili.

Carlotta Gentili, dopo aver fre-quentato a Milano l’Istituto Europeodi Design, è presente nel settore del-le illustrazioni per la stampa e nellacreazione di oggettistica d’arte. Tem-po addietro è stata testimone dieventi involontari e imprevisti che lehanno dischiuso scenari sconosciutiattinenti ai vari aspetti che possonovenire compresi nella definizione difenomeni paranormali. Un’esperien-za di vita raccontata con sincerità.

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Come ammonisce Amleto, «ci so-no più cose in cielo e in terra dellanostra filosofia». Chi avrebbe maipensato che nell’aria che respiriamosi intersecassero sotto forma di onde,voci, suoni, immagini? L’uomo è riu-

scito a catturali. E così tanti fenomenidello spirito possono rendersi, primao poi, evidenti e diventare fonte diutilità, uscendo dalle nebbie chespesso li avvolgono.Quella dello spirito può essere

considerata un’esperienza che pre-senta diramazioni, bivi, rotonde, va-rianti, davanti alle quali è facile an-dare fuori strada, imboccare direzio-ni errate. Quindi tutto il complesso ea volte problematico mondo del pa-ranormale e dell’oltre va consideratocon estrema prudenza e attento di-scernimento, per evitare di prendereper cose certe dei fantasmi o dellesuggestioni. Si deve, insomma, evita-re di accorgersi troppo tardi che «ladiritta via era smarrita».L’autrice, con prosa semplice ma

accattivante e emotivamente parte-cipe, racconta la sua personale vi-cenda, il suo ingresso in questomondo per tanti versi (ancora) mi-sterioso, ne esamina i vari aspetti, sisofferma sull’importanza della me-ditazione e di altre pratiche consi-mili, fornisce delle “ricette” che, seben applicate, possono servire per

vivere meglio con se stessi e con glialtri. Di questi fenomeni, sulle ormedi antiche suggestioni, ne scrive co-me di una grammatica (tale è il si-gnificato di grimorio), che insegni acapire, al posto di un libro a stam-pa, ciò che sta scritto in un immagi-nario testo suggeritole da… Marghe-rita. L’introduzione di padre Gentilipuò meglio illuminare e vagliarel’intera esperienza.

a.g.

ANTONIO GENTILI-ALESSANDROORLANDI, Cristianesimo e alchimia,in ALESSANDRO ORLANDI, L’oro diSaturno. Saggi sulla tradizione erme-tica, Mimesis, Milano-Udine 2010,pp. 171-199.

Anni or sono il sottoscritto si im-batté in una Bibbia conservata nellaBiblioteca storica della Congregazio-ne in San Carlo ai Catinari di Roma,rimanendo sorpreso dalla stampa im-pressa sul frontespizio, come si puòvedere nell’acclusa immagine. Come

mai una Bibbia edita in piena Con-troriforma nella città di Anversa, inun paese cattolico quale il Belgio,non riproduceva una delle consuetescene sacre, ma una figura di pretta

ispirazione alchemica? Il fatto è cheil linguaggio alchemico serviva a vei-colare messaggi religiosi di primariaimportanza, quali le indispensabilitrasformazioni che accompagnano lavita ascetica e mistica dei credenti,scandita nelle tre fasi della purificazio-ne, dell’illuminazione e dell’unione.L’accurata spiegazione del com-

plesso simbolismo, che si avvalse delcontributo di Alessandro Orlandi as-sai versato nelle discipline esoteri-che, confluì inizialmente in uno dei“Quaderni di Eupilio” (Bibbia e alchi-mia, n. 11) e venne poi pubblicata inLex Aurea. Libera rivista digitale diformazione esoterica, 20/2/2006. Or-landi ha successivamente inseritoquesto studio nella sezione destinataall’Opus alchemicum del vol. chestiamo presentando (peccato che nonvenga riprodotto l’intero frontespiziodella Bibbia). Non è qui il caso dientrare in merito alla suddetta ricer-ca, se non lamentare, con Carl Gu-stav Jung, l’iconoclastia del linguag-gio simbolico ereditata dalla Riformae fatta propria dal pensiero modernoa partire da Cartesio. Un’iconoclastiache pesa tuttora nella stessa praticaorante e liturgica, quando l’apocrifoVangelo di Filippo ci avverte che «laverità non è venuta nuda in questomondo, ma in simboli e immagini.Non la si può afferrare in altromodo» (I Vangeli gnostici, Adelphi,Milano 1984, p. 61).

a.g.

EMILIANO ANTENUCCI, La vergi-ne del silenzio, Palumbi, Teramo s.d.

Il frontespizio del testo in esameriproduce l’icona della Madonnadel Silenzio, copia eseguita, inscioauctore, dalle Benedettine dell’Iso-la di San Giulio d’Orta (NO) e chericalca l’originale dovuto alla scrit-tura di Gianmario Carozzi, conser-vato nella Casa di ritiri spirituali inEupilio. Alle vicende che hanno se-gnato questo legame tra Eupilio eSan Giulio fa riferimento il testo alle pp. 11-12… In questa sede cilimitiamo a segnalare come una riproduzione dell’icona di San Giu-lio sia stata collocata tra i dueascensori dell’entrata principale delPalazzo apostolico, nel cortile diSan Damaso in Vaticano. “L’Osser-

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vatore romano” che ne dava notiziaaggiungeva: «La Vergine Maria in-terceda presso il Signore, perchétutti quelli che entrano nel Palazzoapostolico possano sempre avere leparole giuste. È intenzione affidatadal papa Francesco alla Madonnadel silenzio. L’icona, collocata, ecc.è stata benedetta dal Pontefice lu-nedì mattina, 18 maggio 2015».Sappiamo come papa Francesco,nel suo primo augurio natalizio allaCuria romana, abbia raccomandatol’obiezione di coscienza contro lachiacchiera!!!

a.g.

ADRIANA VALERIO, Donne e Chie-sa. Una storia di genere, Carocci,Roma 2016.

Di Adriana Valerio abbiamo segna-lato a suo tempo Donne e Bibbianella crisi dell’Europa cattolica (seco-li XVI-XVII), Il Pozzo di Giacobbe,Trapani 2014 e Donna potere e pro-fezia, D’Auria, Napoli 1955. Nelpresente saggio l’Autrice ripercorrein chiave storica la presenza delladonna secondo un triplice aspetto: lacondizione femminile propria di

quell’epoca; il contributo in essa daparte delle donne; il profilo di unadelle protagoniste. A dispetto dellavisione socratico-platonica circa la«non rilevanza della differenza ses-suale» nel disimpegno delle diversemansioni e a dispetto della condottadi Gesù e dell’insegnamento di Pao-lo, per il quale non c’è più… né uo-mo né donna, ma tutti siamo uno inCristo, il riconoscimento di fatto del-la “mulieris dignitas” – per riprende-re le parole dell’enciclica di papaGiovanni Paolo II – ha faticato aimporsi. D’altra parte, superandoun’impostazione ideologica di suanatura generalizzatrice e riduttiva

(che alle volte fa capolino nel testo!)e lavorando da buoni storici che vi-chianamente verificano il certo, nonsi può negare come in ogni epocanon sia mancata la presenza femmi-nile. Ed è quanto Valeria illustra nellediverse epoche prese in conside -razione, a partire dall’affermazioneche «le donne ebbero un ruolo fon-damentale nel martirio». Vista l’at-tualità dell’argomento, segnaliamole pagine sul diaconato femminile(43-45). Per quel che concerne l’An-gelica Paola Antonia Negri, si vedanole pp. 134-135 e il rimando bibliogra-fico (p. 229) cui però manca il riferi-

mento alle Lettere spirituali pubblica-te nel 2008.

a.g.

FABIO BETTONI (a c.), Lo spettaco-lare “trionfo” di san Carlo Borromeonella Foligno del 1613, Il Formichiere,Foligno 2013.

La storia domestica ricorda la pre-senza dei Barnabiti in Umbria e le trecase aperte a Spoleto (1604), Perugia(1607) e Foligno, a partire dal 1612,per merito di p. Bartolomeo Gavanti. Ilvolume in esame offre la riproduzioneanastatica della Descrittione dell’appa-rato et processione delle reliquie diS. Carlo, portate alla Chiesa di S. Carlofatta dalla Communità (sic) in Folignoalli 23 di Giugno 1613. Oltre a richia-mare l’evento, la benemerita pubbli-cazione dedica diversi approfonditi eaggiornati saggi per illustrare “origini eprimi sviluppi” della Congregazione(pp. 179-215) e documentare la pre-senza de “I Barnabiti ‘maestri di scuo-la’ a Foligno (pp. 217-274). Dopo avermesso a fuoco l’importanza del baroc-co religioso introdotto dai nuovi Ordi-ni, il testo si sofferma su “La chiesa diSan Carlo in Foligno e l’architetturabarnabitica del primo Seicento um-bro”. Chiesa che attualmente funge dacentro culturale della diocesi.

a.g.

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Bibbia conservata nella Bibliotecastorica della Congregazione in SanCarlo ai Catinari di Roma

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CASALI ARNALDO, La cura del di-giuno. Una pratica salutare, “Benes-sere”, 5/5/2016, pp. 34-36.

Cita di Antonio Gentili i voll. A pa-ne e acqua. Pratica e spiritualità deldigiuno, Ancora, Milano 2006 e 8 Di-

giuni per vivere meglio… e salvare ilpianeta, id. 2015. Tra l’altro si ripor-ta, semplificato, Il decalogo a mensa.

ANNA IMPONENTE-ROSSANA TOR -LONTANO, Amatrice. Forme e imma-gini del territorio, Electa, Milano 2015.

Il nome di Amatrice, affascinante sitoposto tra Umbria, Abruzzo e Lazio, ri-chiama padre Semeria, che vi fondòcon don Giovanni Minozzi un orfana-trofio e vi morì, stroncato dalle fatichea favore dei suoi orfani. Si vedano inparticolare le pagg. 144 e ss. A Semeriae al legame con il generale Cadorna fa-ceva un cenno Sergio Romano, Clerica-li e anticlericali. Due nemici invecchiati,“Il Corriere della Sera”, 15/5/2016.

a.g.

ARCIDIOCESI DI TRANI-BARLETTA-BISCEGLIE, Consacrati per il Regnonella Chiesa Diocesana, Vita consa-crata nella Chiesa Diocesana, Annodella Vita Consacrata, Ed. Viverein,Monopoli 2015, pp. 150.

A cura dell’arcivescovo di Trani-Bar-letta-Bisceglie, mons. Giovan BattistaPichierri, a coronamento dell’Annodella Vita Consacrata vissuto intensa-mente in diocesi è stato pubblicato unvolume nel quale sono stati raccolti idiversi contributi emersi lungo il suocorso, nel clima del Sinodo diocesa-no. Nella presentazione l’arcivescovoprecisa l’intento: «ho avvertito forte ilbisogno di offrire a tutta la Chiesa dio-cesana e ai cultori della storia localequesta pubblicazione perché sia notaa tutti la ricchezza della presenza deiConsacrati sul territorio della diocesi».Alla Lettera Apostolica di Papa France-sco ai consacrati e al suo Messaggioper il quinto centenario di Santa Tere-sa di Gesù, segue il testo dell’omeliadel l’arcivescovo in cattedrale all’aper-tura dell’Anno speciale e la raccoltadelle relazioni tenute a Trani da d.Mimmo Marrone, segretario generaledel Sinodo (L’Anno per la vita consa-crata: un tempo di grazia per tutta laChiesa per vincere la tentazione dellamondanizzazione), da Sr. Nicla Spez-zati delle Adoratrici del Sangue di Cri-sto, sottosegretaria CIVCSVA (La profe-zia del Vangelo e della vigile interces-sione. Seguire Cristo come vieneproposto nel Vangelo) dal p. carmelita-no Luigi Gaetani, segretario nazionaledella CISM (Portando l’abbraccio diDio. Vita consacrata nella compagniadegli uomini), e dal p. barnabita Enri-co Sironi, vicario episcopale della VitaConsacrata (Fare memoria grata delpassato. Abbracciare il futuro consperanza e vivere il presente con pas-

sione). Del p. Sironi è stato inserito an-che il testo della riflessione offerta alclero in un ritiro mensile su La vitaconsacrata in diocesi. Sempre a curadel p. Sironi segue una radiografiapuntuale della presenza in diocesi del-la vita consacrata di vita apostolica, divita contemplativa, degli Istituti seco-lari, dell’Ordo virginum e dell’Ordoviduarum, con la segnalazione delleassociazioni di fedeli congiunte con ivari Istituti di vita consacrata. Di ogniordine, congregazione o istituto sonopresentati i fondatori, le fondatrici, icarismi, le date fondamentali della lo-ro storia, i luoghi della loro presenzain diocesi, le loro attività attuali, il loroservizio. Le comunità monastiche

claustrali sono 3, gli istituti religiosimaschili sono 7 con 10 comunità,quelli femminili sono 22 con 28 co-munità. Con i membri dei 7 istituti se-colari e dell’Ordo virginum e vidua-rum, complessivamente i consacrati ele consacrate presenti in diocesi sono353. Il volume è concluso dalle consi-derazioni dell’arcivescovo: «Ciò cheunisce i tre stati di vita è l’unicità delCorpo di Cristo, mentre ciò che li ren-de bella armonia è l’annuncio e la te-stimonianza del Vangelo in ogni luo-go… Formulo l’auspicio che nellaChiesa diocesana di Trani-Barletta-Bi-sceglie cresca la stima e l’ammirazioneverso i consacrati presenti in diocesi esi accentui ancora più la preghiera per

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le vocazioni religiose e l’impegno dellapastorale vocazionale attraverso laCommissione diocesana a ciò istitui-ta». Tornando alla presentazione delvolume, l’arcivescovo ha espresso unaugurio ai consacrati e alle consacratepresenti in diocesi: «Le vostre comuni-tà religiose siano in questa santa Chie-sa diocesana, lievito di unità, di carità,di missionarietà; la aiutino ad esseremistero di comunione e di missione,vivendo in modo permanente nellaconversione, nella preghiera, nella san-tità di vita». Si tratta di un vero e riccodono che favorisce la conoscenza del-la vita consacrata nella nostra Chiesadiocesana.

Lina Barros

DOMENICO GASPARRI-EVANDROPACIFICI, Il Clitunno e la sua gente,1. Dalle origini alla nascita della Re-pubblica Italiana, Ediz. Era Nuova,Perugia 2016.

Il corposo volume (807 pp.), chene promette un secondo, raccoglieuna massa di informazioni, cronolo-gicamente disposte, concernenti ilterritorio, i suoi abitanti e la sua sto-ria. Pregevole il corredo fotograficocurato dal Pacifici, cui si deve la rea-lizzazione editoriale. Non mancanoriferimenti al Convento e alla presen-za dei barnabiti (cf. pp. 108-110, 506,542-543, 554-557).

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SORELLA MARIA E P. GIOVANNI SEMERIA

Dal libro Pregare con Sorella Maria dell’Eremo francescano di Campellosul Clitunno (cfr. rassegna a p. 84) trascriviamo il testo di una lettera chedocu menta il legame che univa Sorella Maria al barnabita p. GiovanniSemeria. La lettera porta la data del 12 marzo 1932 ed è indirizzata apadre Giovanni Minozzi nell’anniversario della morte del “Padre degliorfani”.

«Venerato Fratello, siamo nei giorni che lericordano stra zio, che rinnovano tutto lo strazioper la perdita dell’Amico e del Padre.Io pure sento con Lei, o, se è troppo dire,

ho pena pro fonda pensando a Lei, e ricordandoil Carissimo che abbia mo perduto, e che nellasua bontà era come il pane per tutti.Avevo conosciuto Giovanni Semeria fin da

giovinetta a Torino, mentre egli teneva unaconferenza nell’aula univer sitaria.Durante la guerra mio fratello, generale

Pignetti, allora al Comando Supremo a Udine,era spesso con lui, e me ne scriveva. In seguitoio stessa potei avvicinarlo ripetutamente.Nell’estate del ’19 ero nella valle d’Aosta,

e il venerato Amico aveva desiderato vedermied io ero accorsa con una compagna. Allastazione di Pont St. Martin egli saliva in si de-car per andare a Gressoney. Gli avevoportato del caffè caldo in un termos, e logradì molto. Era accompagnato da un prete, forse Lei, don Minozzi.Poi l’ho rivisto a Issime, nel ‘29, dove io ero di passaggio, e malata. È

stata una dolcezza profonda quell’ultimo incon tro.Egli teneva una conferenza nell’albergo d’Issime. Era solo, e mi

sembrava, rivedendolo dopo 10 anni, che avesse una bellezza d’espres-sione più intensa. Ricordo che gli ave vamo portata una certa torta chechiamiamo “dell’agape”, e gli fece piacere.L’anno scorso nel marzo ecco d’un tratto la notizia ango sciosa.Io avrei voluto sapere e sapere. Ma pensi che solo nell’ot tobre potei

avere la loro Rivista mensile, aprile-rnaggio, dove Lei ha raccontato, e ciha fatto partecipare così intensamen te. Dio, che cuore è il Suo, donMinozzi, e quanto Lei ha amato quel Carissimo!Sia benedetto!Noi siamo un piccolo gruppo francescano, non monache, oh no,

neanche “suore” nel senso specifico della parola: solo un manipolo diumili donne, quasi tutte orfane e di diverse regioni d’Italia, che viviamoinsieme volendoci bene come sorelle, e cercando di essere le piccolesorelle di tutti vicino e lontano. Abitiamo un vecchio eremo solitario sulmonte che sovrasta il Clitunno (Trevi-Umbria). In questo momento sia moa Spoleto per passarvi l’inverno lassù troppo rigido, ma appena possibileritorneremo alla nostra rocca, dove, un po’ da ogni parte del mondo,vengono pellegrini a sostare pres so la semplicità antica del luogo e dellanostra vita fraterna.Noi lavoriamo per vivere, e accogliamo sempre. Dobbiamo tanto

alle esperienze diverse che ci portano i fratelli di diverse razze e men-talità religiose: cerchiamo im parare da tutti, con un senso di fraternitàriverente.Le ho detto di noi: ci ricordi in Domino, ci benedica. Noi non potremmo

non pensare a Lei avendo memoria di Gio vanni Semeria. DevotissimaSorella Maria».

Sorella Maria Pignetti