Cronaca del Veneto · 2020. 5. 25. · 25 MAGGIO 2020 - NUMERO 2613 - ANNO 23 - Direttore...

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25 MAGGIO 2020 - NUMERO 2613 - ANNO 23 - Direttore responsabile: RAFFAELE TOMELLERI - Aut. Trib. di Verona n° 41356 del 20/01/1997 - Le Cronache srl - Via Frattini 12/c - 37121 Verona - Telefono 0459612761 - E-mail: [email protected] - Stampa in proprio - Tutti i diritti RISERVATI Quotidiano on-line di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza Cronaca del Veneto .com GUARDA IL SITO CRONACADELVENETO.COM E SEGUICI SU E’ bagarre sui tamponi. Il capo diparti- mento prevenzione finisce nella polemica aperta dal professor Crisanti che ha defi- nito il piano prevenzione una baggianata Vincenzo Marinese Francesca Russo Il presidente di Area Confindustria Metropolitana di Venezia e Rovigo lancia l’allarme per le infiltrazioni criminali. “Per loro”, dice, “è un momento d’oro” KO OK 107.550 giornate/uomo di lavoro donate alla collettività, pari a un valore economico di 23.661.000 euro. Sono queste le straordinarie macrocifre che sintetizzano l’attività finora svolta dagli uomini e donne della prote- zione civile del Veneto in sup- porto all’emergenza covid-19. Il relativo report è stato pre- sentato dall’Assessore di comparto, Gianpaolo Bottacin, nell’ambito del con- sueto punto sulla situazione fatto dal Presidente della Regione, Luca Zaia, alla quale, come sempre è inter- venuta anche l’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin. “Il lavoro continua anche in queste ore, e domani, e fino a che ci sarà bisogno – ha detto Bottacin – ma già oggi siamo di fronte a un bilancio straordi- nario, probabilmente la più imponente operazione di pro- tezione civile mai realizzata in Veneto. Non li ringrazierò mai abbastanza. Hanno operato e operano quasi nell’ombra. Sotto i riflettori ci sono, com’è giusto, medici, infermieri, scienziati, ma tutto il sistema veneto, indicato universal- mente come quello che si è comportato meglio in questa crisi, è stato supportato egre- giamente da tutti coloro che hanno garantito tutta la logisti- ca, dalla gestione e distribu- zione di milioni di pezzi dei presìdi più disparati aa comin- ciare dalle primissime mascherine, alla riapertura di cinque ospedali che erano chiusi da anni, dall’installazio- ne delle strutture pre triage all’esterno degli ospedali, fino al montaggio dell’ospedale da campo donato dal Qatar e all’assistenza e informazione che i volontari garantiscono dal 4 maggio presso i diversi siti sanitari e nelle stazioni fer- roviarie”. Da quando è attiva la piatta- forma “supportpcveneto”, sono stati registrati 107.500 attestati di presenza, che in un solo giorno, il 23 maggio, sono stati 1.022, corrispon- denti a 267 squadre in attività. Dall’8 febbraio al 23 maggio, i volontari impiegati sono stati complessivamente 8.848, dei quali 1042 dei gruppi di Belluno, 1.507 di Padova, 494 di Rovigo, 1.806 di Treviso, 1.145 di Venezia, 1.260 di Verona, 1.654 di Vicenza. Gianpaolo Bottacin Il presidente Fisi Flavio Roda chiede alla Fis di posticipare i Mondiali di Cortina a marzo 2022? Una richiesta che ha del clamoroso e anche del complica- to perché significa di fatto som- marsi ai Giochi olimpici di Pechino (4-20 febbraio). Lo ha dichiarato il presidente del Coni Gianni Malagò questa sera ospi- te da Fabio Fazio a Che Tempo che fa su Rai 2. “Una scelta sof- ferta” – spiega Malagò – ma di buon senso ed è stata presa per- ché la federazione è garante di molti aspetti finanziari”. La situa- zione è abbastanza complicata. Organizzare un Mondiale col rischio delle porte chiuse o semi chiuse e ospitare comunque tanta gente negli alberghi, non è un piano semplice da attuare. “La questione non è come svol- gere la competizione – ha aggiunto Malagò – ma come far arrivare tutti in sicurezza, dagli atleti, ai manager, i giornalisti, i tifosi. Allora abbiamo pensato fosse più corretto posticipare: nel 2022 ci sarebbero prima a febbraio le Olimpiadi invernali in Cina e poi a marzo i Mondiali”. Certo è che far conciliare due macigni come Olimpiadi e Mondiali è una strada altrettanto complessa. D’altra parte finire al 2023 significherebbe spodestare Meribel che ha avuto l’assegna- zione dei Mondiali tra tre anni. I mondiali di Cortina posticipati L’ANNUNCIO LE GIORNATE REGALATE ALLA POSITIVITÀ L’operazione ha un valore economico che supera i 23 milioni. Le giornate regalate sono state quasi 108 mila. Il report presen- tato dall’assessore Bottacin. La piattaforma “Supportpcveneto” Protezione al lavoro

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E’ bagarre sui tamponi. Il capo diparti-mento prevenzione finisce nella polemica aperta dal professor Crisanti che ha defi-nito il piano prevenzione una baggianata

Vincenzo Marinese Francesca RussoIl presidente di Area Confindustria Metropolitana di Venezia e Rovigo lancia l’allarme per le infiltrazioni criminali. “Per loro”, dice, “è un momento d’oro”

KOOK

107.550 giornate/uomo di lavoro donate alla collettività, pari a un valore economico di 23.661.000 euro. Sono queste le straordinarie macrocifre che sintetizzano l’attività finora svolta dagli uomini e donne della prote-zione civile del Veneto in sup-porto all’emergenza covid-19. Il relativo report è stato pre-sentato dall’Assessore di comparto, Gianpaolo Bottacin, nell’ambito del con-sueto punto sulla situazione fatto dal Presidente della Regione, Luca Zaia, alla quale, come sempre è inter-venuta anche l’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin. “Il lavoro continua anche in queste ore, e domani, e fino a che ci sarà bisogno – ha detto Bottacin – ma già oggi siamo di fronte a un bilancio straordi-nario, probabilmente la più imponente operazione di pro-tezione civile mai realizzata in Veneto. Non li ringrazierò mai abbastanza. Hanno operato e operano quasi nell’ombra. Sotto i riflettori ci sono, com’è

giusto, medici, infermieri, scienziati, ma tutto il sistema veneto, indicato universal-mente come quello che si è comportato meglio in questa crisi, è stato supportato egre-giamente da tutti coloro che

hanno garantito tutta la logisti-ca, dalla gestione e distribu-zione di milioni di pezzi dei presìdi più disparati aa comin-ciare dalle primissime mascherine, alla riapertura di cinque ospedali che erano chiusi da anni, dall’installazio-ne delle strutture pre triage all’esterno degli ospedali, fino al montaggio dell’ospedale da campo donato dal Qatar e all’assistenza e informazione che i volontari garantiscono dal 4 maggio presso i diversi siti sanitari e nelle stazioni fer-roviarie”. Da quando è attiva la piatta-forma “supportpcveneto”, sono stati registrati 107.500 attestati di presenza, che in un solo giorno, il 23 maggio, sono stati 1.022, corrispon-denti a 267 squadre in attività. Dall’8 febbraio al 23 maggio, i volontari impiegati sono stati complessivamente 8.848, dei quali 1042 dei gruppi di Belluno, 1.507 di Padova, 494 di Rovigo, 1.806 di Treviso, 1.145 di Venezia, 1.260 di Verona, 1.654 di Vicenza.

Gianpaolo Bottacin

Il presidente Fisi Flavio Roda chiede alla Fis di posticipare i Mondiali di Cortina a marzo 2022? Una richiesta che ha del clamoroso e anche del complica-to perché significa di fatto som-marsi ai Giochi olimpici di Pechino (4-20 febbraio). Lo ha dichiarato il presidente del Coni Gianni Malagò questa sera ospi-te da Fabio Fazio a Che Tempo che fa su Rai 2. “Una scelta sof-ferta” – spiega Malagò – ma di buon senso ed è stata presa per-ché la federazione è garante di molti aspetti finanziari”. La situa-zione è abbastanza complicata. Organizzare un Mondiale col rischio delle porte chiuse o semi chiuse e ospitare comunque tanta gente negli alberghi, non è un piano semplice da attuare. “La questione non è come svol-gere la competizione – ha aggiunto Malagò – ma come far arrivare tutti in sicurezza, dagli atleti, ai manager, i giornalisti, i tifosi. Allora abbiamo pensato fosse più corretto posticipare: nel 2022 ci sarebbero prima a febbraio le Olimpiadi invernali in Cina e poi a marzo i Mondiali”. Certo è che far conciliare due macigni come Olimpiadi e Mondiali è una strada altrettanto complessa. D’altra parte finire al 2023 significherebbe spodestare Meribel che ha avuto l’assegna-zione dei Mondiali tra tre anni.

I mondiali di Cortina posticipati

L’ANNUNCIO LE GIORNATE REGALATE ALLA POSITIVITÀ

L’operazione ha un valore economico che supera i 23 milioni. Le giornate regalate sono state quasi 108 mila. Il report presen-tato dall’assessore Bottacin. La piattaforma “Supportpcveneto”

Protezione al lavoro

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POLEMICA IN VISTA DELLE REGIONALI

La dichiarazione di Crisanti che uccide la “Bestia di Zaia” Per Lorenzoni si spiega così la fretta di andare alle urne

Arturo Lorenzoni, candidato per il centrosinistra, attacca a testa bassa. “È avvilente per il nostro mon-do accademico e per il grande sforzo che medici e infermieri hanno compiuto e stanno compiendo, per il nostro Vene-to che il Professor Crisanti si trovi costretto a denunciare che sulla “tenuta sanitaria” della nostra regione si stia compiendo una gigantesca operazione elettorale”. “In queste settimane di comu-nicazioni”, continua, “senza contraddittorio, il frettoloso presidente del Veneto con vista su Roma, ha assunto, presso ampie fette dell’opinio-ne pubblica, il ruolo di salva-tore. Addirittura chi non vive nella nostra regione pensa che in Veneto gli annunciati “tamponi davanti al supermer-cato” ci siano veramente stati e ci invidia. Il professor Crisanti ha squar-ciato il velo su di un’enorme mistificazione e ora si spiega anche la fretta di andare alle urne. Il Veneto, lo abbiamo detto molte volte, regge bene perché il proprio sistema sani-tario, messo in seria discus-sione dalla costituzione del-l’Azienda Zero e dalle forti pressioni verso la privatizza-zione attuate attraverso tagli indiscriminati di reparti e posti letto, si conferma un'eccellen-za. Per il resto Zaia”, prosegue, “e i suoi non stanno muovendo un dito. È impietoso il confron-to con le altre regioni in termini di sostegno economico, di

innovazione nel sistema della produttività e della mobilità, di incentivi alla costruzione di uno stile di vita più attento all'ambiente e che preveda maggiore cautela. basti pen-sare ai milioni stanziati dalla regione Emilia Romagna per la costruzione di piste ciclabili che se sommati con il “bonus mobilità“ previsto dal Governo indica con certezza una dire-zione verso la quale muoversi. La verità è che oltre alle riven-dicazioni, alcune delle quali persino condivisibili, e alla pro-paganda non c'è nessuna idea di Veneto. C'è solo quella conservazione per la quale i successi degli imprenditori, dei professionisti e delle famiglie venete diven-tano automaticamente un

merito del presidente Zaia da raccontare in giro e coltivare la propria ambizione naziona-le. E quando si squarcia il velo, come per il Mose solo per cita-re un esempio, il presidente non sa mai niente. Non sa niente della pedemontana, dei Pfas, del consumo di suolo, del piano mobilità regionale che è soltanto un pressappo-co o di quello per la qualità dell’aria”. “Zaia del Veneto”, conclude Lorenzoni, “di quella parte che dipende da lui, non sa mai nul-la. Si prende i meriti della società veneta e questo ultimo episodio, denunciato corag-giosamente dal professor Cri-santi, altro non fa se non che dire che il Re, o meglio il Doge, è nudo. E solo”.

Cassa in deroga-per i dipendenti socio-educativi

Anche i dipendenti delle scuo-le, dei nidi e delle strutture edu-cative paritarie delle Ipab (Isti-tuzioni pubbliche di assistenza e beneficenza) avranno diritto alla cassa integrazione in dero-ga per far fronte ai periodi di sospensione dell’attività lavo-rativa imposta dall’emergenza sanitaria Covid-19. Lo prevede la Giunta regionale del Veneto che, su iniziativa dell’assesso-re al lavoro Elena Donazzan. Nel territorio regionale sono una cinquantine le scuole gesti-te da Ipab che svolgono attività privata nel campo dell'educa-zione ed dell’istruzione, offren-do servizi educativi per i bimbi da 0 a 3 anni, scuole dell'infan-zia da 3 a 6 anni, scuole prima-rie da 6 a 11 anni, scuole secon-darie di primo grado da 11 a 14 anni, nonché servizi socio-edu-cativi, come il doposcuola. La Regione Veneto, in consi-derazione anche della signifi-cativa presenza di queste isti-tuzioni nel proprio territorio e degli importanti servizi socioe-ducativi offerti, ha deciso di attingere dal Fondo regionale di sostegno al reddito (previsto nella legge sul lavoro della Regione Veneto) 7 milioni di euro per aiutare le Ipab.

Elena Donazzan

IPAB

Lorenzoni e Zaia

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APPELLO FIRMATO DA 68 OPERATORI CULTURALI

Spazi aperti per gli spettacoli così si riparte con la culturaRichiesta urgente per inserire risorse straordinarie nel bilancio

Dopo il blocco totale delle atti-vità dettato dall'emergenza coronavirus, le disposizioni del-le autorità pubbliche sono state assai caute nell'indicare possi-bilità e modalità di riapertura per spazi culturali: circoli e locali per lo spettacolo dal vivo, teatri, cinema e festival. Sappiamo che almeno per qualche mese lo spazio pubblico, lo spazio all’aperto , potrà essere un buon asset da cui partire per attivare spazi culturali in sicu-rezza. Si deve andare nell’otti-ca di moltiplicare gli spazi cul-turali all’aperto nelle città, faci-litando quindi che non ci siano troppe persone nello stesso spazio condiviso. Ma sappiamo anche che ci dobbiamo orga-nizzare fin da oggi per mettere in sicurezza gli spazi al chiuso per la ripartenza della program-mazione invernale. Questo è un documento rivolto alla Regione Veneto che in queste settimane sta lavorando alla

variazione di bilancio regionale. Tante regioni hanno già stanzia-to per il mondo culturale risorse specifiche e attivato progetti dedicati per resistere e ripartire convivendo con l’emergenza Covid. Questo è un documento sottoscritto da tanti operatori, rappresentanti di spazi culturali e lavoratori della cultura di diver-sa natura della Regione Veneto che hanno a cuore che questo settore strategico non sia desti-nato a morire. I mondi della cul-tura in Veneto sono vivi ed attivi. La loro incidenza in termini pro-duttivi è molto superiore alla media italiana (6% del PIL) e si avvicina al 10% . A fronte di que-sta creazione di valore, lo stan-ziamento pubblico a livello regionale, in costante diminu-zione negli anni, è arrivato nel-l’ultimo esercizio a valere lo 0,28% della spesa complessi-va. E’una sproporzione immen-sa ed evidente; e l’emergenza in corso non fa che rendere più

impattante questa insufficienza di politiche pubbliche. Mettiamo in luce questi dati per dire una cosa importante: la cul-tura è socialità, è costruzione di identità, appartenenza e senso civico, è piacere del bello: è risposta ad un bisogno umano tanto essenziale quanto quelli di nutrirsi e di essere protetto. Ma è anche economia; soprattutto, è anche lavoro . Sé non voglia-mo perdere tutto questo, sé non vogliamo che i lavoratori della cultura, a tutti i livelli della filiera, siano costretti ora o fra poco a fare altro, occorre un intervento reale, intelligente ed incisivo. Sono 5 le proposte che chiedo-no: la cultura è socialità, è costruzione di identità, apparte-nenza e senso civico, è piacere del bello: è risposta ad un biso-gno umano tanto essenziale quanto quelli di nutrirsi e di esse-re protetto. Ma è anche econo-mia; soprattutto, è anche lavo-ro.

E’ operativa la Veneto FIlm Commission. Foto Extra Mag

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L’annuncio della cinquina

finalista

Il Premio Campiello non si ferma e anche quest’anno si prepara per l’annuncio della sua cinquina finalista, che verrà dato lunedì 1° giugno alle ore 15.45 su Rai 5 nel corso del programma “Terza pagina”. Durante la trasmissione condotta da Licia Troisi, il Presi-dente della Giuria dei Letterati Paolo Mieli ripercorrerà il dibattito tra i componenti della Giuria e l’esito della votazione; verrà inol-tre annunciato il vincitore del Pre-mio Campiello Opera Prima, riconoscimento che viene attri-buito dal 2004 ad un autore al suo esordio letterario. Nel corso del programma ci sarà anche il collegamento con il Presidente della Fondazione Premio Cam-piello Enrico Carraro. I compo-nenti della Giuria sono Federico Bertoni, Daniela Brogi, Silvia Calandrelli, Philippe Daverio, Chiara Fenoglio, Luigi Matt, Ermanno Paccagnini, Lorenzo Tomasin, Roberto Vecchioni, Emanuele Zinato ed il Presiden-te Paolo Mieli. La selezione della cinquina finalista rappresenta il culmine di un lavoro che ha visto tutti i giurati impegnati per mesi nella lettura dei romanzi perve-nuti alla Segreteria del Premio, che quest’anno sono stati ben 222; tra questi, sono 56 i libri segnalati ad oggi dalla Giuria .

Paolo Mieli

CAMPIELLO

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ENTRA IN FUNZIONE ALL’OSPEDALE DI PORTOGRUARO

CONFAPI PADOVA E IL DECRETO RILANCIO

Si lotta con il Covid ma si guarda sempre al futuro. É costato quasi 10 milioni“La lotta al Covid-19 non è fini-ta. Sarà ancora lunga. Assor-be energie mentali, fisiche, organizzative, economiche imponenti per tutto il sistema sanitario veneto, ma la sanità veneta non si ferma. Il robot chirurgico Da Vinci che entra in funzione all’ospedale di Portogruaro ne è uno dei sim-boli: nonostante tutto si conti-nua a guardare al futuro e a investire in nuove tecnologie, mentre nel presente si com-batte anche un nemico inatte-so, subdolo, pericoloso. Oggi dal Veneto Orientale parte questo messaggio forte, il cui significato va, in questa circo-stanza, ben oltre il pur straor-dinario valore aggiunto che questa macchina porta alla chirurgia di un’area importan-

te della nostra sanità”. Con queste parole, il Presi-dente della Regione, Luca Zaia, saluta l’installazione nell’area chirurgica dell’Ospe-dale di Portogruaro del robot Da Vinci XI IS4000, che entre-

rà in servizio tra pochi giorni, portando una sorta di rivolu-zione in molte tecniche chirur-giche particolarmente impat-tanti sul paziente, con una potenzialità di 200 interventi l’anno. La Direzione Generale

dell’Ulss 4 Veneto Orientale, autorizzata dalla Crite regio-nale, ha acquisito il macchina-rio con la formula del service per un costo quadriennale di circa 9 milioni 800 mila euro. La tecnica robotica rappre-senta l'evoluzione naturale della chirurgia mini-invasiva laparoscopica, tecnica da lun-go tempo utilizzata nell'Azienda Ulss 4 Veneto Orientale. La fornitura è comprensiva del materiale di consumo dedica-to, kit chirurgici dispositivi annessi, necessario a soddi-sfare l’obiettivo di espleta-mento di 200 interventi all’an-no, dei quali circa 50 di chirur-gia generale, 115 di urologia, 30 di otorinolaringoiatria, 5 di ginecologia.

A Portogruaro arriva il robot chirurgico Da Vinci

Arriva il robot chirurgico Da Vinci

«Avevamo bisogno che le tas-se fossero spostate di 8 mesi e sono state rinviate di appena 3, peraltro con un intervento solo parziale sull’Irap. Aveva-mo chiesto meno burocrazia e più semplificazione, e invece sono aumentate. Avevamo chiesto liquidità attraverso i crediti d’imposta che sono già stati maturati come diritto e non è arrivata. E, tra i 266 arti-coli, ce n’è uno che proprio non ci va giù: il numero 95, che cancella il Bando Isi Inail desti-nando le sue risorse a Invita-lia. Lo citiamo perché è una decisione che assume valen-za paradigmatica: mostra

come questo governo non abbia una strategia, una visio-ne del futuro. Peggio: non solo non abbia idea di come fun-ziona il mondo delle imprese, ma proprio non sappia cos’è il lavoro, forse per scarsa fre-quentazione…». Carlo Vale-rio, presidente di Confapi Padova, commenta così il Decreto Rilancio, da pochi giorni finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Focaliz-zando l’attenzione, in partico-lare, sull’articolo che cancella quel Bando Isi Inail che, nelle sue nove edizioni di vita, si è rivelato uno strumento essen-ziale di supporto alle imprese

che decidono di investire in interventi e macchinari in un’ottica di aggiornamento tecnologico e di sicurezza per i propri dipendenti, stanziando nel complesso 2,4 miliardi e consentendo di finanziare la realizzazione di quasi 32 mila Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ma messo in fila i dati. Da un punto di vista macroeconomico si ha un crollo di investimenti lineari per l’intero importo del bando (250 milioni di euro per il 2020, di cui circa 21 destinati alle imprese del Veneto), ma si arriva a 403 milioni conside-rando il finanziamento dei pro-

getti di cui all’articolo 11, com-ma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. A questa somma occorre però aggiun-gere circa 217 milioni della quota di cofinanziamento pri-vato degli investimenti (come sappiamo, il Bando Isi Inail copre infatti fino al 65% delle spese ammissibili totali) e si arriva così a 620 milioni di euro (circa 52 dei quali avrebbero coinvolto aziende venete, con una decina di milioni per quelle del territorio padovano).

Carlo Valerio

PMI e meno investimenti cancellato il bando Inail

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L’ASSOCIAZIONE ANMAR SCRIVE ALLE ISTITUZIONI REGIONALI

PER TIROCINIO OCCUPAZIONALE SOSPESO A CAUSA COVID

Silvia Tonolo: “Così possiamo garantire continuità terapeutica ed evitare rischi”“Per garantire la ripresa delle cure e la continuità terapeuti-ca, indispensabile all’assi-stenza dei pazienti reumatici, chiediamo che le visite specia-listiche siano effettuate con lo strumento della telemedici-na.”. E’ questa la richiesta con-tenuta in una lettera che ANMAR Onlus (Associazione Nazionale Malati Reumatici) e l’Osservatorio CAPIRE ha inviato alle istituzioni sanitarie della Regione Veneto. “I mala-ti reumatologici, come tutti i pazienti affetti da patologie croniche, hanno necessità che l’assistenza e le cure ven-gano garantite attraverso l’in-terazione tra medici di medici-na generale e specialisti reu-matologi - afferma Silvia Tono-lo, Presidente ANMAR -. Sen-

za dubbio l’interconnessione digitale, la teleconsultazione e la telecooperazione possono agevolare i contatti e la colla-borazione tra i diversi profes-

sionisti. Siamo perciò convinti che, anche grazie alla teleme-dicina, lo specialista reumato-logo potrà rimanere in contatto con i pazienti e rispondere

così più rapidamente ai loro dubbi e richieste di cura. Inol-tre verrà migliorato l’approccio terapeutico e ridotti i rischi di contagio per i malati”. “Per tutti questi motivi chiediamo alla Regione Veneto di rendere subito esecutiva una sua deli-bera dello scorso 5 maggio - aggiunge la presidente di ANMAR. Sarebbe inoltre opportuno far rientrare anche il farmacista allo scopo di garantire il necessario approv-vigionamento dei farmaci ed una veloce dispensazione, anche attraverso servizi di consegna al domicilio del paziente. anno anche stabiliti criteri che assicurino sicurez-za delle cure e del malato ed al contempo riservatezza dei dati sulla salute.

Silvia Tonolo

Visite in telemedicina per i reumatici

Mille euro ai tirocinanti con disabilità. Li stanzia la Giunta regionale del Veneto, su pro-posta dell’assessore al lavoro Elena Donazzan e di concerto con l’assessore alla sanità e al sociale Manuela Lanzarin, per assicurare una forma di reddito alle 2788 persone con disabilità, per oltre due mesi rimaste inoccupate e senza reddito a causa delle misure di contenimento della pande-mia da Covid 19. Come tutte le attività formative, anche i tirocini ‘sociali’ (attuati in base alla legge 68/1999 sul colloca-mento obbligatorio per disabili

e invalidi da cooperative sociali, Ulss. Comuni, enti del terzo settore e finanziati dalla Regione) sono stati sospesi, alla pari di tutte quelle forme di tirocinio che non si potevano svolgere a distanza. Ma, a dif-ferenza di quelli formativi ordi-nari, queste sono anche una forma di reddito alle persone coinvolte. Il provvedimento prevede che gli enti promotori dei tirocini provvedano entro il 30 giugno ad erogare il contri-buto ai tirocinanti. A loro volta, gli enti promotori riceveranno un ristoro di 50 euro per ogni versamento fatto ai singoli tiro-

cinanti. Inoltre, la Regione rac-comanda ai Comitati dei sin-daci e alle Ulss, che promuo-vono in proprio forme di inse-rimento lavorativo per le per-sone svantaggiate, a fare altrettanto con i propri bilanci. “I percorsi di inserimento sociale lavorativo sono sinora rimasti esclusi da ogni forma di copertura o di indennizzo previsto dai vari decreti legge del Governo – sottolinea l’as-sessore regionale al lavoro, Elena Donazzan – Una grave ingiustizia per queste persone svantaggiate, per le quali il tirocinio è una forma di inseri-

mento lavorativo vero e pro-prio che favorisce autonomia e inclusione sociale, e l’inden-nità di partecipazione rappre-senta l’unica fonte di reddito. La Regione del Veneto ha per-ciò previsto, attingendo a risorse della propria program-mazione, di assicurare a tutte le persone disabili che aveva-no un tirocinio in corso alla data del 10 marzo un assegno da mille euro, come contributo economico a copertura del periodo di sospensione”.

Manuela Lanzarin

Disabili rimasti senza reddito un contributo di mille euro