COVER STORY UN INVERNO D’EMERGENZA smog · 2007-11-26 · [COVER STORY] EMERGENZA SMOG L IN...

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smog MAGAZINE | 53 52 | MAGAZINE LE POLVERI SOTTILI SONO FUORILEGGE OVUNQUE. MA DALLA LOMBARDIA A NAPOLI, NESSUNO È IN GRADO DI FERMARE LE AUTO. ANZI, SI FINISCE SPESSO CON IL FAVORIRE L’EFFETTO OPPOSTO ITALIA, REPUBBLICA FONDATA SULLO DI AGOSTINO GRAMIGNA [ COVER STORY ] UN INVERNO D’EMERGENZA entoventisei. È il numero di giorni di superamento dei livelli consentiti di polveri sottili (Pm10) a Milano, da gennaio. Si chiamano sottili, danno l’i- dea di leggerezza, ma inquinano l’area e la fanno diventare irrespirabile. In molti casi provocano malattie e morte. Secondo il rapporto dell’Oms ( i cui dati sono sta- ti confermati due settimane fa in Com- missione ambiente del Senato), sono al- meno 8 mila i decessi provocati ogni an- ni dall’inquinamento in Italia. A Milano la situazione è più grave che al- trove. Basti pensare che negli ultimi tre anni la media di sforamenti sui livelli consentiti dalla norma (35 giorni), è sta- ta di 130. Il Comune, sul suo sito, ha am- messo che la vita dei milanesi è diminui- ta di un anno proprio a causa delle polve- ri. In termini ambientali e sanitari Mila- no è fuorilegge. Tanto che la Ue ha dato un ultimatum: o si mette in regola o pa- ga la multa di 820 milioni di euro. Non si tratta più di slogan o battute ci- nematografiche (in Johnny Stecchino, Benigni dice che a Palermo il problema è il traffico). Ormai è una certezza scienti- fica: le auto sono la causa di molte malattie e problemi respiratori, le cui emissioni producono i velenosi Pm10 e Pm 2,5. Ha fatto il giro del mondo la notizia che pure il Cenacolo, il capolavoro di Leonardo Da Vinci, rischia di essere rovinato dalle polveri. Eppure sono anni che singoli cit- tadini, associazioni ecologiste, istituti di ricerca e professori universitari, denun- ciano i rischi per la salute e lanciano allarmi. Sorretti, al- meno in teoria, dalle promes- se di amministratori, di pic- cole e grandi città, circa piani faraonici di lotta all’inquina- mento. Considerati però i li- velli di polveri e di ozono, viene il sospetto che le strate- gie adottate sono sbagliate oppure carenti. Secondo il Bi- pe (istituto di studi economi- ci francese), l’aumento del prezzo della benzina ha fatto diminuire, dal 2004, l’uso dell’auto privata in tutta Europa. Tranne che in Italia: nel 2006 cir- colava lo stesso numero del 1996. Il mo- tivo? Per gli esperti francesi va ricercato nella mancanza di alternativa: l’offerta dei mezzi pubblici non è adeguata. Nel 2015 il trend crescerà dell’1,5%, mentre scenderà del 2% in Europa. Numeri? Si può credere o meno alle statistiche ma a Firenze, città governata da sinistra e am- bientalisti, il problema esiste eccome (Pm10 costanti, in crescita Pm 2,5). Ad- dirittura la città vanta una ztl (zona a traffico limitato) tra le più grandi d’Eu- ropa. Il problema? Le 200 mila auto dei pendolari, gli automobilisti che aggirano le telecamere, i permessi in de- roga, i pulmann che scaricano migliaia di turisti. Non sembra diverso l’andazzo in un’altra realtà, governata quasi sempre dalla sinistra e dai partiti che si rifanno all’am- bientalismo. Bologna è stata una delle primi città a discutere sui problemi legati al traffico, assumendo un consulente eu- ropeo (Winkler). Sono 30 anni che discute. Il Comune dice che farà «in- frastrutture per favorire le basse emissio- ni, potenziando piste ciclabili e car sha- ring». Per ora, anche per rispondere alle pressioni dei commercianti, pensa a nuo- vi parcheggi per auto. Il modo peggiore, secondo esperti ed urbanisti, di combat- tere il traffico. Negli ultimi dieci anni so- no nati oltre 11 mila posti auto. Nei prossimi 4 anni si pensa di raddoppiare. In compenso, nonostante il centro stori- C POLVERI KILLER. Uno studio condotto su 13 città italiane dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) dice che ogni anno muoiono almeno 8 mila persone a causa del Pm10 N FOTO FEDERICO MILETTO - CONCEPT MASSIMO ZINGARDI

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smog

MAGAZINE | 5352 | MAGAZINE

LE POLVERI SOTTILI SONO FUORILEGGE OVUNQUE. MA DALLA LOMBARDIA A NAPOLI, NESSUNO È IN GRADO DI FERMARE LE AUTO. ANZI, SI FINISCESPESSO CON IL FAVORIRE L’EFFETTO OPPOSTO

ITALIA, REPUBBLICAFONDATA SULLO

DI AGOSTINO GRAMIGNA

[COVER STORY ] UN INVERNO D’EMERGENZA

entoventisei. È il numero di giorni disuperamento dei livelli consentiti dipolveri sottili (Pm10) a Milano, dagennaio. Si chiamano sottili, danno l’i-

dea di leggerezza, ma inquinano l’area e lafanno diventare irrespirabile. In molticasi provocano malattie e morte. Secondoil rapporto dell’Oms ( i cui dati sono sta-ti confermati due settimane fa in Com-missione ambiente del Senato), sono al-meno 8 mila i decessi provocati ogni an-ni dall’inquinamento in Italia. A Milano la situazione è più grave che al-trove. Basti pensare che negli ultimi treanni la media di sforamenti sui livelliconsentiti dalla norma (35 giorni), è sta-ta di 130. Il Comune, sul suo sito, ha am-messo che la vita dei milanesi è diminui-ta di un anno proprio a causa delle polve-ri. In termini ambientali e sanitari Mila-no è fuorilegge. Tanto che la Ue ha datoun ultimatum: o si mette in regola o pa-ga la multa di 820 milioni di euro. Non si tratta più di slogan o battute ci-nematografiche (in Johnny Stecchino,Benigni dice che a Palermo il problema èil traffico). Ormai è una certezza scienti-fica: le auto sono la causa di molte malattiee problemi respiratori, le cui emissioniproducono i velenosi Pm10 e Pm 2,5.

Ha fatto il giro del mondo la notizia chepure il Cenacolo, il capolavoro di LeonardoDa Vinci, rischia di essere rovinato dallepolveri. Eppure sono anni che singoli cit-tadini, associazioni ecologiste, istituti diricerca e professori universitari, denun-ciano i rischi per la salute elanciano allarmi. Sorretti, al-meno in teoria, dalle promes-se di amministratori, di pic-cole e grandi città, circa pianifaraonici di lotta all’inquina-mento. Considerati però i li-velli di polveri e di ozono,viene il sospetto che le strate-gie adottate sono sbagliateoppure carenti. Secondo il Bi-pe (istituto di studi economi-ci francese), l’aumento delprezzo della benzina ha fatto diminuire,dal 2004, l’uso dell’auto privata in tuttaEuropa. Tranne che in Italia: nel 2006 cir-colava lo stesso numero del 1996. Il mo-tivo? Per gli esperti francesi va ricercatonella mancanza di alternativa: l’offertadei mezzi pubblici non è adeguata. Nel2015 il trend crescerà dell’1,5%, mentrescenderà del 2% in Europa. Numeri? Sipuò credere o meno alle statistiche ma aFirenze, città governata da sinistra e am-

bientalisti, il problema esiste eccome(Pm10 costanti, in crescita Pm 2,5). Ad-dirittura la città vanta una ztl (zona atraffico limitato) tra le più grandi d’Eu-ropa. Il problema? Le 200 mila auto deipendolari, gli automobilisti che aggirano

le telecamere, i permessi in de-roga, i pulmann che scaricanomigliaia di turisti.

Non sembra diverso l’andazzoin un’altra realtà, governataquasi sempre dalla sinistra e daipartiti che si rifanno all’am-bientalismo. Bologna è statauna delle primi città a discuteresui problemi legati al traffico,assumendo un consulente eu-ropeo (Winkler). Sono 30 anni

che discute. Il Comune dice che farà «in-frastrutture per favorire le basse emissio-ni, potenziando piste ciclabili e car sha-ring». Per ora, anche per rispondere allepressioni dei commercianti, pensa a nuo-vi parcheggi per auto. Il modo peggiore,secondo esperti ed urbanisti, di combat-tere il traffico. Negli ultimi dieci anni so-no nati oltre 11 mila posti auto. Neiprossimi 4 anni si pensa di raddoppiare.In compenso, nonostante il centro stori-

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POLVERI KILLER. Uno studiocondotto su 13 città italiane

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co sia blindato dai vigili elettronici, laconcentrazione di Pm10 è aumentata nel2005, ha fatto segnare un boom nel 2006e nel 2007 siamo già a 70 sforamenti ri-spetto al limite di legge. A Napoli la situazione sarebbe ancor piùgrave, se non fosse che gli amministrato-ri hanno (o avrebbero), si fa per dire, altroa cui pensare, tipo camorra ed emergenza«monnezza». Basta però solo un dato: so-no immatricolate 180 mila auto Euro 0, or-mai bandite in tutta Eu-ropa. Quelle più a nor-ma (Euro 3 e 4) rappre-sentano solo il 23% deltotale. Quando a lugliol’assessore alla mobilitàha annunciato il provve-dimento del blocco dellacircolazione alle auto im-matricolate prima del ’96,il sindaco Iervolino s’è op-posta, sostenuta dallaCgil. Motivo? Il provve-dimento avrebbe pena-lizzato i cittadini poveri.A Napoli si stima che sia-no più di 1000 le mortidovute ad inquinamen-to. Solo nel 2006, le 8 centraline che mo-nitorano la qualità dell’aria hanno registratoper 70 giorni concentrazioni di Pm supe-riori ai 50 microgrammi, mentre l’ozonoè schizzato 19 volte oltre il livello. Reazioni dell’amministrazione? L’im-mancabile elenco di cose fatte: le «non ca-talitiche» non circolano da lunedì a ve-nerdì, la realizzazione di isole pedonali e leztl. Peccato che il Wwf, controllando 6 areepedonali in centro, abbia registrato ognigiorno, in media, 46 attraversamenti di au-to e 724 motorini. Piste ciclabili? A Na-poli non sanno cosa siano. Il dato non si discosta molto da quello del-la Capitale, dove un giorno su tre le polverisottili superano il limite. Con alcuni record(alla Tiburtina: i livelli di concentrazione

di Pm10 sono ancora superiori) e situazioniparadossali. È il caso di zona Arenula, inpieno centro storico, dal 2007 diventatauna ztl. Ci si sarebbe attesi una diminu-zione delle polveri sottili. Invece? Sono al-meno 65 gli sforamenti registrati. In Cam-pidoglio fanno sapere che sono stati con-cessi 8 mila permessi in meno, per una con-trazione globale di oltre 21 mila auto. Ilcolpevole allora? Il clima, dice l’assessoreall’ambiente Dario Esposito. Che intanto

annuncia nuove e piùdure misure control’inquinamento per il2008. E un rafforza-mento dei mezzi pub-blici.

Lo dicono tutti. Am-ministratori di piccolee grandi città. Di destrae di sinistra. «Occorrefavorire autobus e me-trò». In realtà le cosevanno in modo diverso.Paradossalmente, de-nunciano da anni gliambientalisti, moltedecisioni in tema di

viabilità continuano a favorire l’uso del-l’auto. Un esempio? A Milano i cantieriaperti non si contano, con tutto ciò che neconsegue in termini di disagi per i citadi-ni. Che tipo di cantieri? Costruzione di par-cheggi per auto, voluti dall’ex sindaco Al-bertini. Letizia Moratti non ha mutatorotta: ha annunciato che saranno almeno150 i progetti che andranno avanti (sulgrande affare dei parcheggi, vale la pena dileggere il libro inchiesta Milano da Mori-re di Offeddu e Sansa). Le poche piste ci-clabili a tutto servono tranne che ai cicli-sti (più di 700 milanesi in bici coinvoltiogni anno in incidenti stradali). In Lombardia, il presidente Formigoni, unoche aveva promesso che nel 2005 avrebbefatto circolare solo auto ad idrogeno, si tra-

[COVER STORY ] EMERGENZA SMOG

LIN EUROPASI RESPIRA COSÌLa direttiva europea 99/30 stabiliscedue valori limite per il Pm10: laconcentrazione media annua nondeve superare 40 microgrammi permetrocubo e quella giornaliera di 50microg/m3 non deve esseresuperata più di 35 volte l’anno. Eccole medie annua di 7 metropoli.

veste da ecologista nelle interviste mentresponsorizza la costruzione di nuove auto-strade (sette). Una di queste dovrebbe col-legare Broni a Mortara. Necessaria? Il pro-getto prevede la realizzazione ai lati dicentri commerciali. «Bel modo di pena-lizzare l’auto», dice il responsabile milanesedi Legambiente. Intanto a Milano, che vanta un sistema diparcheggi interscambio tra i più grandi delmondo e dove quotidianamente si riversano600 mila auto, si sta giocando una parti-ta importante sul fronte inquinamento: ilticket d’ingresso. Fortemente voluto dal

sindaco Moratti, su cui ha centrato granparte della campagna elettorale, l’ecopasssarebbe dovuto entrare in vigore il 2 gen-naio. Stando invece alle ultime notizie, ilprovvedimento, messo nero su bianco condelibera a luglio, potrebbe saltare. Per i ri-pensamenti di alcuni alleati. Cosa è suc-cesso? «Che per motivi forse elettorali», di-ce Enrico Fedrighini (Verdi), «si sta cer-cando di fare la cosa all’italiana. Definite leregole si cerca di svuotarne il significato».Nella delibera di luglio, il piano prevede-va un pedaggio di 2, 5 e 10 euro (a secondadell’auto) per entrare nella cerchia dei Ba-

stioni, zona centrale. Adesso c’è chi vor-rebbe adottare l’abbonamento: si paga unavolta e si può entrare quanto si vuole. Ri-sultato? Bizzarro, dice chi ha fatto dueconti. L’ingresso giornaliero verrebbe acostare in media 40 centesimi, meno delprezzo dell’autobus (1 euro). Come dire:milanesi, perché non usate l’auto?

Agostino Gramigna

MILANOPOLVERI ALLE STELLE.Negli ultimi tre anni lamedia di sforamenti deivalori delle polveri sottili èstata di 130 giorni

ROMACENTRO INQUINATO.Nonostante le zone atraffico limitato, le polverinon danno tregua. Nellacapitale 7 persone su 10usano l’auto per spostarsi

ROAD PRICING Dal 1990 a Oslo le autopagano il ticket per entrare in centro (gliintroiti finanziano la costruzione distrade). A Londra, introdotto dal sindacoKen Livingstone nel 2002, ha ridotto iltraffico del 18%. Fuori dall’Europafunziona a Los Angeles e Melbourne

MEZZI PUBBLICI Parigi ha 22 linee trametro, navette e treni veloci, più 14 bussu preferenziali. A Praga il 57% deglispostamenti avviene su mezzo pubblico

SOLARE Da 5 anni, l’Ordinanza Solarprevede che ogni nuovo palazzo diBarcellona sia provvisto di pannelli solari.Evita l’emissione di 3400 tonnellate dianidride carbonica

CAR SHARING A Zurigo 27 milapersone condividono 600 vetture,riducendo di 770 tonnellate l’emissioneannua di anidride carbonica. Auto incomune anche a Vienna e Helsinki

BIKE SHARING A Parigi sono oltre 14mila le biciclette distribuite per la città,una rastrelliera ogni 300 metri. Sinoleggiano bici anche a Goteborg,Berlino, Barcellona e Copenaghen

CASE ECOLOGICHE Amsterdam scalda130 mila case sfruttando l’energiaprodotta dalla combustione dei suoi rifiuti

LA LOTTA ALLO SMOG IN 6 MOSSE

ANSA

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( )QUANDO L’ASSESSORE ALLA MOBILITÀ

ha proposto il blocco delle auto immatricolateprima del’96, il sindaco di Napoli Iervolino s’è

opposto: «Così si penalizzano i poveri»

HELSINKI 19 PARIGI 25 LONDRA 28BERLINO 30MADRID 33ROMA 42MILANO 50

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7(DATI LEGAMBIENTE 2006)

HANNO COLLABORATO:

Benedetta Boldrin, Elisa Garrone, Fabrizio

Geremicca, Stefano Landi, Marta Serafini