Cosa c’è nell’unità - Politecnico di...
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Cosa c’è nell’unità
Introduzione ai metodi generaliPrime definizioni della Teoria dei Grafi
DefinizioniCammino e grafi connessiMaglieTaglioAlbero e coalberoGrafi orientati
Metodo del Tableau sparso e Metodo dei nodiGeneralità del tableau e dei nodiEsempi di applicazione del metodo dei nodiMetodo dei nodi modificato
Matrice di incidenzaTeorema di Tellegen
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Metodo dei nodi e Teorema di Tellegen
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Metodi generali
I metodi generali per il calcolo di reti elettriche di bipoli lineari sono il:
metodo dei potenziali ai nodimetodo degli anelli o delle correnti cicliche (applicabile solo allo studio di reti con grafi planari)metodo delle corde o delle maglie fondamentalimetodo dei rami o dei tagli fondamentali
Noi considereremo solo il“Metodo dei potenziali ai nodi”(il primo in elenco)
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Metodi generali
I metodi generali sono di solito formulati per reti di bipoliQuesto non limita la loro applicabilità a reti contenenti multipoli o multiporta, in quanto utilizzando generatori pilotati o controllati è sempre possibile ricondurre tali reti a reti di bipoliI generatori pilotati (o controllati) verranno trattati in seguito in questo stesso modulo di Elettrotecnica ILa formulazione dei metodi generali viene facilitata utilizzando la “Teoria dei Grafi”
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Metodi generali
Una rete di bipoli costituita da generatori ideali di tensione, di corrente e resistori, come ad esempio quella di figura a, verrà simbolicamente indicata come in figura b
figura a figura b
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Metodi generali
Se la rete è costituita da l bipoli il vettore di uscita avrà al massimo 2l componenti, cioè le ltensioni e le l correnti sui bipoli
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Metodi generali
Per determinare queste 2l incognite abbiamo a disposizione le l relazioni costitutive degli l bipoliLe rimanenti l equazioni debbono essere ottenute tenendo in conto le connessioni dei bipoliE questo conduce a considerare le leggi di Kirchhoff
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Metodo dei nodi e Teorema di Tellegen
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Cosa c’è nella lezione
DefinizioniGrafiGrafi irriducibiliGrafi planari
Cammino e grafi connessiMaglieTaglioAlbero e coalbero
Tagli e maglie fondamentaliForesta e coforesta
Grafi orientati
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Prime definizioni della Teoria dei Grafi
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Prime definizioni della Teoria dei Grafi
Consideriamo una rete di bipoli ed ad ogni bipolosostituiamo una linea, come indicato in figura. In tal modo otteniamo un grafo
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Prime definizioni della Teoria dei Grafi
Consideriamo una rete di bipoli ed ad ogni bipolosostituiamo una linea, come indicato in figura. In tal modo otteniamo un grafo
Le linee del grafo vengono chiamate lati , mentre i loro punti di intersezione vengono chiamati nodi
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Prime definizioni della Teoria dei Grafi
Quando si disegna il grafo di una rete conviene eliminare i lati costituiti da cortocircuiti e da circuiti aperti
Un grafo si dice irriducibile se in esso non sono presenti lati in serie e/o in parallelo
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Grafi planari e non planari
Un grafo si dice planare quando si riesce a disegnare in modo da avere lati che non si intersechinoUna rete è planare se il grafo ad essa associato è planare
Esempio di grafo planare
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Esempio di grafo non planare
esempio di grafo non planare
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Prime definizioni della Teoria dei Grafi
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Cammino
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Cammino
Dato un grafo G, si definisce cammino C tra due nodi Vj e Vk un insieme di lati b1 , b2 , ..., br tali che:1. i lati consecutivi bi , bi+1 hanno sempre un
punto in comune2. nessun nodo di G è punto terminale di più di
due lati di C3.Vj e Vk sono nodi terminali di un solo lato di C
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Cammino: esempi
I lati d, h, i, b formano un cammino tra i nodi 1 e 2
Definizione di CAMMINO:Dato un grafo G, si definisce cammino C tra due nodi Vj e Vk un insieme di lati b1 , b2 , ..., b r tali che:1. i lati consecutivi bi , bi+1 hanno sempre un punto in comune2. nessun nodo di G è punto terminale di più di due lati di C3.Vj e Vk sono nodi terminali di un solo lato di C
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Cammino: esempi
I lati e, g, j, f non formano un cammino perché è violata la condizione 2
Definizione di CAMMINO:Dato un grafo G, si definisce cammino C tra due nodi Vj e Vk un insieme di lati b1 , b2 , ..., b r tali che:1. i lati consecutivi bi , bi+1 hanno sempre un punto in comune2. nessun nodo di G è punto terminale di più di due lati di C3.Vj e Vk sono nodi terminali di un solo lato di C
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Cammino: esempi
I lati e, f, h, i, c non formano un cammino perché è violata la condizione 1
Definizione di CAMMINO:Dato un grafo G, si definisce cammino C tra due nodi Vj e Vk un insieme di lati b1 , b2 , ..., b r tali che:1. i lati consecutivi bi , bi+1 hanno sempre un punto in comune2. nessun nodo di G è punto terminale di più di due lati di C3.Vj e Vk sono nodi terminali di un solo lato di C
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Grafi connessi
L’importanza della definizione di cammino è legata al concetto di grafo connesso
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Grafi connessi
L’importanza della definizione di cammino è legata al concetto di grafo connessoUn grafo è connesso se fra due nodi arbitrari di esso esiste un cammino
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Grafi connessi
L’importanza della definizione di cammino è legata al concetto di grafo connessoUn grafo è connesso se fra due nodi arbitrari di esso esiste un camminoUn grafo sconesso è l’insieme di più grafi connessi
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Grafi connessi
L’importanza della definizione di cammino è legata al concetto di grafo connessoUn grafo è connesso se fra due nodi arbitrari di esso esiste un camminoUn grafo sconnesso è l’insieme di più grafi connessi
Esempi di grafi connessi e di grafi sconnessi
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Prime definizioni della Teoria dei Grafi
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Maglia
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Maglia
Un sottografo Gm di un grafo G si dice che è una maglia se gode delle seguenti proprietà:
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Maglia
Un sottografo Gm di un grafo G si dice che è una maglia se gode delle seguenti proprietà:
1. Gm è connesso
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Maglia
Un sottografo Gm di un grafo G si dice che è una maglia se gode delle seguenti proprietà:
1. Gm è connesso2. ogni nodo di Gm ha esattamente due lati
incidenti su di esso
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Maglia: esempi
I lati (a, b, c, d) insieme ai nodi (1, 2, 6, 5) formano una maglia
Definizione di MAGLIA:Un sottografo Gm di un grafo G si dice che è una maglia se gode delle seguenti proprietà:1. Gm è connesso2. ogni nodo di Gm ha esattamente due lati incidenti su di esso
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Maglia: esempi
I lati (a, e, f, g, j ) insieme ai nodi (1, 2, 3, 4) nonformano una maglia perché è violata la condizione 2
Definizione di MAGLIA:Un sottografo Gm di un grafo G si dice che è una maglia se gode delle seguenti proprietà:1. Gm è connesso2. ogni nodo di Gm ha esattamente due lati incidenti su di esso
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Maglia: esempi
I lati (a, e, f, h, i, c ) insieme ai nodi (1, 2, 3, 4, 5, 6) non formano una maglia perché è violata la condizione 1
Definizione di MAGLIA:Un sottografo Gm di un grafo G si dice che è una maglia se gode delle seguenti proprietà:1. Gm è connesso2. ogni nodo di Gm ha esattamente due lati incidenti su di esso
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Maglia
La legge di Kirchhoff delle tensioni si può scrivere ed è valida su qualsiasi maglia di una rete elettrica
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Maglia
Metodo per trovare un set di maglie indipendenti (reti a grafo connesso):
1. definisco una maglia relativa al grafo GE in esame2. elimino da GE un solo lato (arbitrariamente scelto)
della maglia appena definita; il grafo così ottenuto definisce un nuovo grafo GE
3. ripeto i passi 1 e 2 fino a che non riesco più a definire maglie (il grafo GE risultante è privo di maglie)
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Maglie indipendenti: Esempio
GE: 6 nodi, 10 lati
Magliea, b, c, d
Magliee, j , h, d
Elimino a
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Maglie indipendenti: Esempio
Magliee, j , h, d
Elimino j
Magliee, g, h, d
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Maglie indipendenti: Esempio
Elimino h
Magliee, g, h, d
Magliee, g, i, c, d
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Maglie indipendenti: Esempio
Elimino g
Magliee, g, i, c, d
Magliee, f, b, c, d
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Maglie indipendenti: Esempio
Elimino f
Magliee, f, b, c, d
Ho trovato5 maglieindipendenti
5 = l – n +1
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Prime definizioni della Teoria dei Grafi
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Taglio
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Taglio
Un insieme di lati T di un grafo connesso G è detto taglio od insieme di taglio se sono verificate le seguenti condizioni:
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Taglio
Un insieme di lati T di un grafo connesso G è detto taglio od insieme di taglio se sono verificate le seguenti condizioni:1. rimuovendo da G tutti i lati dell’ insieme T (ma non i
nodi terminali perché questi non appartengono a T ) si ha un grafo che risulta sconnesso
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Taglio
Un insieme di lati T di un grafo connesso G è detto taglio od insieme di taglio se sono verificate le seguenti condizioni:1. rimuovendo da G tutti i lati dell’insieme T (ma non i
nodi terminali perché questi non appartengono a T ) si ha un grafo che risulta sconnesso
2. se si considera il grafo che si ottiene da quello originale G con i lati di T rimossi si ha un grafo che in base ad (1) è sconnesso. Tale grafo ritorna però connesso se ad esso si ripristina un qualsiasi lato del taglio T , ed uno solo
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Taglio: esempi
I lati (a, e, d ) costituiscono un taglio
Definizione di Taglio:
1. rimuovendo da G tutti i lati dell’insieme T (ma non i nodi terminali perché questi non appartengono a T ) si ha un grafo che risulta sconnesso
2. se si considera il grafo che si ottiene da quello originale G con i lati di Trimossi si ha un grafo che in base ad (1) è sconnesso. Tale grafo ritorna però connesso se ad esso si ripristina un qualsiasi lato del taglio T , ed uno solo
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Taglio: esempi
I lati (e, g, h, f, b ) non formano un taglio perché è violata la condizione 1
Definizione di Taglio:1. rimuovendo da G tutti i lati dell’insieme T (ma non i nodi terminali
perché questi non appartengono a T ) si ha un grafo che risulta sconnesso
2. se si considera il grafo che si ottiene da quello originale G con i lati di Trimossi si ha un grafo che in base ad (1) è sconnesso. Tale grafo ritorna però connesso se ad esso si ripristina un qualsiasi lato del taglio T , ed uno solo
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Taglio: esempi
I lati (a, e, d, c ) non formano un taglio perché è violata la condizione 2
Definizione di Taglio:1. rimuovendo da G tutti i lati dell’insieme T (ma non i nodi terminali
perché questi non appartengono a T ) si ha un grafo che risulta sconnesso
2. se si considera il grafo che si ottiene da quello originale G con i lati di Trimossi si ha un grafo che in base ad (1) è sconnesso. Tale grafo ritorna però connesso se ad esso si ripristina un qualsiasi lato del taglio T , ed uno solo
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Taglio
La legge di Kirchhoff delle correnti si può scrivere ed è valida su qualsiasi insieme di taglio di una rete elettrica (connessa)
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Taglio
La legge di Kirchhoff delle correnti si può scrivere ed è valida su qualsiasi insieme di taglio di una rete elettrica (connessa)Anche se non risulta evidente dalla loro definizione, i concetti di maglia e di taglio sono, in un certo senso, duali
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Prime definizioni della Teoria dei Grafi
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Albero (di un grafo connesso)
L’albero di un grafo connesso G è un sottografo B che soddisfa le seguenti proprietà:
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Albero (di un grafo connesso)
L’albero di un grafo connesso G è un sottografo B che soddisfa le seguenti proprietà:1. B è connesso
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Albero (di un grafo connesso)
L’albero di un grafo connesso G è un sottografo B che soddisfa le seguenti proprietà:1. B è connesso2. contiene tutti i nodi del grafo G
56
Albero (di un grafo connesso)
L’albero di un grafo connesso G è un sottografo B che soddisfa le seguenti proprietà:1. B è connesso2. contiene tutti i nodi del grafo G3. B non ha maglie
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Albero (di un grafo connesso)
L’albero di un grafo connesso G è un sottografo B che soddisfa le seguenti proprietà:1. B è connesso2. contiene tutti i nodi del grafo G3. B non ha maglie
I lati di un albero di un grafo vengono chiamati rami
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Albero (di un grafo connesso)
L’albero di un grafo connesso G è un sottografo B che soddisfa le seguenti proprietà:1. B è connesso2. contiene tutti i nodi del grafo G3. B non ha maglie
I lati di un albero di un grafo vengono chiamati ramiIl numero di alberi che si possono costruire per un dato grafo connesso può essere notevole
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59Non è connesso
Albero: esempi
La figura riporta due alberi (B1, B2) relativi al grafo connesso G di 5 nodi ed 8 lati
Non contiene tutti i nodi Contiene una maglia
Grafo connesso G Albero B1 Albero B2
1 23
45
6
7
8
11
2
23
7
8
4 6
1
5
8
3
4 4
1 2
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Coalbero (di un grafo connesso)
Se si considera quello che rimane togliendo un albero da un grafo connesso, si ottiene un sottografo che:
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Coalbero (di un grafo connesso)
Se si considera quello che rimane togliendo un albero da un grafo connesso, si ottiene un sottografo che:
risulta privo di nodi
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Coalbero (di un grafo connesso)
Se si considera quello che rimane togliendo un albero da un grafo connesso, si ottiene un sottografo che:
risulta privo di nodie quasi sempre sconnesso
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Coalbero (di un grafo connesso)
Se si considera quello che rimane togliendo un albero da un grafo connesso, si ottiene un sottografo che:
risulta privo di nodiè quasi sempre sconnesso
Tale insieme di lati prende il nome di coalbero C
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Coalbero (di un grafo connesso)
Se si considera quello che rimane togliendo un albero da un grafo connesso, si ottiene un sottografo che:
risulta privo di nodiè quasi sempre sconnesso
Tale insieme di lati prende il nome di coalbero C
I lati di un coalbero di un grafo vengono chiamati corde
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Albero e Coalbero: esempi
Dato il grafo connesso G di 5 nodi ed 8 lati, la figura riporta due alberi (B1, B2) ed i relativi coalberiIn figura le corde sono individuate come lati “ondulati”
Grafo connesso G Albero B1 + coalbero Albero B2 + coalbero
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Albero e coalbero: proprietà
Alcuni teoremi fondamentali dimostrati nella Teoria dei Grafi assicurano che, considerando un grafo connesso G di l lati e n nodi:
1. il numero b di rami di un albero è lo stesso per tutti gli alberi, ed è uguale al numero dei nodi delgrafo diminuito di un’unità
2. il numero c delle corde di tutti i possibili coalberi è dato da
1b n= −
1c l n= − +
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Albero e coalbero: proprietà
3. Tagli fondamentali:considerato un albero B di un grafo connesso G e scelto un ramo bi di esso, esiste uno ed un solo taglio Ti che ha come lato quel ramo e come altri lati solo corde
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Albero e coalbero: proprietà
Ad ogni ramo corrisponde un taglio fondamentale ed il numero di tagli fondamentali è uguale al numero dei rami
Grafo connesso G Albero B1 + coalbero5 nodi, 4 rami, 4 corde
1, C2
3, C2, C4, C5
7, C5, C6
8, C4, C5, C6
4 tagli fondamentali
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Albero e coalbero: proprietà
4. Maglie fondamentali:considerato un coalbero C di un grafo connesso G e scelta una corda ci di esso, esiste una ed una sola maglia Mi che ha come uno dei suoi lati quella corda e come altri lati solo rami
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Albero e coalbero: proprietà
Ad ogni corda corrisponde una maglia fondamentale ed il numero di maglie fondamentali è uguale al numero di corde c = l-n+1
Grafo connesso G Albero B1 + coalbero5 nodi, 4 rami, 4 corde
C2 - 3 - 1
C4 - 8 - 3
C5 - 3 - 8 - 7
C6 - 7 - 8
4 maglie fondamentali
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Foresta e coforesta
Consideriamo un grafo sconnesso S, costituito da più grafi connessi. Per ogni sottografo connesso si può definire un albero ed il relativo coalbero
L’insieme di tutti gli alberi (uno per sottografo) si chiama foresta
La coforesta (insieme di tutti i coalberi) è il nome che si dà all’insieme di lati ottenuti togliendo dal grafo S la foresta
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Prime definizioni della Teoria dei Grafi
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Grafi orientati
Un grafo è orientato quando su tutti i lati del grafo è indicato un verso arbitrario
Tale verso viene utilizzato permisurare le tensioni sui lati e scrivere le KVLmisurare le correnti sui lati e scrivere le KCL
Così facendo su ogni lato si adotta la “convenzione dei generatori”
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Grafi orientati
Esempio:
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Metodo dei nodi e Teorema di Tellegen
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Cosa c’è nella lezione
Generalità sul metodo dei Tableau sparso e dei nodi
Metodo del tableau sparsoMetodo dei potenziali ai nodi
Esempi di applicazione del metodo dei nodi
Metodo dei nodi modificatomodificazione topologicamodificazione basata sul principio di sostituzione
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Metodo del Tableau sparso e Metodo dei nodi
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Metodo del “Tableau Sparso”
Rete di bipoli:considera come incognite tutte le l tensioni di lato e tutte le l correnti di lato
Scrive:n-1 equazioni KCL (indipendenti)l -n+1 equazioni KVL (indipendenti)tutte le l equazioni costitutive
Ordina le 2l equazioni in un sistema lineare che risulta con “matrice dei coefficienti sparsa”
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Metodo dei nodi
Rete di bipoli:intende ottenere un sistema di ordine ridotto:
inferiore a 2l
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Metodo dei nodi
Rete di bipoli:intende ottenere un sistema di ordine ridotto:
inferiore a 2ll’ordine del sistema di equazioni è (n-1)
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Metodo dei nodi
Rete di bipoli:intende ottenere un sistema di ordine ridotto:
inferiore a 2ll’ordine del sistema di equazioni è (n-1)si scrivono esplicitamente solo le (n-1) equazioni KCL
82
Metodo dei nodi
Rete di bipoli:intende ottenere un sistema di ordine ridotto:
inferiore a 2ll’ordine del sistema di equazioni è (n-1)si scrivono esplicitamente solo le (n-1) equazioni KCLquesto implica si debbano scegliere ed utilizzare solo (n-1) incognite
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Metodo dei nodi
Rete di bipoli:intende ottenere un sistema di ordine ridotto:
inferiore a 2ll’ordine del sistema di equazioni è (n-1)si scrivono esplicitamente solo le (n-1) equazioni KCLquesto implica si debbano scegliere ed utilizzare solo (n-1) incognitele incognite scelte debbono implicitamente garantire le(l -n+1) equazioni KVL
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Metodo dei nodi
Rete di bipoli:intende ottenere un sistema di ordine ridotto:
inferiore a 2ll’ordine del sistema di equazioni è (n-1)si scrivono esplicitamente solo le (n-1) equazioni KCLquesto implica si debbano scegliere ed utilizzare solo (n-1) incognitele incognite scelte debbono implicitamente garantire le(l -n+1) equazioni KVLle equazioni scritte esplicitamente debbono tenere (implicitamente) conto delle l equazioni costitutive
43
85
Metodo dei nodi
Si numerano i nodi da “0” ad “n-1”
Il nodo “0” è il nodo di riferimento per misurare le tensioni ai nodi
Le tensioni nodali sono in tutto (n-1) e sono le incognite del problema
1 1 0
2 20
5 5 0
ˆ
ˆ
............ˆ
v v
v v
v v
=
=
=
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Metodo dei nodi
Una tensione di lato si può sempre esprimere come la differenza di due tensioni nodali
Per esempio la tensione vij sul lato che unisce il nodo j al nodo i è espressa da ˆ ˆij i jv v v= −
ˆ jvˆiv
i jv
44
87
Metodo dei nodi
Il set delle tensioni nodali soddisfa implicitamente le KVL:
Esempio: maglia a, b, c, d
5 4 5 1 4 1ˆ ˆ ˆ ˆ ˆ ˆ 0a b c dv v v - v
v (v - v ) (v - v ) - v
+ + =
+ + =
dc
a b
88
Metodo dei nodi
Ricavate le tensioni di lato come differenza di tensioni nodali, se tutti i lati sono comandati in tensione (ossia, nel caso lineare, tutti i lati abbiano rappresentazione Norton) è possibile, attraverso le relazioni costitutive, calcolare le correnti di lato e poi imporre le KCL agli (n-1 ) nodi
45
89
Metodo dei nodi
KCL 0 ;ik jk lk
ik ki jk kj lk kl ik jk lk
i i i
G v G v G v a a a
⇒ = + +
+ + = + +
ˆ ˆ ˆ ˆ ˆ ˆ; ; ;ki k i kj k j kl k lv v v v v v v v v= − = − = −
( ) ˆ ˆ ˆ ˆik j k lk k ik i jk j lk l
ik jk lk
G G G v G v G v G v
a a a
+ + − − − =
= + +
da cui introducendo le tensioni nodali
risulta:
90
Metodo dei nodi
In termini di resistenze, l’equazione al nodo kdiviene:
1 1 1 1 1 1ˆ ˆ ˆ ˆk i j l ik jk lk
ik jk lk ik jk lk
v v v v a a aR R R R R R
+ + − − − = + +
46
91
Metodo dei nodi
In termini di resistenze, l’equazione al nodo kdiviene:
Se per esempio il nodo i coincide con quello di riferimento 0, l’equazione diviene:
1 1 1 1 1 1ˆ ˆ ˆ ˆk i j l ik jk lk
ik jk lk ik jk lk
v v v v a a aR R R R R R
+ + − − − = + +
1 1 1 1 1ˆ ˆ ˆk j l ik jk lkik jk lk jk lk
v v v a a aR R R R R
+ + − − = + +
92
Metodo dei nodi
Se una coppia di nodi non è collegata da nessun lato questo si può fittiziamente aggiungere con un circuito aperto
Il circuito aperto ha una rappresentazione Nortonche è data da un generatore di corrente con corrente nulla, in parallelo ad un resistore di conduttanza nulla
47
93
Metodo dei nodi
L’equazione ad un nodo generico ha un secondo membro che è costituito dalla somma algebrica dei valori dei generatori di corrente relativi ai lati (rappresentati Norton) che congiungono il nodo a tutti gli altri nodi della rete
Il primo membro è costituito invece da tanti termini che hanno a fattore le diverse tensioni ai nodi
1 1 1 1 1 1ˆ ˆ ˆ ˆk i j l ik jk lk
ik jk lk i k j k lk
v v v v a a aR R R R R R
+ + − − − = + +
94
Metodo dei nodi
Il termine più importante è quello che ha come fattore la tensione al nodo per il quale si sta scrivendo l’equazione; l’altro fattore di questo termine è costituito dalla somma di tutte le conduttanze dei lati tra il nodo di cui si sta scrivendo l’equazione e tutti gli altri nodi
1 1 1 1 1 1ˆ ˆ ˆ ˆk i j l ik jk lkik jk lk i k j k lk
v v v v a a aR R R R R R
+ + − − − = + +
48
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Metodo dei nodi
Gli altri addendi al primo membro sono tutti preceduti dal segno - (meno) e sono costituiti dal prodotto della tensione di un generico nodo (diverso da quello per il quale si scrive l'equazione) e la conduttanza di collegamento diretto tra il nodo di cui si scrive la tensione ed il nodo di cui si scrive l’equazione
1 1 1 1 1 1ˆ ˆ ˆ ˆk i j l ik jk lkik jk lk i k j k lk
v v v v a a aR R R R R R
+ + − − − = + +
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Metodo del Tableau sparso e Metodo dei nodi
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Metodo dei nodi: Esempio
Scrivere le equazioni ai nodi per la rete in figura
98
Metodo dei nodi: Esempio
Numero i nodi e rappresento Norton tutti i lati:
Scrivo le equazioni ai nodi, nodo 0 (zero) escluso
R1 = Ra // Rb; a1 = ea/Ra a3 = e3/R3
50
99
Metodo dei nodi: Esempio
Ordino equazioni ed incognite (da 1 ad n ) come i nodi
1 2 611 2 1
2 3 11 1 3 5 3
3 3 63 3 4
1 1 1 ˆ, , 0
1 1 1 1 1 ˆ, ,
1 1 10, , ˆ
a a avR R R
v a aR R R R R
v a aR R R
+ + + − − + + − = − − + − −
100
Metodo dei nodi: Esempio
Ottengo una matrice di sistema simmetrica, con diagonale (dominante) positiva, generalmente “sparsa”
La matrice di sistema ed il vettore dei termini noti (generatori di corrente Norton) si scrivono per ispezione
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101
Metodo dei nodi: Esempio
Risolto per le tensioni nodali il sistema, è facile ricavare altre uscite, per esempio, la corrente iavale: 21 2 1ˆ ˆa a
aa a
v e e v vi
R R+ + −
= =
102
Metodo del Tableau sparso e Metodo dei nodi
52
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Metodo dei nodi modificato
Vedremo due versioni del metodo dei nodi modificato per risolvere reti con lati non rappresentabili Norton:
metodo topologicometodo modificato basato sul principio di sostituzione
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Metodo dei nodi modificato
Metodo topologicola parte di rete ha un lato “generatore ideale di tensione”
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Metodo dei nodi modificato
questa parte di rete viene topologicamentemodificata (fig. a destra) in modo da non alterare il comportamento globale della rete (la nuova rete ha le stesse equazioni KCL e KVL della rete di partenza), ed in modo da avere tutti i lati rappresentabili Norton
106
Metodo dei nodi modificato
è possibile trovare altre trasformazioni topologiche che portano a reti di topologia più semplice
54
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Metodo dei nodi modificato
Metodo modificato basato sul principio di sostituzione
il lato non Norton della rete di sinistra viene sostituito da un generatore di corrente ideale, che eroga la stessa corrente erogata dal generatore di tensione e nella rete di sinistra
108
Metodo dei nodi modificato
Le equazioni ai nodi per la rete di destra sono:
12 4 4
24 3 4 5 5
35 1 5
1 1 1 ˆˆ, , 0
1 1 1 1 1ˆ, , 0
1 1 1 ˆ0, , ˆ
v a iR R R
vR R R R R
v iR R R
+ + − − + + − = − + −
55
109
Metodo dei nodi modificato
1
2 4 4
2
4 3 4 5 5
3
5 1 5
ˆ1 1 1, , 0, 1
ˆ1 1 1 1 1, , , 0
0ˆ1 1 1
0, , , 10
ˆ
v
aR R Rv
R R R R R
vR R R
i
+ − − − + + − = − + + LLLLLLLLLL
12 4 4
24 3 4 5 5
35 1 5
1 1 1 ˆˆ, , 0
1 1 1 1 1 ˆ, , 0
1 1 1ˆ0, , ˆ
v a iR R R
vR R R R R
v iR R R
+ + − − + + − = − + −
La corrente iè incognita nel vettore delle incognite, a sinistra del segno di uguaglianza
110
Metodo dei nodi modificato
2 4 41
4 3 4 5 52
5 1 53
1 1 1, , 0, 1
ˆ1 1 1 1 1
, , , 0ˆ 0
1 1 10, , , 1
ˆ 0
1, 0, 1, 0ˆ
R R Rv a
R R R R Rv
R R Rv
ei
+ − − − + + − − + + = + −
LLLLLLLLLL LL
Per bilanciare il numero di equazioni ed incognite si deve aggiungere e scrivere l’equazione costitutiva del bipolo non Norton (generatore di tensione e)
56
111
Metodo dei nodi modificato
2 4 41
4 3 4 5 52
5 1 53
1 1 1, , 0, 1
ˆ1 1 1 1 1
, , , 0ˆ 0
1 1 10, , , 1
ˆ 0
1, 0, 1, 0ˆ
R R Rv a
R R R R Rv
R R Rv
ei
+ − + − + + − − + − = + − −
LLLLLLLLLL LL
La matrice di sistema risulta ancora simmetrica se ciascuna corrente incognita dei lati non rappresentabili Norton (corrente erogata da lati generatori di tensione) viene “misurata” secondo la convenzione degli utilizzatori (positiva entrante nel morsetto + convenzionale)
112
Metodo dei nodi e Teorema di Tellegen
57
113
Matrice di incidenza
La matrice di incidenza serve a tradurre in forma numerica l’informazione sulla topologia di una rete, quando questa deve essere analizzata da calcolatori, impiegando opportuni codici di calcolo
114
Matrice di incidenza
La matrice di incidenza serve a tradurre in forma numerica l’informazione sulla topologia di una rete, quando questa deve essere analizzata da calcolatori, impiegando opportuni codici di calcolo
La matrice di incidenza A di un grafo orientato G con n nodi ed l lati è una matrice rettangolare di b=(n-1) righe ed l colonne
58
115
Matrice di incidenza
I coefficienti ars (r=1,n-1; s=1, l ) di A hanno valore 0, +1, oppure -1
ars=0 se il lato s non incide sul nodo rars=+1 se il lato s è entrante sul nodo rars=-1 se il lato s è uscente dal nodo r
116
Matrice di incidenza - esempio
ars=0 se il lato s non incide sul nodo rars=+1 se il lato s è entrante sul nodo rars= -1 se il lato s è uscente dal nodo r
A =-1 1 0 0 -1 01 0 -1 0 0 10 - 1 1 1 0 0
Grafo orientato di 4 nodi e 6 lati
59
117
Proprietà della matrice di incidenza
Con riferimento al grafo orientato, definiamo due vettori colonna di dimensione l (numero dei lati):
il vettore v delle tensioni di latoil vettore i delle correnti di lato
1 1
2 2;
v iv i
v i
= = l l
M Mvi
118
Proprietà della matrice di incidenza
Sempre con riferimento al grafo (orientato), definiamo inoltre il vettore colonna delle tensioni nodali , di dimensione n-1 (= numero dei nodi-1):
vettore delle tensioni nodali
1
2
1
ˆ
ˆˆ
ˆn
v
v
v −
=
Mv
ˆv
60
119
Proprietà della matrice di incidenza
La legge di Kirchhoff per le correnti e la teoria dei grafi assicurano che il prodotto della matrice di incidenza A per il vettore delle correnti i è nullo ⇒ A i =0
120
Proprietà della matrice di incidenza
La legge di Kirchhoff per le correnti e la teoria dei grafi assicurano che il prodotto della matrice di incidenza A per il vettore delle correnti i è nullo ⇒ A i =0
1
2
6
1 2 5
1 3 6
2 3 4
1 1 0 0 1 01 0 1 0 0 1 ;
0 1 1 1 0 0
0
0
0
i
i
i
-i i -i
i i i
-i i i
− + −
= + − + = − + +
+ =
+ − + = + + =
MAi0
A i 0
61
121
Proprietà della matrice di incidenza
La teoria dei grafi assicura che il vettore v delle tensioni sui lati è uguale al prodotto della trasposta della matrice di incidenza At per il vettore delle tensioni nodali
122
Proprietà della matrice di incidenza
11
22
36
1 2 1
1 3 2
2 3 3
3 4
1 5
2 6
1 1 01 0 1
ˆ0 1 1
ˆ ˆ0 0 1
ˆ1 0 00 1 0
ˆ ˆˆ ˆ
ˆ ˆ
ˆˆ
ˆ
t
vv
vv
vv
-v v v
v v v
-v v vv v
-v vv v
− + + − − + = = + −
+
+ = − = + =⇔ = =
=
MAv
62
123
Proprietà della matrice di incidenza
L’equazione sintetizza, anche se in modo ridondante, tutte le equazioni di Kirchhoffindipendenti delle tensioni
ˆ =A v v t
5 6 1
5 4 2
6 4 3
ˆt
v v vv v v
-v v v
+ =⇒ − − = + =
Av
124
Metodo dei nodi e Teorema di Tellegen
63
125
Teorema di Tellegen
Il teorema di Tellegen è di importanza fondamentale in quanto esprime il principio di conservazione delle potenze istantanee
La dimostrazione del teorema di Tellegen, se svolta sfruttando la matrice di incidenza e le sue proprietà, risulta di molto semplificata
126
Teorema di Tellegen
Avendo introdotto la matrice di incidenza “A” si ha:
il trasporto della seconda equazioneporge
Il risultatodefinisce il teorema di Tellegen, che assicural’annullarsi della potenza istantanea uscenteda tutti i bipoli di una data rete
;ˆt
=
=
Ai0Avv
1 1 2 2 0t v i v i v i= + + + =l lLvi
( )ˆ tt =vvA( )ˆ 0
tt = =viv
Ai