Cronaca del Veneto · 2021. 1. 31. · 9 NOVEMBRE 2020 - NUMERO 2636 - ANNO 23 - Direttore...

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9 NOVEMBRE 2020 - NUMERO 2636 - ANNO 23 - Direttore responsabile: RAFFAELE TOMELLERI - Aut. Trib. di Verona n° 41356 del 20/01/1997 - Le Cronache srl - Via Frattini 12/c - 37121 Verona - Telefono 0459612761 - E-mail: [email protected] - Stampa in proprio - Tutti i diritti RISERVATI Quotidiano on-line di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza Cronaca del Veneto .com GUARDA IL SITO CRONACADELVENETO.COM E SEGUICI SU Meno di 3 anni e mezzo, tanto è durato il suo mandato di sindaco di Co- negliano. Le dimissioni di 13 consiglie- ri hanno messo fine al suo mandato Maria Luisa Pellizzari Fabio Chies Per la prima volta una donna è vicecapo della Polizia. Originaria di Montagnana, 61 anni, ha studiato al Nievo e si è lau- reata in giurisprudenza a Padova. KO OK Nel 2019 le esportazioni di vino veneto hanno raggiunto l’iperbolica cifra di 2,35 miliardi di euro di fatturato, segnando un +5% rispetto all’anno pre- cedente. Un trend di crescita, peraltro in linea con le espor- tazioni italiane di vino, che sembrava inarrestabile, finché purtroppo non è arrivata ad inizio 2020 la crisi dovuta a Covid-19. La fotografia delle esportazio- ni di vino veneto nel 2019 l’ha appena fatta Veneto Agricoltura nel suo nuovo Report “L’export di vino veneto nel mondo”, ricco di dati e approfondimenti. I tecnici dell’Agenzia regionale rilevano che anche i quantita- tivi di vino prodotto sono saliti nel corso del 2019 (+15,8%) a fronte dei 788 milioni di kg di vino alienati. Come conse- guenza ai maggiori rialzi dei volumi rispetto all’incasso totale, si sono avuti però dei ribassi dei prezzi medi di ven- dita, con quello medio totale che si è fermato a 2,99 €/litro, segnando così un decremento annuo del -9,4% e riportando- si sui livelli del 2017. Il report dell’Agenzia regionale evidenzia inoltre che è prose- guito l’exploit dei vini spumanti veneti, capeggiati ovviamente dal Prosecco, che nel 2019 ha realizzato un incasso com- plessivo di 920 milioni di euro e un aumento in valore del +5% rispetto al 2018. Se i quantitativi esportati di Prosecco crescono del +10,5% (239 milioni di kg), il prezzo medio, di contro, cala a 3,85 euro/litro (-4,9%). Più stabile invece il mercato dei vini fermi in bottiglia, visto che ai quasi 1,30 miliardi di euro incassati dalle vendite all’estero nel 2019 corrispon- de un rialzo del +5,7% rispetto al 2018, con i volumi venduti che crescono del +9,3% (4 milioni di ettolitri totali), mentre il prezzo medio è calato del - 3,2% (3,24 euro/litro). I tecnici di Veneto Agricoltura si sono concentrati anche su quelli che sono i maggiori mer- cati di sbocco del vino veneto. Anche nel 2019 Stati Uniti, Regno Unito e Germania si sono posizionati in vetta a questa speciale graduatoria. Si tratta di uno scenario che si caratterizza per il forte accen- tramento delle vendite in pochi Paesi, con tutte le conseguen- ze positive e negative che ne derivano. Basti pensare che negli ultimi dieci anni il merca- to americano è cresciuto del +148,2%, quello britannico del +227,5%, mentre si mostra più stagnante quello tedesco, salito “solo” del +40%. Esportazioni di vino veneto da capogiro LA FOTOGRAFIA DELLE ESPORTAZIONI FATTA DA VENETO AGRICOLTURA Nel 2019 è stata raggiunta l’iperbolica cifra di 2,35 miliardi di euro di fat- turato. Ma ora le preoccupazioni arrivano dalle conseguenze della pandemia Export vino veneto, occhio al Covid

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9 NOVEMBRE 2020 - NUMERO 2636 - ANNO 23 - Direttore responsabile: RAFFAELE TOMELLERI - Aut. Trib. di Verona n° 41356 del 20/01/1997 - Le Cronache srl - Via Frattini 12/c - 37121 Verona - Telefono 0459612761 - E-mail: [email protected] - Stampa in proprio - Tutti i diritti RISERVATI

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Meno di 3 anni e mezzo, tanto è durato il suo mandato di sindaco di Co -negliano. Le dimissioni di 13 consiglie-ri hanno messo fine al suo mandato

Maria Luisa Pellizzari Fabio ChiesPer la prima volta una donna è vicecapo della Polizia. Originaria di Montagnana, 61 anni, ha studiato al Nievo e si è lau-reata in giurisprudenza a Padova.

KOOK

Nel 2019 le esportazioni di vino veneto hanno raggiunto l’iperbolica cifra di 2,35 miliardi di euro di fatturato, segnando un +5% rispetto all’anno pre-cedente. Un trend di crescita, peraltro in linea con le espor-tazioni italiane di vino, che sembrava inarrestabile, finché purtroppo non è arrivata ad inizio 2020 la crisi dovuta a Covid-19. La fotografia delle esportazio-ni di vino veneto nel 2019 l’ha appena fatta Veneto Agricoltura nel suo nuovo Report “L’export di vino veneto nel mondo”, ricco di dati e approfondimenti. I tecnici dell’Agenzia regionale rilevano che anche i quantita-tivi di vino prodotto sono saliti nel corso del 2019 (+15,8%) a fronte dei 788 milioni di kg di vino alienati. Come conse-guenza ai maggiori rialzi dei volumi rispetto all’incasso totale, si sono avuti però dei ribassi dei prezzi medi di ven-dita, con quello medio totale

che si è fermato a 2,99 €/litro, segnando così un decremento annuo del -9,4% e riportando-si sui livelli del 2017. Il report dell’Agenzia regionale evidenzia inoltre che è prose-guito l’exploit dei vini spumanti veneti, capeggiati ovviamente dal Prosecco, che nel 2019 ha

realizzato un incasso com-plessivo di 920 milioni di euro e un aumento in valore del +5% rispetto al 2018. Se i quantitativi esportati di Prosecco crescono del +10,5% (239 milioni di kg), il prezzo medio, di contro, cala a 3,85 euro/litro (-4,9%).

Più stabile invece il mercato dei vini fermi in bottiglia, visto che ai quasi 1,30 miliardi di euro incassati dalle vendite all’estero nel 2019 corrispon-de un rialzo del +5,7% rispetto al 2018, con i volumi venduti che crescono del +9,3% (4 milioni di ettolitri totali), mentre il prezzo medio è calato del -3,2% (3,24 euro/litro). I tecnici di Veneto Agricoltura si sono concentrati anche su quelli che sono i maggiori mer-cati di sbocco del vino veneto. Anche nel 2019 Stati Uniti, Regno Unito e Germania si sono posizionati in vetta a questa speciale graduatoria. Si tratta di uno scenario che si caratterizza per il forte accen-tramento delle vendite in pochi Paesi, con tutte le conseguen-ze positive e negative che ne derivano. Basti pensare che negli ultimi dieci anni il merca-to americano è cresciuto del +148,2%, quello britannico del +227,5%, mentre si mostra più stagnante quello tedesco, salito “solo” del +40%.

Esportazioni di vino veneto da capogiro

LA FOTOGRAFIA DELLE ESPORTAZIONI FATTA DA VENETO AGRICOLTURA

Nel 2019 è stata raggiunta l’iperbolica cifra di 2,35 miliardi di euro di fat-turato. Ma ora le preoccupazioni arrivano dalle conseguenze della pandemia

Export vino veneto, occhio al Covid

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CONCLUSA POSITIVAMENTE LA TERZA EMISSIONE DI HYDROBOND

Investimenti per 700 milioni di euro nelle infrastrutture del servizio idrico venetoCon l’operazione Viveracqua Hydrobond 2020 prosegue con successo la strada del finanzia-mento innovativo dei piani d’in-vestimento delle società in hou-se che gestiscono il Servizio Idrico Integrato nella regione Veneto: si è infatti conclusa positivamente la terza emissio-ne di Hydrobond per un valore complessivo di 248 milioni di euro da parte di 6 gestori con-sorziati in Viveracqua: Acque-venete S.p.A., Alto Trevigiano Servizi S.r.l., Azienda Gardesa-na Servizi S.p.A., Livenza Tagliamento Acque S.p.A., Pia-ve Servizi S.p.A. e Viacqua S.p.A.. Viveracqua Hydrobond 2020 è un’operazione di sistema rea-lizzata grazie alla sinergia tra gestori in house all’interno della società consortile Viveracqua, che comprende 12 aziende del Servizio Idrico Integrato di tutto il Veneto. Si tratta della terza operazione di finanziamento promossa da Viveracqua a sostegno dei piani di investi-mento dei gestori del Servizio Idrico Integrato consorziati, realizzata attraverso il ricorso diretto al mercato dei capitali, dopo le positive esperienze - sempre coordinate da Banca Finint - già maturate nel 2014 con l’operazione Viveracqua Hydrobond 1 (150 milioni di euro, che si sono tradotti in 341,4 milioni di investimenti realizzati) e nel 2016 grazie all’operazione Viveracqua Hydrobond 2 (77 milioni di euro, con cantieri per 197,4 milioni). I proventi dell’operazione saranno interamente impiegati per supportare gli investimenti nei territori in cui operano le sei società emittenti che servono

più di 320 Comuni e quasi 2,3 milioni di abitanti grazie a una rete acquedottistica che sfiora i 27.000 chilometri. Complessi-vamente, sono previsti inter-venti su tutto lo spettro del ser-vizio idrico integrato nel conte-sto dei piani di crescita dei gestori che prevedono investi-menti per circa 700 milioni di euro nei prossimi quattro anni. I 6 gestori hanno emesso cia-scuno 3 titoli obbligazionari con scadenza diversa (uno con vita legale pari a 24 anni, uno a 17 anni e uno a 14 anni, diversi anche per tasso d’interesse) - per un totale quindi di 18 - tutti interamente sottoscritti dalla società veicolo Viveracqua Hydrobond 2020 S.r.l., che detiene le obbligazioni in tre comparti separati tra loro in base alla scadenza, con 6 titoli obbligazionari ciascuno. La società veicolo ha finanziato la sottoscrizione dei titoli obbliga-zionari di ciascun comparto emettendo a sua volta 3 serie di titoli asset backed, sottoscritti dagli investitori. I titoli emessi dalla società veicolo beneficia-no inoltre di un supporto di cre-

dito per cassa, fornito in forma mutualistica dagli stessi 6 gestori, proporzionalmente all’importo emesso da ciascu-no. La disponibilità dei 6 gestori emittenti a “fare sistema”, garantendosi reciprocamente, ha consentito agli stessi di accedere al mercato dei capitali e cogliere le opportunità offerte da investitori specializzati in grandi investimenti infrastruttu-rali, ottimizzando così le carat-teristiche del finanziamento. La BEI - Banca Europea per gli Investimenti ha agito come uni-co investitore nei titoli a 24 anni, sottoscrivendo il 50% del totale finanziato per 124 milioni di euro. Kommunalkredit Austria AG ha agito come unico inve-stitore nei titoli a 17 anni per 74 milioni di euro e Cassa Depositi e Prestiti ha investito nei titoli a 14 anni con 30 milioni di euro. Altri investitori istituzionali nel comparto c.d. short per ulteriori 20 milioni di euro sono stati Vol-ksbank, Banco di Desio e della Brianza, Fondo Pensione - Solidarietà Veneto e Banca Val-sabbina.

Il Raggruppamento Tempora-neo di Imprese è formato da Banca Finint e dallo Studio Legale Cappelli RCCD. “Un'operazione della portata di Viveracqua Hydrobond 2020 richiede un terreno preparato-rio consolidato – dichiara Moni-ca Manto, Presidente del Con-sorzio Viveracqua – Non sareb-be stata possibile senza la sta-bile collaborazione tra i gestori idrici pubblici veneti”. “Sono particolarmente orgo-glioso per questa operazione: la BEI è stata a fianco del con-sorzio Viveracqua sin dalla nascita e insieme abbiamo creato una struttura finanziaria innovativa” ha dichiarato il Vicepresidente della BEI, Dario Scannapieco. “L’operazione conclusa oggi a favore di Viveracqua e in siner-gia con gli altri investitori istitu-zionali, consente di supportare finanziariamente i piani di cre-scita di sei operatori del consor-zio veneto” – ha dichiarato Fabrizio Palermo, Amministra-tore delegato di CDP.

Monica Manto e Dario Scannapieco

Viveracqua e finanziamento innovativo

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INIZIATIVA DEL CONSORZIO GUSTA VENETO DI CUI FA PARTE CONFAGRICOLTURA

Così si sostengono le aziende dopo che sono stati vietati i mercatini nataliziA Natale mangia italiano e sostieni le aziende del tuo ter-ritorio. Il Consorzio Gusta Veneto, progetto di promozio-ne territoriale ed enogastrono-mico di Confagricoltura Vene-to, lancia un’iniziativa a sup-porto delle aziende agricole e degli agriturismi che, senza i mercatini natalizi vietati dal nuovo Dpcm, rischiano di vedere precluso un canale di sbocco fondamentale di ven-dita durante la stagione inver-nale. Il Consorzio Gusta Veneto recapiterà, perciò, durante le feste natalizie le ceste con i prodotti enogastronomici direttamente a casa, rigorosa-mente made in Veneto. Baste-rà ordinare entro il 30 novem-bre compilando il form https://bit.ly/38oB2Ft , sce-gliendo tra i tanti prodotti delle aziende di tutto il Veneto che vanno dal riso alla pasta, dai salumi ai formaggi, dai vini pregiati a birre artigianali, dagli oli alle farine, dai biscotti alle confetture. E tra questi prodot-ti ce ne sono anche delle aziende veronesi, dal riso Via-lone Nano ai biscotti, dall’olio alle confetture. “Con l’emergenza Covid per-diamo a Natale tutte le occa-sioni di commercializzare i nostri prodotti aziendali – spie-ga Davide Morandi, presiden-te del Consorzio Gusta Veneto -, dato che mercatini e fiere, che sono sempre affollatissi-mi, offrono l’opportunità di acquistare regali da mettere sotto l’albero e si tratta perlo-più di specialità enogastrono-miche tipiche. Noi vogliamo che questa bellissima tradizio-ne possa continuare e perciò

offriremo la possibilità di sce-gliere i prodotti per confezio-nare i propri cesti natalizi, che consegneremo a domicilio. Chi aderirà alla nostra iniziati-va aiuterà anche le nostre aziende agricole e i nostri agri-turismi, che stanno risentendo fortemente gli effetti di questa seconda ondata Covid, i cui effetti sono ogni giorno sem-pre più pesanti”. Compilando il form il consu-matore potrà scoprire prodotti d’eccellenza, il cui collante sono la genuinità e la qualità

dei prodotti, rigorosamente veneti: ci sono gli agricoltori che producono birra agricola, grappe di miele e distillati, le migliori aziende risicole con il Vialone Nano Veronese igp dell’azienda Le Colombare di Verona e il Riso di Grumolo delle Abbadesse dell’azienda padovana De Tacchi, i produt-tori dei presidi slow food del Veneto come l’oca in onto, il mais biancoperla e il fagiolo giàlet, quelli di pasta con case-recce al monococco e fusilli ai grani antichi. Per i vini si va dalle etichette dei Colli Euga-

nei al Merlot, dal Brut e al Rosato spumante al Refosco. Poi ci sono gli “zaetti” con mais e i biscotti di grano duro di Cor-te Attilea di Verona, l’aceto bal-samico di Dominio di Bagnoli e quello di mele di Corte Carezzabella di Rovigo. “La nostra è una grande rete di operatori economici della regione, che hanno deciso di promuoversi in maniera con-giunta e che si riconoscono in un’unica mission: esaltare l’eccellenza del nostro territo-rio in tutte le sue sfumature – spiega Clarissa Gulotta, responsabile del progetto -. L’obiettivo è la promozione congiunta non soltanto delle produzioni d’eccellenza del Veneto, ma dell’intero patri-monio rurale con le sue mol-teplici valenze, attraverso un’immagine unitaria e identi-taria delle ricchezze del nostro territorio. E questo vale soprattutto in questo momen-to difficile, in cui occorre unire le forze per dare grande soste-gno alla nostra agricoltura d’eccellenza".

I cesti natalizi del consorzio Gusta Veneto

I cesti natalizi ve li portiamo a casa

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IN DIGITALE LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO LIBRO DI ZANONI E BERNIZZI

Con il docente e partner Endevo “stiamo vivendo in una condizione davvero incerta”Si è svolta in digitale, data l’emergenza in corso, la pre-sentazione del nuovo libro di Andrea Beretta Zanoni e Silvia Vernizzi “Strategia e Piano Aziendale”. Il docente e partner ENDEVO, società tra professionisti per azioni strutturata in modo con-forme alle best practice interna-zionali delle advisory firm, con sede a Vicenza nella prestigio-sa location di Palazzo Garza-dori (Contrà Ponte San Miche-le, 3), è stato coadiuvato per l’occasione da Benedetto Tona-to, Presidente ENDEVO e Alberto Nardi, Responsabile area credito e finanza Confin-dustria Vicenza. A moderare l’incontro la giornalista Fiam-metta Benetton. In un momento di totale incer-tezza quale quello che il mondo intero sta vivendo, caratterizza-to dalle difficoltà per le imprese di poter pianificare il proprio business, viene immesso sul mercato il libro di Beretta Zano-ni e Vernizzi “che va a colmare, con quanto contenuto nei suoi 16 capitoli, un gap in Italia - sot-tolinea Fiammetta Benetton introducendo l’incontro – rivol-gendosi, diversamente da altri testi che hanno per oggetto soprattutto le grandi aziende, in particolar modo alle piccole e medie imprese”. “La strategia della quale si parla nel libro è un insieme di approc-ci, di metodi, di logiche – spiega il docente e partner ENDEVO –. È stata sviluppata in contesti molto diversi da quello caratte-rizzante il nostro tessuto eco-nomico imprenditoriale, riferen-dosi quindi a modelli d’impresa più grandi. Questo spesso ha portato, in passato, a conside-rare la strategia come qualcosa di non facilmente applicabile in

contesti piccoli o medi. Questo è stato ovviamente un errore di valutazione. Bisognava infatti tradurre queste logiche, lavoro che in questo volume, con Sil-via Vernizzi, abbiamo provato a fare, rivolgendoci alle nostre imprese. Negli anni abbiamo capito che i metodi strategici non solo erano importabili – prosegue Beretta Zanoni – ma potevano aiutare quella sintesi tra cultura manageriale e imprenditoriale che oggi poi è sempre più necessaria data l’evoluzione delle nostre impre-se”. Non è mancato nel corso della presentazione online del volu-me un riferimento diretto alla fase emergenziale che il nostro Paese, come anche gran parte del resto del mondo, sta viven-do. “Contrariamente a quanto si possa pensare, più le condi-zioni di contesto diventano incerte – ha spiegato Beretta Zanoni – più l’esigenza e il fab-bisogno strategico aumentano. Più si percepisce quindi il con-testo caotico, più è necessario far strategia. E ogni impresa tro-va poi la propria modalità per attuare dei piani. Un consiglio

quindi – suggerisce l’economi-sta – è quello di non essere assolutamente scoraggiati in questo frangente storico”. “La strategia aiuta a trovare una sintesi, una condivisione – spie-ga il Presidente ENDEVO Benedetto Tonato –. I piani strategici servono per dare degli obiettivi, ma servono anche a mettere insieme le per-sone, come ad esempio mana-ger e imprenditore. Quindi, il libro di Beretta Zanoni ha una valenza accademica, ma anche professionale perché fornisce degli input pratici a chi deve operare. Oggi più che mai è necessario che le imprese for-mulino le proprie strategie. Ogni giorno noi consulenti sia-mo chiamati ad assistere le imprese. E le medie e piccole son quelle che più necessitano di questi strumenti”. È poi intervenuto, in rappresen-tanza di Confindustria Vicenza, Alberto Nardi: “Da diversi anni in Confindustria abbiamo avviato una articolata collabo-razione con il professor Beretta Zanoni. Innanzitutto, con il suo

prezioso aiuto abbiamo poten-ziato l’analisi della congiuntura dell’industria vicentina, affian-cando ai dati economici di con-suntivo un originale indicatore di previsione dell’andamento prospettico della produzione. Inoltre, nel contesto dell’attività di rafforzamento della cultura finanziaria delle imprese del nostro sistema, con Beretta Zanoni e l’Università di Verona abbiamo recentemente propo-sto alle aziende del territorio lo “Strategy lab”, una occasione di approfondimento proprio sul tema della strategia d’impresa. L’obiettivo di questo progetto, che ha mosso in questi mesi i suoi primi passi, è quello di avvi-cinare le tematiche e l’articola-zione del pensiero strategico al complesso del mondo delle imprese vicentine, siano essi grandi che di media o più con-tenuta dimensione”. Il volume di Andrea Beretta Zanoni e Silvia Vernizzi “Stra-tegia e Piano Aziendale” è edito da Egea ed è già acquistabile nelle migliori librerie e store onli-ne.

Da sx: Alberto Nardi, Andrea Beretta Zanoni e Benedetto Tonato

Aumenta il fabbisogno strategico

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PRESENTATO IL PROGETTO EUNOMIA

Un esperimento nato dalla partnership tra gli avvocati, il Tribunale di Vicenza e l’università di Padova“La Commissione Europea indica nell’efficienza della giu-stizia uno degli ostacoli alla competitività dei territori. Per questo la Regione Veneto ha deciso di prestare massima attenzione a tutto ciò che riguarda lo sviluppo delle com-petenze, del capitale umano e del modello organizzativo del sistema giustizia in territorio regionale. Ciò dimostra che il contributo al progetto speri-mentale Eunomia non è estemporaneo, così come non lo è aver messo a dispo-sizione 30.000 euro per lo svolgimento dei tirocini previ-sti. Azioni che si pongono in continuità con le altre attività promosse e finanziate dalla Regione a sostegno di azioni di innovazione e di semplifica-zione del sistema giustizia in Veneto”. Così l’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Elena Donazzan inter-viene a margine della presen-tazione di Eunomia, progetto sperimentale nato dalla par-tnership di Regione del Vene-to con Ordine degli Avvocati di Vicenza, Università di Padova e Tribunale di Vicenza per un Protocollo di Intesa che avvi-cina la giustizia al cittadino. Nell’occasione sono interve-nuti l’avv. Rita De Marco, con-sigliere dell’Ordine degli Avvo-cati di Vicenza, responsabile Organismo di Mediazione Forense e coordinatrice/responsabile del progetto Eunomia per il COA, l’avv. Gabriele Colla, mediatore civile e commercia-le e responsabile del progetto per l’Università di Padova. Con loro anche il Presidente

dell’Ordine degli avvocati di Vicenza avv. Alessandro Moscatelli, il Presidente del Tribunale di Vicenza dott. Alberto Rizzo, il direttore del Master di Mediazione dell’Uni-versità di Padova prof. Gian Piero Turchi e il direttore del Dipartimento FISPPA dell’Uni-versità di Padova prof. Egidio Robusto. Dal Presidente del Tribunale di Vicenza e dai rappresentan-ti del mondo accademico è arrivato un unanime plauso all’iniziativa che ha l’obiettivo di promuovere la mediazione come strumento a disposizio-ne della comunità per incre-mentarne la coesione, attra-verso il coinvolgimento degli snodi istituzionali fondamen-

tali, nell’ottica di aumentare l’assunzione di responsabilità da parte del cittadino, rispetto alla gestione dei conflitti e del-le controversie che lo coinvol-gono. Il Giudice, grazie a questo pro-getto, avrà ulteriori strumenti a disposizione per valutare se la risoluzione del caso possa arrivare non più da una sen-tenza ma da una mediazione da lui demandata. Una vera rivoluzione nella gestione del-le controversie, che vede diverse istituzioni impegnate assieme in un lavoro di siner-gia. Il risultato sarà quello di snellire il lavoro dei Tribunali, producendo un vantaggio sia in termini di efficienza dell’am-ministrazione della Giustizia che in termini di promozione della coesione della Comuni-tà. Nell’ottica di migliorare l’effi-cienza e la qualità delle pre-stazioni degli uffici giudiziari del proprio territorio - e pro-muovere lo sviluppo economi-co, sociale e civile della pro-pria comunità - la Regione del

Veneto sta sostenendo molte-plici progettualità che si carat-terizzano per innovatività dei modelli organizzativi, riprodu-cibilità, sostenibilità e trasferi-bilità degli stessi, nonché prossimità ai cittadini ed ai ter-ritori. “L’efficienza della giustizia civile, - precisa ancora l’asses-sore Donazzan - oltre a svol-gere un ruolo chiave nella creazione di un ambiente favorevole agli investimenti nel territorio e a rappresentare un fattore decisivo per lo svi-luppo e la ripresa del sistema economico del territorio regio-nale e del sistema Paese nel suo complesso, si configura come un elemento strategico per rinnovare nei cittadini la fiducia nella legalità, essendo nello stesso tempo un fattore di coesione sociale e di ugua-glianza tra i cittadini”. Sviluppo organizzativo degli uffici giudiziari, Processo Civi-le Telematico, percorsi forma-tivi, comunicazione sono solo alcune delle azioni specifiche promosse dalla Regione del Veneto nel corso degli ultimi anni per sostenere il sistema regionale della giustizia in coerenza con gli obiettivi e le priorità definiti a livello comu-nitario e nazionale. A cui si aggiungono: l’inserimento lavorativo temporaneo di sog-getti svantaggiati, le conven-zioni per lo svolgimento di tiro-cini presso gli uffici giudiziari, le convenzioni per l’utilizzo di lavoratori socialmente utili, l’assegnazione temporanea del personale della Regione del Veneto presso gli Uffici Giudiziari del Distretto della Corte di Appello di Venezia.

Palazzo Del Bo. Sotto Elena Donazzan

La giustizia aiuta la competitività

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IL PASTIFICIO TREVIGIANO DI CASTELLO DI GODEGO IN CONTROTENDENZA

Lo storico pastificio passa ai fratelli Pierantonio, Roberto e Sandra. Pronta la IV generazione Sgambaro di nome e di fatto: lo storico pastificio veneto, in controtendenza a molte ope-razioni degli ultimi anni, non si fa lusingare dai grandi gruppi stranieri e rimane italiano al 100%, come la sua pasta, e in mano alla famiglia che lo ha fondato nel 1947. I fratelli Pie-rantonio, Roberto e Sandra Sgambaro hanno raggiunto il controllo dell’azienda deci-dendo di acquisire, tramite il veicolo societario GEN4 Srl, l’intero pacchetto di azioni sociali in mano ai cugini Fla-vio, Valentina e Maria Anto-nietta Sgambaro. L’accordo favorisce l’ingresso della quarta generazione della famiglia e conferma la volontà di restare indipendenti. “Sono molto soddisfatto di aver raggiunto questo impor-tante accordo”, commenta Pierantonio Sgambaro, presi-dente del pastificio. “L’interes-se ricevuto in questi ultimi mesi anche da parte di multi-nazionali straniere evidenzia le potenzialità di sviluppo della nostra azienda: Sgambaro rimane però italiana e non potrebbe essere altrimenti per una realtà che da vent’anni produce la sua pasta con solo grano duro italiano. Il nostro obiettivo è accelerare la cre-scita del brand sia a livello nazionale sia internazionale, dove riscontriamo sempre maggiore attenzione verso la pasta di alta qualità Made in Italy”. Ampliare la presenza sugli scaffali in Italia e all’estero Sono due le direttrici di svilup-po lungo le quali si muove

l’azienda. Da un lato sta lavo-rando per ampliare la presen-za nei canali distributivi tradi-zionali, come supermercati e negozi al dettaglio, e in quelli online, incluso il lancio di un proprio e-commerce entro fine anno. Dall’altro sta rafforzan-do le attività sul fronte marke-ting e comunicazione per con-solidare la riconoscibilità del marchio e dei suoi valori. In quest’ottica, è stata conferma-ta la collaborazione per il 2021 con lo chef Bruno Barbieri, vol-to della campagna tv che ha debuttato in primavera sulle reti nazionali italiane. Dopo aver registrato lo scorso

anno un giro d’affari di circa venti milioni di euro, Sgamba-ro prevede di chiudere il 2020 con un aumento di fatturato attorno al 5%. Questo trend positivo è stato trainato anche dalle vendite estere che, al netto dell’effetto “svuotamen-to dei supermercati” legato a Covid-19, hanno visto un incremento di oltre il 10%, con l’ingresso in nuovi mercati in Europa e nel sud-est asiatico. Il benessere del consumatore alla base della strategia azien-dale Per il pastificio rimanere indi-

pendente garantisce il rispetto dei valori che da sempre gui-dano le scelte aziendali. La sensibilità verso il benessere dei consumatori ha spinto Sgambaro a usare solo grano duro italiano e puntare alla filiera corta per eliminare i pesticidi dalla propria pasta già vent’anni fa. L’attività di ricerca e sviluppo oggi è rivolta sia alla selezione di grani con elevate proprietà nutrizionali, ma anche allo studio di pac-kaging per la pasta completa-mente riciclabili. L’attenzione verso l’ambiente si è concretizzata nel 2020 con l’avvio del percorso green che porterà Sgambaro a diventare entro dieci anni “organizzazione climate posi-tive”, capace di sottrarre all’at-mosfera più anidride carboni-ca di quanta ne rilascia con la propria attività. “Il benessere delle persone è anche stretta-mente legato alla salute del nostro pianeta e come azien-da sentiamo la responsabilità di fare la nostra parte, metten-do al centro di tutte le nostre decisioni l’ambiente”, spiega Pierantonio Sgambaro.

Le confezioni di pasta. Sotto Pierantonio Sgambaro

Pasta Sgambaro resta italiana al 100%

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GRAZIE ALL’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE CONSUMATORI

Buoni fruttiferi, pensionata incassa 90 mila euro in piùUna donna di Mestre li possedeva ancora in vecchie Lire

Le Poste le avevano ricono-sciuto un “rimborso” di quasi 100 mila euro. Certo, una cifra di tutto rispetto ma molto lon-tana da quella attesa e previ-sta. E’ così che una pensiona-ta mestrina ha deciso di rivol-gersi all’ufficio legale dell’Adi-co che da anni segue con suc-cesso le annose vicende lega-te ai buoni fruttiferi postali e ai loro rendimenti. Risultato? Grazie all’attività dell’associa-zione, che ha presentato ricor-so all’Arbitro finanziario, alla donna sono stati riconosciuti circa 90 mila euro in più di quanto accordato dalle Poste. La pensionata mestrina, che possedeva una decina di buo-ni del valore pro-capite di un milione delle vecchie lire , ha dunque visto raddoppiare l’im-porto definito dall’azienda incassando quanto le era dovuto. “Non è la prima volta che otteniamo grandi risultati su questo fronte – afferma

soddisfatto Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – ma è di sicuro l’incremento più importante che ci sia stato riconosciuto dall’Abf. E’ pur vero che nell’arco di pochi anni siamo riusciti a portare a casa, a favore di una trentina di nostri soci, circa 900 mila euro in più di quanto accordato dal-le Poste”. La questione è un po’ tecnica ma si può riassumere così: per i buoni fruttiferi della serie Q/P emessi dopo il decreto mini-steriale del 13 giugno 1986, le

Poste Italiane hanno aggior-nato i rendimenti limitatamen-te ai primi 20 anni, tralascian-do invece gli ultimi 10. Ciò si traduce in una marcata discre-panza fra le somme che le Poste riconoscono ai propri clienti e ciò che invece sareb-be loro dovuto. “Grazie all’ot-timo lavoro del nostro ufficio legale – continua Garofolini – abbiamo verificato di recente che anche alcuni buoni che non appartengono alla serie Q/P ma che comunque sono stati emessi dopo il 13 giugno del 1986, possono ottenere un rimborso. La possibilità si materializza quando esiste una discrepanza fra il tasso di interesse e il numero di serie. Chi possiede dunque questi titoli e vuole capire se vi siano i requisiti per un ricorso all’Ar-bitro, può contattare la nostra segreteria allo 041-5349637 dal lunedì al venerdì con orario 9-13 e 15-19”.

Digitalizzazione tra rischi

e opportunità

Prosegue il ciclo di incontri organizzati da UCID Padova in collaborazione con ASCOM Padova realizzati seguendo le modalità comunicative impo-ste dal distanziamento socia-le. Il secondo webinar gratuito in videoconferenza sulla piatta-forma Zoom è quindi fissato per giovedì 12 novembre p.v. alle ore 16.00, e si intitola «DIGITALIZZAZIONE ED IMPATTO ECONOMICO-SOCIALE. RISCHI ED OPPORTUNITÀ». Alla luce della situazione ori-ginata dalla pandemia di covid 19 si parlerà di digitalizzazione e del suo impatto sullo scena-rio economico e sociale, con particolare attenzione ai rischi e alle opportunità aperti dal digitale/web per il mondo del commercio con tutte le ricadu-te per l'intero territorio. “E’ proprio vero che gli esami non finiscono mai – anticipa Massimo D’Onofrio Presiden-te UCID Padova –. Eravamo già in difficoltà a cercare di quadrare le conseguenze del-le nuove variabili tecnologiche (web e digitale), quando arriva il Covid”.

Massimo D’Onofrio

UCID PADOVA

I buoni fruttiferi e sotto Carlo Garofolini

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SI CONCLUDE LA SETTIMANA DELLA TREVISO CREATIVITY WEEK

Riconoscimenti anche a EVGarage che vuole trasformare i veicoli a motore in elettriciUP2GO è un’applicazione per smartphone che consente alle aziende di monitorare l'im-pronta ecologica dei loro dipendenti e associati nei tra-gitti tra casa e lavoro, aiutan-doli a realizzare percorsi in carpooling (condivisione del-l'auto privata), in bici, a piedi, coi mezzi di micromobilità o ancora restando a casa in smartworking. L'app calcola i km percorsi e la CO2 rispar-miata e sulla base di questi dati attribuisce agli utenti dei crediti che consentono di riscattare premi sostenibili. È questa l’idea che ha permesso ad un team di cinque startup-per provenienti da Parma e Brescia di vincere la Treviso Creativity Week 2020. La finalissima dell’evento dedicato al genio creativo ita-liano si è svolta in diretta strea-ming venerdì 6 novembre. In gara c’erano oltre cinquanta progetti, tra di loro la giuria ne aveva selezionati dieci. I fina-listi si sono sfidati uno contro l’altro su zoom, presentando idee e business plan in tre diverse sezioni. Circa 90 i giu-dici, tra di loro imprenditori e business angels, oltre a docenti ed esperti di innova-zione, che le hanno votate durante la giornata e che han-no decretato i tre finalisti, che si sono dati battaglia in un live durante l finalissima di fronte ad una giuria tecnica formata da imprenditori, investor e manager del territorio. “Abbiamo messo in campo la creatività dei giovani italiani per rispondere alla crisi eco-nomica che sempre più si va diffondendo per colpa della pandemia”, commenta Gian-

paolo Pezzato. “Siamo sicuri che dentro queste idee e que-ste visioni del futuro ci sia la risposta per uscire dallo stallo attuale, saranno le start up a salvare il mondo” Alla fine ha vinto l’idea della mobilità sostenibile tra colle-ghi. Up2Go peraltro ha vinto anche il premio speciale Sel-laLab e quello messo in palio da Garmont. A loro andrà il “Premio Starting Finance Deal”, ovvero un percorso di

consulenza finalizzato alla strutturazione di un financial plan e dell’investor deck; un percorso di Design e brand Identity, che comprende il naming, il logo, il type design e il corporate e brand manual con le relative applicazioni grafiche; due giorni di hosting presso la sede di Roma di Starting Finance Deal con la partecipazione ad un pitch time riservato. Ai primi tre clas-sificati, 12 mesi di consulenza contabile e fiscale e del lavoro,

l’utilizzo gratuito della piatta-forma Storeden per l’avvio dell’ecommerce o del sito web, partecipazione gratuita ad uno dei workshop formativi della Creativity ACADEMY in programma nei primi sei mesi del 2021 e un free desk per due mesi presso uno dei coworking partner. Ma ci sono stati altri riconosci-menti. Il “Premio Speciale Ascotrade” è andato ad Evga-rage, start up di Villorba, nel Trevigiano, che mira a svilup-pare sistemi per la rigenera-zione, conversione e riqualifi-cazione elettrica di veicoli benzina e diesel, a due o più ruote, in veicoli elettrici a zero emissioni di impatto ambien-tale, attraverso l'installazione di un kit che permette di tra-sformare un veicolo con moto-re a scoppio, in particolare se auto d’epoca, in un veicolo con trazione elettrica esclusi-va, lasciando inalterate le caratteristiche di sicurezza e prestazioni originali del veico-lo oggetto di intervento.

team Up2go Elena Salsi , Irene Pipola, Micaela Prati , Mariella Mannino, Manuela Bini, Eliana Capodicasa. Sotto Giampaolo Pezzato

UP2GO, l’app che non ti fa inquinare

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