D etersivi n fro n to · dolce. O ltre al vantaggio sull Õuso dei detersivi, si ottiene il grande...

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L analisi del mondo dei deter- sivi è particolarmente diffi- cile perché i parametri e le variabili coinvolte sono molte ed è dunque arduo trovare delle risposte definitive; vedremo comunque di offrire ai lettori degli spunti utili per orientarsi nel variegato mercato del- le polveri per lavatrici e allo stesso tempo ridurre al minimo limpatto ambientale del bucato, senza per questo rinunciare alligiene. Lavare i panni è unoperazione do- mestica a frequenza quotidiana in cui intervengono molti fattori tra cui: la durezza dellacqua impiegata il tipo di sporco il tipo di tessuto la frequenza del lavaggio le temperature di lavaggio la macchina lavatrice il detersivo impiegato A parte il primo punto, tutti gli al- tri sono decisamente, per non dire completamente, cambiati rispetto solo a 10 anni fa. Lo sporco: più che cambiato, si è «s pos t a t o». Me nt r e nei dece nni scorsi le attività lavorative erano prevalentemente manuali e dunque raccoglievano lo sporco legato a queste attività, oggigiorno il nume- ro delle persone che in pratica non si sporca affatto è aumentato a dis- misura. L unico tipo di sporco che possiamo trovare nei panni di un impiegato è quello organico. Una bella differenza con la patacca di unto. Certo rimane chi si porta a casa la patacca di olio motore, ma i produttori di detersivi badano alla massa e non al singolo: vedremo, più avanti, cosa questo significa in termini di chimica dei detersivi. I tessuti: anche in questo caso il cam- biamento è evidente e laumento del- la componente sintetica, dei colora- ti, delle fibre delicate è sotto gli occhi di tutti. Mentre un buon cotone può essere teoricamente lavato a tempe- rature molto elevate i sintetici no, anche questo dunque influisce enor- memente sul processo di lavaggio. Frequenza del lavaggio: è aumenta- ta moltissimo. A differenza del pas- sato, oggi si rientra a casa dopo una giornata di lavoro e si getta la cami- consumi di Fabrizio Zago Cos a c’è den t ro un f ust ino di de t ers ivo? Come s i legge l’e t iche tt a? E s opra tt u tt o , in che modo i de t ers ivi ecologici s i di st inguono da quelli convenzionali ? De t er s ivi a co n f ro n t o De t er s ivi a co n f ro n t o Per durezza dell’acqua si intende la quantità di sali di cal- cio e magnesio presenti. A seconda della durezza dell’ac- qua della propria zona, varia tantissimo la quantità di de- tersivo che va usata. Se l’acqua è dura molte molecole del tensioattivo sono «impegnate» dagli ioni calcio e magne- sio e quindi non lavano; serve allora più detersivo, se ne spreca parecchio e l’inquinamento aumenta. Per conoscere la durezza dell’acqua della vostra zona, in- formatevi tramite l’azienda che la fornisce. Il seguente mo- tore di ricerca consente di ottenere informazioni sulla du- rezza dell’acqua in 5.600 comuni italiani: assocasa.feder- chimica.it/query/query.asp Questo articolo sull’enciclopedia Wikipedia vi spiega cosa è la durezza dell’acqua e indica i valori di riferimento: it.wi- kipedia.org/wiki/Durezza_dell’acqua La soluzione principiale al problema dell’acqua dura do- vrebbe essere montare dei decalcificatori che la rendano dolce. Oltre al vantaggio sull’uso dei detersivi, si ottiene il grande vantaggio che i macchinari e le tubature dell’ac- qua non vengano rovinati dal calcare. Attenzione però: l’ac- qua trattata con un addolcitore a sali o a scambio ionico non è indicata per il consumo umano, a causa degli ioni sodio che vengono ceduti all’acqua al posto degli ioni cal- cio e magnesio. Da tenere presente anche che un addol- citore consuma, cioè versa direttamente nello scarico sen- za che ve ne accorgiate, in media 200/300 litri di pura, buo- na acqua potabile ogni 3 o 4 giorni per rigenerare i sali. Non è eticamente il massimo. La durezza dell’acqua

Transcript of D etersivi n fro n to · dolce. O ltre al vantaggio sull Õuso dei detersivi, si ottiene il grande...

L’analisi del mondo dei deter-sivi è particolarmente diffi-cile perché i parametri e le

variabili coinvolte sono molte ed èdunque arduo trovare delle rispostedefinitive; vedremo comunque di

offrire ai lettori degli spunti utili perorientarsi nel variegato mercato del-le polveri per lavatrici e allo stessotempo ridurre al minimo l’impattoambientale del bucato, senza perquesto rinunciare all’igiene.

Lavare i panni è un’operazione do-mestica a frequenza quotidiana in cuiintervengono molti fattori tra cui:• la durezza dell’acqua impiegata• il tipo di sporco• il tipo di tessuto • la frequenza del lavaggio • le temperature di lavaggio• la macchina lavatrice• il detersivo impiegatoA parte il primo punto, tutti gli al-tri sono decisamente, per non direcompletamente, cambiati rispettosolo a 10 anni fa.Lo sporco: più che cambiato, si è«spostato». Mentre nei decenniscorsi le attività lavorative eranoprevalentemente manuali e dunqueraccoglievano lo sporco legato aqueste attività, oggigiorno il nume-ro delle persone che in pratica nonsi sporca affatto è aumentato a dis-misura. L’unico tipo di sporco chepossiamo trovare nei panni di unimpiegato è quello organico. Unabella differenza con la patacca diunto. Certo rimane chi si porta acasa la patacca di olio motore, ma iproduttori di detersivi badano allamassa e non al singolo: vedremo,più avanti, cosa questo significa intermini di chimica dei detersivi.I tessuti: anche in questo caso il cam-biamento è evidente e l’aumento del-la componente sintetica, dei colora-ti, delle fibre delicate è sotto gli occhidi tutti. Mentre un buon cotone puòessere teoricamente lavato a tempe-rature molto elevate i sintetici no,anche questo dunque influisce enor-memente sul processo di lavaggio.Frequenza del lavaggio: è aumenta-ta moltissimo. A differenza del pas-sato, oggi si rientra a casa dopo unagiornata di lavoro e si getta la cami-

consumi

di Fabrizio Zago

Cosa c’è dentro un fustino di detersivo? Come si legge l’etichetta? E soprattutto, in che modo i detersivi ecologici si distinguono da quelli convenzionali?

Detersivi a confronto Detersivi a confronto

Per durezza dell’acqua si intende la quantità di sali di cal-cio e magnesio presenti. A seconda della durezza dell’ac-qua della propria zona, varia tantissimo la quantità di de-tersivo che va usata. Se l’acqua è dura molte molecole deltensioattivo sono «impegnate» dagli ioni calcio e magne-sio e quindi non lavano; serve allora più detersivo, se nespreca parecchio e l’inquinamento aumenta.Per conoscere la durezza dell’acqua della vostra zona, in-formatevi tramite l’azienda che la fornisce. Il seguente mo-tore di ricerca consente di ottenere informazioni sulla du-rezza dell’acqua in 5.600 comuni italiani: assocasa.feder-chimica.it/query/query.aspQuesto articolo sull’enciclopedia Wikipedia vi spiega cosaè la durezza dell’acqua e indica i valori di riferimento: it.wi-

kipedia.org/wiki/Durezza_dell’acqua La soluzione principiale al problema dell’acqua dura do-vrebbe essere montare dei decalcificatori che la rendanodolce. Oltre al vantaggio sull’uso dei detersivi, si ottieneil grande vantaggio che i macchinari e le tubature dell’ac-qua non vengano rovinati dal calcare. Attenzione però: l’ac-qua trattata con un addolcitore a sali o a scambio ioniconon è indicata per il consumo umano, a causa degli ionisodio che vengono ceduti all’acqua al posto degli ioni cal-cio e magnesio. Da tenere presente anche che un addol-citore consuma, cioè versa direttamente nello scarico sen-za che ve ne accorgiate, in media 200/300 litri di pura, buo-na acqua potabile ogni 3 o 4 giorni per rigenerare i sali.Non è eticamente il massimo.

La durezza dell’acqua

cia, praticamente pulita, nel cesto ecosì finisce in lavatrice. Quest’abi-tudine comporta due riflessioni: laprima è che laviamo dei tessuti pres-soché puliti e l’energia del lavaggionon è così necessaria. La seconda èche ripetuti lavaggi, oltre a inquina-re, degradano la fibra dei tessuti.Le temperature di lavaggio: que-sto è un aspetto molto evidente eciascuno di noi potrà ricordare co-me si sia passati da un ventennio dilavaggio a 90 gradi ad un altro in cuisi lavava a 60 gradi. Oggi siamo nelperiodo dei 40 gradi con tendenza allavaggio a freddo, come fanno ame-ricani e spagnoli già da tempo. Il la-vaggio a freddo ovviamente implicatutta una serie di aspetti tra cui l’ef-ficienza del detersivo a basse tempe-rature – molto dubbio – mentre cer-tamente l’integrità delle fibre e l’u-so limitato di energia elettrica sonodei punti favorevoli.Le macchine lavatrici: sono, forse,il parametro che ha subito le mag-giori trasformazioni nel tempo.Nella nostra epoca abbiamo a dis-posizione macchine intelligenti chepesano la biancheria, ad alcune èpossibile dare delle istruzioni voca-li, altre leggono le etichette dei capi.Tutte però tendono a raggiungerel’obiettivo del minor consumoenergetico e questo comporta unutilizzo di acqua che è minore dellametà di quello impiegato solamen-te qualche anno fa. Ci si chiede que-sto cosa significhi in termini di effi-cacia di lavaggio.Il detersivo: finalmente eccoci aconsiderare l’unica cosa su cui pos-siamo intervenire veramente. Losporco, la macchina, il tessuto ecc.quelli sono e non li possiamo cam-biare mentre il detersivo, la sua qua-lità e la sua quantità sono nelle no-stre mani.

Come è fatto un detersivo?Intanto diciamo che di detersivi perlavatrice ce ne sono di tipi diversi efisicamente ci sono almeno duegrandi gruppi: quello dei liquidi equello delle polveri. Oggigiorno ilmercato di questi prodotti è di cir-ca il 60% appannaggio dei detersivisolidi (polveri) e del 40% per i liqui-di. Per il momento affrontiamo ilmercato maggiore delle polveri perlavatrice.

Sistema detergente (tensioattivianionici, nonionici, saponi): lava vialo sporco.Sistema sequestrante (zeoliti, sili-ci, in passato fosfati) rende l’acquadolce e permette ai tensioattivi diagire.Sistema enzimatico (Enzimi pro-teolitico, amidolitico ecc.): riduce inparticelle piccole lo sporco di gran-di dimensioni.

Coadiuvanti e riempitivi (carbo-nati, solfati ecc.): «lavorano» il pro-dotto negli impianti e creano dellecondizioni ottimali nel bagno di la-vaggio.Una disamina puntuale richiedereb-be molto tempo, possiamo accon-tentarci di dare qualche cenno. Itensioattivi usati nei detersivi da la-vatrice sono quasi sempre compostida dodecil benzene solfonato di so-

dio, sostanza molto efficace, biode-gradabile in condizioni aerobiche;purtroppo non lo è in condizionianaerobiche, quindi a livello di fan-ghi. Una sostanza con caratteristi-che simili può essere un lauril solfa-to di sodio, che è biodegradabile intutte le condizioni.Poi ci sono i tensioattivi non ionici.Se sono descritti con un numerodispari di atomi di carbonio (esem-

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consumi

Abbiamo scelto una polvere per lavatrice per ciascuna grande compagnia multinazionale e alcuni esempi di detersivi«ecologici». Nella tabella sono riportate per ogni detersivo esaminato l’azienda produttrice, il nome commerciale e lavalutazione dell’impatto ambientale degli ingredienti Inci dichiarati. Il colore blu indica che l’impatto ambientale (produzione e smaltimento) di quel singolo ingrediente è basso, il verdeche è bassissimo. L’arancio che si può fare di meglio ma insomma non è un disastro. Il rosso significa che si tratta diuna sostanza ad elevato impatto ambientale, il nero ancora peggio.

Detersivi a confronto

Ingredienti Dixan(Henkel)

Dashregolare

(Procter&Gamble)

Ava 101macchie

(Reckitt Benckiser)Almacabio(Hedera Natur)

Ecor casa(San.Eco.Vit.)

OfficinaNaturae

4,4’-bis [(4-anilino-6-morpholino-1,3,5-triazin-2-yl)amino stilbene-2-2’-disulfonic acid, sodium salt]

AmilaseAmyl cinnamalBenzyl salicylateButylphenyl MethylpropionalC 12/18 A 5-10 EOC 8/16 or C12-14 Alkyl polyglycosideC10-16 A 0-3 PO 6-7 EOC12-14 Pareth-3C8-10 Alkyl Hydroxyethyl DimoniumC13-15 Pareth 7C14-C22 Fatty acidsCarboxymethilcelluloseCarbonates (sodium carbonate) CellulaseCelluloseCellulose gumCeteareth-25Ceteareth-80Citric acidCoco-polyglucose (Coco Glucoside)«Coloranti»CoumarinDichlorodimethylsilane Rx.With SilicaDimethicone Disodium disilicateEthoxylated Hexamethylenediamine QuaternizedFlourescent Brightener 2601Glycerol (Glycerin)GlycosidaseHexyl cinnamalHeptasodium DTPMPLauryl polyglucose (Lauril glucoside)Lavandula angustifolia oil

Coop eco-logici

pio: alchil C11 – C15 PEG 7 O.E.)vuol dire che la sostanza è comple-tamente di origine petrolifera, se in-vece il numero è pari (C12-C14)vuol dire che almeno la parte grassadella molecola è vegetale.Per i sequestranti, dopo l’abban-dono dei fosfati – chissà quantogiustificato alla luce dei dati odier-ni – si è passati alle zeoliti, sostan-ze insolubili che cominciano a de-

stare delle serie perplessità. Oggisono disponibili dei silicati lamella-ri di ottima solubilità ed efficienzaanticalcare.

Detersivi Ogm?Infine gli enzimi: la discussione suqueste sostanze è legata soprattuttoal fatto che vengono ottenuti daceppi batterici geneticamente mo-dificati. Ovviamente questi Ogm

non hanno lo stesso impatto am-bientale del mais transgenico per ilsemplice fatto che non sono presen-ti «nell’ambiente» ma solamentedentro le fabbriche che li produco-no, ma sempre ogm sono. D’altraparte, l’azione enzimatica permetteun risparmio talmente grande dienergia e di sostanze che non si ve-de come possano non essere intelli-gentemente impiegati.

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Ingredienti Dixan(Henkel)

Dashregolare

(Procter&Gamble)

Ava 101macchie

(Reckitt Benckiser)Coop

eco-logiciAlmacabio(Hedera Natur)

Ecor casa(San.Eco.Vit.)

OfficinaNaturae

LinaloolMagnesium sulfate Paraffin ParfumPareth-5PEI Perfume ModifiedPhenylpropyl Ether MethiconePhosphonatePolycarboxylates PolydimethylsiloxaneProteaseRice starchsbiancanti otticiSodium C16-18 Alkyl SulfateSodium Cocoyl SulfateSodium Acrylic Acid/Ma CopolymerSodium Carbonate PeroxideSodium chloride Sodium cocoateSodium bicarbonateSodium Diethylenetriamine Pentamethylene PhosphonateSodium dodecylbenzenesulfonateSodium hydroxydeSodium lauryl sulfateSodium olivate/cocoateSodium SilicoaluminateSodium silicateSodium sulfate Sodium tallowateSodium soap C16-18Starch, Sodium Octenyl SuccinateStarchSucroseSulfuric AcidTAED (tetra acetil etilen diammina)Tetrasodium EtidronateTrisodium Ethylenediamine DisuccinateZeolite Zeamais (corn) starchZinc Phthalocyanine Sulphonate

Limonene, Eugenol, Geraniol

Bene, fatto questo giro panoramicopassiamo ad alcuni consigli utili perpulire bene i propri panni senza fa-re del male all’ambiente.La prima considerazione è che la-vando a freddo capi pressoché puli-ti, con macchine che usano pochis-sima acqua, le cose più intelligentida fare sono:• scegliere detersivi che contengano

sostanze biodegradabili sia aero-bicamente che anaerobicamente;

• separare i capi molto sporchi etrattarli separatemente a tempera-ture più elevate;

• pre-trattare le macchie passando-ci sopra del sapone o altri pro-dotti adatti allo scopo;

• ridurre le quantità di detersivo;• nel caso di dubbi sull’efficienza

di risciacquo della macchina, fareseguire un nuovo ciclo di risciac-quo – in questo modo si evita diandarsene in giro con tessuti in-trisi di detersivo;

• adottare i detersivi liquidi se ilbianco super non è tra le vostrepriorità.

Scarsa trasparenzaPassiamo ora ai consigli utili perorientarsi nell’affollatissimo merca-to dei detersivi in polvere. Buonsenso vorrebbe che su ogni confe-zione fosse riportata la composizio-ne in modo da dare al consumatoretutte le informazioni necessarie pervalutare le caratteristiche dei pro-dotti. Purtroppo così non è: il fattopiù significativo emerso dalla no-stra ricerca è la scarsa trasparenzadel mercato. Come per gran partedella legislazione riguardante i pro-dotti per l’igiene, anche in questocaso la legge sembra fatta appostaper favorire le case produttrici piùche i consumatori. Quello che acca-de oggi è che al consumatore non èconsentito sapere con precisionecosa c’è dentro il fustino, poiché icomponenti riportati per legge inetichetta sono molto generici. In realtà, la legge impone che la listacompleta, secondo la nomenclaturainternazionale Inci, è sì obbligato-ria, ma è sufficiente che sia pubbli-cata su un sito internet di riferimen-to (Reg. Det. 907/2006). Perché?Non c’è forse sufficiente spazio nel-le confezioni? Oppure il legislatorepensa che la gente vada a fare la spe-

sa con un computer portatile concollegamento wireless a internet perpoter conoscere on line la lista com-pleta degli ingredienti?

Il labirinto del webMa le difficoltà non finiscono qui.Armati di pazienza e buona volontà,siamo andati a visitare i siti indicatisulle confezioni per scoprire poi che,arrivare alle pagine con la lista degliingredienti è un cammino arduo dascoraggiare i più tenaci. Nella mag-gior parte dei casi occorre una suc-cessiva ricerca all’interno del sitostesso per arrivare alla fantomatica li-

sta e soprattutto occorre driblare itentativi, presenti quasi in tutti i siticonsultati di spacciare la «scheda disicurezza», che non riporta gli ingre-dienti Inci, con la lista vera e propria. Noi ci abbiamo messo diverso tem-po e per alcuni detersivi, anche eco-logici, abbiamo dovuto fare diversetelefonate. Se non riuscite a trovaregli ingredienti Inci del vostro deter-sivo, vi invitiamo a chiamare il ser-vizio consumatori riportato in eti-chetta e di far sentire la vostra voce:se queste compagnie ricevono unnumero sufficiente di telefonatepuò darsi che le cose si smuovano.

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consumi

Come sbiancante si può usare il percarbonato: si trova facilmente in interneto nei negozi del naturale. Da non confondere con perborato (pessimo).Gli sbiancanti hanno il ruolo di decolorare le macchie, avendo la capacità dialterare la struttura delle sostanze colorate che divengono così più idrosolu-bili. Gli sbiancanti a base di cloro innescano una reazione secondaria che por-ta alla formazione di composti organici del cloro particolarmente tossici. L’u-so del perborato, malgrado la capacità di liberare ossigeno e svolgere azio-ne sbiancante, è da evitare. Se non attivato con Taed non agisce a tempera-ture inferiori ai 30°C. A breve verrà messo al bando per il riscontrato effettoteratogeno (danni sul feto). È quindi da preferire il percarbonato, che liberaossigeno e anidride carbonica senza avere effetti sull’uomo e sull’ambiente,ha una soglia termica più bassa del perborato, quindi comincia ad agire giàa 30°C, per raggiungere una maggiore azione a 50°C, senza attivatori.Attenzione: negli scaffali dei negozi e supermercati si trovano sbiancanti –igienizzanti consigliati per disinfettare il bucato dei bambini, che contengo-no sbiancanti ottici: allergie in agguato!

Gli sbiancanti

Vi potrà capitare che l’interlocuto-re cada dalle nuvole o vi dica che inrealtà non c’è obbligo di fornirequeste informazioni. Per questo sa-rà utile avere sottomano la legge re-lativa (vedi box).Uno dato confortante riscontratonella nostra indagine è che i detersi-vi ecologici acquistati nei negozi diprodotti biologici, a differenza diquelli convenzionali, riportano inetichetta l’elenco Inci, offrendo cosìai consumatori una trasparenza mag-giore di quella richiesta dall’attuale

legislazione. Un ulteriore vantaggiodei detersivi ecologici, con l’eccezio-ne di quello Coop, è che tra i loro in-gredienti non si trovano sostanze«sconsigliabili» dal punto di vistadell’impatto ambientale; ancora unavolta, dunque, in assenza di una le-gislazione precisa che definisca un«detersivo ecologico», l’acquistopresso un negozio di alimenti biolo-gici rappresenta una garanzia in piùper il consumatore che non vogliapassare giornate intere a consultaresiti internet e libri di chimica. l

Il testo integrale del decreto sui detersivi si può trovare all’indirizzo internet eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2006:168:0005:0010:IT:PDF.Per chi ha difficoltà ad accedere a internet, riportiamo i passi più significativi:

Premessa 5: […] Occorre facilitare la comprensione delle informazioni sugliingredienti destinati al grande pubblico utilizzando la nomenclatura Inci, giàin uso per gli ingredienti cosmetici […]

Allegato 2-7 punto C (Scheda degli ingredienti): […] Per ciascun ingredientedevono essere indicati la denominazione chimica comune oppure la denomi-nazione IUPAC (International Union of Pure and Applied Chemistry) e, se dis-ponibile*, la denominazione INCI, il numero CAS, nonché la denominazionedella farmacopea europea. [… Punto D:] I fabbricanti devono rendere disponi-bili su un sito web la succitata scheda degli ingredienti […].

(Regolamento (CE) N. 907/2006 della commissione del 20 giugno 2006 chemodifica il regolamento (CE) N. 648/2004 del Parlamento Europeo e del Consi-glio, relativo ai detergenti, ai fini di un adeguamento degli allegati III e VII)

* Per «disponibile» si intende compreso nella lista Inci.

per saperne di più