Cronache Economiche 2009 15

17
Istituto Nazionale per il Commercio Estero ULTIMI SVILUPPI FOCUS RICEVIMENTO PER L’ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA Al ricevimento in Ambasciata del 2 giugno u.s. per l’anniversario della Repubblica, oltre al corpo diplomatico, sono intervenuti circa due mila invitati appartenenti ai vertici del mondo istituzionale, politico, militare, accademico, imprenditoriale e della società civile turchi. L’attenzione del tutto eccezionale che l’Italia riveste agli occhi del Governo turco è stata testimoniata dalla presenza in qualità di ospite d’onore del Vice Primo Ministro Arinc, già Presidente del Parlamento turco, esponente di primissimo piano del partito AKP, e notoriamente il più influente membro dell’esecutivo dopo il Primo Ministro Erdogan, e dalla partecipazione del Ministro di Stato e Capo negoziatore con l’UE Bagis e del Ministro della Cultura Gunay. Tra gli altri sono altresì intervenuti il Presidente della Commissione Esteri Mercan, il Presidente della Commissione NATO Erdal, il Presidente del Consiglio 1

description

(periodo dal 28 maggio al 8 giugno 2009 - nr 15) prot. nr. 1786

Transcript of Cronache Economiche 2009 15

Istituto Nazionale per il Commercio Estero

ULTIMI SVILUPPI FOCUS RICEVIMENTO PER L’ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA

Al ricevimento in Ambasciata del 2 giugno u.s. per l’anniversario della Repubblica, oltre al corpo diplomatico, sono intervenuti circa due mila invitati appartenenti ai vertici del mondo istituzionale, politico, militare, accademico, imprenditoriale e della società civile turchi. L’attenzione del tutto eccezionale che l’Italia riveste agli occhi del Governo turco è stata testimoniata dalla presenza in qualità di ospite d’onore del Vice Primo Ministro Arinc, già Presidente del Parlamento turco, esponente di primissimo piano del partito AKP, e notoriamente il più influente membro dell’esecutivo dopo il Primo Ministro Erdogan, e dalla partecipazione del Ministro di Stato e Capo negoziatore con l’UE Bagis e del Ministro della Cultura Gunay. Tra gli altri sono altresì intervenuti il Presidente della Commissione Esteri Mercan, il Presidente della Commissione NATO Erdal, il Presidente del Consiglio Superiore dell’Istruzione (YOK) Ozcan, il Vice Presidente della Corte Costituzionale Paksut, e numerosissimi parlamentari appartenenti sia al partito di Governo che all’Opposizione. Dopo l’esecuzione degli inni da parte della banda militare dell’esercito turco, che con i suoi 60 componenti ha conferito un’atmosfera di particolare rilievo al valore dell’unità nazionale, nell’intervento di saluto, l’Ambasciatore ha evidenziato gli eccellenti legami bilaterali in tutti i settori, ribadendo il forte sostegno del nostro Governo al processo di adesione della Turchia all’Unione Europea. Per parte sua, nel definire esemplari le relazioni bilaterali, nel cui ambito ha inteso rimarcare gli intensi scambi interparlamentari, il Vice Primo Ministro Arinc ha riservato

1

espressioni di grande amicizia verso il nostro Paese che Ankara considera in prima linea nel sostegno al proprio cammino verso Bruxelles. Egli ha portato il saluto del Primo Ministro Erdogan, impossibilitato ad intervenire in quanto impegnato ad Istanbul, e ha posto l’accento sull’importanza della programmata visita del nostro Capo dello Stato in Turchia a novembre prossimo quale coronamento ideale del partenariato strategico tra i due Paesi. Anche quest’anno abbiamo inoltre colto l’occasione della Festa Nazionale per valorizzare l’immagine dell’Italia come protagonista mondiale dell’eccellenza nel design, dell’innovazione, e della qualità, esponendo nel giardino della residenza la Ferrari 430, la Fiat 500, alcune moto Ducati, la nuova Vespa Piaggio. Per quanto riguarda il momento culturale, molto successo ha riscosso il concerto del Gruppo Musicale “Municipale Balcanica World Music”, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura ad Ankara grazie al gentile contributo di EDISON e di Bares Italcementi, che ha proposto un repertorio di sintesi tra le sonorità dell'Est Europa e quelle del Sud Italia. Ne è scaturito un immediato successo sotto il profilo stampa, sia sui quotidiani sia sulle televisioni. In sintesi l’anniversario della Repubblica in Ambasciata ha costituito un significativo momento di valorizzazione del ruolo centrale, caratterizzato da fortissimi sentimenti di unanime simpatia, che l’Italia riveste ad ogni livello in Turchia.

FOCUS MISURE DI STIMOLO DELL’ECONOMIASotto le pressioni della comunità imprenditoriale turca ed in particolare della TUSIAD, la locale Confindustria, sempre critica nei confronti del governo per aver sottovalutato gli effetti della crisi senza quindi fornire una risposta concreta, il Primo Ministro Erdoğan ha finalmente annunciato giovedì 5 giugno ai media un ambizioso pacchetto di incentivi volti a rivitalizzare l’economia nazionale favorendo la ripresa della crescita e dell’occupazione. Il pacchetto, articolato in tre tipologie di misure (incentivi agli investimenti, aiuti all’occupazione e sostegno finanziario alle piccole e medie imprese) mira a rafforzare le capacità di attrazione degli investimenti da parte del Paese, riducendo allo stesso tempo le disparità esistenti dal punto di vista geografico e promuovendo lo sviluppo di quei settori in grado di accrescere la competitività dell’industria turca sui mercati internazionali.Gli incentivi agli investimenti sono articolati in tre categorie, a seconda del tipo di investimento cui saranno applicati: grandi progetti di investimento, investimenti regionali (cui si applicano incentivi distinti su base geografica) e investimenti settoriali (con incentivi diversi a seconda del settore di investimento). Nonostante non siano state fornite ancora cifre ufficiali sull’ammontare di tale categoria di interventi, alcuni analisti ne collocano il valore attorno ai 60 miliardi di Lire turche (attorno ai 28 miliardi di euro). La categoria degli incentivi per i grandi progetti sarà applicata agli investimenti di ammontare superiore a 250 milioni di Lire turche (circa 120 milioni di Euro), effettuati in 12 settori specifici, tra i quali gas e oleodotti, aeronautica, metalli, miniere, trasporti, raffinazione petrolifera. Gli incentivi regionali, di durata variabile a seconda della localizzazione dell’investimento, consisteranno in riduzioni fiscali e tagli agli oneri di sicurezza

2

sociale nonché nel libero accesso a terreni. A questo scopo, il territorio nazionale viene diviso in quattro zone di investimento, dalla più alla meno industrializzata e sviluppata dal punto di vista socioeconomico, per ognuna delle quali si prevedono diverse gradazioni degli incentivi. La prima zona, che comprende province ad alta densità industriale quali quelle di Istanbul, Izmir ed Ankara, beneficeranno di un’imposta sul reddito delle società che dal 20% attuale passerà al 10%; nella seconda, che comprende la costa meridionale, l’imposta sarà ridotta all’8%; nella terza (Anatolia centrale, ma anche Hatay e Gaziantep) al 4%; e nella quarta (l’Anatolia orientale e sud orientale) al 2%. La durata del periodo in cui oneri fiscali e di sicurezza sociale saranno soggetti alle previste riduzioni o esenzioni varierà a seconda della regione e delle dimensioni dell’investimento. La stessa divisione nelle quattro zone riguarderà anche i settori di attività da incoraggiare: tra i settori oggetto di incentivi vi sono l’elettronica e il settore automobilistico per la prima zona; le attività ad alto contenuto tecnologico per la seconda; il settore auto motivo, l’elettronica, l’industria dei macchinari medici e delle macchine utensili per la terza; l’agro-industria, il turismo, il tessile, l’industria del pellame, dei prodotti in plastica e metallo, nonché altre attività ad alto di contenuto di manodopera per la quarta. Gli interventi a sostegno dell’occupazione (del costo di 1 miliardo di Lire turche, quasi 500 milioni di Euro), volti a creare opportunità di lavoro per almeno 500.000 unità, si articolano nelle seguenti misure: l’assunzione temporanea (sei mesi ma ulteriormente prorogabili) di 120.000 disoccupati nel settore pubblico (che saranno impiegati prevalentemente in progetti ambientali e in attività quali la ristrutturazione e la manutenzione del verde e degli edifici pubblici); l’impiego temporaneo di 100.000 giovani diplomati e laureati in qualità di tirocinanti; corsi di formazione professionale per altre 200.000 persone che si affacciano al mercato del lavoro; attività di consulenza a favore di 10.000 giovani intenzionati ad avviare una attività in proprio. Delle misure di sostegno finanziario, che dovrebbero ammontare a 1 miliardo di Lire turche (quasi 500 milioni di Euro), beneficerebbero infine le piccole e medie imprese con un giro d’affari inferiore ai 25 milioni di Lire Turche (circa 12 milioni di Euro) e con minimo di 25 dipendenti. L’attenzione suscitata dall’ambizioso programma di interventi consolida ulteriormente la fiducia che il Governo turco sta riponendo nelle capacità del Paese di superare la difficile congiuntura internazionale senza il bisogno di ricorrere ad un nuovo Accordo con il Fondo Monetario Internazionale, i cui negoziati sono, come noto, in una fase di stallo sin dallo scorso gennaio. Sebbene nessun esponente del Governo, a cominciare dal Primo Ministro, abbia mai parlato di rottura definitiva delle trattative e di fine di ogni prospettiva di un nuovo Accordo con il FMI, è evidente la riluttanza del Governo a venire a patti con le richieste del Fondo, soprattutto in materia fiscale, richieste che per lo più dovranno ora tenere in considerazione il programma di incentivi e sostegni appena annunciato. Tra gli analisti c’è chi molto opportunamente osserva che, se è vero che la Turchia ha superato l’ultimo anno senza un accordo con il FMI, è anche vero che i mercati sono stati sostenuti dalla prospettiva di un nuovo accordo. Tale sostegno, di carattere psicologico ma non meno efficace sulla

3

tenuta dei mercati turchi, potrebbe venir meno in caso in cui ogni trattativa con il FMI dovesse effettivamente essere interrotta.

----------------------

Evento a Palazzo Venezia a Istanbul in occasione della Fiera dei produttori di Macchine tessili. Sabato 6 giugno si è svolta a Palazzo Venezia a Istanbul, in occasione della Fiera dei produttori di macchine tessili (Istanbul, 6-10 giugno 2009), una sfilata di moda, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia in Turchia, Carlo Marsili, del Presidente dell’Associazione dei produttori italiani di macchine tessili, Dott. Salmoiraghi, del Presidente del la Camera Nazionale della Moda Italia, Dott. Boselli e del responsabile dell’Associazione dei produttori ed esportatori tessili di Istanbul, Dott. Tanirivedi. Italia e Turchia hanno celebrato ad Istanbul un connubbio presso la Fiera per le macchine tessili. Macchinari italiani del settore tessile da una parte, i grandi produttori turchi di tessuto e abbigliamento dall’altra. Innovazione e miglioramento della qualità del prodotto rappresentano le stelle polari per gli imprenditori attivi in settori così strategici. Obiettivi che possono essere raggiunti tramite un confronto serrato sui mercati globali e sulle realtà produttive locali. Come noto, sia in Italia che in Turchia si stanno registrando drastici cali degli ordinativi nel comparto tessile. In un momento di crisi, la quantità proveniente da altri mercati, tende inevitabilmente a sottrarre fette di mercato alla qualità, che contraddistingue il Made in Italy e il Made in Turkey. Tuttavia, proprio grazie alla ricerca e all’investimento sul capitale umano, all’attenzione alle nuove idee dei giovani stilisti che già nel medio periodo prodotti come quelli realizzati dagli italiani e dai turchi non saranno scalzati dal mercato. La cooperazione tra Italia e Turchia può e deve fare molto in tal senso. Un piccolo ma significativo esempio di collaborazione è senza dubbio il progetto che ha visto protagoniste dieci giovani stiliste turche che su invito dell’ICE di Istanbul si sono recate i Italia, coordinate dall’Accademia della Moda, e dall’Associazione dei designers tuchi per predisporre numerosi prototipi con i prestigiosi tessuti italiani, in mostra la sera del 6 giugno a Palazzo Venezia.

Turchia - Commercio Estero (Gennaio-Aprile '09). Continua il momento negativo. Secondo i dati forniti dall'Ufficio Statistico Turco (TUIK) e rielaborati da ICE Istanbul, il primo quadrimestre dell'anno in corso si è concluso con un andamento ancora una volta negativo per il commercio estero turco sia per quanto attiene l'import (-42%) che l'export (-27,9%) rispetto al corrispondente periodo del 2008. Le importazioni sono risultate pari a 38,9 miliardi di dollari e le esportazioni a 32,1 miliardi di dollari, con un saldo negativo pari a 6,8

4

miliardi di dollari (nello stesso periodo del 2008 il saldo era risultato negativo per 22,8 miliardi di dollari -70,2% '09/'08). La Germania è il primo partner commerciale della Turchia con un interscambio di 6,9 miliardi di dollari calato del 37,2% rispetto al primo quadrimestre del 2008 ed un saldo attivo pari a 900 milioni di dollari. La Russia è il secondo partner commerciale, con un interscambio di 6,6 miliardi di dollari (-51% '09/'08) ed il primo paese fornitore (gas naturale ed idrocarburi in genere) con 5,6 miliardi di dollari (14,4% è la quota di mercato russa). Il calo russo è dovuto essenzialmente alla consistente riduzione dei prezzi dei prodotti petroliferi e principalmente allo stallo del sistema industriale turco. Al terzo posto nella graduatoria dei paesi partner, sale la Cina con un interscambio di 3,7 miliardi di dollari (-31,3% '09/'08) ed un attivo di 3,1 miliardi di dollari. L'Italia si posiziona al quarto posto, con un interscambio di 3,693 miliardi di dollari ed un calo del 44,6% rispetto al primo quadrimestre dello scorso anno. Le esportazioni nazionali sono state pari a 2 miliardi di dollari (-47% '09/'08), mentre le importazioni sono risultate di 1,7 miliardi di dollari (-42,1% '09/'08). Il saldo è attivo per l'Italia per 306 milioni di dollari e la quota di mercato è pari al 5,1% del totale complessivo importato dal mondo dalla Turchia. Al quinto posto fra i paesi partner vi è la Francia con un interscambio di 3,5 miliardi di dollari (-35,7% '09/'08) ed al sesto gli USA con un interscambio di 3,498 miliardi di dollari (-29,9% '09/'08). Se si esaminano con attenzione i dati statistici relativi ai principali paesi partner commerciali e quelli con i paesi di "nuovo interesse strategico" della Turchia (paesi limitrofi, del medioriente, del Golfo Arabico, dell'Asia Centrale, ecc.), si può notare che, con rarissime eccezioni (Svizzera, Iraq, Siria, Egitto, Georgia e Turkmenistan sul fronte delle esportazioni turche e Kuwait sul versante delle importazioni), i dati sono risultati tutti caratterizzati dal segno negativo a dimostrazione che la difficile fase congiunturale attraversata dal paese è lungi dall'essere risolta e che sin quando le economie europee (principale area di interscambio turco), gli USA ed il Giappone, non ritorneranno a "girare", per il commercio estero turco sarà ancora "notte fonda". (Fonte ICE).

Aumentano le spese per la Difesa. Le spese del Turkish Defense Industry Support Fund (SSDF), una risorsa finanziaria extra budget, sono salite del 39% l’anno scorso, raggiungendo 1,6 miliardi di dollari. Secondo il rapporto predisposto dal Sottosegretariato alla Difesa (SSM), si è giunti a tale risultato in ragione del programma elicotteristico ATAK. Delle spese del SSM nel 2008, l’85% è andato al programma ATAK. La Turkish Aerospace Industries (TAI), l’italiana Augusta Westland e il contractor della difesa locale Aselsan hanno firmato contratti per un valore di circa 2,7 miliardi di dollari per la produzione dell’elicottero A-129 nel giugno del 2008. L’export del settore della difesa turca è aumentato del 37% nel 2008 raggiungendo quota 576 milioni di dollari rispetto all’anno precedente. In una dichiarazione del Ministro della Difesa, Vecdi Gönül, ripresa nel rapporto del SSM, le spese per la ricerca e lo sviluppo nel settore industriale della difesa sono aumentate del 90% nel 2008 rispetto al 2007, per raggiungere i 510 milioni di dollari. Infine, il rapporto SSM afferma che la metà dei bisogni

5

tecnologici della difesa turca verrà soddisfatto dalle industrie locali entro il 2010.

Il parlamento turco rinvia riforme critiche per lo sviluppo del Paese. La Turchia ritarda l’approvazione della riforma del codice commerciale e la nuova legge sulle obbligazioni. Il settore privato e le amministrazioni economiche fanno pressione per l’approvazione di nuove leggi e il Ministro degli Affari Esteri Ahmet Davutoğlu ha esplicitato il desiderio di vedere approvate tali leggi prima della pausa estiva. Tuttavia, il codice commerciale e la nuova legge sulle obbligazioni non fanno parte del calendario dei lavori parlamentari fino al 1 luglio. L’approvazione di queste leggi, secondo il quotidiano Vatan, incoraggerà gli investimenti stranieri e metterà fine alla doppia tassazione per gli stranieri. Inoltre, le nuove leggi introdurranno lo status legale per le Holding, faciliteranno le procedure legali per lo stabilimento di nuove imprese e porteranno la lotta contro la competizione iniqua nei fori internazionali.

Collaborazione turco-statunitense nel campo dei trasporti. Nei giorni scorsi, il Ministro turco dei Trasporti Binali Yildirim, si è recato negli USA per degli incontri non solo con il suo omologo Ray La Hood, ma soprattutto con un ampio numero di imprese del settore. Secondo la stampa locale, fra i possibili risultati raggiunti vi sarebbe non solo la produzione in Turchia (Eskişehir) di locomotive da parte della General Electric in collaborazione con le Ferrovie dello stato Turche (TCDD) (progetto di notevole interesse in considerazione del considerevole sviluppo della rete ferroviaria turca), ma anche accordi nel settore della logistica e trasporti aerei. Sempre nel campo ferroviario peraltro, il Ministro Yildirim ha suggerito - alle imprese statunitensi - di investire in Turchia soprattutto nei progetti connessi all'alta velocità che si sta considerevolmente sviluppando nel paese. Un altro campo dove si sarebbe stabilito un potenziale accordo è quello dell'uitlizzo dei porti, aeroporti e centri logistici in Turchia per le imprese americane che operano nel centro-asia, Iraq ed alcuni mercati del Golfo Arabico, in alternativa per esempio all'ormai affollato hub di Francoforte in Germania. (Fonte ICE).

La Turchia sospende le riforme sociali richieste dalla UE. Il Capo negoziatore UE, Egemen Bağiş, ha recentemente annunciato che le riforme concernenti i sindacati sono state bloccate a seguito degli incontri avuti con i rappresentanti dei lavoratori. Dette riforme venivano considerate pre-requisiti per l’apertura del capitolo negoziale UE sulle ”politiche sociali e l’occupazione”. Bağiş ha aggiunto che la Turchia ha completato i negoziati sul capitolo “Tassazione” e si è augurato che la Presidenza ceca avrebbe aperto almeno un capitolo negoziale prima della fine del semestre di Presidenza (il prossimo 30 giugno).

6

Effetti degli stimoli governativi sull’industria dell’auto. Ali Pandir, amministratore delegato della Tofaş ha recentemente affermato che le deduzioni previste dalla Legge Speciale sul Consumo (ÖTV) hanno contribuito a ridare respiro all’industria dell’auto in Turchia ma non sono sufficienti per fermare la caduta della capacità di utilizzo dell’industria. La Legge ha fatto si che si vendessero 20.000 unità in più negli ultimi tre mesi (il 5% della capacità totale di 400.000 unità). Quando gli incentivi finiranno le vendite caleranno sensibilmente.

ECONOMIA E POLITICA ECONOMICA

Economia sotto pressione, ma l'accordo con l'FMI non si firma ancora. Sono ormai mesi che la Turchia si interroga - insieme ai circoli finanziari internazionali - sulla possibile firma di un nuovo accordo con il Fondo Monetario Internazionale (FMI), per un prestito "stand-by" di un ammontare oscillante fra i 15 ed i 40 miliardi di dollari. Un prestito che de-facto allevierebbe le tensioni sull'economia locale colpita duramente - negli ultimi sette/otto mesi - dai riflessi della congiuntura globale. Nei mesi scorsi, più volte si era giunti ad un passo dall'accordo che poi era stato posposto in vista delle elezioni amministrative (marzo scorso), ovvero per valutazioni di opportunità politica ed economica che ne avevano sconsigliato la firma immediata. Tuttavia, l'aggravarsi della fase congiunturale, con un PIL che potrebbe contrarsi nel primo trimestre intorno all'8/9% (stime di alcuni centri di ricerca economici) e su base annua potrebbe ridursi anche del 5/6% (previsioni dell'FMI), il sensibile calo delle esportazioni (-26% nel primo trimestre), un tasso di disoccupazione volato ad oltre il 16% e soprattutto investimenti esteri in calo vertiginoso (-50% nel primo trimestre), hanno riacceso il dibattito sul se e soprattutto sul quando firmare questo accordo ritenuto fondamentale principalmente negli ambienti economici ed industriali del paese (p.e. TUSIAD la Confindustria turca), meno in altri. È intervenuta sul tema anche Merrill Lynch (Bank of America) la quale segnala che la Turchia dovrebbe siglare al più presto l'accordo con l'FMI poiché in caso contrario la situazione complessiva economica si deteriorerebbe ulteriormente e la pressione sulla Lira diverrebbe probabilmente non sostenibile a lungo. Sulla stessa linea anche la società di rating Moody's, la quale sottolinea che: "...L'analisi sulla Bilancia dei Pagamenti segnala che il governo turco ha uno spazio di manovra finanziario - senza il sostegno dell'FMI - sino al termine dell'estate...". Un'analisi dunque molto precisa e severa, che "spinge" il governo turco a finalizzare l'accordo per evitare forse - secondo gli analisti locali - una diminuzione nel prossimo autunno del rating turco e gravi scompensi sulla ora più fragile e debilitata economia locale. (Fonte ICE).

Moody’s: La Turchia sopravviverà solo l’estate senza l’accordo con il FMI. Anche la società

7

di rating Moody’s interviene sul tema dei negoziati tra Turchia e Fondo Monetario internazionale, riportando un deterioramento della Lira turca nei confronti del dollaro e l’aumento dei tassi di interesse a causa della perdita della speranza per una conclusione a breve dell’accordo con il Fondo. “La relativa assenza di finanziamenti dall’esterno in Turchia aggraverà le prospettive di crescita dell’economia a causa degli ingenti investimenti necessari al Paese e del basso livello di risparmio”.

Erdoğan manda un messaggio pesante al FMI. Il quotidiano Vatan riporta lunedi 1° giugno le affermazioni del Primo Ministro turco secondo le quali un nuovo accordo con il FMI si firmerà quando l’istituzione finanziaria accetterà le richieste del Governo di Ankara. “Mi dispiace ma non sacrificherò gli interessi del mio paese”, avrebbe detto Erdoğan. La crisi globale ha avuto un impatto sulla Turchia, ma il Governo, a detta del Premier, ha messo in campo misure per ridurre i danni al minimo. D’altra parte il rappresentante turco al FMI, Hussein Samei, ha affermato che le discussioni tra la Turchia e il FMI continuano sulla base di un accordo di principio e l’economista Steve Hanke ha recentemente dichiarato che la Turchia non ha bisogno di un accordo con il FMI e che il Primo Ministro fa bene a resistere alle richieste del fondo.

Livello record dell’Inflazione. L’inflazione in Turchia scende a 5.25%. L’Istituto Statistico turco rende noto che l’inflazione dei prezzi al consumo è salita dello 0.64% a maggio, mentre l’inflazione dal lato dell’offerta è diminuita dello 0.05%. L’inflazione calcolata sui prezzi al consumo è cresciuta su base annuale del 5.24% e dal lato dell’offerta, sempre su base annuale, è calata del 2.46%. Il livello di inflazione corrente è il più basso dal 1970.

Il Governo abbandona la disciplina fiscale. In un rapporto pubblicato dal quotidiano Referans (l’equivalente dell’italiano Sole 24 Ore) si afferma che il Governo sta compiendo passi che potrebbero compromettere la disciplina fiscale nei prossimi anni. Il rapporto indica la creazione di risorse addizionali per il Grain Board (1,3 miliardi di euro) a carico dell’erario per l’acquisto del grano e la corollaria autorizzazione del Parlamento a creare risorse addizionali per finanziare le spese previste per l’acquisto del grano. I due fatti insieme, afferma il rapporto, sembrano evidenziare una volontà del Governo di non autorizzare l’aumento dei fondi direttamente per non aggravare il deficit di Bilancio.

L'edilizia abitativa - seppur lentamente - riprende quota. Secondo i dati forniti dall'Ufficio Statistico Turco e rieleborati da ICE Istanbul, nel primo trimestre dell'anno in corso sono state vendute in Turchia 108.861 abitazioni, il 2,95% in meno rispetto al corrispondente periodo del 2008, ma anche il 17,7% in più rispetto all'ultimo trimestre del 2008. Nel corso del 2008 in totale erano state vendute nel paese 427.108 abitazioni. Le aree più "effervescenti" sul versante immobiliare

8

risultano essere: Gaziantep, Adiyaman e Kilis (tre province nel sud-est del paese) +41% '09/'08, Kocaeli, Sakarya, Duzce, Bolu e Yalova (nell'area occidentale del paese in prossimità dell'area metropolitana di Istanbul) +37,1% '09/'08, Aydin, Denizli e Mugla (tre province nell'area egea) +35,1% '09/'08. Cali abbastanza rilevanti si sono registrati invece ad Istanbul (-11,3% '09/'08), Izmir (-8,4% '09/'08) ed Ankara (-7,4% '09/'08). È interessante evidenziare che anche in occasione della recente mostra sui prodotti e tecnologie per l'edilizia "Yapi Fuar", gli operatori locali hanno mostrato un discreto ottimismo sulla ripresa dell'intero comparto edile (edilizia civile, infrastrutture pubbliche, ecc.) verso la fine dell'anno in corso, sottolineando il fatto che negli ultimi cinque anni la componente edile - nella crescita dell'intero PIL turco - è sempre stata superiore almeno ai due punti percentuali, un dato veramente molto significativo su cui necessariamente si dovrà basare anche la futura ripresa economica turca. (Fonte ICE).

La banca di Sviluppo Islamica (IDB) finanzia le ferrovie turche. Secondo un comunicato della Islamic Development Bank (IDB), le Ferrovie Statali Turche (TCDD) hanno ottenuto, nel corso dell'Assemblea annuale della banca in corso ad Ashgabet in Turkmenistan, un prestito pari a 220 milioni di dollari per la produzione di 75 motori elettrici da utilizzare su locomotori. La società turca destinataria - attraverso la TCDD - del finanziamento sarà la TULOMSAS (The Turkish Locomotive and Engine Industry Corp.) società statale controllata dalla TCDD. La somma stanziata dalla IDB avrà una durata di 19 anni e la restituzione avverrà dopo i primi 4 anni. È interessante notare che sia le Ferrovie turche che il locale ministero dei trasporti si stanno particolarmente attivando sul versante delle istituzioni finanziarie internazionali (IFI), proprio per ottenere da diverse fonti i necessari finanziamenti per far decollare definitivamente lo strategico settore ferroviario. La IDB ha peraltro finanziato in questi ultimi anni in Turchia, altri progetti sia nel campo ferroviario, che nel settore della protezione ambientale, delle PMI, attraverso la Development Bank of Turkey (TKB) e supporti all'export tramite la Turkey Eximbank. (Fonte ICE)

Incentivi al settore turistico all’ordine del giorno. Il Ministro della Cultura, Ertuğrul Günay, ha affermato che il settore turistico potrebbe beneficiare degli incentivi del Governo, visto che le imprese del settore contribuiscono a portare divise estere nel Paese. Il Ministro Günay ha aggiunto che le compagnie aeree riceveranno un bonus di 1$ per ogni turista straniero che porteranno in Turchia.

ENERGIA

Investitori stranieri interessati al mercato delle energie alternative in Turchia. Con il crescere dell’attenzione verso le energie alternative, gli investitori stranieri si affacciano

9

sul mercato energetico turco al momento giusto. Ne costituisce un esempio la joint venture franco-turca DATATSP AS, stabilitasi alla zona industriale Atatürk di Izmir. Inzialmente impiegherà 150 persone con un investimento pari a 12 milioni di dollari. L’impianto produrrà pannelli fotovoltaici per la produzione di energia solare.

Contrabbando di petrolio iraniano in Turchia. Il quotidiano Hurriyet riportava recentemente fotografie che ritraggono contrabbandieri che riportano petrolio dall’Iran sul dorso dei muli. I contrabbandieri comprano petrolio a basso costo in Iran e lo importano in Turchia con un esercito di muli.

Il Governo pronto a finanziare le società energetiche. Secondo quanto previsto da una bozza di Legge al Parlamento turco, la Turchia potrebbe offrire prezzi garantiti all’elettricità prodotta da fonti rinnovabili e finanziare ulteriormente nel caso i produttori usino attrezzature prodotte a livello locale. La Legge permetterebbe l’installazione di impianti fotovoltaici ed eolici all’interno dei parchi nazionali. La bozza di Legge viene discussa nella commissione energia del Parlamento, giovedi 4 giugno, e verrà presentata all’Assemblea “entro dieci giorni”, stando a quanto affermato dall’onorevole Soner Aksoy, capo della Commissione Energia. La Turchia, come noto, sta cercando di diversificare le proprie risorse energetiche per ridurrre la dipendenza dall’estero. Secono quanto previsto dalla bozza di Legge alle società di produzione idro-elettrica verrà garantito un prezzo di 7 euro per Kilowatt/Ora, agli impianti di produzione di energia eolica verrà garantito un prezzo di 8 euro per Kilowatt/Ora nel caso degli impianti terrestri e 12 euro per gli impianti marini. La durata della garanzia varia da 10 anni per gli impianti eolici, geotermali, delle biomasse e del moto ondoso, e 25 anni per gli impianti fotovoltaici.

Il Nord Iraq invia petrolio alla Turchia. La società turca Genel Enerji, in partnership con la canadese Addax Petroleum, ha recentemente lanciato l’invio via nave del petrolio proveniente dal campo di Taq Taq, nella provincia di Arbil nel Nord Iraq. All’inizio, le esportazioni saranno di 60.000 barili al giorno. Il quotidiano turco Taraf titolava “la Turchia porterà le riserve di petrolio della regione curda sui mercati internazionali.

INDICATORI MACROECONOMICI Crescita del PNL: Il Governo turco ha attuato con determinazione il

programma di risanamento economico concordato con il FMI a partire dal 1999, conseguendo importanti risultati che hanno reso in questi anni l’economia turca sempre più robusta e stabile. Il Paese si è infatti ripreso dalla crisi con caparbietà ed impegno, riportando una crescita dell’8% nel 2002, del 6% nel 2003, di quasi il 10% nel 2004, del 7,7% nel 2005, del 6% nel 2006 e, seppur in tono minore, del 4,5% nel 2007 (con una

10

produzione complessiva del valore di 659 miliardi di dollari, una cifra che pone la Turchia al 17° posto a livello mondiale). La crescita del PIL per tutto il 2008 è stata di 1.1% per un valore complessivo pari a 741 miliardi di dollari.

Inflazione annua: 8,4% nel 2007. A gennaio 2009, l’inflazione si è confermata a due cifre (+10,1%), mentre a febbraio è scesa a 7,7%. L’inflazione ha raggiunto, ad aprile 2009, il livello più basso da 39 anni a questa parte: 6.1%. A maggio l’inflazione ha toccato un nuovo record minimo di 5.25%.

Interscambio con l’Italia nel 2008: 18,8 miliardi di dollari. Nel 2008, l’Italia si è confermata terzo partner commerciale della Turchia, con una crescita dell’interscambio del 7,5% (‘08/’07). Le esportazioni italiane verso la Turchia sono ammontate a 11 miliardi di dollari, registrando un aumento del +10,4% rispetto al 2007; le importazioni sono cresciute del 4,4%, raggiungendo la cifra di 7,8 miliardi di dollari. Il saldo è da considerarsi un record per l’Italia: 3,2 miliardi di dollari (+28% rispetto al 2007). La quota di mercato dell’Italia, sul totale generale importato dalla Turchia dal mondo, è stata del 5,5%. Per quanto riguarda il primo quadrimestre del 2009, l'Italia si colloca al quarto posto, con un interscambio di 3,693 miliardi di dollari ed un calo del 44,6% rispetto al primo quadrimestre dello scorso anno. Le esportazioni nazionali sono state pari a 2 miliardi di dollari (-47% '09/'08), mentre le importazioni sono risultate di 1,7 miliardi di dollari (-42,1% '09/'08). Il saldo è attivo per l'Italia per 306 milioni di dollari e la quota di mercato è pari al 5,1% del totale complessivo importato dal mondo dalla Turchia.

BORSA DI ISTANBUL Borsa di Istanbul (IMBK 1100) a chiusura di settimana punti 34750

CAMBIO 1 Euro = YTL 2.146 1 USD = YTL 1.537

A cura di: Gianmarco Macchia Primo Segretario dell’Ufficio Economico eCommerciale dell’Ambasciata d’Italia in Turchia

Roberto Luongo Direttore dell’Ufficio ICE di Istanbul

Redazione: Andrea Perugini - Collaboratore Economico e Finanziario Ufficio Commerciale

Ambasciata d’Italia in Turchia

11