CVC TEMPORANEI: MATERIALI E TIPOLOGIA · CVC TEMPORANEI: MATERIALI E TIPOLOGIE Stefania Gioira SOC...
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Hsu J Am Soc Nephrol 21: 1607–1611, 2010
Il DANNO RENALE ACUTO èuna PATOLOGIA in INCREMENTO
cvc temporanei: materiali e tipologie
Il pz che in area critica ha bisogno di un trattamento sostitutivo necessita di un accesso vascolare di facile creazione e prontamente utilizzabile.
cvc temporanei: materiali e tipologie
- Vena Giugulare
- Vena Succlavia
- Vena Femorale
CVC temporanei per Emodialisi
PUNTI D’INSERZIONE
cvc temporanei: materiali e tipologie
Vena Giugulare Vena Giugulare IntInt..
Di facile reperibilità, è il punto di inserzione preferito per il catetere e permette il posizionamento di qualsiasi tipo di CVC;◊ La posizione anatomica
della vena e la sua conformazione permettono un inserimento lineare con sbocco diretto in vena cava superiore ;
◊ Minor rischio di stenosi, trombosi e pneumotorace;
◊ In caso di puntura arteriosa (uno dei pochi svantaggi) è di facile compressione;
◊ E’ una buona sede per la medicazione;
◊ Buona tollerabilità da parte del paziente.
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Vena FemoraleVena Femorale◊ Di facile reperibilità anche in
pazienti complicati;◊ Alternativa alla non
reperibilità della giugulare e succlavia;
◊ No complicanze immediate;◊ Alto rischio di infezioni e
trombosi;◊ Mal tollerata dal paziente;◊ Sede di medicazione non
ideale.
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◊ Di facile reperibilità;◊ E’ una buona sede per la medicazione;◊ Buona tollerabilità da parte del
paziente;Tra gli svantaggi: emotorace, embolia gassosa, alto rischio di pneumotorace.
Ed in particolare è da evitare il posizionamento in vena succlavia per la maggior incidenza di trombosi, senza trascurare la maggiore incidenza di malfunzionamento e rischio di rottura del dispositivo per la Sindrome di Pinch-off.
◊Il rischio di stenosi che potrebbe compromettere la futura creazione di un accesso AV nell’arto superiore.
Vena SucclaviaVena Succlavia
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La conformazione del CVC può essere:
Monolume:
Doppio lume:
Triplo lume:
TIPOLOGIA
CVC temporanei per Emodialisi
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CALIBRO:espresso normalmente in French (Fr) per indicare il diametro esterno del lume, in Gauge (G) per indicare il diametro interno.
Nell’adulto si usano cateteri da 8 a 12 French, mentre nei bambini il diametro del catetere è compreso tra 2,5 e 6,5 French.
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CVC temporanei per Emodialisi
DIMENSIONI:La lunghezza del CVC è espressa in cm.
Per la scelta delle dimensioni del catetere è importante valutare la corporatura, l’età del paziente ed il sito di posizionamento.
Misure standard di CVC temporanei attualmente in commercio:
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La dimensione del lume del catetere e la sua lunghezzadel catetere hanno un‘impatto diretto sullavelocità del flusso ematicoche si vuole ottenere
450400350300250200150100
12,5 15 17,5 20 25Lungh.
cm.
Dimensione e lunghezza del catetere
Qb, ml/min
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Raccordi Linee di estensione
Clamp
Corpo
Punta
Alette di fissaggio
Ripartitore di flusso
Anatomia Esterna
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Punta
Prossimale Distale
Anatomia Esterna
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Lume
Singolo
Doppio
Lume
Triplo
Lume Coassiale
Alto
Flusso - Smile -
Coassiale
Doppia O
Anatomia Interna
Sezioni interne dei lumi del CVC
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Essendo per necessità a contatto continuo con il sangue, la caratteristica prioritaria del materiale che costituisce un CVC deve essere l’emocompatibilità e la biocompatibilità
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Biocompatibilità= capacità di un materiale di essere ben
tollerato all’interno di un organismo,
senza creare danni
Emocompatibilità= capacità di un materiale di generare da
parte del sangue reazioni favorevoli alla
sua presenza
►Il CVC, al di là del semplice trasporto del sangue,deve anche rispettare, durante la sua permanenza, i vasi che lo ospitano, giàpesantemente traumatizzati dalle operazioni di inserimento.
► Pertanto dovrà essere liscio e al tempo stesso morbido per limitare la reazione endoteliale stimolata dal continuo movimento del sistema CVC-paziente
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Materiale resistente (no Kinking)
Termosensibile
Radiopaco(corretto posizionamento!?)
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Linee di estensionetrasparenti
Confortevole per il pz.
Connessioni prive di coloranti (no contatto sangue/coloranti)
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Clamp di sicurezza con CodiceColore riportanti i dati salienti
Volume riempimento dei lumi
Lunghezza e Diametro
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Un buon CVC:CVC temporanei per Emodialisi
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No rischio trombogenico(non consentire adesione delle piatrine)
Basso rischio di infezione (evitare adesione batterica alle pareti)
Garantire flussi ematici ottimizzati all’internodei lumi Flusso sangue ottimale(200-400 ml/min per la dialisi intermittente)
Bassa resistenza al prelievo e restituzione del sangue
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Meccanicamente stabile e resistente
(no collasso/dilatazione)
Atraumatico per elementi corpuscolari
Garantire basse % di ricircolo
Non irritante/traumatico per exit site e vaso
Facile da inserire (Seldinger)
• Silicone
• Poliuretano
• Carbothane (Poliuretano+policarbonato)
• Poliuretano Rivestito (ultima generazione)
I MATERIALI
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SILICONE:Generato con il processo di reticolazione.
La struttura NON è più modificabile ed èconiugabile solo con altri siliconi
Si denaturano con gli anni
I MATERIALI
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◊Il silicone è un materiale polimero
che si avvicina alle caratteristiche
fisiomeccaniche del tessuto
connettivo.
◊E’ un materiale biostabile,
istocompatibile ed emocompatibile
ma meccanicamente debole.
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◊ Il catetere in silicone ha la caratteristica di una migliore reattività biologica, una assoluta neutraliltà chimica, una buona resistenza all’adesione batterica dovuta all’estrema regolarità della superficie.
◊ Per contro questo materiale ècaratterizzato da una minima compattezza strutturale che costringe alla fabbricazione di cateteri con un più ampio divario tra diametro esterno ed interno.
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POLIURETANO:Generato con il processo di estrusione
Materiale rilavorabile e coniugabile
NON si denatura con gli anni
I MATERIALI
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◊ Il poliuretano, attualmente alla sua terza generazione, presenta una rigidità modulata con una relativa neutralità chimica. Ha la caratteristica di ammorbidirsi durante la permanenza nel vaso ematico in risposta alla temperatura corporea: questo ne aumenta la biocompatibilità.
◊ I cateteri in poliuretano sono più rigidi durantel’inserzione e particolarmente morbidi quando a dimora, per assicurare comfort al paziente, hanno una parete meno spessa e diametro più piccolo rispetto ai cateteri in silicone
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CVC temporanei per Emodialisi
CVC temporanei per Emodialisi
I MATERIALI
CARBOTHANE:
Poliuretano+policarbonato
E’ stato realizzato per avere la massima biocompatibilità,resistenza meccanica, flessibilitàe la capacità di subire vari processi produttivi per adeguarsi alle più svariate applicazioni cercando continuamente di rispondere alle esigenze di contatto con sangue e tessuti
◊ Superficie estremamente liscia = minor adesivitàalla parete
◊ Stessa morbidezza degli elastomeri in silicone◊ Maggior resistenza meccanica rispetto al silicone ◊ Elevata resistenza alla trazione e agli agenti
chimici◊ Maggior diametro interno a parità di diametro
esterno◊ Buona biocompatibilità◊ Buona termosensibilità
CVC temporanei per Emodialisi
Spessore: 400 µm
Diametro interno: 1800 µm
Diametro esterno: 2600 µm
Spessore: 600 µm
Diametro interno: 1400 µm
Diametro esterno:2600 µm
carbothane Altro catetere
Esistono in commercio CVC in poliuretano rivestito, cateteri ai quali dopo l’estrusione del tubo, viene applicata su tutta la parete esterna e interna dei lumi un film a blocchi alternati di copolimeri idrofobici e idrofiliciche generano una superficie di rivestimento particolarmente liscia con conseguente riduzione dell’adesione e attivazione di piastrine, fibrinogeno e batteri.
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Innovazione nel design del catetere► Catetere Biocompatibile
*PUR-PDMS-Copolimero a blocchi
Blocchi alternati di copolimeri idrofobici ed idrofilici creano la superfice particolarmente liscia del catetere,⇒ con conseguente riduzione dell’adesione e attivazione piastrinica,del fibrinogeno e batterica
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▶ Protezione Antibatterica ▶ Riduzione dell’adesione batterica▶ Inibizione della proliferazione
Catheter standard material(without coating)
Dolphin Protect–microdomain plus material
Staphylocc. epidermidisdopo 48 h
(conc. iniziale. 30*106 ml)
• primo rivestimentoantibatterico senzarilascio di farmaci, es. antibiotici o altricomponenti (come l’argento).
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Catetere Tradizionale Catetere Dolphin
Scansione al microscopio elettronico
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Un argomento strettamente correlato con i materiali è il comportamento di questi ultimi a contatto con vari agenti chimici.
Un CVC una volta inserito, necessita di un programma di manutenzione perché lo stesso verrà a contatto con fattori diversi: i disinfettanti e i detergenti della cute, i collanti dei cerotti impiegati nelle medicazioni, gli stessi acidi grassi della cute, eventuali medicamenti topici o sistemici.
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L’industria oggi offre materiali che posseggono una notevole resistenza agli agenti chimici tuttavia è bene non dimenticare alcune incompatibilità (alcune dimostrate, altre sospettate fortemente), fra il materiale che costituiscono il CVC e i presidi utilizzati.
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SILICONI
ALCOOL???Usato per sgrassare la cute e caduto accidentalmente sul cvc non provoca danni.Sconsigliato l’uso cronicoALCOOL ISOPROPILICOTollerato come disinfettante/sgrassante
ETEREIl suo contatto con le superfici del cvc porta a denaturazione delle stesse
IODIOPOVIDONEQuasi tutti i produttori di cvc ne sconsigliano l’uso
CVC agenti chimici
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POLIURETANO
ALCOOL(tollerato alcool isopropilico)
ETERE PEGÈ l’eccipiente di quasi tutte le creme medicate;la sua presenza cronica sulla superficie del cvc può portare a denaturazione della stessa.
L’uso in generale di creme medicate in corrispondenza dell’exite-site a scopo profilattico andrebbe assolutamente evitato.ACQUA
OSSIGENATA(?)Può essere prudente evitare di utilizzarla in maniera intensiva
CVC agenti chimici
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CLOREXIDINA AL 2% IN SOL ALCOLICA
(alcool isopropilico)IODIOPOVIDONE AL 10%
CDC ATLANTA:LINEE GUIDA 2011DISINFETTANTI APPROPIATI PER LA GESTIONE DEGLI ACCESSI VENOSI
SONO:
CVC temporanei per Emodialisi
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Consigli per il buon funziomemento dei CVC
1. Buona manutenzione;
2. Quando non funziona occorre comprenderne il motivo;
3. Utilizzare il disinfettante idoneo;
4. Rispettare le norme igieniche e asettiche;
5. Non pretendere dal catetere flussi impossibili;
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6. Manovrare il catetere correttamente;
7. Valutare il ricircolo;
8. Comunicare subito il malfunzionamento;
9. Utilizzare al massimo le potenzialità del catetere;
10. Determinare il minor trauma possibile a caricodelle vene centrali del paziente: operatore+materiale CVC
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0
2
4
6
8
10
mortalità IRC ESRD
AKI No AKI
Am J Kidney Dis 2009;53:961-973.
Casi/100 p/anno
Una quota significativa dei pazienti con danno renale acuto evolve rapidamente (AKI non regredita), o lentamente verso l’insufficienza renale.
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