CRITERI PER L EVOLUZIONE DELLO STUDIO DI...

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181 Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 303 31-12-2012 CRITERI PER L’EVOLUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE L'applicazione dello studio di settore attribuisce ai contribuenti un “compenso potenziale”. Tale compenso viene stimato tenendo conto sia di variabili contabili sia di variabili strutturali che influenzano il risultato economico del soggetto esercente attività professionale (di seguito “professionista”) anche con riferimento al contesto territoriale in cui lo stesso opera. L'applicazione dello studio consente, inoltre, di valutare la coerenza e la normalità economica del professionista in relazione al settore economico di appartenenza. A tale scopo, nell’ambito dello studio, vengono individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i diversi modelli organizzativi impiegati nell’espletamento dell’attività. L’evoluzione dello studio di settore è finalizzata a cogliere eventuali cambiamenti strutturali, modifiche dei modelli organizzativi e variazioni di mercato all’interno del settore economico e presuppone un’attività di analisi e ricerca economica, che viene condotta attingendo a fonti informative pubbliche e non pubbliche. Le fonti pubbliche sono rappresentate da elaborazioni di enti o società che svolgono ricerche di tipo economico- statistico (Istat, Censis, ecc.) e che forniscono dati e informazioni sull’andamento economico dei mercati, sulla struttura e la dimensione dei principali settori economici e sulla congiuntura economica. Oltre alle fonti di carattere pubblico, che forniscono informazioni più generali, vengono utilizzate fonti specifiche settoriali (riviste specializzate, partecipazione a seminari e convegni specialistici, pubblicazioni dei principali istituti di ricerca, indagini campionarie, ecc.); si tratta di fonti che illustrano: l’articolazione ed evoluzione dell’offerta, sia in termini di modelli organizzativi adottati che di gamma di servizi professionali erogati, l’andamento e la composizione della domanda, l’impatto di provvedimenti normativi sull’attività, sull’organizzazione e sulla struttura dello studio professionale. Un supporto più diretto e operativo proviene da una rete di tecnici costituita da istituti universitari, centri di ricerca, docenti e ricercatori, che opera anche tramite l’utilizzo di panel di imprese e professionisti. Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore VK22U, evoluzione dello studio UK22U. L’attività economica oggetto dello studio di settore VK22U è quella relativa al seguente codice ATECO 2007: x 75.00.00 – Servizi veterinari. L’evoluzione dello studio di settore è stata condotta analizzando le informazioni contenute nel modello UK22U per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore per il periodo d’imposta 2010, trasmesso dai contribuenti quale allegato al modello UNICO 2011. I contribuenti interessati sono risultati pari a 8.964. Nella prima fase di analisi 345 posizioni sono state scartate in quanto non utilizzabili nelle successive fasi dell’elaborazione dello studio di settore (casi di cessazione di attività, situazioni di non normale svolgimento dell’attività, contribuenti forfetari, compensi dichiarati ai fini dell’applicazione degli studi di settore maggiori di 7.500.000 euro). Sui dati contenuti nei modelli studi di settore della restante platea sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione del campione dello studio, lo scarto di ulteriori 383 posizioni. I motivi di scarto sono stati: x quadro D (elementi specifici dell'attività) non compilato; x quadro G (elementi contabili) non compilato; x comune del quadro B (unità locale destinata all’esercizio dell’attività) e/o anagrafico mancante o errato; x errata compilazione delle percentuali relative alla modalità di espletamento dell’attività (quadro D); x errata compilazione delle percentuali relative alle aree di intervento (quadro D);

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CRITERI PER L’EVOLUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE

L'applicazione dello studio di settore attribuisce ai contribuenti un “compenso potenziale”. Tale compenso viene stimato tenendo conto sia di variabili contabili sia di variabili strutturali che influenzano il risultato economico del soggetto esercente attività professionale (di seguito “professionista”) anche con riferimento al contesto territoriale in cui lo stesso opera. L'applicazione dello studio consente, inoltre, di valutare la coerenza e la normalità economica del professionista in relazione al settore economico di appartenenza.

A tale scopo, nell’ambito dello studio, vengono individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i diversi modelli organizzativi impiegati nell’espletamento dell’attività.

L’evoluzione dello studio di settore è finalizzata a cogliere eventuali cambiamenti strutturali, modifiche dei modelli organizzativi e variazioni di mercato all’interno del settore economico e presuppone un’attività di analisi e ricerca economica, che viene condotta attingendo a fonti informative pubbliche e non pubbliche.

Le fonti pubbliche sono rappresentate da elaborazioni di enti o società che svolgono ricerche di tipo economico- statistico (Istat, Censis, ecc.) e che forniscono dati e informazioni sull’andamento economico dei mercati, sulla struttura e la dimensione dei principali settori economici e sulla congiuntura economica.

Oltre alle fonti di carattere pubblico, che forniscono informazioni più generali, vengono utilizzate fonti specifiche settoriali (riviste specializzate, partecipazione a seminari e convegni specialistici, pubblicazioni dei principali istituti di ricerca, indagini campionarie, ecc.); si tratta di fonti che illustrano: l’articolazione ed evoluzione dell’offerta, sia in termini di modelli organizzativi adottati che di gamma di servizi professionali erogati, l’andamento e la composizione della domanda, l’impatto di provvedimenti normativi sull’attività, sull’organizzazione e sulla struttura dello studio professionale.

Un supporto più diretto e operativo proviene da una rete di tecnici costituita da istituti universitari, centri di ricerca, docenti e ricercatori, che opera anche tramite l’utilizzo di panel di imprese e professionisti.

Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore VK22U, evoluzione dello studio UK22U.

L’attività economica oggetto dello studio di settore VK22U è quella relativa al seguente codice ATECO 2007:

75.00.00 – Servizi veterinari.

L’evoluzione dello studio di settore è stata condotta analizzando le informazioni contenute nel modello UK22U per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore per il periodo d’imposta 2010, trasmesso dai contribuenti quale allegato al modello UNICO 2011.

I contribuenti interessati sono risultati pari a 8.964.

Nella prima fase di analisi 345 posizioni sono state scartate in quanto non utilizzabili nelle successive fasi dell’elaborazione dello studio di settore (casi di cessazione di attività, situazioni di non normale svolgimento dell’attività, contribuenti forfetari, compensi dichiarati ai fini dell’applicazione degli studi di settore maggiori di 7.500.000 euro).

Sui dati contenuti nei modelli studi di settore della restante platea sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute.

Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione del campione dello studio, lo scarto di ulteriori 383 posizioni. I motivi di scarto sono stati:

quadro D (elementi specifici dell'attività) non compilato; quadro G (elementi contabili) non compilato; comune del quadro B (unità locale destinata all’esercizio dell’attività) e/o anagrafico mancante o errato; errata compilazione delle percentuali relative alla modalità di espletamento dell’attività (quadro D); errata compilazione delle percentuali relative alle aree di intervento (quadro D);

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errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia clientela (quadro D); incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili.

A seguito degli scarti effettuati, il numero dei modelli oggetto delle successive analisi è stato pari a 8.236.

IDENTIFICAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI

Per suddividere i professionisti in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, è stata seguita una strategia di analisi che combina in sequenza due tecniche statistiche di tipo multivariato:

un’analisi fattoriale del tipo Analyse des données e nella fattispecie l’Analisi in Componenti Principali; un procedimento di Cluster Analysis.

L’Analisi in Componenti Principali è una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie pur conservando gran parte dell’informazione iniziale. A tal fine vengono identificate nuove variabili, dette componenti principali, tra loro ortogonali (linearmente indipendenti, incorrelate).

Le variabili prese in esame nell’Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri del modello ad eccezione delle variabili del quadro degli elementi contabili. Tale scelta nasce dall’esigenza di caratterizzare i soggetti in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse modalità di svolgimento dell’attività, ecc.; tale caratterizzazione è possibile solo utilizzando le informazioni relative alla struttura dei modelli organizzativi, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realtà professionali.

Nell’applicazione dell’Analisi in Componenti Principali è stata scelta la soluzione migliore in termini di significatività statistica ed economica. Pertanto, sono state scelte le componenti principali che riescono a spiegare la maggior parte della varianza iniziale e che consentono, sulla base del criterio dell’interpretabilità, di rappresentare i diversi aspetti strutturali delle attività oggetto di studio.

La tecnica statistica della Cluster Analysis, applicata ai risultati dell’Analisi in Componenti Principali, permette di identificare gruppi omogenei di professionisti (cluster); in tal modo è possibile raggruppare i professionisti con caratteristiche strutturali ed organizzative simili1.

L’utilizzo combinato delle due tecniche è preferibile rispetto a un’applicazione diretta della Cluster Analysis poiché, riducendo con l’Analisi in Componenti Principali il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, l’operazione di clustering risulta meno complessa e più precisa.

I gruppi omogenei individuati sono valutati anche in termini di significatività economica per verificarne l’aderenza alla concreta realtà settoriale.

Nel procedimento di clustering adottato, quindi, l’omogeneità dei gruppi deve essere interpretata non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che concorrono a definire il profilo dei singoli gruppi.

La descrizione dei gruppi omogenei è riportata nel Sub Allegato 4.A.

DEFINIZIONE DELLA FUNZIONE DI COMPENSO

Una volta suddivisi i professionisti in gruppi omogenei è necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all’andamento dei compensi dei professionisti appartenenti allo stesso gruppo. Per determinare tale funzione si è ricorso alla Regressione Lineare Multipla.

1 Nella fase di Cluster Analysis, al fine di garantire la massima omogeneità dei soggetti appartenenti a ciascun gruppo, vengono classificate solo le osservazioni che presentano caratteristiche strutturali simili rispetto a quelle proprie di uno specifico gruppo omogeneo. Non vengono, invece, presi in considerazione, ai fini della classificazione, i soggetti che possiedono aspetti strutturali riferibili contemporaneamente a due o più gruppi omogenei. Ugualmente non vengono classificate le osservazioni che presentano un profilo strutturale molto dissimile rispetto all’insieme dei cluster individuati.

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La Regressione Lineare Multipla è una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico-matematico che descrive l’andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti.

La stima della “funzione di compenso” è stata effettuata individuando la relazione tra il compenso al netto dei Compensi derivanti da prestazioni rese in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale2 (variabile dipendente) e i dati contabili e strutturali dei professionisti (variabili indipendenti).

È opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione è stata effettuata un’analisi sui dati dei professionisti per verificare le condizioni di coerenza dei dati nell’esercizio dell’attività e per scartare i soggetti anomali; ciò si è reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della “funzione di compenso”. A tal fine sono stati selezionati, in base alla loro capacità di individuare anomalie nella relazione tra le voci contabili e strutturali esaminate, i seguenti indicatori di natura economico-contabile:

Rendimento orario professionisti 3; Incidenza delle altre componenti negative al netto dei canoni di locazione sui compensi 4.

Le formule degli indicatori economico-contabili sono riportate nel Sub Allegato 4.C.

Successivamente, ai fini della determinazione del campione di riferimento, sono stati esclusi i professionisti che non rispettavano le condizioni di normalità economica5 anche per un solo indicatore di quelli sopra citati.

Così definito il campione di riferimento, si è proceduto alla definizione della “funzione di compenso” per ciascun gruppo omogeneo.

La stima riguarda solamente i compensi derivanti da attività diverse da quelle in accreditamento/convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), di conseguenza tutte le variabili inserite nella funzione di compenso sono state ponderate con un coefficiente6 di determinazione dell’incidenza delle prestazioni effettuate non in regime di accreditamento/convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.

Per la determinazione della “funzione di compenso” sono state utilizzate variabili contabili, variabili strutturali e variabili territoriali. La scelta delle variabili significative è stata effettuata con il metodo “stepwise”7. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della “funzione di compenso” è ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l’eventuale presenza di eteroschedasticità connessa alla variabilità legata ad aspetti dimensionali.

Nella definizione della “funzione di compenso” si è tenuto conto delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell’attività, in modo da individuare ulteriori differenze territoriali oltre a quelle già rilevate con la Cluster Analysis.

A tale scopo sono stati utilizzati i risultati dei seguenti studi:

2 I Compensi derivanti da prestazioni rese in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, ai soli fini indicati, sono stati individuati come: “Altri elementi specifici: Percentuale dei compensi derivanti da attività in convenzione con il SSN” * Compensi dichiarati / 100.3 L’indicatore misura la plausibilità tra il numero delle ore di lavoro dichiarate dal contribuente ed il “valore aggiunto” prodotto.4 L’indicatore verifica la plausibilità tra la voce “altre componenti negative” ed il totale dei compensi. Nel calcolo delle altre componenti negative non si tiene conto dei canoni di locazione (finanziaria e non finanziaria) relativi a beni immobili e a beni strumentali mobili. 5 Vedi “Analisi della Normalità Economica”. Si fa presente che, ai soli fini indicati, per l’indicatore “Incidenza delle altre componenti negative al netto dei canoni di locazione sui compensi” si fa riferimento ai compensi dichiarati, nel denominatore della formula. 6 Per il dettaglio vedi “Nota sul calcolo del coefficiente COEFFPRIV_A”. 7 Il metodo stepwise unisce due tecniche statistiche per la scelta del miglior modello di stima: la regressione forward (“in avanti”) e la regressione backward (“indietro”). La regressione forward prevede di partire da un modello senza variabili e di introdurre passo dopo passo la variabile più significativa, mentre la regressione backward inizia considerando nel modello tutte le variabili disponibili e rimuovendo passo per passo quelle non significative. Con il metodo stepwise, partendo da un modello di regressione senza variabili, si procede per passi successivi alternando due fasi: nella prima fase, si introduce la variabile maggiormente significativa fra quelle considerate; nella seconda, si riesamina l’insieme delle variabili introdotte per verificare se è possibile eliminarne qualcuna non più significativa. Il processo continua fino a quando non è più possibile apportare alcuna modifica all’insieme delle variabili, ovvero quando nessuna variabile può essere aggiunta oppure eliminata.

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“Territorialità generale”8;

“Territorialità del livello del reddito disponibile per abitante”9.

La “Territorialità generale” differenzia il territorio nazionale sulla base delle caratteristiche dello sviluppo socio-economico del territorio, in rapporto al grado di benessere, al livello di qualificazione professionale ed alla struttura economica, per provincia.

La “Territorialità del livello del reddito disponibile per abitante” differenzia il territorio nazionale sulla base del livello del reddito disponibile per comune.

Nella definizione della funzione di compenso si è operato nel seguente modo:

le aree della territorialità generale sono state rappresentate con un insieme di variabili dummy10 ed è stata analizzata la loro interazione con la variabile “Ore dedicate all’attività”;

il livello del reddito disponibile per abitante è stato rappresentato con una variabile standardizzata rispetto al valore massimo ed è stata analizzata la sua interazione con la variabile “Ore dedicate all’attività”.

Inoltre nella definizione della “funzione di compenso” si è tenuto conto anche delle differenze legate all’“Età professionale” che interviene come correttivo da applicare al coefficiente della variabile “Ore dedicate all’attività”.

Nel Sub Allegato 4.H vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della “funzione di compenso”.

8 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell’apposito Decreto Ministeriale. 9 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell’apposito Decreto Ministeriale. 10 Una variabile dummy è una variabile che può assumere valore 0 o 1. Ad esempio, la variabile dummy relativa alla prima area territoriale assume valore 1 quando il soggetto esercita la propria attività nella prima area territoriale, mentre assume valore 0 per tutte le altre aree territoriali.

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APPLICAZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE

In fase di applicazione dello studio di settore sono previste le seguenti fasi:

Analisi Discriminante; Analisi della Coerenza; Analisi della Normalità Economica; Analisi della Congruità.

ANALISI DISCRIMINANTE

Una volta suddivisi i professionisti in gruppi omogenei è necessario determinare una regola di classificazione in grado di definire l’appartenenza di ciascun soggetto ai gruppi omogenei individuati nella fase di Cluster Analysis; la descrizione dei gruppi omogenei è riportata nel Sub Allegato 4.A.

Al riguardo, è stata utilizzata l’analisi discriminante lineare di Fisher. Si tratta di una tecnica statistica multivariata utile per identificare quelle variabili che meglio discriminano i gruppi omogenei11.

Nell’analisi discriminante lineare, per ogni gruppo omogeneo viene calcolata una funzione di classificazione come combinazione lineare delle variabili discriminanti12.

Sulla base dei punteggi discriminanti, ottenuti utilizzando tale funzione, viene determinata la probabilità di appartenenza ai gruppi omogenei13. In tal modo è possibile associare ogni singolo professionista ad uno o più gruppi omogenei definendo le relative probabilità di appartenenza.

Nel Sub Allegato 4.B vengono riportate le variabili risultate significative nell’analisi con i rispettivi pesi discriminanti individuati per ogni gruppo omogeneo.

ANALISI DELLA COERENZA

L’analisi della coerenza permette di valutare il professionista sulla base di specifici indicatori economici, calcolati come rapporto tra determinate variabili contabili e/o strutturali contenute nel modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore. Gli indicatori sono stati selezionati in base alla loro capacità di misurare l’efficienza e la redditività dell’attività professionale.

Con l’analisi della coerenza, per ciascun soggetto, si valuta il posizionamento del valore di ogni singolo indicatore rispetto ad un intervallo, individuato come economicamente coerente sulla base dei valori soglia ammissibili.

Gli indicatori utilizzati nell’analisi della coerenza sono i seguenti: 11 Le variabili discriminanti vengono selezionate con il metodo stepwise partendo da quelle utilizzate nell’Analisi in Componenti Principali. 12 La funzione di classificazione è definita nel seguente modo:

wi = ai0 + ai1vardis1 + ai2vardis2 + . . . + aimvardism dove: wi è il punteggio discriminante relativo al gruppo omogeneo i; ai0 è l’intercetta; aij sono i pesi discriminanti scelti in modo da rendere massima la separazione tra i gruppi; vardis j è la j-esima variabile discriminante. 13 La probabilità di appartenenza al gruppo omogeneo i è calcolata nel seguente modo:

n1k

w,...,w,wMaxw

w,...,w,wMaxw

in21k

n21i

eeProb

dove n è il numero complessivo di gruppi omogenei.

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Resa oraria per addetto 14;

Incidenza delle spese sui compensi 15.

Le formule degli indicatori utilizzati sono riportate nel Sub Allegato 4.C.

Ai fini della individuazione dei valori soglia che definiscono l’intervallo di coerenza economica, per ciascuno degli indicatori utilizzati sono state esaminate preliminarmente le relative distribuzioni ventiliche16 differenziate per gruppo omogeneo; per l’indicatore “Resa oraria per addetto” anche sulla base della “territorialità generale”17 a livello provinciale; per l’indicatore “Incidenza delle spese sui compensi” anche sulla base della presenza/assenza di forza lavoro18. I valori delle soglie dei diversi indicatori sono stati individuati scegliendo quelli che possono ritenersi economicamente plausibili con riferimento alle pratiche osservabili nel settore e nel cluster specifico. Per l’indicatore “Resa oraria per addetto” si è inoltre tenuto conto del differente livello dei compensi derivante dal contesto socio-economico del territorio di riferimento. Per l’indicatore “Incidenza delle spese sui compensi” si è invece tenuto conto, principalmente, del diverso ammontare delle spese sostenute dai contribuenti che si avvalgono di dipendenti e/o collaboratori rispetto a coloro che non se ne avvalgono.

Le distribuzioni ventiliche degli indicatori di coerenza economica vengono riportate nel Sub Allegato 4.D.

I valori soglia di coerenza ammissibili sono riportati nel Sub Allegato 4.E.

Il soggetto risulta coerente per l’indicatore “Resa oraria per addetto” se il valore dell’indicatore si posiziona all’interno dell’intervallo individuato come economicamente coerente. Nel caso in cui il “Numero di mesi di attività nel corso del periodo d’imposta” risulti pari a zero il soggetto viene definito coerente.

Il soggetto risulta coerente per l’indicatore “Incidenza delle spese sui compensi” se l’indicatore è calcolabile e se il suo valore si posiziona all’interno dell’intervallo individuato come economicamente coerente.

In applicazione, per ogni singolo soggetto, i valori soglia di ciascun indicatore di coerenza economica sono ottenuti come media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei valori di riferimento individuati per gruppo omogeneo. Per l’indicatore “Resa oraria per addetto” tali valori soglia vengono ponderati anche sulla base della percentuale di appartenenza alle diverse aree territoriali.

ANALISI DELLA NORMALITÀ ECONOMICA

L’analisi della normalità economica è mirata ad individuare la correttezza dei dati dichiarati. A tal fine, per ogni singolo soggetto vengono calcolati indicatori economico-contabili da confrontare con i valori di riferimento che individuano le condizioni di normalità economica.

Gli indicatori di normalità economica sono stati, pertanto, selezionati in base alla loro capacità di individuare anomalie nella relazione tra le voci contabili e strutturali esaminate.

Gli indicatori di normalità economica individuati sono i seguenti:

Rendimento orario professionisti 19;

Incidenza delle altre componenti negative al netto dei canoni di locazione sui compensi 20.

14 L’indicatore misura l’ammontare dei compensi percepiti dallo studio professionale per i servizi erogati da ciascun addetto nell’arco temporale di un’ora. 15 L’indicatore misura il peso del totale delle spese sostenute dallo studio professionale (al netto delle “altre componenti negative”) sui compensi complessivamente incassati. 16 Nella terminologia statistica, si definisce “distribuzione ventilica” l’insieme dei valori che suddividono le osservazioni, ordinate per valori crescenti dell’indicatore, in 20 gruppi di uguale numerosità. Il primo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 5% delle osservazioni; il secondo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 10% delle osservazioni, e così via.17 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell’apposito Decreto Ministeriale.18 La presenza di forza lavoro è condizionata alla presenza di Spese per prestazioni di lavoro dipendente o Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa o Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l’attività professionale e artistica.19 L’indicatore misura la plausibilità tra il numero delle ore di lavoro dichiarate dal contribuente ed il “valore aggiunto” prodotto.20 L’indicatore verifica la plausibilità tra la voce “altre componenti negative” ed il totale dei compensi. Nel calcolo delle altre componenti negative non si tiene conto dei canoni di locazione (finanziaria e non finanziaria) relativi a beni immobili e a beni strumentali mobili.

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Le formule degli indicatori utilizzati sono riportate nel Sub Allegato 4.C.

Ai fini della individuazione dei valori di riferimento per gli indicatori di normalità economica sono state esaminate preliminarmente le relative distribuzioni ventiliche, differenziate per gruppo omogeneo. I valori delle soglie dei diversi indicatori sono stati individuati scegliendo quelli che possono ritenersi economicamente plausibili con riferimento alle pratiche osservabili nel settore e nel cluster specifico.

Le distribuzioni ventiliche degli indicatori di normalità economica vengono riportate nel Sub Allegato 4.F. I valori soglia di normalità economica sono riportati nel Sub Allegato 4.G. In applicazione, per ogni singolo soggetto, i valori soglia di ciascun indicatore di normalità economica sono ottenuti come media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei valori di riferimento individuati per gruppo omogeneo.

Ciascuno di questi indicatori, nell’ordine di seguito riportato, può determinare maggiori compensi che si sommano al compenso puntuale e al compenso minimo stimati con l’analisi della congruità successivamente descritta.

RENDIMENTO ORARIO PROFESSIONISTI

Per ogni contribuente, viene calcolata la variabile “Ore teoriche del professionista”21.

In presenza di un valore della variabile “Ore teoriche del professionista” superiore a quello della variabile “Ore dichiarate dal professionista”22, le “Ore dedicate all’attività”23 sono aumentate per un valore pari alla differenza tra le “Ore teoriche del professionista” e le “Ore dichiarate dal professionista”.

Il nuovo valore delle “Ore dedicate all’attività” costituisce il parametro di riferimento per la riapplicazione dell’analisi della congruità e per la determinazione dei maggiori compensi da normalità economica24.

21 La variabile è calcolata come: Ore teoriche del professionista = (professionista che opera in forma individuale)

Minor valore tra “Valore massimo annuo” e (((Compensi dichiarati - Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa - Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l’attività professionale e artistica - Consumi - Altre spese)/soglia massima di normalità economica dell’indicatore) - “Ore lavorate dai dipendenti”);

Ore teoriche del professionista = (esercizio collettivo dell’attività professionale)

Minor valore tra (“Valore massimo annuo” * Numero soci o associati che prestano attività nello studio) e (((Compensi dichiarati - Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa - Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l’attività professionale e artistica - Consumi - Altre spese)/soglia massima di normalità economica dell’indicatore) - “Ore lavorate dai dipendenti”).

Il “Valore massimo annuo”, ovvero 2400 ore (pari a 50*48), è rapportato al numero di mesi di svolgimento dell’attività (“Numero di mesi di attività nel corso del periodo d’imposta” diviso 12).

Le “Ore lavorate dai dipendenti” sono pari a Numero dipendenti * 50 * 48. Il numero dipendenti è pari al numero delle giornate retribuite diviso 312. 22 La variabile è calcolata come:

Ore dichiarate dal professionista = (professionista che opera in forma individuale)

Numero di ore settimanali dedicate all’attività * numero di settimane di lavoro nell’anno;

Ore dichiarate dal professionista = (esercizio collettivo dell’attività professionale)

Numero di ore settimanali dedicate all’attività * numero di settimane di lavoro nell’anno / Numero soci o associati che prestano attività nello studio.

23 La definizione delle “Ore dedicate all’attività” è riportata nella “Nota alla variabile di regressione Ore dedicate all’attività”.

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INCIDENZA DELLE ALTRE COMPONENTI NEGATIVE AL NETTO DEI CANONI DI LOCAZIONE SUI COMPENSI

Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile “Altre componenti negative nette” moltiplicando la soglia massima di normalità economica dell’indicatore, divisa 100, per i “Compensi da congruità e da normalità”25.

Nel caso in cui il valore dichiarato delle “Altre componenti negative nette” si posizioni al di sopra di detto valore massimo ammissibile, la parte di spese eccedente tale valore, ponderata con il coefficiente26 di determinazione dell’incidenza delle prestazioni effettuate non in regime di accreditamento/convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori compensi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente.

Tale coefficiente è stato individuato, distintamente per gruppo omogeneo (cluster), come rapporto tra la somma dei compensi puntuali, calcolati applicando a tutti i soggetti del cluster la specifica funzione di compenso con l’utilizzo delle sole variabili contabili di spesa, e la somma delle stesse variabili contabili di spesa27 (vedi tabella 1).

Tabella 1 – Coefficienti di determinazione dei maggiori compensi

da applicarsi alle altre componenti negative nette

Cluster Coefficiente

1 1,17182 1,27573 1,81344 1,17575 1,09896 1,48247 1,04108 1,1579

In applicazione, per ogni contribuente il coefficiente di determinazione dei maggiori compensi è ottenuto come media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei coefficienti individuati per ogni gruppo omogeneo.

ANALISI DELLA CONGRUITÀ

Per ciascun contribuente viene calcolato, per ogni gruppo omogeneo, il “compenso puntuale di cluster” come somma dei prodotti fra le variabili individuate ai fini della definizione della funzione di compenso ed i relativi coefficienti.

Per tener conto della variabilità legata alla stima del compenso puntuale del singolo contribuente viene calcolato, per ogni gruppo omogeneo, l’intervallo di confidenza al livello del 99,99%28. Il limite inferiore di tale intervallo di confidenza costituisce il “compenso minimo di cluster” 29.

24 I maggiori compensi da normalità economica correlati a tale indicatore sono calcolati come differenza tra il compenso puntuale derivante dalla riapplicazione della funzione di compenso con il nuovo valore delle “Ore dedicate all’attività”, e il compenso puntuale derivante dall’applicazione della funzione di compenso di partenza calcolato sulla base dei dati dichiarati dal contribuente (vedi “DEFINIZIONE DELLA FUNZIONE DI COMPENSO”). 25 Compensi da congruità e da normalità = Compenso puntuale da analisi della congruità + Maggiore compenso da normalità economica relativo all’indicatore “Rendimento orario professionisti”.26 Per il dettaglio vedi “Nota sul calcolo del coefficiente COEFFPRIV_A”.27 Le variabili sono state ponderate con COEFFPRIV_A (per il dettaglio vedi “Nota sul calcolo del coefficiente COEFFPRIV_A).

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La media ponderata con le relative probabilità di appartenenza dei “compensi puntuali di cluster”, definiti per il contribuente in relazione a ciascun gruppo omogeneo, costituisce il “compenso puntuale” del contribuente.

La media ponderata con le relative probabilità di appartenenza dei “compensi minimi di cluster”, definiti per il contribuente in relazione a ciascun gruppo omogeneo, costituisce il “compenso minimo” del contribuente.

Per questo studio la stima ha riguardato solamente i compensi derivanti da attività diverse da quelle in accreditamento/convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, pertanto ai compensi suddetti vengono sommati i compensi dichiarati derivanti da attività in regime di accreditamento/convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale al fine di determinare il compenso puntuale e il compenso minimo relativi all’intera attività.

Per assicurare che il compenso puntuale e il compenso minimo così determinati non risultino superiori ai rispettivi compenso puntuale e compenso minimo stimati per l’intera attività svolta30, si procede come di seguito indicato:

Il compenso puntuale è il minor valore tra compenso puntuale stimato per l’intera attività svolta e compenso puntuale calcolato come sopra esplicitato.

Il compenso minimo è il minor valore tra compenso minimo stimato per l’intera attività svolta e compenso minimo calcolato come sopra esplicitato.

Il compenso puntuale ed il compenso minimo non devono comunque essere inferiori ai Compensi derivanti da prestazioni rese in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale dichiarati dal contribuente.

Al compenso puntuale e al compenso minimo stimati con l’analisi della congruità vengono aggiunti gli eventuali maggiori compensi derivanti dall’applicazione dell’analisi della normalità economica.

Nel Sub Allegato 4.H vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle “funzioni di compenso”.

28 Nella terminologia statistica, per “intervallo di confidenza” si intende un intervallo, centrato sul compenso puntuale y

e delimitato da

due estremi (uno inferiore e l’altro superiore), che include con un livello di probabilità prefissato il valore dell’effettivo compenso del contribuente. Il livello di probabilità prefissato (o livello di fiducia) viene generalmente indicato con la notazione “(1 - )%”, dove rappresenta la probabilità che l’intervallo di confidenza non contenga l’effettivo compenso del contribuente. Per un livello di fiducia pari al 99,99% il valore corrispondente di è pari a 0,01%. . 29 Indicando con y

il “compenso puntuale di cluster” del generico contribuente, il corrispondente “compenso minimo di cluster” è

ottenuto attraverso la seguente formula:

C xx * s , - y '923ˆ dove:

C è la matrice inversa della matrice data dalle somme dei quadrati e dei prodotti incrociati delle variabili indipendenti, opportunamente pesate per controllare l’eventuale presenza di eteroschedasticità;

s è la radice quadrata del Mean Square Error (RMSE); x è il vettore delle variabili indipendenti osservate per il generico contribuente;

3,92 è il valore di riferimento, al livello di probabilità prescelto, della distribuzione t di Student che asintoticamente approssima una distribuzione normale standardizzata.

I valori relativi alla matrice “ C ” e al valore del “RMSE”, di ciascun cluster, vengono riportati nell’Allegato 15. 30 Il compenso puntuale e il compenso minimo stimati per l’intera attività svolta sono calcolati senza ponderare tutte le variabili della funzione di compenso per il coefficiente di determinazione dell’incidenza delle prestazioni effettuate non in regime di accreditamento/convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.

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Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

SUB ALLEGATI

SUB ALLEGATO 4.A – DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI

I gruppi omogenei sono stati individuati sulla base dei seguenti fattori:

- rilevanza del committente principale;

- aree di intervento;

- modalità di espletamento dell’attività;

- dimensione/struttura dell’attività.

La rilevanza del committente principale ha consentito di distinguere i contribuenti che operano in larga prevalenza per il committente principale (cluster 3) da quelli che originano compensi da un ventaglio più ampio di clienti.

Le aree di intervento hanno portato a distinguere i contribuenti che operano prevalentemente nell’area degli “animali da reddito” (cluster 1), in quella degli animali da compagnia (cluster 4, 5, 7 e 8) ed in aree di intervento diverse da quelle di “animali da reddito” e da compagnia (cluster 2). Si precisa che nella successiva descrizione economica dei cluster, per “animali da reddito” si intendono quelli rientranti nelle aree di intervento “zootecnia (allevamenti e grandi animali in genere)” e “cavalli da equitazione”.

La modalità di espletamento dell’attività ha permesso di enucleare i contribuenti che si occupano prevalentemente di visite domiciliari (cluster 5).

La dimensione/struttura dell’attività ha permesso di identificare i laboratori veterinari di analisi (cluster 6), le cliniche veterinarie (cluster 7) e gli ambulatori veterinari (cluster 8).

Nelle successive descrizioni dei cluster emersi dall’analisi, salvo segnalazione contraria, l’indicazione di valori numerici riguarda valori medi.

CLUSTER 1 - VETERINARI CHE SI OCCUPANO PREVALENTEMENTE DELLA CURA DI “ANIMALI DA REDDITO”

NUMEROSITÀ: 1.244 I veterinari di questo cluster si occupano prevalentemente della cura di “animali da reddito” (95% dei compensi). Più nel dettaglio si segnala che il 74% dei compensi dei soggetti del cluster deriva da interventi nell’area della zootecnia (allevamenti e grandi animali in genere) e che il 21% proviene dalla cura di cavalli da equitazione.

In relazione all’area di intervento, i contribuenti del cluster svolgono in prevalenza visite domiciliari o presso allevamenti (56% dei compensi). Si segnalano anche le prestazioni di inseminazione artificiale (21% dei compensi per il 35% dei soggetti) e l’assistenza al parto/ostetricia (10% per il 31%); si evidenzia inoltre che il 43% dei soggetti del cluster somministra 828 vaccini.

I veterinari del cluster operano quasi esclusivamente a titolo individuale e nel 47% dei casi si avvalgono di spazi destinati esclusivamente all’esercizio dell’attività.

La clientela è formata principalmente da aziende agricole ed allevamenti (56% dei compensi) seguite da scuderie e maneggi (33% dei compensi per il 18% dei soggetti) ed aziende di produzione di mangimi per animali (37% per il 12%). Da segnalare anche che il 9% dei soggetti ottiene il 53% dei compensi da attività in convenzione con il SSN e che un altro 9% deriva il 46% dei compensi da attività di assistenza igienico-sanitaria presso aziende zootecniche e/o allevamenti, svolte in convenzione con associazioni allevatoriali (APA e ARA).

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CLUSTER 2 - VETERINARI CHE OPERANO PREVALENTEMENTE IN AREE DI INTERVENTO DIVERSE DA QUELLE DI “ANIMALI DA REDDITO” E DA COMPAGNIA

NUMEROSITÀ: 394 Questo cluster raggruppa i veterinari che operano prevalentemente in aree di intervento diverse da quelle di “animali da reddito” e da compagnia, ottenendone il 92% dei compensi.

I contribuenti del cluster svolgono attività piuttosto diversificate, tra le quali spicca quella di “consulenza, perizia e collaborazione” (79% dei compensi per il 46% dei soggetti).

I soggetti del cluster operano quasi esclusivamente a titolo individuale e si avvalgono di personale dipendente nell’1% dei casi. Nel 60% dei casi si riscontra la presenza di spazi destinati esclusivamente all’esercizio dell’attività.

La clientela, piuttosto eterogenea, si compone principalmente di privati (36% dei compensi per il 40% dei soggetti), strutture sanitarie pubbliche (55% per il 23%) ed aziende agricole ed allevamenti (30% per il 23%). Da segnalare che l’11% dei soggetti ottiene il 54% dei compensi da attività in convenzione con il SSN.

CLUSTER 3 - VETERINARI CHE SVOLGONO L’ATTIVITÀ PREVALENTEMENTE PER IL COMMITTENTE PRINCIPALE

NUMEROSITÀ: 1.604 Il cluster si compone di veterinari che svolgono l’attività prevalentemente per il committente principale (90% dei compensi).

Da segnalare a tal proposito che la committenza è rappresentata principalmente da strutture sanitarie private (studi, ambulatori, cliniche, ospedali, laboratori di analisi), fonte dell’89% dei compensi per il 45% dei soggetti, e strutture sanitarie pubbliche (84% dei compensi per il 18% dei soggetti). Si evidenzia inoltre che il 12% dei soggetti del cluster ottiene l’87% dei compensi da attività in convenzione con il SSN e che il 5% riceve l’86% dei compensi da attività di assistenza igienico-sanitaria presso aziende zootecniche e/o allevamenti, svolte in convenzione con associazioni allevatoriali (APA e ARA).

Le principali aree di intervento sono quella degli animali da compagnia (53% dei compensi) e quella della zootecnia, comprendente allevamenti e grandi animali in genere (88% dei compensi per il 32% dei soggetti).

Le attività svolte, piuttosto eterogenee, comprendono la “consulenza, perizia e collaborazione” (84% dei compensi per il 47% dei soggetti), le visite domiciliari o presso allevamenti (48% per il 35%) e le visite ambulatoriali (54% per il 24%).

La professione viene svolta quasi esclusivamente a titolo individuale. Nel 52% dei casi si riscontra la presenza di spazi destinati esclusivamente all’esercizio dell’attività.

CLUSTER 4 - VETERINARI CHE SI OCCUPANO DELLA CURA DI ANIMALI DA COMPAGNIA NUMEROSITÀ: 1.324 Il cluster si compone di veterinari che si occupano quasi esclusivamente della cura di animali da compagnia (97% dei compensi).

Le prestazioni erogate constano principalmente di visite ambulatoriali (55% dei compensi), seguite da interventi chirurgici (10%) ed esami diagnostici (24% dei compensi per il 48% dei soggetti). Con riferimento a tale ultima tipologia di prestazione, si specifica che il 38% dei soggetti del cluster ottiene un quinto dei compensi da esami diagnostici per immagine (RX, ecografia, endoscopia, TAC, risonanza magnetica). Da segnalare, infine, che i vaccini somministrati sono 232.

I veterinari del cluster operano in larga prevalenza a titolo individuale (84% dei casi) e si avvalgono di personale dipendente nel 4% dei casi. Nell’83% dei casi si riscontra la presenza di spazi destinati esclusivamente all’esercizio dell’attività.

La clientela è formata principalmente da privati (83% dei compensi), seguiti da strutture sanitarie private (studi, ambulatori, cliniche, ospedali, laboratori di analisi) dalle quali il 16% dei soggetti ottiene il 53% dei compensi.

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La dotazione di beni strumentali comprende: un microscopio; un tavolo operatorio per il 54% dei soggetti; un oto/oftalmoscopio per il 48%; un’apparecchiatura per l’effettuazione di raggi X per il 44%; un carrello per il 44%; una sterilizzatrice per il 43%; una centrifuga per il 39%; una lampada scialitica per il 36%; un’apparecchiatura per l’anestesia gassosa per il 31%; un ecografo per il 29%; un aspiratore per il 27%; un elettrobisturi per il 26% ed un elettrocardiografo per il 18%.

CLUSTER 5 - VETERINARI CHE SI OCCUPANO SOPRATTUTTO DELLA CURA DI ANIMALI DA COMPAGNIA SVOLGENDO PREVALENTEMENTE VISITE DOMICILIARI O PRESSO ALLEVAMENTI

NUMEROSITÀ: 291 Il cluster si compone di veterinari che si occupano soprattutto della cura di animali da compagnia (88% dei compensi) svolgendo in prevalenza visite domiciliari o presso allevamenti (82% dei compensi).

La professione viene svolta quasi esclusivamente a titolo individuale. Nel 48% dei casi si riscontra la presenza di spazi destinati esclusivamente all’esercizio dell’attività.

La clientela è formata principalmente da privati (77% dei compensi), seguiti da aziende agricole ed allevamenti (31% dei compensi per il 23% dei soggetti) e da strutture sanitarie private (studi, ambulatori, cliniche, ospedali, laboratori di analisi), dalle quali il 21% dei soggetti ottiene il 29% dei compensi.

CLUSTER 6 - LABORATORI VETERINARI DI ANALISI NUMEROSITÀ: 84 Questo cluster raggruppa i veterinari che dispongono di un laboratorio di analisi (avente un ampiezza di 23 mq).

I contribuenti del cluster, che svolgono in prevalenza visite ambulatoriali (41% dei compensi), ottengono il 21% dei propri compensi da esami diagnostici, tra i quali gli esami diagnostici per immagine (RX, ecografia, endoscopia, TAC, risonanza magnetica), che generano il 18% dei compensi per il 36% dei soggetti. Si segnala inoltre che il 10% dei compensi deriva da interventi chirurgici.

L’area di intervento prevalente è quella degli animali da compagnia (79% dei compensi), anche se circa un quarto dei contribuenti del cluster ottiene quasi la metà dei compensi da prestazioni relative ad “animali da reddito”.

L’attività viene svolta in prevalenza (71% dei casi) a titolo individuale; la presenza di personale dipendente si riscontra nel 13% dei casi.

La clientela si compone principalmente di privati (65% dei compensi) e strutture sanitarie private (studi, ambulatori, cliniche, ospedali, laboratori di analisi), dalle quali un quarto dei soggetti ottiene il 71% dei compensi.

La dotazione di beni strumentali comprende: un tavolo operatorio; un microscopio; un’apparecchiatura per l’effettuazione di raggi X per la metà dei soggetti; 2 apparecchiature per ematologia, liquidi organici, sierologia e batteriologia per il 46%; una centrifuga per il 45%; un carrello per il 43%; una sterilizzatrice per il 39%; una lampada scialitica per il 38%; un oto/oftalmoscopio per il 37%; un ecografo per il 36%; un’apparecchiatura per l’anestesia gassosa per il 31%; un elettrobisturi per il 30%; un aspiratore per il 30%; un’autoclave per il 29%; un elettrocardiografo per il 19%; un pulsossimetro per il 17% ed un endoscopio per il 17%.

CLUSTER 7 - CLINICHE VETERINARIE CHE SI OCCUPANO SOPRATTUTTO DELLA CURA DI ANIMALI DA COMPAGNIA

NUMEROSITÀ: 234 Questo cluster è formato da cliniche veterinarie che possono ospitare 31 animali su una superficie di 163 metri quadrati, concentrando la propria attività soprattutto sulla cura degli animali da compagnia (94% dei compensi).

Le prestazioni erogate, che si rivolgono in prevalenza a privati (92% dei compensi) constano principalmente di visite ambulatoriali (43% dei compensi), interventi chirurgici (17%) ed esami diagnostici (19%). Con riferimento a tale ultima tipologia di prestazione, si specifica che l’82% dei soggetti del cluster ottiene l’11% dei compensi da esami diagnostici per immagine (RX, ecografia, endoscopia, TAC, risonanza magnetica). Il numero di vaccini somministrato è 1.088.

L’attività viene svolta in prevalenza (56% dei casi) in forma collettiva; la presenza di personale dipendente si riscontra nel 24% dei casi.

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Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

La dotazione di beni strumentali è ampia e comprende: un tavolo operatorio; una lampada scialitica; un carrello; una sterilizzatrice; una centrifuga, un’apparecchiatura per ematologia, liquidi organici, sierologia e batteriologia; un microscopio; un’apparecchiatura per l’effettuazione di raggi X; un’apparecchiatura per l’anestesia gassosa; un elettrobisturi; un ecografo; un pulsossimetro; un oto/oftalmoscopio; un aspiratore ed un’autoclave. Inoltre, il 55% dei soggetti dispone di un elettrocardiografo ed, infine, il 32% di un endoscopio.

CLUSTER 8 - AMBULATORI VETERINARI CHE SI OCCUPANO DELLA CURA DI ANIMALI DA COMPAGNIA NUMEROSITÀ: 3.054 Il cluster raccoglie ambulatori veterinari disposti su una superficie di 71 metri quadrati che concentrano la propria attività quasi esclusivamente sulla cura degli animali da compagnia (98% dei compensi).

Le prestazioni erogate, che si rivolgono in prevalenza a privati (94% dei compensi) constano principalmente di visite ambulatoriali (57% dei compensi), interventi chirurgici (14%) ed esami diagnostici (11%). Con riferimento a tale ultima tipologia di prestazione, si specifica che il 60% dei soggetti del cluster ottiene l’8% dei compensi da esami diagnostici per immagine (RX, ecografia, endoscopia, TAC, risonanza magnetica). Il numero di vaccini somministrato è 454.

L’attività viene svolta in prevalenza (71% dei casi) a titolo individuale; la presenza di personale dipendente si riscontra nel 6% dei casi.

La dotazione di beni strumentali è ampia e comprende: un tavolo operatorio; una lampada scialitica; un carrello; una sterilizzatrice; una centrifuga; un’apparecchiatura per ematologia, liquidi organici, sierologia e batteriologia; un microscopio; un’apparecchiatura per l’effettuazione di raggi X; un’apparecchiatura per l’anestesia gassosa; un oto/oftalmoscopio; un elettrobisturi per il 45% dei soggetti; un aspiratore per il 45%; un’autoclave per il 41%; un ecografo per il 35%; un elettrocardiografo per il 27%; un pulsossimetro per il 27% ed un endoscopio per l’11%.

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Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

SUB ALLEGATO 4.C – FORMULE DEGLI INDICATORI

Di seguito sono riportate le formule degli indicatori economico-contabili utilizzati in costruzione e/o applicazione dello studio di settore:

Incidenza delle altre componenti negative al netto dei canoni di locazione sui compensi = (Altre componenti negative nette * 100)/(Compensi dichiarati31);

Incidenza delle spese sui compensi = ((Spese per prestazioni di lavoro dipendente + Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa + Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l’attività professionale e artistica + Consumi + Altre spese)*100)/(Compensi dichiarati);

Rendimento orario professionisti = (Compensi dichiarati – Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa – Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l’attività professionale e artistica – Consumi – Altre spese)/(Ore lavorate dai dipendenti + Ore dichiarate dal professionista)32;

Resa oraria per addetto = (Compensi dichiarati – Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa – Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l’attività professionale e artistica)/(Numero addetti33 * 50 * 48).

31 In fase di applicazione dell’indicatore di normalità economica vengono utilizzati i: Compensi da congruità e da normalità = Compenso puntuale da analisi della congruità + Maggiore compenso da normalità economica relativo all’indicatore “Rendimento orario professionisti”.32 La variabile Ore lavorate dai dipendenti è calcolata come: Numero dipendenti * 50 * 48. Il numero dipendenti è pari al numero delle giornate retribuite diviso 312.La variabile Ore dichiarate dal professionista è calcolata come: Ore dichiarate dal professionista = (professionista che opera in forma individuale)

Numero di ore settimanali dedicate all’attività * numero di settimane di lavoro nell’anno;

Ore dichiarate dal professionista = (esercizio collettivo dell’attività professionale)

Numero di ore settimanali dedicate all’attività * numero di settimane di lavoro nell’anno / Numero soci o associati che prestano attività nello studio.

33 Di seguito viene riportato il calcolo del numero di addetti: Numero addetti = (professionista che opera in forma individuale)

“Fattore correttivo individuale” + Numero dipendenti dove:

“Fattore correttivo individuale” = “Peso ore settimanali dedicate all’attività” * “Peso settimane di lavoro nell’anno” “Peso ore settimanali dedicate all’attività” è pari a: (minor valore tra 50 e Numero ore settimanali dedicate all’attività)/50 “Peso settimane di lavoro nell’anno” è pari a: (minor valore tra “Valore massimo delle settimane di lavoro nell’anno” e Numero di settimane di lavoro nell’anno)/48;

Numero addetti = (esercizio collettivo dell’attività professionale)

Numero soci o associati che prestano attività nello studio * “Fattore correttivo associazioni” + Numero dipendenti dove:

“Fattore correttivo associazioni” = “Peso ore settimanali dedicate all’attività” * “Peso settimane di lavoro nell’anno” “Peso ore settimanali dedicate all’attività” è pari a: (minor valore tra 50 e (Numero ore settimanali dedicate all’attività/Numero soci o associati che prestano attività nello studio))/50 “Peso settimane di lavoro nell’anno” è pari a: (minor valore tra “Valore massimo delle settimane di lavoro nell’anno” e (Numero di settimane di lavoro nell’anno/Numero soci o associati che prestano attività nello studio))/48.

Il “Valore massimo delle settimane di lavoro nell’anno”, ovvero 48 settimane, è rapportato al numero di mesi di svolgimento dell’attività (“Numero di mesi di attività nel corso del periodo d’imposta” diviso 12). Il numero dipendenti è pari al numero delle giornate retribuite diviso 312.

— 196 —

Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

Dove:

Altre componenti negative nette = Altre componenti negative – Canoni di locazione finanziaria e non finanziaria relativi a beni immobili – Canoni di locazione finanziaria e non finanziaria relativi a beni strumentali mobili.

— 197 —

Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

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Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

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762

,84

71,2

6

— 201 —

Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

SUB ALLEGATO 4.E - VALORI SOGLIA PER GLI INDICATORI DI COERENZA

Cluster Modalità di distribuzione Resa oraria per addetto

Soglia minima Soglia massima

1 Gruppo territoriale 2, 5 15,16 80,00 Gruppo territoriale 1, 3 19,35 80,00

2 Gruppo territoriale 2, 5 13,73 80,00 Gruppo territoriale 1, 3 20,30 80,00

3 Gruppo territoriale 2, 5 14,27 70,00 Gruppo territoriale 1, 3 16,11 70,00

4 Gruppo territoriale 2, 5 13,51 70,00 Gruppo territoriale 1, 3 19,62 70,00

5 Gruppo territoriale 2, 5 13,88 70,00 Gruppo territoriale 1, 3 15,22 70,00

6 Gruppo territoriale 2, 5 15,15 80,00 Gruppo territoriale 1, 3 19,41 80,00

7 Gruppo territoriale 2, 5 24,84 100,00 Gruppo territoriale 1, 3 26,00 100,00

8 Gruppo territoriale 2, 5 14,28 70,00 Gruppo territoriale 1, 3 20,67 70,00

— 202 —

Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

Cluster Modalità di distribuzione

Incidenza delle spese sui compensi

Soglia minima

Soglia massima

1 Professionisti senza forza lavoro 0,00 47,39

Professionisti con forza lavoro 0,00 62,15 2 Professionisti senza forza lavoro 0,00 42,39

Professionisti con forza lavoro 0,00 63,77 3 Professionisti senza forza lavoro 0,00 47,23

Professionisti con forza lavoro 0,00 67,00 4 Professionisti senza forza lavoro 0,00 61,21

Professionisti con forza lavoro 0,00 72,87 5 Professionisti senza forza lavoro 0,00 50,00

Professionisti con forza lavoro 0,00 69,95 6 Professionisti senza forza lavoro 0,00 57,09

Professionisti con forza lavoro 0,00 73,17 7 Professionisti senza forza lavoro 0,00 59,49

Professionisti con forza lavoro 0,00 73,93 8 Professionisti senza forza lavoro 0,00 61,84

Professionisti con forza lavoro 0,00 71,26

— 203 —

Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

SUB

ALLE

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O 4.

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2

— 204 —

Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

Clus

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8

Clus

ter 5

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127

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34,8

8

— 205 —

Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

Clus

ter 6

- La

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3

Clus

ter 7

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Clus

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5 38

,42

— 206 —

Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

SUB ALLEGATO 4.G - VALORI SOGLIA PER GLI INDICATORI DI NORMALITÀ ECONOMICA

Cluster Modalità di distribuzione

Incidenza delle altre componenti negative al netto dei canoni di

locazione sui compensi

Rendimento orario professionisti

Soglia massima Soglia massima 1 Tutti i soggetti 9,53 70,00 2 Tutti i soggetti 13,83 70,00 3 Tutti i soggetti 8,81 60,00 4 Tutti i soggetti 14,72 60,00 5 Tutti i soggetti 8,81 60,00 6 Tutti i soggetti 15,36 70,00 7 Tutti i soggetti 14,49 80,00 8 Tutti i soggetti 14,98 60,00

— 207 —

Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

SUB

ALLE

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— 208 —

Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

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Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

NOTA ALLA VARIABILE DI REGRESSIONE

ORE DEDICATE ALL’ATTIVITÀ

La variabile “Ore dedicate all’attività” è calcolata come:

Ore dedicate all’attività = (professionista che opera in forma individuale)

“Fattore correttivo individuale”*50*48

dove:

“Fattore correttivo individuale” = “Peso ore settimanali dedicate all’attività” * “Peso settimane di lavoro nell’anno”

“Peso ore settimanali dedicate all’attività” è pari a: (minor valore tra 50 e numero ore settimanali dedicate all’attività)/50

“Peso settimane di lavoro nell’anno” è pari a: (minor valore tra “Valore massimo delle settimane di lavoro nell’anno” e numero di settimane di lavoro nell’anno)/48

Ore dedicate all’attività = (esercizio collettivo dell’attività professionale)

(Numero di soci o associati che prestano attività nello studio)*“Fattore correttivo associazioni”*50*48

dove:

“Fattore correttivo associazioni” = “Peso ore settimanali dedicate all’attività” * “Peso settimane di lavoro nell’anno”

“Peso ore settimanali dedicate all’attività” è pari a: (minor valore tra 50 e (numero ore settimanali dedicate all’attività/numero soci o associati che prestano attività nello studio))/50

“Peso settimane di lavoro nell’anno” è pari a: (minor valore tra “Valore massimo delle settimane di lavoro nell’anno” e (numero di settimane di lavoro nell’anno /numero soci o associati che prestano attività nello studio))/48

Il “Valore massimo delle settimane di lavoro nell’anno”, ovvero 48 settimane, è rapportato al numero di mesi di svolgimento dell’attività (“Numero di mesi di attività nel corso del periodo di imposta” diviso 12).

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Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

NOTA SUL CALCOLO DEL COEFFICIENTE COEFFPRIV_A Le variabili utilizzate nella funzione di compenso sono ponderate con il coefficiente di determinazione dell’incidenza delle prestazioni effettuate non in regime di accreditamento/convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, nel seguente modo:

VARIABILE * COEFFPRIV_A dove: COEFFPRIV_A = 1 - PESO_SSN_A. PESO_SSN_A è il minor valore tra:

“Compensi derivanti da prestazioni rese in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale”34 Totale Spese * 100

Incidenza spese professionisti e 1;

Totale Spese = Spese per prestazioni di lavoro dipendente + Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa + Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l'attività professionale e artistica + Consumi + Altre spese.

Incidenza spese professionisti è stato individuato, distintamente per gruppo omogeneo (cluster) e per presenza/assenza di forza lavoro35 selezionando il valore mediano36 del rapporto tra l’ammontare complessivo del Totale Spese e l’ammontare complessivo dei “Compensi Dichiarati”, calcolato sulla platea dei professionisti che hanno Totale Spese maggiore di zero. In applicazione, per ogni singolo soggetto, il valore di Incidenza spese professionisti da utilizzare per il calcolo di PESO_SSN_A è ottenuto ponderando i valori di riferimento (vedi Tabella 2) con le probabilità di appartenenza ai cluster.

Se i Compensi derivanti da prestazioni rese in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale sono uguali a zero allora PESO_SSN_A è uguale a 0.

Se i Compensi derivanti da prestazioni rese in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale sono maggiori di zero e Totale Spese è uguale a 0 allora PESO_SSN_A è uguale a 1.

34 In fase di definizione della funzione di compenso è stato utilizzato: (“Altri elementi specifici: Percentuale dei compensi derivanti da attività in convenzione con il SSN” * Compensi dichiarati) / 100.35 La presenza di forza lavoro è condizionata alla presenza di Spese per prestazioni di lavoro dipendente o Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa.36 Per i cluster 1, 2, 3, 5 e 6 , per la modalità relativa ai soggetti con forza lavoro, è stato utilizzato il valore mediano relativo all’intera platea dei professionisti con forza lavoro.

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Supplemento straordinario n. 19 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 30331-12-2012

Tabella 2 – Coefficienti dell’Incidenza spese professionisti

Cluster Modalità di distribuzione Incidenza

1 Professionisti senza forza lavoro 20,2982

Professionisti con forza lavoro 49,2401

2 Professionisti senza forza lavoro 17,2896

Professionisti con forza lavoro 49,2401

3 Professionisti senza forza lavoro 13,1655

Professionisti con forza lavoro 49,2401

4 Professionisti senza forza lavoro 34,8148

Professionisti con forza lavoro 52,7094

5 Professionisti senza forza lavoro 32,2453

Professionisti con forza lavoro 49,2401

6 Professionisti senza forza lavoro 40,2780

Professionisti con forza lavoro 49,2401

7 Professionisti senza forza lavoro 46,2798

Professionisti con forza lavoro 59,0011

8 Professionisti senza forza lavoro 39,1724

Professionisti con forza lavoro 48,9242