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di Manuela Galletta PORTICI - Si era rivolto al clan Vollaro per un prestito, per cercare, con quei soldi, di risollevare le sorti della sua atti- vità commerciali. I 50mila euro chiesti ed ottenuti servivano a rimettersi in sesto. Ma la scelta di affidarsi alla mala per risolvere i propri problemi alla fine si rivelò come un boomerang. Gli ‘strozzi- ni’ lo spinsero nel baratro della dispera- zione, un inferno senza via d’uscita. Applicarono tassi di interesse dal 7 al 30 per cento su base mensile. Una pretesa troppo alta per essere soddisfatta. Lui, il commerciante, all’inizio ci provò pure a rispettare agli accordi, ma alla fine dovet- te cedere. E alle prime difficoltà il clan non esitò a terrorizzarlo, a minacciarlo, arrivando pure a picchiarlo. Non solo. La moglie del commerciante venne anche costretta ad acquistare all’asta i gioielli della moglie del boss Raffale Vollaro, confiscati nel 2004, gioielli poi ovvia- mente ritornati nelle mani della donna. Un incubo. Un incubo finito la mattina del 9 maggio dello scorso anno quando i carabinieri della compagnia di Torre del Greco portarono in carcere sei esponenti del clan Vollaro accusati dal commer- ciante di avergli rovinato la vita. Ieri mat- tina i sei arrestati sono comparsi dinanzi al giudice delle udienze preliminari Raf- faele Piccirillo per affrontare il primo step dell’iter processuale scaturito dall’in- chiesta. Diego Spedaliere, il cognato del boss Raffaele Vollaro senior, è stato il solo ad aver scelto di essere processato col rito abbreviato, formula che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena. Gli altri cinque imputati hanno optato per la strada ordinaria e sono stati rinviati a giudizio come chiesto dal pubblico ministero antimafia titolare del procedimento. Il processo si aprirà il 7 giugno e sarà sovrinteso dai giudici della terza sezione penale del tribunale di Napoli. Sul banco degli imputati ci saran- no: il ras Raffaele Vollaro senior (che viveva a San Giorgio prima di finire in galera), la moglie Margherita Pisano, Marco Claudio Terminiello, Mario Fiorillo e Vincenzo Di Norcia (difesi dagli avvocati Giovanni Cappuccio, Alfonso Stabile, Maurizio Capozzo, Nicolas Balzano e Giuseppe Perna). Rispondono a vario titolo di usura ed estorsione aggravati dall’articolo sette della legge antimafia del 1991 per aver agito al fine di agevolare la cosca di appartenenza, quella dei Vollaro. Nel pro- cedimento, ieri mattina, si sono costituiti parte civile anche l’associazione “Sos Impresa” (rappresentata dall’avvocato Alfredo Nello) e l’associazione antiracket di Portici guidata da Sergio Vigilante. Costituzione di parte civile solo ‘rinviata’ per il Comune di Portici, che era presente in aula rappresentata dall’avvocato Irene Coppola. L’avvocato Maurizio Capozzo aveva chiesto al giudice di non accettare la costituzione dell’Ente di via Campitelli perché nell’istanza non erano precisate le ragioni che spingevano l’amministrazione locale a chiedere i danni agli imputati. Letto l’incartamento, il giudice si è alli- neato alle argomentazioni del penalista. Il Comune però non è del tutto fuori dai giochi: potrà presentare una nuova istanza in occasione dell’inizio del processo di primo grado contro Raffaele Vollaro ed altri quattro imputati. PORTICI - IL PRIMO CITTADINO AMMETTE I RITARDI NELLA REPRESSIONE DEL FENOMENO ERCOLANO PORTICI (naco) - Manifesti selvaggi imbrattano la Reggia e ad altri siti storici del comune vesuviano. Le mura cittadine sono ‘infestate’ dalle pubblicità dei partiti, e non solo. Il fenome- no delle affissioni selvagge, a Portici, è una realtà a volte poco affrontata dalle amministrazioni. Tra la non curanza dei cittadini si rischia di dissipare la ricercata bellezza di Portici. A pensarla in modo diverso sono due partiti situati ai due esatti antipodi nel panorama politico italiano e locale. Da un lato la fazione del liberalismo berlusconiano, il Pdl, dall’altro la democrazia par- tecipata del movimento cinque stelle. Entrambi i gruppi hanno l’obiettivo di liberare la città dalle pubblicità e dai manifesti. Da un lato, quindi, c’è il Popolo delle libertà, unico gruppo consi- liare ad aver presentato l’interro- gazione nel primo question time della città di Portici. Ogni mese i consiglieri verranno chiamati a dibattere su particolari temi. E proprio su questi verranno pre- sentate altrettante interrogazioni. Abbiamo chiesto al sindaco - ha precisato il consigliere Mas- simo Olivieri del Pdl - di rego- lamentare le affissioni ‘selvag- ge’ che imbrattano la città. Ma la risposta del primo cittadino è stata poco esaustiva. Cuomo ci ha spiegato che la spesa per risolvere il problema sarebbe troppo esorbitante visti gli ultimi tagli agli enti locali: una risolu- zione si potrebbe trovare in accordi con privati. Ancora una volta, comunque, diversi ‘nei’ infestano il civico consesso. La città non era presente ed il Pdl è stato l’unico partito a presenta- re un’interrogazione. Il consi- glio, probabilmente, non era preparato ad affrontare un que- stion time e nemmeno la temati- ca delle affissioni selvagge”. Il sindaco Enzo Cuomo, ha intan- to promesso che farà una mappa- tura delle affissioni e che pen- serà a come rimuovere i manife- sti abusivi. D’altro canto se la spesa è esorbitante c’è chi ha pensato ad una azione ‘a costo zero’ per ripulire la città. Sono i ragazzi del movimento cinque stelle appunto che hanno portato avanti la loro battaglia fuori dal consiglio comunale. “ Già nel mese di marzo - hanno precisato gli attivisti - presentammo un dossier, dove in esso chiunque può rilevare la maggior parte dei luoghi presi da mira dai manifesti selvaggi. In tale occa- sione il Movimento cinque stelle ha chiesto semplicemente l’ap- plicazione del regolamento comunale sulla Disciplina dei Mezzi Pubblicitari e delle Pub- bliche Affissioni, che prevede la rimozione dei manifesti abusivi se entro 10 giorni non provvede il committente che ha commesso il reato. In quell’occasione il Movimento di Portici si è anche offerto di rimuovere gratuita- mente i manifesti abusivi. Ma ad oggi non c’è stata ancora rispo- sta”. Piano contro il manifesto selvaggio, mea culpa in Assise Crisi della Tess, la soluzione è nella liquidazione dei crediti da parte della Regione Campania ERCOLANO (naco) - ‘Moral suasion’ di Anto- nio Marciano e Massi- mo Ianniciello nell’audi- zione della terza commis- sione regionale lavoro ed attività produttive, che si è tenuta in regione Cam- pania ieri pomeriggio, alla vigilia del rinnovo del Cda della Tess. All’ordine del giorno, infatti, la questione relati- va alle istanze lavorative dei dipendenti della società che ha sede ad Ercolano, a villa Ruggie- ro. I due consiglieri regionali, rispettivamente esponenti di Pd e Pdl hanno garantito “l’inte- resse nei confronti della Tess. Marciano e Ianni- ciello - hanno spiegato i dipendenti della Tess - ci hanno assicurato che si faranno portavoce delle nostre istanze e chiede- ranno al presidente della Regione Stefano Caldoro che venga posto in essere un tavolo istituzione rela- tivo proprio alla questio- ne della nostra società”. In sostanza si chiederà innanzitutto che la Regio- ne Campania liquidi i crediti che vanta la Tess. Parliamo - hanno aggiunto i lavoratori - di circa sei milioni e mezzo di euro. Nessuno però ha parlato di tempistica nonostante le garanzie: Marciano e Ianniciello hanno già contattato gli esponenti della giunta di Caldoro ma non basta il consenso degli assessori per sbloccare simili cifre”. Massa di Somma, Oliviero e Vicedomini parlano di rinnovamento e riforme MASSA DI SOMMA - Intervento di Carmine Oli- viero, candidato al consiglio comunale con la lista ‘Rinnoviamo Massa’, capeggiata dal ‘papabile’ sinda- co Giulio Vicedomini. Il discorso dell’aspirante con- sigliere ha affrontato il tema del rinnovamento e delle riforme. San Sebastiano, di Bernardini punta sulla lotta alla criminalità organizzata Serrara Fontana, Tilde Trofa presenta gli aspiranti consiglieri al Comune SAN SEBASTIANO AL VESUVIO - Lotta alla crimi- nalità organizzata al centro del ‘discorso’ elettorale di federazione della sinistra, lista guidata dal candidato sin- daco Roberto di Bernardini. “Anche se la morsa della criminalità organizzata a San Sebastiano è meno stringen- te - sostengono gli esponenti cittadini di Fds - è necessario tenere comunque alto il livello di attenzione”. SERRARA FONTANA - Tilde Trofa, candidata sin- daco al Comune di Serrara Fontana presenta gli aspiran- ti consiglieri che fanno parte della lista che la appog- gerà alla prossima tornata elettorale di maggio. Sono già in pieno regime le fasi della campagna elettorale sull’isola di Ischia. ERCOLANO (nc) - Giro di boa per il gruppo Allean- za per l’Italia. Dopo uno straordinario successo incassato nelle elezioni dello scorso anno, oggi il partito di Francesco Rutel- li si trova privo di un espo- nente in giunta e con il pro- prio gruppo consiliare pre- potentemente costretto a sedere tra i banchi dell’op- posizione. “Percorreremo la nostra strada - così gli esponenti dell’Api nei con- fronti della maggioranza - tra le fila dell’opposizione, dove non ci poniamo volontariamente, ma dove resteremo per la scelta immotivata e irragionevole di questo sindaco e di que- sta maggioranza. Il patto elettorale sancito con i nostri elettori nel marzo scorso è stato rotto, noi non possiamo che prenderne atto. Alleanza per l’Italia continuerà ad operare con trasparenza, con forza e con passione, nell’esclusivo interesse della nostra città”. Intanto l’ex assesso- re Api Lino Vitiello ha deciso di ‘provocare’ il nuovo assessore del Pd Irene Coppola attraverso alcune dichiarazioni forti apparse sulla pagina uffi- ciale del social network facebook aperta proprio dall’ex delegato di Straz- zullo. “Forse - così Vitiello ad Irene Coppola - avresti dovuto preoccuparti non dico di incontrarmi ma almeno di chiamarmi per “lavorare in continuazione con quanto fatto dal mio predecessore”, come da te dichiarato. Ma forse quella di non mentire mai, è una preoccupazione che ho sempre avuto solo io, nella classe politica ercolanese. Il mandato preciso dell’e- lettorato diceva che Allean- za per l’Italia doveva, con il suo 20% di voti in questa coalizione, governare la città. E allora perché siamo all’opposizione? E perché il nostro posto in giunta lo occupi tu?”. ERCOLANO Scontro verbale tra l’ex assessore e la quota rosa del Partito democratico SAN SEBASTIANO AL VESUVIO (cs) - L’associazione ‘Sott’e’ncoppa’ e l’Equobar di San Sebastiano al Vesuvio hanno organiz- zato il ‘Laboratorio di pensiero’ dell’associa- zione ‘Contro Vento’ dal tema ‘Educare alla legalità e alla cittadinanza attiva; la forza del- l’associazionismo’. L’Associazione di volon- tariato ‘Contro Vento’, del coordinamento locale di Portici, apre a tutti la possibilità di riflettere su tale tema, focalizzando l’obietti- vo sulla problematica legalità come condizio- ne di vita per i minori dei nostri quartieri, osservandone le luci e le ombre, ma soprat- tutto investendo sulla possibilità di riscatto attraverso dei piccoli segni di solidarietà. Il Laboratorio si svolgerà quest’oggi alle 18 presso l’Equobar via Luca Giordano a San Sebastiano al Vesuvio. L’appuntamento sarà arricchito dalla partecipazione di Tano Grasso, fondatore della Fai, e quindi dell’an- tiracket nazionale, forte della propria espe- rienza come componente della commissione Antimafia, e Silvana Fucito, donna corag- gio, imprenditrice, impegnata nella lotta alla camorra e presidentessa dell’associazione antiracket ‘San Giovanni a Teduccio per la legalità. Commerciante di vernici, Silvana Fucito, per essersi opposta al racket camorri- sta, vide il suo negozio a San Giovanni a Teduccio morire tra le fiamme il 19 settem- bre del 2002. Trovò la forza di denunciare i suoi oppressori ed è oggi diventa un simbolo nella lotta contro il pizzo a Napoli ed in tutta Italia. Contrasto al racket, si inizia da San Sebastiano L’INCONTRO Tavola rotonda con Tano Grasso e Silvana Fucito CRONACHE Venerdì 29 Aprile 2011 Pagina 28 N N apoli S S ud CRONACHE di NAPOLI S.S. Sannitica km. 19,800 81025 Marcianise - Caserta Tel. 0823.581055 - 0823.581005 - 0823.821165 Sito web: www.cronachedinapoli.org CRONACHE di NAPOLI S.S. Sannitica km. 19,800 81025 Marcianise - Caserta Tel. 0823.581055 - 0823.581005 - 0823.821165 Sito web: www.cronachedinapoli.org Api assente dalla giunta, Vitiello attacca Irene Coppola Nel mirino le mura della Reggia e di altri siti storici Un momento del consiglio comunale Il risveglio di Portici In aula il coraggio di chi si ribellò alla cosca Gli imprenditori si costituiscono parte civile Ieri l’udienza del processo contro i Vollaro, cinque le persone alla sbarra GLI IMPUTATI LA MALAVITA NELLA CITTA’ DELLA REGGIA LA SENTENZA Sette anni e due mesi di cella per i fratelli Scafo PORTICI (maga) - L’ac- cusa era di tentata estor- sione aggravata dall’arti- colo sette della legge antimafia del 1991 per aver agito avvalendosi di metodologie tipiche di un’organizzazione mala- vitosa, quali la violenza e la minaccia, e per aver agito al fine di agevolare la cosca di appartenenza, quella che da circa trent’anni opera in maniera ege- monica nella città della Reggia. E per quell’accusa i fratelli Pasqua- le (a sinistra) e Renato Scafo (a destra, rispettivamente di 44 e di 45 anni) rischiavano una condan- na pesante come un macigno. Il pubblico ministero anti- mafia Claudio Siragusa aveva chiesto sette anni di reclusione per Pasquale Scafo e 5 anni e 4 mesi per Renato Scafo in ordine a tutti i capi di imputazioni. Ma alla fine le proposte del magistrato inquirente non sono state accolte in toto: ieri pomerig- gio, a conclusione del processo che si è definito con la modalità del rito abbreviato (formula che prevede lo sconto di un terzo della pena), il giudice per le inda- gini preliminari Ludovica Manci- ni ha deciso di condannare i due fratelli a sette anni e due mesi di reclusione complessivi, pur ritenendo colpevoli entrambi di tutti i reati contestati. A conti fatti le pene comminate sono state ‘contenute’: Pasquale Scafo, che aveva già un precedente penale per analoghi fatti (è stato condannato con sentenza definiti- va assieme a Ferdinando Tasso- ne per un tentativo di estorsione ai danni dei titolari del ristorante “Ciro ’a mare”, più volte oggetto di raid intimidatori) ha rimediato quattro anni e due mesi, mentre a Renato Scafo sono stati inflitti tre anni. Segno questo che il giudice ha tenuto conto anche di alcune delle argomentazioni difensive sostenute dal- l’avvocato Giuseppe Perna. Gli Scafo sono finiti sotto processo per aver tentato di imporre il pizzo al titolare di un esercizio commerciale in via Libertà: gli avrebbero chiesto 15mila euro, tangente da versare in tre rate da 5mila euro. Il giorno della consegna della prima tran- che di denaro, però, i fratelli Scafo vennero stati arrestati: nel- l’esercizio commerciale trovarono ad attenderli alcuni agenti del commissariato di Portici-Ercolano che si erano finti commessi del- l’attività. Vincenzo Di Norcia Diego Spedaliere Mario Fiorillo Claudio Marco Terminiello Margherita Pisano Raffaele Vollaro

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di Manuela Galletta

PORTICI - Si era rivolto al clan Vollaroper un prestito, per cercare, con queisoldi, di risollevare le sorti della sua atti-vità commerciali. I 50mila euro chiesti edottenuti servivano a rimettersi in sesto.Ma la scelta di affidarsi alla mala perrisolvere i propri problemi alla fine sirivelò come un boomerang. Gli ‘strozzi-ni’ lo spinsero nel baratro della dispera-zione, un inferno senza via d’uscita.Applicarono tassi di interesse dal 7 al 30per cento su base mensile. Una pretesatroppo alta per essere soddisfatta. Lui, ilcommerciante, all’inizio ci provò pure arispettare agli accordi, ma alla fine dovet-te cedere. E alle prime difficoltà il clannon esitò a terrorizzarlo, a minacciarlo,arrivando pure a picchiarlo. Non solo. Lamoglie del commerciante venne anchecostretta ad acquistare all’asta i gioiellidella moglie del boss Raffale Vollaro,confiscati nel 2004, gioielli poi ovvia-mente ritornati nelle mani della donna.Un incubo. Un incubo finito la mattinadel 9 maggio dello scorso anno quando icarabinieri della compagnia di Torre delGreco portarono in carcere sei esponentidel clan Vollaro accusati dal commer-ciante di avergli rovinato la vita. Ieri mat-tina i sei arrestati sono comparsi dinanzial giudice delle udienze preliminari Raf-faele Piccirillo per affrontare il primostep dell’iter processuale scaturito dall’in-chiesta. Diego Spedaliere, il cognato del

boss Raffaele Vollaro senior, è stato ilsolo ad aver scelto di essere processatocol rito abbreviato, formula che in caso dicondanna prevede lo sconto di un terzodella pena. Gli altri cinque imputatihanno optato per la strada ordinaria esono stati rinviati a giudizio come chiestodal pubblico ministero antimafia titolaredel procedimento. Il processo si aprirà il 7giugno e sarà sovrinteso dai giudici dellaterza sezione penale del tribunale diNapoli. Sul banco degli imputati ci saran-no: il ras Raffaele Vollaro senior (cheviveva a San Giorgio prima di finire ingalera), la moglie Margherita Pisano,Marco Claudio Terminiello, MarioFiorillo e Vincenzo Di Norcia (difesidagli avvocati Giovanni Cappuccio,Alfonso Stabile, Maurizio Capozzo,Nicolas Balzano e Giuseppe Perna).Rispondono a vario titolo di usura edestorsione aggravati dall’articolo settedella legge antimafia del 1991 per averagito al fine di agevolare la cosca diappartenenza, quella dei Vollaro. Nel pro-cedimento, ieri mattina, si sono costituitiparte civile anche l’associazione “SosImpresa” (rappresentata dall’avvocatoAlfredo Nello) e l’associazione antiracketdi Portici guidata da Sergio Vigilante.Costituzione di parte civile solo ‘rinviata’per il Comune di Portici, che era presentein aula rappresentata dall’avvocato IreneCoppola. L’avvocato Maurizio Capozzoaveva chiesto al giudice di non accettarela costituzione dell’Ente di via Campitelli

perché nell’istanza non erano precisate leragioni che spingevano l’amministrazionelocale a chiedere i danni agli imputati.Letto l’incartamento, il giudice si è alli-neato alle argomentazioni del penalista. Il

Comune però non è del tutto fuori daigiochi: potrà presentare una nuova istanzain occasione dell’inizio del processo diprimo grado contro Raffaele Vollaro edaltri quattro imputati.

PORTICI - IL PRIMO CITTADINO AMMETTE I RITARDI NELLA REPRESSIONE DEL FENOMENOERCOLANO

PORTICI (naco) - Manifestiselvaggi imbrattano la Reggia ead altri siti storici del comunevesuviano. Le mura cittadinesono ‘infestate’ dalle pubblicitàdei partiti, e non solo. Il fenome-no delle affissioni selvagge, aPortici, è una realtà a volte pocoaffrontata dalle amministrazioni.Tra la non curanza dei cittadinisi rischia di dissipare la ricercatabellezza di Portici. A pensarla inmodo diverso sono due partitisituati ai due esatti antipodi nelpanorama politico italiano elocale. Da un lato la fazione delliberalismo berlusconiano, ilPdl, dall’altro la democrazia par-tecipata del movimento cinquestelle. Entrambi i gruppi hannol’obiettivo di liberare la cittàdalle pubblicità e dai manifesti.Da un lato, quindi, c’è il Popolodelle libertà, unico gruppo consi-liare ad aver presentato l’interro-gazione nel primo question timedella città di Portici. Ogni mese iconsiglieri verranno chiamati adibattere su particolari temi. Eproprio su questi verranno pre-sentate altrettante interrogazioni.

“Abbiamo chiesto al sindaco -ha precisato il consigliere Mas-simo Olivieri del Pdl - di rego-lamentare le affissioni ‘selvag-ge’ che imbrattano la città. Mala risposta del primo cittadino èstata poco esaustiva. Cuomo ciha spiegato che la spesa perrisolvere il problema sarebbetroppo esorbitante visti gli ultimitagli agli enti locali: una risolu-zione si potrebbe trovare in

accordi con privati. Ancora unavolta, comunque, diversi ‘nei’infestano il civico consesso. Lacittà non era presente ed il Pdl èstato l’unico partito a presenta-re un’interrogazione. Il consi-glio, probabilmente, non erapreparato ad affrontare un que-stion time e nemmeno la temati-ca delle affissioni selvagge”. Ilsindaco Enzo Cuomo, ha intan-to promesso che farà una mappa-

tura delle affissioni e che pen-serà a come rimuovere i manife-sti abusivi. D’altro canto se laspesa è esorbitante c’è chi hapensato ad una azione ‘a costozero’ per ripulire la città. Sono iragazzi del movimento cinquestelle appunto che hanno portatoavanti la loro battaglia fuori dalconsiglio comunale. “Già nelmese di marzo - hanno precisatogli attivisti - presentammo undossier, dove in esso chiunquepuò rilevare la maggior partedei luoghi presi da mira daimanifesti selvaggi. In tale occa-sione il Movimento cinque stelleha chiesto semplicemente l’ap-plicazione del regolamentocomunale sulla Disciplina deiMezzi Pubblicitari e delle Pub-bliche Affissioni, che prevede larimozione dei manifesti abusivise entro 10 giorni non provvedeil committente che ha commessoil reato. In quell’occasione ilMovimento di Portici si è ancheofferto di rimuovere gratuita-mente i manifesti abusivi. Ma adoggi non c’è stata ancora rispo-sta”.

Piano contro il manifesto selvaggio, mea culpa in AssiseCrisi della Tess,

la soluzioneè nella liquidazionedei crediti da parte

della RegioneCampania

ERCOLANO (naco) -‘Moral suasion’ di Anto-nio Marciano e Massi-mo Ianniciello nell’audi-zione della terza commis-sione regionale lavoro edattività produttive, che siè tenuta in regione Cam-pania ieri pomeriggio,alla vigilia del rinnovodel Cda della Tess.All’ordine del giorno,infatti, la questione relati-va alle istanze lavorativedei dipendenti dellasocietà che ha sede adErcolano, a villa Ruggie-ro. I due consiglieriregionali, rispettivamenteesponenti di Pd e Pdlhanno garantito “l’inte-resse nei confronti dellaTess. Marciano e Ianni-ciello - hanno spiegato idipendenti della Tess - cihanno assicurato che sifaranno portavoce dellenostre istanze e chiede-ranno al presidente dellaRegione Stefano Caldoroche venga posto in essereun tavolo istituzione rela-tivo proprio alla questio-ne della nostra società”.In sostanza si chiederàinnanzitutto che la Regio-ne Campania liquidi icrediti che vanta la Tess.“Parliamo - hannoaggiunto i lavoratori - dicirca sei milioni e mezzodi euro. Nessuno però haparlato di tempisticanonostante le garanzie:Marciano e Ianniciellohanno già contattato gliesponenti della giunta diCaldoro ma non basta ilconsenso degli assessoriper sbloccare similicifre”.

Massa di Somma, Oliviero e Vicedominiparlano di rinnovamento e riformeMASSA DI SOMMA - Intervento di Carmine Oli-viero, candidato al consiglio comunale con la lista‘Rinnoviamo Massa’, capeggiata dal ‘papabile’ sinda-co Giulio Vicedomini. Il discorso dell’aspirante con-sigliere ha affrontato il tema del rinnovamento e delleriforme.

San Sebastiano, di Bernardini puntasulla lotta alla criminalità organizzata

Serrara Fontana, Tilde Trofa presentagli aspiranti consiglieri al Comune

SAN SEBASTIANO AL VESUVIO - Lotta alla crimi-nalità organizzata al centro del ‘discorso’ elettorale difederazione della sinistra, lista guidata dal candidato sin-daco Roberto di Bernardini. “Anche se la morsa dellacriminalità organizzata a San Sebastiano è meno stringen-te - sostengono gli esponenti cittadini di Fds - è necessariotenere comunque alto il livello di attenzione”.

SERRARA FONTANA - Tilde Trofa, candidata sin-daco al Comune di Serrara Fontana presenta gli aspiran-ti consiglieri che fanno parte della lista che la appog-gerà alla prossima tornata elettorale di maggio. Sonogià in pieno regime le fasi della campagna elettoralesull’isola di Ischia.

ERCOLANO (nc) - Girodi boa per il gruppo Allean-za per l’Italia. Dopo unostraordinario successoincassato nelle elezionidello scorso anno, oggi ilpartito di Francesco Rutel-li si trova privo di un espo-nente in giunta e con il pro-prio gruppo consiliare pre-potentemente costretto asedere tra i banchi dell’op-posizione. “Percorreremola nostra strada - così gliesponenti dell’Api nei con-fronti della maggioranza -

tra le fila dell’opposizione,dove non ci poniamovolontariamente, ma doveresteremo per la sceltaimmotivata e irragionevoledi questo sindaco e di que-sta maggioranza. Il pattoelettorale sancito con inostri elettori nel marzoscorso è stato rotto, noi nonpossiamo che prenderneatto. Alleanza per l’Italiacontinuerà ad operare contrasparenza, con forza econ passione, nell’esclusivointeresse della nostra

città”. Intanto l’ex assesso-re Api Lino Vitiello hadeciso di ‘provocare’ ilnuovo assessore del PdIrene Coppola attraversoalcune dichiarazioni fortiapparse sulla pagina uffi-ciale del social networkfacebook aperta propriodall’ex delegato di Straz-zullo. “Forse - così Vitielload Irene Coppola - avrestidovuto preoccuparti nondico di incontrarmi maalmeno di chiamarmi per“lavorare in continuazione

con quanto fatto dal miopredecessore”, come da tedichiarato. Ma forse quelladi non mentire mai, è unapreoccupazione che hosempre avuto solo io, nellaclasse politica ercolanese.Il mandato preciso dell’e-lettorato diceva che Allean-za per l’Italia doveva, conil suo 20% di voti in questacoalizione, governare lacittà. E allora perché siamoall’opposizione? E perchéil nostro posto in giunta looccupi tu?”.

ERCOLANO Scontro verbale tra l’ex assessore e la quota rosa del Partito democratico

SAN SEBASTIANO AL VESUVIO (cs) -L’associazione ‘Sott’e’ncoppa’ e l’Equobardi San Sebastiano al Vesuvio hanno organiz-zato il ‘Laboratorio di pensiero’ dell’associa-zione ‘Contro Vento’ dal tema ‘Educare allalegalità e alla cittadinanza attiva; la forza del-l’associazionismo’. L’Associazione di volon-tariato ‘Contro Vento’, del coordinamentolocale di Portici, apre a tutti la possibilità diriflettere su tale tema, focalizzando l’obietti-vo sulla problematica legalità come condizio-ne di vita per i minori dei nostri quartieri,osservandone le luci e le ombre, ma soprat-tutto investendo sulla possibilità di riscattoattraverso dei piccoli segni di solidarietà. IlLaboratorio si svolgerà quest’oggi alle 18presso l’Equobar via Luca Giordano a San

Sebastiano al Vesuvio. L’appuntamento saràarricchito dalla partecipazione di TanoGrasso, fondatore della Fai, e quindi dell’an-tiracket nazionale, forte della propria espe-rienza come componente della commissioneAntimafia, e Silvana Fucito, donna corag-gio, imprenditrice, impegnata nella lotta allacamorra e presidentessa dell’associazioneantiracket ‘San Giovanni a Teduccio per lalegalità. Commerciante di vernici, SilvanaFucito, per essersi opposta al racket camorri-sta, vide il suo negozio a San Giovanni aTeduccio morire tra le fiamme il 19 settem-bre del 2002. Trovò la forza di denunciare isuoi oppressori ed è oggi diventa un simbolonella lotta contro il pizzo a Napoli ed in tuttaItalia.

Contrasto al racket, si inizia da San SebastianoL’INCONTRO Tavola rotonda con Tano Grasso e Silvana Fucito

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Api assente dalla giunta, Vitiello attacca Irene Coppola

Nel mirino le mura della Reggia e di altri siti storici

Un momento del consiglio comunale

Il risveglio di Portici

In aula il coraggio di chi si ribellò alla coscaGli imprenditori si costituiscono parte civileIeri l’udienza del processo contro i Vollaro, cinque le persone alla sbarra

GLI IMPUTATI

LA MALAVITA NELLA CITTA’ DELLA REGGIA LA SENTENZA

Sette anni e due mesi di cella per i fratelli ScafoPORTICI (maga) - L’ac-cusa era di tentata estor-sione aggravata dall’arti-colo sette della leggeantimafia del 1991 peraver agito avvalendosi dimetodologie tipiche diun’organizzazione mala-vitosa, quali la violenza ela minaccia, e per aver agito alfine di agevolare la cosca diappartenenza, quella che da circatrent’anni opera in maniera ege-monica nella città della Reggia. Eper quell’accusa i fratelli Pasqua-le (a sinistra) e Renato Scafo (adestra, rispettivamente di 44 e di45 anni) rischiavano una condan-na pesante come un macigno. Il

pubblico ministero anti-mafia Claudio Siragusaaveva chiesto sette annidi reclusione perPasquale Scafo e 5 annie 4 mesi per RenatoScafo in ordine a tutti icapi di imputazioni. Maalla fine le proposte del

magistrato inquirente non sonostate accolte in toto: ieri pomerig-gio, a conclusione del processoche si è definito con la modalitàdel rito abbreviato (formula cheprevede lo sconto di un terzodella pena), il giudice per le inda-gini preliminari Ludovica Manci-ni ha deciso di condannare i duefratelli a sette anni e due mesi di

reclusione complessivi,pur ritenendo colpevolientrambi di tutti i reaticontestati. A conti fatti lepene comminate sonostate ‘contenute’:Pasquale Scafo, cheaveva già un precedentepenale per analoghi fatti (è statocondannato con sentenza definiti-va assieme a Ferdinando Tasso-ne per un tentativo di estorsioneai danni dei titolari del ristorante“Ciro ’a mare”, più volte oggetto diraid intimidatori) ha rimediatoquattro anni e due mesi, mentre aRenato Scafo sono stati inflitti treanni. Segno questo che il giudiceha tenuto conto anche di alcune

delle argomentazionidifensive sostenute dal-l’avvocato GiuseppePerna. Gli Scafo sonofiniti sotto processo peraver tentato di imporre ilpizzo al titolare di unesercizio commerciale in

via Libertà: gli avrebbero chiesto15mila euro, tangente da versarein tre rate da 5mila euro. Il giornodella consegna della prima tran-che di denaro, però, i fratelliScafo vennero stati arrestati: nel-l’esercizio commerciale trovaronoad attenderli alcuni agenti delcommissariato di Portici-Ercolanoche si erano finti commessi del-l’attività.

Vincenzo Di Norcia

Diego Spedaliere

Mario Fiorillo

Claudio Marco Terminiello

Margherita Pisano

Raffaele Vollaro