Corso Di Storia Economica - Bocconi 2000

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STORIA ECONOMICA CLEA 2000-2001 GIORGIO BIGATTI [email protected] Classe 1 - Aula 202 Giovedì: 10.30-12.00 - Venerdì: 8.45-10.15 GIORGIO BIGATTI 2000 1

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Storia economica

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STORIA ECONOMICA CLEA 2000-2001

GIORGIO [email protected]

Classe 1 - Aula 202Giovedì: 10.30-12.00 - Venerdì: 8.45-10.15

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Programma di esame

• M. Cattini, Introduzione alla storia economica moderna e contemporanea, Modena,1999

• F. Amatori (a cura di), L’impresa: una prospettiva storica, Milano, Egea, 2000

• F. Amatori - A. Colli, Impresa e industria in Italia dall’Unità a oggi, Venezia, Marsilio, 2000

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Prima dell’industria: Prima dell’industria: popolazione, risorse, agricolturapopolazione, risorse, agricoltura

Cattini, cap. 1, 2.1, 2.3

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La popolazione europea in età preindustriale

• Una crescita demografica contenuta• Alternanza di secolari fasi espansive

e di violente contrazioni per l’esplodere di catastrofiche crisi di mortalitàa) la tensione tra popolazione e risorseb) i tre cavalieri dell’Apocalisse FAME GUERRE EPIDEMIE

PESTE

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Le costanti di lungo periodo

• Prima dell’industria le condizioni economiche e sociali della popolazione erano: a) assillate dal problema della scarsitàb) segnate da una estrema vulnerabilità(società fragili)c) dominate dal senso di precarietà dell’esistenza

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La transizione demografica

• A partire dalla seconda metà del 700 si registra un aumento della popolazione sostenuto e continuo

• Riduzione della mortalità per effetto di:a) scomparsa della pesteb) diffusione di pratiche igienico-sanitariec) sviluppo del commercio agricolo

• Flessione differita della natalità

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Popolazione e crescita urbana

• La crescita demografica modifica i rapporti tra città e campagna

• Le città crescono drenando popolazione dalle campagne (immigrazione)

• Le città crescono in relazione a:a) ruolo politico-amministrativo (le capitali)b) funzione economica (città industriali)c) posizione geografica (nodo di scambi)

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L’agricoltura tradizionale

• Prima dell’industria la grande maggioranza della popolazione (60-90%) viveva sulla e della terra

• Nell’Europa occidentale e mediterranea gli uomini erano legati alla terra da varie forme giuridico-contrattuali: piccola proprietà, affitto, mezzadria

• Nell’Europa orientale vigeva ancora l’istituto della servitù

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Istituzioni e mentalità

• Un’economia a bassa produttività dominata dal problema della sussistenza

• Rapporti deboli tra produzione e mercato• Il peso delle consuetudini e delle proprietà

collettive (campi aperti; maggese)• L’individualismo agrario come risposta al

bisogno di aumentare la produttività della terra (rotazioni agrarie)

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La “nuova agricoltura”

• Tra 600 e 700 in Olanda e Inghilterra si afferma un nuovo modello di agricoltura:a) piena privatizzazione della terrab) eliminazione del maggesec) foraggi e rotazioni continue d) integrazione tra agricoltura e allevamento

• Aumento della produttività e dei volumi di produzione destinati al mercato

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Prima dell’industria: Prima dell’industria: modi di produzione e forme modi di produzione e forme

di distribuzionedi distribuzioneCattini, 2.4, 2.5, 3

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L’industria prima dell’industria

• L’agricoltura base della produzione materiale delle società preindustriali: l’industria traeva dalla terra gran parte delle materie prime (lana, cotone, cuoio, legno ecc.) e il combustibile (legno)

• Il contributo delle attività artigiano-manifatturiere non superava in media il 10-20% del PNL

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Tipologie organizzative prevalenti

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Artigianato in città e villaggi

Industria domestica nelle campagne

Industria a domicilio in campagna

Manifattura accentrata

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Artigianato urbano

• Le attività artigianali nelle città erano organizzate in corporazioni di mestiereche disciplinavano:a) salario e formazione dei lavoranti b) standard qualitativi della produzionec) rapporti fra gli affiliati (concorrenza)d) accessi al mestiere (immatricolazione)

• Insieme di regole e codici che agisce da freno all’innovazione tecnica

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Industria domestica

• E’ la forma più comune di manifattura rurale, ma quella economicamente meno rilevante:a) rivolta al soddisfacimento delle esigenze del consumo famigliareb) solo occasionalmente finalizzata alla vendite sul mercato locale

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Industria rurale a domicilio

• Manifattura dispersa nelle campagne, finalizzata alla produzione per il mercato

• Lavoro su commessa nelle pause del lavoro agricolo

• Una nuova figura sociale: il mercante-imprenditore

• Il prodotto, rifinito nelle botteghe artigiane, viene commercializzato su mercati lontani

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Punti di forza e strozzature della manifattura diffusa

• Forma produttiva estremamente flessibile funzionale a una domanda molto variabile

• Non richiede grossi investimenti in impianti e strumenti di lavoro

• Sfrutta la disponibilità di forza lavoro a basso costo

• Per contro:a) elevati costi di organizzazione del ciclo della produzioneb) nessun controllo sui lavoratori

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Commerci e mercati

• La dicotomia città e campagna si riflette anche nei rapporti con il mercatoa) nelle campagne prevale l’autoconsumo -rapporti deboli con il mercato determinati dal bisogno di monetab) nelle città lo scambio è una realtà quotidiana dettata dal bisogno di merci e servizi

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I luoghi e le forme dello scambio

• Ogni città ha il suo mercato, spazio deputato agli scambi nel rispetto delle regole e consuetudini locali

• Separazione della funzione commerciale da quella produttiva (le botteghe)

• Commerci a corto raggio e commerci sulla grande distanza per i generi voluttuari

• Il capitalismo dei grandi mercanti

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La Rivoluzione industrialeLa Rivoluzione industriale

Cattini, 4.1, 4.2

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Che cos’è la prima Rivoluzione industriale (1760-1830)

• Passaggio da un’economia agricola a una dominata dall’industria e dalle macchine “lo sviluppo economico moderno” (S.Kuznets)

• Continuità o rottura del processo storico“La R.I. ci fu e fu britannica” (M.Hartwell)“Le 2 rivoluzioni”: neolitico/industria (C.Cipolla)

• Niente è più come prima (mutamento sociale)“più di una rivoluzione industriale” (H. Perkin)

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Il motore della R.I.: la tecnologia

• Nella seconda metà del 700 il ritmo del cambiamento tecnologico accelera “Nel 1760 un’ondata di congegni si abbattè sull’Inghilterra” (T.S. Ashton)

• Si registra una serie di processi correlati che sconvolge il mondo della manifattura:a) impiego crescente delle macchineb) utilizzo di energia inanimata (vapore)c) largo impiego di materie prime minerali

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Il sistema di fabbrica

• Le innovazioni non sono solo tecniche ma anche organizzative:a) macchine e vapore favoriscono il passaggio alla fabbrica accentratab) l’aumento dei costi fissi impone un maggior controllo sul lavoro da parte dell’imprenditore

• La nascita di un nuovo soggetto sociale: la classe operaia

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Perché in Gran Bretagna?

• Non una causa ma un concorso di fattori materiali (a-c) e immateriali (d-g):a) conformazione del territoriob) risorse minerariec) infrastrutture e mercati regionalid) assetto istituzionale (rivoluzione 1688)e) assenza di rigide barriere fra le classi f) tradizione baconiana (scienza)g) competenze tecniche diffuse

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L’accelerazione del mutamento in agricoltura

• Con l’affermazione dell’individualismo agrario (enclosures) aumentano la produttività e la propensione commerciale di un’agricoltura capace di vincere la sfida demografica

• Rinnovamento delle tecniche agrarie (mixed farming) e meccanizzazione

• Il declino dell’agricoltura si rivela funzionale allo sviluppo industriale

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Il cotone: una storia di successo

• Il cotone ebbe un ruolo cruciale nella R.I. e nella nascita del sistema di fabbrica

• Un’industria “giovane” con un mercato dalle grandi potenzialità, senza vincoli dal lato del rifornimento di materia prima

• Una fibra vegetale resistente, più adatta della lana ad essere lavorata a macchina, facile da pulire e da tingere

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La meccanizzazione del cotonificio

• La meccanizzazione della filatura (1769, filatoio idraulico) innesca un processo destinato a rivoluzionare l’intero ciclo produttivo del cotone (1820, telaio meccanico)

• Vertiginoso aumento della produttività • La creazione dei grandi cotonifici sollecita

lo sviluppo della meccanica e della chimica

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La metallurgia

• La nascita della moderna siderurgia è legata a due passaggi chiave:a) la possibilità di impiegare il carbonefossile nel processo di fusione del minerale (1709, Darby è il primo a usare il coke)b) la riduzione dei tempi e dei costi per passare dalla ghisa all’acciaio(1784, Cort mette a punto il processo di raffinazione della ghisa liquida)

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Il ciclo del vapore

• Il vapore: una fonte di energia economica, versatile e facilmente incrementabile

• La sfida: trasformare il calore in energia cinetica (1712, macchina di Newcomen)

• Nel 1769 Watt costruisce una macchina molto più efficiente delle precedenti

• Crescente applicazione del vapore:a) nelle fabbriche meccanizzateb) nei trasporti: navi e ferrovie

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La portata universale della R.I.

• La R.I., fenomeno in origine circoscritto ad un ambito regionale, innesca un processo di portata universalea) le potenze europee cercano di emulare il loro potente vicinob) la domanda di cotone e materie prime determina lo sviluppo del commercio internazionale (centro e periferia)

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La Rivoluzione industriale: l’Inghilterra e l’Europa

Cattini, 4.3, 4.4, 5.1, 5.2

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La prima società industriale: la Gran Bretagna

• Gli effetti macroeconomici della grande trasformazione:a) nel 1831 il contributo dell’industria al PIL supera quello dell’agricoltura b) aumento delle attività di intermediazione (commercio, trasporto, credito ecc.) nel settore terziario

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I nuovi scenari politico-sociali

• La R.I. cancella la vecchia Inghilterra rurale e rimodella:a) le strutture del potere b) le gerarchie socialic) valori e mentalità

• Le conseguenze sul tenore di vita della popolazione

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Imprese e imprenditori

• Una tecnologia rivoluzionaria ma relativamente poco costosa

• Imprese di dimensioni medie gestite dal proprietario e dai suoi famigliari

• Una crescita fondata sull’autofinanziamento e su network fiduciari

• Banche commerciali e banche d’affari

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La politica commerciale

• L’opzione libero-scambista e la crescente dipendenza dal commercio internazionale

• Squilibrio della bilancia commerciale e perdita di competitività dei manufatti inglesi

• Londra centro finanziario del mondo:a) Gold Standardb) investimenti esteric) servizi e noli

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La fine del primato inglese

• Nell’ultimo quarto dell’800 l’economia inglese appare in affanno rispetto i suoi più agguerriti competitori (Germania, Usa)

• “Declino”: un concetto ambiguo:a) fattori socio-culturali(M.J. Wiener, Il progresso senza ali, 1985)b) “stanchezza del pioniere” (D. Landes)c) il capitalismo famigliare

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La diffusione dell’industriain Europa dopo il 1815

• Dopo il 1815 il confronto con l’industria britannica è una sfida ineludibile per le maggiori economie continentali

• Gli stati cercano di incoraggiare lo sviluppo di manifatture nazionali per mezzo di:a) privilegi e sussidi b) creazione di infrastrutture (dopo il 1830 soprattutto ferrovie)c) politiche commerciali (i dazi doganali)

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La “conquista pacifica”

• La prima fase della industrializzazione europea avviene nel segno della tecnologia inglese

• L’impatto del trasferimento delle nuove tecnologie dipende in larga misura dalle condizioni del paese ospite:a) tradizioni manifatturiere localib) dotazione di risorse (carbone, ferro ecc.)c) organizzazione dei mercati

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Le peculiarità della modernizzazione francese

• Una transizione demografica all’insegna di una precoce denatalità e di uno sviluppo contenuto dell’urbanizzazione (ma Parigi metropoli della modernità)

• Un’agricoltura ricca malgrado assetti produttivi e colturali tradizionali (in grado di sviluppare produzioni specializzate)

• Una lunga “coesistenza pacifica” tra agricoltura e industria

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Infrastrutture e mercati• La necessità di rapidi collegamenti tra

la capitale e le province spinge lo Stato a progettare strade e canali

• Tra il 1840 e il 60 vengono costruite le linee portanti della rete ferroviaria (Stato/privati)

• La ferrovia promuove la formazione di:a) banche e società anonimeb) grandi imprese (siderurgia e meccanica)c) mercato interno

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Settori, imprese e imprenditori

• La lenta conversione dell’industria francese alla tecnologia del vapore

• Stretto legame tra polarizzazione regionale e specializzazione produttiva(Lione-seta - Alsazia-cotone - Lorena-ferro)

• Un’imprenditorialità dalla persistente matrice famigliare

• Il mancato incontro tra le imprese e banche orientate all’investimento in titoli pubblici

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Un modello di sviluppo industriale sui generis

• Uno sviluppo graduale senza brusche accelerazioni o cadute

• Un’industria molto più diversificata di quella inglese

• Imprese di taglia ridotta, con una persistente impronta artigianale

• Produzioni ad alto valore aggiunto per un mercato di lusso (dalla moda all’auto)

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La Germania e la seconda La Germania e la seconda rivoluzione industrialerivoluzione industriale

Cattini 5.3; Amatori 1

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La seconda Rivoluzione industriale (1870-1914)

• Nell’ultimo quarto dell’800 un grappolodi innovazioni dà il via a un nuovo ciclodi sviluppo

• Si tratta di innovazioni strettamente dipendenti dalla ricerca scientifica che:a) fanno sorgere nuovi settori industrialib) rivoluzionano la struttura dell’impresac) modificano i consumi e l’organizzazione commerciale

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Le tecnologie della seconda Rivoluzione industriale

• Le tecnologie della II R.I sono applicate a: a) produzione dell’acciaio su larga scalab) produzione sintetica di fertilizzanti,

coloranti, medicinali, fibre tessilic) raffinazione del petroliod) generazione e trasmissione dell’elettricitàe) macchine utensili, mezzi di trasporto

(motore a scoppio, aeroplani) f) preparazione e conservazione dei cibi

(tecniche di refrigerazione)GIORGIO BIGATTI 2000 45

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I settori della seconda Rivoluzione industriale

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• Sorgono ex novo o si trasformano radicalmente numerosi settori industriali

ACCIAIO - CHIMICA - ELETTRICITÀ -MECCANICA

(macchina per scrivere-bicicletta-auto)• Settori ad alta intensità di capitale che

richiedono fonti di finanziamento esterne all’impresaa) la Borsa (soprattutto negli Stati Uniti)b) la Banca (in Europa e Giappone)

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Le imprese della seconda Rivoluzione industriale

• Gli alti costi di progettazione ed esercizio degli impianti impongono una riduzione dei costi unitari attraverso:a) economie di scala e di diversificazioneb) economie di flusso

• Per vincere la sfida le imprese devono ridefinire dimensioni (tecnologia), struttura (management), funzioni (produzionee marketing)

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Prodotti e consumi nella seconda Rivoluzione industriale

• La standardizzazione della produzione(il fordismo)

• La nascita del mercato di massaa) i consumi alimentarib) i beni di consumo durevoli

• La distribuzione dei prodotti, le tecniche di marketing, la pubblicità

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La Germania: le premesse dello sviluppo

• Dalla frammentazione politica all’unità attraverso una progressiva integrazione dei mercati promossa dallo stato prussianoa) 1833: unificazione doganale (Zollverein)b) 1840-60: costruzione della rete ferroviaria

• La modernizzazione dell’agricoltura e il ruolo dell’Est come serbatoio di manodopera e derrate alimentari

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Le tappe dello sviluppo industriale

• La meccanizzazione del cotonificio • La creazione di una moderna siderurgia

(risorse minerarie e domanda interna)• Dopo il 1870 la Germania si mostra pronta

a cogliere le opportunità dalla II R.I. divenendo leader nei settori della:a) chimicab) meccanica di precisionec) elettromeccanica

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I caratteri originali del modello tedesco

• Forte integrazione fra scienza, università e grande industria

• Produzione di beni ad alto contenuto tecnologico

• Priorità alla produzione di beni capitali e prodotti intermedi rispetto ai beni di consumo

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I fondamenti del capitalismo organizzato tedesco

• Ruolo cruciale delle banche miste nel finanziamento e nell’indirizzo delle imprese

• Accordi fra le imprese (cartelli) per la definizione di prezzi e quote di mercato

• Priorità al mercato internazionale rispetto a quello interno (dumping)

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Lo Stato protagonista: Russia, Lo Stato protagonista: Russia, Italia e GiapponeItalia e Giappone

Cattini 6

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Mercato e Stato: due diversi modelli di industrializzazione

• Nel caso inglese sviluppo trainato dal mercato; allo Stato compiti di indirizzo e di garanzia dei diritti di proprietà

• Si tratta di un’esperienza irripetibile e non di un modello prescrittivo

• Nei paesi inseguitori si registra:a) un intervento più deciso dello Stato nell’economia (Russia, Italia, Giappone)b) un più stretto legame banca-industria (Germania)

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Il ruolo dello Stato nei paesi “second comers”

• L’intervento dello Stato a favore dello sviluppo interessa:

• a) politica doganale (protezionismo)b) politica fiscale (effetti redistributivi)c) spesa pubblica (investimenti)d) politica monetaria (banca centrale)e) politiche del lavoro e welfare

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La Russia degli zar

• A metà 800 la Russia era una nazione:a) in forte crescita demograficab) economicamente arretratac) socialmente sperequata (servitù) d) culturalmente inquieta (il confronto con l’Occidente)

• Tuttavia, malgrado questo, la Russia in virtù del numero degli abitanti e delle dimensioni era una grande potenza

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L’agricoltura: una modernizzazione incompiuta

• L’abolizione della servitù è la premessa per una modernizzazione dell’agricoltura

• La redistribuzione delle terre non innesca un processo di sviluppo:a) la produttività resta bassab) i rapporti con il mercato restano deboli

• Malgrado la persistente arretratezza la produzione riesce a far fronte alla forte crescita demografica (terre vergini)

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I primi nuclei manifatturieri

• A metà 800 l’industria occupa meno dell’1% della popolazione

• Il cotonificio è l’unico settore di una qualche consistenza tecnica

• La Transiberiana (1891) dà un formidabile impulso alla creazione di un’industria di base sostenuta dallo Stato (v. Donbass)

• Il peso del capitale esteroGIORGIO BIGATTI 2000 58

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I fondamenti dell’economia socialista

• La rivoluzione del 1917 dà vita a un sistema economico fondato sulla statalizzazione dei mezzi di produzione (terra, industria, capitale)

• È la politica a determinare l’evoluzione dell’economia:a) il comunismo di guerra (1917-21)b) il tentativo di rilanciare l’economia aprendo spazi al mercato: la Nep (1921-28) c) la pianificazione, la collettivizzazione delle terre, la centralità dell’industria pesante

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Ascesa e declino del sistema sovietico (1929-1989)

• I grandi risultati del I piano quinquennale (1929-34) in un mondo travolto dalla crisi

• La terribile prova della II guerra mondiale• Le insufficienze della politica agricola• Uno sviluppo industriale incapace di

rispondere alla domanda di nuovi consumi• Un sistema burocratico, privo di sensori e

correttivi alternativi al mercatoGIORGIO BIGATTI 2000 60

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Un caso di successo: il Giappone

• Il Giappone è il solo paese di cultura non europea a industrializzarsi prima del 1914

• Cooperazione virtuosa tra incentivi pubblici (Stato) e iniziativa privata

• Imitazione dell’Occidente, nel rispetto dei valori della propria cultura

• Uno sviluppo fondato sulla competitività delle esportazioni

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L’avvio dell’industrializzazione

• Effetti destrutturanti della forzata apertura commerciale del paese:guerra civile - restaurazione Meiji (1868)

• Modernizzazione dall’alto e imitazione dell’Occidente (“paese prospero, esercito fortepaese prospero, esercito forte”)a) riforme istituzionalib) modernizzazione dell’agricolturac) creazione di imprese statali “pilota”d) sostegno alle esportazioni

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La creazione di una base industriale

• La formazione degli zaibatsu: holding controllate da poche grandi famiglie

• Concentrazione del capitale, dispersione degli impianti

• Tra le due guerre, grazie al sostegno dello Stato (politica di riarmo) si avvia la costruzione della grande industria di base

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Lo sviluppo dopo la seconda guerra mondiale

• La creazione di una nuova democrazia politica ed economica guidata dagli Usa

• Il sistema dei keiretsu: grandi conglomerati coordinati da una banca di riferimento e retti da coorti manageriali

• Uso discrezionale del credito in funzione della competizione internazionale (il ruolo del Miti)

• Crescita trainata dalle esportazioni e difesa del mercato interno

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La competizione internazionale La competizione internazionale tra fine 800 e II guerra mondiale: tra fine 800 e II guerra mondiale:

l’ascesa degli Stati Unitil’ascesa degli Stati UnitiCattini 7

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Le origini della potenza americana

• Le peculiarità del modello di sviluppo americano rispetto a quello europeo:a) terra e risorseb) lavoroc) capitale

• Agricoltura e industria: una crescita senza conflitti all’insegna dell’aumento della produttività del lavoro

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Struttura e organizzazione economica

• Fino agli anni 70 paese agricolo esportatore di derrate alimentari e materie prime:a) tabacco, riso, zuccherob) cotone

• Integrazione e specializzazione dei mercati:a) industria, finanza, commercio internazionale (nord-est)b) cereali, mais, carne (ovest)c) prodotti di piantagione: cotone ecc. (sud)

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Tre passaggi cruciali sulla via dello sviluppo

• La guerra di secessione (1861-65): si impone il modello urbano industriale del nord-est

• La costruzione della ferrovia (1830-70)a) spinta allo sviluppo della siderurgiab) formazione del mercato nazionalec) elaborazioni forme gestionali avanzate

• La seconda rivoluzione industriale e la nascita del big Business

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Tecnologia e lavoro

• La scarsità di manodopera come fattore strutturalmente scarso genera:a) una forte tensione salarialeb) una sollecitazione a sviluppare tecnologie labour-saving

1) macchine operatrici specializzate2) montaggio per parti intercambiabili

c) una progressiva de-qualificazione del lavoro

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Taylorismo e fordismo

• Taylor e i principi dell’organizzazione scientifica del lavoro

• L’esempio dei grandi mattatoi di Chicago• Il contributo di Henry Ford:

a) la catena di montaggio (1912)b) una nuova politica salariale (alti salari in funzione di un mercato di massa)

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La nascita del mercato di massa

• Una domanda in crescita per effetto di:a) immigrazione e urbanizzazioneb) crescita sostenuta del Pil pro capite

• Un mercato vasto ma territorialmente disperso - nuove forme di distribuzione:a) vendita per corrispondenzab) grandi magazzini

• Merketing e pubblicità GIORGIO BIGATTI 2000 71

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Politica economica e commercio

• La vittoria degli Stati del nord rafforza l’opzione industrialista e l’adozione di alti dazi protettivi

• Il mercato interno è il motore della crescita dell’industria americana nell’800, malgrado il non trascurabile incremento delle esportazioni di grano, derrate e manufatti

• L’isolazionismo degli Stati Uniti

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Page 73: Corso Di Storia Economica - Bocconi 2000

La competizione internazionale (1870-1914)

• La “rivoluzione dei trasporti” pone le premesse per la formazione di un mercato mondiale

• Le trasformazioni del commercio coloniale e la creazione di nuovi legami di dipendenza

• La reazione difensiva dei paesi europei (protezionismo) e le prime multinazionali

• Il dorato tramonto dell’egemonia inglese e l’emergere di due forti competitori: Germania e Usa

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Page 74: Corso Di Storia Economica - Bocconi 2000

La grande crisi del 1929

• Dopo la I guerra mondiale, mentre l’Europa attraversa una fase di profondo malessere economico e sociale, l’economia Usa è in piena espansione (“i ruggenti anni 20”)

• Dall’euforia al panico: il crollo della Borsa di Wall Street e i suoi effetti

• Le ripercussioni mondiali della crisi

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Page 75: Corso Di Storia Economica - Bocconi 2000

La competizione internazionale nella seconda metà del XX secolo

Cattini 8, 9

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Page 76: Corso Di Storia Economica - Bocconi 2000

La ricostruzione dopo gli orrori della guerra

• La rifondazione del sistema economico internazionale avviene sotto la regia degli Usa

• 1944 creazione del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale

• 1947 Piano Marshall per la ripresa economica europea: cessione gratuita di beni e macchinari e prestiti agevolati

• 1948 creazione dell’Organizzazione Europea per la Cooperazione

• 1956 creazione del Mec, cellula dell’UEGIORGIO BIGATTI 2000 76

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Stato, mercato, politiche economiche

• La lezione keynesiana e la creazione dell’economia mistaa) sostegno alla domandab) politiche di pianoc) nazionalizzazioni settori strategicid) imposte progressive sui redditie) politiche di Welfare (istruzione, sanità, sistema pensionistico ecc.)

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Page 78: Corso Di Storia Economica - Bocconi 2000

Le diverse politiche economiche nazionali

• Francia: programmazione settoriale, creazione dei cd “campioni nazionali”

• Gran Bretagna: nazionalizzazione e politiche di pieno impiego

• Germania: tra continuità (il peso della tradizione dirigista; l’intreccio banche impresa ecc.) e innovazione politica (la “cogestione” delle imprese)

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L’età della prosperità1951-1971

• Un lungo ciclo di sviluppo in un quadro di stabilità monetaria e di progressiva liberalizzazione degli scambi

• L’eclissi definitiva dell’agricoltura (più output con meno addetti)

• Investimenti, produttività, crescita economica: un circolo virtuoso

• La società dei consumi

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Rallentamento della crescita, inflazione, ripresa

• Un decennio turbolento: gli anni 70:1971 sospensione della convertibilità del $1973 prima crisi petrolifera1972-83 inflazione, disordine monetario

• Teorie economiche rivali: neokeynesianicontro monetaristi

• Il tramonto dell’economia mista e il ritorno del liberismo (Thatcher, Reagan)

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Page 81: Corso Di Storia Economica - Bocconi 2000

I paesi in via di sviluppo: successi e problemi aperti

• I processi di decolonizzazione e le politiche di aiuto al Terzo Mondo

• Il rapporto tra popolazione e risorse nei PVS: un’equazione dalle troppe incognite

• L’affermazione dei “dragoni” asiatici e le loro attuali difficoltà

• Il crescente divario tra il Nord e il Sud del mondo

• I nuovi scenari della globalizzazioneGIORGIO BIGATTI 2000 81