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CORSO DI PRIMO SOCCORSO A CURA DI: A.V.S.E.R. L’Associazione Volontari Soccorso Emergenza Radio, nasce a Barletta il 06/05/1992 da una idea di un gruppo di amici che decisero di riunire le proprie esperienze di protezione civile e di primo soccorso all’interno di un gruppo stabile ed organizzato. Nacque cosi l’A.V.S.E.R., fu stilato lo statuto il quale stabilì lo scopo, i compiti, i diritti ed i doveri dei volontari e descrive gli organi di governo. Dal giorno della sua fondazione ad oggi, le iniziative, i servizi, i mezzi, i volontari, sono andati sempre crescendo e migliorando. Dopo i primi anni, pionieristici, in cui si svolgeva servizio senza alcun tipo di mezzo e nei primi mesi anche con divise improvvisate, il servizio è diventato sempre più efficiente e svolto da volontari costantemente aggiornati, formati ed abili. Dopo tanti sacrifici e tante iniziative come assistenze sanitarie semplici, servizi d’ordine durante le feste patronali, raccolta fondi in piazza, iniziative natalizie, e con qualche donazione, finalmente acquistammo nel 1998 la nostra prima ed amata ambulanza, un mezzo usato, la gloriosa “C 3”, il quale era stato già per una altra associazione il loro primo glorioso mezzo. Quando lo ritirammo i primi proprietari ci dissero quasi con le lacrime agli occhi “vi darà tante soddisfazioni e vi porterà fortuna” da quel giorno quel piccolo gruppo, visto quasi come una pecora nera, ha fatto notevoli progressi. Quel primo mezzo che ha portato veramente tanta fortuna, ha girato qua è la in città, e in Italia, prestando il proprio aiuto, assieme con volontari sempre più motivati. Nel 1999 l’anno dell’emergenza kossovo e del dramma dei profughi, l’AVSER grazie alla collaborazione della cittadinanza, assieme con altre organizzazioni di Barletta e con il patrocinio del comune, al di fuori della missione arcobaleno e dai suoi scandali, il nostro sodalizio raccolse latte in quantità tale da caricare un container. L’associazione scortata da un gruppo di sicurezza “interforze” arrivò fino ai confini kosovari e consegnò direttamente alla popolazione locale il latte raccolto. Nel 2000 l’organizzazione entra a far parte della ANPAS l’associazione nazionale delle pubbliche assistenze un gruppo che assieme conta circa 100.000 volontari e 2500 mezzi in tutta Italia. Nello stesso anno acquista un nuovo mezzo l’ambulanza “F 6” un mezzo ancora oggi in uso per i trasferimenti intra-ospedalieri. Nel 2002 pur se in Italia era già attivo da molti anni, finalmente arriva in Puglia il “sistema di emergenza territoriale 118” L’organizzazione a questo appuntamento non si fa trovare impreparata, i suoi volontari sono ormai dei soccorritori pronti all’emergenza, i mezzi tutti autorizzati per il soccorso di infermi, cosi nel novembre 2002, l’Avser e tra le prime

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CORSO DI PRIMO SOCCORSO

A CURA DI:

A.V.S.E.R.L’Associazione Volontari Soccorso Emergenza Radio, nasce a Barletta il 06/05/1992 dauna idea di un gruppo di amici che decisero di riunire le proprie esperienze di protezionecivile e di primo soccorso all’interno di un gruppo stabile ed organizzato. Nacque cosil’A.V.S.E.R., fu stilato lo statuto il quale stabilì lo scopo, i compiti, i diritti ed i doveri deivolontari e descrive gli organi di governo.Dal giorno della sua fondazione ad oggi, le iniziative, i servizi, i mezzi, i volontari, sonoandati sempre crescendo e migliorando. Dopo i primi anni, pionieristici, in cui si svolgevaservizio senza alcun tipo di mezzo e nei primi mesi anche con divise improvvisate, ilservizio è diventato sempre più efficiente e svolto da volontari costantemente aggiornati,formati ed abili.Dopo tanti sacrifici e tante iniziative come assistenze sanitarie semplici, servizi d’ordinedurante le feste patronali, raccolta fondi in piazza, iniziative natalizie, e con qualchedonazione, finalmente acquistammo nel 1998 la nostra prima ed amata ambulanza, unmezzo usato, la gloriosa “C 3”, il quale era stato già per una altra associazione il loroprimo glorioso mezzo. Quando lo ritirammo i primi proprietari ci dissero quasi con lelacrime agli occhi “vi darà tante soddisfazioni e vi porterà fortuna” da quel giorno quelpiccolo gruppo, visto quasi come una pecora nera, ha fatto notevoli progressi. Quel primomezzo che ha portato veramente tanta fortuna, ha girato qua è la in città, e in Italia,prestando il proprio aiuto, assieme con volontari sempre più motivati.Nel 1999 l’anno dell’emergenza kossovo e del dramma dei profughi, l’AVSER grazie allacollaborazione della cittadinanza, assieme con altre organizzazioni di Barletta e con ilpatrocinio del comune, al di fuori della missione arcobaleno e dai suoi scandali, il nostrosodalizio raccolse latte in quantità tale da caricare un container. L’associazione scortatada un gruppo di sicurezza “interforze” arrivò fino ai confini kosovari e consegnòdirettamente alla popolazione locale il latte raccolto.Nel 2000 l’organizzazione entra a far parte della ANPAS l’associazione nazionale dellepubbliche assistenze un gruppo che assieme conta circa 100.000 volontari e 2500 mezziin tutta Italia. Nello stesso anno acquista un nuovo mezzo l’ambulanza “F 6” un mezzoancora oggi in uso per i trasferimenti intra-ospedalieri.Nel 2002 pur se in Italia era già attivo da molti anni, finalmente arriva in Puglia il “sistemadi emergenza territoriale 118” L’organizzazione a questo appuntamento non si fa trovareimpreparata, i suoi volontari sono ormai dei soccorritori pronti all’emergenza, i mezzi tuttiautorizzati per il soccorso di infermi, cosi nel novembre 2002, l’Avser e tra le prime

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associazioni a gestire una postazione per il 118. La postazione è a Bisceglie ed anche ligrazie a tanti amici ed ai volontari, l’organizzazione si fa conoscere fra la gente.Nello stesso giorno in cui parte il 118 in provincia di Bari, c’è il terremoto in Molisel’associazione prontamente allestisce un mezzo ed una squadra, e si reca sul posto perprestare il proprio aiuto.Nel 2004 l’associazione finalmente, con le proprie forze, riesce ad acquistare un mezzonuovo un fiat ducato 2800 turbo diesel, che rappresenta l’ammiraglia del proprio parcomezzi, nel giugno dello stesso anno l’Avser lascia la postazione 118 di Bisceglie periniziare con la nuova postazione medicalizzata di Barletta una nuova avventura.L’organizzazione attualmente ha quattro ambulanze e recentemente abbiamo acquistatoun pulmino trasporto disabili per gestire al meglio tale tipologia di servizio con i quali i circa50 aderenti in divisa arancione prestano la propria opera volontaria e gratuita.In tutti questi anni ringraziamo quanti anno collaborato, i circa 1000 volontari che nel corsodegli anni hanno indossato la nostra divisa arancione ed hanno contribuito alla crescitadella A.V.S.E.R., tutti quelli che non ci credevano, quelli che hanno demolito e tutti quelliche hanno tessuto o disfatto la tela del nostro sodalizio.Grazie da tutti i volontari…..

Cosa facciamo

trasporto con ambulanza presso ospedali, case di cure o centri di riabilitazione. dimissioni ospedaliere. servizio di emergenza ed urgenza sanitaria “ 118 “. Assistenza sanitaria a manifestazioni: gare sportive, religiose, concerti musicali,

concorsi, prove di esami, fiere, congressi. trasporto con automezzi idonei di dializzati presso le strutture sanitarie. trasporto di disabili con automezzo idoneo, completo di pedana automatica per la

salita di carrozzelle. L’associazione è iscritta nel registro del dipartimento della Protezione Civile,

dispone di una gruppo, di pronto intervento su tutto il territorio nazionale e di ungruppo di sommozzatori.

Organizzazione di manifestazioni di vario genere. Organizzazione di corsi di primo soccorso.

Per info maggiori sull’ attività dell’associazione è possibile consultare il sito internet:www.avser.it

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Programma delcorso

SISTEMA DI URGENZA ED EMERGENZA 118 :

Il 118 è un servizio pubblico e gratuito di pronto intervento sanitario, attivo 24 ore su 24.Può essere chiamato da qualsiasi telefono fisso, cellulare o cabina telefonica in quantonon occorrono monete o tessere.

E’ un servizio dotato di strumentazione e mezzi di soccorso avanzato con a bordo medici,infermieri e volontari qualificati, abilitati ad effettuare le manovre di soccorso sul luogodell’evento.È perciò possibile che il soggetto infortunato riceva le prime cure sul posto, prima deltrasferimento in ospedale.Si chiama il 118 per:

grave malore;Incidente stradale, sul lavoro, in casa o altro;Situazioni che richiedono ricovero urgente;Situazioni in cui può esserci rischio per la vita;

Non si chiama il 118 per:

dimissioni ospedaliere o ricoveri programmati;intervento della guardia medica;consulenze mediche specialistiche;

Per richiedere il soccorso è sufficiente comporre il numero 118 ed alla telefonatarisponderanno operatori qualificati (infermieri o il medico di centrale).Queste persone necessitano di precise informazioni: Bisogna rispondere con calma a tuttele domande che vengono poste nel corso della chiamata.Gli operatori di centrale, appena avute le informazioni necessarie, contattano il mezzo disoccorso più idoneo in base alla tipologia di evento ed alla sua gravità ed al luogo in cuibisogna intervenire. Tutte le comunicazioni sono registrate.

Le informazioni primarie che vengono richieste dal 118 nel corso della telefonata sono:

1. Nominativo e numeri di telefono di chi chiama;2. Dove bisogna intervenire;3. Cosa è successo;4. Numero di persone coinvolte;5. Se il soggetto è cosciente e se risponde;6. Se respira;

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7. Se ha dolori importanti e dove;8. Se, dove e quanto sanguina;

Da queste notizie il 118 invia sul luogo dell’evento l’ambulanza più vicina o se occorre fapartire il mezzo equipaggiato di medico e infermiere

Nel caso di elisoccorso l’operatore deve capire se sono presenti aree in cui fare atterrarel’elicottero.

Quindi è importante per un’emergenza chiamare subito il 118 e fornire con calma daticompleti ed esaurienti.

RIANIMAZIONE CARDIO-POLMONARE

L'Arresto Cardiaco è un evento drammatico, con dimensioni in progressiva crescita.L'aumento della vita media della popolazione ed il miglioramento delle conoscenzeepidemiologiche hanno fatto aumentare la stima del numero degli eventi per anno,probabilmente superiori ad 1 caso ogni 1000 abitanti.Se non trattato prontamente, l'Arresto diviene irreversibile. Generalmente la causascatenante l'evento è una patologia del cuore, in tali casi si parla di Morte CardiacaImprovvisa.È un evento naturale dovuto a cause cardiache, preceduto da un'improvvisa perdita dicoscienza, che si verifica entro un'ora dall'inizio della sintomatologia acuta, in unsoggetto con o senza cardiopatia nota preesistente, in cui l'epoca e la modalità di mortesono imprevedibili.

CAUSE DI ARRESTO CARDIACO

La letteratura scientifica internazionale ha ampiamente documentato che nell'80-85% circadei casi il ritmo di presentazione dell'AC è la Fibrillazione Ventricolare (FV) o laTachicardia Ventricolare (TV) senza polso. Solo nel 15-20% dei casi è riscontrabilel'Asistolia .A differenza dell'asistolia , la FV/TV vengono definiti come "ritmi della salvezza" in quanto,se trattate prontamente con la defibrillazione elettrica, possono essere interrotte.La defibrillazione elettrica è l'unica terapia in grado di correggere la FV/TV, creando ipresupposti per il recupero di un ritmo valido, con conseguente ripristino dell'attivitàcontrattile del cuore.Va ricordato che la FV/TV evolve in breve tempo - se non trattata - verso l'asistolia,ritmo non defibrillabile e generalmente non suscettibile di alcuna terapia, il che dimostraancora una volta l'importanza della precocità della defibrillazione. Va inoltre ricordato chel'efficacia della defibrillazione dipende anche dalla ossigenazione del cuore (importanzadella Rianimazione Cardio - Polmonare precoce), dalla energia utilizzata e dallaimpedenza toracica.L'anossia cerebrale provoca lesioni inizialmente reversibili che divengono irreversibilidopo 6 -10 minuti; la prevenzione del danno cerebrale dipende principalmente dallarapidità ed efficacia delle manovre rianimatorie e dalla precocità della defibrillazione.

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LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA

La sopravvivenza in caso di arresto cardiaco dipende dalla realizzazione dellacorretta sequenza di una serie di interventi. La metafora, coniata dall'American HeartAssiociation "Catena della Sopravvivenza" esprime, in modo sintetico e facilmentememorizzabile, l'approccio universalmente riconosciuto, all'AC, sottolineando l'importanzadella sequenza e della precocità degli interventi salvavita. La catena della sopravvivenzaè costituita da 4 anelli concatenati tra loro: la mancata attuazione di una delle fasi portainevitabilmente all'interruzione della catena riducendo in modo drastico le possibilità diportare a termine con esito positivo il soccorso.

I 4 anelli della catena sono:• 1° anello = ALLARME PRECOCE: attivazione precoce del sistema di emergenza (118)• 2° anello = RCP PRECOCE: inizio precoce delle procedure di Rianimazione CardioPolmonare• 3° anello = DEFIBRILLAZIONE PRECOCE: utilizzo precoce del DAE• 4° anello = ALS PRECOCE: tempestiva applicazione delle procedure di soccorsoavanzato

FINALITÀ DEL BLS-D

Lo scopo del BLS è quello di riconoscere prontamente la compromissione dellefunzioni vitali e di sostenere la respirazione e la circolazione attraverso la ventilazionebocca a bocca o bocca-maschera ed il massaggio cardiaco esterno fino all'arrivo di mezziefficaci per correggere la causa che ha prodotto l'AC.In alcuni casi particolari il BLS può risolvere completamente il quadro clinico, come adesempio nell'arresto respiratorio primitivo.L'obiettivo principale del BLS è quello di prevenire i danni anossici cerebraliattraverso le manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP) che consistono nelmantenere la pervietà delle vie aeree, assicurare lo scambio di ossigeno con laventilazione e sostenere il circolo con il massaggio cardiaco esterno.La funzione del DAE consiste nel correggere direttamente la causa dell'AC, quando ècausato da FV o TV senza polso; pertanto il BLS-D crea i presupposti per il ripristino di unritmo cardiaco valido ed il recupero del soggetto in AC.La tempestività dell'intervento è fondamentale in quanto bisogna considerare che leprobabilità di sopravvivenza nel soggetto colpito da AC diminuiscono del 7-10% ogniminuto dopo l'insorgenza di FV/TV. Dopo dieci minuti dall'esordio dell'AC, in assenza diRCP, le possibilità di sopravvivenza sono ridotte quasi a zero; è intuibile pertantol'importanza della presenza di eventuali testimoni.

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TECNICHE E SEQUENZA DEL BLS-D

La sequenza del BLS-D è rappresentata da una serie di azioni che, per convenzione,vengono indicate con le lettere A B C DA (Airway)Apertura delle vie aereeB (Breathing)Respirazione (Bocca a bocca)C (Circulation)CircolazioneD (Defibrillation)Defibrillazione

Ogni fase del BLS-D deve iniziare con una valutazione che condiziona le successiveazioni:FASE A: valutazione coscienzaFASE B: valutazione respiroFASE C: valutazione circoloFASE D: valutazione ritmoLe prime tre valutazioni sono eseguite dal soccorritore, la diagnosi del ritmo nel caso delsoccorso con il DAE è eseguita dall'apparecchio.

SICUREZZA DELLA SCENA

Prima di iniziare il soccorso, è necessario valutare la presenza di eventuali pericoliambientali (fuoco, gas infiammabili o tossici, cavi elettrici ... ) in modo da prestare ilsoccorso nelle migliori condizioni di sicurezza per la vittima ed ilsoccorritore. Con l'esclusione di un reale pericolo ambientale, il soccorso deve sempreessere effettuato sulla scena dell'evento, evitando di spostare la vittima.L'uso del defibrillatore non è sicuro se la cute del paziente è bagnata o se vi èacqua a contatto con il paziente o con il DAE.

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FASE AVALUTAZIONE COSCIENZA

Per valutare lo stato di coscienza di un soggetto che si trova in terra, lo si CHIAMA ADALTA VOCE SCUOTENDOLO contemporaneamente per le spalle, utilizzando quindi siala sollecitazione vocale che tattile. Se non risponde, si pone la vittima in posizione supinaallineando gli arti parallelamente al corpo , si verifica che sia su UN PIANO RIGIDO, e SISCOPRE IL TORACE.Verificato lo stato di incoscienza, è necessario chiedere subito aiuto (generico)facendosi portare il DAE.

APERTURA DELLE VIE AEREE (azione A)

• IPERESTENSIONE DEL CAPO: una mano posta a piatto sulla fronte della vittima spingeall'indietro la testa.• SOLLEVAMENTO DEL MENTO: con due dita dell'altra mano si solleva la mandibolaagendo sulla parte ossea del mento indirizzando la forza verso l'alto.Se esiste il sospetto di un trauma cervicale la manovra dell'iperestensione non deveessere effettuata per evitare eventuali ulteriori lesioni, bisogna limitarsi alla sola manovradel sollevamento del mento bimanuale da tergo (sublussazione della mandibola).

ISPEZIONE VISIVA DEL CAVO ORALE e rimozione di eventuali corpi estranei mobili.La presenza di corpi estranei (protesi mobili, residui alimentari, ecc.) può essera la causadi un arresto respiratorio che, se non risolto, conduce inevitabilmente ad un arrestocardiaco.

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Se disponibile, in questa fase va usata la CANNULA FARINGEAche consente la pervietà delle vie aeree durante la RCR Il dispositivo è utilizzatomantenendo l'iperstensione del capo; la cannula va inserita nella bocca con la concavitàrivolta verso il naso e poi a metà del percorso ruotata di 180' ed introdotta fino a chel'anello esterno si sovrappone all'arcata dentale.

FASE B

VALUTAZIONE DELL'ATTIVITÀ RESPIRATORIAMantenendo il capo in iperestensione, ci si dispone con la guancia molto vicino alla cavitàorale della vittima e si verifica la presenza o meno dell'attività respiratoria.

1. Guardo eventuali movimenti del torace

2. Ascolto la presenza di rumori respiratori

3. Sento, sulla mia guancia, la fuoriuscita di aria calda dalla bocca della vittima.

Questa manovra, memorizzabile con l'acronimo GAS, va effettuata per dieci secondi.In questa fase occorre non confondere l'attività respiratoria efficace con il gasping orespiro agonico (che può essere presente nelle prime fasi dell'AC) un respiroinefficace, superficiale, in assenza di scambio ventilatorio.

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VENTILAZIONE ARTIFICIALE (Azione B)

In assenza di respiro si effettuano 2 insufflazioni d'aria. secondo tre tecniche distinte:

1- Ventilazione bocca a bocca Il soccorritore inspira profondamente e, mantenendosollevato il mento con due dita, fa aderire le labbra intorno alla bocca dell'infortunato. Lamano controlaterale chiude le narici per evitare fuoriuscita di aria e mantiene il capo iniperestenzione. Si insuffla lentamente aria.

2- Ventilazione bocca-mascheraLa maschera tascabile (pocket mask) offre molti vantaggi:• Evita il contatto diretto con la cute e le secrezioni della vittima.• Impedisce la commistione tra aria insufflata con quella espirata dalla vittima, tramite unavalvola unidirezionale.• Diminuisce il rischio di infezione attraverso un filtro antibatterico.• Permette il collegamento con una fonte di ossigeno.La tecnica prevede la completa adesione del bordo della maschera sul viso della vittima,in modo da coprire bocca e naso. Anche in questo caso il capo deve essere mantenuto iniperestensione.In considerazione dell'obbligo del soccorso, il medico dovrebbe munirsi degli adeguatimezzi di protezione, come ad esempio pocket mask e guanti.

3- Ventilazione con Ambu

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La ventilazione con pallone autoespansibile - maschera è il sistema più efficacesoprattutto se collegato ad una fonte di ossigeno. Alcuni modelli sono dotati di unreservoir, che permette di aumentare la concentrazione di ossigeno.• Percentuale di 02 con Ambu: 20%• Percentuale di 02 con Ambu e fonte di 02: 40-50%• Percentuale di 02 con Ambu Reservoir e fonte di 02: 80-90%.Il soccorritore, posto dietro la testa della vittima, copre con la maschera la bocca ed il nasomantenendo capo in iperestensione; con l'altra mano comprime il pallone in modo dainsufflare l'aria.Il pallone Ambu si utilizza solo in presenza di due soccorritori. In tutte le tecniche diventilazione, le insufflazioni devono essere eseguite in modo lento e progressivo in circa 2secondi in quanto, se troppo veloci, possono provocare una distensione gastrica.

FASE CVALUTAZIONE DEL CIRCOLOSi cerca la presenza del polso carotideo per 10 secondi, prestando attenzioneall'eventuale presenza di altri segni di circolo (movimenti del corpo, atti respiratori ocolpi di tosse).Nel caso il polso sia presente (arresto respiratorio), si prosegue con la sola ventilazione,mantenendo una frequenza di 12 ATTI RESPIRATORI AL MINUTO (una insufflazioneogni 5 secondi).

Avendo già verificato che la vittima non è cosciente e non respira, in caso di POLSOASSENTE: è necessario avvisare immediatamente il Servizio di Emergenza Sanitaria118, attivando il SOCCORSO AVANZATO ALS (quarto anello della catena dellasopravvivenza).

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In presenza di Arresto Cardiaco: se il DAE è disponibile, si accende l'apparecchioavviando l'analisi del ritmo, in caso contrario deve essere iniziata la RCP alternando15 COMPRESSIONI TORACICHE a 2 VENTILAZIONI.

MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO (Azione C)

Il MCE provoca un abbassamento dello sterno che determina la compressione del cuorecontro la colonna vertebrale, con conseguente circolazione del sangue; la manovradetermina inoltre l'aumento della pressione intratoracica, che induce la mobilizzazione diparte della massa ematica contenuta nel torace.

Nella fase di rilasciamento, che segue ogni compressione, il sangue, per differenzadi pressione viene richiamato all'interno del cuore e del torace. Applicando questatecnica in modo ritmico si crea un circolo artificiale che permette il trasporto diossigeno, ritardando il danno anossico cerebrale.Per ottenere un MCE corretto ed efficace bisogna rispettare le seguenti condizioni:• Verificare che il paziente si trovi su un piano rigido.• Individuare correttamente il punto di repere dove effettuare il MCE.• Eseguire le compressioni con corretta tecnica di compressione/rilasciamento.

RICERCA DEL PUNTO DI REPERE: le nuove linee guida stabiliscono il punto direpere esattamente al centro del torace,prendendo come punto di riferimento incui posare il palmo della mano nella esatta metà della linea mammaria.

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Questo è il punto di repere dove effettuare le compressioni toraciche.Sovrapponendo a questa mano la prima si devono incrociare e sollevare le dita per noncomprimere le coste.

TECNICA DELLE COMPRESSIONITrovato il punto di repere e posizionate le mani si deve comprimere il torace abbassandolo sterno di 4-5 cm; ogni compressione deve essere alternata ad un rilasciamento dellastessa durata (rapporto 1:1) con frequenza di compressione di circa 100/min. È importanteche il punto di repere venga sempre mantenuto anche durante la fase di rilasciamento.

POSIZIONE DEL SOCCORRITOREQuando si esegue il MCE il soccorritore si posiziona in ginocchio all'altezza del toracedella vittima. Le braccia e le spalle devono essere perfettamente perpendicolari al punto diapplicazione delle compressioni.Mantenendo le braccia tese si esercita il MCE sfruttando il peso del tronco; il movimento dioscillazione deve far fulcro sull'articolazione coxo-femorale.La forza applicata deve essere tale da permettere un abbassamento dello sterno di circa 4centimetriIn corso di RCP il rapporto tra compressioni e ventilazioni è sempre 15 a 2; èconsigliabile contare il numero di compressioni a voce alta durante il massaggio inmodo da imporsi un ritmo più costante possibile. Una sequenza di 15 compressioni e 2ventilazioni costituisce un ciclo, 4 -5 cicli corrispondono ad un minuto di RCP.

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RCP CON DUE SOCCORRITORI

Nell'eventualità che il soccorso venga prestato da due persone addestrate al BLS-D, ènecessaria la sincronizzazione tra i due operatori in modo da ottimizzare l'intervento.Considerando che la sequenza operativa rimane inalterata, il primo soccorritore dovràoccuparsi delle valutazioni di base e provvedere alla ventilazione, mentre il secondoeffettuerà le compressioni toraciche. Anche in questo caso il rapporto compressioni-ventilazioni rimane 15 a 2 . È possibile, durante la rianimazione, lo scambio dei ruoli tra idue soccorritori

IL DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO ESTERNO (DAE)Il DAE è un dispositivo semiautomatico che guida l'operatore nella eventuale erogazionedello shock elettrico.L'innovazione principale del DAE rispetto al defibrillatore manuale è costituita dal fatto cheil dispositivo solleva completamente il soccorritore dall'onere del riconoscimento delritmo cardiaco. Una volta collegato al torace della vittima mediante una coppia di elettrodiadesivi, il DAE analizza il ritmo e solo nel caso riconosca la FV/TV indica "shockconsigliato", carica il condensatore al valore di energia già preimpostato e ordinaall'operatore di premere il pulsante di shock.

Dal momento che l'operatore non deve porre l'indicazione allo shock ed in considerazionedella legge 120/2001, che consente l'utilizzo del DAE anche a personale non sanitarioaddestrato, l'uso di tali dispositivi sta divenendo sempre più diffuso.Nell'utilizzo del DAE è fondamentale il rispetto delle norme di sicurezza che devonoessere sempre osservate: durante le fasi di analisi ed erogazione dello shock

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nessuno, operatore compreso, deve essere a contatto con il corpo dellavittima. Infatti, mentre in corso di analisi eventuali movimenti potrebberointerferire e ritardare l'analisi stessa, durante la fase di shock il contatto con ilpaziente comporterebbe il passaggio di corrente all'operatore e/o agli osservatori,con elevato rischio per la loro incolumità.

SEQUENZA OPERATIVA

• ACCENDERE IL DAEUna volta valutata l'assenza di circolo, se è disponibile il DAE, non dobbiamo effettuare ilMCE ma attivare subito l'analisi del ritmo, accendendo il dispositivo e lasciandoci guidaredalle istruzioni vocali. Solo successivamente saranno eventualmente effettuate le altremanovre di rianimazione

• COLLEGARE GLI ELETTRODIIl DAE è fornito di due elettrodi adesivi che si connettono all'apparecchio con uno spinotto.Un elettrodo va posto sotto la clavicola destra del paziente, mentre l'altroal di sotto dell'area mammaria sinistra lungo la linea ascellare anteriore, facendoli aderireperfettamente alla cute. Il flusso di corrente dovrà attraversare la quantità maggiorepossibile di miocardio.

In presenza di cute bagnata, occorre asciugarla per evitare che il liquido conduca lacorrente in superficie, riducendo la quantità di energia che arriva al cuore e provocandolesioni cutanee, sino all'ustione.

• RISPETTARE LE NORME DI SICUREZZAUna volta collegati gli elettrodi, il DAE va automaticamente in analisi. Già in questa fase,per evitare interferenze o pericoli, si invitano energicamente tutti gli astanti ad allontanarsi.Il rispetto delle norme di sicurezza è fondamentale ed è responsabilità diretta delsoccorritore garantirne la corretta attuazione.

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• EROGARE LO SHOCK SE INDICATOSe il DAE riconosce un ritmo defibrillabile annuncia "shock consigliato", si carica in pochisecondi e, emettendo un suono di allarme, invita con comando vocale ad erogare loshock. A questo punto, garantita la sicurezza, si eroga lo shock premendo il pulsante discarica.

• SEGUIRE LA SEQUENZAIl DAE è programmato per analizzare per tre volte consecutive il ritmo cardiaco e per trevolte può consigliare lo shock se persiste l'aritmia. In caso di cambiamento del ritmo(ripristino di ritmo elettricamente corretto o evoluzione in asistolia), il DAE indica "shocknon consigliato".

• CONTROLLARE LA RIPRESA DEL CIRCOLOIn caso di shock non consigliato o al termine della tripletta (terza scarica), sempre con glielettrodi in sede, bisogna valutare se è ricomparsa una circolazione efficace con unanuova ricerca del polso carotideo.

• ALTERNARE TRE SHOCK AD UN MINUTO DI RCPSe il polso è assente, si procede ad un minuto di RCP con la sequenzacompressioni/ventilazioni 15/2 per un minuto. Il DAE possiede un temporizzatore interno edopo un minuto riprende automaticamente l'analisi.

POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA

Nel caso in cui la persona soccorsa respira, ma non è cosciente, deve essere garantita lapervietà delle vie aeree ponendo il paziente in posizione laterale di sicurezza. Questaposizione permette di:• Iperestendere il capo.• Far refluire fuori dalla bocca l'eventuale rigurgito gastrico, evitando l'inalazione.• Mantenere la stabilità del corpo su un fianco, permettendo il breve allontanamento delsoccorritore (richiesta aiuto).

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Posizione laterale di sicurezza

Questa posizione è indicata per i pazienti in coma con respiro spontaneoconservato, che NON hanno subito traumi

1. flettere la gamba corrispondente al latoin cui si dispone il soccorritore;

2. mettere la mano dello stesso lato sottoal gluteo;

3. ruotare lentamente il paziente sulfianco con il movimento contemporaneodel capo, delle spalle, del bacino;4. estendere il capo all'indietro perassicurare la posizione di pervietà dellevie aeree, tenendo il viso rivolto verso ilbasso;5. mettere la mano del braccio rimasto inalto sotto la guancia del paziente in mododa mantenere l'estensione del capo edevitare che il paziente rotoli sul viso. Ilbraccio declive posto dietro la schienaevita che il paziente ricada sul dorso.6. proseguire il controllo della vittima finoall'arrivo dei soccorritori.

Nel dubbio che la vittima abbia subito un trauma e sia dunque possibile una lesionedella colonna vertebrale, è preferibile NON spostarla, a meno che si trovi in unasituazione di pericolo imminente (incendio, esplosione, crollo, ecc.).

In tal caso occorre mantenere allineati il capo, il collo, le spalle e il bacino durantetutte le fasi dello spostamento per evitare gravi e irreversibili lesioni della colonnavertebrale.

Se il soggetto NON respira, bisogna iniziare subito la respirazione artificiale. Laposizione indicata per effettuare le manovre di rianimazione è la posizione supinaallineata. La posizione prona impedisce l'effettuazione delle manovre dirianimazione (respirazione artificiale e massaggio cardiaco esterno).

MANOVRA DI HEIMLICH

Se i tentativi di praticare la respirazione artificiale non hanno successo, occorrerivedere il posizionamento del capo e verificare la pervietà delle vie aeree.

Se anche l'ulteriore tentativo fallisce, bisogna pensare alla ostruzione da possibilepresenza di un corpo estraneo e procedere con l'esecuzione delle manovrespecifiche.

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Questa evenienza è assai più frequente di quanto si immagini e dovrebbe esseresempre presa in considerazione quando un soggetto apparentemente sano cessaimprovvisamente di respirare, diventa cianotico e cade a terra privo di coscienza.

Le cause più comuni sono rappresentate dalla ingestione di piccoli oggetti (biglie,palline, monete, ecc.) nei bambini, di bocconi non masticati (carne) o altro cibo(noccioline, caramelle, chewing gum, ecc.) nei soggetti di ogni età, anche inparticolari circostanze (gioco, movimento, risata, eccessivo consumo di alcool,ecc.).

Nel caso in cui l'ostruzione sia parziale, il soggetto continua a respirare, emette deisibili, tossisce violentemente.

Nel caso in cui l'ostruzione sia completa, la vittima cessa di respirare, si porta lemani alla gola, diventa rapidamente cianotico e cade a terra privo di coscienza.Questa evenienza viene spesso confusa con un attacco cardiaco, un ictuscerebrale, una crisi convulsiva.

E' importante imparare a riconoscere il gesto di portare le mani alla gola, noto come"segnale universale di ostruzione delle vie aeree".

Fin tanto che la vittima respira e tossisce efficacemente, il soccorritore devesorvegliare ed interferire il meno possibile.

Quando la respirazione e la tosse diventano insufficienti o in caso di ostruzionecompleta, occorre intervenire rapidamente con la compressione addominale, notacome manovra di Heimlich.

Cosa occorre fare:

Creare una spinta del diaframma verso l'alto, forzando l'aria ad uscire dai polmonicon una sorta di "tosse artificiale".

o Fino a quando la vittima è in piedi o seduta, il soccorritore deve porsi dietro,fare il pugno con una mano (con il pollice all'interno) e porlo contro l'addome sopral'ombelico.

o Con l'altra mano premere violentemente verso l'alto, ritmicamente eripetutamente, fino a quando il paziente riprende a tossire e a respirare conefficacia o espelle il corpo estraneo.

Se la vittima diventa incosciente

o Porre la vittima a terra in posizione supina.o Porsi a cavalcioni delle cosce della vittima.o Appoggiare il palmo di una mano sull'addome sopra l'ombelico.o Sovrapporre l'altra mano e premere violentemente verso l'alto.

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Può essere necessario ripetere la manovra molte volte, poi riposizionare il capodella vittima, tentare lo svuotamento manuale della bocca, riprovare la respirazioneartificiale; se questa non è efficace, occorre riprendere le compressioni e ripetere lasequenza fino all'arrivo dei soccorritori.

La manovra di Heimlich non è priva di rischi (rottura di visceri addominali e toracici),poichè la forza applicata è notevole e quindi risulta altamente invasiva.

Nei bambini è consigliata, in sostituzione della compressione addominale, lapercussione toracica posteriore.

EPISTASSI

Perdita di sangue dal naso in seguito alla rottura di uno dei piccoli vasi sanguigni presentinel setto nasale.Le cause sono molto spesso banali:- un piccolo trauma, quale quello causato dal soffiare il naso troppo vigorosamente o

dovuto all'abitudine, comune nei bambini, di infilare le dita nel naso;- una infezione come il raffreddore o la sinusite;- una eccessiva esposizione al sole, che essica eccessivamente la parte interna del naso.

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In alcuni casi la perdita di sangue dal naso è un segno dell'esistenza di un'altra malattia,come ad esempio una pressione del sangue eccessivamente alta, un disturbo deimeccanismi della coagulazione del sangue o una infezione.Se la perdita di sangue è molto forte può essere presente un senso di stordimento

Il sanguinamento può avvenire all'improvviso. Il sanguinamento può variare da forme molto lievi e di breve durata ad altre molto

abbondanti e prolungate Al sanguinamento visibile per la fuoriuscita dalle narici si aggiunge uno scolo di

sangue almeno altrettanto abbondante all'indietro; questo sangue, che spessocontinua ad uscire anche quando dalle narici l'emorragia sembra essersi arrestata,viene deglutito, e talora vomitato, provocando spesso ulteriore spavento

Una volta verificatasi, spesso l'epistassi tende a ripresentarsi più volte in pocotempo, sia perchè il bambino torna a "stuzzicare" il coagulo appena formatosi, siaperchè il naso viene soffiato poco dopo il primo sanguinamento

Dopo la fuoriuscita del primo scolo di sangue ricordarsi innanzitutto di far soffiarevigorosamente il nasoEsercitare una pressione con le dita sulle ali del naso per almeno 5 - 10 minuti, applicandoun pò di ghiaccio oppure un fazzoletto di cotone bagnato con acqua molto fredda allaradice del naso (la zona fra gli occhi) tenendo il busto e la testa piegata in avanti perevitare l'ingestione di sangue.

Cosa non si deve fareNon ripiegare la testa all'indietro nè alzare le braccia al cielo, come molto spesso vienesuggerito da persone non troppo informate.

Quando rivolgersi al medico se non si riesce a controllarte l'emorragia con i provvedimenti sopra descritti e se si

è persa una elevata quantità di sangue. compaiono lividi in altre parti del corpo che possono far pensare a problemi nella

coagulazione del sangue; compare febbre al di sopra dei 38°; la perdita del sangue dal naso si ripete e si fa più frequente e abbondante; si avverte una forte nausea o vomito, segno dell'ingestione di una parte del sangue

perduto.

CRISI EPILETTICA

• Il termine "epilessia", che deriva dal greco "epilambanein" (essere sopraffatti,essere colti di sorpresa), indica una modalita' di reazione del Sistema NervosoCentrale a diversi stimoli.

• Per epilessia si intende quindi una scarica occasionale, improvvisa, rapida elocalizzata

• Le epilessie interessano l' 1% della popolazione italiana, oltre 500.000 persone.• Le epilessie possono insorgere a qualsiasi eta', tuttavia, in circa l' 80% dei casi le

crisi iniziano prima dei 20 anni, nell' infanzia e nell' adolescenza

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Le crisi epilettiche sono sempre dovute alla presenza di un gruppo piu' o meno grande dicellule nervose che tendono ad avere una attivita' eccessiva, comunemente definita come"ipereccitabilita'".

• Se paragoniamo le cellule nervose nel loro complesso ad una complicata reteelettrica, possiamo grossolanamente assimilare l' origine della crisi ad una piccola"scarica" elettrica eccessiva ed incontrollata, che inizia all' improvviso,generalmente finisce rapidamente ed abitualmente non lascia nessunaconseguenza.

Sintomi di stato di male epilettico• Generalmente il malato grida• cade• il suo corpo si irrigidisce e possono verificarsi convulsioni, cioè contrazioni

muscolari violente e involontarie• la faccia appare contratta e gli occhi rovesciati all’indietro.• Questa fase, che può durare qualche minuto, si attenua gradualmente, il malato

rimane incosciente per 15-60 minuti e al risveglio non ricorda nulla di quantoaccaduto

Cosa fare• Occorre intervenire con determinazione e fermezza, preoccupandosi innanzitutto

dell'incolumità del paziente:• Allontanarlo da fonti di pericolo.• Slacciargli i vestiti per favorire la respirazione.• Disporlo sdraiato su un fianco, per evitare la possibile inalazione di saliva o

materiale gastrico nelle vie aeree (posizione laterale di sicurezza).• Rimuovere eventuali protesi o corpi estranei dalla bocca e se possibile disporre un

fazzoletto tra le arcate dentarie per impedire la morsicatura della lingua.• La crisi di solito si risolve nell'arco di mezz'ora e il paziente deve essere sorvegliato

fino alla completa ripresa dello stato di coscienzaCosa non fare

• Non cercare di frenare i movimenti convulsivi.• Non mettere le proprie dita nella bocca della vittima per cercare di aprirla.

Crisi con caduta, rigidità e scosse• Lascia evolvere liberamente la crisi;• Toglimi, se li ho, gli occhiali;• Mettimi qualcosa di tenero, se non hai nulla basta la mano tenuta sollevata da terra,

sotto la testa;• Ruotami su un fianco, mi faciliti la respirazione in quanto non sono in grado di

deglutire la saliva, così fuoriesce e non va nei polmoni; .• Non infilarmi nulla in bocca, terminata la crisi respirerò come sempre;• Allontanami possibili fonti di pericolo: spigoli, vetri, elettricità, auto.• Assecondami nella ripresa del contatto.• Non forzarmi con domande o atti ma, con pazienza ed un sorriso, aspetta che

riprenda il contatto con l'ambiente;• Assistimi se necessito di ricambi o di contattare casa;• Non ti preoccupare, in genere mi passano ed è inutile che mi porti in ospedale.

Finite le scosse mi vorrà un po’ di tempo.• Chiama il 118, solo se non mi riprendo dopo 3 minuti d’orologio• o se alla prima subentrano, senza ripresa di contatto, altre crisi !

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Le crisi, a volte, possono essere precedute da senzazioni, in questi casi è più facilemettersi in sicurezza• sdraiarsi o mettersi un fazzoletto tra i denti.• Insegniamo a chi ci assiste, a riferire i particolari dell’inizio crisi, degli arti e parti del

corpo interessate, la durata dei particolari fenomeni e la loro successione.• Tutto ciò ci sarà di grande aiuto, molto di più della sola preoccupazione o

compassione!

Nelle nostre vite non ci sono solo le crisi, altre belle cose la caratterizzano,aiutami anche asviluppare i miei talenti, non pensare solo alle mie crisi,quelle passano ed io rimangoassieme alla mia voglia di vivere !!!.

RICORDA:MANTIENI LA CALMA, ANCHE SE TREMO MOLTO, NON SENTO DOLORE

FRATTURE DI ARTO

Di cosa si tratta

Gli arti inferiori sono più soggetti a traumi degli arti superiori. Le lesioni agli arti inferiori,inoltre, sono di solito più importanti, in quanto alla forza del trauma si aggiunge quellaesercitata dal peso del corpo.

A seconda dei casi, il trauma può causare:

semplice contusione della pelle (ecchimosi)

ferita superficiale o profonda

contusione del muscolo o dell'osso: il muscolo o l'osso rimangono integri, ma sipuò verificare una raccolta interna di sangue (ematoma), che tende poi ariassorbirsi

frattura: l'osso viene spezzato; la frattura si dice composta se i due monconi osseirimangono nella loro posizione iniziale, scomposta se si spostano, separandosi; siparla inoltre di frattura esposta se i monconi ossei comunicano con l'esternotramite una ferita più o meno estesa della pelle (è la situazione più pericolosa,perchè l'osso può in tal caso infettarsi)

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Fratturedell'avambraccio; nelsecondo caso dall'alto

esposta

Fratture scomposte ditibia e perone

Fratture della gamba(da

www.linguaggioglobale.com)

lussazione: l'osso esce dall'articolazione(tipica del bambino piccolo la lussazionedel gomito)

distorsione: le ossa che entrano inun'articolazione vengono distorte non alpunto da provocarne l'uscita, ma asufficienza per stirare o strappare ilegamenti

contrattura, stiramento, strappomuscolare: si tratta di tre livelli di lesionedel muscolo, in ordine crescente di gravità,conseguenza in genere di una eccessivasollecitazione

Come si manifesta

I sintomi, ovviamente, variano a seconda della parte colpita e del tipo di lesione (v. sopra).Sono segni sospetti per lesione importante (frattura, lussazione, distorsione):

gonfiore esteso deformazione dell'arto incapacità di muovere l'arto impossibilità a muovere normalmente l'articolazione vicina alla parte colpita dolore molto forte rumori di "scroscio" durante il movimento

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Cosa fare

Chiamate immediatamente il medico se vi sono segni sospetti per una lesioneimportante Nel frattempo:

non lasciate che il bambino eserciti pressione o peso sull'arto colpito immobilizzate la parte colpita prima di muovere il bambino, in modo da evitare che

un'eventuale frattura si scomponga o leda la pelle o i vasi sanguigni spalla o arto superiore: prendete un foulard o un pezzo di stoffa triangolare,

avvolgetelo 2 volte attorno all'avambraccio, fatene passare i capi uno dietro e unodavanti al torace del bimbo, legandoli poi sulla spalla sana, in modo chel'avambraccio venga immobilizzato ad un angolo di 80-90° rispetto al braccio

arto inferiore: dopo aver messo un asciugamano tra le gambe, usate l'arto sanocome stecca per immobilizzare quello colpito, legando insieme le cosce e le gambecon due foulard

applicate una borsa del ghiaccio per 20 minuti ogni ora

2. Negli altri casi (contusione muscolare o ossea)

Applicate ghiaccio o fate massaggi con ghiaccio per 20-30 minuti 3-4 volte al dì peril primo giorno

Somministrate al bambino paracetamolo per il dolore, 4 volte al dì, o unantiinfiammatorio prescritto dal pediatra (evitate l'acido acetilsalicilico)

Tenete il più possibile a riposo l'arto colpito Di solito il dolore comincia a regredire dopo 48 ore, ma può rimanere qualche

fastidio per 2 settimane

FERITA LACERO CONTUSA

Cos'è

Una ferita è un'interruzione della continuità della cute o delle mucose con danneggiamentodei tessuti sottostanti.Viene definita ferita superficiale se interessa solo i primi strati della cute, profonda seinteressa muscoli, ossa o organi interni, penetrante se l'azione traumatica raggiunge cavitàanatomiche come l'addome o il torace.Le ferite vengono anche distinte e classificate a seconda di come si presentano.Si ha un'abrasione quando un corpo tagliente danneggia o asporta i primi strati della cute.Un'escoriazione è dovuta invece a corpi contundenti irregolari, come le ferite dastrisciamento, che possono presentare schegge di legno, terriccio e altre piccole particelleche devono essere rimosse.Le ferite da punta, dovute a spilli, chiodi, schegge o altro, sono quelle che penetranonella cute perpendicolarmente.Le ferite da taglio sono provocate da vetri, coltelli e lamine.Le ferite lacere avvengono per strappamento della cute.Le ferite lacero contuse sono infine provocate da botte o contusioni che includono unalacerazione della pelle ma anche la presenza di ematomi e ecchimosi.

Intervento

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Di fronte a una ferita bisogna operare in ambiente il più possibile sterile ed osservare tuttele norme di igiene e disinfezione. Nello stesso tempo il soccorritore deve prestareattenzione anche alla propria salute. Il sangue è un potenziale veicolo per la trasmissionedi numerose malattie: è necessario proteggersi dal contatto diretto col sangue mediantel'uso di appositi guanti in lattice.

ATTENZIONE: in caso di perforazioni non rimuovere mai gli oggetti estranei maimmobilizzarli. L'estrazione deve infatti essere fatta sotto controllo medico perché puòaggravare notevolmente l'emorragia.

ATTENZIONE alle complicazioni delle ferite.Attraverso le ferite spore, batteri e virus possono penetrare all'interno dell'organismo emoltiplicarsi velocemente creando infezioni e altre complicazioni. Il nostro corpo produceappositi anticorpi per difendersi da questi inconvenienti, ma talvolta non sono sufficienti.

Nel caso di piccole ferite:lavare abbondantemente la ferita con acqua e sapone e rimuovere eventuali corpi estraneicome terra o schegge.Disinfettare la ferita con acqua ossigenata. Evitare l'uso di alcol (utile invece persterilizzare) o della tintura di iodio, sostanze nocive se applicate direttamente sulle ferite.Ricoprire la ferita con garze sterili. Al di sopra di queste (non a diretto contatto con laferita) si può porre del cotone idrofilo con funzione di tampone.La medicazione, infine, può essere fissata mediante bende o cerotti.

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Nel caso di ferite gravi o profondeè necessario arginare la fuoriuscita del sangue ed eventualmente porre l'infortunato inposizione antishock in attesa dei soccorsi.

Ferite al torace:possono essere molto gravi se interessano il polmone.Se l'agente lesivo è in sede non rimuoverlo, altrimenti tamponare, tenere l'infortunato inposizione semiseduta e chiamare i soccorsi.

Ferite all'addome:in questo caso si corre il pericolo di essere in presenza anche di emorragie interne. E'necessario chiamare i soccorsi.Non bisogna mai rimuovere i corpi estranei. Se questi non sono più in sede è utile fasciarela parte. ATTENZIONE: non dare mai da bere all'infortunato anche se lo richiedeinsistentemente.Se fuoriesce l'intestino non cercare di farlo rientrare, ma ricoprire le viscere con teli sterili emantenere l'infortunato in posizione semiseduta.

Ferite all'occhio:Anche in questo caso bisogna evitare di rimuovere i corpi estranei conficcati, chiamare isoccorsi e cercare di porre una medicazione sterile su entrambi gli occhi, per ridurre cosìal minimo i movimenti dei bulbi oculari, che possono aggravare la situazione.

Bendaggi e fasciature

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Cosa sono

I bendaggi e le fasciature consistono nell'avvolgere una parte del corpo con tessuti egarze con lo scopo di proteggere le ferite dalle infezioni, di assorbire le secrezioni, ditamponare le emorragie o di bloccare lussazioni, distorsioni e fratture.

Le fasciature sono i bendaggi eseguiti con fasce di varia larghezza a secondo della zonadel corpo interessata.Fasciatura degli arti. Per fasciare una parte di un arto si impiega la fasciatura a spirale.Dopo aver fatto un paio di giri di benda, si continua ad avvolgere la parte scalando, adogni giro, circa 1/3 della larghezza della benda, procedendo dall'alto verso il basso. Altermine, si compiono altri due giri e si fissa il tutto con un cerotto o con una spilla da balia.Le fasciature non devono essere troppo strette, ostacolerebbero la circolazione, manemmeno troppo larghe perché perdono la loro efficacia.

Se la fasciatura comprende un'articolazione, gomito o ginocchio, a seconda dei casi si puòcontinuare a scalare per immobilizzare la parte, oppure arrivati nell'incavodell'articolazione si può avvitare la garza su se stessa per permettere la mobilitàdell'articolazione.Nella fasciatura di una mano, si parte dal polso, si scende a coprire il palmo e le dita, inmodo obliquo, lasciando libero il pollice, e si risale nuovamente verso il polso dove si fissa.Anche per la caviglia si procede nello stesso modo.Questo tipo di fasciatura è adatta anche per il torace e l'addome.

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Bendaggi tubolari. Esistono in commercio dei bendaggi tubolari elastici di varie forme edimensioni che si adattano alle varie parti del corpo. Hanno la funzione o di sostenere lemedicazioni e sono molto rapidi e semplici da utilizzare.

Bendaggi triangolari. Anche le bende triangolari si possono impiegare per la fasciatura diarti, mani, piedi, gomiti, articolazioni e testa. Questo bendaggio è particolarmente usatoper sostenere la spalla, nel caso di lussazioni o traumi, o per sostenere il braccio nellaclassica posizione del "braccio al collo".

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CORPO CONTUNDENTE IN QUALSIASI PARTE DEL CORPO

Corpo contundenteMassa pesante o scagliata con forza, normalmente nontagliente o penetrante.

Nella dottrina medico-legale le lesioni traumatiche vengono comunemente distinte, inrelazione alla diversa qualità dell’agente che le produsse, in:

- lesioni da azione contusiva (ossia dovute all’azione di un corpo contundente), incui sono compresi i cd. grandi traumatismi (ossia quelli prodotti da esplosioni,precipitazioni, frane e crolli, e da investimento stradale, nonché le cd. lesioni daimpalamento);

- lesioni da strumenti appuntiti; - lesioni da strumenti taglienti; - lesioni da punta e da taglio; - lesioni da fendente; - lesioni da armi da fuoco;

cosa occorre fare?:non togliere assolutamente l’ oggetto dalla parte del corpo interessata. Attendere l’arrivodei soccorsi.BUONA LEZIONE… DA TUTTI I VOLONTARI.