Cronaca di una crisi annunciata di Paco Roca su internazionale

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Paco roca ci dona un ottimo esempio di graphic journalism sulla crisi economica che attanaglia l'Europa. Pubblicata per la prima volta ad aprile, su El Paìs Semanal; in Italia è stata ospitata nel numero speciale di Internazionale dedicato al viaggio.

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Graphic journalism

Cronaca di una crisi annunciata

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Paco Roca è un autore di fumetti spagnolo nato a Valencia nel 1969. I suoi libri sono pubblicati in Italia da Tunué.

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Quanto hadetto per un caffè e un cornetto?

E ora che faccio?Neanche se vendo

l’appartamento riescoa estinguere il mutuo.

Da quando non c’è più la peseta stiamo perdendo il senso del valore delle cose. Non ci spaventano più i prezzi

delle macchine di lusso o il conto di un ristorante raffinato. Ci siamo perfino abituati ai prezzi incomprensibili degli

appartamenti.

Sembrerà strano, ma faccio ancoraconfusione con gli euro.

Il mio amico Sagitario ha comprato un appartamento quando gli immobili avevano raggiunto il valore massimo.

Adesso deve venderlo perché, come tanti altri, è rimasto senza lavoro e non riesce a pagare le rate del mutuo.

Le banche ci hanno offerto quella che sembrava la democratizzazione della ricchezza, il “capitalismo popolare”,

come l’ha definito qualcuno.

Avanti, non vorrete andarvene a mani vuote. Prendete più soldi, non abbiate

paura. Non vi servono dei mobiliper la casa? E una seconda

macchina, ce l’avete?

Che ne dite se aumentiamoun po’ il mutuo, così vi toglietelo sfizio di una bella vacanza

ai Caraibi?

Chi avrebbe immaginato che quell’apparente splendore un giorno

sarebbe finito?

Anche se sarebbe più corretto direche le banche ci hanno messo a portata

di mano lo spreco.

Perché sono state così “premurose” nei nostri confronti?

Investire nel mattone era un affare sicuro, un po’ come l’oro. Era

impossibile che gli immobili perdessero valore!

A cosa si deve il tracollo di un sistema apparentemente perfetto?

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Ecco… …e se usassimo un pizzico

di ingegneria finanziaria?

Investiresu soldi chenon abbiamo

ancora…mi piace!

Le banche ci danno i soldiper comprare la casa. Ma i banchieri non erano soddisfatti

dei guadagni.

Come fare allora per guadagnare di più?

Così i nostri debiti hanno creato molti più soldi.

Tutti ottenevano grandiprofitti giocando con i nostri soldi.

Sono soldi che dobbiamo restituire a scadenza mensile. Soldi a cui bisogna

inevitabilmente aggiungere gli interessi.

Da sempre è così che le banche ottengono i loro profitti.

Con una perizia degnadel miglior alchimista, le banche

hanno trasformato il nostro debitoin fondi di investimento ad alto rischio,

ma molto redditizi.

L’avidità li ha spinti a speculare su qualcosa di intangibile.

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L’economia in cui viviamo si mantiene grazie a unacrescita continua e spietata. Nel giro di poco tempo

siamo passati dalla società dei consumi a quelladel consumismo materialistico. Ostentazione

e spreco senza scrupoli.

Chi ha avuto l’opportunitàdi farlo ha comprato

o venduto case, oppureha investito in borsa.

Il consumismo è un sistema piramidaleche si regge grazie alla sottomissione

di chi sta più in basso, ma aspetta contento la sua opportunità di poter

salire di uno scalino.

Era come giocarea una partitaa Monopoli.

Anch’io,che considero

gli scontrini della spesa alta finanza, ho finitoper investire non so

bene su cosa.

Vaial via.

uff!

Ah, ah, ah!

Questo allegro sprecoa cui ci hanno spintole banche ci sarebbe

costato molto caro.

Posso giocarecon voi?

Certo,vieni pure…

qui trattiamotutti allo

stesso modo.

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A ogni tiro dei dadi, le crepedel sistema aumentavano.

Edifici fantasma disabitati, intere zone residenziali abbandonate, metropolitane mai inaugurate, ponti rimasti a metà…

La classe media, il grande successodella società del benessere,

sta crollando.

Ci hanno licenziatoquasi tutti perché il nostrocliente principale è il comune,

sono mesi che non paga.Ma com’è possibile?

Mutui che non si riesce più a pagare, gente che smette di consumare,aziende che chiudono e creano

più disoccupazione…

Mi sembra di vivere in un racconto di fantascienza in cui la gente abbandonail pianeta prima di un cataclisma. Potremmo dire che la crisi è il sintomo

di un sistema marcio ed esaurito.

È la fine di un’epoca.

Molte aziende con l’acqua alla gola sprofondano definitivamente per i debiti dell’amministrazione, che raggiungono

ormai i quaranta miliardi di euro.

Hop!Hop!

Hop!

Com’è possibile che i governi non rispettino le regole del gioco?

Fino a quando un bel giornola partita è andata a monte.

Mannaggia!Abbiamo fattoun bel casino.

Premi “F5”.

No, meglio se riavvii…

È stato il collasso di un sistemache sembrava perfetto.

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In piena crisi, quando ormai da tempole famiglie avevano cominciatoa tirare la cinghia, il comune

ha speso allegramentetutte le sue risorse.

Tutto questo ha fermato la crescita…

…la mia famiglia ha dovutolasciare la casa perché la banca

l’ha pignorata. Mio padre è disoccupatoe ci siamo trasferiti a casa

dei miei nonni…

ma i mieigenitori

devono conti-nuare a pagare il mutuo del-

l’apparta-mento…

…e ha fatto crollare la piramide del capitalismo.

Se il denaro non si crea né si distrugge…

…ma cambia di mano…

in che mani è adesso?

Lussuosi padiglioni multiuso,moderne spa in piccoli comuni, enormi

e assurde rotatorie…

Poi è stata la volta delle opere faraoniche, dei parchi tematici, dei treni ad alta velocità senza passeggeri e degli

aeroporti senza aerei.

Ci siamo ingenuamente fidati dei politici perché ci proteggessero e si

prendessero cura di noi, e loro hanno dimostrato di essere molto meno

sensati dei cittadini.

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Direttori e manager che hanno portato le banche alla rovina, e che però

ricevono stipendi e pensioni da milionidi euro.

Anche se, intendiamoci, queste sono solo briciole. Se risaliamo la piramide troveremo gli speculatori che hanno

fatto una fortuna con lacompravendita del debito greco.

Solo il 10 per centodella popolazione mondiale…

possiede l’85 per centodella ricchezza.

Secondo lo stesso studio dell’Unesco,il 2 per cento dei più ricchi… …e i ricchi vogliono

restare ricchi.A ogni costo.

E guarda che non parlo solo dei molto ricchi, ma anche di te,

di tutti… Credi di viveremale per la crisi?

possiede la metà della ricchezzamondiale.

…chiedilo alle persone che soffronola fame.

Per non parlare dei regimidei paesi arabi, protetti per anni dagli

interessi energetici e geopolitici dell’occidente...

Cosa stiamo facendo per usciredalla crisi?

La fame ha provocato un milionedi morti nel Corno d’Africa,

800mila erano bambini.La crisi non è solo economica, è un

problema del sistema su scala mondiale.

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I governi di mezza Europa stanno riducendo gli stipendi e le pensioni, proprio non capisco come questo

farà aumentare il lavoro…

…per non parlare dei tagli all’istruzione, i soldi che arrivano a scuola non bastano neanche per

la carta. Stiamo ipotecando le generazioni future…

…ma almeno questo è servito per mobilitare gli studenti a difesa

dei loro diritti.

Ma tutti questi sacrifici che stiamo facendo serviranno a risolvere

la situazione?

Hostess,quando si serveil pranzo qui?

Ma questichi li ha fatti

salire?

C’è un menù per scegliere

l’acqua?

Vogliamo davvero portarecon noi gli stessi erroriche ci hanno condotto

fin qui?

Questo è un momento cruciale. L’opportunità di cambiare il sistemae intraprendere un nuovo viaggio.

I nostri soldi stanno servendo per qualcosa che non sia solo pagare

gli errori dei politici megalomani e il fallimento del sistema finanziario? Corriamo il rischio di perdere per

sempre i diritti sociali che abbiamo conquistato con tanta fatica?

Ma non possiamo lasciare tutta la responsabilità ai politici.

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Una crescita infinita è impossibilein un pianeta dalle risorse limitate.

Dobbiamo arrivare a un’economiaequa e sostenibile.

Dobbiamo ricordare ai politici che le riforme non possono limitarsi solo

ai tagli allo stato sociale.

Insomma, tutto ciò che è immoraledeve essere illegale.

È una sfida per tutti.

Come sarà questo mondoche creeremo…

dipenderà da noi e dai nuovi valori che porteremo con noi nel nostro viaggio.

dice Gilles Lipovetsky: “Il xxi secolo sarà etico o non sarà”.

Grazie a Vicente P., al professor Quintanilla e a tutti quelli che mi hanno raccontato le loro idee sulla crisi.

Bisogna controllare le banche, eliminare i paradisi fiscali e le losche agenzie di rating, aumentare le tasse sui grandi patrimoni, lottare contro la corruzione, ci vuole una profonda

riforma elettorale…