Cronache Economiche 14

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Istituto Nazionale per il Commercio Estero ULTIMI SVILUPPI FOCUS - VISITA DEL VICE MINISTRO ADOLFO URSO Si chiama Piano Mediterraneo ed e’ stato lanciato ad Istanbul dal Vice Ministro allo Sviluppo economico con delega al Commercio estero, On. Adolfo Urso. In occasione di una “due giorni” sul Bosforo, nel corso della quale ha incontrato il suo omologo, Zafer Caglayan, e la comunita’ imprenditoriale italiana attiva in Turchia. l’On. Urso, accompagnato dal Presidente di Simest e dal Direttore generale dell’Ice, ha tratteggiato le linee caratterizzanti questo nuovo progetto, diretto ad identificare occasioni di investimento in Algeria, Marocco, Tunisia, Libia, Egitto e Turchia nei settori agroalimentare, ambientale, industriale, energetico ed infrastrutturale. “Sono assolutamente soddisfatto di questa missione in Turchia, superiore alle mie aspettative, soprattutto perche’ ho trovato la loro grande disponibilita’ a lavorare con le imprese 1

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(periodo dal 19 maggio al 1 giugno 2009 - nr 14) prot. nr. 1655

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Istituto Nazionale per il Commercio Estero

ULTIMI SVILUPPI FOCUS - VISITA DEL VICE MINISTRO ADOLFO URSO

Si chiama Piano Mediterraneo ed e’ stato lanciato ad Istanbul dal Vice Ministro allo Sviluppo economico con delega al Commercio estero, On. Adolfo Urso. In occasione di una “due giorni” sul Bosforo, nel corso della quale ha incontrato il suo omologo, Zafer Caglayan, e la comunita’ imprenditoriale italiana attiva in Turchia. l’On. Urso, accompagnato dal Presidente di Simest e dal Direttore generale dell’Ice, ha tratteggiato le linee caratterizzanti questo nuovo progetto, diretto ad identificare occasioni di investimento in Algeria, Marocco, Tunisia, Libia, Egitto e Turchia nei settori agroalimentare, ambientale, industriale, energetico ed infrastrutturale. “Sono assolutamente soddisfatto di questa missione in Turchia, superiore alle mie aspettative, soprattutto perche’ ho trovato la loro grande disponibilita’ a lavorare con le imprese italiane”, ha tenuto a sottolineare l’On. Urso al termine della missione, in occasione della quale ha concordato con il collega Caglayan di realizzare un’azione comune attraverso la “partnership” delle nostre imprese in Turchia e nelle aree di prossimita’ del Paese, che sono quelle che piu’ cresceranno in questi mesi difficili e tanto piu’ nei prossimi anni. Le premesse per uno sviluppo significativo della presenza italiana nei Paesi della sponda del Mediterraneo sono concrete; dalla Turchia e’ necessario partire, vera e propria roccaforte imprenditoriale, il cui ingresso nell’Unione europea e’ fortemente voluta dall’Italia, in quanto “noi crediamo sia necessario per l’Italia e per l’Europa ancorare la Turchia al nostro continente e nel contempo spostare l’asse europeo verso il bacino del

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Mediterraneo”. Concetti anticipati dal Vice Ministro gia’ durante la cena ufficiale presso Palazzo di Venezia ad Istanbul con gli imprenditori italiani, dove sono state ricordate le numerose opportunita’ di investimento ancora da cogliere per l’Italia, che anche nel 2008 si e’ confermata terzo partner commerciale di Ankara. Ne e’ un esempio concreto il workshop sulle tecnologie ambientali, organizzato negli stessi giorni dall’Ufficio Ice di Istanbul, settore in cui nei prossimi 15 anni la Turchia dovrebbe investire circa 50 miliardi di euro. I campi dove le aziende italiane (16 tra queste erano presenti al seminario) potranno convogliare i propri investimenti sono il trattamento delle acque reflue e dei rifiuti solidi, il riciclaggio derivante da raccolta differenziata, la trasformazione di rifiuti in energia utilizzabile per l’industria e le abitazioni, la protezione delle coste e del mare. Nel 2009 – ha ricordato il Vice Ministro agli imprenditori italiani presenti – devono essere confermati gli ottimi risultati conseguiti l’anno scorso, quando l’Italia e’ risultata prima nell’aggiudicazione di commesse pubbliche in Turchia, il cui mercato ha nel contempo assorbito ben il 36% dell’export della difesa del nostro Paese, per un valore di 1,1 miliardi di dollari. Successi resi possibili anche grazie agli eccellenti rapporti politici ed al sostegno che l’Italia continua a garantire ad Ankara in chiave di adesione all’Unione europea, supporto che in ogni incontro l’On. Urso ha tenuto a ribadire ai propri interlocutori turchi. Nel corso della serata i rappresentanti dei maggiori gruppi imprenditoriali attivi nel Paese (Unicredit, Fiat, Pirelli, Eni, Astaldi) hanno tratteggiato all’On. Urso un quadro particolareggiato delle proprie attivita’ e dell’ambiente macroeconomico in cui si trovano ad operare. Un ambiente fatto al momento di luci ed ombre, caratterizzato da una parte da una rassicurante tenuta del sistema bancario alla crisi finanziaria internazionale e da un adeguato livello di liquidita’ degli istituti di credito, ma anche da un incremento preoccupante della disoccupazione (16,1% a febbraio), dalla presenza dell’economia sommersa e da un comportamento ondivago del Governo in sede di negoziato con il Fondo Monetario per un nuovo prestito. In ottima salute, a dispetto del calo della produzione industriale (-21,3% a gennaio), le varie aziende italiane presenti, con Unicredit che nel 2008 ha aperto nel Paese circa 200 nuovi sportelli, la Fiat che l’anno scorso ha registrato un incremento dell’export del 40%, il gruppo Astaldi, aggiudicataria di un importante progetto finalizzato alla costruzione del terzo ponte sul Corno d’Oro ed in lizza nella gara per la realizzazione dell’autostrada che unira’ Istanbul ad Izmir, per un valore complessivo di 6 miliardi di Euro. Il giorno seguente, mentre ad Ankara si svolgeva la quinta edizione del Monitoring Committee presso il locale Ministero dell’Industria, l’On. Urso ha incontrato il Ministro del Commercio estero, Zafer Caglayan. Un incontro di circa un’ora e mezza durante il quale entrambi hanno avuto modo di esprimere la propria soddisfazione per l’eccellente andamento delle relazioni economiche tra i due Paesi e di affrontare alcune specifiche tematiche di natura commerciale.

Il Presidente della Camera dell'Industria di Istanbul: " Il Sud-Est della Turchia dispone

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di un grande potenziale di crescita, ma necessita di investimenti diretti". Il Presidente della Camera dell'Industria di Istanbul (ISO), Tanil Kucuk, ha guidato nei giorni scorsi una delegazione di oltre settanta imprenditori a Mardin e Sanliurfa nel Sud-est del paese, allo scopo di verificare le opportunita' di investimenti in quell'area. Le province di Mardin e Sanliurfa, rientranti nell'ambito del progetto di sviluppo denominato GAP (Progetto di Sviluppo dell'Anatolia Sud-Orientale) - visitate da Kucuk e dai suoi colleghi - possono essere dei modelli per lo sviluppo socio-economico di un'area che oggi e' fonte soprattutto di emigrazione e bassa crescita economica (il PIL pro-capite turco e' di oltre 10.000 $ , ma nel sud-est si contrae a circa 1.000 $ e ad Istanbul sale sino a 25.000 $). Il Presidente dell'ISO, ha anche evidenziato che le regioni anatoliche del sud in genere necessitano di nuove politiche di incentivi e che soprattutto gli imprenditori delle aree piu' industrializzate investano nelle province meno sviluppate per evitare il continuo e forte flusso migratorio verso Istanbul e l'area di Marmara ormai quasi sature di impianti industriali. Il Presidente Kucuk ha evidenziato che "...per prevenire l'immigrazione, dobbiamo risolvere i problemi delle aree meno sviluppate del paese e migliorare le condizioni di vita in Anatolia...", sottolineando che non tutte le province del sud-est della Turchia hanno una vocazione industriale o possono averla e che per esempio Mardin dovrebbe migliorare le sue capacita' di attrazione turistica, mentre Sanliurfa potrebbe accrescere ancor piu' la sua vocazione agricola e sviluppare quella turistica. (Fonte ICE).

Commercio estero dell’Unione Europea in calo. Secondo i dati EUROSTAT per il periodo gennaio-febbraio 2009, il volume del commercio estero dell’Unione e’ diminuito con tutti i principali partner. Le esportazioni europee nei confronti della Turchia sono calate del 41% e le importazioni europee dalla Turchia sono diminuite del 30%. Sempre secondo i dati di EUROSTAT il calo piu’ sensibile delle esportazioni UE e’ avvenuto nei confronti della Russia (-37%), della Corea del Sud (-33%) e dell’India (-31%). Rispettivamente il calo maggiore delle importazioni da paesi extra UE si e’ registrato nei confronti della Russia (-39%). L’Unione a 27 ha esportato in Turchia nei primi due mesi del 2009 ben 5.6 miliardi di euro di beni.

La Turchia rimette in discussione l’utilita’ del prestito del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Il quotidiano economico Referans (corrispondente all’italiano “Sole 24 Ore”) indaga piu’ da vicino sul prossimo prestito del FMI. Il quotidiano parla di una volonta’ di ritardare l’entrata in vigore dell’Accordo e delle speranze per la conclusione del relativo accordo deluse dalla nomina dell’ex Ministro degli Affari Esteri, Ali

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Babacan, a Vice Primo Ministro e Ministro dell’Economia a seguito del recente rimpasto di Governo. Quest’ultimo sembrerebbe mosso dagli sviluppi positivi dell’economia turca: l’indice della fiducia dei consumatori e’ salito a 80.75 punti (il livello piu’ alto da 7 mesi a questa parte); ad aprile il 51.4 % degli industriali ha registrato aumenti dell’output; sempre ad aprile la capacita’ d’utilizzo degli impianti produttivi e’ salita a 66.8% (il livello piu’ alto da 5 mesi); l’occupazione nel settore manifatturiero e’ salita del 23.06%; l’indice borsistico e’ salito del 45% negli ultimi due mesi. Il quotidiano tuttavia ricorda come il prestito del FMI era atteso non tanto per le necessita’ legata ai fondi disponibili quanto alla possibilita’ di applicare una rigorosa disciplina fiscale. Referans elenca dunque anche le varie ragioni a favore del prestito: il deficit di Bilancio raggiungera’ circa 30 miliardi di euro entro la fine dell’anno, nei primi 4 mesi dell’anno in corso la Turchia ha finanziato con 4.8 miliardi di euro il sistema di sicurezza sociale ma il sistema non riesce a tenere il passo; il Governo spende grandi quantita’ di denaro per i sussidi alle imprese (il Grain Board ha finanziato i produttori di anacardi con 700 milioni di euro); le entrate di Bilancio diminuiscono; i bisogni del Paese per ripagare i debiti esteri diminuiscono e le entrate da investimenti stranieri sono in declino.

Turisti stranieri crescono 6.2% all’anno. I turisti stranieri che visitano la Turchia sono sempre piu’ numerosi. La crescita, secondo i dati provvisori del Ministero del Turismo di Ankara, e’ del 6.2 % all’anno. Nel primo quadrimestre del 2009, il numero totale dei visitatori stranieri e’ stato di 4.6 milioni, lo 0.5% in meno dell’anno scorso, ma, di questi, 1.75 milioni hanno visitato la Turchia nel solo mese di aprile. I tedeschi detengono la fetta piu’ ampia degli arrivi turistici da paesi stranieri con il 16.82% del totale, seguono i bulgari, 8.17% e i georgiani, 7.08%. (Fonte ANSA).

La Costa Crociere presenta la nuova nave da crociera a Istanbul. Il gruppo Costa Crociere ha presentato la nuova nave da crociera Costa Luminosa a Karaköy, Istanbul. Nel 2009, Costa Crociere portera’ 100 000 visitatori a Istanbul a dimostrazione del forte interesse del Gruppo per la capitale economica e culturale del paese e in generale per la Turchia. La nave possiede 1130 cabine, puo’ trasportare fino a 2826 ospiti ed e’ costata 450 milioni di euro.

ECONOMIA E POLITICA ECONOMICA

La Confindustria turca (TUSIAD) prevede il PIL 2009 in calo del 4,1%. Secondo uno studio congiunturale predisposto dalla TUSIAD (l'equivalente turca della Confindustria), il 2009 si concludera' con una contrazione del PIL pari al 4,1% rispetto all'anno precedente. E' interessante notare che anche il

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governo turco - pochi giorni orsono - aveva rivisto le stime sul PIL da un -1,9% ad un piu' pesante -3,6%. Il dato piu' preoccupante fornito dal report TUSIAD e' quello relativo al PIL del primo trimestre dell'anno in corso che dovrebbe ridursi - rispetto al corrispondente periodo del 2008 - del 13%. La TUSIAD si attende inoltre che l'accordo "stand-by" con l'FMI venga firmato al piu' presto per evitare tempi ancor piu' duri per l'economia locale gia' funestata da un alto tasso di disoccupazione (16%) e da un notevole appesantimento del deficit pubblico (+268% nel periodo gen-apr. '09/gen.-apr.'08). Le previsioni per quanto attiene le esportazioni turche sono tuttaltro che confortanti stabilizzandosi intorno ai 103 miliardi di dollari contro importazioni pari a 138 miliardi di dollari (nel 2008 le esportazioni furono pari a 132 miliardi di dollari, mentre le importazioni furono 202 miliardi di dollari). Nel complesso il rapporto della TUSIAD - pur presentando un quadro a tinte abbastanza fosche - segnala uno stato strutturale dell'economia turca assolutamente non negativo soprattutto alla luce della grave crisi internazionale. Si deve peraltro segnalare che alcuni analisti locali ritengono che la crisi turca si protrarra' per tutto il 2009 e la eventuale ripresa non avverra' prima della meta' del 2010, con conseguenze abbastanze severe sul PIL (stimata riduzione nell'anno in corso del 6/7% e del 2/3% nel 2010). (Fonte ICE)

Investimenti dall'estero in brusco calo (-50%). Italia +55%. Secondo i dati forniti dal Sottosegretariato al Tesoro (Dipartimento Investimenti Esteri) rielaborati da ICE Istanbul, nel corso del primo trimestre dell'anno in corso gli investimenti diretti esteri (IDE) sono calati del 50% rispetto al corrispondente periodo del 2008. Il totale degli investimenti e' stato pari a 2,25 miliardi di dollari, contro i 4,49 miliardi di dollari del primo trimestre del 2008. L'Italia continua ad essere uno dei paesi maggiormente attivi sul versante degli investimenti sul mercato turco ed in controtendenza rispetto a quanto stanno facendo gli altri paesi tradizionalmente presenti in questo paese. Nel primo trimestre, gli investimenti nazionali sono ammontati a 31 milioni di dollari, contro i 20 milioni di dollari del corrispondente periodo dello scorso anno. L'incremento e' del 55% ('09/'08) ed una quota di mercato pari al 5,7% del totale degli IDE giunti in Turchia quest'anno. Le imprese italiane operanti in Turchia al 31/3/09 sono 719 il 3,3% delle 21.664 imprese estere presenti in Turchia. E' peraltro interessante evidenziare che ad ICE Istanbul risultano almeno 7/8 aziende nazionali interessate ad investire a breve sul mercato turco. Lo stock degli investimenti diretti italiani in Turchia oscilla intorno ai 4,7 miliardi di dollari. Il primo paese investitore nel primo trimestre '09 risulta essere la Francia con 478 milioni di dollari, seguito dall'Olanda con 149 milioni di dollari, dalla Germania con 102 milioni di dollari, dagli USA con 74 milioni di dollari e dal Regno Unito con 47 milioni di dollari. Praticamente azzerati (8 milioni di dollari) gli investimenti provenienti dai paesi del Golfo Arabico che lo scorso anno - nello stesso periodo - ammontarono a 1,3 miliardi di dollari. Sul versante

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del numero delle imprese estere operanti sul mercato locale esse - come si accennava in precedenza - ammontano a 21.664 con la Germania al primo posto (3.717 imprese), seguita dal Regno Unito (2.066), dall'Olanda (1.695), Iran (1.048), USA (946), Iraq (600) ed Azerbaijan (598). Delle 21.664 imprese estere operanti in Turchia ben 11.803 (54,5%) sono dislocate ad Istanbul, 2.793 ad Antalya (11,3%), 1.454 ad Ankara (6,7%), 1.283 ad Izmir (5,9%) e 1.277 a Mugla (5,8%). (Fonte ICE)

ENERGIA

La privatizzazione della rete di distribuzione dell’elettricita’ sara’ completata con ogni probabilita’ nel 2009. Secondo il paper strategico per il settore elettrico elaborato dal Ministero dell’Energia, la privatizzazione della rete di distribuzione dell’elettricita’ in Turchia verra’ completata con l’anno in corso. Il paper strategico per il settore elettrico, la cui prima versione fu pubbllicata nel 2004, e’ stato recentemente aggiornato dal Supreme Planning Council. La necessita’ di elaborare un secondo documento strategico e’ emersa a causa dei ritardi nell’attuazione della prima strategia di 5 anni fa. Nel nuovo testo si parla chiaramente di privatizzazione delle reti distributive e della privatizzazione della produzione che verranno lanciati nel 2009. Il nuovo documento non si sofferma eccessivamente sugli introiti per le casse dello Stato ma bensi mette in risalto l’uso dell’energia nucleare e delle rinnovabili. Sempre secondo quanto affermato nel documento, gli impianti di produzione di elettricita’ appartenenti a EUAŞ (Electricity Generation Co. Inc) verranno raggrupati. Obbiettivo del documento strategico e’ di completare il lavoro preliminare delle privatizzazioni nei prossimi mesi e di passare alla fase delle gare nella seconda meta’ dell’anno. Il metodo di gara per la privatizzazione degli impianti produttivi verra’ reso noto a breve. I progetti che vengono considerati prioritari sono: la diga di Ilisu e gli impianti produttivi idroelettrici di Çine, Akköprü e Denir.

Turchia e Brasile insieme per l’estrazione petrolifera nel Mar Nero. Il Presidente Gül ha recentemente annunciato che la Turkish Petroleum Corporation (TPAO) e la brasiliana PetroBras collaboreranno nell’estrazione degli idrocarburi presenti nel Mar Nero. Il Presidente della Repubblica brasiliano, Da Silva (che si e’ recato in visita in Turchia) hanno tenuto una conferenza stampa congiunta a Ankara a seguito di un colloquio e della firma di un accordo tra TPAO e PetroBras. E’ stato riconosciuto da entrambi le parti che l’attuale interscamnbio fra i due paesi (2 miliardi di dollari nel 2008) risulta essere molto al di sotto del potenziale degli scambi. Sia Gül che Da Silva hanno concordato sulle possibilita’ di maggiore sviluppo delle relazioni offerte sia dall’apertura di una rotta aerea tra San Paolo e Istanbul e da un

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insieme promozionali che verranno proposti tra il 2010 e il 2011. Itanto, gli investimenti previsti dalla collaborazione tra TPAO e PetroBras ammontano a 800 milioni di dollari.

INDICATORI MACROECONOMICI Crescita del PNL: Il Governo turco ha attuato con determinazione il

programma di risanamento economico concordato con il FMI a partire dal 1999, conseguendo importanti risultati che hanno reso in questi anni l’economia turca sempre più robusta e stabile. Il Paese si è infatti ripreso dalla crisi con caparbietà ed impegno, riportando una crescita dell’8% nel 2002, del 6% nel 2003, di quasi il 10% nel 2004, del 7,7% nel 2005, del 6% nel 2006 e, seppur in tono minore, del 4,5% nel 2007 (con una produzione complessiva del valore di 659 miliardi di dollari, una cifra che pone la Turchia al 17° posto a livello mondiale). La crescita del PIL per tutto il 2008 e’ stata di 1.1% per un valore complessivo pari a 741 miliardi di dollari.

Inflazione annua: 8,4% nel 2007. A gennaio 2009, l’inflazione si è confermata a due cifre (+10,1%), mentre a febbraio e’ scesa a 7,7%. L’inflazione ha raggiunto, ad aprile 2009, il livello piu’ basso da 39 anni a questa parte: 6.1%.

Interscambio con l’Italia nel 2008: 18,8 miliardi di dollari. Nel 2008, l’Italia si e’ confermata terzo partner commerciale della Turchia, con una crescita dell’interscambio del 7,5% (‘08/’07). Le esportazioni italiane verso la Turchia sono ammontate a 11 miliardi di dollari, registrando un aumento del +10,4% rispetto al 2007; le importazioni sono cresciute del 4,4%, raggiungendo la cifra di 7,8 miliardi di dollari. Il saldo e’ da considerarsi un record per l’Italia: 3,2 miliardi di dollari (+28% rispetto al 2007). La quota di mercato dell’Italia, sul totale generale importato dalla Turchia dal mondo e’ del 5,5%. Nei primi tre mesi del 2009, l’ interscambio tra Italia e Turchia ha raggiunto i 2,664 miliardi di dollari (-44,4% '09/'08). Le esportazioni italiane risultano in vistoso calo -49,5% (1,382 miliardi di dollari), come anche le importazioni dalla Turchia -39,2% (1,282 miliardi di dollari). Il saldo e' attivo per il "Made in Italy" per 100 milioni di dollari. La quota di mercato dell'Italia e' pari al 4,9% del totale delle importazioni della Turchia dal mondo. Al sesto posto la Cina, con un interscambio di 2,653 miliardi di dollari (-31,3% '09/'08).

BORSA DI ISTANBUL Borsa di Istanbul (IMBK 1100) a chiusura di settimana punti 34861

CAMBIO

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1 Euro = YTL 2.174 1 USD = YTL 1.555

A cura di: Gianmarco Macchia Primo Segretario dell’Ufficio Economico eCommerciale dell’Ambasciata d’Italia in Turchia

Roberto Luongo Direttore dell’Ufficio ICE di Istanbul

Redazione: Andrea Perugini - Collaboratore Economico e Finanziario Ufficio Commerciale

Ambasciata d’Italia in Turchia

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