Manuale Di Primo Soccorso

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  • 8/19/2019 Manuale Di Primo Soccorso

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     A P P U N T I P E R I L

    Volontario Soccorritore ANPAS

    Segreteria Provinciale per la Formazione Pubbliche AssistenzeViale Corassori, 54 • 41100

    Tel. 059 2929322 • Fax 059 2925841

    A.N.P.AS.

    Associazione

    Nazionale

    Pubbliche

    Assistenze

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    S O M M A R I O

    1. A.N.P.AS. -  ASSOCIAZIONE N AZIONALE PUBBLICHE ASSISTENZE -  ATTIVITÀ E PROGETTI................................................................... 2

    2. ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI SOCCORSO PROVINCIALE, MODALITÀ DI APPROCCIO AL SISTEMA 118............................................ 26

    3. RISPOSTA TELEFONICA, LINGUAGGIO RADIO E RELATIVI PROTOCOLLI DI COMUNICAZIONE .................................................................. 29

    4. SUPPORTO PSICOLOGICO AL SOGGETTO NEL SOCCORSO.................................................................................................................. 34

    5. TRIAGE E GESTIONE DELL 'EMERGENZA CON I MEZZI DI SOCCORSO AVANZATO E CON OPERATORI DELL 'EMERGENZA NON SANITARIA . .49

    6. TRATTAMENTO POLITRAUMATIZZATO SECONDO LINEE GUIDA IRC (ITALIAN RESUSCITATION COUNCIL) .............................................. 59

    7. LESIONI DA AGENTI CHIMICI E FISICI, LESIONI DA COLPO DI CALORE E DA FREDDO .............................................................................. 64

    8. DISINFEZIONE, CONTROLLO, VERIFICA DEL MEZZO DI SOCCORSO. IMPIANTO DI OSSIGENOTERAPIA..................................................... 84

    9. B ASIC LIFE SUPPORT .................................................................................................................................................................... 104

    10. RIANIMAZIONE PEDIATRICA............................................................................................................................................................ 120

    11. URGENZA NELLA DONNA GRAVIDA ................................................................................................................................................. 130

    12. PSICOPATOLOGIA .......................................................................................................................................................................... 136

    13. PSICOLOGIA DELL'EMERGENZA ..................................................................................................................................................... 154

    14. MEDICINA LEGALE......................................................................................................................................................................... 162

    15. L A SICUREZZA NEL SOCCORSO EXTRAOSPEDALIERO ...................................................................................................................... 180

    Sommario 

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    Introduzione

    Il Sistema Provinciale della Emergenza Urgenza

    Il Sistema dell’emergenza urgenza della nostra Provincia è costituito dalla Centrale Operativa118 Modena Soccorso, che attiva e coordina il sistema dal momento della richiesta di soccorsofino all’accesso ai presidi ospedalieri, dalle strutture della rete Ospedaliera Provinciale. cheafferiscono ai Dipartimenti di Emergenza Urgenza dell’Azienda USL e dell’Azienda OspedalieraPoliclinico di Modena e da un elevato numero di mezzi di soccorso dislocati su tutto il territorio,sia pubblici che delle Associazioni di Volontariato (Pubblica Assistenza, CRI, Misericordiad’Italia). Si avvale inoltre dell’apporto integrato di strutture non sanitarie (Vigili del Fuoco, Forzedell’Ordine, Soccorso Alpino, Polizia Municipale ….).

    Il sistema globalmente agisce secondo “percorsi” provinciali definiti con i Dipartimenti di

    Emergenza urgenza ed Area critica, in rapporto alla patologia, alla distanza, alle dotazioni deipresidi, alla tipologia delle equipe di soccorso, perseguendo il fine di inviare il pazienteall’ospedale più idoneo, nel minor tempo possibile in prima e seconda istanza, secondo i criteridell’Hub & Spoke.

    I protocolli clinici sono stati rapportati alla potenzialità delle diverse equipes presenti nel sistema,quali equipes mediche, infermieristiche, del volontariato e miste.

    Funzioni della Centrale Operativa

    Le funzioni fondamentali della Centrale Operativa 118, sono rappresentate in primo luogo dallaricezione delle richieste di soccorso, valutazione del grado di complessità dell’intervento daattivare, attivazione e coordinamento dell’intervento stesso; inoltre è compito della Centrale

    Operativa : garantire interventi tempestivi, adeguati e ottimali a tutte le richieste sanitarie del cittadinoche rivestono carattere di emergenza urgenza, in sinergia con i Dipartimenti di emergenzaurgenza e le rispettive risorse territoriali ottimizzare e razionalizzare le risorse sanitarie di emergenza sul territorio organizzare e coordinare gli interventi sanitari nelle maxi-emergenze in collaborazione conle altre risorse sanitarie e non creare un sistema omogeneo di risposta all’emergenza sanitaria estendere nella popolazione la cultura dell’emergenza urgenza e del corretto utilizzo delsistema formare i first-responder.

    Le Strutture SanitarieLa strutture della rete provinciale sono classificate in rapporto alla loro complessità ed allacapacità di dare risposte dirette ai casi di emergenza urgenza

    Punti di Primo intervento:

    Sono dislocati nei vari distretti della provincia e sono attive diverse modalità organizzative quali l’attivitàterritoriale su ambulanza, l’attività ambulatoriale o entrambe; l’ afferenza gestionale ed organizzativadei singoli Punti di Primo Intervento è riferita al Dipartimento Provinciale di Emergenza Urgenza,attraverso le sue articolazioni presenti nei vari stabilimenti ospedalieri. La presenza medica ègarantita da Medici di emergenza Territoriale. Sono presenti a:

    Introduzione 

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    • Fanano• Formigine• Finale Emilia• Castelfranco Emilia

     Accettazione e Pronto Soccorso Ospedaliero  

    Sono presenti nelle strutture Ospedaliere di :• Pavullo• Vignola• Sassuolo• Mirandola

    In questi ospedali , in rapporto al numero attuale degli accessi, è prevista la presenzacontinuativa di almeno un medico nelle 24 ore e di un adeguato numero di turni infermieristicisufficienti a garantire anche la funzione di triage, secondo parametri ben definiti. E’ inoltre compito del Pronto Soccorso degli Ospedali di Sassuolo e di Vignola gestire, incollaborazione con il Volontariato ed i Distretti di competenza, le ambulanze ubicate nelle zonemontane di Montefiorino e Zocca dove, in particolari fasce orarie, viene garantita la possibilità diun equipaggio dotato di Infermiere Professionale

    D.E.A di 1° livelloSono rappresentati dagli ospedali della rete attualmente dotati di rianimazione e/o terapiaintensiva

    • Modena Ospedale Civi le• Ospedale di Carpi

    D.E.A di 2° livelloFino al completamento della struttura di Baggiovara è rappresentato dal Policlinico di Modena,sede, oltre che della rianimazione e della terapia intensiva post operatoria, anche dei repartispecialistici in grado di affrontare efficacemente la complessità della casistica di emergenza

    urgenza.I Mezzi di soccorso e le ProfessionalitàNel territorio provinciale sono attivabili, se pure in fasce orarie diversificate:

    n ° 9 ambulanze con infermiere professionale n° 2 ambulanze 118 medicalizzate con medico dell’emergenza territoriale ed infermiereprofessionale n ° 3 ambulanze con equipaggio misto:volontario, infermiere professionale e/o medico n ° 2 automediche con medico dell’emergenza territoriale ed infermiere professionale n ° 41 ambulanze del volontariato in convenzione per l’attività di emergenza-urgenza n ° 3 basi di elisoccorso regionale dislocate a Bologna, Parma e Ravenna, che operano

    sul territorio regionale con équipe formata da un medico anestesista - rianimatore e dueinfermieri professionali n ° 1 Elicottero di recupero SAR/118 regionale (dotato di verricello) dislocato a Pavullo,con équipe formata da un medico, un infermiere professionale ed un tecnico del SoccorsoAlpino; questa risorsa si è rivelata estremamente utile per l’emergenza sanitaria nel nostroterritorio montano per la collocazione all’interno del territorio appenninico. La specificaprofessionalità (utilizzo del verricello) inoltre permette di intervenire in terreno ostile ed ha unbacino di utenza su tutto il territorio regionale.

    Concorrono inoltre all’emergenza sul territorio:

    Medici di Medicina Generale e/o di Continuità Assistenziale, che hanno sostenuto specificicorsi di addestramento, disponibili ad intervenire in situazioni d’emergenza; le zone interessate

    sono attualmente quelle di alcune aree montana: Fiumalbo, Pievepelago, Riolunato, Zocca,

    Introduzione 

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    Montese, Sestola. Questa situazione, del tutto innovativa nel sistema, comporta un miglioramentodell’efficacia della risposta al cittadino.

    Le ambulanze, sia pubbliche che del volontariato, utilizzate dalla Centrale Operativa 118 e dislocatesul territorio provinciale, sono di tipo A secondo la classificazione ministeriale (DM 17 dicembre 1987,n.553), inoltre sono dotate di strumenti elettromedicali e presidi sanitari atti a sostenere le situazioni diemergenza-urgenza sia internistiche che traumatiche.

    Concorrono al sistema di sicurezza sanitaria, secondo procedure individuate nell’ambito logisticoorganizzativo del sistema 118, postazioni fisse e mobili di laici addestrati alla defibrillazione precoce edotati di defibrillatore semiautomatico (DAE), secondo quanto previsto dal progetto interaziendale didefibrillazione precoce e in specifico dal progetto “Cuore Vivo” definito con l’Associazione diVolontariato “Gli Amici del Cuore”.

    Volontariato 

    Il Volontariato costituisce una risorsa preziosa ed indispensabile che integra fortemente il Sistema

    Pubblico.Su 41 postazioni fisse o stagionali, 3 operano con equipaggi misti, le altre sono del Volontariato connetta preponderanza delle PP.AA.

    Oltre il 40% delle richieste di soccorso è sostenuto in prima istanza da Associazioni di Volontariato.

    I soccorsi effettuati da tali Associazioni sono integrati, ove necessario e possibile, con il successivoinvio di risorse avanzate del Sistema Pubblico (rendez- vous).

    Le Aziende sanitarie di comune accordo con il Coordinamento Provinciale delle Pubbliche Assistenze,che ne ha coordinato tutti gli aspetti organizzativi, hanno svolto, negli ultimi anni, un intenso

    programma di formazione rivolto ai volontari soccorritori, comprendente soprattutto specifici corsi diaddestramento per il soccorso al paziente in arresto cardiaco ed al paziente traumatizzato.

    È necessario tuttavia prevedere, in particolare in alcune zone ove il numero di interventi è limitato,come ad es. nell’area montana, attività formative mirate, quali retraining più frequenti e tirocini diVolontari soccorritori su mezzi istituzionali.

    Attualmente la maggior parte delle Pubbliche Assistenze, la Misericordia d’Italia di Modena e la CroceRossa, hanno a bordo dei mezzi soccorritori addestrati e dotati di defibrillatore semiautomatico cheagiscono secondo procedure definite dalla Centrale Operativa 118 Modena Soccorso.

    Dr. Marilena Cmpisi – Responsabile Centrale Operativa Modena Soccorso

    Dr. Giorgio Lenzotti – Coordinatore per l'Emergenza Territoriale Azienda USL Modena

    Introduzione 

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    La Formazione nel Volontariato di Pubblica Assistenza.

    I moduli presentati nel presente Manuale, in forma di “appunti delle lezioni” del Corso per VolontarioSoccorritore ANPAS, sono il risultato di un lavoro di confronto che abbiamo svolto, prima a livelloNazionale e successivamente, assieme alla Centrale Operativa di Modena Soccorso, su baseprovinciale. A questo ultimo tavolo erano quindi presenti rappresentanti istituzionali e Associazioni di

    Volontariato presenti sul territorio modenese: le Pubbliche Assistenze e la Croce Rossa Italiana. LaMisericordia essendo di recente costituzione, non ha potuto essere presente ma condivide ora ipercorsi formativi e collabora con la Centrale Operativa.

    Il tavolo di confronto Nazionale è partito al Congresso Nazionale dell’ANPAS di Chianciano nel 1990.Una Commissione Nazionale ha lavorato per diversi anni producendo materiale, cercando dischematizzare e rendere fruibile a una realtà complessa come sono le pubbliche Assistenze, unostrumento di riferimento che abbiamo voluto appunto chiamare “Standard Formativi ANPAS”.L’idea era quella di poter avere una traccia, un riferimento e delle indicazioni didattiche da proporre alleassociazioni di Pubblica Assistenza che in Italia sono più di 800, e che si differenziano già all’internodella stessa provincia per la tipologia dei servizi prevalentemente svolti e caratteristiche di specificitàuniche. Il nostro obiettivo non poteva essere altro che uno “standard”.

    Stiamo parlando dei primi anni novanta, negli uffici stava malinconica ancora la macchina da scrivere,e il fax faceva brillare alcuni luoghi per avanguardia e tecnologia, la video scrittura aveva elaborato ilprimo lutto: word star. Internet esisteva, ma solo presso le Università. Gli scambi della Commissioneavvenivano per posta e/o di persona in occasione di riunioni interminabili dove si discuteva a lungo seaggiungere o no un determinato argomento e perché…Al Congresso di Baveno Claudio Tortone ha presentato un primo lavoro, e successivamente il risultatoè stato raggiunto anche grazie alla collaborazione di Paolo Losa per i pazienti assemblaggi delmateriale che giungeva in modo caotico e del tutto disorganizzato. Il mio contributo si evidenzia conl’apporto della nostra esperienza modenese e della richiesta, fin dai primi incontri, di inserire una partesulla psicologia dell’emergenza e sul supporto psicologico al paziente durante il trasporto. Credo chela Commissione tutta, abbia lavorato faticosamente ma anche con grandi soddisfazioni; quindi senzadover fare i nomi di tutti, colgo questa occasione per ringraziarli dei contributi che hanno dato a me

    personalmente e in particolare alle Pubbliche Assistenze della Provincia di Modena che utilizzano dal2000 gli standard formativi Provinciali adattati da quelli Nazionali.Il Comitato Regionale ANPAS del Piemonte ha proseguito a livello Regionale nella elaborazione degliStandard, producendo un ottimo lavoro che – personalmente – ho più volte utilizzato e apprezzato.

    Il mondo delle Pubbliche Assistenze e del Volontariato, più in generale, è un patrimonio che sul nostroterritorio ha creato una rete di collaborazioni veramente interessante e preziosa per la comunità. Avolte il volontario dietro allo slancio passionale e sincero, fatica a comprendere la necessità di unapreparazione adeguata per svolgere un buon servizio. Per questo motivo negli anni abbiamo creatouna formazione a moduli che consente di raggiungere i livelli di formazione adeguati per svolgerediverse tipologie di servizio. Il modulo VSA - Volontario Soccorritore ANPAS - abilita all’emergenzaurgenza, coinvolgendo i volontari nei servizi all’interno di un sistema complesso che affrontaproblematiche di urgenza e criticità per le quali occorre – anche nel ruolo di volontario – unacompetenza tecnica e personale importante e impegnativa.I cinquemila volontari di Pubblica Assistenza della Provincia di Modena non svolgono solo servizi diemergenza urgenza per i quali è necessaria questa preparazione che noi abbiamo chiamato di“secondo livello”, per gli altri servizi socio-sanitari sono previsti percorsi formativi meno impegnativi.Se state leggendo, se avete cominciato questo percorso, avete fatto una scelta importante el’impegno formativo che vi siete assunti è certamente faticoso. Sono certa però che l’avete scelto“volontariamente” e anche per un arricchimento professionale e personale. Pertanto vi auguro di poterproseguire e concludere questo percorso, che necessariamente potrà cambiare nel tempo grazieanche ai vostri suggerimenti e contributi.

    Dr. Maria Pia Bagnato – Rappresentante del Comitato Tecnico per la Formazione PPAA Modena

    Introduzione 

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    Le Pubbliche Assistenze della Provincia di Modena

    Dopo quattro anni dall’inizio dell’attività della Segreteria Provinciale per la Formazione, siamofinalmente in grado di mettere a disposizione dei Volontari questo Manuale, uno strumentoindispensabile che va a sostituire le dispense per singolo argomento che abbiamo utilizzato finoad ora.

    La collaborazione costante fra Pubbliche Assistenze, Aziende Sanitarie, Centrale Operativa ModenaSoccorso e Agefor, e l’indispensabile supporto organizzativo della Segreteria Provinciale per la

    Formazione, hanno consentito alle nostre Associazioni di raggiungere in brevissimo tempo livelliformativi molto importanti e omogenei che assicurano ai cittadini delle nostre comunità, interventisempre più qualificati. Sì, qualificati perché Volontariato nelle Pubbliche Assistenze significa ancheessere consapevoli e accettare la responsabilità morale e legale di esercitare un pubblico servizio incui è richiesta la conoscenza di manovre sanitarie che non siano di esclusiva competenza di medici einfermieri.

    Vogliamo far bene ciò che dobbiamo fare ma, allo stesso tempo, confermare motivazioni egratificazioni sul piano umano in una preziosa attività di volontariato.

    I prossimi mesi dovranno servirci per una riflessione generale che ci possa portare ad uniformare il piùpossibile la formazione di base dei Volontari in modo che, anche la formazione avanzata per

    l’emergenza sanitaria, possa ulteriormente essere migliorata.Vorrei ringraziare l’Azienda USL e la Centrale Operativa Modena Soccorso per aver creduto edinvestito sulla Segreteria Provinciale che, oltre per la formazione, ha contribuito all’unità del nostromovimento a livello provinciale; tutti i docenti che collaborano con le Pubbliche Assistenze, laCooperativa Sociale Oltre il Blu con tutto il personale che si è impegnato nelle attività della Segreteriae soprattutto i dirigenti e i volontari delle Pubbliche Assistenze per la crescente partecipazione ecollaborazione.

     Alessandra Trabucco – Coordinatore Provinciale

    Introduzione 

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    Le crescenti complessità e diversificazioni dei bisogni espressi da larghe fasce di popolazione hannofavorito in questi anni lo sviluppo di positive e qualificate forme di partnership collaborative traIstituzioni e Soggetti del Terzo Settore, in primis le Associazioni di Volontariato, per il conseguimento diobiettivi di inclusione e benessere sociale, di minimizzazione dei rischi di esclusione ed emarginazionee nella gestione di emergenze sociali e sanitarie.

    Il ruolo dell’Associazionismo è via via cresciuto fino al suo coinvolgimento nella progettazioneistituzionale e nella implementazione di significativi interventi poi assunti territorialmente nei Pianiper la Salute e nei Piani di Zona.

    D’altro canto questo protagonismo è stato reso possibile grazie all’attenzione con cui si èguardato, da parte delle stesse Associazioni, alla preparazione e alla formazione dei tanticittadini, donne e uomini, giovani e meno giovani, che offrono il loro personale contributopartecipando attivamente alle esperienze di volontariato.

    Il volontariato, le sue Associazioni, nel nostro caso la rete delle Pubbliche Assistenzerappresentano un’importantissima risorsa proprio anche grazie all’importanza assegnata allaformazione dei volontari, costituendone elemento costante e fondante.

    Il “Manuale formativo per il soccorritore”  che viene qui presentato offre un momento concreto edesemplare di questa centralità, rappresentando nel contempo fattore di garanzia per unaprogettazione di qualità e per interventi di elevata efficacia.

    .  . 

     ASSESSORE ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE P ROF  C LAUDIO B ERGIANTI  

     ASSESSORE AL L AVORO EPOLITICHE SOCIALI 

    D R  G IORGIO R  AZZOLI 

    Introduzione 

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    Capitolo

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    C O R S O V . S . A . M O D E N A - A P P U N T I

    A.N.P.AS. Attività e Progetti

    A cura di Alessandra Trabucco 1 e Fausto Casini 2 

     

    1 Coordinatore Provinciale Pubbliche Assistenze

    2

      Vicepresidente Nazionale e Responsabile nazionale del Servizio civile ANPAS

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    A.N.P.AS. Attività e Progetti

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    C O R S O V . S . A . M O D E N A - A P P U N T I

    1.  A.N.P.AS. - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze - Attività e Progetti

    Obiettivi Formativi:1) Illustrare la storia dell'ANPAS (origini, sviluppo, finalità e attività);2) I valor i dell'ANPAS3) Illustrare la storia del Coordinamento Provinciale delle Pubbliche

     Assistenze di Modena (orig in i, svi luppo, f inali tà e attivi tà);4) Il ruolo del Volontario Soccorritore.

    Le Pubbliche Assistenze vantano una storia che affonda le sue radici nelle originistesse dell’Italia come stato unitario, nel Risorgimento: esse nascono a partire dal1860 come laiche, libere Associazioni di volontariato, che - in un lasso di tempoincredibilmente breve - si formano in ogni parte d’Italia, sotto una grande molteplicitàdi nomi: Croce Verde, Croce Bianca, Croce Turchina, Croce D’Oro, Società diSalvamento, Fratellanza Militare, Fratellanza Popolare, e altri ancora. Dalla Sicilia alPiemonte, unanimi nel loro impegno, le Pubbliche Assistenze non fanno distinzioni diservizio per nobili e poveri, servono chiunque esprima un bisogno, non pongonocondizioni all’aiuto prestato e sono, generalmente, aperte a chiunque vogliaprendervi parte.Da documenti dell’epoca risulta che il primo congresso delle Associazioni di PubblicaAssistenza ha luogo a La Spezia, nel 1892: all’appello rispondono 29 associazioni, dicui: 12 toscane, 4 liguri, 4 laziali, 2 lombarde, 2 piemontesi, 2 siciliane, una emiliana,una umbra e una pugliese.Un congresso – che peraltro già affronta la questione del coordinamento tra le varieassociazioni – al quale seguono molti altri, a scadenza più o meno annuale, e daiquali emerge con sempre maggiore chiarezza la necessità di costituire degli

    organismi di indirizzo generale e di coordinamento. E’ sin dai primi del ‘900 che sievidenziano alcune delle caratteristiche più marcate di quello che già si configuracome un vero e proprio movimento: le Pubbliche Assistenze – le cui attività siesplicano in moltissimi campi, compreso quello dei Vigili del Fuoco volontari – sirifiutano di assumere il ruolo di supporto ai servizi di pertinenza dello Stato, e quindidi trasformarsi in “serbatoio” di attività subordinate, controllabili e indirizzabili.Ma un altro, fondamentale, passo in avanti sulla via della caratterizzazione dellePubbliche Assistenze avviene con la costituzione, nel 1903, dell’Unione RegionaleToscana e, nel 1904 a Spoleto, con quella della Federazione Nazionale, eretta adEnte Morale nel 1911, con Regio Decreto n°638 del 18 giugno;contemporaneamente, cresce con grande impeto il numero delle associazioni: nelcongresso che precede la prima guerra mondiale, si contano ben 150 associazioni

    federate e 100 mila aderenti.Tuttavia, tale processo conoscerà una prima battuta d’arresto con la “grande guerra”,che di fatto smobilita le associazioni, privandole degli uomini che vengono inviati alfronte e svuotando le sedi delle Pubbliche Assistenze in tutta Italia.Sarà la ripresa post-bellica a favorire un nuovo sviluppo del movimento. La sededella Federazione viene spostata da Spoleto a Roma e poi definitivamente a Firenze,mentre al congresso di Fiume, del 1924, le associazioni federate arrivano ad essere218.E tuttavia, sarà il fascismo a bloccarne la crescita ancora una volta: non poteva, ilregime, far vivere una realtà che per sua stessa natura ne rappresentava l’antitesi, inquanto portatrice di valori quali la solidarietà, la condivisione, il serviziodisinteressato. Non è un caso, infatti, se nel 1930, con il Regio Decreto n°84 del 12

    febbraio, Vittorio Emanuele III deciderà di trasferire alla Croce Rossa Italiana tutte le

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    A.N.P.AS. Attività e Progetti

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    competenze relative al soccorso, e scioglierà tutte le associazioni prive diriconoscimenti giuridici.Ma le Pubbliche Assistenze non soccombono. Anzi, lasciato alle spalle l’orrorebellico, il movimento si ricompone quasi spontaneamente. Il 14 e il 15 dicembre 1946ha luogo a Milano il primo congresso nazionale del dopoguerra: sono 64 leassociazioni, 79.000 i soci, 9.000 i volontari, 98 gli automezzi, 454 le barelle a cavallie a braccia.Nei 20-25 anni che seguono, il movimento ha una crescita complessivamente lenta,ma costante. Sarà negli anni ’70 che, con l’avviarsi dei grandi processi di riforma econ il dibattito ad essi legati, si apre il confronto fra chi, nel movimento continua aritenere che il compito delle associazioni sia quello di pura e sempliceorganizzazione di servizi, in una dimensione esclusivamente quotidiana, asettica,priva di un vero progetto per il futuro e chi, invece, afferma la necessità delrinnovamento anche per quel che concerne le linee guida ideali che hannocaratterizzato la nascita e lo sviluppo delle Pubbliche Assistenze.Su questa strada l’Anpas allarga i propri confini fino ad assumere le caratteristiche diuna grande organizzazione di volontariato che si configura come un punto di

    riferimento obbligatorio nel contesto del volontariato moderno.Oggi l’Anpas rappresenta 816 Associazioni di Pubblica Assistenza, impegnatequotidianamente nell’emergenza sanitaria, nel pronto soccorso, nelle attività sociali edi protezione civile con l’apporto di 100.000 volontari, 2.700 ambulanze ed ilsostegno di circa 700.000 soci. Dal 1999 l’Anpas ha costituito una OrganizzazioneNon Governativa denominata Anpas Solidarietà Internazionale per la gestione digrandi progetti internazionali.L’Anpas, associazione apartitica e aconfessionale, ha come scopi principali quelli di:coordinare l’attività delle Associazioni di Pubblica Assistenza;promuoverne lo sviluppo, favorendone la diffusione;tutelarne gli interessi morali e materiali;promuovere ed organizzare la diffusione della coscienza sanitaria e della cultura del

    volontariati e della solidarietà;stimolare ed organizzare la formazione dei soci attivi e dei soci in genere.A tal fine sono stati da tempo istituiti presso alcuni Comitati Regionali centri diformazione per i volontari che provvedono alla qualificazione del personale chesvolge servizi e dei dirigenti delle associazioni, applicando programmi e metodicheche hanno ricevuto il generale apprezzamento delle istituzioni preposte alle varieattività.Le Associazioni aderenti all’Anpas sono al servizio di chiunque ne abbia bisogno,non pongono condizioni all’aiuto prestato e sono, generalmente, aperte a chiunquevoglia prendervi parte.La solidarietà è un ambito aperto, imprevedibile, imprecisabile e lo spirito che laanima deve sentirsi disponibile sempre, a favore di chicchessia, ovunque l’intervento

    dei volontari, anche se non richiesto, si riveli utile. L’iniziativa autonoma dei volontaripuò costituire, nel mondo egoista in cui viviamo, la speranza di un futuro.L’Anpas e le Pubbliche Assistenze intendono proporre una storia ed una realtà checontribuiscano a costruire un sistema di valori che si contrapponga alla societàdell’egoismo, della solitudine, dell’insicurezza.L’Anpas, come movimento di Volontariato, intende essere punto di riferimento esoggetto di progresso idoneo a contribuire al rinnovamento della società.Un soggetto fatto di Volontari, abituati per scelta di vita a mettersi al servizio deglialtri, con professionalità, senza aspettarsi nulla in cambio. Volontari che hannoconquistato sul campo il diritto di partecipare alle fasi decisionali, alle scelte dellesoluzioni di problemi che hanno imparato a conoscere e, in molti casi, a dominare,attraverso il lavoro di ogni giorno, che rappresenta un modo leale, concreto,coraggioso di partecipare alla vita della comunità, nell'assoluta convinzione dellacentralità dell’uomo.

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    A.N.P.AS. Attività e Progetti

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    C O R S O V . S . A . M O D E N A - A P P U N T I

    Legge 142/90 Riforma Ordinamento delle Autonomie Local iLegge 241/ 91 Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di

    accesso ai documenti amministrativiLegge 675/96 Legge sulla Privacy 

    Convenzione dei diritti dell’Uomo di Ginevra 

    Legge 772/72  Norme per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza Legge 230/98 Riforma dell’Obiezione di CoscienzaLegge n.331/2000 Legge di riforma dell’istituto della leva obbligatoria Legge 64/2001 Legge istitutiva del Servizio Civile Nazionale 

    LA STRUTTURA DELL’A.N.P.AS.

    Settori di attività

    Emergenza sanitaria 118, Trasporto sanitario, Donazione sangue, Protezione Civile,

     Antincendio, Interventi Socio-Sanitari, Obiezione di Coscienza e Servizio Civile,

    Mutualità ed aggregazione sociale, Adozioni internazionali, Formazione,

    Cremazione, Promozione della Solidarietà, Soccorso animali

     A.N.P.AS.Consiglio Nazionale

    Direzione Nazionale

    Presidente Nazionale

     A.N.P.AS. Comitati regi onal iConsiglio Regionale

    Direzione Regionale

    Presidente Regionale

    Pubbliche AssistenzeConsiglio Direttivo

    Presidente

    Volontari

     

    Figura 1

    SANITA’

    L’idea del soccorso è antica quanto l’uomo e non poteva essere disgiunta dall’idea dimutualità, solidarietà, quali fondamenta delle associazioni di Pubblica Assistenza.Portare aiuto agli uomini, questo l’impegno del nostro movimento ed in questo nonpoteva mancare il trasportare gli ammalati, il soccorrere i feriti. Non in un'otticapuramente caritatevole, ma di solidarietà in un concetto universale.Dalle motivazioni e dalle radici, ad una concezione che vedeva le Pubbliche Assistenze promotrici di iniziative di educazione al soccorso dei propri aderenti edella collettività.Da un'impostazione di puro e semplice trasporto, all’assistenza, sino ad arrivare neglianni settanta, con un ribaltamento di questi concetti, a favore di una impostazione

    che metteva al centro degli interventi la persona con il suo bisogno di salute, sinoall’insorgenza dell’evento, senza tralasciare l’aspetto sociale e solidaristico. Questo,quando ancora la cultura nell'intero paese, nell'ambito del comparto sanità, era benlontana da apprezzare le nuove filosofie dell'emergenza. Tante sono le esperienzeespresse sul territorio, anche molto differenti tra loro, che hanno comunquecontribuito tutte a creare una cultura dell'emergenza sanitaria e soprattutto a salvaretante vite.Le Pubbliche Assistenze, in questo hanno fatto la loro parte, hanno sperimentatomodelli nuovi, hanno spinto le istituzioni sanitarie a farsi carico delle varieproblematiche ed hanno dimostrato la vitalità e validità del volontariato.Dal telesoccorso, alle ambulanze di rianimazione, sino alla realizzazione di servizi dielisoccorso o alla costituzione di centrali operative, un percorso che ha visto il

    volontariato fortemente impegnato.

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    Oggi nel paese le Pubbliche Assistenze collaborano con le centrali operative del 118,contribuiscono a formare tante persone alle manovre di soccorso, forniscono uncontributo insostituibile al Servizio Sanitario nazionale.Tutto questo passa anche per una sempre più attenta e necessaria formazione deivolontari del soccorso che dispongono di circa 2.700 ambulanze, 200 automediche,che partono dalle 845«Totpa» sedi di Pubblica Assistenza sparse nel territorionazionale e che ne fanno, con i suoi 100.000  volontari, la prima organizzazione divolontariato del soccorso del nostro paese.

    SOCIALE

    Le Pubbliche Assistenze sviluppano il proprio impegno sociale in diverse aree dellamarginalità:

    SERVIZIO UTENTI DESCRIZIONEAffidamento Carcerati Recupero sociale attraverso

    attività nell’ambito associativo

    Assistenzadomiciliareinfermieristica

    Anziani Servizi infermieristici a domicilio

    Attività ludicomotoria

    Minori (6 - 10 anni) Ginnastica Formativa epresportiva

    Attività ludicomotoria

    Minori (11 - 16 anni) Ginnastica formativa,orientamento al soccorso esopravvivenza in territoriosocialmente a rischio

    Centriaccoglienza

    Extracomunitari Centro di accoglienza perextracomunitari con assistenza e

    recupero socialeCentri diurni Anziani Attività ricreativo culturaliCentri estividiurni

    Anziani Attività ricreativo culturali,socializzazionePeriodo: da giugno a settembre

    Centro di ascolto Tossicodipendenti,alcolisti

    Punto di ascolto telefonico esuccessiva assistenza e recuperosociale

    Filogiovani Minori Punto di ascolto telefonico perdisagio familiare sociale,prevenzione ai maltrattamenti oabusi sessuali

    Presidisociosanitari

    Extracomunitari Presidi sociosanitari presso campidi lavoro estivi

    Primaaccoglienza

    Extracomunitari Presidi sanitari presso centri diaccoglienza

    Rete disolidarietàAssistenzadomiciliare

    Anziani Punto telefonico informativo e perrichieste di necessità specifiche adomicilio

    Riabilitazionefisioterapica

    Anziani conproblemi motori(ictus, artrosi,

    morbo di Parkinson)

    Attività di riabilitazione motoriapresso centro esterno, stimolosocializzazione

    Teleassistenza Anziani Controllo giornaliero utente,

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    possibilità di collegamento perrichieste specifiche.

    Telesoccorso -Telesalvalavita

    Anziani Servizio di protezione individualebasato su un sistema radio diallarme con collegamento fra

    abitazione e sede associativa.Trasporti sociali Anziani,handicappati, minori

    Accompagnamento perriabilitazione, socializzazione,scolarizzazione

    Figura 2

    DONAZIONE SANGUE

    Chi pensa che il mondo delle Pubbliche Assistenze sia ristretto solo ai servizi disoccorso e di ambulanza è smentito da alcune associazioni che hanno diversificato ilmodo di portare solidarietà organizzando e gestendo gruppi di donatori di sangue.Purtroppo, a causa delle tante problematiche, tale attività è ancora limitata a pochigruppi che, nel caso dell’ Anpas, si concentrano maggiormente in Toscana e Liguria.Tali regioni stanno sperimentando vari progetti con risultati eccellenti anche se leproblematiche da affrontare sono tante e diversificate. Infatti nonostante gli sforziconseguiti per l’aumento lento, costante, dei donatori e delle donazioni, il sistematrasfusionale, ad esempio toscano, non risulta complessivamente adeguato alfabbisogno, quella autosufficienza che sarebbe assolutamente necessaria per lasalvaguardia della salute dei cittadini. Ad esempio nell’anno 2001 sono stateeffettuate, presso le strutture della rete trasfusionale toscana, oltre 180.000donazioni tra sangue, plasma, e piastrine. Purtroppo, nonostante gli intensi sforzidegli enti interessati e dell’ Anpas Toscana, sempre nel 2001 la Toscana è statacostretta ad importare unità di emocomponenti da altre regioni e questo non

    succedeva da anni.Il gruppo di lavoro Anpas Toscana ha promosso vari progetti atti a sensibilizzarel’opinione pubblica alla necessità delle donazioni di sangue, con l’uso di mezzi comele TV e le radio Locali. Sono stai inoltre fatti accordi per realizzare una Tessera diDonatore Anpas, permettendo così di identificare i nostri donatori, il loro numero ecomprendere le strade da percorrere perché questo aumenti all’interno dell’Anpasstessa.Per quanto riguarda la realtà della Liguria, al momento sono due le associazioni chesvolgono questa importante attività: la Croce Verde di Sestri Ponente che attivòquesto servizio già nel 1955 e la Croce Azzurra di Bavari, che si attivò in tal sensonel 1978.Da anni si sta cercando di infondere nella cittadinanza questa cultura del “soccorso

    indiretto”, vale a dire predisporre oggi scorte vitali per i bisogni di domani.Trovare sangue per le persone malate è sempre più difficile, quindi occorreincentivare il maggior numero di donatori possibili per cercare di avere una migliorescelta e sempre più scorte.Spesso, infatti, la gente rischia di non avere le informazioni e gli incentivi necessariper andare avanti;occorre, affinchè il servizio funzioni e la gente sia sempre invogliata a continuare,motivare sempre più le persone facendo capire l’importanza di questo piccolo grandegesto.La risorsa sangue, per la sua non sostituibilità, necessita di essere supportata da unacampagna di comunicazione costante, corretta, coordinata. Questo obbliga l’Anpas alavorare assiduamente per poter diffondere questa attività sanitaria.

    Non è facile, ma fondamentale per il futuro delle persone che attendono il preziosodono della vita.

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    CREMAZIONE

    “ Bruciate quel che resta di me e spargete le ceneri al vento; serviranno a farcrescere i fiori.

    Se dovete seppellire qualcosa,seppellite i miei difetti, le mie debolezze e tutti i pregiudizi contro i miei simili.” L’Anpas nazionale, ha stipulato con la Federazione Italiana Cremazione(organizzazione no-profit), un protocollo di collaborazione per la divulgazione diquesta pratica.La cremazione rappresenta il ricongiungimento con un principio primo e divino, datodal fuoco, elemento non solo di distruzione, ma anche di purificazione, è un ritoantichissimo, sia nella cultura occidentale che orientale.E’ comunque una rappresentazione, quella del fuoco, di ambivalenza: distruggereper fare rinascere.Oggi in alcuni paesi la pratica della cremazione rappresenta una percentualeconsistente: 21% negli Stati Uniti, 40% in Canada, 54% in Australia, 32% in Europa,

    ma con l’Italia ferma al 3%.Nel nostro Paese questa pratica è stata fortemente osteggiata dalla Chiesa cattolicafino al 1963, quando fu giudicata non contraria alla religione e da allora non è proibitae punita; forse anche in questo sta la motivazione di una percentuale bassissima dipersone che scelgono la cremazione.

    SOCCORSO ANIMALI

    Fra i vari servizi in cui le associazioni Anpas sono impegnate, vi è anche il SoccorsoAnimali.

    Le richieste di soccorso giungono alle Centrali Operative sia da parte di cittadini chedi operatori delle forze dell’ordine. In caso di intervento per un animale randagio ilmezzo viene inviato sul posto per soccorrere l’animale e trasportarlo verso il canilemunicipale, ove è presente o reperibile il veterinario di guardia. In caso di interventiper un animale di proprietà, invece, è previsto il trasporto presso il veterinario difiducia o presso un centro veterinario convenzionato (in tal caso i costi dell’interventoveterinario sono sostenuti dal proprietario).Questo servizio non vuole offrire solo cure mediche. Spesso chi vive in compagnia diun animale deve affrontare problemi di varia natura: ad esempio legali (magari unvicino di casa minaccioso), oppure sapere come comportarsi con un animale“difficile”. A volte capita di doversi assentare e non sapere come fare a lasciarel’amico a quattro zampe a qualcuno di fiducia, oppure ci si accorge di casi dimaltrattamento e non si sa a chi rivolgersi, per non parlare di consigli e suggerimentisu come comportarsi con questi nostri amici.L'obiettivo è quello di aiutare tutti coloro che hanno un animale da affezione aseguirlo e curarlo ed a poter affrontare i problemi che potrebbe avere senza che ciòcomporti un aggravio del proprio tenore di vita. Spesso gli animali fanno compagnia apersone sole ed anziane e anche in questo modo si può dare loro aiuto. 

    PROTEZIONE CIVILE

    La protezione civile è una delle attività portanti dell’Anpas. Da sempre le nostreassociazioni operano in questo campo perché è alla base degli scopi e dello spirito disolidarietà del nostro movimento.

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    internazionale; informazione e promozione sulla solidarietà sociale, sull’obiezione dicoscienza e sul servizio civile.

    La formazione  dei giovani in servizio civile si sviluppa in due direzioni, la primafinalizzata all’espletamento dei servizi che consiste quasi sempre nell’inserimento deigiovani all’interno dei percorsi formativi previsti per i volontari, mentre la secondaconsiste nella formazione più specifica sul servizio civile sui temi della non violenzae sulla mediazione dei conflitti ed è organizzata sulle linee proposte dalla strutturanazionale.Il servizio civile è per l’ANPAS un grande servizio alla collettività e per questo ilnostro movimento nazionale è tra gli enti che più hanno investito in risorse eimpegno; il vivere un esperienza di servizio civile in una pubblica assistenza è unagrande opportunità offerta ai giovani di giocarsi in un ambiente laico che si fa caricodella responsabilità sociale e che promuove i valori del dialogo e della cittadinanzaattiva.

    La struttura nazionale è costituita da 3 operatori che operano presso l’ufficio

    nazionale di Firenze e da 25 responsabili di area che sono dislocati su tutti i territoridove sono presenti giovani in servizio civile nelle pubbliche assistenze.La direzione nazionale nomina al suo interno il responsabile nazionale del serviziocivile ANPAS e il responsabile della formazione; il consiglio nomina  lacommissione nazionale per il servizio civile ANPAS che è composta dairesponsabili regionali del servizio civile e da alcuni consiglieri nazionali .L’anello essenziale per la corretta gestione e progettazione del servizio civile sono i responsabili del servizio civile di Ogni Pubblica Assistenza.

    L’ANPAS è socio della CNESC  (Conferenza nazionale degli enti di servizio civile)che comprende tutti i maggiori enti di servizio civile del privato sociale e attualmenteil responsabile nazionale dell’ANPAS ricopre la vicepresidenza di questo importante

    organismo

     ADOZIONI INTERNAZIONALI

    L’Anpas si occupa di adozioni internazionali dal 1998. Nel settembre 2000 haottenuto dalla Commissione Adozioni Internazionali, come previsto dalla legge n°476/98 di ratifica della Convenzione dell’Aja sulla tutela dell’infanzia e disciplinadell’adozione internazionale, l’autorizzazione allo svolgimento delle pratiche diadozione relative ai minori provenienti dalla Repubblica di Bulgaria.Autorizzata inizialmente ad assistere nell’iter adottivo solo le famiglie residenti nellaRegione Toscana, l’Anpas ha acquisito l’autorizzazione ad operare sull’interoterritorio nazionale in base alla delibera n.77/02, emessa dalla Commissione

    Adozioni Internazionali in data 17 luglio 2002. Oltre alla sede centrale in Toscana ealla sede principale per l’area Nord in Piemonte, l’Anpas svolge il servizio adozioniinternazionali in Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche e Veneto, dovesi avvale della competenza dei Comitati Regionali Anpas e delle loro figureprofessionali.

    LE MODALITA’ OPERATIVELa coppia che intende conferire incarico all’Anpas dovrà presentare, dopo averricevuto informazioni dettagliate su tutti gli aspetti del servizio reso dall’associazione,una copia del decreto di idoneità e della relazione psicosociale, due foto, la lettera diconferimento di incarico e il consenso al trattamento dei dati personali. Gli incontriinformativi e l’iscrizione nella lista d’attesa sono gratuiti.E’ inoltre prevista la frequenza di un corso formativo articolato in quattro o più incontridi gruppo che si svolgono generalmente il fine settimana e sono condotti da

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    professionisti del settore in concorso con gli operatori del servizio adozioni. Tra i temitrattati figurano i principi giuridici delle norme che disciplinano l’adozioneinternazionale, la situazione dell’infanzia in Bulgaria , la realtà degli istituti, leproblematiche legate all’abbandono, l’adozione vista dalla parte del bambino e dellacoppia, l’inserimento nella famiglia , a scuola e nella comunità. Le varie sedi regionalipotranno variare alcune delle modalità attuative del corso, al fine di adeguarne lastruttura ai diversi protocolli regionali.Nel corso dei viaggi e delle permanenze all’estero le coppie sono seguite dagliaccompagnatori volontari Anpas e dal referente estero. I viaggi, generalmenteorganizzati per gruppi di tre o quattro coppie, sono due: il primo in occasionedell’abbinamento e il secondo a conclusione dell’iter in Bulgaria.

    RATIFICA DELLA CONVENZIONE DELL’AJALa ratifica della Convenzione dell’Aja sulla tutela dell’infanzia e disciplinadell’adozione internazionale, siglata dalla Bulgaria a gennaio 2002 ed entrata invigore a settembre dello stesso anno, diverrà esecutiva con il varo di una nuova

    legge nazionale bulgara tuttora in corso di approvazione. Per effetto della nuovanormativa, le procedure di adozione in Bulgaria si adegueranno definitivamente alledisposizioni della Convenzione, facilitando i rapporti con il nostro Paese egarantendo una tutela dell’interesse del minore in tutto conforme ai principiinternazionali.

    SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE

    L’Anpas Nazionale e le Pubbliche Assistenze sono da molti anni impegnatenell’attività di solidarietà internazionale e di cooperazione allo sviluppo in diversiPaesi dell’ex Unione Sovietica, dei Balcani, del Nord Africa e del Centro America.L’esperienza acquisita in questi anni ha evidenziato la necessità di dotare l’Anpas di

    uno strumento più idoneo ad operare all’estero, necessità che ha trovato rispostanella costituzione nel 1999 di un'Organizzazione Non Governativa denominata“ Anpas Sol idarietà Internazionale”.

    L’Anpas Internazionale, costituita all’interno degli aderenti all’Anpas Nazionale, èun'organizzazione indipendente, senza fini di lucro, che persegue il raggiungimentodi una pace tra i popoli che si fondi sulla giustizia e la solidarietà verso i più deboli. Atal fine promuove e realizza progetti a sostegno delle popolazioni di Paesi in via disviluppo o colpiti da grave crisi economica o da calamità naturali o teatro di eventibellici, con particolare attenzione alle fasce più deboli quali i minori e gli orfani. Inparticolare, l’Anpas Internazionale si propone di promuovere la cultura dellasolidarietà sia in Italia che all’estero attraverso la realizzazione di progetti di

    emergenza  in paesi colpiti da eventi bellici o da calamità naturali (impiegando ungruppo di volontari di Protezione Civile Internazionale), di progetti di cooperazioneinternazionale allo sviluppo  rivolti alle fasce più deboli della popolazione, diprogetti a sostegno dell’infanzia  (quali affido a distanza ed accoglienza), diprogetti di promozione del commercio equo e solidale e del credito etico , dieducazione allo sviluppo  e alla democrazia, di valorizzazione delle diverseculture e di lotta all’alcolismo.Per la realizzazione dei progetti, l' Anpas Internazionale  si avvale, oltre che dellapropria struttura logistica ed operativa, della collaborazione dei 16 ComitatiRegionali, delle 816 Associazioni di Pubblica Assistenza e dei 100.000 volontaridell’Anpas Nazionale.I progetti che attualmente l’ Anpas Internazionale  sta realizzando sono descritti

    brevemente di seguito.

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    Progetto accoglienza bambini di Chernobyl

    Le associazioni di Pubblica Assistenza e le famiglie italiane che hanno aderito alprogetto, dal 1992 ad oggi hanno ospitato 36.105  persone tra bambini eaccompagnatori, così in dettaglio:

    A questo progetto hanno partecipato quasi tutte le regioni italiane.I bambini sono stati ospitati singolarmente presso famiglie o in gruppo pressostrutture "aperte" sostenute e gestite dai volontari e dalle famiglie del territorio.Nelle strutture sono stati ospitati soprattutto minori provenienti dagli orfanotrofi obambini che necessitano di un'assistenza sanitaria quotidiana.

     A.N.P.AS. Solidarietà Internazionale - Organizzazione Non Governativa

    Via Baracca, 209/int – 50127 Firenze – Tel 055/30.24.261 - Fax 055/30.02.93

    email: [email protected] sito internet: www.anpas-internazionale.org 

    FORMAZIONE

    Nell’ambito della risposta sanitaria ordinaria e di emergenza-urgenza le Associazionidel Volontariato fanno parte integrante del sistema sanitario nazionale, da questo nederiva che la formazione e l’aggiornamento dei volontari riveste un’importanzastrategica.Attualmente è aperto un dibattito nazionale che, volto ad elevare il livello qualitativodell’assistenza ai cittadini, concorda che notevole importanza riveste l’aspettoformativo degli operatori, omogeneo sul territorio nazionale ed attuato attraversoprogrammi teorici-pratici certificati da Enti di formazione specializzati.L'Anpas ha prodotto uno strumento formativo a moduli, i quali rispondono alleesigenze didattiche dei vari temi da trattare.Gli standard formativi per i volontari soccorritori Anpas hanno già ottenuto il copyrighte sono stati affidati all’Uni.T.S., Università del Terzo Settore, agenzia formativacostituita dall’Anpas.

    Uni.T.S. (Università del terzo settore) Via Turati, 6 - 56125 PISA – Tel. 050/ 46.171 - Fax 050/ 50.63.93Email: [email protected] - Internet: www.uniterzosettore.it

     Il nuovo Welfare che si sta affermando nel nostro Paese è all’insegna delfederalismo, della sussidiarietà anche orizzontale, della collaborazione pubblico-privato. Il Terzo Settore (volontariato, cooperazione, associazionismo, impresasociale) è unanimemente indicato come soggetto fondamentale, insieme agli EntiLocali, per la progettazione, realizzazione e gestione dei servizi socio-sanitari sulterritorio. Per sostenere tale ruolo è necessario che dirigenti, operatori e volontariacquisiscano competenze professionali adeguate.L’Uni.TS si propone come agenzia formativa che nasce dal Terzo Settore per il TerzoSettore. Si propone, quindi, di rafforzare il ruolo e migliore l’efficienza delleorganizzazioni del Terzo Settore in Italia potenziando la ricerca e promuovendo losviluppo della formazione di alta qualità per gli operatori del Terzo Settore.

    Nasce su progetto dell’Anpas con la partecipazione di associazione di PubblicaAssistenza, Enti Locali, Istituzioni Pubbliche e Aziende Private per promuovere e

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    mailto:[email protected]://www.anpas-internazionale.org/mailto:[email protected]://www.uniterzosettore.it/http://www.uniterzosettore.it/mailto:[email protected]://www.anpas-internazionale.org/mailto:[email protected]

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    sviluppare la formazione a tutti i livelli per dirigenti, operatori e volontari del TerzoSettore.L’Uni.TS si è dotata di un Comitato Scientifico Didattico che è un organo diconsulenza della Direzione e del Consiglio. Esso si riunisce periodicamente conl’obiettivo di formulare proposte formative sulla base dei bisogni espressi dalleorganizzazioni del Terzo Settore. Esso è, inoltre, lo strumento di confronto dellaDirezione e del Consiglio su tematiche specifiche del Terzo Settore in relazione allariforma dello Stato Sociale nel nostro Paese.

    Sono membri del Comitato Scientifico Didattico:Prof. Ugo Ascoli (Ordinario di Sociologia Economica alla Facoltà di Economiadell’Università di Ancona).On. Salvatore Biasco (Ordinario di Economia alla Sapienza di Roma e Presidentedella Commissione sul Fisco alla Camera dei Deputati).Prof. Claudio Calvaruso (Direttore generale del Centro Studi, Ministero della Sanità).Dott. Pierluigi Castellini (Medico esperto in Medicina delle Grandi Catastrofi edell’Emergenza di Massa - Responsabile della Centrale Operativa del 118 di

    Modena).Prof. Avv. Marco Miccinesi (Professore Straordinario di Diritto Tributario all’Universitàdi Ferrara).Dott. Alessandro Montebugnoli (ricercatore di economia sociale dell’OsservatorioRegionale del Lazio sulla condizione degli anziani)Sen. Patrizio Petrucci (Coordinatore per il Senato del Tavolo Parlamentare per iRapporti con il Terzo Settore).Prof. Alessandro Pizzorusso (Ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico all’Universitàdi Pisa)Prof. Francesco Rovetto (Associato in Psicologia Clinica – Università di Parma)

    Sono soci dell’Uni.TS

    Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) - AUSER - Opera PiaFondazione Montevaso - Taverna Sviluppo - Provincia di Pisa - Pubblica AssistenzaPoggibonsi - Pubblica Assistenza Humanitas Scandicci - Croce Verde Padova -Croce Verde Nizza Monferrato - Croce Bianca Orbassano - Croce Blu Modena -Croce Verde Fermo - Croce Bianca Savona - Pubblica Assistenza Moliterno -Pubblica Assistenza di RassinaDa giugno 2001 l’UniTS è membro del Forum Nazionale per l’Educazione degli Adul ti . 

    I temi su cui l’Uni.TS lavora sono:Etica del VolontariatoComunicazione sociale e marketing dei servizi

    Fund raisingProgettazione e co-progettazioneFormazione strategica, gestionale ed amministrativa per dirigenti di organizzazionidel Terzo SettoreIl Volontariato e l’evoluzione legislativaFormazione tecnica ed operativa per il trasporto e l’emergenza sanitariaFormazione per operatori socio-sanitari, socio-assistenziali e della protezione civileFormazione per responsabili di Obiettori di Coscienza

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    IMMAGINE E COMUNICAZIONE

    L’Anpas a partire dal 1997 ha adottato un'unica immagine grafica nazionale sia per ledivise dei volontari che per la simbologia dei veicoli.

    Uniforme standard per i volontari Anpas tipologia giaccone o giacca a vento certificati CE in materia di alta visibilità e banderetroriflettenti a norma; tuta spezzata (giacca + pantalone congiungibili in vitamediante cerniera) certificata CE o realizzata con altri tessuti che rispettino il colore ela posizione delle bande in materia di alta visibilità; gilet certificati CE (dotazioneobbligatoria solo in caso di tuta non certificata CE); camicia e polo bianca.colore  arancione (definito rosso-arancio nella normativa sull’alta visibilità)indipendentemente dall’attività svolta dai volontari;

    simbologia distintivi Anpas da apporre sulla schiena e sul braccio sinistro (posizioneripetuta anche nella giacca a vento, nel gilet e nella camicia o polo); simbologiadell’Associazione nello spazio anteriore destro.

    I Mezzi delle Pubbliche Assistenze tipologia automezzi;colore banda tricolore laterale che termina nella croce Anpas - tutte le scritte relativeall’Anpas sono in verde;simbologia  logo dell’Anpas (croce tricolore) - banda tricolore laterale - acronimoAnpas e scritta Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze per esteso. Per leautoambulanze sono stati individuati spazi per messaggi quali: servizio 118,donatore, stemmi storici, altre informazioni relative all’associazione.

    LEGENDA GENERALE RIFERIMENTO COLORI PANTONEVerde 362CRosso 032CFASCIA DI CINTURA:Colore arancione retoriflettente in altezza di cm 20 (COME DA DM 553 17/12/87)SIMBOLO DEL SOCCORSO INTERNAZIONALE:Stampa Process Cyan su fondo bianco retroriflettente (come da DM 553 17/12/87)Logotipi e simboli dell'Associazione intestataria del mezzo a discrezione.Tutte le diciture generiche e i numeri telefonici dovranno essere realizzate utilizzando ilfont Avant Garde Demi Italic riferimento Letraset in colore verde pantone 362C. Modello diriferimento Fiat Ducato rialzato.

    L'impostazione dovrà essere seguita fedelmente senza lasciare libere interpretazioni omodifiche di alcun genere.

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    SIMBOLOGIA A.N.P.AS. PER LE DIVISE 

    IMPOSTAZIONE DIVISA UFFICIALELogo Associazione diametro 100 mmLogo A.N.P.AS. maniche diametro 100 mm

    Logo A.N.P.AS. dietro le Spalle 220 mmLe strisce bianche presenti e il fondo dei simboliA.N.P.AS.dovranno essere retroriflettenti.Il colore base della divisa deve essere ariferimento"Rosso arancio" secondo colore normativa altavisibilità CE 471 .Riferimento colore pantone arancione 165 C.

    IMPOSTAZIONE GIACCA A VENTOCLASSE 2 Logo Associazione diametro 100 mm

    - Logo A.N.P.AS. maniche diametro 100mm- Logo A.N.P.AS. dietro le Spalle 220mm- Tesserino porta generalità

    Le strisce bianche presenti e il fondo dei simboliA.N.P.AS.dovranno essere retroriflettenti.Il colore base della divisa deve essere ariferimento "Rosso arancio" secondo colorenormativa alta visibilità CE 471.Riferimento colore pantone arancione 165 C.Eventuale interno asportabile. 

    IMPOSTAZIONE VISTA LATERALE La fascia trasversale tricolore dovràconservare in tutta la sua lunghezza labanda centrale di colore bianco anche sullesuperfici vetrate l'unica interruzione sarà alpunto di intersezione con la fascia arancioneretroriflettente La linea posteriore di partenzadella banda tricolore dovrà coincidere con ilteorico prolungamento del logo crocetricolore. La croce a sua volta dovrà semprepresentarsi verso la parte posteriore delmezzo tenendo un allineamento filo

    finestratura. Attenzione al posizionamentodella banda tricolore che varia secondo il latodestro o sinistro essendo speculare. 

    IMPOSTAZIONE VISTA FRONTALEStemma associazione in misura nonsuperiore al simbolo A.N.P.AS..

    IMPOSTAZIONE VISTAPOSTERIORE

    Stemma associazione in misura nonsuperiore al simbolo A.N.P.AS.. 

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     ACCORDI E CONVENZIONI

    L’Anpas ha stipulato accordi e convenzioni con alcune Aziende per agevolare leassociate e i singoli.

    Le convenzioni attualmente stipulate da parte dell’Anpas nei vari settori sono leseguenti:

     ACQUISTO APPARATI RADIO PROFESSIONALI

    La ditta Marcucci SpA offre a tutte le associate Anpas e CO.P.A.S.S., sugli apparatiricetrasmittenti e relativi accessori, attraverso la propria rete di vendita (Distributori eRivenditori) uno sconto del 15%Simoco Italia, azienda che opera nel settore Radio Mobile Professionale offre alleAssociazioni aderenti Anpas sconti sui prezzi di listino variabili dal 30 al 35% infunzione delle quantità acquistate.

     ACQUISTO MEZZI DI SOCCORSO

    Su vari modelli acquistati presso un concessionario della rete di Land Rover Italiapotrà usufruire di uno sconto all’acquisto pari al 12% sul prezzo di listino. Inoltre èstata preparata una particolare offerta favorevole alle Pubbliche Assistenze per laquale lo sconto sul prezzo di listino sarà del 14,5%.

    POLIZZA ASSICURATIVA SERVIZIO CIVILEAccordo per una polizza assicurativa attraverso Siser s.r.l. (Società di Servizi delTerzo Settore), alla quale l’Anpas aderisce.Tra le novità segnaliamo che con questa Convenzione è assicurato per laresponsabilità civile verso terzi anche il responsabile obiettori dell’associazione.Inoltre le garanzie di responsabilità civile verso terzi sono estese anche versoeventuali azioni di rivalsa indirizzate all’Anpas.

    POLIZZA ASSICURATIVA PER VOLONTARISulla base di quanto previsto dalla legge quadro sul volontariato 266/91, l’Anpas hastudiato con Siser s.r.l. (Società di Servizi del Terzo Settore, alla quale l’Anpasaderisce) una polizza assicurativa di base per i volontari e i dirigenti delle PubblicheAssistenze, abbinata alla tessera nazionale volontario. AUTONOLEGGILa convenzione con “Sixt Rent A Car” prevede la possibilità di godere di una tariffaagevolata sul noleggio di automezzi e furgoni, riservata alle Associazioni aderentiAnpas e ai Soci e Volontari dell’Associazione stessa.

    TELEFONIA FISSAAccordo con Albacom per la telefonia fissa che permette alle associate di averevantaggiosi piani tariffari.

    TELEFONIA MOBILEConvenzione con la TIM per la telefonia mobile, con notevoli vantaggi per le proprieAssociate, per i soci e per i volontari.

     ACQUISTO CARBURANTEConvenzione per l’acquisto di carburanti occorrenti ai mezzi delle Associazioni divolontariato, tramite la carta definita “MULTICARD”. (Solo per le associazioni dotatedi personalità giuridica).

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    A.N.P.AS. Attività e Progetti

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    C O R S O V . S . A . M O D E N A - A P P U N T I

    SIAEPer le varie manifestazioni e feste che sono organizzate dalle Associazioni, accordocon la Siae con un particolare piano tariffario per tutte le aderenti Anpas.

    CO.P.A.S.S. (Cooperativa Pubbliche Assistenze Soccorso Socio Sanitario Scrl)Via F. Baracca 209/int - 50127 Firenze - Tel. 055/31.53.01 - Fax 055/34.29.305email: [email protected] 

    La CO.P.A.SS., fondata l’11 maggio 1991, è un organismo voluto dall’Anpas per lagestione del SISTEMA NAZIONALE RADIOCOMUNICAZIONI per le PubblicheAssistenze.Il sistema, cui aderiscono 360 Pubbliche Assistenze, è concepito in 110 bacinid’utenza (in ogni bacino operano più Associazioni) e consente alle PubblicheAssistenze di trasmettere su tutto il territorio nazionale per:pronto soccorso, emergenza, 118protezione civiletelesoccorso

    assistenza domiciliareinterventi di solidarietà in Italia e all’esteroUn sistema che ha contribuito a migliorare la qualità delle attività svolte dai volontaridelle Pubbliche Assistenze.

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    A.N.P.AS. Attività e Progetti

    mailto:[email protected]:[email protected]

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    C O R S O V . S . A . M O D E N A - A P P U N T I

    I COMITATI REGIONALI A.NP.AS.

     A.N.P.A.S. ABRUZZO - Via F. Filzi (c/o Asilo Nido) - 64010 VILLA ROSA DIMARTINSICURO (TE)Tel. e Fax 0861/710.200

     A.N.P.A.S. BASILICATA - c/o Pubblica Assistenza - Via Salita Ortone - 85047MOLITERNO (PZ)Tel. 0975/67.188 – Fax 0975/67.815 – email: [email protected] 

     A.N.P.A.S. CALABRIA - Via L. Sturzo, 8 - 89046 MARINA DI GIOIOSA IONICA(RC)Tel. 0964/416.895 - Fax 0964/415.002

     A.N.P.A.S. CAMPANIA - Via San Tommaso, 18/b2 - 83100 AVELLINOTel. e Fax 0825/74.124 - email: [email protected] 

     A.N.P.A.S. EMILIA ROMAGNA - Via Selva Pescarola, 20/6 - 40138 BOLOGNATel. 051/63.47.184 - Fax 051/63.50.118 - email:[email protected] anpasemiliaromagna.org  A.N.P.A.S. LAZIO - c/o P.A. Soccorso - Via Casalbianco, 18 - 00012 GUIDONIA(RM)Tel. 0774/300696 – Fax 0774/300234 - email: [email protected]: www.anpaslazio.org 

     A.N.P.A.S. LIGURIA - Via Cantore, 29/D - 16149 GENOVA SAMPIERDARENA

    Tel. 010/463.405 - 463.406 - Fax 010/462.500 - email: [email protected] 

     ANPAS LOMBARDIA - Via Lanzone, 19 - 20123 MILANOTel. 02/809.121 - Fax 02/890.100.68 - email:

     A.N.P.A.S. MARCHE - Via Goito, 3 - 60121 ANCONATel. 071/52.398 071/20.76.689 N. verde 800 15.15.10 - Fax 071/52.398email: [email protected]  [email protected] – Internet:www.anpasmarche.org  A.N.P.A.S. PIEMONTE - Via Sabaudia, 164– 10095 GRUGLIASCO (TO)Tel. 011/403.80.90 - Fax 011/411.45.99 - email: [email protected] Internet: www.anpas.piemonte.it 

     A.N.P.A.S. PUGLIA – c/o Serbari - Via Orazio Flacco, 24 – 74026 BARITel. 080/50.44.040 - Fax 080/56.15.015 - email: [email protected] Internet: www.anpaspuglia.org 

     A.N.P.A.S. SARDEGNA - c/o Livas - Via Roma, 110 - 09035 GONNOSFANADIGA(CA)Tel. e Fax 070/979.93.66 - email: [email protected] 

     A.N.P.A.S. SICILIA - Via Luigi Giannettino, 4 - 90128 PALERMO

    Tel. 091/652.35.29 - Fax 091/652.34.56 - email:

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    A.N.P.AS. Attività e Progetti

    mailto:[email protected]:[email protected]:[email protected]://www.anpaslazio.org/mailto:[email protected]:[email protected]:[email protected]://www.anpas.orbg/mailto:[email protected]://www.anpas.piemonte.it/mailto:[email protected]://www.anpaspuglia.org/mailto:[email protected]:[email protected]://www.anpaspuglia.org/mailto:[email protected]://www.anpas.piemonte.it/mailto:[email protected]://www.anpas.orbg/mailto:[email protected]:[email protected]:[email protected]://www.anpaslazio.org/mailto:[email protected]:[email protected]:[email protected]

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     A.N.P.A.S. TOSCANA - Via F. Baracca, 209 - 50127 FIRENZETel. 055/30.82.80 - fax 055/30.24.607 - email: [email protected] Internet: www.anpastoscana.it 

     A.N.P.A.S. UMBRIA - c/o Gubbio Soccorso - Via del Risorgimento, 1 - 06034

    GUBBIO (PG)Tel. 075/922.83.64 - Fax 075/922.83.64

     A.N.P.A.S. VENETO – c/o Franzoso M. - Via Aldo Moro, 35/10 – 45011 ADRIATel.049/80.333.11 - Fax 049/8.033.319 - email:

    (Aggiornato al 31/12/02003) 

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    mailto:[email protected]://www.anpastoscana.it/http://www.anpastoscana.it/mailto:[email protected]

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    Assistenze (A.N.P.AS.). Nel 1991 il Parlamento approva la legge quadro sulVolontariato.Nel 1992 la convenzione che la Croce Blu di Modena aveva con l’Azienda USL vieneradicalmente modificata, oltre agli aspetti economici sono infatti previsti protocolli dilavoro che regolano anche la collaborazione in servizio; questa Convenzione vieneestesa anche alle Pubbliche Assistenze di Castelfranco Emilia, Soliera eCamposanto.In questi anni, si intensifica la collaborazione tra le Pubbliche Assistenze, le AziendeSanitarie e le Amministrazioni locali. Nel 1998, la Croce Blu di Modena, constatandole conseguenze di una politica sanitaria che riduce sempre di più i tempi di degenzae conseguentemente moltiplica le esigenze di trasporto, propone all’USL e allePPAA della Provincia un progetto di gestione centralizzata delle dimissioni dagliospedali che ottiene subito eccellenti risultati riducendo significativamente i tempi diattesa per i pazienti in dimissione e razionalizzando le risorse presenti sul territorio.Nel 1997, un gruppo di lavoro nominato dal Coordinamento Provinciale fa parte diuna Commissione Paritetica con Azienda USL e Modena Soccorso, viene quindiraggiunto un altro importante risultato: La Firma della Convenzione Provinciale che

    regola i rapporti economici e le procedure operative, per quanto riguarda il trasportosanitario urgente e ordinario, alla quale aderiscono tutte le Associazioni di PubblicaAssistenza della Provincia di Modena.Le Pubbliche Assistenze continuano a collaborare fra loro partecipando assieme aprogetti e iniziative quali l’Assistenza a grandi eventi, manifestazioni sportive e dimassa , concerti con grande pubblico.Nel 1999, un altro importante risultato che segna anche una svolta nel nostroMovimento: viene prevista e finanziata dalla nuova Convenzione con le AziendeSanitarie la “Segreteria Provinciale per la Formazione delle Pubbliche Assistenze”.Dopo alcuni anni di lavoro e confronto con le Aziende Sanitarie dove si sono definitigli Standard Formativi Provinciali per i Volontari di Pubblica Assistenza3, vienericonosciuta sia dalle Aziende Sanitarie che dalle PPAA la necessità di uno

    strumento quale la Segreteria Provinciale, che garantisca la formazione dei Volontaridi PPAA in modo omogeneo su tutto il territorio Provinciale. Ora, dopo alcuni anni dilavoro, possiamo apprezzare i grossi risultati ottenuti, risultati inimmaginabili fino aqualche anno prima.

    Il Coordinamento Provinciale ha ampliato le funzioni e si appoggia sempre di più allaSegreteria Provinciale che ora lavora in modo sistematico sui rapporti con le AziendeSanitarie, sugli acquisti centralizzati per le Associazioni, sulla promozione alVolontariato e al servizio Civile Volontario e mantenendo i contatti con gli organismiNazionali e Regionali dell’A.N.P.AS.Attualmente in Provincia di Modena sono presenti 31 Associazioni di PubblicaAssistenza distribuite in modo capillare sul territorio. Le PPAA mettono a

    disposizione della Comunità modenese oltre 5.000 Volontari che prestano servizioattivo, più di 100 autoambulanze oltre a pulmini attrezzati per il trasporto sociale, eautomobili per trasporti sociosanitari, mezzi e strumenti per la Protezione Civile. Sioccupano di trasporto sanitario, di emergenza-urgenza, di trasporti sociosanitari,attività rivolte agli anziani, ai disabili, ai giovani, partecipano a progetti di SolidarietàInternazionale e di Protezione Civile, assicurano l’Assistenza Sanitaria a grandieventi sportivi e musicali in collaborazione e sempre coordinate al meglio perottimizzare le risorse sul territorio.Sono punti di aggregazione per giovani e meno giovani, molto importanti e dasalvaguardare.

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    Sicuramente in pochi anni abbiamo raggiunto importanti risultati ma occorrecontinuare a lavorare e a mantenere alta l'attenzione sui bisogni che emergono vistele modifiche sociali che si stanno compiendo nel nostro Paese. E’ necessariocontinuare il confronto con le Istituzioni ai vari livelli per cercare, per quanto possibile,di assicurare ai cittadini delle nostre comunità i livelli di assistenza che devonoessere garantiti a tutti.

    (Aggiornato al 31/12/02003)

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    •  P.A. Alta Val Dolo Via Bosco, 14 * 41040 Rovolo TEL 0536 967034 FAX0536 967270 [www.sancesario.net/avap_alta_val_dolo.htm [email protected]

    •  Croce Blu Bastigl ia P.zza Repubblica, 6 * 41030 Bastiglia TEL 059 904905FAX 059 904464 [www.creativeglobe.com/croceblu [email protected]]

    •  Croce Blu Camposanto S/P Via Marconi, 41 * 41031 Camposanto TEL 053587777 FAX 0535 80596 [www.croceblucamposanto.org]

    •  Croce Blu Carpi Piazzale Allende, 3 * 41012 Carpi TEL 059 698585 FAX059 621199

    •  Croce Blu Castelfranco / Bomporto  Via per Modena, 22/A * 41030Bomporto TEL 059 909966

    •  Croce Blu Castelfranco / Nonantola P.zza della Liberazione, 10 * 41015Nonantola TEL 059 547870 FAX 059 5421093

    •  Croce Blu Castelfranco E. Via Costa, 6 * 41013 Castelfranco E. TEL 059924545 FAX 059 9530626 [[email protected]]

    •  P.A. Castelnuovo Rangone Via Zanasi, 46/E 41051 Castelnuovo R. TEL

    059 538190 FAX 059 538641 [[email protected]]•  Croce Blu Cavezzo Via S.Allende, 9/E * 41032 Cavezzo TEL 0535 46555

    FAX 0535 44231•   A.V.P.A. Concord ia Via Pace, 113 * 41033 Concordia TEL 0535 40175 FAX

    0535 40154•   A.V.F. Fiorano  Via Cameazzo, 6 * 41042 Fiorano TEL 0536 910386 FAX

    0536 8382•   A.V.P.A. Fiumalbo  Via Cap. Coppi, 11 * 41022 Fiumalbo TEL 0536 73267

    FAX 0536 73364•   A.V.P.A. Formigine Via S. Onofrio, 3 * 41043 Formigine TEL 059 571409

    FAX 059 572957 [www.pianeta.it/avapform - [email protected]]•   A.V.P.A. Lama Mocogno  Via Nazionale, 198 * 41023 Lama Mocogno TEL

    0536 44888 FAX 0536 44888•   A.V.A.P. Maranello Via S. Luca, 30 * 41053 Maranello TEL 0536 943043

    FAX 0536 945920 [www.avapmaranello.org - [email protected]]•  Croce Blu Mirandola Via Cavour, 3/A * 41037 Mirandola TEL 0535 20104

    FAX 0535 20104 [[email protected] oppure [email protected]]•  Croce Blu Modena Via Giardini, 481 * 41100 Modena TEL 059 342424 *

    343156 FAX 059 343242 [www.croceblu.org - [email protected]]•   A.V.A.P. Montecreto Via Roma, 22 * 41025 Montecreto TEL 0536 63722

    FAX 0536 63470•   A.V.A.P. Montef iorino  Via Casa Volpe, 2 * 41045 Montefiorino TEL 0536

    965148 FAX 0536 965969 [www.sancesario.net/avap_montefiorino.htm [email protected]

    •   A.V.P.A. Montese Via Panoramica Bassa, 70 * 41055 Montese TEL 059982424 FAX 059 982424

    •   A.V.A.P. Palagano  V.le S. Francesco, 17 * 41046 Palagano TEL 0536961666 FAX 0536 961672 [[email protected]

    •   A.V.P.A. Pavullo Via Matteotti, 2/B * 41026 Pavullo TEL 0536 22222 FAX0536 22144

    •   A.V.P.A. Pol inago  C.so Roma, 27 * 41010 Polinago TEL 0536 47744 FAX0536 47083

    •   A.V.A.P. Riolunato Via Castello, 8 * 41020 Riolunato TEL 0536 75199 FAX0536 75324

    •   A.V.R. Roccamalatina Guiglia Via Fosse Ardeatine, 179 * 41052Roccamalatina TEL 059 795646 FAX 059 795014

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    C O R S O V . S . A . M O D E N A - A P P U N T I

    Capitolo

    2Organizzazione del sistema disoccorso provinciale, modalità di

    approccio al sistema 118

    A cura della Centrale Operativa 118 "Modena Soccorso"

    25

    Organizzazione del sistema di soccorso provinciale, modalità di

    approccio al sistema 118

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    2.  Organizzazione del sistema di soccorso provinciale, modalità di approccio al

    sistema 118

    Obiettivi Formativi:1) Definire il sistema 118 e i suoi scopi;2) Identif icare le componenti del sis tema di Emergenza Sanitaria nella

    provincia di Modena;

    Sistema 118 Integrato:

    Numero unico di Soccorso Sanitario;

    Rete telefonica riservata alla sanità;

    Punti di primo intervento;

    Pronto Soccorso Ospedali di I e II livello in rete.

    Il Volontario Soccorritore è:

      Un cittadino che opera un intervento di primo soccorso con capacitàprofessionali nell'ambito di un'organizzazione definita.

      Un operatore costitutivo del sistema di emergenza sanitaria 118 e checoopera con gli altri operatori professionisti (Infermiere Professionale eMedico).

    Emergenza:  Condizione statisticamente poco frequente che coinvolge uno o più individui

    vittime di eventi che necessitano di immediato e adeguato interventoterapeutico o ricorso a mezzi speciali di trattamento.Urgenza:Condizione statisticamente ordinaria che riguarda uno o pochi individui colpiti daprocessi patologici per i quali, pur non esistendo pericolo immediato di vita, è tuttavianecessario adottare entro breve tempo l'opportuno intervento terapeutico.

    Obiettivi:

    Figura 3

    Ridurre le Morti

    Evitabili DD IIMM IINN UUIIRR EE  II  T T AASS SS II

    DD II  MMOO RR T T AA LL II T T AA ’’  RR II DD UURR RR EE   LL AA

    MM OO RR II BBIILL II T T AA ’’

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    Organizzazione del sistema di soccorso provinciale, modalità di

    approccio al sistema 118

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    Sistema Emergenza-Urgenza della Provincia di Modena

    LLaa  CCeennttr r aallee  OOppeer r aattiivvaa  ccoooor r ddiinnaa  iill  sseer r vviizziioo  aattttr r aavveer r ssoo  iill  nnuummeer r oo  uunniiccoo  111188  eedd  hhaa  llaa r r eessppoonnssaabbii ll ii ttàà ddeell sseer r vviizziioo  13 Postazioni con Ambulanza e/o Automedica 

    27

    Organizzazione del sistema di soccorso provinciale, modalità di

    approccio al sistema 118

    32 Pubbliche Assistenze•oltre 4.000 Volontari attivi•100 ragazzi e ragazze in servizio civile•15.000 soci contribuenti•90 Ambulanze•46 Pulmini Attrezzati•44 fra Automobili e automediche•Ogni anno 200.000 trasporti sociosanitari e

    di emergenza 2 Misericordie6 Croce Rossa Italiana 

    PPAA: 32CRI: 6Misericordia: 2 

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    Risposta telefonica, linguaggio

    radio e relativi protocolli di

    comunicazione

    A cura della Centrale Operativa 118 "Modena Soccorso"  

    Capitolo

    3

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    Risposta telefonica, linguaggio radio e relativi protocolli di

    comunicazione

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    3.  Risposta telefonica, linguaggio radio e relativi protocolli di comunicazione

     ___________________________________________________________________ 

    Com. Indiretta

    Com. Diretta

    Ponte Radio

    TelefonoCellulare

    Obiettivi Formativi:1) Decodif icare e formulare i codici di intervento corrispondenti al tipo

    di patologia e al luogo in cui s i trova il soggetto da soccorrere;2) Applicare i protocolli per le comunicazioni radio;3) Applicare le procedure della C.O. 118 riguardanti le comunicazioni

    radio.

    Figura 4 

    Procedura per una corretta comunicazione radioRicorda: 

      Al momento dell'accensione della radio, assicurati di avere selezionato la

    giusta frequenza o il canale radio corrispondente;   I messaggi devono essere chiari, brevi e concisi;   Parlare per radio significa occupare una frequenza che può essere

    necessaria ad altri nello stesso momento;   Prima di iniziare la trasmissione del messaggio verifica che la frequenza sia

    libera;   Per poter trasmettere il messaggio, premi il pulsante sul microfono o

    sull'apparecchio radio, prima di iniziare a parlare lascia passare almeno unsecondo; 

      Porta il microfono vicino alla bocca per fare comprendere meglio ilmessaggio, qualificati e chiedi l'ascolto di chi vuoi contattare; 

    29

    Risposta telefonica, linguaggio radio e relativi protocolli di

    comunicazione

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    C O R S O V . S . A . M O D E N A - A P P U N T I

      Trasmetti il messaggio in modo tranquillo, scandendo chiaramente le parole;   Trasmesso il messaggio, assicurati che sia stato ben compreso chiedendo

    conferma;   Quando ricevi una comunicazione, ripeti il messaggio per avere una

    conferma dello stesso (procedura eco);  Terminato il messaggio, lascia libera la frequenza

     ______________________________________________________________

    3

    Risposta telefonica, linguaggio radio e relativi protocolli di

     ______________________________________________________________

    Figura 5

    Procedure per una corretta comunicazione radio

    Per i collegamenti tra il Box d'emergenza e i mezzi di soccorso è istallato unapparato radiotrasmittente su varie frequenze.Esigenze operative, tanto in termini di tempo quanto di chiarezza del messaggio,fanno si che si debba osservare la massima sinteticità, la brevità d'uso dellatrasmittente ed altrettanta massima chiarezza per le comunicazioni sia da parte dellaCentrale Operativa 118 che dai mezzi di soccorso sul territorio.Convenzioni internazionali definiscono le modalità comuni per la comunicazione finoad identificare un'apposita terminologia ed un alfabeto così detto "fonetico" per la

    pronuncia corrispondente delle singole lettere:A Alpha N NovemberB Bravo O OscarC Charlie P PapaD Delta Q QuebecE Echo R RomeoF Foxtrot S SierraG Golf T TangoH Hotel U UniformI India V VictorJ Juliett W Whiskey

    POF

    Posto Operatore

    Filtro 

    •  Per comunicazione direttariguardante il Dispatcher e

    proveniente dall'esterno;

    •  In caso di seconda emergenza

    ed il Call Taker sia ancora

    impegnato nella prima

    gestione 

    BOX EMERGENZACall Taker

    Riceva la chiamata e la

    Dispatcher:

      Individua il luogo

      Individua il mezzo piùidoneo per vicinanza

      Individua il mezzo piùidoneo per

    professionalità

    comunicazione

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    C O R S O V . S . A . M O D E N A - A P P U N T I

    K Kilo X X-rayL Lima Y YankeeM Mike Z ZuluFigura 6

    Tutte le comunicazioni devono iniziare con il gruppo di indir izzo espresso nellaseguente forma: 

    Nome del destinatario(es. Modena)

    DANome del mittente

    (es. Oscar 17)Se l'operatore della Centrale Operativa è impegnata in altra comunicazione radio otelefonica e quindi è impossibilitato a ricevere il messaggio può, o non rispondere, ocomunicare "di attendere".

    Quando l'operatore della C.O. sarà in grado di ricevere il messaggio chiamerà ilmezzo (es. Avanti Oscar 16) e in quel momento il mezzo comunica il suo messaggio.

    Trasmissione Numeri

    -  I numeri che esprimono centinaia o migliaia, vengono espressi in conformitàall'esempio seguente: 500 = cinque-cento; 2.300 = due-mila-tre-cento; 10.000 =dieci-mila.

    -  Un numero che non esprime centinaia o migliaia, viene trasmesso pronunciandouna per una le cifre che lo compongono, esempi: 2.633 = due-sei-sei-tre; 245 =due-quattro-cinque; 32 = tre-due.

    -  Le ore vengono espresse con quattro cifre, esempio: 9 e 20 = zero-nove-due-

    zero; 10 e 35 = uno-zero-tre-cinque.In merito alla comprensibilità è in uso una scala in quinti il cui minimo (1/5 = unquinto) indica estrema difficoltà di ricezione/comprensione ed il massimo (5/5 =cinque quinti) corrisponde al "ricevo forte e chiaro".

    31

    Risposta telefonica, linguaggio radio e relativi protocolli di

    Codice di Invio:

      Bianco: non critico.Si definisce non critico un servizio che con ragionevole certezza non ha necessità diessere espletato in tempi brevi;

      Verde: poco critico.Si definisce poco critico un intervento differibile;

      Giallo: mediamente critico.Si definisce mediamente critico un intervento indifferibile;

      Rosso: molto critico. Si definisce molto critico un intervento di emergenza. Codice Rosso: 

      Intervento molto critico cioè di emergenza.  Le funzioni vitali del paziente sono compromesse.  Utilizzo di segnalatori acustico-visivi.

    Codice Giallo:  Intervento mediamente critico, cioè indifferibile.  È ipotizzabile la compromissione dello stato di salute del paziente.

    comunicazione

  • 8/19/2019 Manuale Di Primo Soccorso

    40/190

    C O R S O V . S . A . M O D E N A - A P P U N T I

      No segnalatori acustico-visivi.Codice Verde:

      Intervento poco critico, cioè differibile.   No segnalatori acustico-visivi.   Velocità massima consentita 40 km/h. nei centri urbani. 

    Codice Bianco:  Intervento non critico, differibile.   No segnalatori acustico-visivi.  Velocità massima consentita 40 km/h. nei centri urbani.

    Luogo dell'evento:

    S   StradaP   Uffici ed Es. Pubblici

     Y   Impianti Sportivi

    K   CasaL   Impianti LavorativiQ  ScuolaZ  Altro 

    Patologia:

    C1: TraumaticaC2: CardiocircolatoriaC3: Respiratoria

    C4: NeurologicaC5: PsichiatricaC6: NeoplasticaC7: IntossicazioneC8: Altra PatologiaC9: Non IdentificatoC0: Etilista 

    Figura 7 

    Codice di Rientro:

    Codice 1:  (Traumatico o Internistico) non critico, nessuna funzione vitalecompromessa.Codice 2:  (Traumatico o Internistico) mediamente critico, almeno unafunzione vitale è compromessa.Codice 3: (Traumatico o Internistico) Emergenza, più di una funzione vitale ècompromessa.Codice 4: (Traumatico o Internistico) Paziente deceduto.

    Codice 5: Rientro a vuoto operativo.

    32

    Risposta telefonica, linguaggio radio e relativi protocolli di

    comunicazione

  • 8/19/2019 Manuale Di Primo Soccorso

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    C O R S O V . S . A . M O D E N A - A P P U N T I

    Supporto psicologico al soggetto

    nel soccorso

    A cura di Maria Pia Bagnato 4 

    Capitolo

    4

    4 Psicologa Psicoterapeuta

    33

    Supporto psicologico al soggetto nel soccorso

  • 8/19/2019 Manuale Di Primo Soccorso

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    C O R S O V . S . A . M O D E N A - A P P U N T I

    4.  Supporto psicologico al soggetto nel soccorso

    Obiettivi Formativi:

    1) adottare un atteggiamento e un comportamento professionale;2) riconoscere l'appartenenza ad un gruppo e gestire la leadership nel

    gruppo di lavoro;3) adottare un atteggiamento posi tivo e un comportamento funzionale

    con il gruppo di lavoro;4) gestire il processo di comunicazione con la persona;5) identificare i bisogni e i modi di affrontare la malattia propri della

    persona;6) gesti re la relazione con la persona;7) salvaguardare la privacy della persona;

    Introduzione

    Se state frequentando il corso per Volontario Soccorritore ANPAS, avete senza dubbiogià avuto esperienze di trasporto in ambulanza per quelli che normalmente vengonochiamati “servizi ordinari”, come: dimissioni ospedaliere, ricoveri non urgenti,fisioterapie… Avrete quindi notato che durante il trasporto oltre alla conoscenza tecnica,che è necessaria per l’utilizzo dei presidi all’interno dell’ambulanza, avete utilizzato

    qualcosa di vostro e di molto meno codificabile: la relazione.Il presente capitolo si pone quindi un obiettivo un po’ ambizioso, quello cioè di suggerirvialcune riflessioni per migliorare il risultato finale del vostro servizio, aggiungendo alla dosedi competenza tecnica, quella parte di informazioni che riguardano gli aspetti menoconcreti del servizio: il lavoro di gruppo, la relazione con la persona che statetrasportando e con i membri dell’equipaggio.

    Il Lavoro di Gruppo

    Quando usciamo in ambulanza per svolgere un servizio, con noi vengono altrisoccorritori, con i quali dovremo collaborare. Sicuramente se cercassimo di operare

    ognuno per conto proprio finiremmo per intralciarci e creare confusione, se invece ciintegriamo suddividendoci i compiti, allora tutto risulterà più facile e ordinato. E'inutile recarsi in due alla radio ricetrasmittente per comunicare con il 118, oppuresalire in due sull'ambulanza per prendere la steccobenda… Il nostro servizio deveessere rapido e funzionante, non devono esserci confusione e incomprensioni,come, ad esempio, discussioni in presenza del