Taibo Paco Ignacio II - Qualche Nuvola

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    Paco Ignacio Taibo II

    Qualche nuvola

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    Traduzione:Gloria Corica

    Titolo originale:Algunas nubes1992 by Metrolibri/Granata Press - Bologna

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    Nota dell'AutoreQuando, nel 1803, Sherlock Holmes mor per la prima vol

    migliaia di lettere di protesta inondarono la redazione di StraMagazine, convincendo Conan Doyle a tirar fuori il suo personaggdalle cataratte di Reichenbach, un po' umido ma vivo. La morte Belascoarn, nel 1981, ha provocato soltanto due telefonaminacciose e anonime, oltre a un centinaio d'isolate proteste di ame conoscenti casuali raccolte nell'arco di circa cinque anni. Se deduce questo: a) che Holmes era molto pi popolare di Belascoarb) che in Messico la gente muore con maggior facilit, e ci si abitpi facilmente alla loro assenza; c) che, se bisogna far riviveHctor, devo farlo sotto la mia responsabilit e senza aspettare carrivino postini con borse gonfie di lettere.

    Per gli interessati alle cronologie, la storia qui narrata pu essecollocata dopo quanto accade in Dias de combate (1975) e Cosa F(1976) e prima di No habr final feliz(1981), pertanto questo romanaggiunge nuovi dati alla saga di Belascoarn (che sar interamenpubblicata dall'Editore italiano in questa collana), senza alterarnefinale.

    PIT

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    Questo romanzo dedicato all'amica Lilian

    che dovrebbe vivere dalle parti di Cordoall'amico Jorge Castanedche sta in un barrio a sud del D

    e a Hctor Rodrgurintanato in qualche covo nel Tabas

    La rosa della sifilide fiorisce nelle stra

    Mike G

    Niente come sembJustin Playfair a Mildred Wats

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    Capitolo 1Ti conosco cos bene, che ti posso presentare.

    Victor Manuel

    Seduto sull'ultima sedia, sotto l'ultima palma, beveva bire ripuliva dalla sabbia un mucchietto di conchiglie. Da

    capanna vicina, dove un uomo in camicia verde limone lavabicchieri in un secchio, giungeva la musica di un bolemalinconico.

    L'aveva scorta di lontano, riconoscendola mano a manche si avvicinava, dopo la curva della statale, mentre percorreil tratto di sabbia spianato dai camion. Affond lo sguardo f

    le conchiglie e port il boccale di birra alle labbra, finovuotarlo. Non c'erano problemi con sua sorella, nessuna lite corso; ma con Elisa arrivavano le novit, e lui era stancsvogliato, arruffato, trasandato, voglioso di birra, innamoradel bolero e cullato dal rumore delle onde. Aveva la sua palmsolitaria, i tramonti, e qualche nuvola pacioccona in cielo.

    Anche se gli occhi si nascondevano, le orecch

    registravano il rumore del motore che si avvicinava, e qualco

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    gli sugger che le vacanze che aveva preso da se stesso stavan

    per terminare.Elisa diminu la velocit e lui alz la testa dalle conchigliesorrise con le labbra e con l'unico occhio buono. Lei manovla moto a motore spento e la sistem a una decina di metri lui. Era senza casco; l'aveva legato dietro con la borsa, portava un fazzoletto rosso al collo. Pens che era tipico Elisa lasciare che fazzoletto e capelli ondeggiassero al ven

    mentre la moto percorreva gli ultimi metri sulla spiaggia.

    Fratellino, ti ho scoperto a grattarti la pancia sotl'ultima palma della spiaggia. Pensavo di trovarti proprio cos.

    C' qualche nuvola fece Hctor, tanto per dqualcosa.

    Per i miei gusti sono poche, negli ultimi cenchilometri mi sono cotta al sole rispose lei, e si avvicin pfarsi abbracciare dal fratello.

    Hctor la strinse forte. Elisa sicuramente portava con qualcosa in pi del proprio calore e della camicia bagnata sudore sotto il sole maligno di Sinaloa, ma in fondo non importava troppo.

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    Altre due, ingegnere? chiese il barista che

    osservava incuriosito.Altre quattro, Marcial rispose Hctor, spuntando d

    capelli di Elisa che stranamente non odoravano di nessushampoo al limone n di qualsiasi altro sapore dell'infanzia.

    Elisa si liber dalla stretta, tolse i capelli dal viso e si lasccadere su una sedia.

    il posto pi bello del mondodisse.

    Il secondo posto pi bello del mondo

    la corres

    Hctor, sedendosi su una sedia di metallo che affond un pnella sabbia.

    Perch non questo?No, il pi bel posto del mondo a mezz'ora da qui.Davvero, fratellino? e rest silenziosa a guardare

    mare, sperando di poter prendere a prestito un po' di quecalma che avvertiva in lui. Era arrivata con i suoi 1chilometri all'ora dopo mezza giornata di viaggio e un mucchdi giravolte nel cervello.

    Il cameriere, che tutti chiamavano "Stellina", usc da dietun bancone di legno, li raggiunse con le birre e le appoggi stavolino facendo tintinnare le bottiglie. Il calore del pomerigg

    appann il vetro ghiacciato. Il mare sonnecchiava, la lu

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    cominciava a cambiare. Due nuvole immobili, sopra di lor

    parevano inchiodate al cielo.Bene, comincia a raccontare, non so niente di niente

    fece Elisa.Mah... non c' poi molto. Lavoro per una cooperati

    di pescatori, a Puerto Guayaba, a due chilometri da qui; hfatto il disegno della rete fognaria. Mi sono rimesso a studiarpi che a lavorare. Non ricordavo che l'ingegneria servis

    anche per fare fogne e scoli. Nel tempo libero passeggio suspiaggia. Sono l'ingegnere solitario, qualcosa come il cavaliesolitario, ma disarmato... Nient'altro. A met tra l'ingegnere fabbrica e il detective. E pi solitario delle due cose insiemNon uccidi nessuno, non rubi a nessuno. Lavori con degente, ti danno il buongiorno alla mattina, parli con loro. No

    devi niente a nessuno. Va bene, cos.Hctor la guard con l'occhio buono. L'altro, immobnell'orbita solcata dalla cicatrice, non guardava niente, msembrava fisso sul mare e sui gabbiani.

    Non usi la benda, quidisse Elisa.Hctor port la mano sopra l'occhio morto, di vetro, p

    sentirlo, e con le dita percorse la cicatrice.

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    una rottura di palle, ci entra la sabbia e comincia

    lacrimare... Perch poi te lo racconto, mah! Sono storie pspaventare i bambini. Come quelle dei vecchi che alla sera tolgono la dentiera e la mettono dentro un bicchiere, e nmezzo di un incubo la dentiera salta fuori e li morde al collo.

    Che cose orribili racconti.E tu? Come sta Carlos? Come hai fatto a trovarmi?Il tuo padrone di casa nel DF (1), il Mago, mi ha da

    un indirizzo, ha detto che gli avevi chiesto di mandarti dei libSono stata indecisa per una settimana, e alla fine ho preso moto, e in due giorni, zac!Non era poi tanto difficile trovarti.

    No, pensavo...Si guardarono. Lei gli prese la mano e la strinse un attim

    poi la ritir, afferr una birra e la fece tintinnare contro que

    di lui.Hctor, sei mesi, una settimana e due giorni prima aveucciso un uomo. Non gli importava poi molto. Non aveva ugran rispetto per la vita degli altri, e il tipo si meritava morire. Per, nel mezzo della sparatoria, una pallottola si econficcata nella testa di un bambino di otto anni. Il bambinnon era morto, ma era rimasto per sempre come un autom

    Hctor si era convinto che la pallottola non fosse stata spara

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    da lui, ma dall'altro, doveva per forza essere stato l'altr

    Nessuno l'aveva messo in relazione con la sparatoria. Il morsi era portato con s nel cimitero di Dolores il nome e generalit. Era definitivamente uscito di scena. Ma Hctaveva saputo del bambino, e una volta era perfino entraall'ospedale per cercare di vederlo; arrivato fino alla stanza, erimasto a guardare a lungo quel corpicino coperto di bendquegli occhi vitrei.

    La notte stessa aveva lasciato la citt senza meta. Era ustoria semplice. Quando uno non pu fuggire da se stesso, ne va dalla casa, dalla citt, dal paese. E bisogna correre percl'ombra non lo raggiunga... Elisa gli riport alla mente sguardo vuoto di quel bambino dietro la tenda a ossigeno.

    Che c', sorellina? Vieni a vedere come sto,

    strapparmi al mio ritiro spirituale... Sei preoccupatScommetto che pensi che avresti fatto meglio a parcheggiaremoto nella spiaggia prima di questa, farti un bel bagno,lasciarmi in pace.

    Lo sguardo di Elisa s'indur. La musica ricominci. Era ubolero eseguito al piano e cantato da Manzanero, lo stesso cgli aveva fatto compagnia in quegli ultimi mesi.

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    Mi d fastidio la tua autocompassione. L'annuso

    lontano. La conosco a memoria, sono un'esperta. La mia vitafatta cos, mi caccio nelle situazioni e mi sento colpevole tutto quello che faccio. E poi ricomincio di nuovo. Non ricordi pi come sono fatta? Certo che mi dispiace di esse

    venuta qui.Bene, siamo in famiglia e senza guardarla le prese

    mano.

    Qui comunque ci si pu abbronzare. Ho con me d

    libri e la foto di un fidanzatino delle elementari che non vedda venticinque anni. E cassette di Roy Brown. Lo conosci? Msono portata un manuale per imparare a suonare il flautPuttana miseria! Ho scordato il flauto... E non ho fretta. Huna settimana intera per decidere se raccontarti o no perc

    sono venuta fin qui. Che te ne pare?Hctor alz la testa e guard la palma. Trenta metri sopdi lui doveva soffiare un po' di vento, perch le foglie stavano muovendo leggermente. Disse soltanto: Che libhai? Mi sono gi letto la storia delle crociate di Runciman t

    volte. Non ci si pu fidare del Mago. Neanche un libro giami ha mandato. E qui non ci sono librerie... e neanche giorna

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    Hctor non aspett la risposta, e assunse un'a

    spensierata, anche se sapeva che non avrebbe ingannato ElisaNeppure la routine stabilita con la piccola comunit riu

    a fargli dimenticare il motivo della presenza di Elisa. Hctortratti pensava che tutto fosse gi stato deciso nel momento cui aveva visto la sua moto spuntare da dietro la curva. E cheresto era l'inevitabile attesa per accettare il ritorno a casa.

    certi momenti si convinceva di poter ignorare il richiamo deforesta, e trasformarsi in uno Zanna Bianca addomesticadalla solitudine. Si domandava se esistesse un destino oppuno, e intanto quella settimana passava.

    Scopr che Elisa si divertiva ad ascoltare i dischi Aznavour e trascorse pomeriggi interi impacciato per qu

    mieloso messaggio romantico, guardando crescere l'erba e ualbero di lill. Camminava per il paese, si scolava birre e parlacon Elisa dei ricordi d'infanzia e di un viaggio ad Acapulco chavevano fatto da bambini. E riprese anche a guardarsi nelspecchio del bagno.

    Il sintomo definitivo fu il suo abbandono delle birre ptornare alle Pepsi e alle gazzose. L'astinenza dall'alcol e

    collegata al ritorno: la birra era un lusso della solitudine. Co

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    un venerd, pur sapendo che rimanevano ancora quattro gior

    alla scadenza, prov ad arrendersi. Forza, sorellina, racconta e si sedette per terra

    fronte a Elisa, che stava leggendo sul divano un libro di poesdi Luis Rogelio Nogueiras.

    Elisa alz gli occhi dal libro e sorrise. Hai ancoquattro giorni. Perch questa fretta?

    Non fare la finta tonta. Lo sai che quando hai detto c

    mi davi una settimana di tempo, da quel momento avevo gperso.

    Non voglio sentirmi in colpa. Hai visto bene che nonho fatto pressione, vero?

    A ciascuno le sue colpe. La mia quella di essermvenuto a seppellire qui, e la tua quella di essere venuta

    dissotterrarmi.Quattro giorni ancora, fratellino. La tua solo curiositFra quattro giorni potrei accettare qualsiasi cosa. O

    invece posso ancora difendermi dalle tue pazzie.E' cos assurdo quello che sto per dirti, che meg

    lasciar passare ancora un paio di giorni. O vuoi che resti senvacanze?

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    Facciamo domani pomeriggio. Qualunque cosa sia. C

    accetti o no quello che mi proporrai, rimarremo qui ancora ugiorno in pi.Va bene disse Elisa, e cinicamente riprese a rilegge

    le sue poesie.

    La riunione si tenne sulla spiaggia. Elisa aveva preso moto, ed Hctor l'aveva raggiunta camminando. Com

    d'accordo, si erano trovati al tramonto. Un sole da cartolinastava sciogliendo all'orizzonte, le onde s'infrangevano suspiaggia con un rumore melodico. Elisa indossava un costumbianco e, quando usc dall'acqua, Hctor si accorse decicatrice di un'operazione di appendicite. Guard quel corpbagnato che brillava sotto il sole e gli piacque. Affond il vi

    nella sabbia per sfuggire la tentazione dell'incesto e si ritrovpensare all'incesto. L'idea si dissolse poco a poco assieme asabbia che scivolava tra le dita. C'era una brezza leggera, giusper non smentire i venditori di paradisi, che li descrivevanproprio cos: palme, soli rossi che si scioglievano nell'acqua, u

    vento leggero che alleggeriva la pelle dal calore del giorno.

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    Elisa annod sopra il costume un pareo giallo canarino

    pos un bacio sui capelli del fratello. Hctor alz la testaricambi con un sorriso.

    Hctor Belascoarn Shayne aveva due cognomi esotici, ulaurea in ingegneria conseguita all'Universit Nazionale, uocchio in meno, trentacinque anni, una ex moglie, una amante, due fratelli, un completo di cotone che sembra

    quello di un antropologo sociale sul campo di lavoro piuttosche di un detective, una pistola calibro trentotto chiusa in ucassetto nel suo ufficio a Citt del Messico, l'andatura un pzoppa per una ferita alla gamba destra, una qualifid'investigatore privato ottenuta con un corso pcorrispondenza, una marcata preferenza per le bibite,

    spremute di limone, le insalate di granchio, alcuni racconti Hemingway (i primi e gli ultimi) e la musica bossa nova. I sueroi preferiti erano Justin Playfair, Michele Strogoff, JohReed, Buenaventura Durruti, Capablanca e Zorro. Sapeva non potere andare molto lontano con un cimitero di eroi comquelli. Dormiva meno di sei ore a notte, gli piaceva il rumosoave che fanno le idee nel mettersi in ordine, e aveva passa

    gli ultimi cinque anni sopportando il peso di una stanchez

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    senza motivo apparente, che richiamava alla memoria i tem

    delle passioni stupide e degli amori scemi, atteggiamenti callora sembravano eccitanti. Non aveva un alto concetto di stesso, ma conosceva e rispettava la propria testardaggine.

    Tutto questo potrebbe spiegare, se non fosse che spiegazioni non servono a niente, perch continu a giocacon la sabbia fino a fare un buco regolare, dove cerc seppellire il morto dei sei mesi prima e il bambino ferito.

    Elisa aspett che la sabbia intorno al buco foscompletamente spianata e poi s'incammin con Hctor versocasa, preparandosi a raccontare la sua storia, senza permetteche il ronfare del mare li intorpidisse.

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    Capitolo 2Nessuna ricchezza innocente.

    Eduardo Galeano

    Senza girarci tanto attorno, te la riporto come m

    l'hanno raccontata. C'erano una volta tre fratelli

    comincElisa uno studiava al liceo con me e si sposato Ana, la mamica. Ti ricordi di Ana? Anita l'orfanella.

    Hctor fece cenno di s. Anita, una rossa vivacissima cheliceo era famosa perch conosceva tre lingue; quella che ogtanto Elisa si portava a casa a pranzo, che sapeva fare

    cruciverba e si sedeva con il vecchio Belascoaran a dargli umano, sotto lo sguardo stupito di tutta la famiglia. Ana, cnelle notti d'internato leggeva il vocabolario. Non aveva altmaniera per ricordare quell'adolescente dai capelli rossi con utascapane pieno di strane cose che pesavano come piombche leggeva i racconti cinesi di Malraux (e che Hctor, ptestardaggine, non aveva accettato in prestito in quei giorni, p

    poi leggerli anni dopo, pentendosi di esserseli persi prima).

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    Bene, Ana. E allora?

    Allora, uno si spos con Ana e se ne andarono tuttidue negli Stati Uniti a studiare medicina. Gli altri fratelli dedicarono a spendere i soldi del padre. E un giorno il maridi Anita ricevette una chiamata, torn di corsa nel DF e ritrov con il padre morto da tre giorni. Niente di anormaUn semplice attacco di cuore. Ma i suoi due fratelli erano mequasi peggio del padre. Uno venne trovato crivellato di colpi

    casa sua, l'altro se ne stava seduto in poltrona davanti al padmorto, completamente fuori di testa. Senza parlare, muto. ancora cos. Credo sia in un manicomio del DF. No, Cuernavaca, ma comunque fa lo stesso. Sono due mesi che noparla, niente di niente. E tutto successo il giorno del funeradel padre.

    E poi? Che altro c'?Questo solo l'inizio disse Elisa, sperando c

    Hctor si facesse prendere dalla storia: tre fratelli, uno medila cui unica particolarit era l'essersi sposato la rossa Anil'altro ammazzato a revolverate, il terzo completamenrincoglionito seduto di fronte al cadavere del vecchio.

    E poi?

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    Seduti nel giardino della casetta, a duecento metri dal ma

    Hctor si era sistemato una Pepsi-Cola di fronte, sul tavolElisa se n'era procurate altre due, come a sottolineare che storia sarebbe stata lunga, che ci voleva tutta la capacdeduttiva del fratello stimolata dalle Pepsi. Hctor, che nocredeva nel raziocinio, non si era procurato neppure uquaderno di appunti. Ascoltava in silenzio, aspettando di capida dove cominciare, un indirizzo, un angolo di strada do

    iniziare il percorso che l'avrebbe portato a infilarsi nella vita altra gente, nella morte di altra gente, nei fantasmi di altgente. Comunque la si vedesse, era solo un problema di vstrade, parchi, camminate, chiacchiere. Hctor conosceva uunico metodo d'indagine. Mettersi nel vivo della storfisicamente, finch la storia non fosse diventata la sua storia.

    E cos cominci a immaginarsi le strade di Cuernavaca ccircondavano il manicomio, e l'idea non lo attir per niente.

    Poi Anita e il marito visitarono il fratello deficienconsultarono altri medici, e non riuscirono a risolvere nulla. Lrimaneva chiuso in se stesso, assente, e secondo il parere dmedici se n'era andato per sempre. E la polizia si convinse c

    si fosse trattato di una rapina... ce n'erano state parecch

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    ultimamente... che il fratello probabilmente aveva cercato

    fare resistenza e lo avevano ucciso, e che l'altro, nonostanavesse visto tutto, non poteva raccontare niente, niente niente. E qui finiva la storia.

    Hctor si ripromise di non fare altre domande. Elisa voleraccontare a modo suo, e decise di non intervenire.

    Allora, Anita e il marito ritornarono negli Stati Uniti...Dove? chiese Hctor venendo meno alla s

    promessa.Dove che? Dove se ne tornarono!S.A New York, lavoravano in una clinica per malat

    renali dell'universit.Bene fece Hctor, pensando che New York fos

    molto meglio di Cuernavaca.Ed erano da una settimana a New York, quand

    arrivarono le carte dell'avvocato, i conti bancari e i documendell'eredit. E per poco non svengono dal colpo. Il vecchio,padre del marito di Anita, era padrone di alcuni mobilifici ncentro, tre mobilifici; e suo marito, di Anita, pensava cqualche lira il vecchio dovesse tenerla, perch a casa sua no

    era mai mancato niente e ce n'era anche per viaggiare, regala

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    macchine ai figli, universit private, cose del genere, ma no

    immaginava che la faccenda fosse cos grossa. Il vecchio avesettanta milioni di pesos in valori, sette in un conto personaaltri venticinque in una seconda banca, e un mucchio propriet. Una casa a Guadalajara, un'altra a Guaymas, ufabbrica per imbottigliare bibite a Puebla. Un bel po' di soldi.un quantitativo notevole di partecipazioni in varie attivit di ci figli erano completamente all'oscuro. Una cassetta di sicurez

    in una banca, una in un'altra banca e un'altra cassetta ancorBarche a Mazatln. Boutiques di vestiti a Monterrey. Tutta rofine, negozi ben avviati. Allora il marito di Anita ritorna nel Da farsi carico della fortuna ricevuta, richiedere un documend'invalidit mentale per il fratello chiuso in manicomio, ottenere i permessi per aprire le cassette di sicurezza. E rient

    dieci giorni dopo a New York. Ne passano altri due, e zac,accoltellano a Manhattan nell'atrio del palazzo dove vivevTotale, che dei fratelli e del padre non ne restava uno vivo. l'Anita, quando si rende conto della situazione, si spaventa sserio, lei.

    Hctor si ricord all'improvviso che Elisa e la sua amiAnita si chiudevano in camera a fumare di nascosto

    cantavano le canzoni di Joan Baez con la chitarra, e lui

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    lamentava che non riusciva a studiare, ma loro niente, dure. C

    suonava la chitarra?Chi suonava la chitarra?Elisa si ferm a guardarlo. Mentre Hctor sorrideva p

    l'assurdit della domanda, dopo una pausa rispose: Io. Ancantava meglio, ma non sapeva suonare. Come ti venuto mente?

    Dovevo essere idiota completo se invece di cantare co

    voi le canzoni di Joan Baez me la passavo infilandomi in testutta quella merda sull'analisi del suolo.

    Qui siamo d'accordo. Eri idiota completo.E che ha fatto Anita?Ha cercato di conoscere qualcun altro della famigl

    per scoprire che non esisteva pi nessuno. Era rimasta solo l

    Nessun lontano parente. Si ritrovata in una grande casaPolanco (2), con ancora le macchie di sangue sulla moquettela camera chiusa dov'era morto il vecchio col suo sempliattacco di cuore. Si rinchiusa l dentro e vi rimasta a pensache non era successo niente, che doveva solo aspettare un posarebbe arrivato qualcuno a svegliarla da quell'incubo pportarla al cinema a vedere un film di cowboy e a mangiare po

    corn.

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    E chi arrivato?

    L'avvocato di famiglia. Un ragazzo abbastangiovane... per avvisarla che diventata miliardaria, per offridi mettere ordine a tutto quel casino di eredit e cheInsomma, Anita si infilata in un hotel della Colonia Romsola con se stessa. Poi ha preso l'elenco del telefono e cominciato a cercare i vecchi amici di dieci anni prima. E coper caso, ha trovato me.

    La Colonia Roma, un hotel. Questa idea gli piaceva pi Cuernavaca o New York.

    Dove ti ha trovato?Ero a casa di pap e mamma che pagavo la signo

    delle pulizie e sceglievo qualche libro da leggere.E allora? Che vuole Anita da me?

    No, aspetta, non ancora finita

    fece Elisa. Poi alz e si avvi al bagno. Hctor fin la prima Pepsi con ulunga sorsata e accese una sigaretta, dopo aver compressotabacco battendola sul tavolo. Le Delicados senza filtrultimamente, erano piene di tronchi, di rami d'alberbisognava scuoterle, prima di fumarle, per togliere tul'immondizia. Hctor guard la sigaretta prima di accender

    aspettandosi che bruciasse come la pipa della pac

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    Improvvisamente un'idea gli attravers la testa: Elisa

    Hanno ucciso Anita?Quasi rispose una voce spenta da dietro la porta d

    bagno.Merda, tutto era cos complicato. Sufficientemen

    complicato perch la storia lo catturasse, ipnotizzandolo, mnon gli piaceva l'idea di Anita morta. Per partire gli occorrecalore, e lo voleva da qualcuno vivo. Era stanco di amore pe

    cadaveri di altre storie.Elisa usc dal bagno asciugandosi le mani col suo pareo

    prosegu il racconto. Quasi, per poco non la uccidono, mquesto viene dopo. Prima ci siamo viste, abbiamo mangiainsieme, e tutto andato nel migliore dei modi. La poverisembrava una sonnambula. Un pomeriggio chiama e m

    racconta che aveva appena visto l'avvocato e che doveparlare con me. Vado al suo hotel, e mi dice che l'avvocatabbastanza agitato, senza tanti complimenti l'aveva avvisata cavrebbe potuto disporre di qualche milione, ma che la fortuaccumulata non si poteva toccare, che doveva parlare csignor Melgar, il signor Arturo Melgar. E il giorno seguenl'hanno quasi ammazzata...

    Il Topo

    disse Hctor.

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    Proprio lui, il Topo rispose Elisa. Il tuo ami

    d'infanzia.Porca puttana... disse Hctor, e lasci che la sigare

    gli si spegnesse fra le dita.

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    Capitolo 3Scorrono troppe cose in primo piano

    e non sappiamo niente di quel che succede dietro.Heinrich Boll

    Elisa era ripartita in mattinata, ed Hctor avvert la smancanza. Come se fosse aumentata la vibrazione nell'aria equiete se ne fosse andata. Durante l'ultima settimana, presenza di Elisa aveva reso il tempo immobile, dolciastro. Oera tornata la fretta. Era la citt che tornava a riempire l'ariaritorno a Citt del Messico che entrava dalle finestre, pensav

    mentre mangiava uova con pancetta nella terrazza della cacontemplando il mare."Rimpianger tutto questo." Questo era il mare. Per no

    pensare troppo agli addii, prepar la sua valigia in meno mezz'ora, riemp tre scatoloni con le cose a cui non danessuna importanza e che si sarebbero potute perdere qualunque stazione di corriere, e usc camminando per il pae

    a salutare la banda di amici, la signora del negozio di alimenta

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    il padrone del cinema dove si proiettava un solo film a

    settimana per i grandi e uno alla domenica per i bambini. Nopass per il molo, a quell'ora nessuno di quelli che conoscevasarebbe trovato l, e si limit a fare un salto all' impresa costruzioni per ritirare l'assegno dell'ultima settimana e avvisache se ne doveva andare. Di fronte alle proteste della segretarche voleva trattenerlo perlomeno fino all'arrivo del capo, usscusa della morte del nonno e dell'eredit da ritirare.

    Restitu la chiave della macchina che ogni tanto cooperativa gli prestava e senza voltarsi salut il mare.

    Hctor poteva trascorrere parecchie ore senza pensarsenza rimuginare, eliminando il bisogno d'imbastire qualcidea. Si limitava a viaggiare con la testa in divagazioni, p

    colorarle con immagini, uccelli, farfalle, ricordi, sogni. E rimacos per sedici ore, dal momento in cui aveva abbandonal'ultima palma di Puerto Guayaba a quando sal con l'ascensofino alla porta del suo ufficio.

    Davanti alla targa dello studio in comune (BelascoarShayne - Detective. Gilberto Gomez Letras - Idraulico. Ga

    Villareal - Esperto di drenaggio in profondit. Carlos Varga

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    Tappezziere) sostava un grassone malvestito che Hct

    ricordava vagamente.Era ora! Quando lavorano qui?Non ancora arrivato nessuno? domand Hct

    umilmente.No.Hctor apr con le sue chiavi e spinse la porta a vet

    L'odore di chiuso lo colp in faccia. Sopra la sua scrivan

    campeggiava una poltrona lilla sventrata, su cui sicuramenCarlos stava lavorando. Rivide con affetto la parete dove foto di Zapata e i ritagli di giornale si erano mescolati alle fodi Valenzuela e agli articoli di Ovaciones.

    Qualcuno aveva dipinto col gessetto un aereo spavimento di legno. Il Gallo, probabilmente il Gallo in u

    eccesso di lirismo.Si accomodi disse Hctor al grassone. qui p

    l'idraulico o per il tappezziere?Vengo per il fottuto investigatore. Lei crede che per u

    idraulico o un tappezziere sarei stato qui ad aspettare?Capo, nostro grande capo! Non era pi vita senza di

    ulul Carlos Vargas sulla porta, precipitandosi a stringe

    solennemente la mano di Belascoarn.

    Da quando te ne

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    andato non si sono pi viste n donnine con le tette al vento

    vecchiette accoltellate con le budella di fuori. Era diventatutto cos noioso.L'investigatore sono io disse Hctor rivolto al tip

    mentre abbracciava il tappezziere.

    Mia moglie una gran puttana esord l'uomo, dopo aver scacciato una mosca dalla tavola con una mano c

    sembrava un guantone da baseball, si ferm a fissare Hctnegli occhi.

    E come fa ad asserire questo? domand lui molserio, riconoscendolo come don Gaspar, il padrone di upanineria a mezzo isolato dagli uffici di via Donato Guerra.

    Tutti i soldi che le passo li butta in mutande rosa

    reggipetti con le trine, e quando sta con me non li usa.Sar timida, la sua signora azzard Carlos

    tappezziere da un angolo della stanza, mentre tentava concentrarsi su una poltrona da manager in cuoio necompletamente sbudellata.

    Macch timida. una gran puttana, mia moglie.Ma non ne ha le prove, don Gaspar disse Hct

    compiacente.

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    No. per questo che mi rivolgo a lei, perch

    verifichi e io possa farla a pezzi. che., don Gaspar...farfugli Hctor.Io la pago. Costi quel che costi.Hctor s'accorse che l'uomo era sul punto di piange

    mentre estraeva dalla tasca posteriore dei pantaloni ubottiglietta di brandy.

    Senta, don Gaspar riattacc Carlos lei non

    preoccupi, scopriremo la verit e non le faremo spendemolto...

    Don Gaspar guard il tappezziere, che sorrise mostrandodenti incapsulati.

    Questo signore il suo aiutante?S, a volte mi aiuta rispose Hctor lancian

    un'occhiata di traverso a Carlos che aveva congelato il sorrisoBene, basta con le ciance disse don Gaspar.Lasci sul tavolo ventimila pesosaggiunse Carlos.Don Gaspar infil la mano in tasca e tir fuori un rotolo

    banconote stropicciate e sudate; cominci a contarle mentrestirava.

    Il nome di sua moglie e l'indirizzo chiese Hctor.

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    Amalia, si chiama Amalia, quella vacca, e viviamo ne

    Colonia Moderna. Le scrivo l'indirizzo... Ma io sono nepanineria tutto il giorno, per questo diventata cos puttana.L'uomo annot su di un pezzo di giornale sul tavolo i d

    e si alz senza dire nient'altro. Si diresse verso la porta come caricasse il peso della moglie sulle spalle, e con delicatezza richiuse.

    E ora chi ci va a verificare se la moglie di don Gaspar

    troia o no? E se poi lo , chi glielo dice? Tu? Guarda in ccasino ci siamo infilati. Appena arrivato e gi sono dentun'altra rogna. Ho gi un caso per le mani, non posso perdtempo nei negozi di biancheria o nei supermercati spiando signora che si compra le mutande!

    Lascialo a me, capo! disse Carlos molto ser

    avvicinandosi alla scrivania. Prese i ventimila pesos tutti mille e li divise in due mazzette. Afferr il pezzo di giornale dopo aver rivolto al detective un largo sorriso, usc senguardarlo pi in faccia.

    In fondo, Hctor era soddisfatto. Aveva la stessa curiosdi don Gaspar di sapere se dona Amalia era o non era puttano perch si comprasse biancheria intima che poi non usava c

    marito. La vita era met curiosit e met compromesso. E

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    compromesso consisteva nell'impedire che don Gaspar

    massacrasse di botte. Hctor pensava che tutti avessero diritdi essere puttanissimi, se questo non rovinava troppo la vdegli altri. E cos acconsent che Carlos uscisse in missioesplorativa e s'intasc i diecimila pesos. Se la signora risultainnocente, con i diecimila pesos le avrebbe regalato un bcompleto reggiseno, calze e mutandine a fiori.

    Mise il denaro nel portafoglio, si diresse alla cassafor

    prese la pistola e la fondina; fece un autografo apocrifo sposter del grosso Valenzuela per Gilberto, l'altro compagnd'ufficio, e usc diretto all'ospedale.

    Pioveva. Erano gli ultimi giorni di febbraio, e piovevOgni volta che la rivedeva, quella citt appariva sempre postile coi propri figli. Hctor aveva raccolto in autobus

    conversazione di due passeggeri che si lamentavano demalattie virali che si prendono respirando: virus mutanovunque nell'aria inquinata della capitale; e pioggia spessa cinsudiciava la biancheria stesa dalle massaie nelle terrazze. Alil collo della giacca e cammin pi in fretta. Era questa la ciche lo stava aspettando. La stessa citt di sempre. Un pcarogna, come buona parte dei suoi abitanti. Calcol male u

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    salto e infil il piede in una pozzanghera. Non pot impedi

    di sorridere. Era un modo per dargli il benvenuto.La televisione nella stanza dell'ospedale di Anita era acce

    ma lei non l'ascoltava e non la degnava di uno sguardo neppudi tanto in tanto. Le serviva per non rimanere sola con se stesper troppo tempo. Hctor conosceva questo tipo di rapporcon il televisore. L'aveva vissuto quando suo padre si e

    ammalato gravemente. E per questo, nonostante la pubblicdei lubrificanti per motore lo infastidisse, non la spense.

    Anita sembrava moribonda. Le braccia pallide su lenzuodi un biancore eccessivo. Sui polsi spiccavano lividi scuri. mento era infiammato dai punti di sutura. I capelli roabbandonati sopra 0 cuscino. Se la scena fosse stata allestita p

    suscitare solidariet e simpatia, era ben riuscita. Hcts'iscrisse immediatamente al club degli ammiratori e protettodi Anita. Sapeva che era stata picchiata con un pugno di ferr

    violentata e abbandonata per strada sanguinante in un giorno pioggia come quello.

    Cos' successo, piccola pel di carota, sembri una maladei film le disse, per poi distogliere lo sguardo verso

    gocce di pioggia che picchiavano contro il vetro della finestra

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    Ecco il mio detective... Chi lo avrebbe mai immaginat

    Ho sempre pensato che tu fossi un ritardato.Questo perch mi vedevi dal basso.Quando ti ho conosciuto ero alta meno di uno

    sessanta.E ora?Beh, ora dopo le botte che mi han dato devo misura

    suppergi uno e cinquanta.

    E non disse pi niente perch si mise a piangere con dlacrimoni da far invidia alla pioggia.

    Di, piccola, non fare cos.Anita continu a piangere senza pudore, senza cercare

    nascondere il viso con le mani, immobile.

    Hctor fiss con l'occhio buono il televisore e colp upaio di volte col pugno la porta del bagno. Se per cacciarsi una storia gli era necessaria soprattutto la curiosit, pcontinuare bisognava che gli altri ce lo spingessero fino afine, o che masticasse tra i denti un bel po' di odio. E quesnon gli mancava. Se un giorno avesse incontrato quelli cavevano conciato Anita in quel modo, li avrebbe fatti a pezzi.

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    Anita lo guardava tra le lacrime, e l'investigatore no

    poteva distogliere lo sguardo da lei. Hctor non aveva cerbisogno di alimentare il proprio odio fissando quegli occverdi, eppure, non sapeva che fare.

    Siediti disse Anita con la voce ridotta al sussurro un moribondo.

    Hctor cerc una sedia e trov solo una poltroingombra di mazzi di rose, in un angolino accanto alla finestr

    Siediti qui, scemo

    disse Anita con l'abbozzo di u

    sorriso negli occhi pieni di lacrime.Hctor si avvicin al letto, accarezz il viso della ragaz

    con la mano che sentiva ruvida e incapace di trasmetteaffetto, e si sedette al suo fianco.

    Capisci come sto, vero?

    Hctor assent.Sei l'unico con cui ne parlo. A Elisa l'ho appe

    accennato, non potevo... A te lo racconto, lo voglio raccontae poi dimenticarlo per sempre... Per sempre. Non capitatome, ma a qualcun'altra. successo cinque giorni fa... Erannascosti nella mia stanza d'albergo quando sono arriva

    Appena aperta la porta, si sono lanciati su di me. Faceva qu

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    buio, ma si potevano vedere, perch la stanza al second

    piano con vista sulla strada e c'era un lampione. Quello che maveva trascinato dentro la stanza mi ha preso per i capelli. Deaver tirato per un bel po', perch quando sono stata ritrovami sanguinava la testa e non c'erano ferite. Tirava e gridavBrutta puttana, te ne devi andare da qui. Te ne vai subito. Ualtro ha acceso la lampada al lato del letto. Io ho gridato, e ualtro ancora, che era seduto sulla poltrona, si alzato e mi

    picchiato con uno di questi cosi che si mettono nelle mani, ferro, in faccia. Ho gridato fino a soffocare e non poteparlare. Dal terrore non riuscivo a dire niente. Cercavo respirare, ma l'aria non entrava, stavo soffocando di pauQuello che mi tirava i capelli, uno biondo con la faccia piena acne, cicatrici e pustole infette, mi ha spinto per terra. L'altr

    quello con il pugno di ferro, mi ha preso a calci e ho sentirompersi le costole, ma questo mi ha aiutato, perch ho potuprendere aria e respirare. Era piccolo, forte, molto formuscoloso come Chelo. Ti ricordi Chelo? L'autista delle t

    vicine di Coyoacn. Cos, tarchiato, piccolo, capelli neri e ricmolto elegante, con i baffi folti.

    Questo mi ha riempito di calci e poi si messo a ride

    Zitta, scema, diceva. E io cercavo di calmarmi e di respirar

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    Il biondo sfregiato mi si butta addosso e mi strappa i vesti

    Mentre mi violentavano, avevo la maglia sulla testa e mi eranrimasti la cintura della gonna, i calzini e una scarpa. m'insultavano. L'altro stato sempre zitto. Parlava solo pdire che me ne dovevo andare da Citt del Messico, che di solne avevo a sufficienza e dovevo scomparire subito. E poi mi mostrato una quantit di fogli, tanti, mi ha trascinato ascrivania di fronte allo specchio, mi ha messo una penna

    mano e ha detto: firmalo o crepi. Solo cos: firmalo o creRicordo che mi sono guardata allo specchio senriconoscermi. Poi ho fatto una firma, non era la mia, mun'altra. Non per fare l'eroina, non credere, niente di tutquesto. Semplicemente perch avevo scordato la mia. Avedimenticato chi ero. Poi lo stesso ha chiamato qualcuno

    telefono e ha detto solo: Abbiamo finito, ed stato zitto ascoltare, mentre il piccoletto tirava fuori un coltello e mtagliuzzava le cosce, e io ho gridato di nuovo, e il biondo mi ributtato per terra e mi ha messo in bocca... Mi ha messo bocca un brandello del mio reggiseno, pieno di sangue. E pnon so pi niente, perch se ne sono andati; io volevo soquesto, che se ne andassero. Mi sono risvegliata per stra

    quando due venditori di giornali mi hanno sollevato p

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    togliermi dalla pioggia, e poi ho visto le luci dell'ambulanza

    non ricordo pi niente.Anita rest in silenzio. Il suo sguardo si spost verso finestra.

    L'hai raccontato. Ora puoi scordarlo per sempre disse Hctor.

    Non vero.S che puoi. In una settimana ti riprenderai e il giorn

    che ti faranno uscire ce ne andremo a ballare.Tu non sai ballare.In una settimana posso imparare.Ho tanta paura.Perch non te ne vai?E dove? A New York? Nella casa dove morto Lu

    Dove, senn? Con chi? Con chi me ne vado?

    chiese Anitale lacrime ripresero a scendere. Sono sola, qui. A volte vieElisa, ma ho paura anche per lei, che le possa succedequalcosa...

    Ti trovo le balie pi in gamba di tutto il Messico, npreoccuparti. Per il tempo che te ne starai qui avrai i guardiamigliori. Quanti soldi hai?

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    Tanti. Stavo sistemando le carte dell'eredit. L'avvoca

    mi ha messo in conto qualcosa come cinque milioni di pesprima che succedesse tutto questo.Fammi un assegno da cinquantamila.Con la firma buona?Con la firma buona, piccolina.E con questo che ci paghi?I tuoi nuovi guardiani.

    E tu quanto vuoi?

    Il mio lavoro gratis. Dimmi solo cosa vuesattamente.

    Voglio sapere cos' successo. Chi ha ucciso Luis e i sufratelli. E chi mi ha fatto tutto questo.

    Faremo qualcosa di pi che saperlo disse Hctor

    si sent terribilmente autosuffciente e a buon mercato. Ma nocambi la parola data. Guard fuori. Continuava a piovere.Puoi chiedere che mettano un letto in pi nella camer

    Stasera dormo qui.Anita annu.

    Ana? Sei ancora sveglia? chiese Hctor nel buio.

    S. Vuoi che accenda?

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    No... racconta. Com'erano i fratelli?

    Pancho, il maggiore, era un povero coglione, quello channo ucciso a revolverate. Mi fa un certo effetto dirlo adesche l'hanno ammazzato, ma a volte glielo dicevo anche faccia. Parlava della gente come se fosse stata roba di spropriet. La sua macchina, il suo amico, il suo cameriere,suo muratore, il suo biglietto d'aereo. Studiava architettura, mera fuori corso. Tipo allegro, molto orgoglioso, elegante, u

    cocco di pap. La madre era morta parecchio tempo prima. Hsempre pensato che il vecchio avesse una seconda casa percogni tanto spariva senza render conto a nessuno. La famigera di Guadalajara, almeno quella della madre. Il vecchio estato gerente di un grande magazzino, non ricordo se il Saliny Rocha o il Palacio de Hierro, l che ha conosciuto s

    moglie. Luis non mi ha quasi mai parlato di lei. Non ricordava. Luis era un tipo geniale. Sempre di buonumorsempre con la voglia di fare cose nuove. Sempre dispostoregalare parte del suo tempo agli altri. Non andava d'accordcol padre e con Pancho. Luis era il secondo dei figli, avetrent'anni, ci siamo sposati due anni fa e siamo andati neStati Uniti a prendere la specializzazione. La verit che Lu

    se ne voleva andare per non dover continuare a frequentare

  • 7/28/2019 Taibo Paco Ignacio II - Qualche Nuvola

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    sua famiglia. Gente squallida... E io? Che far adesso? Io no

    voglio i soldi di quella famiglia. Non voglio niente.E il terzo fratello, quello che sta in clinica?Alberto era il pi tonto dei tre. Sognava un giardin

    botanico per coltivare e vendere fiori come Matsumoto. Credfosse omosessuale. Timido. Passava il tempo guardando televisione. Guidava bene la macchina, faceva da autista padre, aveva smesso di studiare dopo il liceo. Non era cattiv

    semplicemente gli mancava qualcosa nel cervello.Luis non ti aveva mai parlato degli affari del padre?Io sapevo solo che possedeva dei mobilifici. Ma Lu

    alla fine, ne sapeva quanto me. Quando, a New York, ci arrivla lettera dell'avvocato, per poco non gli schizzavano gli occfuori dalle orbite. Non ci capiva niente. Diceva che dove

    esserci un errore, da dove mai suo padre poteva aver tirafuori cos tanti soldi... Non ricordo altro che ti possa serviHctor, niente e nessuno. Che so, un qualche amico di famigluna parola in pi del vecchio Costa, qualcosa che Luis posavermi detto. Niente. Niente di niente. Te lo giuro.

    Dove vivevano?In una casa isolata nella zona di Polanco. Avevano u

    cameriera, che quando siamo tornati a Citt del Messico no

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    abbiamo potuto rivedere, e una ragazza che lavava

    biancheria. Elisa ha preso tutte le mie cose dall'hotel, lei ti pudare le chiavi di casa.Una cameriera...Dona Concha, la governante di famiglia, quella c

    aveva allevato i bambini. Credo che sia mezza morta dapaura. La polizia l'ha interrogata, ma l'omicidio di Panchoavvenuto nel suo giorno libero. Luis ha parlato con lei e non

    riuscito a tirarle fuori niente. Va' tu a sapere dove sar adessoAlberto l'hai visto?L'ho visto in ospedale. Non parla, non guarda nessun

    Che pena, povero ragazzo. Luis ha cercato di farlo uscire dalstato di shock, ma i medici gli hanno detto che non servivaniente, che lo stava torturando inutilmente; che non sareb

    mai pi tornato normale. A proposito, devo ricordarmi pagare la retta della clinica. Non vorrei che...Hctor non aveva pi domande da fare. Si accese u

    sigaretta e rest in silenzio.Sai una cosa, Hctor?Cosa? tutto come un incubo. Senza senso e spaventoso.

    Hctor assent col capo, ma Anita non lo poteva vedere.

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    Capitolo 4La storia del Topo come la conosceva Hctor

    e altre cose che non sapeva di lui

    Sar stato perch in quegli anni Hctor non si voltava m

    a guardare le file di dietro, o perch non c'era niente particolare in quel viso da pesce lesso del ragazzo vestito coun completo grigio e azzurro che sembrava ereditato qualche fratello maggiore e che gli ricadeva addosso sengrazia; o perch Melgar non apriva mai bocca in classe e, pquel che ne sapeva, neppure fuori. Il caso volle che in qu

    noiosissimo terzo anno d'ingegneria, dove avevano diviso audocenti e compagni di corso, Hctor lasciasse passainosservato quel personaggio fin quasi alla fine dell'anno. Soquando mancavano tre settimane agli esami semestrali, ugiorno, dopo aver chiesto permesso al professore di turnsfilarono sulla pedana i candidati della "Lista Superamento"fra gli ultimi della fila c'era Melgar, con la sua faccia da ca

    triste e gli occhi da cernia bollita coperti da spessi occhiali scu

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    che si era tolto solo una volta per asciugare il sudore. Hctor

    tanti altri, anche se avevano riconosciuto il compagno di corsnon lasciarono che questo influenzasse il loro voto, ancperch il suo gruppo stravinse sugli opachi candidati del PCcui linguaggio da democrazia universitaria suonava piuttosstonato in quegli anni di apatia. Cos, anche se non supel'anno, Melgar si butt nella mischia.

    E non tornarono pi a dividere aule, laboratori, cor

    Melgar continu a essere un punto oscuro per Hctor. Faceparte del gruppo che si ubriacava all'entrata dei corridoi neparte sinistra dell'edificio principale. Era di quelli cspuntavano con vestito e cravatta nuovi e poi passeggiavanper la facolt senza un apparente motivo. A poco a poco prea emanare un'aria di autorit. Qualche volta erano giunte

    Hctor notizie su quello strano personaggio: si diceva cavesse capeggiato un'orda di picchiatori nell'assalto alla facodi Scienze per impedire la proiezione di Otto e mezzo di Felliconsiderato "amorale"; che spacciasse marijuana, coquantomeno anomala in quegli anni precedenti il '68, doveconcetto massimo di droga erano due benzedrine col Bacarsi diceva pure, del buon Melgar, che si facesse pagare per i su

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    servizi (mai chiari, ma legati al gangsterismo universitario

    ascesa) da un funzionario del rettorato della UNAM (

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    ).Nei mesi precedenti la nascita del Movimento StudentescMelgar acquist una certa fama e il suo soprannome "il Topsal di tre punti nella scala della popolarit universitaria. diceva di lui che avesse capeggiato uno sciopero in un liceo pcacciare via un preside, che ricevesse soldi dal PRI (4), cfacesse estorsioni a quelli che entravano in zona universitar

    che girasse armato di pistola e coltello. Hctor l'aveva rivisun paio di volte, in un'assemblea dalla quale venne sbattufuori e dove ritorn coi suoi scagnozzi lanciando bombe ammoniaca che dispersero la riunione; e l'altra, che ricordacon chiarezza dopo tanti anni, fu quella volta che Hctpasseggiava nel parco dietro la facolt, pensando di portare d

    fiori a una certa Marisa per fare pace.Il Topo era buttato sull'erba, gli occhiali rotti stretti nemano, e grossi lacrimoni che gli bagnavano le guance. Hctorera avvicinato e lo aveva aiutato a rialzarsi. Grazie, fratello, avanzi una, aveva detto il Topo, tirando su col naso. Hctosenza rispondere, lo aveva trascinato verso la zouniversitaria, e l'altro, preoccupato che qualcuno potes

    vederli, si era staccato dal suo braccio bruscamente. Anni p

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    tardi non sarebbe riuscito a ricordare il viso di quella Mari

    ma gli occhi miopi del Topo e i suoi lacrimoni non li avrebpi dimenticati.Per due o tre natali di seguito continu ad arrivare a casa

    Hctor una cesta monumentale con un biglietto che portasolo la firma di Arturo Melgar. E iniziarono le prese in giro Elisa, che rinfacciava a Hctor la sospetta amicizia con gangster studente.

    Personalmente non l'avrebbe mai pi rivisto, e lo sguardimpaurito del Topo sarebbe tornato a Hctor solo grazie afoto dei giornali parecchi anni dopo, quando, mentre cercava sciogliere un'assemblea del movimento del '68, qualcuno aveva ficcato una pallottola nel fegato. Nella seconda serie foto portava un numero sul petto ed era accusato di av

    organizzato la guerriglia urbana. In entrambe le occasioHctor, abbandonando il giornale per qualche secondo, avepensato che la vita in Messico fosse un mistero degno di aveuna sua propria religione.

    Questo era tutto quello che Hctor sapeva, un riassundella biografia del Topo, senza toccare gli intricati legampolitici che Arturo Melgar aveva allacciato in quegli anni caldi

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    Hctor non sapeva che il Topo, all'et di vent'anni, ave

    scoperto una maniera di vivere nella quale rischio e fedeavevano come ricompensa l'ascesa in un'invisibile monnipresente scala che portava al centro del potere. Hctnon sapeva che il Topo aveva imparato a giocare un gioco cui regole cambiavano di continuo e che obbligava i sugiocatori a mutare pelle con lo stesso ritmo, offrendo fedelperpetuando crimini e creando un potere col quale interagi

    scambiare favori, negoziare.Per prima cosa aveva assicurato la propria sottomissione

    il proprio viscerale anticomunismo alle autorit universitarma l'intuizione e le buone compagnie gli avevano insegnato cnon si doveva essere servitore di un solo padrone, per nofinire burocrate o caporale. Organizz in prima perso

    un'impresa di estorsioni ai danni dei venditori ambulannell'area occidentale del comprensorio universitario. In qugiorni il Topo impar ad essere forte e servile al tempo stessdespota e umile a seconda del momento, a dosare azioni crudelt e generosit. Perch dimostrare di avere le palleanch'esso un fatto di elasticit. Impar a sciogliere la lingua, pfare da intermediario fra chi cercava servizi e i rozzi esecutori

    per mantenere unite le bande vagabonde.

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    A poco a poco si era staccato dal sottobosco dei picc

    malviventi e aveva cominciato a legarsi con quella fonte potere che, anche se si presentava nebulosa ai suoi occhi mioera quella dove si materializzava lo stato messicano: ufunzionario del dipartimento del DF, un segretario della facodi Legge, un dirigente priista dei quartieri sud, un comandandella polizia judicial, in sostanza, lo Stato messicano.

    Fedele al suo credo di servire ma non dipendere, ave

    trovato nel traffico di marijuana una fonte di risoreconomiche fondamentali per acquisire potere nelle bande, cdato certo che in cambio dei servizi prestati le autoruniversitarie avrebbero chiuso gli occhi con una benda spessa

    L'ascesa della sinistra nell'universit a partire dal '66 offrTopo opportunit di lavoro in quantit: attaccare le elezio

    studentesche, irrompere nei cineclub creando terrodisperdere scioperi, sequestrare professori, vendeinformazioni, favorire sommosse per appoggiare un gruppo funzionari opposto a un altro. Mescol le sue imprese pagamento con gli interessi privati, come il furto di cenmacchine da scrivere nei depositi d'intendenza della ciuniversitaria, o l'apertura di un bordello vicino a Desierto

    los Leones.

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    Il movimento del '68 offr al Topo momenti di glo

    effimera.Giunse a incontrarsi col prefetto di Citt del Messicconvogliando attraverso le proprie mani una buona quantit denaro verso i gruppi di gangster che cercavano di disperdela prima ondata del Movimento Studentesco; ma nonostantbuoni propositi fu travolto da una mobilitazione di centinaia migliaia di studenti, e i suoi sforzi non servirono a granch

    Provoc qualche assemblea, distrusse auto in un garadurante una manifestazione di massa e vendette informazioalla polizia, che gi ne aveva tante da non sapere che farsenEsasperato, quel settembre prov a disperdere un "mitin" Politecnico, ma venne colpito da una pallottola mentre cercadi aprirsi un varco fino al microfono con una spranga di fer

    in mano.Il Topo, abbandonato da amici e nemici, visse la fine dmovimento del '68 nell'anonimato di una clinica privata

    Toluca e scopr a ventott'anni di essere solo. Le provocazioricominciarono all'universit nel '69. Ma il Topo non era lriscuotere fama e fortuna, perch aveva accettato un impiespeciale nella Polizia Federale. E a quel punto non erano p

    giochetti con gli studenti, ora passavano tra le sue mani biglie

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    di grosso taglio, avendo agito da copertura in un paio di rapin

    in banca. Possedeva un arsenale di mitragliette e pistole, caaffittate e una nuova parlantina sinistrorsa che conquisqualche disorientato.

    La "guerriglia" mise a segno tre colpi: due rapine in bane il sequestro di un politico col beneplacito della polizReclut sedici ragazzi, dei quali undici furono spinti dal Topin una missione suicida e i cadaveri restarono l come prov

    Per, per un cambio della guardia nell'apparato politico, "guerriglia" fu smantellata con grande ostentazione di mezfoto sui giornali e dispiegamento di pattuglie, dagli stessi cl'avevano creata. Il Topo protest, e per aver dimenticato usolo attimo chi era al potere, si prese un calcio di fucile bocca e perse qualche dente. Pass sei mesi a Lecumberri, do

    puntualmente qualcuno versava del denaro sul suo conbancario, e usc dal carcere con molto meno clamore di quandc'era entrato.

    Nel 1972 l'universit non era pi un affare, e il Topraschi nell'immondezzaio dei suoi ricordi dove aveva visluccicare oro. Reclut vecchi complici, organizz un'impresa guardaspalle per funzionari di seconda categoria: sottosegret

    di stato, deputati priisti; invest il denaro in appartamenti,

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    avvicin al traffico di droga pesante e ne usc in fret

    convinto che fosse gi propriet di qualcun altro e che c'era bruciarsi le mani. Ritrov, nella nuova amministrazione csarebbe durata sei anni, le relazioni, gli uomini chiave, i lavosporchi. Dalla sua c'era il fatto che stava sempre dentro sistema, anche se ai margini; forse risultava pi remunerativma anche pi rischioso.

    A met degli anni '70 scopr la sua miniera d'oro. E si mi

    al lavoro per svuotarla.

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    Capitolo 5Raramente si pu ascoltare alla radio ci che si desidera.

    Bisogna accenderla e accontentarsi di quello che c'.Luis Hernndez

    Che aspetto ho? Le sembra che stia bene? Me la s

    facendo addosso dalla paura, scusi l'espressione, addosso dapaura, amico. una settimana che non riesco a dormire, pasil tempo a guardarmi dietro le spalle per vedere se mi seguonNon voglio saperne pi niente. Sono stato l'avvocato del signCosta, e basta. Ero l'avvocato di un coglione qualsiasi c

    aveva tre mobilifci. Non sapevo niente dei suoi affari, e novoglio saperne niente. Ho fatto in maniera che arrivassero nconto della signora Anita i soldi che doveva avere. E basta.

    Hctor l'osservava attentamente. L'avvocato si agitamentre parlava, muoveva le mani, alzava le sopracciglia, battei piedi, si grattava le spalle.

    Non mi vuole capire, avvocato. Non voglio che facc

    niente di nuovo. N che si metta in qualche guaio per n

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    Voglio solo che mi dica chi le ha passato il messaggio e co

    diceva esattamente... esattamente, per non sbagliarmi.L'ho gi detto alla signora Anita... penseranno che le

    La frase rimase sospesa nello spazio di quell'ufficio docampeggiava un diploma di laurea datato 1960, dietro cuigiovane avvocato nascondeva la merda che lui era con il sorriinfantile del giovane laureato.

    Solo il messaggio ripet Hctor. Da parte di ch

    cosa diceva. Nient'altro, e me ne vado tranquillo per la stesporta dalla quale sono entrato.

    Quale messaggio? rispose l'avvocato grattandosimento.

    Hctor raccolse la saliva e la sput con forza sulla camicdell'avvocato dall'altra parte della scrivania. L'uom

    indietreggi cercando di evitare lo sputo, ma riusc solodeviarlo e atterr sulla giacca invece che al centro decravatta.

    Che diavolo le piglia?Il messaggio. Voglio sapere chi le ha dato il messagg

    cosa diceva esattamente e perch si sta cagando addosso.Sono venuti in due, mi hanno puntato una pistola

    faccia e hanno detto: Il Topo dice che il denaro non de

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    ragazza, il signor Costa l'aveva solo in custodia. Avvisala, me

    cinque milioni di pesos nel suo conto, e lascia perdere tuttoresto. Questo hanno detto, e basta. Io ho riferito la stessa coalla signora. Che cazzo vuole lei da me, adesso?

    Quindi lei non rappresenta pi la famiglia Costa. Benallora infili tutti i documenti in una busta e li invii a Vallina

    Associati disse Hctor, e lasci sulla scrivania un biglietcol nome e l'indirizzo dell'amministratore. Poi si avvi verso

    porta e lasci l'avvocato a pulirsi la giacca.

    Dopo il primo incontro si riavvicin lentamente alla citLa metropoli gli entrava dai piedi e dagli occhi, ed Hctor percorreva e la guardava. Era quella di sempre. Non c'enessun dubbio. Continuava a deteriorarsi, a sfaldarsi,

    corrompersi, ma era la stessa. Attravers parchi e strade, pasper vicoli zeppi d'immondizia, scavalc siepi, entr nepiccole rivendite alimentari a bere una bibita e a comprasigarette, mangi tacosin piedi, s'infil in una libreria e ne ucon due gialli di Chester Himes, la Storia della conquista del Nilotutti i romanzi di fantascienza di Alfred Bester che riusctrovare, spese duemila pesos in barattoli di conserva in

    supermercato; passeggi per Tacubaya, Escandn, Mixcoa

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    sprofondando nella calca della gente, stordito dai suoni d

    negozi di dischi e dal traffico. Cammin guardandosi in gifinch i piedi non gli si cucinarono nei calzini e l'occhio buoncominci a piangere. Si arrese e si consider accolto dal DNon era chiaro se la citt poteva considerarsi una casa, ma, qualche luogo avesse avuto per lui il diritto di chiamarsi capoteva essere solo quello.

    Con il rincontro, evapor la nostalgia per l'ultima palma

    fondo alla spiaggia... Era pronto.

    Entr in ufficio, si tolse le scarpe e si butt sulla poltrosventrata. Sembrava che Carlos il tappezziere avesse deciso cnon valeva la pena perdere tempo con quel mobile color lillasciando che, col passare dei giorni, si trasformasse in u

    reperto da cui molle e imbottiture schizzavano fuori nei punmeno prevedibili. Quando accese la prima sigaretta inizipiovere. La pioggia colpiva i vetri e faceva da sfondo al surimuginare.

    Perch tutti quei casini? Il denaro era sporco, soldi neriinteressavano al Topo. Forse, dietro ai delitti di casa Cosc'era proprio lui, che non voleva muovere quel denar

    accumulato senza fatica, incassando tangenti, architettan

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    truffe, facendo lavori sporchi, favori e corruzione e sang

    versato senza alcun problema. I soldi erano del Topo, ncodice messicano gli appartenevano, o a lui direttamente ouno dei tanti gregari che sguazzavano nella cloaca del poterePerch infilarsi in quella storia, allora? Proteggere Anita, tirafuori, mettere distanza di chilometri fra lei e il marciume... Pla prima volta dopo tanto tempo la curiosit non lo stimolavnon lo spingeva ad andare avanti. Non c'era neppure la dose

    vendetta in nome dei morti, dei vivi, o dell'ideale di comavrebbe dovuto essere questa nazione, come tante volte gli esuccesso in altre storie. Tutt'al pi, la voglia di fare a pezzettii violentatori di Anita, semplici esecutori di volont altrpiccoli ingranaggi di una macchina sporca. Poteva spingeaprire varchi, mettersi nella storia per scoprire fro

    corruzione, soldi in abbondanza, e lasciare per strada in po' pelle, o tutta la pelle e le ossa, e finire per trasformarsi cacciatore in preda. Era questo che voleva? Sapeva che anche fosse arrivato alla fine, avrebbe trovato un muro cimpediva di raggiungere la giustizia. Un muro di situaziocostruite, compromessi, scrivanie, forze, modi d'essecomplicit che abbracciavano l'ultimo angolo di mondo fino

    vertici del potere. Carlos, suo fratello, avrebbe potuto dirgli

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    stesse cose che lui diceva a se stesso, ma ottenendo alt

    risposte, perch aveva quella forza che lo avrebbe spinto finalla fine; anche se Carlos avrebbe detto che quella non era fine, che aveva semplicemente tolto un po' di terra sotto aunghie del potere... Era stanco. Non si poteva cominciare uguerra con quel senso di sconfitta addosso, e anche cos Hctpens che non aveva nessun altro posto dove andare, nessualtro lavoro, o angolo dove rintanarsi. Si avvicin scalzo

    telefono, cercando di evitare che la sporcizia del pavimento si conficcasse nei piedi, per avvisare i guardaspalle di Anitafare altre due chiamate che lo avrebbero infilato in una stoche, anche senza volerlo, stava diventando la sua.

    Che ne pensi delle tue balie?le chiese mentre apriva

    porta per far entrare nella stanza Angelo II e Orrore. Erano upo' rovinati, le cicatrici in faccia lasciavano presupporre chedue lottatori avessero visto tempi migliori, e quel passo lentola fiacchezza dei loro movimenti dicevano chiaramente cnon ci sarebbe stato mai pi nessun ring disposto ad accettarMa anche cos, i volti duri, i corpi imponenti, i muscoli cs'intravedevano da sotto le giacche, le mani enormi, facevan

    un certo effetto.

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    Anita, ti presento Angelo II e Orrore, due miei ami

    Angelo stato campione dei pesi massimi nel '62 per sei mesiCinque, signorina.... E Orrore ha vinto la sfida con Demonio Blu.I due sorrisero. Anita non sapeva se scomparire sotto

    lenzuola o chiedere ai due lottatori, il cui peso complessivdoveva aggirarsi sui 200 chili, che le cantassero una ninnanna.

    Sono miei amici e ti garantisco che nessuno che tu no

    voglia entrer da questa porta disse Hctor divertito dcontrasto fra la piccola rossa esangue e la fiera presenza dsuoi compagni, che, un po' imbarazzati, cercavano un angodella stanza per rendersi meno invadenti.

    E sanno giocare a domino e alle carte, e Angelo brav

    anche con gli scacchi

    . Angelo sorrise mostrando una bocpiena di ferro, per i pezzi metallici che avevano sostituito originali.

    Anita abbozz un debole sorriso. Signor Angesignor...

    Mi chiami pure Orrore, signorina.Io so a malapena giocare a canasta e anche piuttos

    male...

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    Impareremo, non si preoccupi rispose Orro

    soddisfatto che la situazione si presentasse migliore di quansi aspettava.Hctor abbracci con un'occhiata la sua squadra e si sen

    orgoglioso. Se lo lasciavano fare, era in grado di metteinsieme la fauna nazionale pi originale di qualsiasi romanpoliziesco.

    Doveva far presto, recuperare il tempo perduto fra midubbi. Mezz'ora dopo, Hctor entrava nello studio dei contab

    Vallina & Associati, che poi era uno solo, e chiese la situaziosulle finanze della famiglia Costa.

    Vallina, vestito con una giacca lucida ai gomiti, bench aparete dell'ufficio fosse appesa una sua foto che lo ritraeva co

    la regina d'Inghilterra (in verit la foto non era sua, ma di utipo che gli somigliava), mostr a Hctor una busta sopra scrivania.

    Ci ho studiato sopra un paio d'ore. Con questo siamsei a quattro.

    A favore tuo o mio?Mio, non fare il furbo, Hctor.

    Bene, te ne devo due.

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    Vallina assent solennemente, prese un fazzoletto e

    soffi rumorosamente il naso. Nei baffi restarono filamenti moccio. Era chiaro che, nonostante le migliori intenzioni, nogli restava altro da fare che aspettare la rivoluzione socialisper trionfare nella vita.

    Posso chiederti in cambio due indagini di cui hbisogno?domand.

    Hctor si diresse verso il piccolo frigorifero in un ango

    della stanza.Preferirei di no, amico. Nella storia in cui mi son

    infilato non posso permettermi il lusso di disperdermi, e gi ho un'altra, oltre a questa.

    Nel frigo c'era mezzo salame, la luce spenta, e un'unibibita aperta e sgasata, ma anche cos, dopo averla scossa p

    comprovarne l'et, Hctor ci si attacc e ne bevve un sorso.A parte questa pazzia che hai per le mani, ti sei infila

    in qualcos'altro? chiese Vallina grattandosi la pancia sopracanottiera, fra due bottoni della camicia.

    Un'altra che ti piacerebbe molto. Questioni biancheria intima del Palacio de Hierro... Ehi, a proposito biancheria, la tua canottiera dei Dallas Cowboy?

    Come lo sai?

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    Hctor usc dall'ufficio con la busta nella quale Valli

    aveva messo il suo minuzioso rapporto, e salut con un:

    Tne devo due.Per leggere comodamente scelse una conferenza di Hct

    Mercado su "Le origini dell'articolo 123" nel centro culturaReforma. Seduto nell'ultimo banco, senza fare minimamencaso al conferenziere, studi i tre fogli battuti a macchina c

    Vallina gli aveva consegnato. La scelta di quella sorta di uffic

    decentrato non era stata arbitraria. Una volta cacciatosi nestoria, doveva rompere con le abitudini per evitare di essere ufacile bersaglio, come il personaggio di un romanzo di RoMcDonald che aveva letto tempo addietro, un bersagmobile, tanto mobile come solo poteva essere un abitante dDF dotato d'immaginazione.

    Mentre l'avvocato si dilungava nella storia del congrescostituente del '17, Hctor s'immergeva nella storia finanziadi Costa. Il contabile aveva riempito di punti interrogativi tutpassaggi oscuri, che erano tanti. La storia poteva riassumecos: dal novembre del 1977, Costa il mobiliere aveva presomaneggiare denaro contante dieci o venti volte maggiore desue normali entrate. Aveva intestato il denaro a suo nome e

    aveva investito in differenti imprese. Pareva che il su

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    problema fosse trovare come far fruttare il denaro che

    ritrovava tra le mani. La logica degli investimenti, secondVallina, era casuale; inizialmente aveva investito con mentalit del mobiliere: negozi vari, una boutique. Attivautosufficienti e semplici, piccoli guadagni, piccole spese. seguito comparvero acquisti d'oro, argento e gioielli. Poi ucompagnia aerea commerciale, due battelli da pesca, ufabbrica per imbottigliare bibite. Tutto da solo, senza soci.

    entrate della crescente rete d'affari venivano reinvestite quaimmediatamente. All'improvviso, il mobiliere Costa avedenaro, oro, argento, gioielli e titoli per pi di 200 milioni pesos. Tutto in appena un anno e cinque mesi.

    Qualcosa si chiariva, l'attacco di cuore sicuramente estato causato dal maneggiare tutta quell'assurda accozzaglia

    affari che andava da una pasticceria della Zona Rosa a quindmilioni di pesos in oro in una cassetta di sicurezza.Vallina si domandava al margine: Dove sono i lib

    contabili?. Era stato ricostruito tutto da frammenti, da anotarili, ricevute di acquisto e vendite, e appunti vari.

    Un'altra nota a pi pagina confermava che Costa era stanel '77 e nel '78 un colossale evasore d'imposte.

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    Bene, era denaro sporco. Di una persona sola o di u

    gruppo. Passato nelle mani di Costa con irregolarit. Le sommda investire variavano da uno a dieci milioni al mese. La scedella provincia aveva una logica: Guadalajara, Monterrey,Nordest, Puebla, e le diciotto attivit o imprese che trovavano fuori dalla capitale risiedevano in quelle tre citt.rapporto tra gli investimenti, il denaro contante e i valori in oo gioielli era legata a terzi. Sembrava un modo per darsi u

    copertura.Un ultimo dato: c'erano entrate, ma non uscite. Quelli c

    avevano usato Costa come banchiere non gli avevano mrichiesto indietro il denaro.

    Il viaggio a Cuernavaca fu inutile, ed Hctor lo sape

    ancor prima di andarci. Era solo per vedere la faccia di AlberCosta. Per quindici minuti il detective e il figlio minore dCosta si guardarono senza parlare. Hctor fum un paio sigarette, parl col medico e lasci il manicomio. Un taxi,ancora la corriera che si divor la strada per arrivare a Citt dMessico. Non era rimasto nulla di quelle ore, neppure commiserazione. Solo estraneit, lontananza. Alberto stava

    un'altra parte ed Hctor non aveva argomenti per opinare

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    quel lato fosse migliore o peggiore del mondo che il ragazzo

    venticinque anni aveva abbandonato.Scuriva quando arriv in citt, prese un taxi e dette d

    indirizzi falsi prima di azzardarsi a chiedere che lo lasciassedavanti a un edifcio nella Colonia Napoles. Suon campanello due o tre volte, e stava gi pensando dove potpassare la notte, quando la portinaia che tornava con u

    sacchetto di paste gli apr il portone, sorrise e gli consegn ubiglietto.

    La signorina andata a Tequesquitendo, a sciare. partita un mese fa, ma ha lasciato questo per lei. Lei Hctono? S, certo, adesso la ricordo, signor Hctor...

    La frase era laconica: Siamo pari: quando si cer

    qualcuno, proprio il momento in cui non lo si trova. Me l'hinsegnato tu, amico! Io.Usando la stessa carta, scrisse nella parte di dietro u

    risposta altrettanto lapidaria: Non pensare sia venuto cercarti. Io.

    La mise nella busta e la consegn alla portinaia, che scrutava immaginando la sua delusione.

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    Ma non era delusione, era solitudine, nuda e cruda. Co

    andavano le cose. A volte si ha uria spalla su cui piangere, evolte no. Se uno non concede la sua, quando si desidera uspalla giusto che scompaia.

    Senza rendersene conto, si accorse di essere salito sopra utaxi collettivo a sei incroci da casa sua, e a tarda sera rientranel suo appartamento nonostante tutte le autoraccomandaziodi non commettere idiozie.

    La cappa di polvere non era troppo spessa. Non c'era desolazione che s'immaginava, e quasi si sent defraudatDopo sette mesi pensava di ritrovare le rovine del suappartamento, ma era evidente che aveva un aspetto molpeggiore quando lui lo abitava. Nessun vestito per terra, i libtutti al loro posto, la polvere era regolarmente distribuita e no

    ammucchiata, come quando vuotava i portacenere per terNessun disco in giro senza copertina, perfino il letto era fattMerda! Erano quattro anni che non aveva visto il letto rifatto

    Sentendosi un fantasma, si avvicin al telefono. Umessaggio registrato avvisava che il servizio era sospeso. Eun gesto di gentilezza della compagnia dei telefoni, cinformava chi non pagava e i suoi conoscenti che l'apparecch

    era fuori servizio; era un gesto di doppia gentilezza, perc

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    restava la possibilit di parlare con la voce registrata, se un

    fosse stato sufficientemente abile da mettere le parole momento giusto: Ci dispiace comunicarle... /Ciao, bella figquanto tempo senza vederti... /... momentaneamente sospeso...Sospeso ci avrai il culo, bella mia... / (Silenzio) / Ci dispiace..No, non ti dispiacere per me....

    E riattacc. La pazzia non si riconosceva da queste piccostranezze. La pazzia era qualcosa di molto pi sofisticat

    Pazzia era preparare una cena per due quando si vive soli.E questo stava facendo, quando il campanello della por

    suon. Era cos contento che apr sorridendo ai suoi probabassassini, e anche se ne avevano tutto l'aspetto, non spararonlimitandosi a restituire il sorriso e a informarlo che un vecchconoscente voleva vederlo.

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    Capitolo 6Non colpa tua, e non colpa di nessuno. Cos sono uscite le cart

    Doc Holliday in OK Corral di L. Uris

    Non c'era intimidazione nei gesti dei due gorilla ment

    l'auto imboccava il Circuito Interiore e risaliva il labirinto strade di San Miguel Chapultepec. Stavano compiendo il solilavoro di messaggeri-autisti. Hctor si tranquillizz soquando, con l'avambraccio, riusc a sentirsi la pistola. L'autoferm di fronte a un terreno incolto. L'autista e il sucompagno scesero dalla macchina e aspettarono che Hct

    uscisse dallo sportello posteriore. Poi, senza minimamenpreoccuparsi di lui, attraversarono il terreno illuminato da ulampione solitario, fino alla parete di una casa, dove c'era uscala a chiocciola che portava direttamente al solaio. Alla fidella scala, un uomo sulla cinquantina dalle maniere spicce perquis, togliendogli la pistola davanti ai suoi daccompagnatori impassibili.

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    Questa la tengo io, giovanotto disse con ton

    gentile; quindi, dopo averla gettata sopra una sedia di metalscomparve.L'autista lo guid per i tetti attraverso un labirinto

    stenditoi e bombole del gas, spinse una porticina metallica cui entrarono in casa. Scesero per una scala di legno che allargava giungendo al primo piano, alle cui pareti erano appedozzinali riproduzioni di Modigliani e Van Gogh. Passarono

    un grande salone al pianterreno, dove i mobili erano ricopeda drappi bianchi, e la casa dava l'impressione d'essedisabitata. Da una porta, che poteva essere della cucina, usc ucameriere in uniforme con un vassoio pieno di piatti bicchieri.

    L'autista gli indic una delle poltrone. Si pu sedere q

    il dottore la ricever subito.Hctor si lasci cadere sul drappo bianco che copriva poltrona, e aspett.

    Venga pure, ingegnere Belascoarn disse la voce dTopo da dietro una porta scorrevole. Hctor si alz e l'apNella stanza quasi in penombra, dietro una scrivania ingombdi ritagli di giornale, fatture, fogli con lo stemma del PRI

    appunti su biglietti da visita, seduto su una poltrona

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    manager di cuoio nero, c'era il Topo. Sopra la scrivan

    stranamente, nessun telefono.Siedi, amico, per favore disse il Topo, la cui miop

    era peggiorata rispetto ai ricordi di Hctor, tanto che avecambiato i suoi occhiali con due grosse lenti dalla montatura plastica nera. I tratti erano pi marcati, la mandibola sporgeun po', il naso si era inclinato in avanti, i capelli in testa eranradi, non aveva baffi n barba, anche se lasciava che le baset

    crescessero pi del normale. In complesso dava l'impressiodi un adulto infantile e malaticcio.

    Quasi mi ero scordato di te. Sei della mia generazionno? Siamo stati compagni nella Facolt, o sbaglio?

    Hctor annu.Lo sapevo. Questo assurdo cognome che ti ritrovi no

    me lo sarei potuto dimenticare. E tu? Sei arrivato alla finvero? Ti sei laureato? Sicuramente. Tu eri di quelli cpromettevano, caro mio. Che bei tempi, quelli dell'universit.

    Hctor annu ancora.Ti ho mandato a chiamare fece il Topo guardand

    da un'altra parte perch mi sono detto che quesBelascoarn doveva essere il mio vecchio compagno, il mio...

    dico: come no? Sicuro che ci capiremo al volo, vero?

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    Hctor continu ad annuire.

    Ah, i vecchi tempi!... Era tutto pi facile...

    E il Toprest in silenzio ad aspettare una risposta, di Hctor o qualche voce interiore che probabilmente gli parlava la norimproverandolo per i peccati, complimentandosi per i susuccessi, o magari dandogli buoni consigli, perch i figli puttana hanno sempre una voce interiore che li aiuta. Priprese: Di' alla ragazzina per la quale lavori che i soldi no

    sono suoi. E non erano neppure del vecchio, n dei suoi figlDiciamo che lui semplicemente li custodiva, d'accord

    Ascolta, se uno fa il banchiere non si pu appropriare ddenaro dei suoi risparmiatori, questa pura e semplieconomia. Ha gi avuto la sua parte, e anche qualcosa in pimi pare. E se le abbiamo dato di pi, va anche bene, perc

    sono compresi i servizi del banchiere. Ecco, diciamo cos...D'accordo, diciamo cos. E poi? lo interrup

    Hctor.Niente, siamo a posto. Lei si prende la sua parte e no

    muove tutto il resto. Di questo me ne incarico io, lei non defare assolutamente niente. Mi metto d'accordo col suavvocato, senza problemi, senza tasse, tutto tranquillamente.

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    E i morti? chiese Hctor guardando negli occhi

    Topo.A te cosa preoccupa di pi, i soldi o i morti? Perch q

    in Messico, amico, ci sono solo due cose: o i soldi, o i conti saldare. Tanti morti mi devono, tanti morti io faccio, e siampari. Ma tu che c'entri coi morti? Erano dei bastardi. E unomorto per cause naturali. E in pi, non sono neanche momiei, non rispondo per quelli, prenditela con chi li

    ammazzati.E chi sarebbe?Altri. Altri che pensano che quel denaro sia il loro...Il Topo scoppi a ridere. E ci si mettono anche

    vedove... Senti, ingegnere, esci da questa storia. Non il tudenaro, non la tua donna, non la tua banca, non sono tuo

    morti. E neanche miei. Io m'incarico dei soldi, e lascia che lose la vedano con me; per questo mi pagano, i padroni ddenaro, perch tutto risulti a posto e senza problemi. Chiaro?

    E a chi chiedo il conto?In Messico? Alla Vergine di Guadalupe! A chi altri?

    esclam il Topo. Da una tasca tir fuori un fazzoletto sporcosi soffi il naso, molto delicatamente.

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    Dunque, vediamo di fare il punto della situazione, p

    non dimenticare niente

    disse Hctor sorridendo.

    signor Costa era il banchiere di un mucchio di denaro sporche apparteneva a qualcuno che sta pagando te. Diciamosignor X. Bene, il signor Costa muore e il signor X rivuolesuoi soldi. I figli del signor Costa muoiono e il signor continua a chiedere i suoi soldi, ma intanto il signor Z fa fuorfigli del signor Costa perch anche lui vuole quel denaro. E

    vuoi che la vedova dell'ultimo figlio di Costa se ne vada dMessico e lasci i soldi. Tu stai lavorando per il signor X, mrisulta che quelli che lavorano per il signor Z, anche lo

    vogliono che la vedova se ne vada...Basta con le cazzate, ingegnere. Siccome siamo st

    compagni, ti ho invitato a fare due chiacchiere e ti ho dato u

    messaggio: tu fuori dalla storia, lei fuori, e che si accontenti dsoldi avuti. E tutto a posto.E i morti? domand ancora Hctor alzandosi

    piedi.Quali morti, quali? ribatt il Topo lancian

    un'occhiata verso le tende.

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    Hctor usc senza che il Topo lo degnasse di uno sguard

    L'autista, che stava leggendo una rivista di automobilismo, alz dalla poltrona per accompagnarlo.Fernando! grid la voce acuta del Topo dall'intern

    dell'ufficio.Il tipo gli rivolse un gesto di scusa ed entr nella stanz

    Hctor prese la rivista e cerc di leggerne l'indice, ma le parodel Topo giungevano chiare dalla porta scorrevole aperta.

    Accompagna l'ingegnere dove vuole, e poi andate a fa

    l'altra cosa che vi ho detto. Sono stato chiaro? Non facazzate. Che sembri un incidente, qualcuno che gli venuaddosso mentre attraversava, una macchina che gli ha dato ucolpo, una rapina per portare via il portafogli. Per attenzioa non farlo fuori, quel coglione di scrittore: voglio solo che

    togliate fuori dalla circolazione per qualche giorno, usettimana, un mese, non di pi. Non ammazzatelo... soprattutto che non si accorga che gli state dietro, desembrare un incidente... Niente stronzate, eh?

    Hctor si chiese se il Topo avesse parlato a voce alta pfarsi sentire e confermare che si sentiva assolto, assolto da potere che poteva uccidere, mettersi nella vita altrui

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    distruggerla, un potere che non rispondeva a nessuna regola

    non a quella della giungla in cui si era trasformata la sua citt.L'autista ricomparve sulla porta e sorrise. A sdisposizione, ingegnere.

    Rifecero in senso inverso lo strano tragitto che avevanpercorso per entrare, gli fu restituita la pistola e si diresse

    verso l'automobile, dove il secondo gorilla stava aspettando.Dove la portiamo, ingegnere?

    Dove siete diretti, voi? Potete lasciarmi per strada.

    No, ci dica dove la dobbiamo accompagnare rispocerimonioso l'autista.

    che non voglio tornarmene a casa, voglio pensarefare una passeggiata.

    sempre cos quando si parla col dottore, vero? H

    tante cose da dire alla gente... E scusi se m'intrometto...

    disse l'autista sfoderando saggezza da gangster. Bene, nandiamo vicino a dove l'abbiamo prelevata, una coloniapi in Invece che alla Roma, alla Condesa.

    Senti, e se lo facessimo domani? difficile che queesca di casa adesso fece l'altro pistolero, ignorando Hctor

    No, meglio aspettarlo da stasera. Se non esce,

    fermiamo sotto casa.

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    Sei scemo? Tutta la notte? Torniamo domattina, no

    essere coglione.Scusi, ingegnere, dove abbiamo detto? chie

    l'autista.La macchina sbuc sulla Benjamin Franklin e deceler

    semaforo di Satllo, prima di continuare per Nuevo Leon.Mi lasci alla panetteria all'angolo, per favore.Si ferm nel punto indicato da Hctor e poi ripa

    accelerando. Hctor cerc disperatamente un taxi. Se nosuperavano il semaforo di Nuevo Leon, li avrebbe potuseguire e avvertire la vittima. Non ebbe fortuna. Entr nepanetteria quando l'auto era ormai sparita dalla sua vistacerc nella sua agendina il telefono di UnomasUno.

    Redazione.

    Vorrei parlare con Marciano Torres, signorina.Provo a cercarlo, ma credo sia uscito.Silenzio. Nella strada le luci al neon si riflettevano ne

    pozzanghere creando quell'atmosfera fantasmagorica che detestava. La citt era spettrale, a quell'ora.

    Torreeees!Hctor.

    Chi?

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    Hctor Belascoarn.

    Ma che sorpresa! Sono anni che non ti sento. Credevte ne fossi andato da questo mondo.Ho bisogno di un favore, compare, un favore urgen

    Vorrei sapere chi lo scrittore che vive alla Condesa, e che pavere dei problemi... dei problemi per aver fatto un'indaginqualcosa del genere...

    Puttanaccia, che cose mi vieni a chiedere! Come facc

    io a sapere tutto questo? Perch ti serve uno scrittore? Gli vuraccontare le tue memorie? Raccontale a me. Tu sei una nota cronaca nera per un giornale di ultima, altro che romanzfiglio mio. Non so neanche se la vorrebbero pubblicata questo giornale, sai che se la tirano da raffinati. Tu sei padatto per La Prensa... Aspetta, vado a parlare con Garda Junc

    lui conosce un po' di scrittori...Hctor contava i secondi che passavano. Chiunque fosche avesse letto o meno un suo romanzo, doveva arrivare a prima dei pistoleri del Topo per avvisarlo.

    Il colto della redazione dice che gli scrittori alla ColonCondesa sono due, Jos Emilio Pacheco e Paco Ignacio, c

    vive alla Etla. Dev'essere il secondo, perch scrive raccon

    gialli. amico di tuo fratello Carlos.

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    Hctor riattacc senza neppure ringraziare. Il telefono

    Carlos era occupato. Riprov ancora.Carlos?Ti sembra la voce di un uomo?Marina!In persona. Chi parla?... Hctor! Miracolo, miracolo

    Dove sei?Poi te lo spiego. C' Carlos?

    Sta dormendo. Te lo sveglio. Ora fa sieste da set

    nove ore. Pensi che se una si sbaglia a scegliere, gliecambiano con qualcun altro?

    Non c' granch da scegliere, in giro; ci sarei io, msono peggio.

    Come non detto. Aspetta...

    La voce di Carlos arriv impastata.Fratello, per cosa ti servo?

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    Capitolo 7

    Io credevo che la gente pensasse queste cose solo nei romanzi.Nazim Hikmet

    Sei il fratello di Carlos? Passa, amico disse lo scritto

    tendendogli la mano e interrompendo la stretta quaimmediatamente, come se qualcos'altro gli avesse attraversala testa.

    Doveva avere la stessa et dell'investigatore, anche erano molto diversi. Lo scrittore pesava settantotto chili e dava fastidio che lo chiamassero "Ciccio". Era alto meno di umetro e settanta, con un ciuffo sugli occhi che spostava

    continuo; portava occhiali con montatura dorata sul naso lunche sporgeva da un paio di baffi, folti e malcurati. Quando apla porta, aveva un bicchiere di Coca-Cola in una mano e usigaretta nell'altra, che si port alla bocca per poter salutaBicchiere e sigaretta gli ruotavano eternamente attorno, comse fossero un prolungamento delle sue mani, e cos l'avreb

    sempre ricordato Hctor. Con uno sguardo sfuggente ch

  • 7/28/2019 Taibo Paco Ignacio II - Qualche Nuvola

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    fissando il volto dell'interlocutore, sembrava seguire invece

    filo dei propri pensieri.Accomodati disse mentre entrava in una sala pie

    di scaffali e toglieva una vecchia giacca e alcuni fogli da upoltrona bianca. Carlos ha detto che mi devi raccontaqualcosa di molto importante. E mi ha colpito, visto cCarlos non usa mai un tono cos solenne.

    Hctor prese fiato e raccont la storia. Cerc di ripetere

    parole esatte del Topo. Quando termin, lo scrittore gli porsesuo pacchetto di sigarette e gli avvicin un bicchiere piuttossporco perch si versasse della Coca-Cola dalla bottigfamiliare.

    Mi hanno fottutodisse.Non credo. Sei avvisato, basta solo che te ne vai di q

    per un po'. E poi il Topo stato chiaro, ha detto ai suscagnozzi che non ti facessero tanto male, solo toglierti torno per un mesetto. Se te ne vai da solo, credo che...

    Consolazione di merda. Mi hanno fottuto. Sanno a costo lavorando e non mi permetteranno di continuare. Se me

    vado ho perso, e se non me ne vado mi fanno perdere loro.Se siamo messi cos, allora ho perso anch'io, sono a

    scoperto

    disse l'investigatore sorridendo. Il suo sguard

  • 7/28/2019 Taibo Paco Ignacio II - Qualche Nuvola

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    correva tra i libri cercando d'indovinarne l'ordine, l'argoment

    un qualche metodo nella disposizione.Per tu non hai una figlia di sei anni!Hctor lo guard sorpreso. Lo scrittore chin la testa

    un portacenere pieno di cicche.Tutta tua? E la madre?E' a Lisbona, quella scema. Tu non scrivi, vero? No,

    hai lo stile del protagonista, non dell'autore... successo c

    questo coglione che sono si innamorato della mogdell'ambasciatore delle Filippine, e zac!, nata una bambina.la signora ambasciatrice ha avuto questa figlia di nascosto, mha lasciato la bambina e se n' tornata con suo marittrasferito tutto contento con le sue corna a Lisbona.

    La bambina vive qui? Posso vederla? chiese Hcto

    Ci mancava anche questa

    e, con il bicchiere in umano e la sigaretta nell'altra, lo accompagn lungo un corridolabirintico, fino a una stanza dalle pareti bianche dove dormiuna bambina avvolta in un camicione da notte.

    E' bella, vero?Come si chiama? chiese Hctor guardando

    bambina dai tratti asiatici che si ciucciava il dito.