CUORE 3 Acuoreamico.org/redazione_news_doku/03/533_pdf01.pdf · Anche nel 2015 il Papa ha ribadito...
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CUOREMICO
Fraternità Onlus - Fondato da don Mario Pasini
www.cuoreamico.org
Marzo 2016
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Per una Pasquadi pace e di gioia
In ricordo di don MarioA quattordici anni dalla scomparsa del nostro fondato-re sono sempre vivi il suo ricordo e l’esempio della sua opera missionaria. Domenica 3 aprile 2016 alle ore 16 al Santuario del-la Madonna della Stella a Cellatica, in provincia di Brescia, dove don Mario Pasini è stato rettore per tanti anni, celebreremo la Santa Messa in sua memoria.
Quaresima di gioiaQuaresima giubilare: due termini che possono sembrare in contrasto, ma non lo sono, perché ambedue richiamano la gioia che scaturisce dal donare e dal do-narci. Di recente è giunta a Cuore Amico la bella lettera a firma di padre Eugenio, missionario comboniano da molti anni in Ghana. Il suo scritto mi offre due spunti che ci illuminano. Il primo: «La gioia è il segreto di ogni vita missionaria. Il missionario è chiamato ad annunciare la gioia, perché Dio ci ama di un amore personale, fatto di misericordia e di perdono. Il compito del missionario è dire alla gente, in modo pratico, “Dio ti ama” e “In Gesù è la tua gioia”».Il secondo: «Vivere questa gioia non è facile. Ci vogliono tanta Grazia di Dio e fede incrol-labile nell’azione dello Spirito Santo che è sempre all’opera e che è il vero protagonista della missione. Anche nella vita missionaria non mancano difficoltà, sofferenze, incom-
prensioni, insuccessi che possono mettere a dura prova; ci vuole coraggio per andare avanti e soprattutto tanta pazienza». Una gioia profonda del cuore, quindi, che però non è disgiunta dagli inciampi che ciascuno può trovare lungo il cammino e che richiede forza e dedizione per essere realizzata. A ribadire il connubio tra impe-gno e gioia è anche Papa Francesco nella Misericordiae vultus: «Siate misericordiosi come il Padre vostro: è un programma di vita tanto impegnativo quanto ricco di gioia e di pace. L’imperativo di Gesù è rivolto a quan-ti ascoltano la sua voce. Per essere capaci di misericordia, quindi, dobbiamo in primo luogo porci in ascolto della Parola di Dio». Caro padre Eugenio e cari benefattori, una Quaresima vissuta all’insegna dei temi ri-chiamati fa crescere in noi tutti la Comu-nione: di gioia che sgorga dalla generosità del dono in «pensieri, parole e opere».
Don Angelo
Direttore responsabile: Gabriele Filippini Editore e redazione: Associazione Cuore Amico Fraternità Onlus - Viale Stazione 63 - 25122 Brescia Tel. 030.3757396 Fax 030.42047 e-mail: [email protected] sito: www.cuoreamico.org facebook: cuoreamicobrescia linkedin: Cuore Amico Fraternità Onlus twitter: @cuoreamicoRedattori: Paola Arosio, A. Chiappa, A. Nolli, M. Nodari, A. Nascosto - Impaginazione e grafica: Piero A. LòStampa: Pozzoni Spa - Cisano Bergamasco (Bg) - Aut. Trib. di Brescia del 2.2.1982 n. 5/82 - N° ROC 23047
Nel 2016 papa Francesco celebra la sua quarta Pasqua. Ogni anno, in questo giorno, Bergoglio lancia il suo messag-gio di gioia e di speranza, confrontan-dosi con gli avvenimenti della storia e della cronaca e offrendone una lettura alla luce della risurrezione di Cristo. Un fortissimo appello per la pace nei tanti focolai di guerra nel mondo, che si rin-nova con forza di anno in anno.Nel 2013, la sua prima Pasqua, il Papa ha, infatti, invocato la pace «per il Medio Oriente, in particolare tra israeliani e pale-stinesi». Pace per Iraq, Siria, pace per l’A-frica. E ancora pace «in Asia, soprattutto nella penisola coreana». Nel 2014 il pontefice ha lanciato di nuo-vo un appello per la pace in Siria, dila-niata dalla guerra civile. Ma ha chiesto una tregua anche ai conflitti in corso in Medio Oriente, Iraq, Venezuela, Ucrai-
na, Repubblica Centroafricana, Nigeria e Sud Sudan, sollecitando un aiuto per migranti e indifesi. Anche nel 2015 il Papa ha ribadito il suo invito alla pace, con un pensiero rivolto ai profughi. Perché la scena della risur-rezione non implica la contemplazione statica di un mistero accaduto una vol-ta, tempo addietro, ma è un impulso che deve rimettere in moto la storia di oggi, innescando un cambiamento possibile. Ed è proprio tenendo conto degli inviti del Papa che, in questo numero di Pa-squa di Cuore Amico, abbiamo voluto dedicare un piccolo speciale ai pro-fughi, che in tutto il mondo cercano la pace, al riparo dalle guerre. Aiutarli si-gnifica cogliere e mettere in pratica il messaggio pasquale di Francesco. Un messaggio che porta con sé la gioia, la speranza e la pace del Cristo risorto.
Non è Pasquase manca la pace
4 Cuore Amico Marzo 2016 Cod. 102983
Ogni donazione è per loro
una grazia!
«Ogni volta che impariamo qualcosa di nuo-vo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo», ha detto lo scrittore Leo Buscaglia. L’istru-zione è importante per mettere in moto un cambiamento, per dare vita a società più eque, per costruire un futuro migliore. Ne sono convinti i Frati Cappuccini che, nella città di Kassala, in Sudan, accolgono numerosi profughi eritrei, costretti ad ab-bandonare la propria terra a causa della progressiva militarizzazione e della crescen-te crisi economica. Oltre a garantire un’assistenza volta a sod-disfare le necessità di base, i frati mettono a disposizione le loro scuole. «Per i profughi eritrei non ci sono alternative alla fuga verso l’estero e così il flusso dei migranti cresce di giorno in giorno», spiega padre Ghebray Beedemariam. «Il servizio che offriamo è prezioso per l’educazione dei bambini e dei giovani ma, di fronte a una situazione eco-nomica sempre più instabile e precaria, ab-biamo enormi difficoltà. Per questo, grati per l’instancabile sostegno che ci garantite, anco-ra una volta ci rivolgiamo con fiducia a Cuore Amico per ricevere quell’aiuto indispensabile per portare avanti il nostro impegno»
Istruzione e assistenza per i rifugiati eritrei
Sudan
Una recentissima indagine della Fon-dazione Thomson Reuters, che riporta i pareri di 15 agenzie umanitarie fra le più importanti al mondo, prevede che nei prossimi mesi si verificherà un ag-gravarsi dei conflitti bellici e delle crisi umanitarie in tutto il pianeta. Preoccupante la situazione in Africa, dove al problema dei rifugiati eritrei in Sudan (a cui dedichiamo l’articolo a fianco) si sommano le violenze in mol-tissimi Stati dilaniati da scontri tra ban-de rivali, come la Nigeria, la Somalia o il Burundi. Sempre attuale la drammatica condi-zione dei profughi siriani che, stremati dall’acuirsi del conflitto, cercano rifugio in Libano, come raccontiamo nelle pa-gine seguenti. Da non dimenticare, infine, la guerra che da mesi insanguina lo Yemen e che provocherà inevitabilmente un aumen-to esponenziale del numero di profu-ghi. Secondo le Nazioni Unite sono 87 milioni le persone sulla Terra che avreb-bero bisogno di urgenti aiuti umanitari. Di fronte a questa ennesima tragedia che colpisce bambini, donne e uomini, ci rivolgiamo ai nostri lettori affinché si facciano carico, con la consueta gene-rosità, di questa umanità sofferente.
Profughi
Dona ora
5Cuore AmicoMarzo 2016Cod. 102987
Cod. 102981
Bastano 300 euro all’anno anche a rate
Hassna ha sei anni, sua sorella Judi quattro. I loro genitori hanno perso il lavoro e fati-cano a sbarcare il lunario. Entrambe non vanno a scuola. E, come loro, tanti piccoli siriani ospitati in Libano, privati dell’istru-zione e dei servizi di base. «Quella che ri-guarda i bambini è un’emergenza nell’emer-genza», spiega padre Damiano Puccini. «Le loro vite sono state sconvolte da questo conflitto ed è necessario cercare di ripristina-re un clima di normalità e di serenità». Per raggiungere l’obiettivo è consigliabile e possibile attivare, attraverso Cuore Amico, un sostegno a distanza rivolto alle fami-glie dei rifugiati in modo che i loro bambi-ni possano frequentare la scuola.
Papa Francesco ha recentemente invitato tutti noi a prestare «l’aiuto necessario per assicurare sopravvivenza e dignità» alle popolazioni della Siria. Da questa terra, insanguinata da un conflitto che pare sen-za fine, continuano ad espatriare milioni di profughi. Solo in Libano se ne contano oramai quasi 1,6 milioni. Tra tante diffi-coltà padre Damiano Puccini continua la sua opera di soccorso verso le famiglie
dei rifugiati, delle quali circa il 70 per cen-to vive ben al di sotto della soglia di po-vertà della popolazione libanese.«Molte di esse, inclusi anziani e bambini, vivono in baracche isolate, in mezzo al fango, sen-za riparo dalle intemperie», spiega il mis-sionario che, durante tutto l’inverno, ha distribuito generi alimentari e medicine acquistati con il ricavato delle rinunce di alcuni volontari libanesi.
Aiutiamo i rifugiati
Aiutiamo le famiglie
Sosteniamoli in questa emergenza continua per:
vestiario con 50 euro
alimenti con 200 euro
medicinali con 250 euro
Per informazioni visita il sito cuoreamico.org/sostegniadistanza o telefona ai nostri uffici allo 030 3757396
Libano
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6 Cuore Amico Marzo 2016
Ospedale "Beato Paolo VI" del Villaggio "Don Mario Pasini" in Mali
Cari amici di Cuore Amico, nel numero di ottobre 2015 Vi in-
formavo che i volontari del Gruppo Mali-Gavardo erano in partenza per concludere i lavori dell'ospedale di Ségou dedicato al “BEATO PAOLO VI”.Prima di Natale siamo ritornati, dopo aver consegnato l’intero “Villaggio don Mario Pasini”, di cui l’ospedale è parte integran-te, alla Conferenza episcopale maliana; i sei vescovi della Conferenza sono venuti appositamente per ricevere le chiavi del plesso ospedaliero, della nuova autoam-bulanza, della casa delle suore e foyer del-le donne, dei plessi scolastici:
- scuola materna-orfanotrofio- scuola elementare- scuola professionale a indirizzo agrario.
Come da alcune foto riportate potete ve-dere gli ambienti del plesso ospedaliero che possiamo così riassumere:• REPARTO MATERNO-INFANTILE
con sala parto, nido, sala degenzapartorienti e pediatrica, sala ecografie
• REPARTO CHIRURGICOcon sala operatoria, sala degenza, salamedicazioni, ambulatorio
• POLI-AMBULATORI(dentistico, oculistico, ginecologico,traumatologico, medicina generale)
• CENTRO NUTRIZIONALE• LABORATORIO ANALISI• FARMACIA• ACCOGLIENZA AMMALATI• LAVANDERIA• DIREZIONE-SEGRETERIA.
A questo si aggiungano la nuova AUTO-AMBULANZA per il trasporto ammalati e il SECONDO POZZO con relativo castello e serbatoio.Nella prossima riunione dei vescovi del Mali verrà scelto il direttore del “Villaggio don Mario Pasini”, come pure la congregazione di suore che collaborerà nella gestione.
A me non rimane che ringraziare di cuo-re, anche a nome dei volontari che hanno collaborato, tutti coloro che ci hanno aiutato, anche tramite Cuore Amico. I loro nomi sono stati inseriti, assie-me alle pergamene firmate dai vescovi in occasione della bene-dizione dell’ospedale il 15 dicem-bre 2015, dietro la targa ricordo.
Il monumento con la foto e la dedica a Don Mario Pasini è il cuore del Villaggio di Ségou
S. Messa di benedizione dell'Ospedalededicato al Beato Paolo VI
7Cuore AmicoMarzo 2016
Certamente dobbiamo ringraziare il Si-gnore per l’aiuto e la protezione che ci ha dato in questi quattro anni di lavoro che ci hanno visto condividere con i maliani le conseguenze del terrorismo (prima al Nord del Paese e poi nella stessa capitale lo scorso mese di novembre con decine di vittime) e l'epidemia "ebola", che per mesi ci ha impe-dito di tornare in quelle terre.Ma il vostro sostegno di preghie-ra e aiuto concreto ci ha dato la forza di proseguire e ora di esse-re lieti con voi per aver donato a una popolazione povera e in difficoltà una opportunità di svi-luppo, attraverso la scuola e l’as-sistenza sanitaria a tante mam-me, bambini e ammalati.
Certamente è una piccola goccia nel mare dei grandi bisogni dell’Africa, ma siamo certi di aver acceso, con voi, una nuova speranza. Grazie e un cordiale saluto.
Gabriele Avanzi Coordinatore Gruppo Volontari Mali-Gavardo
Ambulatorio dentistico pronto per l'allestimento dei macchinari
Ampi porticati dell'ospedale permettono il riparo durante la stagione delle piogge
Una delle sale di degenza del reparto maternitàLa sala operatoria del reparto chirurgia
8 Cuore Amico Marzo 2016 Cod. 102776
I missionari vorrebbero realizzare un pollaio. Sosteniamo il loro progetto.
Nella diocesi di Chipata si trova la con-gregazione Brothers of Saint John the Baptist, fondata dal vescovo nel 1978 per portare il messaggio evangelico e un sostegno materiale agli abitanti della zona che versano in condizioni di estre-ma povertà. Spesso le famiglie più indi-genti non riescono a garantire nemme-no un pasto giornaliero ai loro bambini. «L’alimentazione stessa di questi piccoli non fornisce adeguate calorie, proteine e micronutrienti per la crescita», spiega fra-tel Lucas Mutale, superiore generale della congregazione, «causando mal-nutrizione, uno dei peggiori killer dell’in-
fanzia. Inoltre, un bambino malnutrito ha anche maggiori probabilità di sviluppa-re ritardi mentali e di contrarre malattie, come ad esempio dissenteria o polmoni-te». Oltre che sui più piccoli, il problema di un’insufficiente alimentazione grava anche sui numerosi malati di Aids, già indeboliti dall’avanzare della malattia. «Per queste persone, che spesso presen-tano un dimagrimento progressivo, è rac-comandato un apporto calorico-proteico maggiore o un supporto nutrizionale», dice fratel Lucas, «che però non riusciamo in alcun modo a garantire». Da qui la richiesta della congregazione di essere aiutati a realizzare un pollaio.La struttura di base è già pronta, ora servirebbero i fondi per acquistare 1.000 fra pulcini e polli, e il mangime per farli crescere.
Pulciniper i più bisognosi
240 euro per 500 polli
260 euro per 500 pulcini
2.000 euro per il mangime
Zambia
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9Cuore AmicoMarzo 2016Cod. 102977
Lucidi speranzaNella casa-famiglia che accoglie i bambini manca l’energia elettrica. Per questo i Padri Somaschi vorrebbero acquistare, con il nostro aiuto, dei pannelli fotovoltaici.
Il 12 gennaio 2010 Haiti venne colpita da un terremoto che devastò case, scuole, strade, lasciando dietro di sé una scia di distruzione. A sei anni di distanza, spen-ta la eco mediatica, il Paese è ripiombato nell’emergenza sociale e nella miseria, la cui crescita è allarmante. La zona più compromessa si trova a Nord-Est dell’isola, dove sorge la città di Ouanaminthe, abitata da circa 100 mila persone e attraversata dal Rio Canario.
Qui, nei pressi della località Delaire, i Padri Somaschi hanno costruito una casa-famiglia che accoglie i bambini più disagiati, fornendo loro istruzione ed educazione umana e spirituale. Il prin-cipale problema della struttura, come di altre zone limitrofe, è la mancanza di energia elettrica per cui i bimbi, al ca-lare del sole, sono costretti a utilizzare lampade e candele per poter studiare o proseguire le loro quotidiane attività.Inoltre, proprio a causa dell’assenza dicorrente, i frigoriferi non funzionano eanche quel cibo che c’è a disposizionerischia di andare a male. Pure le pompeper avere l’acqua pulita restano inutiliz-zate. Per tutte queste necessità padreGiovanni Borali chiede a Cuore Amicoun contributo per acquistare dei pannel-li fotovoltaici, in modo da avere energiaelettrica a disposizione sfruttando i rag-gi del sole. Sosteniamo con generosità illoro progetto.
Haiti
I pannelli fotovoltaici costano 7.200 euro
Anche una piccola donazione
può fare la differenza
Dona ora
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10 Cuore Amico Marzo 2016 Cod. 102978
Lievito e farinaper i malati
Dopo la guarigione per i ricoverati al Centro Nueva Esperanza si è pensato un reinserimento lavorativo.
Per questo si vorrebbe avviare una panetteria.
Pane comune, focacce, grissini. Ma anche torte e brioches appena sfornate che la-sciano nell’aria la loro fragranza. A met-tere le “mani in pasta” saranno i malati già guariti del Centro Nueva Esperanza, una struttura diocesana collocata nel di-stretto di Villa Maria del Triunfo, diocesi di Lurin, provincia di Lima, che si occupa di accogliere e curare persone povere e disagiate affette da varie patologie. Una volta ristabilite, l’obiettivo del Centro è quello di provvedere al loro reinserimen-to attraverso attività di vario genere. Per questo i responsabili della struttura, guidati da monsignor Carlos Enrique Garvia Camader, vorrebbero costruire una panetteria per sostenere loro stessi e le proprie famiglie. Un modello sostenibi-le mirato a migliorare la qualità di vita.
In concreto il negozio, ampio circa 50 me-tri quadrati, sarà suddiviso in due zone: l’area produttiva, dove verranno giornal-mente lavorate le materie prime e dove saranno collocati i forni, e l’area di ven-dita, dove ci saranno il bancone, gli scaf-fali con la merce (inclusi alcuni prodotti aggiuntivi, come latte, marmellate, caffè, zucchero), la cassa. La panetteria, oltre che costituire una speranza per il futuro, sarà nel contem-po utile anche agli abitanti del circon-dario. Qui, infatti, si potranno acquista-re prodotti genuini e di buona qualità a prezzi calmierati. Per avviare il proget-to è necessario adeguare il locale, com-prare macchinari e attrezzature, avere una scorta di materie prime almeno per tre mesi.
10 Kg farina o zucchero 20 euro
Bilancia professionale 200 euro
Utensili per panetteria 500 euro
Forno professionale 2.000 euro
Contribuiamo all’avvio della panetteria
Perù
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11Cuore AmicoMarzo 2016Cod. 102957
Cod. 102979
Ristrutturazione del tetto 7.000 euro
Ogni donazione, anche piccola, è utile!
Aiutiamo don Pietro a costruire la cappellaDoniamo un “mattone
simbolico” di 50 o 100 euro
Il Mozambico porta ancora i segni di una terribile e lunga guerra civile, ma vuole ri-nascere. Sul piano materiale e anche spi-rituale. Lo dimostra una richiesta dei cat-tolici di Pagula, un villaggio che si trova al centro della zona di Quissico Grande. «I fedeli hanno chiesto di realizzare una cap-pella a servizio della celebrazione liturgica domenicale e della catechesi, da utilizzare, durante la settimana, anche per accoglie-re i bambini della scuola materna», spiega don Pietro Marchetti Brevi, fidei donum fortemente impegnato nell’apostolato e nel sostegno alle giovani Chiese. «La gente del posto è pronta a contribuire, per
quanto possibile, alla realizzazione dell’ope-ra, le cui fondamenta sono già state gettate per la cappella di circa 180 metri quadrati, con tetto in lamiera e capriate in ferro». Ora però i lavori si sono arrestati per mancanza di fondi. Facciamo in modo che possano continuare.
Un tetto per il Centro familiareNegli ultimi anni il Cile, un Paese stretto fra le Ande e l’oceano Pacifico, è stato colpito da gravi calamità naturali come terremoti, inon-dazioni, incendi che hanno devastato città e villaggi. In questo contesto di precarietà dilaga una povertà materiale, ma anche spi-rituale e umana. A farsene carico è la congre-gazione delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto che, nella città di Santiago, accoglie nel Centro familiare giovani, bambini, donne povere che vivono nelle baracche delle peri-ferie. In questa struttura si effettuano attività mirate allo sviluppo integrale della persona come orientamento, psicoterapia, consulen-ze legali e mediche, economia domestica. L’edificio, costruito nel 1987, necessita oggi di una ristrutturazione in particolare per quanto riguarda il tetto, per poter continuare ad ac-cogliere chi ogni giorno bussa alla porta. Per disporre dei fondi necessari la responsabile, suor Francesca Bagnara chiede aiuto ai be-nefattori di Cuore Amico: la aiutiamo?
MozambicoUna cappella per i fedeli
Cile
Suor Francesca Bagnara e alcune collaboratrici del Centro familiare
Dona ora
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12 Cuore Amico Marzo 2016 Cod. 102982
Aiutiamo le suore a cominciare i lavori scavando un pozzo,
per avere l’acqua necessaria a ristrutturare
Doniamo per il pozzo 7.000 euro
Una scuolaper i bimbi del villaggioLe suore missionarie vorrebbero ristrutturare un edificio creando aule adatte per i più piccoli. Aiutiamole a diffondere l’istruzione anche nelle zone più remote del Paese.
Hasim ha otto anni e, dall’alba al tramon-to, lavora con suo padre nei campi. La so-rella Ada, invece, che di anni ne ha dieci, è costretta a occuparsi delle faccende do-mestiche più pesanti, incluso l’approvvi-gionamento di acqua. Bambini che avreb-bero diritto a vivere la propria infanzia, a frequentare le lezioni, indispensabile premessa per un futuro libero e dignitoso. Ma questo, nel villaggio di Kekoghelo, vi-cino alla città di Uyo, resta un sogno. Per-ché qui manca la scuola, sia primaria che secondaria, e gli istituti scolastici più vici-ni, che comunque distano numerosi chi-lometri, sono spesso affollati e richiedono il pagamento di tasse che molte famiglie non si possono permettere. Di fronte a queste difficoltà, i genitori dei bimbi hanno più volte domandato alle
suore missionarie delle Ancelle del San-to Bambino Gesù di occuparsi della for-mazione dei propri figli. Per non lasciare la richiesta inascoltata, le religiose hanno pensato di aprire una scuola nel villag-gio ristrutturando un edificio usato come scuola governativa fino al 2001, ora di-smesso e in decadimento. «Da allora il ter-reno è stato ceduto alla parrocchia, pronta a collaborare con la nostra congregazione per la formazione di bambini e ragazzi», spiega suor Benita Etaba. «La struttura è formata da sette aule e dall'ufficio per gli insegnanti. Ma affinché il progetto prenda il via urge rifare il tetto, le finestre, le porte e dotare l’infrastruttura di arredi, bagni e di un pozzo». Un primo, importante passo affinché il sogno di tanti bambini possa diventare realtà.
Nigeria
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13Cuore AmicoMarzo 2016Cod. 102980
Nella diocesi di Inondo serve una chiatta a motore che consenta a sacerdoti e suore di raggiungere anche le parrocchie più lontane e bisognose.
Tutte le comunità sorgono sulle coste del lago Mai-Ndombe, un bacino poco pro-fondo e spesso paludoso, pieno di insidie, come vortici e correnti. Attraversarlo può risultare rischioso, ma è l’unica possibili-tà che i missionari hanno per visitare le parrocchie, portando la Buona Novella e svolgendo opera di apostolato. Data la pericolosità delle acque, i sacerdoti e le suore non possono affidarsi a piroghe o
a imbarcazioni di fortuna, che già in pas-sato hanno causato incidenti: una volta, infatti, la piccola barca a remi di uno dei religiosi si è ribaltata e lui è stato messo in salvo solo grazie al tempestivo intervento di alcuni pescatori con le loro canoe. «Non vogliamo che episodi del genere si ripetano, ma purtroppo attualmente la diocesi non dispone di un mezzo sicuro e idoneo per attraversare il lago, creando un collegamento con i villaggi», spiega padre Beni Mayo Mokongo. «Per questo chie-diamo a Cuore Amico un contributo che sarà utilizzato per acquistare e sistemare una chiatta. Solo così i missionari potranno raggiungere anche le parrocchie più lonta-ne e più bisognose, senza mettere a repen-taglio la propria incolumità».
Solcandole acque del lago
Contribuiamo alla sistemazione della chiatta
Antiruggine 200 euroLamiere 1.500 euroPer il motore 5.000 euro
Repubblica Democratica
Congo
La chiatta della Diocesi di Inongo
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Grazie dal KenyaCarissimo don Armando,
anche se con molto ritardo, a causa della scarsa connessione internet che abbiamo qui in Kenya, eccomi per ringraziare di cuore la vostra associazione e in modo particolare il signor Pier Enrico di Biella per il grande aiuto che mi avete mandato (3.500 euro). In questo modo possiamo sostenere alcuni giovani della nostra comunità nella loro formazione agricola. Qui nel Nord del Kenya, zona semi-arida, vivono 2 tribù nomadi: i Samburu e i Turkana, dediti alla pastorizia con capre, pecore, mucche, cammelli. Le piogge sono rare e, così, il livello di povertà è molto elevato. Grazie al progetto di autosostentamento avviato dalla diocesi i giovani hanno comperato paletti di ferro, rete metallica, cemento, filo spinato per la recinzione, necessaria per difendere il raccolto dalle capre. Inoltre, si sono comperati anche i semi. Ancora grazie infinite. Con il nostro ricordo e la nostra preghiera,
padre Roberto Sibilia
Il 25 marzo si celebra l’Annunciazione del Signore, cioè l’annuncio del concepimento di Gesù fatto a Maria dall’arcangelo Gabrie-le. Una data, questa, stabilita dalla Chiesa in relazione alla Natività, che avviene esat-tamente nove mesi dopo. Nel mistero dell’Annunciazione si ravvisa l’origine del patto eterno tra Dio e l’umani-tà, che sancisce l’ingresso dell’Eterno nella storia dell’uomo attraverso la sua umaniz-zazione.Nel Santuario di Nazareth, costruito in ricordo di questo evento, dal primo gen-naio viene celebrata una Santa Messa quotidiana a favore dei benefattori vivi o defunti di Cuore Amico.
Santa Messa quotidiana al Santuario dell'Annunciazione di Nazareth
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Per una Pasquadi pace e di gioia
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a) di beni mobili“...revoco ogni mia precedentedisposizione e lascioall’Associazione Cuore AmicoFraternità Onlus, con sede aBrescia, a titolo di legato lasomma di... o titoli, ecc. per ifini istituzionali dell’Ente”.
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“Io sottoscritto... nato a... nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, annullo ogni mia precedente disposizione. Nomino mio erede universale l’Associazione Cuore Amico Fraternità Onlus, con sede a Brescia, lasciandole quanto mi appartiene a qualsiasi titolo, per i fini istituzionali dell’Ente” (luogo e data) ( firma per esteso).
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L’associazione Cuore Amico Fraternità Onlus è eretta Ente Morale dallo Stato Italiano con decreto del Ministero dell’Interno in data 15.10.1996 e pertanto può ricevere legati ed eredità. Lasciti o donazioni testamentarie aiutano i missionari a promuovere progetti in ambito pastorale, sociale, sanitario e scolastico nei Paesi più poveri.
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San FranceSco di SaleS
Da 36 anni Cuore Amico è accanto a bambini orfani e di strada, malati di Aids, handicappati, lebbrosi, denutriti e affamati, popolazioni colpite da terremoti, maremoti e alluvioni.
Interviene su progetti per la realizzazione di ospedali, co-struzione di scuole, approvvigionamento d’acqua, pro-mozione del microcredito e della cooperazione agricola.
La vostra scelta si trasformerà in acqua, farmaci, cibo per quanti nel mondo soffrono a causa della povertà.
Codice Fiscale 98057340170
GRAZIE!
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UNICO 9 8 0 5 7 3 4 0 1 7 0
aiutarci È semplice e non costa nulla
Occorre firmare nel riquadro dedicato al sostegno del volontariato e sotto la firma scrivere il codice fiscale dell'Associazione Cuore Amico Fraternità Onlus
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