Corso di Storia Digitale - quarta Lezione

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Storia Digitale 2012-2013 giovedì 18 ottobre 12

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Le fornti in rete e la filologia digitale Universit

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Storia Digitale2012-2013

giovedì 18 ottobre 12

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La Filologia Digitale• Unico esemplare manoscritto: realtà più sermplice• Più esemplari manoscritti: comporta la scelta di un

idoneo criterio di edizione• Lachmann• Bédier• Neo- e Post-lachmannismo• New Philology• Critica genetica

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Karl Lachmann (1793-1851)

Filologo tedesco, esperto in filologia classica, germanica e neotestamentaria.Definì la prima teoria sistematica e il primo metodo scientifico per preparare un’edizione critica, rifiutando il concetto di textus receptus, ossia testo ricevuto”, cioè “comunemente accettato, accolto”. Vuole eliminare l’arbitrarietà del giudizio e puntare all’oggettività della tradizione testuale. Per questo motivo indica sempre la necessità di attraversare una serie di passi obbligati di analisi per poter arrivare a una valutazione quasi meccanica, “sine interpretatione”.

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Metodo LachmannSi basa sugli errori guida (Maas), considerando la differenza fra errori e varianti

•errori: evidenti e sicuri perché meccanici (lacune), contrari al significato generale, alle regole linguistiche e grammaticali

•varianti adiafore (o indifferenti): lezioni apparentemente accettabili (l. singulares)

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Metodo Lachmanndeterminazione delle relazioni tra i testimoni

non ci si basa sulle concordanze, ma sulla presenza di certi tipi di errori che si possono essere prodotti indipendentemente e poi propagati.1) Errori congiuntivi: La connessione fra due testimoni (B e C) contro un terzo (A) viene dimostrata per mezzo di un errore comune ai testimoni B e C, che sia di tal natura, che secondo ogni probabilità B e C non possano essere caduti in questo errore indipendentemente l’uno dall’altro.2) Errori separativi: La indipendenza di un testimone (B) da un altro (A) viene dimostrata per mezzo di un errore di A contro B, che sia di tal natura, che, per quanto ci è dato sapere riguardo allo stato della critica congetturale nel tempo intercorso fra A e B, non può essere stato eliminato per congettura in questo spazio di tempo.

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Stemma CodicumEnorme lo sforzo

della collatioVi si individuano:

• un archetipo, cioè il capostipite dell’intera tradizione posseduta (lettera ΩΩ), la cui esistenza è dimostrata dalla presenza di almeno un errore congiuntivo comune a tutta la tradizione;

• uno o più codices interpositi, cioè testimoni interposti tra l’archetipo e i manoscritti posseduti (lettere dell’alfabeto greco);

• uno o più codici posseduti (lettere dell’alfabeto latino).

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Stemma CodicumStemma codicum

Divina Commedia

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Joseph Bédier (1864-1938)Filologo francese, nel 1889 pubblica

edizione critica del Lai de l’ombre in base almetodo lachmanniano.Nel 1913 presenta una nuova edizione in cui respinge tale metodo a favore della scelta del bon manuscriptContesta, del metodo lachmanniano, la silva portentosa di alberi bipartiti e respinge l’arbitrarietà dell’archetipo, che considera una costruzione artificiosa senza basi nella realtà

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Neo- Post- Lachmannismo• Nel secondo dopoguerra, con Gianfranco Contini recupera Lachmann come

metodo di razionalizzazione dei dati ma abbandona il mito della ricostruzione dell’originale. L’edizione critica è un’ipotesi di lavoro, la più fondata ed economica possibile. Ogni problema editoriale va studiato in sé e ha una sua particolare risoluzione, in relazione alla storia della tradizione.

• Cesare Segre afferma che i manoscritti sono frutto del compromesso fra sistemi diversi, quello dell’originale e quello del primo copista, quello del primo copista e quello del secondo e così via. Ogni singolo sistema non è solo formale, ma anche dotato di contenuti ideologici. Per tornare il più vicino possibile all’originale, bisogna cercare di capire che cosa fa parte dell’originale e cosa del sistema proprio del copista. L’edizione critica deve quindi stare bene attenta al dato testuale. Nuova relazione fra il LUOGO DEL REALE, cioè il testo e il LUOGO DEL VIRTUALE, cioè l’apparato. Nell’apparato si può fare qualunque ipotesi , ma il testo si deve attenere il più possibile al dato manoscritto storicamente esistito.

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Neo- Post- LachmannismoD’Arco Silvio Avalle, La letteratura medievale in lingua d’oc nella sua tradizione manoscritta (1961) Cerca di studiare la tradizione di un autore per ricostruire non solo il testo di un singolo componimento, ma un corpus più allargato. Definisce:

•La CRITICA INTERNA studia delle varianti di un testo singolo.

•La CRITICA ESTERNA riguarda invece il paratesto e cioè i raggruppamenti

(poesie, rubriche, miniature ecc.)

Gli elementi di critica esterna non bastano per definire i rapporti genealogici, però, combinati a quelli di critica interna, possono risultare di grande utilità. Importa inoltre capire cosa veniva fruito nel Medioevo e come; quali erano per esempio le scelte nella collocazione di un autore in un libro. Si passa dalla verità del protagonista, l’autore (es. Peire Vidal), a quella del copista e del contesto.

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New PhilologyRafforzato l’interesse sul manoscritto come opera a sé stante. Si pone a metà strada tra la Filologia e la Storia perché, usando le fonti scritte di una cultura, cerca di capire la sua stessa prospettiva sulla propria storia (storia dei popoli coloniali / medioevo).

Princìpi nella New Philology:

• Le opere letterarie non esistono indipendentemente dal loro supporto che è parte integrante del loro significato: si deve quindi guardare al “libro intero” e alle relazioni tra il testo e tutto ciò che lo riguarda (supporto, miniature, rubriche, apparato, commenti).

• Questi oggetti hanno subito nel tempo tutta una serie di processi che hanno coinvolto le persone e sono comparsi in tempi e contesti particolari che hanno influenzato non solo la forma ma anche il significato.

• Si sono diffusi e sono stati usati in modi diversi e di queste diverse fruizione gli oggetti possono recare traccia.

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Critica geneticaStudia come un’opera raggiunga una forma definitiva attraverso varie redazioni

Es. Canzoniere del Petrarca. L’autore scrive alcune parti del Canzoniere di sua mano (abbiamo anche alcuni fogli su cui aveva scritto per la prima volta) e si tiene per sé la versione finale (Vaticano Latino 3195) fino alla morte, per poterla continuamente rivedere e cambiare. Pubblica solo alcune parti, per esempio quando, morta Laura nel 1348, si accorge di essere arrivato a metà della sua vita. Il manoscritto della versione finale è senza tradizione: dopo la morte di Petrarca è passato ai suoi discendenti rimanendo per tutto il ’400 alla famiglia padovana di Santasofia e non venendo mai pubblicato.

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Edizioni digitaliVantaggi materiali relativi alle comodità / funzioni offerte dal digitale

•riproduzione a costo minore• unione testo / immagine + altri oggetti•massima diffusione (edizioni sul Web)•inclusione di materiale interessante (edizioni precedenti, commento, etc.)•navigazione ipertestuale•strumenti di ricerca (produzione liste e concordanze, restauro digitale)

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Edizioni digitaliEdizione digitale e Lachmann e post-Lachmann: superamento dei limiti della carta stampata nell’esposizione dell’apparato critico

Edizione digitale e Bédier: ottima per il principio del bon manuscript con l’unione di testo e immagine (buona parte delle attuali edizioni digitali riguarda infatti interi manoscritti)

Edizione digitale e la new philology: vede il testo come un oggetto dinamico, non statico e quindi l’edizione digitale appare lo strumento perfetto per rendere la mouvance del testo

Edizione digitale e critica genetica: possibilità di ricostruire i vari stadi relativi alla creazione del testo letterario

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Edizioni digitaliNovità di carattere metodologico date dalla possibilità di superare i limiti del supporto cartaceo

• possibili più edizioni contemporaneamente (facsimile, diplomatica, interpretativa, critica)

• diversa la gestione delle varianti, apparato critico non limitato da considerazioni di spazio, confronto fra più esemplari

• non più e non solo stemma codicum: testimoni diversi presenti e confrontabili allo stesso tempo

• si possono inserire testi supplementari (trascrizione/edizione precedente)

• senza togliere la responsabilità all’editore è favorita l’interpretazione dell’utente/lettore che può comprendere il processo di edizione

• possibile il lavoro collaborativo (équipe)giovedì 18 ottobre 12

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Edizioni digitali• Si può usare UN METODO o proporre un’edizione

che confronti o faccia interagire più metodi

• non deve imporre un ‘testo base’

• l’apparato critico può essere adattato in maniera dinamica in base alle scelte dell’utente

• non viene meno la responsabilità del curatore

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Filologia computazionale / digitale

• filologia computazionale: elabora gli strumenti software per aiutare i filologi nelle diverse fasi del loro lavoro; strumenti diversi a seconda del metodo scelto

• filologia digitale: l’insieme delle tecniche e dei metodi per predisporre una edizione digitale

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Filologia computazionaleSono stati creati soprattutto strumenti per effettuale la collazione in modo semi-automatico. Infatti è impossibile una collazione del tutto automatica

•Collate creato da P.W. Robinson•CollateX versione per XML (http://www.sdeditions.com/blog/)•Juxta (http://www.juxtasoftware.org/)•Versioning Machine (http://v-machine.org/)

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Filologia digitalestandard disponibili:

•per scansione e archiviazione di immagini (tiff, jpeg..)•per la codifica dei testi (XML)•per la ricerca testuale: ambito frammentato•per funzionalità di vario tipo (elaborazione immagini, restauro virtuale, produzione di liste e concordanze): ambito frammentato• per la visualizzazione e la navigazione dell’edizione digitale: ambito frammentato

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Edizione digitaleSi tratta un’edizione critica (diplomatica, o interpretativa, o mista) in formato elettronico, distribuita su supporto digitale o via web. Varie tipologie

web-based solo testo

stand-alone testo e immagini

uso di un navigatore web software specifico

full digital edition: testo dell’edizione + di tutte (o di buona parte) le varianti + immagini del manoscritto

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HTML vs XML

Potrebbe essere composto direttamente in HTML?Vantaggi:

• ottimo per il Web• conoscenza molto diffusa• standard ben implementato• relativamente facile da imparare

Enorme svantaggio: HTML è un sistema di marcatura formale e non strutturale

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XML

• XML: sistema di marcatura formale e descrittiva

L’XML consente di marcare il testo anche parola per parola o all’interno di una parola stessa e poi scegliere liberamente il tipo di rappresentazione da applicare al testo a seconda del software che di volta in volta lo riprodurrà.

Separa quindi la struttura dalla rappresentazione.

CDLM : Codice Diplomatico della Lombardia Medievale

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Cod. Dipl. Lomb. Mediev.Possiede una propria Document Type Definition

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Cod. Dipl. Lomb. Mediev.

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Cod. Dipl. Lomb. Mediev.

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Esempiogiovedì 18 ottobre 12

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Vantaggi• i documenti codificati in questo modo sono

indipendenti dall’hardware e dal software che si utilizzano

• possono essere visualizzati in maniera diversa tramite dei fogli di stile

• possono essere “marcati” in modo da operare ricerche di tipo semantico

• possono consentire visualizzazioni multiple

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Sistemi di codifica

• TEI (projects)

• LaTeX

• EPIDOC

• MATHML

• ...

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TEI

TEI: Text Encoding Initiative

Consorzio formato da istituzioni accademiche, gruppi e centri di ricerca e singoli studiosi, che sviluppa e mantiene collettivamente uno standard per la rappresentazione dei testi in forma digitale. Il suo prodotto principale - dal 1994 - consiste in un set di LINEE GUIDA sui metodi di codifica dei testi digitali, principalmente nel campo degli studi umanistici, delle scienze sociali e della linguistica. Oltre alle linee guida, il consorzio fornisce anche tutta una serie di risorse (tutorial, eventi, pubblicazioni e software) per i ricercatori che intendono partecipare alla TEI.

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TEI v. P5Le Guidelines for Electronic Text Encoding and Interchange sono giunte alla versione P5

http://www.tei-c.org/release/doc/tei-p5-doc/en/html/index.htmlTra le novità, un modulo per la descrizione dei manoscritti e la possibilità di

creare un collegamento fra testo e immagine:<facsimile> contains a representation of some written source in the form of a set of

images rather than as transcribed or encoded text.@facs (facsimile) points to all or part of an image which corresponds with the

content of the element<surface> defines a written surface in terms of a rectangular coordinate space,

optionally grouping one or more graphic representations of that space, and rectangular zones of interest within it.

@start points to an element which encodes the starting position of the text corresponding to the inscribed part of the surface.

<zone> defines a rectangular area contained within a surface element.

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Collegamento testo - immagineAggiungendo il modulo transcr allo schema di codifica un documento TEI può essere composto da:

•un <teiHeader> e un elemento <text>

•un <teiHeader> e un elemento <facsimile>

•un <teiHeader>, un elemento <facsimile> e un <text>

<facsimile>, come <text>, può contenere gli elementi <front> e <back> questo permette una grande flessibilità:

•facsimile digitale

•immagini e testo a fronte

•immagini e testo a fronte collegati fra loro

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UVic Image Markup ToolPer individuare le coordinate esatte di una parte del testo-immagine

Martin Holmes (University of Victoria) ha sviluppato http://www.tapor.uvic.ca/~mholmes/image_markup/ uno strumento open source che permette di definire aree rettangolari in un’immagine e associarle ad annotazioni.Non richiede la conoscenza di XML o della TEI (ma il risultato può essere integrato in documenti TEI)I dati sono salvati in base a uno schema di codifica compatibile TEI P5

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Limiti• IMT è molto efficace per annotare un’immagine, ma per

il momento è limitato a immagini singole

• nessun supporto per editing XML editing: i documenti TEI XML che produce devono essere integrati a mano con quelli della trascrizione

• manca un software di navigazione dell’edizione

• gli strumenti a disposizione devono essere integrati

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LaTeX• è un linguaggio di markup usato per la preparazione di testi basato sul

programma di composizione tipografica TEX.

• creato nel 1985 da Leslie Lamport

• LaTeX viene usato soprattutto da fisici, matematici, informatici, sociologi, ingegneri

• LaTeX ha trovato un’ampia diffusione nel mondo accademico, grazie all’ottima gestione dell’impaginazione delle formule matematiche ed alla gestione dei riferimenti bibliografici.

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MathML• Acronimo di Mathematical Markup Language: linguaggio derivato

dall’XML usato per rappresentare simboli e formule matematiche, di modo che possano essere presentati in modo chiaro nei documenti web. È una specifica del gruppo di lavoro sulla matematica del W3C.

• Versione 1.01 (1999); ora 2.0 (2001).

• Non si occupa solo della presentazione ma anche del significato dei componenti delle formule.

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EpiDoc• Insieme di linee guida e di strumenti, prodotto in forma

collaborativa, per la codifica digitale dei testi antichi, specialmente scritti su pietra, metallo e altri materiali durevoli.

• Linguaggio di markup per documenti epigrafici secondo standard TEI XML.

• Nato nel 2000 da studiosi della University of North Carolina

• Lo schema EpiDoc può essere usato anche nell’edizione digitale di sigilli e monete

• Esempi: http://irt.kcl.ac.uk/irt2009/IRT030.html

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Codifica della Musica• Mx: linguaggio standard XML per la rappresentazione

dell’informazione musicale simbolica ideato nel 2001 dal Laboratorio Informatico Musicale (LIM) dell’Università di Milano. L’obiettivo di MX è permettere di codificare in un unico file tutta l’informazione necessaria a trattare un brano musicale sotto tutti i suoi aspetti.

• MusicXML: linguaggio XML utilizzato come formato comune di scambio dell’informazione musicale fra vari programmi software nell’ambito musicale. Ideato nel 2001 dalla software house Recordare.

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MA..Le edizioni digitali non sono ancora molto diffuse

• sono ancora accolte da scetticismo in determinati ambienti

• problema enorme dato dalla (NON) valutazione accademica dell’edizione digitale

• la consultazione richiede un minimo di competenze informatiche;

• ha problemi di compatibilità, rischia l’obsolescenza, stanca la vista, non è trasportabile, non è univoca

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MA..Le edizioni digitali non sono ancora molto diffuse

• creare una edizione digitale completa è costoso

• necessita di molte competenze unite: (filologia), codifica dei testi, trattamento delle immagini, tools per unire testo e immagine, software di consultazione ecc.

• la scelta digitale comporta un mutamento profondo dell’ambiente di lavoro: dal singolo studioso all’équipe

•conseguente mutamento anche nel metodo di lavoro

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