CSS Magazine it 3/2015

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CSSMAGAZINE 3 | 2015 Dossier: Quali temi preoccupano gli assicurati? Domanda 04 –12 Ho smesso di fumare, perché ingrasso? Domanda 16 Nuove tendenze nelle abitudini alimentari? Domanda 22 3 | 2015 Sani e ben assicurati – 31 domande e risposte MAGAZINE CSS

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CSSMAGAZINE 3 | 2015

Dossier:

Quali temi preoccupano gli assicurati? Domanda 04      –12

Ho smesso di fumare, perché ingrasso?Domanda 16

Nuove tendenze nelle abitudini alimentari?Domanda 22

3 | 2015

Sani e ben assicurati – 31 domande e risposteMAGAZINECSS

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CSSMAGAZINE 3 | 2015

Sette sigilli?

Cara Lettrice, caro Lettore

Spesso anche per gli specialisti il settore delle assicurazioni malattie è un libro

dai sette sigilli. Questo fatto si rispecchia anche nelle 1,5 milioni di chiamate

alle quali i collaboratori e le collaboratrici della Serviceline CSS rispondono ogni

anno. Le domande dimostrano che molte persone assicurate hanno dei

dubbi e necessitano di aiuto. Per questa ragione, nella presente edizione dedi-

chiamo un’attenzione particolare alla tematica dell’assicurazione malattie.

Va da sé che nelle seguenti pagine possiamo accennare soltanto ad alcune delle

domande che ripetutamente vengono sottoposte all’attenzione della CSS.

Chissà, forse riusciremo comunque a fare chiarezza in taluni casi. Se invece sapete

già tutto riguardo alla vostra assicurazione malattie, non c’è problema:

l’edizione che avete davanti è colma di testi interessanti concernenti gli argomenti

salute, alimentazione e movimento. In questo senso vi auguro buon diver-

timento nello sfogliare i 29 interessanti articoli.

Roland Hügi

Caporedattore

Come contattare la CSS Assicurazione?Per domande relative ai prodotti

I collaboratori nelle agenzie vi offrono un supporto personale

e sono raggiungibili al telefono ogni giorno fra le ore 8 e le 18.

www.css.ch/agenzia

Per domande relative a prestazioni e fatture

La Serviceline è a vostra disposizione dal lunedì al venerdì,

dalle ore 8 alle 18. 0844 277 277 (tariffa locale rete fissa svizzera),

[email protected]

Per emergenze 24h e consulenza medica

La CSS vi assiste in situazioni di emergenza e in caso

di domande mediche 24 ore su 24, 7 giorni

la settimana: +41 (0)58 277 77 77

Modifiche di indirizzi

Le modifiche di indirizzi possono essere comunicate

tramite mail ([email protected]) oppure

tramite telefono alla Serviceline della CSS (0844 277 277).

01Domanda

Chi l’ha fatto?CSS Magazine 3 | 2015Il CSS Magazine è la rivista per i clienti del Gruppo CSS per gli assicurati di CSS, INTRAS e Arcosana. Il Magazine appare trimestralmente in lingua tedesca, francese e italiana.

Tiratura complessiva: 780 000 esemplari Società del Gruppo CSS: CSS Assicurazione malattie SA, CSS Assicurazione SA, INTRAS Assicurazione malattie SA, INTRAS Assurances SA e Arcosana SA.Editore e indirizzo della redazione: CSS Assicurazione SA, Tribschenstrasse 21, Casella postale 2568, 6002 Lucerna, Telefono 058 277 11 11, Fax 058 277 12 12, [email protected]: Roland Hügi (caporedattore), Eveline Franz (redazione finale)Collaborazione permanente: Manuela SpeckerRedazione CSS Esclusiva: Diana BruggmannTraduzione: Anna Fontanella, Erminia Gagliotta, Florence Barbezat, Massimo GobberConcetto: Infel AG, ZurigoGrafica, produzione: Niki Bossert, Silvia TschümperlinCommissione di redazione: Samuel Copt, Roland Gisler, Franziska Guggisberg, Esther Hashimoto, Helena Mettler, Bruno SchmidStampa: swissprinters AG, ZofingenCarta: UPM Star, FSC Mixed SourcesMagazine CSS online: UPM Star, www.css-magazine.ch

Copyright: la riproduzione di stampa è consentita soltanto con indicazione della fonte. Solo i testi definiti comunicazione ufficiale hanno carattere vincolante dal punto di vista legale.

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Domanda

10

Dossier assicurazione malattie04 I premi aumentano eccessivamente?

05 Quelli non fanno niente. O forse sì?

06 All’estero pago io?

07 Dove applicano la leva gli assicuratori?

08 L’UFSP controlla le casse?

09 Per quanto paga la cassa malati?

10 Cosa muove gli assicurati?

11 Medicamenti: gli assicuratori non fanno nulla?

12 Le persone anziane pagano di più?

Alimentazione & Movimento02 Non lo mangio! Davvero?

16 Ho smesso di fumare, perché ingrasso?

27 Quali sono gli effetti congiunti del magnesio

e del calcio?

28 Funghi: perché sono così indigesti?

Salute & Prevenzione03 C’è un’erba officinale per ogni cosa?

18 Quanto è pericoloso il culto dei muscoli?

22 Nuove tendenze nelle abitudini alimentari?

23 Quanto è troppo?

24 Perché il nostro intestino è un organo meraviglioso?

25 Caldo da morire?

Politica & Economia13 Bayer fornisce indicazioni errate?

20 Qual è la ricetta del successo del Pilatus?

Prestazioni & Offerte01 Come contattare la CSS Assicurazione?

14 Le casse dilapidano i miei premi?

15 Fare qualcosa per l’ambiente?

17 Un vantaggio per tutti?

19 Mio figlio ha bisogno di regole?

21 La CSS è un passo avanti?

26 Spiacevole come l’inquisizione?

29 Cos’è Private Assistance?

30 Diversi termini di disdetta?

31 Lei lo sa?

Copertina: Albina Lushaj, CSS ServicelineFoto: simon+kim

Domanda

20Domanda

22

Approfitti delle offerte

esclusive del nostro Club

Clienti CSS Esclusiva

Cosa contiene?

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02 Domanda

Il fatto che ci piaccia il dolce e il salato è innato. I neonati sorridono e biascicano quando assaggiano l’acqua zuccherata e contraggono il viso in una smorfia quando assaggiano qual- cosa di amaro o aspro. Quanto prima i bambini iniziano a conoscere i diversi gusti, quanto più aperti sono nei confronti dei diversi cibi. Testo: Franziska Guggisberg

Non lo mangio! Davvero?

Il nostro senso del gusto si è sviluppato

decine di migliaia di anni fa. Allora l’am-

biente era completamente diverso

da oggi: chi trovava gli alimenti giu-

sti, sopravviveva. Bisognava fare

attenzione a evitare cibi vele-

nosi. Questi hanno nella mag-

gior parte dei casi un gusto

amaro. Mentre alimenti «sicu-

ri» e ricchi di energie hanno

il sapore opposto: i frutti ma-

turi per esempio sono dolci

e un succoso pezzo di carne è

grasso e gustoso.

In che modo i bambini imparano a mangiare tutto? Il fatto che non tutti i cibi ci piacciono è dovuto in

gran parte alle nostre abitudini alimentari. Ad esem-

pio preferiamo un gusto conosciuto a uno scono-

sciuto. Non mollare e di tanto in tanto

servirli comunque; questo è il con-

siglio quando carotine e compagnia

non destano furore. Degli esperimenti

dimostrano che i bambini che inizial-

mente rifiutano un cibo, successiva-

mente lo accettano se lo si continua a

servire. In questo modo i bambini imparano che vi

sono alimenti digeribili e non velenosi e imparano a

riconoscerli. Inoltre, i bambini assumono i gusti delle

persone che siedono con essi a tavola. Quindi la

scelta della verdura si adegua ben presto

al gusto del gruppo. Ciò viene spes-

so osservato all’interno degli

asili. Anche qui i geni-

tori possono influi-

re, assumendo con

convinzione le abi-

tudini alimentari che

richiedono dai pro-

pri figli.

Se papà mangia i cavoletti di Bruxelles con gusto,

è facile che anche gli eredi lo facciano.

Il fatto che non tutti i

cibi ci piacciono è

dovuto in gran parte

alle nostre abitudini

alimentari.

Classifica delle verdure preferite in Svizzera 2014

1° posto carote

2° posto pomodori

3° posto lattuga iceberg

4° posto peperoni

5° posto meloni

Nel 2014 in Svizzera sono state consumate complessivamente 68 362 tonnellate di carote. Fonte: CSO 2014

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03Domanda

Andreas Lenherr, titolare della farmacia Berg (a sinistra), prepara aquilegia con il suo collaboratore Stefan Szöllösi.

C’è un’erba officinale per ogni cosa?La farmacia Berg di Zurigo è la regina delle erbe officinali. Il titolare, Andreas Lenherr, dedica pienamente la sua vita alle piante officinali. Testo: Manuela Specker

A volte i clienti lo chiamano erroneamente «signor

Berg». E quando, 25 anni fa, Andreas Lenherr ebbe

l’offerta per l’acquisto della farmacia Berg (monta-

gna), l’ha cercata prima sulle alture presso Zurigo.

Ma come ha poi rapidamente chiarito, il nome non si

riferisce all’ubicazione, bensì al pastore erborista

Johann Künzle (1857 – 1945), che curava i suoi

pazienti in particolare con erbe officinali delle Alpi.

Dal 1990 Andreas Lenherr, botanico e farmacista

con diploma federale, gestisce la farmacia Berg, che

con le sue oltre 2000 erbe e spezie è la più grande

farmacia erborista della Svizzera. Lenherr non defini-

sce la sua offerta come alternativa, bensì come

complementare. Ovviamente non c’è un’erba offici-

nale per ogni cosa. «Ma per le persone che devono

assumere permanentemente medicamenti a causa

di una malattia cronica, le erbe officinali possono

lenire gli effetti collaterali», spiega.

Egli collabora strettamente con i medici, per i

quali prepara miscele di erbe, tinture e pomate di

ogni genere. «I medici ci dicono cosa vorrebbero

e noi guardiamo cosa è fattibile», aggiunge. Queste

ricette magistrali, dunque prodotti preparati indivi-

dualmente, richiedono una buona intesa tra il medi-

co e il farmacista. Le piante officinali non possono

semplicemente essere impiegate a piacimento, «non

sono innocue», avverte Andreas Lenherr. Per le per-

sone con un organo trapiantato, l’iperico può, per

esempio, indebolire l’effetto dei medicamenti.

Un’alta percentuale di prodotti propriLe conoscenze di farmacisti come Andreas Lenherr

sono dunque molto importanti. Con i suoi 15 colla-

boratori prepara direttamente i prodotti, impiegando

così circa la metà del tempo di lavoro, sia su ricetta,

sia direttamente per i clienti, sia su proposta di medi-

ci. Con Stefan Szöllösi lavora nella farmacia addir-

ittura un pasticciere diplomato. «Il lavoro è molto

simile, perché anche in una farmacia c’è bisogno di

abilità manuale e di un elevato senso dell’igiene».

Numerose ricerche scientifiche confermano le

virtù terapeutiche delle piante; quindi la fitoterapia

è coperta dall’assicurazione di base. Una delle piante

più studiate è l’iperico, che aiuta contro l’irritazione

e le forme leggere di depressione, ma senza gli effet-

ti collaterali degli antidepressivi convenzionali.

Le piante officinali sono nuovamente molto

richieste, rileva Lenherr, diversamente da quanto

accadeva nel periodo seguente la Seconda Guerra

mondiale, quando il rapido progresso generava una

fede cieca nella tecnologia, relegando nel dimenti-

catoio le virtù terapeutiche della natura. Andreas

Lenherr, che ha studiato

farmacia perché non può

vedere il sangue, è cre-

sciuto con le conoscen-

ze sulle possibilità tera-

peutiche delle piante. Se

da bambino era irrequie-

to o aveva la tosse, pren-

deva una tisana di me-

lissa. «E lo faccio ancora

oggi», sottolinea.

Le piante e i loro effetti: quattro esempiGinseng: agisce contro la stanchezza

mentale e fisica

Ginkgo: favorisce l’irrorazione

sanguigna del cervello

Agnocasto: aiuta contro i disturbi

premestruali

Iperico: aiuta a ritrovare il buonumore

in caso di depressioni leggere© T

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Confronto dei costi

della salute e confronto

dei premi:*

Premi e costi netti per

persona in CHF.

Dossier assicurazione malattie

Domanda

05Quelli non fanno niente. O forse sì?Quella che gli assicuratori malattie non faccia-no nulla per le persone malate è una falsa asserzione molto diffusa. La CSS offre già oggi diversi programmi di assistenza per assi- curati che sono malati cronici, per esempio il programma contro il dolore.Intervista: Roland Hügi

Nei migliori casi, il dolore è qualcosa di fastidioso.

Nei casi peggiori, i dolori cronici possono logorare

una persona e rendere la sua vita un tormento. Per

questo motivo, la CSS offre ai suoi assicurati nella

Svizzera tedesca, in collaborazione con le farmacie

TopPharm, un programma contro il dolore. È uno dei

numerosi programmi di assistenza per le persone

con un dolore cronico.

Analisi completaUna persona che ha a che fare regolarmente con

pazienti afflitti da dolori cronici è la farmacista

Marion Miazzo, della farmacia Top-

Pharm Löwen di Sarnen OW. «I dolori

sono qualcosa di molto complesso e

perlopiù le persone che decidono di

usufruire di questo programma com-

battono già da anni con i loro distur-

bi», spiega nell’intervista al CSS Maga-

zine. Per questo è basilare procedere a

un’analisi completa. «Quando è possi-

bile e utile, cerchiamo di ripercorrere

in questo colloquio la storia della ma-

lattia», aggiunge Marion Miazzo. Le

domande sono, fra le altre: «Cosa è

stato fatto sinora?», «Quali medica-

menti e terapie vengono utilizzati?»

oppure «Quando peggiora la situazio-

ne del dolore?».

I premi aumentano eccessivamente?

04

Da sempre, nell’assicurazione malattie svizzera i premi

sono in aumento, più o meno marcato. Tuttavia,

questo aumento va di pari passo con quello dei costi.

E non raramente si sente dire che i premi crescono

in misura maggiore rispetto ai costi, e che gli assicura-

tori malattie si arricchiscono dunque sulle spalle

dei debitori dei premi. Due brevi successioni di cifre

contraddicono questa supposizione: 2080, 2552 e

2987 franchi. Questi sono i costi netti che gli assicu-

ratori malattie svizzeri hanno dovuto pagare in

media per una persona assicurata negli anni 2003,

2008 e 2013. Quindi, nel corso di un decennio i

costi pro capite sono saliti del 44 percento.

E i premi? Le cifre corrispondenti sono 2281,

2586 e 3105 franchi, il che corrisponde a un aumen-

to del 36 percento. Detto in altri termini, i premi

aumentano più o meno di pari passo rispetto ai costi.

Solo in questo modo si riesce a garantire la

copertura dei costi per la salute, in continua crescita.

La differenza fra i premi e i costi al netto copre le

spese di amministrazione. Tutte le cifre menzionate

sono riportate nel sito web dell’Ufficio federale

della sanità pubblica (UFSP) (vedi anche intervista a

pagina 08).

www.bag.admin.ch

(Temi/Assicurazione malattie/Assicuratori e vigilanza)*Fonte: Ufficio federale della sanità pubblica

Domanda

Marion Miazzo, farmacista presso la farmacia TopPharm Löwen di Sarnen OW

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Chi viaggia all’estero normalmente non fa conto

di dover consultare un medico. È quindi importante

conoscere le regole vigenti in merito all’assicura-

zione malattie. Negli Stati UE (incl. Islanda, Norvegia

e Liechtenstein), con i quali ci sono degli

accordi relativi alle assicurazioni sociali,

valgono delle regolamentazioni speciali.

Tuttavia, valgono le regole del rispettivo

Paese. Chi, per esempio, contatta un

medico in Francia (occorre in tutti i casi

portare con sé la tessera europea di assicurato)

deve accertarsi che si tratti di un medico conven-

zionato. Inoltre, i costi per il trattamento devono

essere pagati anticipatamente dall’assicurato stes-

so. La partecipazione ai costi in Francia ammonta al

30 percento. Questo importo deve in ogni caso es-

sere assunto dalla persona assicurata stessa. Sul

sito web www.kvg.org sono riportate per ogni

Paese UE delle informazioni dettagliate.

Costi orrendi negli Stati UnitiAnche chi non si reca in uno Stato UE dovrebbe in-

formarsi bene. Pure qui è garantito che le casse

malattie assumano i costi in caso di emergenza.

Tuttavia, per un trattamento viene pagato soltanto

l’importo doppio di quello che lo stesso trattamen-

to sarebbe costato in Svizzera. E proprio qui è il

punto cruciale. Infatti, chi pensa che questa coper-

tura sia più che sufficiente, può sbagliarsi di grosso.

Vale a dire che in molti Stati i costi sono molto più

alti che in Svizzera. E negli Stati Uniti essi possono

addirittura assumere delle dimensioni orrende.

Un’esperienza molto dolorosa, che anche molti

assicurati presso la CSS hanno già dovuto fare,

pagando una fortuna per il loro trattamento.

www.css.ch/viaggi

Negli Stati Uniti

d’America possono

originarsi costi

medici elevatissimi.

Migliore qualità della vitaNon è raro che già a questo punto Marion Miazzo

possa offrire un primo aiuto, «per esempio quando

constato che un medicamento è stato utilizzato in

modo errato o che un esercizio concordato – dicia-

mo per i dolori delle articolazioni – non venga effet-

tuato oppure lo sia, ma non correttamente». Nor-

malmente la consulenza per il dolore si estende a più

sedute. E questo è per la farmacista di

Sarnen il grosso «quid» del program-

ma di assistenza: dedico molto tempo

alle pazienti e i pazienti e cerco di mo-

strare che il dolore non può semplice-

mente essere eliminato». A tale riguardo, cerca di

incoraggiare i partecipanti a porsi in modo attivo

rispetto al loro problema e, laddove sia possibile e

utile, suggerisce possibili soluzioni con medicamen-

ti o terapie: «Spesso, proprio le persone afflitte da

dolori cronici si sono rassegnate al loro destino.

Ecco perché è importante mostrare nuove vie per

gestire i propri disturbi e dunque per dare nuova

speranza».

Spesso non è possibile che i partecipanti alla fine

non sentano più dolore. «Però, in molti casi ottenia-

mo un miglioramento dei problemi legati ai dolori e

dunque un aumento della qualità della vita», spiega

Marion Miazzo. Questa affermazione si basa anche

su sondaggi fatti presso i partecipanti e le parte-

cipanti al programma contro il dolore. Circa il

70 percento di essi so-

stiene che il programma

ha migliorato la qualità

della loro vita.

www.css.ch/

programmadiassistenza

I programmi di assistenza sono

gratuitamente a disposizio-

ne di tutte le assicurate e tutti

gli assicurati CSS con

un’assicurazione di base e

almeno un’assicurazione com-

plementare.

Domanda

06All’estero pago io?Chi a causa di un’emergenza deve recarsi dal medico o in ospedale all’estero, beneficia di una determinata protezione assicurativa. Ciononostante, per la persona assicurata questo può costare molto. Testo: Roland Hügi

Riguardo a Top-Pharm

TopPharm è il maggior gruppo

di farmacie indipendenti e

autonome nella Svizzera tedesca

e consta al momento di

118 farmacie associate. Le farma-

cie TopPharm sono coach

della salute delle loro clienti e dei

loro clienti e si impegnano

al di là del classico ambito delle

farmacie, per esempio con

«netCare» e vari controlli della

salute.

www.toppharm.ch

La politica

stabilisce sempre

più regole.

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Dossier assicurazione malattie

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aser

La notizia è ormai quasi un’ovvietà. Tuttavia, anno

dopo anno, colpisce in modo negativo l’umore e,

soprattutto, il portafoglio: stiamo parlando dell’au-

mento dei premi dell’assicurazione malattie che

viene reso noto a ottobre dall’Ufficio

federale della sanità pubblica (UFSP).

Tuttavia, diversamente da quanto sup-

pongono molti, gli assicuratori malat-

tie non si limitano a incassare i premi

e pagare con essi le fatture. Essi

s’impegnano anche attivamente a far sì che la

crescita dei premi venga se non fermata, quanto-

meno rallentata.

Possibilità di comprovata efficaciaDa anni, possibilità che si sono dimostrate efficaci

sono i modelli alternativi (medico di famiglia, HMO,

Callmed), nonché la libertà nella scelta della franchi-

gia. Da un lato essi rendono possibile una medicina

ottimale (in luogo di massimale) grazie al «pilotag-

gio» in una rete di medici. D’altro canto, si rafforza la

responsabilità personale o dovendo assumere in pri-

ma persona costi maggiori, come nel caso delle

franchigie alte, oppure, come accade con Callmed,

dovendo telefonare al Centro di telemedicina Med-

gate invece di recarsi subito dal medico.

Dove applicano la leva gli assicuratori?Gli assicuratori malattie non posseggono un inter- ruttore istantaneo. È vero che incassano i soldi dei premi e con questi pagano le fatture degli assicurati. Però fanno anche molto affinché i premi non crescano in modo esponenziale. Testo: Roland Hügi

07Domanda

Combattere gli stimoli erratiGli assicuratori malattie e le loro associazioni si inse-

riscono costantemente anche nella discussione po-

litica e cercano di eliminare gli stimoli errati nel siste-

ma sanitario svizzero. Un esempio in tal senso è dato

dalla richiesta di maggiori trasparenza e qualità: solo

così può esserci nel sistema sanitario, come negli

altri settori della vita economica, una concorrenza

ragionevole e dunque efficace nel contenimento dei

costi. Anche la collaborazione attiva nell’impostazio-

ne di nuove strutture tariffarie con i fornitori di pre-

stazioni (ospedali, medici, farmacie, ecc.), nonché la

lotta a prezzi dei medicamenti ingiustificati fanno

parte dell’impegno degli assicuratori. Proprio l’ulti-

mo esempio citato è paradigmatico nel mostrare

come la politica sia in posizione dominante (vedi do-

manda 11), a scapito delle finanze degli assicurati.

Possibilità interne di risparmioMa anche «fra le proprie quattro mura» gli assicura-

tori cercano di diminuire il più possibile i costi. Per

esempio per quanto concerne i costi di amministra-

zione, anche se ciò non è affatto semplice viste le

crescenti regolamentazioni decise a livello politico e

che devono essere applicate dagli assicuratori. Tut-

tavia, negli ultimi dieci anni la CSS è riuscita ad

abbassare costantemente i suoi costi di amministra-

zione nell’assicurazione di base, passando dal 5,4 al

4,6 %. Un’altra possibilità la offre il rigido controllo

dei circa 14 milioni di fatture che ogni anno perven-

gono alla CSS. Ognuna di esse percorre un sofistica-

to sistema di controllo e per circa la metà dei giusti-

ficativi vengono scoperte e corrette piccole o grandi

incongruenze. In questo modo, ogni anno si rispar-

miano centinaia di milioni di franchi.

Le 3.46 e nessun medico a

disposizione? In questo caso,

è d’aiuto il Centro di Teleme-

dicina Medgate: un’offerta che

aiuta a risparmiare sui costi.

Gli assicuratori collabo-

rano attivamente

al contenimento della

crescita dei costi.

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correzioni. In nessun caso approviamo un premio

a occhi chiusi. Nel caso estremo si va per vie legali,

il che peraltro accade molto raramente.

Per lei, come responsabile della vigilanza sulle

assicurazioni, quanto è frustrante dover comunica-

re ogni anno un aumento dei premi?

Io sono realista. I premi rispecchiano

l’evoluzione dei costi. Se i costi salgo-

no, logicamente devono essere au-

mentati anche i premi. La Svizzera ha

un ottimo sistema sanitario, del quale

siamo tutti contenti. Il prezzo che paghiamo per

questo sono proprio i premi che ogni anno cresco-

no. Non penso che nel futuro prossimo assisteremo

a un cambio di tendenza. Questo anche solo in con-

siderazione del progresso medico e dello sviluppo

demografico.

L’UFSP osserva con scadenza trimestrale

lo sviluppo dei costi nel sistema sanitario svizzero.

Come si presentano le cifre dei primi mesi?

Nel primo trimestre, i costi sono saliti di quasi il 5 %.

Tuttavia, il dato relativo ai primi mesi non è molto

affidabile e non può essere proiettato su tutto l’anno.

Anche per i premi del 2016 non si può giungere a

conclusioni: è determinante pure la crescita dei costi

prevista per l’anno seguente.

Fra poche settimane l’UFSP pubblicherà i premi delle

assicurazioni malattie per il 2016, e ancora una

volta molti assicurati accuseranno gli assicuratori

malattie di stabilire i premi a loro piacimento.

Perché questa accusa è totalmente infondata?

HELGA PORTMANN: Perché ci sono dei principi san-

citi dalla legge che rappresentano i limiti per l’entità

dei premi. Questi, perciò, non possono essere fissati

dagli assicuratori a loro discrezione. Piuttosto si con-

trollano con grande precisione le stime sui premi

che vengono inviate ogni estate all’UFSP.

Come può immaginarsi questo controllo un

non addetto ai lavori?

Dalle casse riceviamo moltissime cifre, fra l’altro i

costi stimati per l’anno in corso e per il

seguente, e i premi per quest’ultimo

che ne derivano. Il nostro personale

specializzato controlla con grande

precisione quanto tali stime siano

plausibili. Inoltre si osserva se un’assi-

curazione acquisirà o perderà degli as-

sicurati. Inoltre, chiediamo ai cantoni

delle stime dei costi e possiamo ricor-

rere a un gruppo di esperti. Infine,

l’UFSP dispone di suoi criteri di plausi-

bilità, nonché di un modello statistico

che sulla base delle cifre precedenti

permette di stimare i costi futuri. Tutti

questi strumenti ci permettono di

controllare i premi che ci pervengono e di autoriz-

zarli oppure di richiedere una correzione.

Si devono spesso correggere i premi proposti?

Questi interventi sono decisamente frequenti. Quan-

do non riusciamo a comprendere le motivazioni di

un premio, le casse sono tenute a fornire motivazio-

ni più dettagliate ed eventualmente a procedere a

L’UFSP controlla le casse?Prima che l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) autorizzi un premio dell’assicu-razione malattie, questo viene esaminato con grande cura. Helga Portmann, responsabile della divisione Vigilanza delle assicurazioni, spiega il meccanismo.Intervista: Roland Hügi

08Domanda

Helga Portmann, responsabile della divi- sione Vigilanza delle assicurazioni

Al momento non si può

prevedere un cambia-

mento di tendenza per i

premi.

Per quanto paga la cassa malati?

09

A chi non è già accaduto: la fattura del medico è

pagata e finisce fra le scartoffie. Dopo due anni riap-

pare. Ma la cassa malati rimborserà ancora

l’importo? La risposta è «sì». Ai sensi della legge,

infatti, la persona assicurata ha diritto per

cinque anni (assicurazioni complementari 2 anni) al

rimborso da parte dell’assicurazione malattie.

Questo periodo inizia il giorno in cui la fattura

perviene alla persona assicurata.

Domanda

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Dossier assicurazione malattie

Domanda

10Cosa muove gli assicurati?Ogni anno la Serviceline riceve circa 1,5 milioni di telefonate. Spesso le domande vertono sui medesimi argomenti. Ne abbiamo estratte alcune per voi. Testo: Roland Hügi, foto: simon+kim

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CSSMAGAZINE 3 | 2015

• In quanto donna, pago premi più alti?Nell’assicurazione complementare possono esser-

ci differenze fra i due sessi, ma non nell’assicura-

zione di base: qui, uomini e donne pagano gli

stessi premi.

• Non c’è un ribasso fedeltà?Un ribasso fedeltà sarebbe in contraddizione con

lo spirito radicato nell’assicurazione di base per il

quale tutti gli assicurati all’interno di una classe

d’età pagano il medesimo premio. Solo così si può

salvaguardare il principio di solidarietà.

• Sempre meno prestazioni di medicina alternativa?Non siamo noi assicuratori malattie, a stabilire quali

prestazioni di medicina alternativa siano pagate

nell’assicurazione di base, bensì il Consiglio fede-

rale. Perciò, chi in questo senso vuole essere sicuro

dovrebbe stipulare un’assicurazione per medicina

alternativa.

• Per un caso di emergenza all’estero basta una ricevuta?I costi di un caso di emergenza all’estero sono as-

sunti dall’assicurazione malattie nel quadro della sua

copertura assicurativa (vedi anche domanda 06).

Tuttavia, affinché le prestazioni vengano pagate

servono una ricevuta dettagliata e un giustificativo

che comprovi l’avvenuto pagamento. Un docu-

mento scritto a mano non è sufficiente per proce-

dere al rimborso dei costi. Per i casi di emergenza

all’estero, contattate sempre il numero +41 (0)58

277 77 77.

• Perché la CSS non paga di più per la prevenzione?Di tanto in tanto, gli assicurati si arrabbiano perché

a loro modo di vedere la CSS paga troppo poco

per la prevenzione. Dimenticano due cose: da un

lato, le persone che hanno un’assicurazione com-

plementare ricevono contributi volontari sino a

500 franchi per gli abbonamenti a centri fitness e

le attività di prevenzione. D’altro canto, uno stile

di vita sano dovrebbe essere nell’interesse di ognu-

no, indipendentemente dagli eventuali contributi

dell’assicurazione malattie.

• Perché non ci sono più contributi per gli occhiali?Con effetto al 1° gennaio 2012 il Consiglio federale

ha deciso di non concedere più a carico dell’assi-

curazione di base contributi annuali per le lenti per

occhiali per gli adulti. I bambini sino a 18 anni rice-

vono tuttavia 180 franchi per le loro nuove lenti

per occhiali. Comunque ci sono delle assicurazioni

complementari che erogano contributi anche per

gli adulti.

Ulteriori domande:

www.css-magazine.ch

Page 12: CSS Magazine it 3/2015

CSSMAGAZINE 3 | 2015

Dossier assicurazione malattie

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Le persone anziane pagano di più?

12

Nel sistema svizzero dell’assicurazione malattie,

gli adulti pagano premi maggiori con l’avanzare dell’

età. Questa informazione errata è ancora molto

diffusa. È vero che il sistema prevede effettivamente

dei gruppi d’età con premi più bassi. Tuttavia,

ciò riguarda solo i bambini (classe d’età da 0 a

18 anni) e i giovani adulti (da 19 a 25 anni).

Chi ha più di 25 anni si trova nella medesima classe di

premio, vale a dire che paga – all’interno dello

stesso cantone – gli stessi premi, che abbia 26 anni

oppure 98, che sia sano come un pesce o un

malato cronico.

Domanda

Nel gennaio 2015, la Banca nazionale ha abbando-

nato il cambio minimo dell’euro rispetto al franco,

fissato a 1.20, e il valore della moneta unica europea

è sceso. Da allora, i marchi della grande distribu-

zione elvetica fanno quasi a gara

nell’adeguare verso il basso i prezzi

delle merci. E per quanto riguarda

i medicamenti? Assolutamente no,

sebbene una gran parte dei medica-

menti utilizzati in Svizzera provenga

dall’estero. Se i prezzi dei medicamenti non hanno

imboccato una spirale discendente lo si deve soprat-

tutto al fatto che essi non soggiacciono alle leggi del

libero mercato. Piuttosto, nell’odierna prassi per sta-

bilire i prezzi, ogni anno un terzo dei medicamenti

Nel gennaio 2015, il valore dell’Euro era tempo- raneamente precipitato. Da allora oscilla spesso vicino alla parità con il franco (1 : 1). Nel frattempo, i prezzi dei medicamenti praticamente non sono scesi, nonostante l’inter-vento degli assicuratori malattie.Testo: Roland Hügi

Medicamenti: gli assicuratori non fanno nulla?

Domanda

11

Il Consiglio federale ha

rifiutato una dimi-

nuzione dei prezzi con

effetto immediato.

viene esaminato dall’Ufficio federale della sanità

pubblica, che procede poi ad adeguarne i prezzi.

Gli assicuratori malattie si oppongonoL’associazione delle casse malati curafutura si è

rivolta con una lettera al Consigliere federale Alain

Berset esortandolo a «procedere nel settore dei

medicamenti e dei prodotti medicinali a una corre-

zione adeguata dei prezzi, com’è prassi comune in

molti altri settori dell’economia». L’attuale mecca-

nismo di fissazione dei prezzi non è atto a ottenere

risultati adeguati in presenza di una situazione stra-

ordinaria dei cambi delle valute. Tuttavia, il Consiglio

federale ha respinto un’immediata diminuzione dei

prezzi per i medicamenti. Ma c’è di più: a giugno ha

messo in vigore nuove disposizioni d’ordinanza che

confermano l’attuale regolamentazione e addirittura

la prolungano di ancora un anno. Nel 2015, dunque,

non vi sarà alcun riesame dei prezzi. Il sorvegliante

dei prezzi, Stefan Meierhans, ha calcolato cosa

avrebbe comportato una riduzione immediata dei

prezzi dei medicamenti: un risparmio di 500 milioni

di franchi, una somma alla quale al momento i debi-

tori dei premi dovranno rinunciare, nonostante

l’intervento degli assicuratori malattie.

Nonostante l’intervento

degli assicuratori malattie,

i prezzi dei medicamenti

non scendono.

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CSSMAGAZINE 3 | 2015

Bayer fornisce in- dicazioni errate?Un’analisi delle informazioni sul rischio della pillola contraccettiva Yasmin dimostra che i rischi vengono rappresentati in modo confuso, incompleto o addirittura sbagliato. Per questo motivo l’Istituto CSS ha pubblicato una scheda dei fatti in merito. Testo: Konstantin Beck

13

A gennaio 2015, il Tribunale federale ha

respinto in ultima istanza il ricorso

dell’assicurata CSS Céline Pfleger non-

ché della CSS contro l’azienda farma-

ceutica Bayer. Si trattava di rispondere

alla domanda in quale misura Bayer

fosse responsabile della grave forma

d’invalidità di Céline Pfleger. Quest’ul-

tima nel 2008 subì un’embolia polmo-

nare in seguito all’assunzione del con-

traccettivo Yasmin. Da allora soffre di

una paralisi spastica ed è un’invalida

grave.

Sulla base della sentenza negativa

del Tribunale federale, l’istituto CSS ha

sottoposto l’informazione sul prodot-

to a una verifica meticolosa. Nel con-

creto si trattava del rischio di trombo-

si (emboli nel sangue) per le donne, che aumenta

fortemente tramite l’assunzione della pillola con-

traccettiva. Durante la verifica si è dimostrato che la

dichiarazione del rischio del prodotto Yasmin è

fuorviante, incompleta e parzialmente errata. Tra

l’altro, Bayer attribuisce al rischio naturale di subire

una trombosi una probabilità molto più alta rispetto

agli specialisti – sminuendo in questo modo il ri-

schio di trombosi tramite l’assunzione di «Yasmin».

Bayer scrive che tale rischio è più elevato durante le

gravidanze che non con l’assunzione di «Yasmin»,

mentre i dati dei ginecologi svizzeri affermano

l’esatto contrario.

La collettività pagaL’istituto CSS ha anche calcolato a quanto ammon-

tano i costi annui per la pillola anticoncezionale

della marca Yasmin e i costi che ne risultano per gli

effetti collaterali che vengono assunti dalle assicu-

razioni malattie. Anche qui il risultato è

sorprendente: i costi annui per la pillo-

la (assunzione a carico della ditta far-

maceutica) ammontano a 230 franchi,

mentre i costi per gli effetti collaterali

(a carico della collettività) a 554 fran-

chi.

Le informazioni dettagliate e le cifre sono mes-

se a disposizione nella scheda dei fatti dell’Istituto

CSS.

www.css-institut.ch

Il Prof. Dr. Konstantin Beck è responsabile

dell’Istituto CSS per

l’economia sanitaria

empirica. Le casse dilapidano i miei premi?

14

Uffici federali, istituzioni pubbliche, la Suva, organizza-

zioni d’aiuto umanitario o assicurazioni malattie:

tutti si fanno pubblicità. Ma proprio gli assicuratori

malattie devono spesso sentirsi rimproverare di

scialacquare i soldi dei premi con la loro pubblicità.

Secondo la statistica dell’assicurazione obbliga-

toria delle cure medico-sanitarie redatta dall’Ufficio

federale della sanità pubblica (UFSP), nel 2013

gli assicuratori malattie svizzeri hanno speso per pub-

blicità e provvigioni un totale di quasi 80 milioni di

franchi. Per ogni persona assicurata, questa cifra corri-

sponde a 10 franchi scarsi all’anno. Si tratta di

una quota pari a 0,3 centesimi per ogni franco incassa-

to con i premi. Presso la CSS, questo denaro pro-

viene dagli affari dell’assicurazione complementare.

Dunque, anche rinunciando totalmente a ogni

tipo di pubblicità non si avrebbe uno sgravio per

quanto concerne i premi.

Domanda

Domanda

La dichiarazione

del rischio del prodotto

Yasmin è fuorviante,

incompleta e parzial-

mente errata.

Il rischio aumenta fortemente

• Il rischio naturale di trombosi è di 1 : 2500.

• Se una donna giovane assume una pillola anticoncezionale con- tenente la sostanza attiva Drospi- renone (per esempio Yasmin o Yasminelle), il rischio di trom- bosi è quattro volte mag- giore rispetto al rischio naturale. Fonte: Bayer Informazione alle pazienti 2012

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1 : 25004 : 2500

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Chi passa a myCSS e quindi rinuncia ai documenti cartacei, rispetta anche l’ambiente. Ben oltre 120 000 assicurati della CSS fanno già uso di tale possibilità. Testo: Roland Hügi

15Domanda

Fare qualcosa per l’ambiente?

Chi non conosce quelle arrabbiature che si hanno

quando si smarrisce una fattura o non si trova più la

polizza assicurativa? In casi del genere la CSS offre

una soluzione straordinariamente facile e sicura: il

portale login clienti myCSS. Grazie a myCSS si ha

sempre la panoramica di tutte le questioni assicurati-

ve e si ha la possibilità di accedere 24 ore su 24 a tutti

i documenti, indipendentemente se

fatture, polizza od offerte. Inoltre, in

caso di dubbi è possibile inoltrare

delle domande tramite myCSS che

saranno risposte in breve tempo da

una persona specializzata.

La natura ringrazia Chi passa a myCSS e decide di rice-

vere la propria documentazione

esclusivamente per via elettronica,

fornisce anche un contributo all’am-

biente. Per la produzione di un pac-

chetto (500 fogli) di carta da copia-

trice di 80 grammi – ossia quattro

chilogrammi – occorrono circa

8 chilogrammi di legno, in più molta

acqua ed energia. Dall’introduzione

di myCSS circa 370 000 documenti

sono stati inviati soltanto elettroni-

camente e non più tramite posta, in

questo modo gli utenti del portale

login clienti hanno fornito un importante contributo

alla salvaguardia dell’ambiente. Quest’anno la regi-

strazione a myCSS conviene doppiamente. Infatti,

ogni mese la CSS estrae tra chi ha effettuato una nuo-

va registrazione un iPad Air 2 di Apple.

Chi si registra a myCSS

non riceve più documenti

cartacei. La maggior parte

dei documenti sarà

bensì messa a disposizione

sul portale login clienti

e su richiesta saranno invi-

ati un’e-mail o un SMS

di avviso. Chi desiderasse

comunque ricevere i

documenti CSS (p.es. fat-

ture o polizze) sempre

o temporaneamente in

formato cartaceo, può

provvedervi mediante un

clic del mouse alla voce

«Dati personali / Imposta-

zioni».

my.css.ch

www.css.ch/concorso

Ho smesso di fumare, perché ingrasso?

16

L’80 percento delle persone che smette di fumare

ingrassa. I motivi vanno ricercati, tra l’altro,

nella modifica del metabolismo e della flora intesti-

nale.

L’aumento medio di peso dopo aver smesso di

fumare è di 4,5 chilogrammi e di regola le

donne ingrassano più degli uomini. Una spiegazione

possibile sta nella modifica del metabolismo.

In effetti il fumo stimola il metabolismo e per questo

i fumatori consumano più calorie, nella misura di

200 o 300 al giorno. È plausibile anche che smettendo

di fumare si assuma più cibo, visto che la nicotina

può placare il senso di fame. Se questo effetto viene a

mancare, aumenta l’appetito. Inoltre, tutto

sembra più saporito, dato che i nervi gustatori si rige-

nerano. Non è raro, infine, che i dolciumi e gli

stuzzichini servano quale «ricompensa sostitutiva».

A queste spiegazioni si aggiunge una nuova

opinione. I ricercatori dell’Università di Zurigo sospet-

tano che smettendo di fumare la flora intestinale

si modifichi a tal punto da sfruttare maggiormente il

nutrimento. Tramite l’aumento di determinati

ceppi batterici nell’intestino, l’organismo assorbe una

maggiore quantità di calorie.

Il timore di prendere peso non dovrebbe assoluta-

mente frenare i fumatori nella loro intenzione di

smettere. I vantaggi per la salute sono di gran lunga

superiori agli svantaggi relativi a un aumento di

peso. Più attività fisica dopo aver smesso di fumare e

un cambio nell’alimentazione, con un maggior

consumo di frutta e ortaggi, aiutano a tenere il peso

sotto controllo. Inoltre, anche le persone che

non hanno mai fumato hanno spesso difficoltà a man-

tenere a lungo il loro peso forma. Di norma, chi

smette di fumare aumenta di peso durante un periodo

che varia da 12 a 24 mesi. Con il tempo, però, le

differenze di peso tra ex fumatori e persone che non

hanno mai fumato diventano sempre più esigue.

Domanda

Chi passa a myCSS fa anche

qualcosa per l’ambiente, grazie al

minore consumo di carta.

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CSSMAGAZINE 3 | 2015

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Chi viene ricoverato negli istituti SPZ di Nottwil o

REHAB di Basilea, di norma non ha certo un bel pe-

riodo davanti a sé. Entrambe le cliniche sono infatti

specializzate per i pazienti paraplegici

e cerebrolesi. In situazioni simili è im-

portante che non solo l’assistenza

medica e infermieristica sia garantita

costantemente a livello elevato. Anche

la comunicazione e il coordinamento

con l’assicurazione ricoprono un ruolo importante.

Per questo la CSS ha rivisto la sua collaborazione

con le due cliniche, configurandola su nuove basi.

Presa di contatto quanto primaL’Accompagnamento personale del paziente della

CSS svolge un ruolo fondamentale. «Il periodo che

segue il ricovero in clinica può essere pianificato in

modo ottimale solo se i nostri collaboratori dell’Ac-

compagnamento personale del paziente possono

Un vantaggio per tutti?La CSS ha convenuto una collaborazione stretta, basata sulla fiducia, con il Centro sviz-zero per paraplegici di Nottwil e con la REHAB di Basilea. Un passo importante a vantaggio dei pazienti.Testo: Roland Hügi

Domanda

17entrare tempestivamente in contatto con il paziente

stesso, i medici e il personale infermieristico», spiega

Henk-Jan Berg, responsabile dell’Accompagnamento

personale del paziente della CSS, e aggiunge: «In tale

contesto, i pazienti e le loro esigenze restano sempre

al centro dell’attenzione». La collaborazione prevede,

tra l’altro, che i collaboratori dell’Accompagnamento

personale del paziente si rechino in clinica per discu-

tere i casi con i medici e per i colloqui d’uscita unita-

mente al consulente sociale. «Quando è necessario

e opportuno, questi partecipa anche alle visite medi-

che», dice Henk-Jan Berg. In questo modo si posso-

no pianificare e mettere in atto i provvedimenti medi-

ci con maggiore celerità. D’altra parte si definiscono

tempestivamente le cure ambulatoriali e l’assistenza

sanitaria dopo l’uscita dalla

clinica. Questi collaborato-

ri svolgono un ruolo im-

portante anche dopo la

degenza: essi coordinano

sul posto, presso il cliente,

l’attuazione pratica delle

cure, dell’assistenza infer-

mieristica e del sostegno,

chiariscono le incertezze

tecnico-assicurative e resta-

no gli interlocutori per il

cliente e per chi gli è vicino,

anche dopo l’uscita dalla

clinica. La nuova collabora-

zione comporta dunque

vantaggi per tutte le parti in

causa.

Un’ assistenza ottimale è importante anche dopo la degenza in clinica.

Nel Centro svizzero per paraplegia le esigenze dei paraplegici sono sempre poste al centro dell’atten-zione. Nell’immagine l’atleta di handbike Marcel Hug.

Il periodo successivo

all’uscita dalla clinica può

così essere pianificato in

modo ottimale.

Page 16: CSS Magazine it 3/2015

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Quanto è peri- coloso il culto dei muscoli?I giovani uomini subiscono in modo crescente la smania di bellezza e provocano artificial-mente la formazione muscolare. Una tendenza che può costare cara.Testo: Manuela Specker

18Domanda Falsi idoli

Questi «modelli» fanno sempre più presa sui giovani

e si definiscono in primo luogo in base ai loro

bicipiti. È un’evoluzione accentuata ancora di più

dall’auto-rappresentazione nei canali dei social

media. Con questo i giovani uomini non puntano

soltanto all’ammirazione dell’altro ses-

so, ne fanno anche una specie di com-

petizione tra di loro.

Unitamente agli psicologi della

Scuola universitaria per le scienze ap-

plicate ZHAW, la Fondazione Promo-

zione Salute Svizzera ha analizzato la situazione rela-

tiva all’immagine del fisico nella fascia dei tredi-

cenni – quindicenni. Le conclusioni: le ragazze si sen-

tono troppo grasse, i ragazzi vogliono più muscoli.

Questa tendenza si rileva anche nei centri di fit-

ness, dove sono sempre di più gli adolescenti alle

prese con il sollevamento pesi. Ma non ci si allena in

primo luogo per restare in buona salute, bensì per

corrispondere a un determinato ideale di bellezza

fisica. I muscoli a tutti i costi, anche a scapito della

salute.

Preparati di dubbia provenienzaIl problema: l’aumento sano della massa muscolare

richiede molta disciplina e molta pazienza. Può dun-

que essere allettante assumere sostanze artificiali, a

volte anche di dubbia provenienza. In ogni caso, le

dogane sequestrano sempre più spesso preparati ille-

gali per l’aumento della massa muscolare. In ordine di

frequenza gli anabolizzanti sono il secondo gruppo di

sostanze importate illegalmente in Svizzera.

Ma chi ricorre agli steroidi anabolizzanti per la

ricerca di un corpo perfetto, paga un prezzo molto

alto: esternamente il consumo causa una forte acne

nel viso o nella schiena, perché le sostanze come gli

anabolizzanti agiscono sulle ghiandole sebacee del-

la pelle. Esse possono causare anche l’ingrossamen-

to delle ghiandole mammarie e l’atrofia testicolare.

Nel peggiore dei casi insorgono danni ai reni, al fe-

gato o al cuore e questo già nei primi anni.

Elevato pericolo di assuefazioneSi aggiunge poi il pericolo della dipendenza: non

appena si smette di assumere la sostanza, la musco-

latura si riduce nuovamente. Un circolo vizioso che

affligge anche la psiche. Questo insano culto del

fisico può avere come conseguenze le psicosi e le

depressioni.

Non è scevra da pericoli neanche l’assunzione

di proteine: chi ne assume più di quelle che il corpo

può assimilare, obbliga i reni a un duro lavoro

per espellere quelle in eccesso. Se non si beve

abbastanza acqua, aumenta il rischio di subire dan-

ni ai reni.

Il corpo quale status symbol e oggetto di com-

petizione è anche un’espressione dell’attuale so-

cietà meritocratica. Ma se si incentra tutto solo sulla

massa muscolare e sui lipidi corporei, l’organismo si

ribella prima o poi.

Un divo del cinema entra in piscina con il suo fisico

scultoreo. Dopo il gol, un campione di calcio mostra

i suoi addominali perfetti. Negli show televisivi sono

ammessi solo uomini con muscoli torniti fino alla

punta dei piedi: nient’altro che muscoli, a perdita

d’occhio. Hanno messo su massa muscolare addi-

rittura i modelli in resina dei personaggi

d’avventura e dei fumetti.

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Molti giovani si definiscono in primo luogo in base ai loro bicipiti – spesso con brutte conseguenze.

Chi per avere

più muscoli ricorre

agli steroidi

paga un prezzo alto.

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I bambini e gli adolescenti crescono in una società dei

media. L’impiego di nuovi media è per loro una cosa

quotidiana, tanto comune e intensa che molti genito-

ri si chiedono preoccupati se è un atteggiamento ve-

ramente normale. Non è raro che nella quotidianità

della famiglia l’argomento generi tensioni o addirittu-

ra litigi. Da questo prende spunto la CSS per occupar-

si della tematica in stretta collaborazione con la Pro

Juventute. Con il titolo «Bambini e media digitali – in

che modo i genitori possano gestirli» terrà complessi-

vamente in tutta la Svizzera nove eventi pubblici.

Svolgere i compiti dello sviluppoSecondo Laurent Sédano, responsabile di program-

mazione della Pro Juventute, l’impiego dei nuovi me-

dia svolge un ruolo importante nello sviluppo della

giovane generazione: «Si tratta di stabilire e curare i

contatti, di sviluppare la propria personalità e infine di

trovare il proprio posto nella società. In tale contesto

vengono anche sondati costantemente nuovi limiti».

E cita un’analogia: «Se oggi i giovani guardano di na-

scosto sul loro smartphone un film a luci rosse, non

fanno nient’altro di quello che facevano le generazio-

ni precedenti quando compravano al chiosco la rivista

Playboy, nonostante il divieto dei genitori».

Discuterne in famigliaCosì come sembra ovvio l’impiego dei nuovi media da

parte dei figli, così è importante che i genitori ne di-

scutano regolarmente nella quotidianità della fami-

glia. Anche perché spesso i genitori

si trovano un passo dietro per quan-

to riguarda l’evoluzione della mo-

derna società dei media. «Questo

crea insicurezze e tensioni», dice

Laurent Sédano. Gli eventi della CSS

hanno lo scopo di risvegliare l’inte-

resse per un tema scottante e di

sensibilizzare i genitori in merito.

«Più sono i genitori che conoscono

i nuovi media e il loro impiego,

quanto più competente sarà l’edu-

cazione data ai loro figli in questo

ambito». Detto in modo crudo, al

giorno d’oggi la gioventù si trova

una quantità enorme di informazioni

e contenuti tra i piedi. Proprio qui

entra in gioco l’educazione dei geni-

tori in questo ambito, quale scambio

tollerante di idee in merito ai mezzi

di comunicazione e al loro impiego.

«Questo consente ai giovani di

conoscere le opportunità e i rischi dei nuovi media e

di sviluppare l’autodisciplina necessaria». L’obiettivo

dovrebbe essere quello di trovare infine un denomi-

natore comune e di definire determinate regole. Nel

contempo Laurent Sédano mette in guardia contro le

illusioni: «Così come sono diversi i caratteri dei giova-

ni, tanto può variare l’educazione relativa ai media.

Non ci sono regole fisse, valide per tutti». Per questo

la CSS, unitamente alla Pro Juventute, intende soste-

nere i genitori nella definizione di queste regole e sti-

molarli a svolgere con piacere questo compito.

Domanda

19

Bambini e adolescenti che giocano per ore e ore davanti al computer, che comunicano al mondo i loro stati d’animo attraverso Facebook e premono incessantemente i tasti dello smartphone: situazioni che mettono molti geni- tori alla prova. Per questo la CSS invita la popolazione a una serie di eventi.Testo: Roland Hügi

Mio figlio ha biso-gno di regole?

Smartphone anziché

comunicazione personale:

per molti genitori una

situazione ricca di sfide

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gehen mit allen Medien –

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La serie di eventi della CSS

inizia a settembre ed è

pubblica. Troverete le località

degli eventi, come pure le

indicazioni dettagliate, in

www.css.ch/manifestazioni

Page 18: CSS Magazine it 3/2015

CSSMAGAZINE 3 | 2015

Qual è la ricetta del successo del Pilatus?Il Pilatus è senz’altro una della montagne svizzere più conosciute e le Pilatus-Bahnen gestiscono le vie di salita di maggior successo. Il CEO Godi Koch ci spiega il perché di tutto ciò.Intervista: Roland Hügi, foto: Marco Sieber

Godi Koch, lei è il CEO delle Pilatus-Bahnen,

«signore» dei due impianti di salita sulla

montagna di casa lucernese. Quale le sta più a

cuore: la funivia oppure la ferrovia a

cremagliera, che ha più di 125 anni e nella

quale facciamo questa intervista?

GODI KOCH: Io ho due cuori nel mio petto. Durante

la fase di pianificazione e di costruzione della «Dra-

gon Ride», la nuova funivia sospesa sul Pilatus, sono

diventato CEO dell’azienda e ho seguito la fase di

costruzione, molto complessa, durante gli scorsi

mesi invernali. Quindi la funivia è un po’ figlia mia e

io ho osservato con piacere il suo divenire e il suo

operare. Ma anche la ferrovia a cremagliera più ripi-

da del mondo, che da Alpnach sale sulla «mia»

montagna, fa battere forte il mio cuore. Credo che

dopo il mio pensionamento farò ancora il macchi-

nista per una stagione, per vivere da vicino la sensa-

zione della cremagliera. E poi io sono il signore di

tre impianti di salita. C’è anche la funicolare pano-

ramica che da Kriens sale a Fräkmüntegg.

Ma Godi Koch, scala la «sua» montagna qualche

volta anche a piedi?

Sono un buon montanaro e in passato ho scalato

anche cime di 4000 metri. Ma se vado a piedi in

montagna, non deve essere per forza sul Pilatus. In

qualche modo avrei sempre un piede nel lavoro,

non potrei «staccare la spina».

Come spiega a una persona non del posto che

deve assolutamente salire sul Pilatus e

non su un’altra delle montagne circostanti della

Svizzera centrale?

Il Pilatus è raggiungibile da due lati, tra l’altro con

una ferrovia storica a cremagliera. Dispone di infra-

strutture eccellenti, offre una vista mozzafiato a

360 gradi e con l’albergo storico recentemente re-

staurato possiamo presentare un gioiello anche per

quanto riguarda il settore alberghiero.

Questo è stato uno spot pubblicitario

meraviglioso...

Lo so, ma per dirlo in altro modo dovrei sminuirne

le caratteristiche. È la tanta varietà in uno spazio re-

lativamente piccolo che rende unico il Pilatus.

Va comunque detto che la vicinanza di una città

turistica come Lucerna è un gran vantaggio.

Senza ombra di dubbio. Proprio il turismo di massa

è un fattore centrale sia per Lucerna sia per le

Pilatus-Bahnen. Ma le vie di salita non sono comun-

que un affare che va da sé. Le ferrovie e funivie di

montagna comportano comunque un duro lavoro.

Negli ambienti specializzati le Pilatus-Bahnen

sono definite delle perle.

Cosa fate di diverso e verosimil-

mente meglio di altre vie di

salite in Svizzera, delle quali molte

hanno problemi finanziari?

Oltre alla già citata molteplicità, i

nostri collaboratori svolgono un

ruolo importante. Il visitatore deve

sentire effettivamente la cordialità

e l’onestà delle quali l’azienda fa la

sua bandiera. Ma il fattore forse

più importante è il masterplan, che

l’azienda ha lanciato alcuni anni fa.

Sulla sua base abbiamo sviluppato

ulteriormente l’offerta quale con-

cetto generale e oggi siamo ben

collocati sia in estate che in in-

verno.

Ma questo ha avuto il suo prezzo.

In effetti. Complessivamente ab-

biamo investito, sia chiaro, con

mezzi propri, 50 milioni di franchi

nell’infrastruttura, recentemente nel-

la funivia sospesa «Dragon Ride».

Dopo questo atto di forza finanzia-

rio, adesso è in corso una fase di

consolidamento.

Le vie di salita Pilatus-Bahnen

trasportano ogni anno circa due milioni di

persone. Quando raggiungerete i limiti delle

vostre capacità?

I due milioni attesi sono solo frequenze, dunque

20Domanda

percorsi parziali. Espresso in persone, nel 2014 ne ab-

Godi Koch(53) ha studiato economia

a San Gallo e dopo ha lavorato

nel commercio all’ingrosso

e al dettaglio. Nel 2006 è di-

ventato responsabile delle

finanze delle Pilatus-Bahnen

AG e dal 1° giugno 2014

ha preso la successione di

André Zimmermann

quale CEO dell’azienda. Le

Pilatus-Bahnen occu-

pano nell’alta stagione

230 collaboratori. Oltre alle

vie di salita, ai ristoranti

e a due alberghi, gestisce

anche un parco avven-

tura e una pista estiva per

slittini. Nel 2014 le vie

di salita hanno trasportato

637 861 persone ed hanno

conseguito con 28,9 milioni

di franchi la cifra d’affari

più grande nella storia

dell’azienda.

www.pilatus.ch

Il Pilatus offre un favoloso panorama a 360 gradi.

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«È la diversità in uno spazio piccolo che rende il Pilatus così unico.» Godi Koch, CEO delle Pilatus-Bahnen AG

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biamo trasportate 637 000, tante come non mai. Di

queste, 445 000 sono salite fino in cima al Pilatus.

Per quanto riguarda la capacità, da noi è come per

tutte le ferrovie di montagna: nei giorni di bel tem-

po si sta abbastanza stretti. Ma, a parte tutto, sul

Pilatus abbiamo capacità a sufficienza per gestire

anche un’affluenza molto grande.

Sovente il Pilatus è pieno di turisti stranieri.

C’è anche per voi un limite di sopportazione

a partire dal quale la qualità

inizia a diminuire semplicemente

per il fatto che ci sono

troppe persone sulla montagna?

Proprio nel turismo di massa potrem-

mo trasportare ancora più persone

sulla montagna. Ma non vogliamo

aumentare le frequenze ad ogni co-

sto. Propendiamo piuttosto verso un

ragionevole equilibrio. A cosa ci serve

avere il maggior numero possibile di

gruppi di turisti esteri se prima o poi

vengono a mancare i visitatori svizze-

ri? Con il 50 per cento questi rappre-

sentano ancora la fascia più impor-

tante della clientela.

Alla maggior parte dei vostri collaboratori non

manca certo l’aria fresca di montagna.

Cosa fa d’altro la vostra azienda a favore della

salute e del fitness dei suoi collaboratori?

Effettivamente molti collaboratori hanno un sano

posto di lavoro all’aria libera. Abbiamo inoltre con-

tratti di collaborazione con un centro di fitness e

con Alpamare, dove i nostri collaboratori beneficia-

no di facilitazioni. Attribuiamo poi una grande im-

portanza all’aspetto della sicurezza sul lavoro. In

particolare i collaboratori della ferrovia e quelli del-

la gastronomia sono sottoposti a una formazione

continua per mantenere quanto più bassa possibile

la frequenza degli infortuni professionali.

E cosa fa Godi Koch personalmente per il suo

fitness?

Mentre in passato, come già detto, facevo gite in

altitudine e scalate a cime di 4000 metri, il cui fasci-

no non mi ha più lasciato, oggi, anche per motivi di

tempo, faccio cose più semplici. Nel programma ci

sono di regola escursioni e lunghe passeggiate.

Queste mi consentono poi di dare uno sguardo da

fuori al Pilatus.

Per i suoi collaboratori le Pilatus-Bahnen hanno stipulato presso la

CSS un’assicurazione d’indennità giornaliera per malattia.

registrati a myCSS e che grazie alla sti-

pulazione di un’assicurazione comple-

mentare hanno diritto al conto della

salute. Circa 1600 di loro partecipe-

ranno a myStep. «Con il progetto pilo-

ta la CSS tiene conto dell’esigenza

crescente della clientela dell’automi-

surazione digitale e promuove la con-

sapevolezza del valore della salute.»

HSG e ETH partecipanoL’obiettivo dei partecipanti è quello di

percorrere ogni giorno 10 000 passi.

Questi saranno sincronizzati tramite un contapassi

elettronico con il portale login clienti myCSS.

L’Health-IS Lab dell’Università di San Gallo e l’ETH

di Zurigo, sotto la direzione scientifica del Prof. Dr.

Elgar Fleisch, accompagneranno il progetto af-

finché vengano acquisite nozioni fon-

date attraverso la partecipazione a

esso. I ricercatori vogliono così scopri-

re se un’offerta del genere risulti sti-

molante e interessante, quali barriere

tecniche vi siano e se aiuti a muoversi maggiormente

nella quotidianità. «myStep dovrà dimostrare se e

come un’assicurazione possa introdurre una tale

offerta studiata su misura dei clienti», spiega Volker

Schmidt*.

Il movimento fa bene e va promosso. Si pone tuttavia

la domanda su come precisamente allestire una re-

lativa offerta? La CSS vuole trovare una risposta a tale

domanda entro la fine dell’anno mediante il progetto

pilota myStep. Per il progetto sono stati contattati

per iscritto circa 25 000 clienti (età minima 18 anni)

La CSS è un passo avanti? La digitalizzazione fa passi da gigante anche nel settore sanitario. Con il portale login clienti myCSS la CSS è già ben posizionata. Adesso lancia in collaborazione con l’Università di San Gallo e l’ETH di Zurigo il progetto pilota myStep. Testo: Roland Hügi

21Domanda

Istituzioni rinomate

partecipano al progetto

myStep.

* Volker Schmidt, direttore Tecnica assicu- rativa & Informatica della CSS Assicurazione

La ferrovia a cremaglie-ra più ripida al mondo conduce sul Pilatus.

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CSSMAGAZINE 3 | 2015Eine Partnerkampagne mit:Sucht Schweiz, Fachverband Sucht,Groupement Romand d’Etudes des Addictions GREA,Ticino Addiction und Kantone

WIE VIEL IST ZU VIEL?

alcohol-facts.ch

DIALOGWOCHE ALKOHOL

30. April – 9. Mai 2015Aktionen in Ihrer Nähe

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L’amaranto trova le sue origini nelle zone climatiche

calde e secche del Centroamerica e del Sudamerica;

unitamente al mais e ai fagioli era l’alimento più im-

portante degli Aztechi e degli Inca. La quinoa, detta

anche riso inca, è una pianta robusta che cresce an-

che ad altitudini oltre i 4000 metri, dove il frumento

e il mais non possono più essere coltivati. Entrambe

le piante avevano un ruolo importante nei rituali reli-

giosi degli antichi abitanti e per questo, nel 16° seco-

lo, i conquistatori spagnoli le proibirono. Questi ali-

menti venivano considerati «non cristiani»: la loro

coltivazione e il consumo erano vietati e talora puni-

ti con la pena di morte.

Semi dai tanti usiOggi queste piante sono nuovamente diffuse. Nelle

zone originarie di coltivazione si mangiano sia i semi

della quinoa che le foglie. In Europa si impiegano di

regola soltanto i semi. Si prestano, per esempio,

come base per minestre, pappe, polpette, frittate,

sformati e come contorno a pietanze di carne. I semi

di amaranto si impiegano in cucina come i cereali.

I grani, che ricordano quelli di miglio, sono adatti per

sformati, frittate di verdure, minestre, pappe e bar-

rette, ma anche per i dolci. Cuocendo, l’amaranto

sprigiona il suo caratteristico odore di noci.

La quinoa e l’amaranto non sono cereali nel vero

senso della parola e per questo sono definiti anche

Nuove tendenze nelle abitudini alimentari?Amaranto? Quinoa? Quelle che sembrano nuove tendenze in cucina, sono in realtà piante alimentari ancestrali. Testo: Alexia Sieber

22Domanda

Quanto è troppo? 23Ancora fino al 2017 si svolgerà una campagna di pre-

venzione contro l’alcol dell’Ufficio federale della

sanità pubblica (UFSP). Essa intende sensibilizzare

l’opinione pubblica riguardo all’aspetto nocivo

del problematico consumo di alcol. Tra le altre cose

l’UFSP propone un quiz divertente. Esso mostra

quali possono essere le conseguenze di un consumo

di alcol eccessivo. Il quiz fornisce nozioni riguar-

do all’argomento alcol e trasmette informazioni ap-

profondite. In ogni caso da non perdere.

www.alcohol-facts.ch

Domanda

Quinoa (qui come insalata) e amaranto sempre

più presenti nella nostra alimentazione.

pseudocereali. Dal punto

di vista botanico fanno

parte delle amarantacee

e sono imparentati con

gli spinaci, le bietole

e barbabietole. En-

trambi i semi han-

no un elevato con-

tenuto di sostanze

minerali e si contraddistinguono per le

loro proteine di qualità. Il loro contenuto di lisina è

pari al doppio di quello del frumento. La lisina è un

amminoacido essenziale che l’organismo non pro-

duce da sé e per questo deve essere assunta con

l’alimentazione. Dato che la quinoa e l’amaranto

sono privi di glutine, si possono impiegare come so-

stituti dei cereali in caso di celiachia.

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Quando riceviamo una notizia cattiva dobbiamo, per

prima cosa, digerirla. Le preoccupazioni si fanno

sentire sullo stomaco. Un’osservazione sgradevole ci

procura acidità. Se siamo troppo nervosi e stressati

rischiamo la diarrea: il modo in cui il tratto gastroin-

testinale è entrato nel linguaggio d’ogni giorno, ma

anche il modo in cui reagisce al nostro stato d’ani-

mo, la dice lunga. E questo dimostra già come l’inte-

stino non vada considerato solo in base alla funzione

digestiva.

Adesso ha trovato una sostenitrice: la dottoranda

in medicina Giulia Enders ha scritto una vera e pro-

pria dichiarazione d’amore all’organo più trascurato

dell’organismo umano. L’opera si intitola «Intestino

con charme», si rivolge all’uomo comune e lo infor-

ma in merito alla grandezza di quanto accade nel

suo corpo.

Un’ingiustificata fama di sconvenienzaSolo pochi sanno come funziona in effetti l’intestino

(vedi illustrazione). Giulia Enders attribuisce questo

fatto alla sua fama di sconvenienza, dato che il suo

contenuto non è proprio attraente. E quel «posticino

riservato» non è detto così a caso. Le persone parla-

no malvolentieri della defecazione, facendone una

questione del tutto privata. Anche se tutti sanno che

anche imperatori e papi devono sedersi su quel tro-

no di tipo speciale.

Ma l’ignoranza comincia già qui perché espletan-

do tale funzione non dovremmo sederci, dovremmo

bensì accovacciarci. «Il nostro apparato di chiusura

dell’intestino non è concepito in maniera da aprirsi

completamente in posizione seduta», spiega Giulia

Enders. La posizione accovacciata, nella quale il ca-

nale intestinale viene a trovarsi in posizione diritta,

sarebbe la nostra posizione naturale per la defeca-

zione. «Il commercio moderno dei vasi sanitari inizia

soltanto a partire dallo sviluppo delle toilette in casa,

nel tardo 18° secolo», dice Enders. Stupisce dunque

meno il fatto che le emorroidi e la stitichezza si ma-

nifestino quasi esclusivamente nei paesi il cui la de-

fecazione avviene in posizione seduta sul vaso sani-

tario.

L’uomo è ciò che mangiaMa appunto, non vogliamo adesso cadere nella pro-

pensione tendenziale a ridurre l’intestino al prodotto

finale della sua funzione digestiva o di vederlo unica-

mente come fornitore di sostanze nutrienti. La flora

intestinale, costituita da miliardi di batteri, influisce in

modo determinante sul nostro stato di salute. I bat-

teri intestinali allenano il nostro sistema immunitario,

proteggono da germi indesiderati, contribuiscono

alla formazione di vitamine e neutralizzano le so-

stanze tossiche. Si deve considerare che l’80 per

cento del nostro sistema immunitario risiede nell’in-

testino. Con i suoi milioni di cellule nervose, esso

raccoglie continuamente informazioni sul nostro

stato generale di salute.

Domanda

24L’intestino è un organo multifunzionale non sufficien-temente apprezzato: respinge costantemente i germi patogeni e genera ormoni che influiscono sul nostro benessere. È ora di parlarne di più.Testo: Manuela Specker, illustrazione: Oculus Illustration

Perché il nostro intestino è un organo meraviglioso?

Nel corso di una vita, l’intestino metabolizza circa 30 tonnellata di cibo solido – questo corrisponde al peso di 6 elefanti.

Oltre 100 milioni di cellule nervose circondano l’apparato digerente.

L’intestino può arrivare a nove metri di lunghezza. Senza pieghe visibili sarebbe lungo addirittura 18 metri – tanto quanto un trolleybus.

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Neanche il sovrappeso può essere considerato

senza tenere conto della flora intestinale: certi bat-

teri nell’intestino possono determinare che una per-

sona ingrassi, anche se non assume più calorie di

persone più magre. Ecco perché nell’intestino di

persone in sovrappeso si trovano spesso più geni

batterici per la degradazione dei carboidrati.

Ma noi non siamo semplicemente vittime dei no-

stri batteri e del loro effetto sul nostro stato d’animo.

Ciò che mangiamo e il modo in cui viviamo influi-

scono anche sulla nostra flora intestinale. I ricerca-

tori pensano, ad esempio, che in caso di stress co-

stante nell’intestino sopravvivano batteri differenti da

quelli relativi a una vita rilassata. Tali batteri soppor-

tano le situazioni di stress, ma l’effetto si ripercuote

sullo stato d’animo. «Con questo, noi siamo pratica-

mente i giardinieri del mondo che abbiamo nel ven-

tre», dice Giulia Enders.

L’intestino e il cervello sono collegatiChe l’intestino influisca sul nostro benessere è, nel

frattempo, fuori di dubbio. Tramite il sistema nervoso

e la sua grande superficie, l’intestino è strettamente

collegato con il cervello. Questo si vede già nel fatto

che l’essere umano sa perfettamente quali sono le

necessità del suo tratto gastrointestinale, per esem-

pio quando deve recarsi in bagno. Viceversa ,un forte

spavento può avere effetti, per esempio, sull’intesti-

no crasso. «In situazioni di questo genere non ha il

tempo sufficiente a riassorbire i liquidi e il risultato è

la diarrea da ansia», ci dice Giulia Enders. Questo ge-

nere di diarrea è una strategia dell’intestino per

soddisfare l’accresciuto fabbisogno di energia del

cervello venutasi a creare in seguito alla situazione di

stress: vuole liberarsi in fretta del nutri-

mento.

Il modo in cui l’intestino e il cervel-

lo interagiscono fanno apparire l’orga-

nismo umano come un complesso

ecosistema. Gli ormoni emessi dall’intestino posso-

no influire direttamente sulla situazione sentimenta-

le e sullo stato d’animo. Viceversa gli ormoni che si

formano nel cervello agiscono sull’attività dell’inte-

stino. In caso positivo le persone hanno una sensa-

zione di benessere nel ventre, in caso negativo subi-

scono episodi di diarrea. «Il nostro io è fatto di testa

e pancia», puntualizza Giulia Enders. Per le persone

con l’intestino irritato, il collegamento tra lo stesso e

il cervello può essere molto penoso. Esse soffrono

infatti con una frequenza oltre la media di stati

ansiosi o di depressioni. Questo vale anche per le

persone con infiammazione cronica al ventre.

Il benessere non è soltanto una questione di testa«Gli stati d’animo imbronciati, la gioia, l’insicurezza, il

benessere o la preoccupazione non vengono esclu-

sivamente dal cranio», afferma Enders. Essa critica la

forte «intellettualizzazione della nostra scienza», che

ci avrebbe resi ciechi in merito al fatto che anche il

nostro io non è solo semplicemente il cervello.

Per questo faremo bene in futuro a riservare una

maggiore attenzione all’intestino e non soltanto

quando non funziona più come dovrebbe.

Giulia Enders: L’intestino felice

Ed. Sonzogno, 2015

Durante la digestione circa 10 litri di liquidi passano per l’intestino (attraverso il bere, la saliva, i succhi gastrici, la cistifellea, la secrezione del pancreas, il succo intestinale).

Se si lisciasse l’intestino con i suoi villi e le sue pieghe, la sua superficie ammonterebbe a circa 400 metri quadri, che equivale alla grandezza di un campo da tennis.

In un grammo di feci vi sono più batteri di persone sulla terra; quindi oltre 7 miliardi. L’intestino è strettamente

collegato al cervello

tramite il sistema nervoso.

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Spiacevole come l’inquisizione?Karl Tiefenbacher non avrebbe mai immaginato un tale epilogo del suo soggiorno di sei mesi in Messico: in luogo di un rilassante volo aereo di ritorno, si è ritrovato in ospedale con una rottura del collo del femore. Ma infine tutto si è concluso bene.Testo: Roland Hügi

Karl Tiefenbacher è un uomo vispo e di mentalità

aperta. Così si è goduto a pieno il soggiorno di sei

mesi in Messico presso sua figlia. Innumerevoli foto-

grafie attestano le numerose gite e incontri fatti da

questo novantenne. «Un bel soggiorno e un bel

periodo», ricorda così i mesi trascorsi in Messico.

Se non ci fosse stato il maledetto 6 marzo 2015:

quello fatto da Karl Tiefenbacher era solo un piccolo

e stupido movimento. Ma è stato sufficiente a provo-

care la caduta e la rottura del collo del femore. Inve-

ce di fare tranquillamente le valigie e pensare a un

tranquillo volo aereo di rientro in Svizzera, questo

vigoroso signore anziano ha dovuto essere ricovera-

to d’urgenza in ospedale.

Domanda

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Le variazioni di temperatura come causa principale

Caldo da morire? È vero che muoiono molte più persone quando vi sono temperature estreme? Questa domanda se l’è posta un’equipe di ricercatori di Londra – è ha trovato delle risposte sorprendenti. Testo: Roland Hügi

25Domanda

Dopo il 2003, mai più la Svizzera ha registrato un’on-

data di gran caldo come quella dello scorso luglio.

Tuttavia stando a uno studio pubblicato a maggio

2015 nella rinomata rivista scientifica «The Lancet»

non sarebbero in primo luogo le tempe-

rature estreme a essere responsabili della

maggior parte dei casi di decessi, bensì

piuttosto i contenuti sbalzi di tempera-

ture verso l’alto o il basso. L’equipe

attorno al biologo Antonio Gasparrini della London

School of Hygiene and Tropical Medicine ha analiz-

zato 74 milioni di decessi tra il 1985 e il 2012.

A tale proposito sono stati utilizzati i dati di 13 Stati,

tra cui Italia, Spagna, Svezia e Gran Bretagna.

Il freddo è peggioSecondo tale ricerca muoiono circa 20 volte più per-

sone a causa del freddo anziché del caldo. Cifre:

il freddo è stato responsabile per il 7,29 percento dei

casi di decessi, il caldo per lo 0,42 percento. La valu-

tazione è stata svolta anche per singole città. A Ma-

drid, per esempio, il maggior numero di decessi si è

registrato quando vi era una temperatura di otto gra-

di, la seconda incidenza si è avuta quando si misura-

vano 25 gradi. Se la temperatura si aggirava intorno

ai 0 gradi o al di sopra dei 30 gradi le curve invece

si appiattivano. Dai dati a disposizione i ricercatori

hanno anche valutato una temperatura ideale, alla

quale si registrano meno decessi. A Madrid questa è

22 gradi.

www.thelancet.com

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CSSMAGAZINE 3 | 2015

Un martirio di mezz’oraRicorda come fosse ieri il tragitto di 30 minuti in am-

bulanza. In un diario ha descritto questo martirio con

parole tanto fiorite da far rivivere a chiunque ogni

scossone del veicolo e i dolori lancinanti da lui subi-

ti. Il peggio è stato quando l’autoambulanza è passa-

ta sopra i «Topes», vale a dire i rilievi trasversali a

forma di traversina, che hanno lo scopo di far desi-

stere gli automobilisti messicani da uno stile di guida

troppo «sportivo». Nel suo diario ha descritto questi

minuti come segue: «Questa mezz’ora di intensa

tortura, come sotto le grinfie dell’inquisizione, non la

dimenticherò finché vivrò. Avrei confessato qualsiasi

cosa di cui mi avessero accusato, avrei confermato

qualunque delitto, omicidio per rapina e traffico di

droga, solo per far finire qual martirio. Poi, una volta

giunti nel cortile dell’ospedale, mentre riuscivo solo

a rantolare e boccheggiavo alla ricerca di aria, l’auti-

sta mi ha fatto i complimenti per il mio coraggio.

Questo mi serviva più o meno tanto quanto sarebbe

servito al nostro eroe nazionale Winkelried, al quale,

con circa quindici lance austriache piantate nel cor-

po, non scappava certo da ridere».

Medgate ha coordinato il tuttoPer fortuna Karl Tiefenbacher non era un turista ab-

bandonato a sé stesso; aveva bensì al suo fianco la

figlia Esther Kaire, che vive da quattro in Messico con

suo marito Miguel ed è praticamente una «locale»

che ha preso subito in mano la situazione. E poi era

ben assicurato: per il suo soggiorno in Messico aveva

stipulato un’assicurazione per viaggi e vacanze pres-

so la CSS, aveva inoltre un libretto ETI del TCS ed è

simpatizzante della Rega. «Immediatamente dopo

l’infortunio subito da mio padre ho contattato il nu-

mero d’emergenza di Medgate», ricorda sua figlia,

e l’assistenza si è messa in moto. Medgate ha

aperto un dossier e ben presto c’era una garan-

zia di pagamento per la degenza in

ospedale e per l’operazione di Karl

Tiefenbacher. L’intervento chi-

rurgico è stato eseguito già il

giorno successivo a quello del

ricovero.

Preparazione del rimpatrioMentre il paziente si riprendeva

nel «Centro Médico San Diego»

della città di Cuautla, Esther

Kaire si teneva in contatto tele-

Il numero telefonico

+41 (0)58 277 77 77

«Emergenze e consulenza

medica 24/24h» del

Centro svizzero di tele-

medicina Medgate è

disponibile gratuitamente

per tutti gli assicurati

della CSS.

www.css.ch/medgate

fonico, anche più volte al giorno, con Medgate.

«Tutto si è svolto in modo molto professionale e

semplice». Per tutte le parti in causa era chiaro che la

cosa più opportuna era rimpatriare il paziente in

Svizzera. Per questo Medgate ha subito preso con-

tatto con una svizzera residente a Miami, specializ-

zata in questioni di rimpatrio, e già una settimana

dopo Karl Tiefenbacher, accompagnato da un medi-

co, si è accomodato in una poltrona della business

class di un aereo Lufthansa, che lo ha

riportato in patria. Dopo una degenza

nella clinica di Münsterlingen e una

cura, Karl Tiefenbacher vive oggi di

nuovo bene e si riprende nel suo

appartamento a Weinfelden. E nono-

stante l’infortunio e la sua età può

senz’altro immaginare di fare un altro

viaggio in Messico. «Un paese meravi-

glioso».

Quali sono gli effetti congiunti del magnesio e del calcio?

27

Le sostanze minerali calcio e magnesio hanno effetti

opposti. Mentre il calcio attiva le cellule musco-

lari, il magnesio ha un effetto rilassante. Questo spiega

l’utile effetto del magnesio in caso di crampi

muscolari, oppure le sue proprietà cardioprotettive.

I risultati delle ricerche più recenti fanno pensare

che il magnesio e il calcio possano essere assimilati con-

temporaneamente dall’intestino. I meccanismi

precisi di trasferimento sono però ancora oggetto di

ricerca. Noi abbiamo comunque bisogno di ent-

rambe queste sostanze minerali e precisamente in un

buon rapporto tra di loro. Una carenza di magnesio,

per esempio, può generare anche una carenza di calcio.

In molte funzioni metaboliche importanti, le due

sostanze minerali dipendono in effetti l’una dall’altra.

Per avere ossa forti è imprescindibile assumere dosi

sufficienti di entrambe. La dose giornaliera consigliata è

di 1000 mg di calcio e 300–400 mg di magnesio.

Domanda

Karl Tiefenbacher (estrema sinistra) di 90 anni a proprio agio tra gli indigeni.

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CaCalcio40.078

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Magnesio24.3050

Mg +

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I funghi sono costituiti per il 90 per cento d’acqua e

quindi non sono particolarmente nutrienti. Il conte-

nuto di vitamine e sostanze minerali è comparabile a

quello di diversi ortaggi. Inoltre, in piccole quantità,

i funghi sono ideali per insaporire le pietanze, alle

quali danno un gradevole tocco aspro e autunnale.

Essi contengono però una percentuale elevata di

chitina, una fibra non digeribile, oltre a due sostanze

indigeste, la mannite e il trialosio, che (detto in modo

molto semplice) sono dei carboidrati. Nelle persone

che non hanno nello stomaco l’enzima per la scis-

sione del trialosio, i funghi possono provocare note-

voli difficoltà di digestione e causare anche gonfiori

e diarree.

Da non mangiare crudiÈ consigliabile non mangiare i funghi crudi. Questo

potrebbe causare intossicazioni dovute a sostanze

che vengono eliminate solo con la cottura. Inoltre,

quando si tratta di funghi selvatici, c’è un certo

rischio di echinococcosi (tenia della volpe). Per i fun-

ghi coltivati, che sovente vengono serviti crudi, que-

sto rischio non c’è. Ma se si mangiano in quantità

oppure se c’è un’incompatibilità, anch’essi possono

essere molto indigesti.

Masticare sempre molto beneI funghi dovrebbero sempre essere masticati molto

bene, per facilitarne la digestione. È meglio rinun-

ciare a darli da mangiare a bambini che non sono

ancora in grado di masticarli a fondo. Gli specialisti

consigliano inoltre di non mangiare più di 200 o

300 grammi di funghi freschi la settimana. Questo

anche per evitare un accu-

mulo di sostanze nocive,

dato che in numerosi funghi

sono presenti sostanze as-

sorbite dall’ambiente, ad

esempio i metalli pesanti nei

porcini.

Domanda

28

Delle 6000 specie note di funghi grandi, circa 200 sono commestibili. Ma le pietanze a base di funghi restano sovente sullo stomaco. E questo è dovuto raramente alla salsa che li accompagna.Testo: Franziska Guggisberg

Funghi: perché sono così indigesti?

Come riscaldare i funghiI resti di pietanze a base di funghi

possono essere riscaldati

solo con le seguenti premesse:

raffreddare rapidamente

dopo la preparazione; conservare

esclusivamente in frigorifero

a una temperatura massima di +5 °C;

consumare entro due giorni.

I funghi sono saporiti ma possono causare qualche disturbo di digestione.

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Da quale medico devo recarmi? Esistono tipi di tratta-

menti alternativi? Come si svolgerà l’intervento? Chi si

prenderà cura dei miei bambini durante la mia degen-

za ospedaliera? Chi si occuperà del mio cane? Un

trattamento medico fa sorgere una domanda dopo

l’altra. In questo caso offre aiuto Private Assistance.

Tutto dalla stessa fonteI clienti Premium che desiderano usufruire del servizio

Private Assistance possono rivolgersi come primo

contatto all’assistenza Premium; si tratta di un team di

specialisti della Serviceline con numero di telefono

diretto. Il numero di telefono si torva su tutti i docu-

menti importanti e anche sulla tessera d’assicurato.

L’assistente Premium risponde alle domande iniziali

e organizza, se necessario e richiesto dal cliente, un

coach medico personale.

Il compito del coach medico è, tra l’altro, quello di

ottimizzare e consolidare le possibilità di trattamen-

to. Egli assiste in modo completo il cliente, durante e

dopo il trattamento, sia esso a seguito di infortunio,

malattia o maternità. Per esempio organizza – a se-

conda delle esigenze dei clienti interessati – accesso

veloce a specialisti appropriati.

L’assistente Premium, a sua volta, valuta e orga-

nizza su richiesta individuale in caso di un tratta-

mento medico prestazioni di sostegno quali babysit-

teraggio o trasporto. Tali prestazioni possono essere

sostenute finanziariamente con fino a 500 franchi

per caso o 1000 franchi per anno civile.

Interlocutori anche per i familiariInoltre: non appena una persona nell’economia

domestica ha diritto a Private Assistance anche

gli altri familiari saranno assistiti dal team di spe-

cialisti della Serviceline. La condizione per poter

usufruire del coach medico e dell’assunzione di

prestazioni e l’assunzione di prestazioni di sostegno

è tuttavia che anche i familiari abbiano stipulato

l’Assicurazione ambulatoriale e ospedaliera myFlex

Premium.

www.css.ch/pa

Cos’è Private Assistance? A partire dal 1° gennaio 2016 i clienti e le clienti della CSS con assicurazione ambulatoriale e ospedaliera myFlex Premium con Private Assistance avranno a disposizione un nuovo servizio.Testo: Manuela Specker

29Domanda

Diversi termini di disdetta?

30

La CSS offre un gran numero di assicurazioni com-

plementari che integrano in modo ottimale

l’offerta dell’assicurazione di base obbligatoria. Chi

ha stipulato le proprie assicurazioni comple-

mentari presso un altro offerente e desidera pas-

sare alla CSS, deve osservare i termini di

disdetta: contrariamente all’assicurazione di base

(termine di disdetta: 30 novembre), le assicu-

razioni complementari devono essere disdette già

entro il 30 settembre. Per maggiori informa-

zioni in merito

www.css.ch/assicurazione-complementare

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CSSMAGAZINE 3 | 2015

Per partecipare all’estrazione

Scriva la soluzione su di una cartolina

postale e la invii al seguente indirizzo:

CSS Assicurazione, cruciverba,

CSS Magazine, Tribschenstrasse 21,

Casella postale, 6002 Lucerna

Oppure invii un’e-mail a:

[email protected]

Il vincitore o la vincitrice sarà estrat-

to/a. Le vie legali sono escluse.

Termine d’invio è il

1° ottobre 2015.

Soluzione del cruciverba 2/15

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dell’Hotel Adula. Per vero come lo

charme tipico grigionese delle nostre

camere. Per originale come l’arreda-

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ino come le specialità della cucina per

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